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A TERMINE DI LEGGE CI RISERVIAMO LA PROPRIETA' DI QUESTO ELABORATO CON DIVIETO DI RIPRODURLO RENDENDOLO NOTO A TERZI ANCHE PARZIALMENTE SENZA NOSTRA AUTORIZZAZIONE 3 2 1 REVISIONE SIGLA ELABORATO DESCRIZIONE CONTROLLATO APPROVATO NOME FILE : SCALA : ELABORATO N° : TITOLO ELABORATO: N. PROGETTO ESECUTIVO DATA : ID33396 - DELIBERA CIPE 60/2012 "ADEGUAMENTO DELL'IMPIANTO DI DEPURAZIONE DI SCORDIA - PROGETTO DI COMPLETAMENTO" E "REALIZZAZIONE COLLETTORE FOGNARIO DA MILITELLO A IMPIANTO DI DEPURAZIONE DI SCORDIA" Capogruppo Mandataria Mandante Mandante Mandante RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI PROGETTISTI PROGETTAZIONE : RESPONSABILE DEL PROGETTO E DELLA INTEGRAZIONE DELLE PRESTAZIONI SPECIALISTICHE: Dott. Ing. Simone Venturini S.p.A. Dott. Ing. Cecilia Corrao IL RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO (R.U.P.) : Commissario Straordinario Unico per la realizzazione degli interventi di collettamento, fognatura e depurazione delle acque reflue urbane (Sentenze di condanna della Corte di Giustizia dell'Unione Europea C-565/10, C-251/17, C-85/13 e procedure di infrazione 2014/2059 e 2017/2181) D.P.C.M. 11/05/2020 CUP: F77B14000260006 - CIG: 7168427518 SUPPORTO TECNICO-SPECIALISTICO REVISIONE #### Mandante Mandante A.4.2 Relazione Paesaggistica - impianto di depurazione - DG FG GL GENNAIO 2021 GENNAIO 2021 PRIMA EMISSIONE

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A TERMINE DI LEGGE CI RISERVIAMO LA PROPRIETA' DI QUESTO ELABORATO CON DIVIETO DI RIPRODURLO RENDENDOLO NOTO A TERZI ANCHE PARZIALMENTE SENZA NOSTRA AUTORIZZAZIONE

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1

REVI

SION

E

SIGLA

ELABORATO

DESCRIZIONE

CONTROLLATO APPROVATO NOME FILE :

SCALA :

ELABORATO N° :TITOLO ELABORATO:

N.

PROGETTO ESECUTIVO

DATA :

ID33396 - DELIBERA CIPE 60/2012

"ADEGUAMENTO DELL'IMPIANTO DI DEPURAZIONE DI SCORDIA -PROGETTO DI COMPLETAMENTO" E "REALIZZAZIONE COLLETTORE

FOGNARIO DA MILITELLO A IMPIANTO DI DEPURAZIONE DI SCORDIA"

Capogruppo Mandataria

Mandante Mandante Mandante

RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI PROGETTISTI

PROGETTAZIONE : RESPONSABILE DEL PROGETTO E DELLA INTEGRAZIONEDELLE PRESTAZIONI SPECIALISTICHE:

Dott. Ing. Simone VenturiniS.p.A.

Dott. Ing. Cecilia Corrao

IL RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO (R.U.P.) :

Commissario Straordinario Unicoper la realizzazione degli interventi di collettamento, fognatura e depurazione delle acque reflue urbane

(Sentenze di condanna della Corte di Giustizia dell'Unione Europea C-565/10, C-251/17, C-85/13 e procedure di infrazione2014/2059 e 2017/2181)D.P.C.M. 11/05/2020

CUP: F77B14000260006 - CIG: 7168427518

SUPPORTO TECNICO-SPECIALISTICO

REVISIONE

####

Mandante Mandante

A.4.2Relazione Paesaggistica - impianto di depurazione

-

DGFGGL

GENNAIO 2021GENNAIO 2021 PRIMA EMISSIONE

Commissario Straordinario Unico

per la realizzazione degli interventi di collettamento, fognatura e depurazione delle acque reflue urbane (Sen-

tenze di condanna della Corte di Giustizia dell’Unione Europea C-565/10, C-251/17, C-85/13 e procedure di

infrazione 2014/2059 e 2017/2181).

D.P.C.M. del 11/05/2020

ADEGUAMENTO DELL’IMPIANTO DI DEPURAZIONE DI SCORDIA

PROGETTO DI COMPLETAMENTO” E

“REALIZZAZIONE COLLETTORE FOGNARIO DA MILITELLO

ALL’IMPIANTO DI DEPURAZIONE DI SCORDIA”.

PROGETTO ESECUTIVO

RELAZIONE PAESAGGISTICA

Progettisti:

Capogruppo Mandataria:

Mandanti:

Responsabile dell’integrazione delle prestazioni specialistiche: Ing. Simone Venturini (Technital S.p.A.)

Commissario Straordinario Unico

per la realizzazione degli interventi di collettamento, fognatura e depurazione delle acque reflue urbane

(Sentenze di condanna della Corte di Giustizia dell’Unione Europea C-565/10, C-251/17, C-85/13

e procedure di infrazione 2014/2059 e 2017/2181).

