Streben, Titanismo, Sublime

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Pittore dei Titani Tre concetti legati alla Letteratura e alla Filosofia: lo Streben, il Titanismo e il Sublime! Per prima cosa, questi concetti nascono ufficialmente tra la fine del '700 e i primi dell'800, anche se in realtà, ne troviamo traccia anche nei secoli precedenti, anche se non ufficializzati; basti per tutti una certa poesia rinascimentale e poi barocca, soprattutto italiana, che spesso si era soffermata a descrivere paesaggi "orridi" e tenebrosi, e le mestizie dello spirito. Iniziamo dallo Streben! La sensibilità dell'uomo romantico, ovvero "seguace" del Romanticismo, in un certo senso nemico del razionale 1

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Pittore dei Titani

Tre concetti legati alla Letteratura e alla Filosofia: lo Streben, il Titanismo e il Sublime!

Per prima cosa, questi concetti nascono ufficialmente tra la fine del '700 e i primi dell'800, anche se in realtà, ne troviamo traccia anche nei secoli precedenti, anche se non ufficializzati; basti per tutti una certa poesia rinascimentale e poi barocca, soprattutto italiana, che spesso si era soffermata a descrivere paesaggi "orridi" e tenebrosi, e le mestizie dello spirito.

Iniziamo dallo Streben!

La sensibilità dell'uomo romantico, ovvero "seguace" del Romanticismo, in un certo senso nemico del razionale

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Illuminismo, è definita Streben, in italiano traducibile come "tensione, anelito, struggimento", con il quale si esprime una concezione della vita come sforzo incessante, tentativo e sforzo continuo. Nello Streben puro e più estremo, compare un'insofferenza, persino odio e disgusto per le realtà quotidiana, che viene vista come sterile ripetizione.

Il Romanticismo si propose quindi il superamento di ogni limite, l'anelito all'Infinito, l'Immenso, l'eterno.

Punto di partenza per questo Desiderio dell'Assoluto è da ricercarsi appunto nell'Idealismo (Fichte-Schelling-Hegel):

Hegel

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Fichte

Schelling

il loro linguaggio a tratti visionario, sull'Io, sullo Spirito, sull'Assoluto.Certo, il Desiderio di Evasione, l'Anelito all'Infinito, renderà sempre insoddisfatti: la vita umana è soprattutto finitudine, ripetizione, noia, dolore. Eppure tutta l'Arte Romantica, i Dipinti, i Romanzi, rappresentano un tentativo di avvicinamento al Trascendente, all'andare oltre i limiti: basta

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guardare uno dei dipinti Caspar David Friedrich ("Il Riesengebirge", "Paesaggio invernale con chiesa", "L'abbazia nel querceto","Viandante sul mare di nebbia","Il Watzman"...) per essere subito rapiti da un sentimento di meraviglia e rapimento quasi estatico.

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John Martin

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Riporto questo stralcio, preso da "Friedrich - Un viandante su un mare di luce -" (Itaca) "Il rapporto col paesaggio in lui si colora di un elemento insolito: la partecipazione commossa del soggetto, il senso dell'infinito e del mistero, che conduce con sé simboli, evocazioni, allegorie.

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Sovente è la natura stessa a fare da protagonista, sia per l'assenza dell'uomo, sia perché anche quando è presente esso si fonde con la natura in un tutt'uno che celebra l'Assoluto" (si

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guardi il "Viandante sul mare di nebbia" o la figura femminile, probabilmente la moglie del pittore, che "abbraccia" il sole in "Donna al tramonto del sole"; del resto, la posizione di spalle dei protagonisti serve a coinvolgere l'osservatore, che "entra nel dipinto" guardando lui stesso in direzione del protagonista; nei dipinti di Friedrich i contorni sono luminosi e spesso sfumati: si è davanti all'Infinito, senza barriere e limiti. Infine, un'osservazione personale: nel dipinto "Il Riesengbirge", sullo sfondo infinito, avvolto da luce e nebbie, si scorgono appena due persone, sulla cima del monte, intente a giungere alla sommità, dove troneggia un grande crocifisso di legno; è fortemente simbolico che dei due viandanti, la prima a toccare il Cristo sia la donna, mentre l'altra mano, la tende al marito, che deve ancora arrivare alla cima.

La pittura di Friedrich è puramente spirituale, idilliaca, e trasmette un forte senso di luce, purezza, anelito al Divino, ma

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non visto in senso dogmatico, ma quasi come un'intima comunione con la Natura del paesaggio circostante; un riferimento al Deus Sive Natura, Dio ovvero la Natura di Spinoza?)

