Post on 12-Jan-2023
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Riprendiamoci la Vita Per i Capelli
Avvertenze ....................................................................................................................... 4
Introduzione .................................................................................................................... 6
Cos'è il Programma "Forza Capelli" ................................................................................. 11
Il Mondo dei Capelli ...................................................................................................... 13
Il Cibo come Medicina ................................................................................................... 18
Un Parametro Vitale: il Metabolismo ............................................................................... 19
Mi è Sfuggito il Tipo Nutrizionale .................................................................................... 31
Mi Brucia l'Acido Butirrico ............................................................................................... 33
Danni reversibili o irreversibili della Finasteride? ............................................................. 36
L'Ormone diabolico: il DHT ............................................................................................ 40
Gli Ormoni legati alla Caduta di Capelli ........................................................................ 47
Come Eliminare l'Infiammazione Killer ............................................................................ 70
I Veri Colpevoli della Putrefazione nell'Intestino ............................................................... 80
Gli Alimenti Anti Capelli ................................................................................................. 83
Gli Alimenti Pro Capelli ................................................................................................ 102
Lo Stress e lo Stress Cronico ......................................................................................... 157
La Seria Minaccia degli Xenoestrogeni .......................................................................... 176
Detergenti e Prodotti Naturali per il Corpo e la Casa ..................................................... 1 81
Il Potere del Sonno ....................................................................................................... 18 8
Un Aiuto Naturale per L'Equilibrio Ormonale ................................................................ 191
I Due Cervelli ............................................................................................................... 207
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Il Probiotico che Supera lo Standard dei Probiotici ......................................................... 215
Pulizia degli Organi Interni ........................................................................................... 233
Allenamento Fisico Anti DHT ....................................................................................... 26 3
Il Fitness Capelli ........................................................................................................... 267
Esiste una Vertebra Pro Capelli? ................................................................................... 276
Prodotti e Rimedi Naturali per lo Scalpo ........................................................................ 280
La Simbologia dei Capelli ............................................................................................ 284
Come Guarire il Conflitto Materno/Paterno ................................................................... 288
La Guarigione dell'Albero Genealogico ........................................................................ 296
Come Recuperare i Tre Tesori con le Erbe Superiori ....................................................... 306
Una Molecola Ionica Naturale che fa la Differenza ....................................................... 329
Le Cause Ereditarie e Come Invertirle ........................................................................... 337
L'Attivazione Naturale delle Cellule Staminali ................................................................ 342
Il Metodo NatAliash .................................................................................................... 350
La mia Storia Personale ................................................................................................ 400
Il Programma Forza Capelli .......................................................................................... 407
BONUS: il Programma Forza Sessuale .......................................................................... 415
Supporto ed Aspettative ................................................................................................ 426
Riflessioni Finali ........................................................................................................... 428
Bibliografia .................................................................................................................. 444
Ringraziamenti ....................................................................................................... 446
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Riprendiamoci la Vita Per i Capelli
Avvertenze
Leggere attentamente il messaggio informativo prima di immergersi nella lettura di questo libro.
utto ciò che entra in un una persona, attraverso la bocca, la pelle, o la mente può
avere effetti collaterali. Un farmaco, un alimento, un pensiero o un sentimento
possono dare reazioni differenti e a volte non propriamente piacevoli. Talvolta
l'effetto è immediato, ma più spesso i sintomi più importanti si avvertono dopo un certo
periodo di tempo.
TQuesto libro non fa eccezione, poichè è strutturato in modo tale da essere un alimento per
l'intelligenza, un balsamo per la speranza, ma soprattutto uno spietato disinfettante e
disintossicante ideologico per tutte quelle ingenuità mentali che hanno inquinato, illuso e
svuotato per anni la buona fede e il portafoglio della gente.
Affrontare certe convinzioni potrebbe risultare all'inizio assai fastidioso, ma col passare del
tempo si potrebbe star molto meglio.
La prima parte, molto particolareggiata contiene una seria ed approfondita
documentazione sul complesso meccanismo che tiene in mano la presenza o meno della
chioma sulla nostra testa.
Ovviamente, essendo l'essere umano molto complesso, questa parte non poteva trattare
l'argomento come fosse la descrizione di un folpo o di un calamaro. Chi vuole prendersi a
cuore con serietà e responsabilità il proprio problema, ha diritto di ricevere informazioni
serie, aggiornate, complete ed approfondite, non riassuntini da Corriere dei Piccoli.
Tuttavia, se non si è fra gli addetti ai lavori, oppure non si è particolarmente attratti dal
fascino di ormoni, enzimi e ghiandole varie, si può evitare un'indigestione in tal senso
prendendo la prima parte del testo a piccole dosi, come si fa con i cibi complessi: al giorno
d'oggi quasi tutti sono in grado di assumere e di comprendere qualsiasi cosa, basta solo
procedere per gradi ed un po' alla volta. In altre parole, due o tre pagine al giorno saranno
sufficienti a non creare uno stato da overdose.
Qualora nonostante gli sforzi, la prima parte dovesse fare a voi lo stesso effetto dell'olio di
ricino, allora è consentito passare direttamente alla seconda, dove gli aspetti tecnici
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avranno lasciato il posto ad una considerazione più morbidamente psicologica ed olistica.
Ma non illudetevi, prima o poi dovrete prendere il toro per le corna e se vorrete mantenere
saldi i vostri pochi o tanti capelli o rassegnarvi serenamente a lasciarli andare, dovrete
conoscere chi, cosa, dove, come e perchè vi crea certi risultati. Se non vi documenterete
bene voi stessi in prima persona dovrete sempre affidarvi al sapere di qualcun altro e
questo difficilmente avrà una fine. Oggi si trova in giro tutto e il contrario di tutto su
qualsiasi argomento e l'unico modo intelligente e sensato per uscirne fuori sta nel farsi
un'idea propria in base alla personale ricerca, documentazione, confronto ed esperienza.
Questo libro non contiene nè illusioni, nè pozioni magiche. Harry Potter o Mago Merlino
non abitano qui, ma vi darà quanto di meglio è stato scoperto e sperimentato ai giorni
nostri, fuori dagli interessi commerciali dell'Elite farmaceutica ed alimentare. Vi offrirà
spunti incredibili per intraprendere nuovi percorsi e vi offrirà nuovi punti di vista per andare
nella direzione che vorrete non solo riguardo ai capelli.
Un uomo non è fatto solo di pelle, organi, ossa o peli. Il problema di un settore riguarda
inevitabilmente tutto l'essere, quello che si vede e soprattutto quello che non si vede. Come
l'aspirina non serve solo per il mal di testa, così questo libro non porterà giovamento solo
alle chiome.
Abbiate soltanto la mente aperta e non lasciatevi confondere da ciò che al primo momento
potrebbe sembrarvi strano. Se avete dei dubbi, non esitate a consultare il vostro medico e
ad approfondire gli argomenti usando gli innumerevoli link a disposizione, e comunque,
dopo aver sentito tutte le campane possibili, traetene le conclusioni solo ed esclusivamente
con la vostra testa: in fin dei conti è l'unica che porta a spasso i vostri capelli....e, grazie al
cielo, si spera non solo quelli.
Buona Lettura
IMPORTANTE: in caso il libro risultasse per qualcuno veramente impegnativo e difficile da assorbire,
poiché troppo ricco di informazioni a volte rivoluzionarie o nuove, offro una consulenza
gratuita via email per chiarire eventuali dubbi e per proporre prodotti adatti e
personalizzati secondo il vostro stato fisico e psicoemotivo attuale.
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Riprendiamoci la Vita Per i Capelli
Introduzione
„Ho letto con piacere questo interessante contributo all'“umana conoscenza“ che procede in
modo originale, partendo da un problema apparentemente circoscritto per ampliare la visione a volo d'uccello sulla struttura in toto dell'organismo; il linguaggio è semplice ed
accessibile a tutti senza per questo perdere nulla della professionalità dell'autore, che con certosina pazienza ha esplorato territori apparentamente non correlati con l'argomento
trattato, indicando nessi spesso celati ma reali. Lodevole la nutrita ricerca bibliografica, compresa di siti dove ognuno può poi approfondire, ove ne sentisse la necessità, tutti gli
argomenti trattati.In conclusione un testo utile, affidabile nelle informazioni che trasmette e mai noioso per
chiunque intenda esplorare il multiverso umano partendo da un punto inaspettato.“
Dott. Euro Piuca, Specialista in Nefrologia, Omeopata Unicista, Naturopata
nnanzitutto grazie per l'acquisto. Sono consapevole di quanto ci si può sentire
vulnerabili quando si iniziano a perdere i capelli, e quanto sia facile comprare cose più
per disperazione o per “l'ansia di perderli tutti“, che per scelta razionale, per poi
rimanere quasi sempre delusi dal prodotto. C'è un grosso business attorno alla perdita e
alla ricrescita di capelli, che a mio avviso non risponde adeguatamente al problema, e che
anzi, spesso lo sfrutta poiché solo dove c'è l'ignoranza può annidarsi la manipolazione e la
sofferenza; perciò lo scopo di questo libro è di offrire una risposta onesta e soprattutto
olistica e più completa possibile alle cause ed alle soluzioni per la caduta di capelli.
I
Qui da noi sono circa 19 milioni gli italiani colpiti da alopecia androgenetica: undici
milioni di uomini e 7 di donne circa che intorno ai 20 anni iniziano a notare i primi segnali
del problema.
L’alopecia androgenetica è la forma di calvizie più comune ed è legata all’azione degli
ormoni maschili i quali, agendo sul follicolo pilifero, causano una crescita di capelli sempre
più radi e sottili, fino alla loro caduta.
Inoltre sembra che si tratti anche di una forma ereditaria: se il padre ne soffre, i figli hanno
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il 50% di possibilità di ereditarla. Un rischio che aumenta ancora se a soffrirne è la madre.
Ogni anno quasi il 70% degli italiani spende oltre 300 euro per la cura dei propri capelli, e
una persona su dieci arriva persino a spenderne tra i 600 e 1200.
Da migliaia di anni gli esseri umani stanno studiando le cause delle calvizie, della perdita
di capelli e di varie forme di alopecia. Molti di noi si ricordano i “rimedi della nonna“ che
consistevano nel mettere in testa uova, olio di oliva e succo di limone, e poi si avvolgevano
in un asciugamano umido per circa un'ora.
Nell'ultimo decennio la scienza moderna ha fatto enormi progressi fino ad arrivare alle
cellule staminali che sembrerebbero la promessa del futuro. Qualunque sia la tecnica o la
terapia, dobbiamo sempre tenere a mente che ogni individuo è unico e irripetibile e avrà
diversi motivi per i quali perde capelli, perciò non può esistere un'unica procedura o
sostanza universale che beneficia tutti allo stesso modo.
Questo libro vuole trattare il tema dei capelli in modo olistico, prendendo in considerazione
corpo, mente e spirito. Nella mia pratica da naturopata e counselor olistico ho ricevuto nel
tempo diverse richieste di aiuto, ma non mi sentivo di poter offrire una soluzione seria,
completa e duratura. Poi, mi sono ritrovato in circostanze tali nella mia vita in cui ho
iniziato a perderli anch'io, e a periodi in modo drammatico, e qui ho dovuto e voluto
lavorarci su tantissimo; quindi vi passerò le informazioni ivi trasmesse che derivano non
solo da uno studio sull'argomento, ma dalla pratica sperimentata direttamente su di me
con risultati più che incoraggianti. Per arrivare a questa conoscenza sono ovviamente
dovuto passare attraverso molte delusioni, sperimentando prodotti e tecniche bizarre, ma
oggi posso finalmente ricordarmi del passato con una buona dose di sana ironia.
Ricordo ad esempio che la più ridicola terapia che ho provato si basava sull'uso dell'aglio:
ogni sera, prima di andare a letto, ne schiacciavo alcuni spicchi e poi me li massaggiavo
sul cuoio capelluto. Immaginate la somma goduria di mia moglie, che per fortuna non mi
ha chiesto il divorzio...non ancora!
Non contento di ciò, avevo comprato degli apparecchi strani fra cui uno pieno di spessi
aghi che trasmettevano delle piccole e innocue scosse elettriche al cuoio capelluto con la
promessa di fare miracoli. Un'altro emanava luce rossa con dei led. Mi ricordo di questi led
rossi, inseriti in una morbida gomma di forma quadrata, che dovevo tenere sulla testa per
15 di minuti al giorno.... non mi sentivo mai così vicino ad essere come un prete greco
ortodosso con un filo elettrico che mi correva giù per il collo come un codino!
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Per fortuna questo periodo di follie disperate è passato, ma come scopriremo in seguito,
non senza lasciare traccia.
Tutti quei disperati tentativi di ottenere quanto desideravo, in realtà hanno prodotto il solo
risultato di prosciugarmi il portafoglio ed anzichè aumentarmi il numero di capelli, mi
hanno alzato solo il livello di rabbia e di frustrazione; in compenso mi hanno costretto ad
una ricerca molto più completa e seria. Oggi, dopo aver fatto da cavia in ogni campo,
giusto per non lasciare nulla di inesplorato, mi sento di poter tranquillamente affermare,
che col mio approccio olistico si ottiene il massimo dei risultati possibili in modo naturale,
tenendo ben presente che l'intelligenza del corpo dentro di noi ha delle capacità di
regenerazione incredibili e che possiamo attingere ad esso, se solo gli permettiamo di farlo.
Ma attenzione, dobbiamo considerare il fatto che il mondo dei capelli è interconnesso con
innumerevoli fattori (molti dei quali ancora scarsamente conosciuti) e per tale motivo non
potrà esserci ancora nessun libro che detiene la soluzione totale e completa per ogni
individuo. Non dobbiamo lasciarci confondere da facili promesse o peggio ancora, da
conclamati seducenti risultati che vanno bene per tutti. Ognuno di noi potrà trovare uno o
più pezzi di un puzzle che andrà piano piano a completare il proprio personale quadro del
problema (e quindi la sua soluzione).
Questo libro non fa eccezione, ma quello che posso promettere e garantire, è che questo
libro è uno dei più completi in materia in Italia (se non addirittura a livello mondiale), e se
non avremo notevoli miglioramenti nella ricrescita di capelli, avremo sicuramente un
miglioramento significativo nella qualità della vita, anzi, sono convinto che se metteremo
tutto in pratica, fra un massimo di 6 mesi ci sentiremo una persona diversa, rigenerata, più
felice e piena di energia.
Un'avvertimento è d'obbligo: la conoscenza qui inclusa potrà mettere in discussione molte
credenze, forse alcune dichiarazioni verranno inizialmente percepite come impossibili, e
magari verranno rifiutate categoricamente, e va benissimo: ognuno deve pensare con la
propria testa, verificare su di sè, documentarsi, ecc., ma allo stesso tempo deve anche
essere pronto ad abbandonare vecchie convinzioni e rischiare intelligentemente, valutando
la propria situazione e l'ambiente in cui vive. Nonostante i contenuti trattano il complesso e
contraddittorio mondo dell'alimentazione, non troverete una dieta specifica e rigida salva
capelli (solo una linea guida generale), bensì riceverete molta più chiarezza su quale cibo
mangiare nel vostro caso personale. Scoprirete quante sono le variabili da tenere in
considerazione, e capirete che seguire la stessa dieta per sempre diventa addirittura
pericoloso, perchè dobbiamo tenere presente che il cibo di oggi potrebbe non andare più
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bene domani, e viceversa. L'ambiente, i pensieri, l'avanzare dell'età, cambiamenti ormonali,
lavorativi e spirituali incidono fortemente sulla nostra fisiologia, perciò dobbiamo
costantemente variare il nostro piatto, al fine di sintonizzarci al nostro “sentire“ del corpo;
ed il sentire cambia con gli anni, e questo deve rispecchiarsi il più possibile nella nostra
dieta senza irrigidirci in alimentazioni specifiche come p.es. quella vegeteriana, vegana,
ecc. Noi tutti siamo in costante cambiamento, ed il segreto è nel saperci adattare senza
attaccarci a dogmi o a condizionamenti vari.
Ovviamente in presenza di malattie, consiglio sempre di consultare prima il proprio medico
di fiducia. In linea di principio non è consigliabile credere ciecamente a nessuno. Ognuno
di noi ha il dovere di non mortificare la propria intelligenza bevendo o rifiutando a priori
qualsiasi cosa. Occorre sempre verificare, riflettere con razionalità ed ascoltare sia con la
mente che con il cuore; solo in seguito si potrà ragionevolmente trarre le conclusioni più
specifiche e giuste per sè.
A priori non credete nè a me nè agli altri, ma fate come San Tommaso ficcanaso: leggete
fino all'ultima riga del libro e poi verificate. Non potrete sbagliare: troverete quello che è
giusto per voi!
Per fortuna non sarà necessario diventare dei professori ad Harvard, ma se vogliamo
risolvere un nostro problema, dobbiamo necessariamente diventarne i più esperti
conoscitori dell'argomento di noi stessi. Un aiuto è fondamentale quanto insostituibile, ma
non ci sono scorciatoie perchè nessuno al mondo può fare neanche un solo passo per un
altro. Quindi camminiamo assieme, piano piano conosceremo tutto sui capelli, sull'uso dei
mezzi migliori per il loro naturale recupero, e soprattutto per mantenerli così nel tempo il
più a lungo possibile. I contenuti inseriti nei successivi capitoli seguono un certo crescendo,
nel senso che più avanzeremo, più ci avvicineremo alla radice del vero problema, sia a
livello fisico che psicologico. All'inizio butteremo parecchia carne al fuoco con conoscenze
forse a momenti noiose, ma nella secondo metà del libro, i vari pezzi del vasto puzzle
combaceranno come per magia, e la chiarezza e la voglia di recuperare il proprio
benessere e i propri capelli sarà più molto elevata rispetto alla fase iniziale.
Che questo libro possa stimolare i capelli, la mente e la curiosità per conoscerci meglio, e
raggiungere nuovi livelli di salute e di benessere mai sperimentati finora.
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Alla nostra chioma di capelli,
Aljaž Vavpetič
Fitoplus d.o.o.
www.fitoplus.it e www.fitopets.it
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Cos'è il Programma "Forza Capelli"
e un po' alla volta diventano più radi, non è detto che dobbiamo per forza perdere
tutti i nostri capelli. La maggior parte delle persone pensa sia una questione
genetica e che non ci sia molto da fare, tranne che tentare la fortuna con un
intervento chirurgico, ma ora voglio dare un taglio netto a questa credenza e scegliere di
credere nella possibilità di riavere e di mantenere i propri capelli fino a tarda età. E se forse
noi non riusciremo totalmente nel nostro intento, credo che lo stesso abbiamo un ruolo
importante nella storia dell'alimentazione e della conoscenza di noi stessi, poiché siamo i
ponti, i tramiti di una nuova consapevolezza, di una sana ed equilibrata alimentazione,
quella che non depaupererà i nostri corpi dalle sostanze vitali, che potrà correggere e
rigenerare l'eredità genetica donataci da madre natura, affinché i nostri figli e le
generazioni future possano beneficiare a pieno della nostra esperienza con capelli più folti
e con una salute al massimo della sua potenza.
S
Il programma "Forza Capelli" va a modificare e ad arricchire la nostra predisposizione
genetica proprio grazie ad un approccio olistico, dove stimoleremo ogni cellula del corpo
attraverso l'alimentazione, la disintossicazione, l'integrazione alimentare, il movimento, la
tecnologia e la guarigione della mente e dell'anima. Credo che una predisposizione
genetica determini la tendenza alla calvizie, ma aspetti come la guarigione dell'intestino,
l'eliminazione delle tossine, la psicosomatica e la psicogenealogia, l'alimentazione,
l'esercizio fisico giusto, la pratica del "Fitness Capelli", integratori naturali di elevata qualità,
e la gestione efficace dello stress determinano sicuramente l'esito finale.
Il programma "Forza Capelli" offre conoscenze, prodotti e tecniche di facile uso, che in
modo naturale:
• bloccano l'ormone DHT (il motivo più comune per la perdita di capelli) senza effetti
collaterali;
• ripristinano il fluire energetico e fisico degli organi interni secondo l'antica medicina
cinese;
• riequilibrano la flora batterica nell'intestino (responsabile del corretto assorbimento
della produzione di tantissime sostanze vitali);
• espellono dal corpo tutti i veleni legati alla perdita di capelli e a molti malanni;
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• riducono la causa ereditaria (spesso presente) a livello del DNA;
• equilibrano il sistema metabolico ed ormonale attraverso un'alimentazione che
sostiene, nutre e rafforza la moltiplicazione dei capelli;
• aumentano il flusso del sangue (nutriente) ai follicoli piliferi grazie alla “Capelli
Fitness“ che in totale richiede come mantenimento solo 5 minuti al giorno;
• gestiscono lo stress quotidiano con l'applicazione/uso di integratori, tecniche o di
strumenti che calmano la mente;
• altri suggerimenti fondamentali che non solo rinvigoreranno e infoltiranno la nostra
testa, ma che ci permetteranno di perdere peso in eccesso, di dormire meglio la
notte, di avere più energia durante il giorno e a migliorare il rapporto con gli altri e
con noi stessi.
All'inizio si dovranno investire due risorse: volontà (parecchia) e denaro (quantità variabile)
per far partire il programma “Forza Capelli”, ma a lungo termine risulterà un programma
comodo e adatto per convivere perfettamente con i ritmi della vita moderna. Niente aglio
sulla testa, per intenderci, nè stress, ma un minimo di disponibilità finanziaria, sì.
È arrivato il momento di dimenticare le parrucche e i parrucchini, gli interventi chirurgici, le
lozioni e pillole chimiche costose (e pericolose), e lasciar andare la paura di diventare o di
rimanere calvi. Se seguiremo attentamente i suggerimenti di questo libro, probabilmente
noteremo in poco tempo uno netto arresto nella caduta di capelli e una ricrescita entro i
primi tre/sei mesi.
Consiglio di fotografare lo stato dei capelli di oggi da varie angolazioni, e poi ogni mese
allo stesso giorno, scattare altre fotografie dalle stesse angolazioni; così si potranno vedere
i nostri progressi e rimanere motivati a continuare con il programma. Detto ciò, andiamo a
conoscere molto da vicino tutto ciò che sta dentro e fuori la nostra testa. Cominciamo
dall'esterno: la foresta incantata più o meno spelacchiata.
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Il Mondo dei Capelli
In ogni capello è possibile riconoscere tre parti differenti:
→ il fusto, ovvero la parte visibile del pelo, esterna alla cute.
→ la radice, immersa nella cute collegata al muscolo erettore del pelo.
→ il bulbo, è la parte più profonda, in cui è presente la matrice generatrice del pelo.
Il capello non è sempre uguale durante la sua vita, ma vi son periodi (detti “fase“) in cui
cresce (fase anagen); altri in cui riposa (fase telogen) e quello in cui il follicolo si ritira ed il
capello cade (fase catagen).
Ogni capello sulla nostra testa cresce all'incirca dal 1 cm ai 2 cm al mese. Se siamo in uno
stato di salute, senza grossi stress e se il cuoio capelluto è sano, un capello continuerà a
crescere dai due agli otto anni prima di passare alla fase di riposo (fase telogen) che dura
circa tre mesi. Circa il 15% dei capelli è in fase di riposo, mentre circa l'85% dei capelli
sono in fase di crescita (fase anagen). Perdiamo circa cento capelli al giorno nella fase
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telogen. Alla fine dei tre mesi di riposo, i capelli in fase telogen cadono e normalmente
dovrebbero essere pronti a spuntare nuovi capelli in fase anagen. In qualsiasi ciclo di
crescita siano i nostri capelli, un terzo dei capelli è in uno dei tre cicli: la fase anagen (di
crescita), la fase catagen (di involuzione) e la fase telogen ( di riposo). Grazie a questa
organizzazione evitiamo di perdere tutti i capelli contemporaneamente, per poi attendere
una loro ricrescita. Quindi per riassumere, il ciclo di un capello cresce per circa otto anni, si
riposa per tre mesi e poi cade.
Nella fase anagen le cellule staminali raggiungono la matrice dei follicoli e raccolgono
vecchie cellule proteiche per iniziare il processo della formazione e della crescita dei capelli.
Nella fase catagen inizia la fase involutiva che dura circa 15 giorni, dove il follicolo
comincia a ritirarsi. Questo ritiro allontana la radice del capello dai capillari (fonte di
nutrienti) e lo separa dalle pareti del follicolo. Il bulbo risale leggermente attraverso la pelle
fino in superficie, si accorcia ed infine cade quando entra nell'ultimo ciclo.
Nella fase telogen il capello riposa per circa 3 mesi in attesa di un nuovo ciclo. Appena il
follicolo finisce la fase di regenerazione, si riattiva ed entra nella fase anagen, che a volte si
sovrappone con la fase telogen, spingendo fuori il vecchio capello dal poro.
Mediamente la testa produce circa 120mila capelli, i biondi hanno una media di 150mila, i
bruni di circa 100mila e i rossi circa 90mila. I capelli biondi sono meno spessi rispetto agli
altri tipi e cadono più facilmente.
Per essere in salute i capelli devono essere bilanciati nelle loro quattro componenti
essenziali: le proteine, il manto acido, il sebo e l'idratazione. Troppo o troppo poco di uno
di questi componenti determina sofferenza e caduta. Immagino che tutti sappiamo come
stanno i capelli quando sono in perfetta salute: sono luminosi e facili da gestire. In altre
parole significa che il cuoio capelluto è liscio e non poroso, che è propriamente protetto dal
suo manto acido, che i capelli sono giustamente lubrificati con sebo e che hanno una
buona idratazione.
Approfondiamo brevemente questi aspetti.
Le proteine: i capelli sani consistono di circa il 97% di cheratina, la stessa proteina di cui
sono fatte le nostre unghie. Ci sono diversi fattori che danneggiano la struttura dei capelli,
causando una perdita di cheratina. Quando ciò succede i capelli diventano deboli e fragili.
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La quantità di idratazione: l'idratazione del capello può essere bassa quanto il 3% se
viviamo in luoghi molto secchi e con poca pioggia, e può essere alta fino al 14% se viviamo
in zone tropicali. Molto dipende dall'umidità nell'aria, ma quando la quantità di idratazione è
corretta, i capelli sono elastici e facili da gestire. Poca idratazione e la struttura fibrosa è
compromessa, diventando fragile, aggrovigliata e si spezza facilmente. Bere acqua filtrata
e/o mangiare frutta fresca biologica (ricca di acqua) in quantità sufficiente sicuramente aiuta.
Il sebo: è indispensabile per conferire ai capelli caratteristiche di impermeabilità, elasticità,
lucentezza ma se prodotto in eccesso può causare molti problemi, noti con il nome di
"seborrea". I capelli diventano grassi, lisci, pesanti ed esteticamente sgradevoli. Troppo sebo
causa prurito, forfora, odore di rancido e perdita di capelli. D'altro canto una minima
quantità di sebo ci serve per proteggere i nostri capelli dal sole, dalla pioggia e dal vento,
mantiene i capelli idratati e li lubrifica esternamente.
Il manto acido: l'ultimo componente rappresenta l'ambiente sullo scalpo (cuoio capelluto) e
sulla superficie di ogni capello. Quando mescolate il sudore e il sebo come risultato abbiamo
un equilibrio acido/basico (pH) che tende verso l'acido. Un pH leggermente acido è
l'ambiente ideale per la crescita di capelli sani e forti. Per la massima protezione e forza, i
capelli e la pelle dovrebbero mantenere costantemente un manto acido del valore pH tra il
4.5 e il 5.5, mentre chi perde capelli ha spesso un pH troppo acido.
Tutti gli aspetti dei capelli sopramenzionati verranno trattati ed equilibrati seguendo il
programma “Forza Capelli”.
La pelleLa pelle è un insieme di tessuti che ricopre il corpo, suddivisi in epidermide, derma ed
ipoderma; protegge gli organi ed i tessuti da variazioni di temperatura, traumi, eccessiva
disidratazione, lesioni e invasioni di microrganismi. Lo strato basale o germinativo è quello
più basso dove le cellule di dividono e si muovono verso la superficie. In una pelle sana le
cellule necessitano di circa quattro settimane per spingersi attraverso i vari livelli fino alla
superficie della pelle. Mentre le cellule si muovono verso la supeficie, diventano più piatte
per formare l'ultimo strato chiamato lo strato corneo. In questa fase le cellule sono
praticamente morte. La pelle si rinnova continuamente e le cellule morte in superficie si
staccano costantemente e quasi invisibilmente.
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Quando abbiamo un problema col cuoio capelluto come con la forfora o la psoriasi, le
cellule dell'epidermide si spostano verso la superficie più rapidamente del normale. Questo
processo viene accompagnato da un incremento di microbi sullo scalpo e contribuisce
all'irritazione e al prurito. In altre parole, questo è il risultato di un'infiammazione, un
problema centrale nella perdita dei capelli.
ForforaLa forfora è un problema molto comune e non è una malattia. Può verificarsi con un cuoio
capelluto secco o grasso e può colpire uomini e donne di quasiasi età. Quando è presente
la forfora c'è un'accelerazione nel movimento cellulare verso la superficie causata da
un'accelerazione della mitosi (divisione cellulare) nello strato germinativo. Nel normale
metabolismo epidermico le cellule necessitano di un mese per arrivare allo strato corneo,
ma con la forfora questo processo è molto più veloce: basta circa una settimana.
Generalmente i problemi allo scalpo sono connessi allo stress e all'alimentazione che
produce infiammazione. Massaggiare il cuoio capelluto, ridurre lo stress ed alimentarsi
correttamente rimuovono completamente questo problema, e tutto ciò verrà spiegato nel
libro in modo concreto.
La scala Hamilton–Norwood e la scala LudwigEsistono delle scale che definiscono l'avanzamento della calvizie sia negli uomini che nelle
donne. Per gli uomini c'è la scala Hamilton–Norwood che è stata realizzata dal dott. James
Hamilton negli anni 50 e venti anni più tardi è stata aggiornata dal dott. O’Tar Norwood.
Ci sono sette livelli di calvizie nella scala Hamilton–Norwood e tre livelli nella scala Ludwig
per le donne.
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Riprendiamoci la Vita Per i Capelli
In letteratura si trovano molte più informazioni dettagliate sui capelli, ma queste conoscenze
base sono quelle che ci servono per comprendere meglio l'importanza e l'efficacia dei
contenuti, degli esercizi e dei prodotti presentati nel programma “Forza Capelli”.
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Il Cibo come Medicina
no degli aspetti più importanti del mio programma è l'alimentazione che deve
essere ricca di sostanze con cui i capelli possono nutrirsi e crescere
abbondantemente. Spesso sento le persone chiedersi perchè hanno un'accentuata
caduta di capelli negli ultimi due o tre mesi e rimangono sorpresi quando scoprono che un
motivo ricorrente è perchè hanno cambiato abitudini alimentari. Spesso queste persone
traslocano, cambiano lavoro oppure dieta, e si ritrovano a mangiare cibi nutrizionalmente
sbilanciati, cibi a cui il corpo non è stato abituato che quindi vive uno stato di shock, e in certi
casi si inizia a mangiare a orari irregolari e ancora più in fretta. In alcuni casi questi
cambiamenti possono creare scombussolamenti pazzeschi nel corpo, perchè dobbiamo
considerare che il cibo è simile al farmaco.
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Ogni alimento, esattamente come un farmaco, crea delle reazioni chimiche, che a loro
volta creano altre e così via, scatenando una miriade di complessi processi metabolici, che
influenzano la nostra salute, e ovviamente lo stato dei nostri capelli. Quindi ricordiamoci
che il cibo è medicina; mangiare alimenti inadeguati causa problemi come prendere
farmaci sbagliati o a dosi troppo elevate.
Probabilmente tutti abbiamo sentito almeno una volta la frase:“Siamo ciò che mangiamo“,
ma spesso non lo abbiniamo allo stato dei nostri capelli. I capelli sono esattamente come
tutte le altre parti del corpo, e la qualità e la salute del capello dipende dalla qualità del
sangue che lo raggiunge. Come dice il famoso nutrizionista Earl Mindell “Come sembri
all'esterno, dipende molto da quello che fai per te dall'interno“. Realizza che ogni qualvolta
stai mettendo qualcosa in bocca stai per creare milioni di reazioni nel corpo che
sosterranno e rafforzeranno la tua salute, oppure la indeboliranno – la stessa cosa vale per
i capelli. Perciò ti invito a portare grande attenzione a ciò che mangi e a come mangi,
perchè grazie al cibo giusto attiverai in te il medico più potente, naturale e saggio al
mondo: non sprecare questa risorsa.
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Un Parametro Vitale: il Metabolismo
l nostro metabolismo corre come una Ferrari oppure lo sentiamo ingolfato e lento?
Forse non abbiamo mai posto troppa attenzione al metabolismo, e non sappiamo
quanto sia connesso con tutti i problemi della salute e con i nostri livelli di energia e di
benessere (anche emotiva), ed è proprio questo il punto di osservazione importante per
qualsiasi tipo di cambiamento fisico, di guarigione e potrebbe anche essere uno dei
parametri principali da verificare quando seguiamo una qualsiasi nuova dieta.
IIl dott. Henry Bieler, attraverso un'analisi psicosomatica degli individui ne ha diviso le
caratteristiche in vari sottotipi. Qui a solo scopo esemplificativo riporteremo una parte del
suo libro “Food is Your Best Medicine“ (Il Cibo è la Tua Migliore Medicina), ciò che lui
riferisce al riguardo del tipo definito “surrenalico“, ma sarà sufficiente a farci capire quante
interazioni avvengono dentro di noi:
“L'energia fisica del tipo surrenale (si riferisce all'analisi psicosomatica di un individuo – nda)
sembra inesauribile, esattamente come la risposta nervosa del sistema simpatico, un
risultato di perfetta ossidazione del fosforo nel tessuto nervoso. L'ossidazione del carbonio
nel sistema muscolare dona al tipo surrenale il grande calore fisico. Infatti, la temperatura
del suo corpo è raramente sotto i 37,1 °C , con le mani e i piedi sempre piacevolmente caldi.
Visto che la digestione e la disintossicazione dei veleni alimentari dipendono grandemente
dall'ossidazione nel fegato e nell'intestino, ne consegue che il tipo surrenale, grazie alla sua
perfetta ossidazione, ha una completa digestione. Di fatto potrebbe e spesso dimostra che
può mangiare qualsiasi tipo di cibo senza disagi. Sia gli acidi urici di derivazione endogena,
sia i composti di indossile vengono completamente disintossicati dal fegato, non accumulano
nel sangue, e non se ne trovano tracce nelle urine.
I muscoli scheletrici sono ben sviluppati e hanno un tono magnifico. La fatica è praticamente
sconosciuta al tipo surrenale. E il perfetto tono dei muscoli involontari è evidenziato dalla
completa e rapida peristalsi, risultando in diverse evacuazioni quotidiane. Può cenare con gli
abbinamenti alimentari più impossibili ed immaginabili con alcun risultato diabolico...
La qualità del sangue è una sua caratteristica. Un leggero cenno alla policitemia (più globuli
rossi del solito), la leucopenia , oppure un'anormale numero di globuli bianchi verso il basso,
non si notano mai. Il sangue, che è ricco, di colore rosso, si coagula velocemente. Emorragie
fatali accadano raramente. L'immunità contro invasioni batteriche è spettacolare. Il tipo
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surrenale si infetta molto difficilmente, anche con le malattie veneree...
Un individuo del tipo surrenale ha una disposizione flemmatica – non si fa problemi, allegro,
si arrabbia con moderazione, non è mai disturbato dall'insonnia, dalla paura o – da piedi
freddi. Spesso uscirà da una situazione per evitare un conflitto. Normalmente ha una grande
cerchia di amici perché ha un cuore caloroso ed è circondato da un'aura di simpatia.
La circolazione splendida gli dona mani calde e magnetiche...
Non si preoccupa mai…Ha una buona digestione ed è raramente costipato. Può sopportare
più trattamenti, operazioni e ancora più emorragie polmonari di qualsiasi altro tipo di
paziente. É il paziente che viene più spesso dimesso come risolto o guarito. Tutta la terapia
necessaria per il suo recupero è fornito dal riposo a letto e da una boccata d'aria fresca.“
Se per caso eravamo così molti anni fa, oppure almeno in parte, o forse non lo siamo mai
stati nemmeno quand'eravamo adolescenti, il programma “Forza Capelli” ci potrà portare
lentamente il più vicino possibile ai quei livelli, qualunque sia la nostra età e la nostra storia
personale. Insieme andremo a trasformare il metabolismo di ogni singola cellula del nostro
corpo e la libereremo da tutte le tossine, alimentandola allo stesso tempo della migliore
benzina nutrizionale al mondo.
Il metabolismo deve riprendersi il posto che si merita, ovvero il centro, la piattaforma di
qualsiasi risultato in termini di salute e benessere, dimenticandoci per sempre di
contare ossessivamente le calorie. Il metabolismo si occupa dell'ossigenazione delle
nostre cellule, della produzione di energia nei mitocondri, gli organi addetti alla respirazione
cellulare, del funzionamento del nostro sistema immunitario, del mantenimento della nostra
giovinezza al più lungo a possibile e di molto altro ancora.
Tutti abbiamo notato che con la progressione degli anni tendiamo a prendere peso, a perdere
massa muscolare, forza fisica e agilità, e allo stesso tempo siamo più a rischio di un infinità di malattie. Se possiamo riassumere il motivo in otto parole, forse potremmo dire che “abbiamo
perso la forza metabolica avuta nella giovinezza“. Anche se è vero che ci sono sempre più bambini che fin dalla più tenera età hanno già tendenze verso l'obesità, scopriremo che uno
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dei principali è legato a scelte alimentari sbagliate ed al rapporto cattivo e conflittuale col cibo dettato sia da un intestino infiammato, sia da traumi repressi nel subconscio.
Un esempio ci aiuterà a capire meglio. Avete presente quella sensazione godereccia che si
prova quando si mangia qualcosa di “sbagliato“ seguita immediatamente da un complesso
di colpa, a volte persino travolgente? Ebbene, in questo caso ciò che maggiormente
danneggia il metabolismo non è tanto la “schifezza“ ingerita, quanto la frustrazione, la
severa critica ed il malessere che noi stessi ci auto–infliggiamo per punizione. Ciò non
significa che possiamo intossicarci di tutte le porcherie possibili, ma che non possiamo
pensare di star bene con la severità e la rigidità di un generale in guerra.
Il nostro rapporto con noi stessi influenza enormemente il nostro metabolismo e quindi la
nostra salute. Io avevo sempre l'ossessione di non ingrassare, soprattutto non attorno alla
vita. Ero così fuso, che dopo ogni pasto che reputavo sbagliato o ipercalorico, percepivo
una sensazione come se il grasso venisse depositato sui fianchi e sulla pancia. Appena
inghiottito, era assurdo, ma vi giuro che lo sentivo e me ne vantavo pure con gli altri!
Ovviamente, col passare degli anni, lentamente ma inesorabilmente, la ciccia pian piano si
accumulava, nonostante il fatto che da giovanissimo potessi mangiare due pizze per cena
senza andare su di un grammo. Non era possibile avessi cambiato la situazione finché non
cambiavo il rapporto col mio corpo, con la mia mente e col cibo. Così ho iniziato a nutrire
e a stimolare il mio corpo affinché potesse ritornare alla gestione ottimale di tutto quello
che ingeriva, sia a livello alimentare che a livello psicoemotivo. La ciccia si è ridotta e
l'umore era migliorato. Lo stesso potrete fare voi: questo programma potenzierà il nostro
processo digestivo, immunitario e metabolico, e ci permetterà di riprendere in mano tutto il
nostro sistema ormonale affinché funzioni come una Rolls–Royce.
Quando il metabolismo cala, cala anche la produzione dell'ormone sessuale con tutte le
conseguenze come l'infertilità, l'abbassamento della libido, la perdita del periodo
mestruale, e con Arturo che trova difficoltà a tirarsi su. Purtroppo le conseguenze non
finiscono qui: il metabolismo influisce anche sull'ormone della crescita (l'ormone della
giovinezza). Perdiamo la capacità di costruire tessuto muscolare, la forza fisica cala, e
perdiamo pure peso, ma in termini di muscoli. Quando il metabolismo perde il suo slancio,
non riusciamo più a bruciare i grassi ed iniziamo ad ingrassare; i trigliceridi aumentano e
dietro l'angolo incontriamo la resistenza insulinica, il precursore della sindrome metabolica
e del diabete. Gli alimenti non vengono propriamente assorbiti dal corpo, le cellule non
respirano a pieno regime, e quindi aumenta l'appetito e anche la voglia e l'abitudine
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psicoemotiva di mangiare di tutto e a tutte le ore.
Un aspetto molto importante è la correlazione fra metabolismo e produzione ormonale.
Nei successivi capitoli incontreremo degli ormoni precursori, il pregnenolone ed il
progesterone, da cui viene prodotta tutta una serie di altri ormoni. La qualità del
metabolismo sarà determinante nel trasformare i precursori in ormoni “pro capelli“ o “anti
capelli“. Ora possiamo già un po' immaginare come il metabolismo influisce enormemente
sulla nostra salute, sul nostro umore e sulla qualità generale nella nostra vita.
Come possiamo capire se abbiamo un metabolismo lento?
Innanzitutto dobbiamo considerare che la centrale operativa del metabolismo è nella tiroide,
quindi se abbiamo un metabolismo basso, significa automaticamente che anche le funzioni
tiroidee sono basse, che in altre termini significa che la nostra temperatura corporea è troppa
bassa. Il nostro intento è di verificare la nostra temperatura corporea e di portarla nella zona
dove il metabolismo opera a livelli ottimali; infatti non è un caso che il corpo aumenti la
temperatura corporea e la frequenza cardiaca con la febbre per combattere microbi, per
accelerare l'eliminazione delle tossine, e per rallentare la moltiplicazione dei microorganismi.
Se il corpo usa la febbre per guarire, non potrebbe essere logico mantenere una temperatura
corporea più alta per garantirci una buona salute?
Per misurare la temperatura del corpo useremo il cosìddetto “Test della Temperatura
Basale“ del dott. Broda Barnes. Questo test, misurando la nostra temperatura corporea a
riposo, cioè in condizioni “basali”, ci consente di capire se ci troviamo in uno stato
ipometabolico, normale o ipermetabolico. Poiché è la ghiandola della tiroide che, come il
termostato di una caldaia, regola quanto il nostro organismo consumi (cioè bruci calorie),
ad una temperatura corporea bassa corrisponderà una ridotta attività metabolica e quindi
uno stato di probabile ipotiroidismo. Questo test fu messo a punto dall'endocrinologo
americano dott. Broda Barnes che dedicò cinquant'anni della sua vita allo studio della
tiroide e alla cura dei pazienti ipotiroidei. Egli dopo averlo confrontato con il test del
metabolismo basale ed averne riscontrato la validità, lo pubblicò negli anni quaranta su
due importanti riviste mediche (JAMA e Lancet). Esso si basa sul fatto che una diminuzione
della temperatura corporea è un sintomo assai frequente in caso di ipotiroidismo.
Purtroppo il test di Barnes, pur avendo dimostrato la sua superiorità su altri test, non è mai
stato accettato dalla medicina convenzionale ed oggi è utilizzato soltanto dai medici che
praticano medicina naturale. Prima di pubblicarlo Barnes testò la temperatura corporea di
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oltre 2000 persone, sia a livello orale, che rettale ed ascellare, e concluse che quell'ascellare
era la più affidabile e pratica per questo scopo in quanto era meno influenzata da eventuali
processi infiammatori delle alte vie respiratorie o in caso sinusiti croniche (per via rettale la
temperatura è ancora più precisa, ma è sicuramente meno comodo).
Il test dovrebbe essere effettuato dopo una notte di sonno regolare senza cibo, agitazione o
esercizio fisico per le 12 ore. Inoltre non dovremmo essere eccessivamente coperti a letto
perché il calore delle coperte potrebbe falsare il risultato. Il termometro da usare,
preferibilmente quello classico a mercurio (oggi vietato dalla legge in Italia, quindi va bene
anche quello digitale), dovrebbe essere scaricato la sera e appoggiato sul comodino (al
mattino non va fatto nessun movimento brusco prima della misurazione, quindi nemmeno
scaricare il termometro). Al risveglio, prima di fare qualsiasi cosa, senza alzarsi o muoversi
troppo si prende il termometro dal comodino e lo si posiziona nel cavo ascellare. Dopo
almeno cinque minuti si legge la temperatura.
Nel caso si usi un termometro digitale, dobbiamo assicurarci di scaldare per 30 secondi la
punta del termometro con le nostre mani; possiamo anche tenerlo altri 30 secondi sotto le
ascelle prima di accendere il termometro. Consiglio di fare più misurazioni sotto entrambi i
cavi ascellari e scegliere la temperatura più alta come risultato finale.
Gli uomini, i bambini e le donne in menopausa possono eseguire il test in qualsiasi giorno,
mentre le donne in età fertile (poiché la loro temperatura varia durante il ciclo mestruale
mensile) dovrebbero eseguire il test il secondo, il terzo e il quarto giorno dopo l'inizio delle
mestruazioni, oppure devono tenere conto che durante il periodo fra l'ovulazione e la
mestruazione avranno una temperatura fra lo 0.1 e lo 0.5°C più alta del normale, mentre
durante la mestruazione l'avranno dal 0.1 e fino al 0.5°C più bassa del normale.
I valori normali della temperatura così misurata dovrebbero essere fra i 36,5°C e i 36,8°C.
Valori inferiori sono suggestivi di un ipotiroidismo, e quindi di un metabolismo lento.
Non è raro vedere persone con temperature basali addirittura di 35,5°C – 35,8°C, cioè ben
un grado centigrado in meno del normale.
Per monitorare i miglioramenti basterà fare alcune verifiche durante il mese (p.es. i primi
giorni di ogni mese) ed interpretare un aumento della temperatura come un segno di
miglioramento. Sconsiglio di alimentare una nuova ossessione, ossia quella di misurarsela
ogni giorno, anche perché ci saranno comunque delle naturali variazioni.
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Da notare che chi ha problemi di insonnia o di ansia, può avere nelle ore mattutine una
scarica di adrenalina che aumenta la temperatura corporea e la pulsazione, quindi
assicuriamoci di non prendere la temperatura in quel momento. Un modo per capire se le
ghiandole surrenali sono iperattive è misurare la temperatura prima e dopo i pasti. Se dopo
il pasto la pulsazione e la temperatura calano, significa che le ghiandole sono state prima
del pasto troppo attive. Questa situazione ormonale è molto più comune di quello che si
pensa, e per creare questo particolare scompenso basta evitare di mangiare la colazione,
saltare un pasto oppure fare troppo esercizio fisico aerobico.
Esistono chiari segnali di ghiandole surrenali iperattive e quindi anche di ipotiroidismo e di
ipometabolismo: ad esempio se dopo un pasto ci sentiamo stanchi, assonnati con la mente
obnubilata, oppure in generale abbiamo piedi, mani fredde, una contrazione nella pancia,
costipazione, problemi col ciclo, stanchezza cronica, perdita di capelli, poca energia,
ipoglicemia, desiderio sessuale intorpidito.
Cosa porta ad avere una temperatua corporea bassa?
Ci sono moltissime variabili da considerare per ogni singoli individuo, anche se secondo
me esistono delle cause generali per tutti come uno squilibrio fra lo Yin e lo Yang e dei “tre
tesori“ (Jing, Qi e Shen) seconda la medicina tradizionale cinese (d'ora in poi: MTC) ,
ipotiroidismo, un intestino infiammato, surrenali affaticate, l'uso e il consumo di grassi
sbagliati, la mancanza di alimenti biologici, il consumo di troppi prodotti raffinati, la
presenza di parassiti e di batteri patogeni, l'intossicazione di metalli pesanti e soprattutto un
carattere ansioso, pauroso o represso/introverso. Non preoccupiamoci ancora di come
risolvere tutti questi aspetti (e molto altro ancora) poiché questi punti verranno trattati
ampiamente nei successivi capitoli – quello che conta è sapere che si può modificare la
temperatura corporea, portandola nella zona tra i 36,5 e i 36,8°C. Se riusciamo a mettere
da parte i condizionamenti che abbiamo ricevuto sull'uso dei grassi e sulle calorie,
raggiungere questo risultato sarà tutto sommato semplice.
Come possiamo elevare il nostro potenziale metabolico?
Eccoci ai primi passi da fare e alle prime credenze da sfatare. Da questo momento in poi
molte cose ci potrebbero suonare “strane“ o quantomeno nuove. Non soffermiamoci
sull'apparente contrarietà dei nostri “credo“, ma andiamo avanti con sana curiosità a
scoprire qualcosa che forse un giorno potrebbe cambiarci la vita.
Ricordiamoci che tutto ciò che oggi è scienza, fino al secolo scorso era considerato
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blasfemo. Il nostro metabolismo è elastico, adattabile, non può lavorare con una mente
rigida; sarebbe come sprecare energia per andare in direzioni opposte. Detto ciò, andiamo
a vedere cosa c'è di nuovo.
Le regole base sono molto semplici:
1. dobbiamo riequilibrare le nostre energie interne e rigenerare tiroide o/e le surrenali con
l'aiuto di particolari integratori***;
2. dobbiamo ripristinare la nostra flora batterica nell'intestino;***
3. dobbiamo mangiare il più possibile cibi nutrienti, integrali e biologici;***
4. dobbiamo limitare al minimo lo zucchero (i dolci, farina bianca), i grassi raffinati (troppi
omega 6), caffè, alcol e droghe, ed aggiustare la quantità di carboidrati complessi
(pasta integrale, riso integrale, pane a lievitazione naturale, patate) oppure sostituirli
con quelli senza glutine;***
5. dobbiamo mangiare senza preoccuparci di andare su di peso e senza giudicarci
negativamente. In altre parole, dobbiamo provare solo piacere mentre mangiamo;
6. dobbiamo bere acqua/liquidi solo quando sentiamo veramente sete;
7. dobbiamo riposare e dormire il più possibile (almeno per i primi 30 giorni);
8. dobbiamo praticare il Metodo NatAliash per l'eliminare emozioni represse.
***esattamente cosa mangiare, come riequilibrare la flora batterica, ecc. verrà spiegato
nella seconda metà del libro.
E se ci viene voglia di trasgredire e di mangiare un pasticcio al ragù oppure un tiramisù
preparato dalla mamma?
Uno degli obiettivi è superare la classificazione di cibi in quelli buoni e cattivi, e per farlo dobbiamo debellare il gendarme dietitico dentro di noi che sancisce sentenze di morte a certi
alimenti come veleni o traditori della salute. Nonostante questo possa essere vero, se rimaniamo bloccati nel giudizio, rimaniamo nella rigidità, nella paura, e questo non faciliterà
l'aumento del metabolismo.
La dieta o il tipo di alimentazione deve essere al nostro servizio e non viceversa dove siamo
schiavi di regole e di idee di vari guru dietetici. L'alimentazione deve rispecchiare i reali bisogni
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del corpo e deve avere delle fondamenta scientifiche più veritiere possibile. Lasciate perdere la colpa di aver mangiato un panino con la Nutella, poiché sono convinto che la colpa di averla
mangiata crei più danni della Nutella in sè, ovviamente se mangiata con gioia e non tre volte al giorno con rabbia!
Immagine di www.mandymortimer.com
Reprimere e controllare i propri desideri è un ottimo modo per scatenare infrenabili voglie
dove finiremo di ingozzarci di cibo fino a star male. Sono d'accordo che anche perdere
totalmente il controllo e mangiare tutto quello che vogliamo, soprattutto se il cibo è di
qualità scadente, non va bene, ma lo scopo qui non è tanto il controllare o il non
controllare, ma liberarsi dalla mente che giudica, controlla e che è piena di idee vere o
false su cosa sia giusto mangiare e cosa no; lo scopo vero è imparare ad ascoltare il corpo,
momento dopo momento, e solo lì scopriremo in verità che a lungo termine, non può
esistere alcuna dieta specifica, rigida o uguale ogni giorno. Il cibo è sempre legato ai
pensieri, alle emozioni , all'ambiente ed alle circostanze che sono in costante cambiamento:
come possiamo credere di poterci fissare con una dieta se ogni cellula è in continuo
cambiamento? Oggi avremo bisogno di un cibo, domani di un altro, ma è anche vero che
da un punto bisogna pur partire, e nel libro troveremo una dieta pro capelli e pro salute da
cui possiamo iniziare.
L'importante è mangiare cibi nutrienti, biologici (per quanto possibile) ed integrali.
Focalizziamoci quanto possibile sui cibi sani che ci fanno voglia, ascoltiamo il nostro corpo,
esattamente come un piccolo bambino che probabilmente non dice “dammi un piatto di
verdure crude senza condimento“! Cerchiamo di aggiungere un po' di proteine in ogni
pasto, e che la colazione e il pranzo siano quelli più abbondanti. Inizialmente potremmo
sentire anche la necessità di mangiare più di tre volte al giorno – facciamolo pure – non
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limitiamoci per paura di ingrassare, ma ascoltiamo e rafforziamo la fiducia nel nostro
corpo. Uno dei motivi principali per cui ci siamo trovati in questo casino metabolico è
proprio perché abbiamo ascoltato troppo la mente, e soprattutto la mente di altre persone
con una visione limitata (non olistica) dell'alimentazione, quindi, in alcuni casi, per un
periodo limitato andrebbe bene addirittura mangiare un po' oltre la sensazione di sazietà,
proprio per attivare il metabolismo e per affrontare i condizionamenti legati al cibo.
Ma non lasciamoci ingannare dall'apparente facilità del “mangiare quanto vuoi“, perché
saziarci ad ogni pasto un po' oltre la sensazione normale di sazietà, non è proprio semplice
per alcune persone. È molto più semplice mangiare a normale sazietà oppure un po' meno,
anche perché siamo stati talmente condizionati a mangiare controllati, siamo così
giudicanti su cosa e su quanto mangiamo, soprattutto dopo aver letto blog e libri
sull'alimentazione vegana, cruda, ecc., che ad ogni pasto ci colpevolizziamo per i nuovi
strati di muco che abbiamo aggiunto al colon, oppure per i danni che abbiamo creato al
fegato. Che stress che è diventato mangiare!
Questo approccio all'alimentazione in cui mangiamo un po' di più di quello che sentiamo
sufficiente non dovrà mica continuare per sempre: per alcuni basterà leggere queste righe
per liberarsi dai freni inibitori, per altri occorrerà una settimana e per altri ancora
serviranno alcuni mesi; ma tutto ciò servirà sia per riaccendere il metabolismo, che per
reimpostare un rapporto col cibo libero dall'ipercontrollo e dall'ossessione; col tempo
impareremo ad ascoltare il corpo liberi da condizionamenti fuorvianti e spesso pericolosi, e
mangeremo quello che sentiremo meglio per noi. Non diamo spazio a giudizi su chi
mangia giusto o sbagliato, ma piuttosto focalizziamoci su come ci sentiamo noi, su cosa
desideriamo e sull'interazione col cibo, il resto poi lo farà il corpo, ma solo se glielo
permetteremo.
Come dice Matt Stone, l'esperto nutrizionista, nel suo libro “Diet Recovery“:
“...la magia inizia quando ti rimpinzi quasi come uno scemo con cibo vero, superi le tue
paure legate all'alimentazione e all'orrenda fobia di arrenderti alla fame del corpo, e poi
mettiti da parte e lascia al corpo di fare il conteggio delle calorie. È molto più bravo di te. Te
lo assicuro.“
Ovviamente un rinato metabolismo non risolverà tutti i problemi, ma alcuni addirittura
perderanno peso dopo i primi trenta giorni – alla faccia delle calorie! Altri perderanno o
aumenteranno di peso entro un anno e avranno diversi benefici fisici, emotivi e psichici – e
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questo te lo posso assicurare per esperienza personale.
Suggerisco anche di non mangiare per almeno dodici ore di fila, quindi se alla sera
mangiamo alle sette, non mangiare prima delle sette di mattina. Dormire bene è
fondamentale perché aumenta pure il metabolismo. Cerchiamo di goderci il più possibile
questo periodo di transazione, riduciamo lo stress con passeggiate, musica, un film comico,
e intrattieniamoci con persone che ci fanno sentire bene.
Regolare la temperatura corporea dovrebbe essere uno dei primi tasselli da inserire
quando vogliamo risolvere un qualsiasi problema fisico. Avere un metabolismo ruggente
significa avere una forte protezione da qualsiasi malattia ed è la porta verso il benessere
emotivo e psichico. Tutto dipende dall'alimentazione, dal nostro approccio al cibo, poi dallo
scorrere energetico negli organi interni secondo la MTC, poi dall'intestino con la sua flora
batterica, poi dalla tiroide e dagli ormoni che produce. Qualcuno avvertirà miglioramenti
immediati, altri più lenti, ma se la temperatura corporea progredirà verso l'alto, magari
anche leggermente dopo uno o due mesi, significa che stiamo migliorando.
E l'acqua?
Possiamo berne quanta vogliamo?
Purtroppo ci sono milioni di persone in Italia che secondo me fanno l'errore di bere troppi
liquidi, soprattutto troppa acqua perché seguono il suggerimento dei 2–3 litri al giorno al
fine di depurare il corpo, il che può essere una pericolosa abitudine per molte persone (non
tutte), soprattutto se l'acqua non è stata correttamente purificata e ionizzata. I troppi liquidi
diminuiscono i livelli di sale e di zuccheri a livello cellulare e come conseguenza aumenta
l'ipometabolismo ed in molti individui può promuovere la sensazione di freddo, di
stanchezza, di depressione, di ansia, di irritabilità e di mani e piedi freddi.
Per la maggior parte delle persone i livelli di sale e di zucchero precipitano durante le ore
prima di pranzo, e spesso capita anche perchè si mangiano alimenti ricchi di acqua. Se la
mattina beviamo caffè latte e poi alle undici mangiamo uno o più frutti, è molto probabile
avere un crollo metabolico. Proviamo ad inserire piuttosto dello joghurt senza zucchero,
uova strapazzate, due banane la mattina con una sola tazza di caffè latte, e probabilmente
vedremo dopo due giorni una differenza nella temperatura corporea! I cibi densi con poco
contenuto di acqua ci tengono caldo e evitano la caduta degli zuccheri. Anche consumare
più sale integrale previene i cali di zucchero perchè ha l'effetto opposto di bere, ovvero
dell'idratazione. Un ottima bevanda mattutina, in tal senso, potrebbe essere una tazza di
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latte crudo con un pizzico di sale integrale: in un colpo solo prendi grassi, antiossidanti,
sale e un bel po' di vitamine, minerali ed elettroliti.
Spesso, quando gli zuccheri sono bassi, ci consigliano di mangiare frutta, ma avendo un
alto contenuto di acqua, a volte trovo molto più efficace un po' di frutta secca come i datteri
oppure uva secca. Ricordo che molte volte quando mangiavo una mela a metà mattina ed
iniziavo a sentire più freddo con una fame nera; alla luce della conoscenza che ho oggi,
posso interpretare che il corpo ha subìto un abbassamento dei zuccheri ed iniziava a
reclamarli a gran voce.
Ovviamente non dobbiamo diventare cronicamente disidratati e rendere l'urina troppo
concentrata e scura di colore, rischiando disturbi di vario genere. La chiave è nel fidarsi ad
ascoltare il corpo e per questo abbiamo due semplici e logici parametri:
1. quando sentiamo il metabolismo lento con un abbassamento di zuccheri, sensazione di
freddo o di debolezza, riduciamo i liquidi (diventare ipermetabolici è molto difficile);
2. quando il colore dell'urina è troppo chiaro, riduciamo i liquidi. Urinare troppe volte al
giorno gioca a sfavore sul metabolismo. Quando il colore dell'urine è troppo scuro
dobbiamo aumentare i liquidi (acqua, spremute, frutta, verdura)
Ognuno troverà il proprio equilibrio: per qualcuno l'ideale sarà bere di più la mattina e
poco la sera, per la maggior parte sarà l'opposto, qualcuno si sentirà meglio bevendo
piccoli sorsi ogni ora, e poi col tempo, a secondo dell'ambiente e dello stress, forse la
quantità di acqua varierà, un giorno berremo 2–3 litri, il giorno dopo un litro,... ecco
perchè è importante ascoltare il corpo. Dare fiducia al corpo è molto più semplice e
rilassante, che seguire diete masochiste e sociostressanti.
Un'ultima nota è tenere presente che all'inizio di questa alimentazione “pro metabolica“
potremmo sentirci stanchi, gonfi, pesanti, ma queste solitamente sono solo crisi di
guarigione. Se ci terremo alle linee guida descritte nel libro, la nostra transizione avverrà
senza grossi problemi e il corpo inizierà a rilassarsi e a riattivarsi; è chiaro che se non
riusciamo a mangiare tre pasti abbondanti al giorno, iniziamo magari solo con un pasto
abbondante al giorno (quello al mattino) e gli altri due rimangono normali per i nostri
standard, e poi avanziamo fino ai 3 pasti abbondanti.
Se già mangiamo pasti abbondanti, allora basta mangiare più integrale e biologico oppure
ridurre un po' la quantità di cibo, e se nonostante questa alimentazione abbiamo ancora
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problemi di temperatura corporea, allora è quasi certo che abbiamo un problema
energetico interno con forse un intestino infiammato con un forte squilibrio della flora
batterica, probabilmente accompagnato da stati d'ansia e di paura; avere mani e piedi
sempre freddi e il centro del corpo caldo, è un tipico problema dei soggetti ansiosi. In
questo caso il freddo si trova alle estremità non perché non vi è sufficiente calore interno
perché non vi è sufficiente circolazione, e il calore interno resta bloccato al centro senza
arrivare in periferia.
Ecco perchè in tutti i casi di ripristino delle funzioni metaboliche del corpo consiglio sempre
di lavorare sulle emozioni represse ed usare integratori particolari che stimolano il
metabolismo.
Chi invece soffre di obesità probabilmente avrà troppe difficoltà a ripristinarlo a cusa
soprattutto di significativi problemi tiroidei e forse alla stanchezza surrenale, ed in questi
casi consiglio un lavoro più specifico e mirato trattando innanzitutto la tiroide, che secondo
me sono la causa centrale, a livello fisico, dell'obesità. (al momento la Fitoplus non offre un
specifico programma di dimagrimento, ma verrà aggiunto appena possibile).
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Mi è Sfuggito il Tipo Nutrizionale
er migliorare il nostro metabolismo ho scoperto anche molto utile identificare a
quale tipo nutrizionale si appartiene, poiché a volte la nostra sensazione di freddo
o di stanchezza può essere direttamente correlata all'abbinamento fra proteine,
carboidrati e grassi nell'ultimo pasto consumato. Molte persone mangiano cibi nutrienti,
biologici e nelle giuste quantità, ma nonostante ciò sentono di non vivere nel loro
massimo potenziale. Magari hanno evitato McDonalds, Coca Cola e altri cibi spazzatura
da anni, e prendono pure ottimi integratori, ma alcuni problemi di salute o di psiche
rimangono duri a morire. Sicuramente possono esserci vari motivi per questi disagi, ma
sicuramente ognuno di noi avrà notato che certe volte dopo un pasto ci sentiamo dei
leoni, in altri invece ci sentiamo stanchi, obnubilati o semplicemente affamati poco tempo
dopo; questo secondo il dott. Mercola può essere legato all'inappropriata alimentazione
rispetto al proprio Tipo Nutrizionale.
P
La Nutritional Typing (NT) (Tipologia Nutrizionale) deriva da un metodo scientifico di
alimentazione personalizzata che si è sviluppata dopo l'osservazione ed il feedback di oltre
60.000 persone in venti anni. In questo periodo di tempo il dott. Mercola ha scoperto quali
sono i cibi che attivano e massimizzano l'efficienza metabolica e nutrizionale del corpo.
Se per un attimo immaginiamo il cibo essere come il carburante delle auto, e volendo
offrire il miglior “cibo“ possibile al nostro corpo, ci fermiamo ad una pompa di benzina e
riempiamo il nostro serbatoio della migliore e più costosa qualità di benzina. Quella
benzina dovrebbe in teoria abbassare leggermente i nostri consumi e mantenere in ottima
salute il nostro motore, ma cosa succede nel caso il nostro motore sia un diesel? Dopo
pochi chilometri la macchina dovrebbe accostarsi e sottomettersi ad un costisissimo
intervento di salvataggio.
Il nostro corpo funziona allo stesso modo e necessita del giusto tipo di carburante; ecco
perché a volte succede che vogliamo essere p.es. vegetariani, però il corpo non ce lo
permette (o almeno, non ancora) perché è un tipo nutrizionale proteico che ha grosse
difficoltà nel vivere senza proteine animali.
Esistono tre tipi nutrizionali: il proteico, il carbo e l'ibrido. I tipi proteici funzionano meglio
con minore carboidrati e con più proteine e grassi. Un rapporto fra questi tre carburanti
potrebbe essere 40% di proteine, 30% di carboidrati e 30% di grassi, ma ci sono casi o
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periodi in cui il corpo proteico necessita di 50% di grassi e di 10% di carboidrati – dipende
da fattori genetici, livello di stress e da cambiamenti psicoemotivi molto profondi.
I tipi carbo probabilmente avranno bisogno del 60% di carboidrati, il 25% di proteine ed il
15% di grassi, ma può anche arrivare a consumare l'80% di carboidrati ed il 10% di grassi.
La percentuale di carboidrati varia anche in funzione del tipo di carboidrato perché il grano
è molto più carico di zuccheri e di calorie rispetto alle verdure.
Gli ibridi invece devono sempre cercare un equilibrio fra proteine, carboidrati e grassi, ed è
per questo che ho tanto insistito nel capitolo sul metabolismo, dove ho sottolineato
l'importanza nel sbarazzarsi di rigide regole alimentari ed imparare ad ascoltare il proprio
corpo. Il tipo nutrizionale viene gestito alla fine soprattutto grazie al proprio sentire, che con
gli anni si affina a tal punto che non si ha più bisogno di misurare o pesare alcun alimento,
ma ci si fida totalmente del proprio intuito.
Il dott. Mercola ha anche scoperto che non solo è incisivo il rapporto fra i cibi, ma anche la
giusta sequenza nel mangiare; molti tipi proteici si sentono meglio se prima iniziano il
pasto con la carne, mentre i carbo si sentono meglio se iniziano con le verdure, ed infine
gli ibridi dovrebbero in generale iniziare con la carne e verdura insieme. Quando il cibo
viene consumato in questa maniera i risultati hanno dimostrato che la sensazione di sazietà
migliora, non c'è più bisogno di merende fra i pasti e si riducono le voglie di determinati
cibi. Anche qui regnerà padrona l'esperienza e l'ascolto del proprio corpo per guidarci
verso il nostro benessere.
Chi ha già intuito a quale tipo nutrizionale appartiene, non può che rafforzare e continuare
a credere nelle proprie intuizioni, chi invece sente il bisogno di scoprire il suo tipo
nutrizionale, oppure non ne è sicuro al 100%, può effettuare gratuitamente il Test del Tipo
Nutrizionale del dott. Mercola da questa pagina:
http://nutritionaltyping.mercola.com/login.aspx
(inserire email e confermare – usare il traduttore Google perché è in inglese)
Migliorare il proprio metabolismo abbandonando regole alimentari rigide in abbinamento
con il tipo nutrizionale ci porterà più veloci al nostro obiettivo di temperatura corporea ideale.
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Mi Brucia l'Acido Butirrico
L'acido butirrico è un acido grasso saturo, non essenziale, che viene prodotto dalla
fermentazione degli carboidrati fibrosi, ed è un potentissimo antinfiammatorio del colon,
nonchè attivatore del metabolismo. Negli animali la più alta concentrazione di acido
butirrico si trova nell'intestino perchè viene prodotto p.es. dal mangiare la cellulosa. In
effetti l'acido butirrico si è probabilmente evoluto nei milleni nell'intestino dei mammiferi
fino a conquistare un posto di grande rilievo nella salute umana. Oggi per noi rappresenta
una primaria fonte di energia (metabolismo), ha potenti effetti antinfiammatori ed
anticancerogeni.
Il biochimico e neurobiologo, Stephan Guyenet, descrive sul suo blog
wholehealthsource.blogspot.com una scoperta del 2009 sull'acido butirrico:
“Il gruppo del dott. Jianping Ye ha recentemente pubblicato uno studio che mostra i dannosi
effetti metabolici di una dieta ad alto contenuto di grassi (lardo e olio di soia) su topi che
possono essere evitati, e addirittura riversibili, usando un acido grasso saturo a catena corta
chiamato acido butirrico. I topi nutriti con l'acido butirrico sono rimasti magri e hanno evitato
qualsiasi problema metabolico.
L'acido butirrico ha incrementato il loro consumo energetico aumentando la produzione di
calore corporeo e aumentando modestamente l'attività fisica. Ha anche incrementato in
modo massiccio la funzione dei loro mitocondri, le piccole centrali energetiche delle cellule.
L'acido butirrico ha abbassato il loro livello di colesterolo del 25 percento, e i loro trigliceridi
di circa il 50 percento. Ha abbassato l'insulina a digiuno di quasi 50 percento, e ha
incrementato la loro sensibilità insulinica di quasi il 300 percento.
La conclusione degli investigatori: l'acido butirrico e i suoi derivati potrebbero avere una
potenziale applicazione nella prevenzione e nella cura della sindrome metabolica negli
umani.”
L'acido butirrico facilita l'entrata dell'ormone T3 (l'ormone più attivo della tiroide che
approfondiremo in seguito) nei mitocondri, attivando le funzioni cellulari al massimo.
L'effetto di questa attivazione ci spiega come mai nello studio sopramenzionato i topi hanno
una riduzione del colesterolo, dei zuccheri nel sangue, dell'appetito, del tissuto adiposo, e
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l'aumento della sensibilità insulinica1 [1] e dell'attività fisica. L'acido butirrico anche migliora
la permeabilità e l'integrità intestinale che, come vedremo in seguito quando parleremo del
colon dettagliatamente, è connesso con molte malattie epatiche, cardiache ed autoimmuni.
Spesso si cerca di perdere peso riducendo l'apporto di grassi e come conseguenza si
peggiora o addirittura rovina il potenziale metabolico, rischiando poi il classico effetto yo–
yo e l'aumento ulteriore di peso: proprio per questo dobbiamo prima sistemare il fuoco
metabolico all'interno dell'intestino, e grazie anche alla produzione dell'acido butirrico, lo
faremo risorgere più facilmente.
Questo affascinante acido viene normalmente prodotto dai batteri benefici che si
dovrebbero trovare in abbondanza in un intestino sano, oppure dalla fermentazione delle
fibre nell'intestino, ma solamente se il tratto digestivo è in buone condizioni. Alimenti
integrali come il grano, faglioli, verdure, frutta e noci sono buone fonti di fibra, mentre i
cibi raffinati come la farina bianca, lo zucchero bianco ed il riso bianco sono bassi di fibra.
Studi scientifici dimostrano che l'incremento dei carboidrati fibrosi aumenta la produzione di
acido butirrico, mentre riducendo le fibre anche diminuisce l'acido butirrico.
Altre fonti alimentari sono il cocco e il grasso butirrico, che rappresenta la parte grassa del
latte. Il grasso del latte crudo e del burro biologico contiene la più grande quantità di acido
butirrico, e nonostante la percentuale sia bassa, bere p.es. latte crudo biologico è uno dei
migliori cibi per attivare il metabolismo ed alzare la temperatura corporea. Ovviamente
bisogna avere una garanzia di provenienza di mucche allevate al pascolo, che oggi stanno
sempre più ricomparendo.
Purtroppo gran parte di noi non c'è la fa più a riaccendere i “motori butirrici“ con il solo
aiuto di Madre Natura, perchè a causa di stress e del consumo esagerato di alimenti
raffinati, i nostri batteri benefici intestinali sono fortemente compromessi, ma per fortuna
esiste un eccezionale integratore naturale di acido butirrico chiamato Butyrex di T.E. Neesby .
Esso riesce a lenire efficacemente l'infiammazione del sistema gastrointestinale, promuove
la ricostruzione naturale dei cicli di guarigione nel tratto intestinale, ed infine sostiene la
rigenerazione delle cellule del colon. In effetti molti medici oggi usano l'acido butirrico per
guarire tutta una serie di infiammazioni e malattie intestinali.
1 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2699871/
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Il prodotto è adatto per tutti, ma soprattutto per chi ha problemi di infiammazione del colon
(p.es. colon irritabile, morbo di crohn, retticolite ulcerosa), di metabolismo o di sovrappeso.
Questo prodotto andrebbe consumato assieme ad un particolare probiotico ricco di batteri
benefici, che approfondiremo in un capitolo successivo.
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Danni reversibili o irreversibili della Finasteride?
a scienza ufficiale dice che la causa principale della calvizie maschile risiede nella
quantità eccessiva di un ormone (il diidrotestosterone o DHT), che provoca la
distruzione dei follicoli piliferi e la conseguente perdita dei capelli, ma trovo
superficiale e persino pericoloso credere di trattare un solo ormone senza incorrere in
qualche grave conseguenza sulla salute in quanto tutte le sostanze ormonali sono
interdipendenti e si influenzano vicendevolmente senza interruzione.
LIl corpo umano possiede un vasto esercito di ormoni che regolano ogni funzione del corpo
(crescita, riproduzione, attività cardiovascolare, attività enzimatiche, l'espressione genica e
la sintesi delle proteine), quindi se vogliamo creare un cambiamento a questo livello,
dobbiamo prendere in considerazione sempre l'insieme, ovvero l'opposto di quello che fa la
medicina convenzionale, che è soprattutto specializzata ad analizzarci e a tagliarci in
pezzettini come se fossimo una macchina, raramente guardando corpo, mente e genetica
insieme. Il livello di ormoni nel nostro organismo è come un orologio perfettamente
sincronizzato, perciò se si va ad agire su questo equilibrio perfetto in modo settoriale, si
rischia di aprire la porta a molti disagi fisici e psichici.
Ovviamente come possiamo noi operare delle modifiche ormonali senza avere delle
conoscenze mediche ed olistiche molto approfondite, e senza danneggiare la nostra salute?
Probabilmente uno dei primi passi è con l'alimentazione, e poi lasciamo alla saggezza
infinita del corpo riequilibrarsi e purificarsi con i suoi tempi e modi. All'inizio del capitolo
abbiamo detto che il cibo è come un farmaco, e adesso aggiungerei, un farmaco che
influisce grandemente sulla produzione ormonale nel corpo. La mia teoria si fonda sulla
credenza che se riusciamo ad influenzare la nostra omeostasi ormonale tramite la
guarigione degli organi interni (soprattutto intestino, fegato, reni) grazie all'alimentazione
ed all'integrazione naturale, possiamo incidere non solo sul diidrotestosterone, ma su tutti
gli altri processi metabolici, compresi quelli ancora sconosciuti dall'uomo.
Vediamo innanzitutto cos'è un ormone e come agisce nel corpo: gli ormoni sono sostanze
che, secrete da particolari cellule (che insieme costituiscono la cosiddetta ghiandola
endocrina), vengono immesse nella circolazione sanguigna attraverso la quale viaggiano
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nell’organismo raggiungendo altre cellule, altri tessuti e altri organi, lontani da quelli di
origine. Mentre viaggiano attraverso il corpo, gli ormoni vengono riconosciuti e catturati da
molecole situate nei vari organi e tessuti, esattamente come una chiave che trova la sua
giusta serratura. Queste molecole vengono chiamate recettori. Una volta che il recettore ha
legato l’ormone, il messaggio che l’ormone trasportava viene consegnato alla cellula
bersaglio che dà inizio ad una particolare attività funzionale, tra cui sicuramente anche
quelli necessari alla ricrescita dei nostri capelli.
Prima di passare alla parte più centrale dell'ebook dove elenco gli alimenti che attivano gli
ormoni in modo naturale e sicuro per la ricrescita dei capelli, è necessario soffermarsi sui
danni gravissimi che alcuni farmaci (come ad esempio il famoso Propecia) possono creare.
Il principio attivo chiamato finasteride inibisce l’enzima 5 alfa reduttasi, responsabile della
trasformazione del testosterone in diidrotestosterone (DHT).
Da moltissime testimonianze riscontrate su siti web, forum online e da articoli di varie
riviste2 si evince che molti consumatori della Propecia soffrono di un “crollo del sistema
endocrino“. In molti casi riappaiono sintomi di vecchi disturbi, ma purtroppo in forma
aggravata, e come se non bastasse se ne aggiungono di nuovi sintomi come:
• vampate di calore,
• fatica estrema o cronica,
• cambiamenti fisiologici visibili sulla struttura del pene e dello scroto, entrambi
letteralmente iniziano a rimpicciolirsi,
• la libido diminuisce o sparisce del tutto, anche in presenza di una partner
estremamente appetibile o sexy; il cervello non reagisce nè allo stimolo visivo nè a
quello tattile,
• la mente è costantemente offuscata o annebbiata, e si ha difficoltà di
concentrazione,
• depressione,
• ingrossamento della ghiandola mammaria (anche per i maschi), poca energia nelle
braccia e nelle gambe e grasso distribuito nei fianchi come nelle femmine.
2 www.propeciasideeffects.com
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Il dott. Michael Irwig, ricercatore ed endocrinologo della George Washington University,
ricorda come prima del suo studio sugli effetti collaterali della finasteride eseguita su 71
uomini dall'eta fra 21 e 46 anni, la ricerca ufficiale indicava che gli effetti negativi erano in
gran parte reversibili. Oggi il dott. Irwig ha scoperto che oltre il 90% dei consumatori
stavano soffrendo di basso desiderio sessuale, di disfunzione erettile e di minore
eccitazione, e purtroppo questi effetti collaterali si presentavano in pazienti che di media
avevano smesso di prendere il farmaco da 40 mesi. Un uomo addirittura non ha avuto
miglioramento delle proprie condizioni per ben 11 anni dopo aver preso l'ultima pillola. Il
dott Irwig commenta “E' veramente un'ironia – gli uomini hanno preso finasteride per
bloccare la caduta dei capelli ed in certi casi per migliorare le loro performance di
seduzione, e alla fine si sono ritrovati con autostima e sessualità completamente distrutta.“
In uno studio del 2011 pubblicata sul Journal of Sexual Medicine , il capo ricercatore il dott.
Abdulmaged Traish con i suoi colleghi ha delineato estensivamente il rischio dell'assunzione
della finasteride. La ricerca fatta sugli umani e sugli animali ha permesso di scoprire che gli
effetti della finasteride non sono solamente limitati ai tessuti target, ma possono anche
ridurre la DHT (diidrotestosterone) in molti tessuti, dove potrebbero non solo influenzare i
percorsi delle segnalazioni nervose del pene, bensì influenzare anche il rapporto
maschile/femminile dei livelli ormonali circolanti nel nostro corpo.
Uno studio del dott. Traish, ricercatore nel Dipartimento di Biochimica e Urologia
all'Università di Boston, ha scoperto negli uomini che prendevano 1 milligrammo di
finasteride al giorno avevano un livello significativamente più alto di estradiolo – ormone
predominante nelle donne – rispetto agli uomini che prendevano il placebo. Nell'uomo la
quantità di estrogeni è secreta dai testicoli, ma è particolarmente modesta, anche se
biologicamente importante. Tuttavia con l'avanzare dell'età, soprattutto in caso di ridotta
attività fisica ed obesità, un naturale declino nella produzione di testosterone si associa ad
un aumento della sua conversione in estrogeni. Tale fenomeno è legato ad effetti collaterali
spiacevoli come ginecomastia, diminuzione del desiderio sessuale, problemi di erezione e
diminuzione della fertilità.
Ma non è finita: un'altra preoccupante evidenza dimostra che la finasteride può entrare nel
cervello umano ed interrompere importanti reazioni chimiche al suo interno; una volta
raggiunto il cervello, la finasteride agisce sulla produzione di vari ormoni e non solo sulla
DHT. Il dott. Traish crede che in particolare pericolo siano i neurosteroidi, sostanze
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chimiche del cervello che giocano un ruolo nella riduzione dell'ansia, nel miglioramento
della memoria, nella ricrescita delle cellule cerebrali e nel sonno.
Sempre nella pubblicazione del Journal of Sexual Medicine, il dott. Traish menziona due
studi che dimostrano dei probabili legami fra la finasteride e la depressione. Nel 2010 dei
ricercatori tedeschi hanno trovato che il farmaco inibiva la crescita di nuovi neuroni
nell'ippocampo del cervello; questo tipo di problema neurologico è stato anche
diagnosticato nelle persone affette da depressione clinica. Alla fine il dott. Traish conclude
che questi danni potrebbero essere irreversibili, anche dopo aver terminato l'assunzione
della finasteride, ma qui intervengo e aggiungo che questa ipotesi è secondo me errata.
Se il nostro sistema ormonale risulta squilibrato a causa di farmaci, tossine o di
alimentazione errata, basta modificare l'alimentazione, togliendo le sostanze che attivano
lo squilibrio ormonale e permettere al corpo di disintossicarsi, per poi ripristinare un
corretto rapporto tra ormoni maschili/femminili con due tipi di attività fisica che vedremo
successivamente.
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L'Ormone diabolico: il DHT
ell'apertura di questo libro abbiamo visto che ci sono circa 19 milioni gli italiani
colpiti da alopecia androgenetica, ma non abbiamo approfondito cosa sia
questa cosa. Vediamola ora. “Andro ” sta per “maschile”, in quanto gli ormoni
predominantemente maschili (o, appunto, androgeni) sono fortemente implicati in questo
fenomeno. Infine “genetica” sta ad indicare una predisposizione familiare ereditaria, che è
un fattore decisivo nell’insorgenza della calvizie precoce.
NGli androgeni sono ormoni steroidei, che includono anche il fatidico diidrotestosterone
(DHT). Gli androgeni vengono prodotti dalle gonadi, in particolare dal testicolo nell’uomo e
solo in piccola parte dall’ovaio nella donna e dalla ghiandola surrenale, sia nell’uomo che
nella donna. Visto che il testosterone verrà trattato successivamente, aggiungo solo che
anche nella donna è presente il testosterone, ma in quantità più ridotte.
Il problema della caduta dei capelli nasce quando gli androgeni perdono l'equilibrio e
creano una reazione a catena di effetti collaterali nel corpo. I nostri follicoli piliferi nel cuoio
capelluto sono estremamente sensibili a qualsiasi scombussolamento ormonale grazie a dei
recettori ormonali inseriti nel tessuto attorno al follicolo. Gli squilibri ormonali incidono
sulla naturale maturazione dei tre cicli di crescita dei capelli e provocano una prematura
perdita; possiamo paragonarla all'inquinamento prodotto dall'uomo a danno della natura,
che col progredire degli anni perde sempre più la propria purezza, varietà ed equilibrio.
Per comprendere a fondo le cause fisiche più incisive della caduta dei nostri capelli,
dobbiamo scoprire il ruolo degli enzimi. Un enzima è una proteina formata da una catena
di aminoacidi, che termina con una vitamina o con un oligoelemento, ed è specializzato
nella catalisi ovvero nel favorire una particolare reazione chimica del metabolismo.
Quando gli enzimi interagiscono con gli ormoni si attiva una serie di reazioni chimiche, e
fra tutti gli enzimi, quello con l'effetto più importante per la nostra comprensione è il 5 alfa
reduttasi.
Questo enzima è particolarmente attivo nel metabolismo degli androgeni nella fase anagen
(1°ciclo = crescita di nuovi capelli) ed assieme ad altri enzimi partecipanti al metabolismo
degli androgeni e degli estrogeni, viene riprodotto negli organi sessuali e nella pelle. La
brutta notizia per noi è che la 5 alfa reduttasi è soprattutto prodotta nelle ghiandole
sebacee della nostra pelle, ma ancora di più nel nostro cuoio capelluto.
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Tutti questi enzimi lavorano assieme con lo scopo comune di mantenere un equilibrio
ormonale nel corpo, nonostante ogni enzima abbia un compito diverso. Il ruolo primario
dell'enzima 5 alfa reduttasi è di convertire il testosterone in una versione fino a dieci volte
più potente, che si chiama diidrotestosterone (DHT). Esistono anche enzimi con funzioni
opposte come l'aromatase che converte il testosterone in estradiolo (estrogeno essenziale
sia per l'uomo che per la donna) e altri enzimi che metabolizzano l'eccesso del DHT, affinché
il fegato possa poi eliminarlo dal corpo.
Nei casi di alopecia androgenetica, sia negli uomini che nelle donne, c'è un eccesso
dell'enzima 5 alfa reduttasi che converte troppo testosterone in DHT. Uno dei più caratteristici
e frustranti effetti collaterali è quando iniziano a crescere peli dappertutto sul corpo, tranne
che sulla testa. Se notate attentamente, gli uomini con una folta chioma sopra i 50 anni
portano spesso un petto quasi senza peli, mentre i calvi hanno spesso il corpo peloso come
uno scimpanzè. Per fortuna non si tratta di un'involuzione e non stiamo regredendo verso la
scimmia, ma è solo colpa del troppo DHT! Tuttavia, la buona notizia è che la predisposizione
genetica/famigliare alla calvizie è dovuta soprattutto ad una sovraproduzione della DHT e
non ad una carenza di crescita di nuovi capelli: se riusciamo ad intervenire il più presto
possibile a ridurre la conversione del testosterone in DHT, avremo sicuramente una concreta
possibilità di evitare un “dramma“ che sembrava finora inevitabile.
Ovviamente la DHT non è un amico da eliminare o uccidere, perché apporta anche
importanti benefici come lo sviluppo dei muscoli, stimola un corportamento aggressivo
(quando serve) e negli uomini produce peli sul corpo e una voce dai toni più bassi e
mascolini. Essendo la DHT una versione ottimizzata e potenziata del testosterone, ne
occorre veramente poco per svolgere le sue funzioni benefiche, ed un eventuale disavanzo
dovrebbe essere velocemente metabolizzato ed eliminato dal corpo, cosa che regolarmente
succede in caso di un normale equilibrio ormonale ed enzimatico. La parte più complessa
del problema è che quando c'è una troppa elevata conversione in DHT, il corpo crede che
non ci sia sufficiente quantità di testosterone e quindi ne produce ancora di più, ma
purtroppo questo surplus di testosterone viene nuovamente convertito dalla 5 alfa reduttasi
in DHT in quantità sempre più grandi.
E se ci chiediamo come mai fino ai 20 anni circa non si perdono i capelli, e poi per molti
inizia il calvario? Perché finché il corpo è in fase di sviluppo esso consuma tutta la
produzione ormonale: il metabolismo tende ad essere accelerato, l'intestino riesce ancora a
svolgere le sue funzioni, il fegato non è ancora troppo intossicato e riempito di calcoli,
quindi siamo capaci di metabolizzare l'eccesso del DHT, l'equilibrio ormonale ancora resiste
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allo stress, all'inquinamento ambientale e spesso all'alimentazione poco adatta.
Dopo i 20 anni il corpo sempre necessita di testosterone, ma visto che la fase di sviluppo e
di crescita è finita, inizia ad attivare il programma genetico dell'invecchiamento ed aumenta
la produzione di DHT. Lo stress aumenta con l'entrata nel mondo del lavoro, con l'aumento
di responsabilità, con la diminuzione dell'attività fisica, e via dicendo il metabolismo inizia a
rallentare, il corpo non riesce più ad eliminare le tossine come una volta, l'accumulo di
emozioni represse si fa sentire ed inevitabilmente, piano piano, se non si fa nulla, si va
verso il declino.
Col passare degli anni la produzione della DHT aumenta ed il corpo, non riuscendo ad
eliminarla, deve metterla da qualche parte. Gli uomini possono stoccare una certa quantità
di DHT sulla ghiandola prostatica, uno dei motivi principali per cui si manifesta un
ingrossamento della prostata e, in casi gravi, anche il cancro alla prostata. La maggior
parte di quantità di DHT viene immagazzinata, sia negli uomini che nelle donne, lì dove è
stata prodotta all'inizio e dove crea meno danni al corpo: nella pelle. Il cuoio capelluto è
purtroppo il target preferenziale per lo stoccaggio della DHT.
Precedentemente abbiamo detto che il cuoio capelluto è ricco di recettori di ormoni
androgeni e che gran parte della 5 alfa reduttasi viene prodotta nelle ghiandole sebacee,
che si trovano proprio accanto ai recetteri ormonali. Appena il testosterone arriva nelle
vicinanze del follicolo attraverso il sangue e si mescola con l'enzima nella ghiandola
sebacea, il DHT viene formato. L'aspetto forse più curioso è stato nello scoprire che chi
perde capelli per un'abbondanza di DHT è perché i follicoli piliferi ne sono allergici e
cominciano lentamente a gonfiarsi (come se fossero punti da una zanzara), portando la
pelle ad uno stato di infiammazione, la condizione più anti capelli che ci sia. Un follicolo
gonfio ed infiammato preme e limita lo spazio per la crescita del nuovo capello in fase
anagen, che viene pure soffocato dall'eccessivo sebo e da batteri.
Il continuo gonfiore inizia anche ad ostacolare il flusso sanguigno verso il follicolo, che così
non può nè nutrirsi, nè ricevere aiuto ad esempio dall'enzima aromatase o da altre
sostanze anti DHT che potrebbero eliminare o guarire la situazione. L'incessante attacco del
DHT e la drastica riduzione di afflusso sanguigno indeboliscono sempre di più il follicolo
pilifero, che col tempo inizia a produrre capelli sempre più sottili, deboli e di breve vita. La
fase anagen diventerà sempre più corta, mentre la fase di riposo (telogen) rimarrà più
lunga, manifestando così i primi segni di calvizie. Infine i capelli diventeranno sempre più
simili ai peli di una pesca, e se non interveniamo in tempo, rischiamo di far morire il
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follicolo e di dare spazio ad un cuoio capelluto lucido e levigato come una palla da
biliardo. A questo punto diventa molto difficile, se non addirittura impossibile, resuscitare
un follicolo morto, e al momento la tecnologia tricologica può solo sperare di risolvere il
problema con le cellule staminali. Alla fine del libro condivido un ipotesi azzardata in via
del tutto sperimentale con l'attivazione naturale delle cellule staminali, per provare un
ultimo tentativo di ricrescita anche in questi casi.
Immagine di www.hairlossfromsteroids.com
Come si può abbassare la produzione di DHT, eliminare i suoi effetti devastanti sul follicolo e
stimolare una graduale e costante ricrescita dei capelli?
Il primo e sicuramente il più importante passo è assumere un inibitore naturale della DHT
che si chiama HLCC Scripts Complete. Questo integratore contiene solo ingredienti naturali
di cui ben otto sono inibitori naturali della DHT; l'inibitore primario è il Saw Palmetto
standardizzato con 500mg + altri 190mg di altri inibitori naturali. Questo è l'unico inibitore
naturale del DHT al mondo che contiene il 5% di steroli attivi fra cui il beta sitosterolo,
campesterolo ed il sitostanolo.
Il Saw Palmetto è il miglior sostituto della Finasteride, ma come mai la Finasteride crea
effetti collaterali in alcuni individui ed in altri no?
Forse la risposta non è nella Finasteride, altrimenti come possiamo spiegarci il fatto che a
molte persone non crea effetti collaterali, ed a diverse altre sì? Secondo me si trova nello
squilibrio più o meno grave dei neurotrasmettitori e/o delle surrenali (stanchezza surrenale).
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Nonostante la stanchezza surrenale verrà maggiormente discussa nel capitolo „Lo Stress e
lo Stress Cronico“, intanto possiamo dire che si tratta della „malattia“ più sotto diagnostica
al mondo, e che colpisce circa l'80% della popolazione, proprio perché è legata allo stress.
Credo che la risposta più tipica di un medico, di un naturopata o di un qualsiasi terapeuta,
sia „la causa è troppo stress“, ma raramente spiegano esattamente cosa succede nel corpo
e come trattarla efficacemente. Se il riposo, l'esercizio fisico e l'alimentazione sana fossero
la risposta definitiva, allora come mai ci sono talmente tanti casi irrisolti e spesso nemmeno
riconosciuti?
Le ghiandole surrenali si trovano sopra i reni, e se vengono iperstimolate da troppo tempo
dallo stress (incluso lo stress psicologico, fattore decisivo), vanno in burn-out, ovvero si
„bruciano“, e non producono più le sostanze necessarie per l'equilibrio omeostatico
ormonale generale, perché troppo occupate dallo stress che viene purtroppo percepito
come un nemico da combattere. Essendo così obbligate a produrre continuamente
cortisolo, che soprime o altera le funzioni tiroidee, e se lo stress viene cronico, dopo un
certo periodo di tempo, le ghiandole surrenali non riescono a produrre sufficienti quantità
di cortisolo, creando nuovamente un'altra alterazione ormonale nel corpo. Questo
squilibrio contribuisce alla nascita dell'ipotiroidismo e all'ipertiroidismo, entrambi stati che
incoraggiano il processo di conversione dal testosterone al DHT, e così accelera la calvizie
sia negli uomini che nelle donne.
Questo squilibrio fa sì, che quando assumiamo un prodotto come la Finasteride le
ghiandole surrenali perdono la capacità di collocare o di elaborare correttamente le
sostanze ingerite (per motivi ancora non del tutto conosciuti dalla scienza), ed abbiamo un
peggioramento del problema, invece di un miglioramento. Come possiamo leggere da un
articolo in inglese del dott. Lam, uno dei massimi esperti sulla stanchezza surrenale (SS),
queste reazioni paradossali possono avvenire anche con molte altre sostanze, anche con
una semplice valeriana, che invece di rilassarci, ci crea ansia!
In breve, se soffriamo di una stanchezza surrenale grave (esistono anche quelle lievi e
moderate), c'è il rischio di subire una reazione paradossale con la Finasteride, ma appena
si guarisce, forse si potrebbe assumerla, anche se personalmente opterei sempre per il Saw
Palmetto. È anche possibile avere reazioni paradossali con una SS moderata, che ha un
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minor numero di sintomi complessivi rispetto a quella grave, ma che potrebbero essere
molto pronunciati. La Fitoplus ha già dei prodotti molto efficaci per trattare la stanchezza
surrenale, ma andrebbero presi solo per i casi accertati di questo sintomo. Un'altra malattia
che potrebbe causare reazioni paradossali non solo con il Saw Palmetto, ma con altre erbe
(soprattutto quelle che contengono iodio o che modificano lo stato ormonale), è la Tiroidite
di Hashimoto, che viene a volte accompagnata proprio dalla stanchezza surrenale.
Per concludere e definire la differenza fra la Finasteride ed il Saw Palmetto: la Finasteride
inibisce l'enzima che converte il testosterone al DHT e agirà in ogni parte del corpo con la
stessa efficacia, rischiando così di creare effetti collaterali.
Il Saw Palmetto normalmente previene solo l'eccessiva conversione del DHT oabbasserà i
livelli di DHT solo se devono essere allineati con il resto degli ormoni androgeni. Come
ogni sostanza in generale che si assume, seppur naturale, è sempre prudente prenderlo
assieme ad un integratore di tipo multi (di questo parleremo in seguito).
Un altro fatto che dovrebbe farci riflettere è come mai gli adolescenti hanno quasi sempre
alti, se non altissimi, livelli di DHT nel sangue, e non perdono capelli o non li si ingrandisce
la prostata? Secondo me perché molto dipende dal corretto rapporti fra neurotrasmettitori
ed ormoni, ma di questo parlo in maniera più approfondita nell'ebook „Il Programma
Forza Sessuale“ perché la condizione neuro-ormonale influisce profondamente le nostre
prestazioni sessuali e la nostra psiche - ansia, panico, fobie sociali, insonnia, tutte a livello
cronico. (Nell'ebook che state leggendo offro soluzioni per problemi lievi di erezione,
eiaculazione precoce, ansia e insonnia)
Il nostro programma “Forza Capelli”, che verrà spiegato in modo dettagliato nel libro,
prevede:
• un pacchetto di prodotti naturali e mirati per bloccare la DHT.
• un'alimentazione ed un integrazione alimentare specifica per guarire ed
rienergetizzare il sistema immunitario, l'intestino, fegato e reni;
• un'alimentazione che sostiene la produzione di ormoni pro capelli;
• una pratica quotidiana del Fitness Capelli;
• un sistema per migliorare il sonno grazie al trattamento della stanchezza surrenale;
• un lavoro interiore (mente/emozioni) per ridurre lo stress e per eliminare la causa
psichica ed animica;
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• una pulizia degli organi interni con metodi naturali;
• una disintossicazione dai metalli pesanti;
• attività fisica/esercizi mirati per una salute radiante;
• rimedi naturali anti DHT da applicare sul cuoio capelluto;
• integratori particolari che promuovono la salute secondo la Medicina Tradizionale
Cinese.
Il motivo per cui il nostro programma “Forza Capelli” è così completo risiede proprio nel cercare di rispondere alle molteplici cause dell'alopecia androgenetica, e soprattutto ridurre la produzione e l'effetto negativo dell'ormone DHT in modo equilibrato e naturale. Molti programmi di anticaduta capelli si focalizzano primariamente sul bloccare la 5 alfa reduttasi, che a mio avviso può essere addirittura pericoloso per la nostra salute in quanto non prendono in considerazione altri fattori come la stanchezza surrenale.
Come scopriremo successivamente nel capitolo sugli ormoni anti e pro capelli, tutto il nostro benessere a livello fisico si basa su un delicato equilibrio ormonale, che dipende soprattutto dallo stato dell'intestino e dal sistema immunitario, ed attaccare un solo ormone senza prendere in considerazione la sua interazione con tutto il sistema ormonale, può produrre grossi scompensi e problemi alla salute, come abbiamo già visto insieme nel capitolo sulla finasteride. La medicina moderna non è ancora in grado di trattare solamente un enzima o un ormone senza avere un effetto su tutti gli altri (e dubito che mai ci riuscirà perché è contro natura).
Se invece ci focalizziamo sul ripristino del normale flusso sanguigno nel cuoio capelluto, sul naturale equilibrio batterico intestinale, ormonale ed enzimatico partendo da una visione olistica, dove teniamo in considerazione il corpo, la mente, le emozioni, lo spirito e l'ambiente circostante, potremo aiutare il corpo a guarirsi da solo con i passi e modalità che solamente lui conosce specificamente per ognuno di noi. Man mano che il corpo riuscirà a nutrire il follicolo con maggiore sangue ricco di nutrienti, e a ridurre l'afflusso di DHT e l'infiammazione, il follicolo diventerà più forte e più spesso con ogni nuovo ciclo di crescita anagen. Grazie poi alla corretta alimentazione ed integrazione, all'opporto di strategici nutrienti, ad un programma di massaggi del cuoio capelluto e di esercizio fisico mirato, ecc., il tutto volto anche a mantenere risultati nel tempo, non potremo che avere capelli sempre più folti, robusti e forti.
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Gli Ormoni legati alla Caduta di Capelli
uando il sistema ormonale viene squilibrato, oltre all'ormone DHT, nemico n°1
nella caduta dei capelli, ho scoperto che in generale gli ormoni si possono
dividere in quelli “anti capelli“ (il diidrotestosterone – già trattato – il cortisolo, l'estrogeno, la serotonina, la prolattina, l'adrenalina e l'aldosterone),
fondamentali promotori della calvizie, e quelli “pro capelli“ (la triiodotironina, il pregnenolone, il progesterone, il testosterone e la DHEA), promotori della ricrescita
dei capelli. Introdurrò brevemente ogni ormone spiegando come agiscono, e poi quali
sono gli alimenti che l'attivano esageratamente quelli “anti capelli“ nel corpo, e quali sono
gli alimenti che promuovono invece gli ormoni “pro capelli“.
Oltre agli ormoni, un ruolo centrale è occupato anche dalla tiroide, che non solo agisce
direttamente sui follicoli dei capelli, ma anche su tutti gli ormoni “anti capelli“. Il buon
funzionamento della tiroide è uno dei fattori più importanti per una buona salute, fisica e
mentale anche perché è strettamente legata al funzionamento del metabolismo.
Q
Numerosi malanni sono causati in buona parte dalla tiroide: depressione, infertilità,
problemi della menopausa, difficoltà di concentrazione, aumento o perdita di peso,
emicrania, colesterolo e pressione elevata, estremità fredde, senso di debolezza e
spossatezza, perdita di capelli, gonfiori nella faccia, pallore, costipazione, difficoltà nel
respiro, anemia, dolori muscolari e nelle articolazioni. Chi soffre di ipotiroidismo in genere
presenta una buona parte dei sintomi sopra–indicati.
Il medico americano, il dott. Broda Otto Barnes, che ha dedicato oltre 50 anni del suo
lavoro allo studio della tiroide e all‘approfondimento dei problemi a questa connessi, era
arrivato alla conclusione, esposta nel suo libro “Hypo–Thyroidism. The Unsuspected Illness“
(L‘ipotiroidismo, La Malattia Non Sospettata) che si tratta di uno dei problemi più
sottovalutati ed ignorati nella medicina attuale. Rispetto all‘ipotiroidismo egli parla di una
epidemia sottodiagnosticata di cui, in base alle sue stime soffrirebbe, senza saperlo, il 40%
della popolazione americana. (che secondo me oggi la percentuale è ancora più elevata
visto che il dott. Barnes si è spento nel 1988)
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Un altro effetto disastroso di una tiroide scompensata è la Sindrome Metabolica, che per
riassumere possiamo dire che si tratta di resistenza insulinica, della presenza di trigliceridi
elevati e di alti marcatori infiammatori, che rendono la sindrome una forte promotrice di
perdita di capelli, nonché aumento di peso.3
Al momento della stesura di questo testo (anno 2013), purtroppo in Italia i medici non
sottolineano sufficientemente il legame fra tiroide e sindrome metabolica4, e definiscono
piuttosto la causa della sindrome come sconosciuta, quando p.es. alcuni ricercatori
dell'Olanda hanno scoperto che addirittura piccolissime modifiche della funzione tiroidea
aumentano il rischio della sindrome metabolica. Uno studio pubblicato nel febbraio del 2007
sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism ha trovato una connessione tra la
funzione tiroidea e la sindrome metabolica anche in persone che avevano livelli normali di
tireotropina (TSH), un ormone secreto nell'ipofisi che controlla l'attività secretiva degli ormoni
della ghiandola tiroidea. In verità, la causa fisica predominante della sindrome metabolica
non è nemmeno nella disfunzione tiroidea, ma in un intestino cronicamente infiammato.
In Italia, la sindrome metabolica interessa circa il 25% degli uomini e addirittura il 27%
delle donne. Sono dei numeri altissimi, che equivalgono a circa 14 milioni di individui, e
che oggi sono sicuramente superiori essendo questo un dato del 2002, ma torniamo ora ai
nostri capelli.
La capacità della tiroide di opporsi agli ormoni anti capelli e di sintetizzare ormoni pro
capelli rende questa piccola ghiandola un centro importante per la cura della caduta dei
capelli. La tiroide rilascia nel sangue prevalentemente due potenti ormoni tiroidei: la
tiroxina (T4) e la metabolicamente più attiva tri–iodotironina (T3). La lettera T rappresenta
l'ormone Tiroideo, mentre il numero rappresenta il numero di molecole di iodio legate
all'ormone. La ghiandola tiroidea usa lo iodio che prende dai cibi che mangiamo per
creare questi ormoni, e ne assorbe circa il 30% attraverso la circolazione sanguigna.
Secondo il nutrizionista dott. Raymond Peat la maggior parte della T3 viene prodotta al di
fuori della tiroide (primariamente nel fegato e un po' meno nell'intestino) grazie ad una
conversione enzimatica del T4. Se la T3 è convertita con successo dalla T4, viene
combinata con il colesterolo e con la vitamina A per formare il pregnenolone, che è un
precursore di molti ormoni, i più importanti sono il progesterone, il cortisone, il cortisolo,
l'aldosterone, il testosterone e il DHEA.
3 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21224180
4 http://jcem.endojournals.org/content/92/2/491.abstract
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Chi era attento, forse avrà notato che il pregnenolone può formare sia ormoni anti capelli
sia quelli pro capelli. Il problema nasce quando la conversione dalla T4 in T3 inizia a
scricchiolare. Il pregnenolone non riesce a produrre ormoni protettivi pro capelli, e anzi,
inizia ad aumentare la quantità di serotonina, cortisolo, prolattina e aldosterone. Non è
difficile immaginare come questa cascata di ormoni anti capelli riesca ad influenzare ogni
sistema corporeo; il fegato ha meno energia per disintossicare l'estrogeno e l'endotossina
(una composizione lipidica tossica), la digestione è compromessa creando infiammazione e
crescita smisurata di batteri patogeni, ed il corpo deve sprecare sostanze benefiche che
devono compensare la ridotta capacità di produrre energia. Tutti questi eventi, e altri
ancora che andremo piano piano a sviscerare insieme, offrono al corpo una serie
incalcolabile di motivi per perdere capelli.
Anche i livelli della tiroxina (T4) sono importanti perché controllano come il nostro corpo
usa il cibo che mangiamo, e se la quantità di T4 è troppo elevata, il risultato può essere
una perdita di capelli; mentre se la tiroide ne produce troppo poco, i nostri capelli non
riescono a ricevere sufficiente nutrimento dal cibo. A livello nutrizionale, lo iodio è
essenziale per la produzione di ormoni tiroidali, e quindi chi ha problemi tiroidei dovrebbe
integrarlo nell'alimentazione, ma prima occorre capire come la tiroide influenza la vita dei
nostri follicoli e poi come assumere correttamente lo iodio senza avere effetti collaterali
tipici in chi già soffre di un disturbo tiroideo (spesso senza esserne cosciente).
Gli ormoni tiroidei hanno il ruolo fondamentale di mantenere inalterate le funzioni cutanee
del cuoio capelluto come p.es. il consumo di ossigeno, la sintesi proteica, la crescita dei
capelli e la secrezione sebacea, tutti fattori importanti per il ciclo vitale del capello.
Le disfunzioni della tiroide sono di due tipi: l’ipotiroidismo, cioè quando la tiroide rilascia
poca T4 (tiroxina) e T3 (triiodotironina) nel sangue, rallentando il tasso metabolico sotto la
norma. Di conseguenza avviene una vasocostrizione e una riduzione della secrezione
sudoripara e sebacea creano una cute fredda, secca e pallida con lieve disquamazione. I
capelli diventano opachi, secchi, fragili e purtroppo rivelano una massiccia diminuzione del
volume. Nell'ipotiroidismo la caduta dei capelli è dovuta a un precoce arresto di crescita
del pelo nella fase anagen, alla quale si può porre rimedio con un'alimentazione libera di
glutine, soia, e a volte anche da latticini e zucchero, ma soprattutto da un'integrazione di
selenio (quasi obbligatorio – parleremo a breve del selenio) e da caso a caso, anche di
magnesio, zinco e rame.
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Nell’ipertiroidismo invece vi è una produzione eccessiva di T4 e T3, stimolando parecchio il
metabolismo, e il cuoio capelluto diventa umido, caldo e arrossato, dovuto alla
vasodilatazione periferica e all’aumento del flusso sanguigno. Anche in questo caso il
selenio potrebbe essere di aiuto – vediamo come e perché.
Il selenio è un elemento fondmentale per la nostra tiroide e purtroppo è difficile da
assumere in quantità sufficienti tramite l'alimentazione. Nel corpo viene sintetizzata in
selenoenzimi (o selenoproteine) e uno di queste selenoproteine, la iodotironina deiodinasi,
è responsabile per le funzioni metaboliche e per la conversione dal T4 in T3. Al momento
la scienza conosce addirittura 11 tipi di seleno proteine coinvolte con la tiroide e con la
produzione ormonale tiroidea, ed è per questo motivo che nella tiroide si trova la più alta
concentrazione di selenio nel corpo.
Il selenio è talmente importante per la tiroide, che in caso di una carenza, il corpo utilizzerà
qualsiasi riserva a disposizione, causando noti disturbi come la difficoltà a concentrarsi, la
senilità, problemi di memoria ed un generale affaticamento dei neurotrasmettitori, che
come avevo menzionato poco prima, possono poi condizionare pesantamente anche la
nostra sessualità, l'autostima e lo stato psicoemotivo.
Quando abbiamo invece una carenza di iodio, nel corpo avviene lo stesso tentativo di
compensazione, „rubando“ iodio dappertutto nei tessuti, peggiorando ovviamente il
problema.
Recenti studi hanno dimostrato che l'integrazione con il selenio può ridurre i livelli sierici del
T4, del T4 libero, e della T3 inversa. L'aspetto importante da capire, è che la tiroide
produce perossido di idrogeno durante la produzione del T4. Se la tiroide produce una
quantità giusta di perossido di idrogeno, le funzioni non subiranno conseguenze negative,
mentre se ne produce troppa, la quantità di T4 sarà troppa elevata e la disponibilità del T3
sarà troppa bassa. Il selenio ha il compito di regolare l'eccesso di perossido di idrogeno.
Per i motivi appena discussi sarebbe importante in tutti i casi di perdita di capelli, di obesità
e di tiroidite, soprattutto nel nostro caso che siamo i figli del disastro nucleare Chernobyl e
ora anche di Fukushima (le radiazioni incidono molto negativamente proprio sulla tiroide),
fare un controllo dei livelli di selenio, iodio, zinco, magnesio e rame, tutte sostanze connesso
con le funzioni ottimali della tiroide.
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Ottime fonti alimentari di selenio sono le noci brasiliane (bastano 2 al giorno), funchi di
crimini, merluzzo, gamberi, tonno, salmone, capesante, pollo, uova, funghi shiitake,
agnello e tacchino, ma spesso a causa degli allevamenti intensivi, sia la terra che gli
animali possono rivelare uno stato di salute precario, e quindi in alcuni casi sarebbe meglio
assumere un integratore di selenio.
La maggioranza degli esperti suggerisce di assumere 200 mcg di selenio al giorno e di non
superare i 400 mcg al giorno. Un marchio che suggerisco è quello di Pure Encapsulations
perché non contiene additivi, nè riempitivi sintetici.
Per l'integrazione dello iodio consiglio invece lo Iodio Nascente, un termine scientifico dove
la molcola di iodio ha un legame diatomico „spaccato“ con una grande quantità di energia
elettromagnetica. Questo stato atomico, assieme alla carica elettromagnetica, viene
trattenuta dall'atomo finché non viene diliuta nell'acqua e consumata. Una volta diliuto e
dentro il nostro corpo, questo atomo viene immediatamente assorbito ed utilizzato dal
corpo. La carica dell'atomo perde la sua energia nell'arco di 2 o 3 ore, e durante questo
periodo il corpo riconosce questo atomo come lo stesso iodio nascente che esso produce
nella tiroide per produrre gli ormoni T3 e T4. Questo iodio è in assoluto il più efficace sul
mercato, e sembra anche avere la capacità di bloccare l'accumulo del fluoro e del cluoro
nel corpo. Consiglio questa marca di Iodio Nascente.
Prima di passare alla descrizione di ogni principale ormone potenzialmente connesso alla
perdita di capelli, vorrei ancora approfondire la resistenza insulinica e menzionare le
ghiandole paratiroidee, che sono piccole ghiandole del nostro sistema endocrino
localizzate nel collo dietro la tiroide, ma che a parte la vicinanza fisica, non hanno nulla in
comune con la tiroide. Queste ghiandole controllano il calcio nel nostro corpo, ovvero
controllano quanto calcio abbiamo nelle ossa e quanto ne abbiamo nel sangue.
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Immagina presa dal sito www.my–personaltrainer.it
In totale abbiamo quattro ghiandole paratiroidee (in casi rari fino a sei) e normalmente
sono grandi quanto un chicco di riso o al massimo come un pisello. L'unico scopo delle
ghiandole è di regolare i livelli di calcio nel nostro sangue affinché il sistema nervoso e
muscolare funzionino correttamente. Esse misurano la quantità di calcio nel sangue ogni
minuto del giorno, e se i livelli di calcio si abbassano, le ghiandole paratiroidee secernono
l'ormone paratiroideo o paratormone (PTH), che si dirige verso le ossa e preleva del calcio
e lo trasferisce nel sangue. Quando il livello di calcio si ripristina, le ghiandole non
formano più l'ormone PTH.
Un importante squilibrio delle ghiandole paratiroidee, che possono influire indirettamente
sulla perdita di capelli, è nel caso di una loro iperattività cronica in cui producono troppo
paratormone, che di conseguenza causa una troppo alta presenza di calcio nel sangue.
Questa malattia si chiama iperparatiroidismo in cui uno o due ghiandole paratiroidee
diventano dei tumori solitamente benigni, che possono ingrandirsi fino alla misura di una
noce. Questo squilibrio può comportare conseguenze non solo alle nostre ossa
(osteoporosi) e al nostro sistema circolatorio (calcificazione arteriosa), ma soprattutto uno
squilibrio con altri minerali e vitamine nel corpo che sono legati al nostro metabolismo e
alla nostra sana crescita di capelli.
Nonostante l'iperparatiroidismo sia più presente nelle donne rispetto agli uomini, e che
statisticamente si manifesta soprattutto dopo i 50/60 anni di età, esistono casi di
adolescenti con ghiandole paratiroidale ingrossate. Per aiutarci a capire se soffriamo di
questa malattia, ecco una lista dei sintomi tradotta dal sito specializzato Parathyroid.com:
• perdita di energia, pigrizia, stanchezza fino a stanchezza cronica;
• non sentirsi mai veramente bene;
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• perdere interesse in ciò che una volta piaceva fare, depressione, sensazione di
invecchiamento;
• difficoltà di concentrazione;
• osteoporosi e osteopenia;
• dolore nelle ossa;
• soffrire d'insonnia, risvegliarsi nel mezzo della notte, voglia di dormire di giorno;
• irritabilità e nervosismo;
• peggioramento della memoria;
• reflusso gastrico, bruciore di stomaco;
• ridotta libido sessuale;
• diradamento dei capelli (soprattutte le donne mature sulla parte frontale)
• calcoli renali;
• pressione alta altalenante;
• malditesta ricorrenti (solitamente i pazienti sotto i 40 anni);
• aritmie, tipicamente aritmie atriali e fibrillazione atriale.
Il 95% delle persone con iperparatiroidismo avrà tre o più di questi sintomi ed avrà
sicuramente alti livelli di calcio. Ovviamente il miglior metodo per togliere qualsiasi dubbio
è fare i seguenti esami: PTH, calcio ionizzato, calcio urinario e 25–OH Vitamina D. Nel
caso di iperparatiroidismo primario, cioè quando le ghiandole paratiroidi nel collo
producono troppo ormone paratiroideo (PTH), sembra che il miglior modo per curarlo al
momento sia con un piccolo intervento chirurgico, mentre l'iperparatiroidismo secondario,
cioè quando le ghiandole paratiroidi nel collo producono un eccesso di ormone
paratiroideo (PTH) perché i livelli di calcio sono troppo bassi, sembra essere guaribile con
metodi naturali. (usare traduttore Google).
Per quanto riguarda invece la resistenza insulinica, già brevemente menzionata con la
Sindrome Metabolica, è importante sapere che l'ormone insulina viene prodotto da cellule
specializzate del pancreas, una voluminosa ghiandola che svolge una duplice funzione:
produrre enzimi digestivi ed ormoni tra cui l'insulina. Il ruolo dell'insulina è quello di
favorire la penetrazione di glucosio (lo zucchero) nelle cellule del muscolo scheletrico,del
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cuore, del tessuto adiposo e delle ghiandole mammarie in allattamento, regola la crescita
cellulare, favorisce la sintesi dei carboidrati, dei grassi, delle proteine e regola infine
l'espressione di numerosi geni.
L'insulino resistenza è l'incapacità dell'insulina di produrre i suoi effetti biologici a livello
cellulare, di tessuto e di organo, e quando il pancreas non produce l'insulina o la produce
in scarse quantità si ha troppo zucchero nel sangue; come conseguenza si può soffrire di
diabete, di sovrappeso, di disturbi al cuore, di invecchiamento delle arterie, di ipertensione
e di sindrome metabolica.
In altre parole, quando mangiamo cibi ad alto indice glicemico (zucchero bianco, farina
bianca, graminacee raffinate) il pancreas rilascia alte quantità di insulina per abbassare i
zuccheri nel sangue (glucosio), causando allo stesso tempo l'aumento dei trigliceridi. Le
riserve adipose nel fegato incrementano, di conseguenza aumentano la richiesta di
insulina, che poi condizionano le cellule adipose e il cervello in tal modo da creare un ciclo
vizioso dove abbiamo una forte voglia di alimenti con forte carica glicemica. (Voglia
incontrollabile di Nutella)
Col passare del tempo, elevati livelli di glucosio provocano alti livelli di cortisolo,
infiammazione e radicali liberi, che sono stati riscontrati in alti livelli nei capelli delle
persone con alopecia androgenetica.
Le persone con resistenza insulinica tendono ad ingrassare e ad essere vittime da voglie di
carboidrati, a volte in modo molto intenso; potrebbero non sentirsi soddisfatte quando
mangiano un pasto senza o con pochi carboidrati, e trovano a volte difficile fermarsi a
mangiarli fino a sentirsi troppo pieni a fine pasto. Spesso avranno alti livelli di colesterolo e
di trigliceridi, e bassi livelli di colesterolo buono (HDL).
Una regola generale è che se il nostro rapporto fra trigliceridi e colesterolo HDL è
maggiore di tre, probabilmente abbiamo una resistenza insulinica. P.es. se i nostri
trigliceridi sono 158 e il nostro HDL è 35, il nostro rapporto trigliceridi/HDL è 158 diviso 35
che equivale a 4.5 e quindi è maggiore di tre.
Nel libro troverete tutta una serie di strategie e di integratori naturali per gestire con
efficacia, assieme al vostro medico o terapeuta di fiducia, tutti gli squilibri descritti finora e
quelli successivi; ovviamente i trattamenti sono generalmente mirati alla cura dei capelli e
non su eventuali malattie, ma troverete utili indicazioni verso la guarigione di molti disturbi,
poichè nel corpo tutto è connesso.
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Il PregnenolonePregnenolone è prodotto nel corpo dal colesterolo e sintetizza tutta una serie di ormoni –
l'estrogeno, il progesterone, il testosterone, la DHEA, l'aldosterone, il cortisolo, ecc. Il
pregnenolone può essere chiamato il padre di tutti gli ormoni.
Ma come mai finora le persone hanno sentito così poco parlare dell'ormone pregnenolone
e dei suoi magnifici e importantissimi benefici? Un motivo che tutti ormai conosciamo è a
causa delle aziende farmaceutiche e dei loro profitti. La ricerca sul pregnenolone negli anni
40 era molto promettente e dimostrava di essere efficace nella riduzione del dolore
artritico, della sindrome premenstruale e dei sintomi menstruali, combatteva lo stress e la
fatica, migliorava la memoria e l'umore. Purtroppo, proprio quando stavano pubblicando le
ricerche nelle riviste mediche, viene annunciata la scoperta del cortisone sintetico.
Il cortisone ha mostrato potenti ed immediati effetti contro l'artrite. Le aziende
farmaceutiche potevano patentare le versione da laboratorio di cortisone e poi guadagnare
un bel profitto. Ovviamente il pregnenolone è una sostanza naturale che non si poteva
patentare, quindi sostanzialmente la ricerca sul pregnenolone è stata abbandonata, e il
lancio del cortisone sintetico raggiunse velocemente le stelle in termine di profitti.
Purtroppo solo in seguito al vasto uso sugli esseri umani, si è riscontrato che il cortisone ha
terribili effetti collaterali come la soppressione del sistema immunitario e l'osteoporosi,
mentre pregnenolone si è sempre dimostrato essere praticamente senza effetti indesiderati
(tranne dei blandi disturbi gastrointestinali).
Questo ormone è molto importante per il benessere del cervello, del sistema nervoso e un
potente stimolatore delle capacità mnemoniche e di apprendimento; è stato utilizzato nella
cura della depressione, stress, per migliorare l’umore e il senso di benessere generale.
Dalle ricerche del Dr. R. Sih della St. Louis School of Medicine si evince che il pregnenolone
viene usato in modo diverso nell'uomo e nella donna; sembra che nell'uomo abbia un
effetto testosteronico, e nelle donne un effetto estrogeno, così come vuole madre natura. Il
pregnenolone riesce a bilanciare tutti gli ormoni nel corpo e ha potenti effetti
antinfiammatori – direi proprio quelli che cerchiamo per ridurre il DHT e per la crescita e la
ricrescita di capelli sani, forti e folti.
Per produrre il pregnenolone abbiamo bisogno di quantità sufficienti di, udite, udite,
colesterolo LDL (il cosìdetto colesterolo cattivo) e di altre sostanze come la vitamina A, gli
enzimi e l'ormone tiroideo. Basta che uno di questi sia in quantità inadeguate, avremo una
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mancanza di pregnenolone, che come conseguenza attiva la produzione delle endozepine,
sostanze ansiogene che stimolano gli attacchi ansia e di panico (emozioni molto anti
capelli). Esistono medici che addirittura somministrano ai pazienti dosi di pregnenolone in
sostituzione di farmaci come lo Xanax o il Valium.
Nonostante verrebbe voglia di assumere un integratore di pregnenolone, lo sconsiglio
perché non è ancora chiaro come gestire la conversione dal pregnenolone in altri ormoni.
È molto più sicuro e conveniente consumare carne, uova, burro e latte crudo tutto
biologico, perchè sono ricchi di colesterolo, e di concentrarsi piuttosto sulla guarigione
dell'intestino e lasciare all'infinita intelligenza del corpo il compito di guarire il resto. Anche
il fegato svolge un ruolo nella produzione del pregnenolone perchè produce colesterolo.
Il TestosteroneIl testosterone è un ormone steroideo appartenente al gruppo degli androgeni (ormoni
prodotti dalle ghiandole surrenali e da quelle sessuali). Sia nei maschi che nelle femmine, il
testosterone è prodotto nelle gonadi e derivano dal colesterolo. In entrambi i sessi il picco
di produzione di testosterone durante l'età adolescenziale aiuta il corpo a maturare,
stimolando la crescita di peli, lo scatto di crescita, e crea una pelle e un cuoio capelluto più
grasso. Nei ragazzi il testosterone abbassa il tono della voce, causa la discesa dei testicoli e
contribuisce allo sviluppo di altre caratteristiche sessuali. Durante l'arco della vita l'uomo
continuerà a produrre testosterone, anche se con il passare degli anni ci sarà un declino
nella produzione, soprattutto dopo i 30 anni del circa 1–2% all'anno.
Il sito My–PersonalTrainer.it aggiunge: “Di tutto il testosterone prodotto dal corpo umano
soltanto una piccola quota circola nel sangue in una forma libera. All'interno del torrente
circolatorio, così come succede per molti altri ormoni, il testosterone si trova legato in gran
parte (c.a. 98% negli uomini, 99% nelle donne) a specifiche proteine plasmatiche (Sex
Hormon Binding Protein 45% e Albumina 53%) che lo inattivano temporaneamente. In base
alle richieste metaboliche una piccola quota di questi legami può rompersi, lasciando il
testosterone libero di migrare nelle cellule e regolare la trascrizione genica.
