Rilievo geologico e strutturale dell'area di Cabo Ledo, con dettagli sedimentologici sulle...

19
M. L. MORAIS - A. MENARDI NOGUERA - A. RIZIYJ RILIEVO GEOLOGICO E STRUTTURALE DELL'AREA DI CABO LEDO, CON DETTAGLI SEDIMENTOLOGICI SULLE FORMAZIONI QUISSONDE E CABO LEDO; BACINO DEL RrO KWANZA, ANGOLA GEALOGIC AND STRUCTURN SURVW OF THECABO LEDO AREA, WITH SOME SEDIMENTARY FEATURES ON THE QAISSONDE AND CABO LEDO Fms (NO KWAI{7A. BASIN,ANGOLA) Esrurro ol: Arn Trclruxsr or Scnxzr orlul TnnnL (gid Ani dell'Istitao Geobgicodell'Universitd di Pc'v'n) Vou 33 (1990) Dpmnlsrrou Scnre onI-l TEnn^n P,c,vrA 1990

Transcript of Rilievo geologico e strutturale dell'area di Cabo Ledo, con dettagli sedimentologici sulle...

M. L. MORAIS - A. MENARDI NOGUERA - A. RIZIYJ

RILIEVO GEOLOGICO E STRUTTURALE DELL'AREA DICABO LEDO, CON DETTAGLI SEDIMENTOLOGICISULLE FORMAZIONI QUISSONDE E CABO LEDO;

BACINO DEL RrO KWANZA, ANGOLA

GEALOGIC AND STRUCTURN SURVW OF THE CABO LEDO AREA,WITH SOME SEDIMENTARY FEATURES ON THE QAISSONDE

AND CABO LEDO Fms (NO KWAI{7A. BASIN, ANGOLA)

Esrurro ol:Arn Trclruxsr or Scnxzr orlul TnnnL

(gid Ani dell'Istitao Geobgico dell'Universitd di Pc'v'n)Vou 33 (1990)

Dpmnlsrrou Scnre onI-l TEnn^nP,c,vrA 1990

Atti Tic. Sc. Terra33 ( t990), 109-126,9 f igg

RILIEVO GEOLOGICO E STRUTTURALE DELL'AREA DI CABO LEDO,CON DETTAGLI SEDIMENTOLOGICI SULLE FORMAZIONI QUISSONDE

E CABO LEDO: BACINO DEL RIO KWANZA. ANGOLA

GEOLOGIC AND STRUCTURAL SURVEY OF THE CABO LEDO AREA,WITH SOME SEDIMENTARY FEATURES ON THE QUISSONDE

AND CABO LEDO Fms (RIO KWANZA BASIN, ANGOLA)

M. L. Moners ('), A.Mnuanor NocuEne e) & A.Rzzrm (3)

RIASSUNTO

Sono state rilevate e studiate da un punto di vistasedimentologico e strutturale, le formazioni che affio-rano nell'area di Cabo Ledo. Questo b il punto dimaggior sviluppo del bacino sedimentario del RioKwanza (Cuanza) che d un bacino di margine passivointeressato da un'attiva tettonica salina. I terreni rileva-ti comprendono formazioni che vanno dall'Albiano alRecente. Le formazioni carbonatiche Quissonde e CaboLedo sono state analizzate in dettaglio.

La Quissonde b costituita per ll 70Vo da banchi dipackstone ad Oligostegina alternati a marne. I banchisono massicci e presentano, alla base, impronte dianimali limivori. La fauna d pelagica e di probabile etialbiana. La diagenesi si limita ad un'irregolare ricristal-lizzazione dei costituenti. AIla Quissonde {h seguito laformazione Cabo Ledo che b costituita da intercalazio-ni di banchi diwackestone adOligostegina in una serieprevalentemente mamosa (70o/o). La frequenza deibanchi calcarei diminuisce verso I'alto della serie. Lafauna d ancora completamente pelagica e di etd ceno-maniana. Da rimarcare che, in entrambe le formazioni,le microfaune rinvenute nelle intercalazioni mamose(faune ad Hedbergella) sono nettamente diverse daquelle presenti nei livelli carbonatici. L'ambiente di de-posizione delle due formazioni d sicuramente pelagicoed i calcari sono di probabile deposizione torbiditica,anche se essi mancano delle strutture sedimentade

tipiche di questi depositi. La influenza pelagica d piirmarcata nella Formazione Cabo Ledo.

L'assetto strutturale dell'area risulta condizionatodagli effetti congiunti della tettonica distensiva dimargine passivo e di una tettonica salifera molto evo-luta. Un importante muro salino sepolto, con trendnord-sud, d stato rilevato dai pozzi petroliferi perforatinell'area di Cacimbas: questo muro perforante ha pro-vocato localmente anche lo scivolamento ed il raddop-pio della copertura sedimentaria a partire dalla Forma-zione Cabo Ledo. Le maggiori faglie dirette, con anda-mento ONO-ESE, che delimitano nell'area del Capo ilgrande horst del Planalto, sono caratterizzate da unacomponente trascorrente sinistra.

ABSTRACT

The formations outcropping in the Cabo Ledo areawere surveyed and studied from a sedimentologic andstructural point of view. The Cabo Ledo is in the centralpart of the Rio Kwanza (Cuanza) basin. This basindeveloped on the West Africa passive margin and wasdistinctive for an active salt tectonic. The surveyedformations range from Albian to Recent.

The carbonate formations Quissonde and Cabo Ledohave been investigated in detail. The Quissonde is madeof Oligostegina packstone layers (lOVo) altematingwith marls. Limestone beds are massive with burrows

(r) Istituto di Geologia, Universiti A. Neto, R.P. Angola.('?) Indirizzo attuale: AGIP S.p.A., 20097 San Donato Milanese.(3) Esperto del Ministero degli Affari Esteri d'Italia, Direzione per la Cooperazione allo Sviluppo, 00194 Roma

1 1 0 M. L. MORAIS . A. MENARDI NOGUERA - A. RIZZINI

at their base. The fauna is pelagic and probably Albianin age. The diagenesis is limited to some irregularrecry-stallization of constitusnts. The following Cabo Ledoformationis made of marls with O ligosteginawackesto-ne interbeddings (307o). The frequency ofthe limestonebeds decreases towards the top of the section. Thepelagic fauna indicates the Cenomanian. We have tostress thatboththe formations contain in the marly inter-beddings a completely different fauna (Hedbergella)from the one ofthe limestone beds (Oligostegina).Thedepositional environment of these two formations isclearly pelagic and the limestone deposition seems torefer to turbidity currents, also ifthe limestones lack themost typical turbidic features. The pelagic influence ispreminent in the Cabo Ledo formations.

The structural setting of the area is conditioned bythe effects of the extensional tectonics of the West-Africa passive margin and the effect of a very develo-ped salt tectonics. A huge salt wall, trending north-south, has been discovered by oil wells drilled in theCacimbas area. The piercing salt wall has locally pro-duced sliding and doubling ofthe sedimentary overbur-den. The main normal listric faults of the Cabo Ledoarea defining the Planalto horst show a sinistral tran-scurTency comDonent.

RESUMO

Foram levantadas, e examinadas do ponto de vistasedimentologico e estrutural, as formag6es que afloramna 6rea de Cabo Ledo. Cabo Ledo 6 o ponto de maior de-senvolvimento da bacia sedimentar do Rio Kwanza(Cuanza), que b uma bacia de margem passiva afectadapor uma activa tgct6nica salina. As formaE6es levanta-das variam em idade entre o Albiano e o Recente. Asformag6es carbonatadas Quissonde e Cabo Ledo foramanalisadas em detalhe.

Quissonde b constituida por 70Vo de bancadas depackstone com Oligostegina altemadas com metrgas.As bancadas s6o massigas e apresentam na base marcasde animais limivores. A fauna 6 pelagica e de provavelidade Albiana. A diagenOse limita-se a uma inegularrecristalizagdo dos constituentes. Quissonde 6 seguidada FormaEdo Cabo Ledo que 6 constituida de bancadasde wackestone com Oligostegina numa s6rie prevale-centemente margosa (1 OVo).