D.P.C.M. del 11/05/2020 Adeguamento dell’impianto di depurazione di Scordia” e “Realizzazione collettore fognario da Militello a impianto di depurazione di Scordia” - cod. ID33396 e

ID33541 – Delibera CIPE n. 60/2012. CUP: F77B14000260006

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SOMMARIO

1 PREMESSA 4

1.1 Generalità 4

1.2 Inquadramento normativo e motivazioni della presente relazione 4

2 COMPILAZIONE DELLO SCHEMA DI RELAZIONE PAESAGGISTICA SEMPLIFICATA 11

2.1 Generalità 11

2.2 Richiedente (1) 11

2.3 Tipologia dell'opera e/o dell'intervento: (2) 11

2.4 3. Carattere dell'intervento 11

2.5 Destinazione d'uso 11

2.6 Contesto paesaggistico dell'intervento e/o dell'opera 12

2.7 Morfologia del contesto paesaggistico 12

2.8 Ubicazione dell'opera e/o dell'intervento 12

2.9 Documentazione fotografica dello stato attuale 13

2.10 Presenza di immobili ed aree di notevole interesse pubblico (art. 136 - 141 - 157 D. Lgs. 42/04) 31

2.11 Presenza di aree tutelate per legge (art. 142 del D. Lgs. 42/04) 32

2.12 Descrizione sintetica dello stato attuale dell’immobile o dell'area di intervento: (4) 32

2.13 Descrizione sintetica dell'intervento e delle caratteristiche dell'opera (dimensioni materiali, colore, finiture, modalità di messa in opera, ecc.) con allegata documentazione di progetto: (5) 35

2.14 Effetti conseguenti alla realizzazione dell'opera: (6) 38

2.15 Eventuali misure di inserimento paesaggistico: (7) 40

2.16 Indicazioni dei contenuti precettivi della disciplina paesaggistica vigente in riferimento alla tipologia di intervento: conformità con i contenuti della disciplina 40

2.17 Note per la compilazione 44

Commissario Straordinario Unico

per la realizzazione degli interventi di collettamento, fognatura e depurazione delle acque reflue urbane

(Sentenze di condanna della Corte di Giustizia dell’Unione Europea C-565/10, C-251/17, C-85/13

e procedure di infrazione 2014/2059 e 2017/2181).

D.P.C.M. del 11/05/2020 Adeguamento dell’impianto di depurazione di Scordia” e “Realizzazione collettore fognario da Militello a impianto di depurazione di Scordia” - cod. ID33396 e

ID33541 – Delibera CIPE n. 60/2012. CUP: F77B14000260006

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INDICE DELLE FIGURE

Figura 1.1 – Ubicazione impianto su aerofotogrammetria del 1994 tratta dal Geoportale Nazionale ............................... 5

Figura 1.2 – Riquadro di dettaglio di cui alla precedente immagine che indica l’area del depuratore (freccia in rosso) ......... 5

Figura 1.3: Stralcio dell’elaborato G.3.1.1: in arancione sono indicate le demolizioni/dismissioni.................................... 7

Figura 1.4: Stralcio dell’elaborato G.3.1.2: in rosso sono evidenziate le opere previste in progetto. ................................ 7

Figura 1.5: Stralcio dell’elaborato G.3.1.3: in rosso sono evidenziate le opere previste in progetto mentre in arancione sono

indicate le demolizioni/dismissioni. ......................................................................................................... 8

Figura 2.1 – Planimetria con indicazione dei punti di scatto ................................................................................ 13

Figura 2.2 – Punto di vista Fotografico PvF01................................................................................................. 14

Figura 2.3 – Punto di vista Fotografico PvF02................................................................................................. 15

Figura 2.4 – Punto di vista Fotografico PvF03................................................................................................. 16

Figura 2.5 – Punto di vista Fotografico PvF04................................................................................................. 17

Figura 2.6– Planimetria con indicazione dei punti di scatto. ................................................................................ 18

Figura 2.7 – Punto di vista Fotografico PvF05. In primo piano trattamento di grigliatura (a sinistra) sollevamento iniziale (a

destra), edificio servizi (in alto a sinistra) vasca di trattamento biologico e sedimentatore primario (in alto a destra) .. 19

Figura 2.8 – Punto di vista Fotografico PvF06. Sollevamento iniziale (a destra), unità di dissabbiatura (al centro) e

sedimentatore primario (a sinistra). ...................................................................................................... 20

Figura 2.9 – Punto di vista Fotografico PvF07. Sedimentatore primario (a destra) e sistema di vasche per il trattamento

biologico (sinistra e alle spalle). .......................................................................................................... 21

Figura 2.10 – Punto di vista Fotografico PvF08. Trattamento di sedimentazione secondaria. ...................................... 22

Figura 2.11 – Punto di vista Fotografico PvF09. Letti di essiccamento (a sinistra) e trattamento di disinfezione (a sinistra). 23

Figura 2.12 – Punto di vista Fotografico PvF10. Edifici di servizio e ispessitore (tra gli edifici). .................................... 24

Figura 2.13 – Punto di vista Fotografico PvF11. Unità di digestione aerobica (a sinistra) e letti di essicamento (a destra). . 25

Figura 2.14 – Planimetria di inquadramento dei punti di scatto fotografico. ............................................................ 26

Figura 2.15 – Punto di vista fotografico Scordia_01. Le condizioni orografiche non consentono di inquadrare l’area di

impianto ........................................................................................................................................ 27

Figura 2.16 – Punto di vista fotografico Scordia_02. Le condizioni orografiche non consentono di inquadrare l’area di

impianto ........................................................................................................................................ 28

Figura 2.17 – Punto di vista fotografico Scordia_03. Le condizioni orografiche non consentono di inquadrare l’area di

impianto ........................................................................................................................................ 29

Figura 2.18 – Punto di vista fotografico Scordia_04. Come è possibile osservare il punto di vista consente una visibilità

panoramica, ma l’area di impianto è completamente mitigata dal contesto territoriale circostante. ........................ 30

Figura 2.19– Mappa di visibilità teorica ......................................................................................................... 31

Figura 2.20 – Foto dall'alto dello stato attuale dell’impianto di depurazione ............................................................ 33

Figura 2.21 – Planimetria dello stato di fatto con indicazione in arancione delle opere da demolire/dismettere ................ 34

Figura 2.21 – Stralcio elaborato G.3.1.4.1 ..................................................................................................... 38

Figura 2.22– Fotografia scattata da DRONE .................................................................................................. 40

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per la realizzazione degli interventi di collettamento, fognatura e depurazione delle acque reflue urbane

(Sentenze di condanna della Corte di Giustizia dell’Unione Europea C-565/10, C-251/17, C-85/13

e procedure di infrazione 2014/2059 e 2017/2181).