Nel caso vi sia un eccesso di testosterone libero il corpo ha la capacità di neutralizzarlo
trasformandolo in estradiolo (ormone tipicamente femminile) tramite una reazione di
aromatizzazione che avviene soprattutto a livello del tessuto adiposo e del sistema nervoso
centrale.“
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La carenza del testosterone porta a:
• pallore del viso,
• perdita del tono muscolare,
• rughe precoci attorno agli occhi,
• aumento di peso,
• accumulo di grasso sui fianchi, addome, braccia,
• perdita dei peli delle gambe,
• calo della libido e dell’erezione,
• depressione, incertezza, mancanza di interessi,
• stanchezza durante tutta la giornata,
• sonno agitato,
• riduzione del volume dei testicoli e delle dimensioni del pene (muscolo).
Un calo di testosterone comporta una riduzione di HDL e aumento di LDL, aumento di
estrogeni e malattie cardiovascolari, cancro alla prostata e aumento del peso.
Nel capitolo sulla DHT abbiamo detto che il diidrotestosterone viene prodotto dal
testosterone, quindi si presume che chi ha un'elevata quantità di testosterone perda più
capelli, ma le ricerche dimostrano a sorpresa che chi soffre di alopecia androgenetica ha
livelli di testosterone più basso rispetto a chi ha la chioma. L'aspetto più curioso è che
nonostante i livelli più bassi di testosterone, i soggetti affetti di calvizie non hanno livelli più
bassi di testosterone libero, che è la parte di testosterone che viene trasformato in DHT. Dagli
studi emerge solo un'eccezione alla regola nei casi di maschi molto giovani con i primi
segnali di alopecia grazie all'abbinamento di testosterone alto e bassi livelli del Sex Hormone
Binding Globulin (SHBG – una glicoproteina in grado di legare estradiolo, testosterone e
diidrotestosterone), facilitati dalla resistenza insulinica associata a scatti di crescita.
Se abbiamo livelli bassi di testosterone significa avere uno stato di insulino resistenza e alti
livelli dell'enzima aromatase, e quindi convertiremo gran parte del testosterone in estrogeno
e in DHT, che ci predispongono all'accumulo adiposo, a malattie cardiovascolari, problemi
prostatici e perdita di capelli.
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Un modo naturale per inibire l'aromatase, facilitare la gestione insulinica e ridurre la
produzione di DHT è consumare regolarmente il tè verde, il tè nero, il tè alle ortiche o
l'estratto/succo di melograno.
Uno studio sul consumo esclusivo del tè nero nei topi di laboratorio ha aumentato il
testosterone del 34.4% e ha ridotto la DHT del 72% senza gli effetti collaterali della finasteride.
Come paragone, la finasteride riduce la DHT del 71% e aumenta il testosterone del 10%.
Il DHEAIl DHEA, o deidroepiandrosterone è un ormone prodotto dalla zona corticale del surrene e
molti ricercatori ancora pensano che sia una sostanza prodotta esclusivamente dalle
ghiandole surrenali, quando diversi sperimenti hanno mostrato animali senza ghiandole
surrenali produrlo in quantità normali. Molto DHEA viene formato nel cervello grazie al
pregnenolone, ma è probabilmente prodotto anche in altri organi come nella pelle. Il
cervello contiene una concentrazione molto più alta di DHEA rispetto al sangue. Nella
vecchiaia produciamo il 5% di questo ormone rispetto ai tempi di gioventù. È curioso notare
che quasi la stessa riduzione avviene anche col progesterone e col pregnenolone. Gli altri
ormoni come p.es. il cortisone non diminuiscono così tanto; col passare degli anni ci
troviamo con uno sbilanciamento ormonale notevole, avendo una sempre più grande
dominanza di ormoni dannosi, nel nostro caso si tratta di ormoni”anti capelli“, che
impoveriscono il nostro corpo sempre di più da sostanze vitali importanti per la nostra salute.
Da notare che il DHEA ha dimostrato di sopprimere la interleuchina–6, una citochina
infiammatoria, che spesso aumenta col l'invecchiamento.
Ray Peat spiega:"I giovani producono circa dai 12 ai 15 miligrammi di DHEA al giorno, e
questa somma decresce di circa 2mg ogni decade dopo l'età dei 30 anni. Questo è uno dei
motivi per cui i giovani mangiano di più senza ingrassare, e perché riescono a tollerare
meglio il freddo: il DHEA, come l'ormone tiroideo, incrementa la nostra produzione di calore
e l'abilità a bruciare calorie. All'età di 50 anni, prendere circa 4mg di DHEA al giorno
ripristinerà i livelli di DHEA nel sangue a livelli giovanili. È importante evitare di prendere più
del necessario, perché alcune persone (specialmente se hanno una mancanza di
progesterone, pregnenolone o di ormoni tiroidei) possono convertire l'eccesso in estrogeno o
in testosterone, e grosse quantità di questi ormoni sessuali possono disturbare le funzioni
della ghiandola del timo e il fegato.", quindi forse è più saggio evitare di assumerlo tramite
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integratori e focalizziamoci piuttosto sulla produzione di pregnenolone (attraverso il
consumo di colesterolo), il precursore del DHEA.
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Il Progesterone e l'EstrogenoIl progesterone e l'estrogeno hanno una relazione antagonista: il primo è pro capelli,
mentre il secondo ha tutti gli effetti opposti (negli uomini). Il progesterone è l'ormone più
protettivo che il corpo produce. Normalmente il cervello contiene un'alta concentrazione di
esso, dimostrando la sua funzione di protezione per questo importante organo. Le
ghiandole surrenali usano il progesterone per produrre altri ormoni anti stress, e quando
c'è abbastanza progesterone le ghiandole surrenali non hanno la potenzialità per produrre
il dannoso cortisolo. In una situazione di mancanza di progesterone, il nostro corpo
produce troppo cortisolo, ed eccessivo cortisone causa danni alle cellule cerebrali. In dosi
molto elevate (con lo stile di vita di oggi, è raro avere un progesterone alto) può essere un
antagonista del testosterone.
Il progesterone provoca effetti su ogni tessuto nel corpo incluso l'utero, la cervice e la
vagina nelle donne, il sistema endocrino, le cellule cerebrali, il metabolismo del grasso, le
funzioni degli ormoni tiroidei, l'equilibrio idrico nel corpo, le cellule ossee, la produzione di
energia e la termogenesi, il sistema immunitario, lo sviluppo dell'embrione e del feto. È
talmente importante (soprattutto per le donne) che gli dedicheremo ulteriore attenzione in
un capitolo successivo, dove impararemo come eventualmente bilanciare il proprio sistema
endocrino tramite l'assunzione di un ormone naturale.
Una maggiore quantità di progesterone è necessaria per bilanciare gli xenormoni o gli
xenoestrogeni, prodotti chimici dell'attività degli estrogeni, con i quali siamo giornalmente
esposti tramite cibo, aria ed acqua. Tutti gli xenoestrogeni possono essere considerati
tossici; la maggior parte hanno effetti sugli estrogeni sia nei corpi dei maschi che delle
femmine. Essi sembrano essere estremamente potenti ed attivi; molti non sono
biodegradabili, così si accumulano continuamente nell'ambiente. Lo studio degli estrogeni
facilmente rivela che il fumo, contenente idrocarburi aromatici, è cancerogeno. I prodotti
fenolici e gli idrocarburi di cloro sono significativamente estrogeni, e numerosi erbicidi
estrogeni, pesticidi, e prodotti industriali, persistono nell'ambiente. Gli estrogeni, sia naturali
che xenobiotici, possono avere effetti devastanti nel corpo umano, se non bilanciati dal
progesterone e/o detossificati dal fegato.
Dovremmo vivere virtualmente in una bolla per rifugiarci dall'eccesso di estrogeni a cui
siamo esposti tramite pesticidi, plastica, scarti industriali, fumi combusti delle auto, carne,
saponi, e molte rifiniture che abbiamo all'interno della nostra casa. Gli xenoestrogeni sono
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particolarmente dannosi per le ovaie ed i testicoli durante la fase embrionale. L'esposizione
cronica può essere evidenziata dalla perdita di funzionalità dei follicoli nelle ovaie (ridotta
produzione di progesterone) e dalla ridotta produzione di liquido seminale. Sicuramente
dobbiamo ridurre il contatto con gli xenoestrogeni, perché disturba profondamente
l'equilibrio ormonale ed è molto connesso con la perdita di capelli.
Gli estrogeni possono essere prodotti praticamente in ogni parte del corpo, mentre la
produzione di progesterone è limitata e può essere bloccata da eccessivi estrogeni, ormoni
dello stress, prolattina, carenza di ormoni della tiroide o della vitamina A5. Il progesterone è
principalmente prodotto nelle ovaie e nei testicoli, ma piccole parti sono anche prodotte dal
cervello e dalle ghiandole surrenali. Le ovaie producono progesterone solamente dopo
l'ovulazione. Molte giovani ragazze e donne non hanno ovulazioni, sebbene spesso hanno
mestrui normali, e come risultato il loro corpo non produce abbastanza progesterone.
Per gli estrogeni la storia è differente. Spesso quando p.es. le ovaie vengono asportate, gli
ormoni delle ghiandole surrenali possono essere convertiti in estrogeni dalle cellule grasse. In
generale, più una persona è grassa, più i suoi livelli di estrogeni sono alti. L'eccessiva
produzione di estrogeni può anche risultare da un fegato malato o danneggiato. La
deficienza di vitamine del gruppo B, contribuisce ad una bassa attività del fegato e può anche
causare la dominanza estrogenica (significa avere troppi estrogeni nel corpo). Una semplice
carenza di vitamina A, in se stessa può produrre effetti simili agli effetti degli estrogeni.
Il dott. Raymond Peat , biologo specializzato in fisiologia, spiega:“L'estrogeno blocca il
rilascio dell'ormone dalla ghiandola tiroidea, e il progesterone facilita il suo rilascio. Nel
caso di ipotiroideismo, l'eccesso di estrogeno o la mancanza di progesterone tende a
causare l'ingrossarsi della tiroide. L'estrogeno può attivare le ghiandole surrenali per
produrre cortisolo, portando a vari effetti negativi come l'invecchiamento precoce del
cervello e perdita di tessuto osseo. Il progesterone stimola le ghiandole surrenali e le ovaie a
produrre più progesterone, e visto che il progesterone ci protegge dagli effetti catabolici del
cortisolo, i suoi effetti sono opposti a quelli dell'estrogeno. Il progesterone ha effetti
antinfiammatori e protettivi, similare al cortisolo, solo che non ha effetti negativi.“
La detossicazione del cortisolo si verifica nel fegato attraverso i processi di glucuronazione e
di sulfazione. L’eccessiva produzione dei suddetti ormoni o una loro scarsa detossicazione,
sono tutti fattori in grado di alterare il rapporto fra estrogeno e progesterone. Uno dei passi
necessari per avere o riavere capelli folti e forti è il lavaggio del fegato.
5 http://www.thyroid-info.com/articles/ray-peat.htm
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Elevato estrogeno, in entrambi i sessi, spreca nutrienti, abbassa il livello di zucchero nel
sangue, aumenta gli acidi grassi liberi, deprime la tiroide, aumenta la serotonina, aumenta
la prolattina e deprime il testosterone – tutti fattori che portano ad un alto rischio di perdita
di capelli, di impotenza e depressione. Se poi mangiamo molto muscolo (carne), ricco
dell'amminoacido triptofano, che quando entra nel sangue con la presenza di acidi grassi,
di poca anidride carbonica e con un alto tasso di acido lattico, rischiamo che il triptofano si
trasformi in serotonina. Quando il corpo produce elevati livelli di estrogeno e di serotonina,
come risultato abbiamo anche un'eccessivo rilascio di cortisolo, che è fortemente incisivo
sulla perdita prematura dei capelli.
L'aspetto più importante da tenere a mente è che il progesterone è l'ormone più protettivo e
sicuro fra tutti gli ormoni prodotti dal nostro corpo, che agisce come un naturale inibitore
dell’enzima 5 alfa reduttasi (finasteride naturale senza effetti collaterali!), ma quando siamo
senza di esso, l'attività della 5 alfa reduttasi aumenta, inondandoci di eccessive quantità di
DHT (diidrotestosterone).
La SerotoninaSpesso la serotonina è presentata solo come l'ormone contro la depressione perchè
influenza l'umore, che è vero per chi ne è carente, mentre troppa serotonina crea danni ai
capelli, alla libido e promuove ormoni dello stress e dell'infiammazione.
Sempre il dott. Raymond Peat spiega: “Visto che l'aminoacido triptofano è il precursore della
serotonina, la quantità di triptofano nell'alimentazione può avere effetti importanti sul modo
in cui l'organismo risponde allo stress, su come si sviluppa, adatta e invecchia.
Nel 1965, l'endocrinologo Hans Selye ha dimostrato come un'iniezione di serotonina ha
causato distrofia muscolare nei topi. Successivi studi suggeriscono che la serotonina in
eccesso è coinvolta sia nella distrofia muscolare sia nella degenerazione nervosa. (O'Steen,
1967; Narukami, et al., 1991; Hanna and Peat, 1989.)“
E Peat continua:“La fatica prodotta dal sovrallenamento è probabilmente prodotta dal
triptofano e da un sovraccarico di serotonina, che è stata causata dal catabolismo proteico
e dallo stress. Il catabolismo proteico (quando il corpo riduce le proteine – muscoli – in
zuccheri a scopo energetico, nda) rilascia anche una notevole quantità dell'aminoacido
cisteina, e la cistiena, la metionina e il triptofano sopprimono le funzioni della tiroide
(Carvalho, et al., 2000). Lo stress libera pure gli acidi grassi liberi dallo stoccaggio, e questi
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aumentano l'assorbimento del triptofano nel cervello, aumentando successivamente la
formazione di serotonina.
Il contributo della serotonina alla pressione alta è ben stabilita. Attiva la corteccia surrenale
sia direttamente che attraverso l'attivazione della ghiandola pituitaria. Stimola la produzione
sia di cortisolo che di aldosterone. Attiva anche la secrezione di aldosterone attraverso il
sistema renina angiotensina. L'angiotensina è un importante promotore dell'infiammazione, e
contribuisce alla degenerazione dei vasi sanguigni con l'avanzare dell'età e con lo stress.
Può anche promuovere la produzione di estrogeno.
La serotonina (in eccesso, nda) produce una vasta serie di effetti dannosi: cancro,
infiammazione, fibrosi, danni neurologici, shock, broncocostrizione, e ipertensione, per
esempio.“
La serotonina viene prodotta primariamente dai batteri nella parte bassa dell'intestino.
Quando siamo di fronte ad un intestino infiammato con una digestione debole, ad irritanti
per la parete intestinale, stress eccessivo o ad una ridotta attività tiroidea, i batteri migrano
dall'intestino crasso all'intestino tenue generando maggiori quantità di serotonina del
normale. L'estrogeno e la serotonina inducono sinergicamente il corpo a produrre cortisolo,
aumentando la prolattina (ormone prodotto dall'ipofisi), l'ormone paratiroideo, le
interleuchine (proteine secrete da cellule del sistema immunitario) e l'aldosterone, che sono
tutti elementi distruttivi per i nostri capelli. Inoltre l'estrogeno potenzia la sintesi della
serotonina grazie alla conversione del triptofano in serotonina, invece di trasformare il
triptofano attraverso il fegato nella benefica vitamina B3.
Il modo più sicuro e naturale per regolare gli effetti della serotonina è il riequilibrio della
flora batterica intestinale ed il consumo dell'aminoacido non essenziale chiamato glicina (si
trova nella gelatina), che con la vitamina C rafforza le sue funzioni protettive contro il
cancro, l'infiammazione, la fibrosi, danni neurologici, shock, asma e ipertensione. Come la
serotonina in eccesso riduce le capacità di apprendimento, la glicina l'aumenta, e possiede
anche ottime azioni antitossiche e citoprotettive (sostanza che agisce contro il danno
chimico o biologico alle membrane cellulari).
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L'AdrenalinaL'adrenalina, o epinefrina, è un ormone sintetizzato nella porzione interna (midollare) del
surrene. La sua produzione stimola la frequenza cardiaca, la contrazione dei vasi
sanguigni, la dilatazione delle vie aeree bronchiali, e l'esaltazione della prestazione fisica.
L'adrenalina viene prodotta naturalmente in situazioni di stress elevato o in caso di sforzi
fisici notevoli.
Il dott. Ray Peat spiega la connessione con la tiroide:“Quando le funzioni tiroidee sono
basse, il corpo spesso compensa producendo troppa adrenalina. La produzione giornaliera
dell'adrenalina può essere a volte di 30 o 40 volte più alta nell'ipotiroidismo rispetto alla
normalità. L'adrenalina tende a sostenere lo zucchero nel sangue nonostante l'inefficacia
metabolica dell'ipotiroidismo, e può aiutare a mantenere stabile la temperatura corporea
causando vasocostrizione nella pelle, ma disturba il sonno ed accellera i battiti cardiaci.
Durante la notte i cicli di un'adrenalina crescente possono provocare incubi, veglia,
preoccupazioni e un cardiopalmo.“
Attacchi di ansia attivano la risposta “lotta o fuggi“ causano ondate di adrenalina nel
corpo che successivamente aumentano il battito cardiaco. A lungo termine questo crea
gravi scompensi ormonali, prosciuga vitamine essenziali per la pelle e per i capelli, e
causa insonnia, ostacolando così tutta una serie di processi disintossicanti e rigeneranti,
che avvengono solitamente durante la notte. L'ansia e lo stress causano anche tensione
muscolare cronica, soprattutto nelle spalle, che può ridurre il flusso sanguigno al cuoio
cappelluto.
Possiamo usare tutti i trattamenti possibili contro la caduta dei capelli, anche quelli elencati
in questo stesso libro, ma se soffriamo di ansia, finché non la risolviamo, i nostri capelli
continuano a soffrire e ad essere minacciati.
Una delle funzioni principali dell'adrenalina è di scindere il glicogeno (la riserva di glucosio,
il più semplice dei zuccheri) nel fegato per incrementare i livelli di zucchero nel sangue
affinché possano venir utilizzati come energia. Se manca il glicogeno (come nel caso di
ipotiroidismo), l'adrenalina mobiliterà acidi grassi liberi prelevandoli dagli adipociti (grasso)
nel sangue per scopi energetici. Visto che il glucosio è risparmiato per il cervello e per altri
organi importanti, quando avviene la mobilitazione degli acidi grassi liberi nel sangue,
questa spegne l'utilizzo del glucosio e porta ad una diminuzione dei livelli di ossido di
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carbonio (CO2), ad un'insufficiente dose di energia per il corretto funzionamento della
tiroide, del fegato e di altri organi glucosio dipendenti.
I sintomi legati alla carenza di glucosio sono tremori, palpitazioni, ansietà, sudorazione,
fame e formicolii o intorpidimento della cute (parestesie), confusione, calore, debolezza,
decadimento mentale. I sintomi sono peggiori al mattino, dopo il digiuno notturno, e
migliorano dopo un pasto.
Il CortisoloIl cortisolo è un ormone prodotto dalla ghiandola surrenale. Piccole ondate di cortisolo
svolgono effetti benefici sul sistema immunitario stimolandone le funzioni antiinfettive e
favorendone le azioni antinfiammatorie; migliorano altresì l’umore ed i processi cognitivi
come la capacità di concentrazione e di memorizzare i vissuti specie in situazioni stressanti,
favorendo l’ideazione, la fluidità e la chiarezza di pensiero. Inoltre il cortisolo è un ormone
antinfiammatorio di emergenza per ridurre l'infiammazione e per sopprimere il sistema
immunitario di fronte a reazioni esagerate.
Purtroppo lo stress cronico porta ad alti livelli di cortisolo, che attiva il catabolismo dei muscoli
per creare glucosio dagli aminoacidi nel fegato attraverso un processo chiamato
gluconeogenesi. La gluconeogenesi è fondamentale per garantire un adeguato apporto di
glucosio al cervello, ai globuli rossi e ai muscoli durante l'esercizio fisico intenso, quindi a tutti
gli organi o sistemi fortemente glucosio dipendenti, quali ad esempio il cuore o il cervello.
Come avevamo già detto, elevati livelli di serotonina e di estrogeno portano ad una
produzione incontrollata di cortisolo. Un aumento del cortisolo in circolo si manifesta anche
in caso di digiuno prolungato o abitudini alimentari scorrette. Saltare la prima colazione
e/o mangiare molto in un unico pasto giornaliero, favorisce infatti l'ipercortisolemia.
Il cortisolo è fortemente associato alla prematura perdita di capelli. L'adrenalina e il
cortisolo sono i due ormoni dello "stress" capaci di risolverci un sacco di problemi se secreti
nelle giuste quantità, ma nemici della salute se prodotti in eccesso. In definitiva tutto quello
che provoca stress potrebbe provocare anche la perdita dei capelli, perché l'organismo
reagisce ad uno stimolo esterno in maniera aspecifica. Qualunque sia il fattore stressante i
meccanismi fisiologici di risposta dell'organismo vengono controllati dal sistema nervoso
autonomo e dalle ghiandole surrenali con produzione di adrenalina e cortisolo.
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Per ridurre le quantità eccessive di colesterolo, dobbiamo imparare a gestire lo stress e
disinfiammare l'intestino, ma soprattutto aumentare la vitamina C e tutte le sostanze
(vitamine, minerali, enzimi, amminoacidi, oligoelementi) connesse all'utilizzo corretto e
completo della vitamina C.
La ProlattinaLa prolattina è un ormone prodotto dall'ipofisi (piccola ghiandola situata nella testa),
promosso dall'estrogeno e dalla serotonina ed inibito dal progesterone, che aumenta con il
progredire dello stress e degli anni. Influenza i follicoli dei capelli6 7, quindi la crescita dei
capelli, la libido e l'umore. I livelli di prolattina aumentano negli uomini dopo i 40 anni, e
questo purtroppo stimola la produzione dell'enzima 5 alfa riduttasi, che ovviamente
incrementa conversione di testosterone in DHT. Quando si fanno degli esami come p.es. il
mineralogramma, state attenti ai valori della prolattina! (nel capitolo „Un Aiuto Naturale
per l'Equilibrio Ormonale“ spiego come abbassare i livelli della prolattina)
Un'ipersecrezione di prolattina nell'uomo si correla alla mancanza di desiderio sessuale,
alla ginecomastia (mammelle maschili) e l'impotenza. Una funzione della prolattina è infatti
quella di inibire il testosterone: dopo l'orgasmo salgono i livelli di prolattina in entrambi i
sessi, affinchè si possa ricevere il segnale di stop. Infatti l'ondata di prolattina assicura sia la
sensazione immediata di riduzione del desiderio sessuale, sia un adeguato rilassamento del
pene. Alti livelli di prolattina sono una causa comune di impotenza e di perdita di desiderio
sessuale sia nei maschi che nelle femmine.
La prolattina è anche legata alla manifestazione dell'osteoporosi e causa al corpo la perdita
di calcio, che è strettamente regolamentata dalle ghiandole paratiroidee. Queste
ghiandole, assieme alla tiroide e alla vitamina D, modulano il livello di calcio e di fosforo
nel sangue, incrementando l'ormone paratiroideo (PTH) quando il calcio risulta basso. In
presenza di una riduzione della concentrazione di calcio nel sangue l’ormone aumenta la
mobilizzazione del calcio dall’osso intervenendo sugli osteoblasti (direttamente) e sugli
osteoclasti (indirettamente) per ricevere quantità sufficienti di calcio. L'ormone paratiroideo
degenera il tessuto osseo, aumenta il messaggero anti capelli cioè l'interleuchina–68,
6 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1606541/
7 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16507890
8 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17979974
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potenziando di conseguenza il rilascio di altra prolattina.
L'interleuchina–6 regola la fisiologia dell'infiammazione, ed ha un ruolo primario nella
febbre e nelle fase acuta della risposta infiammatoria. Interleuchina–6 (IL–6) è anche di
importanza cruciale nel processo di perdita di densità ossea9. In altre parole, quando siamo
affetti da osteoporosi, rischiamo anche di perdere molti capelli.
A titolo di curiosità vi passo anche una curiosa ricerca pubblicata su corriere.it che rivela
come il carattere estroverso o introverso influisca sulla quantità di interleuchine–6, che
quindi conferma l'enorme importanza e il lavoro necessario sulle emozioni e sullo stress.
L'AldosteroneL'aldosterone è un ormone prodotto dalle ghiandole surrenali con lo scopo di regolarizzare i livelli di sodio, di potassio ed il volume dei liquidi extracellulari, nonché quello di ridurre la perdita del magnesio. Il magnesio aiuta le cellule del corpo ad essere più ricettive agli ormoni prodotti dalla tiroide.
L'aldosterone regola la ritenzione di acqua in tutto il corpo. Quando bassi livelli di aldosterone obbligano i reni ad espellere sale, questo causa un aumento della minzione, eccessiva sudorazione e sete. Quando i reni non riescono a trattenere i livelli necessari di sodio, come conseguenza si presenta la pressione bassa, causando vertigini e capogiri. Il corpo lotterà per mantenere i livelli necessari di sodio e quando non ci riuscirà, potrebbe manifestarsi un forte senso di stanchezza.Come effetto opposto, quando il cortisolo e la serotonina aumentano i livelli di aldosterone provocano edemi, pressione alta, e la perdita di sodio, di calcio, di magnesio e di potassio.
L'aldosterone è associato alla perdita di capelli e promuove l'angiotensina II, una potente sostanza anti capelli legata alle infiammazioni e all'estrogeno. Per fortuna i probiotici sono sempre più riconosciuti come un trattamento efficace anti–aldosterone per l'ipertensione, per la ritenzione idrica, per l'insufficienza cardiaca, l'aritmia, il diabete, insufficienza renale e una grande varietà di problemi infiammatori.
L'aldosterone regola gli elettroliti nel corpo, e sopratutto durante lo stress regola la ritenzione idrica, la pressione sanguigna e le riserve di sodio, magnesio e potassio. Eccessivi livelli di aldosterone sono stati rilevati in casi di calvizie precoce10. Anche l'ipertensione e problemi renali sono due condizioni che rilevano livelli di aldosterone
9 http://www.hairloss-research.org/february1.html
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aumentati , soprattutto gli effetti infiammatori dell'angiotensina II.
Ray Peat definisce sommariamente la relazione tra l'aldosterone e il sodio:
"Una delle cose che capita quando non c'è abbastanza sodio nella dieta è che l'aldosterone viene sintetizzato. L'aldosterone causa una minore perdita di sodio nelle urine e nel sudore, ma ci riesce a scapito di una aumentata perdita di potassio, di magnesio e probabilmente di calcio. La perdita di potassio porta a vasocostrizione, che contribuisce a problemi cardiaci e renali ed alla pressione alta. La perdita di magnesio contribuisce alla vasocostrizione, all'infiammazione e alla perdita di tessuto osseo. La carenza di magnesio è estremamente comune, ma con una piccola aggiunta di sale nella dieta si può conservare il magnesio consumato con il cibo."
Quindi, per fortuna, modulare questo ormone, almeno a livello alimentare, sembra sia abbastanza facile: oltre ai probiotici, basta assumere più sale integrale. Uno studio nel Journal of the American Medical Association del 2011, eseguito su 29.000 individui per la durata di quattro anni, ha pure dimostrato che con 4000–6000 mg di sodio al giorno, poco più di un cucchiaino (quindi ben oltre la raccomandazione giornaliera che si aggira sui 1200–2400 mg), si abbassano i livelli di aldosterone e di angiotensina II. Questo dato può creare confusione, perché ci è sempre stato detto che il troppo sale crea ipertensione, e potrebbe essere anche vero, se consumiamo p.es. 8000 mg di sale raffinato al giorno, ma secondo il responsabile dello studio sopramenzionato, il dott. O'Donnell, bassi consumi di sale (sotto i 3000 mg al giorno) attivano il sistema renina–angiotensiona, che risulta in un restringimento dei vasi sanguigni, ostacolando così il flusso normale del sangue al cuore e dal cuore. In verità, grazie alle ricerche del dott. Matthias Rath, il motivo centrale dell'ipertensione è la mancanza di vitamina C e di altre vitamine e minerali (ne parleremo brevemente più avanti).
Oltre a ridurre l'aldosterone e l'angiotensina II, è stato dimonstrato che il sodio ha effetti
positivi sull'insulina e sul cortisolo, poiché la restrizione del sale aumenta la resistenza
insulinica, mentre l'incremento del sale aumenta l'eliminazione del cortisolo nel sangue.
L'EndotossinaL'endotossina è un composizione tossica, di natura lipidica, che si sviluppa all'interno di
agenti patogeni, soprattutto nei batteri, quindi nell'essere umano soprattutto nell'intestino.
Dopo la morte dei batteri, l'endotossina produce una serie di sintomi negativi, mediati dal
10 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19519833
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rilascio di sostanze con potente azione infiammatoria. Ormai abbiamo appurato che
qualsiasi tipo di infiammazione rappresenta una minaccia per i nostri capelli.
Uno dei casi in cui le endotossine batteriche possono moltiplicarsi è nel caso di costipazione cronica e di ansia, che riducono la circolazione del sangue nell'intestino, aumentando l'esposizione del fegato alle endotossine. Il fegato, avendo la capacità di eliminare il 100% degli estrogeni in eccesso attraverso la sulforazione (azione chimica specifica), non può disintossicare il sangue adeguatamente, lasciando che gli effetti negativi dell'estrogeno diventino dannosi per i capelli, quindi possiamo dire che l'endotossina causa l'aumento della concentrazione dell'estrogeno nel sangue; l'estrogeno poi si accumula ed assieme alla serotonina promuove anche la produzione di prolattina e la caduta dei capelli. Inoltre ricordiamoci che quando si limita il lavoro al fegato, lo si fa anche alla tiroide, che produce oltre due terzi di ormone tiroideo T3.
La digestione corretta nell'intestino è in gran parte dovuta alla corretta e sufficiente
secrezione di succo gastrico ricco di acido cloridrico. Se c'è poco acido cloridrico, il cibo
tenderà a fermentare o a putrefarsi, il che può portare a malnutrizione e all'infiammazione.
La gastrina, un ormone secreto nello stomaco, è importante per la corretta funzionalità
gastrica e per la produzione di acido cloridrico. In stati di ipotiroidismo i livelli di gastrina
solitamente si riducono e quindi anche quelli dell'acido cloridrico. Una funzionalità tiroidea
compromessa può quindi avere avverse reazioni ad una digestione sana; soprattutto in
questi casi, grandi quantità di fibra possono aumentare la presenza di endotossine.
Un modo efficace per ridurre l'assorbimento delle endotossine batteriche è di mangiare
ogni giorno carote crude con olio di cocco secondo il dott. Ray Peat. Le carote hanno un
forte effetto fungicida, che è il motivo per cui durano così a lungo nei frigoriferi, mentre
l'olio di cocco sembra rafforzare l'effetto antisettico del tubero. L'olio di cocco, essendo ricco
di grassi saturi, è un ottimo promotore del buon funzionamento della tiroide e della
produzione del prezioso acido butirrico.
Infine è ancora da tenere presente che le endotossine, sebbene potenzialmente dannose,
non vanno completamente eliminate poiché stimolano positivamente la funzionalità del
sistema immunitario.
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Come Eliminare l'Infiammazione Killer'infiammazione è una risposta di difesa immunitaria all’interno del nostro organismo
di fronte ad un danno nel tessuto. Si caratterizza per un incremento del flusso
sanguigno e dei leucociti (i globuli bianchi) verso il danno e si manifesta con dolore,
febbre e arrossamento. Senza di esso la guarigione non potrebbe avvenire nel corpo, ma
se si accumula in modo cronico, rischiamo di creare il terreno ideale per una moltitudine di
malattie. In effetti l'infiammazione potrebbe rappresentare le fondamenta per quasi
qualunque tipo di disturbo: sicuramente anche dell'infiammazione del cuoio capelluto
(prurito, produzione eccessiva di forfora, brufoli, arrossamenti, dermatiti).
L
È solo dalla medicina più recente che è stato scoperto e definito il
concetto di infiammazione silente, o quella che il New York Times
definì nel 2004 come l'infiammazione killer. Ma cos'è
l'infiammazione silente, e soprattutto, perché viene chiamata anche
killer?
La nascita e il disturbo dell'infiammazione non può essere
spiegata meglio che dal dott. Giovanni Turchetti del sito
www.osteopata.it:
“Il processo infiammatorio è il primo dei meccanismi naturali del nostro organismo a far
fronte ad un evento infettivo, virale o batterico, traumatico, intossicazione da farmaci,
metalli pesanti etc. Esso è di vitale importanza, ed i suoi sintomi principali li conosciamo
tutti, come il rossore, il gonfiore delle zone affette etc.
Indipendentemente dal tipo di causa scatenante, l’infiammazione è il primo mezzo di allerta
che richiama in azione le cellule preposte alla sorveglianza e protezione, messe in moto per
limitare il danno tissutale.
Queste cellule attaccano e distruggono gli agenti invasori, ripuliscono dalle cellule
danneggiate, riparano i tessuti fino a che non viene ripristinato lo stato di salute. Questo
appena descritto è lo stato infiammatorio acuto, comunque positivo per il nostro organismo.
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L’Infiammazione Killer, invece, richiede al sistema di difesa dell’organismo un cronico e
continuo intervento di basso livello infiammatorio, che, nel tempo, porta ad un vero e
proprio esaurimento del sistema immunitario.
Nell’Infiammazione Killer non vi è la corretta progressione biochimica a cascata come
avviene nell’infiammazione fisiologica, bensì ci sono reazioni caotiche che si ostacolano
vicendevolmente.
Perfino i tessuti stessi perdono la loro capacità di riconoscere le loro stesse cellule da quelle
che non lo sono, identificandole come invasori e attaccandole. Se questo processo perdura
nel tempo, può causare grandi danni ad organi, vasi sanguigni e tessuti. Questo non fa altro
che innescare in continuazione la risposta immunitaria, predisponendo così, nel tempo,
anche il terreno per malattie autoimmuni.
Infiammazione Killer e Stress OssidativoUn fattore importante nella formazione dell’Infiammazione Silente Sistemica nei tessuti è
un’alta presenza di Radicali Liberi. Questa condizione di squilibrio è chiamata Stress
Ossidativo. La presenza di Stress Ossidativo nei tessuti miofasciali può facilmente generare
una risposta infiammatoria, ad es. nei muscoli e nelle articolazioni.
La risposta infiammatoria, a sua volta, farà rilasciare nuovi Radicali Liberi nei tessuti coinvolti,
innescando nuovamente il processo infiammatorio, e creando così un circolo vizioso.
Si è riscontrato che una dieta povera di nutrienti, l’inquinamento dell’aria, acqua dal ph
acido, pesticidi, erbicidi etc. sono pieni di Radicali Liberi.
Stress Ossidativo e Infiammazione vanno di pari passo. Questa coppia è implicata in vari
disturbi: cardiaci (aterosclerosi, ipertensione, scompenso cardiaco), polmonari (asma,
malattia ostruttiva cronica polmonare, trauma polmonare acuto), sanguigni, del sonno
(insonnia, apnea notturna, etc.).
Quello che è importante capire sul dolore cronico, come quello muscolare ed articolare, è
che si sviluppa principalmente da un’infiammazione gestita impropriamente e dallo stress
ossidativo nei tessuti, entrambi causati da una dieta errata e da uno stile di vita scorretto.
Probabilmente, il più grande errore che può portare ad una cattiva gestione
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dell’infiammazione è l’assunzione – anch’essa cronica – di FANs, cioè gli antinfiammatori
non steroidei, che, dopo gli psicofarmaci, sono i farmaci più consumati dalle persone.
Nei disturbi cronici – muscolari ed articolari ma non solo – la presenza dell’Infiammazione
Cronica e dello Stress Ossidativo c’è sempre ed avviene sempre insieme, non si può avere
uno senza l’altro.
Perciò, per curare correttamente questi disturbi, si deve saper gestire i fattori metabolici che
rientrano nell’Infiammazione Cronica e nello Stress Ossidativo.
Nonostante l’Infiammazione Cronica possa causare una moltitudine di disturbi, difficilmente
ci si rende conto dei segni di avvertimento, o di quale sia il miglior modo per trattarla.
Di seguito, riportiamo una serie di fattori predisponenti, se avete almeno tre di questi fattori,
avete una buona possibilità di essere nello stato d'Infiammazione Cronica:
1. Sovrappeso.
2. Uso di medicinali tipo statine e/o farmaci antipertensivi.
3. Senso di intontimento al risveglio.
4. Desiderio di carboidrati.
5. Senso di affaticamento costante.
6. Unghie fragili.
Ecco le principali conseguenze croniche dell’Infiammazione Killer, a livello dei vari sistemi:
Cervello e Sistema Nervoso Centrale: morbo di Alzheimer, Depressione etc.
Sistema Immunitario: Cancro, Fibromialgia, Sindrome da Stanchezza Cronica etc.
Organismo in generale: Diabete, Sindrome Metabolica, Dismetabolismo etc.
Pelle: Rughe, Cellulite etc.
Apparato genitale: Impotenza, Disfunzioni Organiche etc.
Sistema osseo: Osteoartrite, Osteopenia, Osteoporosi etc.
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Apparato Cardio–Circolatorio: Infarto del miocardio, Aterosclerosi, Arteriosclerosi etc.
Vari esami, tra cui quello della Lipoproteina A, Omocisteina, Proteina C Reattiva (PCR) etc.,
possono indicarci lo stato dell’Infiammazione Cronica. Tra l’altro, alcuni di questi esami sono
gli stessi che si utilizzano per diagnosticare malattie croniche come: artrite, malattia cronica
delle arterie coronariche, morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson e perfino il cancro. Anche
da ciò si è dedotto il legame tra malattie croniche e Infiammazione Silente.
L’Infiammazione Silente è associata con una costante ed elevata quantità di ormoni pro–
infiammatori: Cortisolo, Insulina, Eicosanoidi.
(Il cortisolo è già stato descritto, quindi lo saltiamo – nda)
EICOSANOIDI, definiti anche “super ormoni”, sono i primi ormoni che l’organismo produce.
Gli Eicosanoidi sono agenti biologici che governano la sintesi di tutti gli altri ormoni nel
corpo, controllano il sistema immunitario, il cervello, il cuore.
Gli Eicosanoidi sono controllati dal regime alimentare dei grassi e dell’insulina, ergo
possono essere controllati tramite l’alimentazione (omega 3, omega 6), regolando il
rapporto tra insulina e glucagone.
Vi sono due tipi di Eicosanoidi: i pro–infiammatori e gli anti–infiammatori, che devono essere
tenuti in equilibrio se si vuole vivere in salute ed evitare malattie croniche. Uno squilibrio
degli Eicosanoidi, ossia una maggiore produzione di pro–infiammatori, è responsabile
dell’Infiammazione Cronica che è la causa di molti disturbi: allergie, asma, artrite, attacco
cardiaco, ictus, ipertensione arteriosa, cancro, depressione, infezioni croniche, morbo di
Alzheimer etc.
INSULINA è l’ormone che guida i nutrienti nelle cellule. Esso è vitale per la sopravvivenza, in
quanto permette alle cellule di immagazzinare i nutrienti o di utilizzarli per ottenere energia.
Senza un adeguato livello di insulina, le cellule morirebbero.
In realtà, questo problema è molto raro, è molto più facile incontrare persone con il
problema opposto, ossia, che producono troppa insulina, e questo non fa altro che creare
sovrappeso od obesità e la quasi impossibilità di perdere peso in eccesso.
Man mano che invecchiamo, le nostre cellule diventano meno reattive all’insulina, e così il
pancreas si trova a dover produrre sempre più insulina; l’aumento di insulina, a sua volta,
stimola il trasporto e l’utilizzazione del glucosio e degli aminoacidi da parte dei tessuti
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periferici (in particolar modo il fegato ed i muscoli scheletrici).
Questa è l’insulino–resistenza, cioè una condizione caratterizzata da una diminuzione degli
effetti biologici dell’insulina; in altri termini, è una condizione nella quale le quantità
fisiologiche di insulina producono una risposta biologica ridotta, specie a livello
dell’omeostasi glicemica.
L’iperglicemia persistente stimola il pancreas a secernere quantità maggiori di insulina,
determinando così iperinsulinemia, che aumenta a sua volta l’Infiammazione Cronica.
Più massa grassa vi è nel nostro organismo, più insulino–resistenza è presente, e di
conseguenza più Infiammazione Killer è in atto con tutta l’ampia gamma di rischi di malattie
croniche. E se questo non fosse abbastanza, le ultime ricerche hanno portato alla luce che
l’insulina induce l’infiammazione aumentando la produzione di Interleuchina–6, una
citochina pro–infiammatoria, che causa la formazione della Proteina C Reattiva, uno dei
marker dell’Infiammazione Killer.“
L'infiammazione killer si manifesta soprattutto grazie a tre fattori, che possono essere
contemporaneante presenti nel corpo: lo stress psicoemotivo che produce il Nerve Growth
Factor (NGF), l'alimentazione scorretta e la presenza di metalli pesanti.
Il Nerve Growth Factor, scoperto dalla Rita Levi Montalcini per cui ha ottenuto il premio
Nobel per la Medicina, emette nell'organismo un enorme quantità di cellule “infiammanti”
(ovvero i mastociti), proprio quando ci sentiamo minacciati in qualche punto di riferimento
stabile della nostra vita (lutti, bocciature, incidenti, traslochi, depressioni, insoddisfazioni,
inquinamento), sia che esso sia reale, oppure solo percepito come reale dalla nostra
psiche. Ecco che si deduce la fondamentale importanza di prendere in seria considerazione
un lavoro psicoterapico per ridurre o eliminare i meccanismi interiori che ci mantengono in
uno stato di stress cronico (stress cronico = infiammazione silente permanente). Il semplice
fatto di sentire ogni giorno nella nostra testa pensieri giudicanti, negativi, pieni di paure, e
di aggressività verso noi stessi, alimentano lo stato infiammatorio, poiché il corpo sente di
essere costantemente sotto attacco, e la parte più paradossale è, che siamo noi gli autori
del “killer“, ma per fortuna siamo anche la via verso la guarigione definitiva.
Non ci soffermiamo adesso sui metalli pesanti poiché verranno trattati in un capitolo a
parte; basta sapere che possono essere rimossi grazie al consumo di spremute fresche di
verdura/frutta, alla terapia chelante e con specifici prodotti naturali. L'aspetto su cui
possiamo intervenire immediatamente per ridurre l'infiammazione è con il consumo della
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corretta quantità di acidi grassi.
Purtroppo vige profusamente una notevole confusione su quali siano i grassi da mangiare e
quelli da evitare: una risposta molto semplificata potrebbe essere consumare solo grassi di
provenienza biologica, quindi non adulterata, e che abbiano un corretto equilibrio fra
grassi saturi e polinsaturi, e fra i due grassi essenziali, gli omega 3 e 6.
Sicuramente fra i grassi, le famiglie dell'omega 6 e dell'omega 3 sono le più importanti
perchè i nostri corpi non possono produrli da soli, sono quindi essenziali e le dobbiamo
integrare con l'alimentazione. Gli omega rivestono un ruolo centrale nella regolazione
dell'infiammazione nel corpo. Come abbiamo già accennato, l'infiammazione promuove la
ripartizione dei tessuti in artrite, gastrite, dermatite ed in tante altre malattie, alopecia
androgenetica compresa.
Nella medicina moderna è stato scoperto un basso grado di infiammazione cronica
sistemica, un tipo non percepito dalle persone, che incrementa il rischio di malattia come
nel caso di complicazioni cardiovascolari, diabete di tipo 2, obesità e in molte altre
condizioni normalmente non trattate come un problema infiammatorio. Fortunatamente
possiamo controllare il nostro livello di infiammazione con la gestione bilanciata degli
omega 6 ed omega 3.
Nell'infiammazione gli omega 6 e 3 sono trattati come grassi polinsaturi che il corpo usa
per creare composti anti e pro infiammatori, nonostante tecnicamente si chiamano acidi
grassi. Generalmente la famiglia degli omega 6 promuove l'infiammazione, mentre la
famiglia degli omega 3 riduce l'infiammazione. Ovviamente esistono delle eccezioni alla
regola grazie ad alcuni omega 6 con proprietà notevolmente antinfiammatorie.
Prima dell'era industriale consumavano una quantità quasi equa di omega 6 e omega 3,
ma con l'introduzione dei processi di raffinazione il rapporto nel consumo degli omega si
era drammaticamente sbilanciato con un rapporto approssimativo di 20:1 in favore degli
omega 6. Questa svolta alimentare ci ha definitivamente spinto verso lo sviluppo di
moltissime malattie a base di un'infiammazione cronica sistemica.
Purtroppo il mondo dei grassi polinsaturi è complesso e spesso ci si perde nel cercare di
capire quali grassi mangiare o evitare, cadendo nuovamente nella rigida trappola mentale
del “cattivo da evitare sempre“ ed “il buono da mangiare a quintali“. Vediamo di togliere
un po' di nebbia in questo campo.
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Gli omega 6 iniziano con l'acido linoleico che si trova nelle noci e nei semi, nonchè negli oli
di semi biologici spremuti a freddo, ma purtroppo oggi le fonti primarie dell'acido linoleico
sono oli di semi comuni come quello di mais, di soia, di girasole e di arachidi. L'acido
linoleico non ha una grande attività biologica, ma è come se fosse il genitore dell'intera
famiglia di omega 6.
Molti enzimi, come il più importante delta 6 saturasi, convertono l'acido linoleico in
composti più utili e potenti. Questo processo inizia con la trasformazione in acido gamma
linolenico (GLA) e poi successivamente viene converito in acido diomogamma–linolenico
(DGLA). A questo punto la DGLA arriva ad un bivio biochimico in cui una parte viene
convertita in composti antinfiammatori, inclusa una sostanza ormono–simile chiamata
prostaglandina E1. La restante parte di DGLA viene invece convertita in acido arachidonico,
che è il fulcro della promozione infiammatoria nel corpo; qui l'acido arachidonico viene
convertito in enzimi infiammatori estremamente potenti come la prostaglandina E2.
Gli omega 3 formano una linea biochimica parallela con l'acido alfa linolenico trovato
nelle verdure a foglie verdi, nei semi di lino ed in alcuni pesci selvatici come il salmone e
l'aringa. L'acido alfa linolenico di per sè non è molto attivo, ma possiamo considerarlo
come la molecola genitore della famiglia omega 3.
Ed ecco dove diventa più complesso, ma allo stesso tempo molto più chiaro: lo stesso
enzima delta 6 saturasi che converte gli omega 6, converte anche l'acido alfa linolenico in
acido eicosapentaenoico (EPA) e conseguentemente in acido docosaesaenoico (DHA). L'EPA
è il precursore della prostaglandins E3, che è antinfiammatoria e che controbilancia la
nociva prostaglandina E2.
I noti oli di pesce, comunemente oggi consumati in forma di integratori, contengono EPA e
DHA già convertiti, ovvero significa che il pesce si è già occupato della conversione
dell'acido alfa linolenico in EPA e DHA. L'EPA ed il DHA trovato nei oli di pesci saltano vari
passaggi di conversione dell'acido alfa linolenico, rendendo così il prodotto ricco di
sostanze biologicamente attive. Ecco perchè gli oli di pesce vengono pubblicizzati per le
loro grandi proprietà antinfiammatorie, ma come vedremo sucessivamente, c'è un abisso
fra i benefici degli oli di pesce comunemente noti e tra quello prodotto correttamente (esiste
solamente una piccolissima azienda al mondo che lo produce con le giuste procedure).
Chiariti gli omega 6 e 3, dovrebbe essere più facile equilibrarli nel corpo, ma ecco dove e
perchè nasce il problema con i grassi. Purtroppo molti fattori disturbano il loro normale
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metabolismo ed incrementano l'infiammazione, perciò se non li conosciamo almeno
superficialmente, avremo difficoltà a spegnere l'interruttorio infiammatorio.
Il primo fattore è prettamente biologico perchè i nostri corpi prediligono le proprietà
antinfiammatorie degli omega 6, che servono come stimolatori per mantenere il sistema
immunitario robusto ed efficace.
Il secondo fattore è dovuto a massicce quantità di omega 6 consumati nella nostra dieta
pesantemente industrializzata.
Come terzo fattore abbiamo detto di avere bisogno dell'enzima delta 6 saturasi per
convertire sia l'acido linoleico che l'acido alfa linolenico in sostanze più attive, ma bassi
livelli di vitamina B6, magnesio e zinco riducono la produzione del delta 6 saturasi.
Quarto fattore: l'attività del delta 6 saturasi è anche ostacolato dai grassi transgenici che si
trovano negli oli idrogenati, nei fast food ed in molti alimenti conservati. Essi inibiscono la
conversione dell'acido linoleico in GLA (antinfiammatorio).
Come ultimo fattore a nostro svantaggio, alcuni alimenti contengono grandi quantità di
acido arachidonico come il manzo ed il maiale provenienti da produzioni intensive, pesci
da allevamento, e uova non biologiche.
Una curiosità legata ai capelli e agli omega 3 che sono fondamentali per inibire
naturalmente una proteina che i ricercatori della Perelman School of Medicine alla
University of Pennsylvania hanno identificato in grande quantità nelle aree del cuoio
capelluto dove non ci sono capelli: la Prostaglandina D2 (PGD2)11.
È stato scoperto che i livelli di PGD2 erano tre volte più elevati in chi era già calvo rispetto a
chi soffriva di alopecia androgenetica, ma che aveva ancora capelli in testa. Quando la
11 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10457118
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PGD2 è stata aggiunta a follicoli piliferi coltivati, il ciclo riproduttivo è stato accorciato, mentre
il derivato della PGD2, la 15–dPGJ2, aveva completamente inibito la crescita dei capelli.
Altre sostanze con benefici anti–infiammatori includono la curcuma, che si può
regolarmente aggiungere al cibo (è anche un bene per il fegato e la pelle) e lo zenzero. Le
verdure crude hanno elevate quantità di clorofilla che è anti–infiammatoria per il corpo: le
radici, le erbe selvatiche, i cavoli, broccoli, le insalate a foglia spessa come la cicoria, le
foglie del ravanello, le rape e la zucca.
Quasi tutta la frutta matura e di stagione è antinfiammatoria, e in particolar modo il succo
di ananas, di prugne e di ribes nero, che aiutano ad abbassare il livello di chitochine,
responsabili dell’infiammazione, almeno del 45%.
Ecco la lista degli alimenti con effetti antinfiammatori così elevati da funzionare come vere e
proprie medicine:
• Cipolle e affini: cipollotti, porri, scalogni
• Cavoli e affini: cavolfiori, verze, broccoli, cavolini di Bruxelles ecc.
• Frutti di bosco, soprattutto mirtilli, poi lamponi, fragole, more, ribes e tutti gli altri
• Frutta secca, soprattutto noci
• Semi di zucca, di lino, di sesamo, di curcuma
• Aromi: aglio, basilico, prezzemolo, erba cipollina, coriandolo, cannella ecc.
• Verdura gialla, arancione e rossa: carote, peperoni, pomodori ecc.
• Rucola e lattuga romana
• Tè verde
• Pesci grassi: salmone selvaggio, sgombro, sardine
• Tuorli crudi o cotti all'occhio
• Vari oli biologici, spremuti a freddo
• Aceto di mele biologico non pastorizzato.
Una centrifuga di frutta e verdura al giorno potrebbe essere un'ottima abitudine
antinfiammatoria e disintossicante.
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L'infiammazione verrà nominata più volte corso del libro, poichè non è infrequente notare
che lo scalpo dei calvi è arrossato. Ma bisogna distinguere questo arrossamento dalla
dermatite prodotta dalla seborrea, che non causa l'alopecia androgenetica, ma ne
costituisce una patologia accidentale e secondaria dovuta alla colonizzazione di un fungo
lipofago opportunista che prolifica a causa della aumentata produzione di sebo. Anche il
sebo in eccesso, i funghi e i batteri che soffocano e danneggiano i follicoli verranno trattati
ed eliminati efficacemente con l'alimentazione corretta e con ottimi prodotti naturali.
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I Veri Colpevoli della Putrefazione nell'Intestino
ual'è o quali sono gli alimenti che producono più danni all'intestino è una tema
che sta molto a cuore ai vegetariani, ai vegani e a praticamente tutti i seguaci
delle diete anti–onnivore. Sarà la carne o i latticini i più deleteri per il nostro colon,
oppure il grano o i dolci?
QLa credenza più comune è che il nostro intestino non riesca a digerire la carne in quanto è
facilmente putriscibile e perchè sosta troppo tempo nell'intestino prima di essere digerita,
ma come scopriremo, questa versione dei fatti è l'opposto della verità. Basta andarsi a
studiare come funziona il tratto digestivo.
La funzione della digestione è di rompere il cibo al massimo possibile, nella speranza che si
trasformi fino a diventare acidi grassi, aminoacidi e zuccheri, che possono essere facilmente
assorbiti nel sangue attraverso la parete intestinale. Appena mastichiamo il cibo in bocca gli
enzimi ptialina e amilase iniziano a rompere gli amidi e gli zuccheri. Arrivati nello stomaco
altri enzimi, le pepsine, rompono le proteine, e poi grazie all'acido cloridrico con un pH
medio di 2 (ecco perché ci brucia la gola se abbiamo un rigurgito) dissolve tutto il resto.
L'acido cloridrico neutralizza l'alcalinità della saliva e trasforma il bolo in chimo a pH acido.
Inoltre l'ambiente acido favorisce l'attivazione degli enzimi digestivi contenuti nei succhi
gastrici e secreti da altre cellule della parete dello stomaco come appunto la pepsina.
Il chimo è quella sostanza liquida presente nello stomaco con un pH acido (sempre con pH
attorno al 2), prima di passare attraverso la valvola pilorica ed entrare nel duodeno.
Appena la valvola pilorica si apre, il chimo viene lentamente rilasciato a pezzettini
nell'intestino tenue dove vari sali ed enzimi si mettono al lavoro. Il chimo viene subito
sottoposto all'azione del succo pancreatico, del succo intestinale e della bile; questi succhi
neutralizzano il chimo acido, trasformandolo in chilo basico.
La bile emulsiona il grasso, l'enzima lipase rompe i grassi, la tripsina e la chimotripsina
rompono le proteine, ed ancora altri enzimi come l'amilase, la maltase, la sucrase e la
lattase rompono gli amidi ed alcuni zuccheri. Quello che è stato sufficiente elaborato viene
assorbito nell'intestino tenue, ma tutto il resto passa all'intestino crasso, che è una colonia
gigante di miliardi di batteri. Il motivo per cui abbiamo una colonia di batteri così
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massiccia, è perché i nostri enzimi non riescono a rompere tutto quello che mangiamo. I
batteri cercano di digerire tutto il possibile, e quello che rimane viene espulso come feci.
Quale cibo rompono i nostri enzimi, ovvero quelli che noi stessi produciamo?
La pepsina, la tripsina, la chimotripsina ed altre protesasi (enzimi) rompono senza difficoltà
la carne, mentre i sali biliari e la lipase fanno un ottimo lavoro con i grassi. Il motivo
primario per cui abbiamo bisogno di batteri è per digerire gli zuccheri, gli amidi e la fibra,
che si trovano nei cibi che non riusciamo da soli a digerire, ovvero le graminacee, i legumi,
i latticini e le verdure.
La putrefazione avviene quando i nostri batteri non riescono a digerire degli alimenti, allora
com'è possibile che sia la carne la causa della putrefazione, se essa viene digerita dagli
enzimi prodotti dal nostro corpo ancora prima di arrivare nell'intestino crasso?
Non è la carne la causa della putrefazione, bensì una troppo grande quantità di grano ed i
suoi derivati (pasta, pane, ecc.), i legumi, i latticini (soprattutto quelli industrializzati) ed in
maniera minore le verdure. In altre parole sono i cibi ricchi di carboidrati complessi, ma
che comprendono anche fagioli, ceci, latte pastorizzato, cipolle, patate dolci, scorze di
agrumi, formaggio, castagne, anacardi, broccoli, cavoli, carciofi, avena, lievito presente nel
pane, ecc.
C'è un suono e/o un odore molto famoso nel mondo per identificare chi sta digerendo il
cibo nel nostro corpo: le flatulenze. Più flatuliamo, più stiamo mangiando alimenti inadatti
alla nostra digestione, e più stiamo uccidendo i batteri benefici nell'intestino. Ecco perché i
fagioli e gli amidi sono noti produttori di aria; la loro putrefazione produce metano e
ossido di carbonio, un eau de parfum con il quale veniamo amorevolmente scaraventati
fuori dal letto matrimoniale. Ovviamente produrre un po' di aria inodore non significa che
abbiamo necessariamente un problema intestinale, ma quando l'aria è onnipresente e
spesso puzzolente, significa che la nostra alimentazione andrebbe modificata. Insomma,
basta sentire il suono e soprattutto l'odore della verità: le puzzette!
Forse le verdure sono gli alimenti che più ci sconcertano in questo contesto, ma non
significa che sia vietato mangiarle (ricordiamocelo, nulla è vietato mangiare con
moderazione e se il gustarli ci crea un piacere immenso!). La maggior parte della piante
commestibili è formata da cellulosa, un polisaccaride (una catena molto lunga di zuccheri)
difficile da rompere. Nessun animale, nemmeno gli erbivori, possono rompere la cellulosa
senza l'intervento di particolari batteri. Solamente con l'aiuto dei batteri intestinali si
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possono digerire le verdure. I ruminanti masticano ed ingoiano l'erba e le foglie che
arrivano nel rumine (uno dei vari stomaci dei ruminanti) dove fermenta con batteri specifici,
poi lo riportano in bocca e lo masticano avanti per poi deglutirlo nuovamente.
Gli esseri umani non hanno i batteri per digerire la cellulosa, ed è forse per questo che le
verdure hanno generalmente così poche calorie, ed è per questo che chiamiamo la fibra
insolubile, perché esce fuori dal corpo sempre come cellulosa.
In definitiva siamo onnivori con una predominante necessità di proteine e di grassi, ed in
misura molto minore di carboidrati complessi. Da questa analisi scientifica sembra che il
nostro corpo sia nato per elaborare frutta, noci, tuberi, carne, pesce, uova e semi (se
dovutamente preparati, altrimenti velenosi nello stato naturale).
Un elemento curioso che conferma questo dato è che negli USA esistono circa 90 mila
persone oltre i 100 anni di vita, ma nessuno di loro è vegetariano.
Questo forse significa che siamo obbligati dal funzionamento naturale e genetico del corpo
di mangiare per sempre la carne? No. Significa solamente che per scoprire qual'è la
migliore dieta per ciascuno di noi, dobbiamo partire da fondamenta solide, e solo la verità
può offre la forza e la continuità per evolvere verso tipi di alimentazione più “spirituali“, che
possono realizzarsi come abitudine nell'individuo solo dopo aver digerito,metabolizzato ed
appreso tutto quello che serviva per la sua crescita personale nella fase onnivora/carnivora.
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Gli Alimenti Anti Capelli
n questo capitolo cercheremo di dimostrare come la caduta di capelli sia in parte
causata da un'alimentazione sbagliata, che non tiene conto delle vere esigenze del
proprio corpo. È vero che esistono tantissime diete, e molte dicono tutto e il contrario di
tutto; da una parte dicono che la carne fa bene, l'altra dieta dice che fa malissimo, poi la
terza dice che bisogna mangiare un po' di tutto, la quarta solo alimenti crudi, e così via,
rendendo apparentemente difficile, se non quasi impossibile, fare una scelta alimentare
equilibrata per il nostro benessere. A parole tutto dipende da chi riesce a convincere meglio,
ma nei fatti tutto dipende da come ci sentiamo noi dopo averlo sperimentato fino in fondo.
I
Nel corso del libro abbiamo già iniziato a chiarire questa confusione dettata non solo dalla
disinformazione o dagli interessi commerciali, perchè ogni dieta porta in sè una faccia della
verità, ma quanto dalla mancanza di un punto di vista olistico e scientifico.
Per intanto, vi chiedo di rimanere aperti alle mie ricerche, alle conclusioni arriverete voi
stessi sperimentando di persona questa dieta per capelli; scoprirete che non è salutare solo
per i capelli.
Nel caso questa alimentazione dovesse essere abbastanza diversa da quella che seguite
attualmente, applicarla non vi creerà alcuna perdita di capelli (nemmeno temporanea),
cosa che spesso capita a chi passa ad esempio repentinamente da una dieta onnivora ad
una dieta vegetariana, vegana o fruttariana.
Prima di iniziare la sfilata degli alimenti anti capelli, ricordiamoci di non considerarli come
un nemico da eliminare e di non giudicarci o incolparci se ci capita di mangiarlo in un
ristorante, durante le vacanze, a cena da un amico o dalla mamma che inconsapevole dei
nostri sforzi alimentari, ci prepara con amore quella torta che ci faceva impazzire sin da
piccoli. Elasticità e buon senso sono gli ingredienti principali per noi.
Questa lista ha lo scopo di renderci più consapevoli di cosa mangiamo e di ridurre
l'assunzione di questi alimenti senza atteggiamenti mentali rigidi, mettendo sempre al primo
posto il piacere di mangiare, di condividere un pasto col prossimo, e di essere grati per ciò
che abbiamo nel piatto. Certo, nulla ci vieta di comunicare a qualcuno il cammino che
stiamo percorrendo, ma diamo sempre attenzione a ciò che sente il nostro corpo a livello
intuitivo e fare in modo di non cadere nella rigida trappola del giusto e del sbagliato,
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perché questo ci incastrerà nelle regole di una noiosa e frustrante dieta (che questa non è)
e ci rallenterà lo sviluppo del rapporto sano e naturale con il “sentire“ del nostro corpo.
Il glutineGlutine è il termine generale che indica le proteine dei cereali ed è presente in avena,
frumento, farro, kamut, orzo, segale, spelta (chiamato anche farro grande o farro spelta) e
triticale (ibrido artificiale tra la segale e il frumento). Esso è anche utilizzato, nell’industria
farmaceutica, come addensante per la produzione di tavolette e pastiglie.
Quando giunge nell'intestino tenue, il glutine penetra oltre l'epitelio di rivestimento e
scatena una reazione impropria dei linfociti T. Queste cellule del sistema immunitario, per
far fronte a un'aggressione inesistente, liberano una serie di sostanze infiammatorie
(citochine e altre), che alla lunga danneggiano la mucosa intestinale, fino a far atrofizzare i
villi, cioè quelle piccole strutture interne all'intestino che servono ad assorbire i nutrienti, ed
in particolare vitamine A, B12, D, E, K e acido folico.
Da questo fenomeno origina la celiachia con tutta una serie di disturbi anche molto diversi
fra loro: dolori addominali ricorrenti, diarrea cronica, perdita di peso, anemia, dolori alle
ossa, stanchezza, crescita ritardata, irritabilità (nei bambini), ulcere dolorose nella bocca,
irregolarità del ciclo mestruale, infertilità, aborti ripetuti, col tempo anche osteoporosi.
La celiachia è un'intolleranza permanente al glutine e in Italia la Fondazione Celiachia
ONLUS stima l’incidenza della celiachia in un soggetto ogni 100 persone. I potenziali
celiaci sarebbero dunque circa 600.000.
Coloro che soffrono degli stessi sintomi della celiachia, ovvero dolore e gonfiore
addominale, calo di peso, colon irritabile, emicrania, stanchezza cronica e anemia, ma con
alcune differenze, soffrono di gluten sensivity (GS). Si tratta di una ipersensibilità al glutine,
ma con marcate differenze biologiche rispetto alla celiachia, ed è un disturbo che colpisce
sei volte di più della celiachia e che finora non era conosciuto dalla comunità scientifica. In
Italia ne soffrono oltre 3 milioni di persone, ovvero una stima pari al 5,5% della
popolazione italiana. Negli Stati Uniti, secondo le ricerche del dottor Kenneth Fine , le
persone predisposte all'intolleranza al glutine sono l'83%, quindi sono convinto che da noi,
essendo il popolo della pasta, la stima sia ben più alta del 5%.
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Purtroppo il glutene non rovina sistematicamente solo l'intestino, ma ostacola anche la
tiroide facendo insorgere la tiroidite di Hashimoto. Il dott. Datis Kharrazian, nel suo libro
“Why Do I Still Have Thyroid Symptoms? When My Lab Tests Are Normal: A Revolutionary
Breakthrough In Understanding Hashimoto’s Disease and Hypothyroidism” spiega:
“Rimuovere il glutene è il primo passo vitale se hai la tiroidite di Hashimoto. Anche se non
hai la Hashimoto, sarà molto probabile che avrai notevoli benefici rimuovendo questa
onnipresente tossina dalla dieta. Numerosi studi da molte nazioni mostrano un forte legame
fra intolleranza al glutine e la tiroidite di Hashimoto. Quando gli anticorpi autoimmuni
puntano sull'eliminazione del glutene dal sangue, dov'è finito proprio grazie all'intestino
permeabile, questo determina anche lo stimolo per la produzione di anticorpi contro la
ghiandola tiroidea. In altre parole, ogni volta che mangi glutene il tuo sistema immunitario
lancia un attacco non solo contro il glutene, ma anche contro la ghiandola tiroidea. Questa
risposta immunitaria al glutene può durare fino a sei mesi dall'ultimo pasto ingerito.
Semplicemente non merita mangiarla. Inoltre nel proseguire della mia ricerca e nella mia
pratica neurologica, non smetto mai di stupirmi quanto profondamente il funzionamento del
cervello, un disagio di tutti coloro che lottano con l'ipotiroidismo (problemi di memoria e di
concentrazione, nda), può essere positivamente influenzato dalla rimozione del glutene
dalla dieta.”
Per eliminare e prevenire complicazioni potrebbe essere cruciale evitare ogni cibo
contenente glutine. I molti alimenti naturali privi di glutine come riso, mais, miglio, grano
saraceno, quinoa, amaranto, patate, verdura, frutta e frutta secca, latte crudo e prodotti
caseari biologici, carne biologica, pesce selvaggio, uova bio, oli e grassi consentono
un'alimentazione equilibrata e varia, contenente gli elementi essenziali, le vitamine e i sali
minerali. Dato che i generi alimentari lavorati industrialmente possono contenere glutine,
si consiglia sempre di leggere attentamente l'elenco degli ingredienti e quindi evitarli il più
possibile.
La maggior parte dei cibi a base di cereali contengono glutine. Evitare: pane, cereali,
crackers, pasta, biscotti, torte, sughi e salse, a meno che siano fatti di mais o riso o
etichettati come senza glutine.
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Esistono molti casi di miglioramento dopo che le persone hanno smesso di mangiare il
frumento dalle 2 alle 4 settimane, ecco alcuni risultati riscontrati:
• riduzione o eliminazione di 30–50 unità insuliniche giornaliere;
• riduzione del dolore da artrite e dolori cronici vari;
• migliore vitalità, energia e ringiovanimento;
• riduzione dell'acne oppure guarigione completa;
• la pelle sembra più liscia e luminosa, senza eczemi;
• perdita di peso per entrambi i sessi;
• miglioramento dell'ipertensione o la sua normalizzazione.
Visto che il frumento è un carboidrato, non dobbiamo ovviamente eliminare tutti gli
zuccheri. Livelli troppo bassi di zucchero segnalano alla ghiandola surrenale di secernere
l'ormone anti capelli, l'adrenalina, che mette il corpo in uno stato di “lotta o fuggi“ ed inizia
a mobilitare il glicogeno dal fegato. Se il fegato è basso in glicogeno, l'adrenalina rilascia
acidi grassi liberi iniziando il ciclo di Randle (il ciclo del glucosio/acidi grassi). Quando si
mobilitano acidi grassi liberi dalle riserve di grasso, l'ossidazione del glucosio si ferma,
ovvero non si usa più il glucosio come benzina, lasciando così gli ormoni dello stress a
convertire tessuti in zucchero. Una situazione inerente che sicuramente tutti noi abbiamo
notato è che molti quando vivono periodi di forte stress e perdono peso, nonostante
mangino moltissimo cibo.
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Per concludere, cerchiamo di evitare quanto possibile il glutine (ormai esistono molti
prodotti tipo pasta e biscotti senza glutine) ed alimentiamoci con il riso integrale, gli amidi,
e lo zucchero della frutta matura di stagione e/o il miele integrale.
Il veleno dello zucchero biancoQuanti dei consumatori di zucchero bianco sono a conoscenza che stanno mangiando
una miscela contenente calce, resine, ammoniaca, acidi vari e "tracce" di barbabietola da
zucchero?
Così prodotto, lo zucchero industriale è praticamente un prodotto "morto", nocivo al nostro
organismo; durante la digestione esso distrugge tutte le diverse vitamine del gruppo B, la
vitamina E e molti sali minerali (in particolare il calcio, distruggendo l'importante rapporto
calcio fosforo per i capelli). Le conseguenze di tale processo digestivo sono la perdita di
calcio, nei denti e nelle ossa, ed un lungo elenco di disturbi e di malattie.
A livello intestinale esso provoca processi fermentativi ed infiammatori con produzione di
gas e tensione addominale, più l'alterazione della flora batterica con tutte le conseguenze
che ciò comporta (perdita di capelli, coliti, stipsi, diarree, formazione e assorbimento di
sostanze tossiche, malattie autoimmuni, ecc.).
Nel 1998 la Prof. Kathleen DesMaisons ha dimostrato che la tossicodipendenza dallo
zucchero è inoltre collegabile a recettori cerebrali specifici, ha anche osservato che la
tossicodipendenza da zucchero segue lo stesso percorso delle altre tossico dipendenze. Da
allora numerose ricerche hanno confermato gli effetti neurochimici dello zucchero, notando
che lo zucchero può servire da apriporta per altre droghe. (Avena NM, Bart Hoebel della
Princeton University)
In ratti resi tossicodipendenti da cocaina ed altri resi tossicodipenenti anche da zucchero, la
tossicodipendenza da zucchero si è dimostrata più potente della stessa tossicodipendenza
da cocaina.
Lo zucchero raffinato di solito consiste del 50% di fruttosio (che non ha nulla a che vedere con
la quantità di fruttosio nella frutta matura che invece è molto benefico). Il fruttosio prodotto
chimicamente (quello cristallino) si metabolizza in modo diverso rispetto a qualsiasi altro
carboidrato; passa attraverso il fegato dove si converte in grasso ed incrementa il colesterolo
VLDL, ovvero lipoproteine a densità molto bassa, che sono soprattutto associate alle malattie
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cardiache, all'ipertensione, all'obesità e al diabete. Il fruttosio produce anche difficoltà nella
digestione, quindi eliminiamolo il più possibile dalla dieta.
Come avevo suggerito poc'anzi, consumiamo piuttosto il miele integrale (non
industrializzato). Esistono però dei casi in cui lo zucchero raffinato risulta “utile“ poiché
essendo ricco di glucosio, riduce la produzione di adrenalina nel corpo di chi è molto
ansioso, rigido e che reprime molte emozioni giudicate negative o dolorose (un
approfondimento seguirà nei capitoli “Come Guarire il Conflitto Materno/Paterno“ e “La
Guarigione dell'Albero Genealogico“). In conclusione, nel caso sentiate un beneficio
metabolico col consumo dello zucchero, va bene anche consumarlo in dosi moderate se
inserito in un programma alimentare sano, vario e biologico, assumendo validi integratori.
La carne da produzione intensiva La salute dei capelli, la loro ricrescita e l’alimentazione quotidiana, sono indissolubilmente
legati fra loro. È sufficiente vedere la composizione chimica dei capelli per rendersi conto
che essi sono costituiti in maggior parte da proteine solide quali la cheratina, nota come
sostanza capace di rinforzare i capelli, e per il resto da acqua, grassi, pigmenti e
oligoelementi. Se poi si pensa al fatto che la cheratina del capello è composta da due
amminoacidi essenziali, la cistina e la lisina, chiamati “essenziali” proprio perché
l’organismo non è in grado di produrli da solo, allora diventa evidente che questi elementi
probabilmente vanno assunti attraverso l’alimentazione.
La taurina e l'arginina sono altri due tipi di aminoacidi basici che contribuiscono
all’alimentazione dei bulbi piliferi e quindi al nutrimento dei capelli e che ritroviamo
soprattutto in carni rosse, uova e pesce.
Nonostante ciò, le proteine possono essere un'arma a doppio taglio. Esattamente come
una dieta vegetariana non è adatta per tutti, anche mangiare la carne può risultare non
ottimale per tutti. Esistono diversi fattori che influenzano la qualità e quindi i benefici della
carne o delle proteine animali in generale:
• se è biologica o meno: la carne nei centri commerciali può essere piena di pesticidi,
ormoni, antibiotici e di altre sostanze chimiche;
• se gli animali sono stati allevati a libero pascolo o meno;
• se contengono nitrati o conservanti legati alla formazione del cancro;
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• come viene preparato il prodotto per il consumo.
Ogni volta che cuciniamo p.es. la carne a temperature elevate per troppo tempo, diverse
sostanze tossiche vengono prodotte dalla cottura, fra cui le ammine eterocicliche (HCA), gli
idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e i prodotti finali di glicazione avanzata (AGE).
Le ammine eterocicliche (HCA) sono sostanze che si formano quando il cibo è cotto ad alte
temperature e sono alla loro massima espressione quando carbonizziamo la carne e ne
mangiamo la parte bruciacchiata scura o nera (da evitare sempre). Queste sostanze, che si
formano appunto durante il rosolarsi della carne, possono aumentare il rischio di cancro di
colon, mammella, prostata e pancreas.
Gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA): sono generati dalla combustione incompleta di
carbone, olio da riscaldamento, carburanti, legno o tabacco e si diffondono nell'aria legati
alle particelle di fuliggine. Nel nostro caso, succede quando il grasso della carne cade sul
grill e crea quel tipico fumo, che poi può lasciare residui di questi idrocarburi sul cibo.
Alcuni idrocarburi possono danneggiare il patrimonio genetico, provocare il cancro oppure
compromettere la capacità riproduttiva o lo sviluppo del feto.
I prodotti finali di glicazione avanzata (AGE – un termine tecnico che ne indica la
trasformazione): si producono sempre quando il cibo viene cotto a temperature alte. Gli
AGE sono un gruppo complesso di composti che si formano quando lo zucchero reagisce
con gli aminoacidi. Questo può verificarsi sia nel cibo che ingeriamo che dentro il nostro
corpo, e nel tempo possono portare a stress ossidativo, infiammazione, all'Alzeihmer, al
diabete, a malattie cardiocircolatorie ed all'invecchiamento precoce.
Il miglior e più pratico modo per consumare la carne è di cuocerla il meno possibile,
affinché sia all'interno ancora cruda, simile al classico filetto al sangue. Ovviamente per
mangiarla così cruda dobbiamo assicurarci che la provenienza della carne sia davvero
biologica e fresca, altrimenti rischiamo di mangiare parassiti, ecc. (suggerisco di cercare in
Google “carne biologica“ e troverete molte aziende agricole che la spediscono a casa).
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I grassi derivati ed adulteratiI grassi possono essere suddivisi in tre categorie: i grassi saturi, i grassi insaturi e quelli
polinsaturi. I grassi saturi erano sempre considerati una parte salutare dell'alimentazione
umana fino alla metà del 1900. Gli esperti dichiaravano che i grassi sono sani e le
raccomandavano per curare malattie gravi come la tubercolosi e l'epilessia. Poi
improvvisamente dopo la Seconda Guerra Mondiale, ci è stato detto l'opposto: dobbiamo
ridurre i grassi, soprattutto quelli saturi se vogliamo mantenere un peso forma e prevenire
malattie cardiache. D'allora l'obesità è salita alle stelle assieme alle malattie cardiache, al
cancro, al diabete e all'ictus.
Avete realizzato che nonostante la maggior parte di medici, nutrizionisti, coach personali e i
media ci hanno detto che per dato di fatto i grassi saturi sono nocivi per noi, ma questo
“fatto“ non è mai stato provato?
In verità è anni luce da un fatto – è solo stata fatta un'ipotesi. Questa ipotesi ci riporta alla
difettosa ricerca di Ancel Keys negli anni 50 che ha pubblicato un documento che dava la
colpa ai grassi per l'aumento delle malattie cardiovascolari. Questa bugia è durata per
circa 50 anni....
… e ancora oggi molte persone hanno paura di mangiare grassi, perchè pensano di
ingrassare e che aumenterà il colesterolo. Credono che una dieta a basso contenuto di
grassi li aiuterà a perdere peso e a prevenire le malattie cardiache, e la cosa più
preoccupante è che in Italia gli esperti del settore, e su internet la maggior parte di siti
ancora promuove come sani solo i grassi polinsaturi invece dei grassi saturi. Come
abbiamo già visto, nè gli uni nè gli altri hanno ragione.
Pochi grassi e diete con poco colesterolo possono essere molto dannose12, perchè la
maggior parte degli ormoni è prodotta dal colesterolo: l'estrogeno, il progesterone,
il cortisolo, il DHEA e il testosterone. Se non ne produciamo (il 75% del colesterolo viene
prodotto dal fegato – quando funziona al 100%) o ne mangiamo a sufficienza, il nostro
corpo devia il colesterolo dal sistema endocrino per usarlo per le funzioni cerebrali e per
processi di rigenerazione. Quando questo succede, è quasi impossibile per i nostri corpi
mantenere un equilibrio ormonale, che è l'obiettivo principale della nostra alimentazione.
Tutti i tipi di grassi e di oli hanno un'origine vegetale o animale e sono nelle combinazioni
12 http://raypeat.com/articles/articles/cholesterol-longevity.shtml
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di acidi grassi saturi, di acidi grassi monoinsaturi e dei tanto sviolinati acidi grassi
polinsaturi, che come abbiamo descritto precedentemente (pag. 55), il loro
beneficio/danno dipende da molti fattori.
Il problema principale è il consumo alto di omega 6 che portano ad infiammazioni
sistemiche (ricordiamoci dell'infiammazione killer). Gli omega 3 abbassano i trigliceridi e
calmano le infiammazioni, aiutando il fegato a convertire la omocisteina in sostanze
antinfiammatorie (l'omocisteina è un aminoacido infiammatorio, considerato un importante
fattore di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari, cerebrovascolari e vascolari
periferiche). Mentre troppi omega 6 possono danneggiare i vasi sanguigni e i mitocondri
(considerati le centrali energetiche degli organismi), sopprimere la tiroide e causare la
glicazione proteica. Tra l'altro potrebbe contribuire alla rovina del pancreas e della
secrezione di insulina.
I grassi saturi di qualità sono importanti per la salute. Li troviamo in cibi che contengono
colesterolo come il burro biologico, vari oli biologici spremuti a freddo, la carne biologica,
il latte crudo e i latticini, i frutti di mare e le uova bio – tutti ottimi alimenti per far crescere
capelli sani.
Ecco alcuni effetti riscontrati sui grassi saturi:
• producono almeno il 50% delle nostre membrane cellulari, e contribuiscono alla loro
rigidità e forza;
• migliorano il sistema immunitario;
• agevolano l'assorbimento del calcio nelle ossa;
• alcuni hanno proprietà antimicrobiche che ci proteggono da microorganismi dannosi
nel nostro tratto intestinale.
Ecco effetti riscontrati a proposito del colesterolo:
• contribuisce alla rigidità e alla forza della membrana cellulare esattamente come con
i grassi saturi;
• è usato per produrre ormoni che ci aiutano a gestire lo stress, e per produrre ormoni
sessuali;
• è convertito in vitamina D, che è essenziale per la crescita, per avere ossa sane, per
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un sano sistema nervoso, per avere tono muscolare, e per una buona funzionalità del
sistema immunitario;
• è usato per produrre bile, sostanza importante per la digestione dei grassi
• agisce come antiossidante proteggendoci contri danni cellulari, che aumentano il
rischio di malattie cardiache e di cancro;
• aiuta a mantenere un sano rivestimento intestinale che ci protegge da malattie
autoimmuni.
I grassi adulterati (raffinati) invece interferiscono direttamente con la ghiandola tiroidea, e
influenzano negativamente l'utilizzo degli ormoni tiroidei nei mitocondri nelle cellule.
Interferenze del genere possono portare qualsiasi tipo di persona ad un metabolismo lento,
e da questo punto di vista, i grassi adulterati (transgenici inclusi) sono tra i più grandi
soppressori della tiroide e del metabolismo.
Allo stesso tempo questi acidi grassi adulterati si sono accumulati nelle nostre cellule e nei
nostri tessuti da un secolo ormai, condizionando probabilmente, di generazione in
generazione, ogni cellula e ogni risposta del sistema immunitario. Purtroppo ci vuole
qualche anno per eliminare dal sistema gran parte di essi, quindi non aspettiamoci grossi
miracoli nel momento in cui le eliminiamo o riduciamo dall'alimentazione, ma sbrighiamoci
a farlo il prima possibile.
Un'ottima abitudine sarebbe sostituire l'olio di oliva per la cottura con il burro biologico
oppure con l'olio di cocco raffinato, ma purtroppo in Italia non ho ancora trovato un
prodotto del genere. L'olio di cocco raffinato ha il vantaggio di non lasciare nel cibo il tipico
gusto del cocco, e sembra sia più facilmente digeribile.
La margarina vegetale, un famigerato grasso transgenico, sarebbe da evitare. Viene
prodotta aggiungendo idrogeno all'olio vegetale attraverso un processo chiamato
idrogenazione, rendendo così un'olio più durevole. I grassi transgenici vengono usati nei
cibi per prolungare la loro freschezza, la loro durata sugli scaffali e per dare una
sensazione di maggior leggerezza. Moltissimi carboidrati come i crackers, i biscotti, le torte,
i gelati industriali, e i cibi fritti come le ciambelle e le patatine fritte, possono contenere
grassi transgenici. Anche le margarine possono essere piene di transgenici, come pure
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quelli parzialmente idrogenati negli oli vegetali. I parzialmente idrogenati sono sempre
grassi transgenici e molto poco salutari.
Ma come siamo arrivati a questa grande confusione fra i grassi?
Purtroppo interessi di mercato, scopi di lucro assieme ai canali d'informazione corrotti e
strapagati hanno dominato l'economia mondiale, quindi ci vorrà ancora tempo prima di
sentir parlare male dei grassi raffinati (soprattutto omega 6 e transgenici) e di come
possono essere una con–causa per il cancro, il diabete, l'obesità, l'invecchiamento precoce,
la trombosi, l'artrite e l'immunodeficenza. L'avidità, la voglia di potere, l'ignoranza e la
disconnessione con la Natura e con il Cuore sono i motivi della grande confusione e della
disinformazione riguardo le diete e l'alimentazione giusta da seguire.
Il saleLa nostra alimentazione attuale è caratterizzata da un sovraccarico di sale raffinato che si
nasconde nei prodotti e nei cibi dell’industria conserviera, sia come ingrediente che come
mezzo di conservazione dei cibi e delle preparazioni alimentari. Questo consumo eccessivo
alza la pressione sanguigna (assieme ad una mancanza di vitamina C ed altri minerali),
aumenta la ritenzione idrica e la disidratazione, induce ad un invecchiamento precoce e, a
volte, anche ad una maggiore perdita di capelli.
Ma non tutto il sale è uguale, alcuni sono considerati particolarmente dannosi. Il nostro
corpo ha effettivamente necessità di assumere ed assorbire il sale per equilibrare nel modo
migliore gli elettroliti.
Il sale da tavola ormai non ha più nulla in comune con i cristalli di sale originali perché è
un composto chimico di cloruro di sodio, che in contrasto con il cristallo naturale viene
lavorato, “pulito” e ridotto solo alle componenti di sodio e cloruro, attraverso un processo
di essiccazione che ne determina una modifica della struttura chimica che non può che
influire negativamente sul corpo umano.
Che dire poi del sale iodato? Viene generalmente consigliato a chi ha problemi di tiroide,
ma personalmente ritengo che il suo consumo non sia una buona scelta. Il sale iodato è un
sale ottenuto artificialmente aggiungendo iodio chimico al sale raffinato. Si finisce così per
introdurre nell´organismo qualcosa che è stato dapprima privato di tutti i suoi componenti
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vitali (minerali, elettroliti, ecc.) e poi reintegrato (si tratta di integratori chimici e non
naturali) di uno solo dei suoi componenti: lo iodio.
Il cloruro di sodio ha solo 2 o 3 elementi chimici, mentre l’acqua di mare ha ben 84
elementi; per il benessere del nostro corpo sono ovviamente necessari tutti questi elementi,
utilizzando il sale “comune” si rischia di privare il nostro organismo di importanti minerali
che contribuiscono alla salute prevenendo squilibri e indebolendo le nostre difese,
esattamente come succede con lo zucchero bianco.
Il sale integrale prodotto nel territorio italiano è probabilmente la scelta migliore.
Prodotti di soia I prodotti di soia hanno dei potenti fitoestrogeni: gli isoflavoni. Gli isoflavoni, che sono
spesso promossi come antiossidanti, antitumorali o come rimedio contro le vampate di
calore, in grandi quantità potrebbe essere tossici per molti organi e hanno effetti
tipicamente estrogenici13; possono causare alterazione dei genitali maschili e del
comportamento, nonchè una precoce maturazione femminile nelle ragazze. Queste
modifiche del tessuto sono notoriamente associate con i casi di cancro.
Tutti i fitoestrogeni (naturali, sintetici,...), se consumati in grandi quantità, inibiscono le
funzioni tiroidee, e nei maschi possono sballare il quadro ormonale degli androgeni. La
soia contiene un'enzima proteolitico che inibisce l'assorbimento di importanti minerali come
il calcio, il magnesio e lo zinco. La soia è talmente estrogenica che risulta un potente
promotore dell'ipotiroidismo, del cancro e problemi ormonali nei bambini. La soia inibisce
l'assimiliazione della vitamina B12, la digestione delle proteine ed aumenta le necessità di
vitamina D per il corpo. Il latte di soia contiene 100 volte più alluminio rispetto al latte
materno o quello da mucca, e dare ai bambini latte di soia è come fargli ingoiare cinque
pillole anticoncenzionali al giorno.14
Sbilanciare l'equilibrio ormonale è controproducente per i nostri capelli, inoltre la soia
dovrebbe essere sempre fermentata prima del suo utilizzo. Tuttavia esiste anche una grande
fetta di persone fan della soia per molti benefici alla salute, ma questo sembra vero solo
per la soia non proveniente da OGM, e visto che da noi la soia è soprattutto frutto di una
13 http://raypeat.com/articles/articles/natural-estrogens.shtml
14 http://www.litalee.com/shopexd.asp?id=188
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produzione fortemente alterata (OGM) ed industrializzata, nonché finanziata, essendo un
prodotto economico, con grande interesse dall'industria alimentare, per sicurezza ne starei
alla larga. Se invece abbiamo la certezza di comprare una soia naturale fermentata, libera
da OGM, allora la soia potrebbe diventare un buon alleato alimentare, sempre se
mangiato con moderazione.
Il mercurioMolti amalgami dentali o pesci grossi come il tonno o il pesce spada, sono ricchi di
mercurio, un metallo pesante che inibisce la conversione della T4 in T3 nel fegato.
Ricordiamoci, che se la T3 è convertita con successo dalla T4, questa viene combinata con
il colesterolo e con la vitamina A per formare il pregnenolone, che è un precursore di molti
altri ormoni ed ha importanti benefici antinfiammatori.
Gli effetti negativi principali del mercurio sono:
• lento e progressivo danneggiamento del sistema nervoso;
• danneggiamento delle funzioni cerebrali (ridotta capacità di apprendimento, tremore,
sordità, scoordinamento muscolare, perdita di memoria, disturbi dell'umore);
• danni al DNA e danni cromosomici;
• reazioni allergiche, in forma di chiazze cutanee, stanchezza ed emicranie;
• danni al sistema riproduttivo maschile, i difetti di nascita (autismo e mongolismo) ed
aborti.
La maggior parte dei metalli pesanti è tossica per la tiroide. Oltre nei pesci, importanti
quantità di mercurio si trovano anche negli amalgami dentali: l'ingrediente principale degli
amalgami usati per le otturazioni dentarie non è il piombo, ma il mercurio (52%)
combinato con rame, stagno, zinco o argento.
Dopo 10 anni, da un’otturazione di amalgama, rimane nel suo dente solo il 50% del
mercurio iniziale, dopo 20 anni ne rimane solo il 20%. In pratica, milionesimi di grammi di
mercurio lasciano ogni giorno l’otturazione nella nostra bocca, accumulandosi nei tessuti e
negli organi.
Nel caso degli amalgami dentali suggerisco una rimozione protetta da un dentista di
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fiducia, ma prima esorto l'approfondimento del discorso leggendo quanto riportato su
questo forum italiano .
Il ferroL'argomento sul ferro ci porta in generale su due argomenti: il sovraccarico di ferro e
l'anemia. Sia l'eccesso di ferro, sia la mancanza sembrano essere connessi con la perdita di
capelli.
I capelli sono situati in un tessuto metabolicamente sempre attivo, quindi necessitano di alte
quantità di nutrienti per la sintesi e lo sviluppo del DNA nei capelli. Purtroppo per il corpo i
capelli sono trattati come l'ultima ruota del carro perché ricevono la propria dose di
nutrienti solo dopo che tutti i tessuti vitali sono stati “saziati“. Nelle donne fino all'età della
menopausa il ferro è spesso carente a causa della periodica perdita di sangue e può essere
una delle cause di perdita di capelli. Durante ogni mestruazione la donna perderà
approssimitivamente 50–150ml di sangue con una perdita media di 15mg di ferro. Se non
compensa la perdita con alimenti ricchi di ferro, oppure se è vegeteriana o vegana, oppure
ha problemi di assorbimento intestinale, rischia di soffrire di anemia.
Ovviamente la mancanza di ferro non è una condizione legata solo alle donne. Negli
uomini che preferiscono mangiare vegetariano o vegano è molto comune trovare bassi
livelli di ferro, ma la ragione più diffusa dell'anemia è una flora batterica fortemente
squilibrata oppure un sovraccarico di rame. Senza una flora batterica efficiente non
possiamo assorbire le vitamine e i minerali dal cibo, e nemmeno produrli. Spesso chi soffre
di anemia ha una serie di batteri patogeni nell'intestino ghiotti di ferro che ne lasciano la
persona sprovvista. Assumere integratori di ferro in questo caso non fa che aumentare
questi batteri opportunisti.
Nel caso di avvelenamento da rame, che è soppressivo rispetto al ferro, un'integrazione del
ferro sarà inutile in quanto il ferro non ha alcun effetto antagonista nei confronti del rame.
Qui dobbiamo incrementare le dosi di zinco in quanto antagonista al rame, che così
porterà all'assorbimento del ferro e lo attiverà nelle varie reazioni metaboliche.
Coloro che perdono i capelli per una mancanza di ferro solitamente perdono i capelli
lentamente nel tempo, spesso su tutto il cuoio capelluto (soprattutto le donne)15. Quando i
livelli di ferro sono troppo bassi per produrre molecole di ATP (adenosina trifosfato), si
15 http://www.nature.com/jid/journal/v121/n5/full/5601999a.htm
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attiva una risposta compensatoria che incrementa il testosterone prodotto dalle surrenali
che viene utilizzato come una risorsa di energia alternativa. Il testosterone libero viene poi
convertito in DHT (diidrotestosterone) che dapprima accorcia la fase di crescita del capello,
poi provoca una progressiva miniaturizzazione del follicolo (che produrrà quindi sempre più
a stento un capello), fino ad arrivare all'atrofia completa e quindi alla cessazione di ogni
attività produttiva.
Le alterazioni dell'umore sono abbastanza comuni con la presenza di aggressività,
intolleranza, impazienza e una leggera ansia. Come effetti fisici invece la mancanza di
ferro può portare ad un'energia bassa, alla pelle secca, a capelli spenti, all'ipersensibilità al
freddo, alla difficoltà nell'inghiottire, al pallore, al sentire la mancanza del respiro e alle
palpitazioni cardiache. La tiroide, la paratiroide e i surreni sono tutti influenzati da un ferro
sbilanciato.
Per diagnosticare correttamente la quantità di ferro nel nostro corpo è importante misurare
la ferritina tramite un'esame del sangue. La ferritina è una proteina che si lega al ferro e ci
mostra quanto ferro è immaganizzato nel corpo. Con la ricerca in San Diego negli USA del
dott. Hugh Rushton è stato scoperto che se i livelli di ferritina sono mantenuti dai 70ug/l in
su per almeno tre mesi, si riscontrano i seguenti risultati:
• una decisiva riduzione della perdita di capelli in fase telogen;
• i capelli nella fase di crescita anagen vengono ripristinati a livelli normali.
Alla “International Hormone Conference“ del 2006, il dott. John Lee, uno dei ricercatori più
importanti sulla tiroide e promotore dell'uso terapeutico del progesterone naturale,
condivide le sue scoperte sulla ferritina dichiarando che per generare una sufficiente
quantità di ATP (adenosina trifosfato) i livelli di ferritina devono essere tra i 125–150 ug/l.
La forma più assimilabile del ferro si trova nelle proteine animali, soprattutto nella carne
rossa. Il ferro si trova anche nelle verdure e nei graminacei, ma il loro assorbimento è
molto più povero rispetto a quando accompagnati dalla carne. L'assorbimento intestinale
del ferro varia a seconda di diversi fattori. In condizioni normali l'intestino assorbe tra il 2
ed 10% del ferro dai vegetali e tra il 10 e il 35% da sorgenti animali.
Un'eccessiva o prolungata assunzione delle vitamine B12, D o E e/o dei minerali zinco,
calcio, rame o cromo hanno un'azione antagonista all'assorbimento del ferro. È vero che
con 50mg al giorno di zinco si inibisce la 5–alfa reduttasi (l'enzima deputato alla
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conversione del testosterone in diidrotestosterone), ma visto che svolge anche il ruolo da
antagonista all'assorbimento del ferro e del rame lo si potrebbe assumere non più di 3 mesi
e senza integratori a base di rame o ferro. Anche una mancanza di rame ostacola la
distribuzione del ferro attraverso i globuli rossi, e come risultato il ferro si accumula negli
organi del corpo senza però essere disponibile all'uso. In questo caso risulta pericoloso
prendere un integratore a base di ferro ed appesantire gli organi con ulteriori riserve di
ferro, quando il problema da risolvere prima è la mancanza di rame.
I metalli pesanti in quantità tossiche (piombo, mercurio, cadmio) possono anche ridurre
l'assorbimento del ferro. Latticini, formaggi e latte pastorizzato possono ridurre
l'assorbimento fino al 60%. Stessa cosa vale con i tè con l'acido tannico e con il caffè,
quindi non berli troppo spesso vicino ai pasti.
Chi vorrà aumentare i propri livelli di ferro dovrà rivolgersi ad un medico ed effettuare
esami adeguati. Solitamente si consiglia anche un integratore multivitaminico/minerale
oppure bere ogni giorno un bicchiere di spremuta o succo di verdura, poiché la mancanza
di ferro è quasi sempre accompagnata da una mancanza di vitamine e minerali, e la
sinergia di tutti questi elementi insieme facilita il riequilibrio del ferro. In questo caso
potrebbe essere utile anche assumere un integratore di aminoacidi perché promuovono il
trasporto e l'utilizzo del ferro nel corpo e perché i capelli sono fatti al 97% di proteine. Un
integratore adatto potrebbe essere il Pure Klamath Crystals consumato assieme al
multivitaminico e multiminerale Organic Vita–Min ed il Tonic Alchemy.
In quanto i capelli sono un elemento non essenziale del corpo, purtroppo sono gli ultimi a
mostrare segnali di recupero. Se abbiamo ripristinato i livelli di ferro, se abbiamo
riequilibrato i nostri ormoni, se abbiamo migliorato la nostra alimentazione e il nostro
metabolismo, e se non viviamo in costanti stati di ansia, depressione o stress, la fase di
ricrescita dei capelli dovrebbe stabilizzarsi entro i successivi sei mesi.
Anche la psicosomatica può darci una mano per darci la corretta direzione verso una
soluzione; essere anemico significa avere una minore concentrazione di emoglobina
(trasportatori di ossigeno = carburante) nel sangue. La molecola di emoglobina ha al suo
centro un atomo di ferro che rappresenta il maschile, la virilità, la vitalità, quindi è come se
avessimo poca forza del padre dentro di noi. Agli anemici infatti spesso manca la voglia di
lottare con determinazione e costanza nella vita, e tendono ad essere apatici. La debolezza
nella reazione agli stimoli della vita maschera in verità un insidioso e profondo odio verso
sè stessi e verso la propria energia maschile repressa.
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Liberarsene potrebbe essere la chiave per la risoluzione definitiva del problema.
Nel caso invece di un lieve aumento di ferro nel sangue, si rischia stress ossidativo, la
perdita di vitamina E, un abbassamento del progesterone, del testosterone e della tiroide,
quindi può portare a stanchezza generale e ad altre circostanze deleterie per i nostri
capelli.
Oggi è molto difficile evitare il ferro poichè è presente in quasi tutti gli alimenti, ma quello
più dannoso è il ferro inorganico o sintetico, come il fumarato ferroso, il ferro succinato e il
solfato ferroso. Il ferro inorganico è tossico, perché toglie le vitamine dal cibo (disattiva la
vitamina E) e può causare seri danni collaterali. La farina bianca, la pasta bianca, ecc.
quasi sempre contengono ferro aggiunto artificialmente come il solfato ferroso. Sarebbe
bene verificare sulle etichette se c'è scritto ferro, ferroso o ferro ridotto, che significa ferro
aggiunto in modo artificiale.
Le donne assorbono il ferro molto più efficacemente rispetto agli uomini, fino a tre volte di
più, ma quando sono incinte possono assorbirne circa nove volte di più. Per fortuna, ogni
volta che la donna mestrua, perde un po' di ferro, ma dopo la menopausa recupera
velocemente tutta la strada guadagnata.
Ma di quanto ferro abbiamo veramente bisogno? Il corpo ha una relazione speciale con il
ferro perchè non lo espelle come accade con molte altre sostanze, ma lo assorbe e lo
accumula come riserva. L'uomo mediamente consuma 1 miligrammo di ferro al giorno per
i capelli, le unghie, le cellule della pelle,ecc.
I danni di un sovraccarico di ferro possono essere rilevanti. Ecco una veloce carrellata dei
disagi: disfunzione del fegato (elevate quantità di enzimi epatici), rischio cancro del colon,
cancro esofageo e alla vescica, infezioni, diabete e problemi pancreatici, Alzeihmer,
Parkinson, sclerosi multipla e fibrosi cistica, ansia, attacchi di panico e disturbi mentali e
peggioramento dell'artrite. Altri effetti negativi: stanchezza cronica (connessa con
ipotiroidismo), dolori addominali, ulcere, gastriti, costipazione e nausea, feci nere (da
perdita di sangue) perdita capelli, malditesta, perdita della memoria, perdita progressiva
dell'udito, edemi, ipotiroidismo, malattie cardiache.
L'unico modo per ridurre il contenuto di ferro nel corpo consiste nel limitare l'assorbimento.
Il caffè con caffeina è un ottimo inibitore dell'assorbimento del ferro. Anche la riduzione di
grassi adulterati e derivati aiuta a ridurre gli effetti dannosi del ferro. Bisogna stare attenti a
non assumere la vitamina C durante un pasto ricco di ferro, perché ne aumenta
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l'assorbimento.
Ecco una lista di alimenti ricchi di ferro:
• Fegato
• Carne di cavallo
• Carni rosse: manzo, maiale e agnello
• Pesce: pesce azzurro, trota, salmone
• Frutti di mare e molluschi; sono molto ricchi di ferro però possono scatenare allergie
alimentari
• Legumi: fagioli, lenticchie
• Cereali, pane, pasta e riso
• Ortaggi e verdura: Cavoli, spinaci, cime di rapa, carciofi, broccoli, bietole, asparagi,
cavoletti di Bruxelles; il ferro contenuto nei vegetali viene assorbito dall’intestino in
percentuali inferiori a quello di origine animale, difatti il ferro dei vegetali viene
assorbito per un massimo del 10%–13%
• Le spezie e le erbe aromatiche
• Pollo, tacchino
• Uova
• Frutta secca; uva, albicocche, mele ecc
• Frutta in guscio come le noci; anche in questo caso occhio alle allergie alimentari
• Cioccolato fondente amaro e cacao amaro
• Melassa nel zucchero integrale
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Lista Alimenti Anti Capelli:
1. grassi adulterati (raffinati e idrogenati)
2. soia
3. glutine
4. zucchero bianco
5. sale raffinato
6. carne non biologica
7. pesci grossi (probabili alti livelli di mercurio) e da allevamento
8. alimenti ricchi di ferro (per chi ha i livelli di ferritina troppo elevate), alimenti poveri di
ferro (per chi a livelli di ferritina bassa oppure ha un intossicazione da rame)
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Gli Alimenti Pro Capelli
I carboidrati (frutta, verdura, riso integrale, patate, pane a lievitazione naturale)
importante sapere che si ingrassa solamente quando si mangiano troppi carboidrati
in combinazione con uno squilibrio ormonale e/o con la sensibilità zuccherina. I
principi della biochimica medica dicono che gli acidi grassi consumati dal cibo non
possono essere convertiti in carboidrati (è biochimicamente impossibile), mentre i
carboidrati possono essere convertiti in trigliceridi (adipe in eccesso).
ÈCos'è la sensibilità zuccherina?
Se ci sentiamo spesso stanchi, confusi, agitati, ansiosi o depressi...
Se non riusciamo a dire di no alle persone e siamo carenti di disciplina....
Se il nostro umore cambia a seconda di quello che mangiamo...
Se abbiamo incontrollabili voglie di zucchero soprattutto quando non ci sentiamo bene con
noi stessi...
Se i nostri genitori hanno simili problemi...
è probabile che siamo sensibili allo zucchero.
La teoria della sensività zuccherina è stata sviluppata dalla dott.ssa Kathleen DesMaisons
durante il il suo lavoro con il recupero degli alcolisti. In questa ricerca aveva identificato
specifiche caratteristiche emotive che sono il “dente dolce“, cambiamenti di umore,
autostima variabile, mancanza di forza di volontà ed una tendenza verso la depressione ed
un comportamento ossessivo compulsivo.
Questi potrebbero sembrare come problemi psicologici o emotivi, ma le persone che sono
sensibili allo zucchero sono fisiologicamente diverse da chi non lo sono e queste differenze
sembrano essere frequentemente ereditate. Le persone zucchero sensibili hanno tre
problemi principali: volatili livelli di zucchero nel sangue, bassi livelli di serotonina e bassi
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livelli di beta–endorfine.
Normalmente, quando qualcuno consuma un cibo ad alto indice glicemico gli zuccheri nel
sangue incrementano, causando al corpo di rilasciare insulina che riporta nuovamente giù i
livelli dello zucchero. Le persone con sensibilità zuccherina hanno la stessa reazione, ma
hanno un maggiore rilascio di insulina, e quindi di conseguenza hanno una caduta più
veloce degli zuccheri. I cambiamenti di umore sono l'effetto principale di livelli di zucchero
volatili. Quando gli zuccheri sono alti la persona si sente magnificamente bene, ma
quando sono bassi si sentono irritati, tesi o anche confusi.
La serotonina è un neurotrasmettitore che influisce sia lo stato emotivo che la forza di
volontà. Una persona con una bassa serotonina può sentirsi depressa, disorganizzata e
pessimistica; potrebbe anche avere difficoltà a rifiutare proposte, iniziative o alimenti in
generale, ed allo stesso tempo non riescono a lasciar andare cose o persone, una
caratteristica che può portare ad un comportamento ossessivo compulsivo.
Mentre le beta–endorfine, che possono anche essere classificate come neurotrasmettitori,
sono responsabili dell'impeto di euforia che i corridori (e molti altri atleti) provano durante o
dopo un vigoroso esercizio fisico. In altre parole è un antidolorifico che ci aiuta a sentirci
bene. Le persone con bassi livelli di betaendorfine hanno una minore tolleranza del dolore
fisico ed emotivo. Credono di essere troppo sensibili e cercano di evitare situazioni dove si
potrebbe rischiare di sentire dolore. Spesso hanno una bassa autostima, non credono in sè
stesse, e possono sentirsi sole e spacciate.
Ma non finisce qui: il corpo cerca sempre di mantenere una situazione di omeostasi. Se i
livelli di beta–endorfina sono troppo bassi, il corpo aumenterà il numero di siti ricettori sui
nervi affinché la presenza di beta–endorfina possa essere meglio utilizzata. Questo
meccanismo omeostatico potrebbe essere funzionale finché la persona consuma qualcosa
che produce beta–endorfine. In questo caso i livelli di beta–endofrine si innalzano a livelli
considerati normali, ma che in questo corpo viene considerato troppo visto il numero di
ricettori in più. Come risultato il corpo reagirà con una sensazione di euforia, che è molto
più estrema rispetto a qualsiasi altra persona non sensibile allo zucchero.
Una volta che i livelli di beta–endorfina ritornano ai livelli usuali, la persona zucchero
sensibile sentirà molti sintomi di astinenza esattamente come un drogato che rimane senza
la dose quotidiana. Lo svantaggio nel caso di chi è in pericolo di sviluppare o di perpetuare
una sensibilità zuccherina è che la “droga“ appare come un alimento apparentemente
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***Per trattare efficacemente la
sensibilità di zucchero secondo le
direttive della dott.ssa DesMaisons
consiglio i seguenti integratori:
• per la vitamina C: Pure
Radiance C della Synergy
Company
• per il complesso di vitamina B:
Super B–Complex della
Synergy Company
• per lo zinco: He Shou Wu della
Dragon Herbs
Personalmente aggiungerei una
pulizia dai parassiti perchè spesso
questi invasori sono connessi con
le voglie di zuccheri; il prodotto
per la pulizia che consiglio è
Purify.
Da tenere presente anche l'ottimo
integratori “super verde“: il Tonic
Alchemy o il Pure Synergy che
hanno la caratteristica di
disintossicare e di nutrire
profondamente le cellule,
riducendo così nel tempo la
sensazione di fame zuccherina.
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innocuo. Le sostanze che incrementano le beta–endorfine sono quelle classiche: lo
zucchero, i carboidrati raffinati, gli amidi, l'alcol e molte sostanze illegali.
La dott.ssa DesMaisons da molti anni propone con successo un programma dove
cambiando il tipo e l'ora dell'alimentazione puoi controllare i sintomi e riportare la vita sui
binari giusti. Il suo programma è diviso in sette passi, descritti in maniera molto più
dettagliata nel suo libro “Potatoes not Prozac“ (Patate e non il Prozac), ed essendo al
momento solo in inglese, riporto brevemente i sette passi:
1. mangiare colazione con proteine
2. scrivere uno diario su quello che si mangia e
su come ci si sente
3. mangiare tre pasti al giorno con proteine
4. prendere le vitamine consigliate ed una
patata prima di andare a dormire
5. consumare cibi integrali invece di quelli
raffinati
6. ridurre o eliminare i zuccheri
7. crearsi una nuova vita
Per motivi di spazio riassumo brevemente solo il
quarto passaggio: prendere le vitamine
consigliate ed una patata prima di andare a
dormire.
Le tre vitamine per trattare la sensibilità
zuccherina sono: la vitamina C, il complesso
delle vitamine B e lo zinco***.
La patata con la buccia andrebbe presa ogni
sera tre ore dopo cena perchè aiuta ad alzare i
livelli di serotonina e col tempo ci fa sentire più
fiduciosi, creativi e ottimistici secondo la dott.ssa
DesMaisons. La patata (basta anche una più
piccola) crea una risposta insulinica che
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“spinge“ l'aminoacido triptofano dal sangue nel cervello dove viene trasformato in
serotonina, la sostanza chimica della felicità. La serotonina ci aiuta anche nel saper
resistere alle tentazioni del dolce o ad altre cose, frenando la nostra impulsività. Per ulteriori
approndimento vi invito a visitare il suo sito ed usare il traduttore Google.
Chi non soffre di sensibilità zuccherina suggerisco di trovare i carboidrati che stimolano di
più la produzione di calore nel corpo, facendo particolare attenzione alle estremità fisiche
(mani e piedi) e allo stesso tempo scegliendo alimenti che sono più facilmente digeribili,
soprattutto per chi ha un intestino delicato. I carboidrati che ritengo più indicati sono la
frutta matura (frullati e spremute di frutta inclusi), le verdure, il miele biologico, il riso
integrale, le patate ed il pane a lievitazione naturale. Tutti questi alimenti sono liberi dal
glutine (tranne il pane), stimolano la produzione di acido butirrico e sono molto nutrienti.
Attenzione allo zucchero: quello integrale biologico è più ricco di sali minerali (calcio,
fosforo, potassio, zinco, fluoro, magnesio) e di vitamine (A, B1, B2, B6, C) e non va confuso
con lo zucchero grezzo di canna. Quest'ultimo ha subito il processo di raffinazione
esattamento come quello bianco, poi colorato di melassa o di caramello.
Con lo zucchero dobbiamo ancora considerare una fondamentale caratteristica metabolica
di quello bianco e la sua connessione con i zuccheri ritenuti più sani. Il saccarosio è l'unica
sostanza che viene metabolizzata nel corpo sia come grasso sia come carboidrato, poiché
contiene sia glucosio che fruttosio, entrambi al 50%. Questi due zuccheri non sono
intercambiabili ed il corpo li deve metabolizzare separatamente.
Il glucosio è la fonte energetica delle migliaia di miliardi di cellule del corpo e circa il 20%
del glucosio viene metabolizzato dal fegato, mentre il fruttosio può essere metabolizzato
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solamente dal fegato. Visto che tutto il fruttosio viene veicolato attraverso il fegato, seguire
una dieta ad alto indice glicemico (carboidrati, farina e zuccheri raffinati), può affaticare e
danneggiare seriamente il fegato addirittura allo stesso modo dell'alcol (etanolo). Nel
fegato il fruttosio viene convertito in fruttosio 1 fosfato, esaurendo così il fosfato dalle cellule
epatiche. Questo processo produce acido urico che blocca l'enzima responsabile dell'ossido
nitrico, che è il regolatore naturale della pressione sanguigna; ecco come possono aprirsi le
porte all'ipertensione.
Esattamente come l'alcol, il fruttosio viene metabolizzato in grasso e non in energia come
p.es. nel caso del glucosio. Quindi in caso di resistenza insulinica e/o di un fegato
intossicato, il fruttosio in eccesso viene immagazzinato nelle cellule adipose, inducendo
anche un malfunzionamento mitocondriale.
Quando invece il corpo ha un eccesso di glucosio, lo converte in glicogeno e lo
immagazzina nel fegato senza alcuna conseguenza negativa, senza limiti e con la
possibilità di essere sempre riconvertito in glucosio all'occorrenza.
Chi ha problemi con la resistenza insulinica, con l'obesità o col peso eccessivo, con la
pressione e con altre malattie debilitanti dovrebbe porre attenzione al consumo del fruttosio
e ridurre il consumo a non oltre 25 grammi al giorno (se meno, ancora meglio). Questo
non significa che sia vietato mangiare frutta fresca, bensì evitare di mangiare un pasto
intero di sola frutta. La moderazione è, come sempre, la chiave.
Chi sospetta di avere un'intossicazione da fruttosio potrebbe farsi un esame di acidi urici;
negli uomini non dovrebbe superare i 4 mg/dl e i 3.5 mg/dl nelle donne.
In questi casi passare dal consumo dello zucchero bianco a quello integrale o al miele o a
qualsiasi altro zucchero naturale NON risolve il problema di fondo perché tutti contengono
alte quantità di fruttosio. Le uniche alternative sicure sono la stevia e il destrosio.
Attenzione anche alla quantità di frutta ingerita perché molto ricca di acqua, che come
abbiamo visto in un capitolo precedente, può abbassare il tasso di zuccheri nel sangue,
dandoci una sensazione di freddo – la sperimentazione personale ci porterà chiarezza su
quanto e quando mangiare la frutta.
Per gli amanti del pane: esistono approssimativamente 60 additivi chimici approvati per la
produzione del pane. Ovviamente non tutti vengono usati in una sola panetteria, ma in media
ne utilizzano circa otto, il che è già troppo. Per fare il pane bianco usano il disossido di cloro
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per sbiancare la farina; essa distrugge la vitamina E e reagisce con certe proteine per formare
la metionina solfossido, noto per causare danni al sistema nervoso centrale. Se il diossido di
cloro non viene usato, allora sbiancanti come il perossido di benzoile e il perossido di azoto
possono venire aggiunti assieme con agenti maturanti come il bromato di potassio, il iodato di
potassio e l'azocarbonamide. Il bromato di potassio, usato come reagente di laboratorio, come
agente antiossidante e come additivo nei cibi , provoca nausea e diarrea e, secondo alcuni
esperimenti sarebbe cancerogeno. Il iodato di potassio è un noto produttore di stress
gastrointestinale ed un distruttore di globuli rossi. Altre sostanze cancerogene vengono
aggiunte per mantenere il pane morbido e fresco il più a lungo possibile.
La fermentazione o lievitazione naturale che dovrebbe durare minimo 18 ore, è troppo
lunga per scopi commerciali, quindi viene aggiunto un acceleratore di fermentazione
chiamato cloruro di ammonio, una sostanza chimica usata anche per la produzione del
liquido antigelo per le auto e per alcuni detergenti. Così si risparmia sul tempo di
lievitazione e si danneggiano le persone.
E forse ancora peggio, oggi vengono aggiunti degli enzimi spesso geneticamente modificati
alla farina e all'impasto per rendere il pane più grande e per mantenerlo morbido per
giorni, ed in alcuni casi per settimane. Anche il pane integrale o biologico prodotto da
queste industrie può contenere queste sostanze.
Ecco che possiamo logicamente concludere che il pane commerciale ha perso tutte le sue
vitamine e minerali; questo è il motivo per cui ne aggiungono di sintetici. Se poi l'impasto
non è fermentato per molte ore, i batteri naturali non hanno la possibilità di distruggere gli
elementi nocivi nell'impasto e di produrre importanti nutrienti per il nostro corpo, così il
danno è doppio.
Nel frattempo c'è un sempre più crescente sospetto fra i ricercatori medici che dietro
l'inarrestabile crescita di problemi digestivi come l'intolleranza al glutine e alla malattia
celiaca ci siano i metodi dannosi della
produzione del pane commerciale.
“Le persone che soffrono per la celiachia o di
dolori articolari trovano che i sintomi svaniscono
se mangiano pane tradizionale fatto con la pasta
madre“, dice l'autore e fornaio Andrew Whitley. ‘Il
pane offerto nei negozi sembra ammalare le
persone!“, scrive nel suo libro Bread Matters.
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La pasta madre è un impasto di farina e acqua acidificato da un complesso di lieviti e
batteri lattici che sono in grado di avviare la fermentazione. A differenza del cosiddetto
lievito di birra, il lievito naturale comprende, tra i lieviti, diverse specie di batteri lattici
eterofermentanti ed omofermentanti del genere Lactobacillus. La fermentazione dei batteri
lattici produce acidi organici e consente inoltre una maggiore crescita del prodotto e una
maggiore digeribilità e conservabilità. (fonte Wikipedia)
Whitley vende un pane di segale che fermenta con lieviti naturali nella farina per oltre 24
ore. Tutti i suoi clienti che mangiano quel pane scoprono di aver risolto i propri problemi
digestivi. Quando poi il pane è cotto con un fuoco moderato e per un lungo periodo di
tempo, rimane più facile da digerire per lo stomaco e fornisce una maggior dose di energia
all'organismo.
Consiglio a chi non è celiaco la produzione del pane in casa con farina integrale biologica,
possibilmente con la pasta madre (su internet si trovano molte ricette e suggerimenti utili) e
di evitare il più possibile il pane venduto nei negozi, tranne quelli che usano il metodo della
lievitazione naturale (un numero di panifici sempre più crescente in Italia, per fortuna). Un
libro in italiano che potrebbe essere d'aiuto è “La Pasta Madre“ di Antonella Scialdone. In
alternativa si cerca un panificio che rispetti le procedure di lievitazione naturale.
E i celiaci possono mangiare pane fermentato fatto in casa?
''Una biotecnologia tradizionale che prevede l'uso di lievito naturale selezionato e lunghi
tempi di fermentazione potrebbe rappresentare una strategia utile per la riduzione
dell'intolleranza umana al glutine'' affermano il dott. Marco Gobbetti, dell'Università di Bari,
il dott. Massimo De Vincenzi, dell'ISS e il dott. Salvatore Auricchio, dell'Università di Napoli.
In uno studio clinico del 2011, da essi condotto, fu utilizzata la tecnica della fermentazione
della farina di grano impiegando batteri capaci di digerire i peptidi della gliadina tossici
per il celiaco. Dopo 24 ore di fermentazione si aveva una digestione pressoché completa
della gliadina.
La farina così trattata, somministrata in dose unica, di 2 g di glutine (circa 20 g di farina)
perdeva la capacità di aumentare la permeabilità intestinale agli zuccheri in 13 pazienti
celiaci in remissione, a dieta senza glutine. In questi stessi soggetti la farina di controllo,
non fermentata con questa tecnica, alla stessa dose induceva invece aumento della
permeabilità intestinale agli zuccheri. Questi studi dimostrano che la tecnica di
fermentazione usata riduce l'effetto lesivo del glutine sull'intestino del celiaco.
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Si tratta ancora di studi preliminari, come sottolineano i ricercatori, i quali hanno avviato
ulteriori esperimenti di lunga durata su pazienti celiaci che prevedono oltre al test di
permeabilità intestinale agli zuccheri, anche verifiche attraverso biopsie intestinali.
Date le incoraggianti premesse, quella dell'integrazione probiotica ed enzimatica è
certamente una strada da seguire e approfondire per il trattamento della celiachia.
(Fonte dello studio: http://www.panetoscano.net)
I grassi pro capelli
(cocco extravergine, olio di pesce, burro biologico, olio d'oliva)
Prima di addentrarci ulteriormente nei benefici dei grassi , desidero dedicare ancora un po' di
spazio al tanto demonizzato colesterolo. Le lipoproteine a bassa densità, note anche come
LDL (acronimo di Low Density Lipoprotein) sono lipoproteine comunemente conosciute come
il colesterolo cattivo. Precedentemente abbiamo detto che il colesterolo è il precursore di
ormoni importanti come il DHEA, il progesterone, il testosterone, il pregnenolone e così via,
mentre chi lo converte in ormoni (pregnenolone e progesterone) è la ghiandola tiroidea
(assieme alla vitamina A)16. Quando la tiroide funziona normalmente, essa riesce a convertire
il colesterolo cattivo in ormoni ed evita l'accumulo della LDL nel sangue, mentre
contrariamente succede quando abbiamo un metabolismo basso, la tiroide è sorniona, ed il
colesterolo cattivo supera i livelli massimi. Perciò il problema non è tanto il burro, il
formaggio, uova o carne rossa, ma lo stato metabolico della persona.
Il problema sono gli oli adulterati, soprattutto se abbinati allo stress ed ad un elevato
consumo di carboidrati, perché accelerano la formazione di colesterolo nella arterie. Negli
ultimi decenni ci sono stati diversi studi che hanno dimostrato un aumento della mortalità
(soprattutto del cancro e del suicidio) con più bassi livelli di colesterolo rispetto a chi ha
livelli normali o alti di colesterolo. Infatti dopo più di 40 anni il direttore della nota ricerca
Framingham, il dott. William Castilli, nel luglio del 1992 scrisse:
“Nel Framingham a Massachusetts (Stati Uniti, nda), più grasso saturo uno mangiava, più
colesterolo uno mangiava, e più calorie uno mangiava, più basso era il livello di colesterolo
16 http://raypeat.com/articles/articles/cholesterol-longevity.shtml
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sierico. Abbiamo scoperto che chi mangiava più colesterolo, più grassi saturi, e più calorie,
questi pesavano di meno ed erano i più fisicamente attivi.“
Non c'è veramente da temere il colesterolo quando riduciamo il consumo di carboidrati e
quando abbiamo un buon regime metabolico. In questi casi il colesterolo viene convertito
in pregnenolone e in progesterone dalle ovaie, dalle ghiandole surrenali e dal cervello, se
abbiamo, secondo il dott. Ray Peat, una sufficiente quantità di ormone tiroideo e di
vitamina A, e se non ci sono fattori inibitori come troppo carotene o acidi grassi adulterati. I
grassi adulterati abbassano il metabolismo, soprattutto interferendo nella conversione
dell'ormone tiroideo più attivo (T3) e nella entrata della T3 nei mitocondri dove possono
stimolare l'attività metabolica a livello cellulare.
Non c'è nemmeno da avere paura di quel lardo bianco, cioè dei grassi saturi che a
temperatura ambientali sono solidi, perché pensiamoci solo per un attimo: quel grasso a
temperatura corporea si scioglie e quindi, dopo averlo messo in bocca, diventa oleoso
quanto gli altri oli (da evitare), quindi perché lo temiamo così tanto?
Sperando di aver tolto di mezzo il condizionamento sul colesterolo cattivo, passiamo ai
gustosi grassi saturi. Per la nostra tradizione culturale è corretto iniziare con i grassi della
famiglia del latte, ovvero col burro assieme al latte, allo yogurt, al latticello e ai formaggi.
Immagine di www.occelli.it
Secondo la Fondazione Weston A. Price, il burro, soprattutto se prodotto da panna
freschissima, apporta tutta una serie di benefici:
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• il burro è ricco di vitamina A che viene assorbita dal corpo molto facilmente, e come
sappiamo, è utile per la tiroide e per la conversione del colesterolo in pregnenolone;
• contiene lecitina, essenziale per il metabolismo del colesterolo;
• contiene antiossidanti che proteggono contro i radicali liberi;
• contiene antiossidanti che proteggono i vasi sanguigni;
• è un ottima fonte di vitamin E e K;
• è molto ricco del minerale selenio, una sostanza prottetiva contro l'arteriosclerosi
(come la vitamina E);
• i grassi nel burro hanno propietà fortemente antitumorali e anticancerogene;
• il burro contiene acido linoleico coniugato, che ci protegge contro il cancro,
l'arterosclerosi, l'infiammazione, e da altri effetti dei grassi adulterati. Stimola pure il
sistema immunitario;
• la vitamina D nel burro è essenziale per l'assorbimento del calcio;
• ci protegge dalle carie;
• è uno delle rare fonti che ci protegge contro la calcificazione delle giunture. Questo
fattore antirigidità nel burro previene ancora l'indurimento delle arterie, le cataratte e
la calcificazione della ghiandola pineale;
• è una fonte di vitamina K2 che aiuta il corpo ad assorbire i minerali. Il burro può
essere particolarmente ricco di vitamina K2, se origina da mucche che mangiano
erba che cresce rapidamente in primavera e in autunno;
• è una risorsa di iodio in forma altamente assimilabile;
• secondo il dott. Weston Price, potrebbe anche promuovere la fertilità nelle donne;
• è una sorgente di energia che non viene immaganizzata nel corpo come tissuto
adiposo;
• il colesterolo trovato nel grasso butirrico è essenziale per lo sviluppo del cervello e per
il sistema nervoso nei bambini;
• protegge contro le infezioni gastrointestinali a tutte le età.