A frequOncia das bancadas calaci{rias diminue para otopo da s€rie. A fauna 6 ainda pel6gica e com afinidadepara o Cenomaniano. De realgar que entre as duasformac6es, a microfauna enconffada nas intercalaE6esmargosas (fauna com Hedbergella) 6 nitidamente di-versa daquela (fauna com Oligostegina ) presente nosnivels carbondticos. 0 ambiente de deposigdo das duasformac6es 6 seguramente peliigico e os calcarios sdo deprovavel deposigdo tubiditica, mesmo se ausentes ascaracteristicas mais tipicas destes depositos. A influ€n-

ciapel{gica6 mais marcada na FormaElo Cabo Ledo,0 assento estrutural da 6rea resulta condicionado

pelos efeitos conjugados de uma tectonica distensiva demargem passiva e de uma tectonica salifera muito evo-luida. Um imponante doma salino cego, com trendnorte-sul, foi revelado por um pogo petrolifero perfura-do na area de Cacimbas, este doma provocou localmen-te tambem o deslocamento e o arrepiamento da sucessaosedimentar, a partir da Formagdo Cabo Ledo. As falhasnormais de maior importancia que ocorrem na iirea t6mandamento WNW-ESE, delimitando o grande ftorur doPlanalto apresentam um deslocamento horizontalesquerdo.

Panors Cnnvn: stratigrafia, calcari adOligostegina, margine passivo, diapirismo,Africa O c cide ntale, Ang ola.

Ksy Wonos: stratigraphy, Oligosteginalime stone s, pas siv e mar gin, diapirism, W e -

stern Africa, Angola.

INTRODUZIONE

L'area di Cabo Ledo d situata lungo lacosta atlantica dell'Angola, appena a norddel 10'parallelo sud; in essa affiorano roccesedimentarie che appartengono al bacino delRio Kwanza. Cabo Ledo d situato nel puntodi massima estensione di questo bacino co-stiero. Bacini con sequenze sedimentarieanaloghe, specie per quanto riguarda la partebasale della serie, si rinvengono lungo tuttoil margine dell'Africa Occidentale, a partiredal golfo di Guinea, e ffovano riscontro negliomologhi bacini costieri del Brasile.

Da qualche tempo, da parte della Univer-site A. Neto di Luanda, si b dato inizio ad unprogramma di studi che hanno come scopo didettagliare le caratteristiche geologiche disingole formazioni, od aree, del bacino delRio Kwanza al fine di consentire una rico-struzione pii completa delle vicende di quelbacino. Un primo studio, gid pubblicato, dstato dedicato ad una formazione arenacea dilimitata estensione, le Arenarie di PontaFexe (Rzzr.t & Moners, 1989), che affiora

RILIEVO GEOLOGICO E STRUTTURALE DELL'AREA DICABO LEDO

lungo la costa un paio di chilometri a nord diCabo Ledo. II presente studio prende ora inconsiderazione I'area prospiciente CaboLedo e si sofferma in particolare sulle carat-teristiche strutturali dell'area dovute allainterazione della tettonica salifera sulla tet-tonica distensiva tipica del margine passivo-e sulle caratteristiche petrografiche e sedi-mentologiche di due formazioni carbonati-che, la Quissonde e la Cabo Ledo.

Nell'area studiata affiorano rocce carbo-natiche che occupano la parte bassa della se-rie esaminata e termini argillosi che ne costi-fuiscono la parte superiore. Questa serie si dsviluppata a partire dal Cretacico inferioreed include quasi tutti i terreni fino al Recente.

Il rilievo sul terreno b stato eseguito in baseai dati gid pubblicati e con I'aiuto delle fotoaeree: b stato appoggiato da una abbondantecampionatura mirata a risolvere singoli pro-blemi. In laboratorio i campioni carbonaticisono stati analizzati al microscopio petrogra-fico, dopo colorazione con alizarina; cam-pioni selezionati sono stati poi esaminati almicroscopio elettronico. Di tutti i campionisono stati misurati i carbonati totali, mentre

di alcuni d stato misurato il contenuto dimagnesio alla microsonda. I campioni piiargillosi sono stati fillizzati per lo studiodelle microfaune dopo lavaggio e per ladeterminazione della mineralogia delle ar-gllle amezzo del diffrauometro a raggi X. Lericostruzioni strutturali sono state integratecon lo studio dei dati relativi ad alcuni pozzipetroliferi perforati nell'area.

SITUAZIONE GEOLOGICA

Nella fascia costiera dell 'Angola si susse-guono, da nord a sud, i bacini sedimentari diCabinda, Kwanza, Benguela e Mogamedes(fig. 1). Il bacino del Rio Kwanza b forse ilmeglio conosciuto fra essi perchE, oltre adessere dotato di buoni affioramenti, d statosede, soprattutto negli anni cinquanta e ses-santa, di una intensa ricerca petrolifera percui i dati da essa messi in luce sono gih statipubblicati. Molto pii scarsi e frammentarisono i dati pubblicati sulla parte del bacinoche si estende nell'off-shore, in quanto laricerca petrolifera b in pieno svolgimento

Fig. I - Carta indice dell'areaesaminata: Cabo Ledo. Ilbacino del Rio Kwanza, perdimensione e forma d moltosimile agli halfgraben checostituiscono le unitd tettoni-che fondamentali dei sistemidi rift descritti da RossNr.{HLet al. (1986). (Da: Toneunro1977 modificato e RospN-rl.:r,t et aI., 1986).

Index map of the suweyedarea: Cabo Ledo. The RioKwanza basin has shape andsize similar to that ofthe half-grabens constituting the maintectonic units of the rift sy-stems described by RosEN-oem, et al. (After Tonquero,1977 modified and RoseN-ouer et aI., 1986).

ooFz

JF

BACINO DEL

Rro 3o2oo?2nlo!rnxctilPo{n!o

KWANZAL U A N D A

E---.v

C A B O L //1 0 0 s

ozuloo

PORTO AMBOIN

1 2 0 sBACINOOI BENG

B E N G U E L

140 E

t t2 M. L. MORAIS - A. MENARDI NOGUERA - A. RIZZINI

(Canooso, 1982; Bnrcs et al., 1982; Tru,e-vENr, 1987).

I1 rilevamento e gli schemi stratigraficidelle serie del bacino risalgono ai lavoribasilari di BnocNoN & Vsnnrcn (1955; 1958)e M,qssoN (1972\. Essi riconoscono la esi-stenza di una serie sedimentaria potenteanche 3000-4000 metri che, in base allapresenza di una estesa fase salina di ethaptiana presente in tutto il bacino, pud esse-re suddivisa in depositi presaliferi e postsali-feri. In seguito le formazioni postsaliferesono state oggetto di qualche limitato studiodi dettaglio (Revnr-ner-, 1969; Toneuero &RocH.q., 1969) mentre sono pii consistenti glistudi stratigrafici che hanno permesso diriconoscere la presenza di termini che vannodal Cretacico inferiore al Recente (HaNsE,1963; ANruNes, 1964; CenvelHo, 1967).

La tettonica, specie quella di tipo salino,viene investigata e correttamente interpreta-ta sia in base ai dati di superficie che disottosuolo (BnocNoN et al., 1959:' MessoN,1972; Vennren & FsRNaNroez,l9T3; Tonqua-ro,1911', Trr-levrNr, 1987). n bacino risultaessere costituito da una serie di bacinettiminori, all ineati grosso modo nord-sud,separati da dorsali di origine diapirica.

Per caratteristiche geometriche e dimen-sionali il bacino del Rio Kwanza pub essereassimilato alle strutture distensive che costi-tuiscono, secondo RossNranL et al. (1986),le unitlr tettoniche fondamentali dei rift e deimargini continentali passivi (fig. 1). Essoinfatti d tn half-graben delimitato verso ilcontinente da un border fault sy st em arctato,e verso l'oceano da una zona di alto struttu-rale allungata. zona di f lessura. caratteizza-ta da una tettonica distensiva molto attiva.Analogamente ai bacini costieri descritti daRoseNoeur- la zona depo-centrale si collocain prossimith del bordo arcuato ed il rapportolunghezzatar ghezza d pari a due.