D.P.C.M. del 11/05/2020 Adeguamento dell’impianto di depurazione di Scordia” e “Realizzazione collettore fognario da Militello a impianto di depurazione di Scordia” - cod. ID33396 e

ID33541 – Delibera CIPE n. 60/2012. CUP: F77B14000260006

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1 PREMESSA

1.1 Generalità

La presente Relazione Paesaggistica viene redatta nell’ambito del progetto esecutivo relativo agli interventi de-

nominati “Adeguamento dell’impianto di depurazione di Scordia – Progetto di completamento” - cod. ID

33396 e di “Realizzazione collettore fognario da Militello a impianto di depurazione di Scordia” - cod. ID

33541. Come evidente dal titolo del progetto, le opere previste ricadono nei territori dei Comuni di Militello in Val

di Catania e Scordia, entrambi in Provincia di Catania. Gli interventi hanno l’obiettivo di:

✓ completare e/o rifunzionalizzare la rete fognaria a servizio del centro urbano di Militello in Val di Catania;

✓ adeguare e riqualificare le infrastrutture del depuratore esistente di Scordia.

La Relazione viene redatta con riferimento al solo intervento di Adeguamento dell’impianto di Depurazione di

Scordia e nell’ambito della scelta della Stazione appaltante di omettere il livello di progettazione intermedio (defi-

nitivo) purché quello esecutivo contenga tutti gli elementi previsti per esso. In tal modo viene privilegiata la reda-

zione del progetto esecutivo.

A questo proposito, va puntualizzato che il Decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, Codice dei contratti pubblici,

art. 23 (Livelli della progettazione per gli appalti, per le concessioni di lavori nonché per i servizi), al comma 4 pre-

scrive la seguente possibilità: La stazione appaltante, in rapporto alla specifica tipologia e alla dimensione

dell’intervento indica le caratteristiche, i requisiti e gli elaborati progettuali necessari per la definizione di ogni fase

della progettazione. È consentita, altresì, l’omissione di uno o di entrambi i primi due livelli di progettazione, pur-

ché il livello successivo contenga tutti gli elementi previsti per il livello omesso, salvaguardando la qualità della

progettazione.

1.2 Inquadramento normativo e motivazioni della presente relazione

La redazione della Relazione paesaggistica prende spunto sostanzialmente dalle seguenti norme:

✓ Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137, di cui

al D. Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42.

✓ Regolamento recante individuazione degli interventi esclusi dall’autorizzazione paesaggistica o sottoposti

a procedura autorizzatoria semplificata, di cui al DPR 13 febbraio 2017 n. 31.

Preliminarmente va evidenziato quanto segue:

✓ L’impianto di depurazione è stato realizzato negli anni 90, quindi da circa 30 anni l’area oggetto di inter-

vento è deputata all’accoglimento di tutte le infrastrutture di impianto (cfr. immagini appresso riportate

tratte dal Geoportale Nazionale):

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per la realizzazione degli interventi di collettamento, fognatura e depurazione delle acque reflue urbane

(Sentenze di condanna della Corte di Giustizia dell’Unione Europea C-565/10, C-251/17, C-85/13

e procedure di infrazione 2014/2059 e 2017/2181).

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Figura 1.1 – Ubicazione impianto su aerofotogrammetria del 1994 tratta dal Geoportale Nazionale

Figura 1.2 – Riquadro di dettaglio di cui alla precedente immagine che indica l’area del depuratore (freccia in rosso)

✓ Il Piano Paesaggistico della Provincia di Catania è stato adottato con D.A. n. 031/GAB del 3 ottobre

2018; il Piano, nelle sue cartografie, non tiene conto dell’impianto che ricade integralmente in fascia di ri-

spetto di fiumi e corsi d’acqua tutelata ai sensi dell’art. 142 co. 1, lett. c) del D. Lgs. 42/2004. Per tale mo-

tivo è necessaria l’autorizzazione paesaggistica.

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✓ Il progetto di adeguamento non prevede la realizzazione di nuove vasche; gli interventi non comporteran-

no la modifica planimetrica dell’impianto che sostanzialmente rimarrà invariata. Le opere possono com-

pendiarsi secondo le seguenti macro-categorie:

o conversione di alcune unità di trattamento a mezzo della realizzazione di setti in conglomerato ce-

mentizio armato (da costruirsi all’interno di solo 2 delle vasche esistenti),

o realizzazione di nuovi pozzetti interrati in sostituzione di alcuni esistenti che saranno demoliti,

o sostituzione del sistema di collegamento interrato tra le unità di trattamento per consentire

l’attuazione dell’adeguamento al fine dell’ottenimento degli standard depurativi previsti dalla vigente

normativa;

o sostituzione dei sistemi di aerazione delle vasche e relative apparecchiature elettriche ed elettro-

meccaniche;

o manutenzione di opere in conglomerato cementizio armato;

o opere di manutenzione di prospetti e infissi di locali esistenti;

o sostituzione di apparecchiature elettriche ed elettromeccaniche;

o sostituzione di componentistica e quadri elettrici;

o implementazione del sistema di telecontrollo;

o sistemazione dell’area esterna.

Per un immediato dettaglio delle opere previste in progetto si rinvia ai seguenti elaborati grafici:

✓ Planimetria piping stato di fatto impianto di depurazione, codice G.3.1.1;

✓ Planimetria piping di progetto impianto di depurazione, codice G.3.1.2;

✓ Planimetria di confronto stato di fatto, progetto e demolizioni, codice G.3.1.3.

Le immagini che seguono sono uno stralcio degli elaborati di cui all’elenco precedente:

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Figura 1.3: Stralcio dell’elaborato G.3.1.1: in arancione sono indicate le demolizioni/dismissioni.