Altra curiosità: nell'800 si diffonde anche "la moda" dell'Alpinismo, sport conosciuto prima del 1800. La montagna, e non solo nei dipinti di Friedrich, viene vista ora come una sfida alle possibilità dell'individuo, che si "sfianca" tutto teso alla salita, fino al vertice; una metafora anche del sentimento religioso, l'anelito verso Dio.

In Italia, invece, un esempio di Pittura Romantica, sebbene meno "sublime", e più ancorata al contesto storico/sociale, è quella di Francesco Hayez.

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Affine allo Streben, è il Titanismo. Il Titanismo è la propensione ad accettare sfide impossibili, ad essere ribelle, a

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gareggiare contro tutto e tutti, persino contro Dio; il Titanismo si è "colorato spesso di toni satanici", perché il Lucifero Ribelle all'autorità del Dio Padre viene spesso interpretato o come Icona di Liberazione, oppure come l'Animo dell'Uomo Romantico, in perenne contrapposizione contro la società e i suoi dogmi (metaforicamente, il Dio Padre che governa con pugno di ferro il paradiso).

Milton, l'Autore del "Paradiso Perduto"

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Luciferiani (1888)

Non a caso, la Letteratura Romantica ha celebrato Lucifero (spesso innamorato): Byron, Lermontov, Eminescu sono i tre Autori principali.

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Byron

Lermontov

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Eminescu

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Il Demone innamorato del poema di Lermontov

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Un'altra variante dello Streben è il Sehnsucht, che è una parola che i fans dei Lacrimosa conoscono molto bene, avendo, questa band in particolare, dedicato proprio un cd al Sehnsucht (insieme ai Rammstein del 1997 :D ).

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In italiano, Sehnsucht si può tradurre come "desiderare il desiderio", ed è un sentimento molto intimista, di malinconia, in quanto nasce dalla consapevolezza che l'Infinito, la voglia di Libertà Assoluta, è irraggiungibile. Spesso i Pittori Romantici si sono dilettati in autoritratti, in pose malinconiche o con occhi sognanti e tristi. Il Sehnsucht è quindi un'aspirazione per ciò che è impossibile, chimerico.

Il Sublime, invece, è un concetto di Estetica, elaborato da Burke nel 1756 ("Ricerca filosofica sull'origine delle idee del bello e del sublime"). "Sublime" è molto più che "bello". Sublime è un sentimento quasi mistico, un moto dell'anima improvviso, una tensione quasi insopportabile verso l'Infinito, a dismisura; alcuni elementi tipici del Sublime (che è appunto rappresentato anche nei quadri di Friedrich), noto come Sublime Dinamico, sono gli abissi, gli spazi immensi, silenziosi, l'oscurità, le tempeste furiose, il mare sconvolto dalla procella, i cieli

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infiammati dai tuoni, le montagne gigantesche... Dio, nell'Unione Mistica delle sante e dei santi, è Sublime.

Citando Kant, a suo parere, esiste persino un Sublime Matematico, uno sgomento per l'immensamente grande: i numeri infiniti, il cosmo, il pensiero delll'eternità...

Esiste poi un Sublime per l'Immensamente Brutto o tutto ciò che è in Rovina, o persino in Decomposizione: vestigia di templi in rovina,(si veda per esempio il dipinto di Fussli "L'artista disperato di fronte alla grandezza delle rovine antiche")

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la polvere, cimiteri e sepolcri (a livello di parafilie, questo è denominato "Tafofilia")

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Gli scrittori del Romanticismo Nero, soprattutto, celebrano il Brutto e l'Orrido. Per esempio in "Fosca" di Tarchetti, la protagonista assoluta, è l'orrenda ed incadaverita Fosca, che

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riesce a sedurre il protagonista, che in certo senso, ne è così avvinghiato, dal preferirla alla bionda e fintamente angelica fidanzata!

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Tipico del Sublime è quello che viene chiamato "Orrore Dilettevole" ovvero la Sublimità provoca anche un Terrore folle, di fronte a ciò che è Divino, Immenso, Trascendentale, che va oltre ogni cosa, in cui ci si vuole annientare.Desiderare il Sublime, scorgerLo per un attimo e poi essere sconvolti dall'orrore, un Terrore d'Angoscia, perché in realtà si vorrebbe essere più terreni, più razionali, e la contemplazione del Sublime può portare alla disgregazione dell'Io, al suo annichilimento, alla Kenosis ("svuotamento"), un concetto teologico preso dalla Teologia della Morte di Dio, ma che a mio parere si può riferire anche in un contesto erotico o di estrema passione ed innamoramento; in effetti le donne tendono ad annullarsi per le esigenze dell'altro, e la maggior parte delle mistiche abusa proprio di un linguaggio erotico...

