Download - Agricoltura e bestie in estinzione nell'appennino lunigiano valtarese

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C’ERA UNA VOLTA… Gente, agricoltura e bestie , in estinzione…

https://www.youtube.com/watch?v=csJLwH

Kifp8

Ancora alla fine degli anni‘50 le macchine agricole non erano presenti in tantissime zone, anche della montagna parmense. La forza lavoro era costituita dalle braccia di donne e uomini e dalla forza degli animali; chi poteva utilizzarne di più si poneva in una posizione di grande privilegio

IERI… le case, i campi, il tempo, le donne e gli uomini, le “bestie”………COSI’ SI VIVEVA…

Con l’industrializzazione e con l’emigrazione, diventa fondamentale il contributo delle donne che si dedicano al lavoro dei campi, abbandonando così i vecchi mestieri di casa…

…la lavorazione della lana

…Il ricamo

La lavanderia…

La gramolatura della canapa

Il grano in aia

Il formaggio

Il cibo…

La fatica

Le foglie

La Casa

I funghi

Il bestiame

Le braccianti

ieri

Braccianti: per usanza si doveva fornire un giaciglio; potevano anche rinunciarvi pur di lavorare! Le braccianti andavano da Palanzano, Rigoso, Comano a Langhirano per fare la stagione…

Si zappa, con il fattore a controllare… la zappatura del riso riso

Aratura… “…à sòrk mort”

…e semina

Aratura

…coi muli

Aratura…

…con cavalli e…

…buoi reggiani

Mietitura a mano… e con le prime macchine

La trebbiatura a macchina

Si tirava in salita con buoi, vacche e una traggia

La falce…

Ranghinatore

Motofalce

Trasporto del fieno: dal cavallo ai primi trattori… …dallo sciolto alle balle da 25 kg

…alle rotoballe da 5 qli e trasporto in stalla

…poi la vite e la vendemmia…

Il trasporto dell’uva

In America…

…la pigiatura raspi…

…la pigiatura e…

…la festa… …il trasporto a casa…

L’osteria

I trasporti di una volta…

Il trasporto di legname al Borgo

Giogo con timone

Il trasporto carbone a Bedonia

Borgotaro; Il trasporto con vacche, primi ‘900

Il panificio

Corriera Lugagnano val d’Arda-Bardi

Corriere

Corriera Fidenza-Salso-Tabiano

Corriere a Villafranca Lunigiana

I trasporti

La benna…

I muli

I Trasporti…

Il carrettiere La Lesa, “benna” con ruote posteriori

I mezzi… la cavagna

…la traggia

Trasporti …semplici…

Alto Adige

Maiella

Il trasporto più economico e più semplice

Caffè… Caffè

e l’emigrazione

I librai ambulanti

Le attività legate alla emigrazione stagionale

la sfogliatura del gelso e la lavorazione del baco da seta

L’Emigrazione… Carbonai

Orsanti Minatori

I Minatori

Liverpool, John Sabini

Perth, f.lli Zucconi

Luigi Santini diventa cittadino americano. 1918

Louis, Maria e Primo Santini, nel 1922, da Bagnone a Pocahontas, Illinois

L‘edicola di Albareto

Luigi Tommasi

L’artigianato contadino…

Cestaio Moleta

Maniscalco

Artigiani…”la piodla”

Muratori Muratori

Nasce e si sviluppa con l’aumento della produzione agricola

Calzolaio

Orciaio

Sarto

Bottaio

Sarto

Fornai

Conciatore Impagliatore sedie

Scopaio

Artigianato…Culla di Bratto Zangole per il burro

Macina

Banco falegname

Telaio

Abbigliamento Museo Etnografico delle Lunigiana

L’utensile più usato; la macchina per dare l’acqua. Si usava per il verderame, per innaffiare i pidocchi di petrolio, per imbiancare….

Patate

Castagne

Erbe di campo

Cosa si mangiava…Formaggio

Che alimenti di origine animale mangiavano i nostri antenati? Dagli scavi di vari periodi intorno alla pieve di Sorano sono stati ritrovati 71 elementi di cui 59 dimostrabili 1- Suini,macellati intorno ai 160/180 kg 2- Ovicaprini, macellati a fine carriera 3- Bovini, intorno ai due anni e mezzo 4- Altro… Che razze fossero, è ignoto; i resti sono esigui, solo ossa e denti.

…al pascolo…

Il parto…

Come venivano allevati

gli animali

e come li sono ora…

Stabulazione fissa

Stabulazione libera

Allevamento in paddock e in feed lot

La mungitura a mano… le prime mungitrici meccaniche

12

+

12

Giostra per mungitura

Con l’affermarsi della meccanizzazione viene meno la necessità di vacche a triplice attitudine (lavoro, carne, vitello) e si affermano quegli animali in grado di produrre latte e carne in maggior quantità, ma in minor tempo e a costi contenuti. Si arriva alla globalizzazione zootecnica

Piemontese Aberdeen Angus

La Pezzata Nera olandese e la Bruna Alpina con tutte le loro evoluzioni genetiche, sostituiscono le antiche razze presenti in appennino e in pianura.