Figura 1.4: Stralcio dell’elaborato G.3.1.2: in rosso sono evidenziate le opere previste in progetto.

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per la realizzazione degli interventi di collettamento, fognatura e depurazione delle acque reflue urbane

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Figura 1.5: Stralcio dell’elaborato G.3.1.3: in rosso sono evidenziate le opere previste in progetto mentre in arancione sono in-

dicate le demolizioni/dismissioni.

Dalle immagini su riportate ben si comprende che le opere da realizzare saranno praticamente attuate sulle infra-

strutture esistenti senza apportare, si ribadisce, modifiche sostanziali alla dislocazione planimetrica delle infra-

strutture che costituiscono l’impianto.

Per le succitate motivazioni si è previsto di redigere la presente relazione secondo lo schema semplificato di cui

al DPR 31/217. Come noto, il DPR contiene i seguenti allegati:

✓ Allegato A, di cui all’art.2 co. 1, relativo a Interventi ed opere in aree vincolate esclusi

dall’autorizzazione paesaggistica.

✓ Allegato B, di cui all’art. 3, co. 1, contenente l’Elenco interventi di lieve entità soggetti a procedimento

autorizzatorio semplificato.

✓ Allegato C, di cui all’art. 8, co. 1, contenente il FACSIMILE istanza di autorizzazione paesaggistica

con “procedimento semplificato”.

✓ Allegato D, di cui all’art. 8, co. 1, contenente lo schema di Relazione paesaggistica semplificata.

Dalla lettura dei punti degli allegati A e B, si ritiene che le opere da eseguirsi possano essere ricomprese

all’interno delle seguenti classificazioni:

✓ A.2. interventi sui prospetti o sulle coperture degli edifici, purché eseguiti nel rispetto degli eventuali piani

del colore vigenti nel comune e delle caratteristiche architettoniche, morfo-tipologiche, dei materiali e del-

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le finiture esistenti, quali: rifacimento di intonaci, tinteggiature, rivestimenti esterni o manti di copertura;

opere di manutenzione di balconi, terrazze o scale esterne; integrazione o sostituzione di vetrine e dispo-

sitivi di protezione delle attività economiche, di finiture esterne o manufatti quali infissi, cornici, parapetti,

lattonerie, lucernari, comignoli e simili; interventi di coibentazione volti a migliorare l’efficienza energetica

degli edifici che non comportino la realizzazione di elementi o manufatti emergenti dalla sagoma, ivi com-

presi quelli eseguiti sulle falde di copertura. Alle medesime condizioni non è altresì soggetta ad autoriz-

zazione la realizzazione o la modifica di aperture esterne o di finestre a tetto, purché tali interventi non in-

teressino i beni vincolati ai sensi del Codice, art. 136, comma 1, lettere a), b) e c) limitatamente, per

quest’ultima, agli immobili di interesse storico-architettonico o storico-testimoniale, ivi compresa l’edilizia

rurale tradizionale, isolati o ricompresi nei centri o nuclei storici;

✓ A.10. opere di manutenzione e adeguamento degli spazi esterni, pubblici o privati, relative a manufatti

esistenti, quali marciapiedi, banchine stradali, aiuole, componenti di arredo urbano, purché eseguite nel

rispetto delle caratteristiche morfo-tipologiche, dei materiali e delle finiture preesistenti, e dei caratteri tipi-

ci del contesto locale;

✓ A.12. interventi da eseguirsi nelle aree di pertinenza degli edifici non comportanti significative modifiche

degli assetti planimetrici e vegetazionali, quali l’adeguamento di spazi pavimentati, la realizzazione di

camminamenti, sistemazioni a verde e opere consimili che non incidano sulla morfologia del terreno,

nonché, nelle medesime aree, la demolizione parziale o totale, senza ricostruzione, di volumi tecnici e

manufatti accessori privi di valenza architettonica, storica o testimoniale, l’installazione di serre ad uso

domestico con superficie non superiore a 20 mq, a condizione che tali interventi non interessino i beni di

cui all’art. 136, comma 1, lettera b) del Codice;

✓ A.15. fatte salve le disposizioni di tutela dei beni archeologici nonché le eventuali specifiche prescrizioni

paesaggistiche relative alle aree di interesse archeologico di cui all’art. 149, comma 1, lettera m) del Co-

dice, la realizzazione e manutenzione di interventi nel sottosuolo che non comportino la modifica perma-

nente della morfologia del terreno e che non incidano sugli assetti vegetazionali, quali: volumi completa-

mente interrati senza opere in soprasuolo; condotte forzate e reti irrigue, pozzi ed opere di presa e prelie-

vo da falda senza manufatti emergenti in soprasuolo; impianti geotermici al servizio di singoli edifici; ser-

batoi, cisterne e manufatti consimili nel sottosuolo; tratti di canalizzazioni, tubazioni o cavi interrati per le

reti di distribuzione locale di servizi di pubblico interesse o di fognatura senza realizzazione di nuovi ma-

nufatti emergenti in soprasuolo o dal piano di campagna; l’allaccio alle infrastrutture a rete. Nei casi so-

praelencati è consentita la realizzazione di pozzetti a raso emergenti dal suolo non oltre i 40 cm.