L'Italia non ha una grande tradizione nella produzione del burro di qualità. Il burro è
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spesso un residuo di lavorazione del formaggio prodotto da latte scremato, la panna che si
ricava da queste lavorazioni è sempre in parte acidificata dal processo di caseificazione e
quindi è inadatta a produrre un burro di qualità che al contrario andrebbe prodotto a
partire da panna freschissima.
Alcuni produttori producono un burro con il latte che arriva fresco dalle zone di produzione,
viene immediatamente estratta la panna, pastorizzata, acidificata con batteri selezionati e
quindi burrificata. Ecco alcune aziende italiane:
• www.occelli.it/burro.html
• www.hombre.it/it/burro –bio–hombre.htm
• www.lattebusche.it/lattebusche/burro.htm#Biologico
• www.montanari –gruzza.it/prodotti/burro/SchedaBurroBIO.pdf
Per chi abita a Trieste o in Slovenia, posso suggerire il burro della azienda agricola
biologica Žgajnar venduto ad esempio al supermercato Tuš di Sesana oppure il burro della
Krepko, venduto esclusivamente tramite rappresentante a domicilio.
Ottimi sono pure gli yogurt naturali o di frutta (preferibilmente biologici e con probiotici) e i
formaggi locali (non quelli industrializzati). I formaggi migliori sono quelli nostrani ovvero
quelli che provengono da mucche allevate al pascolo libero delle zone dove abitiamo. Da
sapere che la biodiversità della microflora presente nel latte crudo trasferisce gli effetti
benefici anche nei formaggi prodotti dal latte crudo, i quali contengono un quantitativo di
batteri probiotici (Lactobacillus rhamnosus, Lactobacillus casei, Lactobacillus plantarum,
Lactobacillus paracasei) nettamente superiore a quello dei formaggi a latte pastorizzato.
Purtroppo formaggi del genere sono difficili da reperire, ma per fortuna stanno sorgendo
sempre più spesso produttori locali.
L'olio extravergine di oliva, biologico, spremuto a freddo è anche un olio molto benefico
per la nostra salute, come anche altri oli se sono rigorosamente biologici e spremuti a
freddo (non adulterati) come l'olio di semi di girasole, olio di cartamo, olio di sesamo, olio
di enotera, olio di lino, olio di zucca, olio di borragine, olio di comino nero e soprattutto
l'olio di cocco extravergine.
Un'attenzione particolare lo dedicherei all'olio di cocco extravergine, che è la più ricca
fonte naturale di trigliceridi a catena media (MCT), e la maggior parte dei benefici per la
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salute dell'olio di cocco proviene proprio dai acidi grassi a catena media. Questi grassi
sono costituiti dall'acido caprilico, dall'acido caprico e dall'acido laurico. L'olio di cocco è
formato da circa il 50% di acido laurico, e l'unica altra fonte abbondante presente in natura
si trova nel latte materno umano. Il valore di acido laurico è stato ampiamente studiato e
ha mostrato molteplici benefici per la salute.
L'olio di cocco può anche promuovere la perdita di peso aumentando il metabolismo in
modo naturale. Questi trigliceridi a catena media possono accelerare il metabolismo
perché sono facilmente digeriti e convertiti in energia e non in tessuto adiposo. La maggior
parte degli oli vegetali sono composti di acidi grassi a catena lunga (LCT). LCT sono
immagazzinati nel corpo come grasso, mentre gli MCT vengono bruciati per produrre
energia, ovvero calore nel corpo, importante fattore di riconoscimento per un metabolismo
in forma.
Uno studio pubblicato sull'American Journal of Clinical Nutrition ha
riferito che gli acidi grassi a catena media erano tre volte più
efficaci nell'innalzamento del metabolismo rispetto agli acidi grassi
a catena lunga. I ricercatori, tra l'altro, hanno concluso che la
sostituzione di acidi grassi a lunga catena con acidi grassi a catena
media era un metodo efficace per la perdita di peso. Un altro
studio della stessa rivista ha dimostrato che mangiare acidi grassi a
catena media aumenta il metabolismo e aiuta anche a bruciare il
grasso accumulato. Il metabolismo basale è stato valutato prima e
dopo un pasto ricco di questi acidi grassi a catena media. Risultato: l'aumento medio del
metabolismo del 48%. Negli individui obesi l'aumento metabolico è stato altissimo,
addirittura del 65%.
Come già accennato, l'olio di cocco aumenta il metabolismo del corpo tramite la
termogenesi (combustione delle calorie convertite in produzione di calore), e l'effetto
termogenico può durare per ben 24 ore.
L'olio di cocco rallenta la digestione del cibo, aiutandoci a sentirci più pieni dopo un pasto,
e a prevenire le fluttuazioni di zuccheri nel sangue durante il giorno. Gli acidi grassi a
catena media nell'olio di cocco distruggono la candida, una condizione di crescita eccessiva
di un lievito nel corpo che scatena i sintomi di aumento di peso, di voglie di carboidrati, di
stanchezza e di molti altri sintomi. La candida inizia a svilupparsi nell'intestino, soprattutto
nel colon ascendente, come un fungo e si moltiplica idealmente in un ambiente col ph
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acido. L'acidità inibisce l'abilità del corpo di assorbire vitamine e minerali, e limita la
produzione enzimatica di proteine digestive.
Alcuni effetti collaterali della mancanza di enzimi portano a sintomi di indigestione, a
flatulenza, alla sensazione di avere l'intestino gonfio, a maggiori livelli di acidità e
all'intollerabilità verso certi alimenti. L'eliminazione della candida è una parte importante
non solo per ottenere una permanente perdita di peso, ma soprattutto per rimettere sui
binari giusti la tiroide, fondamentale per i nostri capelli, poiché dalle ricerche del dott. L.
Sheridan pubblicate sul International Journal of Alternative & Complementary Medicine nel
1993, il 90% di persone con la candida hanno sofferto anche di ipotiroidismo.
Un'altra osservazione curiosa paragonando l'olio di cocco con gli oli adulterati, è che alcuni
cibi cotti diventano rancidi in poche ore, anche a temperature di frigorifero, e sono proprio
gli oli adulterati i responsabili del sapore stantio dei rimasugli del giorno prima. L'olio di
cocco è stato tenuto a temperatura ambiente per più di un anno ed è stato poi testato per
irrancidimento senza trovarne traccie, dimostrando di avere anche potenti effetti
antiossidanti. È ben noto che nella dieta l'olio di cocco riduce il nostro fabbisogno di
vitamina E, e come antiossidante, è 50 volte più potente della vitamina E, 15 volte più
potente delle carote, e 300 volte più potente dei pomodori.
Se non si ha mai preso l'olio di cocco fino ad ora, per i sportivi consiglio di iniziare con un
cucchiaino al giorno e lentamente aumentare la dose fino a 3 cucchiai al giorno per un
periodo determinato – il corpo deve aggiustarsi al nuovo alimento per tollerarlo bene – e poi
consumarlo quotidianamente ascoltando il corpo. Chi invece non pratica attività sportiva
dovrebbe consumarlo solo come sostituto agli altri oli poiché è calorico come qualsiasi
grasso. Il tipo di olio di cocco che si sceglie è molto importante. L'olio extra vergine di cocco
biologico è da un punto di vista nutrizionale forse la scelta migliore, poiché conserva tutta la
naturale bontà dell'olio, ma alcune persone non riescono a tollerarlo bene e possono avere
nausea e diarrea. In questo caso starei molto attento al vasetto di conservazione, ovvero se è
fatto di plastica oppure di vetro. La maggior parte dei prodotti in plastica assorbono alcuni
sostanze chimiche dalla plastica che si infiltrano nel corpo, e che potrebbero poi creare delle
intolleranze; consiglio quindi, dove possibile, di comprare sempre l'olio di cocco in barattoli
di vetro (regola che vale per la maggior parte degli alimenti).
Un'altra possibilità per chi non riesce a tollerare l'olio di cocco extra vergine è di comprare
quello raffinato (spesso difficile da reperire), che oltre a costare la metà, non lascia il tipico
gusto di cocco nel cibo dopo la cottura. In questo caso consiglio di consumare non più di
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un cucchiaio al giorno.
Personalmente ho sostituito l'olio di cocco con l'olio di oliva quasi dappertutto, mentre prendo
l'olio di cocco extra vergine col cucchiaio, oppure lo mescolo in qualche frullato. Ho la grande
fortuna di trovare l'olio di cocco raffinato e quello extra vergine in vetro proprio nel paese dove
abito vicino a Trieste, perciò vi passo almeno la marca di quello raffinato, essendo al momento
difficile da trovare in Italia, così forse vi facilita la ricerca dalle vostre parti:
www.labioidea.com(da me lo trovate sempre da Tuš a Sesana)
E ovviamente, parlando di grassi, non possiamo esimerci di discutere ulteriormente degli oli
di pesce...
L'olio di fegato di merluzzo oppure l'olio di fegato di chimera?
Tutti conosciamo la popolarità del fegato di merluzzo, ed ancora di più di noi i nostri
antenati che ne facevano uso quotidiano come medicina. Questo meraviglioso olio
contiene grandi quantità di omega 3, vitamina A, vitamina D ed in alcuni (rari) casi anche
piccole quantità di vitamina K. Gli acidi grassi nell'olio di fegato di merluzzo sono anche
molto importanti per lo sviluppo del cervello e per il sistema nervoso, ma senza elencare
tutti i benefici che potete anche trovare facilmente su Google, cerchiamo di conoscere le
differenze nei metodi di produzioni che influenzano enormemente la qualità e la sicurezza
del prodotto.
In generale i produttori di oli di fegato di merluzzo (ma anche di altri oli di pesce) usano
procedure di purificazione come la demucillaginazione, la neutralizzazione con alcali, la
decolorazione, la deodorazione e la demargarinazione. Ciascuno di questi passi,
soprattutto la deodorazione, rimuove un po' delle preziose vitamine liposolubili,
specialmente la vitamina D. Grazie a questi svariati processi sul mercato appaiono oli di
pesce che possono essere divisi in quattro categorie.
La prima categoria sono i prodotti completamente purificati e deodorizzati con alcuna
reintegrazione vitaminica. Prodotti con livelli molto bassi di vitamina A e con quasi niente
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vitamina D appartengono a questa tipologia. Per ottenere significativi livelli di vitamina A e
D da questi prodotti bisognerebbe consumarne parecchi cucchiai al giorno (per non parlare
della totale assenza della vitamina K), una pratica pericolosa in quanto si rischia di
integrare troppi acidi grassi polinsaturi.
Nella seconda categoria troviamo prodotti non deodorizzati con un'onesta quantità di
vitamina A e D.
Nella terza categoria gli oli di fegato di merluzzo sono completamente purificati e
deodorizzati con una reintegrazione sintetica di vitamine. La maggior parte dei oli di fegato
di merluzzo rientrano in questa categoria e contengono dalle 1000 alle 5000 IU di
vitamina A per cucchiaino e dai 200 ai 500 IU di vitamina D per cucchiaino.
L'ultima categoria contiene prodotti che sono completamente purificati e deodorizzati con
una reintegrazione naturale di vitamine. Questi oli di fegato di merluzzo ad alto contenuto
vitaminico hanno circa 11.000 IU di vitamina A per cucchiaino e 1200 IU di vitamina D per
cucchiaino.
Se non siete interessati a procedure di preparazione completamente naturali, la migliore
opzione è l'ultima categoria sopra menzionata, ma credo sia importante sapere che
tradizionalmente esistevano diversi metodi per produrre l'olio di fegato di merluzzo. Un
antico metodo evitava l'uso del calore, di sostanze chimiche, di pressurazioni per estrarre
l'olio, risultando in un prodotto finale quasi senza gusto ed odore. Un altro metodo
tradizionale era usato dai pescatori nord europei dove i fegati venivano cotti al vapore, che
produceva un olio di colore pallido con minimo odore. Un ultimo metodo era legato alla
fermentazione del fegato in dei barili, risultando così in un olio marrone scuro con un
odore molto pronunciato. Questo colore scuro dell'olio di fegato di merluzzo probabilmente
era dovuto a piccole quantità di fegato rancido ed in putrefazione, che contribuiva al forte
odore e gusto.
Quando nel XIX secolo l'olio di fegato di merluzzo diventò più popolare per uso medico,
c'erano terapeuti che usavano l'olio di colore chiaro ed altri che usavano quello marrone
scuro. Entrambi gli oli offrivano grandi benefici, ma alcune persone ebbero problemi
digestivi con l'uso dell'olio scuro, come tra l'altro succede ancora oggi .
Tornando nell'era moderna, purtroppo incontriamo una serie di problemi poco contemplati
dai produttori di olio di pesce. Nel 2010 un gruppo ambientalista guidato dai gestori del
sito Fishsafetyoil.com ha querelato diversi produttori di olio di pesce per aver venduto olio
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contaminato. Tutti i canali televisivi americani hanno praticamente ignorato la faccenda,
ma ecco qui i nomi dei prodotti messi a giudizio:
• GNC Liquid Norwegian Cod Liver Oil
• Nature Made Cod Liver Oil
• Nature Made Odorless Fish Oil
• Now Foods Double Strength Cod Liver Oil
• Now Foods Salmon Oil
• Now Foods Shark Liver Oil
• Solgar 100% Pure Norwegian Shark Liver Oil Complex
• Solgar Norwegian Cod Liver Oil
• Twinlab Emulsified Norwegian Cod Liver Oil
• Twinlab Norwegian Cod Liver Oil
• 6 prodotti su 10 sono oli di fegato di merluzzo.
• Gli altri 4 oli sono oli di pescecane e olio di salmone.
• 8 su 10 sono oli derivati dal fegato.
I merluzzi hanno una lunga aspettativa di vita e perciò nell'arco del tempo purtroppo
possono accumulare molte tossine ambientali, che per motivi fisiologici si concentrano nel
fegato (l'organo preposto alla disintossicazione). Suggerisco di chiedere al produttore
un'analisi delle contaminanti dell'olio, che dev'essere eseguita da un laboratorio
riconosciuto ed indipendente.
Un'altro problema spesso discusso con gli oli di fegato di merluzzo è l'alto contenuto di
vitamina A, che essendo immagazzinata nel corpo come una vitamina liposolubile, lo
smaltimento di eventuali eccessi è molto più difficile che con vitamine idrosolubili come
la B e C. Inoltre alcuni hanno paura, come il Vitamin D Council, che la vitamina A
nell'olio di fegato di merluzzo possa interferire con l'assorbimento della vitamina D.
Personalmente credo che questa presa di posizione ignori le interazioni fra le vitamine
liposolubili, dove la vitamina D protegge fortemente contro la tossicità della vitamina A
e viceversa. Solitamente una tossicità da vitamina A è dovuta ad una mancanza di
vitamina D. Da tenere presente che un'alta dose di vitamina A e D aumenta la necessità
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della vitamina K (perchè lavorano sempre insieme), e che normalmente non è presente
in grandi quantità nell'olio di fegato di merluzzo.
Come terzo ed ultimo problema è la pesca eccessiva. Esistono dozzine di nazioni che
pescano il merluzzo e solamente la Norvegia è riuscita a gestire la pesca in modo
sostenibile e rispettoso verso i ritmi naturali di riproduzione. Le altre nazioni stanno
minacciando l'estinzione del merluzzo e già oggi in molte parti del mondo la ripopolazione
del merluzzo risulta difficilissima.
Ormai avrete capito che non sono contrario all'alimentazione onnivora, ma purchè si faccia
tutto il possibile per trattare l'animale con rispetto e gratitudine, senza rovinare o
distruggere l'ecosistema in cui tutti viviamo!
Avendo letteralmente sviscerato l'argomento sul merluzzo, cosa possiamo dire del pesce
chimera?
Il pesce Chimera
L'olio di fegato di chimera è ottenuto dal fegato del pesce nell'immagine qui sopra. Il nome
latino è Chimaera monstrosa Linnaeus, un pesce straordinario che vive e si ciba sul fondale
oceanico. La pesca di questo pesce è molto limitata. Il fegato della chimera è molto grosso
e rappresenta circa il 60% del totale peso corporeo, e di conseguenza contiene un'altissima
proporzione di olio.
I benefici chiave dell'olio di chimera:
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• è molto ricco di alchilgliceroli, attive sostanze lipidiche molto rare che sono efficaci
nel trattamento di allergie cutanee, malattie autoimmuni, infiammazioni ed infezioni
croniche, nonchè supportano il sistema immunitario;
• contiene fitosteroli (steroli delle piante) che riducono i livelli di colesterolo LDL e
favoriscono il corretto mantenimento dei livelli di colesterolo nel sangue;
• ha antiossidanti naturali che ci proteggono dai danni dei radicali liberi;
• sembra sostenere i vasi sanguigni e sostenere la salute della ghiandola pineale;
• contiene svariati nutrienti esattamente come disposto naturalmente. Non viene
aggiunto nulla;
• è ricco di vitamine liposolubili e di chinoni (molecole molto reattive che si legano con
un alto numero di composti agendo come battericidi e antifunghini dalle spiccate
proprietà antinfiammatorie e citotossiche);
• ha un rapporto naturale tra la vitamina A e D più basso con la presenza anche di
vitamina E e K, tutte proporzionate in modo sicuro per la salute;
• contiene un largo spettro di acidi grassi fra cui gli omega 3, omega 4, omega 6,
omega 7, omega 9 e omega 11 nella loro forma naturale;
• è ottimo anche per gli animali domestici (sia per la salute che per un pelo lucido).
Gli alchilgliceroli sono lipidi–etere presenti negli organi che producono sangue come il
midollo osseo, milza e fegato, ma possono anche essere trovati nel latte umano e nel
colostro. Le fonti marine di alchilgliceroli si trovano nell'olio di fegato di certi squali e
nella chimera.
Molte sperimentazioni cliniche hanno dimostrato l'abilità degli alchilgliceroli di aiutare nel
sostenere il sistema immunitario in vari modi: essi potrebbero supportare la risposta
naturale del corpo verso batteri e funghi, incrementare lo stato antiossidante totale del
sangue, ed aiutare nella produzione di citochine come l'interleuchina 12 (antinfiammatoria)
e l'interferone gamma.
Gli alchilgliceroli hanno anche dimostrato altri benefici come il sostegno nella produzione di
tutti i tipi di cellule ematiche, nel miglioramento della qualità spermale, nella riduzione delle
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lesioni indotte dalla radioterapia, e promuove attività antitumorali e anti–metastasi17,18.
Il Nutrition Group all'Institute of Aquaculture dell'University of Stirling (Regno Unito), un
laboratorio riconosciuto a livello internazionale, che controlla se gli oli rientrano nei severi
regolamenti EU per quanto riguarda i contaminanti come metalli pesanti, pesticidi e
contaminazioni microbiologiche, erano sorpresi nel constatare gli alti livelli di alchilgliceroli
presenti nell'olio di fegato della chimera. Ovviamente l'olio ha superato anche il test sulle
contaminanti.
E quali benefici ha questo olio sulla ricrescita dei capelli?
Gli omega 3, gli omega 6 e la vitamina E contenuti nell'olio di fegato di chimera agiscono
diminuendo la produzione del DHT (diidrotestosterone), ormone responsabile della
sofferenza del bulbo del capello, fino a provocarne l'atrofia e quindi la caduta dei capelli e
la calvizia. Gli omega 3, gli omega 6, la vitamina E, bilanciate tra di loro, hanno anche
un'azione antinfiammatoria agendo sulle prostaglandine della serie 3 e della serie 1
(prostaglandine buone).
Inoltre la risposta alterata del sistema immunitario comporta un aumento dell'azione dell'enzima 5–alfa–reduttasi, responsabile della trasformazione del testosterone in DHT, e l'olio di fegato di chimera è l'unico a contenere una grande quantità di alchilgliceroli, che come abbiamo appena visto, offre ottimi benefici
sul sistema immunitario.
Questo speciale olio viene prodotto solamente da un'azienda nel mondo, la Rosita
Ratfishoil (a conduzione famigliare), che non viene processato nei modi convenzionali ed è
estratto con un metodo ancora dell'era dei Vichinghi: nè calore, vapore, sostanze chimiche,
solventi, neutralizzazioni con alcali, decolorazioni, deodorazioni e demargarinazioni sono
necessarie. Il metodo della Rosita Ratfishoil semplicemente permette alla natura tutto il
lavoro in cui gli oli si separano naturalmente dai fegati senza procedure industrializzate.
L'olio contiene olio di chimera “vivo“ ed è di colore chiaro con un leggero gusto di pesce.
La Rosita Ratfishoil si trova in Norvegia, quindi pesca la chimera in modo sostenibile e
rispettoso dei cicli della natura, e non compra o importa fegati di pesce, bensì ha il
controllo totale su tutta la procedura. Loro pescano, trattano, preparano, imbottigliano ed
17 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2920550/
18 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9553838
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immagazzinano il prodotto da soli.
Al prodotto non vengono aggiunte vitamine, nè naturali e nemmeno quelle sintetiche, e
perciò i livelli dei nutrienti fluttua durante l'anno a secondo delle stagioni. L'olio può essere
tenuto a temperatura ambiente lontano da fonti di calore o di luce diretta e non occorre
tenerlo in frigorifero.
Secondo il dott. Pete Peterson in un'intervista rilasciata con Project Camelot il 29.giugno
2009 – Parte 3 – questo olio ha le seguenti specifiche proprietà:
1. una goccia di olio di fegato di chimera al giorno su un pezzo di pane è sufficiente per
prevenire le carie dentali.
2. previene l'indurimento delle arterie.
3. rimuove dal corpo gli effetti devastanti del cloro, fluoro e bromo.
4. decalcifica. (in particolare riferito alla ghiandola pineale)
5. la sua ricerca lo indica come un potentissimo antiossidante, ricco anche di Attivatore X
(che sembrerebbe sia la vitamina K2).
6. non diventa rancido in centinaia di anni proprio grazie al contenuto antiossidante, e
nemmeno sotto il sole per lungo tempo.
7. non ha odore.
8. ha proprietà lubrificanti (viene usato come lubrificante).
9. è un trattamento per la pelle secca o infiammata.
10.è antisettico (applicato alla gestione delle ferite).
11.è superiore rispetto all'olio di fegato di merluzzo.
La parte che trovo più interessante ed importante riguarda la ghiandola pineale, ma visto
che questo argomento necessiterebbe di un altro libro, vi lascio approfondire da soli con un
articolo sulla DMT, una molecola straordinaria prodotta dalla ghiandola pineale, connessa
con le nostre esperienze mistiche, con le uscite astrali, col processo di risveglio spirituale e
con molto altro. Generalmente le sostanze che calcificano (quindi bloccano) la ghiandola
pineale sono: fluoro, cloro, bromo, integratori scadenti con calcio fosfato, calcio carbonato
e fosfato bicalcico, acqua di rubinetto non filtrata, zucchero, caffeina, alcol, tabacco,
pesticidi, metalli pesanti e gran parte delle tossine menzionate in questo libro. Consumare
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l'olio di fegato di chimera sembrerebbe uno dei modi più efficaci per liberare la ghiandola
pineale dalla calcificazione.
Inoltre da sapere che la Rosita Ratfishoil inizierà a breve a produrre con la stessa
metodologia anche l'olio di fegato di merluzzo....
...quindi alla fine cosa conviene consumare: l'olio di fegato di merluzzo o l'olio di fegato di
chimera?
Per rispondere dobbiamo prima vedere alcuni valori nutrizionali dell'olio di fegato di
chimera della Rosita, seppur approssimativi, perché l'olio, essendo naturale, cambia i valori
a secondo delle stagioni.
Il prodotto viene consumato in gocce, ma il volume di una goccia non è ben definita. Se
diciamo che una goccia di olio è 0,05ml, allora 10 gocce (la dose di mantenimento
quotidiana) sono 0.5ml. La quantità approssimativa di vitamina D3 per 0.5ml è di 475 IU.
Invece risulta molto difficile misurare con accuratezza la quantità di vitamina A, che
secondo l'Istituto Aquaculture dell'University of Stirling, è dovuto probabilmente perché
molto ricco di alchilgliceroli.
Il totale di n–3 PUFA è molto variabile e dipende dalle stagioni, dalla grandezza e
dall'apparenza del fegato, ecc., comunque il valore minimo è di circa 27mg.
Il valore minimo di EPA in 10 gocce è 12.2 mg
Il valore minimo di DHA in 10 gocce è 8 mg
L'olio di fegato di merluzzo è molto più ricco di EPA e DHA, di vitamina A e D.
Ecco quindi un riassunto finale:
Olio di Fegato Di Chimera
• grande quantità di alchilgliceroli (proprietà immunitarie eccezionali);
• bilanciamento più equilibrato tra le vitamine A,D,E,K;
• ha molta più vit K rispetto al merluzzo;
• può essere conservato fuori dal frigo e portato con sè dovunque;
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• decalcifica la pineale.
Olio di Fegato Di Merluzzo
• più alta dose di vit A + D e di EPA + DHA;
• più adatto per atleti di un certo livello, per chi lavora molto sotto il sole, chi ha una
grave mancanza di EPA + DHA o di vitamina D e ha bisogno quindi di un recupero
veloce, e per un pelo eccezionale per animali (anche se l'olio di chimera si è
dimostrato efficace in questo campo);
• ottimo per la pelle, capelli e problemi ad esso connessi;
• troppo poca vit K + E e deve essere refrigerato;
• costa meno dell'olio di fegato di chimera;
• può essere assunto insieme all'olio di fegato di chimera per massimizzare i benefici.
Alla fine secondo me è più completo e superiore la chimera, ma il merluzzo può essere
vantaggioso per alcuni casi o per alcuni periodi dell'anno.
Latte CrudoPoche persone sanno che fino alla Seconda Guerra Mondiale il latte crudo prodotto da
mucche allevate a libero pascolo era usato come medicina per curare malattie croniche. Il
latte crudo biologico potrebbe essere denominato il “sangue bianco“ poiché è un alimento
completo e bilanciato; addirittura è stato documentato che alcune persone hanno vissuto
solo di questo latte.
Il latte crudo è un alimento integro che non è stato sottoposto ad alcun trattamento di scrematura, omogeneizzazione, pastorizzazione o di ultrafiltrazione; contiene tutti gli otto aminoacidi essenziali, l'80% delle proteine sono caseine, e le restanti 20% sono le proteine del siero, che essendo bioattive (solo nel latte crudo), offrono una serie di importanti effetti fisiologici, e rappresentano un'eccezionale fonte di amminoacidi ramificati. Rispetto alle caseine hanno un profilo aminoacidico più completo, che conferisce loro un valore biologico addirittura superiore a quello delle proteine dell'uovo.
Nel siero sono presenti anche immunoglobuline, che derivano direttamente dal plasma sanguigno dell'animale e svolgono un'importante funzione immunitaria. Le proteine del
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siero del latte sono facili da digerire, ma molto termosensibili, ed includono enzimi chiave (proteine specializzate) ed enzimi inibitori, proteine metallo leganti, proteine vitamino leganti e vari fattori di crescita.
Il lattosio, ovvero lo zucchero del latte, è il carboidrato primario del latte di mucca, e lo menziono soprattutto perché molte persone sono intolleranti ad esso. Con gli anni l'uomo tende a non produrre più l'enzima lattasi, l'adetto alla digestione dello zucchero del latte, ma soprattutto è deficiente del batterio Escherichia coli. Questo batterio è un abitante essenziale in un intestino sano, che produce la vitamina K2, B1, B2, B6, B12 ed antibiotici naturali, e dovrebbe rimanere presente per tutta la vita. Se siamo allergici o intolleranti al latte è perchè abbiamo distrutto questo vitale battere tramite antibiotici, tossine ambientali, alimentazione inadatta o traumi nell'infanzia. Esiste anche la possibilità d'infezione da Escherichia coli dovuto a volte anche dal consumo del latte crudo e della presenza di endotossine19, perciò diventa molto importante la provenienza del latte, poichè i batteri patogeni prolificano nelle mucche allevate in modo intensivo o con alimenti inadeguati.
Il latte crudo, assieme all'integrazione di probiotici e prodotti fermentati, possono riaprire le porte al consumo di questo alimento a chi è intollerante in quanto il latte crudo contiene intatti i batteri lattobaccili con proprietà digerenti del lattosio. Alla fine della digestione del lattosio rimane l'acido lattico che aumenta l'assorbimento del calcio, del fosforo e del ferro e rende più digeribili le proteine del latte.
Uno studio europeo (PARSIFAL) condotto nel 2007 da un team dell'Istituto di Medicina
Preventiva e Sociale di Basilea, che ha riguardato 14.893 bambini di età compresa tra 5 e
13 anni che vivono in aree rurali in Austria, Germania, Olanda, Svezia e Svizzera, ha
analizzato gli effetti del consumo di latte acquistato in fattoria (crudo o trattato
19 http://textbookofbacteriology.net/endotoxin.html
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termicamente) contro quello pastorizzato acquistato nei negozi. Lo studio ha dimostrato che
il consumo di latte di fattoria è associato a una riduzione dell'asma (–26%), della febbre da
fieno (–33%) e delle allergie alimentari (–58%).
Un più recente studio del governo americano del 2011 ha dimostrato che il rischio di
contrarre malattie dal latte crudo è molto più basso rispetto ad altri alimenti. Dai circa 9.4
milioni di bevitori americani di latte crudo (il numero sembra sia probabilmente più elevato)
si è riscontrato che di media solo 42 malattie sono legate al consumo di latte crudo. In altre
parole, questa ricerca ci mostra che si hanno 35,000 volte più possibilità di ammalarsi con
qualche altro cibo che non col latte crudo. 20
Il condizionamento che ci hanno inculcato mi risuona di nuovo come una manipolazione di
chi aveva l'interesse di vendere il latte pastorizzato per motivi economici (dura di più e
quindi può essere trasportato e venduto in mercati più grandi), ma i benefici del latte crudo
non finiscono qui, anzi abbiamo appena sfiorato la punta dell'iceberg.
Forse non tutti abbiamo sentito parlare del glutatione, che secondo le ricerche più moderne
sembra sia l'antiossidante più potente del corpo e viene chiamato addirittura l'antiossidante
Maestro. Il glutatione è diverso dagli altri antiossidanti perché è intracellulare, cioè ha
l'abilità di massimizzare l'attività di tutti gli altri antiossidanti, incluse le vitamine C e la E, il
coenzima Q10, l'acido alfa lipoico, il selenio ed il beta carotene. Rimuove le tossine dalle
cellule e ci protegge dagli effetti dannosi della radiazione, di sostanze chimiche e dalle
contaminazioni ambientali.
Il latte crudo è uno delle migliori fonti di amminoacidi necessari per la produzione di
glutatione, che sfortunatamente a causa della pastorizzazione, non può essere usata nel
nostro corpo. Gli amminoacidi necessari per la produzione di glutatione sono una
combinazione dei tre aminoacidi cisteina, acido glutammico e glicina. Il glutatione si trova
in quantità più importanti nel latte crudo e in tutti i prodotti creati dal latte crudo, nelle uova
crude, nella carne cruda, nelle noci, nella frutta e verdura cruda (specialmente l'anguria!),
ma si perde quasi ogni sua traccia nei prodotti pastorizzati e con la cottura.
Il latte crudo offre un piccolo esercito di enzimi molto benefici: l'amilasi (che rompe amidi,
glicogeno ed altri carboidrati), la catalasi (coinvolto nella gestione dei rifiuti dalle cellule), la
lattasi (deputato alla digestione dello zucchero caratteristico del latte), la lattoperossidasi
(possiede attività antimicrobiche ed antiossidanti) e la lipasi (trasforma i trigliceridi in
20 http://www.westonaprice.org/press/government-data-proves-raw-milk-safe
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glicerolo e in acidi grassi).
Un altro componente fondamentale del latte crudo è l'enzima fosfatasi che fissa il calcio
alle ossa, ma che si perde con il trattamento di riscaldamento (come quasi tutti gli altri
enzimi), vanificando di fatto tutto il luogo comune sull’assunzione di latte per prevenire
l’osteoporosi (che tra l’altro funziona solo in presenza di un buon livello di magnesio e di
vitamina D nell’organismo). L’effetto benefico del latte crudo sullo sviluppo delle allergie è
da ascriversi anche al contenuto di microrganismi, che hanno la funzione, soprattutto nei
bambini, di modulare l’immunità intestinale e prevenire reazioni allergiche.
Senza scrivere un libro sui benefici del latte crudo biologico21, menziono ancora i seguenti
vantaggi:
• è basso di ferro, che come abbiamo visto in precedenza, il ferro abbondante può
creare problemi in chi ha la ferritina troppo alta. A scuola ci è stato sempre insegnato
che il latte di mucca è carente di ferro, ma questo risulta vero solo quando le mucche
si nutrono di grano invece di erba o di fieno, entrambi ricchi di ferro. Il latte
pastorizzato addirittura aiuta a rimuovere il ferro dal sangue attraverso perdite di
sangue nel tratto intestinale, soprattutto nei neonati22. La procedura di
pastorizzazione distrugge l'attività enzimatica nel latte e quindi rende al corpo molto
più difficile l'assorbimento del ferro da altri alimenti. Nel latte crudo c'è quasi il 200%
di ferro in più rispetto al latte pastorizzato;
• contiene più iodio del 99% dei cibi nel mondo. A chi serve lo iodio? Alla tiroide!
• è alcalizzante;
• è ricco di acido butirrico;
• ed infine ha un eccezionale rapporto bilanciato fra gli omega 6 e gli omega 3, con
una maggioranza di omega 3.
La Weston Price Foundation spiega:"La pastorizzazione distrugge gli enzimi, riduce i
contenuti delle vitamine, denatura le fragili proteine del latte, distrugge la vitamina C, la
B12 e la B6, uccide i batteri benefici, promuove gli agenti patogeni ed è associata con le
21 http://rawmilkireland.com/media/First%20Raw%20Mik%20Conference%20Report.pdf
22 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7193717
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allergie, con l'aumento delle carie, con le coliche nei bambini, con i problemi di crescita nei
bambini, con l'osteoporosi, l'artrite, le malattie cardiache e il cancro. I vitelli nutriti con latte
pastorizzato crescono male e molti muoiono prima dell'età adulta. Il latte crudo diventa
acido naturalmente, ma il latte pastorizzato diventa putrido; i produttori devono rimuovere
muco e pus dal latte pastorizzato con una procedimento di centrifuga chiarificante."
E cosa dire adesso di tutte le diete contrarie al latte a causa della produzione di muco, di
putrefazione, perché promuove l'osteoporosi e per l'impossibilità di digerire il lattosio?
A questo punto credo proprio che si riferiscono al latte pastorizzato, che come abbiamo
visto, è ben diverso dal latte crudo proveniente da mucche al pascolo.
Se siamo intolleranti al latte è più probabile che ciò sia causato dal latte pastorizzato,
quindi essendo questo un eccezionale alimento pro capelli, consiglio di provare ad
integrarlo lentamente. Innanzitutto dobbiamo verificare la provenienza del latte crudo, cioè
dove pascolano le mucche e cosa mangiano d'inverno (NO graminacee, soia, mais,
antibiotici, ormoni, OK fieno). Poi iniziamo a berne ogni giorno una piccola quantità p.es.
al mattino tenendo presente che se lo scaldiamo oltre i 50°C cominciamo ad uccidere i
benefici batteri ed enzimi. Più a lungo lo scaldiamo, meno vitale diventerà il nostro latte,
ma mai quanto il latte pastorizzato che deve essere cotto per almeno 30 minuti a
temperature più elevate. Altri suggerimenti per superare l'intolleranza è mangiare una
carota cruda al giorno per ridurre le endotossine, pulire il colon, integrare con l'acido
butirrico, con l'acido fulvico (conosceremo in seguito), e soprattutto consumare vari alimenti
probiotici ricchi di batteri benefici all'intestino.
Tutta la descrizione della composizione del latte crudo ci suggerisce che ha una forte e
positiva influenza ormonale e che è quindi un cibo definitivamente pro capelli: contiene
piccole quantità di testosterone e di progesterone, ma anche piccolissime quantità di
estrogeno, che però viene espulso dopo l'ingestione grazie alla presenza dell'acido
glucuronico o solfato nel latte.
Esistono effetti collaterali?
Forse uno, che mi è pure capitato, ma che ho risolto facilmente. Dopo aver iniziato a bere
latte crudo tre volte al giorno assieme a spremute fresche di arancia (oggi bevo latte crudo
mediamente 1 volta al giorno) il cuoio capelluto mi faceva prurito, avevo più forfora e
soprattutto mi si screpolava la pelle sulle labbra. Prima di spiegare il motivo di questo
disturbo fisico, tengo a precisare anche il mio errore psicologico: ho iniziato a bere troppo
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latte perché ero ansioso di avere subito gli effetti benefici per i miei capelli. Questo errore è
dettato dalla mente e NON dall'ascoltare il proprio corpo, e prima o poi questo
atteggiamento porta a serie complicazioni – ricordiamoci di quello che abbiamo detto
inizialmente sul metabolismo e su come mangiare!
Vediamo ora quale è stata la causa fisica del mio problema, spiegata dal dott. Ray Peat in
un'intervista riguardo l'acne:“La vitamina A e l'estrogeno sono antagonisti, e mentre
l'estrogeno promuove la cheratinizzazione, la vitamina A si oppone ad essa. Visto che la
vitamina A è altamente insatura, in eccesso sopprime la tiroide, quindi deve essere
bilanciata con l'ormone tiroideo; la combinazione è efficace per l'incremento del
progesterone e per la diminuizione dell'estrogeno, per rallentare il rinnovo delle cellule della
pelle e per far durare di più le cellule della pelle prima di concludere il loro ciclo ed
esfoliarsi. Pori tappati combinati con un cambiamento locale verso la sintesi di sostanze
infiammatorie, favoriscono l'infezione batterica. La luce molto chiara stimola la produzione
di steroidi e consuma la vitamina A molto velocemente, ma quando il bilanciamento è
corretto, l'acne sparisce in uno o due giorni. La panna, il burro, le uova e il fegato sono
buone fonti di vitamina A. Quando le persone supplementano la tiroide e mangiano fegato
una o due volte alla settimana, la loro acne e forfora, e molti altri problemi, solitamente
spariscono velocemente."
Quindi il mio problema era legato ad un'improvvisa mancanza di vitamina A rlevato grazie
ad un improvviso incremento metabolico. Per risolvere definitivamente il problema in 48
ore ho aggiunto due tuorli d'uovo crudi ogni mattina, e in seguito ho ridotto il consumo del
latte ascoltando il mio corpo.
Per chi abita a Trieste suggerisco di comprare latte crudo presso l'azienda agricola Radetič
Sidonja a Medeazza, oppure di fronte al supermercato Tuš a Sesana dal distributore di latte
crudo biologico.
Il latticelloIl latticello è il sottoprodotto della trasformazione del latte in burro, e pur essendo povero di
proteine, è ricco di amminoacidi essenziali. Alcuni di questi contribuiscono a stimolare
l'immunità, mentre altri intervengono nella sintesi del glutatione.
Tra le numerose virtù nutrizionali del latticello, c'è una forte presenza di sali minerali basici,
in particolare il potassio, diuretico, il calcio, il magnesio e il fosforo, necessari al
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mantenimento del capitale osseo. Questi sali minerali basici fanno del latticello un alimento
alcalinizzante, che contribuisce alla prevenzione o alla correzione dell'acidosi. Contiene
varie vitamine, ma la più importante sotto il profilo quantitativo è la vitamina B2.
Infine, il latticello contiene dell'acido lattico, che favorisce l'assimilazione di tutti i minerali
presenti in quest'alimento, in particolare il calcio. Abbiamo quindi proprietà depurative,
disintossicanti, regolatrici del transito intestinale, diuretiche, energetiche, remineralizzanti,
alcalinizzanti. L'elenco dei benefici del latticello è lungo.
Allo stato naturale, il latticello è solitamente un liquido biancastro, anche questo difficile da
trovare. Io lo compro spesso al supermercato Tuš a Sesana (Pronuit delle Pomurske
Mlekarne).
A volte lo bevo assieme all'uovo crudo, oppure lo inserisco in un frullato di frutta.
Il caffèIl caffè e la caffeina, ecco altri elementi fortemente demonizzati nella dieta occidentale, ma
sempre molto radicati nel rito mattutino italiano. Cosa potrei dire: che anche il caffè in
verità è un supercibo? La reazione al caffè sarà molto personale, ma vediamo intanto quali
sembrano essere i benefici del caffè, quali i danni, e alla fine proporrò una regola per
sperimentare il suo utilizzo con maggiore sicurezza.
Nonostante la bevanda nera sia così diffusa, sono poche le persone che conoscono
effettivamente le proprietà nutrizionali del caffè. Nella maggior parte dei casi, quando
parliamo del caffè pensiamo unicamente alla caffeina e agli effetti stimolanti, tralasciando
quindi una serie di elementi nutrizionali contenuti nella bevanda.
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Nel 2002 sull’autorevole “Lancet“ fu pubblicato uno studio condotto su vasta scala dal
quale emerse che la probabilità di sviluppare diabete di tipo 2 si riducesse del 50% nei
soggetti che consumavano quotidianamente una quantità ingente di caffè rispetto ai 2 caffè
al giorno. Tali risultati hanno trovato conferma in successivi studi clinici su vasta scala e su
soggetti monitorati per 12 anni: più aumentava il consumo di caffè giornaliero e minore
era il rischio di sviluppare diabete di tipo 2.
Il caffè possiede numerose proprietà benefiche per il nostro organismo, un effetto dato
soprattutto dalla presenza di un antiossidante: l'acido clorogenico. Sebbene i vari processi
di lavorazione diminuiscano notevolmente la presenza di antiossidanti naturali, in alcuni
casi si arriva addirittura al 90%, le quantità residue sono comunque di tutto rispetto: 100 ml
di caffè possono contenere fino a 250 mg di acidi clorogenici.
Un’altro studio pubblicato sull’”American Journal of Cardiology” sostiene che bere caffè
riduce chiaramente i rischi di mortalità per malattia cardiaca coronarica (CHD) tra gli
anziani che soffrono di ipertensione. I ricercatori di Harvard hanno svelato nuovi dati che
indicano come bere caffè possa diminuire le possibilità di sviluppare aggressivi cancri alla
prostata fino al 60 per cento, con i maggiori benefici per coloro che ne bevono di più. Altri
studi hanno dimostrato come il consumo di caffè riduca i rischi di insorgenza di una lunga
lista di malanni: infarti, Alzheimer, demenza, Parkinson, cancro endometriale, cancro al
colon e calcoli, tra gli altri.
È necessario innanzitutto distinguere tra caffè e caffeina, che sono due cose molto diverse,
sottolineando che nel caffè la percentuale di caffeina è intorno al 2%, e che nel restante
98% ci sono centinaia, se non migliaia di sostanze che invece possono essere buone per il
nostro organismo. In altre parole, bevendo un caffè biologico sembrerebbe avere effetti
terapeutici, mentre assumere la caffeina a sè stante è tossico. La naturale composizione di
polifenoli ovvero antiossidanti, fra cui anche gli acidi clorogenici, i bioflavonoidi, le
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vitamine ed i minerali lavorano in sinergia per neutralizzare gli effetti della caffeina23.
E adesso senza elencare un'altra lista di possibili danni della caffeina, invito a leggere
questo articolo del sito My–PersonalTrainer.it e anche questo, ancora più negativo, del sito
Vegan Italia.
La caffeina di per se rende nervosi ed ansiosi, sia che venga assunta con il caffè che
attraverso bevande, pillole, o tè, ed in alcuni casi provoca l’insonnia. Ed un abuso di caffeina
nelle donne in gravidanza aumenta il rischio di aborti. Anche le persone che hanno problemi
di pressione alta se assumono forti dosi di caffeina possono avere un innalzamento rapido
della pressione perchè la caffeina rimane comunque un vasocostrittore.
Ma se abbiamo delle reazioni negative al caffè, la caffeina non è sempre il colpevole: in
alcuni casi potremmo essere sensibili agli zuccheri o agli oli bruciati durante la tostatura dei
chicchi. Per evitare reazioni allergiche, palpitazioni ed altri sintomi, a volte basta bere un
caffè di verificata qualità e purezza, poichè purtroppo i campi di coltivazione delle piante di
caffè sono tra i più trattati chimicamente al mondo.
Prima di dare il mio punto di vista, desidero esplorare un vantaggio del caffè che potrebbe
essere utile nella cura dei nostri capelli: la sua capacità di inibire l'assorbimento del ferro in
chi ce l'ha alto. Il ferro in eccesso crea danni ossidativi, aumenta il rischio delle infezioni
croniche, supporta l'ipotiroidismo, e consuma la vitamina E (che è un antiestrogeno e
sinergizza col progesterone). Il ferro è molto ricco in molti alimenti, sopratutto nel muscolo e
nel fegato della carne, quindi potrebbe essere una buona idea consumare una tazza di
caffè latte, se si mangia la carne.
Detto questo, un altro vantaggio del caffè è che accelera il metabolismo e può alzare la
temperatura corporea, ma solo se lo si beve assieme al latte (possibilmente crudo) o senza
lo zucchero.
Quindi il caffè è da bere o no? Dipende, come sempre, dal buon senso e varia da persona
a persona. Sicuramente una persona che segue una dieta fruttariana, un programma di
disintossicazione da anni e spiritualmente evoluta, probabilmente avvertirà il caffè come se
fosse un veleno, mentre chi è onnivoro e sommerso di stress, probabilmente proverà dei
benefici come p.es. il clistere con il caffè (eccezionale, ve ne parlerò dopo).
Una risposta esauriente verrà condivisa alla fine del libro su come affrontare queste scelte
così contraddittorie e senza una precisa regola alimentare.
23 http://www.rsc.org/chemistryworld/Issues/2011/May/ChemistryInEveryCup.asp
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Proteine (uova, carne, pesce, gelatina)Avevo già menzionato l'uso dei tuorli d'uovo crudi, vediamo ora cos'hanno di tanto
speciale.
Tutte le vitamine liposolubili sono presenti nei tuorli, ma anche molte vitamine B (come p.es.
le importanti B6 e la B12) e minerali come il calcio, fosforo e lo zinco.
I tuorli sono ricchi di colesterolo, che come abbiamo visto, è fondamentale per la
produzione di ormoni, sono anche basilari per la produzione della vitamina D, contengono
acidi grassi essenziali, ed infine sono un'eccezionale fonte di lecitina, utile per il fegato, per
il cervello e per la pelle.
Ma è consigliabile mangiarli crudi?
Il calore purtroppo altera i nutrienti e le vitamine, mentre crudi rendono più difficili la
digestione delle proteine e più facile l'assimilazione delle vitamine, ma forse l'aspetto più
curioso è che alcuni ricercatori hanno scoperto che le proteine dell'uovo sono più
biodisponibili quando sono cotti24. Lo studio dimostra che le proteine dell'uovo cotto sono
digeribili al 94%, mentre quello crudo tra il 55–64%. Un altro aspetto da valutare è il
rischio, seppur minimo, di contrarre la salmonella, che secondo il dott. Mercola ed il U.S.
Department of Agriculture, Food Safety and Inspection Service, Washington, USA il rischio è
1 su 30.00025, e vale soprattutto per le galline da allevamento intensivo. La salmonella può
essere presente nel tuorlo a causa di un'infezione dell'organo produttivo della gallina: per
ridurre al minimo questa possibilità consiglio di lavare il guscio e di consumare solo uova
biologiche e fresche. Uova biologiche da galline a libero pascolo contengono 20 volte la
quantità di omega 3 ed omega 6 rispetto alle uova delle galline alleviate in gabbia, che
possono avere anche alti livelli di diossina, e sicuramente sono pieni di ormoni dannosi per
noi ed i nostri capelli.
C'è un ulteriore rischio nel mangiare uova crude ed è una probabile carenza della biotina
(vitamina H). In verità il tuorlo è ricco di vitamina H, l'albume contiene l'avidina, una
glicoproteina che previene l'assorbimento della biotina.
In questo caso vi sono tre soluzioni: mangiare solo il tuorlo (consigliato) oppure friggere
24 http://jn.nutrition.org/content/128/10/1716.full
25 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12022671?dopt=Abstract
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nell'olio di cocco raffinato uova all'occhio, così il tuorlo rimane crudo, mentre con la cottura
l'avidina viene denaturata (l'albume per alcuni può essere più difficile da digerire), e la terza
soluzione è mangiare tutto l'uovo crudo perchè Madre Natura ha messo tonnellate di
biotina nel tuorlo e con l'avidina lo si riduce semplicemente in equilibrio, quindi se l'uovo è
veramente fresco e biologico, credo che anche questa sia la buona soluzione nel caso non
abbiate problemi di digestione, ma avendo un buon metabolismo, non ci dovrebbero
essere problemi.
L'unico apparente aspetto negativo dell'uovo verso cui quasi tutti gli esperti puntano il dito
contro è l'alto contenuto di acido arachidonico, ma in verità studi enfatizzano gli effetti
distruttivi dell'acido quando lo si integra in maniera isolata, e non quando è bilanciato con
un alto consumo di omega 3 (antinfiammatori). La ricerca dimostra che l'impatto dell'acido
arachidonico è insignificante quando c'è una buona presenza di omega 326.
Nel British Journal of Nutrition sono stati pubblicati diversi studi che dimostrano effetti
trascurabili dell'acido arachidonico (AA)sulla salute cardiovascolare e su marcatori di
funzioni immunitarie, concludendo 27 che “aumenti moderati dell'AA [previsti fino a 1.5
grammi o 1500 milligrammi] sono probabilmente innocui negli adulti in salute.” Per avere
un'idea sulla quantità, teniamo presente che nella dieta moderna occidentale si consuma
dai 50 ai 300 milligrammi al giorno.
Va anche aggiunto che quando seguiamo un'alimentazione ricca di omega 3 e di alimenti
biologici integrali, il corpo ha una più elevata capacità di influire positivamente sulla
conversione dell'acido linolenico (il capostipite degli acidi grassi della serie omega 6)
nell'acido gamma linolenico (GLA). Da qui la conversione conduce verso l'acido
arachidonico oppure all'acido diomo–gamma–linoleico (DGLA), che è antinfiammatorio. I
minerali come il magnesio e lo zinco, e le vitamine come la C, la B3 e la B6 sembrano
incoraggiare il corpo a favorire la conversione del GLA verso il DGLA28, ecco che in caso di
carenza, è utile usare un multivitaminico/multiminerale.
Ovviamente non bisogna vivere l'acido arachidonico come un nemico da distruggere poiché
nelle giuste quantità è un necessario componente della struttura della membrana cellulare e
supporta tutto, dall'integrità del derma fino alla crescita muscolare e allo sviluppo del
26 http://www.jacn.org/content/21/6/495.full
27 http://journals.cambridge.org/action/displayAbstract?fromPage=online&aid=1304684
28 http://www.umm.edu/altmed/articles/omega-6-000317.htm
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cervello: non è un caso che l'acido arachidonico sia anche presente nel latte materno.
Passiamo ora ai pesci: sono da menzionare soprattutto le sardine e tutto il pesce azzurro di
piccola taglia, che il medico, nutrizionista e psicologo Jonny Bowden le classifica come
alimenti altamente salutari. Sono alti in omega 3, non contengono virtualmente mercurio e
sono arricchiti di calcio. Inoltre contengono il ferro, il magnesio, il fosforo, il potassio, lo
zinco, il rame ed il manganese, ed è pure presente il complesso delle vitamine B.
La carne: il consumo della carne accende molti dibattiti soprattutto fra i vegetariani, vegani,
crudisti, fruttariani e il resto del mondo. Il tema che li divide è sicuramente l'aspetto etico
che personalmento condivido: credo che prima o poi l'uomo dovrebbe smetterla di uccidere
gli animali e trattarli con molto più rispetto ed umanità, ma non credo che siamo arrivati a
questo punto nell'evoluzione umana. Anche questo argomento verrà approfondito
ulteriormente nell'ultimo capitolo del libro, per ora vediamo di differenziare due tipi
generali di carne: quella biologica in cui gli animali vengono nutriti soprattutto dall'erba
fresca del libero pascolo e dal fieno, e quella commerciale dove gli animali vivono in stati
pietosi, imbottiti di antibiotici, di ormoni e di cibo inadatto.
La differenza fra i prodotti animali che si cibano di erba e fra quelli che si cibano di grano è
drammatica. La carne biologica:
• ha meno calorie;
• ha molti più grassi omega 3; il motivo sta nel consumo di erba/piante con foglie
verdi: il 60% del contenuto di grassi nelle piante è un tipo di acido grasso omega 3
chiamato alfa–linoleico o LNA.
• sia il latte che la carne da animali al pascolo hanno la più ricca fonte di acido
linoleico coniugato o la CLA. La ricerca scientifica ha procurato interessanti dati sulle
possibili benefiche proprietà del CLA riguardanti soprattutto la funzione immunitaria,
la lotta contro il cancro, il sistema cardiovascolare, la salute della ossa, il tasso
glicemico e la ripartizione dei principi nutritivi nel nostro organismo. Il latte crudo e la
carne biologica posso avere fino a cinque volte la quantità di CLA rispetto ad altre
procedure industriali.
Negli animali da laboratorio una molto modesta quantità di CLA (meno del 0,1 % delle calorie
totali) ha grandemente ridotto la crescita tumorale. Il ricercatore Tilak Dhiman dalla Utah State
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University stima che si potrebbe abbassare il rischio di cancro semplicemente mangiando
prodotti biologici ogni giorno: un bicchiere di latte crudo, una fetta di formaggio nostrano e
una porzione di carne biologica. Si dovrebbe mangiare cinque volte quelle quantità di carne e
latticini prodotti da animali cresciuti col grano per avere la stessa protezione.
Inoltre la carne biologica contiene una quantità di quattro volte superiore di vitamina E e il
doppio rispetto agli animali a cui vengono somministrati gli stessi supplementi artificialmente.
Quando la carne biologica viene poi bilanciata con un'adeguata quantità di gelatina e di
calcio, i muscoli della carne, essendo ricchi di triptofano, diventano alimenti pro capelli. Altri
aspetti interessanti nella carne sono lo zinco che normalizza l'attività del 5–alfa–riduttasi
(responsabile della trasformazione del testosterone in diidrotestosterone), l'incremento
delll'ormone tiroideo T3, tutte le vitamine B, fondamentali per le ghiandole surrenali e per il
fegato, nonchè la carnitina che serve per promuovere la crescita dei capelli.
Una delle resistenze tipiche di chi è contrario al consumo della carne è perché l'essere
umano non produce l'uricase, che è un'enzima necessario per metabolizzare l'acido urico
nella carne. Ebbene, nelle più recenti ricerche sembra che in piccole quantità l'acido urico
lavori come un antiossidante29. Fornisce al corpo protezione contro danni ossidativi,
prolungando la vita e diminuendo la manifestazione del cancro in certe fasce d'età.
Ovviamente eccessive quantità di acido urico accumulato nel sangue possono creare molti
disturbi, fra cui la gotta.
Credo che il problema principale nel consumo della carne sia nella qualità e nella quantità:
ai tempi dei nostri nonni e bisnonni, la carne veniva mangiata forse una volta alla
settimana, mentre oggi la si mangia una o due volte al giorno e soprattutto scadente come
qualità. Essendo la carne da supermercato ricca di ormoni, i danni al nostro equilibrio
ormonale sono evidenti, come sono evidenti i danni poi, ai nostri capelli. Anche se
consumiamo carne biologica, credo che un buon compromesso per migliorare la nostra
salute sarebbe mangiarla di meno. Teniamo anche presente che è fondamentale mangiare
proteine in ogni pasto poiché se i carboidrati come riso integrale, patate, pane fermentato
naturalmente, non vengono compensati da proteine di origine animale (il principio di base
della Dieta Zona di Barry Sears), si rischia di incorrerere ad una resistenza insulinica o ad
una sensibilità zuccherina.
Ricapitolando, carne ok, ma che sia quella biologica, che sia compensata possibilmente
29 http://www.pnas.org/content/78/11/6858.abstract
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con la gelatina e con adeguate quantità di calcio. Lo scopo a lungo termine potrebbe
essere eliminare del tutto la carne, quindi imparando ad ascoltare il proprio corpo,
eliminando prima tutte le tossine e sciogliendo emozioni represse del passato (passo
fondamentale altrimenti si rischia di rimanere bloccati nell'alimentazione), l'obiettivo può
essere raggiunto senza creare danni alla nostra salute, ai nostri capelli, agli animali ed
anche alla nostra Terra.
La gelatina: è una proteina antinfiammatoria estratta dalle ossa, dalle zampe di gallina,
dalle orecchie del suino e dalla coda di bue. I nostri antenati si gustavano ogni parte
dell'animale, sia gli organi che tutte le parti gelatinose e piene di cartilagine. Oggi si
mangia soprattutto solo il muscolo spogliato quasi completamente di tutta la gelatina, ma i
nostri corpi ancora la reclamano. Non molte persone sanno che la gelatina apporta grandi
benefici alla nostra salute:
• migliora lo stato dei capelli, della pelle, delle giunture e dei tendini;
• calma il tratto digestivo (adatto per chi soffre d'ulcera);
• contiene molti aminoacidi essenziali e non essenziali inclusi l'arginina e la glicina;
• è un antinfiammatorio naturale (infiammazione = anti capelli);
• stimola il sistema immunitario;
• regola gli ormoni.
La gelatina non contiene triptofano e solo piccole quantità di cisteina, metionina e istidina,
invece è molto ricca di glicina (circa il 35%) che promuove le guarigioni e inibisce i tumori.
L'istidina è un altro aminoacido precursore ad un mediatore dell'infiammazione, l'istamina.
La glicina ha un ampio spettro di azioni antitumorali, includendo l'inibizione della
formazione di nuovi vasi sanguigni (angiogenesi), e dimostra attività protettive nel cancro
epatico e nel melanoma.
L'arginina può dare una spinta al metabolismo ed è il precursore dell'ossido nitrico,
sostanza che induce vasodilatazione diminuendo, di conseguenza, la pressione arteriosa
ed aumentando l'afflusso di sangue a tessuti ed organi, genitali compresi. I benefici invece
della glicina includono anche una crescita di muscoli e converte i carboidrati in energia
piuttosto che in grasso. Aiuta anche ad assorbire il calcio ed induce un effetto calmante
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nell'organismo dopo l'ingestione, perché promuove il sistema gabanergico
(neurotrasmettitore calmante); questa sistema sembra anche avere un attività antiestrogena.
Dopo alcune settimane di consumo si potranno notare benefici sulla pelle, sui capelli, meno
dolori articolari, migliore sonno notturno, più energia e buon umore, anche se bisogna
abituarsi o imparare a preparare la gelatina.
Sale integraleIl sale, è un altro alimento spesso demonizzato nella nostra dieta. Il miglior sale è quello
marino integrale che si ottiene semplicemente lasciando evaporare l’acqua marina
all’interno di grandi vasche sistemate sulla costa: le saline.
Il sale marino integrale sala di più, e rispetto agli altri sali da cucina, contiene più potassio,
più magnesio e una quantità minore di cloruro di sodio. Il sale in commercio è costituito
per circa il 98% da cloruro di sodio (vale a dire sali di sodio e cloro), ma il delicato
equilibrio chimico–fisico–energetico delle nostre cellule è regolato dalla concentrazione
rispettivamente del sodio e del potassio, minerali entrambi contenuti nel sale marino
integrale, che solitamente ha meno dell'80% di cloruro di sodio.
Nel sale marino integrale si trovano i minerali indispensabili al buon funzionamento
dell'organismo: cloro, sodio, magnesio, zolfo, calcio, potassio, bromo, carbonio, stronzio,
boro, silicio, fluoro, litio, zinco, rame, fosforo, iodio.... ecc. Il sale marino integrale è di
facile reperibilità e si trova, come quello raffinato, in formato sia grosso che fino.
Il dott. Peat fa notare che da anni è risaputo che quando il sodio è ridotto, il sistema renina
angiotensina aldosterone (è un meccanismo ormonale che regola la pressione sanguigna,
il volume plasmatico circolante ed il tono della muscolatura arteriosa) aumenta. I risultati in
questo caso sono: un aumento in ipertensione, fibrosi cardiaca, infarto, malattie renali e
resistenza insulinica30.
Il principale contributo del sale verso la protezione dei nostri capelli è la sua abilità di
diminuire la serotonina, l'adrenalina e l'aldosterone. Ansia, insonnia e gonfiori possono
essere trattati con un incremento di assunzione di sale integrale; insomma, in altre parole il
sale integrale è un alimento antistress e può essere aggiunto al latte, al caffè latte, alla
spremuta di arance, al frullato, alla carne, ecc. A volte la sera d'inverno mi piace bere una
30 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10371376?dopt=Abstract
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tazza di latte crudo leggermente scaldato con un cucchiaio di miele bio e con un pizzico di
sale integrale, perché può conciliare il sonno.
Anche la temperatura corporea e le pulsazioni cardiache possono essere incrementate con
il corretto utilizzo del sodio. Esistono pure dei segni che potrebbero indicare una mancanza
di sale: se ad esempio la mattina abbiamo una faccia troppo gonfia, oppure la sera non
riusciamo ad addormentarci perché la mente corre all'impazzata, potrebbe trattarsi di una
carenza di sali minerali.
Il gelato casalingoQuesta parte del libro potrebbe essere quella più golosa perché il gelato fatto in casa
sembra sia definitivamente un alimento pro capelli, e molto di più. Il gelato è un potente
stimolatore del metabolismo e sembra essere nutriente quasi come il latte materno
(osservare il paragone tra la tabella nutrizionale numero 1 e numero 2, tenendo presente
che il gelato in questione non è uno bio fatto in casa). Ha una buona concentrazione di
grassi, di proteine, calcio, fosforo, magnesio, riboflavina, vitamina B12 e la B6, acido
pantotenico, tiamina, e la vitamina E.
La maggiore differenza è che il latte materno ha meno colesterolo, meno grassi saturi, più
grassi monoinsaturi, polinsaturi, più vitamina C ed è sicuramente più biodisponibile del
gelato. Quando facciamo questi paragoni dobbiamo essere attenti anche a valutare lo
stato psicofisico della mamma, perché ci sono differenze marcate tra latte materno normale
e quello da una mamma diabetica.
Il gelato biologico fatto in casa, cioè quello senza grassi vegetali, lecitine di soia, latte
scremato disidratato o pastorizzato, zucchero, conservanti vari, sembrerebbe quasi tanto
sano quanto il latte materno (se si esclude l'aspetto del contatto con la madre quindi con la
psiche e con l'amore, fattori importantissimi).
NOTA: non sto dicendo in alcun modo che il gelato dovrebbe sostituire il latte materno, per
carità! Ma solo se è fatto bene, può essere molto salutare.
La cosa migliore sarebbe preparare il gelato a casa usando ingredienti genuini e zuccheri
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adatti, quindi ecco la nostra ricetta.
Ingredienti:
• 250 ml di panna da montare non zuccherata
(oppure 125 ml di latte crudo e 125 ml di panna
da montare)
• 4 tuorli bio freschissimi
• 1 cucchiaino di vaniglia in polvere (oppure il
contenuto di un bacello)
• 2 cucchiai abbondanti di miele biologico, meglio se grezzo, oppure 6–8 cucchiai di
destrosio
In una terrina sbattere i tuorli con il miele e la vaniglia fino ad ottenere una crema
omogenea; separatamente sbattere la panna fino ad ottenere una consistenza media, non
troppo densa. Unire tutti gli ingredienti assieme, mescolando per un minuto e mettere il tutto
in una gelatiera per 15–20 minuti. Se non si possiede la gelatiera si mette la crema così
come sta in surgelatore e sarà buona ugualmente, solo risulterà un po' meno omogenea.
Fine. Il gelato è pronto sia per essere mangiato, che per essere conservato in frizer in
porzioni più piccole (è più buono e nutriente se mangiato subito).
Alla ricetta base si può aggiungere a piacere quello che si vuole, sempre come ultimo
ingrediente, dopo avere mescolato tutti gli altri (cioccolato fondente, oppure frutta a
pezzettini, oppure mandore, noci, caffè, ecc....) In questo caso bisogna regolarsi con la
densità. Se ad esempio si prevede di aggiungere frutta acquosa come ciliege o melone,
allora bisogna che la montatura della panna sia più consistente perchè poi i vari liquidi la
diluiscono. Con l'esperienza tutto diviene facilissimo.
Se al contrario ci si accorge che il composto è troppo denso, basterà diluirlo con qualche
cucchiaio di latte crudo mescolando ancora per un po'.
Questo è tutto. Facilissimo. Semplicissimo. Salutare e buono, ma ahimè, mai così buono
come p.es. il gelato della Haagen Dazs, che ogni tanto mangio volentieri!
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Aceto di mele crudoL'aceto di mele crudo (non pastorizzato) è un alimento fermentato naturalmente, quindi
ricco di enzimi, che in questo caso, creano un'azione catalitica sul grasso corporeo, agendo
come un solvente, quindi sciogliendolo.
Contiene le vitamine C, E, A, B1, B2, B6, il betacarotene e
bioflavanoidi (sostanze con funzioni antiossidanti, antinfiammatorie,
antivirali, antinfettive, antiallergiche, antiemorragiche e antiaggreganti).
Oltre ad avere eccellenti quantità di potassio, l'aceto di mele contiene
oligoelementi di calcio, magnesio, fosforo e boro, tutti importanti nella
formazione e nel mantenimento di strutture ossee forti e dense.
La tannina, un efficace antiossidante presente anche nel caffè, nel tè e
nel vino rosso, è anche presente in generose quantità nell'aceto di mele.
Come abbiamo detto prima, l'aceto è anche ricco di potassio che nel corpo agisce come
un'elettrolita; quando è in contatto con sodio e cloruro permette la conduzione delle
correnti elettriche nei fluidi del corpo. Gli elettroliti sono essenziali per le cellule affinché
possano far entrare fluidi ricchi di sostanze nutrienti e soprattutto per eliminare tossine e
scarti.
L'aceto di mele crudo aiuta anche nel ridurre la pressione alta, probabilmente dovuto al
potassio, che si rivela utile anche contro le carie, la rottura delle unghie e perdita di
capelli. Infine l'aceto diventa alcalino nel nostro corpo e contrasta l'iperproduzione di
acidità dovuto ad alimenti raffinati ed industrializzati. Aggiungere un cucchiaio di aceto di
mele crudo e biologico ad un bicchiere d'acqua come prima cosa la mattina potrebbe
essere una buona abitudine.
Le vitamine e i mineraliLe vitamine e i minerali sono stati spesso menzionati duranti i capitoli precedenti quindi
faremo un breve riassunto di quelli forse più importanti per i nostri capelli:
vitamina A: importante per la produzione del pregnenolone assiema alla T3 e al
colesterolo.
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vitamina K: ha un effetto anti estrogeno, facilita l'assorbimento del calcio ed attiva la
vitamina D e A.
La maggior parte di noi la prende in sufficiente quantità per permettere la coagulazione del
sangue, ma spesso non abbastanza per proteggerci da alcuni malanni come la
calcificazione arteriosa, malattie cardiovascolari, leucemia, vene varicose, osteoporosi,
carie dentali, cancro alla prostata, ai polmoni e al fegato.
Esistono due forme basilari di vitamina K: la vitamina K1 e la K2. La K1 si trova nelle
verdure a foglia verde e viene usata dal fegato e ci aiuta a mantenere una costante ed
equilibrata coagulazione sanguigna. La K2 è prodotta nell'intestino dalla flora batterica, ma
spesso non viene sufficiente assorbita dai villi intestinali.
L'aspetto più importante della vitamina K2 è che attiva un ormone proteico chiamato
osteocalcina che serve per legare il calcio nel sangue nelle ossa e per prevenire il deposito
del calcio nelle arterie (calcificazione).
La vitamina D lavora in stretta collaborazione con la vitamina K, poichè la D aumenta il
calcio nel sangue, che se non viene immaganizzato nelle ossa grazie alla vitamina K,
rischia di accumularsi con effetti deleteri per la salute. È possibile integrare la vitamina K
assieme alla vitamin D con l'integratore biologico al 100%, il Bone Renewal della Synergy
Company (contiene anche magnesio, calcio ed altre sostanze benefiche per fortificare le
ossa) oppure attraverso l'olio di fegato di chimera (vitamine A,D,E,K).
vitamina E: si oppone all'estrogeno, ci protegge contro gli eccessi di ferro, riduce la
prolattina e promuove il progesterone. La vitamina E previene l'infiammazione in generale
e varie forme di ossidazione.
vitamina D: purtroppo è molto rara negli alimenti, ed è disponibile in piccole quantità nelle
uova, nel fegato e nei pesci grassi. Se è in sufficiente quantità assieme al calcio, sopprime
l'ormone paratiroideo, portando alla produzione di troppa prolattina ed avvia o rafforza
l'infiammazione. Assieme allo zinco sembra regolare l'attività della 5 alfa riduttasi (DHT).
Il cancro è fortemente connesso con bassi livelli di vitamina D31, soprattutto quello al seno,
al colon, ai polmoni e alla prostata.
31 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21378345
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La vitamina D è legata ad un'infinità di processi importanti nel corpo, ma quello più
interessante per il nostro obiettivo è il suo legame col l'intero sistema metabolico e con le
sue forti proprietà antinfiammatorie. Essendo una vitamina particolarmente legata ai
capelli, potrebbe essere utile un'esame del calcidiolo (in inglese è il 25–Hydroxy Vitamin D),
che rappresenta la principale scorta di vitamina D dell’organismo e il test che lo misura
serve ad assicurare che il corpo ne abbia una riserva adeguata.
Se dopo un esame scopriamo di avere una bassa quantità di vitamina D (a livello
sanguigno dovremmo avere i valori 70–100ng/ml e non i 30ng/ml che gran parte dei
laboratori e medici professano), dovremmo esporci molto di più al sole (10–15 min al
giorno tutto l'anno con almeno il 40% del corpo esposto al sole senza vestiti) e/o aggiungere
un supplemento di vitamina D3 alla nostra dieta.
Chi scopre di esserne carente, consiglio l'olio di fegato di chimera.
Nel caso vogliamo assumerla tramite un integratore specifico con sola vitamina D (in
generale lo sconsiglio, amenochè si è seguiti da un medico e monitorati periodicamente i
risultati tramite esami specifici), è importante consumare sufficienti quantità di magnesio
(p.es. verdure a foglia verde), poiché la vitamina D usa il magnesio nel corpo. In caso di
deficienza di magnesio possono insorgere disagi come rigidità o crampi muscolari,
stanchezza, tremolio delle mani, insonnia, aumento del battito cardiaco.
Una mancanza di vitamina D riduce anche i benefici del progesterone naturale32.
IMPORTANTE:
Chiunque soffra di iperparatiroidismo o avesse anche solo il sospetto di avere
l'iperparatiroidismo NON dovrebbe assumere supplementi di sola vitamina D prima di
consultare il proprio medico o prima di aver risolto il problema. Il compito delle
ghiandole paratiroidee è di controllare la quantità di calcio nel sangue e nelle ossa, ma
quando una o due delle quattro ghiandole si trasforma in un tumore benigno, esso inizia
a secernere una grande quantità di ormone paratiroideo che porta ad avere livelli alti di
calcio nel sangue. Se in questo caso assumiamo vitamina D provocheremo un repentino
innalzamento pericoloso dei livelli di calcio, poiché la vitamina D incrementa
l'assorbimento del calcio negli intestini.
32 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19482377
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vitamina C: collabora nella sintesi del progesterone, riduce lo stress, protegge da quantità
eccessive di ferro, guarisce più velocemente le ferite, riduce il colesterolo, stimola il sistema
immunitario, ma chi ha la ferritina alta dovrebbe far attenzione a non assumerla con cibi
ricchi di ferro perché ne favorisce l'assorbimento. La vitamina C è il nutriente chiave per la
stabilità dei nostri vasi sanguigni, del nostro cuore, e di tutti gli altri organi del nostro corpo.
Senza vitamina C il nostro corpo collasserebbe e si dissolverebbe letteralmente, come nello
scorbuto. La vitamina C è responsabile di una ottimale produzione e funzione di collagene,
di elastina e di altre molecole del tessuto connettivo che danno stabilità ai vasi sanguigni e
al nostro corpo.
La vitamina C è importante per la rapida guarigione delle ferite su tutto il nostro corpo,
inclusa la guarigione di milioni di minuscole ferite e lesioni all’interno dei vasi sanguigni, e
ricordiamoci, che la qualità del sangue è fondamentale per un costante nutrimento
adeguato dei nostri follicoli piliferi.
L'aspetto più importante delle ricerche sulla vitamina C del dott. Matthias Rath è l'aver
scoperto un'importante causa dell'ipertensione e dei problemi di colesterolo, e di tante altre
problematiche, che ora, giusto per incuriosirvi, vi riassumo in due parole. Il motivo per cui
si alza il colesterolo e la pressione sanguigna è principalmente dovuto alla mancanza di
nutrienti e soprattutto di vitamina C nel corpo. Il dott. Rath ha scoperto che se non c'è una
sufficiente quantità di vitamina C, i vasi sanguigni perdono di elasticità, e per non spaccarsi
(e quindi morire di emorragia) raccolgono colesterolo per mantenere in qualche modo
funzionali i vasi. Ovviamente col tempo il colesterolo si accumula sempre di più perchè
siamo sempre più impoveriti di sostanze vitali per i nostri vasi sanguigni (rischi ictus,
infarto). Purtroppo la medicina convenzionale punta il dito contro il colesterolo, vietando di
mangiare i fondamentali grassi saturi, invece di consigliare un forte aumento di vitamina C
e di altri nutrienti (la vitamina C è efficace quando abbinata ad altre sostanze). Dal
momento in cui iniziamo ad integrare l'alimentazione con la vitamina C, i vasi sanguigni
iniziano ad eliminare il colesterolo ed a ricostruire i vasi grazie ai giusti nutrienti.
Mediamente la dose media di vitamina C secondo il dott. Matthias Rath giornaliera si
aggira dai 300 mg ai 2000 mg, ma teniamo presente che queste quantità si riferiscono
all'acido ascorbico che NON è vitamina C. Esattamente come l'alfa tocoferolo non è la
vitamina E e l'acido retinoico non è la vitamina A. E la stessa cosa vale per altre vitamine e
minerali come il calcio, che non è calcio fosfato, calcio carbonato e fosfato bicalcico.
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Le vitamine non sono composti molecolari individuali, bensì complessi biologici ovvero
sono interazioni biochimiche eseguite in vari passaggi la cui azione dipende da un numero
di variabili all'interno del terreno biologico. L'attività vitaminica avviene quando tutte le
condizioni sono soddisfatte nell'ambiente biologico, e quando tutti i co–fattori ed i
componenti dell'intero complesso vitaminico sono presenti e lavorano insieme.
Le vitamine non possono essere isolate dai loro complessi ed allo stesso tempo performare
le loro specifiche funzioni all'interno delle cellule. Quando vengono isolate nelle forme
sintetiche, come l'acido ascorbico, essere agiscono come i farmaci nel corpo; non sono più
vitamine e chiamarle così è sbagliato.
L'acido ascorbico è solo una frazione della naturale vitamina C, che deve includere anche
la rutina, bioflavonoidi, il Fattore K, il Fattore J, il Fattore P, la tirosinasi, l'ascorbinogene ed
altri componenti.
Se manca una di queste sostanze non abbiamo vitamina C e nemmeno la sua naturale
attività. Nel caso che solo poche sostanze sono presenti, il corpo prenderà dalle sue riserve quello che manca, affinchè la vitamina c complessa (intera) possa essere presente. Solo a questo punto la vitamina C può espletare le sue funzioni.
La vera vitamina C è parte di qualcosa di vivo, e che quindi può trasmettere la Vita. L'acido
ascorbico non è mai cresciuto nella terra, non ha mai visto la luce del sole e non era mai
vivo o parte di qualcosa di vivo. È una sostanza chimica, un derivato dall'amido di mais, un
sottoprodotto dell'acido solforico. Nel nostro corpo è solo un'altro farmaco. Le vitamine
sintetiche hanno effetti tossici a dosi elevate, mentre le vere vitamine vanno integrate
quotidianamente a piccole dosi. Le vitamine integrali/complesse non sono tossiche perchè
lavorano in sinergia grazie al complesso, e non richiedono nulla al corpo, e non stimolano
pericolose risposte immunitarie, che può succedere con gli integratori sintetici.
Il dott. Royal Lee, considerato l'Einstein della nutrizione, purtroppo tutt'oggi poco conosciuto,
ed il dott. Szent–Georgi, hanno entrambi dimostrato (in sedi e tempi storici diversi) che altri
fattori devono essere al lavoro affinché la vitamina possa essere attiva. Ogni elemento
sinergico nel complesso della vitamina C ha una separata funzione:
• i fattori P per la forza dei vasi sanguigni,
• i fattori J per la capacità dei globuli rossi di trasportare ossigeno,
• la tirosinasi come un'essenziale enzima per migliorare l'efficacia dei globuli bianchi.
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L'acido ascorbico è solamente è una sorta di antiossidante esterno, un protettore di tutti
questi elementi sinergici, affinché possano espletare il loro compito.
Il dott. Royal Lee era un pioniere nella ricerca delle vitamine integrali e per decenni aveva
documentato i fatti sommariamenti descritti in questo capitolo. Il suo lavoro non è mai stato
scientificamente messo in discussione, ma è stato pesantemente perseguitato dalle grosse
case farmaceutiche, produttori delle vitamine sintetiche, fino al punto che gli fu ordinato da
un tribunale di bruciare tutta la sua ricerca degli ultimi 20 anni.
Oltre il 90% dell'acido ascorbico negli USA è prodotto dalla Hoffman–LaRoche ed in
Europa viene prodotto in gran parte dalla DSM in Olanda, oppure importato dalla Cina. Il
problema diventa ancora più importante quando si scopre che i margini di profitto delle
vitamine sintetiche possono arrivare al 3500%, quando gli integratori biologici possono
offrire dal 20 al 50%. La maggior parte delle aziende vitaminiche comprano all'ingrosso
l'acido ascorbico da questi mega produttori, creano poi le loro formulazioni, le loro
etichette, e dichiarano che le loro vitamine sono le migliori sul mercato, quando tutte
derivano dallo stesso posto, e che in verità non potrebbero nemmeno essere chiamate
vitamine. Oltre il 95% delle vitamine, minerali, antiossidanti che compri nei negozi (anche
online) sono sempre riconducibili ai stessi fornitori farmaceutici.
Tutti conosciamo l'integratore MultiCentrum (della Pfizer), il multivitaminico più venduto in
Italia, ma pochi conosciamo alcuni dei suoi ingredienti:
BHT (butilidrossitoluene) – un composto liposolubile che previene l'ossidazione dei grassi
negli alimenti e nei cosmetici, ma viene pure usato come combustibile per i jet, olio per
trasformatori elettrici, liquido per l'imbalsamazione, e anche per produrre gomma e
prodotti petroliferi.
• Acido borico – sostanza chimica spesso usata come antisettico, insetticida o come
ritardante di fiamma.
• Vitamin A Acetato – un sottoprodotto petrolchimico
• Solfato di rame – viene usato come erbicida, funghicida e pesticida
Già nel 1941 una ricerca fatta dalla dott.ssa Agnes Faye Morgan (University of California)
ha rivelato che assumere vitamine sintetiche è peggio che soffrire la fame. Gli animali a cui
sono state somministrate vitamine sintetiche avevano reazioni tossiche, oppure sono morte
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velocemente per malattie degenerative rispetto agli animali alimentati con cibo integrale.
Consiglio di approfondire il discorso delle vitamine e dei vari micronutrienti scaricando
gratuitamente il corso base del dr. Rath sulla Medicina Cellulare e di acquistare la Pure
Radiance C, la vitamina C integrale prodotta biologicamente al 100%.
Le Vitamine Del Tipo B:
La tiamina (B1): contiene lo zolfo che dona ai capelli luminosità e setosità.
La riboflavina (B2): essenziale per la respirazione cellulare per un efficiente utilizzo
dell'ossigeno per produzione e riparazione cellulare.
La niacina (B3): ha un effetto dilatatorio dei vasi sanguigni e dei capillari, e quindi
incrementa la circolazione al cuoio capelluto e stimola la ricrescita. La niacina ha anche
proprietà antinfiammatorie.
L'acido pantotenico (B5): rigenera e vivifica il colore dei capelli ed assieme all'acido
folico, al PABA*, al rame e all'aminoacido tirosina previene la formazione di capelli bianchi
e grigi.
*PABA sta per acido para–amino benzoico, ed è generalmente classificato nella famiglia
delle vitamine B anche se non è di per sé una vitamina. Il PABA è collegato alla formazione
dei globuli rossi e aiuta la produzione di acido folico nell’intestino.
La pirodoxina (B6): aiuta a trasportare gli aminoacidi ai tessuti, influisce sul metabolismo
degli acidi grassi essenziali, e regola il flusso degli oli alla pelle e al cuoio capelluto.
La biotina (B7): promuove la crescita di capelli, (e forse ne previene la perdita), ed è la
vitamina maggiormente supportata dall'evidenza scientifica. Questa vitamina conferisce al
fusto del capello un maggiore diametro.
La cobalamina (B12): crea un sangue ricco di globuli rossi, che sono vitali per avere
capelli sani. Inoltre aiuta a regolare il sistema nervoso e ci protegge dal cancro.
Chi è carente del complesso di vitamine B può integrarli efficacemente con la Organic
Super B–Complex della Synergy Company, un complesso ovviamente integrale e biologico.
Selenio: minerale importantissimo per la tiroide, per la produzione del glutatione, per la
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salute del fegato e per il funzionamento immunitario.
Magnesio: essenziale per la normale funzione delle ghiandole paratiroidali, cofattore
vitale per l'assorbimento del calcio, promuove la sensibilità insulinica, allevia l'ansia,
diminuisce le interleuchine e i fattori di necrosi tumorale (entrambi infiammatori33 e la
prolattina.
Come minerale è comunemente appaiato con il calcio a causa dei loro effetti contrari. Il
calcio serve per contrarre i muscoli, mentre il magnesio li rilassa. L'eccesso di calcio può
causare costipazione e crampi muscolari, mentre l'eccesso di magnesio può causare
diarrea.
Ha molteplici altri benefici, ma menzioniamo solo quelle più interessanti al nostro
argomento:
regola oltre 350 enzimi nel nostro corpo, la produzione di energia e del metabolismo in
ogni cellula, ci aiuta ad eliminare l’ossidazione, l’acidificazione ed alcuni metalli pesanti
come il mercurio e il piombo, e calma l'attività elettrica del cervello conciliandoci più
facilmente col sonno.
In molti necessitano di un'integrazione più incisiva di magnesio ed in questo caso
suggerisco la Ancient Minerals Magnesium Oil, un integratore con una risorsa
eccezionalmente pura di magnesio cloruro (MgCl2), un sale composto da 1 atomo di
magnesio e da una molecola di cloro. Il Magnesium oil è una soluzione acquosa
concentrata che contiene alti livelli di magnesio e molti oligoelementi. Quando viene
applicata sulla pelle tramite lo spray, l'olio viene rapidamente assorbito e così ripristina
velocemente i livelli salutari di magnesio fino alle cellule. Il magnesio cloruro attraverso la
pelle riesce ad incrementare i livelli di magnesio dodici volte più velocemente rispetto agli
integratori presi per bocca, poiché evitano completamente il passaggio digestivo.
Zinco: stimola la conversione enzimatica dalla T4 alla T3, facilitando il trasporto, lo
stoccaggio e la conversione della vitamina A, e regola con la vitamina D la 5 alfa riduttasi
Rame: necessario per la produzione dell'emoglobina che è vitale per trasportare l'ossigeno
al follicolo. Aiuta ad inibire la 5 alfa reduttasi e quindi riduce la formazione della DHT.
Come integrare tutte le sostanze sopramenzionate al fine di garantire una
33 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16712775?dopt=AbstractPlus
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piattaforma di salute ai nostri capelli?
Il modo più semplice e completo per assicurare la giusta quantità di vitamine e di minerale
al nostro corpo è tramite l'integratore biologico e integrale, l'Organic Vita–Min–Herb (esiste
specifico sia per donna che per uomo): ogni sostanza è integrale, certificata bio ed è
sinergicamente legata ad erbe biologiche che incrementano l'assorbimento e la
biodisponibilità delle vitamine e dei minerali. La qualità degli ingredienti è talmente elevata,
che dopo qualche mese si sentono gli effetti benefici nel corpo, che poi si ripercuotono
positivamente anche sulla psiche e sulle emozioni.
Anche se non centrano con le vitamine e i minerali, vorrei solo menzionare gli aminoacidi
ed il loro noto legame con i capelli. Gli aminoacidi sono spesso usati in terapia contro la
caduta e possono in certi casi anche promuovere la ricrescita. Possono essere usati assieme
a minerali, alle vitamine ed ad altre sostanze essenziali, come p.es. gli integratori
menzionati finora nel libro.
Esiste un semplice legame fra capelli ed aminoacidi. Tutti sappiamo che il capello è
fondamentalmente composto da cheratina, una proteina essenziale, che dona forza al
capello. Gli aminoacidi sono quindi le basi per le produzioni delle proteine usate per la
costruzione dei capelli. Quando il corpo non ha una sufficiente quantità di aminoacidi, la
produzione di cheratina cala e questa causa ai capelli una perdita di forza. Inoltre causa
anche una perdita di colore, un aumento di perdita di capelli ed una lenta ricrescita.
Il corpo usa circa 22 aminoacidi per formare le proteine nel corpo, di cui nove sono
considerate essenziali. I nostri capelli sono un ottimo esempio di come gli aminoacidi sono
legati insieme per formare le proteine in quanto ogni capello è creato da una precisa
sequenza di aminoacidi che sviluppano una superstruttura (il capello).
L'aminoacido L–arginina è noto per stimolare la circolazione sanguigna attraverso la
dilatazione dei vasi sanguigni, e si crede che l'integrazione di questo aminoacido migliora il
rifornimento nutrizionale dei follicoli dei capelli, accelerandone la ricrescita. Esistono molti
integratori di arginina che eviterei, amenochè non siano naturali ed inseriti in un complesso
sinergico (evitare integratori con quantità eccessive di aminoacidi perchè essi sono anche
dei precursori di ormoni).
Nel cibo troviamo buone quantità di arginina nei semi (sesamo, zucca, girasole), nelle
alghe (spirulina e l'alga klamath sono una fonte eccellente), noci (noci, mandorle, arachidi),
cocco, uova, carne e pesce.
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Personalmente consiglio una fonte naturale di aminoacidi, come l'alga Spirulina, che ha
un'eccezionale biodisponibilità. Le alghe sono inoltre ricche di vitamine biologicamente
attive come il beta–carotene ed il complesso delle vitamine B, di enzimi, clorofilla, acidi
grassi, precursori neuro–peptidi (peptidi sono uniti agli aminoacidi), lipidi, carboidrati,
minerali, oligoelementi, pigmenti e altri fattori di crescita essenziale. Per di più contengono
tutti gli otto aminoacidi essenziali, gli aminoacidi semi–essenziali, ed assicurano una fonte
sicura di arginina per i nostri capelli. Come integratore di alghe suggerisco il BioSuperfood
F2, uno degli integratori più completi al mondo – infatti questo prodotto fa parte del nostro
programma „Forza Capelli“.
Nota Importante Sugli Integratori:
Raramente suggerisco l'uso di integratori in maniera „isolata“ per risolvere una specifica
mancanza minerale o vitaminica, e se li usate, è importante essere seguiti da un medico e
fare regolari esami per verificare la correttezza della dose. Questo perchè il nostro
organismo è connesso in maniera molto complessa ed equilibrata, e tutt'oggi l'uomo non
conosce tutte le molteplici interazioni cellulari. Se assumiamo improvvisamente una grande
quantità di vitamina D, e non aggiungiamo il magnesio e la vitamina K, come
dicevo prima, rischiamo di creare scompensi, anche gravi, nel corpo. Ecco perchè
suggerisco sempre di iniziare a prenderci cura delle nostre radici della salute, che sarebbe
la guarigione dell'intestino con probiotici e con l'acido butirrico, e di consumare integratori
multivitaminici e multiminerali, perchè sostegnono sinergicamente tutta l'omeostasi cellulare
del corpo (non creiamo scompensi). Solo dopo aggiungerei un integratore specifico (se
necessario), poichè quando si disinfiamma l'intestino, molte problematiche vengono guarite
naturalmente dal corpo, soprattutto se lo disintossichiamo anche da parassiti, calcoli, virus,
metalli pesanti e tossine varie.
Con questo ovviamente non sto suggerendo di smettere di usare integratori specifici o
farmaci se il vostro medico ve li ha prescritti! Ritengo solo importante sottolineare che si
ottengono risultati più completi e con meno rischi per la nostra salute, quando si guarisce la
radice di un albero, invece di cercare di salvarlo annaffiando le foglie.
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La curcumaFra le spezie esistono sicuramente diverse con proprietà benefiche per i capelli, ma la
curcuma è stata scientificamente la più riconosciuta nel dare una serie di benefici a chi la
consumava con regolarità. L’estratto di curcuma viene conosciuto per avere proprietà
antinfiammatorie, antiossidanti e antisettiche, soprattutto presenti nella curcumina – uno dei
suoi principi attivi.
Ma quali sono precisamente questi vantaggi?
1. incrementa il metabolismo;
2. contiene altissime quantità di antiossidanti e sembrerebbe dalle 5 alle 8 volte più forte
della vitamina E, e anche più forte della vitamina C, e tre volte più forte dei semi d'uva;
3. sostiene la memoria, il ritmo cardiaco ed il sistema immunitario;
4. Aiuta la mobilità delle articolazioni e supporta ossa, giunture e tutto il sistema
scheletrico;
5. Aiuta la salute della pelle;
6. Migliora la digestione;
7. Permette di contrastare meglio lo stress, potenziando il sistema immunitario.
In particolare l'antica medicina ayurvedica ci dice che la curcuma:
• promuove la salute del sistema nervoso
• aiuta l'assorbimento di vitamine e minerali
• aiuta ad eliminare le tossine del corpo purificando il sangue
• promuove il benessere del sistema circolatorio.
NOTA: devo aggiungere anche che ha un effetto anticoagulante e può dare
problemi a chi già è in terapia anticoagulante, rafforzando l'effetto dei farmaci
con rischio di emorraggia.
Per un uso salutistico è sufficiente riuscire ad integrarla nella nostra dieta quotidiana. Un
paio di cucchiaini da caffè al giorno sarebbero la dose ideale; si può aggiungere a fine
cottura in molti alimenti ma si può anche aggiungere a vari tipi di yogurt o farne una salsa.
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E' importante ricordare che la curcuma andrebbe assunta insieme al pepe nero o al tè
verde per facilitarne l'assorbimento. Anche l'abbinamento a qualche grasso, tipo olio
d'oliva, burro, o olio di cocco, facilita l'assorbimento della curcuma.
Una dieta con supplemento di curcuma può ridurre del 75% la formazione di calcoli di
colesterolo nel fegato, che come vedremo in seguito, può avere un ruolo decisivo nel
recupero e nella difesa dei nostri capelli.
Raccomando di comprarla organica e di qualità erboristica, perchè se lo prendiamo in un
negozio di spezie o al supermercato è molto probabile che sia stata trattata con solfiti
(conservanti antimicrobici, che lasciano poco della validità della pianta). La si può comprare
sia sfusa che in capsule (questione di gusti e di costi – in capsule è un po' più cara).
L'acqua Stiamo forse bevendo ogni giorno circa 2–3 litri di acqua come consigliano gran parte dei
medici e nutrizionisti? Amenoché non ci sentiamo veramente bene così, invito a rivalutare
seriamente questi suggerimenti, che secondo me, anche in questo caso, sono promossi in
parte da interessi finanziari ed in parte dall'ignoranza.
Se iniziamo a bere 3 litri di acqua al giorno, poi mangiamo frutta e un po' di verdura, la
nostra tazza di latte crudo, diventiamo letteralmente schiavi del gabinetto. È normale
andare 8–10 volte al giorno a fare pipì? Se abbiamo la vescica molto piccola, o schiacciata
dal sovrappeso, posso capirlo, ma se siamo sinceri con noi stessi, non è scocciante correre
al gabinetto ogni ora?
Il problema è sempre nello stesso punto: crediamo ciecamente alle teorie di medici e di
giornali vari, e tendiamo a non usare la nostra testa, e soprattutto non ascoltiamo il nostro
corpo. In tanti addirittura dicono che “Bisogna bere anche se non si sente il bisogno.“ È
come dire al corpo:“Scemo, vedo che sei nuovamente pigro e squilibrato; ti dico io quanto
bere, che so più di chi ti ha creato.“ E con questo non voglio dire che 2–3 litri sono
categoricamente eccessivi (perchè poi vederemo che dipende tutto dalla qualità dell'acqua),
dico solo che non dobbiamo fissarci a delle regole fisse, poiché ogni persona rappresenta
un mondo diverso.
Tuttavia va detto che col passare dell'età (dopo i 60 anni circa) i centri della sete, a livello
cerebrale tendono a non essere più attivi e per questo agli anziani è raccomandato di bere
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anche se non hanno sete, proprio per evitare di disidratarsi.
In tutti gli altri casi credo che sia più saggio imparare ad ascoltare il corpo e bere quando si
ha sete. È logico che un tennista di professione dopo tre ore di partita berrà più liquidi di
chi lo guardava in TV per tre ore. Molte persone si giudicano se bevono poco, oppure
troppo ingenuamente credono ai test kinesiologici che ci fanno sapere dal corpo quanto
acqua dobbiamo bere, ma queste sono purtroppo molto soggette alle credenze personali
sia dell'operatore, sia di chi viene analizzato.
Con questo non voglio dire che il test kinesiologico non abbia alcuna validità: il problema
secondo me è che nonostante alcuni operatori siano veramente bravi ad eseguire
correttamente il test, il cliente che deve bere più acqua non riesce mai a dissetare
sufficientemente le cellule del corpo (perchè l'acqua non è sufficientemente “adeguata“,
perciò non idrata bene le cellule), e quindi uno è costretto a bere sempre tanto sentendosi
spesso gonfio. Come avevamo già detto, troppi liquidi rischiano di sballare i livelli dei
zuccheri nel sangue, abbassando la temperatura corporea e rallentando il metabolismo.
Ovviamente più cibo cotto mangiamo, più sentiremo il bisogno di bere (infatti in quel caso
bere acqua comporta un aumento del metabolismo e del calore corporeo), e viceversa
quando appunto mangiamo maggiormente frutta, verdura o altri alimenti crudi ricchi di
acqua.
Un'altro aspetto sull'idratazione da rivalutare è quale acqua bere: l'acqua del rubinetto,
l'acqua filtrata/ionizzata, l'acqua di bottiglia (di vetro o di plastica), ma forse la miglior
acqua è quella strutturata da Madre Natura, che non si trova nei rubinetti, nei filtri o nelle
bottiglie – bensì nella frutta fresca. I filtri migliori al mondo sono gli alberi e la capacità
dell'assorbimento del nostro corpo di quell'acqua è massimale. Potremmo bere dieci
bicchieri di acqua filtrata e ionizzata, ma non ci soddisferà mai come una bella fetta di
anguria d'estate. Mi ricordo un'estate d'aver mangiato molta anguria invece di acqua
filtrata, e ad un certo punto sentivo come vibrare tutte le cellule – era quasi come un inno
alla gioia ed alla voglia di vivere! (un'esperienza che oggi anche interpreterei, secondo la
Medicina Tradizionale Cinese, come un raffreddamento del mio troppo “fuoco“, poiché
l'anguria è un frutto yin che raffredda – ne parleremo in seguito.)
Nonostante sia più naturale cercare di compensare i nostri bisogni di acqua dalla frutta
fresca, dal latte crudo, dalla verdure e dalle spremute/frullati freschi, è anche purtroppo
difficile consumarli sempre freschi e (realmente) biologici.
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Da evitare il più possibile acqua in bottiglie di plastica (preferire quelle in vetro), che
contengono il bisfenolo A, un “distruttore endocrino”, ovvero un estrogeno che mima gli
effetti degli ormoni interferendo con il funzionamento del sistema ormonale. Abbiamo visto
che aumentare i livelli di estrogeno, soprattutto negli uomini, è altamente dannoso per i
capelli. L'unica bottiglia di plastica che conosco senza il bisfenolo A è venduta con l'acqua
Sant'Anna Biobottle, costituita da acido polilattico anzichè dal petrolio, un derivato della
fermentazione degli zuccheri delle piante; è biodegradabile in 80 giorni e riduce i gas serra
e abbatte l’emissione di CO2 nell’ambiente – una valida alternativa per chi non può
permettersi dei filtri d'acqua di qualità.
Parte della mia acqua consumata ogni giorno proviene da una spremuta fresca di arance,
da un frullato di frutta, dal latte crudo, da un tè, dal succo di cocco, da una bella minestra
o da frutta in generale. Bevo anche acqua filtrata ad osmosi inversa, ricca di minerali e pure ionizzata naturalmente. Prima di dirvi quale ionizzatore uso
dobbiamo chiarire la differenza fra un ionizzatore elettrico e quello naturale.
Esistono due tipi di ionizzatori d'acqua: quello appunto elettrico e quello naturale. Entrambi
i sistemi arricchiscono l'acqua con energia producendo idrogeno libero. L'acqua ci aiuterà a
diventare più alcalini nel tempo ed agirà come un potente antiossidante, che neutralizzerà i
radicali liberi.
Gli ionizzatori elettrici usano un processo chiamato elettrolisi che temporaneamente ed
artificialmente aumentano il pH e riducono l'ORP (Potenziale di Riduzione dell'Ossidazione),
offrendo una ionizzazione “instabile“, ovvero non duratura nel tempo. L'acqua ionizzata
elettricamente va bevuta entro un massimo di un minuto, altrimenti perde gran parte dei
propri benefici. Se provate a mettere una mano sopra un bicchiere di acqua ionizzata
elettricamente, lo scuotete vigorosamente per dieci secondi e poi misurate la ORP, avrete un
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valore molto più basso perchè l'acqua tornerà al suo “stabile“ o naturale livello di energia
basandosi sul contenuto minerale dell'acqua.
Gli ionizzatori naturali producono una ionizzazione stabile, che deriva dall'interazione
molecolare dell'acqua con elementi alcalini come il magnesio ed il calcio. L'effetto ionizzante
dura finché ci sono minerali nella quantità giusta nell'acqua, quindi per molto tempo,
rendendola più versatile perchè la possiamo anche portare con sè in palestra, al lavoro o al
mare, senza perdere i benefici. Studi scientifici reperibili sul sito della World Health
Organization (WHO) mostrano come l'acqua ideale per la salute sia quella che contiene
valori ottimali di calcio e magnesio. Inoltre gli ionizzatori naturali offrono gli stessi benefici di
uno elettrico, ma ad un prezzo più basso, ed hanno minori costi di manutenzione.
Un semplice test per verificare se l'acqua è veramente ionizzata è di berne circa 1 litro e
mezzo in pochi minuti e notare come ci sentiamo subito dopo. Se abbiamo bevuto acqua di
rubinetto o di bottiglia ci sentiremo gonfi e a disagio, mentre con l'acqua ionizzata, dopo
pochi minuti non sentiremo più nulla, e forse avremo anche più energia.
Contrariamente a quello che si legge normalmente su internet, i benefici segreti degli
ionizzatori elettrici non sono il pH o l'ORP. La vera risposta su dove derivano i vantaggi per
la salute si trova nella creazione di idrogeno libero. L'idrogeno libero elimina l'ossigeno
libero (radicali liberi) ed aiuta nella formazione di energia nei mitocondri delle cellule.
L'idrogeno libero è creato quando una base di metallo alcalino come il sodio, magnesio, calcio
o potassio interagisce con l'acqua. L'ossigeno nella molecola d'idrogeno ha un'attrazione più
forte verso i metalli alcalini e forma un legame con il metallo. Durante il processo il legame
d'idrogeno tra l'ossigeno e l'idrogeno si rompe, creando quindi idrogeno libero.
Un'altro aspetto chiave spesso trascurato dagli ionizzatori è la capacità di adattarsi alle
condizioni locali dell'acqua. Esistono solo due modi per adattarsi alle diverse fonti di acqua
(acqua dolce, di media durezza, dura, molto dura): il primo e di gran lunga il più
importante modo è con l'uso di appropriati filtri; il secondo modo è di applicare più
potenza per compensare la mancanza di cationi e anioni nell'acqua (il rapporto in
equivalenti tra le concentrazioni di anioni e cationi principali determina il tipo di acqua
minerale). Con la tecnologia di oggi, aggiungere potenza non è un problema, quindi il vero
fattore decisivo è nella scelta dei filtri.
Infine, forse l'aspetto più decisivo sia bere un'acqua sana e veramente pulita. L'aspetto
dell'acqua sana, alcalina, antiossidante negli ionizzatori è quello più promosso, ma
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purtroppo poco spazio viene dedicato alla rimozione dei contaminanti. L'acqua più pura è
quella distillata, seguita subito dopo dall'acqua prodotta dai sistemi ad osmosi inversa, ma
sfortunatamente entrambe le acque risultano acide e demineralizzate.
Le aziende che vendono sistemi ad osmosi inversa propongono filtri di remineralizzazione a
calcite o a dolomite per risolvere il problema della demineralizzazione. Purtroppo
l'aggressiva natura dell'acqua acida prodotta dal sistema lavora troppo bene con i filtri a
calcite e a dolomite. L'acqua acida “mastica“ troppo velocemente, attraverso i filtri, il calcio
o il magnesio, e provoca il rilascio di quantità eccessive di sostanze “benefiche“. Come
risultato i filtri si consumano molto rapidamente, aumentando i costi, ma questo è il male
minore. Il vero problema è l'abbondanza di calcio o di magnesio che i nostri reni non riescono
a metabolizzare, creando diversi problemi, fra cui la formazione di calcoli renali.
La soluzione più ovvia per avere i massimi benefici sarebbe combinare un sistema ad
osmosi inversa ed un ionizzatore, ma finchè sul mercato c'era solamente la presenza di
ionizzatori elettrici, questa opzione era impossibile da attuare. Gli ionizzatori elettrici
richiedono la presenza di metalli alcalici per la ionizzazione e per produrre acqua alcalina,
ma visto che i sistemi ad osmosi inversa rimuovono tutti le contaminanti dall'acqua, inclusi i
metalli alcalini, è facile capire dove stava il nocciolo del problema.
Da poco tempo una soluzione è apparsa proprio grazie ai ionizzatori naturali che riescono
a creare energia stabile (ionizzazione) introducendo l'acqua in filtri ricchi di metalli alcalini.
Di conseguenza, i ionizzatori naturali possono lavorare in perfetta armonia con i sistemi ad
osmosi inversa, perchè l'acqua pulita del sistema ad osmosi inversa poteva essere
successivamente ionizzata.
Il miglior ionizzatore naturale abbinato all'osmosi inversa è prodotto dalla Vitev e si chiama
MAXX. Produce un'acqua alcalina che va dal 9.0 al 10.5 pH ed ha un ORP da –250 fino a
–600. Sul sito noterete anche un altro ionizzatore, il FLO, con un prezzo ridotto; questo
perchè non purifica l'acqua con l'osmosi inversa, producendo quindi un'acqua meno libera
da contaminanti (metalli pesanti, pesticidi, ecc.).
Personalmente consiglio Iil MAXX perchè non ha senso comprare un filtro d'acqua che non
riesce a rimuovere tutti o quasi tutti i contaminanti, altrimenti siamo di nuovo da punto a
capo: da una parte costruiamo/proteggiamo la nostra salute con l'acqua ionizzata ed
alcalina, dall'altra continuiamo a rovinarla con acqua contaminata!
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(al momento il sistema MAXX della Vitev è acquistabile solo negli USA – se volete
comprarlo senza problemi di tasse d'importazione, ritardi doganali ed alte spese postali,
noi della Fitoplus lo inizieremo a vendere a breve. Se interessati, fateci sapere via email ,
grazie!)
L'unico problema che ci rimane ancora da affrontare con l'acqua è quando ci facciamo la
doccia o la vasca. Con una doccia di 10 minuti il nostro corpo assorbe una quantità di
cloro equivalente a bere otto bicchieri da 250 ml della stessa acqua. L'acqua calda della
doccia trasforma il cloro in vapore che viene inalato e allo stesso tempo, i pori della pelle
che si aprono con l'acqua calda, assorbono ulteriormente il cloro. Esso si lega
chimicamente con le proteine nei capelli, nella pelle e nello scalpo e fa diventare i capelli
ruvidi, fragili, scolorati e può essere la causa di eczemi, pruriti e di altre irritazioni cutanee.
Il cloro è irritante per la pelle, gli occhi, il sistema respiratorio, distrugge la vitamina E, e
come abbiamo vedremo in seguito, contribuisce a creare calcoli nel fegato.
Nel libro “Be Perfectly Healthy” del dott. Leigh Erin Connealy viene spiegata la correlazione
del cloro al cancro, alle malattie cardiache e al sistema riproduttivo e come i sottoprodotti
del cloro siano in grado di generare radicali liberi, che poi distruggono anche i batteri utili
al nostro corpo, soprattutto a livello intestinale.
La soluzione sta nell'acquistare un filtro per la doccia che solitamente riduce il cloro del
minimo 95%. Il PureSpa Shower Filter è secondo me il migliore sul mercato per purificare
l'acqua della doccia in quanto è l'unico che contiene ben 8 passaggi di filtrazione (2 x 4),
che si basano sul lavoro combinato di un filtro KDF55 e di un filtro GAC.
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Il filtro KDF55 rimuove piombo, mercurio, ferro e altri metalli pesanti, cloro, idrogeno
solforato, tricolorometano, ruggine, funghi e batteri, così come ogni gusto e odore di zolfo.
Il Carbone Attivo Granulare (GAC) rimuove composti organici volatili, prodotti chimici,
pesticidi ed erbicidi, composti trialometani, radon, solventi industriali, il benzene, e
centinaia di altre sostanze chimiche prodotte dall'uomo. I benefici sui capelli, sulla pelle e
sulla salute si sentono rapidamente. È facilissimo da montare, economico, il filtro andrebbe
cambiato ogni sei–dodici mesi oppure ogni 40.000 litri di acqua (dipende dalla qualità
dell'acqua).
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Lo Stress e lo Stress Cronico
o stress è la risposta più comune che sentiamo quando chiediamo ad un medico sul
perchè stiamo male. Ormai ogni aspetto della vita procura stress. Tutti sappiamo
cos'è e tutti abbiamo vissuto periodi di stress nella vita. Una definizione personale
che si potrebbe anche dare allo stress è “iperstimolazione delle nostre paure o dei nostri
traumi a cui resistiamo inconsapevolmente“. Secondo me la vita frenetica moderna, prima
o poi, ci obbliga a confrontarsi con noi stessi, perchè arriva il momento in cui non se ne
può più e c'è la necessità di trovare un equilibrio.
L
Chi regge abbastanza bene lo stress oppure vive stress leggeri, trova beneficio con un
massaggio settimanale, con il praticare uno sport, con delle passeggiate in mezzo alla
natura, con la meditazione e/o con la coltivazione di un hobby. Chi invece subisce un forte
stimolo quotidiano di stress oppure chi lo vive molto male con ansia e fobie varie, avrà
sicuramente bisogno di qualche aiuto in più perchè quasi sicuramente soffre di un
problema che afflige circa l'80% delle persone, e che si chiama stanchezza surrenale; alla
fine di questo capitolo troverete il miglior prodotto per affrontare lo stress normale e una
linea guida per guarire dalla stanchezza surrenale, anche grazie alle erbe adattogene della
Medicina Tradizionale Cinese, mentre nel capitolo “Metodo NatAliash“ (inserito verso la fine
del libro) discuteremo del ruolo dell'amigdala, del nervo vago e di come bilanciare il
sistema nervoso simpatico e quello parasimpatico con dei semplici esercizi per dare la
possibilità alle surrenali di calmarsi e rigenerarsi.
Il corpo è programmato per reggere una certa quantità di stress, basta che abbia
l'opportunità di scaricarlo durante il giorno prima di andare a dormire. Il problema avviene
quando c'è un accumulo continuo di stress senza gli stacchi quotidiani di scarico. Lo stress
produce una cascata di citochine infiammatorie, aumentando lo stress ossidativo, che come
conseguenza abbassa il livello di antiossidanti nel corpo e porta all'insorgere
dell'infiammazione.
Ad un certo punto si vive in una situazione cronica, a volte senza nemmeno accorgersene,
ma notiamo che i pensieri volano a mille (anche la notte), ci riempiamo di troppi impegni,
subentra l'insonnia, perdiamo motivazione, il cuoio capelluto diventa teso ed riceve meno
sangue, cadiamo in depressione o viviamo attacchi di panico, e i capelli sembrano fare a
gara di chi cade per primo. Questa situazione si chiama appunto stanchezza surrenale.
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Uno stress forte ed improvviso spesso è dovuto ad un evento emotivo molto importante e
può far cadere centinaia di capelli in fase di riposo (telogen effluvium acuto). I capelli si
rifugiano nella fase di telogen e bloccano ogni attività, dopo tre mesi saranno perduti, ma
non sarà danneggiata la struttura del follicolo che finito il momento di stress, sarà pronto
per un nuovo ciclo.
Se lo stress è meno intenso e più costante nel tempo avremo invece un telogen effluvium
cronico, la perdita sarà meno importante, ma sarà anche più difficile risolvere il problema.
Anche questo stato viene definito come stanchezza surrenale. Questi due tipi di telogen
effluvium contribuiscono non poco a velocizzare l'evoluzione della calvizie comune. Il
follicolo tende ad accelerare ulteriormente il suo ciclo e i capelli nella fase di telogen
aumentano notevolmente. Spesso non riescono neanche a passare alla fase di riposo e
cadono nella fase di crescita diventando sempre più piccoli e sottili.
Il problema della caduta dei capelli inizia o si aggrava poi con lo stress cronico, quindi
andiamo a conoscere più da vicino la stanchezza surrenale, ovvero la causa fisica
principale per sintomi molto diffusi come stanchezza cronica, ansia, insonnia, problemi di
erezione, frigidità, problemi tiroidei e metabolici, invecchiamento precoce, ed ovviamente di
alopecia.
Non si Scherza con la Stanchezza Surrenale
Le ghiandole surrenali sono situate sopra i reni e svolgono un importante ruolo di
secrezione ormonale nel corpo di oltre 50 ormoni
fra cui la epinefrina (l'adrenalina), il cortisolo, il
DHEA, il progesterone ed il testosterone. Avendo
un ruolo così importante, esse sono responsabili
per la produzione energetica, per l'equilibrio dei
fluidi e degli elettroliti e per l'immagazzinamento
dei grassi.
Se le ghiandole surrenali sono in salute, riescono a
convertire l'inattivo T4 nell'attivo T3 della tiroide. È
fondamentale trattare le surrenali prima di iniziare a curare la tiroide, poiché se cerchiamo
di stimolare la produzione ormonale della tiroide mentre le surrenali sono ancora
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affaticate, si rischia di peggiorare la situazione. Secondo il dott. Nikolas R. Hedberg, una
volta recuperate le funzioni vitali delle surrenali non occorre più trattare direttamente la
tiroide, che si ottimizza ed equilibra da sola grazie alla ristabilita omeostasi ormonale. Altri
medici invece suggeriscono di trattare anche la tiroide, ma tutti sono d'accordo nel trattare
al stanchezza surrenale.
La perdita della libido sessuale è comunemente associata alla stanchezza surrenale
probabilmente a causa di una produzione ridotta di testosterone nelle surrenali, e dal punto
di vista del corpo è logico capire perché: quando siamo sotto molto stress (reale o
immaginario che sia), non è un buon momento per investire in attività sessuali, perché la
nostra energia deve essere usata per la sopravvivenza.
Purtroppo la salute delle ghiandole surrenali rappresenta un paradosso in quanto
produttori dell'adrenalina, esse sono i gestori dello stress, ma sono anche le prime
ghiandole che crollano dopo un periodo lungo ed intenso di stress. Inoltre gli eventi o i
pensieri ansiosi sono pure cumulativi nel tempo, e se non si interviene seriamente, si rischia
di arrivare all'esaurimento surrenale (chiamato erroneamente esaurimento nervoso) in cui
non si riesce a stare in piedi più di qualche ora al giorno.
Il dramma è che i medici raramente riescono a diagnosticare la stanchezza surrenale,
perché all'università purtroppo imparano solo a cercare estremi casi di malfunzionamento
surrenale come il Morbo di Addison o la Sindrome di Cushing. Anche in questi casi
solitamente la cura è un farmaco, che purtroppo per il corpo potrebbe essere una tossina,
ed uno dei compiti per guarire dalla stanchezza surrenale è disintossicarsi da tutti i tipi di
veleni accumulati nell'arco della vita.
Per fortuna esistono modi abbastanza semplici per verificare se stiamo soffrendo di
stanchezza surrenale, quindi iniziamo con elencare alcuni tipici sintomi:
stanchezza al risveglio e non riusciamo ad ingranare fino alle 10 anche se ci siamo
alzati alle 7 o alle 8;
sonno o stanchezza mentale pomeridiana dalle 14 alle 16;
energeticamente carichi verso le 18 dopo la pesantezza del primo pomeriggio;
sonno fra le 21 e le 22, ma resistiamo dall'andare a dormire;
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altra carica „energetica“ che parte dalle 23 alle 1 di notte, quando poi finalmente
riusciamo ad addormentarci;
voglia di cibi salati e grassi;
incremento o peggioramento dei sintomi mestruali;
costante lieve depressione;
stanchezza cronica generale;
ridotta capacità di reggere lo stress;
debolezza muscolare e fisica;
più soggetti alle allergie;
giramenti di testa dopo esserci alzati da una posizione seduta o distesa;
ridotta libido sessuale/frigidità;
sbadigli ricorrenti;
difficoltà a gestire alimenti ricchi di potassio o di carboidrati amenoché non siano
accompagnati da grassi e da proteine;
dipende da occhiali da sole: la sensibilità alla luce solare indica un problema
surrenale causato da uno sbilanciamento cronico nel rapporto sodio/potassio, che
inibiscono le pupille di rispondere correttamente alla luce più chiara. Sforzarsi di
uscire sotto il sole senza gli occhiali oscuranti ci rafforza le surrenali;
parte bassa delle gambe perde peli a zone;
inspiegabile dolore al fondo schiena o alle ginocchia;
difficoltà a reggere il freddo;
circolazione sanguigna rallentata o sotto tono;
bassi livelli di zuccheri (ipoglicemia)
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pressione bassa;
bassa autostima legata al sentire poca energia;
livelli bassi di acido cloridrico;
tendenza alla costipazione;
bisogno di più ore di sonno, ma che sembrano non bastare mai;
paure legate all'energia bassa, secondariamente ad una tossicità da rame;
ridotta resistenza alle infezioni;
dermatite seborroica;
aumento di peso;
mente molto attiva;
problemi intestinali.
Altri due sintomi molti comuni con la stancezza surrenale sono la ipoglicemia e
l'ipotiroidismo.
Inoltre possiamo verificare se soffriamo di stanchezza surrenale seguendo i seguenti test:
1. il segnale di Ragland (test per la pressione sanguigna – occorre avere un misuratore
della pressione): misurare la pressione mentre si è seduti, poi alzarsi e misurarsi
immediatamente la pressione una seconda volta. Il prima pressione sistolica dovrebbe
aumentare di 8-10mm, altrimenti probabilmente soffriamo di stanchezza surrenale (SS).
2. l'esame della dilatazione delle pupille: guardarsi nello specchio e puntare una torcia
accesa verso una pupilla dell'occhio, che dovrebbe contrarsi. Se dopo 30 secondi rimane la
stessa, o peggio, si dilata, è molto probabile che soffriamo della SS.
3. premere sulle ghiandole surrenali, che si trovano sopra i reni, e se fanno male può
essere un'altra conferma che soffriamo di SS;
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4. eseguire un semplice test online del dott. James L. Wilson: qui è in inglese e qui in
italiano grazie al traduttore Google, anche se certe traduzioni sono purtroppo
incomprensibili.
Secondo il dott. Lawrence Wilson si può diagnosticare la stanchezza surrenale attraverso un
mineralogramma (esame dei capelli), che probabilmente è l'esame più preciso di tutti.
Questi sono le indicazioni da controllare:
1. Ossidazione molto lenta a causa del rapporto calcio/potassio superiore di 200
(l'ideale è 4, ma se superiore non va cmq bene).
2. Rapporto sodio/potassio sotto il 2. Se il rapporto è molto basso, la gravità della
stanchezza surrenale si moltiplica.
3. Livelli di sodio minori del 11 mg%.
4. Livelli di potassio minori del 5 mg%.
5. I tre bassi macronutrienti, ovvero quando tre dei quattro macrominerali (calcio,
magnesio, sodio and potassio) sono più bassi rispetto
ai loro valori ideali che sono rispettivamente di 40 mg%, 6 mg%, 25 mg% e 10 mg%)
6. I quattro bassi macronutrienti, ovvero quando tutti i quattro macrominerali sono bassi. In
questo caso la gravità della stanchezza surrenale raddoppia.
7. Livelli di fosforo minori del 12 mg%. Fosforo meno di 10 potrebbe essere un indicatore
di stanchezza surrenale raddoppiata.
8. Lo schema della "povera eliminazione", con almeno tre valori bassi di metalli
rappresentano la stanchezza surrenale. In caso di sei valori bassi
rappresentano una stanchezza surrenale raddoppiata. I minerali da verificare sono rame,
ferro, manganese, piombo, mercurio, cadmio, arsenico e nichel.
Un altro esame valido sembra essere l'esame salivare del cortisolo fatto in 4 diversi
momenti della giornata, praticato anche dal dott. Raul Vergini, che al momento l'unico che
ho trovato esperto in questa materia in Italia.
Ma quali sono le cause della stanchezza surrenale?
Secondo i più noti medici specializzati nella cura della SS come il dott. Lam, dott. James L.
Wilson, ed il dott. Lawrence Wilson, le cause più importanti sono connesse con stress
eccessivo al lavoro o in famiglia, alimentazione sbagliata, intossicazione dal troppo
inquinamento ambientale, l'uso di stimolanti, masturbazioni eccessive, ricerca costante di
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eventi/sport adrenalici, infezioni croniche, mancanza di contatto con la natura e troppa
presenza di campi elettromagnetici dovuto ai cellulari, computer e Wifi, ed infine la
debolezza surrenale congenita, ovvero ereditata dai genitori. Io aggiungerei pure dannoso
giocare per ore al giorno i videogiochi violenti ed il guardare troppi film horror, di violenza,
di guerra e di azione sanguinolenta. Il problema vizioso in questi casi è che la stanchezza
surrenale impoverisce la varietà e la positività del nostro vissuto emozionale, stimolandoci
alla ricerca di emozioni sempre più forti per sopperire questa mancanza, ovviamente
peggiorando così ulteriormente la situazione.
Guarire la SS tramite un programma nutrizionale personalizzato, l'uso di integratori di tipo
multi, con erbe adattogene (ashwagandha, rhodiola, radice di liquirizia, ginseng siberiano
ed altri – erbe che si trovano nel negozio Fitoplus) e di supplementi a supporto surrenale, è
possibile, ma sicuramente è un processo di recupero abbastanza lungo e a volte
complesso.
Tale complessità secondo me deriva anche dalla cosìdetta „reazione paradossale“, che
avviene quando una sostanza ha l'effetto opposto di quello atteso. Un esempio può essere
quando un antidolorifico causa un aumento del dolore oppure con un erba adattogena,
che dovrebbe ridurre lo stress, invece l'aumenta. I medici con molti anni di esperienza
clinica alle spalle sono coscienti di queste particolari alterazioni. In generale è stato notato
che più avanzata è la stanchezza surrenale, più frequentemente si manifesta la reazione
paradossale.
La stessa reazione può succedere con alcuni nutrienti che possono essere adatti per un
corpo, ma non necessariamente per un altro a cui può perfino risultare tossico. A volte
queste reazioni paradossali possono avvenire subito, ma a volte anche dopo settimane o
mesi. Può succedere che assumendo anche integratori naturali uno abbia un
peggioramento dei sintomi per alcuni giorni o settimane, seguito poi da un immediato
miglioramento, per poi ricadere nello stato di stanchezza cronica. In questi casi il corpo
attraversa fasi di instabilità omeostatica caratterizzata da intensi saliscendi fisici ed emotivi,
che possono portare a malattie e sintomi molto più gravi. Ricordiamoci che stiamo
parlando soprattutto di casi con uno stato grave di stanchezza surrenale, mentre chi soffre
di una leggera stanchezza surrenale, troverà già benefici con erbe adattogene, riposo
adeguato, con la disintossicazione (soprattutto colon e fegato) ed un'alimentazione più
sana.
Come trattare la stanchezza surrenale?
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Se non trattiamo con successo la SS non potremo mai gioire pienamente nel e del nostro
corpo, perché soffriremo sempre delle conseguenze costanti di uno squilibrio ormonale.
Ecco dei suggerimenti per trattare la SS secondo il dott. James L. Wilson:
− alimentarsi con cibi integrali e mangiare proteine ad ogni pasto;
− evitare i fast food;
− bere acqua di alta qualità;
− mangiare cinque o sei porzioni di verdure ogni giorno, anche come spremute;
− evitare la farina bianca e il grano raffinato in generale;
− aggiungere sale integrale ed eliminare quello raffinato;
− prendere dai 2,000 fino ai 5,000 mg di vitamin C al giorno (attenzione, si riferisce a
quella sintetica che viene assorbita male – se consumate quella biologica ed integrale
nè occorre meno, nda);
− assumere un valido integratore del complesso delle vitamine B;
− prendere un olio di pesce di alto livello;
− aggiungere l'estratto della radice di liquirizia e alghe alla vostra dieta;
− disintossicare il corpo ed andare in sauna ad infrarossi;
− sostituire i prodotti chimici per la casa con quelli naturali;
− stare un po' sotto il sole ogni giorno;
− fare qualcosa di divertente ogni giorno;
− riposare un sacco ed andare a dormire entro le 22.30; quando possibile, dormire
fino alle 9.00 di mattina;
− ridere;
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− attività fisica (non estenuante o estrema, nda)
− minimizzare lo stress;
− eliminare o evitare le persone negative nella nostra vita;
− riprendersi la propria vita in mano.