Per quanto riguarda I'inquadramento re-gionale del bacino dal punto di vista della

tettonica globale, esistono vari studi che ri-costruiscono le vicende della formazione deibacini costieri dell'Atlantico del Sud (Lan-

soN & Lero, 1973; Oveoe,1982:' Hunuano,1988) e del bacino di Cabinda in particolare(Bnrce et al.,1982). Le varie fasi di aperturae chiusura della dorsale atlantica Rio Gran-de-Walvis, che controllano praticamente lefasi deposizionali del bacino del Kwanza,sono state illustrate anche in base ai dati deipozzi pefiorati nel corso del programmaDSDP (Rompr et a|.,1979). Questa dorsaleisola il bacino quasi completamente finoall'Albiano inferiore, quando si verifica unaprimatemporanea apertura, e solo nel Santo-nianoMaestrichtiano si verifica la sua aper-tura completa.

Riassumendo la situazione stratigraficarisulta che il bacino da noi esaminato com-prende due gruppi di formazioni: presaliferoe postsalifero. I sedimenti presaliferi, con laloro origine prevalentemente continentalerappresentano le fasi di prerift e synrift,mentre i complessi postsaliferi corrispondo-no alla fase di spreading.

La fase di prerift d rappresentata da depo-siti clastici arenaceo-conglomeratici delCretacico inferiore, che si rinvengono solo almargine interno del bacino edinpiccoli half-groben del basamento. Qualche livello dicalcari continentali, depositi evaporitici edargille euxiniche indicano il raggiungimentodi una fase synrift che culmina con la depo-sizione del sale massiccio nell'Aptiano. Lafase di spreading inizia con depositi carbo-natici ed evaporitici di eti albiana, che gihnel Cenomaniano vengono sostituiti da unadeposizione argilloso-marnosa pelagica cheprosegue, pii o meno continua fino al Mio-cene. Gli hiatus maggiori sono quelli riscon-trati, al passaggio Cretacico/Paleocene edEocene/Oligocene. I termini marini Plioce-ne/Quaternario sono trasgressivi sui terminiprecedenti e si localizzano solo lungo I'at-tuale fascia costiera.

RILIEVO GEOLOGICO E STRUTTURALE DELL'AREA DI CABO LEDO

L'area di Cabo Ledo d stata mappata neglianni cinquanta dai gid citati BnocNoN &Vennmn (1955; 1958) e, pii recentemente,da Cosve & Ruero (1988).

STRATIGRAFIA

Nell'area rilevata affiorano in prevalenzaterreni carbonatici di eth cretacica seguiti datermini pit recenti, rappresenlati in preva-lenza dalle formazioni del Gruppo Iabe (fig.2, 3): queste ultime essendo costituite solo datermini marnoso-argillosi non sono stateinvestigate in dettaglio. Fra queste formazio-ni argillose merita un accenno la Teba che dcostituita da marne, a volte dolomitiche, dicolore grigio scuro o nero che si presentanomolto ricche di materia organica e che, allafrattura o quando sono bagnate, emanano unforte odore di idrocarburi superiori: essepossono quindi essere ritenute come unabuona roccia madre di idrocarburi.

Nei termini postcretacei sono presenti an-che due formazioni arenacee. Le Arenarie diPonta Fexe, di probabile eth paleocenica, af-fiorano in un solo punto dell'area rilevata econ una estensione molto limitata: di esse,come gih accennato, d stata recentementepubblicata una relazione sedimentologicaabbastanza ampia (RzzrNr & Moners, 1989)

Queste arenarie, spesse 35 metri, presentanogrosse bancate di conglomerati di conoidealluvionale alla base a cui fanno seguito de-positi di spiaggia o retrospiaggia sabbiosi.Abbastanza estesa nella parte centro-meri-dionale dell'area esaminata, b invece la For-mazione Areias Vermelhas di eth quaterna-ria, che ricopre in discordanza alcune delleformazioni pii antiche. Si tratta di arenarierossaslre grossolane, ciottolose di originefluviale, che hanno generalmente solo pochimetri di potenza e sono il termine pit recentedella serie rilevata se si eccettuano i depositifluviali e littorali attuali (R,q,unr-Hnr-, 1969).

I termini cretacei affiorano nell'area delPlanalto e nelle sue immediate vicinanze: itermini piir antichi occupano buona partedell'area compresa fra le due faglie diretteche delimitano questo Planalto. Si tratta didolomie cristalline e dolomie oncolitiche ostromatolitiche, massicce o brecciate, di co-lore biancastro o giallastro che sono ricono-scibili come appartenenti alla FormazioneTuenza. Le zone ove prevalgono i terminibrecciati sono quelle del Farol e della Pedrei-ra. PiD a sud-est, sempre sul Planalto, affio-rano calcari oncolitici, in parte anche ooliti-ci, massicci che sono riconducibili alla For-

SCHEMA DEI RAPPORTI STRATIGRAFIC I

M A R N E - C U N G A

D l - R r o D A N D E

I I J A R E N A R I E D II p o r r e r e x eI - r r r ^cA M A R N E

? o r - N ' c o L o M E0

- I T O M B E

C A B O L E D O

g o O U I S S o N D E

2 2 c A T u M B E L A; 3 r u E N z AE -< o B I N G A

S A L E D I L O E M E

Fig. 2 - Schema stratigrafico parziale delle formazionipostsalifere del Mesozoico e Terziario affioranti nell'a-rea di Cabo Ledo. Mancano nello schema le mame delMiocene, (Mi) di fig. 3, e la Formazione Areias Ver-melhas (Av) di eti quaternaria (Da: RzzrNr &Moners, 1989).

Stratigraphic sketch. ofMesozoic and Tertiary postsali-ferous formations outcropping in the Cabo Ledo area.Miocene marls, (Mi) of fig. 3, and the Areias VermelhasFm. (Av) of Quatemary are missing (After: RrzzNr &Monars, 1989).

=occ3.ro

NtruF

()ouj

6 . . F : - i - ' - -

U

9EUq

o

6FuE

zozUq,

r U R

Z-#+ 4 4 1

t - _i m - -i_ . ' .__

l - - - - - rz

zu

_--:_--

U

9Ur=o

;F

U

ozsoJ

<FI

ozsFA

L a

774 M. L. MORAIS . A. MENARDI NOGUERA - A. RIZZINI

Fig. 3 - Carta geologica dell'area di Cabo Ledo in cui: Re = sedimenti clastici sciolti, costieri o fluviali, attuali;

Av = Formazione Areias Vermelhas, sabbie grossolane rossastre di origine continentale e spessore di pochi metri,

eta: Quatemario: Mi = sedimenti argillosi mari-ni di etd miocenica indifferenziata; Pf = Arenarie di Ponta Fexe, are-

narie e conglomerati costieri di probabile etd paleocenica; Te/Ng = 1611u"ioni Tebe e N'Golome del Gruppo labe,

mame marine di ete cretacico superiore; Cl = Formazione Cabo Ledo, mame con intercalazioni carbonatiche di eta

cenomaniana; Qi = Formazione Quissonde, calcari bioclastici con livelli di mame di etd albiana; Ct = Formazione

Catumbela, calcari pisolitici (cerchi vuoti, calcari shomatolitici ed oolitici di etd albiana; Tu = Formazione Tuen-

za, dolomie massicce, dolomie stromatolitiche e brecce dolomitiche (triangoli pieni) di eti albiana.

Geologic map of the Cabo Ledo area. Re = coastal and fluvial loose clastic sediments of present age; Av = Areias

Vermelhas Fm., coarse red sand of continental origin a few meters thick, Quatenary age, Mi = marine clays of in-

differentiated Miocene age; Pf= PontaFexe Sandstone, coastal sands and conglomerates ofprobable Paleocene; Te/Ng = Teba and N'Golome Fms. of Iabe Group, marine clays of Upper Cretaceous; Cl = Cabo Ledo Fm. marls with

limestones beds of Cenomanian; Qi = Quissonde Fm. bioclastic limestones with clay interbeddings of Albian; Ct= Catumbela Fm. pisolitic (open dots), stromatolitic and oolitic limestones of Albian; Tu = massive, sffomatolitic

and breccia (solid triangles) dolostones of Albian.