✓ B.3. interventi sui prospetti, diversi da quelli di cui alla voce B.2, comportanti alterazione dell’aspetto este-

riore degli edifici mediante modifica delle caratteristiche architettoniche, morfo-tipologiche, dei materiali o

delle finiture esistenti, quali: modifica delle facciate mediante realizzazione o riconfigurazione di aperture

esterne, ivi comprese vetrine e dispositivi di protezione delle attività economiche, o di manufatti quali cor-

nicioni, ringhiere, parapetti; interventi sulle finiture esterne, con rifacimento di intonaci, tinteggiature o ri-

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vestimenti esterni, modificativi di quelli preesistenti; realizzazione, modifica o chiusura di balconi o terraz-

ze; realizzazione o modifica sostanziale di scale esterne;

✓ B.4. interventi sulle coperture, diversi da quelli di cui alla voce B.2, comportanti alterazione dell’aspetto

esteriore degli edifici mediante modifica delle caratteristiche architettoniche, morfo-tipologiche, dei mate-

riali o delle finiture esistenti, quali: rifacimento del manto del tetto con materiali diversi; modifiche alle co-

perture finalizzate all’installazione di impianti tecnologici; modifiche alla inclinazione o alla configurazione

delle falde; realizzazione di lastrici solari o terrazze a tasca; inserimento di canne fumarie o comignoli;

realizzazione di finestre a tetto, lucernari, abbaini o elementi consimili;

✓ B.18. interventi sistematici di configurazione delle aree di pertinenza di edifici esistenti, diversi da quelli di

cui alla voce B.14, quali: nuove pavimentazioni, accessi pedonali e carrabili, modellazioni del suolo inci-

denti sulla morfologia del terreno, realizzazione di rampe, opere fisse di arredo, modifiche degli assetti

vegetazionali;

✓ B.20. impianti tecnici esterni al servizio di edifici esistenti a destinazione produttiva, quali strutture per lo

stoccaggio dei prodotti ovvero per la canalizzazione dei fluidi o dei fumi mediante tubazioni esterne;

✓ B.23. realizzazione di opere accessorie in soprasuolo correlate alla realizzazione di reti di distribuzione

locale di servizi di pubblico interesse o di fognatura, o ad interventi di allaccio alle infrastrutture a rete;

Nell’elenco su riportato sono state sottolineate le parti salienti e pertinenti alle opere in progetto.

Buona parte delle opere previste potrebbero essere realizzate senza autorizzazione paesaggistica, ai sensi

dell’Allegato A. Tuttavia, alcune opere rientrano tra quelle previste dall’allegato B (opere peraltro similari a quelle

indicate dall’Allegato A). Pertanto, si ritine di non commettere errore alcuno scegliendo di redigere la presente re-

lazione secondo lo schema semplificato consentito dalla norma.

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2 COMPILAZIONE DELLO SCHEMA DI RELAZIONE PAESAGGISTICA SEMPLIFICATA

2.1 Generalità

La struttura dei paragrafi che seguono è tratta dallo schema di Relazione paesaggistica semplificata, di cui

all’Allegato D del DPR 31/2017.

Ciascun paragrafo è stato denominato secondo l’ordine delle informazioni richieste dall’Allegato D.

2.2 Richiedente (1)

[] persona fisica

[] società

[] impresa

[X] ente

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razione delle acque reflue urbane (Sentenze di condanna della Corte di Giustizia dell’Unione Europea C-

565/10, C-251/17, C-85/13 e procedure di infrazione 2014/2059 e 2017/2181).

2.3 Tipologia dell'opera e/o dell'intervento: (2)

Si richiamano di seguito i punti del solo Allegato B:

✓ B.3.

✓ B.4.

✓ B.18.

✓ B.20.

✓ B.23.

2.4 3. Carattere dell'intervento

[] temporaneo

[X] permanente

2.5 Destinazione d'uso

[X] residenziale o ricettiva/turistica o industriale/artigianale o agricolo o commerciale/direzionale

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[] altro _______________________

2.6 Contesto paesaggistico dell'intervento e/o dell'opera

[X] centro o nucleo storico o area urbana o area periurbana o insediamento rurale (sparso e nucleo) o area agri-

cola o area naturale o area boscata o ambito fluviale o ambito lacustre

[] altro _______________________

2.7 Morfologia del contesto paesaggistico

[X] pianura o versante o crinale (collinare/montano) o piana valliva (montana/collinare)

[] altopiano/promontorio o costa (bassa/alta)

[] altro _______________________

2.8 Ubicazione dell'opera e/o dell'intervento

a) estratto cartografico CATASTO/CTR/IGM/ORTOFOTO. L'edificio o area di intervento deve essere evi-

denziato sulla cartografia attraverso apposito segno grafico o coloritura;

Si consultino i seguenti elaborati grafici a corredo del progetto esecutivo:

✓ Corografia generale degli interventi in progetto, codice G.1.1.1;

✓ Planimetria generale d'inquadramento delle opere, codice G.1.1.2;

✓ Planimetria di inquadramento dell'impianto di depurazione su ortofoto, codice G.1.1.3.

b) estratto cartografico degli strumenti della pianificazione urbanistica comunale e relative norme;

Si consulti in merito il seguente elaborato del progetto esecutivo.

✓ Stralcio dello strumento urbanistico del Comune di Scordia con indicazione delle opere in proget-

to, codice 1.2.12.

c) estratto cartografico degli strumenti della pianificazione paesaggistica e relative norme. (3)

Si consultino in merito i seguenti elaborati grafici del progetto esecutivo:

✓ Carta dei vincoli - Vincoli paesaggistici, codice G.1.2.2.

✓ Carta dei vincoli - Componenti del paesaggio, codice G.1.2.3.

✓ Carta dei vincoli - Regimi normativi, codice G.1.2.4.

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2.9 Documentazione fotografica dello stato attuale

Le riprese fotografiche devono permettere una vista di dettaglio dell'area di intervento e una vista panoramica del

contesto da punti dai quali è possibile cogliere con completezza le fisionomie fondamentali del contesto paesag-

gistico, le aree di intervisibilità del sito.

Le riprese fotografiche vanno corredate da brevi note esplicative e da una planimetria in cui siano indicati i punti

di ripresa fotografica.

Con riferimento alla vista di dettaglio dell’area di intervento si rinvia alle seguenti immagini ottenute attraverso

l’impiego di Drone (preliminarmente viene fornita la planimetria con individuazione dei punti di scatto).

Figura 2.1 – Planimetria con indicazione dei punti di scatto

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Figura 2.2 – Punto di vista Fotografico PvF01.