Alla lista sopra aggiungerei anche un incremento di assunzione di sale integrale, in quanto
mangiare poco sale e bere elevate quantità di acqua crea stress alle surrenali, perché in
questo caso devono trattenere più sale possibile a causa del sangue che diventa troppo
diliuto. Uno dei modi più semplici per mantenere sane le surrenali è di consumare mezzo
cucchiaino di sale rigorosamente integrale (quindi ricco di minerali e di elettroliti) con un
grande bicchiere d'acqua ogni mattina. Il sale rimuove lo stress dalle surrenali.
Nonostante questi siano i consigli del dott. Wilson, sia lui che diversi altri medici
specializzati nel trattamento della stanchezza surrenale fanno uso di particolari integratori
per il supporto surrenale preparati insieme ad altre vitamine e sostanze naturali. Questi
integratori solitamente rappresentano la base della terapia surrenale e offrono i primi
risultati in poco tempo.
La guarigione della SS non avviene in maniera improvvisa e nemmeno in modo graduale e
lineare, ma con miglioramenti e poi peggioramenti continui (sembra di essere su
un'altalena), ma col tempo la qualità di vità aumenta ed il „sali scendi“ è sempre meno
percettibile, finché non si guarisce totalmente.
Sempre secondo il dott. James L. Wilson, se il programma „anti SS“ viene preso
seriamente, si può guarire dai 6 ai 9 mesi da una SS lieve, dai 12 ai 18 mesi da una SS
moderata, e fino ai 24 mesi per una SS grave.
Nonostante questi siano i consigli del dott. Wilson, sia lui che diversi altri medici
specializzati nel trattamento della stanchezza surrenale fanno uso di particolari integratori
per il supporto surrenale insieme ad altre vitamine e sostanze naturali. Questi integratori
solitamente rappresentano la base della terapia surrenale e offrono i primi risultati in poco
tempo. Si tratta dei purtroppo poco conosciuti estratti ghiandolari.
Gli estratti ghiandolari sono stati usati da oltre 100 anni con successo per una varietà di
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condizioni come la stanchezza surrenale, astenia, asma, raffreddori, scottature, tosse,
dispepsia, Morbo di Addison (in fase iniziale), ipotensione, infezioni, malattie contagiose,
neurastenia, tubercolosi, vertigini e vomito durante la gravidanza. (Harrower, 1939, pag.
19-22)
Storicamente ed in molte cliniche moderne, le preparazioni con estratti di cellule surrenali
sono state usate in maniera profusa e sono considerate il più importante aspetto del
trattamento. Il primo utilizzo degli estratti surrenali risalgono al 1898 quando Sir William
Osler somministrò una preparazione cruda di cellule surrenali ad una persona col Morbo
di Addison. In commercio dal 1918, gli estratti ghiandolari del surrene sono stati una valida
e potenta forma di cura per migliaia di medici per il trattamento della stanchezza surrenale.
Attorno al 1950 è stato scoperto il cortisolo sintetico, che inizialmente sembrava produrre
risultati molto più veloci ed efficaci rispetto agli estratti surrenali. Molti medici sono passati
all'uso del cortisolo sintetico e dei suoi derivati per trattare gli stessi sintomi, che
precedentemente trattavano con gli estratti ghiandolari. Sforunatamente per i pazienti,
anche i margini di profitto erano molto più alti con i corticosteroidi sintetici, e conquistarono
subito il mercato farmaceutico con successo. Dopo pochi anni si resero conto dei notevoli
danni collaterali dei sintetici, ma ormai l'industria farmaceutica non voleva più tornare
indietro: i profitti erano alle stelle. Per assicurare la loro posizione sul mercato, hanno
cercato di discreditare gli estratti ghiandolari e di rimuoverli dal commercio. Per fortuna
questi preziosissimi estratti, che non provocano alcun effetto collaterale negativo, sono
tutt'oggi disponibile presso rare aziende.
Gli estratti surrenali sostengono, fortificano e ripristinano le normali funzioni surrenaliche;
l'attività surrenale migliora e riescono a guarire. Gli estratti di cellule surrenali non sono
ormoni sostitutivi, perché contengono le sostanze essenziali per la riparazione delle
ghiandole surrenali, come gli acidi nucleici (RNA e DNA delle cellule surrenali) e tutte le
sostanze vitali per il normale funzionamento delle surrenali, ma contengono solo minuscole
quantità di ormoni surrenalici.
Il negozio Fitoplus ha a dispozione prodotti con estratti ghiandolari di altissima qualità, che
ho inserito nel protocollo per trattare la SS qui sotto.
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Il Protocollo per Trattare la Stanchezza Surrenale
Il protocollo per trattare la SS si basa sull'esperienza clinica di vari medici e sulla storia clinica
di oltre 100 anni con gli estratti ghiandolari, nonché sulla mia esperienza personale. Per
scoprire qual'è il nostro ottimale dosaggio degli estratti surrenalici, dobbiamo misurare la
temperatura del corpo tramite il cosìddetto “Test della Temperatura Basale“ del dott. Broda
Barnes (già descritto nel capitolo „Un Parametro Vitale: il Metabolismo“) e tramite l'ascoltare il
proprio corpo.
La misurazione mattutina è quella più precisa per la tiroide, ma per verificare lo stato delle
surrenali, dobbiamo misurarci la temperatura 4 volte al giorno:
1. prima cosa il mattino
2. prima del pranzo
3. prima della cena
4. prima di andare a dormire
Notatevi i risultati in un quaderno. Misuratevi quanto possibile in uno stato di calma.
Non è raro vedere persone con temperature basali addirittura di 35,5°C – 35,8°C, cioè ben
un grado centigrado in meno del normale, o con sbalzi di temperatura di 1°C durante la
giornata.
Ecco il protocollo SS:
Iniziare con il Adrenavive III Bovine Adrenal prendendo una capsula 3 volte al giorno (al
risveglio, a pranzo e a cena), mentre a chi crea eventuali disturbi al sonno si suggerisce di
prendere la terza capsula non oltre le 16.00. Alcune persone dormiranno meglio prendendo
una capusla prima di andare a dormire, altri dovranno prenderla nel pomeriggio perché
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altrimenti si sentono troppo carichi di energia. Continuare con questo dosaggio per un
minimo di 3-5 giorni. Se sentite troppa energai, nervosismo, agitazione, allora significa che
dovete ridurre la dose e consiglio di prendere metà capsula 3 volte al giorno (potete anche
inziare con questo dosaggio e poi passare a 3 capsule intere al giorno).
Se non vi sentite ai vostri livelli ottimali, allora occorre aggiungere il Adrenavive II Bovine
Adrenal, che contiene anche estratti ghiandolari della pituitaria e della pineale. Aggiungere il
dosaggio di una capsula tre volte al giorno, quindi 6 capsule in totale: 3 capsule di
Adrenavive III Bovine Adrenal e 3 capsule di Adrenavive II Bovine Adrenal. Mantenete questa
dose per altri 3-5 giorni e poi aumentare di una capsula del Adrenavive II Bovine Adrenal se
necessario. Non occorre superare le 3 capsule al giorno del Adrenavive III Bovine Adrenal.
Se sentite di aver superato il vostro limite, ridurre la dose fino a quando vi sentite nuovamente
bene. Continuate ad annotare i cambiamenti e la temperatura corporea. Se avete raggiunto
quattro capsule 3 volte al giorno, per un totale di 12 capsule Adrenavive II Bovine Adrenal
avete raggiunto il limite massimo dei dosaggi.***
Comunque è raro arrivare a dosaggi così alti – nella maggioranza dei casi si consumano
fino a 5 capsule al giorno.
L'importante è mantenere il vostro dosaggio per almeno 3-5 giorni prima di incrementare di
una capsula. Dopo un eventuale incremento, mantenere quel dosaggio sempre per altri 3-5
giorni per verificare gli effetti. Se avete preso un dosaggio troppo alto potreste sentirvi agitati,
tesi o nervosi, come se aveste bevuto troppo caffè – basta tornare alla dose precedenti e tutto
tornerà come prima.
Questa cura è completa in sè perché contiene anche vitamine e minerali (non occorre
prendere altri integratori) e non è eterna, quindi è possibile liberarsi dall'uso dagli estratti
ghiandolari. La quantità delle capsule da assumere quotidianamente e la lunghezza del
trattamento dipende da quanto grave era la nostra stanchezza surrenale. Se abbiamo ridotto
la quantità di stress nella nostra vita, migliorato l'alimentazione e ci prendiamo i giusti periodi
di riposo, possiamo provare a ridurre di poco il dosaggio e notare come ci sentiamo. Se ci
sentiamo bene, allora possiamo passare alla fase di mantenimento con integratori naturali
senza estratti ghiandolari.
***chi soffre di sovrappeso o di obesità dovrebbe anche assumere contemporaneamente
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estratti ghiandolari tiroidei, ovvero il Metavive II Porcine Thyroid, altrimenti si rischia di non
trovare mai il dosaggio giusto, perché la tiroide è troppo compromessa per „allinearsi“ al
nuovo livello di funzionalità ed energia delle surrenali e quindi può ridurre gli effetti benefici
del trattamento.
NOTA IMPORTANTE: non assumere estratti ghiandolari se non avete una conferma
diagnostica del problema da un medico.
La Tecnologia dei Battiti Binaurali
A parte cercare aiuto in un terapeuta e sforzarsi nel prendersi degli stacchi quotidiani
(facendo cose dove si prova piacere e non stressarsi con p.es. 1 ora di cyclette – amenochè
non siete appassionatissimi di cyclette, altrimenti questo è di nuovo stress), anche uno
strumento speciale potrebbe venirci in aiuto. Anni fa ho scoperto una tecnologia particolare
che si basa sui battiti binaurali. Si tratta di frequenze acustiche percepite sotto la soglia
della percezione umana, che riescono a ridurre notevolmente lo stress, agendo sulle onde
cerebrali ed allineandole con uno stato meditativo profondo.
La meditazione come la preghiera fa parte ormai di argomenti studiati anche presso la
Harvard Medical School, e grazie allo sviluppo di tecnologie avanzate come la PET
(positron emission tomography), gli scienziati hanno iniziato ad osservare i processi
neuronali degli yogi durante meditazioni profonde. Questi studi hanno rivelato che quando
si è in profonda meditazione, e si è intenti a fare solo una cosa alla volta, nel qui e ora con
tutto il proprio essere, i due emisferi del cervello si sincronizzano, ed ecco che come
esperienza si vive uno stato di pace, di gioia senza motivo, di beatitudine e ci si sente
connessi con l'universo.
Esistono molti cd in commercio contenenti battiti binaurali e con frequenze simili: io ne ho
provati parecchi, ciascun tipo per alcuni mesi (Holosync, Perfect Meditation, LifeFlow e altri).
Questa tecnologia offre un metodo preciso di duplicazione dello stato vibrazionale della
mente dei meditatori esperti. I benefici di questi programmi includono una profonda e
duratura pace interiore, una maggiore chiarezza mentale, più consapevolezza di sè, a volte
arrivano a galla vecchi traumi, una maggiore connessione con la vita, e soprattutto più
gioia e felicità nell'essere semplicemente vivi.
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In altre parole, questa tecnologia permette di accedere a stati interiori senza la fatica di
dover meditare per anni e anni. Di per sè lo trovo un concetto poco favorevole a lungo
termine perché può alimentare la pigrizia, la passività e può creare una certa dipendenza
in quanto crea sensazioni molto piacevoli, ma dall'altra parte potrebbe favorire il
ritrovamento di una strada per la soluzione di un problema, o un trampolino di lancio verso
nuove esperienze e consapevolezze. Alla fine, tutte le strade portano a Roma.
Ma come funziona esattamente?
Prima di capire il funzionamento dobbiamo prendere in considerazione le cellule nervose
nel nostro cervello, generatori instancabili di impulsi elettrici che fluttuano ritmicamente
creando onde cerebrali, i quali sono strettamente correlati con il nostro stato mentale,
emotivo e fisico. Per misurare queste onde si utilizza l’elettroencefalogramma, che ci indica
un tracciato delle frequenze, che solitamente sono al di sotto dei 30Hz.
Le frequenze chiamate onde si possono classificare in 4 stati:
onde Delta da 0,5 a 4Hz —> corrispondono al sonno profondo
ondeTheta da 4 a 8 Hz —> corrispondono o sonnolenza o primo stadio del sonno
onde Alpha da 8 a 12 Hz —> corrispondono ad uno stato di rilassamento vigile
onde Beta da 13 a 30 Hz —> corrispondono ad uno stato di allerta e di concentrazione
La frequenza dominante nell’elettroencefalogramma determina in quale stato il cervello si
trova. Se l’ampiezza delle onde alpha è più alta
delle altre, si dice che il cervello si trova nello
stato Alpha. Se soffriamo d’insonnia significa che
il nostro cervello non riesce a scendere di
rilassamento e a rimanere nello stato Theta o
Delta. Lo stress, la paura, la rabbia repressa,
l’elettrosmog, ecc. rafforzano sempre di più lo
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stato Beta nel cervello così finiamo per stare “cronicamente“ sintonizzati sulle frequenze di
allerta e di non riposo. Sicuramente è fondamentale ridurre lo stress e lasciar andare le
emozioni represse, ma non sempre è facile ed immediato; ecco allora che la tecnologia
può venirci incontro, inducendo il cervello a sintonizzarsi nuovamente sulle onde Theta e
Delta semplicemente ascoltando della musica piacevole una volta al giorno. Il cervello così
verrà allenato a rimanere nelle onde da sonno e il riposo diventerà più profondo.
I suoni contenuti nel cd che abbiamo menzionato rallentano le onde cerebrali dallo stato
beta a quello alfa fino a quelli theta e delta, stimolando un migliore equilibrio e sincronia
tra i due emisferi. In pratica il programma gradualmente dà degli stimoli specifici al
cervello, che per adattarsi si ristruttura esattamente come quando si va in palestra e lo
sforzo spinge il corpo a diventare più forte. Il cervello come risposta allo stimolo si
riorganizza ad un livello più “alto“ e crea nuovi passaggi neuronali che connettono e
migliorano la comunicazione fra i due emisferi cerebrali: questo nuovo stato viene
chiamato dagli scienziati “whole–brain functioning“ (funzionamento dell'intero cervello
simultaneamente).
Per chi fosse interessato ad approfondire questo argomento, consiglio di visitare di
guardare l'affascinante video della scienziata Jill Taylor.
Di tutti i prodotti che ho provato con questa tecnologia, il migliore con effetto antistress,
quindi utile per la cura dei nostri capelli, era quello di Holosync. Ecco alcuni benefici tratti
dal sito che si possono avere con un uso quotidiano:
• provare un profondo e duraturo stato di rilassamento;
• migliorare le nostre performance mentali, la memoria, le capacità di apprendimento;
• risolve i problemi di insonnia;
• vincere lo stress, l'ansia, la depressione e provare una piacevolissima sensazione di
calma ed autodeterminazione;
• rispondere alle nuove sfide con maggiore entusiasmo e grinta;
• raggiungere i propri obiettivi più facilmente e senza le solite sensazioni di ansia e
stress. Correre i rischi necessari al raggiungimento del successo non sarà più fonte di
paura; i buoni risultati cominceranno a premiarti senza sforzi;
• aumentare naturalmente la produzione di DHEA, l'ormone della longevità e
permettere quindi un rallentamento del processo di invecchiamento cellulare;
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• usufruire dell'affiancamento e della formazione dei nostri tecnici durante l'intero
corso...
• stimolare efficacemente lo stato di "whole brain functioning", così definita dagli
scienziati, come la sincronizzazione dei due emisferi cerebrali, conducendoti ad uno
stato di massima performance mentale.
Recenti ricerche riportano come la tecnologia di Holosync sia in grado di regolare
consistentemente la produzione di altri tre importanti ormoni, sempre legati all'aumento
della longevità della vita e del benessere, ed alla diminuzione dello stress: il cortisolo, il
DHEA e la melatonina.
Il cortisolo è l'ormone dello stress (quando un soggetto è stressato ne produce grandi
quantitativi): più un individuo ne produce, più si sentirà stanco e debilitato fisicamente e
mentalmente, quindi potrà essere più facilmente vulnerabile alle malattie e alla perdita di
capelli. Il DHEA agisce da scudo contro gli altri ormoni nocivi legati allo stress (come ad
esempio il cortisolo); ecco un altro perchè, avanzando con l'età e producendo meno DHEA,
il nostro organismo diventa più vulnerabile allo stress e alla perdita di capelli.
Uno studio pubblicato sul giornale scientifico New England Journal of Medicine (December
11, 1986) indicava che un aumento di 100 microgrammi per decilitro di sangue di DHEA,
consente di ridurre del 48% la mortalità per malattie cardiovascolari, e consequentemente,
una riduzione del 36% della mortalità in generale.
L'ormone melatonina diminuisce avanzando con l'età e, dal momento che durante il sonno
avviene la produzione di molti ormoni importanti per la nostra salute, i problemi di
insonnia possono diminuire sensibilmente il livello di qualità della nostra vita, ed
aumentare velocemente il processo di invecchiamento, ma soprattutto non permettono un
fondamentale processo di disintossicazione e di rigenerazione.
Come influisce la Holosync sulla produzione di questi tre ormoni? Secondo il sito ufficiale,
in soli 3 giorni più del 68% delle persone aumentano i livelli di DHEA, con un aumento
medio del 43%. Alcune persone addirittura del 90%. Il cortisolo è diminuito mediamente del
48%, con dei positivi e considerevoli cambiamenti per il 68% delle persone in esame, fino
ad arrivare a dei picchi di successo dell'87%. I livelli di melatonina sono aumentati
mediamente del 97%, con rilevanti cambiamenti nel 73% delle persone.
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Questo significa che utilizzare Holosync, non soltanto dovrebbe diminuire notevolmente lo
stress, regolando le sorgenti biochimiche dello stesso, ma dovrebbe anche rallentare il
processo di invecchiamento ed aumentare il benessere e la longevità. Il programma
Holosync viene venduto su cd suddivisi in varie parti per un totale di 13 livelli. Ogni livello
allena la mente a sincronizzarsi ad una frequenza sempre più bassa, cioè mantiene il
soggetto più vicino alle onde delta. Nonostante tutto suoni molto bello, a mio parere basta
comprare il primo cd ed usarlo finché si sente di averne bisogno. I livelli successivi offrono
la possibilità di avere maggiori benefici, e in certi casi di vere trasformazioni o di guarigioni
(fare una ricerca su google su Holosync e leggere i vari forum sull'argomento), ma come
avevo già accennato prima, l'uso quotidiano dell'apparecchio potrebbe sviluppare una
certa passività e pigrizia, quindi valutiamo l'acquisto anche a secondo del nostro carattere:
se siamo iperattivi o irascibili, probabilmente ne traeremo più beneficio rispetto a chi ha già
un carattere più morbido.
La mia esperienza con Holosync riguarda l'ascolto: mi è stato difficile fare altro con la
mente se non lasciarmi attraversare da un rilassamento e un piacere molto intenso. I
benefici promessi dalla Holosync si sentono già durante il primo mese d'uso, soprattutto per
quanto riguarda il sonno. Raggiunto questo punto ognuno deve ascoltarsi dentro e
chiedersi se questo strumento è qualcosa che farà o non farà parte del suo cammino. Se
per caso sentiamo di sì, e vogliamo fare tutti i livelli, in questo caso suggerisco di valutare
un altro programma.
Per la mia esperienza il cd migliore e più completo era quello di Perfect Meditation, che
viene offerto in due versioni: uno con i canti tibetani e uno con i suoni della natura. L'autore
sostiene che quelli tibetani sono leggermente più efficaci grazie ai mantra eseguiti da veri
maestri tibetani. Personalmente credo che la scelta dovrebbe essere piuttosto basata sui
gusti personali e sul proprio sentire, poiché dobbiamo tenere presente che questo cd
andrebbe poi ascoltato ogni giorno e nella nostra cultura abbiamo abitudini diverse.
Fra tutti i programmi provati, il Perfect Meditation era l'unico che già dai primi livelli mi
portava in superficie emozioni represse, infatti la mia esperienza con questo cd era
parecchio intensa: all'inizio ho creduto che fosse addirittura negativo, perché era l'unico cd
che mi metteva in contatto con una forte contrazione viscerale mixata con ansia,
aggressività e paura, che non mi faceva dormire la notte. Quando sono arrivato al 4°livello
(i cd sono suddivisi in livelli come in Holosync) ho smesso perché non riuscivo più a gestire
me stesso. Oggi invece, nonostante non usi più questa tecnologia, riconosco che in verità il
cd mi costringeva ad affrontare profondi ed antichi blocchi interiori connessi con l'amigdala
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e con il sistema nervoso simpatico, ma allora non ero ancora pronto per riconoscerli e
guarirli (impareremo come nel capitolo “Metodo NatAliash“). L'aspetto più curioso è che
alcuni anni dopo ho affrontato e risolto proprio quei blocchi che il cd mi aveva fatto
percepire molto tempo prima.
Ho raccontato questa breve esperienza per avvertirvi che questi cd sono molto efficaci e
possono portare a galla vissuti rimossi dalla coscienza, cosa che può diventare un disagio
nel caso non sappiamo come risolverlo. Per fortuna basta smettere di ascoltarlo e dopo
max 48 ore tutto torna alla normalità. Ovviamente la Perfect Meditation è solo uno
strumento di supporto e non sostituisce il lavoro su noi stessi, però potrebbe essere una
piccola parte del nostro viaggio verso l'obiettivo benessere. L'unico svantaggio è che il cd
dura 60 min (anche Holosync), e non è sempre facile trovare quel tempo ogni giorno.
Questa tecnologia è stata ideata per sostenere il benessere dell'uomo, ma ne esistono
alcune come i videogiochi violenti che provocano effetti tutt'altro che benefici. Il
Dipartimento di Psicologia dell'Università dello Stato di Iowa ha pubblicato uno studio sui
danni psicologici negli adulti mentre giocano in ruoli aggressivi. La ricerca ha rivelato negli
uomini in forte aumento di adrenalina dopo pochi minuti di gioco, e sono stati anche
riscontrati aumenti di ostilità e di libido sessuale. Questa reazione può essere tradotta in
una maggiore produzione di testosterone e di DHT, poichè una forte presenza di adrenalina
con atteggiamenti aggressivi sono riconducibili a chi ha alti livelli di DHT. La stessa cosa
vale quando guardiamo film d'azione, di guerra, per non parlare dei film d'orrore.
Sicuramente il corpo userà un po' di DHT, ma se noi la produciamo come se fossimo sotto
attacco e se la mente è iperstimolata nella reazione naturale al pericolo “combatti o fuggi“,
non riusciremo a smaltire la quantità eccessiva di ormoni negativi e produrremo altro DHT,
oltre a quello che già produciamo a causa dello stress quotidiano. Ciò non significa che sia
vietato guardare la partita di calcio la domenica, ma urlare come un aquila se l'arbitro non
vede un fallo può essere più deleterio che liberatorio.
In verità uno dei motivi per cui l'umanità è così attratta dai film, notizie e videogiochi violenti
è perché ha una grande quantità di odio e di aggressività repressa, e quindi per affinità di
vibrazione guarda o gioca con cose che alimentano questa negatività interiore, nel vano
tentativo di scaricarle immedesimandosi nei protagonisti. Come abbiamo già visto, sono
proprio l'odio e l'aggressività repressa tra i grandi stimolatori della DHT a livello
psicoemotivo, perchè sovraccaricano di lavoro le surrenali. Cerchiamo di ridurre l'interesse
e il tempo che dedichiamo a questa violenza, e cerchiamo piuttosto di intraprendere un
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cammino di accettazione e perdono, che producono sicuramente più ormoni pro capelli.
Per quanto riguarda le tecniche antistress, ho creato il Metodo NatAliash che si basa sulla
guarigione dell'amigdala, il centro della sopravivenza nel nostro cervello, quello che attiva il
meccanismo „combatti o fuggi“, ed è quello che, se cronicamente attivo, porta alla
stanchezza surrenale. Guarita l'amigdala, si elimina la radice del problema.
Prima di finire il capitolo, all'inizio avevo accennato le erbe adattogene e nel caso di stress,
il loro profondo effetto rilassante naturale sulla mente, sulla psiche e sul corpo, senza
indurre uno stato di sonno o di troppa passività (si rimane in uno stato di allerta pacifica).
Cosa sono le erbe adattogene? Questo lo scopriremo nel capitolo dedicato ad esse; qui
vorrei solo presentarvi uno dei tanti prodotti ricchi di erbe adattogene, che ci permettono di
raggiungere velocemente uno stato di maggiore calma.
Il prodotto si chiama Tao in a Bottle, e non a caso è il prodotto più venduto di Dragon
Herbs (l'azienda produttrice) ed è anche uno dei miei prodotti preferiti. È un'eccezionale
formulazione adattogena realizzata con gli estratti concentrati di sei erbe toniche fra le
migliori al mondo: ginostemma, duanwood reishi, ginseng, ginseng siberiano
(eleuterococco), schisandra, rhodiola tibetana, astragalo e ginkgo biloba. In esso è
presente anche l'aminoacido L–teanina, naturalmente presente nel tè verde. La L–teanina è
un ingrediente unico che, se assunto nelle giuste dosi, ha una potente azione antistress.
Tao in a Bottle sviluppa un profondo rilassamento senza però provocare sonnolenza: può
essere utilizzato da tutti i soggetti attivi nello svolgimento delle normali attività quotidiane (o
notturne). Ma oltre la conquista dello stress, Tao in a Bottle ci permette di:
• migliorare le capacità di studio perchè promuove la concentrazione e la resistenza
mentale;
• migliora le performance atletiche e velocizza i tempi di recupero;
• diventare più aperto alle socializzazioni negli eventi o feste;
• riduce i sintomi della sindrome premestruale, i cambi d'umore, il dolore;
• migliora le prestazioni sessuali e la capacità di provarne piacere;
• incrementa la nostra adattabilità alla vita;
• aiuta a far funzionare meglio altre erbe (che vedremo in seguito);
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• sostiene la crescita spirituale ed il cammino verso l'illuminazione.
La Seria Minaccia degli Xenoestrogeniella “evoluta“ società moderna
siamo quotidianamente esposti ad
un'infinità di inquinanti e di additivi
chimici contenuti in spray, prodotti per la
casa, per la persona, per la pulizia, ecc., ed
un gruppo altamente dannoso e subdolo fra
questi sono gli xenoestrogeni (xeno significa
estraneo). Questi vengono anche chiamati
estrogeni mimici perché assomigliano
chimicamente al naturale estrogeno e si
attaccano a ricettori estrogeni sia nelle donne
che negli uomini. Di conseguenza queste
sostanze tossiche interferiscono nella
segnalazione ormonale, creando nel tempo forti scompensi ormonali, favorendo un rischio
elevato di malattie di ogni tipo.
N
Il problema maggiore è che i nostri corpi sono bombardati da queste sostanze per la
maggior parte del giorno. Se queste tossine non vengono prese in seria considerazione,
rischiamo di portarceli dentro per tutta la vita. Poiché la chimica sintetica non esisteva 75
anni fa, si potrebbe addirittura definire gli xenoestrogeni come la moderna epidemia, ed
infatti il pioniere dello studio sugli ormoni, il dott. John Lee, ha soprannominato il suo
effetto sul corpo umano come la “dominanza estrogenica“ 34 (troppi estrogeni nel corpo).
Ovviamente avere una dominanza estrogenica significa subire delle conseguenze: vediamo
cosa dice l'autore del libro “Passage to Power“, Leslie Kenton:
34 http://www.alternativementalhealth.com/articles/estogen.htm
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• “– Quando gli estrogeni non sono bilanciati dal progesterone, possono produrre un
aumento di peso, mal di testa, malumore, stanchezza cronica e perdita di interesse
per il sesso – che fanno parte della clinicamente riconosciuta sindrome premestruale.
• Non solo è stato ben stabilito che la posizione dominante degli estrogeni favorisce lo
sviluppo del cancro al seno grazie alla loro azione di proliferativi, ma stimolano
anche il tessuto della mammella e possono innescare la malattia fibrocistica del seno
– una condizione che svanisce quando il progesterone naturale è stato introdotto per
equilibrare gli estrogeni.
• L’eccesso di estrogeni implica un deficit di progesterone. Questo, a sua volta, porta
ad una diminuzione del tasso di formazione di nuova struttura ossea nel corpo della
donna ad opera degli osteoblasti – le cellule responsabili di questo lavoro. Sebbene
la maggior parte medici non ne sia ancora consapevole, questa è la causa primaria
dell’osteoporosi.
• La dominanza estrogenica aumenta il rischio di fibromi. Una curiosità sui fibromi è
che, indipendentemente dalle dimensioni, i fibromi comunemente si atrofizzano una
volta che la donna entra in menopausa e le ovaie non secernono più estrogeni. I
medici che utilizzano comunemente progesterone con i loro pazienti hanno scoperto
ad esempio che somministrare ad una donna progesterone naturale può portare i
fibromi ad atrofizzarsi.
• Nelle donne con la dominanza estrogenica durante le mestruazioni, se il
progesterone non segue il suo naturale andamento a picco e successiva diminuzione
ogni mese, lo sfaldamento ordinato della mucosa dell’utero non avviene e le
mestruazioni diventano irregolari. Questa condizione di solito può essere corretta
apportando modifiche allo stile di vita e con un prodotto a base di progesterone
naturale. Il medico può diagnosticare facilmente avendo una misurazione del livello di
progesterone nel sangue in certi periodi del mese.
• Il cancro dell’endometrio (tumore della mucosa uterina) si sviluppa solo in presenza di
dominanza degli estrogeni o estrogeni non bilanciati. L’uso dei progestinici di sintesi
può anche aiutare a prevenire, il che è motivo per cui un numero crescente di medici
non danno più estrogeni non–umani, senza la combinazione con farmaci progestinici
durante terapia ormonale sostitutiva. Tuttavia, tutti i progestinici sintetici hanno effetti
collaterali (e sono ASSOLUTAMENTE da evitare nda).
• L’accumulo di acqua e l’aumento intracellulare di sodio, che predispone una donna a
pressione alta o ipertensione, spesso si verificano in situazioni di dominanza di
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estrogeni. Questi, però, possono anche essere gli effetti collaterali dell’uso dei
progestinici. Una crema di progesterone naturale spesso risolve questo problema.
• Il rischio di ictus e malattie cardiache è aumentato drammaticamente quando una
donna è in una situazione di dominanza estrogenica.“
Nonostante ci siano opinioni contrastanti sugli effettivi danni degli xenoestrogeni, credo che dobbiamo semplicemente realizzare che oggi la concentrazione di queste tossine chimiche è dalle 100 alle 1000 volte superiore rispetto agli ormoni naturali del corpo. Anche se alcuni esperti dicono che i xenoestrogeni sono deboli, dobbiamo logicamente riconoscere che anche se fosse vero, averne in corpo una concentrazione almeno 100 volte superiore rispetto agli estrogeni normali, non può lasciarci indifferenti.
Sul sito Our Stolen Future possiamo leggere una lista aggiornata di sostanze tossiche (in inglese oppure in italiano tradotta da Google) che provocano effetti molto dannosi al nostro sistema endocrino.
Ecco cosa evitare nella nostra dieta e nel nostro ambiente per ridurre la dominanza estrogenica e per ridurre in generale le sostanze chimiche tossiche:
1. gli insetticidi, pesticidi e prodotti chimici per la cura del prato e dei fiori. Cerchiamo in google p.es. con “insetticida naturale“ per trovare alternative più sane. Stessa cosa vale per i prodotti di pulizia per la casa e per l'auto;
2. i prodotti con additivi chimici e conservanti;
3. prodotti in scatola, (meglio quelli in vetro);
4. animali allevati con l'uso di ormoni ad effetto estrogeno usati per aiutare tacchini, maiali, polli e mucche ad ingrassare prima e più velocemente. Se mangiamo questo cibo, è come se stessimo dando il comando al corpo di ingrassare. Stessa cosa vale per frutta e verdure – limitare alimenti trattati chimicamente e scegliere ove possibile cibo biologico;
5. non riscaldare gli alimenti nel forno a microonde in una ciotola di plastica o con l'involucro di plastica. Utilizzare piuttosto una ciotola di vetro o di porcellana;
6. prodotti venduti in contenitori di plastica come gelati, joghurt, acqua, ecc.
7. vernici e oli amenoché non siano ecologici e biologici;
8. protezione solare tranne quelli che dichiarano essere senza parabene ed additivi chimici;
9. creme viso, corpo, shampoo, doccia schiuma, sapone, profumi, lacche e solventi per
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unghie, tinture per capelli, deodoranti, deodoranti per l'ambiente, detergente per lavastoviglie e per lavatrice che non siano veramente bio e naturali (cercate valide alternative – esistono in Italia). Per motivarci in questa scelta, teniamo in mente che quello che viene assorbito dalla pelle è 10 volte più potente rispetto a quanto fosse se lo avessimo preso per bocca;
10.evitare contraccettivi ed usare preservativi senza spermicida all'interno (è uno
xenoestrogeno);
11.evitare l'acqua da rubinetto, bere acqua filtrata oppure in bottiglia di vetro;
12.evitare tessuti ed accessori derivati dal petrolio; meglio tessuti e materie prime naturali
come p.es. il cotone.
Ricordiamoci che gli xenoestrogeni possono portare ad un forte squilibrio ormonale
minando il terreno per una crescita folta di capelli. Usare prodotti naturali per lavarsi e per
pulire i vestiti e i piatti, può già fare una differenza.
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Detergenti e Prodotti Naturali per il Corpo e la Casa
ggi la maggioranza di noi vive in luoghi chiusi per l'80–90% del proprio tempo
per lavorare, studiare, mangiare, dormire, ballare, fare palestra, cucinare,
pulire, ecc. Può sembrare innocuo e piacevole annusare quegli odori di pulito
dei vari detergenti e profumi, ma non ci rendiamo conto che quelle sostanze chimiche
gradualmente si accumulano e intossicano il nostro corpo attraverso la pelle e l'aria,
creando tutti i presupposti per la sorgenza di malattie e disturbi vari.
ORicordiamoci che la nostra pelle è come una spugna. P.es. il detergente della lavatrice
rimane sempre nei vestiti e non viene mai completamente riasciacquato – stessa cosa vale
per la lavastoviglie. Mentre indossiamo quei vestiti o usiamo quelle posate e piatti, le
tossine entrano nel corpo attraverso la pelle o le mucose.
Non voglio tediarvi con gli effetti negativi di ogni sostanza chimica, ma desidero passarvi la
lista di tossine affinché possiate p.es. stamparle e portarle con voi a fare la spesa e
divertirvi a leggere le etichette di quello che vorreste acquistare.
Ecco le tossine più tipiche e pericolose da evitare nei vari detergenti ed ammorbidenti:
2–Butanone
A–Terpineol
A13–00356
Acido solforico
Akyposal SDS
Alcoli Grassi Etossilati
Ammonium lauryl sulfate (ALS)
Aquarex ME
Aquarex methyl
Benzyl Acetate
Benzyl Alcohol
Camphor
Chloroform
Chloromethane
Dioxane (1,4–dioxane)
Distillati del petrolio (i napthas)
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Ethyl Acetate
Ethylene diamine tetraacetic acid (EDTA)
Fenoli
Fosfati
Fragranze artificiali
Limonene*
Linalool*
Linear Alky Benzene Sulfonates (LAS)
Monododecyl ester
Nonylphenol ethoxylate (NPE)
O, m, or p–cymene
Oxynol
PEG
Pentane
Polyethylene
Polyethylene glycol
Polyoxyethylene
Sale di sodio
Sbiancanti ottici
Sodium Hypochlorite (varechina)
Sodium Lauryl Sulfate (SLS)
Sodium dodecyl sulfate
Tutti i suffissi con Myreth, oleth, laureth,
ceteareth, e qualsiasi "eth"
I fogli antistatici usati con l'asciugatrice possono risultare dannosi per la salute:
(Z)–2–(3,3–dimethylcyclohexylidene)
ethanol
2,7–dimethyl–2,7–octanediol
Acetaldehyde
Beta–pinene
Acetone
Butane
Carbonyl sulfide
Ethanol
Isopropyl alcohol
Limonene*
Methanol
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Ed ecco una lista di sostanze chimche da evitare nei prodotti cosmetici e di cura personale
(alcuni sono già stati inseriti sopra):
Acetamide MEA
Alkyl–phenol–ethoxylades
Alpha Hydroxy Acid (AHA)
Aluminum
Ammonium Laureth
Sulphate
Ammonium Lauryl Sulfate
Amodimethicone
Behentrimonium
Methosulfate
Benzene
Butylene glycol
Carbomer
Ceteareth–20
Cetrimonium Chloride
Coal Tar
Coco DEA
Cocamide DEA
Cocoamidopropyl Betaine
Cocomide DEA
Cyclopentasiloxane
Dioform
Diazolidinyl Urea
Diethanolamine (DEA)
Dimethicone
Dioform
Disodium
Cocoamphodiacetate
EDTA
EthylHexylGlycerin
FDC–n
Fluoride
Formaldeheide
(imidazolidinyl urea,
diazolidinyl urea)
Glycereth–7 Cocoate
Glycols
Hydantoin DMDM
Imidazolidinyl Urea
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Isoceteth 20
Isopropyl Palmitate
Lauramide MEA
Lauryl DEA
Methyl Chloroisothiazolinine
Methoxycinnamate
Morpholine
Naphthalene
Nonoxynol
Olefin Sulfonate
Oleyl Betaine
Parabeni (methyl, propyl,
butyl, ethyl, etc.)
PEG
PEG–150 Distearate
PEG–7 Glyceryl Cocoate
Phenoxyethanol
Poloxamer
Polyquaternium
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Polysorbate–n
Propylene Glycol
Sodium Cocoyl Sarcosinate
Sodium Cyanide
Sodium
Hydroxymethylglycinate
Sodium Laureth Sulfate
Sodium Lauroyl Sarcosinate
Sodium Lauryl Carboxylate
Sodium Lauryl Sulfate
Sodium Lauryl Sulfoacetate
Sodium Myreth Sulfate
Sodium Oleth Sulfate
Sodium PCA (NAPCA)
Soyamidopropalkonium
Chloride
Stearamidopropyl Dimethyl
Amine
Stearamidopropyl
Tetrasodium EDTA
Styrene Monomer
Toluene
Triethanolamine (TEA)
* Limonene e Linealool sono sostanze che si trovano negli oli di lavanda e di limone, quindi
sono considerate nocive solo per chi soffre di asma o di sensibilità chimica multipla;
altrimenti vanno bene se menzionate nella lista di ingredienti.
Il punto è trovare un detergente che sia al 100% naturale, con ingredienti ad uso
alimentare, non tossici, derivanti da piante vegetali. Non lasciamoci imbrogliare da
dichiarazioni tipo “biologiche“, “naturali“, “ecobiologiche“ e verifichiamo SEMPRE la lista di
ingredienti: scopriremo purtroppo che il prodotto spesso non è così come sembra.
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Turpentine
Tutte le sigle con DEA, MEA,
TEA, MIPA e con prefisso
PEG
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Oltre alle erboristerie, ecco alcuni siti da consultare che faciliteranno un po' la nostra
ricerca (non tutti i prodotti offerti sono esenti da sostanze nocive – verificare sempre gli
ingredienti!):
• www.officinanaturae.com
• www.arganiascorbile.it
• www.ecco –verde.it
• www.naturabiobenessere.it
• www.verdealternativa.it
• biodetersivi.altervista.org
(informazioni utili per produrre detersivi ecologici a casa)
Tra le creme solari le sostanze potenzialmente pericolose possiamo citare i parabeni,
utilizzati come conservanti, che sono presenti come metyl–, ethyl–, butyl–, propyl– paraben
e sono seriamente sospettati di essere cancerogeni.
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4–Methylbenzyliden Camphor (4–MBC)
Avobenzone
Benzophenone–3(Bp–3)
Butyl Methoxydibenzoylmethane
Cinoxate
Diethylhexyl Butamido Triazone
Dioxybenzone
Esulizole (Phenilbenzimidazole Sulfonic
Acid)
Ethylhexyl Salycilate
Ethylhexyl Triazon
Homosalate
Menthyl anthranilate
Octinoxate (Octyl Methoxycinnamate)
Octisalate
Octocrylene
Octocrylene
Octyldimethyl–PABA (OD–PABA)
Octyl salicyclate
Oxybenzone
Padimate–O (Octyl–Dymethyl PABA/PABA
ester)
Padimate O
Para amino benzoic acid
Phenylbenzimidazole
Sulisobenzone (Benzophenone–4)
Trolamine salicyclate
Le creme che vengono vendute come resistenti all’acqua, sono generalmente prodotti
composti con oli minerali e petrolati. I più comuni e rintracciabili negli ingredienti dei
prodotti sono:
Paraffinum liquidum
Petrolatum
Vaselina
Mineral oil
Cera microcristallina
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Altri ingredienti da evitare nei prodotti solari sono i Siliconi nei seguenti ingredienti:
Dimethicone
Ciclomethicone
Dimethiconolo
Poliquaternium80
e molti altri ingredienti che finiscono con –
one, –thicone, –siloxane
A mio avviso sono soprattutto le creme solari quelle che causano il cancro sulla pelle e non
l'esposizione al sole, tranne ovviamente i casi in cui ci si lascia abbrustolire per ore in
spiaggia. Una conferma della tossicità delle creme solari arriva anche dalla National
Geographic, che ha scoperto come alcune sostanze chimiche di queste creme stanno
uccidendo le barriere coralline.
Ricordiamoci che non tutte le sostanze dannose sono state inserite in questo capitolo, ma
stiamo anche attenti a non diventare ossessionati dagli ingredienti nei prodotti. Sicuramente
possiamo evitare la maggior parte delle tossine, ma vivere senza ansia e panico è forse
ancora più importante; tanto più che rimane comunque quasi impossibile evitare lo smog,
l'elettrosmog, i piatti e i bicchieri lavati con detersivi aggressivi in alberghi e in ristoranti, i
profumi commerciali e gli effluvi tossici del settore detergenti nei centri commerciali.
Inoltre tutti questi prodotti super naturali al 100% hanno uno svantaggio: spesso non
lavano abbastanza bene le pentole molto grasse o i bicchieri nelle lavastoviglie, quindi
bisogna sciacquarli molto bene prima di inserirli nella lavastoviglie, oppure semplicemente
lavarli a mano. Lo stesso problema l'ho riscontrato con la lavatrice. Un buon compresso
potrebbe essere usare prodotti semi naturali come p.es. la Frosch.
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Il Potere del Sonno
ricercatori dell'università di Chicago hanno paragonato un gruppo di uomini e di
donne che abitualmente dormivano 6.5 ore per notte con un gruppo che dormiva 8
ore, ed hanno scoperto che il primo gruppo aveva il 50% di resistenza insulinica
rispetto al secondo gruppo. Come abbiamo già visto, la resistenza insulinica porta al
diabete, alle malattie cardiache ed allo sbilanciamento ormonale.
IIn un altro esperimento con uomini privati del sonno è stata riscontrata una notevole
riduzione dell'ormone leptina, che regola nel cervello la sensazione di sazietà e il
bilanciamento energetico. Come vedremo anche in seguito, bassi livelli di leptina possono
stimolare un appetito fuori controllo e possono rallentare il metabolismo, predisponendoci
anche all'obesità. Altre ricerche hanno dimostrato un incremento di sostanze che
aumentano l'infiammazione e i livelli degli ormoni da stress.
Il sonno è necessario per la disintossicazione, per la riduzione
della resistenza insulinica, per la rigenerazione, per il sistema
immunitario, per la riparazione dei tessuti, per l'equilibrio
emotivo, psichico ed ormonale.
Spesso proprio un forte disequilibrio ormonale è una delle
cause dell'insonnia:
• perchè si verifica un abbassamento del progesterone, spesso anche come
conseguenza di una paura ed ansia cronica. Una dose di progesterone al giorno,
magari presa prima di andare a letto, può generare un senso di calma e di sonno
naturale35;
• la mancanza di estrogeno nelle donne può causare disturbi al sonno, soprattutto
sudori notturni e calore improvviso (sbalzi di temperatura), mentre negli uomini un
eccesso di estrogeno causa una mancanza di testosterone;
• poco testosterone negli uomini disturba la qualità del sonno profondo, e meno un
uomo dorme, meno testosterone produce. Un abbassamento del testosterone può
essere anche legato ad episodi di apnea notturna;
35 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21289261
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• l'ormone tiroideo migliora la qualità del sonno, permette di rimanere più a lungo
nelle fasi profonde del sonno, aiuta nei casi di apnea (o in chi russa).
Purtroppo, nel caso di insonnia cronica avviene un dannoso disequilibrio ormonale dove
aumenta l'ormone grelina, diminuisce l'ormone leptina, aumenta il cortisolo e diminuisce
l'ormone della crescita. La grelina e la leptina sono importanti fattori per la perdita di peso.
La grelina è prodotta da speciali cellule situate sul fondo dello stomaco ed è responsabile
della sensazione di fame, mentre la leptina viene prodotta dai tessuti adiposi e comunica al
cervello quando dobbiamo smettere di mangiare. Quando si dorme male e poco come
risultato abbiamo maggior voglia incontrollata di cibo, non ci sentiamo mai sazi e la
grelina cessa di stimolare la produzione dell'ormone della crescita attraverso l'ipofisi (o
ghiandola pituitaria).
Livelli costantemente alti dell'ormone dello stress, il cortisolo, fa credere al corpo di dover
accantonare riserve energetiche, poiché vive costantemente in un ambiente stressante. In
altre parole questo significa che mangiando allo stesso modo o mangiando meno,
tenderemo ad ingrassare. Ora risulta chiaro quanto sia ingiusto e superficiale giudicare e
giudicarci se non abbiamo la forza di volontà per dimagrire, poichè il problema è piuttosto
legato ad uno squilibrio ormonale dovuto soprattutto a profonde e ripetute sofferenze del
passato e ad una probabile grande quantità di xenoestrogeni e di tossine nel corpo.
L'ormone della crescita aiuta il nostro corpo a riparare i tessuti e a crescere, ma la sua
mancanza porta ad una riduzione della massa muscolare e ad un contemporaneo
aumento di quella adiposa, alla comparsa di alterazioni metaboliche, ad una aumentata
fragilità ossea e ad una ridotta tolleranza dell'esercizio fisico.
Ma non finisce qui: ad un certo punto, se la fatica e l'ansia perdurano per periodi
sufficientemente lunghi (i tempi variano da persona a persona), arriva l'esaurimento
surrenale che provoca un abbassamento vertiginoso del cortisolo. In questo caso il corpo
usa il sistema di emergenza, cioè l'adrenalina, per compensare tutto il lavoro regolato dal
cortisolo. L'adrenalina è stata progettata dalla natura per casi di pericolo di vita, per le
emergenze, quindi è inadatta per questo compito: ma riesce lo stesso a compiere la sua
missione, ma ad un costo elevatissimo. L'energia dell'adrenalina è tesa, nervosa, rigida, e
poi quando lascia la sua presa abbiamo un crollo improvviso di zuccheri, quindi un crollo
metabolico che poi incide negativamente su tutto il sistema ormonale: gli ormoni dello
stress abbassano l'ormone tiroideo e abbassano il progesterone, il testosterone e la DHEA.
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Trovandoci così con dosi sbilanciate di estrogeno, abbiamo poco progesterone e di
conseguenza ci possiamo ritrovare con una massiccia perdita di capelli, poichè siamo in
uno stato cronico di infiammazione generale. In altre parole, se si soffre di insonnia e/o di ansia continua, è impossibile recuperare o salvare i propri capelli.
Un modo pratico ed efficace per ridurre l'adrenalina è fare jogging o andare in bici più
volte alla settimana (meglio se in spazi aperti e senza veicoli in giro), con un andamento
abbastanza lento e rilassante, cercando di sentire il corpo e il contatto con la natura. Il
prodotto Tao in a Bottle aiuterebbe sicuramente, ma soprattutto un lavoro profondo
sull'aggressività, sulla paura e sul dolore represso.
Ripristinare i giusti ritmi del sonno è importante perché si riducono le quantità eccessive di
cortisolo ed aumenta la melatonina, che sembra promuovere la fase anagen della crescita
follicolare36. L'autore del libro “Lights Out: Sleep, Sugar & Survival“, T.S. Wiley con il
contributo di Bent Formby, offre semplici suggerimenti troppo spesso ignorati, ma che in
verità sostengono anche la crescita dei nostri capelli:
“Tenete le luci basse in casa la sera. Prendetela come se fosse romantico. Non c'è alcun motivo
di avere la cucina o il soggiorno tutto acceso come allo stadio degli Yankee la notte...”
“Appendete tende pesanti. Ricordatevi che uno studio dell'Università di Chicago ha provato
che illuminando la luce di un tubo a fibra ottica dietro al ginocchio di un soggetto che era
completamente coperto aveva comunque bloccato la produzione di melatonina. Questo
significa che tutte le cellule della pelle inviano il segnale di luce alla ghiandola pineale.
Qualsiasi parte del vostro corpo registrerà intrusioni di luce nella camera da letto...”
“Per amor del cielo, metteteci sopra nastro adesivo a qualsiasi cosa digitale o lampeggiante.”
Riassumendo, per ridurre o eliminare il problema dell'insonnia possiamo: pulire e
disinfiammare l'intestino, eliminare i calcoli dal fegato, ripristinare l'equilibrio ormonale,
utilizzare Tao in a Bottle, praticare attività fisica, dormire al buio, e sciogliere emozioni
represse (spesso la causa più incisiva). E se non si riesce a fare tutto, qualsiasi contributo in
tal senso, anche minimo, darà il via ad un nuovo stile di vita, invogliando progressivamente
a fare il resto (se necessario).
36 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18078443
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Un Aiuto Naturale per L'Equilibrio Ormonale(soprattutto per le donne)
er ribaltare la situazione ormonale a nostro favore può venirci in aiuto anche il
progesterone naturale o i cosìdetti ormoni bioidentici, estratti da fonti naturali che
sono uguali a quelli prodotti dal corpo, mentre gli ormoni creati in laboratorio
solitamente non esistono in natura (vengono modificati per poter essere brevettati dalla
case farmaceutiche) e possono comportare notevoli problemi di tollerabilità, come p.es. la
tanto discussa terapia sostituzionale a base di progestina.
PMa come può succedere di rimanere con bassi livelli di progesterone?
Il colpevole è sempre lo stress prolungato che crea la cosìdetta stanchezza surrenalica, ed il
suo legame con il progesterone viene spiegato molto chiaramente dal dott. Raul Vergini nel
suo sito www.drvergini.it:
“Per capire cosa succede nella sindrome da stanchezza surrenale, ricordiamo brevemente la
descrizione delle 3 fasi di adattamento allo stress codificate da Hans Selye nel 1936.
La prima fase di risposta allo stress è quella di allarme in cui l’organismo sottoposto ad uno
stimolo (stressor) si attiva in uno stato di allerta (con un aumento del battito cardiaco, della
circolazione sanguigna, del respiro, della produzione ormonale) per fronteggiare lo stimolo
stesso. Quindi abbiamo un’aumentata produzione e liberazione di catecolamine (adrenalina
e noradrenalina) e in seguito di cortisolo.
Se gli stressor permangono si passa alla seconda fase che è quella di resistenza, in cui il
nostro organismo funziona ad un ritmo più elevato cercando di mantenere un equilibrio. Se
lo stress dura molto a lungo gli ormoni restano sopra i livelli normali ed è soprattutto il
cortisolo ad essere prodotto in maggiori quantità. Questo alla lunga porta anche ad una
diminuzione dell’attività immunitaria.
Infine, se lo stressor dura abbastanza a lungo si passa alla terza fase, detta di esaurimento,
in cui l’organismo non riesce più a difendersi e la naturale capacità di
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adattarsi viene a mancare; si ha il cedimento delle difese immunitarie e l’organismo,
incapace di reagire, si indebolisce favorendo la comparsa della malattia.
A livello delle ghiandole surrenali, se lo stress dura molto a lungo, avremo prima una
ipertrofia per compensare l’aumentata richiesta di produzione di steroidi, ma alla fine
possiamo avere addirittura una atrofia delle ghiandole stesse quando, non riuscendo più a
soddisfare le aumentate richieste, queste avranno perso o notevolmente ridotto la loro
capacità di produzione degli ormoni stessi.
Dal punto di vista biochimico tutti gli ormoni steroidi prodotti dalle surrenali (cortisolo,
androgeni ed estrogeni) derivano dal colesterolo, passando attraverso dei composti
intermedi (che hanno comunque anche una loro attività specifica) come il pregnenolone e il
DHEA (deidroepiandrosterone).
Durante la stanchezza surrenale, almeno nella fase di resistenza se questa è prolungata,
l’eccessiva richiesta di cortisolo sottrae buona parte del pregnenolone dalle sue normali vie
metaboliche per dirottarla verso la sintesi del cortisolo. Questo può creare una diminuzione
dei livelli degli altri steroidi, soprattutto progesterone e testosterone. Questa particolare
alterazione delle vie metaboliche della sintesi degli steroidi viene definita “furto del
pregnenolone”.
Nelle prime fasi della stanchezza surrenale la secrezione di cortisolo è alta perché il corpo
cerca di neutralizzare lo stress producendo una maggiore quantità di questo ormone. Un
eccesso di cortisolo avrà comunque molti effetti indesiderati, soprattutto nelle donne. Ad
esempio il cortisolo tende a bloccare i recettori del progesterone rendendoli meno sensibili al
progesterone stesso. Inoltre, per il fenomeno del “furto del pregnenolone”, meno
progesterone verrà prodotto per produrre più cortisolo. Ma una insufficienza di progesterone
provoca anche uno squilibrio nel rapporto fra progesterone ed estrogeni con un eccesso
relativo di questi ultimi, creando quella situazione che viene definita come “dominanza
estrogenica”. “
Se il nostro corpo non produce abbastanza progesterone (i motivi sono legati alla
psiche/emozioni represse, all'alimentazione e agli xenoestrogeni), credo che finché non
abbassiamo i livelli di stress prodotto soprattutto dai nostri blocchi psicoemotivi (in seguito
scopriremo come farlo in diversi modi), l'assumere il progesterone bioidentico come
rimedio sia una buona spinta iniziale utile per dare al corpo la possibilità di riequilibrarsi a
livello ormonale.
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ll neuroscienziato dott. Donald G. Stein assieme ai suoi colleghi, dopo 25 anni di ricerche
ha scoperto che il progesterone offre profondi effetti neuroprotettivi importanti per chi soffre
di danni cerebrali o del sistema nervoso centrale, di ictus, di danni alla spina dorsale e di
sclerosi multipla. Le verifiche fatte negli anni sugli effetti della terapia con ormoni bioidentici
hanno dimostrato un aumento del livello di progesterone e un riequilibrio di altri ormoni,
ma sopratutto una diminuzione dei sintomi della comune “dominanza estrogenica“ dovuta
alla presenza di oltre 100 sostanze altamente tossiche che mimicano l'estrogeno nel nostro
corpo: i famigerati xenoestrogeni.
Durante il convegno scientifico organizzato nel 1996 dall'American Heart Institution, il dott.
Giuseppe Rosano dell'Istituto Scientifico di Milano, ha presentato i risultati delle sue ricerche
sul progesterone naturale. Un gruppo di diciotto donne affette da disturbi delle arterie
coronariche fu trattato con progesterone naturale, mentre ad un altro gruppo fu
somministrato progesterone di origine sintetica (medrossiprogesterone). Entrambi i gruppi
seguivano già una terapia sostitutiva degli estrogeni. Le donne trattate con progesterone
naturale reagirono meglio; gli elettrocardiogrammi sotto sforzo rivelarono che in queste
pazienti l'apporto di ossigeno al muscolo cardiaco era migliore.
Nel 2004 un'importante ricerca francese, la E3N – French Cohort, effettuata su un vasto
numero di pazienti e replicata in altri paesi europei, ha confermato i risultati dei lunghi
studi del ginecologo americano John Lee, pioniere mondiale sui benefici e sull'uso del
progesterone naturale.
Ecco una serie di benefici che si possono ottenere grazie all'uso del progesterone naturale:
• migliora l'umore e combatte la depressione, poiché alza i livelli di una serotonina e
dopamina troppo bassa;
• diminuendo l'estrogeno, il testosterone rientra nei suoi livelli normali e ritroviamo la
nostra libido. Il progesterone stimola la produzione di ossido nitrico in maniera simile
come il Viagra, ma senza effetti collaterali. L'ossido nitrico (NO) agisce come un
importante messaggero intra ed intercellulare regolando numerosissime funzioni
vitali;
• si riducono tutti i sintomi premenstruali inclusi p.es. l'aumento di peso, la fatica
cronica, malditesta, il malumore. Avviene una riduzione dei crampi mestruali e vari
sintomi della menopausa come le vampate di calore, sudori notturni, insonnia,
irrequietezza, secchezza vaginale e cambi improvvisi di umore svaniscono. I livelli di
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estrogeno
crollano del 40–60% durante la menopausa, ma i livelli di progesterone arrivano a
zero o vicini allo zero (per questo è importante integrarlo);
• si perde peso perché vengono normalizzati i livelli di zucchero. Quando gli zuccheri
sono bassi si ha sempre voglia di mangiare, soprattutto dolci e cibi ipercalorici.
Essendo il corpo povero di progesterone, sia nel caso della menopausa, sia per chi è
distrutto dall'adrenalina, questi alimenti ricchi di zucchero raffinato fanno schizzare su
l'insulina nel nostro sangue per eliminare il troppo zucchero e quindi lo converte in
adipe. La sindrome metabolica è proprio questo: l'incapacità del corpo a convertire
zuccheri in energia. Il progesterone è un diuretico naturale e ci aiuta ad eliminare
l'acqua in eccesso nel corpo;
• ci protegge dal cancro, soprattutto in caso di cancro al seno, alle ovaie e
all'endometrio.
• ci protegge contro malattie cardiache poiché il troppo estrogeno trattiene acqua e
sale, e perde preziose quantità di potassio e magnesio, che sembra portare come
conseguenza la pressione alta. L'estrogeno accellera l'invecchiamento del collagene
ed indebolisce le pareti arteriose a tal punto che promuove la formazione delle vene
varicose;
• essendo il progesterone un precursore del cortisone, ha un eccezionale effetto
antinfiammatorio (importante anche per i capelli!) e perciò riduce i dolori artritici e
può aiutarci a superare l'intolleranza al lattosio, poichè gli enzimi tendono a perdere
le proprie funzioni in un ambiente costantemente infiammato, quindi ricco di ormoni
promotori dello stress;
• il progesterone stimola la formazione ossea agendo sugli osteoblasti (cellule
specializzate nella produzione di tessuto osseo) ed è quindi fondamentale nella cura e
nella prevenzione dell'osteoporosi ;
• livelli adeguati di progesterone sono vitali durante la gravidanza ed aiutano a
prevenire aborti spontanei nei primi tre mesi. In caso di aborti spontanei, nella
psicosomatica si reputa che vi sia anche un rifiuto inconscio della madre verso il feto;
• grazie al progesterone naturale migliorano le azioni tiroidee (ricordiamoci il nesso
con il metabolismo!). Bassi livelli di ormoni tiroidei comportano poca energia,
intolleranza al freddo e aumento di peso, mentre alti livelli degli stessi ormoni
inducono ad avere troppa energia, si sente troppo caldo e si tende a perdere peso.
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L'estrogeno dice al corpo di convertire il cibo in grasso mentre la tiroide e il
progesterone dicono al corpo di trasformarlo in energia;
• normalizza i livelli di zinco e di rame, importanti neurotrasmettitori che si trovano in
alta concentrazione nel cervello. Troppo rame e poco zinco sono associati alla
iperattività, ai disturbi all'attenzione, a problemi comportamentali ed alla
depressione. Molte persone autistiche e con schizofrenia paranoica hanno livelli
elevati di rame assieme ad altri sbilanciamenti biochimici. Il progesterone incrementa
le riserve di zinco, magnesio e della vitamina B6, e allo stesso tempo riduce il rame.
Se c'è una mancanza di progesterone abbiamo un effetto opposto: il magnesio, lo
zinco e la B6 tendono ad essere basse, mentre aumenta il rame. La quantità giusta di
zinco e di rame possono influire sulla caduta di capelli;
• come avevamo già detto in un capitolo precedente, il progesterone agisce come un
naturale inibitore dell’enzima 5–alfa reduttasi (finasteride naturale senza effetti
collaterali), quindi supporta la ricrescita dei capelli e riduce anche la crescita dei peli
sul viso (per le donne). Con l'avanzare dell'età i livelli di progesterone nell'uomo e
nella donna calano e la quantità di conversione dal testosterone al DHT aumenta.
Quando il livello di testosterone decresce, l'estrogeno automaticamente aumenta
producendo, assieme ad alti livelli di cortisolo e adrenalina, le ideali condizioni per
perdere capelli;
• se il SHBG (sex hormone binding globulin) è troppo basso, il testosterone libero
aumenta, è questo permette una maggiore conversione in DHT. Il progesterone
aumenta il SHBG, e perciò lega il testosterone libero. Il consumo del fruttosio (non
quello nella frutta) riduce i livelli di SHBG del 80%, il saccarosio (zucchero bianco) del
50% e il glucosio del 40%;
• riduce l'insonnia ed allunga la permanenza del cervello nelle onde cerebrali più
profonde fino al 40% e modula la secrezione della melatonina;
• può eliminare o ridurre i seguenti disagi causati da un eccesso di estrogeno negli
uomini: infiammazione e ingrossamento della prostata, uretre rimpicciolite,
disfunzione erettile e minzioni frequenti.
Vogliamo intanto verificare se soffriamo di una mancanza
di progesterone tramite un veloce questionario diagnostico?
Basta provare a rispondere al questionario sul sito Virginia Hopkins Test Kits:
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uomini cliccano qui, donne cliccano qui, e poi tradurre con Google a sinistra della pagina.
Per correttezza dobbiamo parlare anche dei possibili effetti di reazione che potrebbero
verificarsi all'inizio. Inizialmente con l'assunzione del progesterone naturale abbiamo un
effetto stimolante spesso chiamato come “il risveglio dell'estrogeno dominante“, che può
creare una serie di disagi fisici, elencati verso la fine del capitolo, oppure può creare una
reazione di dolce o totale euforia. Questa reazione avviene probabilmente perché il
progesterone attiva la sensibilità degli ricettori estrogeni, aggravando i sintomi della
cosìdetta dominanza estrogena. Questa crisi di guarigione può avvenire sia nei maschi che
nelle femmine, ed alcuni ne potrebbe fare esperienza dopo qualche mese.
Quando l'estrogeno è dominante, col tempo i siti dei ricettori d'estrogeno si tareranno verso
il basso a causa dell'assenza del progesterone. L'introduzione del progesterone ecciterà
temporaneamente questi ricettori, e quindi i sintomi della dominanza estrogenica potranno
al momento apparire peggiorati. Negli uomini l'estrogeno in eccesso satura i ricettori del
testosterone, e se questa reazione libera molto testosterone, questo può dare una
temporanea perdita di capelli.
Esistono appunto alcuni casi in cui dopo l'inizio della cura si possono perdere
temporaneamente capelli e questo è dovuto all'attivazione dell'eccesso estrogeno e del
troppo testosterone in circolo. Sfortunatamente l'estrogeno deve essere prima convertito dal
testosterone e poi eliminato dal corpo, ed è per questo passaggio che si possono perdere
temporaneamente più capelli. In tal caso il progesterone aumenta prima il testosterone, dal
quale l'estrogeno è convertito dall'enzima aromatase. Questo passaggio vale sia per i
maschi che per le femmine. Se questo ci capiterà significa che avevamo piuttosto una
predominanza di testosterone, poiché l'estrogeno in sè non causa perdita di capelli, ma il
colpevole è l'improvviso troppo testosterone libero in circolazione. Per risolvere questa
caduta possiamo smettere di assumere il progesterone, ed appena si ferma la caduta,
ripartire con una dose più piccola ed aumentare molto lentamente fino alla dose ottimale.
Mentre il corpo continua ad assestarsi con la terapia, il progesterone inizia ad opporsi alle
azioni dell'estrogeno nel corpo ed inizieremo a sentirci meglio, soprattutto se eravamo
molto carenti di progesterone. Quindi, alla fine, gli eventuali effetti collaterali sono un buon
segno poiché significa che il progesterone sta rimettendo il nostro corpo in riequilibrio
ormonale, che è fondamentale se vogliamo non solo avere capelli sulla nostra capoccia,
ma anche per godere di ottima salute.
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In caso di una crisi di guarigione più marcata è consigliato prima eliminare al massimo il
contatto con gli xenoestrogeni per circa tre mesi, e poi riprendere con la cura.
In generale, è consigliato assicurarsi che il corpo abbia sufficienti dosi di vitamina D3. Il
calcidriolo (o vitamina D3) è particolare perché si comporta come un ormone: viene
prodotto dal colesterolo ed appartiene alla stessa famiglia dell'estrogeno, del progesterone
e del testosterone. Il dott. C.W. Randolph, co–fondatore del Natural Hormone Institute
spiega che la vitamina D3 influenza la produzione di questi ormoni e sviluppa una
collaborazione con loro. Se siamo carenti di vitamina D3, la produzione dell'estrogeno, del
progesterone e del testosterone scemerà e questi ormoni non potranno esplicare i loro
compiti correttamente.
Nelle donne questo scatena sintomi come bassa libido, dolore al seno, peli facciali,
secchezza vaginale, aumento di adipe zona pancia/fianchi, grave sindrome premenstuale o
gravi vampate di calore per chi è in premenopausa o in menopausa. Negli uomini questo
corto circuito ormonale può provocare bassa libido, cambi di umore, aumento di adipe,
ginecomastia e perdita di massa muscolare.
Tornando al progesterone, esso gradualmente diventa l'ormone predominante e i sintomi
negativi dell'eccesso estrogeno iniziano a scemare. Solitamente ci vogliono almeno tre mesi
per sentirsi veramente bene. Alcuni non sentiranno la reazione della predominanza
estrogena, altri per diversi giorni o settimane.
E come viene eliminato l'estrogeno in eccesso dal corpo?
L'unico modo per eliminare gli estrogeni ed estrogeno–simili (xenoestrogeni) in eccesso è
attraverso un fegato in salute. Esso trasforma gli estrogeni in due forme predominanti:
una forma “buona“ chiamata estrogeni 2–idrossi, e una forma “cattiva““ chiamata
estrogeni 16–idrossi.
Le ricerche suggeriscono di mangiare molte verdure crucifere (cavoli, broccoli, cavolini di
Bruxelles, cavolfiori, cavolo riccio, cavolo rapa, senape, rapa) per assicurare un
metabolismo e una pulizia più sicura, che aiuterà a prevenire i sintomi. In alternativa si può
assumere DIM. Queste piante sono state coltivate per secoli e inizialmente erano usate
come medicine. L'uso regolare degli intregratori sopranominati può allontanare la
produzione dei metaboliti estrogeni dai pericolosi 16–idrossi in favore dei benefici 2–
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idrossi, eliminando da corpo l'eccesso di estrogeno tramite l'urina.
Per il nostro caso potrebbe essere utile usarlo assieme al progesterone per i primi 3–6 mesi,
ma soprattutto chi soffre di crisi di guarigione.
Anche il melograno può aiutare a bloccare l'attività estrogenica fino al 80% ed è ancora più
efficace se lo si consuma assieme al tè verde.
Il progesterone NON dovrebbe essere usato dalle donne con le seguenti condizioni
(amenochè non venga espressamente permesso dal proprio medico):
• grave malattia del fegato;
• inspiegabile o anormale perdita di sangue a livello vaginale;
• un passato di herpes gestationis, ittero in gravidanza;
• chi soffre della tiroidite di Hashimoto;
• con l'uso di pillole anticoncezionali e cortisone.
In caso di un sovradosaggio prolungato si possono avere i seguenti effetti collaterali:
sonnolenza, ritenzione idrica, leggera depressione, calo della libido e problemi digestivi,
oppure ritornano i vecchi sintomi. Gli uomini entro i 30 anni potrebbero avere un'inibizione
nella maturazione dello sperma (quindi è simile ad un contracettivo naturale), ma che
passa appena smettiamo di consumare il progesterone. Come curiosità aggiungo, che
nelle donne è tipico invece un aumento del desiderio sessuale.
Quindi nel caso di un sovradosaggio dobbiamo smettere di usare il progesterone naturale,
verificare il rapporto fra progesterone ed estradiolo tramite un'esame salivare poi
eventualmente riprendere a dosi più basse.
A che età possiamo iniziare a prenderlo?
Secondo Jon Barron, ricercatore nutrizionale noto a livello mondiale, autore del libro
"Lessons From The Miracle Doctors" e fondatore del Baseline of Health Foundation,
suggerisce che ogni donna dai 13 anni in su dovrebbe prendere in seria considerazione
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l'integrazione col progesterone naturale. Per gli uomini dopo i 20 anni perché è l'età in cui
possono verificarsi improvvisi o repentini crolli di testosterone (però verificare sempre prima
con degli esami), mentre in generale gli uomini traggono maggior beneficio dopo i 40
anni. E perché così presto?
Perchè quasi ogni essere umano che vive in uno stato industrializzato rischia di avere una
dominanza estrogenica a causa di elevati livelli di xenoestrogeni provenienti dai vari
prodotti che sono di uso quotidiano.
E quali sono i giusti dosaggi?
Durante la gestazione il livello di progesterone prodotto dalla placenta arriva fino a
400mg. Visto che la natura considera sicuro per la madre e per i suoi figli così alte quantità
di progesterone, questo può essere preso come un'indicatore del grande livello di sicurezza
nell'assumere progesterone naturale.
A causa di molto stress e di una notevole presenza di xenoestrogeni, è molto probabile che
il rapporto fra progesterone ed estradiolo (un estrogeno) sia parecchio sbilanciato. Secondo
il più grande esperto mondiale sugli ormoni, il dott. John Lee*, un rapporto sano fra
progesterone/estradiolo dovrebbe essere 300 a 1.
*curiosità di cronaca: negli anni settanta il dott. John Lee scoprì l'importanza del
progesterone partecipando ad una conferenza del dott. Ray Peat, che già allora avvisava
dell'errore riguardo alla somministrazione dell'estrogeno alle donne in menopausa,
ribadendo il concetto che in verità era necessario il progesterone e non gli estrogeni per
favorire un buon stato di benessere.
Per superare la dominanza estrogena, oltre a ridurre l'esposizione agli xenoestrogeni,
all'inizio bisogna avere un po' di pazienza finché non portiamo in equilibrio il progesterone
e l'estrogeno. Per le donne, il dott. Lee indica un consumo di 20/40mg al giorno, mentre gli
uomini possono beneficiare del progesterone già con 5–10 mg al giorno. Nonostante sia
altamente sconsigliato assumere dosi più elevate, ho letto molte esperienze online di
persone che hanno usato con notevoli benefici per un breve periodo dosi giornaliere anche
oltre i 100mg. Personalmente credo che dobbiamo usare sempre il buon senso, farci
periodicamente esami di controllo ed imparare ad ascoltare il proprio corpo per sentire
quale sia la dose giusta, poichè non esiste una dose fissa o calcolata per età, per tipo di
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disturbo o per il periodo di stress o meno in cui viviamo. Sicuramente chi desidera
sperimentare anche solo temporaneamente dosi più o meno grandi, deve consultare il
proprio medico.
Appena i sintomi di un eccessivo estrogeno nel corpo spariscono, possiamo lentamente
diminuire la dose giornaliera fino a percepire qual'è la dose per noi ottimale; questa dose
può variare periodicamente a secondo dell'intensità dello stress e della stagione. Ad
esempio d'inverno, per la scarsa luce solare, abbiamo una riduzione di vitamina D, che
abbassa i livelli di progesterone.
Ovviamente come qualsiasi farmaco (dall'aspirina in su) vi possono essere dei disturbi
momentanei o prolungati. La dominanza estrogena può essere caratterizzata da uno
qualsiasi dei seguenti sintomi o da nessuno, che possono anche manifestarsi in entrambi i
sessi (eccetto i sintomi tipicamente femminili) con i primi giorni d'uso del progesterone*:
dolori
rabbia
sanguinamento mestruale anticipato o
ritardato
gonfiore / aumento di peso dovuto alla
ritenzione idrica
dolore al seno
costipazione
vertigini
mal di testa
palpitazioni cardiache
vampate di calore
ipoglicemia
aumento dell'appetito / voglie
irritazione
emicrania
depressione lieve
cambiamenti di umore
debolezza muscolare
nausea
i problemi della pelle / acne / melasma
stanchezza / affaticamento cronico
aumento di peso
*un modo per evitare queste reazioni è di eliminare più possibile il contatto con gli
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xenoestrogeni per almeno tre mesi prima dell'applicazione del prodotto.
Nel caso facciamo esperienza di uno di questi sintomi abbiamo tre opzioni:
1. aumentare la dose di progesterone ed attendere che i sintomi passino (sempre previa
consulto medico);
2. ridurre la dose iniziale e poi, se necessario, gradualmente aumentare nell'arco di uno o
due mesi;
3. pazientare finché spariscono.
Il progesterone va usato due volte al giorno (dividere a metà la dose giornaliera) per
mantenere costanti i livelli dell'ormone nel sangue, perchè calano dopo circa 12 ore.
Istruzioni per le donne: se siamo nel ciclo dobbiamo usare il progesterone
due volte al giorno dall'ovulazione e per i prossimi 14 giorni; la mestruazione
dovrebbe arrivare entro uno o due giorni. La fase luteinica dura sempre dai 12 ai 14 giorni
in tutte le donne, mentre i cicli variano dai 21 giorni a 36 giorni. P.es. in un ciclo di 21
giorni il progesterone dovrebbe essere usato dal giorno 8 al giorno 14, se il ciclo è di 28
giorni lo usiamo dal 15°giorno per 14 giorni, e su 36 giorni invece lo usiamo dal 22°giorno
per 14 giorni.
In tutti gli altri casi (peri o post menopausa, pubertà) se non ci sono cicli, oppure c'è ne uno
sballato troppo difficile da seguire, si prende il progesterone due volte al giorno. Non occorre
fare delle pause, anche se alcune donne lo preferiscono. In entrambi i casi va bene.
E possiamo smettere di usarlo?
Dopo che abbiamo eliminato i sintomi e abbiamo verificato i valori ormonali, possiamo
anche smettere di usare il progesterone e vedere come ci sentiamo. L'importante è prima
ridurre lentamente la dose e poi discontinuare l'uso. Se i sintomi riappaiono, vista anche la
grande quantità di xenoestrogeni e all'eventuale stress a cui siamo costantemente esposti, si
può riprenderne l'uso.
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Il dott. Lee non ha suggerito agli uomini ed alle donne in menopausa di interrompere la
cura del progesterone naturale, però dobbiamo attenerci alla seguente regola che mi è
stata comunicata direttamente dal team del dott. Lee: in caso di dosaggi giornalieri inferiori
ai 10 mg al giorno non si rischia di saturare i ricettori del progesterone come può capitare
a dosaggi prolungati più alti. Se intendiamo usarlo sistematicamente a dosi superiori di 10
mg, è bene consultarsi col proprio medico, fare regolari controlli ormonali e fare una
pausa almeno 5 giorni al mese per non saturare i recettori del progesterone. È chiaro che
se ridurremo lo stress, elimineremo il più possibile l'esposizione agli xenostrogeni,
mangeremo ed integreremo secondo le indicazioni del libro imparando ad ascoltare il
corpo, praticheremo del movimento fisico regolare, ed avremo una buona dose di nutrienti
nel sangue, la quantità di progesterone assunta come integratore dovrebbe ridursi e col
tempo rendersi anche non più necessario. Ogni persona troverà la sua dose e i tempi giusti
per la terapia personale (esistono persone che assumono il progesterone da 15 anni senza
alcun problema e con dosi superiori ai 10mg al giorno). Ovviamente queste indicazioni sono
da prendere in senso generale come informazione e riflessione, e valutate poi col proprio
medico di fiducia.
Esistono diversi modi di assunzione di questo ormone e noi discuteremo brevemente delle
seguenti possibilità: pillole, creme e oli. Se prendiamo l'ormone steroideo tramite la pillola,
distorceremo seriamente il suo metabolismo naturale a causa degli acidi nello stomaco. La
quantità di ormone che riuscirà a superare questo problema, passerà per il fegato dove
verrà ulteriormente elaborato e modificato, rendendo l'assorbimento del progesterone poco
efficace, se non pericoloso per due motivi:
1. assumendo una pillola non abbiamo facilmente controllo su quanto viene assorbito dal
corpo poiché solo il 10–15% viene assorbito, e ci obbliga a prendere molte pillole per
trovare la dose giusta;
2. il progesterone crea oltre 30 diversi metaboliti (un metabolita è il prodotto del processo
del metabolismo) nel fegato che possono creare effetti indesiderati.
Una migliore soluzione è la crema di progesterone applicata sulle mucose (sulla vagina nel
caso della donna, sul retto nel caso dell'uomo) poichè così viene direttamente e più facilmente
assorbito nel sangue. Spesso i produttori di creme suggeriscono di massaggiare la crema
sulla pelle, modificando ogni giorno la zona di applicazione, che va anche bene come
soluzione purché le dosi rientrino in quelle consigliate dal dott. John Lee, altrimenti si rischia
che dopo alcuni mesi l'effetto progesterone svanisce (i ricettori si saturano), e in alcuni casi le
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nostre condizioni peggiorano. Il progesterone è altamente liposolubile e una volta applicato
sulla pelle, verrà immagazzinata in parte nel tessuto adiposo. A dosi elevate all'inizio questo
non comporterà problemi, ma col tempo il progesterone potrebbe accumularsi e potrebbe
interferire con altri ormoni come il DHEA, il testosterone e il cortisolo.
Bisogna anche tener conto che i conservanti e i contenuti in generale della crema siano
biologici senza parabeni, oli minerali, altri ormoni, sostanze sintetiche varie e che contenga
solo ingredienti vegetali. Una valida crema potrebbe essere la Progesta Care.
Un altro modo efficace per assumere progesterone naturale è tramite l'olio che viene
applicato sulle gengive, dentro la bocca o sulle labbra (mucose), e quindi non si accumula
nel corpo come può succedere con le creme a dosi elevate. L'olio ha il vantaggio di non
avere conservanti. Se il progesterone è anche disciolto nella vitamina E, esso viene
assorbito molto efficacemente, e viene distribuito velocemente a tutti i tessuti. Nel mezzo di
un attacco di panico o di altri distrubi acuti, dove la velocità d'azione è importante, l'olio di
progesterone sublinguale ha un effetto calmante immediato (probabilmente perchè rallenta
l'attività dei recettori GABA, un aminoacido che inibisce i neurotrasmettitori), ma può essere
necessario ripetere la dose più volte al giorno. Lo svantaggio dell'olio è che entrando subito
nel sangue, il progesterone non viene rilasciato dal tessuto adiposo lentamente nel corpo, e
crea un veloce picco nel sangue, e poi ovviamente un crollo. Per evitare questo problema
dobbiamo semplicemente mettere l'olio in bocca assieme a del cibo, possibilmente con
delle fibre come p.es. delle carote crude o con carboidrati a digestione lenta.
Il prodotto che consiglio in questo caso è la Progest–E Complex della Kenagen – si basa
sulla formula del dott. Ray Peat. In una soluzione del 10% di progesterone nella vitamina E,
una goccia contiene circa 3 milligrammi di progesterone e dai 4 ai 22 mg di vitamina E,
mentre la confezione ha circa 750-800 gocce (dipende dalla temperatura dell'ambiente e
dalla pressione efettuata sulla boccettina). Un altro vantaggio rispetto alla crema è il
dosaggio facilmente calcolabile grazie alla formulazione in gocce.
In alternativa al progesterone si può assumure l'Agnocasto, un erba nota soprattutto come
rimedio dalle donne per riequilibrare gli ormoni. L'Agnocasto influenza la ghiandola
pituitaria (la ghiandola „master“ del sistema endocrino) ed aiuta a regolare la produzione
di certi ormoni, e la sua caratteristica principale è che riesce a migliorare il rapporto fra
estrogeno e progesterone. E ricordiamoci, che nello scalpo il progesterone si lega ai follicoli
capiliferi, e così previene alla DHT di legarsi ad essi.
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L'Agnocasto ha anche la capacità di abbassare i livelli di prolattina, o forse sarebbe più
corretto dire, riduce la secreazione della prolattina nella ghiandola pituitaria. Come
abbiamo già detto, una prolattina alta può stimolare la produzione dell'enimza 5 alfa
riduttasi e creare molti altri problemi di salute. Se scoprite di avere elevati livelli di
prolattina, assumere l'Agnocasto potrebbe essere valido rimedio. In alcuni casi anche se i
livelli di prolattina sembrano normali o leggermente alti, dovete sempre osservare anche il
rapporto fra estrogeno e progesterone; se il rapporto ideale è alterato, anche se avete una
normale dose di prolattina, quella „normale“ dose potrà comunque stimolare la 5 alfa
riduttasi a causa della mancanza di progesterone.
Su questo sito avete delle indicazioni sui dosaggi e qui potete comprarlo online in Italia. In
generale 4 capsule al giorno di 400mg ciascuna dovrebbero produrre dei risultati, ma
verificate il dosaggio sempre col vostro medico. Gli uomini devono stare particolarmente
attenti, perché un uso prolungato può causare atrofia testicolare. In generale consiglio
prima di verificare se soffrite di stanchezza surrenale, e in caso positivo, focalizzarsi su
quello che rappresenta il problema a monte.
Come avevamo già accennato prima, è consigliato farsi un'esame prima di iniziare la cura.
Se vogliamo controllare e seguire correttamente il nostro stato di salute e il benessere dei
nostri capelli, nonchè seguire nel tempo l'andamento della nostra cura (non solo legata al
progesterone), ecco i test da fare tramite il test salivare e/o sanguigno:
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glicemia a digiuno (resistenza insulinica)
profilo lipidico (trigliceridi, HDL, LDL e
colesterolo totale – resistenza insulinica)
uricemia (resistenza insulinica)
TSH (tireotropina)
TSH anticorpi, TPO e TBG (anticorpi
tiroide)
PTH (paratormone)
T3 libero
T4 libero
T3 inverso
T4 totale
T3 totale
progesterone
estradiolo
DHEA-S
testosterone
testosterone libero
diidrotestosterone
sex hormone binding globulin (SHBG)
cortisolo x4 (6.00 – 8.00, 11.00–12.00,
16.00–17.00, 23.00–mezzanotte)
prolattina
serotonina
calcio ionizzato (forma di calcio
fisiologicamente attiva)
ferritina (stoccaggio del ferro)
ceruplasmina (stoccaggio del rame)
25–OH Vitamina D (stoccaggio della
vitamina D)
proteina legante il retinolo (vitamina A )
vitamina K (soprattutto la K2)
vitamina H (biotina)
gli aminoacidi
Nota: dopo l'esame chiedete qual'è il rapporto fra progesterone ed estradiolo,
che dovrebbe essere attorni ai 300 : 1. Se il rapporto è più basso, potrebbe essere
utile l'integrazione con il progesterone naturale, amenoché non si soffra di
Hashimoto e/o di stanchezza surrenale grave.
In Italia ho scoperto i seguenti centri per gli esami specifici al nostro scopo: il Laboratorio
Cavarelli a Bologna, la Functional Point a Bergamo e la dott.sa Fiamma Ferraro.
La Functional Point offre anche test salivari, ma operano solo tramite una rete di medici
italiani specializzati nell'interpretazione ormonale e soprattutto nel suggerire la cura
adeguata. Consiglio di chiamarli e di chiedere indicazioni sul medico più vicino a voi.
Se non trovate gli esame adeguati potete comprarli online qui (scegliere „Female/Male
Saliva Profile III (8 Tests)“ e poi rispedirli negli Stati Uniti – vi manderanno i risultati via
email.
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Chi invece ha un budget limitato e vuole esaminare la maggior parte dei fattori connessi
con la perdita dei capelli consiglio il mineralogramma NaturalCheckup. Il
mineralogramma è uno “Screening test” come lo sono molti altri esami che usiamo con
fiducia come l’esame del sangue e delle urine. Questi esami non forniscono direttamente
una diagnosi, ma forniscono i livelli di vari elementi presenti nell’organismo fornendo
diversi indizi clinici.
Affinchè un mineralogramma sia accurato deve soddisfare due parametri:
• una procedura di esecuzione del test in armonia con le linee guida scientifiche
internazionali;
• valori “uguali” (statisticamente sovrapponibili) se confrontati con i risultati di
macchinari di precisione superiore. Altrimenti detto “Golden standard”.
Ovviamente il mineralogramma NaturalCheckup non solo soddisfa i parametri, ma è il più
avanzato mineralogramma in Europa perchè esegue il test direttamente col bulbo del
capello, perchè si ritiene che fornisca risultati ancora più precisi essendo il bulbo un “essere
vivente“ e non contaminato dall’inquinamento esterno come lo sarebbe nel caso dello stelo
del capello.
Il NaturalCheckup esamina 32 minerali e metalli tossici, 13 vitamine, 19 aminoacidi e 7
ormoni.
Cliccando qui potete vedere un'esempio di esame NaturalCheckup in inglese, ma tramite la
Fitoplus è possibile ricevere la risposta dell'esame in italiano.
Come ultimo suggerimento: non ignorate gli esami perchè grazie ad esse potrete non solo
personalizzare al meglio la vostra cura per capelli, ma potrete anche evitare un integratore
di cui eravate convinti di aver bisogno. Oppure, com'è successo nel mio caso, scoprirete
che non nonostante il consumo di un integratore specifico, avrete ancora livelli bassi di
quella sostanza.
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I Due Cervelli
C ome mai sentiamo uno sfarfallio nello stomaco quando siamo innamorati?
Perché l'indigestione può produrre incubi?
Chi dirige la nostra crescita fino all'età adulta?
Come mai sentiamo ansia e tensione nello stomaco prima di un evento importante?
Fin dall'antichità si affermava che la pancia (ovvero intestino) è la sede secondaria delle
emozioni e principale dell'inconscio; ma per poter avere queste funzioni, occorre che la
pancia abbia una sorta di "cervello" che possa elaborare i dati autonomamente rispetto a
quello superiore nella testa. Le recenti scoperte nel ramo della neurogastroenterologia,
grazie soprattutto al lavoro del dott. Michael Gershon, hanno confermato che un cervello
cosìdetto enterico esiste e che funziona autonomamente da quello superiore.
Il dott. Gershon, professore di anatomia e biologia cellulare alla Columbia–Presbyterian
Medical Center di New York, sostiene che l'intero sistema gastrointestinale è un enorme
sistema nervoso “secondario“. L'autore ha dedicato trent'anni allo studio di questo "cervello
enterico" e dei suoi rapporti con quello pensante, e nel suo libro “Il Secondo Cervello“
spiega che sia l'intestino che il cervello originano dallo stesso foglio embrionale, che si
divide durante lo sviluppo fetale: una sezione si trasforma nel sistema nervoso centrale
(SNC), l'altro diventa il sistema nervoso enterico. Il sistema nervoso enterico (SNE) è
costituito da circa 100 milioni di neuroni ed è indipendente dal SN simpatico e
parasimpatico, quindi gode di una vera e propria autonomia. I due sistemi nervosi (SNC e
SNE) rimangono connessi attraverso il nervo vago, il più lungo nervo fra tutti i nervi cranici.
Il nervo vago si snoda dal tronco cerebrale attraverso il collo e finisce in addome,
mantenendo la connessione fra cervello ed intestino37.
Questi due cervelli sono interconnessi come dei gemelli siamesi: quando uno si agita,
anche l'altro si innervosisce. Com'è stato anche riportato sul New York Times, il rapporto tra
i due cervelli sta alla base di molti problemi fisici e psichici. Disturbi come l'ansia, la
depressione, la sindrome dell'intestino irritabile, le ulcere e il morbo di Parkinson danno
sintomi sia a livello cerebrale che intestinale.
37 http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1600-0625.2009.01060.x/full
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"La maggioranza dei pazienti che soffrono d'ansia e di depressione presenteranno anche
alterazioni del sistema gastrointestinale", dice Emeran Mayer, docente di medicina,
fisiologia e psichiatria all'Università di California a Los Angeles.
I sintomi e le cure che riguardano un sistema possono interessare anche l'altro. Gli
antidepressivi, ad esempio, provocano disturbi gastrici in buona parte dei pazienti che li
assumono. In una situazione di pericolo la nausea è provocata da un'impennata degli
ormoni dello stress prodotti dal corpo. Lo stress può anche sovrastimolare le terminazioni
nervose nell'esofago provocando il riflesso della tosse.
Le nuove conoscenze sull'attività del secondo cervello e le interazioni tra i due cervelli
servono a curare un certo numero di disturbi, come la stipsi, le ulcere e il . Il compito del
sistema nervoso enterico è di gestire ogni aspetto del processo digestivo, dal morbo di
Hirschprung, l'esofago allo stomaco, intestino tenue e colon. Il secondo cervello vi
sovrintende usando gli stessi strumenti del grande cervello, cioè una rete di circuiti
neuronali, neurotrasmettitori e proteine quasi completamente autocontrollate. "L'intestino
controlla la pressione", dice Gershon. "Controlla il processo digestivo. Individua le sostanze
nutrienti, misura gli acidi e i sali. È un piccolo laboratorio chimico".
Il sistema enterico fa tutto da solo, con un minimo aiuto da parte del sistema nervoso
centrale. Non sorprende che esista un rapporto diretto tra stress emotivo e malessere fisico.
"I clinici ammettono che numerose disfunzioni del sistema gastrointestinale comportano
alterazioni del sistema nervoso centrale", dice Gary M. Mawe, professore di anatomia e
neurobiologia all'Università del Vermont.
Il grande interrogativo è se venga prima la fisiologia o la psicologia. I sistemi nervosi
enterico e centrale utilizzano lo stesso hardware per lanciare due programmi molto diversi.
La serotonina, ad esempio, ha un ruolo fondamentale nella sensazione di benessere. Ma il
95% della serotonina prodotta dal corpo ha sede nell'intestino, dove agisce come
neurotrasmettitore e meccanismo di segnalazione.
Studi recenti indicano che lo stress, soprattutto nelle prime fasi della vita, può causare
patologie croniche del sistema gastrointestinale, quanto meno negli animali. "Se si mette un
ratto su una piccola piattaforma circondata dall'acqua, una situazione per l'animale molto
stressante, sviluppa un disturbo equivalente alla diarrea", prosegue il dott. Mayer. Aggiunge
poi che il 70% dei pazienti in cura per patologie croniche dell'intestino hanno subito nella
prima infanzia traumi come il divorzio dei genitori, malattie croniche o la morte dei genitori
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e crede che le esperienze dell'infanzia, accanto al patrimonio genetico individuale
determinino il modo in cui una persona reagirà allo stress per il resto della vita.
“La teoria dei due cervelli poggia su solide basi scientifiche; basti pensare che l'intestino, pur
avendo solo un decimo dei neuroni del cervello, lavora in modo autonomo, aiuta a fissare i
ricordi legati alle emozioni e ha un ruolo fondamentale nel segnalare gioia e dolore.
Insomma, l'intestino è la sede di un secondo cervello vero e proprio. E non a caso le cellule
dell'intestino producono il 95% della serotonina, il neurotrasmettitore del benessere“ spiega
il dott. Gershon.
"Il cervello non è l'unico luogo nel corpo che è pieno di neurotrasmettitori“, dice sempre il
dott. Gershon. "Cento milioni di neurotrasmettitori delineano la lunghezza dell'intestino,
approssimativamente lo stesso numero che si trova nel cervello..." Se poi aggiungiamo le
cellule nervose dell'esofago, dello stomaco e dell'intestino crasso, ci sono più cellule nervose
nell'intestino rispetto a tutto la restante parte del sistema nervoso periferico. Quasi ogni
prodotto chimico che controlla il cervello è stato identificato nell'intestino, inclusi gli ormoni
e i neurotrasmettitori.
Come accennato prima, questa complessità di circuito nervoso permette al cervello enterico
di operare indipendentemente; infatti quando il cibo è nello stomaco, la digestione e
l'assorbimento può avvenire anche se il cervello nella testa è morto. Il SNC è necessario per
masticare, deglutire e per andare di corpo, ma dal momento che il cibo è deglutito fino al
raggiungimento dell'ano, il capo è il SNE.
Ma come mai stiamo ponendo così tanta attenzione a questo cervello situato in basso e
cosa c'entra con i nostri capelli?
In verità questo pezzo di noi è un peso massimo come importanza per i nostri capelli. Intanto
proviamo a vedere con le seguenti immagini la curiosa similitudine fra cervello ed intestino:
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Non sarebbe logico dedurre che se l'intestino è infiammato, costipato, intossicato o in
generale malfunzionante, anche il nostro cervello ne possa soffrire e quindi i nostri capelli,
che crescono proprio sopra il cervello, possano avere problemi di caduta e di ricrescita?
Non sarebbe utile per il nostro scopo riuscire a disintossicare e guarire questa zona del
corpo? Come crescerebbero i nostri capelli se eliminassimo gran parte delle tossine, delle
emozioni, dei pensieri distruttivi e stressanti localizzati proprio in questa zona, e se
migliorassimo la qualità del nostro sonno? Tutti questi aspetti sono strettamente connessi
con il cervello enterico!
Il cervello e l'intestino si assomigliano così tanto che durante le ore notturne entrambi
hanno naturali cicli di sonno di 90 minuti. Le onde lente del sonno nel cervello vengono
interrotte per brevi periodi dal REM (movimento rapido degli occhi) quando si sogna; nei
cicli del sonno dell'intestino esistono similarmente delle lente onde di contrazioni muscolari
proprio in concomitanza delle fasi REM. Non trovate incredibile questa similitudine e
influenza reciproca?
È anche risaputo che chi ha problemi intestinali ha un sonno REM anormale, problemi di
insonnia e si sente stanco nonostante possa aver dormito apparentemente bene. Un'alta
percentuale di persone che assume antidepressivi, soffre di problemi gastrointestinali come
nausea, diarrea e costipazione. Il problemi con questi farmaci è che rubano serotonina alle
cellule responsabili per la peristalsi intestinale; quindi da una parte permettono alla
persona di avere più serotonina nel cervello, ma a scapito delle cellule adibite al tratto
gastrointestinale. "La serotonina è calmante per il sistema digestivo, e stimola la peristalsi e i
riflessi secretori" nota il nutrizionista dott. June Butlin.
“In verità l'intestino dovrebbe aiutarci a rimanere calmi grazie alla produzione di
benzodiazepine. Queste sono le stesse sostanze chimiche che si trovano negli ansiolitici
come il Valium, e sono gli stessi prodotti chimici che alleviano il dolore. In casi di dolore
estremo l'intestino manda le benzodiazepine al cervello per ridurre il dolore o per rendere la
persona inconscia“, spiega il dott. Anthony Basile, neurochimico del Neuroscience
Laboratory al National Institutes of Health in Bethesda, Maryland (USA).
Tutto ciò spiega lo stretto legame tra mente e l'intestino e quanto possa alterare
profondamente il comportamento psichico e comportamentale delle persone. Il cervello
enterico produce quindi sostanze psico–attive che influenzano direttamente gli stati
d’animo, come la serotonina, la dopamina, sostanze oppiacee e antidolorifiche.
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Al cervello enterico sono affidate le decisioni viscerali, cioè spontanee e intuitive, infatti
psicologi e psicoterapeuti sostengono che è proprio qui che risiede il tanto discusso
inconscio. Il cervello assorbe le emozioni provenienti dall’esterno come, irritazione, stress e
rabbia, tramite gli organi di senso, trasmettendole successivamente al secondo “cervello”, e
viceversa, che sviluppa sensazioni e che contemporaneamente può creare, se necessario
all'evoluzione della persona, le patologie psicosomatiche che colpiscono lo stomaco e
l’intestino. Chiunque ha già potuto constatare che quando si è arrabbiati, nervosi, ansiosi,
impauriti o impanicati, il disagio si sente soprattutto nello stomaco e nell’intestino. Perfino
l'utilizzo dell'ipnosi avviene in gran parte con il cervello di sotto. In altre parole, il cervello
enterico è il mezzo principale con cui il nostro vero Sè gestisce il nostro corpo e attraverso
cui ci manda dei messaggi fisici (psicosomatici). Quando non riusciamo ad ascoltare con il
cervello della testa, perché siamo troppo pieni di pensieri, di paure o semplicemente di noi
stessi (ego personale), allora interviene l'altro cervello, quello intestinale, ovvero quello di
cui fino a pochi anni fa non si sospettava neppure l'esistenza. Questo dovrebbe farci molto
riflettere sugli ostinati attaccamenti alle nostre credenze. Meglio veramente essere aperti,
fiduciosi e molto elastici perchè conosciamo troppo poco rispetto al tutto.
Immagine di www.marcomalaca.com
Vediamo ora più nello specifico come funziona il cervello enterico nel nostro intestino per
poi comprendere meglio come poterlo guarire con successo – traggo le successive
informazioni da un articolo del sito MedNat.org:
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“Quando il cibo, ormai divenuto bolo intestinale, passa nel tubo digerente a contatto con la
mucosa intestinale, i neuroni situati nella sede interessata al passaggio del bolo, si stirano e
stimolano di conseguenza delle cellule (enterocromaffini) a liberare la serotonina che a sua
volta agisce su altri neuroni che sono situati sotto la mucosa stessa, che comandano a loro
volta le cellule muscolari, all'interno dell'epitelio della mucosa del tubo o apparato digerente,
di dilatarsi e/o di contrarsi creando un flusso di "contrazione" a monte e "dilatazione" a valle
(come i movimenti di un bruco) per far avanzare in una unica direzione (verso l'ano) il chimo
– così è chiamato il cibo ingerito dalla bocca e predigerito dallo stomaco, quando transita
nella parte all'uscita dello stomaco verso e nel duodeno, poi esso è chiamato chilo – dal
duodeno, digiuno e nell'ileo, zone nelle quali convive la nostra flora autoctona biovitale –
batteri, funghi, enzimi – flora deputata a demoleculizzare (ridurre in molecole), il chilo (che
è il bolo – cibo – pronto ad essere assorbito, in sostanze vitali e/o non, (a seconda del tipo
di digestione – flora batterica – pH – temperatura – stress o meno stimoli di peristalsi, di
intensità più o meno adatte, che si producono nella parete del tubo digerente) e che, una
volta assorbite dalla mucosa intestinale per mezzo dei villi, vengono in seguito trasportate
dal sangue alle cellule per il loro nutrimento e per la loro "specializzazione" per altre cellule
del corpo ed infine questi residui del cibo/sostanze, ormai per noi "devitalizzate" trasportate
nel colon (ascendente, traverso, discendente, sigmoideo, pelvico), dove vengono ivi
disidratate e trasformate in scorie, chiamate ormai feci, che una volta raggiunta l'ampolla
rettale, debbono essere eliminate dall'ano.
Se per caso la serotonina viene ad essere troppa, lo stato di eccitazione prevale e si
producono scariche di feci acquose (diarrea), perché la peristalsi troppo veloce impedisce la
disidratazione delle feci.
Se per caso al contrario, vi è una scarsa produzione di serotonina, la stitichezza compare, le
feci divengono dure perché stazionano troppo nell'intestino crasso (colon) e si disidratano
per l'assorbimento dei liquidi ivi contenuti.
...nella mucosa intestinale della parte anaerobica (senza aria), vivono circa 400 specie di
questi batteri indispensabili alla vita dell'intero sistema, in un "appartamento" di circa 400m2
– lungo circa 8 m. Nell'uomo adulto, la stragrande maggioranza di questi batteri è
probiotica/eubiotica ed essi sono anche deputati a mutarsi, quando le condizioni di salute
intestinale (pH) variano per l'introduzione di cibi inadatti intossicati, farmaci, vaccini e/o di
situazioni vissute di stress che lo impongono, per regolare e mantenere se possibile lo stato
di Salute Perfetta, aggredendo e "mangiando" ed eliminando le proteine tossiche contenenti
virus, vaccini, le sostanze tossiche dei farmaci, le sostanze tossiche dei cibi inadatti alla
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alimentazione salubre, i microbi inadatti ingeriti con i cibi e/o acque malsane, batteri non
residenti e non attinenti alla ns. specie umana.
Non a caso circa il 65–70% delle funzioni del nostro sistema immunitario risiede nell'intestino
nella mucosa e/o sotto di essa. Quasi la metà delle feci sono composte da batteri; ciò
significa che circa 100 mila miliardi di microrganismi della colonia intestinale è in continuo
e costante rinnovamento (sempre che l'alimentazione sia salubre ed adatta al singolo essere
e questi NON utilizzi vaccini, farmaci – specie antibiotici) che inevitabilmente distruggono
questa sacra flora batterica fondamentalmente indispensabile alla vita sana.
La presenza di una flora autoctona ben ordinata rappresenta il benEssere, la perdita di certe
parti di essa e/o la mutazione di parti di essa, fa la differenza fra salute e malattia.
Quando viene impedito il normale sviluppo della flora batterica, con azioni contro di essa
(vedi sopra), la mucosa intestinale diviene infiammata e tumefatta, generando qualsiasi tipo
di malattie….., per la produzione di tossine e parassiti, funghi patogeni, che circolando
attraverso il sangue nell'organismo intero alterano le funzioni cellulari, tissutali, organiche e
sistemiche fino a produrre dolore, sofferenza e morte se non si interviene velocemente e
bene, per riordinare il tutto INIZIANDO proprio dall'intestino,...“
Per intenderci concretamente, essendo quindi intestino e cervello così strettamente connessi,
possiamo dire che se abbiamo un cuoio capelluto arrossato è perché abbiamo l'intestino
infiammato; se abbiamo la dermatite seborroica, abbiamo una infiammazione cronica
nell'intestino; se abbiamo la forfora, se abbiamo spesso il prurito in testa, se perdiamo
capelli in generale, è quasi sempre connesso ad un problema intestinale intossicato ed
invaso da agenti patogeni dannosi, che permette l'entrata di queste sostanze velenose nel
sangue e che minacciano seriamente e quotidianamente la nostra salute e i nostri capelli.
Possiamo fare attività fisica quotidiana, possiamo mangiare bio e “sano“ per anni,
possiamo lasciar andare emozioni negative a quintali, ma se l'intestino non viene
rigenerato completamente, le nostre possibilità di un recupero di capelli rimarrà sempre
minimo. Perché?
Perché un intestino infiammato si riflette in una mente “infiammata“ che produce pensieri di
ansia, di critica, di paura, di attacchi di panico, che stimolano ulteriormente la produzione
di ormoni da stress, e che intossicano ancora di più il nostro corpo, portandoci sempre più
vicini ad una depressione cronica (spesso non riconosciuta), a disturbi del sonno, alla
stanchezza cronica, e ci incastriamo in un ciclo senza fine, che si morde la coda, e che
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molto spesso finisce con la triste accettazione che “la realtà purtroppo è così e non posso
farci più niente“ oppure “è l'effetto dell'età“, quando in verità abbiamo solo ignorato e
sabotato involontariamente il più grande centro per il mantenimento di una salute perfetta
nel nostro corpo, ed è arrivata quindi l'ora di rimediare definitivamente questo problema.
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Il Probiotico che Supera lo Standard dei Probiotici
probiotici sono diventati un argomento di salute popolare, e anche se molti di noi
stanno consumando integratori probiotici o stanno bevendo i prodotti Danone, Yakult o
simili, molto spesso in realtà non sanno nè cosa sono i probiotici, nè perché sono utili,
e quali siano le fonti migliori. Ecco dunque arrivato il momento di conoscere per bene la
preziosissima fermentazione naturale dei cibi.
IGli antichi facevano fermentare di tutto, anche la carne e il pesce. Nella tradizione
alimentare di quasi tutti i popoli del mondo sono compresi cibi fermentati. Il processo di
fermentazione non solo è un ottimo mezzo per conservare i cibi, ma ha la capacità di
trasformare qualsiasi alimento in un prodotto decisamente nuovo, biodisponibile, ricco di
vitamine, enzimi, fattori immunomodulanti, antiossidanti e sostanze benefiche ancora
scarsamente sconosciute.
I cibi fermentati sono caratteristici di molte cucine del mondo: in Giappone si fa fermentare
la soia, in Africa il miglio, e nell’Europa del Nord alcune verdure (barbabietole e cavoli,
appunto). Ma anche il pane e il vino sono cibi fermentati, ottenuti trasformando il frumento
e l’uva.
Un aspetto tipico della dieta moderna è la quasi completa scomparsa di cibi fermentati.
Anzi, prevalgono gli alimenti sterilizzati e pastorizzati, ovvero cibi praticamente morti che
portano ad una serie di problemi per la salute, tra cui malattie degenerative ed allergie.
Essendo noi i figli dell'era della pastorizzazione, è di recente che i cibi fermentati sono
spariti dai nostri piatti. I sottaceti e i crauti sono fatti con l'aceto invece che con il
tradizionale metodo della lattofermentazione usando il sale. Il pane e la pasta sono
prodotti con lievito commerciale o chimico invece di essere naturalmente lievitati. Vino,
birra e formaggi sono tutti ormai pastorizzati e così uccidiamo tutti i batteri benefici.
Sempre più spesso, dati scientifici dimostrano che nutrendo la flora intestinale con i batteri
benefici presenti negli alimenti fermentati tradizionalmente (o un valido integratore
probiotico) è estremamente importante per la funzione cerebrale adeguata, che comprende
il benessere psicologico ed il controllo dell'umore. Se riflettiamo un attimo sul perché il
colon viene così chiamato, scopriamo che deriva dalle “colonie di batteri“ che aiutano
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appunto il colon a rimanere in salute, e sono necessari soprattutto a causa di una certa
mancanza di nutrienti apportati normalmente dal sangue negli altri organi del corpo.
Il motivo per cui è meglio utilizzare alimenti fermentati come fonte di batteri benefici rispetto
ai comuni probiotici è speculativo. È possibile in genere ottenere più di 100 volte la quantità che si otterrebbe con una dose normale di probiotici orali, fino ad ottenere molte migliaia di miliardi di batteri, invece di miliardi.
La dott.ssa Natasha Campbell–McBride ha dimostrato con successo la correttezza della sua
teoria tramite lo sviluppo di un programma nutrizionale chiamato GAPS (Gut and
Psychology Syndrome – Sindrome della Psiche e dell'Intestino). Nella sua clinica a
Cambridge, in Inghilterra, tratta con successo bambini ed adulti con patologie diverse che
vanno dall'autismo, ai disordini neurologici e psichiatrici, patologie immunitarie e problemi
digestivi. La sua ricerca era partita dal curare il proprio bambino dall'autismo ed essere
riuscita a guarirlo curando l'intestino.
La sua teoria GAPS è un chiara e logica descrizione di come tali patologie possano derivare
direttamente dalla tossicità gastrointestinale, dovuti ai seguenti elementi:
• antibiotici: sia come farmaci, sia quelli derivanti dai cibi industrializzati che li
contengono come carne, pollo e latte di mucche cresciute in ambienti a dir poco
crudeli.
• ansiolitici, antidepressivi e contracettivi;
• cibi raffinati e OGM: oltre ad essere privi di batteri benefici vivi, lo zucchero ed il
frumento in essi contenuti agiscono da carburante per la crescita di batteri anaerobi
patogeni, funghi e lieviti che competitivamente inibiscono i batteri utili;
• dolcificanti vari, cloro e fluoro nell'acqua, sostanze chimiche usate nell'agricoltura ed
inquinamento in generale (metalli pesanti);
• stress quotidiano ed emozioni negative o represse nel subconscio sin dall'infanzia;
• flora batterica squilibrata trasmessa della madre durante il parto (peggiora col
passare delle generazioni) e tutta una serie di tossine assorbite dal feto.
I microbi patogeni danneggiano l’integrità delle pareti intestinali ed una volta che questo è
accaduto, tossine e microbi raggiungono indisturbati il torrente circolatorio. Da qui, col
sangue raggiungere l’encefalo dove può provocare tutti i disturbi prima menzionati. Il
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protocollo GAPS della dott.ssa Campbell–McBride promuove fortemente il consumo di cibi
tradizionali fermentati, ma prima di addentrarci nel loro uso, è utile soffermarci
sull'alimentazione in generale, dove è molto comune una visione confusa o incompleta che
a volte limita il raggiungimento del nostro benessere ottimale. Parliamo dunque brevemente
del consumo e della qualità dei cibi crudi o cotti.
Normalmente si crede che gli alimenti crudi siano i migliori per noi, ma quando p.es.
parliamo di verdure, scopriamo con grande sorpresa attraverso molti studi scientifici, che il
nostro corpo non ha la struttura metabolica adatta per digerire molti dei cibi crudi. Il
problema è che non riusciamo ad utilizzare pienamente ed efficacemente le calorie fornite
(importanti per la termogenesi, per il metabolismo e per un mucchio di altri fattori correlati)
amenoché non vengono pre–digeriti grazie ad un processo di fermentazione. Esistono
molte persone che dopo aver mangiato un'enorme porzione di verdura cruda, magari con
del pane, si sentono ancora affamate e insoddisfatte, e senza energia.
Secondo il dott. Arnold Ehret, autore del libro “Il Sistema di Guarigione della Dieta Senza
Muco“ le verdure e ancora di più la frutta sono dei purificatori che disintossicano il corpo
esattamente come i probiotici. Inoltre queste sostanze sono ricche di enzimi, importantissimi
attivatori di tanti processi metabolici. Tutto ciò è verissimo, ma non possiamo mangiare solo
cibi crudi (o in gran parte cibi crudi), perché rischiamo di rimanere costantemente in uno
stato di purificazione e di disintossicazione, e se si raggiunge questo stato, si rischia di
iniziare ad eliminare sostanze utili alla nostra salute, anche perché gli alimenti crudi
difficilmente ci nutrono a sufficienza. Ovviamente ne abbiamo bisogno, ma solo in una
quantità ragionevole. Oltre a ciò potremmo anche soffermarci sul fatto che l'inserimento del
fuoco nell'evoluzione alimentare non deve esser stato un grave errore della storia
dell'umanità, perchè se così fosse si rischierebbe di cadere in un estremismo mentale (molto
stressogeno per il nostro corpo e per la mente).
Invece quando uniamo i due estremi, i cibi crudi e quelli cotti, creiamo le basi per una
salute perfetta, perché come spiega la dott.ssa Natasha Campbell–McBride, abbiamo a
disposizione gli enzimi, i probiotici (se si fermenta il cibo) e abbiamo i nutrienti che
diventano disponibili con una lenta cottura.
Sappiamo di avere da uno a dieci trilioni di cellule nel corpo, ma forse non tutti noi sanno
di avere dieci volte tanto di batteri! Un adulto sano mediamente porta dal 1,5 kg fino
a 2 kg di batteri nell'intestino. Ora proviamo ad immaginare la seguente situazione:
immaginiamo di avere p.es. 50 triliardi di batteri, di cui 40 triliardi sono nocivi.
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Come possiamo sperare di sentirci bene?
Come possiamo pensare di sentirci gioiosi ed in pace?
Come possiamo continuare di illuderci che solo con il pensiero positivo, con integratori
scadenti/sintetici e con un alimentazione “equilibrata“ e bio potremo uscire da questo
tunnel?
Per forza che ci sentiamo spesso impotenti, depressi ed arrabbiati.... Pensiamo un attimo a
tutti quelli che cercano disperatamente di guarire da una malattia. Troppe volte nè i medici,
nè i pazienti stessi sono a conoscenza di questo fatto cruciale. Alla luce di quanto sopra, il
nostro compito quindi è quello di bilanciare la quantità di batteri fino ad avere circa l'85%
di batteri benefici ed il 15% di batteri nocivi.
Nel periodo del dopoguerra gli scienziati pensavano che le proteine, i carboidrati e i grassi
erano le tre sostanze principali per vivere. Più tardi scoprirono che i carboidrati non
bastavano per un corretto metabolismo ed aggiunsero alla lista le vitamine e i minerali.
Tuttavia non si sapeva come i minerali fossero digeriti. Tutte queste sostanze sono risultate
molto importanti, ma la chiave che le unisce tutte fu la cosa scoperta per ultima, ovvero gli
enzimi, a cui oggi va aggiunto anche il ruolo della flora batterica.
Gli enzimi vengono prodotti dai batteri, dalle cellule e dai funghi, sono essenziali per
sostenere la vita e lavorano insieme alle vitamine e ai minerali come catalizzatori per
accelerare reazioni chimiche nel corpo (altrimenti queste si farebbero troppo lentamente).
Quando un corpo è ricco di enzimi può proteggersi e riparare i danni di quasi tutte le
malattie degenerative. Senza di essi si invecchia precocemente e ci si ammala prima.
Esistono più di 150.000 tipi diversi di enzimi nel corpo umano e tutte le funzioni corporee li
richiedono. Ad esempio per digerire le proteine ci vogliono le proteasi, per i carboidrati le
amilasi e per i grassi le lipasi.
Gli alimenti fermentati contribuiscono ad avere un efficace digestione in tre modi diversi:
• predigeriscono il cibo e rendono più facile l'assimilazione;
• ci riforniscono di moltissimi enzimi faciltatori della digestione;
• nutrono e rafforzano i batteri intestinali benefici.
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Tutti i cibi fermenti hanno in comune l'abbondanza del battere dell'acido lattico, lieviti e
muffe che producono enzimi. Il ricercatore dott. Edward Howell, esperto in studi enzimatici,
dice: “Senza enzimi, nessuna attività potrebbe manifestarsi. Sia le vitamine che i minerali o
gli ormoni non possono lavorare senza gli enzimi.”
In effetti questi organismi predigeriscono il cibo, rompendo le catene di complesse proteine,
carboidrati e grassi in forme più assimilabili di amminoacidi, zuccheri semplici e acidi
grassi. Questo comporta un più efficace utilizzo ed assorbimento di questi nutrienti e una
riduzione del carico di lavoro del tratto digestivo. L'azione delle colture batteriche rende
altresì i minerali nei cibi più biodisponibili. I batteri producono anche le vitamine del
gruppo B, e grazie alla fermentazione, le vitamine e i minerali in generale vengono
assorbiti dal 300% al 500% in più.
I cibi fermentati sono molto abbondanti di enzimi e fanno parte del processo di
fermentazione. Questo significa che grazie al consumo di questi cibi fermentati
aumentiamo la nostra riserva di enzimi, e più in salute è il nostro intestino, più facilmente il
corpo può produrne altri. I nostri “moderni“ metodi di pastorizzazione e l'aggiunta di
sostanze chimiche per velocizzare la velocità di fermentazione di prodotti come lo joghurt o
il formaggio hanno ucciso questi alimenti, una volta sani e ricchi di enzimi, trasformandoli
in alimenti di scarso valore, che spesso compromettono la digestione, la riserva enzimatica
e la salute.
Per semplificare il discorso, la mancanza di enzimi rende il sangue “sporco“, non vitale e
nutriente come dovrebbe essere, e quindi non può sostenere i nostri capelli, anzi,
predispone alla caduta, perché induce infiammazione e squilibrio. Facciamo un esempio: i
carboidrati di per sè non possono essere assorbiti così come stanno e devono essere
frammentati dagli enzimi (in questo caso dall'amilasi). Se c'è un insufficienza di amilasi, il
glucosio che non è stato correttamente spezzettato ed assorbito, fluisce nel sangue, ma
questo zucchero ancora così ingombrante rende il sangue denso e “appiccicoso“ (significa
infiammazione ed è il tipico segno di rischio diabete o di malattie cardiache), e i globuli
rossi in questo liquido viscoso tendono a formare agglomerati, il che ovviamente non giova
alla circolazione. Una circolazione lenta e difficile può portare con sè difficoltà di
movimento, stanchezza, irritabilità, sonnolenza, al di testa, stitichezza, e chi più ne ha più
ne metta.
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Globuli rossi appicicosi Sangue con enzimi
(ben ossigenato)
Tutto questo succede soprattutto perché mangiamo troppi cibi “morti“ ovvero senza batteri
benefici ed enzimi. All'ospedale Michael Reese di Chicago sono stati fatti esperimenti su due
gruppi di persone: il primo gruppo era formato da individui da 21 ai 31 anni di età,
mentre il secondo gruppo avevano dai 69 a 100 anni. I ricercatori scoprirono che le
persone più giovani avevano 30 volte più amilasi rispetto ai più anziani. Questo è il motivo
principale perché da giovani spesso si può mangiare di tutto senza grossi problemi, ma col
passare degli anni tutto cambia. Nel colon le proteine non digerite putrefano, i carboidrati
non digeriti fermentano ed i grassi non digeriti diventano rancidi. Questa causa tossicità e
appesantisce il sangue. Quando mangiamo cibo raffinato o cotto senza aver aggiunto un
contorno fermentato, la ghiandola pituitaria, la tiroide ed il pancreas sono costrette a
donare enzimi per digerire il cibo, ma questo rallenta il metabolismo e si rischia, prima o
poi, di prendere peso.
Seguire una dieta esclusivamente basata su cibi cotti non fermentati crea un grande
sovraccarico di lavoro al pancreas, massacrandolo letteralmente. Il risultato a lungo
termine secondo il dott. Edward Howell è un'aspettativa di vita ridotta, malattie varie e
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minore resistenza a qualsiasi tipo di stress. Howell sottolinea come gli umani e gli animali
che si basavano su una dieta povera di enzimi avevano un ingrossamento del pancreas
(infiammazione) mentre altri organi erano ridotti di volume, soprattutto il cervello.
Se cerchiamo una delle cause più comunì ed importanti a livello fisico per la perdita di
capelli, questa si trova nel cibo mal digerito per mancanza di batteri benefici e di enzimi. Le
pareti intestinali sono ricoperte dai villi che a Ioro volta sono coperti di cellule chiamate
enterociti. Il compito degli enterociti è molto delicato e complesso: devono completare il
processo digestivo ed assorbire i nutrienti dal cibo. Vicino alla radice dei villi nascono
costantemente nuovi enterociti che rimpiazzano le cellule “vecchie“ ed affaticate, che hanno
già svolto il proprio compito, ed è così che il corpo rinnova e rigenera senza sosta il proprio
sistema digestivo e di assorbimento.
Quando i batteri patogeni o opportunistici producono troppe tossine e acidità, il ciclo di
rinnovamento degli enterociti viene gravemente compromesso e rallentato, e di
conseguenza viene causato un malassorbimento del cibo. Il cibo che rimane indigerito nel
colon comincia a putrefarsi e causa infiammazione. Questa infiammazione produce
radicali liberi che iniziano a danneggiare le cellule delle pareti intestinali, che permettono al
sangue “sporco“ di entrare in circolazione e di infettare altri organi interni. Queste cellule e
i ricettori ormonali vengono quindi danneggiati e diventano resistenti agli ormoni. Ad
esempio le cellule che producono il 95% della serotonina e di neurotrasmettitori
responsabili per il nostro umore (effetto antistress) vengono alterate e producono
depressione, irrascibilità, stanchezza, ecc.
Quando è presente cibo non digerito nel colon, i batteri opportunistici si moltiplicano sempre
di più, e il nostro sistema immunitario viene impegnato per attaccare sostanze non digerite
nel colon e nel sangue, invece di occuparsi di normali attività di protezione (ecco compresa
p.es. la più comune causa delle allergie). La maggior parte degli ormoni viene eliminata nel
colon perché il fegato le “impacchetta“ e le scarica nell'intestino, ma l'infiammazione riapre,
per così dire, i pacchetti e gli ormoni vengono riassorbiti nel corpo, causando seri squilibri.
Questo potrebbe essere davvero il punto di partenza cruciale (a livello fisico) per la perdita di
capelli che porta infine ad elevate quantità di DHT. L'abbinamento tra infiammazione,
intossicazione epatica, elevati livelli di androgeni e alimentazione errata, può portare infine
all'insulino resistenza, il che significa diabete nei paraggi.
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L'introduzione di batteri benefici abbinata ad un alimentazione corretta, ovvera quelle che
guarisce le nostri pareti intestinali, può riportare la sensazione di buona salute, che per
molti potrà sembrare qualcosa di mai sperimentato prima.
Riporto il pezzo di un ottimo articolo del dott. Gianguglielmo Bergamaschi sui probiotici dal
sito miglioriamo.it:
“I probiotici migliori sono sicuramente i simbiotici, cioè quella componente di batteri che
normalmente abita il nostro apparato digerente (per una percentuale di circa il 15% sulla
flora batterica totale) con numerosissime azioni utili al mantenimento dello stato di salute.
Nell’ambito degli integratori a base di simbiotici esistono poi dei probiotici che io definisco
di “serie A”, e che vado a descrivere brevemente.
LattobacilliCe ne sono di moltissimi generi e sottospecie: producono sostanze (ad esempio l’acido
lattico) che contribuisce a mantenere l’ambiente intestinale “sano”, e sono importanti
competitori per numerosi agenti patogeni (impediscono l’adesione fra questi patogeni e la
parete degli organi interni).
Tra le numerosissime specie di lattobacilli i migliori come probiotici, nella mia personale
classifica, sono i seguenti:
• Lactobacillus Acidophilus (è il più importante simbiotico della prima parte
dell’intestino: impedisce ai batteri produttori di gas di risalire dal colon);
• Lactobacillus Rhamnosus (grande simbiotico del colon; se presente in quantità
sufficiente, inibisce la maggior parte dei patogeni, ed è fantastico come
antidiarroico);
• Lactobacillus Casei (vale quanto detto per il precedente, ed in più ha una funzione
immunostimolante);
• Lactobacillus Paracasei (il più accreditato come “immunostimolante);
• Lactobacillus Reuteri (importante probiotico per i bambini, soprattutto in caso di
enterocoliti; inoltre ha una dimostrata azione di contrasto nei confronti dei batteri
della placca della bocca che provoca la carie);
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• Lactobacillus Plantarum (altro stimolante immunitario; è , assieme al rhamnosus, un
elemento fondamentale della flora batterica vaginale);
• Lactobacillus Fermentum (con caratteristiche sovrapponibili al precedente);
• Lactobacillus Salivarius (è un eccellente modulatore dell’infiammazione intestinale,
molto utile come probiotico in tutte le malattie gastro–enteriche caratterizzate da una
notevole componente infiammatoria).
BifidobatteriSono i simbiotici più numerosi nell’intestino umano (circa l’8–10% della flora totale).
Sono una fonte inesauribile di sostanze che producono direttamente (vitamine, enzimi,
ecc…) e che noi non riusciremmo a produrre senza di loro: queste sostanze sono
responsabili di una serie di azioni positive sulla salute così lunga che preferisco non
riportarla qui (ti rimando al post precedente sui probiotici per ricordarne le principali).
I migliori bifidobatteri reperibili nei probiotici sono (sempre secondo la mia personale
classifica):
• Bifidus Infantis (elemento caratteristico del lattante; tende ad essere carente
nell’intestino dei lattanti allattati artificialmente);
• Bifidus Adolescentis (caratteristico dell’età evolutiva);
• Bifidus Brevis, Bifidus Longum, Bifidus Bifidum (caratteristici dell’età adulta, tendono a
diminuire nella vecchiaia).