P O N T A F E X E

C A B O L E D O

r - -1 I t , 19 " 12 ,

+ - ) - ' ' . , 4 \ + + +._-,_/ \ \+ ++ + + r + + +

---// -'4-- _ \

+ + +---\

+ + + ++ + + + +

+++++++++++ f+++++

+ + + + +

+ +++

rl-cts rr\+\7tr\=

RILIEVO GEOLOGICO E STRUT'TURALE DELL'AREA DICABO LEDO 1 1 5

mazione Catumbela. La Tlenza sembraquindi possa riferirsi come una facies dolo-mitizzata e/o brecciata della Catumbela, mai rapporti fra queste due unita non sono osser-vabili sul terreno per la limiratezzae discon-tinuitd degli affioramenti, per cui adottiamonei loro confronti lo schema stratigrafico piirecente pubblicato (RrzzrNr & Moners,1989).

Lo studio delle caratteristiche litologiche esedimentologiche di queste due formazioni dgid iniziato e sare portato a termine nell'am-bito del ciclo di studi di revisione delle for-mazioni del bacino del Rio Kwanza. Dobbia-mo anche aggiungere che la Catumbela d de-scritta con molto dettaglio, sotto il nome diPinda, in un recente lavoro che riguarda lerocce serbatoio di alcuni giacimenti petroli-feri dell' off- shore angolano (TrllrvrNr,r98t).

Se con il rilievo di superficie non si sonopotuti chiarire i rapporti esistenti fra le for-mazioni Tuenza e Catumbela, ancora menopossiamo dire circa le relazioni esistenti frale due sopramenzionate unitd e le formazionicoeve Quianga e Binga che sono state incon-trate solo nei pozzi che abbiamo utllizzatopercostruire i profili strutturali delle fig.6,7,8, ma su cui non abbiamo altri elementi digiudizio.

Due lormazioni occupano una posizionedi spicco nell'area rilevata: sono la forma-zione calcarea di Quissonde e la formazionecalcareo-marnosa di Cabo Ledo. Queste dueformazioni sono state esaminate in dettagliosoprattutto lungo una sezione continua e benesposta (fig. 4). La sezione d costituita da unaaltemanza regolare di bancate carbonatichee di intercalazioni marnose, per uno spessoretotale di 207 m. L'affioramento d magnifica-mente esposto su ambo i lati del tracciatorettilineo della strada che congiunge Luandacon Porto Amboin ed d orientata in sensoNNE-SSO; la sezione inizia nel punto da cuisi diparte la deviazione per il Farol. La giaci-

Fig.4 - Serie stratigrafica e sedimentologica rilevatalungo la strada Luanda-Porto Amboin: per la localizza-zione della stessa vedi fig. 3. Le percentuali dei costituenti litologici sono state stimate al microscopio pola-rizzalore e si riferiscono ai soli campioni di carbonati.

Stratigraphic and sedimentologic section surveyedalong the Luanda-Porto Amboin road: for the locationsee fig. 3. Percentages of lithologic constituents wereextimated at the polarizing microscope and refer tolimestones beds.

tura degli strati varia molto, tanto che ai dueestremi della sezione si incontrano pendenzeopposte che aumentano gradualmente e pas-sano per la verticale, nella parte centraledella sezione, e di questo aspetto parleremonel paragrafo di geologia strutturale. Al mar-gine sud affiorano i termini pii antichi conuna immersione di 25"-30" SO mentre al

Fut ;E'lo

J

COMPOSIZ IONEPETROGRAFICA

DEI L IVELL I CARBONATIC I5 0 * 9 0 *1 0 *

z

ozuJo

oz

oz

oJ

oolrJ

ooo

IJJozoa)2:)o

200

r 5 0

roo

50

-__ _\

Tl--l

=H

:1i-l

-, a-i

++-i---r<

E

=G9=

F R A M M .

F O S S T L I

)'-<o

o

o

=0uFooI6

M. L. MORAIS - A. MENARDI NOGUERA. A, RIZZINI

margine nord osserviamo immersioni di 30'-35 'NE .

In questo affioramento possiamo distin-guere macroscopicamente due formazioni:una in cui prevalgono le bancate calcaree eun'altra in cui sono prevalenti le marne, puressendo sempre presenti strati carbonaticiuguali ai precedenti. La formazione conprevalenza carbonatica, in base ai dati bi-bliografici disponibili, d riconoscibile comela Quissonde mentre quella a prevalenzamarnosa pud ascriversi alla Cabo Ledo.

a) Formazione QuissondeLa Quissonde d costituita da bancate cal-

caree spesse da 10 a 40 cm, intercalate dalivelli marnosi spessi 2-30 cm che si presen-tano in proporzioni abbastanza costanti lun-go il profilo; lo spessore percentuale deibanchi carbonatici si mantiene pertanto sul70o/o dello spessore totale.

Le bancate calcaree sono di color gialla-stro e presentano tenori di materiale insolu-bile argilloso de120Vo-4070. I banchi si pre-sentano massicci o piir raramente con sottililaminazioni parallele, ma non fanno passag-gio da una struttura all'altra nello stessobanco. Nei calcari si rinvengono alcunimacrofossili fra cui: ammoniti che raggiun-gono anche i 20 cm di diametro, echinidi emolluschi a guscio sottile. I fossili sono benconservati specie gli echinidi che si presen-tano spesso interi e non deformati. Sonoabbastanza frequenti tracce di organismilimivori, ascrivibili al gruppo Thalassinoi-des, con struttura reticolare a prevalentesviluppo sulla faccia degli strati. Il diametrodi queste tracce d di2-3 cm, ma si d notatauna traccia che raggiunge i 6 cm. Frequentisono le strutture nodulari e anche deforma-zioni di carico. Le impronte di carico e letracce degli organismi limivori appaiono allafaccia superiore degli strati carbonatici stan-do cosi a confermare che questa parte dellaserie d rovesciata.

La composizione petrografica dei livellicarbonatici E abbastanza costante. Il costi-tuente principale d la frazione bioclastica acui segue, in ordine di importanza la micriteed i minerali argillosi. La frazione organoge-na d molto fine, per cui una differenziazioneal suo interno pud essere eseguita solo susezione sottile. I bioclasti sono in parte ricri-srallizzati per cui non su tutti i campioni dpossibile stabilire il limite fra granuli e ma-trice e apprezzare quindi se la struttura sia asupporto granulare o di matrice. La percen-tuale riconoscibile di bioclasti si mantieneattomo al40Vo-507o dellaroccia. Questa pudpertanto essere classificata come tn p ac k s t o -

ne,forse a tratti anche unwackestone (DuN-uNv1 1962). La granulometria molto fine deibioclasti impedisce, per buona parte di essi,ogni attribuzione ad organismi definiti; ilsolo componente organico riconoscibile cheassume una importanza quantitativa rilevan-te d rappresentato dalle Oligostegina chesono sempre ben rappresentate ed arrivano acostituire anche il 30Vo-40Vo del singolocampione. Di importanza quantitativa altret-tanto rilevante sono i piccoli frammenti in-differenziabili che assieme alle calcisferecostituiscono la struttura rigida dei packsto-ne. Come costituenti accessori, oltre allasporadica presenza di piccoli foraminiferi edai gi2r citati macrofossil i. si rinvengono per-centuali molto limitate di spicole di spugnae,fra gli insolubili, silt quarzoso e rarissimi fo-sfati.

Alcune volte le calcisfere appaiono benconservate, altre volte sono invece comple-tamente ricristallizzate: in questo caso b I'in-tero banco di calcare ad essere interessatodalla ricristallizzazione e la roccia potrebbeessere definita come una microsparite. Laricistallizzazione b pii frequente nella partebassa della serie. Qualche rara volta si nota-no fenomeni di dissoluzione del guscio dellecalcisfere per cui compare una microporosi-td di tipo moldic (fig. 5). Nella parte alta

RILIEVO GEOLOGICO E STRUTTURALE DELL'AREA DICABO LEDO

della formazione si b riscontrato un campio-ne abbastanza ricco in pellets, peraltro moltofini; questo costituente b piD frequente nellaunit?r seguente.