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Figura 2.3 – Punto di vista Fotografico PvF02.

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Figura 2.4 – Punto di vista Fotografico PvF03.

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Figura 2.5 – Punto di vista Fotografico PvF04.

Soprattutto l’immagine ottenuta dal PvF04 mostra come l’impianto sia integralmente immerso nella vegetazione di

tipo naturale presente nell’alveo del Torrente Cave, e di tipo antropico, costituita dai diversi frutteti che contraddi-

stinguono il paesaggio circostante.

Di seguito alcune immagini di dettaglio, sempre ottenute a mezzo Drone (anche in questo caso, prima viene forni-

ta la planimetria con individuazione dei punti di scatto):

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Figura 2.6– Planimetria con indicazione dei punti di scatto.

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Figura 2.7 – Punto di vista Fotografico PvF05. In primo piano trattamento di grigliatura (a sinistra) sollevamento iniziale (a de-

stra), edificio servizi (in alto a sinistra) vasca di trattamento biologico e sedimentatore primario (in alto a destra)

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Figura 2.8 – Punto di vista Fotografico PvF06. Sollevamento iniziale (a destra), unità di dissabbiatura (al centro) e sedimentato-

re primario (a sinistra).

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Figura 2.9 – Punto di vista Fotografico PvF07. Sedimentatore primario (a destra) e sistema di vasche per il trattamento biologi-

co (sinistra e alle spalle).

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Figura 2.10 – Punto di vista Fotografico PvF08. Trattamento di sedimentazione secondaria.

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Figura 2.11 – Punto di vista Fotografico PvF09. Letti di essiccamento (a sinistra) e trattamento di disinfezione (a sinistra).

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Figura 2.12 – Punto di vista Fotografico PvF10. Edifici di servizio e ispessitore (tra gli edifici).

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Figura 2.13 – Punto di vista Fotografico PvF11. Unità di digestione aerobica (a sinistra) e letti di essicamento (a destra).

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Con riferimento alla vista panoramica, va immediatamente rilevato che l’impianto si trova all’interno di una vasta

area sub-pianeggiante e, in particolare, in adiacenza al Torrente Cave, quindi in una zona valliva, sottomessa ri-

spetto ai principali punti di vista ubicati lungo viabilità pubbliche. Proprio per questo motivo la sua percezione visi-

va è molto difficoltosa. Ciò è provato dalle seguenti immagini che sono state scelte lungo le strade SP69ii, SP69,

SS385 e SP28i, a circa 5 km in linea d’aria dall’area di impianto. In particolare:

✓ il punto di vista Scordia_01 si trova lungo la SP69ii, in direzione Nord rispetto all’area di impianto;

✓ il punto di vista Scordia_02 si trova lungo la SP69, in direzione Sud rispetto all’area di impianto;

✓ il punto di vista Scordia_03 si trova lungo la SS385, in direzione Nord Est rispetto all’area di impianto;

✓ il punto di vista Scordia_04 si trova lungo la SS385, in direzione Sud Ovest rispetto all’area di impianto.

Figura 2.14 – Planimetria di inquadramento dei punti di scatto fotografico.

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Figura 2.15 – Punto di vista fotografico Scordia_01. Le condizioni orografiche non consentono di inquadrare l’area di impianto

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Figura 2.16 – Punto di vista fotografico Scordia_02. Le condizioni orografiche non consentono di inquadrare l’area di impianto

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Figura 2.17 – Punto di vista fotografico Scordia_03. Le condizioni orografiche non consentono di inquadrare l’area di impianto

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Figura 2.18 – Punto di vista fotografico Scordia_04. Come è possibile osservare il punto di vista consente una visibilità pano-

ramica, ma l’area di impianto è completamente mitigata dal contesto territoriale circostante.

Gli scatti fotografici mostrano che le condizioni orografiche insieme alla presenza di elementi naturali e antropici

non consentono la possibilità di inquadrare l’area di impianto.

L’immagine che segue mostra la mappa di visibilità teorica nel raggio di 10 km dall’area di impianto, ottenuta at-

traverso un applicativo di Google Earth:

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Figura 2.19– Mappa di visibilità teorica

La mappa di visibilità è teorica, in quanto tiene conto della sola orografia terrestre, senza prendere in causa le

singolarità territoriali costituite dalla vegetazione e dalle modifiche antropiche. Anche se i punti di vista fotografici

Scordia_03 e Scordia_04 ricadono in un’area di visibilità teorica, gli scatti commentati evidenziano la impossibilità

di traguardare l’area di impianto.

Inoltre, va puntualizzato che, anche avvicinandosi al sito di impianto, la caratteristica sub-pianeggiante del territo-

rio amplifica la difficoltà nella percezione, proprio perché:

✓ il sito di impianto si trova in un’area valliva, quindi sottomessa rispetto ai punti di vista eventualmente frui-

bili dal pubblico;

✓ le singolarità naturali e antropiche mitigano in modo efficiente la presenza dell’impianto.

2.10 Presenza di immobili ed aree di notevole interesse pubblico (art. 136 - 141 - 157 D. Lgs. 42/04)

Tipologia di cui all'art. 136 comma 1:

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[] a) cose immobili

[] b) ville, giardini, parchi

[] c) complessi di cose immobili

[] d) bellezze panoramiche estremi del provvedimento di tutela, denominazione e motivazione in esso indicate

Non si rilevano fattispecie di cui al citato art. 136

2.11 Presenza di aree tutelate per legge (art. 142 del D. Lgs. 42/04)

[] a) territori costieri

[] b) territori contermini ai laghi

[X] c) fiumi, torrenti, corsi d'acqua

[] d) montagne sup. 1200/1600 m

[] e) ghiacciai e circhi glaciali

[] f) parchi e riserve

[] g) territori coperti da foreste e boschi

[] h) università agrarie e usi civici

[] i) zone umide

[] l) vulcani

[] m) zone di interesse archeologico

2.12 Descrizione sintetica dello stato attuale dell’immobile o dell'area di intervento: (4)

Come anticipato, il progetto riguarda l’adeguamento dell’esistente impianto di depurazione di Scordia, destinato al

trattamento dei reflui provenienti dai Comuni di Scordia e Militello in Val di Catania, è stato costruito tra il 1994 e il

2008, ma mai completato. A distanza di anni, il mancato avviamento dell’impianto, unitamente all’ammaloramento

delle opere civili e delle apparecchiature installate ed all’assenza di un’adeguata manutenzione, ha amplificato la

necessità di provvedere ad un suo completo ripristino.