EnterococchiSono un po’ meno importanti, sia come numero che come funzioni, rispetto ai precedenti,
ma in qualche caso si possono rivelare estremamente utili.
I migliori, sempre secondo me, sono i seguenti:
• Lactococcus Lactis (ottima azione probiotica soprattutto in caso di stitichezza);
• Enterococcus Faecium (interessante il suo utilizzo in corso di terapie antibiotiche,
soprattutto in associazione al saccaromyces boulardi che vedremo tra poco).
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LievitiIn realtà i lieviti costituiscono una minima parte della flora batterica umana, ed anzi di solito
non sono indicati come probiotici (meno che mai il classico “lievito di birra”, verso il quale
sembra che tutti possano sviluppare un’intolleranza di grado più o meno elevato).
L’unico lievito che risulta molto importante come probiotico è il Saccaromyces Boulardi (Sacc.
Cerevisiae subsp. Boulardi), che in assoluto risulta essere il miglior probiotico da utilizzare
contemporaneamente agli antibiotici (i probiotici indicati sopra sono invece utili dopo gli
antibiotici, per ricolonizzare l’intestino con la flora simbiotica).
Questi che ho elencato sono, a mio avviso, i probiotici di “serie A”. Oltre a questi, nei vari
prodotti a base di probiotici, si possono trovare altri quali:
• Lactobacillus Bulgaricus;
• Lactobacillus Sporogenes;
• Lactobacillus Curvatus;
• Lactobacillus Gasseri;
• Bifidus Animalis;
• Streptococcus Termophilus;
• Bacillus Clausii;
• ecc…“
I batteri benefici hanno anche un ruolo molto importante nel sistema immunitario in quanto
producono un sacco di linfociti e di immunoglobuline. I linfociti vengono prodotti attraverso
i Bifidobatteri e danno come risultato una buona protezione della parete intestinale.
Nell'intestino i linfociti producono le immunoglobuline fra cui la più importante è
l'immunoglobulina secretoria A (IgA), presente in qualsiasi membrana mucosa nel corpo.
Quindi senza questi batteri saremmo vulnerabili ai funghi, ai virus, ai parassiti e alle tossine
ambientali, e tutto il sistema immunitario perderebbe il proprio equilibrio.
Più specificatamente i batteri benefici...
• Proteggono l'integrità della parete intestinale.
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• Mantengono l'immunità, visto che circa la metà delle cellule immunitarie si trovano nell'intestino.
• Producono vitamine B.
• Producono acidi grassi essenziali.
• Favoriscono l'estrazione del calcio dai prodotti caseari.
• Migliorano l'assorbimento delle vitamine e dei minerali
• Producono enzimi per rompere gli alimenti.
• Producono acido butirrico, richiesto per costruire cellule del colon.
• Producono sostanze antitumorali.
• Producono sostanze antivirali.
• Producono sostanze antifunghine.
• Prevengono l'espansione della candida.
• Distruggono la escherichia coli, la shigella e la salmonella mantenendo il tratto intestinale a ph acido e rilasciando sostanze come acido lattico, perossido di idrogeno e vari antibiotici.
• Neutralizzano le endotossine prodotte nel corpo.
• Neutralizzano i nitriti contenuti nelle carni lavorate, conservate e potenzialmente carcinogene.
• Migliorano la peristalsi per prevenire la costipazione.
• Eliminano l'eccesso di colesterolo favorendo il flusso della bile.
• Regolano le citochine riducendo l'infiammazione.
• Producono gli isotiocianati (sostanze anticancro), come il sulforafano e l'indol–3–carbinolo se presenti nel cibo.
Le verdure fermentate sono rafforzate da enzimi essenziali e da batteri benefici necessari
per la sana digestione, e sono più digeribili rispetto alle verdure crude o cotte. Tutti gli
enzimi vengono disattivati a 48°C in umido ed a 65°C a secco. Non sarà un caso che la
natura ha pianificato la sensibilità del corpo umano, che fino a 48°C l'acqua non scotta,
ma appena supera questo limite ci bruciamo la pelle. La natura ci ha letteralmente fornito
di uno strumento per capire se il cibo che stiamo per consumare presenta ancora enzimi
attivi o meno: se è vivo non scotta.
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Per avere una buona fonte di batteri possiamo produrre verdure fermentate da soli usando
ad esempio il cavolo affettato da solo o il cavolo assieme ad altre verdure, chiuso in un
barattolo di vetro col suo liquido, ed infine si lascia fermentare a temperatura ambiente per
circa cinque giorni. Durante la fermentazione i batteri benefici iniziano a riprodursi
velocemente (direi esponenzialmente) e convertono gli zuccheri e gli amidi presenti nelle
verdure in acido lattico.
Una volta che abbiamo completato la procedura iniziale, per rallentare l'attività batterica,
basta mettere il barattolo in frigo. Il freddo riduce la fermentazione, ma non la ferma
completamente. Anche se le verdure vengono tenute per mesi in frigo, non si rovineranno,
bensì diventeranno più saporite nel tempo esattamente come un buon vino.
Per quanto riguarda le graminacee, le noci, i legumi e i semi occorre sapere che sono ricchi
di enzimi e di altri nutrienti, ma contengono anche inibitori enzimatici. Se non vengono
disattivati, questi inibitori affaticano il tratto digestivo peggio del cibo cotto. Tutti i semi e le
noci contengono sempre questi inibitori enzimatici che neutralizzano alcuni degli enzimi che
il corpo produce e causano un rigonfiamento del pancreas. Le arachidi ne contengono
veramente tanti e questi vengono purtroppo sempre offerti gratuitamente nei bar. Nelle
uova gli inibitori si trovano soprattutto nel bianco.
Per fortuna esistono due modi per distruggere questi enzimi inibitori:
• con la cottura, ma questo distrugge anche gli enzimi;
• con la germinazione o la fermentazione.
Mangiare semi, noci e frutta secca porta molti benefici tuttavia sarebbe preferibile metterli a
bagno in acqua pulita per almeno un paio d'ore prima di consumarli perché questo stimola
la germinazione che aumenta la disponibilità della vitamina C, B e caroteni rendendoli
ancora più sani e nutrienti. L'ammollo può anche neutralizzare l'acido fitico, sostanza che si
trova nella parte esterna (crusca, buccia) e che può inibire l'assorbimento di calcio,
magnesio, ferro, rame e zinco. Consiglio di lasciare in ammollo la quantità di noci e semi
che abbiamo intenzione di mangiare nei successivi 2–3 giorni. Dopo alcune ore sciacquare
ed asciugare sotto il sole oppure in forno con la temperatura più bassa possibile altrimenti
si formerà la muffa.
Una dieta ricca di grano integrale non fermentato può portare ad un impoverimento di
minerali e all'osteoporosi. La fermentazione, oltre a rendere innocuo l'acido fitico,
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neutralizza gli enzimi inibitori e rompe il glutene, gli zuccheri e altri elementi difficile da
digerire nel grano e nei legumi.
L'articolo precedente tratto dal sito MedNat.org diceva che tutto ha inizio dall'intestino ed è
proprio questo bilanciamento dove trova i suoi punti di partenza. Natasha Campbell–
McBride afferma che addirittura oltre l'80% del nostro sistema immunitario si trova qui e i
microbi sono i nostri alleati. L'inizio è l'introduzione quotidiana nel corpo di cibi fermentati
ricchi di cultura batterica benefica (o di un probiotico), anche perché sono degli eccezionali
purgatori e chelanti di sostanze velenose come i metalli pesanti, il bisfenolo A, gli
xenoestrogeni in generale, e tutte le tossine a cui siamo esposti quotidianamente.
Ma la dott.ssa McBride avvisa:“Se non abbiamo mai mangiato cibi fermentati nella nostra
vita, dobbiamo iniziare con molta cautela e gradualmente”. Il motivo è a noi ormai chiaro: i
probiotici, essendo ora un esercito enorme e potente, uccide i patogeni e quando ciò si
verifica, questi microbi patogeni rilasciano tossine, che possono causare una crisi di
guarigione. Le tossine così finalmente eliminate ci riduranno, piano piano, la depressione,
l'ansia, il nervosismo, l'insonnia, gli attacchi di panico, fobie varie, la sclerosi multipla,
allergie, la stanchezza cronica e un sacco di altri problemi.
Dalle esperienze di Caroline Barringer, esperta in nutrizione e nota formatrice
dell'alimentazione fermentata negli Stati Uniti, nonché stretta collaboratrice della dott.ssa
Campbell, si è notato che le persone riescono in generale a guarire e riequilibrare il
proprio intestino dopo 2–3 anni dall'inizio di queste abitudini, ma tutti ne avvertono dei
benefici quasi immediatamente.
La dott.ssa Natasha Campbell–McBride suggerisce di iniziare con un cucchiano di verdure
fermentate con un pasto al giorno ed attendere qualche giorno per verificare eventuali
effetti disintossicanti; se la reazione è gestibile, possiamo gradualmente incrementare la
dose, ma se la reazione è troppo forte dobbiamo smettere, e poi ricominciare magari solo
bevendo il succo della verdura fermentata per riprendere poi i pasti combinati.
Il trucco è variare il più possibile gli organismi benefici che introduciamo (verdure,
graminacee, joghurt, kefir, latticello, formaggi bio, carne, pesce, kombucha, tempeh, aceto
di mele crudo, latte crudo, ecc.) e di non fissarci solo su un tipo di batterio. I vari trucchi del
mestiere sono contenuti anche in alcuni libri in merito. Da vedere anche questo pratico
video di Caroline Barringer su YouTube. (anche se nel video aggiungono acqua filtrata,
Caroline preferisce mettere il succo fresco di sedano, perché è ricco di sodio organico ed
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offre la flessibilità di aggiungere meno sale alle verdure)
Purtroppo non è possibile comprare in Europa gli stessi probiotici fermentati usati nel video,
ma ho trovato una valida alternativa grazie alla Body Ecology, che vende una serie di
culture probiotiche (Veggie Culture Starter), fermenti probiotici liquidi (tre tipi diversi
esattamente come dimostrate nel video di Caroline Barringer), verdure fermentate già
pronte all'uso ed altri prodotti interessanti, tramite un distributore in Inghilterra, la Red23 –
clicca qui per comprare.
Anche se non è obbligatorio iniziare con delle culture batteriche già preparate, consiglio di
usare il Veggie Culture Starter, un prodotto per garantire una fermentazione di ceppi forti di
batteri benefici. Un altro vantaggio dell'uso di culture batteriche è la velocità di fermentazione
grazie a cui possiamo usare il prodotto finale già dopo alcuni giorni, invece di attendere
settimane. Il Veggie Culture Starter contiene un batterio molto robusto chiamato L. Plantarum
a cui si attribuisce la capacità di preservare nutrienti, vitamine ed antiossidanti chiave, nonchè
la forza di eliminare componenti tossici dal cibo e di distruggere vari patogeni pericolosi
nell'intestino. Inoltre il Plantarum è anche antivirale, perciò una volta colonizzato nell'intestino,
non dovrebbe essere distrutto nemmeno dagli antibiotici.
Ecco come usare il Veggie Culture Starter:
• sciogliere uno o due pacchetti di questo prodotto in 350–400ml di acqua filtrata o
acqua minerale non gassata tiepida;
• aggiungere una forma di zucchero qualsiasi (oppure la EcoBloom che si trova sul sito
della Red23). Non preoccupiamoci dello zucchero perché alla fine non ne rimarrà
nulla perché i batteri l'avranno consumato per la moltiplicazione;
• lasciare agire la cultura per circa 20 minuti e poi aggiungerlo alla composizione di
verdure preparata esattamente come nel video di Caroline.
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Per chi non vuole occuparsi della fermentazione e desidera evitare odori spiacevoli tipici da
fermentazione in casa propria, da oltre 30 anni esiste il probiotico SBO chiamato Body
Biotics.
Cosa sono i probiotici SBO?I probiotici SBO (Soil Based Organisms = Organismi Basati sulla Terra) sono ceppi benefici
di batteri coltivati sulla terra. Tutti i probiotici originariamente derivano dalla terra e sono
presenti in gruppi di molteplici ceppi, noti anche come Consortia. Molti produttori di
probiotici separano ogni singolo ceppo e li rimuovono dal loro ambiente naturale, poi li
coltivano individualmente su qualche altro substrato per farli crescere in grandi numeri
chiamati CFU (Unità Formanti Colonia). Questi sono poi estratti e liofilizzati per uso futuro.
La procedura in sè funziona e moltiplica gli organismi nei miliardi, ma non
necessariamente produce ceppi forti, salutari e resistenti perchè sono stati rimossi dalla loro
relazione simbiotica con la natura.
Il Body Biotics preserva l'integrità della natura coltivando un selezionato, verificato e sicuro
gruppo di organismi (un consortia) nella loro naturale fonte di alimenti tramite un ambiente
ospite o un substrato di acidi umici e fulvici, vitamine e minerali traccia. Col passare del
tempo questi organismi vengono nutriti ed allenati a lavorare in armonia (in una relazione
simbiotica) fra di loro a beneficio finale del corpo umano. Una volta maturati questa
procedura crea una razza superiore di organismi, che sono naturalmente seccati (non
liofilizzati) ed incapsulati nella stessa fonte di cibo. Non essendo mai rimossi dalla fonte
originale di cibo, sono sempre vivi e fiorenti.
Le cinque maggiori funzioni dei probiotici SBO sono i seguenti:
• “rompono“ gli idrocarburi – hanno un'abilità unica, cioè di dividere il cibo nei suoi
elementi più basilari, permettendo di migliorare l'assorbimento attraverso il tratto
digerente. Questo aiuta a migliorare la crescita cellulare ed il suo sviluppo;
• producono proteine specifiche che agiscono come antigeni. Queste molecole aiutano
a stimolare ed a rafforzare il sistema immunitario producendo una riserva di anticorpi
naturali, pronti per difendere il corpo contro invasori nemici;
• lavorano in simbiosi con cellule somatiche per metabolizzare le proteine e per aiutare
ad eliminare tossine;
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• producono un potente antiossidante enzimatico chiamato superossido dismutasi
(SOD) che ci difende dai radicali liberi;
• sono estremamente efficaci nel sostenere la battaglia del corpo verso muffe, candida,
funghi e virus patologici.
L'altro importante vantaggio dei Body Biotics è di contenere anche i prebiotici, che sono
sostanzialmente fibre alimentari che stimolano la crescita e l'attività di certi batteri
nell'intestino. Per compiere questo scopo il prebiotico deve evitare la digestione nella parte
alta dell'intestino, affinché possa essere rilasciato nel tratto più basso ed usato per i benefici
microorganismi nel colon. I prebiotici consistono in maggior parte di oligosaccaridi che
rivestono la membrana mucosa, e sono presenti nelle piante, nella saliva e nel latte
materno. Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui i neonati allattati al seno sono più
in salute – proprio perchè la natura provvede gli ingredienti necessari per combattere gli
organismi dannosi ed aiuta a proliferare quelli benefici. Contrariamente ai probiotici, i
prebiotici non vengono distrutti con la cottura.
La funzione più importante dei prebiotici è che rendono più efficaci i probiotici, perchè
facilitano la loro sopravvivenza e fioritura nel colon. Senza i prebiotici, i probiotici hanno
difficoltà ad attecchire sulla parete intestinale col rischio di ridurre i benefici.
Per ripopolare e guarire l'intestino più velocemente dall'infiammazione consiglio di abbinare
i Body Biotics con l'acido butirrico, il Butyrex, che viene normalmente prodotto dai batteri
benefici, ma essendo compromessi da un ambiente intestinale molto sfavorevole, il Butyrex dovrebbe sostenere ed accelerare il lavoro dei nuovi aiutanti presi col Body Biotics. Si potrebbe
dire che i probiotici sono come il fuoco nell'intestino e l'acido butirrico è la benzina (a piccole dosi).
Il libro della dott.ssa Campbell–McBride purtroppo non è ancora stato tradotto, ma un
riassunto gratuito in italiano è disponibile da questo sito. Consiglio anche l'acquisto del suo
dvd “Cooking with GAPS“ (in inglese) dove viene mostrato come fermentare diversi cibi, e
che ho trovato molto utile e pratico.
Nel riassunto in italiano mancano alcuni dettagli della dieta GAPS come pure le cinque fasi
introduttive, quindi suggerisco a chi capisce l'inglese di comprare il libro in lingua originale.
Per comodità posso solo passarvi le linee guida generali dell'alimentazione GAPS.
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La Dieta Gaps:
• ogni giorno consumare soprattutto le parti gelatinose della carne e gli organi interni (ossa, midollo, fegato, ecc.);
• ogni giorno mangiare tuorli crudi da uove biologiche, iniziare con uno al giorno ed entro una settimana arrivare ad almeno 4 tuorli/giorno fino a 8 tuorli/giorno;
• eliminare tutti i carboidrati complessi e prodotti industrializzati (zucchero, frumento, farina, pane, pasta, riso, patate, latte e derivati pastorizzati, soia, ecc) – solo alcuni amidi come p.es. le lenticchie sono permesse;
• consumare una spremuta di verdure verdi e di frutta al giorno;
• integrare con verdure fermentate, yoghurt e kefir fermentato, kombucha, probiotici, enzimi, sambuco nero, olio di fegato di merluzzo (preferibile l'olio di chimera nda);
• consumare olio di cocco extravergine biologico crudo oppure olio di oliva biologico spremuto a freddo, e per la cottura l'olio di cocco raffinato non idrogenato o il ghee;
• bere acqua filtrata ionizzata (non di rubinetto) oppure in bottiglia, ad esempio la Sant'Anna (nda);
• cercare di iniziare a mangiare dopo le 10.00 di mattina per prolungare il processo di disintossicazione naturale del corpo;
• evitare detersivi e prodotti chimici in generale ed evitare il bagno e l'attività sportiva in piscine con il cloro.
Infine, un regolare consumo di probiotici sostiene sicuramente la crescita dei nostri capelli, perché attorno ad ogni follicolo ci sono capillari; i probiotici attaccano i patogeni e mantengono il sangue pulito e ricco di sostanze fortificanti e antinfiammatorie. Addirittura un team di ricercatori ha scoperto che alcuni probiotici non solo riducono grandemente l'infiammazione del cuoio capelluto, ma stimolano i follicoli a crescere capelli38. Inoltre come abbiamo detto la 5 alfa reduttasi è un enzima e non sarà che quell'enzima prospera in terreni e sangue intossicati, ma viene naturalmente limitato con una giusta dose di enzimi e batteri benefici? Questa scoperta la lasciamo alla scienza.
Personalmente sono convinto che il riequilibrio della flora intestinale assieme al consumo di acidi grassi nelle corrette proporzioni, vitamine e minerali integrali siano il primo passo a livello alimentare che dobbiamo fare verso l'arresto della caduta dei capelli. Per una naturale ricrescita più folta e rigogliosa occorre un intestino sano. Se abbiamo mangiato in
38 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2011334
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passato, oppure siamo cresciuti con pane, pasta, dolci raffinati e magari Coca Cola e Nutella, è matematico che abbiamo compromesso almeno in parte il nostro intestino, ed il suo riequilibrio non potrà che apportare grandi benefici e preservare la nostra salute per il resto della nostra vita.
A questo punto possiamo formulare una “DIETA FORZA CAPELLI“, quindi ecco ciò di cui abbiamo bisogno:
• proteine: consumare carne possibilmente biologica, ma anche le parti gelatinose e gli organi interni (ossa, midollo, fegato, ecc.). Mangiare soprattutto pesci più piccoli, meglio se non di allevamento. Ogni giorno mangiare almeno uno/due tuorli crudi da uove rigorosamente biologiche;
• carboidrati: ridurre (anche secondo del proprio tipo nutrizionale) tutti i carboidrati raffinati (zucchero, frumento, farina, pane, pasta, riso, dolci, biscotti, ecc) – come zuccheri preferire frutta matura, frutta secca, patate, riso integrale, gelato biologico, ed il pane fatto in casa e lievitato naturalmente;
• grassi: consumare i grassi in maniera equilibrata (rivedere il capitolo apposito) e per cuocere usare l'olio di cocco raffinato non idrogenato o il ghee . Ogni giorno mangiare noci e semi dopo averli lasciati in ammollo;
• un bicchiere di succhi centrifugati di verdure verdi e di frutta al giorno (possibilmente preparati con estrattori di succhi vivi) oppure usare gli integratori sostitutivi;
• ntegrare con verdure fermentate, yoghurt e kefir fermentato, kombucha, probiotici, enzimi, ecc oppure usare i due integratori prima menzionati;
• bere acqua filtrata ionizzata (non di rubinetto) oppure in bottiglia tipo la Sant'Anna.
Ovviamente dobbiamo tenere sempre presente il nostro tipo nutrizionale (proteico, carbo o ibrido) ed il nostro sentire del corpo, che rispecchia senza margine di errore il nostro bisogno alimentare a secondo della nostra fase evolutiva ed il nostro grado di intossicazione e di squilibrio fisico.
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Pulizia degli Organi Interni
’e' un nesso fra la composizione della nostra alimentazione quotidiana e la salute
dei capelli: essi sono costituiti infatti da proteine solide, come la cheratina, in una
percentuale compresa fra il 65 e il 95%, e per il resto da acqua, lipidi, pigmenti
ed oligoelementi. É perciò strettamente necessario fornire col cibo il giusto “nutrimento”
necessario alla loro formazione e al mantenimento della loro salute, assumendo con
raziocinio tutti i nutrienti: glucidi, proteine, vitamine, grassi, minerali.
CMa oggi come facciamo a parlare di nutrimento giusto quando viviamo in un ambiente così
pesantemente industrializzato dove è praticamente inevitabile intossicarsi? La nostra
alimentazione è caratterizzata da troppi zuccheri, da troppi alimenti raffinati, da troppa
carne imbottita di antibiotici e da pesce intossicato, da pesticidi, da conservanti e da
medicinali. Inoltre siamo letteralmente immersi, spesso anche 24 ore su 24 ore, nella
presenza di troppi metalli pesanti che sono estremamente tossici per la nostra salute e per
quella dei capelli. I canali principali con cui arrivano al nostro corpo sono ancora una volta
l'alimentazione e le vie respiratorie. Dagli scarichi delle macchine esce il piombo, e poi c'è
l'amianto presente praticamente dappertutto; questo metallo pesante dannosissimo, si trova
ancora nelle vecchie case, adoperato come isolante. I metalli pesanti si respirano anche
ogni volta che si usano vernici o che si tolgono vernici, o si lavora con collanti e diluenti. Le
vecchie stoviglie di alluminio rilasciano alluminio, pentole antiaderenti con il fondo rovinato
permettono la fuoriuscita di ulteriori metalli tossici. Non parliamo poi delle pioggie acide e
sul loro effetto sulla nostra alimentazione.
Tutto questo “nutrimento tossico“ può creare danni allucinanti alla nostra salute e ai nostri
capelli, soprattutto in presenza di un basso metabolismo e con un intestino compromesso.
Tutta una serie di tossine possono contribuire alla caduta dei nostri capelli , perchè invece
di ricevere sangue e linfa vitale, ricca di sostanze rigeneranti e fortificanti, si trovano con un
mucchio di spazzatura da cui i bulbi, attraverso le papille dermiche (una struttura altamente
vascolarizzata che fornisce gli elementi indispensabili all'attività dei capelli), non possono
prelevare sufficienti sostanze necessarie per un adeguato supporto vitale.
Possiamo semplicemente immaginare che ogni capello è come un pianta con le proprie
radici. Tutti sappiamo che se la pianta riceverà sufficiente acqua, luce solare, terra
adeguata e qualche buon fertilizzante, produrrà più foglie e fiori. A casa nostra abbiamo
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molte piante di Potos e abbiamo notato che se diamo loro acqua di rubinetto non filtrata,
dopo qualche giorno ciascuna pianta produce circa 3–5 foglie gialle, che poi noi
stacchiamo, altrimenti sarebbero cadute da sole (come i capelli!), mentre se le diamo
acqua filtrata ed energizzata, crescono rigogliose senza alcun segno di intossicazione.
Nel nostro corpo ci sono parti vitali che sono particolarmente colpite dalle tossine e che
possono compromettere non solo lo stato dei nostri capelli, ma anche la nostra salute fisica
e psichica. Le parti vitali del corpo maggiormente colpite sono:
• il colon;
• il fegato (e la cistifellia);
• i reni;
• e tutto l'apparato circolatorio.
In questa sezione del libro approfondiremo le cause per cui questi organi a volte sono
fortemente ostruiti e appesantiti, e in casi gravi praticamente bloccati, e come depurarsi da
tutte le tossine del corpo in modo più naturale e sicuro possibile.
Vediamo se questo genere di pulizie sono necessarie per la ricrescita dei capelli.
Anche qui non c'è una risposta uguale per tutti: per qualcuno sarà necessario, per altri forse
no, per altri ancora sarà sufficiente il riequilibrio della flora batterica intestinale. Dipende
da molti fattori fra cui l'età, il metabolismo, la quantità di stress e il tipo di alimentazione.
Credo che pulire il fegato e il colon sia importante, perché evita agli scarti ed alle tossine di
entrare nei follicoli capilliferi, e così migliorano anche la qualità della circolazione
sanguigna al cuoio capelluto e il drenaggio della linfa dalla testa; tutti fattori importanti per
una sana ricrescita dei capelli. La salute dei nostri capelli viene riflessa nel nostro intestino,
che simbolicamente rappresenta la connessione con il pensiero (cervello – ricordiamoci
quanto l'intestino assomigli al cervello), e dal sistema ormonale che rispecchia le nostre
emozioni. Quando la digestione del nostro cibo e la corretta eliminazione migliorano,
anche i nostri capelli migliorano, ma da cosa dipende il miglioramento della digestione e
dell'eliminazione?
A livello fisico soprattutto dall'equilibrio della flora batterica, dal metabolismo e da
un'alimentazione più adeguata al nostro sentire, ma a livello psicosomatico la digestione
rappresenta la forza maschile, la spada che taglia i nutrienti, mentre l'eliminazione
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rappresenta l'energia femminile e la sua capacità di accettare e lasciar andare. Anche nella
storia dell'uomo il maschio, dopo lotte e fatica, portava a casa il cibo, il sostentamento,
mentre la donna si occupava delle pulizie della casa e della crescita della prole.
Se aiutiamo il corpo ad eliminare le tossine tramite un'accurata pulizia, proprio perché da
solo ha difficoltà, lo facciamo respirare un pochino, esattamente come l'esempio
dell'assunzione iniziale di progesterone naturale spiegato precedentemente. Un corpo
disintossicato ci permette anche di scoprire quali alimenti ci riportano alle condizioni di
prima, e magari in futuro decideremo di evitarli cambiando alimentazione, oppure
decideremo di ripetere la pulizia una volta all'anno. In sostanza, avremo più
consapevolezza del nostro corpo e avremo almeno delle scelte, mentre se ci ostiniamo a
rifiutare senza sperimentare, rischiamo di rimanere incastrati in un orgoglio che rallenta il
nostro cammino, o forse potremmo dire, la nostra maturità psichica e spirituale.
Nel caso della pulizia del colon, tutto il discorso verte sul muco e sugli alimenti che
facilitano la sua manifestazione in senso negativo. Il muco è una normale e naturale
secrezione corporea che ha il compito di tenere le pareti intestinali idratate e lubrificate. Il
suo colore è chiaro ed è scivoloso, mentre esiste anche un muco appiccicaticcio, denso e
tendenzialmente scuro, spesso indicato con il termine “placche di muco“ quando diventa
più secco e compatto. Queste placche si formano come reazione ad alimenti considerati
tossici che ne stimolano la produzione.
Gli intestini possono accumulare per anni rilevanti quantità di cibo putrefatto o
parzialmente digerito o addirittura medicinali e tossine varie; in vari riscontri di autopsia è
stato osservato che alcuni intestini pesavano fino a 18 kg. È abbastanza comune avere fino
a 12 metri di placche di muco nell'intestino e sembrerebbe che il motivo per cui si forma
questa barriera è per crearsi una difesa da tossine innaturali. Quando il corpo è
cronicamente soggetto all'uso di medicine, metalli pesanti, alimenti acidificanti e raffinati,
sale raffinato, tossine chimiche, parassiti, microbi dannosi ed altri veleni, produce la placca
di muco per proteggersi.
Il vero problema è che l'intestino non lo espelle con l'evacuazione ordinaria; le vecchie feci
rimangono attaccate alla placca, e col tempo questa placca di muco può diventare sempre
più consistente, dura e estesa, favorendo la proliferazione di parassiti e di batteri patogeni
vari. Inoltre la placca rallenta le funzioni dell'intestino sia nell'eliminazione delle scorie, sia
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nell'assorbimento di nutrienti, produce un buon terreno per il cancro del colon e di
carcinomi gastrici, e permette alle tossine di essere lentamente riassorbite dal corpo.
Rimuovere le placche di muco migliora il sistema digerente, il corpo si affaticherà meno per
eliminare un sovraccarico di tossine e i parassiti avranno più difficoltà ad attecchire e a
moltiplicarsi.
Avviso già da adesso che molti alimenti, promotori delle placche da muco, sono in antitesi
con il capitolo sull'alimentazione del libro dove abbiamo quasi decantato latte crudo,
formaggi nostrani, carne biologica (se bilanciata da gelatina), grano fermentato, ecc., che
sembrerebbo per diversi autori, studiosi e anche alcuni medici, gli alimenti principali che
causano la manifestazione di pareti intestinali pieni di placche (a mio avviso questi risultati
sono legati soprattutto al consumo di latte pastorizzato, formaggi industrializzati, farina
bianca, carne ricca di antibiotici, ecc).
Anche qui possiamo chiederci: dove sta la verità?
Credo che la verità sia sempre soggettiva e personale, perché rispecchia moltissime
influenze interne ed esterne che condizionano la salute di ciascun individuo. Prima di
qualsiasi cambio nutrizionale dobbiamo sempre prendere in considerazione gli aspetti fisici,
emotivi, mentali e spirituali, e l'unico modo per soddisfarli tutti in maniera più equilibrata
possibile, è l'ascolto del proprio corpo e del proprio sentire interiore. Se avvertiamo il
desiderio di mangiare la carne, nonostante vari tentativi di eliminazione dalla dieta con
tutte le nostre forze senza successo, è meglio evitare di giudicarsi. È sano, etico, civile e
doveroso provare dispiacere verso gli animali, ma non lo è per niente violentare sè stessi
quando non si è ancora pronti ad abbandonare la carne.
È più che logico che il benessere di un uomo, inteso in termine di salute fisica, emozionale
e spirituale non può andare d'accordo con la morte o la sofferenza di altri esseri viventi,
soprattutto quando questo rientra assolutamente in questioni di sopravvivenza. Un leone se
vuole vivere non può (ancora) rifiutare una gazzella perchè il suo sistema digerente è
programmato per quel tipo di pasto. Ma il leone non si ciba di gazzelle di allevamento
cresciute con procedimenti intensivi, spesso crudeli e piene di ormoni, antibiotici o
compagnia bella. Nè mangia per sport.
Inoltre in natura non esiste l'immagazzinamento, la conservazione e lo stoccaggio dei cibi
(nè refrigerati, nè cotti, nè insaccati). Qualora non si potesse fare a meno di proteine
animali, sarebbe buona cosa che queste avessero almeno le medesime caratteristiche,
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ossia la provenienza da animali liberi, sani, vitali, cresciuti all'aria aperta su pascoli
incontaminati, privi di insetticidi, diserbanti o altre sostanze tossiche.
Ovviamente spesso ci sono parti emozionali che per compensare traumi irrisolti richiedono
alimenti ipercalorici e raffinati, che sicuramente non giovano al benessere, ma che in quel
momento o periodo sono necessari per tenere in equilibrio il corpo, le emozioni, la mente e
lo spirito. Se invece ci obblighiamo tramite la volontà di mangiare “sano“ senza aver risolto
i blocchi psicoemotivi o senza aver guarito l'intestino, prima o poi, col primo o secondo
evento stressante torneremo a mangiare come prima, o peggio. Chi ha un carattere molto
disciplinato rischia pure di creare un disagio fisico o in casi gravi una malattia, proprio per
dare ascolto rigidamente solo alla mente.
Se p.es. abbiamo appunto una forte voglia di carne, è probabile che abbiamo ancora molto
odio rimosso dentro di noi, e visto che la carne rappresenta l'aggressività (l'animale viene
ucciso) e la paura (l'animale prova paura prima di morire), il corpo forse ci sta indicando che
abbiamo bisogno della carne (per legge di affinità) visto che non siamo ancora in grado di
guarire dalla nostra aggressività e dalla paura rimossa tenuta nascosta dall'odio. Ecco che in
questi casi è “sano“ mangiare la carne invece di porsi delle rigide regole alimentari con
sfondi etici o ideologici, che possono portare a squilibri più gravi in futuro.
E come possiamo ascoltare tutti i quattro corpi, cioè lo spirito, la mente, le emozioni e il
corpo?
Si inizia sempre a dare precedenza al corpo perché è il veicolo che ci permette di vivere
l'esperienza umana sulla terra. Possiamo chiederci durante il giorno, magari prima di
mangiare: “cosa sento di voler mangiare o bere?“ A volte la risposta potrebbe essere:“Due
panini da McDonalds!“ (ok, mi raccomando, solo raramente la risposta arriva così!!)
Se questa risposta tipicamente americana ci ha un po' sorpreso, teniamo presente che se
sentiamo la voglia di un cibo considerato “cattivo“ e lo evitiamo, abbiamo probabilmente
tratto il beneficio di non mangiare grassi adulterati, farina bianca, ecc., ma dall'altra parte
abbiamo giudicato il bisogno della nostra parte emotiva, del cosìdetto bambino interiore, e
forse abbiamo reagito con rigidità e severità come qualcuno dei nostri genitori avevano
fatto con noi nell'infanzia. Questa reazione sicuramente crea anche dei danni, e a mio
avviso sono più grandi e incisivi rispetto a concedersi con amore un pasto “cattivo“ in
maniera saltuaria.
Gli altri tre corpi si gestiscono con l'osservarzione e la gestione corretta dei propri pensieri e
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delle proprie emozioni (senza identificarsi in esse), ma questo capitolo fa parte del
cammino della guarigione di emozioni represse, che va intrapreso parallelamente se e
quando ci sentiamo di farlo.
Tornando agli alimenti mucosi (intesi come quelli che sembrano produrre muco cattivo
nell'intestino) dobbiamo anche tenere in considerazione le condizioni del nostro
metabolismo e come gestiamo lo stress quotidiano. Se abbiamo un metabolismo
bruciatutto e ci sentiamo forti, energici, la notte dormiamo come sassi e siamo spesso di
buon umore, l'importanza di cosa mangiamo perde parecchia influenza rispetto a chi si
sente ansioso, debole, depresso, frustrato, stanco, e con un probabile metabolismo lento.
Adesso che abbiamo chiarito un po' meglio questi concetti, addentriamoci con curiosità
negli alimenti mucosi, con lo scopo di sperimentare le varie tecniche di pulizia degli
organi interni.
La lista di alimenti in questa tabella (la traduzione dall'inglese è fatta da Google quindi non
è perfetta, però è la tabella più completa che abbia trovato su internet) suddivide i cibi in
alcalini o acidi a secondo dell'effetto che produce sul pH dell'urina.
Per pH si intende il valore acido o basico di una qualsiasi sostanza, ed è misurato da una
scala che parte da 0 ed arriva a 14. Tanto più ci si avvicina allo 0, tanto più la sostanza in
questione è definita acida; andando verso il 14 ci si muove in ambiente basico o alcalino.
La condizione di neutralità prevede valori di pH a 7. Nel nostro esempio, se dopo aver
ingerito un alimento, l'acidicità dell'urina tende ad aumentare, allora lo classificheremo
come alimento acido o “mucoso“. In caso di aumento dell'alcalinità classificheremo
l'alimento come alcalino. L'effetto che il cibo ha sul pH dell'urina può variare parecchio
rispetto al pH del cibo. P.es. la spremuta di arance è altamente acida a causa di un alto
contenuto di acido citrico, ma dopo la metabolizzazione l'urina si dimostrerà più alcalina (la
stessa cosa vale per il limone e per l'aceto di mele biologico).
Ricordo che scoprire l'esistenza di una lista di alimenti acidi, che potrebbero formare una
placca tossica di muco nel corpo, non significa evitare di mangiare questi cibi (noterete che
alcuni sono in antitesi con quello che abbiamo finora scritto). La risposta è sempre
nell'equilibrio: mangiare circa il 70% di alimenti alcalini e il 30% di alimenti acidi potrebbe
essere un buon compromesso per molte persone, ma ricordiamoci sempre di ascoltare il
nostro corpo, perché potrebbe essere che per un periodo o per un giorno p.es. avremo più
bisogno di cibi acidi rispetto a quelli alcalini e viceversa.
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Gli autori del libro “La Salute attraverso l’eliminazione delle scorie“ Peter Jentschura e Josef
Lohkamper aggiungono ancora altre sostanze acidificanti da tenere in considerazione e
spiegano i possibili danni legati alla perdita di capelli:
“...ma ce ne sono molte altre non immediatamente riconoscibili: residui di insetticidi,
pesticidi, conservanti, coloranti, aromi artificiali, cloro nell’acqua potabile, veleni delle
amalgame nei denti, medicinali.
Tutte queste sostanze acidificano il nostro corpo, nel quale salirà la concentrazione di:
• acido urico, dal consumo di carne e dalla disgregazione delle cellule;
• acido lattico, da un eccessivo sforzo fisico;
• acido tannico, dal consumo di caffè e tè nero;
• nicotina, dal fumo;
• acido solforico, dal meteorismo trattenuto e dalla carne di maiale;
• acido acetilsalicilico, dagli analgesici;
• acido acetico, da dolci e grassi;
• acido ossalico, proveniente da rabarbaro, spinaci e cacao;
• acido nitrico, da carne salmistrata e formaggi con aggiunta di calcio e sodio;
• acido muriatico, effetto dello stress, della paura e della rabbia;
• acido carbonico, contenuto nelle bibite gassate.
L’organismo cerca di neutralizzare gli acidi il più velocemente possibile.
Per far ciò ha bisogno di sostanze minerali, che si uniscono agli acidi, formando le
cosiddette SCORIE, che sono acidi neutralizzati.
Le sostanze minerali neutralizzano gli acidi.
Le sostanze minerali sono i garanti della nostra salute e della nostra bellezza.
Salute e bellezza fioriscono e durano fintanto che i depositi di minerali della pelle, dei
capelli, delle unghie e delle ossa, dei tendini, delle capsule e del sangue sono pieni.
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Molti acidi e veleni inorganici e organici costringono continuamente il nostro metabolismo a
sacrificare sostanze minerali per neutralizzarli.
Uno dei compiti più importanti della nostra vita, per quanto riguarda la chimica, è
procurarci una riserva di minerali, in modo che il nostro deposito rimanga sempre intatto, e
insieme a lui la nostra bellezza e la nostra salute.“
Non solo potrebbe essere importante ridurre o eliminare le sostanze tossiche dal corpo
come le placche di muco, i calcoli biliari e i metalli pesanti, ma risulta fondamentale anche
garantire al nostro corpo una adeguata quantità di minerali al fine di non sacrificare capelli
e altre parti del corpo ricchi di tali riserve di minerali (come soluzione consiglio l'integratore
BioSuperfood F2, Pure Synergy oppure Tonic Alchemy).
Posso confermare dalla mia esperienza personale che una volta avevo disintossicato troppo
velocemente il mio corpo con delle erbe indicate proprio dagli autori del libro
sopraindicato, ma senza una sufficiente remineralizzazione, dopo pochi giorni avevo
iniziato a perdere molti capelli.
Anche la disintossicazione deve essere perciò eseguita gradualmente e senza l'ansia di dover
fare tutto e subito, che tra l'altro alimenta anche lo stress con tutti i suoi effetti negativi.
Ecco sotto un elenco di minerali importanti per il corpo e gli alimenti in cui si trovano in
abbondanza (a chi volesse conoscere un elenco più dettagliato consiglio una ricerca su
internet).
Calcio (Ca): latte crudo e derivati, basilico, santoreggia, maggoriana, timo, salvia,
rosmarino, ortaggi a foglia verde, noci, legumi, pesci.
Fosforo (P): crusca e germe di frumento, latte crudo, formaggi, gelato, caffè, tuorlo
d'uovo, carne, pesci, legumi, pistacchi, farro.
Ferro (Fe): tuorlo d'uovo, cioccolato fondente amaro, molluschi, frattaglie, ortaggi a
foglia verde, lievito di birra, muesli, coscia di pollo, patate.
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Sodio (Na): sale da cucina, sugo di soia, prosciutto crudo, pesci di acqua salata, alimenti
conservati in salamoia, insaccati, pane.
Potassio (K): ketchup di pomodori, tè, caffè, pepe nero, uva secca, prezzemolo, cereali,
ortaggi, legumi, frutta secca, carne.
Iodio (I): pesci, molluschi, crostacei, alghe marine essiccate, sale marino, latte crudo,
uova, frumento e cereali, verdure.
Magnesio (Mg): cioccolato amaro e dolce, riso integrale, noci, nocciole, mandorle,
cereali, legumi, carne, latte crudo, carciofi, pane integrale naturalmente fermentato.
Cloro (Cl): sale da cucina, pesci di acqua salata, formaggi, salumi.
Rame (Cu): gamberetti, fegato bovino, funghi secchi, ostriche, cioccolato e cacao amaro,
aragosta, milza, frutta secca, cereali, legumi.
Zolfo (S): Fegato, carne, pesce, latte crudo, formaggio uovo, ortaggi vari, legumi,
verdura, frutta, noci, birra, vino.
Cromo (Cr): lievito di birra, fegato, carne di manzo, pane integrale, barbabietole,
melassa di zucchero di barbabietola, carne, formaggio, spezie come il pepe nero, timo,
cereali integrali.
Zinco (Zn): pesce, carne rossa, cereali, legumi e frutta secca.
Selenio (Se): alimenti marini, carni, fegato, rene, cereali.
Per quanto riguarda il processo di depurazione, sotto troverete le procedure e i prodotti che
uso personalmente per la pulizia degli organi interni. L'esatta sequenza della pulizia
andrebbe seguita per evitare eventuali problemi durante la disintossicazione, ma a secondo
dei casi, può essere variata: suggerisco di iniziare con il riequilibrio della flora batterica
nell'intestino con un probiotico ed allo stesso tempo eseguire la pulizia del colon e dei
parassiti, poi segue la pulizia dei reni e del fegato (insieme all'intestino è l'organo più
importante da ripulire), e come ultimo si eliminano i metalli pesanti. Il motivo principale di
questa sequenza è perché il fegato è in generale sempre pieno di calcoli e di tossine, e se il
colon e i reni non sono stati sufficientemente disintossicati, le tossine rilasciate dal fegato
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potrebbero rimanere nell'intestino (p.es. a causa di costipazione), oppure potrebbero essere
riassorbite dal fegato. Alla fine rischiamo di tornare al punto di partenza, ma con due
giorni di disagi inutili sulle spalle.
Personalmente ho avuto la fortuna di essere seguito da un esperto medico di Trieste che
lavora in questo campo. Se siete interessati sarò ben lieto di spedirvi il suo numero di
telefono via email.
Il vantaggio di essere seguiti da un medico è che la nostra depurazione verrà
personalizzata secondo il nostro caso e potremo verificare con i nostri occhi sia lo stato
attuale dei nostri organi interni, sia i risultati della pulizia grazie ad una ecografia (metodo
non invasivo che utilizza gli ultrasuoni), che viene fatta direttamente in studio ad ogni
seduta. Gli svantaggi invece, sono rappresentati dai costi, soprattutto per quanto riguarda
la terapia chelante, o la lontananza per chi abita fuori regione. Questo medico usa alcuni
prodotti e procedure leggermente diverse da quelli sottoindicati, ma i cui risultati sono
ampiamente documentati da migliaia di casi.
1. Pulizia Colon e ParassitiIl colon può essere ripulito in 3 modi:
Modo n°1:
con l'idrocolonterapia (circa 3 sedute). Personalmente credo sia il modo più serio,
soprattutto se lo si fa per la prima volta. Poi si può continuare il mantenimento con i clisteri
o con Oxypowder. L'idrocolonterapia si esegue in un centro specializzato (spesso medico) e
consiste in una specie di clistere continuo dove, tramite un sistema di tubi l'acqua entra da
una parte ed esce da un'altra, portando con sè ogni sorta di schifezze che possono essere
viste molto bene attraverso uno dei tubi trasparenti di collegamento.
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Immagine di www.curezone.com
Questa immagine mostra il distacco del muco dalle pareti intestinali avvenuto in maniera
indolore con la defecazione. Per avere maggiori visioni di questo tipo, potete consultare le
immagini su vari siti internet alla voce “mucoid plaque“.
Modo n°2:
il clistere con il caffè biologico. La mia prima reazione al clistere di caffè era del tipo:“Ma
cosa sono impazziti?! Mai più, piuttosto lo bevo al bar la domenica con mia moglie.“
I clisteri al caffè sono diventati popolari grazie al dott. Max Gerson, autore di A Cancer
Therapy – Results of 50 Cases (in Italia esiste il dvd Guarire con il Metodo Gerson). La sua
terapia per la guarigione del cancro era una combinazione fra clisteri al caffè e dieta,
succhi di verdure e di altri integratori.
Il clistere al caffè ha il particolare vantaggio di migliorare le funzioni della cistifellia, di
sostenere il flusso della bile nel fegato disintossicandolo, e di chelare metalli pesanti, oltre
che pulire il colon, caratteristica base di qualsiasi tipo di clistere.
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La bile porta fuori le tossine del fegato passando per la cistifellia, ma visto che la bile viene
riusata più volte, una grossa porzione di tossine tende ad essere riassorbita dalla stessa
bile. Il clistere al caffè attiva ed intensifica certi sistemi enzimatici che assicurano che circa il
98% delle tossine vengano rilasciate attraverso la bile in modo sicuro dal corpo, non
permettendo al fegato di riassorbire la bile tossica tramite le pareti intestinali.
La ricerca scientifica dimostra come due tipi di acido palmitico contenute nel caffè (caveol e
cafestol) attivino il glutatione s–transferasi (GST)3940. Alla stessa conclusione sono arrivati il
dott.Wattenberg, il dott.Sparnins, e il dott.Lam all'University of Minnesota, Department of
Pathology, a Minneapolis (USA). Questo enzima è uno dei più potenti disintossicanti del
corpo. La GST cattura elettrofili (composti reattivi cancerogeni – radicali liberi), metabolizza
i xenobiotici (chiamati anche xenoestrogeni di cui abbiamo già discusso!) e rimuove molti
tipi di radicali tossici dalla circolazione sanguigna, e pure metalli tossici come il mercurio.
Durante il clistere al caffè la GST si lega con i veleni e li accompagna fuori in sicurezza.
Il dott. Nicholas Gonzalez, un noto medico di New York nonchè ricercatore del cancro, ha
trattato con successo molti casi terminali di tumore. Lui stesso dice che l'uso regolare di
clisteri al caffè eliminano tossine accumulate da una vita in uno o due anni. Forse sembra
tanto tempo, ma tenendo presente che l'intossicazione continua o si aggrava
quotidianamente, direi che un trattamento così semplice e poco costoso sia un dono del
cielo.
Il dott. Gonzalez addirittura considera il clistere al caffè una parte essenziale della cura del
cancro e lo consiglia come prevenzione a tutti.
E come se non bastasse, questo speciale clistere migliora il flusso della bile che trasporta le
tossine liposolubili ed i calcoli fuori dal corpo. Avere un buon flusso biliare permette un
miglior assorbimento degli alimenti, una più efficiente pulizia interna, un miglioramento
della circolazione e del sistema immunitario, ma previene anche la formazione di nuovi
calcoli, constipazione, diarrea, sindrome del colon irritabile, problemi di colesterolo,
problemi con l'insulina e diabetici, candida e parassiti.
In poco tempo ci sentiamo meglio, abbiamo più energia, pensieri meno obnubilati, siamo
più felici e con più voglia di vivere.
39 http://cancerres.aacrjournals.org/content/42/4/1193.full.pdf
40 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15468054
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E cosa succede con la caffeina? Fa bene o fa male?
Praticamente non entra nel circolo sanguigno. Tutta la caffeina inserita nel colon viene
assorbita dalla vena emorroidale in circa 15–20 minuti. Il sistema portale epatico trasporta
la caffeina del caffè assieme agli antiossidanti e l'acido palmitico direttamente nel fegato. Il
fegato poi processa la caffeina (non entra nel sangue come il caffè bevuto per bocca),
prende l'acido palmitico grazie a cui il glutatione s–transferasi incrementa. Se invece
abbiamo un corpo sensibile, viene suggerito di farsi il clistere al caffè la mattina ed usare
meno caffè. La possibilità di essere stimolati dalla caffeina esiste se non rilasciamo tutto il
liquido del clistere, il che è normale, ma avviene in piccole quantità.
Allora quale tipo di caffè scegliere?
La scelta della qualità di caffè è determinante per TUTTI gli effetti sopramenzionati. La
marca che si sceglie deve stimolare al massimo la produzione del glutatione s–transferasi;
ovviamente più alto è il contenuto di acido palmitico, più grande sarà la produzione del
glutatione s–transferasi. Se il caffè è molto tostato, perde tante sostanze terapeutiche e se il
caffè è nero, praticamente non ha alcun valore per il nostro scopo.
Per nostra fortuna esiste un caffè biologico della s.a.Wilsons , creato specificatamente per i
clisteri, che contiene fino al 87% in più di acido palmitico rispetto al migliore caffè biologico
per consumo normale, ed aumenta la quantità di glutatione s–transferasi del 700%.
ISTRUZIONI per il clistere al caffè:
iniziare con un cucchiaio di caffè s.a. Wilsons o meno per 1 litro di acqua (si può arrivare
fino a 3 cucchiai per litro di acqua, ma lo sconsiglio in chi soffre di insonnia o se è troppo
sensibili a sostanze stimolanti). Bollire il caffè in pentola per 1 minuto, poi cuocere a fuoco
lento per 15 minuti e poi attendere finché la temperatura dell'acqua non arriva tra i fra i
36° e i 37,5°. Opzionalmente si può aggiungere 1 cucchiaino/cucchiaio di bicarbonato di
sodio (alcalino) ed un cucchiaino di sale integrale (minerali).
Se intendiamo di farci un clistere al giorno, consiglio di aggiungere il sale per mantenere
l'equilibrio minerale nel colon e nei tessuti che rilasciano le tossine, e assumere due volte al
giorno un cucchiaio pieno di aceto di mele biologico con acqua o con succo di mela
(possibilmente biologico) per sciogliere i calcoli affinché possano uscire più facilmente. Per
sicurezza consiglio di avere a casa la tintura di lobelia (un antispasmodico naturale) in casi
di emergenza, se un calcolo rimane bloccato nei dotti biliari.
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Generalmente viene suggerito il clistere dopo aver evacuato, ma fatelo quando vi è più
pratico o comodo. Fissare il clistere su un punto alto rispetto alla vostra posizione altrimenti
il liquido non avrà la forza per riversarsi nel retto. Usare 1 litro per clistere, oppure se non
riuscite a trattenere tanto, fatelo in due volte di seguito. Col clistere al caffè si deve
rimanere fermi su un lato del corpo per 12-15 min (non fare altri movimenti per far entrare
il caffè più in profondità) e poi evacuare. Questa operazione andrebbe eseguita sul
pavimento e non su una base troppo morbida come p.es. il letto.
Quanto spesso occorre farsi il clistere al caffè?
Per scopi terapeutici questa procedura vandrebbe ripetuta una volta ogni giorno per
almeno uno o due anni, finché non viene ripulito il colon, disintossicato il fegato e guarito il
corpo, ma secondo me sono troppi per il nostro scopo – 2 o 3 clisteri a settimana son più
che sufficienti. Il dott. Max Gerson, l'inventore della Terapia Gerson, era il primo medico ha
curare il cancro con i clisteri al caffè biologico, ed insisteva ai suoi pazienti di farsi 6 clisteri
al giorno, uno ogni 4 ore, per due anni. I risultati erano eccezionali, e tutt'oggi il Gerson
Institute consiglia l'uso del caffè biologico per clisteri sa Wilsons.
Per chi se lo può permettere, consiglio di abbinare il clistere al caffè con l'uso delle
Glitamine (pulizia del fegato), poichè la pulizia sarà più veloce.
Modo n°3: Oxypowder è un composto di magnesio e di ossigeno in cui gli atomi di magnesio formano
un reticolo sciolto su cui è legato l'ossigeno grazie ad un processo catalitico. Quando
l'ossigeno viene rilasciato all'interno del tubo digerente, esso scioglie il muco sulle pareti
intestinali, producendo potenti effetti detossicanti.
I vantaggi principali dell'Oxypowder sono:
• non si perde tempo come con i clisteri;
• è molto comodo e pratico da usare: si ingoiano delle capsule la sera prima di andare
a dormire;
• non è un lassativo, quindi protegge e sostiene la flora batterica intestinale;
• può esser usato assieme al Purify per la pulizia dei parassiti.
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Con l'Oxypowder non si vedono le placche di muco come nelle foto perchè le scioglie.
Pulizia dei parassitiDopo questo primo passo di pulizia, dobbiamo debellare eventuali parassiti e vermi
intestinali che possono avere effetti devastanti sui nostri capelli. Teniamo presente che
chiunque può portare a spasso un bel condominio di parassiti; esistono per strada, nei
prati, nello sporco, nel cane o nel gatto* e addirittura nell'aria. Se tocchiamo vari animali
spesso, lavarsi le mani è buona abitudine, ma parassiti ed altri soggetti di questo
tipo li troviamo comunque un po' dappertutto.
*il rischio è minore se il gatto vive sempre in appartamento e se il cane/gatto è mantenuto libero
da parassiti, vermi, ecc. – consiglio di visitare il sito www.fitopets.it per acquistare integratori
naturali e biologici per i vostri amici pelosetti.
Anche la carne e i molluschi poco cotti o crudi (anche gli insaccati, prosciutto crudo incluso)
possono essere infestati da parassiti. Anche gli insetti possono trasmettere le uova di queste
bestioline nel nostro corpo. I sintomi più tipici sono bruciori o pizzicori all'ano, pelle
screpolata attorno all'ano, continui problemi digestivi, voglia di zuccheri/carboidrati,
difficoltà di concentazione e fatica cronica e debilitante. La lista dei disagi è ancora lunga,
ma noi siamo interessati a bloccare eventuali danni legati ai nostri capelli.
Ecco cosa occorre per iniziare una cura antiparassitaria da protrarsi per almeno 3 mesi –
l'occorrente che si compra nelle migliori farmacie:
• artemisia absinthium in capsule da 500mg, 2 capsule a pranzo
• chiodi di garofano capsule da 500mg, 3 capsule a pranzo e cena
• mallo di noce nera, 50 gocce la sera
Dalla mia esperienza personale ho avuto risultati migliori e più veloci con il Purify, perchè
contiene ben 12 ingredienti antiparassitari e perchè sono di origine biologica, quindi più
attivi ed efficaci. Alla fine, credo che sia anche più economico perchè basta una confezione
per completare una cura che dura solo un mese.
La pulizia dei parassiti si dovrebbe essere fatta dopo la pulizia del colon oppure
contemporaneamente, e può essere ripetuta una volta all'anno (dipende anche dal tipo di
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alimentazione).
2. Pulizia ReniChi non ha problemi con i reni, oppure intende fare una pulizia del fegato con le
Glitamine, può saltare questa pulizia e farla (se sente necessario) successivamente, poiché
nella pulizia del fegato sono inclusi anche i reni. Chi dovesse avere alti livelli di calcio nel
sangue dovrebbe farla prima del fegato.
Se abbiamo calcoli, oppure per sicurezza vogliamo eliminare qualsiasi dubbio, possiamo
scioglierli nei reni con l'uso del succo di limone fresco. Basta bere 240 ml di succo di
limone appena spremuto seguito da 30 ml di succo di limone mescolato con 200 ml di
acqua filtrata o distillata. Ripetere ogni ora per 12 ore.
Il succo di limone contiene un sacco di acido citrico che
dissolve i calcoli renali che sono soprattutto fatti di calcio.
L'acido citrico si lega fortemente col calcio e lo porta via dal
rene (ovviamente nel caso dei nostri denti questo non
significa che i denti vengono decalcificati dal limone, perché
la saliva velocemente ripristina i livelli di pH).
In alternativa, chi ha lo stomaco che non tollera il limone,
sono disponibili l'Amazing Liver Cleanse Kidney tea di
Andreas Moritz: http://herbathek.com.
3. Pulizia dall'Amalgama (se presente, nel caso aveste delle piombature ai denti )
Info: www.disinformazione.it/rimozione_amalgame.htm.
Per trovare dentisti competenti: www.associazioneperla.it/index.html .
4. Pulizia Fegato e CistifelliaOltre al clistere al caffè, esistono altri due modi per eseguire la pulizia del fegato: il primo è
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quello più famoso ed è il metodo Clark con i sali di Epsom, che è pressochè identico a
quello proposto da Andreas Moritz. Questa procedura ha il vantaggio di essere molto
economico e molto efficace, ma ad alcune persone (io incluso) risulta troppo aggressivo e
stancante per il corpo, nonchè col tempo, visto che bisogna comunque poi fare almeno una
pulizia annuale di mantenimento, può diventare impossibile bere i sali (sono amarissimi).
Un altro svantaggio con i sali di Epsom è che svuota la bile, affaticando nuovamente il
corpo per riprodurla grazie ad alcune preziose sostanze che trattaremo in questo capitolo.
Il secondo metodo è stato inventato solo recentemente: sono delle semplici supposte
naturali che agiscono dopo 15 minuti, e come vedremo, ha molti vantaggi: purifica il
fegato e la cistifellia molto efficacemente senza alcuna sofferenza o disagio, e non occorre
seguire alcuna dieta di preparazione. Il suo svantaggio è purtroppo il prezzo.
1° MetodoServono i Sali di Epsom (magnesio sulfato) che si acquistano in qualsiasi farmacia.
IMPORTANTE:
In questo metodo bisogna fluidificare la bile nel fegato il più possibile PRIMA della pulizia
affinchè i calcoli possano uscire senza intasamenti o complicazioni. Solitamente, più
avanti si è nell'età, più tempo bisogna preparare il fegato alla pulizia. (p.es. chi ha 50
anni e tutta la vita ha mangiato carne, pasta, dolci, ecc. dovrebbe prepararsi almeno 2
mesi prima della pulizia).
Per la preparazione alla pulizia del fegato prendere:
• olio di fegato di merluzzo e olio di lino (entrambi di alta qualità), alternare 1
cucchiaio la mattina a digiuno (bere prima un bicchiere di acqua tiepida o calda e
attendere circa 15 min);
• Baobab in polvere, prendere la mattina dopo l'olio un cucchiaino in un liquido tiepido
come latte di riso o acqua;
• curcuma (in capsule o in polvere), 4–5 capsule a pranzo ed altrettante a cena,
oppure 1 cucchiaio in polvere al giorno (prenderlo p.es. con lo joghurt bianco);
• Chanca Piedra, che scioglie i calcoli più grandi e permette una pulizia più profonda
(finire una boccettina prima di prendere i sali di epsom). La possiamo comprare qui:
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http://herbathek.com;
• Gold Coin Grass (GCG), che ha la stessa funzione della Chanca Piedra e può essere
usato come sostituto, oppure consumare tutta la bottiglia e poi usare Chanca Piedra
per una settimana prima dei sali. Possiamo comprarlo qui: http://herbathek.com.
Per la procedura della pulizia del fegato con i sali di epsom consiglio leggere le istruzioni
nel libro di Andreas Moritz, Guarire il fegato con il lavaggio epatico, ma intanto ecco un
estratto del libro:
“Ripulire il fegato dai calcoli biliari migliora enormemente la digestione che è alla base
dell’intera salute. Potete aspettarvi di veder sparire le vostre allergie, e la situazione
migliorerà sempre di più ad ogni ripulizia che farete. Incredibilmente elimina anche il dolore
alle spalle, alla parte superiore del braccio e alla parte superiore della schiena. Avrete più
energia e un senso di benessere generale.
Al centro di ogni calcolo si trova un ammasso di batteri, secondo gli scienziati, suggerendo
che un pezzo morto di parassita sia il responsabile della formazione iniziale del calcolo.
Man mano che i calcoli crescono e divengono più numerosi, la pressione posteriore sul
fegato fa sì che esso produca meno bile. Si suppone anche che rallenti il flusso linfatico.
Immaginate la situazione se la vostra canna da giardino contenesse delle biglie.
Sicuramente fluirà una quantità minore di acqua che a sua volta renderà difficile mandar
fuori le biglie stesse. Nel caso dei calcoli, molto meno colesterolo lascia il corpo e a quel
punto sale il suo livello. I calcoli biliari, essendo porosi, possono incamerare tutti i batteri, le
cisti, i virus, i parassiti che passano attraverso il fegato. In questo modo si formano dei
nuclei di infezioni che forniscono continuamente al corpo nuovi batteri.
La depurazione dei dotti biliari è il procedimento più potente cui possiate sottoporvi per
migliorare la salute del vostro corpo.“
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Il fegato è l'organo più importante da disintossicare perché produce molti degli enzimi che bloccano i danni dell'enzima 5 alfa riduttasi e metabolizza il suo eccesso nel corpo. Una minore funzionalità epatica equivale ad una maggiore presenza di DHT (diidrotestosterone).
Vediamo ora assieme la procedura di pulizia del fegato e cistifellia proposto da Andreas
Moritz.
Gli ingredienti:
• Succo di mela senza zucchero (possibilmente biologica): almeno 6 litri.
• Olio d'oliva extra vergine spremuto a freddo: 125 ml.
• Sali di Epsom: 4 grandi cucchiai (oppure usare le compresse)
• Succo di pompelmo appena spremuto (poco più di mezzo bicchiere)
• Optional: fare due clisteri alla fine, possibilmente al caffè.
Per sei giorni prima del lavaggio si consiglia di seguire una dieta vegetariana: senza latte e
latticini, carne e senza mangiare cibo fritto (ok tuorli crudi bio). Bere ogni giorno almeno un
litro di succo di mela.
L'acido malico nelle mele ammorbidisce i calcoli biliari permettendo così la loro rimozione
indolore. Le pietre diventano malleabili e possono essere adattate alle vie biliari,
agevolando così la loro espulsione.
Il sesto giorno
Dopo aver seguito tutte le raccomandazioni sopraindicate, avviamo la pulizia del fegato.
Ore 14:00. Non mangiamo e non beviamo più. Se infrangiamo questa regola, più tardi ci
potremmo sentire piuttosto male. Cominciamo a preparare i nostri sali di Epsom:
mescoliamo 4 cucchiai grandi (40 g in tutto) di sali con 3 tazze (800 ml) d’acqua, e
versiamo questo miscuglio in un vasetto di vetro. Questo liquido servirà per quattro dosi,
ciascuna da ¾ di tazza (200 ml). In alternativa prendere le compresse di sali di espom.
Ore 18:00. Beviamo una dose (200 ml) dei sali di Epsom oppure assumere 15 compresse.
Dopo aver bevuto la dose possiamo bere qualche sorso d’acqua o sciacquarci la bocca.
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Ore 20:00. Prendiamo un’altra dose da 200 ml di acqua con sali di Epsom oppure le 15
compresse. Sbrighiamo tutte le nostre faccende serali in modo da non fare tardi. Il rispetto
della tempistica è fondamentale per riuscire nell’impresa.
Ore 21:00. Versiamo nel barattolo da mezzo litro 125 ml di olio d’oliva. Spremere il
pompelmo in questo stesso vasetto: dovremmo averne almeno 120 ml. Togliamo i pezzetti
di polpa. Se preferiamo, possiamo sostituire i pompelmi con dei limoni. Aggiungiamo
questo succo all’olio d’oliva. Avvitiamo strettamente il coperchio sul barattolo e scuotiamolo
fortemente fino a che il contenuto diviene omogeneo.
Se sentiamo lo stimolo, andiamo pure al bagno, anche se ciò ci farà tardare un po’
nell’assumere la bibita delle dieci – cerchiamo di non tardare più di 15 minuti, o
espelleremo meno calcoli.
Ore 22:00. Beviamo la pozione che ci siamo preparati. Con l’aiuto di una cannuccia di
plastica ci sarà più facile mandar giù la pozione. Se vogliamo, portiamoci tutto l’occorrente
vicino al letto, ma beviamo la pozione stando in piedi. Finiamola entro cinque minuti
(quindici minuti per le persone molto anziane o deboli). Berlo tappando il naso aiuta – vale
anche per i sali.
Sdraiamoci immediatamente. Se non lo facciamo potremmo non espellere calcoli. Prima ci
sdraiamo, più calcoli espelleremo. Prepariamoci con buon anticipo per andare a letto: non
pulire la cucina; appena abbiamo bevuto tutta la pozione, andiamo al letto e sdraiamoci
sulla schiena, con la testa alta sul cuscino. Cerchiamo di pensare a cosa sta succedendo nel
fegato. Cerchiamo di stare perfettamente immobili per almeno 20 minuti. Potremmo sentire
una fila di calcoli che viaggiano come biglie di vetro nei dotti biliari. Non c’è alcun dolore
perché le valvole del dotto biliare sono aperte (grazie ai sali di Epsom!). Dormiamo,
altrimenti potremmo non riuscire a espellere i calcoli.
La mattina dopo. Quando ci svegliamo prendiamo la terza dose di sali di Epsom o 15
compresse. Se abbiamo un senso di indigestione o nausea aspettare che siano passate
prima di prendere i sali. Possiamo tornare a letto. Non prendere questa dose prima delle
6:00.
2 ore più tardi: prendiamo la quarta ed ultima dose di sali di Epsom (o 15 compresse). E
poi possiamo tornare a letto.
Dopo altre 2 ore possiamo mangiare. Iniziamo con del succo di frutta. Mezz'ora dopo
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mangiamo frutta. Un'ora dopo possiamo mangiare del cibo normale, ma facciamo un
pasto leggero. Per cena dovremmo sentirci completamente bene.
Questa pulizia sarebbe da ripetere una volta la mese fino a quando non vi è l'eliminazione
totale dei calcoli (secondo Moritz occorrono in totale dalle 8 alle 12 pulizie).
Entrambe immagini di calcoli del fegato prese da se.funziona.blospot.com
2° Metodo
Oltre al metodo proposto da Andreas Moritz, che per alcuni può risultare difficile da
praticare per i motivi prima menzionati, esiste il prodotto Glytamins (Glitamine), e prima di
spiegare il suo straordinario funzionamento, dobbiamo comprendere meglio alcune
caratteristiche e funzioni fondamentali del fegato. Iniziamo dai calcoli e dalla bile.
I calcoli sono nient'altro che bile coagulata. La bile è un verde liquido alcalino prodotto dal
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fegato che tra le molte funzioni, ci aiuta a digerire il cibo. Il fegato produce circa un litro di
bile al giorno e lo accumula in una sorta di sacco muscolare chiamato cistifellia, che poi
spreme la bile giù per un tubo, il cosìdetto dotto biliare, nell'intestino tenue per mescolarla
con il cibo che arriva dallo stomaco.
Almeno questo è quello che dovrebbe succedere...ma sfortunatamente, a causa di deficit
nutrizionali e della continua esposizione a certe tossine, la bile può inspessirsi e formare il
cosìdetto fango biliare. Quando si crea il fango biliare, la cistifellia fa molta fatica a
mandare la bile fino all'intestino tenue; è un po' come cercare di spremere la colla
attraversa una cannuccia. Da questo fango si creano i famosi e pericolosi calcoli.
I calcoli ed il fango biliare compromettono il normale flusso della bile causando tre diversi problemi.
La prima serie di problemi è connessa con la insufficiente quantità di bile che entra
nell'intestino.
La seconda serie di problemi si manifesta quando le tossine, incapaci di uscire dal corpo
attraverso la bile, si ritirano ed accumulano nel fegato e nel circolazione sanguigna.
La terza serie di problemi appaiono quando la bile, incapace di entrare nell'intestino, risale
nel fegato e nel pancreas.
Iniziamo con la prima serie di problemi, cioè cosa succede quando la bile diventa troppo
densa e/o piena di calcoli per arrivare fino all'intestino nelle quantità richieste.
Normalmente la prima cosa che la bile fa è neutralizzare l'acidità del cibo che esce dallo
stomaco. Per disinfettare e digerire il cibo che mangiamo, lo stomaco secerna l'acido
cloridrico. Se vi siete mai chiesti come fa lo stomaco a non autodigerirsi, ebbene questo è
dovuto allo speciale strato di mucosa che lo protegge dall'acido cloridrico, ma l'intestino
tenue e quello crasso non dispongono di tale protezione. Gli intestini contano sul lavoro
della bile, che essendo una sostanza molto alcalina, neutralizza gli acidi del cibo.
Se la bile non arriva in quantità abbondanti nell'intestino tenue a causa del fango biliare e
dei calcoli, gli acidi del cibo non vengono mai neutralizzati e causano acidità intestinale
lungo tutto il tratto dell'intestino – parliamo di nove metri! In altre parole, stiamo digerendo
il nostro stesso intestino. Le conseguenze sono indigestione, bruciori di stomaco, ulcere e
tutta una serie di disagi digestivi.
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Il successivo compito della bile nell'intestino è di emulsionare i grassi e gli oli dei cibi
mangiati. L'emulsificazione è il processo dove i grassi e gli oli diventano idrosolubili. Per
capire meglio l'emulsificazione dobbiamo pensare al sapone. Tutti sappiamo che è quasi
impossibile togliere il grasso dai piatti col solo uso dell'acqua, ma se aggiungiamo una
goccia di sapone, il grasso viene lavato via. Questo perchè il sapone è un emulsionante, ed
è quello che permette ai grassi e ai oli di mescolarsi con l'acqua.
La bile è l'emulsionante naturale del corpo e ci permette di digerire i grassi e gli oli che
mangiamo. Senza il processo di emulsificazione i grassi essenziali, gli oli e e vitamine
liposolubili diventano molto difficili da assorbire. Senza un'adeguata quantità di bile negli
intestini possiamo soffrire di malnutrizione, anche nel caso di un'alimentazione super sana e
biologica. Se il consumo di grassi o di oli ci crea indigestione o se abbiamo problemi con
l'assorbimento del cibo, potrebbe essere causato dal fango biliare e dai calcoli.
Un altro lavoro della bile nell'intestino è la stimolazione della peristalsi. La peristalsi
intestinale è un'onda ritmica dei muscoli intestinali che muovono il cibo attraverso il tubo
digerente. Se non abbiamo abbastanza bile nell'intestino, siamo destinati ad essere
costipati, e nessuna quantità di fibra ci potrà salvare. Alcune persone hanno la sfortuna di
avere esperienze alternanti fra costipazione e diarrea che creano confusione nella ricerca
della causa, ma che in verità è piuttosto semplice. Con poca bile a disposizione il cibo
parzialmente digerito, ricco di acido cloridrico, rimane come seduto nell'intestino senza
peristalsi. La persona perciò diventa costipata, ma allo stesso tempo gli intestini vengono un
po' bruciati dagli acidi. Quando si accumula una sufficiente quantità di acidi,e gli intestini
non ce la fanno più, purgano le sostanze tramite la diarrea. Ovviamente, dopo la purga
naturale, la procedura inizia da capo.
La bile fa un'altra mossa importante: mentre si muove nell'intestino bilancia il sistema
immunitario. Spesso quando pensiamo al sistema immunitario pensiamo ai globuli bianchi
che fluttuano nel circolo sanguigno, quando oltre la metà del sistema immunitario staziona
negli intestini. Ora, il lavoro del sistema immunitario negli intestini è molto più complesso
di quello nella circolazione sangiugna. Le infezioni raramente arrivano nel sangue, ma ogni
giorno il nostro intestino è esposto a milioni di parassiti, batteri e funghi. In quanto il
sistema immunitario intestinale è costantemente in guerra con i microbi, è molto più facile
diventare troppo aggressivi ed iniziare ad attaccare i propri tessuti.
Per fortuna la bile regola il sistema immunitario dell'intestino, cercando di evitare dal
diventare troppo aggressivo e dal creare disordini autoimmunitari. Se soffriamo di una
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mallattia autoimmune legata all'intestino, potrebbe essere legata sia alla mancanza di bile,
che alla mancanza di batteri benefici (probiotici).
L'ultima cosa che la nostra cara bile fa, è uccidere parassiti e la candida. Vari test
dimostrano che anche le persone più in salute hanno un certo livello di infezione
parassitaria e funghina. Se invece abbiamo un sano flusso di bile, siamo armati con una
naturale difesa contro i parassiti e la candida.
Ora che abbiamo finito di parlare di cosa fa la bile per mantenere la nostra salute,
poniamo la nostra attenzione su cosa accade quando la presenza di fango biliare e di
calcoli causano le tossine a ritirarsi nella circolazione sanguigna.
Esattamente come i reni rimuovono le tossine idrosolubili dal nostro corpo, il fegato
rimuove tossine liposolubili trasferendole nella bile. Se la bile viene intasata dal fango
biliare o dai calcoli, le tossine liposolubili non possono più uscire ed iniziano ad
accumularsi nel corpo. Uno dei primi segni che la bile è compromessa è un incremento del
colesterolo. Questo succede perchè l'unico modo che ha il colestrolo per abbondonare il corpo è attraverso la bile. L'escrezione alterata della bile causa
l'incremento dei valori di colestrolo, e qui aggiungo, secondo le ricerche del dott. Rath,
l'aumento del colesterolo è anche dovuto alla mancanza di vitamine e minerali (soprattutto
la vitamina C) nelle pareti arteriose.
Oltre ai livelli di colesterolo in crescita, i livelli di bilirubina potrebbero anche iniziare a
salire. Se la situazione peggiora possiamo vedere il bianco degli occhi o qualche volta la
pelle della persona acquisire un colore giallastro: si tratta dell'itterizia.
Mentre un incremento del colesterolo e della bilirubina nel corpo sono facile da
riconoscere, l'accumulo di tossine non lo è. Letteralmente migliaia di tossine e di sostanze
chimiche sono processate dal fegato per la loro rimozione tramite la bile ogni giorno.
Quando i calcoli ed il fango biliare impediscono alle tossine di abbandonare il corpo,
iniziano ad accumularsi nel circolo sanguigno e nei tessuti causando una marea di
problemi. Sciogliere i calcoli e il fango biliare è spesso ignorato, ma di importanza vitale
per un qualsiasi programma di disintossicazione.
Oltre a tutti i problemi finora discussi, la bile può anche tornare nel pancreas e nel fegato
dove può creare bruciori. Questo succede perchè sia il fegato, il pancreas che la cistifellia
condividono lo stesso tubo, il dotto biliare. Anche se ci sono delle valvole che impediscono
alla bile di risalire nel fegato e nel pancreas, se un piccolo calcolo trova il modo di entrare
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in uno di queste valvole, la valvola rimane bloccata nella posizione di apertura. Se questo
succede, ogni volta che la cistifellia si contrae per spremere la bile nell'intestino tenue, può
anche spremerla nel pancreas e nel fegato causando caustici alcalini ed irritazione.
Come possiamo notare, anche le sostanze molto alcaline posso bruciarci facilmente come
quelli molto acidi, e con un pH di 9.5, la bile è molto alcalina.
Caustici alcalini minori per un breve periodo di tempo possono solamente risultare come
delle irritazioni, ma nel tempo questi bruciori possono trasformarsi in diabete, epatite ed in
cancro.
Bene, ora cosa possiamo farci?
A parte la rimozione chirurgica della cistifellia in caso di calcoli grandi, che sicuramente
non è la soluzione definitiva, anzi peggiora il problema perché senza di essa la bile
continuamente gocciola nell'intestino tenue, invece di fluire in quantità abbondanti
quando serve.
L'altra opzione è con i sali di Epsom che elimina centinaia di calcoli in circa 12 pulizie in
totale. Nonostante questo sia un ottimo metodo di pulizia, purtroppo poche settimane dopo
l'ultima pulizia, i calcoli si rimanifestano ed il problema di fondo rimane ignorato.
Perché?
Ci sono tre ingredienti che il corpo usa per sciogliere il fango biliare, i calcoli e per
mantenere la bile in forma liquida: gli aminoacidi glicina e taurina, e la fosfatidilcolina.
Finché questi ingredienti sono disponibili, la bile rimarrà liquida, ma dal momento che
siamo in carenza, il fango biliare ed i calcoli ricominceranno a formarsi. Questi ingredienti,
oltre a mantenere la bile in salute, vengono usati anche per la disintossicazione. La glicina
e la taurina sono coinvolti nel processo di disintossicazione chiamato peptide di
coniugazione, mentre la fosfatidilcolina viene usata nel processo di disintossicazione
chiamato metilazione.
Se fossimo esposti alle tossine solamente ogni tanto, allora non sarebbe un problema, ma
nel mondo d'oggi siamo cronicamente esposti ad esse. Come risultato finiamo per essere
carenti di questi tre ingredienti.
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Prendiamo come esempio il cloro. Il cloro, nonostante abbia utili capacità disinfettanti, è
molto irritante per il corpo e deve essere detossificato, e l'unico modo per farlo è con la
glicina e la taurina. Visto che siamo esposti al cloro con ogni bicchiere di acqua di rubinetto
che beviamo, e con ogni doccia, è facile comprendere come i nostri livelli di glicina e di
taurina vengono abbassati ogni giorno.
L'adrenalina e la noradrenalina sono altri due esempi. Questi due ormoni vengono creati
ogni volta che proviamo paura o rabbia, e come ormai sappiamo, in sè sono molto
importanti, ma quando permangono troppo tempo nel corpo, creano danni terribili. La
metilazione è il percorso del corpo per eliminare l'eccesso di entrambi gli ormoni, ed uno
dei principali donatori per la metilazione è la fosfatidilcolina. Per concludere, più siamo
stressati, più bassi diventeranno i livelli di fosfatidilcolina.
Allora perché non li integriamo tramite l'assunzione di integratori?
Perchè funzionerebbe solo parzialmente in quanto il corpo userebbe i tre ingredienti anche
per altri scopi, quindi verrebbero condivisi da tutti i sistemi del corpo. Ecco dove risultano
efficaci e pratiche le Glitamine (Glytamins), che sono supposte ricche di glicina, taurina e
fosfatidilcolina. Come spiegavo nella sezione del clistere al caffè, tutte le sostanze inserite
nel colon vengono assorbite dalla vena emorroidale in circa 15–20 minuti. Il sistema
portale epatico trasporta i tre ingredienti direttamente dov'è necessario per produrre la bile.
Inoltre le Glitamine contengono anche le erbe bupleurum, menta peperita e chanca piedra.
Queste erbe aiutano il fegato a disintossicarsi ed aiutano la cistifellia a rilassarsi, affinchè la
bile possa tornare a fluire, e i calcoli possano uscire più facilmente. Studi scientifici hanno
dimostrato che la chanca piedra può sciogliere e prevenire le cristalizzazioni dell'acido urico
e degli ossalati, e visto che questi sono gli ingredienti principali trovati nei calcoli renali, le
Glitamine potrebbero anche aiutare nello scioglimento dei calcoli renali.
Preciso che spesso quando i calcoli vengono espulsi dal corpo con l'uso delle Glitamine,
non vedrete i classici puntini verdi che escono con i sali di Epsom, bensì dei fili di muco, che
non sono altro che calcoli sciolti dalle Glitamine.
Oltre ai tantissimi vantaggi per la salute che possiamo avere con l'uso delle Glitamine,
aggiungerei ancora queste:
• non si corre in gabinetto;
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• è indolore;
• si perde un minuto per l'applicazione;
• non svuota l'intestino dalla bile e non attacca la flora batterica intestinale come
succede con i lassativi;
• non occorre ingurgitare sostanze spiacevoli per bocca;
• non è necessario rimanere sdraiati sul letto, oppure chiusi in casa – la vita continua
come prima, anzi meglio di prima!
Chi non si è mai inserito da solo una supposta, consiglio di mettere un po' di vaselina sulla
supposta, e poi la si inserisce semplicemente stando in piedi. Non occorre chiedere l'aiuto
alla mamma!
Chi ha già concluso una serie completa di lavaggi del fegato con i sali di epsom e vorrebbe
mantenere i propri risultati, allora basterà una confezione al mese (2–3 supposte a
settimana), mentre chi vuole farsi una bella pulizia consiglio inizialmente l'acquisto di tre
scatole al mese e di abbinarlo ai clisteri al caffè.
5. Pulizia Dei Metalli Pesanti (Terapia Chelante)L'esposizione ai metalli pesanti a livelli tossici può causare o essere la con–causa di
moltissime importanti malattie come i disordini neuromuscolari, l'Alzheimer e il Parkinson,
l'osteoporosi, la schizofenia, gli ictus ed anche la perdita di capelli.
I seguenti metalli pesanti possono essere connessi con la perdita dei capelli e/o col blocco
della riscrescita: litio, selenio, piombo cadmio, mercurio, ferro, rame, alluminio e tallio.
Queste tossine creano una negativa interferenza con gli ormoni, possono impoverire il
corpo da nutrienti vitali e possono letteralmente danneggiare il follicolo pilifero. I metalli
pesanti si accumulano nelle giunture, nelle ossa, nel fegato e in altri organi e ghiandole,
ma non appaiono negli esami del sangue finché non c'è un'intossicazione grave in atto.
Il poco conosciuto tallio è molto usato nell'industria elettronica, farmaceutica e nella
produzione di vetro, di veleni per topi e di insetticidi. Chi lavora in questi ambienti ha
un'alta possibilità di perdere capelli a causa di livelli tossici di tallio.
In generale i metalli pesanti disturbano le funzioni metaboliche in due modi:
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• si accumulano fino a disturbare il lavoro dei nostri organi e ghiandole vitali (cuore,
fegato, reni cervello, ecc);
• si sostituiscono con il ruolo di importanti minerali nel corpo come nel caso degli
enzimi, che sono i catalizzatori del nostro metabolismo. Se p.es in una reazione
enzimatica invece della presenza del calcio, c'è il piombo, esso crea tutta una serie di
disturbi all'attività enzimatica. I metalli pesanti interferiscono anche nell'equilibrio dei
minerali, poiché bloccano l'assorbimento di alcuni e permettono ad altri minerali di
superare di molto i livelli normali.
Inoltre viene spesso ignorato l'effetto potenziante, che avviene quando piccole dosi di due
diversi metalli interagiscono nel corpo producendo assieme un effetto molto più devastante
rispetto alla somma di un solo metallo pesante. P.es. la presenza di piombo, che è
praticamente dovunque, rende il mercurio cento volte più tossico.
Purtroppo oggi è praticamente impossibile evitare una contaminazione da metalli pesanti,
ma possiamo sicuramente intervenire per la loro rimozione grazie ad una procedura che si
chiama chelazione. La terapia chelante utilizza delle sostanze chimiche o naturali per
"chelare", cioè nascondere all’interno dell’organismo per mezzo del sangue, le tossine
accumulate nel corpo.
Solitamente l'eliminazione dei metalli pesanti avviene con l'alimentazione adeguata (come
nel nostro caso, ma la disintossicazione è troppo lenta per reputarla come efficace perché
ogni giorno assorbiamo nuovi veleni) oppure con sostanze preparate da un medico ed
iniettate nel corpo tramite una flebo. Una seduta dura fino a 3 ore e possono essere
necessarie fino a 30 sedute. Ogni seduta normalmente costa 150 euro.
Purtroppo la maggior parte dei medici usano poche sostanze chelanti (6–10 sostanze) e a
volte non si riescono ad eliminare tutti i metalli pesanti. Il medico di Trieste di cui vi parlavo
precedentemente usa 40 sostanze chelanti diverse.
Esiste una valida alternativa senza effetti collaterali, scientificamente documentata, che può
essere eseguita da casa perchè basta spruzzarsi un liquido in bocca: è la ACZ nano a base
di zeolite.
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Il meccanismo di pulizia della ACZ nano è semplice: con ogni dose un numero quasi
indefinito di cristalli di zeolite a grandezza submicronica, entra nel corpo come gabiette
energizzate con carica negativa. Mentre queste gabbie di cristallo viaggiono per il sistema
circolatorio, i metalli pesanti ed i radicali liberi si attaccano alle gabiette di zeolite un po'
come il metallo con un magnete. Queste gabbiette riempite di tossine poi fuoriescono
naturalmente dal corpo dopo circa 5–7 ore.
Da prendere nota che l'ACZ nano risulta molto efficace grazie all'uso della nanotecnologia,
che è una tecnologia spesso vista solamente sotto una luce negativa. Sono d'accordo con le
affermazioni negative in generale in quanto purtroppo spesso vengono applicate in campi
pericolosi per la nostra salute, ma sono perfettamente sicure ed utili se usate al servizio
dell'essere umano. L'ACZ nano offre una notevole quantità di verifiche scientifiche ed
un'applicazione positiva da professionisti del settore.
Inoltre dobbiamo confrontarci con una triste, ma dura realtà: le tossine che oggi stiamo
ingerendo sono qualcosa di talmente tanto lontano dalla natura, che il corpo da solo non
ce la fa più ad eliminarle, nemmeno con tutti i rimedi naturali a disposizione, quindi
dev'essere aiutato con strumenti di pari forza. La nanotecnologia è figlia di uno sviluppo
recente della scienza, la stessa scienza che non siamo ancora pronti ad usare con saggezza
e che ci ha portato al limite del baratro nel senso di inquinamento ambientale e fisico, ma
la sua applicazione nel campo della disintossicazione è talmente potente, che supera
qualsiasi altro prodotto sul mercato, offrendo concrete speranze per liberarsi di
insidiosissimi veleni in tempi rapidi. Direi che il suo uso è obbligatorio se vogliamo
seriamente liberarci da metalli pesantemente tossici, e spesso piccoli come delle
nanoparticelle, che possono solo essere espulsi da “nanorimedi“.
E come possiamo sapere se la ACZ nano è realmente efficace?
Un esame del capello (mineralogramma) andrebbe eseguito prima, durante e dopo il
trattamento. Il primo esame si fa prima dell'inizio, il secondo esame un paio di settimane
dopo l'inizio del trattamento ed il terzo esame finale dopo 4 mesi.
Nota: bassi livelli di metalli pesanti nel primo mineralogramma NON significa
che siamo liberi dalle tossine! Quasi sempre significa che i metalli sono
immagazzinati nei tessuti e negli organi e quindi non compaiono nei capelli. Nel
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secondo test solitamente si vede un aumento di concentrazione delle tossine e ciò significa
che l'ACZ nano sta funzionando e che il corpo sta finalmente iniziando ad eliminarli.
Nell'ultimo esame i livelli dello tossine dovrebbe essere quasi azzerate ed il corpo è ora
libero questo peso. Se il terzo test rivela ancora un alto livello di tossine, significa che
eravamo veramente intossicati e che sono stati compromessi anche il fegato e i reni.
Il più completo ed avanzato mineralogramma in Europa si può comprare qui.
(include 5 test in 1: metalli tossici + minerali + amminoacidi + vitamine + ormoni)
Consiglio sempre di abbinare al ACZ nano il ACS 200, un prodotto che assomiglia
all'argento colloidale, ma è enormemente più efficace.
La ACS 200 rapidamente uccide un'elevata quantità di microorganismi patogeni, virus,
funghi, senza danneggiare il tessuto umano e senza danneggiare la flora batterica
intestinale. La formula è così potente che uccide tutti i microorganismi patogeni in soli 15
secondi, ed è per questo che in generale consiglio di iniziare con un solo spruzzo in bocca
al giorno. La seconda settimana si sale a 2 spruzzi, la terza settimana a 3 e così via.
In questo modo si dovrebbe mitigare o evitare crisi di guarigione, poichè alcune persone si
sentono assalire da una febbricola, che ovviamente rappresenta un buon segno. Quando e
se arriva un'improvvisa febbre, ecco che i batteri stanno morendo, esattamente come
quando abbiamo la febbre in condizioni normali. La differenza sta nella durata: il corpo
normalmente ci mette giorni per eliminare dei batteri nocivi, con la ACS 200 ci mette
secondi ed uccide una quantità di patogeni molto più elevata.
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Allenamento Fisico Anti DHT
n questo capitolo dopo il lungo viaggio nella disintossicazione, torniamo a parlare
della DHT (diidrotestosterone) e come possiamo limitare i suoi danni attraverso
l'esercizio fisico. Quando si discute su come combattere la DHT, l'attività fisica gioca
sempre un ruolo incisivo (ma non quanto l'alimentazione, la flora batterica e le
emozioni/pensieri negativi) perché è il modo più veloce per aumentare i nostri enzimi anti 5
alfa reduttasi. Il fitness è il modo più semplice per convertire ed usare il testosterone
correttamente. (invece di mandarlo al cuoio capelluto e trasformarlo in DHT.)
I
Per comprendere meglio l'effetto anti DHT della ginnastica, dobbiamo tenere presente che
le fibre muscolari vengono create quando le proteine interagiscono con il testosterone.
Nell'infanzia il nostro corpo produceva in abbondanza testosterone perché eravamo ancora
nella fase di crescita. Oggi, essendo già adulti, il testosterone ci serve soprattutto quando
qualcosa nel corpo deve essere riparato oppure quando abbiamo necessità di maggiore
forza fisica, ma sappiamo che se i muscoli non vengono allenati o usati, deteriorano.
Ovviamente il corpo non necessita più di tutto il testosterone che avevamo così andiamo in
eccesso. In caso di sedentarietà significa che questo ormone rimane in attesa di essere
convertito in DHT. È anche vero che con l'invecchiamento si produce sempre meno
testosterone ed è anche questo uno dei motivi per cui si perde massa muscolare, ma non
possiamo contare sull'invecchiamento per avere minori quantità di testosterone nel corpo,
perché nel frattempo rischiamo di rimanere senza capelli.
Quando inseriamo la giusta dose di attività fisica settimanale, il corpo naturalmente userà il
testosterone a disposizione per costruire e riparare i muscoli invece di danneggiare i capelli.
È evidente che la Vita ci ha programmati per essere attivi e
non per poltrire.
Per gestire con successo le quantità di DHT circolante nel
nostro sangue, dobbiamo mettere in programma due tipi di
esercizio fisico: quello aerobico e quello anaerobico.
Un basso livello di insulina e uno stress ridotto
contribuiscono a innalzare i livelli di SHBG (Sex Hormone
Binding Globulin: globulina vettrice degli steroidi sessuali nel
plasma). L'SHBG si lega al testosterone ed evita che questo
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circoli libero nel sangue. Solo il testosterone libero può essere convertito in DHT dalla 5 alfa
reduttasi. È il livello degli androgeni liberi e non il livello degli androgeni totali che è
rilevante nella stima del didrotestosterone prodotto nello scalpo e nella progressione della
calvizie. In breve, l'esercizio aerobico è in grado di ridurre significativamente il DHT
circolante.
Un elevato livello di insulina e un'infiammazione cronica sembrano essere il probabile
collegamento tra la dimostrata correlazione tra sindrome metabolica e alopecia
androgenetica. Ciò rinforza la nozione che gli stili di vita salutari, che aiutano a mantenere
i livelli di insulina bassa e un basso indice di infiammazione, possono parimenti aiutare a
preservare la nostra chioma.
Nel caso non siamo stati attivi per lungo tempo, il miglior modo per riattivare il corpo è
iniziare a fare passeggiate, possibilmente ogni giorno (soprattutto se pratichiamo
l'allenamento metabolico), oppure ascoltando semplicemente le esigenze del nostro
corpo. Iniziamo p.es con 30 minuti di camminata (chi ha gravi problemi di peso anche
meno) possibilmente nella natura. Lo scopo è mantenere un ritmo cardiaco sostenuto e i
polmoni leggermente in affanno senza distruggerci dalla fatica. L'importante è la distanza
e non la velocità, quindi col tempo proviamo ad allungare la distanza fino al
raggiungimento di un nostro obiettivo. Col tempo possiamo variare l'attività aerobica con
la biciletta, la corsa o il nuoto.
All'inizio del libro ho promesso di parlare di un allenamento per chi è stato vittima della
finasteride, e l'allenamento anaerobico, quindi molto breve ed intenso, è quello che ci
aiuterà in questo senso (oltre alla disintossicazione generale del corpo). Esercizi brevi ed
intensi, praticati nell'allenamento cosìdetto metabolico, sono strettamente collegati alla
stimolazione del testosterone, ed allenarsi in palestra richiede forza, aggressività e
resistenza al dolore, tutte caratteristiche legate all'incremento di questo ormone sessuale. In
sostanza più il corpo viene sollecitato, più cresce la necessità di incrementare le capacità
fisiche di recupero ed il testosterone aumenta di livello per soddisfare questa esigenza. Ma
non si trasforma in DHT solo se abbiniamo il nostro programma di fitness con esercizi aerobici (passeggiate, bici, jogging, ecc.), altrimenti, per quanto riguarda i
capelli, forse è meglio astenersi da esercizi metabolici.
L'allenamento metabolico sfrutta grandi gruppi muscolari: gli esercizi richiedono il massimo
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dell'energia, perchè coinvolgono grandi gruppi muscolari. L'allenamento metabolico è
quello ad alta intensità: un allenamento anaerobico che lascia senza respiro. Massima
intensità, massima fatica, minimo riposo, con esercizi ripetuti in un circuito senza
interruzioni o quasi, per spingere l'organismo al suo limite.
Un aumento del consumo dei muscoli si trasforma in una risposta ormonale (soprattutto
l'ormone della crescita), che aiuta il corpo a bruciare grassi e a modellare i muscoli,
attivando il metabolismo, soprattutto in chi si sente danneggiato dalla finasteride. A quelli
che troveranno molto faticosi questi esercizi, suggerisco di iniziare molto lentamente, senza
esagerare, con tempi più lunghi di recupero e cercando possibilmente un istruttore fitness
esperto in questo tipo di allenamenti.
Il trucco che crea tutta una serie di benefici sta negli sforzi brevi seguiti da periodi di riposo
e di recupero. Questo ritmo naturale produce:
• espansione del volume polmonare;
• aumento dell'ormone della crescita fino al 771%***
• veloce perdita di grasso;
• rafforzamento del muscolo cardiaco;
• metabolismo accelerato con un incremento di sensibilità insulinica;
• rafforzamento delle ossa e crescita muscolare;
• migliormento delle prestazioni sessuali.
***secondo lo studio di Phil Campbell, esperto istruttore fitness da 35 anni, svolto in 8
settimane sui dei volontari.
Ecco il riassunto di un ciclo di esercizi metabolici:
• riscaldamento per tre minuti;
• esercitarsi il più duramente possibile per 30 secondi fino a sentire di essere
impossibilitati a proseguire per qualche altro secondo;
• recupero per 90 secondi;
• ripetere l'esericizio e poi recuperare, per sette volte.
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Con un calcolo veloce ci si rende conto che l'allenamento dura solo 20 minuti di cui tre
quarti di tempo è occupato dalla fase di riscaldamento e dai recuperi, quindi alla fine il
vero allenamento intenso dura circa 4 minuti. Personalmente adoro questo tipo di
allenamento perché non si perdono ore e ore in palestra e possiamo farlo anche all'aperto
in spazi naturali, soprattutto nei mesi caldi.
L'allenamento metabolico, per il nostro scopo, dovrebbe essere praticato due/tre volte alla
settimana almeno 20 min alla volta, e anche con il nuoto, con i scatti, con una bici in salita.
Basta ascoltare sempre il proprio corpo e non esagerare: le prime volte magari per solo
due o tre cicli invece di sette. Sconsiglio, soprattutto all'inizio, la pratica fitness aerobico ed
anaerobico nello stesso giorno.
NOTA: Ovviamente questo tipo di allenamento NON è adatto a chi ha problemi cardiaci, chi
soffre di stanchezza surrenale e in qualsiasi caso sarebbe opportuno essere seguiti da un
esperto in materia.
In Italia l'allenamento metabolico attualmente (2013) non è ancora molto conosciuto, nè
praticato, quindi ho creato un documento con esercizi appositi presi da YouTube – cliccare
qui per scaricare il file.
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Il Fitness Capelli
nostri capelli poggiano sul cuoio cappelluto o scalpo che sul cranio è costituito da
cinque strati distinti:I1. la cute;
2. il tessuto connettivo sottocutaneo, che accoglie gli annessi, tra cui i follicoli i vasi e i
nervi;
3. la galea aponeurotica, un robusto tendine membranoso che connette i muscoli frontali
in avanti, e i muscoli occipitali all'indietro (il tessuto aponeurotico è quel tessuto che
tiene i muscoli attaccati allo scheletro ricoprendoli);
4. lo strato sub–galeale, uno strato occupato da un tenue tessuto connettivo fibrillare lasso
praticamente senza vasi sanguinei;
5. il periostio cranico che ricopre il tavolato esterno della diploe cranica.
A noi interessano soprattutto i primi tre, sia per l'afflusso del sangue ai follicoli attraverso i
capillari, sia per comprendere come ridurre ulteriormente i danni della DHT ai nostri
capelli. L'aspetto curioso della perdita di capelli, che forse tutti abbiamo notato almeno
una volta nella vita, consiste nel vedere che si perdono i capelli soprattutto sulla parte
superiore della testa, mentre rimane sempre come un cerchio sulla parte temporale ed
occipitale del cranio.
Tutto lo scalpo è esposto alla DHT, eppure solo la parte superiore ne può soffrire. Una delle
cause potrebbe essere attribuita all'irrigidimento dal terzo strato, ovvero della galea
aponeurotica, che è presente solamente sulla parte superiore della testa e che permette il
movimento del cuoio capelluto avanti e indietro.
Se proviamo a toccare e smuovere la parte dello scalpo dove stiamo perdendo capelli,
noteremo che è più rigido e freddo rispetto alla parte sopra le orecchie o nella zona
occipitale. Come mai? Il motivo è in una galea troppo contratta che non permette il fluire
del sangue e quindi riduce, e col tempo elimina del tutto, il nutrimento vitale ai follicoli. Se
osserviamo coloro che sono calvi, notiamo in effetti uno scalpo tirato, duro e addirittura
lucido e levigato. Secondo me questo effetto di contrazione cronica deriva da due fattori:
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per carattere non usiamo molto i muscoli facciali in quanto poco espressivi o troppi rigidi a
livello emozionale, e l'altro fattore è per la crescente contrazione di alcuni muscoli dovuti
allo stress eccessivo.
Illustrazioni di Nate Pitkins
Lo scalpo e tutta la sua rete di capillari sono legati alla galea che è attaccata al cranio
tramite i muscoli frontali, occipitali (posteriori), temporali (laterali)e auricolari (attorno le
orecchie). Per i due fattori prima menzionati, questi muscoli sono in uno stato di contrazione
cronica e letteralmente tirano verso il basso la galea. Proviamo ad immaginare di metterci
un berretto in testa ed iniziamo a tirarlo verso il collo da tutti i lati – dove avvertiremmo la
tensione maggiore?
Nella parte sopra, esattamente dove si trova la galea, ed è proprio grazie a questa
contrazione che il sangue non riesce più a scorrere e nutrire i capelli causandone la caduta.
La parte dell'occipitale destro tira verso il basso e tira il frontale sinistro e viceversa con
l'occipitale sinistro. Questo movimento crea una X sopra la testa (vedere immagine) e
mostra quali sono i passaggi con maggiore tensione: il centro della X rappresenterebbe la
chierica, mentre gli spazi attorno alla X potrebbero spiegare come mai nei maschi il ciuffo
davanti e le zone temporali al centro sono le ultime a diventare calve – proprio perché c'è
una pressione leggermente inferiore rispetto al passaggio della X. Nelle donne questa
teoria non regge, ma forse ciò è dovuto al fatto che negli uomini il cranio tende ad espandersi di più negli anni rispetto alle donne a causa di troppa DHT, che ha un effetto
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anabolico sulla formazione ossea41.
Nel 1942 il dott. Frederick Hoelzel pubblicò una teoria della calvizie sul prestigioso Journal of the American Medical Association42
, che si basava sulle osservazioni da tecnico in anatomia macroscopica presso il College of Medicine all'University of Illinois. Durante un periodo di un anno aveva rimossi circa ottanta cervelli da cadaveri e notò una chiara relazione tra l'approviggionamento del sangue allo scalpo e tra la quantità di capelli. Il dott. Hoelzel era convinto che la calvizie si manifestava in chi avesse subito una calcificazione del cranio, che aveva irrigidito le suture del cranio bloccando parzialmente o totalmente i vari piccoli forami attraverso cui i capillari potevano fornire di sangue i follicoli nelle persone con copiose quantità di capelli.
Fortunatamente la calcificazione può essere prevenuta o curata con l'assunzione della vitamina K2, che stimola la produzione della “proteina GLA della matrice“, evitando così il deposito di calcio nelle pareti arteriose. La proteina GLA della matrice è il più potente antagonista alla calcificazione tissutale finora conosciuta.
La presenza invece della “proteina morfogenetica dell'osso“ indica un'inibizione della fase anagen, ovvero della crescita, del follicolo capilifero, ed è qui che interviene la proteina GLA della matrice che a sua volta inibisce la proteina morfogenetica dell'osso. Esistono studi che evidenziano le capacità di calcificazione della proteina morfogenetica dell'osso (di tipo 2) in cui avviene una perdita della proteina GLA della matrice, ma qui la vitamina K2 inverte il processo ed elimina il problema di calcificazione.
Per prevenire o invertire un problema di calcificazione del cranio consiglio di integrare la propria alimentazione con tuorli crudi biologici, latte crudo, burro biologico, formaggio bio, natto, ma soprattutto con l'olio di fegato di chimera o con il Organic Multi Vita–Min,
41 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18789604
42 http://jama.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=256511
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entrambi con dosi equilibrate di vitamina K2.
Visto che parlare dell'espansione e della calcificazione cranica è un fatto curioso, vorrei
condividere ancora un'osservazione personale, non scientifica, sullo sviluppo della calvizie
nell'uomo e nella donna. Nell'uomo l'avanzare della calvizie rappresenta, nella
maggioranza dei casi, il simbolo del pene, mentre nelle donne rappresenta la vagina
(vedere immagini sotto), infatti entrambi i danni derivano dalla troppa produzione di DHT,
che deriva da un ormone sessuale, il testosterone.
Nella prima immagine del maschio nel quarto fotogramma, oltre al piccolo pene appare
anche lo scroto (la chierica). Nella seconda immagine della femmina possiamo osservare
dal secondo al terzo fotogramma l'apparizione di una vagina.
Spesso abbiamo sotto il naso molti messaggi in codice, ma che senza una sufficiente
conoscenza ed occhio attento, purtroppo non ci aiutano a trovare una possibile soluzione
ad un problema. Sicuramente quando lo si osserva e comprende, rendono poi la scoperta
molto più interessante!
Tornando alle contrazioni dello scalpo, dobbiamo aggiungere che le tensioni dei muscoli
temporali tirano anche la galea, e se abbiamo anche i muscoli auricolari contratti, la forza
totale che tira verso il basso diventa deleteria per i nostri capelli. Quando la contrazione è
superiore alla pressione normale del sangue nello scalpo, come risultato inevitabile
abbiamo zero nutrienti e zero scarico di tossine, e i follicoli muoiono per mancanza di
nutrimento, per mancanza di ossigeno e per intossicazione.
La mancanza di sangue al cuoio capelluto non solo limita l'afflusso dei nutrienti, ma fa anche accumulo di DHT nei follicoli a causa della bassa presenza di ossigeno nei tessuti. Nel 2010 in uno studio del dott. Brian J.Freund al Crown Institute in Pickering, Ontario
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(USA), che tra l'altro sembra sia la ricerca più completa finora fatta sulla perdita di capelli, pubblicata nel "Journal of Plastic and Reconstructive Surgery", hanno usato il botulino per rilassare la galea e così facendo hanno avuto una ricrescita di capelli, concludendo che la contrazione della galea è connessa alla alopecia androgenetica.
Nello studio hanno anche concluso che la mancanza di flusso sanguigno interferisce con la produzione di ossigeno, e questa riduzione di ossigeno (ipossia) causa una iperproduzione di DHT43. Grazie a questo studio le teorie sulla contrazione dello scalpo trovano fondamento scientifico.
Allora che cos'è il Fitness Capelli?
Il nostro scopo è liberare ed allargare i capillari che portano nutrimento ai follicoli in modo naturale attraverso un massaggio dei muscoli dello scalpo. Se il nostro sangue sarà sufficientemente pulito (risultato che otterremo sicuramente con la guarigione dell'intestino), la perdita di capelli si rallenterà o si fermerà, e creeremo follicoli forti ed immuni alla DHT. Nei muscoli in generale, ma anche in quelli dello scalpo, è presente un enzima chiamato 3–alfa–idrossisteroide deidrogenasi (3AHSD), che deattiva la DHT44
,45. Grazie ad un sangue ricco di vita e ad un appropriato automassaggio quotidiano, riusciremo ad usufruire di questi enzimi per la lotta contro la DHT.
Quello che dobbiamo fare è liberare la fascia di capillari nello scalpo dalla costante contrazione verso il basso generato dai muscoli attaccati alla galea, affinchè il sangue possa ristabilirsi in tutto il cuoio capelluto. Abbiamo detto che il muscolo frontale, occipitale, temporale ed auricolare sono connessi con la galea, che nel nostro caso, tirano verso giù in modo cronico.
L'automassaggio deve cercare di sciogliere il più possibile queste tensioni muscolari e come
obiettivo dovremmo riuscire a muovere senza l'aiuto delle mani tutta la galea avanti ed
indietro, un po' come facevano alcuni grandi comici tipo Jim Carrey o Franco Franchi.
Quindi l'obiettivo sarebbe far scivolare lo scalpo in avanti ed indietro di 2–3 cm. Non
preoccupiamoci se adesso non ne siamo capaci, oppure se sentiamo di avere tutto lo
43 http://journals.lww.com/plasreconsurg/Fulltext/2010/11000/Treatment_of_Male_Pattern_Baldness_with_B
otulinum.79.aspx#
44 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed?term=3-alpha%20hydroxysteroid%20dehydrogenase%20skeletal
%20muscle
45 http://www.jbc.org/content/276/45/42091.full
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scalpo contratto: questa è una condizione del tutto normale in chi perde capelli ed è del
tutto reversibile.
L'aspetto importante da comprendere è che non dobbiamo solo massaggiare la parte
superiore della testa, dove risiede la galea, e dove perdiamo più capelli, ma anche e
soprattutto la zona delle attaccature della galea in corrispondenza dei muscoli prima
menzionati. Se non massaggeremo queste zone, il massaggio sulla galea avrà minori
benefici, perché gli effetti delle contrazioni più importanti sarebbero ignorate.
Esercizio N°1:
Prima di tutto dobbiamo sbloccare i muscoli frontali, occipitali, temporali ed auricolari.
Dall'immagine sopra possiamo notare che il frontale corrisponde praticamente alla nostra
fronte, fra le sopracciglia e l'attaccatura dei capelli. Per massaggiarlo volgiamo il palmo delle
mani verso il viso, curviamo leggermente le dita, e premiamo con i polpastrelli (non con le
ughie) sulla pelle appena sopra le sopracciglia. La pressione deve essere abbastanza intensa,
ma non da far male ed infiammarci la pelle. Iniziamo questo massaggio con movimenti
circolatori proseguendo verso l'attaccatura dei capelli, poi ritorniamo verso il basso, e così via.
Passiamo poi al muscolo occipitale situato dietro la testa, proprio sopra la base della nuca.
Cerchiamo l'ultimo pezzo di muscolo relativamente morbido in cima al collo e da lì andiamo
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su per circa 2–3 cm. Il massaggio viene eseguito come spiegato per il muscolo frontale.
Il muscolo temporale e quelli auricolari vengono massaggiati insieme allo stesso modo. Sempre con il palmo della mano rivolto verso le orecchie con le dita leggermente flesse, avvolgiamo le orecchie come se creassimo delle cuffie stereo umane. Poi le dita iniziano a massaggiare con movimenti rotatori (usando sempre i polpastrelli, non le unghie!) 2–3 cm in su verso la galea. Per coprire tutti questi muscoli, dovremo iniziare almeno da due posizioni diverse attorno all'orecchio.
Tempi di esecuzione: finché non sentiamo il sangue circolazione e una piacevole sensazione di rilassamento, ma comunque per un minimo di 5 min in totale.
Esercizio N°2:Se il primo esercizio era una sorta di stretching di riscaldamento, ora dobbiamo veramente attivare i nostri muscoli semiatrofizzati dello scalpo. Cerchiamo di muovere la galea senza l'aiuto delle mani in avanti e all'indietro. Probabilmente all'inizio ci saranno parecchie difficoltà quindi in questo caso incominciare con l'aiuto delle mani per prendere domestichezza con la galea: mettere un palmo della mano sopra la fronte e l'altra palma sull'occipitale e muovere le mani verso il centro per qualche centimentro, cercando di scollare la galea dal cranio. Poi, sempre nella stessa posizione, oltre a muoverci verso il centro, ruotiamo anche un po' le mani creando un effetto circolatorio.
Dopo aver preso un po' di confidenza, cerchiamo di muovere la galea solo con i muscoli – anche se si muove di pochi millimetri va benissimo! Con alcuni mesi di pratica si diventa esperti.
Questo esercizio (senza l'uso delle mani) può essere praticato anche più volte durante il giorno, soprattutto se si ha la privacy di poterlo fare. Momenti opportuni potrebbero essere mentre si è in macchina, quando si guarda la TV o quando si legge un libro. In ufficio, se siamo così fortunati da essere soli possiamo praticarlo. In mezzo alla gente, se non vogliamo essere presi per pazzi, meglio di no. Minimo 5 min al giorno fino a diverse ore.
Esercizio N°3:Come il secondo esercizio, anche questo è l'evoluzione del primo. Qui useremo quasi tutti i
muscoli facciali e faremo finta di essere degli attori comici un mix tra Jim Carrey, Franco
Franchi e Roberto Benigni, perché le facce che dovremo fare sono a dir poco ridicole! Ho
dato dei nomi a queste due facce principali che andremo ad eseguire, un po' per ridere, un
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po' per rendere l'idea di come farle. L'obiettivo di questi esercizi è di pompare sangue alle
tempie ed alla attaccatura dei capelli, il punto forse più difficile da recuperare.
La prima faccia si chiama “la spinta costipata“ e la seconda “il grido da pazzo spaventato“.
Nella prima faccia dobbiamo contrarre tutti i muscoli, strizzando anche gli occhi, come se
fossimo seduti e concentrati al massimo sul water. Teniamo questa contrazione per circa sei
secondi, poi passiamo alla seconda faccia. Nella seconda faccia dobbiamo spalancare
bocca e occhi, ma soprattutto dobbiamo alzare al massimo le sopracciglia, corrugando la
fronte (così spingiamo il sangue nelle tempie). Cinque secondi, poi ripetere dall'inizio. Con
la pratica possiamo modificare le facce perché inizieremo a sentire quali movimenti
pompano più sangue alle tempie.
Durata: minimo 5 minuti.
NOTA: alcune persone sono preoccupate che questo esercizio provochi delle rughe sul
viso, ma in verità succede il contrario, perché il movimento e la circolazione di sangue
mantengono la pelle giovane ed elastica più a lungo. Una prova vivente degli effetti
benefici di questo tipo di massaggi/esercizi è Tom Hagerty. Da uno dei suoi siti sono visibili i
suoi capelli e la sua fronte senza rughe all'età di 74 anni. Lui pratica questi esercizi da
quando aveva iniziato a perdere i capelli a 19 anni e non ha mai smesso.
Esercizio N°4:Questo esercizio è molto semplice: dobbiamo sdraiarci su un letto o su un divano con la
pancia in giù e penzolare giù con la testa dal bordo del letto (oppure da un divano, che
forse è più alto) per portare più sangue possibile alla testa. Questo esercizio andrebbe
eseguito per primo al mattino.
Durata: minimo 1 minuto.
Questi esercizi danno risultati a lungo termine, quindi possiamo aspettarci dei risultati
concreti di norma non prima dei sei mesi di applicazione. Inizialmente sarebbe bene
praticare tutto ciò due volte al giorno, e poi come mantenimento, una volta al giorno o tre
volte alla settimana.
RICORDIAMOCI: se non sbloccheremo la galea dalle grinfie dei muscoli contratti,
limiteremo grandemente l'effetto degli altri suggerimenti nel libro. È anche vero che se non
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guariremo i nostri traumi più importanti, l'intestino e se non purificheremo il sangue, una
galea alla Franco Franchi non ci garantirà la restituzione dei nostri preziosi averi. Tenete
presente che io avevo da sempre questa mobilità della galea fin da piccolo, e nonostante
questo grande vantaggio, ho perso un sacco di capelli dovuti soprattutto a traumi non
risolti. Nemmeno il più grande atleta del mondo potrebbe vincere una gara importante
oppure giocare a livelli massimali, con un'infiammazione cronica in atto nell'intestino
oppure con una bassa autostima (trauma).
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Esiste una Vertebra Pro Capelli?
egli anni novanta il professore svizzero René–Claudius Schümperli ha scoperto
che oltre il 95% dell’umanità ha la prima vertebra cervicale – l’atlante – ruotata o
lussata. Le conseguenze per la salute possono essere nel tempo molto negative e
purtroppo non possono che peggiorare, soprattutto nei casi in cui abbiamo avuto magari
qualche incidente tipo colpo di frusta o sportivo, ecc.
NQuando l’atlante è lussato, il corpo deve recuperare il disequilibrio che questa lussazione
comporta, ma così facendo scompensa tutta la colonna vertebrale e può provocare
tendiniti, mialgie, blocchi emotivi, dolori fisici come dolore alla schiena, dolore cervicale e
potrebbe contribuire anche alla perdita di capelli.
La spina dorsale e le terminazioni nervose si ritrovano sotto costante pressione. Allo stesso
tempo – e questo sempre a causa dell’atlante lussato – anche le arterie vertebrali, la
carotide, le vene giugulari e i canali linfatici vengono compromessi. Come possiamo
immaginare sono fondamentali per apportare sangue alla testa, e ai nostri follicoli.
L’atlante lussato è anche causa del bacino non simmetrico che porta conseguenze agli arti
inferiori (tipo una gamba leggermente piu corta dell’altra).
Un validissimo aiuto ci viene dato da un apparecchio in grado di produrre delle vibrazioni
meccaniche molto penetranti a frequenze continuamente variabili che intersecandosi tra di
loro, portano in risonanza le varie strutture muscolari fino al punto di permettere al
muscolo di rilasciarsi. L'accumulo di tossine all'interno del muscolo viene così mobilizzato
per poi essere espulso, grazie anche al miglioramento del flusso sanguigno.
L’apparecchio per massaggio si chiama ATLANTOtec®e riesce a sciogliere i muscoli in
profondità creando i presupposti per permettere alla cervicale, così come anche al resto
della colonna vertebrale, di tornare in condizioni ottimali. Una volta che la muscolatura è
tornata ad essere sciolta, il corpo riprende a funzionare molto meglio provocando la
remissione di un eventuale dolore.
Il disallineamento dell’Atlante che provoca una compressione di svariati nervi (soprattutto
del nervo vago, che ricordiamoci, rappresenta la connessione fra i due cervelli) e vasi
sanguigni che attraversano e circondano la prima vertebra cervicale. L’estrema contrattura
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dei muscoli del collo e della spalla, limita la circolazione del sangue alla testa, che come
abbiamo visto, è importante per il nutrimento dei follicoli sullo scalpo.
A causa della nostra struttura anatomica, c'è una certa insufficienza microvascolare nella
regione dello scalpo dove si perdono i capelli nell'alopecia androgenetica, che è associata
alla già discussa ipossia locale cutanea in quelle regioni. Il rifornimento vascolare dello
scalpo deriva sia dalle ramificazioni dell'arteria carotide interna, sia da quella esterna.
(Dingman RO, The surgical repair of traumatic defects of the scalp, 1982). La zona frontale
dello scalpo, che perde capelli nell'alopecia androgenetica, è primariamente fornita di
sangue dalle arterie sopraorbitali e sopratrocleari. Queste sono delle piccole ramificazioni
della carotide arteriosa interna.
Le regioni temporali e occipitali del cuoio capelluto, dove solitamente i capelli non
cadono, sono forniti da grandi ramificazioni della carotide esterna. Nello specifico, queste
arterie si chiamano temporali superficiali, auricolari posteriori e le occipitali. Le zone
frontali e della corona (chierica) sullo scalpo che stanno sopra la galea aponeurotica,
sono relativamente avascolarizzate. Queste differenze anatomiche contribuiscono
all'anomalo rifornimento sanguigno nelle regioni frontali e della corona, ma se abbiamo
un atlante lussato, questo potrebbe ulteriormente compromettere l'afflusso di sangue alle
delicate aree sofferenti di calvizie.
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Tornando un passo indietro, abbiamo detto che il nervo
vago è la connessione fra cervello ed intestino, quindi è
la nostra autostrada interna di comunicazione di
eccellenza. Il nervo vago partecipa alla regolazione
delle funzioni di quasi tutti gli organi interni; controlla
alcuni muscoli, nonché la laringe, la faringe, una parte
dell'apparato esterno dell'udito, il cuore, i polmoni, lo
stomaco e l'intestino. Una delle funzioni del nervo vago è
quella di stimolare la produzione dell'acido gastrico,
nonché regolare le fasi della digestione, determinando i
movimenti dell'intestino (peristalsi), aspetto importante nel nostro lavoro di riequilibiro
intestinale. Il nervo vago ha un diametro all'altezza del collo di 2–3 mm e transita, insieme
all'arteria carotide e alla vena giugulare interna, proprio davanti all'atlante.
Quando la sua funzionalità è compromessa (può venire compromessa anche da un'artrosi
cervicale), si verificano tutta una serie di sintomi fra cui anche l'irritazione del colon, che
può compromettere l'equilibrio della flora batterica intestinale e come danno può ricadere
sui nostri capelli.
Uno studio di 130 pagine del Marzo 2010 eseguito su 504 candidati di 3 nazioni differenti
dal Prof. Dr. Hans–Joachim Theis dell'istituto Inkam in Germania, dimostra che il metodo
ATLANTOtec® di riallineamento della prima vertebra cervicale dà giovamento a tutta una
serie di disturbi al 95% delle persone trattate. ATLANTOtec® porta giovamento all'82%
delle persone sofferenti di emicrania, mentre nel 39% dei casi, l'emicrania scompare
completamente! Per quanto invece riguarda il mal di testa, un giovamento viene raggiunto
dall'87% delle persone trattate, con una percentuale di scomparsa totale del mal di testa
pari al 21%. Questi risultati evidentemente indicano che un minor flusso di sangue
contribuisce o causa questi disagi, e perciò possiamo anche supporre che i danni possono
anche essere estesi a follicoli insufficientemente nutriti.
La correzione del disallineamento della vertebra atlante, dopo aver sciolto accuratamente
la muscolatura della colonna vertebrale, può risolvere disturbi fino ad ora ritenuti cronici e
incurabili. Questo avviene in usa sola seduta + una seduta di controllo che mette in moto
una fase di rigenerazione e di autoguarigione.
Qualche esempio di disturbi correlati a un'Atlante disallineato:
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• emicrania
• mal di testa (cefalea)
• vertigini, giramenti di testa o perdita di equilibrio
• dolori alla cervicale (cervicalgia)
• orcicollo (dolori al collo)
• otazione non simmetrica o limitata della testa
• contratture muscolari o dolori muscolari persistenti
• dolori alle spalle
• mal di schiena o dorsalgia (dolore localizzato al dorso)
• dolore nella regione lombare (lombalgia) o colpo della strega
• ernie dei dischi intervertebrali (protrusioni)
• nervi spinali compressi
• asimmetria del bacino
• differente lunghezza delle gambe (apparente)
• dolori alle articolazioni dell’anca
• dolori alle gambe, alle ginocchia o ai piedi
• mani e piedi freddi
• disturbi del ritmo cardiaco – pressione sanguigna alterata
• problemi digestivi, iperacidità
• costipazione o diarrea frequenti
• nsonnia, stanchezza cronica
• depressione (se legata a dolori costanti post colpo di frusta)
Ulteriori informazioni come anche uno studio completo possono essere trovati qui:
http://www.atlantotec.com/it .
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Prodotti e Rimedi Naturali per lo Scalpo
el libro abbiamo visto quanto il follicolo può soffrire per tutta una serie di
attacchi: dalla DHT, all'infiammazione, dal sangue intossicato, da muscoli
contratti, da sostanze chimiche, fino allo stress e ai metalli pesanti. Ma non
finisce qui, purtroppo. I nostri follicoli danneggiati vengono spesso ingolfati dal sebo. A
causa dell'attacco della DHT il follicolo si rimpicciolisce sempre di più, producendo un
capello sempre più piccolo, ma nel frattempo la ghiandola sebacea continua a lubrificare il
capello senza sosta, anzi, più di prima perché è costantemente sotto pressione a causa del
follicolo infiammato, che schiaccia la ghiandola. L'olio in eccesso crea un terreno fertile per
i germi, che assieme alla sporcizia prolificano e rientrano nei pori fino a soffocare tutto. Il
risultato è maggiore infiammazione e perdita di capelli.
N
La 5 alfa reduttasi viene prodotta nelle ghiandole sebacee e quindi il nostro sebo ne è
stracarico. Rimuovere questo sebo con uno shampoo adatto ridurrà la quantità di DHT
sullo scalpo, e nutrirà il follicolo di sostanze antinfiammatorie e rafforzanti.
Lo shampoo deve essere più naturale possibile, senza quelle tossine già menzionate in un
precedente capitolo, e dovrebbe essere antisettico, antinfiammatorio, astringente e
stimolatore della circolazione cutanea. Gli ingredienti che possono offrire questi effetti sono
molteplici come p.es. la Tea Tree Oil, il tè verde, saw palmetto, la caffeina, l'ortica, la
menta, il limone, la lavanda e varie erbe cinesi. Esistono molti ottimi prodotti sul mercato,
ma dalle mie ricerche ho scoperto che esiste un'azienda americana che li supera tutti,
perché offre uno shampoo naturale con ben 11 inibitori della DHT: la HLCC Scripts DHT
Inhibiting-Bio-Therapy Shampoo. Abbinato con gli altri prodotti della linea HLCC Scripts, si
ottiene la più efficace e potente formula anti DHT naturale sul mercato.