La composizione mineralogica delle fra-zioni argil lose d stata esaminata su tre prepa-rati isoorientati. per ogni campione: un pre-parato non trattato, uno glicolato ed unoriscaldato a 490" C.Lafrazione esaminata aldiffrattometro d quella inferiore a 2 pm. Inquesta forrnazione sono stati esaminati trecampioni che hanno dato risultati moltosimili fra loro: le frazioni argillose sonocostituite in netta prevalenza da illite triot-taedrica e caolinite. I picchi della caolinitescompaiono col trattamento termico, il gra-do di cristallinitd sia della caolinite che dellaillite d piuttosto basso. Questi fatti,uniti allaassenza di interstratificati e di smectiti std adindicare che i fenomeni diagenetici hannointeressato solo molto marginalmente i mi-nerali argillosi di questa uniti.

Le microfaune rinvenute nei lavati ottenu-ti dagli interstrat i marnosi sono sempre

Fig. -5 - Campione dipackstone raccolto a49 m dalla base dellaserie nella formazio-ne Quissonde. I cri-stalli sono calcite abasso tenore di ma-gnesio: si nota che ilguscio di una OIigo-stegina d. stato di-sc i o l t o I asc i andouna porositi di tipontoldit.

-Packstone samplecollected 49 m abo-ve the base of thesection. Cristals arelow magnesium cal-cite: moldic porosi-ty is due to dissolu-tion of a Oligostegi-na shel l .

molto scarse e costituite in nettissima preva-lenza, 9 57o -97 Vo, da H edber ge I I a de I ri o e n -

sis seguita da Globigerinelloides. Solo neicampioni posti nella parte alta della forma-zione si sono rinvenuti alcuni esemplari diAnomalina cf. berthelini e Anomalina ova-censis.. Queste faune confermano ledatazio-ni gid acquisite in bibliografia in quanto in-dicano genericamente una eta Cretacico in-feriore compresa fra Albiano e Cenomania-no: le indicazioni per una et2r Albiano deriva-no solo della presenza dei pochi individui diAnoma I i na cf. berthel i ni.

Da rimarcare che le microfaune riscontra-te nei lavati degli interstrati marnosi, ciod leHedbergella, sono completamente diverseda quelle riscontrate nei livelli carbonaticiche contengono quasi unicamente Oligoste-gina.

b) Formazione Cabo LedoIl passaggio fra la Quissonde e la Cabo

Ledo non B marcato dacambiamenti litologi-ci maggiori ma pii semplicemente dal muta-

M. L. MORAIS - A. MENARDI NOGUERA - A. RIZZINI

to rapporto fra carbonati e marne (fig. 4). Ilpassaggio pud definirsi graduale ma d benavvertibile sul terreno: nell'ambito di 4-5 mlo spessore in percentuale dei banchi carbo-natici si riduce dal 70Vo al 307o-407o. Lapresenza dei livelli carbonatici poi tende adiminuire gradualmente verso I'alto dellaserie per cui nella parte sommitale essi rap-presentano solo il 10% dello spessore totale.Diminuisce contemporaneamente anche lospessore dei banchi calcarei. Le bancatehanno struttura massiccia, ma si fanno piirfrequenti i banchi con laminazioni parallele.Non si osservano impronte di limivori, men-tre sono piir frequenti le strutture nodulari.

In questa unit) si riducono i costituentibioclastici in generale: scompaiono i gid rarimacrofossili, siano essi pelecipodi che echi-nidi od ammoniti. In netta diminuzione an-che le Oligostegina mentre si fanno piir fre-quenti e regolari i foraminiferi pelagici. Sirinvengono anche abbastanza regolarmentepiccoli pellets di probabile origine fecale. Simant iene invece prat icamente invar iata Iapercentuale del residuo insolubile argillosodei livelli carbonatici, mentre il silt quarzosodiminuisce progressivamente verso I'alto.Le bancate calcaree, appunto per la diminu-z ione dei b ioc last i , ora sono unicamentecostituite dawackestone. I bioclasti ora nonmostrano di essere stati ricristallizzati inmodo significativo.

La composizione e le caratteristiche deiminerali delle argille non si discostano sen-sibilmente da quelle riscontrate nella Quis-sonde, unica variazione apprezzablle d, lad iminuzione del [a caol in i te .

Le microfaune presenti negli interstratimarnosi sono simili a quelle rinvenute nella

Quissonde, le faune perd sono pii abbondan-ti in individui e meno sporadiche, mancano igid scarsi eiementi con affinith per 1'Albianoper cui la Hedbergella delrionensis costitui-scell9lTo-99Vo de7la popolazione e ad essasi associa solo qualche Globigerinelloides.

Questa associazione monospecifica indica,pii probabilmente, un'etd cenomaniana perquesta formazione.

LA STRUTTURA

INQUADRAMENTO REGIONALE

La regione di Cabo Ledo, di cui all'anali-si strutturale interessa solo l'area compresatra la punta del Capo ed i pozzi Al , B I e 82(fig. 3), d ubicata nella parte centrale dell'a-rea interessata dall'alto strutturale che sepa-ra il bacino del Rio Kwanza dalla piattafor-ma continentale digradante verso I'oceano.

La cafia della discordanza pre-Aptiana(BnocNoN & Vpnnrln, 1966,fi5.5) rivela chequesto alto regionale possiede una accentua-ta culminazione fra Cabo Ledo e Cabo SaoBraz.I pozziBl,B2 e B3 (figg. 3, 8) perfo-rati lungo l'asse di questa culminazione han-no incontrato al top della serie pre-saliferadelle vulcaniti.

L'esistenza di un apparato vulcanico nellevicinanze del Capo sottolinea I'importanzadella tettonica distensiva che ha interessato ilbasamento in questa regione.

Immediatamente al di fuori dell'area so-pradetta, l'alto di Cabo Ledo d intersecato, anord ed a sud del capo, da due faglie trascor-renti destre orientate ENE-OSO che nelbasamento cristallino affiorante ad est delbacino riattivano delle faglie di etd Pan-Africana (Toneuero, 1977), fig. 1.

Tutto il bacino del Rio Kwanza d interes-sato da una tettonica salina che ha generatouna grande varieth di strutture diapiriche.Poichb i l sa le apt iano. or ig inar iamente po-tente almeno 600 m (Massor.r, 1986), haincominciato amobilizzarsi gid nel Cretaci-co superiore (Casrnr-o BnnNco & Vpnntpn,l 97 l ) es i s tono ne l bac ino s t ru t t u re assa icomplesse ed evolute che solo la sismica ariflessione b in grado di risolvere.

Nel bacino del Rio Kwanza d possibile

RILIEVO GEOLOGICO E DELL'AREA DICABO LEDO

Fig. 6 - Sezione geologica schematica. I pozzi A I e B I dimostrano che in corrispondenza alla zona della punta delFarol il sale (Sale di Loeme) b praticamente assente. I pozzi evidenziano I'esistenza di un raddoppio stratigraficonon desumibile dai dati di superficie. A (entra) e T (esce) indicano il verso della componente trascorrente lungola faglia del Farol. Le quote di fondo pozzo (F.P.) sono riferite al Iivello del mare. La scala verticale d uguale allascala orizzontale. Le tracce delle sezioni illustrate nelle figg.6-7-8 sono illustrate a destra della sezione.

Schematic geological section. The A I and B I wells show that the salt (Loeme Salt) is lacking in the cape region. Atectonic doubling of the stratigraphy is evidenced by the wells. A (downthrough) and T (up-through) indicate thesense ofthe strike-slip component along the Farol fault. The total depth ofthe wells (F.P.) is referred to the sea level.No vertical scale exaggeration. Traces of sections of figg. 6-7-8 are shown to the right.