Pezzata rossa

Simmental

Grigio alpina

Vacca frisona italiana: può produrre anche 150 q.li di latte in 305 gg di lattazione

Le altre razze da latte: Brown Swiss (Brunalpina x Jersey) Bruno Alpina

Uro: antenato dei bovini

Toro razza romana, estinto

Gli antenati

E’ difficile parlare delle razze primordiali come razze in purezza; il pascolo senza confini faceva sì che di frequente le vacche si mescolassero e fossero coperte da tori di razze diverse.

Pezzata rossa

Simmental

Vacche Pontremolesi, anni’20 a Borgotaro; Vacche pontremolesi, a mantello formentino

Scomparsa?

Pontremolese attuale

Torello

Il Raviggiolo o Robiolo, allora prodotto in Valtaro; pesava 3 kilogrammi

Vacca Cabannina; proviene da Cabanne, in Val d’Aveto Torello

700 capi…

Cabannina, allevata nella montagna di Spezia e Genova; di taglia piccola taglia 118/120 cm latte Molto rustica; altezza 11

Si valorizza il formaggio

Vacca e toro di razza Reggiana, buona lattifera

Incrocio fra podolica e razza locale formentina

Recuperata

Il Parmigiano Reggiano: le mucche hanno un’alimentazione codificata; questo impedisce la fermentazione del formaggio che non necessita quindi di conservanti come la formalina o il lisozima

La Varzese, incrocio fra Podolica e locale, formentina

50/60 capi

Chiamata anche Ottonese o Tortonese

In estinzione

Garfagnina: di origine podolica, da latte, con vitello a mantello formentino. Forse derivata dalla maremmana

In estinzione

Le razze da carne più importanti sono francesi e inglesi. Oltre la velocità di accrescimento si valuta la resa al macello cioè il peso del quinto-quarto: pelle, ossa, testa, gambe, intestini e mammella, ovvero di tutto ciò che non è edibile

Limousine Aberdeen Angus

Da recenti ricerche genetiche sembra che il Chianino sia arrivato dall’Asia Minore (Anatolia) con gli Etruschi, mentre il Maremmano, simile all’Istriano, forse con gli Unni o dopo, via mare

Salvate

Razze da carne a mantello bianco derivate dalla razza Podolica; fu portata nel VI sec. dai Longobardi dalla Pannonia, attuale Ungheria

Tori e mucca Maremmana: razza podolica con vitello formentino

buona lattifera

Mucca Chianina podolica, con vitello a mantello formentino Toro Chianino Il record era 17 qli a 7 anni Ora migliorato

Toro Chianino

Fu usato nell’incrocio con lo Zebù

Cava di marmo

Pastorina,

Estinte?

Modesto gruppo di bovini che si

trova nel Casentino (Arezzo), deriva

dall'incrocio della podolica locale

(Maremmana) con la Chianina con

sangue prevalente di questa. I

soggetti si presentano con

incornatura a lira, mantello bianco

tendente al grigio, arti abbastanza

corti e robusti, pelle scura.

Un tempo era diffusa nell'Appennino Toscano; oggi restano

pochi capi allevati fra i monti della Calvana e del Mugello, ad

est di Prato. Come la Perugina, è considerata un ecotipo della

Chianina, con una mole più ridotta rispetto a quest'ultima, a

causa dell'ambiente di allevamento più difficile.

Calvana

Toro Romagnolo

Toro Marchigiano

Salvate

Piemontese a doppia coscia; deriva da Podolica incrociata con Zebù pachistano

Modenese, da latte

Podolica Pugliese; col latte si produce il Caciocavallo

Salvata

Mucco Pisano Bruno alpina incrociata con Chianina

Altre razze in estinzione

Burlina; portata dai Cimbri nel 102 a.C. Può produrre 50 qli di latte;a Bassano del Grappa

Razzetta d’Oropa, da latte,portata dai Burgundi nel V sec; vive nel biellese;

300 capi censiti

Grigio Alpina Pinzgauer Savoiarda Pustertaler

Razze Alpine in estinzione

Agerolese Modicana Cinisara

Razze Isolane in estinzione

Sarda

Il Bardigiano è, assieme al Maremmano, l’unica razza equina autoctona presente nel territorio; deriva forse dai cavallini celtici e della Camargue. Fu incrociato dagli anni ‘30 con razze più grandi a scopi militari snaturandone così le attitudini.