In alternativa possiamo consigliare un'azienda tedesca, che produce uno shampoo con la caffeina. Nel 2007 un gruppo di ricercatori tedeschi hanno pubblicato sul “International Journal of Dermatology” la scoperta sugli effetti riduttivi della DHT sui follicoli capiliferi e sugli effetti stimolanti della ricrescita di nuovi capelli.46
Ovviamente bere litri di caffè al giorno non creerebbe lo stesso effetto benefico (direi il contrario!), ecco perchè lo shampoo della Alva, ricchi di caffeina, possono aiutarci contro gli effetti devastanti della DHT. In ogni
46 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17214716
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shampoo c'è l'equivalente di una tazza di caffè: sufficiente per stimolare i follicoli, ma non troppo per chi è sensibile alla caffeina. Gli effetti della caffeina durano 24 ore, ecco quindi un buon motivo per lavarsi i capelli ogni giorno. Per vedere dei risultati occorre usare lo shampoo ogni giorno per almeno 3 mesi. La Alva produce questo shampoo specifico per l'uomo, e quest'altro per uomo e donna. Esiste pure il balsamo alla caffeina.Un'ottima alternativa all'Alva è un'altra azienda tedesca Logona, che produce uno shampoo unisex con caffeina e con bacche di goji biologici.
Consiglio di lavarsi i capelli ogni giorno (soprattutto chi abita nelle città e chi usa un filtro per la doccia) perchè oggi viviamo in un ambiente altamente inquinato e la nostra alimentazione è seriamente compromessa. Il cuoio capelluto deve gestire l'inquinamento ogni giorno e se non glielo togliamo noi, lo assorbirà. Se non mi credete, fate questo semplice test: la sera, prima di andare a dormire, prendete un dischetto di cotone (quello che le donne usano per struccarsi il viso), bagnatelo con un mix di acqua e aceto di mele oppure uno struccante liquido, e poi pulitevi il visto. Noterete una bella chiazza marrone/nera sul dischetto. Volete che quello resti sul vostro scalpo ogni giorno? Non è vero che lavarsi i capelli stimola le ghiandola sebacee a produrre ancora più sebo: quello è connesso con l'infiammazione, con l'alimentazione e deriva tutto da un'intestino sofferente.
Subito dopo l'applicazione dello shampoo, quindi ancora con la schiuma in testa, consiglio di spremerci direttamente sopra mezzo limone (o metà del mezzo limone così dura per due applicazioni) per avere un effetto astringente, antiossidante, e per tenere meglio sotto controllo la produzione di sebo.
Dopo il risciacquo tamponiamo i capelli con l'asciugamano, e poi spruzziamoci sopra una miscela di acqua filtrata ed aceto di mele fermentato (bio) sullo scalpo. Nello spruzzino mettere un quarto di aceto ed il resto acqua filtrata. L'aceto di mele è antinfiammatorio, antibatterico e ricco di vitamine, aminoacidi e minerali, tutte sostanze importanti per capelli sani.
Un'alternativa meno economica all'aceto di mele, ma sicuramente molto più efficace e pratica è il Crown, uno spray che contiene un complesso patentato di minerali ad alto assorbimento. I minerali sono prodotti con un'innovativa tecnologia chiamata "Laser Engineered" (Ingegneria Laser) . Si tratta di un aspetto tecnico ed unico di questo prodotto, che nessun altra formula per la ricrescita di capelli può offrire ed ha il vantaggio di rendere i minerali più potenti e più biodisponibili per l'assorbimento nella cute, e quindi dai bulbi dei capelli, che possono utilizzare il 100% dei minerali immediatamente.
Come già sappiamo, i capelli sono fatti di proteine e di minerali, e qualsiasi mancanza
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proteica (cheratine) o minerale (co–fattori) posso dare inizio ad un ciclo di perdita di capelli. Una delle chiavi importanti per avere capelli sempre folti è un'abbondante rifornimento di minerali essenziali, ma prendere solamente un integratore minerale per via orale, anche se naturale, sarà troppo lento e limitato nell'azione sui follicoli, perchè il corpo consuma i minerali per altre funzioni fisiologiche più importanti, e solo dopo che esse sono pienamente soddisfatte, passa gli “avanzi“ ai capelli.
Lo zinco favorisce la nutrizione e la moltiplicazione del bulbo del capello, ed il ferro migliora l'apporto di ossigeno al bulbo del capello: questo sono solo due esempi dei benefici ottenuti con il Crown. Tutti i minerali hanno di per se una o più azioni fondamentali nella cura della calvizie, ma la caratteristica unica ma la caratteristica particolare del prodotto Crown è l'insieme dei minerali calibrati in maniera sinergica (olistica) che permettono il potenziamento degli effetti positivi e favoriscono l'attivazione delle cellule staminali dormienti (argomenti che approfondiremo in altro capitolo dedicato alle staminali).
Nelle zone dove non ci sono più capelli, esistono oltre ai bulbi atrofizzati vecchi, anche dei bulbi nel cui interno vi sono queste cellule staminali dormienti, che inizieranno ad essere cellule staminali attive e a differenziarsi (maturare) sino a far crescere dei capelli nuovi nelle aree diradate.
Come forse sapete, il business dietro alle lozioni anticaduta è enorme, e molto spesso non producono i risultati desiderati.
Ho scelto Crown dopo molte sperimentazioni e valutazioni perchè:
• non unge i capelli con troppi oli che a lungo andare appesantiscono i capelli e soffocani i pori;
• grazie al formato spray, il 100% delle sostanze nutrienti vengono assorbiti dai bulbi;
• perché è al 100% naturale e senza alcuna tossina, nè conservante;
• è supportato da test clinici con notevoli risultati;
• è l'unico prodotto del suo genere in cui non si perdono i capelli durante l'applicazione e dopo aver finito il ciclo di cura di 3 mesi e non si è obbligati ad usarlo per tutta la vita (la scelta è libera e non vincolante al risultato finale, anche se è consigliato un minimo di mantenimento ad un costo irrisorio).
Un altro vantaggio, direi anche unico del Crown, è che è nato per essere usato assieme
con altre lozioni anti caduta capelli. Immaginatelo come se fosse un ottimo multivitaminico
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e multiminerale biologico ad alto assorbimento, che ottimizza il funzionamento del vostro
corpo e quindi di qualsiasi altro integrtaore che assumete. Infatti la potete anche usare in
abbinamento con la HLCC Scalp Therapy ed il HLCC Maximum Growth Therapy. Scalp
Therapy è una lozione per lo scalpo che „rompe“ e scioglie il sebo, che solitamente soffoca
i follicoli fino ad ucciderli, e blocca le sostanze attive delle lozioni che applichiamo sullo
scalpo. Dopo che la Scalp Therapy ha idratato lo scalpo e tolto lo sebo, possiamo applicare
il Maximum Growth Therapy (o il Crown) che penetrerà in profondità fino alla papilla
dermica. Ricordiamoci che tutte le lozioni per capelli come p.es. il Maximum Growth
Therapy solo con efficacia al livello della papilla dermica, e non se rimangono sullo scalpo,
poiché se non riescono a penetrare, non funziona ed i nostri capelli non potranno
ricrescere.
Il Maximum Growth Therapy (MGT) invece è l'unica lozione formulata con ben 11 inibitori
della DHT e con vari nutrienti. La MGT contiene sostanze che stimolano la costruzione
proteica e le vitamine B, che aiutano nella crescita dei capelli. Avendo pure la biotina, che
è un vasodilatatore, riesce a migliorare la microcircolazione per assistere l'assorbimento
delle vitamine e per vitalizzare lo stato dei capelli e dello scalpo.
Come forse avete già intuito, il pacchetto HLCC che contiene il HLCC Scripts Complete
(integratore ad uso orale), la Scalp Therapy, il Maximum Growth Therapy e lo DHT
Inhibiting-Bio-Therapy Shampoo fanno parte della Programma Forza Capelli Base, e sono
disponibili in un pacchetto convenienza su Fitoplus.
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La Simbologia dei Capelli
l simbolismo del capelli è multisfaccettato, e vi possono essere numerose
interpretazioni, ma l'aspetto che più ci interessa è la rappresentazione della forza e
della sicurezza radicati in uno spazio sereno e caloroso. La sicurezza e la forza sono
entrambi aspetti maschili, che hanno uno sviluppo legato sia alla figura paterna che
materna. Personalmente credo che uno dei motivi più incisivi nella caduta di capelli sia un
rapporto conflittuale con una madre troppo rigida, emotivamente sconnessa e che porta
dentro di sè una marea di negatività repressa, spesso in modo completamente inconscio,
alimentando molta paura nel bambino; questo carattere spesso attira nella coppia un
padre assente e/o debole di carattere, se non a volte sottomesso, che invece non permette
lo sviluppo della forza e della stabilità.
I
Se osserviamo il capello nell'immagine sotto, possiamo notare come il fusto del capello
deve spingersi attraverso la guaina interna per poi uscire dal poro pilifero. Notate in questa
descrizione un movimento di tipo sessuale con l'unica differenza che la direzione è inversa?
Il capello deve spingere con forza per poter uscire (non per entrare). Per farlo ha bisogno
della forza (energia maschile – padre), ma non può spingere se è tutto contratto dalla
paura e non ha la libertà necessaria per agire (energia femminile – madre).
Se poi osserviamo ancora l'immagine sopra, notate come lo stesso follicolo pilifero
assomigli ad un pene “interno“ con dei testicoli. C'è addirittura un muscolo erettore!
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(vedere lato destro dell'immagine) La stessa cosa si potrebbe dire paragonando la parte che
circonda il follicolo alla vagina, ovvero la guaina interna e il poro che risulta più rigido e
chiuso, rendendo più impegnativa la spinta del capello per fuoriuscire.
In altre parole, la situazione psicosomatica della caduta dei capelli può essere spiegata
anche immaginando di chinarsi su un prato di erba, e stringere fortemente in mano un
lungo filo di erba (comprese le sue radici sotto terra), di cui la punta fuoriesce dal nostro
pugno. Ovviamente se teniamo così stretto il filo d'erba con le sue radici senza interruzioni,
dopo qualche giorno, morirà e non potrà più ricrescere; non gli arriva più nutrimento, tutto
è contratto, non può svilupparsi liberamente e quindi la radice muore.
Se nell'infanzia abbiamo avuto una madre oppressiva o rigida e un padre assente o
debole, ed entrati nella fase adulta della vita non abbiamo guarito i vissuti traumatici
dell'infanzia, vivremo un costante ed enorme conflitto interno che sarà distruttivo per la
salute dei nostri capelli. La madre repressiva/rigida indurirà la guaina interna e il padre
assente o debole renderà sempre più impotente ed inefficace la produzione di nuovi
capelli. Da questa analisi psicosomatica possiamo dedurre quali saranno le nostre più
dominanti emozioni; in questi casi il vissuto interno spesso è legato all'odio rimosso,
all'aggressività repressa, all'ansia, agli attacchi di panico, all'impotenza, all'incostanza, alla
paura del contatto emotivo, all'agorafobia, alla paura di morire, alla paura di essere
giudicati (in verità siamo noi che ci giudichiamo in continuazione creandoci uno stress
altamente dannoso), ed ossessioni varie, e più forte sarà stato il condizionamento e
l'influsso madre/padre, più forti e costanti saranno i nostri disagi emotivi e psichici.
Possiamo immaginare ora gli effetti devastanti di questo stato interiore sui nostri capelli?
Tutti i disagi sopraindicati contribuiscono alla manifestazione dell'infiammazione cronica e
producono abbondantemente ed in continuazione tutta la serie di ormoni ad effetto anti
capelli. Questi conflitti si trovano sopratutto nella zona 1°,2°, 3° chakra (ma sono anche
connessi con quelli superiori), quindi soprattutto nella zona sotto l'ombelico fino al perineo.
I blocchi si manifestano come contrazioni più o meno forti, che spesso non si sentono
nemmeno in quanto siamo talmente abituati alla tensione e non abbiamo sperimentato da
anni un libero flusso energetico in quella zona, che ci sembra tutto normale. Chi soffre
cronicamente d'ansia sà benissimo di cosa parlo.
Più è bloccata quella zona, meno sangue affluisce alla testa e quindi ai follicoli piliferi. Infatti,
le persone con scarsa capacità di concentrazione e di memoria, sono spesso riconducibili alla
mancanza di afflusso di sangue, proprio a causa dei blocchi sopramenzionati. Più blocchi
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percepiamo a livello viscerale/addominale più alta è la probabilità che il corpo secerne
costantemente e a volte cronicamente tutta la serie di ormoni anti capelli, soprattutto
l'adrenalina, il cortisolo e la DHT. Il dolore o la paura incrementano il bisogno di glucosio e
ne abbassano i valori nel sangue, causando la secrezione di adrenalina, che mobilizza il
glucosio dalle riserve di glicogeno nel fegato. Se poi queste riserve vengono consumate, il
corpo inizia a secernere cortisolo per produrre il glucosio attaccando i muscoli. Da questo si
può dedurre che chi ha sempre bisogno di una ricca dose di zuccheri è probabile che sia
cronicamente ansioso / aggressivo represso / stressato.
Ecco una parziale lista di problemi psicoemotivi e/o fisici che spesso sono legati sia al
conflitto materno che a quello paterno (ma come scopriremo in seguito, anche con l'albero
genealogico):
• ansia / attacchi di panico / insonnia
• ipercontrollo e perfezionismo
• comportamento da eterno adolescente / scappare dalle responsabilità
• comportamenti ossessivi compulsivi
• insicurezza / timidezza
• fobia sociale / difficoltà a relazionarsi
• impotenza / eiaculazione precoce / frigidità
• voce poco virile / spenta / debole
• difficoltà a concretizzare, a trovarsi un lavoro soddisfacente e di successo
• poca energia / pigrizia
• facile preda alle dipendenze (sigaretta, alcol, droghe, sesso, lavoro)
• stitichezza /dolori al fondo schiena
• molte malattie come Morbo di Crohn, cancro, ulcere, ecc.
In molti casi non siamo nemmeno consapevoli di avere un conflitto col padre e crediamo di
averlo di più con la madre, che forse ci sarà anche, ma in verità proiettiamo sulla madre per
non affrontare quello del padre che a volte è più doloroso. La stessa dinamica succede anche
nel senso opposto.
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E come si potrebbe interpretare a livello psicosomatico l'iperproduzione della DHT?
Visto che la DHT è convertita dal testosterone, che rappresenta il maschile, la virilità, la forza, si
potrebbe interpretare l'iperproduzione della DHT come una reazione ad una parziale o totale
rifiuto o ipercontrollo della propria aggressività ed assertività. Questo blocco potrebbe essere
dovuto ad un insieme di atteggiamenti mentali (giudizio verso di sè, paure varie) che creano il
famoso e sempre presente stress. Lo stress non è altro che un insieme di conflitti interiori non
gestiti che subiamo come sofferenza, prima in forma emotiva, e poi a livello fisico.
L'assertività, la forza (non intesa come muscoli o rabbia, ma l'essere stabile e solidi come la
colonna di un tempio), la capacià di reggere il dolore e la paura senza perdere contatto col
proprio mondo emotivo, sono tutte caratteristiche ancora rare – soprattutto nell'uomo
moderno. Con questo non voglio insinuare che chi ha molti capelli in testa a 50/60 anni sia
automaticamente un uomo come descritto sopra, poiché esistono diversi metodi di
compensazione inconsci che sembra non attivino l'iperproduzione della DHT.
Un'esempio di compensazione è una personalità molto superficiale che non entra in contatto
con i conflitti interiori, producendo quindi poco stress al corpo, oppure p.es. chi è molto
espressivo nel viso durante la comunicazione, poiché favorisce un buon apporto di sangue
attraverso i capillari ai follicoli grazie al costante movimento dei muscoli facciali, limitando i
danni della DHT. Da non confondere poi con coloro che hanno una grande forza ed
assertività (legato spesso ad un successo economico) e che sono calvi, poiché quello
sembrerebbe connesso con un'eccessiva quantità di testosterone, soprattutto di testosterone
libero che poi viene convertito in DHT; comunque anche in questo caso si tratta di uno
squilibrio psicoemotivo, solamente che è opposto a quello descritto prima: qui potrebbe
esserci un rifiuto parziale o totale verso la propria femminilità, verso l'essere vulnerabili e
dolci. Come possiamo notare, il segreto sta sempre nell'equilibrio delle due energie: il
maschile e il femminile.
Ci sono ancora rarissimi studi scientifici indirizzati verso una comprensione psicosomatica del
funzionamento dei nostri ormoni, ma p.es. questa ricerca sembra indicare che la rabbia e la
dominanza abbia una connessione con uno squilibrio ormonale. Negli anni '90 si è sviluppata
una nuova branca della medicina, la Psiconeuroendocrinoimmunologia, che grazie agli studi
del dott. Walter Cannon e del dott.Hans Seyle, oggi si può spiegare sempre più
scientificamente la connessione fra mente, emozioni, corpo e salute. Speriamo che in futuro la
scienza dedichi maggiore attenzione e risorse in questa direzione, che per la prima volta nella
storia considera la mente, corpo e spirito come unità interdipendenti e NON divisibili.
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Come Guarire il Conflitto Materno/Paterno
nnanzitutto dobbiamo considerare che per risolvere questi conflitti ci vuole tempo e non
esistono bacchette magiche o tecniche quantiche che dissolvono i traumi multistratificati
ed antichi in un attimo e per sempre. Il motivo è molto semplice e logico: proviamo ad
immaginare il nostro subconscio come un grande, immenso magazzino, dove non solo
registriamo tutti i nostri ricordi in maniera automatica, ma dove possiamo anche
nascondere e seppellire i nostri vissuti negativi e traumatici. La vita per fortuna ci ha dato la
possibilità di reprimere e di seppellire le emozioni e brutti ricordi, permettendoci di
sopravvivere a momenti o periodi altrimenti insuperabili.
I
Appena diventiamo adulti, abbiamo probabilmente già seppellito una montagna di roba
(molto di cui non ci ricordiamo nemmeno oppure di cui non siamo più consapevoli), e a volte
anche nell'età adulta si aggiungono nuovi eventi stressanti, che mettono a dura prova le
capacità ricettive del nostro magazzino interno. In altre parole, ogni giorno stiamo
portando a spasso una bomba “emotomica“, che nei casi più estremi, quando esplode, si
rischia di ritrovarsi a meditare in un Centro di Salute Mentale (quando ci va bene), ma nella
stramaggioranza dei casi i problemi si manifestano come fobie, ansie, attacchi di panico,
irrascibilità, ipercontrollo, stanchezza, depressione e dolori fisici o malattie, tutti disagi che
si possono risolvere.
Poi arriva la speranza o la credenza che con qualche tecnica speciale, tutto questo possa
essere risolto in un batter d'occhio. Il problema di questa credenza è nel dimenticare che
abitiamo in un corpo, che in un certo senso, è il contenitore del subconscio. Nel caso di un
rilascio improvviso di tutta, o della metà, o di solo un decimo della nostra bomba
emotomica personale, nè il corpo nè ancora meno la mente, sarebbero in grado di
sopportare tale sconvolgimento. Nella migliore delle ipotesi si impazzirebbe.
Nel 2010, per alcuni giorni, ho avuto un assaggio di cosa significa rilasciare un enorme
quantitativo di negatività repressa senza sosta e vivere l'incessante susseguirsi di emozioni
dolorose e di paura di morire, di impazzire, per la quantità eccessiva di pensieri fuori
controllo. Se allora non mi fosse stata accanto mia moglie, non so se adesso sarei qui a
scrivere queste righe. Credetemi, occore procedere per piccoli passi.
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Se riusciamo ad accettare che la guarigione dei conflitti va di pari passo col grado di
consapevolezza e di maturità interiore acquisita, ci risparmieremo anni di dolore e di
frustrazione causata da ingenue ed irreali aspettative, e andremo subito a lavorare sul
nocciolo del problema, che già di per sè è un lungo e notevole impegno.
Ma cos'è la consapevolezza?
Senza affrontare il problema della distinzione tra consapevolezza e coscienza, la
consapevolezza è la capacità di avvertire se stessi, i propri contenuti, i processi mentali e le
proprie percezioni. La consapevolezza presume un'attiva partecipazione di noi stessi, una
vigilanza interna, per far sì che questa condizione si realizzi in modo adeguato. Essere vigili
in questo caso non significa controllarsi e quindi irrigidirsi ancora di più, bensì osservare,
essere testimone di ogni azione, di ogni pensiero, di ogni emozione e di tutto quello che
succede anche attorno a noi.
La prima volta che ho sentito della necessità di essere costantemente vigile dentro di me, ho
subito pensato:“Che fatica, non ce la farò mai.“ E poi con invidia ed immaturità
aggiungevo spesso:“Eh, facile per chi vive isolato sull' Himalaya o in un ashram a meditare
tutto il giorno o comunque in una situazione di vita con molto meno stress rispetto a qui da
noi in Occidente.“
All'epoca non ero consapevole che questi pensieri erano figli della paura, del dolore, della
bassa autostima, della tanta aggressività ed odio represso, che alimentavo in
continuazione.
Ecco che possiamo immaginare i miei risultati: mi osservavo tre secondi, poi cadevo nel
sonno dell'inconsapevolezza per qualche ora o per un giorno intero, poi mi ricordavo di
essere vigile, durava nuovamente per 10 secondi, e poi continuavo nel sonno ad occhi
aperti per altre ore e ore.
La settimana dopo forse riuscivo ad essere vigile e consapevole 1 minuto di fila?
Figuriamoci... anzi, col tempo diventavo sempre più arrabbiato con Chi gestiva la Vita (un
incompetente di prima categoria, altrochè il governo italiano!!) e se allora avessi avuto la
possibilità di poter vedere su uno schermo digitale Dio per tutto quello che gli mandavo dalla
Terra con le mie imprecazioni, credo che sarebbe stato un disegno di un Signore anziano con
un water attaccato al sedere 24 ore su 24 e con la testa inserita nel di dietro di un asino.
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Anche a quell'epoca non ero consapevole di un'altra serie di pensieri pesanti ed arroganti,
sempre figli della rabbia, dell'ingiustizia, del dolore, della paura, ecc., e nutrivo l'aspettativa
di diventare illuminato senza lo sviluppo della consapevolezza dei pensieri distruttivi ed
ingannevoli. E se ora colleghiamo questo alla caduta dei capelli, come possiamo
pretendere di ridurre o di eliminare l'ansia, la paura e lo stress negativo, che producono in
continuazione tutta una serie di ormoni e sostanze tossiche anti capelli, senza essere
consapevoli dei pensieri e delle emozioni che stiamo vivendo momento dopo momento?
L'esercitarsi quotidianamente ad essere vigili, anche se
per pochi secondi, è già un buon inizio, e ci attiva a
scoprire tutta una serie di complesse dinamiche interiori,
ma se non abbiamo la chiave giusta, ovvero, se non
abbiamo qualcuno che ci decodifica il mondo interno, e
ci spiega dove siamo bloccati e come uscirne, è molto
dura, se non impossibile uscirne. Il mio compito in
questo libro è offrire solo delle chiavi di base, il cui uso
non possiamo ignorare se ci siamo identificati nei
problemi finora menzionati nel libro, altrimenti ci
condanniamo alla sofferenza per tutto l'arco della vita (la
caduta dei capelli diventa veramente insignificante
rispetto alla guarigione di questi conflitti).
Per comprendere le chiavi di base dobbiamo innanzitutto
conoscere il mezzo che ci porterà all'obiettivo finale, ovvero alla guarigione del rapporto
madre/padre e dell'albero genealogico dei nostri antenati (trattati nel successivo capitolo), e
qui pongo una domanda: cosa servirebbe ai nostri capelli per uscire dalla presa della
madre, ovvero quale energia principale manca ai nostri poveri capelli in caduta libera
senza paracadute?
Hanno bisogno della FORZA. La forza del padre per liberarsi dalle eventuali grinfie della
madre o dalla debolezza o lontananza del padre.
E come possiamo accedere a questa forza se ci sentiamo deboli ed impotenti di fronte alle
nostre paure ed incertezze?
Prima dobbiamo liberare l'aggressività e la paura maturata con il rapporto con la madre
e/o con il padre; questa energia è stata repressa milioni di volte per motivi di
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sopravvivenza, ma il nostro vero Sè vuole liberarsene e realizzare il proprio destino. La
nostra vera Essenza, o Essere, che ci sta chiamando, sta spingendo fuori quello che non gli
serve, quello che non è in armonia con ciò che siamo, quindi finché non poniamo
l'attenzione sul punto giusto, il problema potrà al massimo scemare o essere posticipato,
ma non risolto definitivamente. Visto sotto questa luce, l'aggressività o fuoco interiore, in
verità è un segnale di collaborazione, è una parte che sta dalla parte della Vita, è un
richiamo alla Verità, e noi, e solo noi, possiamo scegliere se rispondere o no a questa
chiamata. Questa aggressività repressa non è da giudicare. Non è colpa nostra e
nemmeno dei nostri genitori. Siamo tutti vittime della stessa trappola: l'inconsapevolezza o
l'ignoranza, ed ogni antenato prima di noi ha fatto il meglio che credeva di fare, sia nel
bene e che nel male.
L'aggressività NON è da scaricare solo fisicamente con violenza, poiché se ciò succede,
significa sempre che lo subiamo perché parzialmente siamo ancora totalmente
inconsapevoli, letteralmente ciechi, di quello che veramente accade nel nostro mondo
interno. Il motivo per cui abbiamo odio e rabbia repressa è perché non siamo consapevoli
dei pensieri che la alimentano costantemente da anni e anni. Possiamo anche scaricare
una rabbia, anche dieci volte, e ogni volta ci sentiremo meglio, ma se non
consapevolizziamo i fatti del passato e i pensieri che la creano, la rabbia si rigenererà ogni
volta, e prima o poi qualcosa succederà e la situazione peggiorerà. Quando si vuole
gestire con successo questa aggressività, che ripeto spesso non ha nulla a che fare con
tirare pugni a cuscini o roba simile (di solito c'è solo una forte e prolungata contrazione
fisica), mentre la si scarica bisogna essere vigili e bloccare/perdonare i pensieri negativi
responsabili per la rigenerazione continua di quell'odio. Facendo questo, prima o poi,
scopriremo che dietro alla rabbia c'è una grande paura, e dietro la paura c'è un dolore
ancora più grande. Entrati finalmente nel dolore, avendolo rivissuto con accettazione, esso
piano piano si scioglierà, portandosi via tutto quello che era sopra (rabbia, odio, paura,
condizionamenti mentali, ecc.) sparisce.
Suona forse come una battaglia fra il bene e il male? In effetti film come Guerre Stellari,
Matrix, alcuni film Disney e molti testi sulla mitologia, insegnano che per liberarsi dalla
radice della nostra sofferenza, bisogna lottare. L'ego non cede il suo trono facilmente, e
questo è un bene, perché ci obbliga a rafforzarci come persone, anche se ammetto che
nonostante questa consapevolezza, ho porconato il porconabile per anni.
Chi crede che per risvegliarsi bisogna solo amare, essere generosi, meditare, leggere libri
di crescita personale/spirituale e fare corsi, farebbe bene a mettere in discussione una
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credenza del genere. La stessa cosa vale per chi crede che un semplice integratore, uno
shampoo biologico ed una visualizzazione positiva ci farà ricrescere i nostri capelli. Forse
funzionerà per un po', soprattutto per effetto placebo, ma al minimo stress, l'effetto sparirà
e la situazione potrebbe anche diventare peggiore di prima.
Quando iniziamo a riconoscere il nostro odio, accettandolo vedendolo per quello che è, la
presa p.es. della madre interiore si ridurrà fino a sparire grazie al contatto col dolore
nascosto, e sarà in quel momento che potremo usare più liberamente la forza (padre) per
sviluppare altre risorse necessarie per la nostra vita o per cambiare/guarire certe situazioni.
Ecco che, grazie alla forza del maschile, il follicolo avrà l'opportunità di riattivarsi, produrre
un nuovo capello (se la matrice del follicolo è rimasta ancora viva e se ha un sufficiente
apporto di sangue) ed uscire dal cuoio capelluto.
Per anni ho cercato di sviluppare la forza (che non ha nulla a che vedere con l'essere macho
o con l'essere fisicamente forte o con avere un carattere forte) attraverso la visualizzazione,
con l'esercizio fisico, con il fare finta di già essere così come volevo essere, ma non avevo
mai la spinta necessaria per farlo. Mi arrendevo con un senso di rinnovata impotenza,
rabbia e delusione, ma continuavo a cercare risposte, continuavo ad osservarmi e ad
arrendermi sempre di più. Oggi posso comprendere perché ho perso così tanti anni per
guarire più profondamente: dovevo sviluppare un livello sufficiente di consapevolezza dei
miei pensieri attraverso la vigilanza, altrimenti il solo sapere o capire non basta, dovevo
imparare a riconoscere i quintali di odio che nutrivo verso di me e verso il mondo, ed infine
sviluppare la capacità di arrendermi al dolore, alla paura dentro di me, e piangere. Per
guarire a livelli così profondi ci vuole tempo, soprattutto per maturare come essere umano
e come essere spirituale, consapevole di chi è, senza confondersi con le voci nella testa che
rappresentano chi non si è, cioè l'ego. Nel capitolo “Il Metodo NatAliash“ impareremo
come usare una semplice e profonda tecnica per faciltare e velocizzare quanto possibile il
proprio conflitto paterno/materno.
E ora dedichiamoci per un momento al più ignorato, subdolo, malcompreso e forte stato
interiore, che per molti rappresenta il più grande autosabotaggio o ostacolo verso la
felicità, la guarigione o il successo: l'odio. Mi rivolgo all'odio non come ad un'emozione,
che a livello etimologico significa smuovere, agitare, trasportare fuori, bensì lo definisco
come stato interiore, proprio perchè non si muove e non crea energia. Per riconoscere
l'odio non dobbiamo confonderlo con la rabbia (che è un'emozione calda) e dobbiamo
rimanere “fermi“, immobili a livello interiore per beccarlo. Paradossalmente ha una
similitudine con il nostro Sè Superiore: anche in questo caso dobbiamo essere immobili e
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vigili interiormente per conoscerlo. Infatti è curioso notare come in italiano se togliamo la
lettera “o“ da odio ci rimane la parola “dio“.
Se l'odio esiste nella nostra vita, significa che deve avere uno scopo: quando siamo piccoli
siamo completamente dipendenti dai nostri genitori e questo ci crea sicurezza, ci fa sentire
amati ed accettati, ma col passare degli anni nasce in noi la voglia di indipendenza, e
rendendoci conto che siamo ancora dipendenti dai genitori, ci crea un grosso conflitto
interno. Da una parte amiamo i nostri genitori, dall'altra proviamo odio (spesso non
riconosciuto) nei loro confronti perchè siamo obbligati a sottostare alle loro regole. Nella
fase adolescenziale questo odio diventa più forte ed ecco che iniziano le prime importanti
liti fra genitori e figli.
In questa delicata fase di crescita generalmente accadono tre cose: i genitori permettono ai
figli di esprimersi, li sostengono nelle loro scelte, ma li redarguiscono o li scuotono con
forza quando serve (ma sempre con uno sfondo di amore), oppure continuano a essere
molto rigidi e severi obbligando i figli a reprimere l'odio per paura, ed il terzo caso in cui i
genitori sono troppo permissivi o indifferenti e l'odio dei figli diventa autodistruttivo, perchè
non riescono a scaricarlo su nessuno, tranne che su sè stessi.
Nel primo caso i figli usano l'odio in modo sano per staccarsi dai genitori e per creare una
vita indipendente fuori casa con un lavoro ed un partner. Dopo essersi realizzati nella vita
con una famiglia e/o con il lavoro, l'odio si riduce ed emerge di più l'amore, più maturo e
profondo verso i genitori. Nel secondo caso i figli sono pieni di conflitti interiori, insicurezze,
paure e rabbie, soprattutto verso se stessi ed hanno una grande difficoltà a realizzarsi nella
famiglia e/o nel lavoro; spesso nascono così i mammoni. Nel terzo caso i figli non sentono
i propri limiti e spesso sono persone con atteggiamenti distruttivi, si sentono disorientati,
senza alcuna disciplina e regola, e purtroppo riescono a costruire poco o nulla nella vita.
(ovviamente in questi tre casi ci sono delle vie di mezzo.)
Purtroppo nessuno nasce col libretto delle istruzioni, quindi la colpa non è da dare a
nessuno (nemmeno a noi stessi se siamo genitori del caso due o tre) perchè sicuramente
tutti i nostri atteggiamenti sono stati imparati o copiati da chi ci precedeva e ognuno di noi
ha fatto il meglio che poteva fare con il suo grado di consapevolezza e con la situazione
economico–sociale del passato. Quello che conta adesso è capire che dobbiamo guarire
l'odio e che è possibile farlo col Metodo NatAliash.
L'odio è la fonte di tutti i nostri giudizi, della nostra infelicità, dell'ansia, ecc. perchè è l'odio
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che alimenta i pensieri negativi dentro di noi. Possiamo anche definirlo il maestro di chiavi
perchè dirige e controlla tutto il nostro stato interiore finchè non integriamo l'odio e lo
trasformiamo in amore.
La “brutta“ notizia è che queste informazioni appena lette non saranno applicabili da tutti
subito, poiché ogni lettore ha un grado di consapevolezza diverso e una storia diversa alle
spalle. Qualcuno reagirà con “fantastico, era il pezzo che mi mancava!“, qualcun'altro con
“interessante, ci provo, tanto al limite non funziona come tutto il resto che ho provato“,
qualcun altro dirà “figoooo, mi accendo una sigaretta e chiamo Piero per la partita di
calcio“ e si dimenticherà di questa parte del libro – e va bene così!
A chi non è capitato di leggere qualcosa che lo ha colpito al centro del problema, magari
l'ha anche riconosciuto come vero, si è promesso che ci lavorerà su, e poi molla oppure
scopre dopo anni che è sempre allo stesso punto di partenza con lo stesso problema?
Questo è normale e non c'è da biasimarsi finché uno continua a lavorare su di sè, poiché in
tutto questo periodo di apparente non miglioramento, in verità si sviluppava la maturità
spirituale, che ad un certo punto ci permetterà di reggere e superare il problema di fondo.
Ma ora vorrei spiegare il motivo centrale ed importantissimo per cui dobbiamo fare questo
passaggio madre/padre sopra descritto: perchè permette la nascita ed il fiorire della nostra
individualità. Finché non abbiamo guarito i traumi vissuti con i nostri genitori, siamo
incastrati in un rapporto di sofferenza Genitore/Figlio, che nel nostro mondo interno si
traduce nell'eterno conflitto fra Mente/Emozioni, ovvero fra Carnefice/Vittima.
Quante volte ci è capitato di giudicarci pesantemente su qualcosa che abbiamo fatto?
Chiediamoci chi ci giudicava così da bambini e forse scopriremo che era uno dei genitori o
chi faceva le loro veci. Quindi siamo noi che perpetuiamo questo atteggiamento interno,
abbiamo assorbito il loro comportamento nel bene e nel male, creando profondi legami,
che spesso non ci permettono di diventare un individuo, o forse solo a metà. Il mondo, ma
soprattutto l'Italia è un paese di mammoni, di figli che rimangono a casa dei genitori fino ai
40 anni (e non solo per effetto della crisi economica), proprio perché c'è questo cordone
ombelicale fortissimo spesso tra mamma e figlio/figlia oppure perchè manca un padre
forte e presente, che di conseguenza trattiene parte dell'individuo in una zona di bambino o
di adolescente eterno, che non vuole e che non riesce a crescere mai fino in fondo (un
problema di odio represso).
Personalmente credo che dobbiamo trasformare la dipendenza affettiva genitoriale in un
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legame d'amore individualizzato, dove comprendo, rispetto ed accetto il ruolo, le azioni, i doni e gli errori dei miei genitori, e dove riconosco il mio ruolo di figlio adulto “libero“ (e anche di genitore appena abbiamo figli), ma allo stesso tempo strettamente connesso con la famiglia di origine in maniera costruttiva e nutriente per il cuore. Questi passaggi non sono facili, nè automatici, nè veloci: ci vuole lavoro, pazienza, tolleranza, forza, conoscenza, coraggio e spesso un aiuto esterno.
L'aiuto esterno è importante perché solamente una persona che ha già attraversato questa fase di crescita interiore, e che ha consapevolizzato una gran parte degli schemi mentali che intrappolano il nostro mondo emotivo in una continua sofferenza, può indicarci le direzioni più consone al momento e alla fase di vita che si sta attraversando. Un terapeuta esperto può farci vedere gli schemi del meccanismo in questione e quindi accelera il nostro cammino, anche se comunque rimane complessivamente lento, poiché una ghianda non diventa una quercia in un mese. Il problema è se questa ghianda è piena di fili di ferro e da grande diventa solo un bonsai; il terapeuta è quello che ci aiuta a trovare le risorse per farci diventare una quercia.
Chi è interessato a lavorare sulla consapevolizzazione di questi conflitti e vorrebbe un aiuto in questa direzione, posso suggerire dei validi terapeuti con una approfondita formazione ed esperienze decennali, ma che ricevono clienti solo nel proprio studio in sede. (vi prego già adesso di non contattarli perché state perdendo capelli, ma SOLO se siete interessati a lavorare seriamente sui vostri punti cruciali di crescita):
• dott. Paolo Baiocchi, Trieste (direttore dell'Istituto Gestalt Trieste)
• dott.ssa Carla Sancin, Trieste (Società Italiana di Psicosintesi Terapeutica)
• dott. Gianni Dattoli, Roma (Società Italiana di Psicosintesi Terapeutica)
• dott. Enrico Cheli, Siena
• dott. Nitamo Federico Montecucco, Milano
• Filippo Carbonera, Trieste (Istituto Gestalt Trieste)
Non avendo il permesso di fornire il numero di telefono, consiglio di chiamare la Società Italiana di Psicosintesi Terapeutica e/o l'Istituto Gestalt di Trieste, e di chiedere informazioni.
Chi invece desidera integrare il proprio cammino di guarigione con tecniche psicoenergetiche alternative consiglio oltre il Metodo NatAliash, anche il Codice di Guarigione , il Metodo Sedona e la EFT.
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La Guarigione dell'Albero Genealogico
a psiche dell'individuo non comprende solo i processi psichici ed emotivi irrisolti
dell'infanzia, ma da quanto emerge da molti esperti psicoterapeuti di fama
internazionale (vedi libro “La Sindrome degli Antenati“ di Anne Ancelin
Schützenberger), anche i conti relazionali non saldati della propria famiglia d'origine, cioè
dall'albero genealogico (genitori, nonni, bisnonni e generazioni ancora più vecchie),
possono influenzare pesantemente la nostra vita, sia in modo positivo che negativo.
LBasti pensare ad alcuni incredibili talenti della musica, ovvero bambini che all'età di 7–8
anni suonano o cantano come se avessero almeno dieci anni di pratica alle spalle (oppure
ricordiamoci del compositore Richard Bach). In tutti questi casi scopriremo che anche i
genitori si occupavano passionalmente di musica, e anche qualche nonno, ed è questo
talento generazionale che viene trasmesso e donato all'ultimo nato della famiglia.
La stessa cosa vale per le malattie; com'è possibile che un neonato abbia già un tumore
oppure una qualsiasi malattia incurabile? È vero che anche sostanze chimiche, forte stress e
squilibri ormonali possono incidere sulla salute del bambino, ma quando si va a verificare
l'albero genealogico, si scoprono delle coincidenze a volte troppo importanti da ignorare.
Come viene trasmessa questa informazione alle generazioni future? In verità non lo
sappiamo ancora per certo, ma oggi possiamo già trovare qualche indizio.
Nella ricerca del professore Ian Stevenson dell'University of Virginia son stati trovati casi in cui
la persona aveva segni fisici particolari o difetti fisici sin dalla nascita, che risultavano
sovrapporsi perfettamente a degli incidenti fatali vissuti nell'ultima vita precedente. L'accesso a
queste memorie è stato ampiamente documentato da molti esperti, fra cui il più importante è
sicuramente lo psichiatra Brian Weiss, autore di innumerevoli libri di successo , e direttore per
anni della Facoltà di Psichiatria del Mount Sinai Medical Center di Miami in Florida.
Grazie all'ipnosi regressiva, il dott. Brian Weiss faceva rivivere al paziente episodi della vita
passata per curare il presente, permettendo all’inconscio di far emergere quelle esperienze
che, una volta comprese, consentirà alla persona di guarire. Le testimonianze a suo favore
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sono ormai nell'ordine delle migliaia e sembra che ogni vita passata, sia propria che dei
propri antenati, lasci un segno indelebile.
Negli studi citati da Boris Cyrulnik nel libro “Il Dolore Meraviglioso“ il trauma trasmesso
dagli antenati presenta influenze più forti sul discendente rispetto al trauma vissuto dagli
stessi antenati: è stato scoperto che il tasso di cortisolo nel sangue dei discendenti di
antenati gravemente traumatizzati è di quattro volte superiore di quello presente in coloro
che hanno subìto il trauma. Questo dato potrebbe rispondere al perchè nelle generazioni
una malattia o un problema psichico si ripresenta in forma sempre più grave e in età più
giovane rispetto alle generazioni precedenti (ovviamente solo nel caso in cui non si
interviene in tempo con un lavoro di guarigione o di crescita personale).
Ancora più sorpendenti ed affascinanti sono le scoperte di Roberto Zamperini, scienziato
italiano, che ha individuato la cosìdetta Cellula Madre, ovvero un centro energetico dentro
di noi che ci connette con i nostri antenati e con i nostri discendenti. La Cellula Madre è la
memoria energetica di ogni cellula del nostro corpo, che si trova nel nodo splenico centrale
dove è connesso con tutti i chakra (centri energetici del corpo). Possiamo immaginarla
come una matrice energetica che contiene le istruzioni sulla nostra salute, sul nostro
carattere, sugli antenati ed incide fortemente sulla nostra vita. Non mi sorprenderei se un
giorno Zamperini scoprisse nella Cellula Madre i dati o la connessione al karma personale
dell'individuo!
Che l'informazione nel corpo viaggi primariamente via etere ovvero attraverso un'energia
sottile (non fisica) è stato scoperto anni fa da diversi scienziati. I fisici russi Grischenko e
Inyushin giunsero alla conclusione che il corpo umano è compenetrato da un altro corpo
fatto di bioplasma, ovvero una sostanza intermedia fra materia e energia (etere).
Carlo Rubbia, Premio Nobel per la Fisica, affermava già anni or sono:
“Il nostro corpo è composto principalmente di luce (bio–fotoni) e solo di una piccola parte di
particelle di materia (nucleoni). Il rapporto tra materia e fotoni è di 1: 1 miliardo. Le cellule
del corpo scambiano le informazioni tra di loro tramite la luce (bio–fotoni) e poichè il livello
del campo dei bio–fotoni (campo quantistico) sia superiore alla materia è in grado di
controllare tutti i processi vitali.“
Appare evidente che già prima di nascere siamo profondamente influenzati da molte forze
a noi sconosciute, ma a queste bisogna ancora aggiungere quelle dei genitori e
dell'ambiente che li circondava durante il periodo della gestazione. Citando un pezzo della
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pagina 160 del libro “La Sindrome degli Antenati“, la dott.ssa Schützenberger spiega con
maggiori dettagli quanto il nascituro venga influenzato e programmato prima del parto:
“Diciamo, per semplificare, che alla sua nascita – ma anche già nell'utero – il bambino
riceve un certo numero di messaggi: gli si trasmette un nome di famiglia (cognome) e un
nome di battesimo, un'attesa secondo ruolo, che dovrà assumersi o evitare. Può trattarsi di
un'aspettativa negativa e/o positiva. Si proietta su di lui, per esempio, il fatto che è tale e
quale al “prozio Jules“; si pensa già che sarà esploratore, avventuriero e un “cattivo
soggetto“ come lui; lo si trasforma in un capro espiatorio o gli si fa indossare l'abito di uno
morto, che la sua nascita va a rimpiazzare. Come le fate, intorno alla culla della Bella
Addormentata nel Bosco, si dicono e predicono cose, ingiunzioni, scenari, un avvenire – si
dicono le cose o le tacciono, in un non–detto segreto e pesante – così tutto ciò contribuisce a
“programmare“ il nascituro.
In seguito la famiglia e i vicini contribuiscono a istillare questo programma nella psiche del
bambino, la cui vita e la cui morte, il cui matrimonio o celibato, professione o vocazione, il
cui avvenire saranno decisi in funzione del contesto famigliare, detto o non–detto.“
...e poi aggiunge a pagina 164:
“....nel 1991–92, sulla rivista Somatothérapie, alcuni ricercatori specializzati in “Rebirth“,
hanno osservato come, già nell'utero, dal settimo mese di gravidanza, il bambino cominci a
sognare, e sarebbe la madre a trasmettergli i suoi sogni: il bambino, dunque, attraverso la
madre, fa gli stessi suoi sogni, ha accesso (o avrò accesso) al suo inconscio.
Questa intuizione si aggiunge alle altre di Francoise Dolto, secondo cui l'inconscio della
madre e del bambino sono collegati, e il bambino indovina e sente gli eventi famigliari di
due o tre generazioni.“
Se per un attimo riflettiamo sugli avvenimenti storici solo degli ultimi duecento anni in
Europa, portiamo sulle spalle due guerre mondiali con tutti i suoi catastrofici annessi,
periodi di estrema povertà, epidemie, e una mentalità rigida e bigotta ancora ereditata da
un continente vecchio come l'Europa.
Questo pesante bagaglio famigliare era già noto da secoli da molte culture indigene e
aborigene; essi tutt'oggi credono che gli antenati rappresentano la fonte della loro forza
vitale. Per esempio i Navajo (popolo nativo americano) onoravano la prospettiva di sette
generazioni ancestrali quando dovevano prendere importanti decisioni per la famiglia o
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per la comunità. Anche se il corpo dell'antenato non è più vivo, la sua anima viene
percepita e trattata come se fosse ancora molto presente.
I nostri antenati sono i nostri predecessori, i nostri progenitori, e tutta la loro eredità
comportamentale ed esperienziale è tracciata in una matrice (o nella Cellula Madre)
connessa alla memoria cellulare. Ogni cellula del nostro corpo probabilmente viene
influenzata dalla memoria ancestrale, sia nel bene che nel male. Riconnettersi con il nostro
albero genealogico, conoscerlo, onorarlo, rispettarlo e guarirlo ci aiuta a capire chi siamo,
da dove proveniamo e in quale direzione proseguire per concludere il nostro viaggio
terreno con successo.
Una delle tipiche reazioni iniziali a questo argomento sugli antenati è di stizza o di
ingiustizia con commenti del tipo: “Ma perchè devo sobbarcarmi i problemi di altre persone
che non sono riuscite a risolverli da sole nella loro vita?! Ho già il mio bagaglio personale di
cose da risolvere, che basta ed avanza, e non trovo giusto farlo anche per loro... inoltre, a
parte i genitori e i nonni, non li ho nemmeno conosciuti questi antenati!!“
Se anche voi avete avuto questa reazione, vi capisco: anch'io l'ho avuta. Ho superato
velocemente questa fase comprendendo che oggi io non sarei qui a fare questa esperienza
terrena se non ci fossero gli antenati. Non avrei i talenti, i doni, i possedimenti, le qualità
che ho ricevuto e potuto ulteriormente sviluppare ed approfondire in questa vita. Per tutta
questa parte dell'eredità ancestrale ciascuno di noi ha un debito, che bisogna saldare nella
vita. Personalmente credo che esistano solo due modi per saldarlo: avere dei figli, sostenerli
e farli crescere bene, e soprattutto passare a loro i tesori che consapevolmente o
inconsapevolmente portiamo dentro di noi.
Un esempio di tesoro potrebbe essere la capacità di ascoltare il prossimo, oppure essere
bravi a cantare, a scrivere o a fare lavori manuali, ecc (queste qualità spesso si passano in
maniera inconscia ed automatica). Il secondo modo, soprattutto per chi non ha figli, è che
desidera guarire il suo albero genealogico è pregare, e se richiesto, aiutare il prossimo a
guarire il suo. Se questo non viene fatto al meglio delle proprie capacità, e se non abbiamo
figli, questo debito o karma potrebbe essere aggiunto come compito nella successiva
reincarnazione. Fino a 50 anni fa argomenti come la reincarnazione erano nell'Occidente
pura fantascienza, ma attualmente gli scienziati, ricercatori e premi Nobel ci hanno fornito
così tanti elementi di comprovata serietà, che non era possibile ignorarne le scoperte.
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Per non inoltrarci in troppa filosofia e spiritualità, vediamo quale legame ha l'albero
genealogico con i nostri capelli. Nel corso del libro abbiamo visto quanto le emozioni e le
credenze negative attivano molte sostanze anticapelli (ormoni, infiammazione), allora di
conseguenza, quante simili sostanze sono create grazie al nostro debito ancestrale? Quanti
suicidi, dipendenze croniche, atteggiamenti aggressivi, tradimenti, malattie, paure,
ingiustizie, esperienze di povertà, fallimenti, omicidi, o morti tragiche, ecc. stiamo portando
dentro di noi, dentro la nostra Cellula Madre che quindi invia costantemente queste
informazioni ad alto livello di stress alle cellule?
Credo che la nostra predisposizione genetica alla calvizie derivi proprio dall'albero
genealogico e dalla mancanza di guarigione di eventi traumatici intergenerazionali del
passato. Qualcuno dei nostri antenati ha somatizzato uno o più dolorosi episodi della vita
non elaborati in perdita di capelli, e non essendo riuscito a guarire, probabilmente questa
informazione di somatizzazione viene trasmessa di generazione in generazione, e nel caso
non venga guarita, la calvizie rischia di peggiorare in ogni successiva discendenza. Dalla
mia esperienza, chi soffre di alopecia androgenetica per motivi genealogici (quasi tutti),
dovrebbe assoutamente lavorare su questo aspetto (Metodo NatAliash), altrimenti nessuna
alimentazione, prodotto, o qualsiasi altra bacchetta magica potrà risolvere definitivamente
il problema. Aggiungo qui, che il lavoro e l'integrazione/trasformazione dell'odio in amore
risolve gran parte dei problemi, quindi non vivere questo albero genealogico come un peso
o un problema: quando e se sentirete il bisogno di affrontarlo, sarete guidati a farlo.
La seguente curiosa interpretazione illustrativa dell'albero genealogico potrebbe confermare
la mia teoria sulla connessione fra albero genealogico e capelli:
Notate come l'albero ci ricorda una folta chioma di capelli? Ogni ramo traumatizzato
produce a stento le foglie (capelli) e finché non viene guarito, la Cellula Madre ordinerà in
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automatico l'inizio della calvizie ad una certa età; forse più antica e profonda è la
somatizzazione, più prematura e veloce si manifesterà la calvizie nella persona.
Anche le successive immagini rendono abbastanza bene come antenati traumatizzati
influenzino la nostra psiche e quindi il nostro corpo, la nostra salute, le nostre emozioni ed
il nostro destino:
Albero genealogico guarito ed in armonia Albero genealogico traumatizzato e disarmonioso
E come possiamo sapere se i nostri disagi psichici, fisici e la perdita di capelli siano legati
all'albero genealogico o meno?
Innanzitutto se abbiamo il padre o il nonno materno senza capelli, la possibilità di aver
ricevuto le stesse informazioni genetiche è altissima, quindi in questo caso direi che avete
sicuramente da lavorare sugli antenati. Se invece credete di aver ereditato dei buoni geni,
ma lo stesso state perdendo capelli, allora verificate se esistono degli atteggiamenti,
problemi psichici o emotivi ricorrenti nella vostra famiglia (p.es. vostro nonno aggressivo
con la nonna, e vostro padre aggressivo con la mamma, oppure scoprite di avere una
ricorrenza famigliare di depressione o di abusi vari), aiutandovi con questi indicatori per la
guarigione ancestrale:
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• difficoltà relazionali, come matrimoni falliti, tradimenti, maltrattamenti;
• fobie inspiegabili;
• disagi emotivi o psicologici come la depressione, insonnia, ansia, rabbia;
• dipendenze di alcol, droghe, sesso, lavoro;
• bassa autostima, sentirsi rifiutati nella famiglia e socialmente non accettati;
• malattie ereditarie (ricorrenti) o inspiegabili;
• attività lavorative che finiscono sempre male;
• odio inspiegabile già dall'infanzia;
• mancanza di motivazione, stanchezza cronica;
• difficoltà a perdonare;
• forte patriottismo e seguire con lealtà regole/tradizione famigliari e sociali anche se
non lo vogliamo;
• sacrificarsi per la famiglia e per gli altri a livello cronico.
Ovviamente ciascuno degli indicatori sopramenzionati può anche essere legato a traumi
vissuti in questa vita, ma ciò potrebbe essere dovuto ad un ripetersi di esperienze già vissute
dai propri antenati e che quindi andrebbero guarite. Tutti abbiamo qualcosa da risolvere
nell'albero genealogico, ma non tutti i blocchi si somatizzano nella perdita di capelli.
Nel mio caso, credo di aver ereditato i capelli di mio padre e del nonno paterno, che
nonostante la fronte alta, hanno (il nonno è deceduto molti anni fa) ancora capelli oltre i
settanta anni, ma avendo vissuto dei traumi personali diversi dal padre e dal nonno, legati
anche all'albero genealogico, ho attivato uno stress pauroso e senza fine.
Quindi attenzione: i blocchi degli antenati possono anche influenzare chi ha ereditato dei
buoni geni follicolari.
Per fortuna esistono dei modi per guarire l'albero genealogico e personalmente trovo la
guarigione ancestrale una parte molto affascinante del cammino verso l'integrazione, la
risoluzione e la maturazione come individuo. Se osserviamo l'albero genealogico sopra la
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nostra testa, come se fosse una piramide inversa, possiamo immaginarci come un ricevitore
radio che raccoglie segnali da livelli fuori o sopra di noi, e li diffondiamo come
informazione nel corpo, probabilmente attraverso la Cellula Madre. La guarigione sta nel
guarire il problema alla radice dell'albero genealogico, affinché possano fluire nuove
informazioni che sostengono la nostra vita, la nostra salute, il nostro lavoro, le nostre
relazioni, ed infine i nostri capelli.
Chi si occupa di guarigione ancestrale ha rilevato che la maggior parte dei blocchi
proviene dalle prime quattro generazioni, quindi fino al nostro trisnonno/a, detto anche
trisavoli, ovvero i genitori dei nostri bisnonni. A volte i blocchi derivano da molte
generazioni prima, soprattutto se sono state molto traumatiche.
Secondo quanto riscontrato dai veri studiosi e dai popoli antichi, gli antenati richiedono da
noi soprattutto tre azioni per essere guariti:
1. essere riconosciuti e onorati;
2. essere capiti ed accettati;
3. essere perdonati e che noi perdoniamo noi stessi.
Appena abbiamo impostato il nostro rapporto con loro con questo atteggiamento, la
guarigione potrà avvenire. Il perdono e l'accettazione totale di ciò che è stato sono le chiavi
per accedere a all'energia dell'Amore, che assieme a delle tecniche permetteranno togliere
l'edera dal tronco degli alberi e dai rami genealogici.
Ovviamente per iniziare il processo di guarigione è consigliato avere una minima
conoscenza della vita dei nostri antenati (almeno fino ai nonni e bisnonni), ma anche se
non sappiamo quasi nulla e non abbiamo la possibilità di trovare informazioni, esistono
modi per guarire lo stesso. Ecco cosa si può fare per sanare il nostro albero genealogico:
• chiedere ai famigliari più anziani in vita i dettagli dei loro antenati ed annotarsi tutte
le ricorrenze, i traumi, i problemi ed il contesto storico in cui vivevano, per poi cercare
connessioni con la vita attuale. Un libro che aiuta in questo è “Esercizi Pratici di
Genealogia“ di Anne Ancelin Schützenberger;
partecipare alle costellazioni famigliar i dove grazie alla presenza di altre persone e
ad un bravo terapeuta, si può scoprire cos'è successo nel passato e/o in quello degli
antenati. Durante questi eventi a volte avvengono anche guarigioni;
• praticare giornalmente preghiere ed invocazioni specifiche per la guarigione
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dell'albero genealogico. Consiglio il libro di Padre Robert De Grandis “La Guarigione
dell'Albero Genealogico “ ;
• fissare qualche seduta con uno psicologo o terapeuta che abbia la capacità di intuire
o di vedere quali siano i blocchi degli antenati, per poi guarirli insieme. Al momento
conosco solo una terapeuta americana del genere che lavora via skype;
• praticare il Metodo NatAliash, che è forse la tecnica più efficace e “veloce“ di tutte.
Intanto vi passo una bellissima preghiera di Aladokun olo Obatala per la guarigione degli
antenati. Tenete solo presente che le parole come Dio possono essere modificate a secondo
del proprio credo religioso:
Offro luce e verso libagione con rispetto e onore a tutti i miei antenati di cui conosco i nomi
(dire tutti i nomi che conoscete) e di tutti quelli cui non conosco per sollevare e liberare le
loro anime nel nome e nella luce del Onnipotente Dio. Poichè è attraverso l'amore, la
volontà, e il potere di Dio che tutte le anime vengono salvate.
Offro una preghiera e protezione grazie al Creatore Divino per quelle anime ancestrali nelle
tenebre, dimenticate o perdute. Che la luce da me offerta possa dissolvere l'ombra della
paura e le guidi tra le braccia di Dio.
Offro guida ai miei antenati grazie agli Angeli Custodi e agli Spiriti Protettivi, che attraverso
il potere e comando di Dio, li assisteranno nel grande atto di evoluzione. Che la luce offerta
da me possa essere un Faro di Speranza e che serva come fuga e come scudo protettivo
dalle ombre di disperazione.
Offro amore, compassione e conforto a quelle anime ancestrali che soffrono e che sono
depresse. Che la mia luce li guidi lontano dalla discordia e le miserie delle loro anime al
santuario di Dio e alle gioie della beatitudine divina.
Offro guarigione grazie all'Essere Supremo su tutti i livelli spirituali per quelli antenati che
sono stati abusati, afflitti, ingannati, schiavizzati, odiati, soli, fuorviati, trascurati, oppressi,
addolorati, rattristati, traumatizzati e morti tragicamente. Che la mia luce offerta alle loro
anime ispiri clemenza, liberazione, fede, amore e armonia da oggi in poi.
Offro perdono alle anime ancestrali che vogliono pentirsi, sinceramente, per gli errori
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commessi in entrambi i mondi di vita e di morte. Che questa luce li guidi alla verità,
all'illuminazione e alla giustizia di Dio.
Inoltre perdono gli antenati che hanno commesso danni alla linea generazionale a "noi che
viviamo" in aridità. E perdono quegli antenati i cui peccati del passato ho dovuto soffrire
come conseguenza della loro ingenuità, ignoranza, e tratti e abitudini inferiori. Che la luce
da me offerta serva a ricordare noi che viviamo di riconoscere ed imparare affinché non
ripetiamo gli stessi errori come quelli vissuti prima di noi.
In ogni modo perdono quegli antenati che ne hanno più bisogno affinchè le loro anime
possano abbracciare con una gratificazione positiva un nuovo e migliorato modo di vivere
nel regno dello spirito e che quelle anime si elevino in pace e che si risveglino alla vita
eterna come Dio aveva promesso.
In nome di Dio e attraverso la sua misericordia e le sue benedizioni, che oggi sia l'inizio di
un continuo processo di guarigione per tutte le mie guide ancestrali ed il rilascio di tutti gli
schemi energetici negativi e bloccati all'interno della linea generazionale, costantemente
guarendo ogni membro famigliare incluso me, giorno dopo giorno. Come voi, gli Antenati
guariscono dalla loro parte, noi vi chiediamo di perdonare noi esattamente come voi siete
stati perdonati ed aiutarci a guarire con un'energia positiva e che scorre liberamente in
progressione a beneficio di tutti gli interessati.
In nome di Dio preghiamo e che la Luce, il Potere e la Pace di Dio siano con noi per sempre.
Così sia!
Guarire il proprio albero genealogico non è solamente un grande dono che facciamo a noi
stessi, ma anche ai nostri antenati, e soprattutto ai nostri figli e alle future generazioni che
potranno finalmente nascere liberi dal pesante bagaglio dell'ignoranza e dolore dell'essere
umano. Grazie a questo lavoro porremo le basi per una vita ed un mondo molto più felice,
e perchè no, probabilmente per tutti con una bella chioma di capelli sulla testa.
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Come Recuperare i Tre Tesori con le Erbe Superiori
e non avete ancora sentito parlare delle “erbe superiori“, chiamate anche “erbe
toniche“, state per imbarcarvi in un viaggio senza precedenti nel mondo dei prodotti
erboristici. Purtroppo in italiano non esiste una traduzione ufficiale per le parole
“Superior Herbalism“ o “Tonic Herbalism“, perciò quando ci riferiremo all'uso o al metodo
tradizionale delle erbe superiori o toniche per il miglioramento della salute, lo chiameremo
“erborismo superiore“ o “erborismo tonico“.
SL'erborismo tonico, ancora poco conosciuto in Italia (ora che abbiamo praticamente coniato
un nuovo nome, direi che è completamente sconosciuto!), è un antico sistema di
mantenimento della salute, che attraverso i secoli ha raggiunto livelli impensabili di
sofisticazione. Al giorno d'oggi centinaia di milioni di individui consumano le erbe superiori
per promuovere la propria salute: esse danno benefici eccezionali per il corpo e per la
mente, aiutando ad ottimizzare le funzioni e le strutture naturali del corpo.
Molto tempo fa i maestri asiatici hanno sviluppato una serie di erbe toniche combinate fra
loro in maniera saggia e profondamente efficace. Fino a poco tempo fa l'uso combinato di
queste erbe (dove l'efficacia è di gran lunga maggiore) era percepito quasi come un segreto
dell'Oriente, o comunque qualcosa di accessibile solo agli imperatori della Cina.
Fortunatamente oggi i tempi sono cambiati e tutti possono accedere a tantissime erbe da
molte parti del mondo grazie soprattutto a internet, ma purtroppo l'uso di queste erbe
senza un sistema, senza una serie di principi, rischia di diventare una perdita di tempo,
denaro e molti benefici. Se sappiamo come combinare correttamente le erbe a seconda dei
nostri squilibri o disagi, allora potremo raccogliere i frutti di una tradizione millenaria per
recuperare la massima funzionalità dei nostri tre tesori (jing, qi e shen, spiegati
dettagliatamente nel capitolo più avanti) e del nostro insieme di corpo/mente/emozioni.
L'erborismo cinese superiore è indubbiamente il più sofisticato ed efficace trattamento alle
erbe nel mondo. Si differenzia da altri sistemi erboristici come la fitoterapia perchè
enfatizza la promozione della salute radiante invece dell'eliminazione di una malattia.
Tra le diverse migliaia di erbe usate nel sistema erboristico cinese, esiste un gruppo
elitario di circa sessanta erbe, appunto noto come erbe toniche o erbe superiori. Questa
conoscenza deriva dalla grande tradizione taoista della Cina che nei secoli ha scoperto
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come le erbe toniche sono in molti modi superiori agli alimenti comunemente ingeriti.
Le erbe toniche sono definite come erbe che promuovono una vita lunga, salutare, vibrante
e felice senza effetti collaterali, anche quando prese a lungo termine. Essenzialmente le
erbe toniche sono meravigliosi e salutari “supercibi“ che beneficiano il nostro benessere in
modi che il cibo comune non può fare: esse hanno una qualità protettiva, equilibrante e
vitalizzante che supera qualsiasi altra singola erba. Queste super qualità derivano da tre
primarie funzioni.
Le erbe superiori sono fitonutrienti
Queste erbe sono probabilmente la più ricca fonte di fitonutrienti al mondo. Inizialmente si
riteneva che l'azione preventiva nei confronti di diverse malattie fosse legata all'elevato
contenuto in vitamine, minerali e fibra caratteristico degli alimenti di origine vegetale.
Tuttavia, in anni recenti, è stato dimostrato che i veri elementi ad azione protettiva sono
altri, i cosiddetti fitonutrienti, composti privi di valore nutrizionale, ma dotati di potente
attività di protezione nei confronti dei processi ossidativi, dell'irradiazione solare, di tossine
ed altre sostanze dannose, nonché di agenti biologici vari, come virus, batteri, parassiti,
funghi ed insetti.
In altre parole, i fitonutrienti sono un gruppo di micronutrienti che migliorano l'azione delle
vitamine, dei minerali, degli oligoelementi e di aminoacidi essenziali nel mantenimento di
un metabolismo sano e di una circolazione sanguigna fluente e ricca.
Le erbe superiori sono degli antiossidanti
Le erbe toniche sono una delle fonti più ricche di antiossidanti (come p.es. del resveratrolo)
e senza ombra di dubbio promuovono la salute e prevengono dalle malattie degenerative.
Come antiossidanti spesso sono molto più efficaci della vitamina C o E. Il vantaggio delle
erbe superiori è che quando vengono inserite in una formula, offrono dozzine di diversi
antiossidanti, diventando così un “superantiossidante“.
Le erbe superiori sono “bidirezionali“
Le erbe superiori hanno anche il vantaggio di essere intelligenti ed alcune offrono una sorta
di “bidirezionalità“, come p.es. il Ginseng Americano, che ci dona energia quando ne
abbiamo più bisogno, ma aiuta a rilassarci quando la sera vogliamo andare a dormire.
Questa incredibile capacità di adattamento ai nostri bisogni fisiologici e psichici è improntata sul regolare le funzioni del corpo invece di obbligare l'attività fisologica in una sola direzione, come succede con i farmaci o con erbe di tipo
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inferiore. In definitiva queste erbe bidirezionali stabiliscono e mantengono l'omeostasi, che
possiamo definire come un normale equilibrio di tutto il corpo, ed è uno dei motivi centrali
per cui non creano effetti collaterali.
Detto tutto ciò, le erbe toniche non hanno super poteri come Spider–Man a prescindere
dalla nostra alimentazione, e parte delle loro efficacia è dettata dalla qualità dei nostri
alimenti. P.es. esistono delle erbe che supportano l'abilità del corpo di produrre la
superossido dismutasi (SOD), un enzima che svolge una profonda azione antiossidante di
contrasto ai radicali liberi, sopratutto per le cellule esposte all'ossigeno, e quindi ritarda
l'invecchiamento e l'insorgenza delle malattie connesse. Una forma primaria di SOD
contiene il rame, ma se non lo assumiamo con la dieta o con un valido integratore non
sintetico, riduciamo pure l'effetto SOD dell'erba superiore.
Queste erbe superiori non sono da considerare come medicinali perchè non sono usate
per trattare o per prevenire specifiche malattie o disturbi vari. I tonici sono usati per
promuovere una sensazione di benessere olistico, per migliorare l'energia del corpo, per
regolare le funzionalità fisiche e psichiche, per proteggere il corpo e la mente per creare
quello che i cinesi chiamano una “salute radiante“.
La salute radiante è definita in Cina come la “salute oltre il pericolo della malattia“ e
dipende dalla capacità individuale di adattamento efficace in tutte le forme di stress che
uno incontra nell'arco della vita. Le erbe superiori donano “energia adattogena“ che ci
aiuta a gestire lo stress con molta più facilità. È possibile sviluppare un grado molto alto di
adattabilità alle tante sfide e ai cambiamenti cui dobbiamo far fronte continuamente. In
altre parole, consumando nel tempo le erbe toniche costruiamo delle riserve energetiche
che ci permettono p.es. di lavorare dodici ore di fila senza sentirci stanchi, senza stress,
mantenendo una maggiore sensazione di pace e di gioia interiore. Ridurre lo stress (infiammazione) è un punto chiave per fermare la caduta di capelli e le erbe superiori sono la fonte primaria per equilibrare tutto il nostro insieme di corpo/mente/emozioni.
Lo scopo finale delle erbe toniche è nel raggungere la salute radiante che significa vivere
una vita di successo, felice ed in salute. Se ci sentiamo in salute, ma abbiamo problemi
nelle relazioni, oppure nel lavoro, oppure soffriamo di qualche paura, questo indica un
problema, che prima o poi si manifesterà anche nel fisico. La salute radiante pressuppone
che tutti i segmenti della propria vita siano in equilibrio e soddisfacenti, e l'erborismo
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superiore è specializzato a sostenere il nostro sviluppo interiore verso questo fantastico
obiettivo. Queste sostanze molto particolari sono state associate con la più alta qualità di
vita, quindi con la longevità, con un lento invecchiamento, una salute radiante, felicità,
saggezza, vitalità fisica, vigore e libido sessuale, chiarezza mentale ed intuizione, amore e
compassione, e relazioni armoniose con la natura e con tutti gli essere umani.
Solamente le erbe che soddisfano certe specifiche caratteristiche possono essere classificate
come erbe toniche. Affinché un'erba venga riconosciuta come superiore deve avere le
seguenti sei caratteristiche dimostrate valide nei secoli passati:
1. deve avere effetti antietà e deve aiutare a prolungare la vita;
2. deve avere diverse e profonde azioni promotrici della salute che risultano in una vita
radiante;
3. deve aiutare a bilanciare la nostra energia emotiva e psichica affinchè si possa
migliorare di conseguenza lo stato spirituale e quello di felicità generale;
4. l'uso sensato non deve avere effetti collaterali negativi, quindi può essere preso in modo
continuativo per un lungo tempo, soprattutto se si desiderano accumulare i benefici.
Questa enfasi alla sicurezza è in linea con la prima legge dell'erboristeria cinese:“Non
fare danni“, esattamente come Socrate, padre della medicina occidentale che
disse:“Primum non nocere!“;
5. deve avere un gusto sufficientemente buono per essere consumato facilmente, e deve
essere facilmente digeribile ed assimilabile. La maggior parte delle erbe nella categoria
superiore ha un buon gusto, e in effetti ciascuna di queste erbe può essere usato in cucina;
6. deve contenere almeno uno dei tre tesori (jing, qi, shen) in tale abbondanza che può
contribuire alla costruzione ed al mantenimento di quel tesoro nel corpo. Alcune erbe
toniche contengono solo uno dei tre tesori, altri ne contengono due, ed alcune tutti e tre
in quantità e potenza variabili.
Queste erbe toniche cinesi possono dare un incisivo contributo verso il nostro massimo
livello di benessere possibile. Consumarle ogni giorno porta veramente a dire “La vita è
bella“, ma non perchè lo diciamo per essere ottimisti o perchè crediamo che sia così anche
nei momenti tristi della vita, bensì perchè lo sentiamo profusamente nel corpo, e
solitamente questa è una sensazione che poche persone conoscono o vivono in maneria
continuativa (dovuto a stress, alimentazione, paure, tossine, ecc.).
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Quasi tutte le persone che usano le erbe superiori per un qualsiasi periodo di tempo
riceveranno benefici; alcuni in modo instantaneo come nel mio caso, per altri il
cambiamento sarà all'inizio sottile, ma essendo l'effetto cumulativo, lo percepiranno
senz'ombra di dubbio più tardi. Forse la caratteristica più unica di questi sostanze è che
sono trasformative, ovvero hanno la capacità di tirarci fuori dai cicli viziosi della vita, o dal
sentirsi incastrati sempre con le stesse esperienze che si ripetono ciclicamente. I tonici invertono il noto processo dal passare ad un problema all'altro, che secondo me è
il più grande ostacolo da superare quando le persone cercano di mettere in pratica la
legge di attrazione oppue quando cercando di guarire da una malattia cronica.
Qualcosa di buono accade quando si inizia a prendere queste erbe. Improvvisamente ci si
sente più bilanciati, più forti e più fiduciosi in sè stessi. Si ha energia quando serve e ci si
può rilassare quando occorre staccare. Man mano che passa il tempo sentiamo di riuscire
ad adattarci meglio allo stress e alle sfide della vita, concludendo molte più cose rispetto a
prima. Ci si ritrova ad affrontare sfide che prima evitavamo perchè in fondo ci credevamo
incapaci. La gente inizia a commentare il nostro aspetto e notano quanto brillano i nostri
occhi, quanto siamo più entusiasti e vibranti, quanto siamo più centrati e saggi, e sono
queste le vere testimonianze che si ricevono dagli altri, evitando così la paura che si tratti di
un altra sostanza pseudo–magica in cui crediamo solo noi. Con le erbe toniche si sentono e
si vedono gli effetti nel corpo senza alcun bisogno dell'effetto placebo.
Il principio di inversione può essere applicato anche ad una malattia: le erbe superiori
non la guariscono, ma allontanano la persona dagli schemi/pensieri che le hanno creato
la malattia, fissando l'attenzione sempre di più sulla salute. Questo viene ottenuto grazie
al riequilibrio delle energie, che fanno sentire meglio la persona, è più leggera, più
positiva e fiduciosa, ed ecco che si ritrova con tutti i presupposti psicologici e fisici
necessari per guarire.
Il dott. Euro Piuca, medico olistico ed omeopata, dice che l'essere umano potrebbe essere
comparato come il mare: l'acqua rappresenta la vitalità del corpo, la nostra capacità di
sopportare lo stress e la quantità di pensieri fiduciosi, carichi di autostima e di emozioni
positive. Quando il livello del mare si abbassa troppo per motivi di stress, dall'acqua
iniziano a spuntare scogli che rappresentano malattie, traumi dell'infanzia, paure, ecc.
Le erbe adattogene, così come l'omeopatia, hanno il compito di rialzare i livelli dell'acqua,
affinchè possiamo riprendere in mano la nostra vita ed affrontare le sfide del presente, ed i
fantasmi del passato.
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Non è necessario diventare un erborista esperto per consumarle o per crearsi un proprio
programma personalizzato – basta imparare le basi e poi sperimentare, poichè le erbe sono
di un'eccezionale sicurezza per il consumo a lungo periodo. Se si manifestano degli effetti
collaterali, essi sono sempre di piccola entità e spariscono appena finiamo di assumere l'erba
in questione. In caso che l'erba non sia quella indicata, rischiamo di soffrire di un po' di
aerofagia, oppure ci ritroviamo con un collo duro per qualche ora, ma finisce qua. Vediamo
quindi di proseguire serenamente con le altre caratteristiche delle erbe superiori.
In Oriente tutta la filosofia, l'arte e la scienza tradizionalmente si basano sulla realizzazione
fondamentale che tutte le cose e i processi della vita sono connessi, soprattutto per quanto
riguarda il corpo, la mente e lo spirito. Solamente quando questi tre corpi (che sarebbero i
tre tesori) sono in armonia tra loro, con l'ambiente circostante e con l'universo, possiamo
parlare di vero benessere, e sono proprio le erbe superiori quelle che hanno la rara capacità
di spingerci verso questo stato di unità interiore. Ormai è sempre più comunemente accettato
anche a livello scientifico, che un cambiamento a livello fisico condiziona i processi mentali
ed emotivi (e viceversa), perciò possiamo sicuramente dedurre che quasi ogni aspetto della
salute è radicato nell'armoniosa integrazione fra corpo e psiche.
L'erborismo tonico prende in totale considerazione l'importanza dell'unità fra corpo e psiche
per aiutare ciascuna persona a raggiungere pienamente uno stato di salute, di benessere e
di consapevolezza spirituale (ovviamente anche nei limiti di quanto uno è disposto a
lavorare su di sè). Le erbe superiori vengono usate per portare cambiamenti nelle
condizioni fisiche e simultaneamente per influenzare la mente conscia e subconscia, le
emozioni e lo spirito. Nessuna forma di trattamento per la salute può essere considerata
completa, se non riconosce e se non utilizza i principi di unità fra energia fisica e psichica.
Un erborista cinese serio non cercherà mai di influenzare solamente l'aspetto fisico o
psichico di un individuo, poichè il risultato sarebbe inutile, se non nel breve, sicuramente a
lungo termine. L'obiettivo dell'erborismo superiore è di aiutarci a porre le basi per
un'armonia fra corpo, mente e spirito, che può risultare in un nuovo livello di benessere, un
nuovo livello di salute e di felicità, ovvero un spinta verso una vita più creativa, di successo
e verso nuove scoperte spirituali fino all'illuminazione.
Le erbe adattogeneCome dicevamo, le erbe toniche incrementano la nostra abilità di gestire lo stress, ed è
proprio questa adattabilità che determina la felicità ed il livello di benessere della persona.
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Purtroppo l'adattabilità richiede energia, poichè più grandi sono gli eventi stressanti della
vita, più energia di adattamento è richiesta. Quante volte ci succede di essere stanchi o
distrutti dopo una giornata di stress?
Non parliamo poi di eventi molto impegnativi come lutti, cambiamenti di lavoro, traslochi,
divorzi, mobbing o litigi con i famigliari. Nella società moderna si impara subito quindi a
resistere, a consumare bevande eccitanti, a non riflettere con ponderatezza e a correre
ansiosamente a destra e a sinistra, e quindi a perdere il contatto con sè stessi e con la
natura. Ormai il contatto primario nella vita è con internet, che purtroppo non è naturale,
nè reale, e i casi di internet–dipendenza danneggiano l'equilibrio fra corpo e psiche. Da qui
il passo verso lo sviluppo di varie dipendenze, verso il desiderio continuo di cibo–
spazzatura e verso la depressione, l'ansia e l'insonnia, è breve. Il vera dramma diventa
quando cerchiamo di tornare allo stato iniziale di salute o di benessere psicoemotivo,
quando stavamo bene ed eravamo pieni di energia e di buon umore, come p.es. durante
l'infanzia, ma purtroppo il ritorno a questo stato “naturale“, quando non eravamo così
intossicati dal cibo, dai ritmi accelerati del lavoro e da responsabilità stressanti, risulta
molto difficile, se non impossibile per la maggior parte delle persone: i blocchi, le paure o
le intossicazioni sembrano troppo radicati nel corpo, e tutto quello che si sperimenta
sembra funzionare solo per un breve periodo di tempo o comunque in maniera limitata.
Lo scopo delle erbe toniche è proprio quello di allontanarci dallo stato negativo appena
descritto tramite una ricarica delle nostre batterie adattogene (antistress) per creare quel
cambiamento, quel salto di qualità che tanto desideriamo ottenere. Quando rigeneriamo
l'energia delle cellule, dei tessuti e dei sistemi che regolano la nostra adattabilità allo stress,
ci ritroviamo capaci di vivere la nostra vita nella sua massima espressione grazie
all'aumento della nostra resistenza fisica, mentale ed emotiva. Scopriamo di riuscire a
gestire lo stress facilmente quando gli altri sono già sfiniti.
La caratteristica adattogena dell'erba tonica in uso diventa molto importante ad un certo
punto della storia occidentale. Il termine adattogeno è stato coniato dallo scienziato russo
N.V. Lazarev nel 1947. Lazarev conduceva studi sull'adattabilità di una sostanza chimica,
ma pochi anni dopo il suo noto studente russo I.I. Brekhman aveva orientato il focus della
ricerca adattogena verso sostanze naturali.
Gli adattogeni sono stati descritti dal dott. Brekhman come elementi aventi
obbligatoriamente le seguenti tre caratteristiche:
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• deve mostrare una non–specifica attività adattogena, p.es. un incremento di potenza
sulla resistenza contro agenti pericolosi di natura fisica, chimica o biologica;
• deve avere un'influenza normalizzante indipendentemente dallo stato patologico;
• deve essere innocuo e non deve influenzare le funzioni del corpo più del dovuto.
All'inizio Brekhman aveva studiato il Panax ginseng, la classica erba cinese per la longevità.
Da allora il dott. Brekhman e tanti altri ricercatori hanno condotti migliaia di test scientifici
(soprattutto sul ginseng siberiano). Centinaia di migliaia di persone hanno usato questi
naturali adattogeni con risultati straordinariamente positivi: hanno dimostrato di essere
incredibilmente efficaci nella prevenzione di una varietà di disagi, nell'aumento della forza
e della resistenza fisica nello sport, e nell'aiutare il corpo ad adattarsi ad estremi
cambiamenti ambientali.
In generale gli adattogeni:
1. supportano la funzione surrenalica, perciò controbilanciano gli effetti avversi dello
stress;
2. permettono alle cellule del corpo di avere a disposizione più energia;
3. aiutano le cellule ad eliminare gli scarti tossici dei processi metabolici;
4. danno un effetto anabolizzante (di costruzione), quindi l'uso ideale per i bodybuilders;
5. aiutano il corpo ad utilizzare più efficacemente l'ossigeno;
6. migliorano e velocizzano il corretto regolamento dei bioritmi.
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Le più importanti erbe adattogene sono:
American Ginseng Root (Panax quinquefolium L.)
Polyrhachis Ant (Polyrhachis vicina)
Ashwagandha Root (Withania somnifera – radice)
Asian Ginseng Root (Panax ginseng – radice)
Astragalus Root (Astragalus membranaceus Bge – radice)
Codonopsis Root (Codonopsis pilosula – radice)
Cordyceps Mushroom (Cordyceps sinensis – varie speci)
Eleuthero (Siberian Ginseng) Root (Eleutherococcus senticosus – radice)
Goji Berry (northern Asian Lycium frutto goji – Asian Lycium barbarum del
barbarum) nord)
Gynostemma Leaf (Gynostemma pentaphyllum – foglia)
Notoginseng (Himalayan Ginseng) Root (Panax notoginseng – radice)
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Reishi Mushroom (Ganoderma lucidum – fungo)
Rhodiola Root varie speci incluse sacra, rosea, crenulata,
Himalensis – radice)
Schizandra Fruit (Schizandra Chinensis – frutto)
Il principio dello Yin e YangL'antico principio dello Yin e Yang pone le fondamenta nel concetto di salute in Cina, che
dipende dal mantenimento del corretto equilibrio tra le forze Yin e Yang, sia nel corpo che
nella psiche. Yin e Yang sono due parti opposte di un tutt'uno integrato. Queste due forze
contrarie sono totalmente interdipendenti ed interagiscono costantemente per mantenere
l'equilibrio e l'unione del tutto. Ciascuno a turno domina sull'altro, ma la dominanza
assoluta non è mai permanente. Nonostante una forza possa avere un'enorme supremazia
sull'altra, prima o poi la situazione verrà ribaltata. Questo gioco di forze contrarie stabilisce
la base di tutta l'esistenza e di tutto il cambiamento nella vita.
La Legge dello Yin e Yang descrive l'innata natura dinamica, ciclica, bipolare, pulsante, ritmica
di tutta l'esistenza nell'universo. L'universo si espande e contrae, la luce ed il suono si muovono
a onde pulsanti, la terra gira sul proprio asse creando una moltitudine di manifestazioni
ritmiche sulla terra. I cicli del sonno, il cambiamento delle stagioni e i milioni microscopici cicli
che supportano questi cambiamenti giornalieri e stagionali sono il risultato di cicli più grandi,
macroscopici, del nostro sistema solare, della galassia e di interi sistemi galattici.
Nei nostri corpi il cuore batte, i polmoni inspirano ed espirano, le ghiandole secernono
ormoni, l'intestino e la vescica ritmicamente rilasciano scarti. Ciasuno dei nostri occhi domina
per diversi minuti alla volta, ritmicamente. Tutti questi ritmi sono descritti e spiegati dalla
Legge dello Yin e Yang.
Cosa sono queste forze chiamate Yin e Yang?
Lo Yin è definito come parte del ciclo o del processo in cui l'energia viene accumulata,
assimilata ed immagazzinata per usi futuri. Lo Yang è definito come parte del ciclo o del
processo in cui l'energia si espande per manifestare un'azione. Per questo motivo lo Yin
viene spesso associato con il riposo, la ricettività, il femminile, la quiete, mentre lo Yang è
associato con l'azione, la creatività, il maschile ed il movimento; ma attenzione perchè lo
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Yin non deve essere pensato come un'assenza di Yang, e nemmeno con la debolezza. Lo
Yin è di fatto la sostanza della vita ed è assolutamente essenziale, mentre la parte Yang è la
parte attiva del processo vitale. Lo Yin e Yang sono due facce della stessa medaglia, l’uno
non può esistere senza l’altro: p.es. il giorno non può esistere senza la notte, le maree
salgono e scendono, le stelle nascono e tramontano, l'aria entra ed esce, ecc.
La relazione fra Yin e Yang non è mai statico. Nonostante queste due forze stiano operando
in armonia, sono anche sempre in competizione per la dominanza, ma nessuna delle due
arriverà ad un tale estremo che la sua parte contraria non possa recuperare. Purtroppo, se
per un qualsiasi motivo lo Yin o lo Yang supera i propri limiti nel nostro corpo, i meccanismi
autoregolatori si intasano ed a livello fisico può sorgere la malattia o un disagio psichico, o
addirittura la morte.
Ricordiamoci quindi, che la salute dipende dal mantenimento dell'equilibrio delle due forze
nel corpo e nella mente, ed il consumo regolare delle erbe toniche può aiutare il corpo–
mente ad autoregolarsi fino al raggiungimento della salute radiante.
Anche le nostre personalità riflettono lo Yin e Yang. Una persona timida e introversa
solitamente ha una personalità yin, mentre una persona assertiva o aggressiva viene
ritenuto più yang. Ovviamente le nostre personalità cambiano durante il giorno e nella vita.
Tutti attraversiamo fasi di yin e fasi di yang. Le nostre relazioni personali manifestano anche
gli stessi principi: a volte dominiamo l'altro individuo e a volte siamo dominati, a volte si da,
a volte si riceve.
Lo Yin e Yang è un concetto relativo e perciò ogni caratteristica di una persona deve essere
interpretata relativamente: p.es. una persona aggressiva con un carattere irascibile è
considerato di natura Yang a prescindere dal suo sesso. Una persona fredda, introversa,
passiva sarebbe considerata Yin, sempre indipendentemente dal sesso.
Costituzione Yang Costituzione Yin
Ossa grosse e corporatura robusta Ossa fini e corporatura fragile
Natura aggressiva Natura passiva
Carnagione rossastra Carnagione pallida
Facilmente irritabile, focosoSi arrabbia difficilmente, tendenza verso la paura, l'ansia e la melanconia
Testosterone dominante Basso di testosterone o estrogeno dominante
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Sessualmente aggressivo Sessualmente passivo
Le malattie tendono ad essere acute Le malattie tendono ad essere croniche
Nell'erborismo tonico si utilizza costantemente la Legge dello Yin e Yang e tutte le erbe
superiori sono categorizzate secondo lo Yin e Yang proprio per tentare di bilanciare le due
energie nell'individuo. Una persona che mostra una mancanza di Yin avrà maggiori
benefici con erbe ricche di Yin e viceversa per chi è povero di Yang. Alcune erbe sono
attivanti, seccano, riscaldano o anche bruciano di calore: queste sono di tipo yang. Le erbe
che nutrono, umidificano, raffredano o sono antinfiammatorie sono di tipo yin. Per stabilire
un fisiologia sana e bilanciata, una persona che è troppo yang dovrà incrementare i suoi
fluidi ed il sangue (yin), mentre la persona con le estremità fredde dovrà invigorire la
circolazione sanguigna (yang).
L’agitazione, l’ansia, l’insonnia indicano un eccesso di Yang. L'astenia, il desiderio di
dormire, la sonnolenza sono sintomi di eccesso di Yin. La secchezza a carico delle mucose,
come le congiuntive secche, la bocca secca, le feci secche e l’urina scarsa e densa indicano
l’eccesso di Yang. Ogni sintomo indicante un eccesso di umidità come in particolare
l’edema, i gonfiori, la lingua gonfia, le urine abbondanti e le feci di consistenza molle
indicano un eccesso di Yin. Se siamo nervosi, abbiamo movimenti veloci e parliamo
rapidamente abbiamo un eccesso di Yang. Se siamo tranquilli, con riflessi lenti, potremmo
avere un eccesso di Yin.
I sintomi delle malattie yang tendono ad essere acute, drammatiche e possono portare ad
una morte veloce, ma generalmente possono essere anche superate più facilmente. I
sintomi delle malattie yin sono quelle croniche, misteriose e difficili da guarire. Se abbiamo
una costituzione yang tendiamo a rischiare di più nella vita ed siamo più aggressivi ed
assertivi. Le persone yang vivono con ritmi incalzanti la vita, rischiando di bruciare le loro
riserve energetiche con un crollo psicofisico, oppure con una malattia acuta. Queste
persone dovrebbe consumare tonici yin, ma anche quelli yang vanno bene se consumati
con moderazione assieme a quelle yin. Visto che sono sempre necessarie entrambe le
energie (essendo connesse), le erbe yin e yang devono essere consumate da tutti.
Una persona più yin avrà una tendenza verso la passività e la cautela. È conscio della sua
fragilità ed evita i pericoli che instintivamente sa che possono nuocerli. Le persone yin
sembrano avere malattie meno gravi, ma essendo croniche, col tempo diventano
estremamente drenanti e debilitanti. Queste persone devono prendere entrambe le erbe,
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sia yin che yang. Le erbe yin riforniscono lo yin perduto, mentre vanno “inserite“ quelle
yang – “inserite“ perché assenti nella costituzione.
La maggioranza delle persone si trova bene consumando un miscuglio bilanciato di erbe
yin e yang, con una certa tendenza verso una direzione o l'altra, a secondo della
costituzione. Solo così potremo un giorno approdare alla salute radiante.
Il sistema dei Tre TesoriNella tradizione orientale esistono tre energie primarie nell'uomo, nella natura e nell'universo
che vengono chiamate i tre tesori, che sono lo Jing, il Qi (pronunciato “ci“) e lo Shen.
Immagine di www.longevitystrategist.com
Queste energie vengono chiamate tesori perchè rappresentano la base della nostra vita.
JingIl Jing è generalmente tradotto come Essenza ed è fondamentale per la vita. È la fonte più
profonda di energia nel corpo ed è associata alla nostra genetica. Nell'Oriente il Jing è
associato alla rigenerazione, alla longevità, alla giovinezza, alla vitalità a lungo termine,
all'energia mentale, ma anche come fonte di potere per il sistema riproduttivo e per
funzioni ottimali del sistema immunitario. L'energia Jing supporta anche il sistema
scheletrico, le funzioni renali e quelle sensoriali, soprattutto l'abilità di sentire (inteso con
l'orecchio). Il Jing è anche connesso al nostro coraggio ed alla potenza dietro la nostra
volontà personale.
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Il primo tesoro è praticamente l'energia che determina sia la lunghezza della nostra vita che
il livello di forza che avremo per realizzarci nel lavoro, a scuola, nello sport, ecc. Più Jing
avremo, più cose potremo realizzare nella vita. Durante la gestazione il Jing del feto
dipende dal Jing della madre (ed in parte del padre, confermato anche dalle ricerche di
Roberto Zamperini), ma dopo la nascita diventa il Jing originale (o prenatale) che
determina la potenza e lunghezza della vita del bimbo. Se vi ricordate, nella prefazione di
questo libro avevo scritto, che se per caso non riusciremo nel nostro intento (di recuperare i
capelli), almeno saremo i ponti verso un genere umano nuovi, con più conoscenze, con
maggiori possibilità di riuscita, grazie anche alla nostra eredità, al nostro impegno, ed ecco
quindi che rifornire il Jing, sia dalla parte del padre che dalla madre, prima che la donna
resti incinta, potrebbe essere di enorme importanza per l'evoluzione umana, poichè il Jing
originale influisce la vita del bambino finchè vive (aumentare le riserve originali purtroppo
al momento non è ancora possibile).
Il Jing viene immaganizzato nei Reni, che secondo la MTC, includono gli organi reproduttivi, il
cervello, lo scheletro e la corteccia surrenale. Il Jing è concentrato nello sperma e negli ovuli.
Quando il Jing viene completamente bruciato nei Reni dalle condizioni stressogene della vita,
l'unica salvezza è attingere al Jing originale, che se viene consumato pure quello, la vita si
accorcia tremendamente e la morte fisica bussa alla porta. Riempire e mantenere i Reni pieni di Jing è il primo obiettivo da raggiungere con le erbe toniche.
L'infiammazione e l'infiammazione cronica silente (killer), che abbiamo ampiamente trattato
nel libro, è una perdita costante di Jing, e forse è per questo che la medicina occidentale
collega l'infiammazione con la perdita di capelli (e con tante altre malattie), e che guarda
caso si sposa perfettamente anche con l'approccio della medicina orientale.
Normalmente coloro che hanno successo e che agiscono in maniera costante hanno una
buona quantità di Jing (secondo me è l'energia principale che manca a chi fa fatica ad
utilizzare con successo la tanto discussa “legge di attrazione“). L'energia Jing è consumata
dalla vita stessa, ma soprattutto dallo stress, dalla paura, dai comportamenti eccessivi,
dall'uso di droghe e alcol, e dal troppo lavoro. Fortunatamente questa energia può essere
rigenerata e riequilibrata con il consumo di alcune rare erbe toniche che contengono
questo tesoro.
Le erbe Jing sono divise in due categorie: i tonici Yin ed i tonici Yang. Alcune erbe Yin e
Yang possono essere usate singolarmente perchè sono bilanciate molto bene. Formulazioni
sofisticate sono state sviluppate nei secoli che riescono a costruire contemporaneamente sia
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l'energia Yin che quella Yang. Il segreto del ringiovanimento giace nella ricostruzione del
giusto equilibrio fra Yin e Yang.
Queste erbe toniche Yin e Yang tendono ad essere leggere e sono molto ben tollerate dalla
maggioranza di persone. Tutti abbiamo bisogno di una tonificazione Ying e Yang, quindi è
importante trovare un'appropriata combinazione. Alcuni tonici Yin e Yang sono quasi
universalmente tollerati ed usati da tutti.
Le erbe Yin sono profondamente nutrienti: ricostruiscono lo Yin spento e forniscono riserve
per usi futuri. Nutrono le ghiandole endocrine che diventano notevolmente consumate con
l'avanzare dell'età. Coloro a cui manca lo Yin tendono a sentirsi cronicamente stanchi,
tendono ad avere le occhiaie, dolori al fondo schiena, un rene debole e a mostrare segni di
invecchiamento precoce, inclusi la secchezza della pelle e rughe. Le erbe Yin Jing hanno
capacità rigenerative quindi sono considerate fondamentali per il ringiovanimento e per
porre le basi per una lunga vita.
Le erbe Yang Jing sono profondamente potenzianti e riescono a riaccendere il fuoco della
vita dov'è stato spento ed a rinvigorire l'energia a livelli molto profondi. Queste erbe sono
famose per le loro qualità ringiovanente e vengono usate per costruire l'energia sessuale, il
potere creativo, la volontà e la resistenza fisica. Da tenere presente che l'energia Yang
tende ad essere calda ed invigorente, quindi richiede lo Yin per mantenerla sotto controllo
ed in equilibrio; per questo motivo le erbe Yang devono essere sempre accompagnate dalle
erbe Yin, soprattutto per chi soffre di una mancanza di Yin. Quando si desidera utilizzare le
erbe Yang bisogna prima costruire lo Yin, finché i segni della sua mancanza non sono
svaniti: questo può richiedere del tempo.
Alcune persone potrebbero avere dei sintomi di calore o di secchezza e comunque essere
mancanti di Yang. È possibile essere mancanti sia di Yin che di Yang, ma di essere più
bisognosi di Yin. Questo caso viene chiamato come il “fuoco falso“, dove la persona fa
esperienza di calore, infiammazione, febbri leggere, vampate di calore, ecc. Queste
persone avranno certamente bisogno di consumare molte erbe Yin Jing, ma potrebbero
anche avere necessità di una piccola dose di erbe Yang Jing se manca loro la forza.
QI (o Chi)Questa è l'energia che si riceve dal respirare e dal mangiare. Viene consumata nell'arco
della giornata ed è quella che ci fare sentire stanchi, ma che è possibile rigenerare
abbastanza facilmente attraverso la respirazione profonda e un'adeguata nutrizione (cibo
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“vivo“). Quando inspiriamo riforniamo il corpo di Qi ed è il motivo per cui molti maestri
cinesi ed indiani meditano e praticano molti esercizi di respirazione.
Quando c'è sufficiente Qi il nostro cervello, l'intestino, il cuore e praticamente tutto il corpo
viene nutrito ed energizzato. Grazie al Qi possiamo vivere in uno stato di vitalità. Il Qi è
l'aspetto della vita che coinvolge l'azione, la funzione ed il pensiero; ci nutre e ci protegge.
Le erbe toniche Qi incrementano la nostra abilità di funzionare pienamente e di adattarci
come esseri umani. Anche il Qi è diviso in due categorie: i cosìdetti tonici Energia ed i tonici
Sangue. Entrambi sono importanti nel mantenimento della salute e della vitalità,
sostengono la nostra resistenza alla malattia e la nostra capacità di gestire lo stress.
I tonici Energia fortificano le funzioni digestive, respiratorie, immunitarie e sono
necessarie per la salute radiante. Queste erbe contribuiscono allo sviluppo dei muscoli e
rafforzano il sistema scheletrico. I tonici Sangue aiutano a costruire il sangue ed a nutrire
tutti i tessuti del corpo.
Solitamente nella MTC viene detto che gli uomini sono governati dal Qi (energia), mentre le
donne dal sangue. Questo significa che generalmente gli uomini beneficiano di più dal
consumo di tonici per l'energia, mentre le donna da quelli per il sangue, ma ciò non toglie
la necessità di entrambi i tonici per entrambi i sessi, perchè è sempre questione di trovare il
giusto equilibrio. Tutti dovrebbero consumare regolarmente una certa quantità di tonici
Energia e Sangue. La maggior parte di tonici per l'energia sono anche potenti erbe
adattogene, perciò hanno un duplice beneficio.
ShenQuesta energia ha a che fare con le nostre funzioni emotive e spirituali. Il nostro pensare,
la nostra percezione del mondo e le nostre abilità mentali sono direttamente connesse con
lo Shen. Ovviamente se ci sentiamo emotivamente ingolfati o squilibrati il nostro Shen
diminuirà. Se perdiamo il nostro equilibrio emotivo, l'ego e varie emozioni competono per
la dominanza e lo shen si ritira e diventa nascosto. La rabbia, l'egoismo, l'avidità, la
preoccupazione, il dolore, la frustrazione, la ricerca spasmodica del piacere nella vita, sono
tutti esempi di stati mentali che obbligano lo shen al ritiro. Quando lo shen è debole la
persona è comandata da emozioni e da passioni incontrollate, ed è schiava dei desideri del
corpo e dell'ego. Queste persone sono sempre alla ricerca di novità, di cambiamento e di
riempitivi, che non soddisfano il Cuore.
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Una persona con uno Shen pieno è calma e in pace, mentalmente forte e centrata,
consapevole, profondamente intelligente e felice. Chi è generoso, con un grande cuore e
gentile solitamente ha molta energia Shen.
Col passare dei secoli sono state scoperte alcune erbe che migliorano l'energia Shen.
Questi tonici generalmente creano una soffusa sensazione di calma e quando sono
combinati in un programma di consumo quotidiano di erbe, i tonici Shen donano profondi
effetti benefici al nostro stato mentale e fisico. Anche qui si trovano due sottocategorie di
tonici: quelli di apertura e quelli di stabilizzazione.
Dei tre tesori abbiamo imparato che quello più importante da salvaguardare è il Jing, ma
la seconda priorità in ordine di importanza è costruire la protezione. Lo scopo della
protezione è di raggiungere il livello della “salute oltre il pericolo“, dove si può ottenere la
salute radiante. Molte erbe toniche rafforzano, regolano o modulano il nostro sistema
immunitario, che rappresenta la nostra resistenza alle malattie, ai veleni ed allo stress della
vita. Un prodotto specifico per la protezione è il Supreme Protector, consigliato anche
durante i cambi di stagione oppure per chi è spesso soggetto a influenze, raffreddori,
malattie.
Riassumendo, queste erbe superiori possono essere catalogate come Jing (con le
sottocategorie Yin o Yang), Qi (con le sottocategorie Energia o Sangue) e Shen (con le
sottocategorie di apertura o di stabilizzazione). Non preoccupiamoci se ci sembra tutto
complesso, perchè le formulazioni di erbe toniche in vendita sono formulate tenendo già
conto di tutte queste sfumature/caratteristiche.
Quando sviluppiamo il Jing, riceviamo automaticamente una grande quantità di Qi.
Quando abbiamo una grande quantità di Qi, avremo anche un forte Shen, e così potremo
brillare sempre di più similmente ad un santo. Applicare il principio dei tre tesori è la più
alta forma di erborismo e in Oriente viene appunto chiamata “Erborismo Superiore“.
Una semplice e tradizionale analogia che aiuta a capire il concetto dei
Tre Tesori è quella di pensare alla vita a come una candela. La
sostanza della candela stessa è l'essenza fisica e a secondo della
qualità e della grandezza della candela possiamo aspettarci una
certa lunghezza di vita, perciò la candela simbolicamente
rappresenta il Jing. La fiamma è l'attività della candela, ovvero la
manifestazione dell'energia, che prima o poi consuma la candela. La
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fiamma rappresenta il Qi. La luce che emana dalla fiamma è lo scopo finale della candela.
Più grande è la candela, più grande è la luce. La luce è il simbolo dello Shen che è lo
spirito della candela.
La nostra vita è simile a quella di una candela. Geneticamente riceviamo in dono una certa
quantità di energia, ma quando si consuma il Jing, si muore. Lo scopo della erbe superiori
e di rigenerare il Jing ed il Qi e per stabilizzare il nostro corpo emotivo affinchè lo Shen
possa svilupparsi pienamente.
Se cerchiamo di tradurre questa analogia in un modo più psicologico–occidentale si
potrebbe dire che il Jing rappresenta l'energia delle nostre radici famigliari e terrene. Tutti i
traumi legati alla famiglia, agli antenati ed alla storia della nostra terra natia sono connessi
con il Jing. La radice di ogni cosa vivente rappresenta la fonte primaria di energia per
vivere nella dimensione fisica, quindi più è limitata, bloccata o inquinata, meno energia
Jing scorre, e quindi la nostra candela (corpo) è più debole, la resistenza fisica è più bassa,
ci sentiamo disorientati nella vita (senza una guida), l'energia sessuale è compromessa,
insicurezza, ansia e attacchi di panico incombono (perchè senza radicamento sufficiente
manca la sensazione di sicurezza e di protezione da “casa“), manca la forza per reggere lo
stress della vita e per realizzare i propri obiettivi, ecc.
Il Qi potrebbe invece essere la capacità di dare/ricevere, di prendere/lasciar andare e di
attraversare, reggere e stare nel qui e ora con tutta la gamma di emozioni che la vita ci
presenta ogni giorno. In un certo senso il Qi potrebbe essere il ponte fra Jing e Shen, quello
che tramite un respiro cronicamente contratto (per paura) spesso tiene sotto controllo il
Jing, che non può fluire liberamente verso l'alto, e quindi limita l'espansione della luce
dello Shen.
Lo Shen potrebbe essere la consapevolezza, l'amore, la saggezza che aumenta con la
conoscenza, con la meditazione e con la preghiera. Quando troviamo il coraggio, la
maturità ed il momento giusto per permettere al Jing di salire attraverso il Qi, accettando
ed attraversando le emozioni represse, perdonando con il cuore, e facendo salire questa
energia vitale, dalle nostre radici su fino al cuore, alla mente, al mondo dello Shen, e
finalmente qui si può trasformare in luce, in pace, in consapevolezza aumentata, in
saggezza e fino all'illuminazione. Una volta purificati, rafforzati e riempiti i canali energetici
fra Jing, Qi e Shen, l'energia della Vita può scorrere attraverso di noi con molte meno
resistenze, consumando meno il corpo (la candela) con stress e con l'insorgere di malattie.
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Nei secoli diverse erbe toniche hanno supportato la crescita di capelli e forse una delle erbe
superiori più riconosciute da sempre è la He Shou Wu. Le erbe aiutano nella produzione di
Sangue ricco di sostanze nutritive, bilanciano gli ormoni, ripristinano l'energia del Rene e
del Fegato, ed alimentano direttamente i follicoli capilliferi.
Nella MTC i capelli sono il riflesso dell'energia dei Reni, del Fegato e del Sangue, oltre che
di uno scompenso dei Tre Tesori e dello Yin e Yang. I sistemi energetici del Rene e del
Fegato influenzano fortemente gli ormoni, e come abbiamo già visto, gli squilibri ormonali
sono un problema centrale nella caduta dei capelli. Le condizioni dei follicoli possono
anche essere influenzate dalla tossicità del sangue (problema intestino e metalli pesanti): il
Fegato ed il Rene sono importanti organi di eliminazione di tossine. Oltre ad avere un
abbondante flusso di Qi e di Sangue allo scalpo, è vitale mantenere pieno di energia il
Rene, che è centrale per mantenere una testa piena di capelli. Un Rene svuotato porta a
molti sintomi fra cui alcuni come la perdita di capelli e la calvizia precoce, l'anemia, il calo
della libido, gambe deboli e dolenti, eiaculazioni notturne, lombalgie, infertilità e aborti
ripetuti, invecchiamento precoce e difficoltà di concentrazione. Come curiosità aggiungo
che l'apparizione precoce di capelli bianchi è anche connessa con una mancanza di
energia nel Rene.
Stanchezza surrenale e erbe adattogeneIn un capitolo precedente abbiamo parlato della stanchezza surrenale (SS) e dei suoi effetti
devastanti sull'equilibrio ormonale, e quindi sulla produzione della DHT e su tantissimi altri
aspetti della salute. In questa sede daremo un'interpretazione alla SS secondo la Medicina
Tradizionale Cinese (MTC) e vedremo come trattarla con le erbe medicinali.
Il principio su cui si basa la MTC è l'equilibrio tra Yin e Yang, ed il problema nasce propio
quando l'energia Qi e quella Yin o Yang Jing perdono le proporzioni giuste. Le surrenali
rappresentano l'elemento acqua e sono connesso con l'energia dei Reni (acqua =
emozioni). Come scopriremo successivamente nel capitolo „Programma Forza Sessuale“ i
Reni sono l'organo che più incide sulla lunghezza e sulla qualità della nostra vita. Essi
controllano l'energia Qi, il bilanciamento fra Yin e Yang, e proteggono le riserve di Jing.
In generale la SS è coniderata una carenza di Yang Jing, e nei casi più severi anche di una
mancanza di Yin Jing. Il Yang nei Reni è correlato al sistema nervoso simpatico ed alla
secrezione alla epinefrina ed alla norepinefrina (ormoni legati allo stress), quindi alle
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ghiandole surrenali, menre il Yin nei Reni appartiene al sistema nervoso parasimpatico ed
al rilascio del cortisolo, che in caso di SS avanzato è sempre basso. Lo Yang nei Reni
produce motivazione, energia per agire e necessita in continuazione dello Yin renale per
dosare gli effetti dello stress che l'azione produce. Quando lo stress è sotto controllo, o
quando soffriamo di una SS iniziale, la produzione di cortisolo è alta, e con le dovute cure
e precauzioni, si può tornare all'omeostasi ormonale con relativita facilità, mentre quando
siamo esausti, il cortisolo non „regge“ l'input continuo dello stress cronico, ed abbiamo
anche la carenza di Yin nei Reni.
I sintomi della carenza di Yang nei Reni sono: dolori e/o freddo alla schiena, ginocchia
fredde o deboli, intolleranza del freddo, viso pallido, impotenza o problemi di erezione,
eiaculazione precoce, stanchezza, edema nelle gambe, infertilità nelle donne, poco
appetito, leggera depressione, svogliatezza, feci molle, urinazione abbondante e chiara
oppure scarsa e chiara, bassa autostima, lingua pallida, pulsazioni deboli e profonde.
Per trattare la carenza di Yang nei Remi occorre scaldare, ovvero ridurre il consumo di
alimenti freddi come il gelato, bibite fredde, ed alimenti crudi comunque cibi che non
danno calore al corpo, e anzi possono inibire la capacità del corpo di riscaldarsi,
conumando semrpe più le riserve Yang. Anche i stimolanti come la caffeina, lo zucchero
bianco ed alimenti come la farina raffinata possono consumare uno Yang già debole nei
Reni.
I sintomi di carenza di Yin nei Reni è dolore nella parte lombare della schiena, debolezza
nelle gambe e nelle ginocchia, vertigine, giramenti di testa subito dopo essersi alzati dal
letto, costipazione, sudori notturni, insonnia, amenorrea e altri problemi mestruali, calore
eccessivo, incapacità di reggere il caldo, secchezza, segni cronici di infiammazione, gola
secca, viso rossiccio, ansia, intolleranza, acufeni, emissione notturna, pipì notturna nei
bambini, insicurezza.
Nel 2013 ho conosciuto i prodotti della Dragon Herbs di Ron Teeguarden, probabilmente
l'erborista della medicina cinese più rispettato e conosciuto degli Stati Uniti. La Dragon
Herbs offre una linea completa di formulazioni con erbe superiori che rigenerano i Tre
Tesori e mettono in equilibrio lo Yin e Yang. Le erbe di Ron Teeguarden non sono tutte
biologiche poichè gran parte di esse sono “oltre il biologico“, perchè vengono raccolte da
contadini o da persone locali di tutto il mondo che le vanno a raccogliere in mezzo al
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bosco, nei prati, nelle montagne quindi molte erbe non sono coltivate, bensì selvagge e per
fortuna lontane da zone inquinate, con un valore biologico ovviamente superiore al
biologico certificato.
In 40 anni di lavoro e di produzione di prodotti tonici, Ron ha conosciuto ed instaurato
rapporti di fiducia con persone e contadini di tutto il mondo grazie ai suoi innumerevoli
viaggi, quindi lui acquista sempre le erbe direttamente alla fonte senza alcuni intermediari
o grossisti. Le erbe toniche della Dragon Herbs provengono dai segunti paesi: Cina, Nord e
Sud America, Europa, Indonesia, Tibet, Bhutan, Africa, Nuova Zelanda, Corea, Giappone,
Mongolia, Russia e da quasi ogni regione del mondo (perfino da sotto gli oceani).
Nonostante abbia ordinato i prodotti per categorie con ampie descrizioni al fine di facilitare l'acquisto di prodotti della Dragon Herbs, offro a tutti i miei clienti una “Consulenza di Salute Radiante“ gratuita per email. Vi aiuterò nella scelta di un programma personalizzato di erbe superiori a seconda dei vostri sintomi/disagi per ripristinare l'equilibrio nel vostro corpo/mente/spirito.
Tenete presente che mediamente vengono suggeriti circa tre prodotti per coprire tutte le aree bisognose di aiuto (i tre tesori), ma si può tranquillamente usare solo un prodotto ed avere risultati. Tre prodotti che vengono quasi sempre proposti per la caduta di capelli sono il “He Shou Wu“, “Hair and Nails“ e “Shou Wu Formulation“.
Lo He Shou Wu rafforza e stabilizza il fondo schiena e le ginocchia. È usato per migliorare la libido, per aumentare il numero di spermatozoi e per rafforzare lo sperma e gli ovuli. È riconosciuto come antietà e per mantenere il colore originale dei capelli, spesso riducendo il numero di capelli grigi. Avendo potenti antiossidanti con una dolce azione antinfiammatoria nel fegato, può rischiarire gli occhi. La sua forza deriva dalla sua notevole capacità di purificare il fegato e reni, che di conseguenza purificano il sangue. He Shou Wu è molto ricco di zinco ed è specializzato nel rifornire i nostri Reni e corpo di Jing.
Nel He Shou Wu troviamo solamente il Polygonum multiflorum (chiamato anche Fo–Ti o appunto He Shou Wu o Ho Shou Wu) come ingrediente, ma questa sostanza è inserita anche nel Hair and Nails e nel Shou Wu Formulation, ma in dose più basse. Un buon abbinamento potrebbe essere il He Shou Wu con Hair and Nails, oppure con Shou Wu Formulation.
Il Hair and Nails è composto da erbe usate da migliaia di anni dalle famiglie reali per crescere capelli e unghie forti e luminose. Le erbe nutrono il sangue, perciò anche i follicoli dei capelli. Migliorano la circolazione sanguigna, particolarmente la microcircolazione fino
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ai capelli ed alle unghie. La formula rimuove tossine e stagnazione, ed aiuta a regolare le funzioni ormonali. È un ottimo antiossidante ed è considerato un eccellente tonico Yin Jing.
Lo Shou Wu Formulation è un tonico Jing per nutrire lo Yin nei Reni e per arricchire il sangue. Migliora l'adattabilità, l'energia sessuale e mentale, rafforza la schiena e le ginocchia, rafforza i capelli, costruisce sangue e sperma negli uomini ed aumenta la fertilità nelle donne. Tonifica lo Yin Jing ed il Qi. Ha eccezionali proprietà antietà ed è il prodotto più comune per trattare l'eiaculazione precoce.
Un suggerimento specifico per il nostro recupero dei capelli: chi tende ad essere ansioso, pauroso, insicuro, tende a sudare esageratamente ed è molto attivo mentalmente, significa che non ha le proprie radici piantate per terra e
probabilmente soffre di stanchezza surrenale, quindi prima deve intensamente rifornirsi di Yin, perchè essa radica la nostra energia ed aiuta a crea calma, stabilità interiore e centratura.
I due migliori prodotti in assoluto per rifornirci di energia Yin è il Primal Yin Replenisher e il Rehmannia Six, mentre i due migliori per recuperare l'energia Yang sono Buddha's Yang e Super Yang Jing Drops. Se scopriamo di essere carenti in entrambe le energie, si possono assumere contemporaneamente un prodotto specifico per ogni energia.
Altre erbe adattogene altamente consigliate in caso di stanchezza surrenale e per lo stress in generale sono la Ashwagandha, Ginseng Siberiano , Radice di Liquirizia e la Rhodiola, che aiutano le surrenali a reggere lo stress. Anche i prodotti inseriti nella sezione „Stanchezza Surrenale“ nel negozio Fitoplus potrebbero essere indicati.
IMPORTANTE: chi soffre di stanchezza surrenale grave dovrebbe farsi una cura assieme ad un integratore per il supporto surrenale (Adrenavive), altrimenti rischia di avere delle reazioni paradossali in cui l'erba, invece di rilassare e sostenere, crea l'effetto opposto. Da notare che chi soffre di stanchezza surrenale, di problemi tiroidei o di una seria intossicazione generale (fegato, colon, ecc), potrebbe aver bisogno di più tempo per sentire gli effetti delle erbe adattogene, o addirittura dovrà risolvere il suo problema a monte, poiché i prodotti della Dragon Herbs lavorano sullo stato di salute attuale e lo armonizza e/o lo porta ad un nuovo, più „alto“, livello di energia e di funzionamento, ma non curano le malattie, e non possono fare miracoli. Chi pratica lo sport o chi gode di un buon stato di salute sentirà i maggiori benefici, ed avranno bisogno di meno tempo per raggiungere la
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salute radiante.
Dosaggi:
In generale vanno seguiti i dosaggi suggeriti dalla Dragon Herbs, ma si possono assumere dosi minori o più grandi, esattamente come aveva fatto Ron Teeguarden, fondatore della Dragon Herbs, che dopo aver bruciato le sue riserve energetiche all'università, aveva consumato 3 bottigliette (tinture) di erbe adattogene in una sola settimana! Alla fine dei sette giorni era completamente rigenerato e da quel momento in poi decise di studiare e di dedicarsi al mondo delle erbe toniche.
Chi pesa di più e pratica molto sport spesso usa dosi più elevate di erbe adattogene, mentre le persone più minute e fragili a volte consumano meno della dose raccomandata. Nella maggioranza delle formule Dragon Herbs si possono prendere fino a 15 capsule al giorno (5 capsule x 3 volte al giorno).
Alla fine ricordiamoci che ci sono cinque cose da tenere in considerazione nella scelta dei prodotti Dragon Herbs:
• prendere prodotti a secondo della nostra costituzione (più Yin o più Yang) e dei nostri disagi fisici e psicologici**;
• dare priorità n°1 al rifornimento dello Jing***;
• dare priorità n°2 alla protezione (sistema immunitario);
• sviluppare/sostenere anche lo Qi e lo Shen;
• ricordarsi dell'importanza dell'alimentazione ricca e varia di nutrienti e/o dell'uso di integratori biologici, altrimenti rischiamo di limitare i benefici delle erbe superiori.
** esistono casi di perdita di capelli quando una persona ha livelli bassissimi di energia Yin (stanchezza surrenale), quindi dedicarsi al suo rifornimento sarà un passo essenziale.
***in tutti i casi di alopecia siamo carenti di Yin Jing, Yang Jing o di entrambi, ma nel caso della calvizie esistono alcuni individui con un buon livello di Jing e perdono lo stesso capelli. Questo perchè probabilmente hanno troppo Yang Jing. In questo caso è importante prendere molto più Yin Jing rispetto al Yang Jing.
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Una Molecola Ionica Naturale che fa la Differenza….ovvero l'acido fulvico, l'ultimo super ingrediente trattato in questo libro per supportare una
maggiore ricrescita di capelli, e molto altro.
li acidi fulvici sono un sottoprodotto di microorganismi trovati nell'humus, un
componente organico di qualsiasi terreno fertile, che ha la potente abilità di
trasferire i nutrienti essenziali dalla terra alle piante tramite le radici. Questi acidi
sono costituiti da un metabolita giallo prodotto da certi funghi. Dopo la morte di certe
piante e di animali, alcuni funghi aiutano nella decomposizione, e i composti biologici
diventano parte della stessa terra. Questo processo vitale è uno dei modi efficaci e geniali
che la Natura usa per far girare il cerchio della vita.
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Quando le piante assorbono alti livelli di acido fulvico, le loro
normali reazioni biochimiche a livello cellulare si velocizzano e
diventano più veloci ed efficaci; pure gli enzimi nella pianta
dimostrano di avere un incremento di attività. Le cellule della
pianta diventano più permeabili e permettono ad una più
grande quantità di nutrienti di entrare nelle cellule.
Quando l'acido fulvico viene dissolto nell'acqua, anche l'acqua riesce ad essere meglio
assorbita dalla cellula. Questo è benefico sia per le piante che per gli animali perchè
promuovono un'idratazione bilanciata e permettono al corpo di espellere sostanze tossiche.
Negli umani l'acido fulvico incrementa la capacità cellulare di espellere metalli tossici ed il
ferro in eccesso; si aggrega e si lega a ioni metallici positivi (dannosi) nel corpo e vengono
poi eliminati tramite le feci e l'urina.
Prima di passarvi i numerosi benefici dell'acido fulvico dobbiamo capire bene la sua
importanza: se vogliamo utilizzare efficacemente i minerali nel nostro corpo dobbiamo
prima convertirli dal loro stato colloidale o metallico ad uno microscopico subcolloidale o
ionizzato. Grazie a questa conversione realizzata dall'acido fulvico il corpo può assorbire
un'elevata quantità di nutrienti che normalmenti perdiamo durante i normali processi
digestivi e metabolici. (l'acido fulvico ha uno scopo simile alla procedura di fermentazione
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di cui abbiamo già parlato.)
Ecco perché è estremamente importante consumare un acido fulvico biologico insieme al
proprio integratore multivitaminico o multiminerale.
Riporto tutti i benefici dell'acido fulvico che ho preso dal seguente sito:
L'acido fulvico, una molecola ionica naturale, si sta rapidamente riconoscendo come uno
degli elementi chiave in molte scoperte scientifiche del 21 ° secolo.
Si tratta di uno dei più importanti fattori per l'inversione e la prevenzione delle malattie,
nonché per il mantenimento della buona salute. La natura ha reso l'acido fulvico
abbondantemente ottenibile, ma come molte cose, l'uomo ha interferito con il processo
vitale e non è più disponibile in quantità sufficienti negli alimenti che mangiamo.
È necessario fornire il vostro corpo con questo elemento essenziale attraverso la
supplementazione.
Che cosa fa l'acido fulvico nel corpo?La molecola dell'acido fulvico prepara i nutrienti ad interagire tra di loro. Quando l'acido
fulvico è presente nel corpo, i nutrienti vengono disciolti nella forma ionica più semplice e
scompaiono nella struttura dell'acido fulvico.
La maggior parte dei benefici che riceviamo dai nutrienti sono dovuti a causa della loro
reazione co–fattore gli uni con gli altri.
L'acido fulvico rende tutte le sostanze nutritive più assorbibili.Rende le vitamine e i minerali elementari (metallici e minerali a base di argilla) attraverso il
trattamento (raffinazione, purificazione, combinazione e ri–raffinazione) più assorbibili in
forme organiche e ioniche che sono facilmente trasportate dentro e attraverso le membrane
cellulari.
Una volta che i nutrienti sono sciolti e complessati dall'elettrolita acido fulvico, diventano
bio–chimicamente reattivi, bio–disponibili, mobili e facilmente assorbibili.
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In breve, questo significa avere un beneficio più grande da tutte le sostanze nutritive,
qualunque sia la fonte, quando l'acido fulvico è presente.
L'acido fulvico trasporta le sostanze nutritive proprio dentro le cellule.
Può trasportare molte volte il suo peso in sostanze nutritive e di elementi disciolti. E' così
potente che un' unica molecola è in grado di trasportare 60 o più minerali e oligoelementi
nelle cellule.
L'acido fulvico rende più permeabili le membrane cellulari,così che i nutrienti possono entrare più facilmente nella cellula, così come permette alle
sostanze di scarto di lasciare la cellula più prontamente.
Uno dei più grandi vantaggi dell' acido fulvico è che l'assorbimento è notevolmente alta
rispetto alla sola tradizionale tavoletta di integratori.
Come con qualsiasi sostanza nutritiva o integrale, l'unico modo in cui il tuo corpo può
beneficiarne, consiste nel suo buon grado di assorbimento. L' a.fulvico rafforza questo
processo.
L' a.fulvico aumenta l'assorbimento di ossigeno e riduce l'acidità
Distrugge rapidamente l' acido nei fluidi corporei, il che aiuta ad aumentare la quantità di
ossigeno nel sangue. La mancanza di ossigeno nel sangue è un importante fattore di
acidità.
L'eccesso di acidità del corpo è associato praticamente con tutte le malattie degenerative,
tra cui il cancro, malattie cardiovascolari, l'osteoporosi, l'artrite, i calcoli renali, carie,
disturbi del sonno, disturbi depressivi, e molto altro ancora.
L' a.fulvico cambia il modello di metabolismo dei carboidrati.Intensifica anche il metabolismo delle proteine, e ha dimostrato di stimolare il sistema
immunitario.
L' a.fulvico migliora la produzione di enzimi.La ricerca ha dimostrato che migliora le reazioni enzimatiche nelle cellule e produce la
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massima stimolazione nella produzione di enzimi. Gli enzimi sono responsabili di oltre 300
complesse reazioni nel corpo. Essi sono la forza vitale dietro le vitamine e minerali. Una
carenza di enzimi digestivi può overstressare il sistema digerente, portando al
malassorbimento di sostanze nutritive.
L' a.f. è il più potente raccoglitore naturale di radicali liberi ed antiossidante noti alla scienza ad oggi.
I radicali liberi circolano in tutto il corpo, danneggiando tessuti e rendendo le cellule
sensibili alle infezioni, le malattie, o, peggio, alle mutazioni che causano il cancro.
L'a.f. si lega a questi radicali liberi, trasformandoli in sostanze organiche, utilizzabili, o se la
cellula è troppo danneggiata, viene lavata fuori dal corpo.
E' un potente detossinatore.Ha la capacità di complessare e rimuovere metalli pesanti tossici e altre sostanze inquinanti
dal corpo. Può o modificarli in composti utilizzabili o eliminarli come rifiuti. Disintossica da
inquinanti, compresi i diserbanti, elementi radioattivi, e metalli tossici, legandosi a tali
sostanze e spingendole fuori dal corpo, se non è possibile convertirli.