1 1 9

individuare due provincie caratteizzate dastili distinti della tettonica salina. Nella pri-ma, circa 40 Km in off-shore ad ovest diCabo Ledo, le strutture prevalenti sono rap-presentate da salt roll-over anticlines gene-rate per I'effetto gravitativo indotto dal til-ting regionale associato all'espansione del-1'Oceano Atlantico (Bnrcr et al.,l982Tnra-MENr, 1987). Nel bacino di Kwanzapropria-mente detto prevalgono salt withdrawalgrabens e diapiri perforanti, spesso nella for-ma di muri salini ad andamento meridiano.Fra questi appaiono particolarmente impor-tanti i muri salini che condizionano la strut-fura del campo petrolifero di Tobias e la

struttura della regione dl Cabo Ledo (Bno-cNoN & VenRren, 1966). L'andamento deimuri salini sembra condizionato dalla con-formazione della successione pre-salifera edalle faglie presenti nel basamento. L'evolu-zione di tali strutture ha certamente risentitodelle variazioni di carico dovute alla sedi-mentazione della serie post-salifera.

LA STRUTTURA DELL'AREA DI CABO LEDO

I dati raccolti nell'area investigata, rappre-sentati da rilievi di superficie, foto aeree eprofili stratigrafici di pozzi petroliferi, con-sentono una ricostruzione s oltantoidealizza-

, J /

//z

':t

S "^r:o"11Q U I S S O N D E

oooG A T U M B E L A

ooooo TUENZA +B INGA +Q U I A N G A

9'-X X EP -26oX n Xt=t

*I9,i.# X -i6EME ," t\ BAsAMENTo

M. L. MORAIS - A. MENARDI NOGUERA. A. RIZZINI

Fig. 7 - Sezione geologica schematica. Il sale incontrato dal pozzo B2 b probabilmente una lama intrusa lungo strato.Le faglie dirette a SE del pozzo Al sono interpretate come faglie antitetiche della faglia del Farol. A (entra) e T(esce ) indicano il verso della componente fascorrente del rigetto. Le quote di fondo pozzo (F.P.) sono riferite allivello del mare. La scala verticale d uguale alla scala orizzontale.

Schematic geological section. The salt drilled by the 82 is probably a spine intruded along bedding. The faults tothe SE ofthe Al well are interpreted as antithetic faults ofthe Farol fault. A (down-through) and T (up{hrough)

indicate the sense ofthe strike-slip component along the faults. The total depth ofthe wells (F.P.) is referred to thesea level . No venical scale exaggerat ion.

ta della complessa struttura esistente (figg. 6,7, 8). Purtroppo non b stato possibile ottenereper questo studio le linee sismiche eseguitenell'area a scopi petroliferi; esse peraltroerano solo di tipo analogico. Nei profiligeologici schematici delle figg. 6, 7, 8 glispessori verticali delle formazioni incontratedaipozzi sono molto variabili. Non essendodisponibili i /ogs di pendenza (dip-meter) E,difficile stabilire in che misura si tratti di unfatto dovuto al tasso di deposizione variabileda luogo a luogo e condizionato dalle primefasi del diapirismo sinsedimentario, comedocumentato in altre parti del bacino da

MessoN (1966), oppure alla deformazioneinterna dei sedimenti che si sono comportatiin modo duttile sotto la spinta del sale.

La carta geologica realizzata (fig. 3), evi-denzia I'esistenza di una struttura rialzatatipo horst, dotata di un netto risalto morfolo-gico, il Planalto. Le faglie che lo delimitano,la faglia del Farol e della Falesia, sono orien-tate ONO-ESE. I terreni posti a contatto,dolomie e calcari delle formazioni Tuenza eCatumbela (Albiano) sul comparto ialzatoeformazioni Quissonde (Albiano) e CaboLedo (Cenomaniano) sul comparto ribassa-to, consentono di stimare un rigetto verticale

a ^ l a i

, ^ A^ IA

D t . F A D o o p p r o * L _ A n

ffi^,"o

-"-?_"F;;;n

r v

A n \ - - \a i.,rnrt *

B I N G A +

SALE A QUIANGAE P - 2 2 O 7 m A n n

ooov r l

C A T U M B E L A "

O n Ov ( J

X-XXXXB A S A M E N T O

RILIEVO GEOLOGICO E STRUTTURALE DELL'AREA DI CABO LEDO t21

non inferiore ai 200 m. Strie suborizzontalimisurate su piani di frattura associati allaFaglia del Farol suggeriscono che il rigetto diquesta faglia possegga anche una compo-nente trascorrente sinistra.

Il blocco rialzato compreso tra le faglie delFarol e della Falesia d intersecato da nume-rose faglie orientate nord-sud. Le piir impor-tanti di queste sono caratterizzate da un riget-to orizzontale destro di 50-100 m. Le foto-grafie aeree suggeriscono che la falesia chelimita il lato occidentale del capo sia impo-stata secondo un lineamento appartenente al-la stessa famiglia di faglie. La punta del Ca-po, dove b ubicato il Farol, appare anch'essadelimitata ad oriente da una di queste faglie.

Nel blocco ribassato, ad est della faglia delFarol ed a sud del pozzo A 1 sono presenti unaserie di faglie dirette orientate ONO-ESE,comparto ribassato ubicato a SO. Questefaglie sono disposte secondo una gradinata.Con la faglia del Farol esse definiscono unpiccolo graben asimmetrico. A Nord delpozzo Al sono invece distinguibili dellefaglie orientate ENE-OSO, comparto ribas-sato situato a NO. Le misure di strato raccol-te all'interno del graben indicano che glistrati hanno subito deformazione per trasci-namento lungo le superfici di faglia in accor-do con il senso di shear imposto dal rigettoverticale.

L'asimmetria del graben presente fra ilpozzo Al e la faglia del Farol permette diipotizzare che le faglie disposte a gradinata asud del pozzo costituiscano un fascio difaglie antitetiche della faglia del Farol e necompensino un possibile andamento listricoin profonditd secondo le modalith analizzateda Ransrv & Huspn (1987).

L'esistenza di un muro salino perforante,centrato approssimativamente sul pozzo C2,poco a sud dell'area rilevata (fig. 8) pone undelicato problema per I'interpretazione delsistema di faglie rilevato. In generale, neibacini interessati da diapirismo, le faglie

presenti nell'overburden del sale sono total-mente indipendenti dalla tettonica fragileche pud interessare il basamento cristallino ela serie presalifera, anche se talvolta posso-no sussistere relazioni indirette fra posizionedelle faglie nel basamento ed andamento deimuri salini (JeNvoN, 1988). Cidnonostante ipozzi Al,Bl eB2 dimostrano che nell 'areastudiata il sale massiccio aptiano b quasicompletamente assente, forse migrato versoil diapiro di Cacimbas durante la sua crescitaavvenuta soprattutto nel Cretacico superio-re-Paleocene. Nelle foto aeree le faglie de-scritte sembrano dislocare una superficie dierosione presumibilmente recente. Si pudpertanto ipotizzare che questo sistema difaglie sia principalmente espressione di unatettonica distensiva che ha avuto origine nelbasamento cristallino.

L'importanza che il diapirismo ha avutoper I'evoluzione tettonica della coperturasedimentaria nell'area studiata si deduceinvece da un fatto che solo le perforazionihanno messo in luce (figg. 6, 7,8);neipozziA1, B1 e 82 d accertato un raddoppio dellaserie a partire dalla Formazione Cabo Ledo.Dobbiamo precisare che il profilo stratigra-fico del pozzo Bl, privo di dati fino allaquota -950 m, d stato integrato con i dati disuperficie ricavati dalla mappa geologica. Asud dell'area studiataipozzi 83, C l, C2 eC3sono penetrati nell'imponente muro salino diCacimbas attraversando nel corpo principa-le del diapiro un accumulo di sale superioreai 2000 m. La forma del diapiro risultacomplessa e dotata di un culmine secondarioin corrispondenza del pozzo 83. In coinci-denza con i pozzi Cl e C2 il diapiro d perfo-rante e si deve essere estruso in superficieall'etd in cui ha cominciato a deporsi laFormazione Teba (Cretacico superiore) e laFormazione Rio Dande (Paleocene). Fattoimportante, ilpozzo Cl prova l'esistenza ditn overhang salino ben sviluppato versonord che sembra invece assente sul lato sud

122 M. L. MORAIS - A. MENARDI NOGUERA - A, RIZZINI

C 1 R E G T O N E D t C A C T M B A S L C 2

1 K m

Fig. 8 - Sezione geologica schematica. A sud di 82 si estende I'imponente muro salino di Cacimbas, dotato diun'estesa colonna salina perforante che sviluppa un overhang asimmetrico in corrispondenza del pozzo Cl. A(entra) e T (esce) indicano il verso della componente ffascorrente del rigetto. Le quote di fondo pozzo (F.P.) sono

riferite al livelio del mare. La scala verticale d uguale alla scala orizzonlale.