L’impianto, realizzato per 35.000 A.E., è alimentato da una fognatura mista ed è ubicato in C.da Margiona, in

adiacenza al Torrente Cave.

Le infrastrutture dell’impianto, sia per il naturale processo di invecchiamento e deterioramento, sia per la carenza

prolungata di una efficiente manutenzione ordinaria, necessitano di un consistente intervento di riqualificazione.

Le condizioni in cui versa l’impianto oggi sono tali da non poter garantire il corretto funzionamento delle apparec-

chiature, la sicurezza degli operatori e l’idoneo trattamento dei reflui.

Allo stato attuale è dotato dalle seguenti unità di trattamento:

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Linea acque

1. Grigliatura grossolana;

2. Dissabbiatura/disoleatura;

3. Pre-denitrificazione I e II fase;

4. Nitrificazione I e II fase;

5. Sedimentazione finale;

6. Disinfezione;

7. Filtrazione.

Linea fanghi

1. Stabilizzazione aerobica;

2. Post-ispessimento dinamico;

3. Disidratazione meccanica / Letti di essiccamento.

Il comparto biologico era stato sviluppato sullo schema più diffusamente impiegato di MLE (schema Modificato di

Ludzak-Ettinger) composto da due processi: un impianto di denitrificazione (pre-denitrificazione) e un impianto di

ossidazione-nitrificazione.

Si riporta in di seguito una foto dall’alto del depuratore allo stato attuale.

Figura 2.20 – Foto dall'alto dello stato attuale dell’impianto di depurazione

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per la realizzazione degli interventi di collettamento, fognatura e depurazione delle acque reflue urbane

(Sentenze di condanna della Corte di Giustizia dell’Unione Europea C-565/10, C-251/17, C-85/13

e procedure di infrazione 2014/2059 e 2017/2181).

D.P.C.M. del 11/05/2020 Adeguamento dell’impianto di depurazione di Scordia” e “Realizzazione collettore fognario da Militello a impianto di depurazione di Scordia” - cod. ID33396 e

ID33541 – Delibera CIPE n. 60/2012. CUP: F77B14000260006

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Come si nota, poco dopo l’ingresso impianto, posto nei pressi del comparto di pretrattamenti, si trova l’edificio

servizi, il quale si sviluppa su n.2 piani. Gli altri due edifici posti invece in sinistra idraulica dei sedimentatori se-

condari sono il locale soffianti e il locale fanghi.

Per quanto riguarda il piping dell’impianto, non è stato possibile né accertare la presenza delle tubazioni esistenti

né verificare le condizioni in cui esse versano. Sulla base dei sopraluoghi e dei progetti precedenti, il piping esi-

stente è quello riportato nella planimetria dello stato di fatto di cui di seguito. In arancione sono riportate le struttu-

re e le opere che saranno demolite/dismesse.

Figura 2.21 – Planimetria dello stato di fatto con indicazione in arancione delle opere da demolire/dismettere

Il sito oggetto di intervento ricade all’interno del Paesaggio Locale, PL, 26, denominato Area della pianura alluvio-

nale del Vallone Leone e rilievi di Militello. Il contesto paesaggistico è il 26a, con livello di tutela 1, normato ai

sensi dell’art. 20 delle NTA, Norme Tecniche di Attuazione, del Piano Paesaggistico.

Con riferimento al PL26 e al contesto 26a di seguito quanto indicato dalle citate NTA all’art. 46.

Paesaggio Locale 26 “Area della pianura alluvionale del vallone Leone e rilievi di Militello”.

Inquadramento territoriale

L’area è compresa nei territori comunali di Militello in Val di Catania e Scordia ed è caratterizzata da rilievi collina-

ri incisi dai corsi d’acqua che danno origine a suggestive cave e timpe dall’elevato valore naturalistico e faunisti-

co. Laddove il territorio non è interessato da incisioni idrografiche, la copertura vegetale diventa di origine antropi-

ca e si specializza in colture arboree (agrumeti), seppure rimane sempre una certa alternanza con le aree natura-

li.

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e procedure di infrazione 2014/2059 e 2017/2181).

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Il patrimonio storico-culturale è rappresentato da un certo numero di siti archeologici e di beni isolati.

L’impianto di depurazione di Scordia è immerso in un‘area in cui insistono diversi frutteti. Dalla consultazione

dell’elaborato recante la sovrapposizione dell’area di intervento con il PRG (cfr. elaborato G.1.2.12) si rileva che

l’area di impianto è circondata da coltivazioni arboree specializzate.