Ha proprietà antibioticheAnche se non è un antibiotico in senso tecnico della parola, come lo sono i farmaci per questo
scopo, il suo effetto antibiotico è comparabile alla potenza della penicillina in pari piccole
quantità. A differenza di antibiotici, l'a.f. può essere utilizzato indefinitamente senza creare
ceppi resistenti come succede con gli antibiotici, che sono un problemi comune con i farmaci.
Le persone con stili di vita e abitudini alimentari sani, che prendono l'a.f. su una base
consistente, riferiscono che essi raramente hanno un raffreddore o l'influenza, e che
soffrono molto poco di allergie.
Un ampio numero di studi dimostra che gli estratti umici, in particolare l'a.f., sono efficaci e
sicuri nell' uccidere il virus HIV. In realtà, una società farmaceutica ha brevettato un farmaco
a base di estratti umici che purifica il sangue per le trasfusioni, uccidendo il virus HIV, senza
danneggiare le cellule del sangue.
Particolarmente piacevole per i genitori di bambini asmatici è il potente e di effetto
immediato che la terapia con l'a.f. produce.
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Una nuova ricerca del Dott. David L. Hahn di Dean Medical Center, Madison, Wisconsin,
mostra che in pazienti asmatici sono stati trovati elevati livelli di anticorpi anti–Chlamydia
per polmonite, che sembra essere un denominatore comune tra le persone affette da asma.
Studi di istituto ospedaliero dimostrano che gli estratti umici (a.f. e minerali derivati da
vegetali) sono più efficaci rispetto a quelli convenzionali di terapia per l'asma, i virus del
tratto respiratorio, retrovirus, virus influenzali e anche il comune raffreddore.
L'a.f. ha la funzione di equilibrare e stimolare tutte le cellule vitali e attivare le proprietà biologiche con cui entra in contatto.
Poiché l'acido fulvico porta sia una carica negativa che una carica positiva, energizza le
cellule, e può comportarsi come un elettrone donatore o accettore, a seconda delle
necessità.
Se la singola cellule è riportata al suo normale equilibrio chimico e potenziale elettrico,
abbiamo dato vita alla cellula, dove normalmente sarebbero morte e disgregate.
Che cosa succede se le cellule energizzate appartengono ad un fegato, un cuore o una
tiroide?
Tali organi potrebbero avere il potenziale di funzionare al massimo delle prestazioni. Gli
scienziati credono che la malattia è accresciuta, oggi, perché le persone sono carenti di
acido fulvico e dei minerali, oligoelementi e delle sostanze nutritive che esso contiene.
Non bisogna confondere i minerali dell'a.f. con i minerali colloidali...
Si può avere familiarità con il termine "minerali colloidali". In realtà, le molecole minerali
colloidali sono troppo grandi per passare facilmente attraverso le membrane delle cellule e,
quindi, offrono prestazioni limitate. E 'importante fare questa distinzione quando si acquista
un prodotto o un minerale, o potreste perdere l'enorme beneficio dell'acido fulvico.
Gli scienziati hanno scoperto che l'a.fulvico è l'elemento che rende i minerali riassorbibili,
che dà la possibilità di avere un drammatico impatto su tutti i tipi di malattie e problemi di
salute che ci affliggono oggi.
Anche se non è pubblicizzato come un prodotto per la perdita di peso, un grande vantaggio collaterale è che molte persone riportano
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di perdere l'eccesso di peso dopo aver iniziato a prendere l'acido fulvico.
Il peso corporeo si bilancia naturalmente perché l'a.f. aiuta a correggere squilibri chimici e
ormonali, assiste il corretto metabolismo del cibo e diminuisce le voglie in seguito a
deficienza di minerali. Quando si verificano questi cambiamenti, molte persone non hanno
il desiderio di mangiare tanto e non hanno bisogno di pane, pasta, dolci.
Maggiori informazioni sull'accumulo di metalli pesanti...
Perché i minerali dell'a.fulvico sono organici, non si depositano nei tessuti del corpo, come
fanno i minerali metallici e a base di argilla.
Quando vengono presentati come complessi biologici, le cellule hanno la capacità di
accettare o rifiutare i minerali, tra cui l'alluminio, piombo, arsenico, mercurio, ecc, a loro
discrezione.
Quando l'acido fulvico non è presente ci si dovrebbe seriamente preoccupare per accumuli
di sostanze tossiche provenienti da qualsiasi fonte.
Da dove proviene l'acido fulvico?L'acido fulvico è stato creato da attività microbica alle radici delle piante. La sua funzione è
quella di sciogliere e convertire le molecole di minerali metallici e a base di argilla che sono
nel suolo, in una forma che sia utilizzabile da piante, animali e persone.
Una volta che i minerali sono sciolti, le piante assumono attraverso le loro radici, la potente
sostanza fulvica che è carica di minerali disciolti e oligoelementi.
Supplementi ricchi in acido fulvico provengono da antichi depositi di lussureggianti foreste
di piante che sono stati sepolti milioni di anni fa dagli agenti chimici prima, pesticidi e altre
sostanze nocive esistite successivamente.
La forza dell'ac.fulvico dei prodotti minerali derivati da piante dipende dalla concentrazione di acido fulvico alla sua fonte. Il contenuto di a.f. varia da deposito a deposito simile al modo in cui i variano i minerali nelle riserve di tutto il mondo.
L'acido fulvico non è più facilmente disponibile nelle piante di oggi.
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A causa delle attuali pratiche agricole l'uso di prodotti chimici e pesticidi uccide i microrganismi che creano l'acido fulvico, l'essenziale naturale processo di conversione di minerali metallici e argillosi a una forma che è utilizzabile da parte delle piante è in maniera sostanziale interrotto.
Quando i microrganismi per l'acido fulvico nel suolo sono distrutti, le piante non sono in grado di prendere i metalli traccia e minerali argillosi dalle loro radici.
I minerali rimangono nella loro forma originale –inorganica– presente nel suolo, e le nostre piante diventano carenti di minerali.
Per complicare le cose, il contenuto minerale del nostro suolo di oggi è estremamente basso. Le terre di colvitazione sono state soprasfruttate e i minerali non sono stati
sostituiti nel modo in cui la natura prevede. Anche gli alimenti biologici possono essere carenti a causa dei nostri suoli depauperati. Gli scienziati temono che questo potrebbe essere la premessa drammatica per l'aumento dei problemi di salute che affligge la nostra società "deprivata e affamata di acido fulvico".
Gli alimenti con alto contenuto di a.f. sono molto difficili da ottenere, il che rende essenziale che si integri con la nostra dieta questa molecola.
Personalmente uso come integratore di acido fulvico il Shilajit, un raro tonico della Dragon Herbs raccolto da abitanti locali della parte sud–ovest del monte Himalaya fino alle Heaven Mountains (Monti del Paradiso, luogo totalmente incontaminato). Il Shilajit è reputato da molti noti erboristi come il più importante tonico naturale dell'Ayurveda (il sistema tradizionale indiano per la salute). In sanscrito Shilajit significa "conquistatore delle montagne e distruttore di debolezza." È composto da una forma di humus che è stato compresso dalle rocce per migliaia di anni, quindi è estremamente ricco di minerali derivati dalle piante (fra 70 e 85 minerali complessi ed oligoelementi). Il Shilajit è anche incredibilmente ricco di nutrienti, antiossidanti, aminoacidi e di proprietà antibatteriche, antivirali e antifungine.
Il maggior componente del Shilajit è l'acido fulvico dell'Himalaya e contiene almeno il 50%
di acidi fulvici, ma offre anche molti altri benefici:
• Tonico Jing – tonifica gli organi sessuali, migliora l'energia ed il vigore sessuale
(tradizionalmente era considerato un afrodisiaco), tonifica la prostata e previene la
“perdita” del jing (eiaculazione precoce)***
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• Tonico Qi – migliora l'energia ed elimina la fatica
• Tonico Shen – migliora la potenza spirituale
• Ha ottime proprietà antinfiammatorie
• Tonifica e protegge il tratto urinario (è un leggero diuretico)
• È un leggero vasodilatatore
• Aiuta a regolare le funzioni mestruali
• Rafforza il sistema immunitario
• Purifica e tonifica i polmoni
• Aiuta nel recupero dalla malattia o in caso di lesioni/ferite
*** la Dragon Herbs offre anche altri prodotti più specifici per problemi di erezione o
sessuali in generale.
Viste le eccezionali proprietà dello Shilajit, l'abbiamo incluso nel nostro programma “Forza
Capelli”.
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Le Cause Ereditarie e Come Invertirlea calvizie è in molti casi una condizione genetica che si tramanda di generazione in
generazione e che tendenzialmente colpisce un numero maggiore di uomini rispetto
alle donne. Ma cos'è successo nel passato, ovvero, cos'è successo ai nostri antenati
che hanno rovinato o peggiorato la nostra genetica? LLa genetica implica qualcosa di fisso e predeterminato, ma questo probabilmente vale solo
per le caratteristiche generali che ereditiamo dai nostri genitori come un paio di occhi, due
mani, un cuore e così via. Nove volte su dieci ereditiamo però anche gli stessi schemi
mentali e le stesse malattie. Anche questo è un caso di genetica e di blocchi
intergenerazionali, o forse sarebbe adatto anche dire di epigenetica?
Il noto biologo Bruce Lipton descrive questa nuova scienza, chiamata epigenetica, nel suo
libro "La Biologia delle Credenze“. L'epigenetica è la scienza che mostra che i geni non si
auto–controllano, ma sono controllati dall'ambiente. Fino alla scoperta dell'epigenetica, si
credeva che il nucleo di una cellula, contenente il DNA, fosse il "cervello" della cellula
stessa, del tutto necessario per il suo funzionamento. Di fatto, come hanno scoperto Lipton
ed altri, le cellule possono vivere e funzionare molto bene anche dopo che i loro nuclei
sono stati asportati. Il vero "cervello" della cellula è la sua membrana, che reagisce e
risponde alle influenze esterne, adattandosi dinamicamente ad un ambiente in perpetuo
cambiamento. Che cosa significa questo per noi, un insieme di cellule chiamati esseri
umani? Man mano che incrociamo le diverse influenze ambientali, siamo noi a suggerire ai
nostri geni cosa fare, di solito inconsciamente.
Bruce Lipton spiega:“Il controllo epigenetico è come un lettore che può leggere l’impronta
originaria e ristrutturarla per produrne qualcosa di diverso. Ed ecco come un singolo gene può
essere usato per creare molti prodotti proteici differenti. Non è stato il gene che ha prodotto
ciascuna proteina, è stato il controllo epigenetico che l’ha fatto, e questo è il feedback diretto
dall’ambiente. Ci allontana da quel meccanismo che dice che siamo solo macchine.“
Cosa significa questo nel nostro caso? Che crediamo di perdere capelli? Non
esattamente. Personalmente credo che arriviamo successivamente a questa credenza
dopo che abbiamo appurato di perderli, e quindi la paura costante di diventare calvi ci
ha costruito la credenza di perderli (che in verità è una resistenza, ovvero non vogliamo
accettare di perderli).
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Purtroppo al momento non possiamo dire che se risolviamo la paura, ci ricresceranno tutti i
capelli: la faccenda sembra più complessa. L'aspetto più importante dell'epigenetica nel
caso dei capelli, è che se riusciamo a fare del nostro meglio per cambiare le nostre
credenze, possiamo migliorare il nostro retaggio genetico (anche per avere capelli più
abbondanti), e offrire ai nostri figli una migliore “partenza“, e quindi garantire un futuro
migliore per tutti sulla terra (non solo in tema di apparenze ed estetica).
Infatti, quando iniziamo a mangiare cibi che vanno contro le nostre credenze (no troppe
uova, no troppi grassi, no tante calorie, no carne, no latte crudo, ecc.), non stiamo solo
modificando il nostro metabolismo, ma ci stiamo confrontando con i nostri condizionamenti
e li modifichiamo col passare di ogni goloso boccone. Il ritrovato o rinnovato benessere
percepito con un metabolismo accelerato ci donerà pensieri ed emozioni positive che
rafforzeranno nuove credenze che supporteranno ed arricchiranno il nostro bagaglio
genetico. E se per caso, con questo piccolo esempio, passiamo questo modo di vivere
l'alimentazione anche ai nostri figli, con le generazioni future si potranno migliorare molti
aspetti, creando così un genero umano più sano, bello, entusiasta, saggio e pieno di capelli.
Oggi l'epigenetica ci fa riflettere su molte cose, come p.es. la grande responsabilità che
abbiamo quando scegliamo di volere un bambino. Spesso il bambino viene voluto per
conformarsi alla società, per riempire un vuoto emotivo, per salvare un matrimonio, o
semplicemente lo vogliamo perché siamo innamorati, ma ancora troppo immaturi a livello
interiore per poterlo crescere bene. Se poi pensiamo ai casi dove magari la sera o la
settimana prima del concepimento la coppia si è ubriacata, oppure se in famiglia si fuma,
per non parlare dei pensieri e delle emozioni negative alimentati dai genitori durante la
gestazione, la situazione è tutt'altro che rosea. Tutto questo purtroppo trasmette al feto tutta
una serie di predisposizioni e di schemi non sempre positivi, ma sicuramente in parte
evitabili. Uno dei modi più semplici ed immediati per modificare questa situazione consiste
nel liberarsi almeno in parte di tutte queste idee contradittorie sull'alimentazione, guarire le
nostri parti più traumatizzate, ed iniziare ad ascoltare seriamente il corpo.
Riprendere in mano la propria vita, la salute (e quella dei nostri capelli), significa anche
cambiare interiormente, e credo che seguire i segnali del corpo sia più indicato o saggio
rispetto ad ascoltare teorie alimentari, che col tempo rischiano di diventare più delle
convinzioni sconnesse con quello che il corpo comunica, e soprattutto con il subconscio
assieme a tutti i suoi pensieri limitanti non ancora riconosciuti. Approfondiremo ancora
questi aspetti con un capitolo alla fine del libro dedicato al mondo interno ed alla visione
olistica sull'alimentazione e sulla perdita di capelli, ma ora vediamo cosa ha scoperto finora
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la scienza ufficiale riguardo alla genetica ed al famoso DNA.
Lo scienziato Gregg Braden, nel suo libro “Matrix Divina“, descrive tre affascinanti
esperimenti su come viene influenzato il DNA e come trasmette le sue informazioni alle
cellule. I biologi quantistici russi, Vladimir Poponin e Peter Garaiev, hanno svuotato un
cilindro di vetro eliminando tutta l'aria e al suo posto hanno inserito un piccolo numero di
fotoni (particelle di luce) sparse casualmente. Dopodiché hanno introdotto alcuni campioni
di DNA ed hanno osservato che i fotoni hanno assunto la conformazione identica alla
spirale del DNA (si sono specchiati). La vera sorpresa è arrivata quando hanno rimosso il
DNA dal cilindro, perchè imprevedibilmente i fotoni hanno mantenuto la loro
conformazione a spirale. Questo fenomeno è stato denominato "effetto fantasma del DNA"
come dimostrazione che il collegamento (e l'influenza) fra la vita e la materia continua a
sussistere anche dopo la separazione, esattamente come potrebbe esistere dopo la
separazione da un genitore, nonno o qualsiasi antenato deceduto.
In un altro esperimento è stato dimostrato che le emozioni esercitano un'influenza diretta
sul funzionamento delle cellule del DNA. L'Esercito Americano ha prelevato un campione
di DNA da un volontario. Il volontario venne poi messo in una stanza e sottoposto ad una
stimolazione emozionale mostrandogli una serie di filmati. Sia il donatore che il suo DNA
sono stati monitorati ed il risultato ha rivelato che ai " picchi emotivi " dell'uno
corrispondevano identiche risposte dell'altro nello stesso esatto momento. L'esperimento è
stato ripetuto portando la distanza fra donatore e DNA fino a 50 km ed il risultato è rimasto
identico. Anche questo esperimento sembrerebbe confermare la possibilità che gli antenati,
anche se vissuti centinaia di anni prima di noi, potrebbero ancora influenzare il nostro DNA
con il loro bagaglio emotivo non risolto.
Nel terzo esperimento, condotto dall'Institute of HeartMath, un gruppo di persone
addestrate a generare emozioni intenzionalmente, hanno mandato sentimenti come amore,
compassione, apprezzamento, ecc. ad alcuni campioni di DNA in vitro, che in risposta sono
diventati più rilassati e lunghi. Quando le emozioni provate sono state rabbia, paura,
frustrazione e stress, il DNA si è invece contratto.
Questo esperimento con i sentimenti positivi è stato poi testato su pazienti HIV–positivi dove
hanno generato una risposta immunitaria 300.000 più forte che senza quei sentimenti. I
ricercatori dell'HeartMath ci hanno quindi mostrato che le emozioni umane hanno un
influsso diretto su DNA e potrebbero nel nostro caso darci un'ulteriore conferma, che se
riusciamo a modificare le emozioni negative bloccate dei nostri antenati, riusciamo a
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modificare il nostro DNA, e con un po' di fortuna, forse anche la predisposizione genetica
dei nostri capelli.
Il vincitore del premio Nobel per la medicina nel 2008, il dott. Luc Montagnier, dichiara che
il DNA può inviare “matrici elettromagnetiche“ di sè stesso verso cellule e fluidi, che poi
possono essere utilizzate dagli enzimi per creare copie del DNA originale. Questo, secondo
il medico, equivale al teletrasporto quantico .
La succursale russa del Progetto Genoma Umano, supervisionato dal dott. Pjotr Garjajev,
ha scoperto le capacità linguistiche e psichiche del cosìdetto DNA spazzatura, inaugurando
una rivalutazione del genoma umano in termini di parole, di onde genetiche e di
grammatica spirituale.
Secondo le ricerche degli scienziati russi, il codice genetico segue le stesse regole del
linguaggio umano; modulando certi schemi di frequenze sonore su un raggio laser,
riescono a influenzare la frequenza del DNA e la sua informazione genetica. La parte più
interessante della loro ricerca è la scoperta che l'uso delle parole funziona con la stessa
efficacia del raggio laser. L'uomo può letteralmente riprogrammare la sua matrice genetica
attraverso le parole, ed ecco perchè nel capitolo sull'albero genealogico abbiamo suggerito
l'uso di preghiere e di invocazioni per la guarigione.
Quindi chi comanda la cellula? La membrana cellulare con l'epigenetica, il DNA cellulare
oppure la Cellula Madre? Ovviamente nella mia posizione non posso dare una risposta
scientifica, ma posso solo dedurre o proporre delle teorie basandomi sulle scoperte
scientifiche finora menzionate. Credo che la cellula venga influenzata sia dal mondo
esterno (epigenetica), sia dal mondo interno (Cellula Madre). Lavorando sul nostro albero
genealogico dovrebbe produrre effetti e cambiamenti nella Cellula Madre, e lavorando sul
nostro rapporto col mondo esterno tramite la guarigione delle nostre paure, delle credenze
limitanti e di blocchi vari causati in questa vita produciamo degli effetti nel campo della
epigenetica.
Per riassumere tutto in maniera molto più semplice ed essenziale, alla fine dobbiamo
lavorare su di noi, dobbiamo ridurre il nostro ego, il nostro dolore ed affrontare le nostre
paure ed il nostro odio, e molto spesso per farlo dobbiamo chiedere un aiuto professionale.
La guarigione dell'albero genealogico e dei traumi vissuti in questa vita (soprattutto
nell'infanzia) per invertire le cause ereditarie della calvizie rappresentano una parte incisiva
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e profonda della nostra sofferenza psichica, emotiva e fisica. Prima si inizia a lavorare su
questi aspetti ancestrali e personali, più possibilità abbiamo di mantenerci la chioma e di
riattivare una ricrescita.
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L'Attivazione Naturale delle Cellule Staminali
ella prima parte del libro avevo promesso di inserire un capitolo con
un'azzardato ed innovativo modo per tentare la ricrescita dei follicoli in stato
dormiente (significa quasi morto, ma ancora recuperabile), che è lo stato più
comune dei follicoli anche in chi è già predominantemente calvo.
NLa ricerca sulle cellule staminali per la cura dell'alopecia androgenetica è stata al centro
dell'attenzione del mondo scientifico da alcuni decenni. Le cellule staminali sono capaci di
riprodursi e di trasformarsi in molteplici tipi di cellule diverse. Oggi è ormai noto che le
cellule staminali sono presenti in molti più tessuti ed organi rispetto a come si pensava una
volta, e queste cellule possono sviluppare ancora una maggiore varietà di altre cellule
rispetto a quanto ipotizzato prima. Lo studio fatto nella University of Pennsylvania School of
Medicine nel 2004, ha dimostrato di poter isolare cellule staminali responsabili per la
ricrescita follicolare. Tutto sembrava molto promettente ed è stato pubblicato su tutte le
riviste scientifiche, ma a tutt'oggi questa scoperta non si è trasformata in una cura.
La parte che ci interessa di più per il nostro esperimento riguarda le cellule staminali come
generatori di una cellula “intermedia“ prima che si trasformi e differenzi in un altro stato
cellulare; questa cellula intermedia si chiama cellula precursore o progenitrice. Uno studio
più recente pubblicato nel Journal of Clinical Investigation, da un gruppo di ricercatori
guidato dal dott. George Cotsarelis, direttore del Department of Dermatology at the
University of Pennsylvania School of Medicine, ha scoperto che le cellule staminali giocano
un ruolo importante nel processo della alopecia androgenetica. Il dott. Cotsarelis scopre
che sia le aree calve che quelle con capelli hanno lo stesso numero di cellule staminali,
però le aree con capelli avevano più cellule progenitrici47. Questo implica che c'è un
problema nella conversione delle cellule staminali in cellule progenitrici in chi soffre di
calvizie. In sostanza, lo studio conclude che se ci fosse la possibilità di stimolare queste
cellule staminali per trasformarle in cellule progenitrici, forse si potrebbe riattivare la
crescita dei capelli anche nelle aree calve. Questo capitolo si azzarderà di offrire un mezzo
47 http://www.uphs.upenn.edu/news/News_Releases/2011/01/male-pattern-balding-stem-cell-inactivation/
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per tentare di sollecitare o facilitare la trasformazione in cellule progenitrici.
Immagine di www.innovitaresearch.org
Un modo per tentare di sollecitare o facilitare la trasformazione in cellule progenitrici ci
viene in aiuto dal passato, precisamente dal più grande scienziato della storia: Nikola
Tesla. Tesla è il padre di una quantità impressionante di invenzioni fondamentali della
modernità – dalla radio al transistor, dal radar ai raggi X, dall'altoparlante all'energia
idroelettrica, dalla corrente alternata alla radioastronomia.
Egli fu finanziato da JP Morgan per fornire energia elettrica, ma quando Morgan scoprì che
Tesla aveva scoperto un modo di fornire energia elettrica in forma illimitata e gratuita a
tutto il mondo, il finanziamento fu immediatamente bloccato e la fama dell'inventore
distrutta a livello sociale.
L'invenzione di Tesla che ci interessa particolarmente è la sua bobina o il Tesla Coil. Questa
bobina è il cuore di uno speciale strumento chiamato il “Dispositivo del Raggio Viola“ che
quasi ogni dottore negli Stati Uniti usava per curare i propri pazienti fino agli anni 50,
quindi per oltre 30 anni. La notizia più incredibile è che in quegli anni il dispositivo veniva
pubblicizzato anche per la ricrescita dei capelli ed era pure approvato dalla FDA (Food and
Drug Administration, un ente di vigilanza sui prodotti di carattere medico e sanitario che
vengono approvati ed commercializzati negli Stati Uniti)!
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Il dispositivo è un generatore di particelle ad alta frequenza, alto voltaggio ed a basso
amperaggio che si basa sulla famosa bobina di Tesla. Tutt'oggi viene usata nel mondo in
alcuni centri cosmetici per curare problemi di pelle, ma il vero ritorno sui mercati del
dispositivo era negli anni 80 quando la si iniziava ad usare per giochi erotici, ed è tutt'oggi
il motivo principale per cui lo si vende, ma della cura dei capelli non si parla quasi più.
Il Dispositivo del Raggio Viola emette alte frequenze (10.000 – 50.000 Hz) con un
amperaggio basso (0.035 amp), ed è proprio l'amperaggio basso che lo rende
estremamente sicuro. L'apparecchio ha dimostrato di migliorare sensibilmente la
circolazione sanguigna, incrementare la produzione di collagene e di elastina, eliminare
tossine e batteri nocivi, incoraggiare il drenaggio linfatico, esfoliare le cellule morte e
assistere nell'assorbimento dei prodotti applicati sulla pelle.
Il dispositivo lavora in congiunzione di un elettrodo di vetro che può essere di varie misure e
forme. Questi elettrodi servono per trattare diverse parti del corpo. Appena sfioriamo la
pelle, una leggera corrente ad alta frequenza passa attraversa l'elettrodo pieno del gas al
neon o all'argon, che successivamente causa l'emissione di un'energia calmante
dall'elettrodo di vetro in forma di una radiazione di colore arancio o viola. Gli elettrodi del
dispositivo possono irradiare un colore rosso–arancione (gas al neon) o viola (gas
all'argon) ed entrambi funzionano bene. Quando Nikola Tesla si inventò il dispositivo ad
alta frequenza usava il gas all'argon, ma oggi sembra che il gas al neon non solo duri di
più, ma che sia migliore per attivare la microcircolazione e per combattere le rughe.
Quando viene applicato sulla pelle si percepisce una sensazione di “zapping“ elettrico.
La stimolazione ad alta frequenza carica un'infusione di molecole ricche di ossigeno
(ozono) nella pelle che puliscono, massaggiano, stimolano la circolazione sanguigna,
dilatano i capillari in superficie, aiutano il drenaggio linfatico e promuovono un generale
senso di benessere e di calma. Non suona come l'apparecchio perfetto per il nostro cuoio
capelluto? L'ossigeno ci serve per trattare l'ipossia cutanea, il sangue ci serve per il
nutrimento dei follicoli ed il drenaggio per l'eliminazione delle tossine, tutte condizioni ideali
per un'eventuale attivazione di un follicolo dormiente.
La corrente ad alta frequenza lavora sulla tonificazione della pelle, causando l'arrivo di un'onda di sangue fresca ed un parziale riscaldamento del tessuto. Questa funzione causa una naturale contrazione dei capillari sotto la cute e di piccoli gruppi di muscoli. La dilatazione dei capillari allontana le tossine, mentre le cellule epiteliali si godono il banchetto di nutrienti e di ossigeno. La stimolazione a livello cellulare della corrente ad alta
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frequenza e l'emissione di ozono sono il motivo per cui il raggio viola genera tali miglioramenti. (Non confondiamo il raggio viola con le radiazioni ultraviolette UV.)
L’ozonoterapia viene oggi frequentemente usata per diverse patologie ed in diversi modi perché ha un’azione antibatterica, antifunghicida, antivirale ed antinfiammatoria. Infatti il Dispositivo del Raggio Viola aiuta nella disinfiammazione dello scalpo e nella riduzione del sebo, dei brufoli e di disturbi vari della pelle. Chi desidera approfondire l'argomento può leggere un ebook gratuito in inglese (inizia a pagina 200).
Il raggio viola diffonde la capacità di guarigione dell'elettricità nel corpo senza produrre dolore. Basta inserirlo nella presa di corrente ed usarlo su qualsiasi parte del corpo (non interno) tranne che sugli occhi. Non c'è posto sul corpo che non avrebbe bisogno di sangue ossigenato fresco, soprattutto i nostri capelli. Qui si può vedere un brevissimo video dimostrativo.
Istruzioni per l'uso: usare il dispositivo almeno 5 minuti due volte al giorno e non superare mai i 10 minuti. Muovere gli elettrodi in movimenti circolari sullo
scalpo, sia sulle zona diradate che sulla zona dove massaggiamo i muscoli contratti sullo scalpo. Ovviamente daremo leggermente più attenzione alle parti diradate o calve, ma NON rimanere fissi su un punto perché potrebbe bruciare.
Iniziare sempre con il settaggio più basso, e col tempo aumentare la frequenza ascoltando il proprio corpo. Alla fine della sessione, togliere gli elettrodi dall'apparecchio – è veramente semplice.
Sicurezza durante l'uso:
1. non usare in presenza di malattie cardiache o di pacemaker;
2. non usare nella vicinanza di apparecchi elettronici, cellulare compresi;
3. non usare sugli occhi o vicino agli occhi;
4. non usare in gravidanza;
5. evitare l'uso dopo l'applicazione di prodotti con AHA o acido glicolico;
6. evitare contatto con capillari scoppiati, vene varicose e aree con la rosacea;
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7. togliersi la gioielleria prima dell'uso;
8. non usare vicino a fonti di acqua o all'esterno.
Al dispositivo bisogna aggiungere alla spesa l'elettrodo adatto per i capelli, che è quello
simile ad un pettine (in inglese “the bent rake“). Il costo è impegnativo (attorno ai 400€), ma il rendimento è eccezionale e chi vuole seriamente recuperare i propri capelli, deve
prima o poi mettere in conto questo acquisto. Esistono anche altri dispositivi simili che
costano meno di 100 dollari su eBay, ma non sono neanche lontanamente così efficaci.
Ovviamente si possono acquistare anche altri elettrodi per trattare altre parti del corpo; è
molto usato per prevenire l'invecchiamento della pelle e per molti altri trattamenti, ma
soprattutto per ravvivare i rapporti sessuali.
(al momento acquistabile solo negli USA – se volete comprarlo senza problemi di tasse
d'importazione, ritardi doganali ed alte spese postali, noi della Fitoplus lo inizieremo a
vendere a breve. Se interessati, fateci sapere via email, grazie!)
Invece chi ha un budget ridotto oppure desidera ancora incrementare l'effetto del raggio viola, esistono due strumenti: il più conosciuto dermaroller ed il Micro Ringiovanitore. Entrambi sono dispositivi studiati per massimizzare la penetrazione e l'efficacia dei vari prodotti ad uso topico esterno contro l'alopecia androgenetica ed usano microaghi per stimolare la circolazione sanguigna per incoraggiare la produzione di collagene, la proteina naturale della pelle. Questi prodotti fino a poco tempo fa erano a disposizione soltanto dei dermatologi e/o dei tricologi.
I rulli a microaghi vengono usati per un'esteso numero di problemi di pelle: riduce le rughe, l'acne e le cicatrici chirurgiche, aiuta con le smagliature, riduce la cellulite, combatte la calvizie e migliora l'aspetto generale della pelle.
Come dicevamo, i dermaroller ed il Micro Ringiovanitore incoraggiano la produzione di collagene e stimolano la riparazione della pelle creando microscopici traumi sui strati superficiali della pelle. L'estremamente leggero “danno“ obbliga i capillari sanguigni ed alla pelle di ringiovanire a causa della produzione forzata di collagene e di elastina per la riparazione.
Il risultato sorprendente è correlato al recente lavoro pionieristico pubblicato dal Dr. George
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Cotsarelis of Pennsylvania University, che aveva scoperto che quando la pelle è ferita, le cellule dell'epidermide acquisiscono le proprietà delle cellule staminali e generano nuovi follicoli capaci di produrre capelli.
Il Micro Ringiovanitore
Personalmente consiglio l'uso del Micro Ringiovanitore perchè non perfora la pelle come
succede con il dermaroller. A causa di questa leggera perforazione della pelle con il
dermaroller siamo obbligati a fare una manutenzione quotidiana con alcol o con altre
sostanze simili per non incorrere ad eventuali infezioni batteriche.
Il Micro Ringiovanitore è completamente non invasivo e non perfora la pelle. Non serve
disinfettare la pelle prima dell'uso oppure applicare lozioni lenitive per aiutare la pelle a
guarire.
Il dermaroller ha mediamente 192 microaghi in acciaio chirurgico, mentre il Micro
Ringiovanitore ha 490 micropuntine per un'azione più dolce e non invasiva. Il rullo ha due
tipi di aghi: uno di rame l'altro di ferro. Alcune puntine di ferro sono placcate di zinco,
mentre alcune puntine di rame sono placcate di argento. Come risultato ben quattro metalli
diversi entrano in contatto con la pelle e permettono la manifestazione di un processo
benefico chiamato elettroforesi, un beneficio unico che il dermaroller non offre.
Le puntine, avendo una carica diversa fra di loro, producono corrente galvanica (flusso
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unidirezionale di carica elettrica) nei punti di contatto con la pelle, che stimola le cellule ed
il sangue alla riparazione. I metalli presenti, invece, grazie all'elettroforesi sopperiscono le
eventuali mancanze metalliche nel follicolo. L'elettroforesi è una procedura in cui le
molecole sono “mosse“ attraverso la pelle dalla corrente elettrica. Le punte degli aghetti
agiscono come elettrodi e quando entrano in contatto con la pelle, la corrente galvanica
attraversa i strati più profondi della pelle dove avvengono le reazioni biochimiche. Il sangue
si avvicina alla superficie della pelle, ma non entra mai in contatto con le puntine. Il Micro
Ringiovanitore non contiene nickel ed incrementa l'assorbimento dei topici di circa 5 volte.
Allora in che modo il raggio viola ed il Micro Ringiovanitore possono attivare la
trasformazione delle cellule staminali in cellule progenitrici? Sinceramente, non lo
sappiamo per certo, e non sappiamo nemmeno se effettivamente lo fa, ma sicuramente il
suo uso produce le condizioni migliori per permettere ad un follicolo dormiente di riattivarsi
e di ritornare un capello normale, almeno come dimostrano le ricerche del dott. Cotsarelis
e come abbiamo scoperto sull'uso del raggio viola in passato. Ovviamente, se abbiniamo
l'uso di questi due strumenti con tutti i suggerimenti del nostro libro, soprattutto in
abbinamento con la lozione capelli Crown, le possibilità di successo aumentano nel nostro
esperimento, ma solo gli anni a venire potranno dimostrare se questa intuizione un po'
azzardata abbia qualche validità o meno.
Restando sempre in tema di cellule staminali, desidero chiudere il capitolo solamente con la
segnalazione di un trattamento di medicina rigenerativa chiamato bSBS, che sembra
l'evoluzione della più conosciuta terapia PRP (Plasma Ricco di Piastrine).
Non avendo sperimentato personalmente il trattamento, posso solo suggerire di leggere tutti i
commenti sul bSBS nel forum Ieson, e nel caso decidiate di sperimentare questa cura, fatelo
solo dopo aver applicato per almeno 4 mesi il nostro Programma Forza Capelli (possibilmente
quello Avanzato) e dopo aver risolto eventuali problemi di ansia o insonnia (stress cronico) con
il Metodo NatAliash. Questo perché il trattamento bSBS non funziona con tutti nella stessa
maniera (diversi clienti sono rimasti molto delusi dai risultati), indicando quindi dei fattori
sabotatori individuali, probabilmente discussi in questo libro, e che forse potrebbero essere
risolti o diminuiti con il nostro programma prima della sessione di bSBS.
Se vi chiedo: “Investireste i vostri soldi in un seme impiantato su un terreno asciutto, duro e
intossicato oppure in un prato rigoglioso, verde e pieno di vita?“
In altre parole, se disintossichiamo e riattiviamo al massimo lo scalpo, i follicoli, se
nutriamo il corpo con sostanze pro–capelli riducendo l'infiammazione (sistema
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immunitario), se rigeneriamo il nostro Jing con erbe adattogene ed esercizi idonei, e
guariamo la radice dell'ansia, ecc., rendendo il nostro cuoio capelluto come appunto un
prato pieno di vita, la nostra probabilità di successo con il bSBS dovrebbe essere migliore.
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Il Metodo NatAliash
e siete arrivati fino a questo capitolo senza saltare alcuna sezione del libro,
innanzitutto vi faccio i complimenti, perché sono consapevole della vastità e della
complessità dei contenuti, che per una persona media, non specializzata in questo
settore, può essere a momenti veramente impegnativo e confusionale.
SCredo che grazie allo sforzo che avete fatto, potrete meglio comprendere il Metodo
NatAliash che rappresenta forse l'apice di tutto il libro, dove tutte le conoscenze (o quasi)
finora apprese convergono in tre semplici esercizi che si possono praticare da soli a casa.
Sicuramente c'è bisogno di motivazione, sia per trovare il tempo per praticarli, sia per
ricordarsi di praticarli, ma se avete letto e compreso i punti essenziali del libro come la
guarigione dell'intestino, la rigenerazione dell'energia Jing, la disintossicazione degli organi
interni, la guarigione dei traumi dell'infanzia e la riduzione dello stress cronico che causa la
stanchezza surrenale, sono certo che non esiterete ad intuire la fondamentale importanza
dell'applicazione del Metodo NatAliash.
Come funziona il Metodo NatAliash?Prima di rispondere, vi voglio spiegare un po' le mie esperienze professionali da counselor.
Per chi non lo sapesse, il counselor è una sorta di psicologo che facilita la comunicazione
fra le nostre parti del mondo interno, ovvero mette p.es. in comunicazione la parte emotiva
con la parte mentale, oppure si potrebbe anche dire, che il counselor facilita la
decodificazione di quello che sta realmente succedendo nella psiche.
Dal 1999 ho iniziato a dedicarmi con passione e sacrificio al mondo della psicologia e della spiritualità. Nel primo periodo (anni) non avevo altro per la testa e persi addirittura interesse nell'uscire con amici, praticare lo sport e tante altre attività che reputavo tempo perso. Come succede a tutti in questi cammini interiori, avevo attraversato un lungo periodo “new age“ o da spiritualoide, in cui giudicavo le cose materiali come un ostacolo o un nemico per la mia evoluzione spirituale.
Per anni ero poco radicato per terra, ma per fortuna i voli pindarici verso l'alto finivano sempre con dei dolorosi tonfi in cui soffrivo, soffrivo moltissimo, soprattutto emotivamente. Grazie a queste cadute, sono riuscito a maturare nel tempo e a radicarmi sempre di più nel
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corpo, nel mondo e con la vita mondana, stando sempre attento a non perdere troppo la connessione con il mio profondo richiamo spirituale. E forse è proprio grazie a questo nuovo equilibrio che ho potuto far nascere questo libro.
Fino alla fine del 2012 facevo il counselor nel mio studio privato ed ho aiutato forse centinaia di persone a consapevolezzare i propri lati nascosti, le parti dolorose e gli autosabotaggi, e per poterlo fare ho dovuto ovviamente studiare. Ho finito la scuola quadriennale di Gestalt Counselling a Trieste e durante quei anni ho approfondito ed applicato anche un sacco di altre tecniche, al di fuori della scuola, le cosìdette “tecniche psicoenergetiche“, dai nomi più svariati come la EFT, il Metodo Sedona, la BSFF, la TAT, il Theta Healing, il Dialogo delle Voci, Shen Qi, Ho'oponopono ed altre tecniche di cui purtroppo non ricordo più i nomi.
Ad un certo punto della mia vita, intorno al 2010, ho smesso di ingurgitare tecniche su tecniche, ed ho anche smesso di studiare e cercare con ansia la soluzione definitiva, o la radice della radice di tutta la sofferenza umana. Mi sono sentito ingolfato e insoddisfatto delle risposte che scoprivo, fino al punto di sospendere e poi chiudere tutti i miei siti web (ne avevo cinque) e di ritirarmi dall'internet per quasi un anno....e credo che questa fosse una delle migliori scelte che abbia mai fatto in vita mia.
Ho deciso di ritirarmi soprattutto perché avevo io stesso delle cose irrisolte; c'erano degli ostacoli che nonostante una vastità di tecniche a disposizione non riuscivo a risolvere. Questo disagio mi limitava nel lavoro con le persone e ancora di più fisicamente ed emotivamente nella vita privata.
Durante il periodo di ritiro ho potuto dedicarmi totalmente a me stesso e ho iniziato ad ascoltare il mio intuito, il mio Sè (la nostra essenza spirituale o la nostra vera identità individuale), che attraverso molti lavori interiori, spesso notturni, camminando su e giù per il soggiorno, mi ha guidato piano piano verso una maggiore chiarezza e verso la soluzione dei miei problemi, che erano soprattutto di natura stressogena.
La domanda più frequente che mi ponevo ripetutamente era:
“Perché dopo ogni lavoro interiore apparentamente efficace al momento, poi risultavo essere sempre al punto di partenza?“
A dire il vero non ero sempre al punto di partenza, perchè dopo ogni esperienza ero più
arricchito di conoscenza e di consapevolezza, ma in sostanza il risultato finale non si
modificava granché.
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Dopo un infinito numero di notti rimasto sveglio (nel mio caso ho notato che nel buio della
notte ho più facile accesso alle intuizioni) e dopo aver sperimentato molte tecniche inventate
di sana pianta, sono arrivato ad un punto di svolta. Per farla breve, ho iniziato a lavorare
sull'amigdala.
Solitamente, nel campo della psicoterapia e nel campo della psicoenergetica, si tende a
lavorare su diversi punti che si potrebbero riassumere in generale forse così:
• rivivere il dolore del trauma, attraversarlo, perdonare e lasciarlo andare;
• modificare le credenze limitanti negative;
• comprendere una situazione a livello mentale (consapevolizzare) e poi elaborarlo
lentamente nel tempo (maturazione).
Personalmente ho provato tutte e tre le strade sopramenzionate (ed anche altre legate a vite
passate, ecc.), ma non sono mai riuscito a ridurre o eliminare l'ansia o l'inquitudine che
sfociava spesso in insonnia. Nonostante avessi sviluppato un considerevole livello di
consapevolezza ed accumulato molte esperienze considerate come mistiche o di
“presenza“, sistematicamente tornavo a scivolare in periodi di ansia acuta e di insonnia
(ansia e insonnia insieme sono secondo me i peggiori nemici dei capelli e anche della salute
in generale). Credo di aver pianto quasi un centinaio di volte per scopi terapeutici, ho
riattraversato i dolori più grandi della mia vita passata e ho perdonato con tutto il cuore
aperto chi reputavo mi avesse fatto del male (me incluso). Ho anche sciolto un nodo con un
antenato di cinque generazioni fa (almeno secondo la terapeuta americana linkata nel
capitolo “La Guarigione dell'Albero Genealogico“), che ebbe un blocco ed una vita simile
alla mia, ma niente.
Una notte mi arriva l'intuizione di parlare con la mia amigdala come se fosse una parte di
me, un essere cosciente, e avevo deciso di farle una sorta di sessione di counseling con
quello che è poi diventato un metodo estremamente efficace, ovvero una tecnica che ora è
parte integrante del Metodo NatAliash.
Inoltre, il dott. David Barlow del Boston Center for Anxiety and Related Disorders aveva
dichiarato nella rivista Newsweek del 24. febbraio 2003, che è possibile parlare con
l'amigdala, quindi evidentemente questa mia intuizione aveva già girato il mondo parecchie
volte prima di giungere a me.
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Perché proprio l'amigdala?
Per capire il perché dobbiamo prima conoscerla meglio dal punto di vista medico.
L'amigdala è un nucleo di sostanza grigia alla base del cervello, appartenente al sistema
limbico: sono due, uno per emisfero, in tutto grande come una noce. Essa è cruciale per
certe emozioni negative, soprattutto la paura e per la nota reazione istintiva del “combatti
o fuggi“, ma può anche contribuire ad una maggiore creatività ed intelligenza. Il dott.
Richard J. Davidson, direttore del Laboratory for Affective Neuroscience e del W. M. Keck
Laboratory for Functional Brain Imaging and Behavior all'University of Wisconsin nel
Madison, Stati Uniti, ha studiato questa zona cerebrale e le sue interazioni fisiche dal 1999.
Nella sua ricerca scopre che l'amigdala gioca un ruolo chiave nell'attivazione emotiva, mentre la parte della corteccia prefrontale gestisce la sua regolazione. In questo
articolo potete anche leggere di una donna con l'amigdala danneggiata senza alcuna
reazione fisiologica alle paure di qualsiasi natura, denotando quindi l'importante ruolo
dell'amigdala nell'attivazione emozionale negativa.
L'amigdala, l'ippocampo (una lunga struttura proprio dietro l'amigdala che sembra
responsabile della memoria) e i lobi frontali sono tutti estesamente connessi con il corpo, in
maniera particolare con il sistema immunitario, col sistema endocrino che regola gli ormoni e con il sistema nervoso autonomo che regola il battito cardiaco, la pressione
sanguigna e molte altre funzioni. Vi ricordo l'importanza degli ormoni legato ai nostri
capelli e alla nostra salute in generale.
Il cervello gestice un complesso sistema di circuiti di feedback coinvolti nella reazione allo
stress e al trauma. Secondo gli scienziati questo processo inizia con la reale o percepita
minaccia di vita che attiva i centri superiori di ragionamento nel cervello. La corteccia
reagisce mandando un messaggio all'amigdala, che è il principale mediatore delle risposte
di tipo stressogeno. Successivamente (ovviamente il tutto il millesimi di secondi) l'amigdala
libera l'ormone di rilascio della corticotropina (CRH) per stimolare il tronco cerebrale che
attiva il sistema nervoso simpatico attraverso il midollo dorsale. Questo innesca il rilascio
dell'epinefrina e dei glucocorticoidi dalle ghiandole surrenali locate sopra i reni. Questi due
ormoni agiscono sui muscoli, sul cuore e sui polmoni per preparare il corpo alla reazione
“combatti o fuggi“.
Quando lo stress diventa cronico si soffre della cosìdetta stanchezza surrenale (come nel
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mio caso e nel caso di tutti quelli che vivono costantemente con una leggera o pesante
ansia, con attacchi di panico, con l'insonnia, con una libido indebolita o con molti altri
disagi), ed i glucocorticoidi inducono il punto blu (un nucleo situato nel tronco encefalico) a
rilasciare altra epinefrina che spinge l'amigdala a produrre altro CRH e altri ormoni dello
stress creando un'escalation senza fine.
Nella mia ricerca ho scoperto che il motivo per cui non c'era mai una fine alla mia ansia
era proprio perché non avevo mai direttamente affrontato l'amigdala. Per forza, quasi
nessuno lo praticava finora.
Secondo le mie osservazioni ed esperienze personali, l'amigdala è un centro che partecipa
a tutte le nostre difese dell'ego o del nostro carattere. Visto che tutti i caratteri sono costruiti
con la funzione di proteggerci da una situazione di pericolo o di dolore, credo che quasi
tutti abbiano in parte un'amigdala cronicamente attivata.
Qualcuno ha come reazione ansia o attacchi di panico, ma un altro potrebbe essere troppo
geloso, irascibile, violento o fobico. Probabilmente anche i caratteri molto forti hanno
un'amigdala che teme p.es. la debolezza, perchè la vive come un pericolo di vita. I caratteri
perfezionisti idem: l'amigdala teme di essere giudicata, e così via all'infinito.
Sostanzialmente la differenza di approccio con l'amigdala ed il Metodo NatAliash è che qui
non andiamo a curare o eliminare la causa del trauma o della paura nel modo classico
con dei tuffi emotivi nel passato o con delle profonde analisi mentali, bensì andiamo a
spegnere o calmare direttamente colei che attiva i nostri traumi in maniera istintiva e
protettiva: l'amigdala. Quindi con il Metodo NatAliash il trauma non sparisce, bensì non viene più attivato, perché l'amigdala si sente rassicurata e calmata, e non percepisce più
il mondo esterno come un pericolo (tranne ovviamente le situazioni di pericolo reale!). Il
risultato finale è che ci si sente più in pace con sè stessi e con il mondo, e lo stress viene
ridotto al minimo, cosa fondamentale per i nostri capelli e per la nostra salute.
Vediamo ora meglio come viene ridotto questo stress soprattutto attraverso il sistema
nervoso autonomo, e cos'altro dobbiamo conoscere e fare per migliorare ancora di più i
nostri risultati.
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Il sistema nervoso si divide in:
1. sistema nervoso centrale (encefalo + midollo spinale)
2. sistema nervoso periferico (nervi cranici + nervi spinali)
Il sistema nervoso periferico si divide a sua volta in somatico e vegetativo (o autonomo).
Il sistema nervoso autonomo quindi si divide in simpatico e parasimpatico. Entrambi sono
responsabili di una vasta gamma di reazioni non volantarie che si muovono in due
direzioni complementari: inibitorio l'uno ed eccitatorio l'altro.
Immagine di http://mente–attiva.blogspot.com
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In altre parole il sistema nervoso simpatico (SNS) ha la funzione di mobilitare le risorse
energetiche nel caso di situazioni di pericolo o emergenza, esso induce per esempio una
serie di risposte fisiche tra cui:
• aumento delle contrazioni cardiache;
• aumento della pressione;
• dilatazione delle pupille;
• inibizione della produzione di saliva;
• secrezione eccessiva delle ghiandole lacrimali;
• inibisce la digestione;
• induce la ghiandola surrenale a produrre adrenalina.
Il ruolo del SNS è quindi di stimolare funzioni corporee che causano un incremento sia
della frequenza cardiaca e della gittata cardiaca (il volume di sangue che i due ventricoli
riescono ad espellere in un minuto) del cuore, sia della costrizione dei vasi sanguigni.
Questo è quello che succede quando l'amigdala suona l'allarme “combatti o fuggi“ (nella
reazione dell'amigdala è anche compresa l'immobilità, ovvero il stare contratti e fermi, tipica
situazione in chi ha difficoltà a sentire le proprie emozioni perchè ormai troppo raffreddate,
ghiacciate o contratte) e siamo poi pronti per affrontare di petto il pericolo o scappare per
salvarci la pelle. Questo riflesso potrebbe essere raffigurato come il pedale
dell'acceleratore.
In contrasto c'è il SNP (sistema nervoso parasimpatico) che serve a calmare il sistema e per
“lasciar andare“. Quando il pericolo è passato (reale o falso che sia), il SNP riduce la
frequenza cardiaca, la gittata cardiaca e dilata i vasi sanguigni. Questo a livello
raffigurativo assomiglia di più ai freni dell'auto. Sfortunatamente il SNP è spesso
compromesso nelle persone ansiose ed il SNS solitamente diventa predominante, creando
uno grave squilibrio nervoso, e quindi tonnellate di stress.
Il nervo vago o il X paio di nervi cranici, costituisce l'asse portante del SNP ed è quello che
ci interessa di più.
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La ricerca scientifica ha scoperto che il neurotrasmettitore acetilcolina agisce come un freno
sull'infiammazione nel corpo48. Stimolando il nervo vago manda l'acetilcolina attraverso
tutto il corpo producendo non solo rilassamento, ma anche spegne l'infiammazione, nemico
acerriamo dei nostri capelli. Inoltre l'acetilcolina è anche responsabile per le nostre capacità
mnemoniche e di apprendimento, quindi di conseguenza è difficile studiare o guarire se
siamo cronicamente stressati, ovvero se abbiamo l'amigdala sempre attivata (stanchezza
surrenale).
Il nervo vago è il decimo nervo craniale nel nostro corpo ed è un nervo molto lungo che
corre dall'ipotalamo nel cervello, al petto, nel diaframma e dentro i nostri intestini. Si
avvolge attorno al nostro cuore e al centro Hara (sotto l'ombelico) e il plesso solare
(3°chakra) – aree tradizionalmente considerate come centro di forza e di intuizione. Nel mio
caso, avendo l'amigdala sempre attiva, nel centro Hara sentivo spesso come un pugno
molto duro, soprattutto nelle fasi acute di ansia o quando ero a digiuno per più di 24 ore.
In condizioni normali il nervo vago attiva il
sistema nervoso parasimpatico, che gestisce la
nostra risposta di rilassamento e di
conseguenza ci aiuta a controllare la salute
delle nostre cellule immunitarie, dei nostri
organi e tessuti e addirittura delle cellule
staminali (questa potrebbe essere un motivo
per cui delle persone rimangono deluse
quando cercano di attivare le cellule staminali
con terapie costose).
Il 20% delle fibre del nervo vago controllano
gli organi che mantengono funzionante il
nostro corpo in maniera autonoma (cuore,
digestione, respiro, ghiandole). Il restante 80%
delle fibre mandano informazioni dall'intestino
al cervello attraverso il cervello enterico di cui abbiamo ampiamento discusso. In definitiva i
due cervelli, il cranico e l'enterico, sono connessi dal nervo vago, e se il nervo vago è
“stressato“ dall'amigdala, si potrebbe intuire la connessione emozionale per cui si infiamma
l'intestino. Del resto, come si vede dall'immagine sopra, il nervo vago è connesso con tutti
48 Pavlov, V.A., and K.J. Tracey. 2005. The cholinergic anti-inflammatory pathway. Brain Behav Immun 19
(6):493-99.
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gli organi vitali, quindo è logico capire l'importanza di un suo equilibrio.
Uno dei compiti chiave del nervo vago è di “resettarci“ dopo che il segnale d'allarme
dell'amigdala è stato spento. Il nervo poi comunica al resto del corpo che il pericolo è
passato, e che tutti gli organi interni possono tornare al normale lavoro di routine o di
guarigione/disintossicazione. Qui diventa anche evidente quanto sia importante disintossicare i nostri organi interni a livello fisico, ma anche di ridurre la stimolazione dell'amigdala, altrimenti saremo costretti a disintossicarci senza fine e senza mai un risultato soddisfacente.
La ricerca scientifica ha connesso il nervo vago al miglioramento della neurogenesi (la
creazione di nuove cellule neuronali) e ad un incrementato fattore neurotrofico derivato dal
cervello (BDNF). Il BDNF è simile ad un fantastico “supercibo“ per le cellule del nostro
cervello; aiutano a riparare il tessuto cerebrale e nella rigenerazione di tutto il corpo49.
Diversi ricercatori hanno scoperto che la crescita delle cellule staminali è direttamente
connessa all'attività del nervo vago. Attivando il nervo vago possiamo stimolare le cellule
staminali a produrre nuove cellule e addirittura per riparare e ricostruire i nostri organi.
Potrebbe valere anche per i nostri capelli?
Per noi quello che conta ricordare è che se viviamo in uno stato di stress continuo, il nostro
corpo non può disintossicarsi fino in fondo e non può guarire dall'infiammazione, dalla
calvizie, dall'eiaculazione precoce, dalla depressione, dall'insonnia, dall'essere qui e ora e
da tanti altri malanni. Gli ormoni che vengono innescati dallo stress, ovvero da
un'amigdala iperattivata, bloccano la risposta di guarigione e di riposo nel corpo.
Fortunatamente esistono diversi modi per attivare il nervo vago per rafforzare la risposta di
rilassamento, e quando si stimola correttamente il nervo vago possiamo:
• attivare la neurogenesi, aiutando il nostro cervello a produrre nuove cellule neuronali;
• ridurre rapidamente lo stress, l'ipereccitazione e la risposta “combatti o fuggi“ grazie
alla risposta di rilassamento (NOTA: chi ha un'amigdala fortemente reattiva dovrà
prima eliminare i strati di stress dall'amigdala, altrimenti i benefici del nervo vago
rilassato dureranno molto poco);
• migliorare la nostra memoria e la capacità di apprendimento;
49 Theise, N.D., and R. Harris. 2006. Postmodern biology: (adult) (stem) cells are plastic, stochastic, complex,
and uncertain. Handb Exp Pharmacol (174):389-408.
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• combattere l'infiammazione killer in tutto il corpo;
• ridurre l'ipertensione;
• incrementare o equilibrare il nostro metabolismo;
• bloccare la produzione dell'ormone cortisolo e di altri ossidanti che deteriorano il
cervello ed il corpo;
• superare più facilmente la depressione, l'ansia e l'insonnia;
• aumentare i livelli dell'ormone della crescita;
• ridurre la resistenza insulinica;
• facilitare il controllo sull'eiaculazione precoce;
• controllare le reazioni allergiche;
• risparmiare e far crescere i nostri mitocondri, che sono la chiave per mantenere livelli
energetici ottimali evitando di danneggiare il nostro DNA e RNA;
• incrementare la nostra possibilità di vivere più a lungo, più in salute e più felici.
Come possiamo stimolare il nervo vago?La stimolazione può avvenire con le seguenti tecniche:
1. una lenta respirazione addominale;
2. il canto del mantra “OM“;
3. la tecnica Dive Reflex.
Forse la più pratica tecnica è quella della lenta respirazione addominale, che come
unico difetto ha che spesso ci si dimentica di farla durante la giornata, ma con la
perseveranza, con la rassicurazione dell'amigdala e con un prodotto antistress già
menzionato prima, come p.es. Tao in a Bottle, è sicuramente fattibile.
Per praticare la lenta respirazione addominale bisogna inspirare attraverso il naso ed
espirare lentamente dal naso. Quelle che conta è che inspiriamo espandendo e portando
l'aria nell'addome, trattenere il respiro per qualche secondo e poi espirare più a lungo
rispetto all'inspirazione.
Durante l'inspirazione il diaframma si rilassa e si espande attivando il nervo vago, che di
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conseguenza riduce i livelli di cortisolo nel sangue. Dopo un paio di inspirazioni i nostri
muscoli inizieranno a rilassarsi e l'ansia potrebbe adirittura scomparire.
Contemporaneamente il rifornimento di ossigeno alle cellule migliorerà e questo aiuta a
produrre endorfine, gli ormoni della felicità.
Possiamo praticare questo respiro solo pochi minuti al giorno, oppure all'occorrenza. La
pratica migliore sarebbe cercare di renderlo consapevole il più spesso possibile durante la
giornata.
I benefici del canto dell'OM sono stati studiati e pubblicati nella rivista International
Journal of Yoga del 2011, dove il canto dell'OM è stato paragonato con il canto della
lettera “S“ ed è emerso che l'OM è più efficace nella stimolazione del nervo vago. Questo
canto viene associato con l'esperienza di una sensazione vibrazionale attorno alle orecchie
e nel corpo; sembrerebbe che questa sensazione viene trasmessa al ramo auricolare del
nervo vago.[51]
Per cantare l'OM consiglio di cercare un video su youtube e di farlo finché non si sentono
dei benefici (solitamente bisogna cantare almeno 10 minuti).
La tecnica Dive Reflex è stato sviluppato da Steve Mensing e consiste nel raffreddare
velocemente il viso con acqua molto fredda o con ghiaccio. L'esercizio fisico, se fatto con
troppa enfasi e spirito di competizione, può causare un'attività simpatica (stress, combatti e
fuggi) ed una riduzione dell'attività parasimpatica (riposo, digestione, guarigione,
rilassamento). Studi scientifici hanno scoperto che immergere la faccia nell'acqua fredda
risulta un modo semplice ed efficace per accelerare la riattivazione parasimpatica dopo
l'attività fisica attraverso il nervo vago50. Ovviamente funziona anche quando non abbiamo
svolto esercizi fisici.
La tecnica Dive Reflex è un metodo di stimolazione del vago capace di abbassare
rapidamente ansia, panico, stress ed infiammazione diffusa nel corpo, ma di anche
migliorare l'umore. Sostanzialmente esistono due modi per praticarlo: uno consiste nel
mettere la faccia, dalle labbra fino all'attaccatura dei capelli sopra la fronte, in acqua molto
fredda dai 30 secondi ad 1 minuto. Con l'altro modo si usa un grande sacco di plastica
riempito di ghiaccio ed applicato sulla faccia come descritto precedentemente. In entrambi i
modi, mentre si applica l'acqua fredda o ghiacciata bisogna prima riempire la bocca di
saliva, perchè anche questo stimola il nervo vago. L'effetto antiansia dovrebbe durare per
50 http://link.springer.com/article/10.1007%2Fs00421-009-1253-9
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40 min fino ad 1 ora e mezza circa. Si può ripetere più volte al giorno.
La pratica del Metodo NatAliashQuesto metodo ha generalmente tre obiettivi:
1. tranquilizzare l'amigdala attraverso la comprensione e la verità;
2. successivamente aiutarla a lasciar andare la paura accumulata negli anni.
3. guarire dall'odio
Per poter tranquilizzare l'amigdala dobbiamo innanzitutto rapportarci con essa come se
fosse un essere vivente e cosciente. Se la trattiamo solo come un pezzo di carne nel nostro
cervello, la nostra comunicazione non sarà efficace. L'amigdala ha una propria intelligenza
e non cederà le sue difese se sentirà giudizi, insicurezze o mezze verità da parte nostra,
poiché il suo compito è sempre stato e sempre sarà di proteggere la nostra vita dal dolore,
dagli incidenti e dalla morte.
Quindi dobbiamo avere rispetto per questa preziosa ghiandola e non trattarla come se
fosse la causa di tutti i nostri problemi e delle nostre sofferenze – la vera causa è solamente
la nostra ignoranza, e se per caso finora ci siamo colpevolizzati o giudicati come degli
incapaci, proprio perché impossibilitati a guarire o risolvere un nostro problema, tenete
presente che l'autore ha sudato per faticosi 14 anni per sviluppare un metodo così
semplice, banale ed efficace.
E se parlate con un qualsiasi serio psicoterapueta, vi confermerà che interpretare e sopratutto
gestire il mondo interno è la cosa più difficile e complessa al mondo. Reputiamoci quindi
fortunati di essere arrivati fino a dove siete approdati nella vita e proseguiamo con un
atteggiamento di profonda gratitudine e di fiducia verso la nostra guarigione sempre più
profonda.
Dopo aver instaurato un corretto approccio relazionale con l'amigdala, il primo passo da
fare è capire da cosa ci sta proteggendo ovvero di cosa ha paura. La paura viene definita
come una emozione spiacevole causata dal credere che qualcosa o qualcuno sia
pericoloso, che possa causare dolore o minaccia alla vita, ed è uno stato d’animo di
agitazione ed ansia causato dalla presenza di pericolo imminente.
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Ma perché l'amigdala percepisce un pericolo imminente?
Perché rappresenta la nostra paura atavica del predatore presente nel nostro cervello
limbico, una parte che abbiamo in comune con tutti i mammiferi. Quando i cuccioli sono
nel nido e la mamma si allontana per andare a caccia, in caso di un avvicinamento di un
predatore, i piccoli non avendo più la protezione della mamma, percepiscono la situazione
come una minaccia di morte (reale). Solitamente in questi casi i cuccioli rimangono
immobili, impietriti di paura, in attesa che la mamma ritorni dalla caccia.
Noi umani abbiamo lo stesso meccanismo di paura nell'amigdala, solo che il predatore è
solitamente il mondo esterno, ovvero il territorio del nostro lavoro dove siamo “a caccia“ di
risultati, carriera e clienti. Oppure il predatore può anche essere un nostro superiore che
disprezza, umilia o giudica pesantemente il nostro impegno.
Il problema più grande è che quando i nostri genitori hanno con i propri figli atteggiamenti
aggressivi o minacciosi, non adeguati alle circostanze, specialmente quando sono piccoli, e
purtroppo l'amigdala non riesce a fare distinzione fra predatore e genitore (protezione), e
vive pure un grosso conflitto interno (stress), perché da una parte il papà o la mamma o chi
si prende cura di loro, è un protettore, ma dall'altra è anche un predatore. Da piccoli, non
avendo ancora sviluppato la capacità di comprensione e di elaborazione razionale, ed
essendo completamente dipendenti da loro fino all'età maggiore, l'amigdala può sviluppare
una cronica attivazione, che poi produce lo stanchezza surrenale.
Questa attivazione cronica potrebbe essere paragonata al pensiero “meglio essere sempre vigili, non si sa mai quando il genitore si trasformerà nuovamente in predatore“. Secondo me, da questa paura si origina almeno in parte la struttura del
nostro carattere (ego) per compensare tutta una serie di mancanze affettive e psicologiche:
qualcuno diventerà il figlio che dice sempre di sì a tutto e a tutti, l'altro sarà un perfezionista
e bravo (obbediente), il terzo iperprudente e paranoico, il quarto che si sacrifica per tutti, e
così via.
Una delle prime domande da porci per scoprire da cosa sia stata causata l'iperattivazione
dell'amigdala potrebbe essere:
Quali sono state le condizioni della nostra infanzia che hanno attivato la paura
nell'amigdala?
Non avendo trovato alcun materiale specifico che elenca le situazioni in cui l'amigdala si
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iperattiva, possiamo dedurre che siano coinvolti tutti i traumi più importanti, ma anche
quelli più piccoli, quelli ripetuti molte volte durante l'infanzia (p.es. un genitore che spesso
alza la voce). Per facilitarvi nell'individuazione della vostra paura, vi descriverò brevemente
alcune tipiche situazioni famigliari che attivano il pericolo di morte dell'amigdala, quando
in verità la famiglia e la casa dovrebbero essere il luogo e l'ambiente più sicuro e protetto
del mondo:
• un genitore ubriaco e violento;
• un genitore che abusa del figlio/a;
• un figlio mandato via di casa per motivi di salute o di finanze;
• un genitore irascibile, con improvvisi scatti d'ira;
• un genitore molto severo, rigido e punitivo (emozionalmente freddo);
• situazione di precarietà e di povertà dove il bambino si sente un peso oppure
umiliato;
• genitori che non difendono i propri figli dal giudizio altrui;
• genitori che non sanno ascoltare;
• bambini che soffrono per la debolezza/insicurezza di uno o di entrambi i genitori;
• genitore che instaura un rapporto competitivo con i figli;
• genitore superficiale dove conta di più l'immagine e cosa dicono gli altri e le tendenze
sociali;
• genitori che rifiutano o si vergognano consciamente o inconsciamente della propria
sessualità o del sesso del bambino;
• genitore che non si occupa dei figli ed è indifferente o occupato sempre in cose più
importanti;
• genitori che soffocano, si attaccano (dipendono emotivamente) o iperproteggono i
propri figli;
• genitori ipocondriaci, paranoici o con disturbi psichiche più o meni gravi.
Questa lista di situazioni famigliari sicuramente non è esaustiva e spero che con la
collaborazione e con la condivisione di chi praticherà questo metodo, potremo completarla
affinché tutti ne possano trarre beneficio.
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A tutte le situazioni sopraelencate si ha una reazione negativa, di paura, ma anche di
rabbia, di ingiustizia, di shock, di tristezza, di panico, di impotenza, ma alla fine, quello che
accomuna tutte queste reazioni negative è la paura di morire. Quando siamo piccoli
dipendiamo dal nucleo famigliare, lo adoriamo, siamo innamorati dei nostri genitori o di
chi si prendeva cura di noi, ma allo stesso tempo percepivamo la famiglia o alcuni
momenti famigliari come un pericolo per la nostra vita. Le reazioni negative, essendo molto
svariate, sono delle reazioni alla paura primaria e non sono il nocciolo del problema, bensì
piuttosto una conseguenza.
Esiste un'altra paura molto comune alla maggior parte di noi, sempre connessa alla paura di
morire, ed è la paura di non appartenere. Quando stiamo bene in famiglia, ci sentiamo
protetti, amati, accettati e al sicuro, sentiamo di appartenere ad un nucleo famigliare, ed è
proprio quel senso di appartenenza che rilassa l'amigdala ed attiva il nervo vago.
L'appartenenza significa che abbiamo una base, una roccaforte dove ci possiamo sempre
rifugiare, chiedere aiuto e ricevere sostegno e comprensione. Dal punto di vista del
mammifero, è la mamma che torna dalla caccia con un gustoso bottino. Dalla famiglia si
riceve la forza ed il sostegno per combattere sul territorio (mondo esterno, il mondo del lavoro,
la scuola, ecc.), ma rappresenta anche un rifugio tranquillo dopo una lunga e dura battaglia.
Quando una persona ha l'amigdala troppo attivata dove predomina la sensazione che la
vita famigliare non è tanto sicura, si rimane senza rifugio, senza una base, che rappresenta
la radice della nostra forza e della nostra tranquillità emotiva. In questi casi la persona ha
una difficoltà enorme di realizzarsi una certa indipendenza economica, p.es. mettendosi in
proprio, oppure nel farsi una importante carriera lavorativa, perché nel territorio sente di
essere solo, senza la protezione della famiglia. L'ansia, l'insicurezza predominano e fanno
fare scelte o passi sempre sbagliati che portano normalmente al fallimento o al massimo
ad un semi–successo insoddisfacente. Lo stesso problema è attivo nei figli che rimangono a
casa in età avanzata e non riescono a staccarsi dai genitori per crearsi una famiglia:
perdere la protezione dei genitori e difendersi da soli nel mondo degli adulti sembra troppo
pericoloso per l'amigdala.
La stessa cosa capita in chi ha difficoltà a relazionarsi con le persone o a tirare su famiglia,
perchè troppo impegnato dalle paure dell'amigdala e non riesce ad essere sè stesso con gli
altri, non riesce ad esprimere il suo vero potenziale, la sua passione o il suo modo di
essere. Queste persone non hanno sentito sufficiente sicurezza a casa ed hanno difficoltà a
sentire sicurezza fuori casa, quindi bloccano da soli le possibilità di costruirsi una famiglia,
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poiché senza stabilità emotiva è difficile creare legami stabili e duraturi.
Con il Metodo NatAliash il nostro compito è di cercare l'anello di congiunzione fra il vissuto
emotivo dell'amigdala, che è un estremo della nostra esperienza, ovvero l'esperenza di cui
siamo completamente consci (paura, panico, ansia,...), e fra la paura della morte, l'altro
estremo di cui normalmente non siamo consci (adesso sappiamo che esiste, ma non lo
stiamo vivendo con piena consapevolezza – sarebbe un'esperienza troppo forte da reggere).
Solitamente un'anello importante che lega i due opposti è proprio il senso di appartenenza
bloccato da colpe, rabbie, dolori, credenze errate, ecc.
Ve lo spiego meglio con la mia esperienza personale.
Una mattina mi sono svegliato prima del solito con un pugno nello stomaco (un'esperienza
che ho vissuto molto spesso). Sapevo già che era connesso con l'amigdala perché stavo
preparando il lancio del mio nuovo negozio online Fitoplus, quindi mi stavo preparando
per conquistare un nuovo territorio con un investimento di denaro importante, in cui dovrò
combattere con i competitori e dimostrare ai nuovi clienti di essere uno dei migliori,
affidabile, serio, con prodotti veramente innovativi, efficaci e naturali. Avendo l'amigdala
iperattivata ed estremamente insicura, potete forse immaginare l'intensità della mia paura.
Non mi ricordo esattamente cosa avevo detto di preciso all'amigdala (non esiste un
protocollo per il dialogo uguale per tutti), però iniziavo a tranquillizzarlo sul territorio, che
andrà tutto bene, ma notavo solo un minimo beneficio passeggero. La mia paura atavica
di un predatore più grande e più forte di me era veramente tosta. Anche frasi connesse alla
“paura del fallimento“ o alla “paura dei giudizi altrui“ non avevano pressoché alcun effetto.
A quel punto avevo capito che se l'amigdala non risponde con un profondo senso di
rilassamento o con una reazione emotiva di apertura, stavo girando attorno alla verità. La
mia comunicazione a livello mentale non toccava le sue corde, perché parlavo delle
conseguenze, ma non del nocciolo del problema. Improvvisamente mi arriva come
l'intuizione (può succedere dopo che rimani in contatto per qualche minuto con l'amigdala)
la parola “appartenenza“, e subito dopo avevo percepito come da una parte avevo un
grande desiderio di appartenere alla mia famiglia, dall'altra mi creava una paura
fortissima. Questo conflitto derivava dal vivere i genitori da una parte come protettori e da
una parte come predatori.
Grazie all'intuizione inizio a spiegare all'amigdala quanto in verità i miei genitori mi
vogliono come figlio e come membro della famiglia, ed una frase in particolare che avevo
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detto mentalmente era “fai conto che ogni volta che ti chiamano o che ti invitano a casa a
mangiare è perché ti vogliono come figlio“. Questa frase aveva colpito nel segno, perché l'amigdala si è innanzitutto sentita capita, e quindi riconosciuta, e poi iniziava a comprendere che in verità i miei genitori mi hanno sempre voluto, e che era la sua (mia) percezione di paura a portarmi a credere di non poter appartenere alla famiglia (per motivi di “pericolo di vita“) . Continuavo così a ricordare e a
spiegare altre situazioni all'amigdala in cui era palese che ero sempre stato parte della
famiglia fino al punto in cui dicevo, che se i genitori si erano comportati in modo “brusco“
in passato, era perché probabilmente loro avevano dei problemi simili non risolti, ma che
non avevano mai l'intenzione di cacciarmi fuori di casa in preda ai predatori.
Quindi una delle tecniche principali (esistono due tecniche in tutto) che si dovrebbe usare è
alterare la percezione dell'amigdala della realtà passata e presente.
Come si fa?
Anche qui vi rispondo con un altro esempio, una sessione fatta su mia moglie, che aveva
per un certo periodo delle paure esagerate rispetto allo stress e agli impegni effettivi da
affrontare. Durante la sessione, che è durata forse 20 minuti, abbiamo trattato due o tre
diverse leve che iperattivavano l'amidgala, ma quella più interessante era l'ultima quando
mia moglie aveva detto a sè stessa riferendosi alla sua passata e presente situazione
famiglia: “Vergognati! Dopo tutto quello che sta gente ha fatto per te tu ancora ti lamenti,
non riconosci il loro impegno, sei così ingrata!“
A quel punto rispondo:“Se ogni reazione esagerata o negativa ha come scopo difendere la
paura dell'amigdala, e mettiamo che questa teoria fosse vera, secondo te, da quale pericolo
di vita ti sta difendendo in questo momento il giudizio nei tuoi confronti?“
Quando abbiamo capito che in verità la reazione di mia moglie era solo un meccanismo di
difesa che copriva la paura dell'amigdala, ed abbiamo poi scoperto la paura sottostante
(sempre dell'amigdala) di essere di peso, di essere inadeguata e di essere sempre in
qualche modo sbagliata, abbiamo centrato il problema. L'amigdala si è sentita riconosciuta
e compresa, e poi abbiamo iniziato a mostrare all'amigdala quanto era voluta ed accettata
dalla sua famiglia in passato. Al primo momento forse non sembrava facile calmare
l'amigdala, perché la famiglia ha vissuto nella povertà e le difficoltà erano reali, in quanto
un solo membro di una famiglia numerosa portava a casa un reddito. Mia moglie si sentiva
quindi un peso, soprattutto perché aveva vissuto con gli zii e con i nonni, e non con i
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genitori, e chiedere qualcosa per lei era pressoché proibito o impossibile.
Nonostante l'apparente situazione complicata, abbiamo risolto quasi subito il problema,
mostrando all'amigdala i fatti, ovvero che se non fosse stata veramente voluta sarebbe
finita forse in un collegio o cacciata fuori da casa. Abbiamo detto all'amigdala che ogni
volta che lo zio (quello col reddito) usciva e tornava a casa dopo un lungo giorno di lavoro,
era anche per lei che lavorava e non solo per lui e per gli altri membri della famiglia. Dopo
qualche minuto, l'amigdala iniziava a tranquilizzarsi perché le abbiamo mostrato la realtà
con i fatti, perché di fatto l'hanno nutrita, l'hanno voluta, l'hanno accettata e l'hanno
mantenuta per anni. È vero che la sua situazione non era nemmeno lontanamente
paragonabile alla tipica famiglia americana felice ed in armonia, che si vede in televisione,
ma quello che conta a livello terapeutico non era lo standard della vita, bensì l'assenza di
pericoli di vita reali, ma solo interpretati istintivamente dall'amigdala.
La tecnica quindi si basa nello spiegare all'amigdala i fatti del passato, e quando si accorge
che in verità era solo una sua percezione e non una realtà, inizia a calmarsi. Il vantaggio di
questo lavoro è che i risultati sono quasi immediati e noto che non devono essere ripetuti
molte volte per la specifica paura trattata. L'amigdala non è scema, quando ha capito e
visto giusto, si sente sicura e molla la presa. Se questo approccio non bastasse, si può
procedere con la seconda tecnica, che discuteremo a breve.
Se sentiamo ancora altre paure, significa semplicemente che ci sono altre situazioni diverse
che la attivano oppure che occorre passare alla secondo tecnica.
Tornando alla mia esperienza personale, non vi dico che liberazione profonda che provavo
dopo la liberazione dell'amigdala....lavoravo su questo punto per anni e anni, con molti
terapeuti diversi, passando notti insonni nel soggiorno a camminare su e giù, poi alla fine,
due chiacchiere con l'amigdala e tutto passa in poche ore!
Qual'era quindi il mio punto di svolta con l'amigdala?
L'aver compreso il suo bisogno di appartenenza e l'averle mostrato o spiegato la verità, cioè
quello che realmente succedeva con i miei genitori e non quello che io credevo che
succedesse. Non sono mai stato rifiutato nella mia persona e quindi “respinto“ da casa.
Passiamo ora alla tecnica n.2 per trattare l'amigdala – IMPORTANTE: questa tecnica è
molto diretta e può causare reazioni di paura o di panico imprevedibili (da parte
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dell'amigdala), quindi consiglio di praticarla assieme ad uno psicologo o terapeuta di
fiducia, se possibile non via telefono, perché la presenza fisica offre una sensazione di
maggiore sicurezza.
Se con la prima tecnica abbiamo usato al comprensione, quindi una modalità più morbida
e femminile, qui confronteremo l'amigdala con la verità senza alcuna attenuante. Questo
perché a volte l'amigdala rimane agganciata ad una illusoria speranza in cui crede che se
continua a cercare la sicurezza a modo suo, che per noi risulta così devastante, limitante o
ansioso, potrà prima o poi farcela, ovvero raggiungere quello stato di sicurezza, di
protezione, di considerezione o di amore verso cui anela.
Lo scopo di questa secondo tecnica è di distruggere la speranza, che è poi quella che
alimenta un desiderio, che non potrà mai avverarsi in quel modo. Vi passo un mio esempio
con la seconda tecnica, così sarà molto più chiaro.
Mio padre è una persona molto competitiva ed emotivamente inaccessibile. Da piccolo
probabilmente avrò cercato in tutti i modi di cercare un contatto viscerale/emotivo con lui,
ma non mi era possibile, perché il rapporto con lui potevo avvenire solo in due modi: in
modo competitivo o in modo distaccato in cui il rapporto padre/figlio assomigliava di più
ad un rapporto fra capo/dipendente. Quindi gli unici due modi che avevo per cercare un
contatto con lui era di essere bravo e/o obbediente, oppure competitivo, ma la
competizione con lui era una via che non potevo permettermi ed ecco perché: per la mia
amigdala entrare in competizione con mio padre significava rischiare anche di vincere (o di
perdere), ma se per caso lo batto, chi mi proteggerà dai predatori?
Quando ho deciso di costruirmi una mia attività indipendente nel 2004, la mia amigdala si
è iperattivata in maniera terrificante e costante, obbligandomi a procedere a piccolissimi
passi, perché la costruzione della mia attività professionale significava per la mia amigdala
andare contro l'attività di mio padre, che è un imprenditore. Ovviamente per la mia mente
razionale era falso e addirittura assurdo, ma dal punto di vista dell'amigdala aveva senso.
Quando ho iniziato a fondare l'azienda Fitoplus, con tutti i rischi del mestiere, ho fatto il
primo passo da imprenditore nel verso senso della parola, poiché fare solo il naturopata o
il counselor nel proprio studio, non rappresentava per l'amigdala una diretta sfida contro
mio padre, quindi la situazione era sì pericolosa, ma con sempre un certo margine di
sicurezza. Forse se anche mio padre fosse stato un naturopata, la situazione sarebbe stata
diversa.
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Ecco quindi cosa mi creava un angoscia intensa mentre lavoravo ogni giorno per la lancio
del negozio Fitoplus: il desiderio di vivere quello che sentivo nell'anima di voler realizzare, e
dall'altra parte il terrore di battere mio padre in una competizione imprenditoriale in caso
riuscissi ad avere successo. Un paradosso, una trappola in cui l'unica via d'uscita sembrava
mollare il progetto Fitoplus, cosa che per me non era un'opzione.
Allora con la seconda tecnica ecco cosa ho detto all'amigdala:
“Non ce la farai mai a battere il padre. E lui non ti darà mai quel contatto che così
disperatamente cerchi. Rassegnati, è inutile.“
Con questa frase ho tolto la speranza dell'amigdala di raggiungere la sicurezza tramite il
contatto col padre, che tramite la competitività era impossibile da raggiungere, anzi
avrebbe solo, prima o poi, distrutto la mia salute fisica, emotiva e psichica. Una frase così
diretta mi aveva creato una intensa paura, seguita da un lieve difficolta nel respirare (una
forma di attacco di panico).
E poi ho aggiunto:
„Se vuoi la sicurezza, io so come averla e come dartela, ma devi prima lasciar andare
questa follia in cui credi che con tutto questo pensare e fare, il cercar di esser bravo e
brillante, riuscirai ad avere sicurezza o l'approvazione di papà. Non funziona così.
Dimenticalo. Solo io posso dartela, proprio perché sono sempre presente, sono sempre qui.
Lascia andare sto meccanismo. Fermati. Fermati. Lascia stare.“
Ebbene, quella notte avrò dormito forse 1 ora, ma il giorno dopo ho dormito dalle 22.30
alle 9.00 di mattina, cosa che non mi succedeva da anni. Ho dovuto ripetere più volte
quelle frasi durante tutto il giorno, in maniera abbreviata, e forse con qualche parola
diversa, ma di fondo ho dovuto ricordare molte volte all'amigdala di smetterla, che è
inutile, di arrendersi e di calmarsi.
Qualche giorno dopo ho detto un'altra breve serie di frasi all'amigdala per me benefica:
„Ti meriti ora di riposare. Te lo meriti. Abbandonati pure, lascia andare la paura. Sei al
sicuro.“ (queste frasi fanno già parte della seconda fase del metodo descritto in seguito)
Quindi con la seconda tecnica occorre dire all'amigdala che il suo atteggiamento è un
fallimento e che non avrà mai quello che cerca in quel modo. Questo approccio
rappresenta come uno shock per l'amigdala, che poi inizia a scaricare le paure che
difendeva col suo meccanismo ansioso. Ecco perché ripeto che è meglio praticare questa
tecnica con un psicologo o terapeuta di fiducia. Qualsiasi terapeuta con sufficiente
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conosconza del mondo interno e con anni di esperienza alle spalle saprà come gestire la
situazione e dovrebbe facilmente capire il funzionamento del Metodo NatAliash. Potreste
eventualmente mandargli questo metodo che è gratuitamente disponibile su questo sito.
Nel Metodo NatAliash la prima parte consiste quindi nel comunicare con l'amigdala,
cercando di comprendere il suo bisogno e poi spiegare la corretta versione della realtà
successa in passato, oppure nell'affrontarla in maniera più diretta togliendole la illusoria
speranza. In questa fase dobbiamo continuare a parlare (sempre mentalmente) finché non
sentiamo un cambiamento interiore, come se dovesse cedere le difese ed aprirsi. Se non
arriviamo a questo punto e saltiamo troppo velocemente alla seconda parte del metodo,
non funzionerà.
Nella seconda fase aiuteremo ed inviteremo l'amigdala a lasciare andare tutti i strati di
paura accumulate negli anni. Gli strati sono spesso a cipolla, e di norma più siamo avanti
con l'età, più grande e stratificata è la cipolla. Per lasciar andare bene queste paure
dobbiamo prima assicurarci che siamo in sintonia con il vissuto dell'amigdala nella fase
uno, e che essa sia d'accordo nel lasciar andare. Se il lasciar andare non funziona, significa
che l'amigdala non si sente ancora sicura e non si fida (il famoso autosabotaggio), ma
ovviamente non di noi, ma perché qualcosa ancora manca alla spiegazione nella fase uno.
In verità, quando la fase uno viene fatta bene, il lasciar andare avviene automaticamente,
ma se ciò non succedesse, possiamo semplicemente porci delle domande, a cui non
dobbiamo rispondere, bensì da accogliere solo come un invito a lasciar andare.
Ecco le domande:
• Posso accogliere questa paura?“ oppure “Posso dare il benvenuto a questo/a
__________ ?
• Posso lasciarla andare ora?“
• Dopo che abbiamo lasciato andare la paura possiamo eventualmente aggiungere:
“Posso accogliere il senso di appartenenza?“
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Bambino interiore o amigdala?La figura del bambino interiore è molto usato nella sfera della psicologia e rappresenta le nostre emozioni, la nostra parte infantile, magica, quella spesso troppo ferita dal passato. Solitamente “abita“ nello stomaco o nel 3°chakra. Molte scuole di pensiero usano diverse tecniche per raggiungere un obiettivo principale: integrare l'adulto, ovvero l'io genitore, con il nostro bambino interiore, perchè è proprio il conflitto fra i due a creare sofferenza. Non so voi, ma oggi quando dico affermazioni del genere sento dentro di me nascere non una, ma più livelli di separazione. Invece di essere focalizzato su un solo “io“ mi tocca osservare, studiare e curare molte parti di me, che secondo me rischia di ingrandire e complicare il problema.
Anch'io ero in accordo con questa linea di pensiero, ma oggi sono fermamente convinto che sì, quelle parti esistono, possono dare una certa spiegazione del mondo interno e aiutano a livello terapeutico, ma non sono funzionali per guarire in maniera profonda il mondo interno. Probabilmente avrete sentito che a quello cui più diamo attenzione, quindi più energia, più quella cosa cresce e si rafforza?
Non sarebbe logico supporre che la stessa regola vale quando diamo troppa attenzione alle varie parti di noi? L'ego, l'adulto, il bambino interiore, il genitore, la vittima, la carnefice, l'adolescente, ecc.
Secondo le mie osservazioni è l'amigdala ad avere un ruolo dominante nelle emozioni e quando si lavora sul mondo interno si hanno molti più risultati quando ci si orienta su di essa invece che sul bambino interiore, anche perché alla fine, l'amigdala ed il 3°chakra sono strettamente connessi.
La domanda che vi pongo quindi è: se dovreste scoprire la causa di un problema fisico, parlereste con il vostro terapeuta/medico oppure con la sua segretaria?
Questa teoria è anche supportata dal fatto che l'amigdala è già pienamente matura alla nascita, quindi i neonati sono già in grado di sentire una serie di emozioni intense, anche se ancora non riescono a capire il loro contenuto. L'amigdala permette anche di immagazzinare e di memorizzare qualsiasi evento emotivo, condizionando fortemente la nostra vita da adulti. Essa funziona come un archivio della memoria emozionale. Il bambino interiore lo si potrebbe identificare come tale solo dal 3°anno di età in poi, quando sviluppa la capacità di comprendere razionalmente un evento emotivo.
L'amigdala è una sentinella psicologica che scandaglia ogni situazione e ogni percezione,
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sempre guidata da un unico interrogativo, il più primitivo:
• è qualcosa che odio?
• qualcosa che mi ferisce?
• qualcosa che temo?
e in caso di risposta affermativa, l’amigdala scatta immediatamente, come un sorta di
grilletto neurale e reagisce telegrafando un messaggio di crisi a tutte le parti del cervello.
L’estesa rete di connessioni neurali dell’amigdala, le consente, durante un’emergenza
emozionale, di “sequestrare” gran parte del resto del cervello, compresa la mente razionale
e di imporle i propri comandi.
Quando questo succede dove sentiamo l'effetto principale di questo allarme?
Nella pancia, ma questo non significa automaticamente che quello è sempre il nostro
bambino interiore. Non potrebbe semplicemente essere un tornasole di quello che succede
nella nostra mente, nell'amigdala (e forse in altre ghiandole cerebrali)?
Allora perché focalizzarci sempre sull'identità “bambino interiore” quando siamo già
straincasinati con l'identità di un ego? Perché aggiungere nella nostra consapevolezza altre
identità quando il nostro compito dovrebbe essere chiarire la nostra mente, renderla più
limpida, più presente a ciò che siamo? Se continuiamo ad alimentare troppo tutte queste
identitè, rischiamo di rafforzare la debolezza, una sensazione di impotenza e di
frustrazione, nonché la confusione interiore, perpetuando il gioco dell'autosabotaggio e del
tenere addormentata la nostra coscienza, ma qui sto divagando troppo presto fuori tema.
Personalmente credo che nonostante ci voglia un'enorme conoscenza ed un notevole
bagaglio di esperienze a livello psicologico, emotivo e spirituale prima di arrivare al lusso
di poter scoprire risposte efficaci ai nostri ed altrui problemi, alla fine la guarigione o la
soluzione di un problema dovrebbe essere abbastanza semplice e chiara per tutti, anche
per chi non è del settore. Complicarlo con migliaia di teorie è sicuramente utile ed
affascinante (soprattutto per chi ne è appassionato), ma credo che l'umanità abbia bisogno
di un paio di indicazioni abbastanza comprensibili e tecniche velocemente apprendibili.
Visto che il parlare con l'amigdala non ha nulla di diverso rispetto al comunicare con una
persona, cosa che tutti sappiamo fare, nel mio cuore spero che questo metodo possa
essere abbastanza facile ed efficace nell'applicazione. Nel caso uno non dovesse sapere
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cosa comunicare all'amigdala perché non ha una sufficiente consapevolezza del suo vissuto
interiore, consiglio di fissare qualche appuntamento con un bravo psicoterapeuta,
counselor o operatore del settore, che sappia decodificare il vostro mondo interno,
spiegandovi quali sono i vostri traumi, i vostri bisogni e gli schemi di sabotaggio. Nel
capitolo “Come Guarire il Conflitto Materno/Paterno“ ho indicato degli esperti in questo
campo che potrebbero aiutarvi.
Invito anche i terapeuti a sperimentare con altre tecniche a calmare l'amigdala e sarei grato
di sentire delle esperienze in merito.
Ecco quindi un riassunto e delle istruzioni più specifiche per praticare il Metodo NatAliash:
1. mettiamoci seduti in una posizione comoda (sconsiglio inizialmente a farlo sdraiati).
Chiudiamo gli occhi e diamo l'intenzione di comunicare con l'amigdala;
2. abbiamo un problema da trattare e dobbiamo riflettere su quale situazione famigliare
potrebbe essere connessa;
3. una volta individuata, chiedersi cosa avrebbe bisogno l'amigdala per sentirsi sicura. Le
manca forse il senso di protezione o di appartenenza nella famiglia o di un membro
della famiglia? Cerchiamo sempre la paura che sta dietro a qualsiasi emozione o
pensiero che possa venire a galla, perchè quella è la paura dell'amigdala con cui
dialogare, e che rappresenta la fonte di altre emozioni/credenze;
4. chiedersi da 0 a 10 quant'è l'intensità del problema (questo serve alla fine per attestare i
miglioramenti). Il 10 significa il massimo dell'intensità, 0 invece si è totalmente liberi dal
problema;
5. decidere quale tecnica usare (la prima o la seconda) e comunicare all'amigdala
spiegandole la verità. Questa è la fase uno del metodo e se il blocco è molto forte, a
volte dobbiamo parlare anche per 20 min o più di fila prima di arrivare alla resa o alla
rassicurazione dell'amigdala.
Se non riusciamo subito a scoprire il punto che tocca il centro del problema
dell'amigdala, non disperiamoci – adesso bisogna insistere con pazienza ed amore,
poiché spesso arrivano delle intuizioni. Se le intuizioni non arrivano, proviamo a
proporre delle spiegazioni teoriche del perchè è successo, e magari dopo si apriranno
delle porte con soluzioni inaspettate.
L'importante è non disperarsi, ma anche se così fosse, non potrebbe essere l'amigdala
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così disperata? Se è disperata, allora non sente di essere capace perchè forse troppo
sola, senza sostegno, quindi è il sostegno famigliare che le manca? Quel senso di
protezione? Ed ecco che ci avviciniamo piano piano al nocciolo.
6. nella fase due, se necessaria, quando abbiamo ottenuto la collaborazione
dell'amigdala, poniamoci le domande per lasciar andare il resto della paura: posso
accogliere questa paura? Posso accogliere questo bisogno di ________ ? Posso lasciarlo
andare ora?
Qui possiamo anche aggiungere una frase del tipo: “È sicuro per me lasciarla andare,
siamo completamente protetti.“
7. rivalutare l'intensità da 0 a 10 e notare i progressi.
È importante non avere fretta, non dettare i tempi, e anzi, è fondamentale permettere dei
tempi fisiologici di guarigione, non solo per lasciar andare strati e strati di antiche paure,
ma anche il corpo deve riassestarsi sia a livello fisiologico che energetico. A volte il
riassestamento può durare per giorni.
Ma non era finita...Dopo aver trattato con successo la mia amigdala, la sera dopo uno dei miei mega
rilassamenti emotivi e fisici, mi addormento senza difficoltà nonostante percepissi qualcosa
come in fermento nel mio inconscio. Sperando che fosse solo un assestamento, mi sono
addormentato dopo pochi minuti....ma verso le 3 di notte ero improvvisamente sveglio
come un grillo e con un nodo in pancia – ancora?!!
Ma stavolta era diverso. Il nodo in pancia era un po' più esteso e non più fisso su un unico
punto sotto l'ombelico. Sentivo che la “nota“ dell'ansia era diversa, anche l'intensità era
diversa, quindi un cambiamento probabilmente è avvenuto, ma cos'era questa nuova
sensazione di sicuro non piacevole?
Ho verificato se l'amigdala era nuovamente agitata , ma tutto sembrava tranquillo ed
anche fisicamente e mentalmente mi sentivo tuttosommato, sereno. Ad un certo punto mi
appariva tutto chiaro: l'amigdala, essendo ormai molto più serena, aveva calmato le acque
del mondo interiore e questo mi aveva, piano piano, permesso di entrare in contatto diretto
con un antico, enorme e freddo serbatoio interno: l'odio.
Quel nodo disteso era odio puro.
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Non essendo questo il mio primo incontro ravvicinato con il mio odio, quest'ultima
esperienza mi aveva spinto a decodificare ancora più profondamente e con maggiore
precisione il funzionamento del mondo interno, e anche se quello che sto per spiegare è
solo una teoria, dentro di me suonava, e tutt'oggi suona, molto vicino alla verità.
L'odio dentro di me, e credo dentro ciascuno di noi, in generale deriva da tre fonti primarie:
1. dall'odio alimentato da noi stessi;
2. dai genitori e dai nostri antenati;
3. dalla nostra anima.
1. l'odio alimentato da noi stessiE' l'odio che noi rigeneriamo e nutriamo ogni giorno dentro di noi, soprattutto a livello
inconsapevole. Ogni volta che ci arrabbiamo quando rimaniamo bloccati nel traffico,
oppure quando l'amico viene in ritardo all'appuntamento, oppure quando siamo gelosi del
nostro partner, oppure quando la mamma ci chiede sempre dove vai, cosa fai e non si fa
mai gli affari suoi, ecc. siamo vittime dell'odio. Questo non significa che dobbiamo subire
delle ingiustizie, farci calpestare i piedi ed offrire il finto sorrisino della serie “non fa nulla“,
ingoiare e proseguire col muso lungo fin per terra. In seguito spiegherò con maggiori
dettagli alcuni meccanismi interni che conosco legati all'odio.
2. dai genitori e dai nostri antenatiOgni antenato (genitore, nonno, bisnonno, ecc.) che non ha avuto la possibilità o la
conoscenza per poter guarire sè stesso dall'odio, inevitabilmente lo passa ai propri posteri a
livello inconscio. Tutti noi portiamo un serbatoio di odio di cui la maggior parte consiste del
nostro retaggio famigliare. Proviamo a pensare alle guerre passate, alla povertà, alle
ingiustizie, alla severità ed ai rigidi comportamenti di una volta, al razzismo, ecc., tutti
motivi che generano odio.
3. dalla nostra animaPer tutta una serie di esperienze personali e grazie all'enorme documentazione in merito
all'esistenza di qualcosa che trascende la morte fisica, credo che anche l'anima giochi un
ruolo con la quantitià di odio di cui siamo portatori. L'odio in questo caso forse non
dipende tanto dalla quantità di odio che travasiamo dalle nostre vite precedenti in questa
vita, bensì dalla qualità del nostro comportamento, che attira verso di noi genitori e
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famiglie con simili vissuti da risolvere, quindi una famiglia che alimenta molto odio e con
cui avevamo già dei problemi/conflitti di odio non risolti in vite precedenti. Ovviamente
come in tutte le regole esistono anche delle eccezioni.
Come nasce l'odio?Sin da piccoli proviamo un grande amore ed un attaccamento affettivo profondo con i
nostri genitori o con chi ci aveva accuditi e fatti crescere. Questo amore è inevitabile, è la
nostra essenza, non possiamo da piccolo scegliere se amare o meno. Anche se siamo
stati trattati malissimo e magari oggi proviamo un odio senza fine per i nostri genitori,
prima di aver provato odio provavamo amore. Magari fosse solo per un giorno, tutto
ebbe inizio con l'amore.
Ad un certo punto dell'infanzia viviamo la nostra prima ferita d'amore: un genitore non
corrisponde il nostro affetto, ci picchia senza alcun motivo, è indifferente alle nostre
richieste di attenzione, e così via. Quella ferita è per noi qualcosa di insopportabile e
mantenerla aperta per lottare con rabbia contro i genitori per avere quello che vogliamo
comporterebbe il rischio di perdere tutto: la sicurezza, l'affetto, la casa, la protezione, il
cibo, l'amore (ecco che si attiva l'amigdala con il pericolo di vita o di morte).
L'unico modo per sopravvivere e per convivere con queste ferite, che con gli anni si
accumulano sempre di più, è nel raffreddarle. L'odio nasce quando si comprime e si
reprime la rabbia, il dolore e la paura tutta insieme in un grande e buio magazzino interno
che soventemente viene chiamato l'inconscio. Grazie al raffreddamento ed alla
compressione possiamo togliere dalla nostra consapevolezza e dal nostro sentire il dolore o
almeno gran parte del dolore, della paura o della rabbia. In definitiva, l'odio è un
eccezionale strumento di sopravvivenza in un mondo come il nostro, che purtroppo è
ancora pieno di ignoranza, di difficoltà e di dolore.
Questo odio poi diventa la fonte primaria di energia per la costruzione e per lo sviluppo del
nostro carattere (ego). Nonostante il carattere abbia moltissime manifestazioni diverse, tutti
hanno la stessa fonte di “forza“ e finché non viene trattata questa parte, avremo sempre
pochi e piccoli benefici a lungo termine da qualsiasi lavoro interiore a cui ci sottoponiamo.
Infatti nel lavoro della psicoterapia generalmente si tende a dare più importanza alle
emozioni, alle credenze e alle loro interazioni fra di esse. Questo tipo di lavoro è
sicuramente efficace e necessario, ma quello che secondo me manca è la consapevolezza o
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la conoscenza, che quando e se sciogliamo o risolviamo o gestiamo con successo un
evento traumatico, e magari l'emozione di base è stata ridotta, accettata ed elaborata,
quello che succede è che l'odio non si scioglie assieme all'emozione che viene a galla.
Personalmente credo di aver lavorato molto e con successo sui miei vissuti interiori, e credo
di aver sviluppato una buona capacità di sentire, attraversare o stare nell'emozione,
elaborarla e lasciarla andare. Questi passaggi appena menzionati li avevo compiuti negli
anni attorno alle 50 volte se non più, con lacrime, paure, dolori, ricordi rimossi che
tornavano a galla, ecc. Ogni volta sentivo come una liberazione, un alleggerimento, un
piccolo cambiamento, ma mai qualcosa di più profondo o di più “pieno“ a lungo termine.
Credo che possiamo guarire o trattare tutte le nostre emozioni traumatiche, ma l'odio,
avendo probabilmente ormai una sua autonomia energetica, persiste e resiste con una
forza ed intensità straordinaria, anche senza le emozioni che sono state la causa o la
concausa iniziale per la nascita dell'odio in noi. Non sarei sorpreso se un giorno gli
psicologi e la medicina scoprissero che uno dei motivi principali che sabotano, rallentano o
limitano la guarigione emotiva, psichica o fisica è propria la presenza dell'odio. Credo che
anche l'odio sia legato alla nostra genetica e alle informazioni genetiche ed energetiche che
ci vengono passate avanti tramite gli antenati alla nascita, quindi secondo me guarire
dall'odio è un punto fondamentale per recuperare i propri capelli e per cercare di offrire ai
nostri futuri figli una testa più folta e sana. Ovviamente la stessa cosa vale per tutte le altre
malattie fisiche e psichiche.
Come funziona l'odio?L'odio è lo stimolatore della nostra sofferenza e noi tutti siamo molto più in contatto con
essa quotidianamente, più di quanto ne siamo consapevoli. Purtroppo tutt'oggi è l'energia
che domina la nostra economia, la politica, la sessualità, le case farmaceutiche ed
alimentari, le guerre e purtroppo anche gli esseri umani in generale.
Quante volte ci capita di guardare un programma televisivo e giudichiamo l'attore, il
presentatore o il partecipante come uno stupido?
Quante volte ci arrabbiamo col computer o col cellulare?
Da dove pensate che derivi la pubblicità ingannevole? Chi è che ispira dentro di noi la
manipolazione?
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Chi dentro di noi ispira la violenza nei film Hollywoodiani o nei videogiochi che stimolano ed
alimentano la stupidità, sangue e irrealtà?
Cosa spinge l'uomo ad uccidere? La gelosia, la disperazione? Sì, anche, ma chi c'è dietro la
gelosia e la disperazione?
Cosa spinge l'uomo a dire bugie sapendo di mentire?
Cosa dentro di noi vuole vendetta?
Chi è arrabbiato quando la propria squadra perde e distrugge la città o picchia i tifosi
avversari?
L'odio è il re degli autosabotaggi, è quello che sta dietro a tutti i meccanismi di superficie
del nostro ego, spesso confusi con l'autosabotaggio principale. Questa confusione nasce
proprio dall'abilità dell'odio di manipolarci in maniera subdola, veloce ed efficace.
L'odio ha una caratteristica unica in cui è imbattibile: è bravo a nascondersi, a mascherarsi
dietro delle facciate, spesso anche in quelle più angeliche. Per forza, DEVE essere bravo,
perchè l'abbiamo creato noi per sopravvivere durante l'infanzia – se non avesse funzionato,
forse oggi non saremmo vivi o saremmo messi molto peggio!
Come posso riconoscere l'odio dentro di me?Se l'odio è bravo a nascondersi e noi non riusciamo a vederlo è perché siamo identificati
con una parte del nostro ego. Quando siamo identificati con l'ego siamo convinti che l'odio
non c'è, perché il carattere è solo una manifestazione dell'ego che offusca la nostra
consapevolezza, ovvero la nostra capacità di vedere la verità in noi.
Quindi l'antidoto migliore in assoluto è essere sinceri con sè stessi. Il nostro compito
principale dovrebbe essere diventare spietatamente sinceri con sè stessi, cercando di
mettere sotto una lente d'ingrandimento i nostri atteggiamenti e le nostre credenze,
mettendoli in discussione. La sincerità è l'anticamera della verità, è l'interruttore che
permettere di accendere la luce sul buio, sul nascosto dentro di noi.
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Il modo più veloce per diventare sinceri con sè stessi, e attenzione, non sto dicendo l'essere
sinceri con tutti e dire sempre la verità. Per carità! Intendo la sincerità dei propri intenti,
pensieri, emozioni, azioni, desideri e scelta di vita – tutto quello che ci definisce come
persona. Bene, quindi il modo più veloce per diventare sinceri è ammettere ed accettare
che abbiamo dell'odio dentro di noi. Se non partiamo da qui e diciamo tipo “mah, forse ce
l'ho, vedremo, ho dei dubbi“ iniziamo già a fare il gioco del nascondino dell'odio.
E' anche vero che esistono alcuni caratteri che hanno una maggiore difficoltà a riconoscere
e a consapevolizzare l'odio rispetto ad altri; questi caratteri di solito sono persone con una
forte tendenza al sacrificio, all'essere molto buoni e servizievoli e mettono spesso da parte i
propri bisogni. Questa forte repressione di sè stessi ha in qualche modo anche represso la
consapevolezza del proprio odio.
Il secondo passo è scegliere di voler vedere la verità in noi. Questo deve essere un passo
cosciente e non una cosa scontata solo perché abbiamo letto queste righe. L'odio farà di
tutto per non farsi scoprire – potrebbe p.es. mettersi a ridere mentre legge queste parole,
oppure ci farà sentire improvvisamente sonno, oppure ci farà venire una voglia di
mangiare o di uscire. Sarete sorpresi nel scoprire quanto l'odio condiziona la nostra mente,
le nostre scelte ed infine la nostra vita.
ATTENZIONE:
Scoprire di essere più o meni pieni di odio NON significa essere delle persone spregevoli,
ingrate e non meritevoli di vivere. Significa che c'è stato molto, ma molto dolore
nell'infanzia, nella vostra famiglia d'origine e soprattutto nella storia dei vostri antenati.
Per questo è da portare rispetto a sè stessi per esser stati finora capaci di reggerlo al
meglio delle proprie forze, poichè l'odio veramente ci succhia via la vita, la gioia, la
passione, l'energia e crea danni innenarrabili – basta accendere la TV o leggere i
quotidiani.
Adesso che abbiamo le conoscenze di base sull'odio, vediamo come possiamo trasformarlo
ed annullare i suoi effetti nocivi.
La trasformazione dell'odioPremetto che il lavoro sull'odio è più lungo rispetto al lavoro sull'amigdala, ma non tanto
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per la sua complessità, bensì perché è un'energia molto, molto densa, antica ed
abbondante in molti di noi. Quando la si inizia a sciogliere o trasformare, è utile farlo a
piccoli pezzi alla volta, altrimenti il corpo non riesce a integrare il grande e profondo
cambiamento energetico.
Ricordiamoci che siamo in un corpo che necessita di tempi fisiologici per qualsiasi tipo di
cambiamento. Nel mio caso, mi è successo più volte di aver scaricato troppo odio in una
volta e dopo non dormivo per quasi tutta la notte (di nuovo!), proprio perché avevo rilasciato
troppa energia densa che rimaneva come bloccata dentro di me – praticamente avevo
ingolfato la mia capacità di eliminazione/trasformazione dell'energia negativa (i chakra).
Dopo bisogna attendere dalle 24 alle 48 ore per smaltire il tutto; in questi casi è utile fare
una camminata in bosco in una giornata di sole e così scaricare l'energia ingolfata.
La trasformazione dell'odio avviene con una tecnica simile a quello per l'amigdala, ovvero
bisogna riconoscere la verità. L'odio è infine un'amore deluso, un tradimento d'amore,
un'ingiustizia d'amore, ecc., insomma nasce sempre da qualcosa legato all'amore, quindi
possiamo sintetizzare che l'odio è amore raffreddato. L'odio è sempre amore, solo
trasformato, polarizzato, gelato, ma resta sempre amore – questo è il punto cruciale da
comprendere. Finché siamo convinti che l'odio è un nemico da combattere o da trattare
perché lavora contro di noi, non potremo mai guarire, anzi rafforzeremo l'odio, che poi è il
problema dell'umanità sintetizzato in poche parole.
Per chi ha visto la trilogia dei film Matrix, si ricorderà nel terzo episodio la scena finale
quando Neo intraprende la battaglia finale con l'agente
Smith di fronte ad un esercito di altri agenti uguali. Quando
l'agente Smith affonda la mano nel cuore di Neo per
trasformarlo in un altro agente Smith (l'agente nella trilogia
Matrix rappresenta sempre l'odio) e si rende conto che è
finita, è perché Neo (rappresenta l'Iniziato) realizza che
l'agente Smith e lui sono la stessa cosa. Neo capisce che
l'odio è amore e quindi si lascia trasformare dall'agente con
serenità, non combatte, non resiste più, perchè conosce e
vede la verità. Per chi non ha visto il film, non rovino il
finale, e mi fermo qui.
Gli antichi saggi simboleggiavano questa realizzazione di Neo con Uroboro, il serpente che
si morde la coda. Esso è presente nella tradizione gnostica, ermetica ed alchemica e le sue
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origini sembrano essere ancora più lontane. Il serpente in generale è il simbolo dell'odio e
finché non riusciamo a far sì che si morda la coda, significa che siamo ancora vittime del
suo morso velenoso.
Quando invece si morde la propria coda, attraverso un nostro lavoro di unione degli
opposti come appena descritto nella scena di Neo, esso rappresenta la natura ciclica delle
cose, la teoria dell'eterno ritorno, e tutto quello che è rappresentabile attraverso un ciclo
che ricomincia dall'inizio una volta che ha raggiunto la propria fine. In alcune
rappresentazioni il serpente è rappresentato mezzo bianco e mezzo nero e richiama il
simbolo dello Yin–Yang, che illustra la natura dualistica di tutte le cose ed il concetto che gli
opposti non sono in conflitto tra loro.
Riconoscere che l'odio è amore rappresenta l'atto del serpente che si morde la coda e ci permette di sciogliere il nostro antico serbatoio di odio.
Inoltre in italiano suona veramente bene, perché quando togliamo la lettera “o“ di fronte
alla parola “odio“ ci ritroviamo con la frase “dio è amore“, e guarda caso la lettera “o“ è
un cerchio, quindi proprio il simbolo di Uroboro.
Vediamo ora un esempio per capire come mettere in pratica la verità della frase “l'odio è
amore“. Prima dobbiamo individuare qualcosa verso cui proviamo odio, ed in questo caso
mettiamo che sia verso il sentirsi obbligati. Una volta individuato dobbiamo trovare chi dei
nostri genitori o chi ci ha tirato su nell'infanzia, porta in sè lo stesso odio. Se non abbiamo
conosciuto i nostri genitori, dovremo immaginare che uno dei due, o entrambi, avevano lo
stesso problema e fare finta durante l'esercizio che sia veramente così.
Nel nostro caso diciamo che è la mamma che ha o che ha avuto questo stesso odio verso il
sentirsi obbligati. Mentalmente dobbiamo poi riconoscere che noi stiamo perpetuando lo stesso schema per amore e per fedeltà verso il genitore, perché il legame dell'odio con la madre è pur sempre un legame di famiglia – è meglio un legame di odio che niente, e visto che l'odio è amore, questo legame è in verità amore. Appena riconosciamo questo, riusciremo a riconoscere e a vedere che il nostro
odio in verità è amore. Subito dopo dovremmo sentire che qualcosa inizia a muoversi o a
sciogliersi nel corpo. La più tipica reazione di inizio guarigione è lo sbadiglio, ed in alcuni
casi brividi freddi (l'odio che sta attraversando il corpo per poi uscire), tensione nelle
mascelle oppure emozioni connesse e represse insieme all'odio.
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Questa procedura va ripetuta tante volte, anche con parole diverse, finché non siamo soddisfatti del risultato o finché sentiamo che sia necessario, ma quello che non deve mai cambiare è la verità che unisce gli opposti “l'odio è amore“. In sostanza dobbiamo collegare il nostro legame d'odio con uno o con entrambi i genitori avendo lo stesso tipo di odio, e poi riconoscere e vedere la verità.
Per agganciarci al nostro serbatoio di odio per poi trasformarlo in amore, basta pensare a delle scene del passato in cui c'era odio presente: di solito c'è quando tiriamo fuori il peggio del nostro carattere, ma spesso può assumere atteggiamenti molti subdoli, quindi può essere più difficile cogliere il meccanismo dell'odio. Una semplice tecnica è chiedersi cosa ci infastidisce dei nostri genitori/partner/figli/amici/colleghi di lavoro o di chi ci sta intorno. Da quel fastidio potrete poi arrivare dritti all'odio.
La stessa procedura viene eseguita quando scopriamo o intuiamo che l'odio è connesso anche con gli antenati (direi che sarebbe una rarissima eccezione se così non fosse), tranne che per due passaggi:
1. se stiamo lavorando sempre p.es. sull'odio verso l'obbligo, dobbiamo collegarci con gli antenati (nonni, bisnonni, ecc.) e non più con i genitori, anche se consiglio sempre di includerli. In questo caso riconosciamo che il legame dell'odio verso l'obbligo, che è stato tramandato di generazione in generazione, esiste proprio perchè è comunque un legame famigliare, un legame di appartenenza. Infine, lo trasformiamo in quello che è: un legame d'amore;
2. evitare di lavorare con tutti i livelli generazionali di antenati insieme in un colpo solo. Questo è stato il mio più comune errore all'inizio e consiglio di lavorare su una generazione per volta. Dopo aver concluso con i genitori, passare ai nonni, poi ai bisnonni, fino alla settima o decima generazione. Dopodiché possiamo provare a trattare tutto il resto delle generazioni insieme.
In questo modo evitiamo di essere investiti da un treno di odio, anche perché gli antenati, consciamente o inconsciamente, non aspettano altro, e vi saranno, prima o poi, infinitamente grati per questo vostro importante lavoro.
E come usare il Metodo NatAliash se scopriamo di avere odio verso noi stessi?
L'obiettivo è sempre creare “l'effetto Uroboro“, ovvero l'unione degli opposti – l'odio con l'amore. Uno dei miei blocchi di odio più profondi e intensi era l'intolleranza che scaturiva quando la vita, nelle sue piccole cose, non andava per il verso giusto.
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Ecco un esempio di lavoro praticato su di me: pochi giorni dopo aver iniziato a praticare il Metodo NatAliash (applicato sull'odio), “casualmente“ inizio ad imbattermi in un susseguirsi di piccoli e fastidiosi ostacoli, soprattutto legati al mio lavoro, i quali mi facevano perdere un mucchio di tempo prezioso. L'apice dell'odio che provavo verso queste incombenze l'ho vissuto verso la fine di questi giorni “bui“, quando mi rendo conto di aver lasciato un importante pezzo del libro “Riprendiamoci la Vita per i Capelli“ a casa, e visto che dovevo consegnarlo ad una persona, non potevo aspettare fino al giorno dopo. Esco e mi avvio verso casa, che per mia fortuna, dista solo pochi minuti a piedi. Ritiro i fogli mancanti del libro e appena mi riaffaccio davanti al mio ufficio, mi rendo conto di aver lasciato le chiavi nella serratura della porta di casa.
Per una disattenzione del genere una volta sarei andato fuori di testa per la rabbia, tirando giù almeno tre porchi in 20 secondi, ma questa volta, reduce già di precedenti lavori sull'odio, la rabbia era diminuita, ma l'odio era ancora fermamente presente!
(la riduzione dell'odio grazie al lavoro su di me fatto in precedenza, mi ha permesso di consapevolizzare questo livello di odio ancora più profondo).
Approfittando del tempo per fare il secondo giro ufficio–casa e casa–ufficio, mentre camminavo mi sono detto mentalmente qualcosa del genere:
“Questo odio verso la mia disattenzione, verso i miei errori, deriva dall'aver subito atteggiamenti di intolleranza e di irascibilità, che hanno bloccato e represso il mio desiderio di essere amato e di esprimere e contraccambiare amore, quindi questo odio altro non è che amore non espresso, raffreddato, un amore ferito, quindi in definitiva questo odio è amore, è un amore che non ho potuto esprimere verso di me e verso chi era intollerante con me. Questo odio è solo amore che desidera fluire liberamente dentro di me.“
Il flusso dell'amore in me era bloccato dall'odio che proiettavo, in questo caso, soprattutto su di me.
Spesso l'odio si proietta verso una persona e verso noi stessi, quindi da tenere sempre
presente entrambe le possibilità.
Arriva la sera dopo aver formulato la frase sopra (e dopo averla ripetuta in varie forme nel
tardo pomeriggio), e finalmente l'odio inizia a scemare, lasciandomi fisicamente un po'
stanco. Nuovamente speranzoso che sia finita – almeno per quel giorno – mi preparo per
andare a dormire quando sento qualcosa di diverso emergere proprio dal mio punto
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debole: la zona attorno all'ombelico.
La mia sensazione era come se una parte dell'odio si fosse scaricato dal mio essere ed ora
era come se avessi l'accesso ad un angolo di me finora completamente messa da parte e
difesa appunto dall'odio. Era una parte che definirei ferita, vulnerabile, ma ancora irrigidita
e bloccata a causa degli anni in “esilio“, ovvero lontana dalla mia consapevolezza e
presenza. Lavorare sull'unione degli opposti non funzionava più e non aveva senso
praticarlo in quel momento, perché l'odio era appena appena percettibile. Forse per la
prima volta ero in diretto contatto con il mio sentire profondo, che non è da scambiare col
bambino interiore, perché sembra qualcosa legato all'essere un essere umano ed al suo
lungo percorso evolutivo come specie.
Dopo un po' di indagine interiore, scopro che l'unica cosa che funzionava per proseguire col
processo di guarigione era lo stare in contatto con quella parte.
Il semplice stare in contatto, senza applicare alcuna tecnica, produceva un effetto balsamo
naturale, come se dicesse alla parte ferita “ora ti vedo, ti riconosco, hai il tuo spazio dentro
di me e te lo meriti, ti amo, fai parte della famiglia, sono con te“. È stato qui che avevo
compreso che il mio odio derivava da un mancato desiderio di contatto, quel contatto
viscerale, forse un po' animalesco, ma quel contatto che da ad un cucciolo sicurezza,
comprensione, accettazione, radicamento, appartenenza, calore e protezione.
Nonostante l'aver centrato nel segno, l'aver sbadigliato decine di volte e l'aver sentito un
netto miglioramento, non ero ancora arrivato alla fine. Quel punto sotto l'ombelico
rimaneva sempre un po' duro...finché la mattina seguente mi sveglio verso le cinque di
mattina, anzi, quel punto mi sveglia! Per l'ennesima volta mi metto seduto sul letto, chiedo
all'Universo di essere ispirato e guidato in questa sessione di guarigione, e dopo pochi
minuti mi arriva un altro, più profondo collegamento fra odio e amore.
Credo che questo tipo di ferite siano le più profonde che possiamo incontrare dentro di noi,
e secondo me, non essendo ancora guarite, permettono all'odio di autorigenerarsi. La ferita
non guarita produce dolore, e noi per non sentirlo e per sopravvivere (l'antico schema di
sopravvivenza creato sin da piccoli spiegato prima) usiamo inconsciamente l'odio per
difenderci e per allontanarci dall'enorme sofferenza interiore.
Ecco quindi come avevo connesso l'odio con l'amore: ho capito che l'odio mi difendeva e
mi teneva lontano dal risentire la mia sofferenza, quella vissuta nell'infanzia, quindi se
l'odio mi protegge per non soffrire significa che è un mio alleato, è al servizio dell'amore
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perchè sta proteggendo la Vita!
Allora anche questo odio è amore, perché proteggermi dal dolore è un atto di amore.
E poi avevo scoperto un altro passaggio interessante: se l'odio mi protegge così tanto, è perché ho un grande, immenso valore. Quello che io sento di essere dentro, quello
che io sono ha un valore inestimabile e ora posso sentirlo senza giudizi e paura, ma con
accettazione e amore. In questo passaggio secondo me si trova la radice del problema più
diffuso nell'umanità: la bassa autostima. Come possiamo sentirci di valore se ci odiamo
costantemente, spesso a livello inconscio?
Dopo queste ultime rivelazioni sull'odio sono entrato nella fase definitiva della guarigione
dove iniziano lentamente ad arrivare a galla diversi antichi dolori “primari“, ovvero i dolori
più profondi che abbiamo vissuto nell'infanzia. Ad un certo punto sentivo salire
dall'ombelico un “dolore iper contratto“, che subito non ho percepito come un'emozione,
ma solo come una parte contratta. Dopo alcune ore in cui ero in contatto con questa parte
capisco che non c'era più alcun lavoro da fare sull'amigdala o sull'odio, ma dovevo gestire
un dolore emotivo (una serie di dolori).
Era sera, mi metto in una posizione fetale o a metà fetale sul letto ed inizio a comprendere
quanto questa parte è stata esiliata, rifiutata, giudicata ed odiata ferocemente per oltre 30
anni nel mio subconscio, e ora finalmente sta tornando a “casa“, nel mio cuore – si stava
integrando nel mio essere.
Avendolo definito come una parte di me profondamente ferita, inizio a dirle mentalmente e
col cuore le seguenti parole:
• “Mi dispiace“
• “Perdonami“
Queste parole hanno creato un contatto diretto con il dolore, e ovviamente sono scese
lacrime, e poi iniziavano i sbadigli a ripetizione. Nonostante abbia usato queste parole
molte volte in passato, solamente questa volta hanno funzionato in maniera veramente
efficace – credo perché ero consapevole dell'intero processo psicoemotivo, e soprattutto
perché avevo sciolto l'odio che creava una sorta di barriera interiore fra il mio “voler
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amare, accettare, contattare“ questa parte ed appunto il dolore. Finché abbiamo odio, la
comunicazione col nostro dolore più profondo risulta limitato, se non a volte impossibile.
Dopo ho continuato con:
• “Ti amo“
• “Grazie“ e poi “Grazie, perché non era scontato che tu ci fossi ancora per me.“
Forse avrai riconosciuto questa tecnica come Ho'oponopono, anche se in verità queste
parole vengono usate anche in altri approcci terapeutici. Il Metodo NatAliash non è
appunto una vera tecnica psicoenergetica, bensì offre una comprensione ed un approccio al mondo interiore in cui qualsiasi tecnica risulta efficace. Una volta
che individui l'odio, lo sciogli (eliminando così il re degli autosabotaggi e delle resistenze) e
riesci ad entrare in contatto col dolore, qualsiasi tecnica funziona, anche semplicemente
respirare profondamente con accettazione e amore verso di sè.
L'integrazione del cervello rettilianoDopo aver ridotto i meccanismi di sabotaggio cronico del mio odio represso e dopo aver
gestito i miei dolori primari, arriva finalmente il turno della mia parte rettiliana. Secondo il
neurologo, il dott. Paul MacLean, il nostro cervello è costituito da tre componenti distinte,
ognuna delle quali rappresenta un momento evolutivo ben preciso della specie umana:
• il cervello rettiliano, costituito dal cervelletto e dal bulbo spinale (istinti);
• il sistema limbico (del mammifero, emozioni);
• la neocorteccia, costituito dagli emisferi cerebrali (pensieri complessi).
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Secondo MacLean (1973a, trad. it. 1984, p.7) “il cervello di tipo rettiliano che si trova nei
mammiferi è fondamentale per le forme di comportamento stabilite geneticamente, quali
scegliere il luogo dove abitare, prendere possesso del territorio, impegnarsi in vari tipi di
parata [comportamenti dimostrativi], cacciare, ritornare alla propria dimora, accoppiarsi,
[procreare], subire l’imprinting, formare gerarchie sociali e scegliere i capi”.
In definitiva il cervello rettiliano è quello più egoista, freddo, che non tiene in minima
considerazione la sofferenza degli altri. È istintivo, è interessato solo alla sopravvivenza, alla
riproduzione ed alla sicurezza, che potremmo anche tradurre in potere e territorio.
La nostra parte rettiliana non è da confondere con l'odio, poiché il rettile non ha opposti – è
semplicemente freddo, di natura spietato, e non conosce il calore, l'affetto del mammifero.
Non è programmato per amare. Il problema nasce quando unisce le forze con il nostro
odio e produce incontrollabili desideri di potere, di controllo e di egoismo distruttivo.
Questa sfortunata unione è secondo me l'energia che ancora oggi guida l'economia, la
politica e tutte quelle forze che stanno portando distruzione sociale ed ambientale.