Schematic geologic section. To the south of 82, the huge Cacimbas salt wall is shown. The wide piercing columnis featured by an asymmetric overhang at the C 1 location. A (down-through) and T (up-through) indicate the sense

ofthe strike-slip component along the Farol fault. The total depth ofthe wells (F.P.) is referred to the sea level. Novertical scale exaggeration.

del culmine della colonna salina. I1 diapiropossiede quindi un overhang asimmetrico,tipo "uno" di JeNvoN, (1987). Si tratta di unaforma che potrebbe essersi sviluppata peruna variazione nella distribuzione del caricodurante la deposizione dell' overburdenoppure dovuta a stress tettonici attivi duran-te I'estrusione del sale.

La situazione ricostruita nei profili sche-matici delle figg. 6, 7, 8 pud essere spiegataipotizzando che una parte dell'overburdensopra il diapiro in risalita nellazonadeipozziCl e C2 si sia distaccata lungo una faglia dirilascio crestale con andamento listrico e

livello di scollamento alla sommitd del sale.L'overburden distaccato avrebbe subito unoscivolamento gravitativo verso la zona delFarol, ciob verso nord, zona soggetta allora amigrazione centrifuga del sale e quindi sub-sidente simultaneamente alla crescita delmuro salino di Cacimbas.

Lo spessore apparentemente anomalo del-la Formazione Cabo Ledo incontrato dalpozzo Bl sotto la serie raddoppiata sembracostituire una ulteriore conferma che I'areastudiata era soggetta a sprofondamento pri-ma che la tettonica fragile piir recente neDrovocasse il sollevamento.

RILIEVO GEOLOGICO E STRUTTURALE DELL'AREA DI CABO LEDO

Fig. 9 - La pane centrale dell'affioramento della sezione riportata in fig. 4 d costituito da una piega orientata a I 30oN ed il cui piano assiale d suborizzontale; -eli strali immergenti a SO, sulla destra della foto, sono pertanto rovesciati.

The central part of the surveyed section of fig. 4 is made of a fold oriented I 30" N with subhorizontal axial plane.On the right side of the foto beds dip SW and llre overtumed.

1 2 3

Pieghe raddrizzate con nucleo di gessosono se-qnalate da MASSON (1912) nella re-gione orientale di Cabo Ledo. All ' internodell 'area esaminata. I 'aff ioramento dellaFormazione Quissonde descritto in dettaglioin questo lavoro, ubicato in vicinanza dellafaglia del Farol ai bordi dei Planalto d strut-turato secondo una piega sinclinale di di-mensioni ettometriche (fig. 9). Sul fiancosud gli strati sono rovesciati e parzialmenteraddrizzati. Il piano assiale della piega rove-sciata con vergenza a nord risulta pratica-mente suborizzontale. La struttura d disseca-ta da una serie di fratture orientate ONO-ESE che ribassano la stratificazione costan-temente verso NNE. Le condizioni di cam-pagna non consentono di precisare il signifi-cato di strutture plicative di queste dimensio-

ni nello schema tettonico illustrato nellefigg. 6, 7, 8. Tuttavia strutture di questo tipodimostrano che oltre alle variazioni di spes-sore dovute a fatti deposizionali, anche lapresenza di pieghe e ripetizioni hanno certa-mente influito sugli spessori delle formazio-ni osservate in sottosuolo.

CONCLUSIONI

Sulla base del ri l ievo geologico-struttura-le effettuato nonchd delle analisi di laborato-rio presentate possiamo fornire alcune consi-derazioni di carattere paleoambientale per leformazioni carbonatiche Quissonde e CaboLedo e di carattere strutturale Der I'interaarea esaminata.

t24 M. L, MORATS - A. MENARDI \OCUERA - A. RIZZI\T

CONSIDERAZIONI PALEOAMBIENTALI

L'aspetto generale dell'affioramento esa-minato in dettaglio, costituito da alternanzeregolari di bancate calcaree e marnose. ri-chiama immediatamente alla mente unadeposizione di tipo torbiditico. La osserva-zione delle strutture sedimentarie non portainvece molti elementi in appoggio ad unaloro eventuale deposizione torbiditica (Bou-ue & Bnowr,n,1964; Murrr & Rrccr Luccur,l9J2,EeBrcr,t, 1987). Non si sono riscontratiaccenni a sequenze di tipo Bouma n6 d statopossibile osservare una qualsiasi gradazioneverticale, anche esaminando in sezione sotti-le due interi banchi calcarei. I livelli calcarei.come gih detto. sono a struttura massiccia(Ta?) e solo raramente con laminazioneparal le la (Tb?). ma non s i osservano passag-gi Ta-Tb. In appoggio ad una deposizione inambiente pelagico stlL invece la composizio-ne della frazione organogena, che d costituitapraticamente dalla sola frazione plantonica,ed il suo elevato grado di frantumazione eselezionamento che sono improbabili inambiente di piattaforma. In appoggio ad unadeposizione dei calcari per correnti di torbi-ditd risulta 1'evidente diversitd fra la compo-sizione del materiale bioclastico del livellicalcarei (Oligostegina) e quella delle inter-calazioni marnose (Hedbergella). D'altraparte I'assenza dei caratleri pii tipici delletorbiditi non d fatto inusuale nelle torbiditicarbonatiche piir fini (Scuor-r-e, l97l ; Enen-rv, 1987). Inoltre in tutto I' off-shore dell'A-frica Occidentale ed in altre aree del globo, icalcari ad O I i gost e g if id vengono i nterpretaticome depositi pelagici (BrcNor & Lnztuo,1964; Aorus et a\.,1967; ANlnr,1972).

Quel lo che s i d ev idenziato con maggiorsrcrnezza d comunque la diminuzione pro-gressiva dell'influsso clastico col progrediredella sedimenlazione, che si traduce in unacomposizione granulometrica sempre piitfine dei bioclasti, una maggior presenza di

matrice micritica e nella diminuzione pro-gressiva del tenore in silt quarzoso. Per que-sto d abbastanza evidente che la deposizionedel la Cabo Ledo s ia avvenuta in posiz ionepii distale nel bacino, in relazione a quellaoccupata dalla formazione Quissonde.

CONSIDERAZIONI STRUTTURALI

La regione di Cabo Ledo d ubicata incorrisponden za dell.a flessura continentaleche separa il bacino de1 Rio Kwanza dallapiattaforma continentale africana.

L'assetto strutturale della regione d condi-zionato da una tettonica salina molto evolu-ta. I pozzi perforati nella zona hanno permes-so di riconoscere la presenza di un importan-te muro salino perforante, muro di Cacim-bas, che si sviluppa in direzione nord-sudsecondo I'andamento di un esteso alto strut-turale della serie presalifera. Nell'area delFarol i dati dei pozzi dimostrano l'esistenzadi un locale raddoppio tettonico della suc-cessione sedimentaria, a partire dalla Forma-zione Cabo Ledo. Questo raddoppio pud es-sere spiegato dallo scivolamento gravitativoe dalla traslazione verso nord di parte deisedimenti che in origine costituivano lacopertura della colonna perforante del murosalino di Cacimbas.

La zona esaminata risulta interessata da unfitto sistema di faglie dirette. Le pir) impor-tanti di esse, orientate ONO-ESE, delimita-no il blocco rialzato del Planalto edll grabenubicato a sud del pozzo A1. Strie di movi-mento indicano che il rigetto delle faglieprincipali del sistema possiede una compo-nente orizzontale sinistra.

RINGRAZIAMENTI'. ringr(iziamo le societd peu'oli-

fere Sonangol e Fina Pen'oleos de Angola per averciconcesso il permesso di pubblicare alcuni dati sn'ati-grafici relativi a pozzi petforati nell'area nonch? per

I'appoggio logistico Jbrnitoci durante il rilevamentogeobgico di campagna. Ringraziamo M. BRANDAU,C.