Infine, un approfondimento, che ho trovato in "Il Romanticismo" della DeAgostini.

"Nato in Germania nella terra dell cupa mitologia nordica della Canzone dei Nibelunghi, il cui nome significa "Figli del paese delle nebbie", quasi in antitesi alla serena mitologia mediterranea" (in effetti, per l'ideale di bellezza/estetica

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neoclassica, tutto doveva essere statico e perfetto nelle proporzioni, in quiete e distacco dalle passioni... nota di Lunaria) "il nuovo spirito romantico si propaga in Inghilterra, dove si nutre della poesia sepolcrale di Young, Gray, Blair, i "Canti di Ossian" di MacPherson, del romanzo storico di Walter Scott."

"Per la sua immediatezza la Pittura fu proclamata da teorici del Romanticismo, insieme alla Musica, Regina delle Arti: e se la musica vedrà fiorire geni come Beethoven, Weber, Verdi, Donizetti, Bellini...la Pittura Romantica vedrà sorgere giganti come Delacroix, Géricault, Turner, Friedrich..."

Questa invece, è una tipica composizione romantica:

"Wanderer" (Il Viandante) 1816

Testo Poetico: Georg Philip SchmidtMusica: Franz Schubert

Vengo dalla montagna,la vallata è piena di nebbia, il mare mugghia,cammino in silenzio, il cuore è gonfio di tristezzasospirando, non smetto di domandare: dove?

Il sole mi appare così freddo,il fiore appassito, la vita così carica d'anni,e ciò che mormorano non è che un'eco vana,ovunque sono straniero.

Dove sei patria mia amata?Inseguita, sentita e mai trovata?Patria, Patria ove la speranza risplende,Patria, ove fioriscono le rose.

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Dove i miei amici camminano,dove i miei morti resuscitano,Patria che la mia stessa lingua parla,O Patria, dove sei?

Cammino, in silenzio, il cuore è gonfio di tristezza,non smetto di domandare, sospirando: dove?Una voce di morte in un sussurro mi risponde:"Dove non sei, lì è la felicità".

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Come dicevo in altri scritti, il Romanticismo, l'Anelito all'Infinito, è stato ucciso prima dall'asettico positivismo, i cui esponenti, probabilmente, alla contemplazione di un paesaggio montano preferivano la dissezione delle rane nei laboratori, e poi dalla mostruosa proliferazione della psichiatria:

Sublime diventa sinonimo di "malattia mentale, schizofrenia, ecc." da curare, da sopprimere.

L'Incubo, che animava i Goya, i Füssli, i Tarchetti, i Poe, diventa sinonimo di "allucinazione, paranoia, ecc."

L'Anelito all'Infinito, Struggimento, Introversione, diventano sinonimi di "depressione", secondo gli "autorevoli pareri" di "illustri dottori" (trovassero piuttosto la cura per l'Aids o per il cancro...), che nulla fanno in campo artistico, e il cui unico segno scritturiale, una vera forma d'arte, non c'è che dire!, è la firma scarabocchiata sul foglietto per la somministrazione di questo o quel farmaco sedativo.

Forse, ritornare ad una concezione Romantica dell'Esistenza Umana sarebbe più produttivo, oltre che più celebrativo, del

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Genio Umano.

Sarà un caso, o forse solo il mio parere personale, ma da quando la psichiatria ha preso pieno potere in campo culturale, il nostro secolo non ha più avuto né un Cioran, né un Friedrich, né un Poe o un Novalis, giusto per citare qualche nome, tra la moltitudine di Artisti. Siamo culturalmente atrofizzati, artisticamente sterili, in catalessi, un letargo di vuoto e noia, e tutto questo, secondo me, lo si deve proprio al ridurre l'Anima Umana, e l'Arte a "depressione da curare con la xanax, perché se leggi Cioran o Novalis sei un depresso, se ti piace Poe o Franz Kline sei un deviato."

A me fa più orrore vedere che si tende ad un'omologazione di massa, un essere tutti uguali facebookianamente, ad accettare e dare per geniale, questa o quella castronata cognitivista, psicologica, psichiatrica. Ecco perché il nostro 2000 è culturalmente morto e decomposto. Non ci sono più i Cioran, i Novalis, gli Schelling, gli Alfieri, i Lermontov, i Byron, gli Shelley, in compenso abbiamo questo o quello "psicologo/psichiatra" propenso al berciamento facile.

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