Stallone e giumente Bardigiane Arabo

Anni ‘20

Il Bardigiano

…o dall’Equus Prezwalky,

antenato dei ponies

…o dal cavallo della

Camargue…

Forse deriva dai cavallini celtici

…poi incrociato con il F.Montaignes, il Murgese e l’Arabo

Incrociato nel‘35 con l’Aveglinese…

Murgese

Il Maremmano, utilizzato

dai butteri della Maremma

a guardia delle mandrie

La sua origine potrebbe risalire a quando i celti superarono le Alpi e i loro cavalli germani incontrarono popolazioni equine di sangue orientale e africano che vivevano già sul territorio italiano: incrociandosi, questi cavalli avrebbero prodotto il maremmano. Quasi duemila anni dopo, in epoca rinascimentale, Lorenzo de' Medici introdusse in Toscana l'incrocio con l'arabo e la razza si divise in due tipologie: quella toscana e quella laziale che era rimasta più simile al tipo iniziale.

I suini erano allevati nei boschi, il cui valore era dato dal numero di animali che vi si potevano allevare. Professione riconosciuta, come rango, era quella del “porcaro” Il maiale si nutriva di querce, faggi, noccioli. Anche Strabone ricorda che le foreste della Cisalpina fornivano abbondanti quantità di ghiande. Nel XVII secolo, da Borgotaro, partivano mandrie di suinetti neri per la Val di Vara. Venivano sostituiti poi da quelli lucchesi

Le razze suine autoctone, nere,“àl ‘nìmel”, in Emilia, di buona attitudine alla produzione degli insaccati, vengono sostituite da quelle inglesi più rapide nell’accrescimento e più prolifiche, meno rustiche, ma adatte all’allevamento in box. Inizialmente si usavano anche verri neri di razza inglese

Romagnolo Nero di Parma

Razze attuali Large White Macellato a 180 kg e Landrace

Landrace

Oggi…

Verro e scrofa di Cinta Senese Per la produzione del suino pesante il peso di macellazione medio è di circa 150 kg e la sua carne viene prevalentemente trasformata in salumi tipici tradizionali, quali il prosciutto toscano, la spalla salata, le salsicce, la gola, il lardo, la pancetta o rigatino, il capocollo, la soppressata, la finocchiona, il buristo.

Verro e scrofa “Nero di Parma”; razza ormai recuperata e codificata, anche se estinta negli anni ’60 Culatello di Zibello Prosciutto di Parma

Scrofa Cappuccia di Anghiari

Scrofa Rossa del Casentino

Una volta…

…Scrofa Nera Emiliana

Nero x Large Black

Maiale Nero Bborgotarese Lucchese

Mora Siciliana

Casertana

Mora romagnola Razze autoctone

La macellazione

L’allevamento e la transumanza ovina sono già ricordate nella TAV del II secolo d.C. I pastori lucchesi portavano lungo la VIA REGIA, che lungo il crinale saliva da Zeri alla Foce dei Tre Confini, sino al grande “Saltus praediaque Bitunias” a Bedonia, di proprietà della “Res Publica Lucensium”, le proprie mandrie che trovavano larghi spazi di incolto per foraggiarsi. Le greggi assieme alle pelli, al miele ed a grandi fusti di alberi per le navi, venivano portate dai Liguri di montagna, verso il mare e scambiate con olio e vino

L’unica pecora autoctona sembra essere quella Massese, nera, buona lattifera, ma con lana di scarso pregio; e’ stata poi incrociata con altre varietà. La più utilizzata è la Bergamasca, da carne

Massese Cornigliese

Pecora Massese: può produrre anche 150 litri di latte. E’ l’unica a mantello nero, poco adatto a lana

Garfagnina: derivata dalla Massese

Nostrana, derivata dalla Garfagnina ed allevata sulla Cisa; in espansione

Zerasca, si dice ceppo autoctono

Pecora Bergamasca, la migliore razza italiana da carne

Cornigliese, o pecora mucca. Anche 160 litri di latte

Merinos x Bergamasca X locale

Columella consigliava anche l’allevamento degli animali da cortile, soprattutto dei polli, utili anche per il fertilizzante Oggi, si cerca di allevare il pollo a terra, dentro capannoni dove può, relativamente, muoversi

Nero Gigante d’Italia

Razza derivata nel 1929 dall’incrocio di tre razze diverse

Arriva a 6 kg Se ne è tentato il recupero in Val di Vara

Gallo di razza Livornese

Le origini non sono chiare (Italia centrale, selezionata usando polli leggeri allevati nelle campagne toscane): il nome deriva dal porto dal quale, nel 1828, questi animali partirono per l’America del Nord. Nel 1874 fu inserita nell'American Standard of Perfection nelle colorazioni bianca, nera e bruna. La bianca fu selezionata principalmente per la produzione di uova. Dall'America la Livorno rientrò in Europa e principalmente in Inghilterra nel 1870 per poi ritornare in Italia.

FINE

Testo e realizzazione di Sandro Santini. Foto tratte da vecchie immagini ritrovate dall’autore, da www.agraria.org e dal web. Opera non riproducibile senza autorizzazione dell’autore.