RILIEVO GEOLOGICO E STRUTTURALE DELL'AREA DICABO LEDO 125

SEWE e C. FATIMA per aver effettuato alcuni esamimicropaleontologici e per i relativi suggerimenti offer-tici. E. RUBro e S. C)SME hanno c'ollaborato al rileva_mento geologico dell' area. Ringraziamo inoltre il prof.R. CASNEDT ed il Prof. B. D'ARGENI1 per la letturacritica del manoscritto.

Lavoro svolto nel quadro del progetto..Bacias Sedi-mentares de Angola" che rientra nei programmi diCooperazione Universitaria concordati fra il MinisteroItaliano degli Affari Esteri e la Universitd AgostinhoNeto di Luanda, R.P. di Angola.

BIBLIOGRAFIA

Aoeus T.D., Knelr l r M. KHosRovr SAID A.(1961) - Stratigraphic significance oJ'sonte Oligoste_ginid assemblages form Lurestan province, north-west Iran. Micropaloeontology, 13, 55-67. Lawren-

ANoru E. (1972) - Mise au point et donnies nouvellessur lafamille des calcisphaerulidae Bonet 1956: lesgenre s B onetocardie lla, P ithonella, C alcisp haerulaet "Stomiosphaerz". Rev. de Micropal. IS, 12-34.Paris

AuruNes M.T. (1964) - O Neocretacico e o Cenozoi-co do litoral de Angola. Juntalnvest. Ultramar. 254,Lisboa.

Brcxor G. & Lezauo L. (1964) - Contribution dI'dtude des Pithonella de Ia Craie parisienne.Rev.

de Micropal. 7, 138-152. Paris.Bouua A.H. & Bnouwen A. 0964\ - Turbidites.

Elsevier Pub. Co., 264, Amsterdam.Bruce S.E., CocHnaN M.D., Panoo G. & Eo-

wARDs A.D. (1982) - Tectonit's and seclimentationof south Atlantic riJi sequence: Cabinda, Angola.In:Warxns J.S. & Dnere C.L., ed., Studies in conti_nental margin geology. Am. Ass. petrol. Geol. Mem.34,5-18. Tulsa.

BnocNoN G. & Vennrnn G. (1955) - Contribution dla Geologie du Bassin du Cuanza en Anpola. proc.4th World Petrol. Congr., Sec.I/A14, paper 3,251-265, Roma.

BnocNoN G. & Vsnnren G. (1958) -Nare sur la stra-tigraphie du bassin du Cuanza en Angola. Bol. Soc.Geol. Portugal, 12, 61-1 4, Porto.

BnocruoN G. & VeRRren G. (1966) - oit and geolo_gy inCuanza Basin ofAngola. Am. Ass. petrol. Geol.Bul l . 50, 108-158. Tulsa.

BnocNow G., Vennran G. & MassoN p. 0959) -La tectonique satifdre tlu bassin du Cuanza enAngola. 5th World Petrol. Congr., Sec. l, log-122,New York.

Canooso C. (1982) - Aspectos gerais da actividade depesquisa de peu'oleo em Angola. Anais do XXXICongres. Brasil. del Geol., Soc. Bras. Geol.. 1-24.Salvador.

Cenvaruo G.S. (1967) - A cronoestratigrafia doCretacico da orla sedimentar de MoEamedes (Ango-la) e a analise de uma critica.52, Ed. Lemos, porto.

Cesrsro BnnNco F. & Venrren G. (tg7|) - Afossaterciaria e o jazigo petrolifero de euenguela Norte( bacia do C uanza). Congr. Hispano-Luso-America-no de Geol. Econ., Sec. 2,18i-208.

Costlm S.F. & Rwro E. C. (1988) - Reconstruedosedimentar e estruturol de alguns afloramentos daregido de Cabo Ledo. Tesi di laurea. Univ. A. Neto,121, Luanda.

DuNuau R. J. (1962) - Classification of carhonaterocks according to depositional texfirrs. In: Classifi-cation of carbonate rocks. Am. Ass. petrol. Geol.,Mem. 1, 108-121, Tulsa.

Eepnt-y G. P. (1987) - Carbonate turbidite sequencesin rift basins oJ lurassic Tethys Ocean (eastern Alps,Switzerland). Sedimentology, 34, 363-388. Oxford.

JeNyoN M. K. (1987) - The development by saltdiapirs of superficial overhang features and effec.tson associated sediment. In: Dynamical geology ofsalt and related structures. - Ed. by I. LrncHe s J. J.O'BnrEr, Academic Press, 679-700. London.

JsNyoN M. K. (198S) - Fault-saltwal! relationsshins.southern N. Sea. - Oi l & Gas Joumal, Sep. 5. 7O-g l .Tulsa.

HaNss A. (1963) - Les microfaunes en Angola.M6m.Bur. Rech. Geol. Min., 32,327-334.

Hussano R. J. (1988) - Age and significance of se-quence boundaries on Jurassic and Early Creca-ceous rifted continental margins. Am. Ass. petr.Geol. Bull., 72, 49 -l2. Tulsa.

Lensox R.L. & Leon J. W. (1973) - Evidencefor theopening of the South Atlantic in the Early Creta-ceors. - Nature, 246,227-266. London.

Massorl M. P. (1972) - L'exploration pinoliire enAngola.Rev. Assoc. Franc. Techn. du p€trole.2l2.2l-40. Paris.

Murrr E. & Rrccr LuccHr F. (19'12\ - Le torbiditide I I' Appe nnino Settentrionale : introduzione all' a -nalisi delle facies. Soc. Geol. Ital. Mem., 11, l6l-199. Roma.

Orsoa H.A.O. (1982) - Sn uctural framework, strati-graphy, and evolution of Brazilian marginal basins.Am; Ass. Petrol. Geol. Bull., 66, j32-j49. Tulsa.

Rauersar- J. S. (1969) - Estudo sedimentologico deum corte nos arredores de Luanda (Benfica). lnst.Invest. Cienr. Ang. Boll., 6,2, l-22. Luanda.

Reusay J. G. & HusEn M. I. (1987) -The tecnisuesofmodern structural geology. Vol. 2, Fold and Fiac-tures. Academic Press 309-700. London.

Rrzznu A. & Moners M.L. (1989) - Trassressione

126 M. L. MORAIS - A. MENARDI NOGIJERA - A. RZZINI

marina sopra una conoide alluvionale in situazionedi margine passivo: bacino del Rio Kwanza,Angola.Atti Tic. Sci. Terra., 32, 17-36Pavia.

RoseNouar B. R., Rlvxor-os D. J., LoRBER P.M.Buncnss C. F. McGrrr 8., Scorr D., Lauun-sE J. J. & Dnmsex S. J. (1986) - Stucturalexpression of rifting: lessons from Lake Tanganika.In: Fr.osrrx L.E. et al. ed., Sedimentation in theAfrican Rifts. Geol. Soc. Spec. Publ., 25, 29-43.London.

ScHone P.4. (1917) - Sedimentology offine-graineddeep water carbonate turbidites, Monte Antola

flysch (Upper Cretaceous) Northern Apennines,I taly. Geol. Soc. Am. Bu11., 82, 629-658. Tulsa.

Tuewrru B. (1987) - Insight into Albian carbonategeology in Angola. Canadian Petrol. Geol. Bull. 35,65-74. Edmonton.

Tonquaro J. R. (1977) - Geotectonic outline ofAngola : Rec onhe cimento cientifi co de Angola. Est.de Geol. e Paleont. e de Micologia. 121-135. Lisboa.

Tonquaro J. R. & Rocsa A.T. (7969) - Contribue-do para o conhecimento da geologia de Luanda. Ca-racftristicas geologicas, sedimentologicas e micro-paleontologicas do Morro da Samba. Inst. Invest.Cient. Angola. Boll., 6, 63-1 11. Luanda.

Vennmn G. & FSRNANDBz L. S. (1973) - Sobre o sale a tectonica salifura do Kwanza- XXVII Congr.Brasil. de Geol., 440-468.

Manoscritto definitivo consegnalo il 10 maggio 1990

Finito di stampare il4 luglio 1990