L'aspetto positivo del cervello rettiliano è che non ha paura dei giudizi, delle critiche, delle
sfide e nemmeno dei confronti. Quando usato nella maniera giusta, il rettile in noi ci aiuta
(anzi, è fondamentale) a conquistare i nostri successi nel lavoro, nella conquista del partner
e nella protezione della propria famiglia e dei propri beni. Il rettile è una grande risorsa di
forza ed è strettamente connessa con la nostra energia sessuale (se fortemente repressa,
può causare eiaculazione precoce, impotenza, problemi di erezione, frigidità, anorgasmia).
Un rettile interiore represso porta un sacco di guai psichici, emotivi e fisici. Il modo più
efficace usato nella storia per reprimere e manipolare questa immensa forza interiore è
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stata la religione, o almeno quella religione che ha condannato la sessualità come peccato,
come qualcosa di sporco e vergognoso. Oggi invece vediamo una proliferazione di
pornografia, di continui stimoli sessuali pubblicitari, di canzoni volgari e di film violenti
poco educativi, che stimolano l'aggressività di un rettile represso da molte, troppe
generazioni, pronto ad esplodere, e che oggi si manifesta sempre più spesso in abusi
sessuali, omicidi e suicidi, grazie anche ad un odio e un grandissimo dolore represso.
Un altro comportamento che massacra il rettile interiore è imporre o imporsi regole troppe
rigide e severe di comportamento. Soprattutto quando siamo bambini e stiamo esplorando
e sviluppando tramite l'espressione il nostro mondo interiore, i seguenti atteggiamenti
possono bloccare l'energia rettiliana in noi:
• regole rigide, punitive, di natura cattiveriosa;
• vergognarsi della sessualità, deriderla o giudicare negativamente la masturbazione;
• sgridare in maniera non proporzionale all'evento e senza una spiegazione
comprensibile, violenza psicologica;
• violenza fisica o atteggiamenti aggressivi corporei con o senza contatto fisico (p.es
genitori con dipendenza da alcol);
• altri comportamenti che in cui il bambino è obbligato a reprimere il rettile per
mantenere la protezione e la sicurezza della famiglia (motivi di sopravvivenza – qui
interviene l'amigdala e l'odio per reprimere il rettile per tenerlo represso).
Tornando alla mia situazione personale e al Metodo NatAliash, improvvisamente sento che
stavo per affrontare la mia parte istintiva. Noto la totale assenza di amigdala attivata, di
odio, e di pensieri o di emozioni negative, ma la presenza di una contrazione forte nella
zona ombelicale. L'accettare, perdonare e tutti metodi finora discussi con il rettile non
funzionavano – per forza, a un rettile cosa interessa essere accettato, perdonato o amato?
E non ha nemmeno degli opposti perché non è odio...quindi come liberarlo, come farlo
fluire dentro di me (e dentro di tutti noi)?
Ad un certo punto intuisco che l'unico modo per iniziare ad integrarlo è di identificarmi in
lui, e dico la seguente semplice frase a livello mentale:
“Io sono rettile“
Dopo questa frase inizio a sentire un dolore parecchio intenso e duraturo, sempre sotto
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l'ombelico, come delle profonde fitte che iniziano a muoversi, e dopo a sciogliersi (avevo
già vissuto parecchie esperienze simili con lo scioglimento dell'odio, ma mai così forti come
col rettile interiore). Mi sono ripetuto la frase “io sono rettile“ decine e decine di volte per
alcune ore per sciogliere la prima serie di contrazioni. Durante questi lavori è sempre importante respirare profondamente e con l'addome per facilitare lo scorrimento dei blocchi energetici.
Dopo il lavoro iniziale con la parte rettiliana, il giorno dopo emergono altre contrazioni,
che continuo a risolvere con l'identificazione. Intuisco di avere represso un dolore del rifiuto
e mi dico “Io sono rifiuto“, sento di avere violenza repressa e mi dico “Io sono violenza“ e
così via tutto quello che avevo nascosto e represso dentro di me.
Il lavoro di identificazione permette, anche in questo caso, di unire gli opposti, perché
quando dico p.es. “Io sono rifiuto“ ho accettato l'opposto dell'accettazione in me. Dire “io
sono“ toglie immediatamente qualcosa altra “parte di noi“ che solitamente interferisce nel
processo di guarigione. Spesso pensiamo di essere colui che guarisce, che gestisce, che
controlla la guarigione, che è anche corretta come considerazione, ma non più in queste
profonde fasi di lavoro interiore. In queste profondità ho notato che dire “io sono _____“ mi
crea un contatto diretto con il vissuto rimosso, ma ovviamente dirlo p.es. adesso
probabilmente non funzionerà, perchè bisogna prima arrivare a quello stato interiore
(tramite la pratica del metodo finora descritto) affinché avvenga poi il contatto profondo.
Credo che il Metodo NatAliash sia anche uno strumento o un modo per ridurre il senso di separazione in noi, perché tende costantemente verso l'unione degli opposti. Ad un
certo punto del lavoro ti ritrovi a dire “Io sono morte“, “Io sono dolore“, “Io sono
abbandono“, ecc. proprio perché inizi a renderti conto di essere dentro il “Tutto“, integro, e
che non c'è nulla da separare o rifiutare dentro di noi.
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Spesso nella psicoterapia o con le tecniche psicoenergetiche si rafforza l'identità di un
adulto o di un “io“ che gestisce, che sceglie, che risolve, e qui ripeto, va bene, ed è un
passo fondamentale durante il cammino verso la nostra essenza, ma prima o poi credo sia
necessario abbandonare tutte queste parti interiori (adulto, genitore, bambino interiore, il
controllore, il manipolatore, ecc.), altrimenti rischiano di ostacolare il cammino.
Come?
Quando c'è una parte dentro di noi che crede che deve guarire un'altra parte, dentro c'è la
credenza “io sono giusto, quello è sbagliato“ oppure “Io sono la soluzione a quella parte“
ed in entrambe le considerazioni sussiste e si alimenta un senso di separazione. La
situazione peggiora se poi veniamo spinti ad usare tutta la nostra volontà per andare
contro il nostro “male“ per trasformarlo, guarirlo, risolverlo, ecc., creando in verità altro
male, altra sofferenza, o nel migliore dei casi uno stato di stallo evolutivo. La stessa cosa
vale quando usiamo la nostra volontà per andare contro il male del mondo, ed è anche
per questo motivo per cui stiamo assistendo a così tanta sofferenza, violenza, ingiustizia nel
mondo – perché in verità la stiamo creando e resistendo dentro di noi involontariamente
perché inconsapevoli, e ancora più o meno addormentati nella coscienza.
In definitiva, col Metodo NatAliash, dobbiamo diventare dei bravi alchimisti, capaci di
interpretare correttamente il mondo interiore a nostro vantaggio tramite l'uso della verità e
dell'intuizione. Spero che le chiavi di lettura o la mappa del mondo interno offerti ed usati
nel Metodo NatAliash possano accorciare un po' i tempi per arrivare al “nocciolo del
problema“, che è secondo me sempre connesso con un'odio, che a sua volta si alimenta e
rafforza grazie ad una o più ferite aperte.
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Credo che il lavoro interiore sull'amigdala e sull'odio siano di gran lunga il più importante
compito di ogni essere umano sulla terra, e non credo che arriveremo a nessun “risveglio di
massa“ se non ci assumeremo la responsabilità del nostro bagaglio di odio e se non ci
metteremo seriamente d'impegno per guarirlo. Sono anche convinto che tutte le previsioni
dell'anno 2012, sul risveglio delle coscienze, sia in teoria corretto, ma l'averci creduto
significa probabilmente aver peccato di ingenuità, soprattutto se prendiamo in
considerazione come vere le nozioni finora discusse.
Come possiamo pensare di risvegliarci se siamo noi stessi i portatori del male del mondo e
se creiamo costantamente separazione in noi?
Quante persone conosciamo che sono veramente risvegliate, illuminate libere dall'odio?
Spesso nel campo del risveglio al proprio Sè si parla dell'esperienza dell'Uno, ovvero del
vivere e percepire un mondo, dentro e fuori di noi, come se „tutto fosse una cosa sola“. Se
questa descrizione dell'Uno è strettamente legata al risveglio al Sè, come possiamo pensare
di risvegliarci se ci stiamo ancora separando dentro di noi?
Purtroppo il perdono, il pensiero positivo, la visualizzazione e la meditazione spesso non
bastano, anzi, spesso sono presentati in maniera sbagliata o incompleta per mantenerci
involontariamente nell'illusione, nell'ignoranza e sotto controllo. Non si può eliminare il
negativo solo pensando o agendo in positivo, bisogna unire gli opposti dentro di sè e
guarire dalla follia dell'odio e dell'amigdala, e solo dopo inizieremo forse a vedere e a
vivere la verità sia dentro che fuori di noi. Se non prendiamo in considerazione questo
punto, purtroppo stiamo ancora girando attorno al nocciolo del problema, e continueremo
ad essere vittime dell'odio con il suo multisfaccettato inganno.
Solo quando uniamo gli opposti, la falsità con la verità, e guariamo il nostro dolore,
possiamo spontaneamente produrre la Presenza in noi, ovvero lo “spazio“ necessario
affinché possa un giorno manifestarsi in noi, con tutto il suo splendore e pienezza, il nostro
vero Sè.
Per concludere questa parte essenziale del Metodo NatAliash, desidero sottolineare che è
nuovissimo e al momento non ho ancora testimonianze ed esempi di altre persone trattate
col Metodo NatAliash come succede di leggere con tutte gli altri approcci psicologici o con
le tecniche psicoenergetiche, ma spero che con il contributo di tutti, ognuno con le proprie
esperienze e tecniche, potremo un giorno aprire un sito dedicato a questo metodo, ricco di
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testimonianze, di suggerimenti e di conoscenze utili, ed offrirlo gratuitamente a tutti.
Fortunatamente posso almeno aggiungere di non essere l'unico svitato a lavorare
sull'amigdala: successivamente ho scoperto questo metodo che probabilmente sarà simile
al mio – evidentemente la conoscenza viene „pescata dallo stesso contenitore cosmico!
Questo metodo è ancora in fase di sviluppo. Chi desidera diffondere questo approccio, chi
vuole approfondire, commentare o condividere esperienze personali sul Metodo NatAliash,
può visitare il blog dov'è pubblicato gratuitamente il metodo: www.nataliash.com!
L'esercizio fisico Uddiyana Bandha Oltre al Metodo NatAliash, ho inserito anche un esercizio fisico di estrema efficacia ed
importanza, che anche in questo caso, riassume, rafforza e sostiene quasi tutti gli
argomenti trattati in questo libro.
L'esercizio fa parte dell'antica tradizione dello yoga e si chiama Uddiyana Bandha o
semplicemente Uddiyana.
In sanscrito “bandha“ significa bloccare, tenere o stringere. Si riferisce anche al serrare
dentro qualcosa. La parola “uddiyana“ significa volare verso l'alto o sollevarsi. Le due
parole insieme si potrebbero tradurre con “stringere l'ascesa verso l'alto“ quindi coinvolge il
nostro interno che vola verso l'alto, ovvero la nostra energia Jing, la nostra energia
sessuale, e a livello fisico il nostro diaframma, lo stomaco e tutti gli organi attorno agli
addominali e l'intestino. L'Uddiyana Bandha è il più importante dei tre bandha conosciuti
come il Tribandha; uno degli altri due è molto simile alla pratica degli esercizi Kegel
menzionati nel capitolo sull'eiaculazione precoce.
Nell'Uddiyana Bandha lo scopo è di espirare completamente l'aria dal corpo e
contemporaneamente stringere la pancia dentro ed in su come se dovessimo risucchiarla al
massimo possibile verso l'alto, e poi rilassare il tutto inspirando e rilassando la pancia.
L'Uddiyana Bandha può essere uno degli esercizi fisici più trasformativi della nostra vita,
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soprattutto quando lo praticiamo per un certo periodo di tempo. Essa muove l'energia verso
l'alto purificando molti blocchi energetici nel primo, secondo e terzo chakra. Durante
l'esercizio la parete addominale viene premuta contro gli organi interni che così ricevono un
dolce massaggio disintossicante ed i profondi muscoli lombari si distendono, riducendo così
il dolore che appare dopo esser stati un po' di tempo fermi in piedi. È molto benefica per
tutto il sistema respiratorio: rafforza il diaframma, i polmoni e aiuta a respirare più
facilmente dopo ogni sessione.
L'Uddiyana è il rimedio definitivo per problemi addominali e di stomaco, dalla costipazione
all'indigestione. Stimola i nostri succhi digestivi, il fuoco gastrico, quindi disintossica il tratto
digestivo, migliora la digestione ed il metabolismo. Bilancia pure il sistema surrenale,
riduce lo stress, la letargia e la tensione in generale. Per molti il vantaggio più soddisfacente
è crearsi bei muscoli addominali senza il rischio di averli in fuori come succede a volte in
chi pratica il bodybuilding, aiutando anche a bruciare i grassi attorno alla vita. Aiuta anche
contro la colite.
La contrazione della pancia è benevola anche per il plesso solare, il già menzionato
3°chakra, e incrementa l'autostima ed il potere decisionale. L'Uddiyana Bandha è anche
usato per aumentare e rafforzare il flusso sanguigno al cervello e per regolare la
circolazione sanguigna nell'addome. È salutare per l'attività cardiaca e per la salute del
nostro cuore. Una pratica regolare può alleviare problemi di pressione alta e di cuore in
generale. A volte i suoi benefici si espandono anche in chi soffre di glaucoma.
Un'altra area che trae molti benefici da questa pratica sono gli organi sessuali in entrambi i
sessi. Gli uomini riescono a prevenire l'eiaculazione precoce e l'idrocele. L'Uddiyana è un
ottimo esercizio per ridurre il bisogno di masturbarsi eccessivamente, perché porta
l'accumulo dell'energia sessuale verso l'alto.
Le donne riescono a ridurre i dolori dei sintomi premenstruali ed è benefico per le ovaie,
per i tubi di Falloppio e per prevenire crolli dell'utero. L'Uddiyana, se praticata
regolarmente, potrebbe anche aiutare chi soffre di cicli menstrauli irregolari o di altri
problemi ginecologici.
È anche utile per la vescica, il tratto urinario e la cistifellia. Visto che l'Uddiyana massaggia
gli organi interni, ovvero fegato, milza, pancreas e colon migliorano le loro prestazioni ed
hanno più facilita a disintossicarsi.
Tutti questi benefici non derivano da un esercizio “magico“, ma semplicemente perché
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tocca, massaggia e tratta tutta la zona ombelicale, che come abbiamo visto finora, è connessa con tutti i problemi di salute, compresa la caduta di capelli.
Vediamo di riassumere per chiarezza gli effetti benefici dell'Uddiyana, aggiungendone altri
finora non menzionati:
1. rafforza e ringiovanisce i nervi del tratto gastrointestinale;
2. incrementa la peristalsi;
3. aiuta a rilasciare le tossine dal tratto digestivo e dal colon;
4. è il miglior massaggio per gli organi interni. Il massaggio rimuove i vecchi liquidi e rigenera tessuti con nuova linfa/sangue vitale;
5. rafforza e ringiovanisce tutte le ghiandole endocrine dell'addome;
6. rafforza la profonda muscolatura della schiena;
7. allunga la spina dorsale, soprattutto la parte bassa (aiuta nella lordosi);
8. energizza il centro hara sotto l'ombelico, il nostro centro di forza e di stabilità;
9. promuove il trasferimento dell'energia, inclusa quella sessuale, dai chakra più bassi a quelli più alti;
10.dona vivacità, elasticità e leggerezza a tutto il corpo;
11.elimina e previene la manifestazione di ernie;
12.purifica i blocchi energetici più bassi e prepara le basi per un lavoro spirituale più avanzato;
13.raffforza i muscoli addominali riducendo il grasso addominale;
14.potenzia il fuoco digestico e attiva il metabolismo;
15.se si evita si eiaculare, si possono avere notevoli effetti di ringiovanimento.
Come nella maggior parte di esercizi, anche in questo caso esistono delle contraindicazioni.
Alcuni dicono che l'Uddiyana Bandha dovrebbe essere sempre insegnato da un maestro
(consigliato, se possibile). Ognuno dovrà scegliere responsabilmente come procedere con la
pratica di questo esercizio, e se occorre, consultarsi prima col proprio medico.
NON praticarlo:
• con un'acuta ulcera gastrica o ulcera duodenale;
• durante la mestruazione;
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• durante la gestazione.
Praticare con cautela nei seguenti casi:
• patologie polmonari;
• malattie cardiovascolari;
• malattie degli organi interni adiacenti al diaframma;
• ernie nella cavità addominale;
• muscoli addominali molto deboli o se abbiamo una pancia molto pronunciata
(obesità).
La pratica dell'UddiyanaL’esecuzione in piedi si effettua piegandosi leggermente in avanti, flettendo un poco le
gambe e appoggiando le mani sui ginocchi o sulle cosce. Le gambe devono essere tenute
divaricate circa la larghezza delle spalle. La posizione deve essere comoda, il peso
dev'essere sulle mani, altrimenti gli addominali non potranno rilassarsi.
La posizione delle mani è importante non solo in quanto esse fungono da sostegno, ma
anche perché facilitano l’azione della gabbia toracica e immobilizzano correttamente il
collo e i muscoli delle spalle.
Dopo aver assunto la giusta posizione per la
pratica di uddiyana bandha, si effettua
un’espirazione profonda, contraendo anche i
muscoli addominali tirando in dentro e verso sù le
viscere il massimo possibile fino ad ottenere un
aspetto concavo in cui dovrebbero stare due pugni.
Il diaframma deve sollevarsi, tutta l'aria deve uscire,
e tutto l’addome viene come risucchiato contro la
spina dorsale. La posizione flessa del corpo rende
più accentuata questa cavità.
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Poi immediatamente rilassare tutto l'addome.
Ripetere questo alternarsi di contrazione e rilassamento circa 10 volte prima di prendere un'altro respiro. Questo viene chiamato un ciclo. Se non si riesce a fare 10 contrazioni con un respiro, anche 3 contrazioni inizialmente vanno bene. Prima del prossimo ciclo rimettersi dritti in piedi e riposare per un po' finchè non ritorna un respiro normale.
Mai forzare l'esercizio o affaticarsi troppo. Se l'esercizio crea fatica, ridurre la metà il tempo della pratica. Gli esercizi dello Yoga sono creati per renderci più forti, ma per questo occorre tempo.
Dopo il breve riposo, svuotare i polmoni e ripetere il ciclo. Una persona normale dovrebbe riuscire a fare 5 cicli, ma se si sente dolore oppure se fa troppa fatica, iniziare con 3 cicli. Dopo una settimana aggiungere altri 5 cicli. Ovviamente questo varierà da persona a persona e dipenderà dall'età, dalla struttura fisica e dalle sue condizioni di salute all'inizio della pratica. Una volta che abbiamo preso domestichezza con l'esercizio, è possibile incrementare il numero di contrazioni per ogni ciclo.
IMPORTANTE:
Non sacrificare la forza della contrazione con la velocità di esecuzione, che comunque
arriverà col passare del tempo. Meglio 3 contrazioni fatte bene che non 10 fatte male.
Quanti cicli bisogna fare per ottenere dei risultati o per mantenerli tali?
Questo dipende da persona a persona. Per chi pratica lo Yoga oppure lavora intensamente sulla propria spiritualità dove la purificazione è fondamentale, il minimo di contrazioni totali sono 750 al giorno e possono arrivare anche a 1500 al giorno. Dopo aver raggiunto questo obiettivo minimo di 750 contrazioni al giorno, è possibile passare all'esercizio chiamato Nauli. Chi invece è interessato al benessere in generale e ad una pratica quotidiana costante nel tempo, 100 o 200 contrazioni al giorno di Uddiyana sono sufficienti. Chi desidera avere risultati più veloci può praticare Uddiyana due volte al giorno.
Ecco due video dimostrativi dell'Uddiyana:
• 1° video esempio Uddiyana
• 2° video esempio di Uddiyana
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e uno del Nauli:
• video esempio Nauli
Suggerimenti:
• praticare sempre a stomaco vuoto;
• espirare sempre dalla bocca per far uscire tutta l'aria dal corpo;
• non cercare di insprirare durante la pratica. Quando abbiamo bisogno di inspirare,
alziamoci e lasciamo che la pancia si riempia di aria da sola;
• fare sempre attenzione a non esagerare. Ascoltare sempre i limiti del nostro corpo.
I 5 TibetaniLungo la nostra colonna vertebrale e nella nostra testa sono dislocati 7 centri energetici,
chiamati chakra. I chakra sono dei vortici di energia che hanno la funzione di assorbire
l’energia universale per alimentare i vari livelli del nostro campo energetico, collegarli con il
corpo fisico, e rilasciare energia all'esterno. Essi sono collegati fra di loro attraverso tre
canali energetici che partono dalla base della colonna fino a giungere nella testa.
Ebbene, questi canali energetici e questi chakra hanno una precisa corrispondenza fisica
con il nostro sistema nervoso autonomo. In particolare i chakra, che sono localizzati lungo
la spina dorsale, corrispondono a determinati plessi nervosi e si occupano di regolare il
corretto funzionamento di tutti gli organi e le strutture corporee innervate da quel
particolare plesso. Come già sappiamo, il sistema nervoso autonomo, agisce
indipendentemente dalla nostra volontà e dalla nostra consapevolezza.
Invece il nervo vago è l'unico nervo nel corpo che è presente in ciascuno dei sette chakra.
Questo significa che se riusciamo a calmare il nervo vago, riusciamo ad equilibrare tutti i
sette chakra.
I 5 tibetani sono una serie di cinque esercizi che si possono praticare a casa e che
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riequilibrano, rafforzano e purificano tutti i chakra, che di conseguenza calmano anche il
nervo vago. Peter Kelder, autore anglossane che portò in Occidente questa antica pratica,
narra che quando egli era giovane conobbe il colonnello Bradford, un’ufficiale inglese
anziano in pensione. Quest’ultimo gli narra che durante le sue missioni in India, aveva
sentito parlare di un monastero del Tibet, dove avevano il dono della eterna giovinezza. E
lui voleva trovarla.
Quando ripartì per la sua ricerca, chiese a Peter se voleva accompagnarlo nel suo viaggio
alla ricerca di quel mitico monastero dove tutti erano giovani. Kelder non accettò di
accompagnarlo nel viaggio, così passarono degli anni, e quasi non si ricordava più del
colonnello. Sino quando un giorno, il colonnello lo chiamò dicendo che era tornato in
Inghilterra, e chiese di incontrarlo.
Così i due si incontrarono nuovamente, e quando questo avvenne Kelder non riuscì a
riconoscere il colonnello. Il colonnello Bradford mostrava le sembianze che doveva aver
avuto quando egli era nel pieno della propria giovinezza. Al posto di una persona anziana,
egli ora vedeva, un uomo dritto giovane coi capelli folti e neri, al posto di un’uomo anziano
e curvo dal peso degli anni e coi capelli bianchi. Davanti a lui vedeva una figura alta ed
eretta in piena forma! Così tutto emozionato Kelder chiese a Bradford di raccontargli tutto.
Il colonnello inizia il suo racconto, dicendo che dopo molte difficoltà era riuscito a trovare
finalmente quel famoso monastero tibetano, dove si trovava la fonte della giovinezza, tanto
è vero che quando egli arrivò tutte le persone che si trovavano lì erano tutte giovani e in
perfetta salute. Mentre a lui lo chiamavano il “vecchio” prendendolo in giro bonariamente.
Si trasferì a vivere lì con loro, e man mano che passava il tempo egli si accorse che non
aveva più bisogno del bastone per camminare, poi dopo qualche mese si specchiò in un
riflesso d’acqua e vide che effettivamente era ringiovanito e fece fatica a riconoscersi allo
specchio.
Da notare la somiglianza della storia con la leggenda sull'erba He Shou Wu, usata spesso
nella cura dei capelli per rifornirci di energia Jing, come antiossidante e per altri benefici.
Personalmente credo che i risultati di ringiovanimento sono possibili, ma solo se se evita di
disperdere liquido seminale (Jing) durante i rapporti sessuali, e se si vive una vita
disciplinata con un'alimentazione sana ed equilibrata.
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La pratica dei 5 tibetani è un consigliato optional, ma che non ho incluso nel Metodo
NatAliash, perché lo ritengo sufficientemente completo per il nostro obiettivo “salvataggio
capelli“ senza dover aggiungere per forza anche i tibetani. Qui potete vedere un video
dimostrativo, ma consiglio di cercare un' insegnante dei 5 tibetani per una pratica corretta
(si inizia sempre con tre ripetizioni e settimana dopo settimana si aggiungono altre 3
ripetizioni fino ad arrivare a 21 ripetizioni).
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La mia Storia Personale
ffettivamente avevo già raccontato parecchio su di me, soprattutto nel precedente
capitolo, quindi qui condividerò solo qualche dettaglio in più, i miei risultati ed
alcune esperienze con i prodotti finora usati.EImmagino che una domanda sia più che lecita:“Hai risolto il problema con i capelli?
Stanno ricrescendo?“ Al momento posso rispondere solo con un forse, semplicemente
perché ho appena scoperto il mio problema centrale a livello fisico appena nel mese di
giugno 2013, ovvero di soffrire di stanchezza surrenale moderata (legata ad un'amigdala
iperattivata), avevo troppi estrogeni (xenoestrogeni) nel corpo, e troppa paura mescolata
con l'odio che influenzava soprattutto i miei reni, quindi ora il mio corpo ed i miei follicoli
necessitano di tempo per rigenerarsi completamente, essendo state sotto stress per
moltissimi anni. Prima devo finire di guarire da quello appena descritto sopra, e poi mi
posso realisticamente aspettare dei risultati nella ricrescita dei miei capelli.
Inoltre non ho avuto il vantaggio di ricevere un programma per il recupero dei capelli con
prodotti, tecniche e conoscenze tali da poter avere da subito l'opportunità di applicare
tutto il programma insieme. Ho dovuto sperimentare e cercare parecchio prima di
formulare un programma, e ho conosciuto i prodotti/integratori giusti un pezzo alla volta
lentamente nel tempo.
Il Programma “Forza Capelli“ è maturato ed è stato modificato/aggiornato nel tempo con
l'approfondimento delle mie conoscenze ed esperienze. Questo significa che uso alcuni
prodotti da più tempo, ma alcuni solo da qualche settimana rispetto alla pubblicazione di
questo libro (giugno 2013). Vi sto spiegando questo perché è vero che ho un cambiamento
nei miei capelli, ma da troppo poco tempo per dire che sto recuperando tutti i miei capelli
o almeno la maggior parte. Inoltre la mia ricrescita è stata fortemente bloccata o limitata
finora...
...anche perché il Metodo NatAliash era l'ultimo, e più importante capitolo, che avevo aggiunto
solo nel mese di maggio 2013! Questo significa che fino all'altro ieri stavo ancora soffrendo di
insonnia, di agitazione/contrazione nella zona ombelica che a volte sfociava in vera e propria
ansia. Come già dicevo nel libro, secondo me l'abbinamento insonnia e ansia è uno dei più
terribili cocktail anticapelli, quindi a mio avviso, l'essere riuscito a fermare la caduta dei capelli
molti mesi prima è già un ottimo risultato.
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Oggi ho un'amigdala molto più tranquilla e un serbatoio di odio sensibilmente ridotto che
mi permette di dormire meglio e di sentirmi più sereno durante il giorno, e questo è anche
un risultato eccezionale considerando che in questo momento di battitura sto scrivendo
queste righe poco prima del lancio del mio nuovo negozio Fitoplus, che è la mia più
grande fonte di stress.
Quindi per poter serenamente e fermamente affermare che ho una stabile ricrescita di
capelli devo ancora attendere altri mesi per attendere i risultati di alcuni prodotti, e
soprattutto, devo attendere la conclusione del mio processo di guarigione. Credo che il
destino mi abbia messo come carota il mio problema di caduta capelli (a cui ho
ovviamente abboccato!), per poi “obbligarmi“ a studiare, approfondire e guarire
completamente, finché non avrò risultati eclatanti con i capelli. A dire il vero, è da anni che
studio questi argomenti, però mi era particolarmente ostica la parte sugli ormoni, sulle erbe
medicinali e su tutto ciò che era legato di più con la medicina, e quindi grazie alla spinta
della perdita di capelli, ho potuto trovare la forza per superare le mie resistenze.
Attenzione però, questa è la mia storia, e non significa che tutti devono guarire i propri
traumi per avere una ricrescita. Questo è stato ed è il mio percorso, che per fortuna è molto
vasto e profondo, e quindi permette agli altri a prendere solo quello che serve per avere dei
benefici. A qualcuno basterà p.es assumere solo i prodotti anti DHT della HLCC ed avrà
risultati eccezionali. Altri dovranno prima guarire uno squilibrio neuro-ormonale, la
stanchezza surrenale, disintossicare il colon ed il fegato, farsi il mineralogramma ed
integrare tutto quello che il mineralogramma rivela come carenza. Ovviamente ci saranno
anche persone come me, che dovranno fare un percorso più interiore per avere risultati.
Nel mio caso ho valutato di aver perso almeno il 60% di densità di capelli dal 2004 al
2013 soprattutto a causa di stress cronico (ansia, insonnia), che ha scatenato tutta una
serie di altri squilibri ormonali, infiammatori e tossici nel corpo per anni, e sono diventato
un Norwood tipo 3, e sono sulla buona strada per diventare un Norwood 3 vertex.
Il mio obiettivo è tornare ad essere un Norwood 2, perchè Norwood 1 è impossibile in
quanto ho una predisposizione genetica con una attaccatura alta dei capelli sulla fronte.
Speriamo bene, perché purtroppo le garanzie non esistono in questo campo. Aggiornerò
questa sezione del libro con foto prima e dopo, e vi informerò delle novità attraverso la
Fitoplus/Fitopets Newsletter. Intanto chi vuole almeno vedere una foto generale di me, puoi
leggere la pagina Chi Siamo.
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Ma non potevo attendere qualche mese prima di lanciare l'ebook ed il negozio Fitoplus così
potevo dare una testimonianza ancora più incisiva con foto prima e dopo?
In teoria avrei potuto aspettare ancora qualche mese, ma questo ebook tratta argomenti e
prodotti che vanno molto oltre la questione dei capelli. Disintossicare il corpo, riequilibrare
la propria produzione ormonale, eliminare l'infiammazione, calmare l'amigdala e guarire
dall'odio rappresentano le colonne della salute e sono la base per la prevenzione e la cura di qualsiasi malattia. A parte questo, quando riduci l'ansia, la paura e l'odio,
la percezione della propria vita si letteralmente trasforma, ma prima di aggiungere altri
particolari in merito alla mia trasformazione personale, vi descrivo qualche beneficio ed
esperienza ottenuti con dei prodotti.
Il mio vantaggio di non aver comprato e sperimentato tutto in una volta il Programma
Forza Capelli è che ho potuto discernere e sentire gli effetti (quanto possibile) di ciascun
prodotto separatamente nel mio corpo.
Dragon Herbs: questi sono indubbiamente i miei integratori preferiti e sono quelli con cui senti veramente
gli effetti nel corpo, nelle emozioni, nella psiche e nello spirito. Consumo circa 3 diversi
prodotti della Dragon Herbs e dopo pochi giorni avevo percepito una pelle più liscia e
capelli decisamente più morbidi. Dopo una o due settimane mi ricordo di essere andato a
lavorare in ufficio per oltre 12 ore davanti al computer con meno di un'ora di pausa
pranzo, e la sera sono tornato a casa come se non avessi lavorato tutto il giorno!
Nonostante abbia inizialmente scelto una combinazione di prodotti Dragon Herbs non
ottimale, la mia capacità di reggere lo stress è aumentato in maniera impensabile, e sta
ancora incrementando di mese in mese, e non oso pensare come sarà quando inizierò a
consumare i prodotti più costosi della Dragon Herbs, essendo ancora più efficaci, abbinati
all'aver ridotto drasticamente la mia ansia e l'odio....
In generale credo che i prodotti della Dragon Herbs erano e sono il principale motivo del
mio migliorato umore; sento di avere più energia, più voglia di vivere e la passione per la
vita si accende ed incrementa piano piano sempre di più.
Olio di Fegato di Chimera:anche con questo prodotto ho avuto un ulteriore miglioramento della salute generale dei
capelli, una pelle più luminosa e una riduzione dell'infiammazione grazie agli alchilgliceroli
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– questo l'ho potuto notare sullo scalpo dove ho avuto una riduzione del rossore ed una
diminuzione dei fastidiosi brufoli (tipici da stress cronico).
Body Biotics:nella vita ho provato diversi probiotici, uno di questi anche uno rinomato in Italia come il
più forte ed efficace di tutti, perché ha almeno 10 volte il numero di CFU rispetto agli altri
probiotici standard. Ebbene, invece con i Body Biotics ero l'unico probiotico con cui
producevo feci di colore quasi nero per settimane, se non per mesi! Nemmeno una volta
erano di colore marrone. La casa produttrice mi aveva spiegato che questa è una tipica
reazione da disintossicazione quando strati di batteri nocivi morti attaccati a tossine, pus e
chissà cos'altro, si sciolgono e si staccano lentamente dalle pareti intestinali, liberando così i
villi intestinali a riprendere pienamente la propria attività.
A proposito di intestino, ho avuto una riduzione del circa 50% di appettito, ma senza una
riduzione di peso e senza perdita di energia, anzi, caso mai il contrario. Avendo preso i
probiotici assieme all'acido butirrico (Butyrex), non saprei quali dei due abbia creato
questo effetto. L'acido butirrico partecipa energeticamente al continuo rinnovo della
mucosa intestinale.
Un'altro “colpevole“ potrebbe essere l'acido fulvico, lo Shilajit, perché aumenta
l'assorbimento di tutti gli altri integratori. Non so se mai troverò una risposta a questo
effetto, anche perché sto rifornendo il corpo di Jing, quindi sia i reni che il fegato, essendo
connessi con la potenza di assimilazione dei nutrienti, stanno probabilmente lavorando
meglio. Inoltre anche la pratica dell'Uddiyana e dei 5 Tibetani potrebbero incidere sulla
riduzione dell'appetito. Nonostante abbia avuto qualche difficoltà ad adeguarmi ad un così
repentino cambiamento (inizialmente la mente mi continuava a dire di mangiare di più),
sicuramente spendo circa 200€ in meno al mese per il cibo, che compensa parecchio i costi
mensili per gli integratori.
Oxypowder + s.a.Wilsons:Oxypowder è sicuramente il modo più comodo e pratico per lavare il colon che abbia mai
provato. La sera prima di coricarsi si assumono le capsule, che nel mio caso erano 6 o 7
capsule, ed il giorno facevo 3 o 4 evacuazioni. L'andare di corpo non mi svuotava
energeticamente come spesso succede con i lassativi e mi permetteva di lavorare e di svolgere i
vari impegni quotidiani, anche se consiglio comunque di avere un gabinetto nelle vicinanze.
Mentre il clistere con il caffè biologico s.a. Wilsons è stata una piacevole sorpresa per me:
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dopo ogni pulizia mi sentivo più leggero, più di buon umore e con la mente più vigile e
presente. Con i clisteri normali con acqua oppure con acqua e bicarbonato non ho mai avuto
un effetto del genere.
PureSpa:questo filtro doccia era un'altra sorpresa perché ho sentito nettamente la differenza
nell'acqua già con la prima doccia. L'efficacia del prodotto si può notare anche dalla
riduzione di macchie sporche che rimangono dopo l'evaporazione dell'acqua sulle piastrelle
e sulla cabina della doccia. Probabilmente questo filtro ha anche contribuito alla riduzione
dell'infiammazione cutanea sul mio cuoio capelluto.
HLCC (Trattamento Anti DHT Naturale Completo)
questo trattamento, che contiene 4 prodotti sinergici per ridurre/eliminare i danni della
DHT, è sicuramente la mia cura centrale a livello fisico, ed è la più efficace e di alta qualità
finora sperimentata. I capelli diventano subito più morbidi e luminosi, le lozioni non
appesantiscono i follicoli, sono facili ed economici da usare (rispetto alla qualità che
offrono), l'odore è piacevole. È l'unico al mondo con il 5% di Saw Palmetto standardizzato,
la formula è patentata, ed siste sul mercato da oltre 25 anni.
Mi piace l'integratore Scripts Complete perché contiene altre sostanze sinergiche diventando
quasi un multiintegratore, ma allo stesso tempo la quantità delle vitamine aggiunte
permette di prendere anche altri integratori di tipo multi (è stato studiato appositamente). Lo
shampoo è favoloso, fa una bella schiuma anche se ne applichi poco, ed è l'unico con ben
11 inibitori del DHT. Infine, non fatevi ingannare dal piccolo MGT-Maximum Growth
Therapy, perché è così piccola la confezione che sembra impossibile che duri 3 mesi. Se hai
i capelli corti e non esageri con il dosaggio, ve lo assicuro che dura. Io lo finisco in 2 mesi,
ma perché ho i capelli mediamente lunghi e mi piace mettere piuttosto un po' di più che
troppo poco!
MAXX della Vitev:quest'acqua ionizzata non era tanto una sorpresa per me, ma per i miei gatti! Tutti sanno
quanto gli animali percepiscono a livello vibrazionale le cose attorno a loro, e dal primo
momento in cui abbiamo riempito la loro brocca di vetro di quest'acqua naturalmente
ionizzata, tutti i nostri gatti hanno iniziato ad osservarla, annusarla ed a camminarci intorno
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come se ci fosse qualcosa di diverso, di vivo. Soprattutto uno dei nostri gatti, tutt'oggi ogni
volta che apriamo il filtro e lui è nelle vicinanze, si mette lì e cerca come di capire da dove
proviene quella strana acqua misteriosa. Anche un dipendente della Vitev ha avuto una
storia simile con otto dei suoi gatti: metteva due ciotole di acqua, una dal rubinetto o di un
altro filtro d'acqua/ionizzatore e nella seconda metteva l'acqua della Vitev. Hanno sempre
scelto la Vitev.
Personalmente invece ho notato che i primi giorni ho avuto come reazione una flatulenza
puzzolente che non avevo da mesi (mia moglie invece è andata di corpo diverse volte
durante la prima notte). Infatti alcuni studi giapponesi hanno dimostrato la capacità
dell'acqua ionizzata di ridurre la fermentazione nell'intestino e quindi di eliminare un
mucchio di sostanze tossiche dal corpo.
L'acqua sembra anche più "bagnata" in bocca ed è un piacere berla - lo sentono anche i
nostri amici quando vengono a farci visita.
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Quindi non bastano questi risultati per pubblicare un ebook e per lanciare un negozio
online?
Oltre ai benefici ed alle esperienze appena menzionate posso ancora aggiungere che:
• dormo molto meglio ogni notte e la mattina mi sento più riposato ed energico;
• l'ansia e il pugno nello stomaco si sono ridotti anche se a volte lavoro 12 ore al
giorno davanti al computer;
• mi sento più leggero nel corpo nonostante abbia lo stesso peso;
• sono più flessibile a livello fisico e meno rigido o teso;
• ora quando inspiro aria soprattutto con l'addome non mi trema più alcun muscolo,
mentre prima nella zona sotto e dentro l'ombelico tremavo come una farfalla;
• l'umore è molto più stabile e positivo rispetto a prima – non è che prima ero un
pessimista o un negativista, ma il peso dello stress e delle tossine tenevano basso il
mio entusiasmo;
• essendo invecchiato un po' precocemente negli ultimi nove anni di stress più o meno
cronico, ora mi sembra di vedere ringiovanire la pelle;
• sento più stima e sicurezza dentro di me.
E sono certo che questo è solo l'inizio.
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Il Programma Forza Capelli
el caso vi foste sentiti sopraffatti dalla quantità di informazioni e di integrazioni da
fare, non preoccupatevi per due motivi:N• le informazioni vanno messe in pratica con i propri tempi e mezzi. Consiglio di
rileggere il libro e di assorbire con calma le nozioni – non è necessario rivoluzionarsi
la vita subito e completamente, e non occorre svuotarsi il conto in banca (evitiamo
l'ansia). Applicate piano piano i suggerimenti del libro, innanzitutto quelli che sentite
più validi ed utili per i vostri capelli;
• il Programma “Forza Capelli“ è strutturato in tal modo da cercare di accomodare la
disponibilità finanziaria diversa di ciascun lettore, ma non può creare miracoli se non
si ha una minima disponibilità finanziaria. Nonostante il Programma abbia un elenco
di prodotti, ciascuno è libero di crearsi il proprio programma, poiché l'elenco ha
anche lo scopo per dare una linea guida a chi vuole riprendersi la propria vita
attraverso il recupero dei propri capelli.
Vediamo innanzitutto quali sono le colonne portanti per ottenere successo col nostro
programma, ovvero quali sono i suggerimenti, che non possiamo ignorare se vogliamo far
ricrescere i nostri capelli:
• dobbiamo bloccare a tutti i costi la DHT che è presente per motivi genetici oppure per
la presenza della stanchezza surrenale – è fondamentale capire se soffriamo di
stanchezza surrenale grave, ed in tal caso, andrebbe trattata PRIMA di assumere il
Saw Palmetto per via orale contro la DHT;
• seguire l'alimentazione Forza Capelli (inclusi gli alimenti pro capelli): se non
guariamo l'intestino ed aggiungiamo i grassi nelle proporzioni giuste, tutto il resto
servirà a poco. Finché abbiamo un intestino che non riesce a digerire ed assimilare
correttamente il cibo, ed anzi, produce costanti veleni che vengono immessi nel
sangue, avremo il corpo in costante infiammazione e sarà sempre occupato a gestire
i veleni, e “ignorerà“ i capelli perché in effetti non sono vitali per la sopravvivenza;
• riequilibrare energeticamente e fisicamente gli organi interni secondo la Medicina
Tradizionale Cinese (MTC). Le erbe adattogene incrementano la nostra resistenza allo
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stress, e meno stress per noi significa meno infiammazione e quindi meno perdita di
capelli. Rinnovare il Jing è importante;
• il Fitness Capelli: se abbiamo la galea aponeurotica bloccata da muscoli contratti
sullo scalpo, non possiamo nutrire i follicolo con il sangue ricco di sostanze
rivitalizzanti, grazie alla cura dell'alimentazione Forza Capelli;
• ridurre il più possibile l'esposizione a prodotti e sostanze chimiche, e fare una
profonda pulizia del corpo (colon, fegato, reni);
• dobbiamo assolutamente dormire bene la notte, perché ci permette una profonda
rigenerazione, disintossicazione ed una produzione di ormoni pro capelli. Non
dormire indica stress emotivo, ed una possibile presenza della stanchezza surrenale;
• dobbiamo imparare ad ascoltare il corpo con le sue vere esigenze e lasciar andare la
mente con i suoi condizionamenti. I danni alla salute e ai nostri capelli prodotta
dall'incapacità di pensare con la propria testa e soprattutto di sentire intuitivamente il
corpo, possono essere catastrofici e senza fine;
• usare un'integratore di base come il Tonic Alchemy o il Body Biotics: l'intestino
ricoperto di muco non riesce ad assimilare i nutrienti ed il corpo in generale ha
bisogno di aiuto per disintossicarsi e rigenerarsi il prima possibile;
• guarire il più possibile l'amigdala, i propri traumi ed anche il proprio albero
genealogico, soprattutto attraverso il Metodo NatAliash, che significa risolvere alla
radice la nostra continua perdita di capelli e forse la trasmissione della calvizie alle
future generazioni.
Secondo le mie osservazioni possiamo dividere in tre categorie generali le persone che
soffrono di alopecia:
- quelli con una predisposizione genetica di DHT: di solito sono quelli che iniziano a soffrire
di calvizie prima dei 30 anni, a volte prima dei 20 anni;
- quelli con la predisposizione genetica di DHT e con uno squilibrio ormonale (tiroide e
neurotrasmettitori inclusi): il gruppo di persone più sofferente e complesso da trattare, ma
grazie al nostro programma possiamo ottenere ottimi risultati;
- quelli solamente con uno squilibrio ormonale (tiroide e neurotrasmettitori inclusi), che poi
porta all'insorgere della DHT;
La quarta categoria importante potrebbe essere l'intossicazione del colon e fegato, ma
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essendo presente in tutte le altre tre categorie, teniamolo sempre in considerazione.
Ovviamente potrebbero esistere altre cause o con-cause (come p.es un eccesso di Yang
Jing assieme ad un'alta presenza di testosterone), ma tendenzialmente tutto sembra vergere
sullo squilibrio ormonale e tiroide, sull'intossicazione e sul trattamento dell'amigdala.
Detto questo, possiamo definire i nostri due programmi: il Forza Capelli Base ed il Forza
Capelli Superiore.
Forza Capelli Base:1. imparare ad ascoltare il proprio corpo e liberarsi da condizionamenti vari come il
pericolo dei grassi saturi, del latte crudo, ecc. Misurare i propri avanzamenti secondo il
miglioramento del proprio metabolismo, della propria temperatura corporea, della
quantità di energia e di emozioni positive;
2. farsi degli esami secondo i vostri sintomi: saggio sarebbe verificare i livelli di selenio,
iodio, magnesio, rame, zinco e mercurio, poi la tiroide (TSH, fT4, fT3, TT4, TT3, rT3,
anti-TPO), il DHT, e chi soffre di stanchezza cronica dovrebbe verificare i 4 cortisoli
tramite un esame salivare (contattatemi via email per indicazioni di laboratori perché in
Italia alcuni esami sono completamente innattendibili, come quello del mercurio e dello
iodio);
3. seguire l'alimentazione Forza Capelli fino alla guarigione completa dell'intestino e poi,
tramite l'ascolto del proprio corpo, definire la propria alimentazione ideale;
4. praticare ogni giorno il Fitness Capelli;
5. fare di tutto per dormire bene la notte (leggere il capitolo sul sonno). I prodotti della
Dragon Herbs aiuteranno moltissimo in caso di lieve stanchezza surrenale, ma valutare
un lavoro con uno psicologo o counselor per identificare e sciogliere emozioni represse,
che sono grandi co–cause di infiammazione intestinale e di squilibri ormonali;
6. comprare il pacchetto convenienza anti DHT naturale della HLCC;
7. usare il Micro Ringiovanitore (rullo con micropuntine);
8. ridurre quanto possibile l'uso di prodotti chimici (vedere capitolo sui detergenti naturali)
ed installare il filtro per la doccia, il PureSpa Shower Filter;
9. Iniziare a guarire paure/traumi personali e l'albero genealogico con i suggerimenti
proposti nell'apposito capitolo e con il Metodo NatAliash.
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Elenco Alimenti Importanti da Consumare:
• Tuorlo crudo bio
• Latte crudo bio
• Burro bio
• Aceto di mele bio
• Olio di cocco crudo
• Noci e semi bio
• Sale Integrale
• Frutta e verdura (se bio, meglio)
• Proteine ad ogni pasto
Elenco Prodotti a Consumo Mensile:
• HLCC Trattamento Naturale Completo oppure uno o più prodotti a scelta della HLCC
• clisteri settimanali al caffè della s.a. Wilsons
Elenco Prodotti Acquisto Unico:
• Micro Ringiovanitore
• PureSpa Shower Filter (filtro per doccia)
Elenco Esercizi da Praticare:
• Capelli Fitness
• Metodo NatAliash
• Uddiyana
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Forza Capelli Superiore:Oltre ai punti e ai prodotti descritti nel Programma Base, aggiungere a propria discrezione:
• esami salivari, sanguigni o mineralogramma, soprattutto per verificare la necessità di
aggiungere altri integratori più specifici. Chi soffre seriamente di ansia, insonnia,
eiaculazione precoce, problemi di erezione, consiglio di leggere il mio ebook
„Programma Forza Sessuale“;
• seguire un programma personalizzato di MTC (Dragon Herbs) per equilibrare lo Ying
e lo Yang ed i Tre Tesori (Jing, Qi e Shen);
• prendere lo Shilajit (acido fulvico);
• prendere i probiotici della Body Biotics;
• prendere l'olio di fegato di chimera;
• valutare un multi integratore come p.es. il Organic Vita–Min–Herb, che contiene sia le
vitamine, i minerali e una serie di erbe verdi (ha anche il vantaggio di essere specifico
uomo o donna);
• attività fisica aerobica ed anerobica;
• usare il Dispositivo del Raggio Viola di Nikola Tesla ed il Micro Ringiovanitore;
• valutare una seduta di ATLANTOtec;
• disintossicazione dai metalli pesanti/batteri patogeni;
• bere acqua ionizzata naturalmente MAXX della Vitev;
Elenco Alimenti Importanti da Consumare:
• Tuorlo crudo bio
• Latte crudo bio
• Burro bio
• Aceto di mele bio
• Olio di cocco crudo
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• Noci e semi bio
• Sale Integrale
• Frutta e verdura (se bio, meglio)
• Proteine ad ogni pasto
Elenco Prodotti a Consumo Mensile:
• HLCC Trattamento Naturale Complet o
• clisteri settimanali al caffè della s.a. Wilsons
• Body Biotics
• Programma personalizzato Dragon Herbs (1-4 prodotti)
• Olio di fegato di chimera
• Crown (lozione spray) da usare insieme alla lozione della HLCC
Elenco Prodotti Pulizia Organi Interni:
• Purify per eliminare parassiti/vermi
• Oxypowder oppure il caffè specifico per clistere della s.a. Wilsons per la pulizia del
colon
• Glytamins (Glitamine) per la pulizia del fegato, cistifellia e reni
• ACZ Nano + ACS 200 per eliminare metalli pesanti e batteri patogeni
Elenco Prodotti Acquisto Una Tantum:
• Dispositivo del Raggio Viola di Nikola Tesla ed il Micro Ringiovanitore
• Sistema MAXX della Vitev per bere acqua ionizzata naturale
• PureSpa Shower Filter (filtro per doccia)
Elenco Esercizi da Praticare:
• Capelli Fitness
• Metodo NatAliash
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• Uddiyana
• I 5 Tibetani
Programma Di Mantenimento:• continuare con l'alimentazione sana con aggiunta di probiotici/verdure
fermentate/grassi adatti;
• pulizia continua degli organi interni con il clistere al caffè (2x alla settimana);
• continuare con uno il trattamento della HLCC;
• dormire più possibile bene la notte;
• praticare Fitness Capelli 5 min al giorno poche volte alla settimana + Dispositivo
Raggio Viola (per chi segue il programma superiore) oppure l'Amazing Skin
Rejuvenator;
• bere acqua ionizzata naturalmente della Vitev e continuare ad usare il filtro doccia;
• raccomandata attività fisica/Uddiyana.
Come possiamo notare, le spese del programma di mantenimento mensile “obbligatorio“
possono anche essere abbastanza sostenute, ma purtroppo questo è l'unico modo per
riprendere non solo i capelli, ma per vivere una salute radiante, una vita felice e di
successo, poichè tutto è connesso dentro e fuori di noi.
Ovviamente ognuno è libero di crearsi il suo programma Forza Capelli personalizzato, ma
teniamo presente che non si possono ottenere importanti risultati se non si prendono alcuni
integratori di base come p.es. il HLCC Scripts Complete (anti DHT), se non si mantiene un
Rene pieno di Jing, se si vive nell'ansia, se non applichiamo qualcosa anche direttamente
sullo scalpo, se non eliminiamo insidiose tossine e non liberiamo il fegato dai calcoli e dal
fango biliare, e soprattutto se non si guarisce l'intestino e non si riduce la quantità di odio
nel corpo. Se non si lavora su tutti questi aspetti, magari solo con uno alla volta, secondo le
proprie possibilità, tutto il resto rimane o diventa un terreno fertile di delusione, frustrazione
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e rabbia repressa.
Se abbiamo veramente i soldi contati, e vogliamo comunque fare qualcosa di importante
per noi stessi, allora consiglio di mettere in pratica il Metodo NatAliash e tutto il possibile
riguardo all'aspetto alimentare descritto nel libro, che incide poco sulle finanze, come p.es.
il latte crudo, tuorli crudi bio, aceto di mele bio, verdure fermentate preparate in casa, ecc.,
e prendere almeno il HLCC Scripts Complete (una confezione dura 3 mesi).
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BONUS: il Programma Forza SessualePrima di tutto desidero chiarire che questo è un programma sopratutto per uomini con
problemi di erezione, libido e di eiaculazione precoce di lieve entità, anche se le donne
potranno beneficiare da un programma simile, poiché il blocco fisico/energetico è molto
simile. Chi desidera seriamente migliorare le proprie performance sessuali dovrebbe
leggersi l'ebook „Programma Forza Sessuale“.
I tonici sessuali cinesi sono noti per migliorare in modo eccezionale le funzioni sessuali a
medio lungo termine. Da tenere presente che le formulazioni NON sono degli stimolanti
sessuali, ma hanno come priorità migliorare la salute dell'individuo nel suo insieme (visione
olistica). I cinesi non sono interessati ad una soluzione veloce che mira a risolvere solo un
problema, quando ce ne sono tanti e tutti sono interconnessi in maniera complessa. Con il
programma Forza Sessuale vogliamo costruire quella vera vitalità sessuale, rafforzare il
genitale maschile, intensificare il piacere sessuale ed aiutare ad eliminare la radice della
disfunzione, frustrazione o ansia. Se invece optiamo di usare altri prodotti per migliorare
l'erezione che si trovano su internet, seppure sono naturali ed alcuni producono ottimi
effetti, non vi risolveranno mai il problema di fondo (discusso sotto) perchè trattano la
questione soprattutto con la visione del “pene a cui manca circolazione sanguigna“, ma
come abbiamo imparato finora, il problema è ben più impegnativo.
Tornando alla medicina tradizionale cinese, i tonici sessuali sono radicati nel Jing che deve
essere rigenerato, preservato ed aumentato, perchè è direttamente connesso con la
riproduzione e con la forza sessuale. Un forte Jing genererà una funzione sessuale forte,
mentre un Jing debole ci indebolirà non solo la sessualità, ma anche la mente ed il corpo,
creando quindi invecchiamento precoce, malattia e perfino morte. La longevità e la
sessualità nella MTC sono strettamente collegate.
Per risolvere il nostro problema di erezione o la nostra mancanza di energia sessuale
dobbiamo lavorare sia sul Yin Jing che sul Yang Jing, ovvero sulla stanchezza surrenale.
Tutti i problemi di natura sessuale derivano dalla stanchezza surrenale. Ovviamente, come
avevo già detto in precedenza, se la SS è in fase avanzata, consiglio piuttosto di fare una
cura con un integratore ad estratti di corteccia surrenale, ma se soffriamo di uno stress
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abbastanza gestibile oppure siamo afflitti da una lieve SS, potremo ottenere ottimi benefici
iniziando direttamente con le erbe adattogene.
L'erba superiore yang jing aiuterà l'uomo o la donna a diventare più attivi, più assertivi o
addirittura aggressivi, più calorosi ed espressivi, mentre a livello sessuale saranno entrambi,
uomo o donna, più facilmente stimolabili e attivi. Un'erba superiore yin jing costruirà
ormoni, aumenterà i fluidi della donna e la produzione di sperma nell'uomo. La
combinazione di entrambe le erbe yin e yang incrementeranno la longevità e un'energia
sessuale molto potente. Da evitare di prendere erbe solamente yang, perchè potrebbero
bruciare tutte le riserve yin, che rappresentano le basi della forza maschile.
Oltre alla tonificazione dello yin jing e yang jing, dobbiamo assicurarci che il qi ed il shen si
sviluppino assieme alla crescita del jing, altrimenti col tempo rischiamo di creare dei
scompensi. Come sempre, l'equilibrio è la parola chiave, ed è per questo che dobbiamo
aggiungere al nostro programma almeno un prodotto che alimenti tutti i tre tesori.
Ricordiamoci che i benefici dell'erborismo superiore sono cumulativi, quindi alcuni
benefici saranno immediati, ma quelli veramente trasformativi si manifestano quando
abbiamo riempito i tre tesori, ovvero il Jing, Qi e Shen. Per questo effetto trasformativo ci
vogliono almeno 100 giorni (dipende da quanto gravemente siamo carenti di Jing, che è il
più lungo da rigenerare, e dall'intensità della nostra attività sessuale).
Ecco due suggerimenti di programmi per eliminare problemi di erezione, ma vi chiedo di
non fissarvi su di esse come “l'unico vero o corretto programma“ e di valutare sempre la
propria situazione personale. Siete anche liberi di creare il vostro programma, ma non
possiamo evitare di trattare la stanchezza surrenale. Con i prodotti della Dragon Herbs c'è
sempre un enorme varietà di prodotti da abbinare.
Programma Base:
• trattare la stanchezza surrenale con il nostro programma specifico;
• Tomkat (tonifica le funzioni sessuali, rafforza sistema immunitario, tonifica Shen)
• Ant Essence (Yin Jing) o Buddha's Yang (Yang Jing)* o entrambi;
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Programma Superiore:
• trattare la stanchezza surrenale con il nostro programma specifico;
• Ant Essence (Yin Jing) o Super Yang Jing Drops (Yang Jing)* o entrambi;
• Ashwagandha in polvere (antistress, incrementa la libido, proprietà adattogene)
• Tomkat (tonifica le funzioni sessuali, rafforza sistema immunitario, tonifica Shen)
• + un prodotto a scelta che alimenta i tre tesori (Jing, Qi, Shen). Il migliore in assoluto
è 8 Immortals
*questo prodotto va consumato solo se abbiamo sufficienti livelli di energia Yin nel corpo, altrimenti rischia di
scaldarci troppo e di creare agitazione.
Trattare invece l'eiaculazione precoce con la MTC è più complesso rispetto al problema di
erezione, anche se spesso entrambi i disagi appaiono insieme. Vediamo intanto di capire
perchè si arriva al problema dell'eiaculazione precoce.
Molti uomini usano l'eiaculazione per controllare la loro iperattività sessuale oppure per
gestire lo stress. Quando lo stress è troppo elevato l'energia tende a stagnare nel corpo, le
spalle tendono a contrarsi ed il respiro si accorcia. Con la masturbazione si riesce a
riattivare l'energia ed a staccare dai pensieri ansiosi. La strategia funziona, anche se ad
ogni eiaculazione si perde una certa quantità di Jing. Se si eiacula ripetutamente senza
rispettare i tempi fisiologici di recupero, col tempo si possono creare seri danni alla salute.
Alcuni uomini hanno brevissimi tempi di recupero, altri più lunghi, ma alla fine se viviamo
la sessualità solo come uno sport o come un divertimento, senza inserire una giusta dose di
intelligenza e di responsabilità, prima o poi tutti pagano il prezzo.
Un tipico esempio sono gli uomini di tipo Yang con un forte Yang nel Rene e con alti livelli
di Jing associato ad una tipica libido apparentamente insaziabile. Questo tipo di uomini
hanno tempi di recupero brevissimi, producono molto sperma e lo schizzo è vigoroso, ma
spesso sono anche quelli più soggetti alla dipendenza da masturbazione compulsiva. Se lo
Yang non viene bilanciato con una sufficente dose di Yin, negli anni (i tempi dipendono
dalla costituzione individuale) si possono manifestare sintomi come acufeni o fischi
nell'orecchio, fatica, vertigini, vista offuscata, ginocchia deboli, frequente urinazione, dolori
al fondo schiena fino ad arrivare all'impotenza (disfunzione erettile).
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In definitiva la disfunzione erettile è una strategia salvavita eseguita dal corpo per
proteggere altri organi più vitali, come potrebbe essere il Cuore. Se poi ci facciamo
prescrivere un farmaco contro l'impotenza, forziamo il corpo a prelevare altra energia Yang
per l'erezione, e visto che è stata esaurita da troppa attività sessuale o da troppe
masturbazioni, il corpo è obbligato ad usare le ultime preziose riserve Yin, che rappresenta
la base della forza maschile. Questa richiesta forzata indebolisce ancora di più il corpo,
peggiora lo sbilanciamento energetico e forza il cuore a battere più forte a causa delle
richiesta innaturali di maggiore energia Yang. I muscoli del cuore devono contrarsi di più,
ma per farlo necessitano di lubrificazione, che è una qualità Yin. Ecco che, se forziamo
troppo il cuore con sostanze inadeguate, si rischia di arrivare al punto che i muscoli non
reggono più la stimolazione ed un'infarto potrebbe essere il risultato.
Nella MTC viene raccomandato di controllare la frequenza di eiaculazione settimanale a
secondo dell'età e dello stato di salute. Esistono diversi suggerimenti, ma il calcolo più
corretto sembra sia la molteplicazione della propria età con lo 0.2 (zero punto due).
Quindi un uomo di 30 anni non dovrebbe eiaculare più una volta ogni sei giorni, un uomo
di 40 anni non più di una volta ogni otto giorni, un uomo di 50 anni una volta ogni dieci
giorni e così via. Questo non significa evitare di fare sesso, bensì di trovare modi per non
eiaculare sempre durante il rapporto sessuale oppure sviluppare capacità diverse per fare
l'amore.
Il vantaggio di trascendere il desiderio di eiaculare sembra non essere solo la
conservazione del Jing, ma anche di poter accedere ad esperienze sessuali più profonde.
Ovviamente in teoria è facile predicarlo, ma nella realtà quando l'uomo è eccitato, deve
fare i conti con un'energia doppia di Yang , perchè l'energia sessuale è sempre di natura
Yang, e l'uomo essendo un rappresentante dello Yang si trova con molta energia da gestire.
Da questa abbondante (doppia) energia Yang deriva la presa in giro riguardo agli uomini
quando dicono che “ce l'hanno stampata sulla fronte“ oppure “non pensano mai ad altro“.
Questo doppio Yang è anche la causa del forte desiderio di completare l'opera con
l'eiaculazione. Per trascendere questo desiderio, secondo la MTC, si dovrebbe sentire lo
Yang salire nei Reni e focalizzarsi sui “qui e ora“, sul sentire/guardare/percepire il partner
con amore. All'inizio potrebbe essere una vera tortura, ma col tempo si sviluppa e nutre lo
Yin nei Reni, che porta ad una sessualità più bilanciata ed a orgasmi più potenti, lunghi e
soddisfacenti. Se si costruisce lo Yin (cosa che possiamo più facilmente ottenere con i
prodotti della Dragon Herbs), saremo fisicamente meno spinti dal voler eiaculare, e saremo
capaci di entrare in uno stato più sensuale e spirituale dell'interazione sessuale. Saremo più
capaci di arrenderci e di lasciarci guidare dalle energie Ying e Yang, aumentando così il
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piacere e creando un legame sessuale più profondo col partner.
Finora abbiamo visto come può presentarsi l'impotenza nell'uomo, ma perchè si manifesta
l'eiaculazione precoce? Anche in questo caso il problema giace soprattutto nei Reni con le
possibili mancanze: dello Yin, dello Yang o del Qi. Nella maggioranza dei casi
l'eiaculazione precoce è un mix fra due o tre mancanze. Per capire quale sia il nostro caso,
sotto elenchiamo i sintomi per ogni specifica mancanza.
I sintomi della mancanza di Yin nei Reni sono: indolenzimento e debolezza nella
regione lombare e delle ginocchia, vertigini, tinnito (fischio nelle orecchie), problemi di
udito, bocca e gola secca, sensazione di caldo nel palmo delle mani, nelle piante dei piedi
e nel petto, sudore spontaneo, costipazione ed emissione seminale. La pulsazione è debole
o fine e rapida; la lingua è rossa ed è coperta con una leggera patina.
I sintomi della mancanza di Yang nei Reni sono: indolenzimento o sensazione di
freddo nelle ginocchia e nella regione lombare, avversione al freddo, arti freddi, fatica
spirituale, difficoltà nell'urinazione, enuresi, incontinenza, libido in calo ed impotenza in
casi gravi; sterilità femminile, edema generico. La pulsazione è fine o fine e profonda; la
lingua è voluminosa, umida e coperta di patina bianca.
Sia lo Yin che lo Yang dei Reni sono interdipendenti e si influenzano a vicenda, quindi se
soffriamo per molto tempo di una mancanza di Yin, prima o poi anche lo Yang verrà
ridotto e finiremo con una doppia mancanza. Quando una persone è mancante di Yang
nei Reni, ha quasi sicuramente anche un Yin ridotto, ma meno rispetto allo Yang. Stessa
cosa vale per chi è mancante di Yin nei Reni. A volte la mancanza di Yang nei Reni può
essere così estrema da mascherare quasi totalmente la mancanza di Yin nei Reni, e
viceversa nel caso si un'estrema mancanza di Yin. Questo è il motivo per cui nelle formule
delle erbe toniche sono quasi sempre presenti erbe utili per lo Yin e per lo Yang dei Reni.
I sintomi della mancanza di Qi nei Reni sono: dolore al fondo schiena ed alle
ginocchia (non dovuto ad incidenti), incontinenza, fatica, bassa libido, tendenza ad avere
paure e fobie, tensione cronica nei muscoli dietro le gambe, insomnia, nero sotto gli occhi
(occhiaie), prostatite, infertilità, stanchezza dopo rapporto sessuale, nervosismo/agitazione,
uso di stimolanti, sensazione di freddo (specialmente i piedi), disidratazione, eccessivo
consumo di sale, urinazione frequente e gocciolamento di urina.
Il Qi per i Reni deriva soprattutto dal Jing, quindi la miglior soluzione è dedicarsi al
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rifornimento ed al riequilibrio dello Yin Jing e Yang Jing.
Altre cause di Reni deboli: ereditarie, emotive (paura, ansia, shock), eccessiva attività
sessuale, malattie croniche (sciupano Yin e Yang), l'avanzare dell'età, troppo lavoro fisico
(consuma lo Yang nei Reni) o troppo lavoro mentale (consuma lo Yin nei Reni).
Le persone con poca energia Yang nei reni non riescono a scaldarsi bene il corpo e spesso
sentono freddo. Uno dei sintomi che si manifesta assieme alla bassa temperatura corporea
è l'avere spesso sonno. Di conseguenza, quando questa persona va a letto, solitamente si
copre con molte coperte oppure va a dormire con il maglione. Mentre la persona dorme la
notte (o fa il pisolino pomeridiano) la temperatura corporea aumenta ed a volte succede di
sudare. Il sudore notturno potrebbe anche essere causato da una mancanza di Yin, ma in
questo caso è più probabile che sia dovuto alle troppe coperte. Questo eccessivo calore
può ulteriormente danneggiare lo Yin. Normalmente, quando questo avviene, la persona si
scopre nel mezzo della notte, spesso nemmeno cosciente di farlo. A questo punto la
persona inizia a sentire troppo freddo e può così danneggiare lo Yang, entrando in un
circolo vizioso.
Le donne invece, secondo la MTC, non possono perdere preziosa energia con l'orgasmo e
devono essere presenti altre condizioni per creare uno sperpero di forze. Negli uomini
l'energia sessuale è di tipo Yang e quindi necessita di azione e di rilascio. Dopo il rilascio
avviene il “crollo“ e l'uomo entra nella fase Yin dove deve recuperare le forze. Le energie
sessuali femminili sono di tipo Yin, quindi le donne non possono “crollare“ dopo aver
fatto sesso, perchè lo Yin è già di per sè uno stato di “crollo“. Al contrario, succede che la
donna dallo Yin si muove verso lo Yang, ma se le manca lo Yin possono manifestarsi due
condizioni:
1. c'è una mancanza di Yin e quindi domina lo Yang. In questa condizione la donna ha un
bisogno più intenso del normale per soddisfarsi sessualmente. Vuole un'esperienza forte
senza mezzi termini, senza parole dolci o coccole. In quanto lo Yang eccessivo consuma
lo Yin, le donne, similarmente come gli uomini, si deprivano delle riserve Yin. Il fatto che
la donna non riesca a frenarsi, a non avere pazienza, non prendersi del tempo per
parlare e deve avere tutto e subito (come normalmente succede all'uomo), indica un'alta
presenza di Yang.
2. sia lo Yin che lo Yang sono deboli. In questa condizione energetica non c'è il pericolo di
depauperarsi, perchè non ha lo stimolo per lasciarsi coinvolgere. Anche se avesse un
orgasmo in questo caso, che sarebbe piatto e vuoto, non potrebbe perdere forza vitale.
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Arrivati quasi alla conclusione, ecco qualche abbinamento di prodotti della Dragon Herbs
per eliminare problemi di eiaculazione precoce, ma vi chiedo di non fissarvi su di essi e di
valutare sempre la propria situazione personale. Con i prodotti della Dragon Herbs c'è
sempre un enorme varietà di prodotti da abbinare***:
• Ginseng Nutritive Combination (tre tesori, qi e sangue)
• Eternal Jing (yin jing, yang jing, qi e sangue)
• Bupleurum and Dragon Bone (calma la mente ansiosa)
• Goji and Schizandra Drops (tre tesori, blocca le perdite come l'eiaculazione precoce)
• Ant Essence (yin jing, contro fatica e fatica cronica)
• Eternal Jing (yin jing, yang jing, qi e sangue)
• Tao In a Bottle (calma la mente, aumenta il piacere, aiuta ad altri prodotti a riempire
jing)
• Goji and Schizandra Drops (tre tesori, blocca le perdite come l'eiaculazione precoce)
• Rehmannia Six (qi, yin jing, previene le perdite)
• Ant Essence (yin jing, stanchezza)
• Ginseng Nutritive Combination (i tre tesori, qi e sangue)
• Shou Wu Formulation (yin jing, nutre lo sperma, migliora energia mentale e sessuale)
• Ginseng and Longan Combination (qi, ansia, insonnia, memoria, stanchezza)
• Shou Wu Formulation (yin jing, nutre lo sperma, migliora energia mentale e sessuale)
• Goji and Schizandra Drops (tre tesori, blocca le perdite come l'eiaculazione precoce)
• Tao In a Bottle (calma la mente, aumenta il piacere, aiuta ad altri prodotti a riempire
jing)
• Shou Wu Formulation (yin jing, nutre lo sperma, migliora energia mentale e sessuale)
• Goji and Schizandra Drops (tre tesori, blocca le perdite come l'eiaculazione precoce)
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• Rehmannia Six (qi, yin jing, previene le perdite)
• Ant Essence (yin jing, stanchezza)
• Goji and Schizandra Drops (tre tesori, blocca le perdite come l'eiaculazione precoce)
***essendo finanziariamente impegnativo comprare ogni mese 3-4 prodotti della Dragon
Herbs per la maggior parte delle persone, consiglio in questi casi di sceglierne solo due.
È meglio prendere uno o due prodotti con il dosaggio suggerito, che non 3-4 prodotti a
metà dosaggio.
Cerchiamo di tenere presenti le cinque regole per gli abbinamenti:
• prendere prodotti a seconda della nostra costituzione (più Yin o più Yang) e dei
nostri disagi fisici e psicologici**;
• dare priorità n°1 al rifornimento dello Jing***;
• dare priorità n°2 alla protezione (sistema immunitario);
• sviluppare/sostenere anche lo Qi e lo Shen;
• ricordarsi dell'importanza dell'alimentazione ricca di nutrienti e/o dell'uso di
integratori biologici, altrimenti rischiamo di limitare i benefici delle erbe superiori.
** l'eiaculazione precoce può manifestarsi in chi è fortemente carente di Yin. Se dopo una
sola eiaculazione vi tremano le gambe e scendete già per le scale, allora è probabile che si
tratti di una stanchezza surrenale avanzata.
***in tutti i casi di disfunzione erettile e di eiaculazione precoce siamo carenti di Jing, ma
nel caso della calvizie esistono individui con un buon livello di Jing e perdono lo stesso
capelli. Questo perchè hanno troppo Yang Jing. In questo caso è importante prendere
molto più Yin Jing rispetto al Yang Jing. Solitamente questi individui non hanno problemi di
erezione, nè di eiaculazione precoce (può avvenire negli anni se consumano le riserve di Yin
Jing a causa del troppo Yang Jing)
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Per quanto riguarda invece la medicina occidentale, il problema dell'eiaculazione precoce è
sicuramente un problema legato sia allo stress che all'aspetto psicologico, mentre a livello
fisico, oltre alla stanchezza surrenale (SS) si riscontrano principalmente altri due problemi:
il primo legato al rapporto fra la serotonina e la dopamina ed il secondo fra l'istamina e
l'arginina.
La serotonina e la dopamina sono due ormoni direttamente responsabili di quanto duriamo
a letto. Valori troppo alti di dopamina producono un'eiaculazione più veloce, mentre una
serotonina più bassa allunga i tempi del rapporto sessuale. Una maggiore quantità di
serotonina automaticamente abbassa il livello di dopamina e viceversa. Se invece la
serotnina diventa troppo alta, la nostra libido sessuale perde di forza.
L'istamina, un composto azotato, è un'altra sostanza direttamente connessa alla sensibilità
del nostro pene51. Maggiore è la presenza dell'istamina nel nostro sangue durante il
rapporto sessuale, più sensibile diventa il pene, e quindi più facile diventa eiaculare
precocemente. Da questa scoperta sono nate alcune creme da applicare sul glande che
bloccano l'istamina, ma che spesso causano effetti collaterali con la disfunzione erettile.52,53
In verità si può ridurre la presenza dell'istamina con l'aumento dell'arginina, uno degli
aminoacidi già menzionati precedentemente. Anche qui la relazione fra istamina e arginina
è molto simile a quella fra la dopamina e la serotonina.
Tendenzialmente si suggeriscono degli integratori di arginina, 5 HTP (un precursore della
serotonina) e il Mucuna Pruriens (contiene L-DOPA, un precursore della dopamina) per
bilanciare i rapporti delle sostanze. All'inizio non credevo che questi integratori fossero una
soluzione a lungo termine, perché ribilanciare gli ormoni e la produzione di sostanze
chimiche in generale nel corpo è molto connesso con l'alimentazione, la disintossicazione
del corpo, la guarigione dalla SS e la riduzione dello stress/guarigione dei traumi, ma poi
scoprendo la complessità ed il tempo che ci vuole per arrivare a questo risultato, oggi
credo che assumere il 5 HTP e/o la Mucuna Pruriens siano un buon modo per avere
risultati più rapidi. Prima di assumere questi integratori consiglio di verificare i livelli di
serotonina e di dopamina.
51 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16290091
52 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12934056
53 http://www.medicinenet.com/lidocaine-topical/page2.htm
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Un'altra causa molto incisiva, se non la più incisiva a livello fisico, è il rapporto sbilanciato
fra il sistema nervoso simpatico e fra quello parasimpatico. Entrambi i sistemi fanno parte
del sistema nervoso autonomo, che agisce indipendentemente dalla nostra volontà e dalla
nostra consapevolezza. Il sistema nervoso autonomo è suddiviso quindi in sistema
parasimpatico e sistema simpatico, i quali hanno funzioni pressochè complementari:
inibitorio l'uno ed eccitatorio l'altro.
Il parasimpatico ha molte funzioni, ma quelle connesse alla erezione, mentre il simpatico
ha la capacità di “lasciar andare“, quindi di eiaculare.54 Se il simpatico è dominante
soffriamo di eiaculazione precoce, mentre se il parasimpatico è troppo debole avremo la
disfunzione erettile. In entrambi casi si tratti comunque di stanchezza surrenale. Anche qui
l'equilibrio tra i due sistemi è la chiave, e credo che con l'aiuto degli esercizi del Metodo
NatAliash assieme ad alcuni prodotti sopramenzionati della Dragon Herbs, si potrà
migliorare se non risolvere definitivamente il problema.
Gli unici due esercizi molti specifici per trattare l'eiaculazione precoce, che non sono inclusi
nel Metodo NatAliash, sono gli esercizi Kegel. Si tratta di contrarre e di allungare (rilassare)
il muscolo pubococcigeo (PC) che ha l’effetto sia di far affluire il sangue verso la punta del
pene, sia di distendere un PC troppo contratto, aumentando così l’energia sessuale
dell’individuo, eliminando l’eiaculazione precoce eabbreviando contemporaneamente i
tempi di recupero tra un orgasmo e l’altro.
Troppo spesso viene proposta la pratica di un solo esercizio, quello della contrazione, che
però è incompleto per due motivi:
1. chi soffre di eiaculazione precoce ha non solo un PC debole, ma è anche cronicamente
contratto. Se si pratica solo la contrazione, si riesce a rafforzarlo, ma non a distenderlo,
rischiando di peggiorare la contrazione cronica del PC a lungo termine;
2. l'eiaculazione dipende sciuramente dallo scorrimento del flusso energetico, ma anche
dal sistema nervoso simpatico, che in chi soffre di eiaculazione precoce, è sempre iper–
eccitato (ansia), causando appunto la contrazione cronica e lindebolimento del muscolo
PC. Se non distendiamo il muscolo attraverso cui passo l'energia sessuale, il corto
circuito energetico (contrazione muscolare) non permetterà di raggiungere importanti
risultati*.
(*il Metodo NatAliash indirettamente può rilassare completamente il muscolo PC)
54 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7356224
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Riprendiamoci la Vita Per i Capelli
Per imparare a fare gli esercizi Kegel consiglio di scaricare l'ebook gratuito qui, mentre per
praticare i Kegel invertiti (quelli che distendono il muscolo PC) dovete fare il movimento
inverso, ovvero invece di contrarre i muscoli dovete spingere come se doveste espellere gas,
feci o urina.
Personalmente in entrambi gli esercizi Kegel consiglio di particare due volte al giorno
facendo 25 ripetizioni veloci e 2 lente, in cui la contrazione o spinta dura circa 30 secondi.
Consiglio di usare il respiro addominale durante la pratica.
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Riprendiamoci la Vita Per i Capelli
Supporto ed Aspettativeredo che la vera sfida nella ricrescita dei capelli è essere costanti ogni giorno
nella pratica del programma Forza Capelli. All'inizio siamo carichi di entusiasmo
e di speranze, ma col tempo, soprattutto se non arrivano risultati rapidi (o se
siamo impazienti), la motivazione scema fino a sparire nel nulla. Per risolvere questo
problema dobbiamo partire dal presupposto che la fretta del risultato danneggia invece di
aiutarci. Non cambia nulla se iniziamo con la cura oggi o domani, o se mettiamo in pratica
tutto quello che c'è scritto nel libro solo dopo sei mesi, perché i capelli che abbiamo perso
oggi sono recuperabili nei prossimi anni – quindi stiamo tranquilli. L'ansia è grande nemica
dei capelli, quindi cerchiamo di tenerla fuori dalla porta almeno in questa circostanza.
C
Ovviamente è naturale essere desiderosi di iniziare al più presto, ma prima di farlo
dobbiamo ancora discutere delle aspettative. Il primo elemento fondamentale è avere
pazienza e fiducia nel proprio corpo. Anche se il Programma Forza Capelli ci ridurrà quasi
immediatamente i livelli di DHT e ci migliorerà l'umore (soprattutto chi si farà i clisteri al
caffè ogni giorno e/o seguirà un programma personalizzato con MTC), questo non significa
che i capelli inizieranno a crescere dopodomani. Quando il corpo inizia a disintossicarsi,
per priorità va prima a guarire i danni più vitali alla nostra salute, e man mano che
l'infiammazione e le tossine spariscono dal corpo, per ultimo deciderà di rigenerare i
follicoli, proprio perché i capelli non hanno la stessa importanza di un cuore o di un fegato.
Essendo una persona di quaranta anni probabilmente più intossicata di una di venti, può
essere che la ricrescita avvenga prima nei più giovani.
Il cambiamento chiave che ci darà fiducia nel risultato finale sarà il cuoio cappelluto: se lo
noteremo migliorato, quindi senza brufoli, pruriti, infiammazioni, troppo sebo, ecc. (tutti
sintomi che potrebbero essere legati alla stanchezza surrenale) e se sarà bello elastico, allora
significa che l'intestino è sulla buona strada della completa guarigione, e che a breve nuovi
capelli inizieranno a spuntare dalla scalpo. Alcune persone potrebbero veder crescere dei
capelli vellus (piccolini) dopo un mese, ma potrebbero essere necessari fino a sei mesi
affinché un capello diventi adulto e robusto come quello di una volta.
Nel libro abbiamo imparato che il follicolo pilifero diventa gradualmente più piccolo e più
debole col passare di ogni ciclo a causa della DHT. La stessa cosa succederà nella fase di
guarigione e di ricrescita: sarà graduale, e i capelli dovranno cadere e ricrescere più volte
fino a diventare sempre più grossi e resistenti, e per questo risultato ci vorranno anche due
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anni. Ricordiamoci che a causa della DHT abbiamo vissuto in un corpo ormonalmente
sbilanciato per anni e ci vogliono mesi prima di ripristinare il suo equilibrio originale.
Quindi vuol forse dire che se seguo scrupolosamente il programma dopo circa due anni
avrò indietro tutti i miei capelli?
Dipende da quanti follicoli dei capelli persi sono ancora vivi. Un follicolo è ancora vivo
anche se produce un solo capello vellus all'anno, e addirittura se non lo produce più. C'è
un periodo in cui è ancora recuperabile. Se invece abbiamo uno scalpo lucido e levigato,
significa che i follicoli sono morti, e in questo caso il recupero si avvicina di più ad un
miracolo che ad un risultato possibile su basi scientifiche. Se siamo molto convinti e
vogliamo sperimentare anche con i consigli sull'attivazione naturale delle cellule staminali,
possiamo anche fare un ultimo tentativo, ma che ovviamente deve durare almeno sei mesi
con costanza infallibile. In questo caso aggiungerei tassativamente una visualizzazione
quotidiana di 5 minuti (la sera prima di coricarsi) di un “impianto“ di decine di migliaia di
nuovi follicoli, che radicano profondamente nello scalpo e che crescono con forza e gioia
sulla testa – dobbiamo arrivare al punto di sentire che sullo scalpo sta “succedendo
qualcosa“; la tecnica del Theta Healing potrebbe essere d'aiuto in questo caso.
Come ultimo suggerimento, sconsiglio di parlare del programma Forza Capelli con gli
amici, parenti o colleghi di lavoro, amenoché anche loro soffrano di calvizie. Questo
perché le persone che non hanno il problema della perdita di capelli non possono entrare
in empatia con noi, e anzi, rischiamo di essere derisi e giudicati. La derisione ed il giudizio
possono diventare dei potenti distruttori della motivazione, quindi per evitare danni simili,
trovo più saggio partecipare a vari forum online o a siti che permettono dei commenti, e
che trattano la calvizie. In luoghi simili troveremo ispirazione, amicizie virtuali e sostegno in
momenti di eventuale demotivazione.
E se proprio volete pubblicizzare questo libro con i vostri amici o parenti, perchè trovate utili
ed importanti i contenuti, proponetelo piuttosto come un libro per la salute olistica, per la
disintossicazione o qualcosa di simile. C'è anche a disposizione un programma di
affiliazione in cui offro il 75% per ogni ebook venduto grazie al vostro passaparola.
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Riflessioni Finali
ome si dovrebbe interpretare correttamente un problema fisico: come un blocco
psicosomatico oppure è causato da uno squilibrio/intossicazione fisica?CCon tutti gli argomenti affrontati nel corso del libro, quale potrebbe essere la cura definitiva
per eliminare la calvizie nel genere umano?
Come possiamo inserire la cura dei capelli in un'alimentazione che si basa su principi etici
e spirituali?
Quanto può influire la mente sulla ricrescita dei capelli e quale potrebbe essere la
connessione tra capelli e crescita personale e spirituale?
A queste domande cercheremo di dare delle risposte sicuramente non conclusive, ma forse
stimoleranno la nostra mente per trarre conclusioni personalizzate o per rilanciare i
contenuti di questo libro in aree ancora poco conosciute o inesplorate.
La prima domanda tratta un dibattito che spesso nel campo della psicosomatica e della
medicina convenzionale difficilmente trova una risposta soddisfacente, ovvero che rispetti
entrambi i punti di vista, nel caso di una malattia. La psicosomatica tende ad interpretare
qualsiasi malattia con una radice di tipo psicologico/emotivo/spirituale.
Ecco alcuni esempi sintetizzati:
lombosciatalgia – difficoltà a sostenere il peso della vita;
morbo di parkinson – conflitti senza soluzioni;
tendinite – difficoltà di modulare le proprie forze;
vene varicose – tentativo di recuperare alcune componenti femminili della propria
femminilità;
artrosi – riduzione del raggio d'azione esistenziale;
morbo di crohn – tentativo di eliminare la parte più oscura di sè stessi;
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Ma queste interpretazioni hanno qualche validità scientifica?
Il credito per capire come funziona il nostro stomaco è dovuto al canadese Alexis St.Martin,
che ha subito una ferita da arma da fuoco allo stomaco il 6.giugno del 1822, lasciandoli
un buco che non è mai guarito. Ogni volta che mangiava, i contenuti dello stomaco
uscivano amenochè non indossasse uno speciale bendaggio. Un chirurgo militare
americano, William Beaumont, aveva riconosciuto l'opportunità che lo sfortunato incidente
di St.Martin presentava e così ideò una serie di esperimenti, che avrebbero fatto chiarezza
sul funzionamento intestinale umano. Il dottore pesava bocconcini di cibo, li legava con la
seta ed osservava cosa succedeva dopo il passaggio nello stomaco; aveva preso campioni
di secrezioni gastriche ed aveva identificato come maggior componente l'acido cloridrico.
Tra le sue osservazioni aveva notato che durante il digiuno lo stomaco era vuoto e
contratto, ma l'aspetto più importante era che lo stomaco diventava tutto rosso di sangue
quando il signor St.Martin era arrabbiato.
Anni più tardi, in una donna del St.Louis (USA) che aveva anche lei uno stomaco facilmente
ispezionabile, e quando era arrabbiata questo diventava pallido ed immobile.
Questi due esempi chiaramente mostrano come le emozioni influenzano la nostra
digestione, forse in modi diversi, ma gli effetti sono definitivamente fisiologici ed incisivi.
La medicina ufficiale invece dice che p.es. il morbo di parkinson è legato ad una mancanza
di dopamina e p.es. le vene varicose ad un eccesso di estrogeno. Chi ha ragione? Secondo
me entrambi detengono una parte della verità ed è la sinergia dei due approcci che
portano i migliori risultati. Se p.es. scopro che sono anemico, che a livello psicosomatico
potrebbe indicare una forte vitalità repressa (odio?), forse sarebbe utile sia prendere un
integratore multi vitaminico e multiminerale, sia iniziare a fare un cammino interiore verso
la guarigione delle emozioni represse.
La soluzione del conflitto tra l'interpretazione psicosomatologica e quella medica sta nell'unire i
due poli e cooperare per il massimo beneficio di chi soffre. Spesso invece stiamo male e p.es
soffriamo di insonnia e non vogliamo prendere un farmaco per dormire perché è “chimico“ o
non naturale, e si continua a soffrire cercando con grosse difficoltà dei rimedi naturali efficaci;
oppure accade l'inverso, dormiamo male, prendiamo la pillolina e non ci soffermiamo ad
ascoltarci dentro e a chiedere aiuto ad un terapeuta (in entrambi i casi è l'orgoglio, la
presunzione o la sfiducia, ovvero una delle manifestazioni superficiali dell'odio, a bloccarci).
Ricordo quanto mi scocciava prendere un ansiolitico, oppure uno Stilnox o Tavor, per
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dormire durante i miei periodi di insonnia, e cercavo di usare sostanze più naturali possibili
con scarsi risultati (ovviamente dipende anche dall'intensità del problema che crea insonnia).
Mi sono sentito come sconfitto nel caso avessi preso un farmaco, come se fossi caduto da
un piedistallo sul quale mi sentivo figo e coerente con i principi della vita o del naturopata,
che deve essere in linea con la natura.
In verità erano solo idee del mio orgoglio che mi sono fatto su cos'è buono e cos'è cattivo, e
tramite questo dividere tutto in bene o in male, continuando a separare e a giudicare le
cose fuori e dentro di me. Non c'è nulla di male a prendere per un certo periodo un
farmaco in cambio di un attimo di respiro per continuare a vivere e per poter lavorare
avanti su di sè con più energia. Non siamo dei deboli, sbagliati o degli sfigati se prendiamo
un farmaco, usato con lo scopo di guarire col tempo in maniera olistica.
Proseguiamo con la seconda domanda su quale potrebbe essere la cura definitiva per eliminare la calvizie nel genere umano. Innanzitutto, se vogliamo spingere la nostra mente a
cercare delle nuove risposte, dobbiamo partire dal pressupposto che noi non siamo solo un corpo. Non siamo nemmeno le nostre emozioni e neppure i nostri pensieri.
Se così fosse, da dove arriverebbe la saggezza del corpo dell'autoregolarsi, di autoguarirsi, di crescere e di tanti altre stupefacenti cose che riusciamo a fare?
Se fossimo i pensieri, allora da dove derivano le famose intuizioni o idee che a volte rivoluzionano il nostro modo di pensare?
Basta osservare i grandi filosofi, scienziati, leader, matematici, e le altre menti geniali del passato e noteremo che tutti, senza esclusione, avevano una sorta di connessione con
un'intelligenza superiore o cosmica.
Solamente se prendiamo in considerazione l'eventualità che apparteniamo a qualcosa di più
grande ed intelligente di noi, possiamo sperare di poter attingere con umiltà e riconoscenza a nuovi livelli di conoscenza, che ci permetteranno di vivere con maggiore agiatezza, serenità e
sintonia con la natura circostante.
Personalmente credo che il motivo principale per cui l'umanità non ha ancora accesso oppure
non ha una divulgazione ufficiale a livello mondiale, di conoscenze che potrebbero non solo salvare il pianeta dalla morsa inarrestabile dell'inquinamento e della distruzione umana, ma
potrebbero anche sollevare l'umanità dalle malattie, dalla schiavità del petrolio, dal sistema finanziario elitario e dall'ignoranza in generale, è perché non siamo ancora pronti e
sufficientemente maturi per riceverla.
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Se prendiamo l'esempio attinente ai nostri capelli: i nostri scienziati stanno ancora cercando
una sostanza miracolosa per la ricrescita dei capelli da poter brevettare per sfruttare
economicamente. Oppure abbiamo ancora quelli che magari fanno ricerca per pura
passione e non per scopi di lucro, ma sono sempre convinti di poter scoprire il vero motivo
per la perdita dei capelli.
Finché l'umanità userà questo atteggiamento mentale verso la ricerca sia esterna (nella
materia), sia interna (nella psiche/spirito), non arriverà da nessuna parte, oppure farà dei
progressi per poi ritrovarsi ad un altro punto cieco nella ricerca. Quello che più spesso
accade con le nuove scoperte è che contraddicono quelle precedenti, creando una
confusione sempre più grande, e la gente diventa quasi esausta e frustrata per la mole di
conoscenze, che spesso sono pure in controsenso.
Credo che questo meccanismo di non riuscire mai ad arrivare al nocciolo, sia un
meccanismo della Natura o del Cosmo o del Creatore inserito appositamente. Ovviamente
non è così per tenerci ingabbiati nell'ignoranza, ma per “obbligarci“ a riconoscere che non
ce la faremo mai ad arrivare fino in fondo o ad una risposta definitiva. Forse suona un po'
ironico, ma non lo è. Per capirne il motivo dobbiamo fare un breve salto nel mondo della
psiche e della spiritualità.
Il nostro mondo interno è grosso modo diviso in due parti: l'ego e il vero Sè. L'ego è
intimamente legato al corpo e quindi alla materia, grazie alla quale possiamo definire cosa
sono io e cosa sei tu. Io ho questo corpo, io porto questo abito, io abito in questa casa, io
lavoro presso pinco pallino, quindi la materia permette lo sviluppo di questo “io“ (ego) che
ci separa dagli altri e dal mondo.
Dal momento in cui abbiamo un corpo vulnerabile, cioè a rischio di malattie e di
sofferenze, e crediamo di essere separati dagli altri, ma allo stesso tempo sappiamo di
avere bisogno degli altri per sopravvivere (soprattutto nell'età infantile), le possibilità di
provare paura, dolore, rabbia e tutta una serie di emozioni ed esperienze negative
diventano quasi illimitate.
L'ego di fatto ha le sue radici proprio nella paura, nel dolore del sentirsi separato, e noi per
non soccombere ad una sofferenza continua, sin da piccoli costruiamo dei caratteri, cioè
delle compensazioni, delle maschere per nascondere le sofferenze e le paure e per poter
raggiungere nella vita gli scopi prefissati.
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Il vero Sè invece è connesso con quella intelligenza cosmica menzionata prima, cioè quella
che permette l'autoguarigione nel corpo, è quello che porta le intuizioni geniali, è quello
che fa sì che il cuore batta minuto dopo minuto. È qualcosa completamente fuori dal
controllo dell'ego, anche a livello di comprensione. Dal momento che cerchiamo di capire o
di definire chi in verità siamo (il Sè), lo perdiamo perché di natura è qualcosa di indefinibile
con il pensiero. Il Sè si può solo conoscere per esperienza diretta, esattamente come
l'innamoramento. Possiamo spiegare ad un amico come ci si sente ad essere innamorati,
ma finché non la vivrà, non capirà il nostro linguaggio.
Realizzare, vivere, esprimere questo Sè è il vero ed unico scopo della nostra vita.
Adesso chiediamoci per un attimo chi dentro di noi cerca una risposta per non perdere i
capelli?
Il Sè o l'ego?
Per poter rispondere, ci dobbiamo chiedere, a quale emozione stiamo reagendo?
Alla paura o alla passione della verità?
Nel 99% dei casi siamo spinti dalla paura di perdere i capelli, quindi dall'ego, perché è lui
ad avere paura. Paura di essere giudicato, paura di non essere attraente e così via. Il Sè è
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libero da qualsiasi reazione negativa perché in primo luogo non ha un aspetto fisico da
difendere, non ha corpo, nè pregiudizi, ha tutte le risposte e sa chi è e sa che è eterno.
L'ego non sa chi è, ovvero sà che è nato da qualcosa che prima o poi morirà: il corpo.
Secondo me, la spinta primaria dell'ego nella ricerca per trovare una soluzione alla caduta
dei capelli, è data dalla paura di morire. Perdere qualcosa lo collega con la sua fine, e
questo lo possiamo sentire consapevolmente oppure esserne completamente ignari. La
ricerca quindi di una risposta obbliga il nostro ego a studiare la Vita, ed è proprio qui che il
serpente si morde la coda, e sentenzia l'inizio della propria fine.
Vi passo l'esempio della mia esperienza con la scrittura di questo libro. All'inizio degli studi
ero irritato e sconsolato dall'idea di dover approfondire argomenti come ormoni, vitamine,
muscoli del cranio, interazioni di varie sostanze nel corpo, ecc. Più approfondivo
l'argomento, più dovevo imparare ed il tunnel della conoscenza sembrava senza fine (per
non parlare delle contraddizioni continue: latte sì, latte no, carne fa bene, carne fa male,
ecc.). Il tempo per studiare e scrivere questo libro erano sempre più lunghi, la fatica era per
me notevole, ed intanto perdevo sempre più capelli.
Ad un certo punto mi sono trovato in un momento di disperazione e di depressione,
emozioni di cui non ero sufficientemente consapevole prima. E lì ho deciso di arrendermi.
Cercare di capire con la mente (l'ego) il funzionamento del corpo umano e cercare poi di
unirlo con aspetti psicologici, ambientali e spirituali, era un compito troppo grande e vasto
per me, e che ho fallito. Ed ecco che mi sono lasciato travolgere da questa rivelazione.... e
non avrei potuto fare una scelta migliore.
Arrendersi non significa lasciar perdere e mandare al diavolo tutto (questa è una reazione
dell'ego), bensì significa arrendersi alla realtà dei fatti: non è possibile capire tutto con la
nostra mente limitata. La resa in questo senso porta un grande beneficio, perché
rappresenta l'inizio della guarigione della paura di morire. Quando iniziamo ad accettare il
nostro limite, smettiamo di alimentare l'ego con la paura e quindi si riduce l'affanno, l'ansia
del risultato, l'impazienza, e piano piano si incomincia a realizzare un piacevole silenzio fra
i pensieri, un silenzio che forse prima non avevamo notato. Questo silenzio, e solo in
questo stato di calma interiore, il Sè può manifestarsi e passarci le sue intuizioni, le sue
conoscenze.
Ecco, secondo me, perché non si riesce ad arrivare ad una risposta definitiva nella ricerca
dei capelli, ma anche in qualsiasi altro campo di studio: perché lo scopo di questo cercare,
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studiare, è per portarci alla conoscenza di Chi Siamo. Chiunque abbia studiato
sufficientemente a lungo e in profondità una qualsiasi materia o che abbia praticato
addirittura uno sport o un lavoro con estrema dedizione e passione, arriva prima o poi alla
realizzazione che deve abbandonare qualcosa per poter proseguire nel suo cammino.
Questo qualcosa è il voler capire, il voler controllare tutto del nostro ego.
Quando gli scienziati e le aziende arriveranno a comprendere questo, abbandonando il
rincorrere della fama, del potere, dei soldi, del voler controllare, e metterranno al primo
posto la conoscenza del proprio Sè, la resa al proprio Sè, allora potremo accedere a
conoscenze e risposte che porteranno l'umanità al prossimo scalino evolutivo.
Sicuramente esistono già individui sulla terra che hanno superato l'ostacolo dell'ego, ma
la maggioranza è purtroppo ancora incastrata in una lotta senza fine con un ego (odio)
non riconosciuto, che inquina, affatica ed ammala colui che ne è vittima, e purtroppo
anche la Terra.
Per un ricercatore di qualsiasi genere, che sia dello spirito, della psicologia, della fisica,
dello sport agonistico, della storia e così via, che desideri spingersi in mondi di conoscenza
nuovi ed inesplorati, deve instaurare un atteggiamento di umiltà, di apertura, di ascolto, di
cooperazione, di passione, di verità, e di visione olistica. Oltre a questo deve sviluppare la
Forza per combattere contro il falso dentro di sè e fuori di sè, e solo allora si potrà arrivare
a conclusioni diverse, nuove, più profonde ed intuitive.
Quindi alla prima domanda, qual'è la cura definitiva per curare i nostri capelli, la risposta è
la stessa per qualsiasi problema del mondo: conosci te stesso.
Attraverso la conoscenza di sè stessi, si scoprirà la propria natura, capiremo e sentiremo
cos'è buono mangiare per noi e cosa non lo è per la nostra salute (e per i capelli),
elimineremo tutto quello che ostacola la nostra intima Realizzazione, e su questa base tutti i
nostri traumi emotivi guariranno, tutti i veleni verranno espulsi, la Terra guarirà e i nostri
discendenti forse potranno riavere una folta chioma di capelli.
Allora finora cosa abbiamo “conosciuto“ di noi stessi che potrebbe fortemente incidere sulla
cura definitiva per i capelli?
Come avevamo già ampiamente discusso nel libro, credo che incidano molti fattori, di cui il
principale a lungo termine sia la guarigione dall'odio e dell'amigdala, ma forse un altro
degli elementi più determinanti sia la pienezza e l'equilibrio dello Yin Jing e dello Yang Jing,
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l'energia connessa con la nostra genetica e con la produzione di sostanze fisiche nel corpo,
e quindi con la guarigione dalla stanchezza surrenale. Se ogni coppia avesse una ricchezza
di energia Jing, Qi e Shen prima della fecondazione di un futuro bambino, lo donerebbe
come eredità ai propri figli, che invece di partire con uno Jing squilibrato o carente oppure
con uno scompenso dei Tre Tesori, dovuto soprattutto a questioni ereditarie legate all'albero
genealogico, avrebbero una migliore base di partenza per realizzarsi nella vita, per
instaurare un rapporto di rispetto e di amore verso la natura e verso sè stessi, e forse anche
per mantenere la chioma in testa. Forse lo scioglimento dell'odio darebbe come eredità ai
nostri figli un Jing, Qi e Shen in perfetto equilibrio ed armonia.
Passiamo ora alla terza domanda sull'alimentazione e su come integrare in armonia una
dieta Forza Capelli, che si basa parecchio su proteine e grassi animali con principi etici e
spirituali che sconsigliano fortemente il loro consumo.
Innanzitutto dobbiamo comprendere il perché la dott.ssa Natasha Campbell–McBride
insiste tanto sulle proteine animali, e poi il perché la carne viene pressoché vietata nello
sviluppo spirituale.
Nel suo libro la McBride rivela alcune interessanti statistiche (immagino americane) sui
vegeteriani:
• i bambini vegeteriani sono più soggetti alle malattie rispetto ai bambini onnivori,
particolarmente nel caso delle disabilità psicomotorie e nelle malattie del sangue;
• i vegetariani tendono a perdere massa muscolare ed a danneggiare la struttura
ossea, inoltre mediamente hanno meno forza fisica;
• secondo i dati del censimento (immagino sempre americano) i vegetariani muoiono
prima degli onnivori.
Poi la dott.ssa aggiunge che nelle sue osservazioni cliniche non ha ancora incontrato un
vegetariano sano (credo che sottointenda anche il fatto di non aver scoperto intestini sani).
Si potrebbe obiettare con il fatto che le verdure sono ricche di vitamine B, di proteine e di
carotenoidi che compensano ampiamente i nutrienti della carne. Ed è vero, in laboratorio
le verdure rivelano sempre una alta quantità di molteplici sostanze vitali per la nostra
salute, ma la McBride avvisa che questi dati sono stati rilevati grazie a particolari procedure
tecnologiche di estrazione che il tratto digestivo non possiede.
L'intestino umano ha un'abilità molto limitata nel digerire le verdure, ed è proprio per
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questo motivo che fin dall'antichità la verdura veniva spesso fermentata e così arricchita di
batteri ed enzimi per facilitare la digestione e l'assimilazione dei nutrienti. Gli intestini degli
erbivori contengono speciali batteri specifici per consumare le erbe, mentre noi umani
abbiamo l'interno dell'intestino più simile ai predatori, perché il nostro sistema digerente
produce solo l'acido cloridrico e la pepsina, che sono capaci solo di rompere la carne, il
pesce e le uova.
E cosa dire dei fruttariani (persone che mangiano solo noci, semi, frutta e verdura cruda)
che invece dichiarano che le caratteristiche interne del nostro organismo differiscono
profondamente dagli animali onnivori. Gli occhi che guardano avanti e non ai lati, le mani
prensili e delicate, non aggressive, il pollice della mano opponibile e concepito per
raccogliere e trattenere nocciole e pomi; la dentatura adatta a masticare vegetali, semi e
frutta; conformazione intestinale oblunga (12 volte la lunghezza del tronco).
Inoltre:
• il sangue e la saliva umana sono alcaline e non acide (come nei carnivori–onnivori);
• totale assenza nell'uomo dell'enzima uricasi, che serve a disintegrare il micidiale
acido urico delle carni, mentre detto enzima è abbondante negli animali carnivori–
onnivori;
• scarsa presenza di acido cloridrico nello stomaco umano, e quindi difficoltà di
disgregare le proteine animali, mentre tale presenza acida nei carnivori–onnivori è 10
volte più intensa (aggiungo che la scarsa presenza di acido cloridrico potrebbe anche
essere dovuto da un intestino compromesso, situazione molto comune in chiunque
mangi la dieta mediterranea, oppure ad uno squilibrio dei Tre Tesori);
• forma del cranio arrotondata con i muscoli della faccia adatti a triturare; canini poco
sviluppati, grandi molari adatti ai cibi duri, forma dei denti con incisivi, smalto molto
spesso dei denti (l'uomo è l'animale con lo smalto più spesso adatto a mangiare cibi
duri);
• pollice opponibile adatto a raccogliere frutti e semi, sedere grosso, intestino
saccoluto, cioè a zone, a sacchetti adatto alla fermentazione di cibi vegetali;
• le mandibole dell'uomo possono effettuare movimenti laterali e antero–posteriori;
formula dentale diversa; debole muscolatura dello stomaco.
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Quindi, secondo queste osservazioni, l'uomo è biologicamente costruito e nato per
alimentarsi di frutta, e non di carne! (ecco una delle tante contraddizioni di cui ho parlato
pochi paragrafi fa con le quali si diventa a volte matti per uscirne fuori, soprattutto se si usa
solo la razionalità della limitata mente–ego)
Credo che entrambi i punti di vista contengono una parte della verità, quindi oserei
concludere che l'anatomia digestiva permette all'essere umano il libero arbitrio nella sua
scelta alimentare, perché può vivere sia come un vegano, crudista o vegetariano e sia
come un onnivoro. Con quale tipo di dieta ogni singola persona vivrà al top delle sue
prestazioni fisiche rimane ancora avvolto un po' nel mistero, ma sicuramente l'aggiunta di
batteri benefici (probiotici) e di enzimi inizia ad unire i due estremi alimentari.
In effetti la fermentazione controllata dei cibi potrebbe essere paragonata ad un processo
alchemico, ad una vera trasformazione in cui l'alimento migliora la sua digeribilità, la sua
assimilazione e soprattutto la sua carica nutritiva. In altre parole, la fermentazione eleva il
cibo, lo porta ad un livello di organizzazione più evoluta, più perfetta, e non potrebbe forse
essere questo il vero scopo che unisce qualsiasi tipo di alimentazione?
Tutto il nostro sistema digerente è come un laboratorio alchemico al nostro servizio, ma sta
a noi cercare di scoprire quali elementi elevano la nostra coscienza verso il Sè o verso la
malattia. Se questa teoria fosse vera, per realizzare questo scopo abbiamo bisogno di
conoscenza, di esperienza e di sviluppare il famoso “sentire il corpo“ (di cui abbiamo
ampiamente discusso nel libro). Oltre a questo, credo sia anche necessario eliminare il
giudizio di cosa sia giusto e sbagliato, e credere di sapere quale sia la formula migliore per
il benessere altrui, o peggio, per tutta l'umanità. Questo lo sa, forse, solo il Creatore.
Spesso ci si sofferma molto sul consumo esagerato e sbagliato della carne e del latte, e su
tutti i danni inflitti alla natura. Nutrire gli animali in modo intensivo per nutrire gli uomini è
un modo costoso per produrre cibo.
Nel mondo circa un quarto delle terre coltivabili è utilizzata per produrre foraggio, soia e
cereali e un quarto di questi cereali è utilizzato negli allevamenti industriali per nutrire il
bestiame: si tratta di un elevato costo energetico oltre che economico. Per ottenere 1 kg di
carne di manzo sono necessari circa 7 kg di cereali e circa 15 mila litri di acqua, anche se
questi dati sono contestati da diverse fonti come esagerate.
Oltre alle conseguenze legate all’eccessivo utilizzo di risorse, gli allevamenti intensivi
hanno un notevole impatto sull’ambiente anche per quel che riguarda le sostanze di
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scarto che immettono nel suolo, nell’acqua e nell'atmosfera. Tutto probabilmente vero nel
caso degli allevamenti intensivi, ma falso se seguiamo una “permacultura di allevamento“
dove l'equilibrio ed il ciclo naturale della vita permettono un consumo di carne a basso
impatto ambientale, spiegato molto bene nel libro “Meat: A Benign Extravagance“ di
Simon Fairlie. Comunque trovo che sia un segnale molto positivo riconoscere e rendere
pubblici questi sistemi di coltivazione distruttivi a lunga distanza, che devono diventare
sicuramente più ecosostenibili...
...però secondo me, finché l'essere umano rimarrà incastrato nel giudicare cosa sia giusto e
cosa sia sbagliato senza porre attenzione al vero scopo dell'alimentazione umana, la lotta
tra il bene e il male continuerà in eterno, e chi ne farà le spese saremo tutti gli abitanti della
Terra e la Terra stessa.
Se lo scopo dell'alimentazione è evoluzione, la trasmutazione, dobbiamo smettere di
giudicare e di prendere parte a linee di pensiero “anti latte“, “anti carne“, “anti vegan“,
ecc., che alla fine ci mantengono nella separazione dell'ego, e piuttosto focalizzarci su cosa
sente di aver bisogno il mio corpo per evolvere in questo momento?
E se in questo momento si rivela essere un filetto al sangue, che il filetto sia. Magari il
giorno dopo o il mese o l'anno dopo, il filetto non lo desidereremo più, poichè tutto nella
vita è trasformazione, è evoluzione, e irrigidersi seguendo per anni la stessa dieta significa
bloccarsi nell'evoluzione. Nella carne c'è soprattutto una grande biodisponibilità di ferro, ed
è proprio il ferro (di cui simbolo è Marte che rappresenta proprio la guerra, ovvero l'odio)
uno dei cinque metalli che gli alchimisti trasmutano in oro. L'oro è considerato da sempre il
simbolo del nostro vero Sè, della nostra dimora divina, ma come possiamo credere di
trasformare la propria coscienza da uno stato più materiale ad uno più spirituale, se nel
corpo non abbiamo sufficiente quantità di ferro, ma soprattutto, se non abbiamo ancora
imparato a forgiarlo tramite la nostra esperienza, conoscenza, consapevolezza e saggezza,
fino a trasformarlo in oro, ovvero in un risveglio nel proprio Sè?
Il problema dell'uomo è che ascolta troppo la mente, anche quella altrui, e si identifica in
essa proteggendo delle idee che prende per sue, senza rendersi conto di essere stato
nuovamente vittima dell'illusione dell'ego. L'uomo non sa arrendersi al sentire del corpo e
tende piuttosto a legarsi ad ideelogie, diete e a condizionamenti (ego), che gli rallentano
il cammino del sentire sè stesso e il proprio corpo. E se non sappiamo arrenderci al
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corpo, sarà difficile arrenderci alla guida del nostro vero Sè, ma questo ci porta troppo
fuori discorso.
Credo che la migliore cosa sia imparare ad ascoltarsi, imparare poi a fidarsi di questo
sentire, non giudicare quello che mangiamo, nè sentirci in colpa (ringraziare per il sacrificio
di un'animale va sempre bene), accettarci incondizionatamente per quello che mangiamo, e
ricordarci che lo scopo del cibo, del nutrimento, è evolvere. Per molti l'evoluzione passa per
la carne, ovvero dalla vibrazione più bassa (l'odio, la rabbia, la paura, il dolore) per poi
passare ad una alimentazione libera da queste emozioni (frutta, verdura, semi, latte, uova)
e finché non integriamo tutte le energie del livello più basso, non possiamo saltare a quello
successivo. Anzi, se facciamo un salto prematuro, col passare degli anni rischiamo di
incorrere in malattie, e di tornare dall'inizio, consumando nuovamente carne. Per evitare
questi, a volte rovinosi, capitomboli il più possibile, dobbiamo lavorare seriamente su di noi
e studiare, sperimentare, sbagliare, cadere, rialzarci e con costanza e fede sviluppare un
nuovo rapporto con noi stessi e con l'ambiente circostante.
Allo stesso tempo esistono diverse persone al mondo che da molti anni si alimentano da
fruttariani, e pare godano di ottima salute. A questo obiettivo non possiamo sapere quando
ci arriveremo e se ci arriveremo in questa vita: l'importante è accettare ciò che è, e fare del
proprio meglio. Se poi uno mangia carne, l'altro pesce, il terzo semi e frutta, quello che
conta è il cammino, da una parte diverso di ciascuno di noi, ma uguale nei termini
dell'obiettivo finale – vivere nel Sè.
L'aspetto a cui vorrei dare rilievo in questo contesto è la nostra capacità di assorbimento
energetico del cibo: secondo la Medicina Tradizionale Cinese i Reni non digeriscono
direttamente il cibo, ma lo yang jing dei Reni influisce sulla nostra capacità digestiva. Se
abbiamo un forte yang jing (surrenali che lavorano a pieno ritmo) possiamo digerire
completamente il cibo, e anche con piccole quantitè riusciamo a generare molta energia.
Se il fuoco nei Reni è basso, anche la digestione diventa debole, e non si riesce a creare
energia, nè sangue sufficiente.
Anche la Milza è fortemente connessa con la trasformazione energetica del cibo, sia a
livello chimico che a livello energetico. La Milza è responsabile per le varie fasi di digestione
e di assimiliazione, specialmente nell'estrazione del Qi dal cibo nello stomaco e per poi
trasmetterlo ai Polmoni, dove viene mescolato con il Qi estratto dall'aria inspirata. Quando
la Milza è debole non riusciamo ad estrarre energia dagli alimenti e probabilmente avremo
dei sintomi come debolezza fisica, congestione nello stomaco e nell'intestino, mancanza di
appetito, gonfiori e gorgoglii, anemia a causa di poca produzione di sangue ed una ridotta
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funzione immunitaria. Infine la Milza è responsabile per la distribuzione delle sostanze
chimiche ed energetiche del cibo a tutte le parti appropriate del corpo (sia la Milza che il
Cuore sono importanti contenitori di Qi nel nostro corpo).
Questa capacità dei Reni e della Milza potrebbe essere una delle risposte al perchè p.es.
alcuni fruttariani godono di ottima salute, perchè alcuni noti Maestri spirituali del passato
hanno vissuto tutta la vita con poco cibo senza incorrere in malattie, ma forse ancora più
importante da considerare è la pericolosità di promuovere a tutti diete come la vegana, la crudista, ecc. come la dieta “giusta“ o etica“, senza prendere in considerazione questi fondamentali aspetti energetici. Una persona che si
impegna per anni a mangiare p.es. vegano ed ha Reni e Milza deboli, probabilmente non
riuscirà ad avere una sufficiente quantità di ferro o non potrà produrre un certo tipo di
aminoacidi nel corpo, e col tempo si ammalerà, oppure cederà alla carne, che è ricca di
ferro di facile assorbimento e dei necessari aminoacidi.
Non sto in alcun modo insinuando, che se tutti noi avessimo i Reni e Milza perfettamente in
equilibrio potremmo essere fruttariani (anche se lo valuterei come possibilità), poichè credo
ci siano anche altre fattori in gioco come la quantità di odio presente nel corpo oppure la
maturità spirituale, che potremmo anche definire come la quantità di Shen integrata nella
nostra psiche. Mangiare solo cibo crudo e vivo come fanno i fruttariani deve andare di pari
passo con una grande evoluzione personale, ed ecco che torniamo al concetto di base:
conoscere sè stessi.
Siamo arrivati dunque all'ultima riflessione sulla domanda, cioè quanto può influire la
mente sulla ricrescita dei capelli e quale potrebbe essere la connessione tra capelli e
crescita personale e spirituale?
Una delle risposte potrebbe arrivare da Bruce Lipton, l'autore del libro “La Biologia delle
Credenze“ attraverso lo studio dell'epigenetica. Credo che la sua intervista pubblicata sul
sito di macrolibrarsi sia molto esplicativa:
“L’epigenetica sostanzialmente dice che i segnali ambientali influenzano l’espressione
genetica, e questi segnali ambientali talvolta sono diretti, e in altre occasioni sono
interpretazioni personali, quando per esempio le percezioni diventano credenze. In questo
caso ho una credenza su qualcosa, che è una percezione, e aggiusto la mia biologia a
quella particolare credenza. Come col cancro terminale, se credo a quello che i medici mi
dicono, lo loro diventa una vera e propria predizione. Se dicono che ho il cancro terminale e
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sono d’accordo, allora essenzialmente morirò quando, a detta loro, accadrà. Quali sono le
persone che non lo fanno? I casi di “remissione spontanea.” Almeno una persona,
scommetto, non ha “comprato” quella diagnosi. E la sola ragione per la quale ne sono usciti
è che avevano un altro sistema di credenze completamente diverso, e quindi sono stati
capaci di cambiarlo.
Come possiamo cambiare le nostre percezioni o credenze fino a quel punto?
La prima cosa è acquisire le nuove percezioni di come funziona la vita. Lasciare andare o
riconsiderare le percezioni con le quali ci siamo formati, che, inevitabilmente, sono
vittimizzanti: sono fragile, l’ambiente mi può attaccare, lo zucchero fa male. Queste sono
credenze acquisite. Ma la questione è, sono veramente vere? Sono vere se questo è ciò che
credi, dal momento che la percezione governa la biologia. Se sono programmato dalla
percezione che lo zucchero è dannoso alla mia biologia e lo mangio, allora essendone a
conoscenza intossico il mio sistema con la credenza, non con lo zucchero. La maggior parte
di queste percezioni si manifestano come credenze limitanti o auto–sabotanti su quello che
possiamo o non possiamo fare. Come l’auto–guarigione.
La tendenza è, no, non ti puoi guarire da solo, devi andare da qualcun altro che ti guarirà.
Santo cielo! Dopo parecchi miliardi di anni di evoluzione, il sistema fu progettato per auto–
guarirsi. Per quanti milioni di anni gli esseri umani hanno fatto senza medici?
Perché abbiamo bisogno di così tanti medici ora? Perché la percezione è che siamo deboli e
fragili, ed abbiamo bisogno del loro aiuto. Bene, questa è una percezione.
Quando eliminiamo questa percezione ed iniziamo ad immettere nuove percezioni, allora
cambiamo la risposta della nostra biologia al mondo che ci circonda. Man mano che
cambiamo le nostre percezioni, cambiamo le nostre risposte. Le percezioni con le quali operi
– ti danno sostegno o te lo tolgono? Ti rendono più forte o più debole? Queste percezioni
sono nel subconscio, che controlla il 95 per cento della nostra vita. E, quando lo fa, lo fa
senza che noi ce ne accorgiamo. Non vediamo di fatto i programmi che sono automatici.
Funzionano perché il conscio è occupato, ed i programmi automatici ne prendono il posto.“
Ovviamente la domanda da un miliardo di euro è “come posso cambiare le mie percezioni nel subconscio fino al punto di cambiare la mia biologia, dove di conseguenza potrei anche influire
sulle cellule delle matrici follicolari sullo scalpo?“
Credo che riuscire in questo intento sottointende una grandissima preparazione ed
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evoluzione personale, che al momento non possiedo. L'aspetto che trovo molto interessante
è che modificare il subconscio prevede necessariamente una grande e lunga pratica di
auto–osservazione e di auto–accettazione, che è una degli esercizi centrali di crescita
personale e spirituale.
Finché siamo inconsapevoli dei pensieri subconsci, significa che siamo ancora vittime
dell'ego (l'odio) e dei suoi pensieri, che ci condizionano fortemente la direzione della nostra
vita, la nostra felicità, la salute e la qualità di vita in generale. In questo senso siamo
ancora addormentati nella coscienza e non abbiamo ancora sviluppato a sufficienza la
disciplina, la forza e la pazienza per liberarci da questo potente automatismo psichico
(amigdala iperattiva) di cui quasi tutta l'umanità è vittima.
Ecco che lo studio dei capelli ci porta direttamente in contatto col mondo della spiritualità,
dove una risposta più profonda ci connette sempre con il lavorare sulla realizzazione del
proprio Sè, perché Essere ciò che si è significa aver eliminato tutto ciò che non si è, tutto il
falso, tutto il fiume di pensieri interrotti del subconscio, inclusi quelli dei nostri antenati.
E se e quando arriviamo a questo punto di evoluzione personale, anche se ci arriviamo con
una bella chioma di capelli o se siamo pelati come un pomodoro, credo che non abbia più
importanza, perché il mondo fisico viene trasceso. Non essendo più identificati nell'ego,
non siamo più turbati dall'avere o no capelli in testa, esattamente come nella narrazione di
Wayne Dyer che avevo ascoltato molti anni fa, e che rende un po' l'idea dello stato interiore
di un persona libera dall'ego con le sue paure e convinzioni limitate:
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Un Maestro viene inviato ad una cena di gala organizzato in un bellissimo e sontuoso
palazzo. Tutti gli invitati sono vestiti elegantemente, gli uomini sono rigorosamente in giacca
e cravatta. Il Maestro entra nel palazzo vestito con pantaloni corti e maglietta e molte
persone si girano a guardarlo con stupore.
A questo punto Dyer chiede ai suoi ascoltatori secondo loro cosa ha pensato o fatto il
Maestro?
E gli studenti rispondo in modi diversi, uno dice:
“Ha fatto finta di niente e coraggiosamente si inserisce fra la folle a conversare.“
Un altro afferma:
“Decide di focalizzarsi sull'amore e non dà alcuna importanza alla cosa.“
Un terzo dice:
“Per rispetto verso gli altri, chiede al maitre se hanno da prestargli un abito da sera per
l'occasione.“
Ma Dyer dice che nessuno ha azzeccato la reazione del Maestro, perchè lui:
“Non ha nemmeno notato la differenza.“
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Bibliografia
Aggressive Health, Mike Nash
Food is Your Best Medicine, Henry Bieler
Diet Recovery, Matt Stone
Adrenal Fatigue: The 21st Century Stress Syndrome, Dr. James L. Wilson
La Biologia delle Credenze, Bruce Lipton
La Vita Oltre la Vita, Raymond A. Moody
La Salute attraverso l’Eliminazione delle Scorie, Peter Jentschura e Josef Lohkamper
Trattato di diagnostica funzionale endocrinologica, D. Andreani, G. Menzinger, D.
Almanacco della Nutrizione, G.J. Kirschmann
Il Miracolo del PH Alcalino, Robert O. Young, Shelley Redford Young
P.A.C.E., the 12 minute fitness revolution, Al Sears, MD
Lights Out: Sleep, Sugar & Survival, T.S. Wiley
Hormone Balance For Men, John R. Lee, MD
Health Benefits of Natural Progesterone, Beryne Daniel
John Lee's Hormones Made Simple, John R. Lee and Virginia Hopkins
Ascolta il tuo Corpo, Lise Bourbeau
Bread Matters, Andrew Whitley
Meat: A Benign Extravagance, Simon Fairlie
La Fisiologia Sottile, Roberto Zamperini
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Riprendiamoci la Vita Per i Capelli
La Guarigione dell'Albero Genealogico, Padre Robert De Grandis
La Sindrome degli Antenati, Anne Ancelin Schützenberger
La Cellula Madre e l'Energa del Tempo, Roberto Zamperini
Il Sistema di Guarigione della Dieta senza Muco, Arnold Ehret
Be Perfectly Healthy, Leigh Erin Connealy
The Ancient Wisdom of the Chinese Tonic Herbs, Ron Teeguarden
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Ringraziamenti
razie a mia moglie Natalia per la lunga e paziente revisione di un argomento
così complesso e multisfaccettato, che aveva messo a dura prova le mie limitate
capacità linguistiche.GGrazie alla Scuola Counseling Gestalt di Trieste del dott. Paolo Baiocchi per aver ampliato
le mie capacità di analisi e di comprensione del funzionamento del mondo interno;
Grazie ad ogni mio capello perduto per cause traumatiche, genealogiche ed alimentari –
diradandovi avete fatto impazzire il mio ego con la spasmodica ricerca della “causa delle
cause“ della calvizie, e mi avete permesso di conoscermi meglio e di accettarmi per come
sono, limiti ed ignoranza compresa.
Grazie al Mondo Invisibile per tutte le intuizioni, le coincidenze ed i messaggi di sostegno
senza cui non sarei riuscito a finire il libro.
Grazie alla presenza inestimabile della mia famiglia.
Grazie a tutti coloro che hanno studiato duramente, sperimentato e pubblicato le loro
conoscenze ed esperienze in libri e sull'internet.
Grazie a Davide Dal Molin per avermi sostenuto, promosso e per avermi spronato ad
approfondire alcuni argomenti del libro.
Grazie ancora alla mia cara moglie per avermi aiutato a sciogliere diversi blocchi in
apparenza così duri a morire.
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