2.13 Descrizione sintetica dell'intervento e delle caratteristiche dell'opera (dimensioni materiali, colore, finiture,

modalità di messa in opera, ecc.) con allegata documentazione di progetto: (5)

Come noto lo schema di funzionamento di un depuratore prevede il trattamento delle acque e dei fanghi secondo

due linee distinte. Ciò detto, in funzione delle linee, gli interventi previsti in progetto possono così compendiarsi:

Linea acque

✓ Adeguamento e manutenzione delle paratoie di ingresso e by-pass impianto;

✓ Inserimento di una nuova griglia grossolana nella canaletta d’ingresso;

✓ Nuova griglia a servizio della grigliatura fine e adeguamento e manutenzione delle paratoie del comparto;

✓ Nuove paratoie nella vasca di carico del sollevamento tramite coclee;

✓ Rispristino funzionale del comparto di dissabbiatura-disoleatura;

✓ Conversione della vasca di denitrificazione I fase (ex sedimentazione primaria) in vasca di accumulo;

✓ Ripristino delle vasche di denitrificazione II fase in vasche di pre-denitrificazione;

✓ Conversione della vasca di nitrificazione I fase in vasca sia di pre-denitrificazione sia di nitrificazione tra-

mite l’aggiunta di un setto di divisione centrale;

✓ Ripristino delle vasche di nitrificazione II fase in vasche di nitrificazione;

✓ Adeguamento del pozzetto ripartitore e conversione del pozzetto di ricircolo della miscela aerata in poz-

zetto raccolta delle schiume e di sollevamento fanghi di supero di by-pass;

✓ Ripristino funzionale delle vasche di sedimentazione secondaria, adeguamento dei pozzetti fanghi per il

ricircolo e l’estrazione del fango di supero e dismissione del relativo pozzetto esistente di manovra, ade-

guamento dei pozzetti del refluo chiarificato;

✓ Predisposizione del comparto di filtrazione per una futura messa in esercizio;

✓ Adeguamento e ripristino del comparto di disinfezione;

✓ Nuovo pozzetto fiscale di scarico finale.

Linea fanghi

✓ Ripristino funzionale della vasca di ispessimento statico e nuova copertura di contenimento odori;

✓ Ripristino funzionale della vasca di stabilizzazione aerobica;

✓ Ripristino funzionale della locale fanghi adibito alla disidratazione del fango;

✓ Nuova linea di trattamento delle emissioni odorigene della vasca di ispessimento statico e del locale disi-

dratazione del fango;

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e procedure di infrazione 2014/2059 e 2017/2181).

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✓ Ripristino funzionale di n.3 letti di essicamento e dismissione dei rimanenti.

Locale soffianti

✓ Ripristino funzionale del locale.

Locale servizi

✓ Ripristino funzionale del locale.

Per tutti i dettagli grafici e dimensionali si rinvia agli elaborati architettonici appresso indicati:

✓ Pozzetto di arrivo, unità di pretrattamento e sollevamento iniziale: planimetria e sezioni stato di fatto, co-

dice G.3.2.1.1.

✓ Pozzetto di arrivo, unità di pretrattamento e sollevamento iniziale: planimetria e sezioni stato di progetto,

codice G.3.2.1.2.

✓ Unità di dissabbiatura e disoleatura: planimetria e sezioni stato di fatto, codice G.3.2.2.1.

✓ Unità di dissabbiatura e disoleatura: planimetria e sezioni stato di progetto, codice G.3.2.2.2.

✓ Conversione della vasca "denitrificazione I fase (ex sed primario)" in bacino di accumulo: planimetria e

sezioni stato di fatto, codice G.3.2.3.1.

✓ Conversione della vasca "denitrificazione I fase (ex sed primario)" in bacino di accumulo: planimetria e

sezione stato di progetto., codice G.3.2.3.2.

✓ Vasca di pre-denitrificazione: planimetria e sezioni stato di fatto, codice G.3.2.4.1.

✓ Vasca di pre-denitrificazione: planimetria e sezioni stato di progetto, codice G.3.2.4.2.

✓ Conversione della vasca di "nitrificazione I fase" in vasca di pre-denitrificazione e in vasca di ossidazione

bilogica/nitrificazione: planimetria e sezioni stato di fatto, codice G.3.2.5.1.

✓ Conversione vasca di "nitrificazione I fase" in vasca di pre-denitrificazione e in vasca di ossidazione bilo-

gica/nitrificazione: planimetria e sezioni stato di progetto, codice G.3.2.5.2.

✓ Vasca di ossidazione biologica/nitrificazione: planimetria e sezioni stato di fatto, codice G.3.2.6.1.

✓ Vasca di ossidazione biologica/nitrificazione: planimetria e sezioni stato di progetto, codice G.3.2.6.2.

✓ Sedimentatori secondari: planimetria e sezioni stato di fatto, codice G.3.2.7.1.

✓ Sedimentatori secondari: planimetria e sezioni stato di progetto, codice G.3.2.7.2.

✓ Filtrazione: planimetria e sezioni stato di fatto, codice G.3.2.8.1.

✓ Filtrazione: planimetria e sezioni stato di progetto, codice G.3.2.8.2.

✓ Disinfezione: planimetria e sezioni stato di fatto, codice G.3.2.9.1.

✓ Disinfezione: planimetria e sezioni stato di progetto, codice G.3.2.9.2.

✓ Conversione pozzetto ricircolo miscela aerata in pozzetto estrazione schiume: planimetria e sezioni stato

di fatto, codice G.3.2.10.1.

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✓ Conversione pozzetto ricircolo miscela aerata in pozzetto estrazione schiume: planimetria e sezioni stato

di progetto, codice G.3.2.10.2.

✓ Vasca di ispessimento statico: planimetria e sezioni stato di fatto., codice G.3.2.11.1.

✓ Vasca di ispessimento statico: planimetria e sezioni stato di progetto, codice G.3.2.11.2.

✓ Vasca di stabilizzazione aerobica dei fanghi: planimetria e sezioni stato di fatto, codice G.3.2.12.1.

✓ Vasca di stabilizzazione aerobica dei fanghi: planimetria e sezioni stato di progetto, codice G.3.2.12.2.

✓ Locale disidratazione fanghi: planimetria e sezioni stato di fatto, codice G.3.2.13.1.

✓ Locale disidratazione fanghi: planimetria e sezioni stato di progetto, codice G.3.2.13.2.

✓ Locale disidratazione fanghi: abaco degli infissi, codice G.3.2.13.3.

✓ Letti di essiccamento: planimetria e sezioni stato di progetto, codice G.3.2.14.

✓ Pozzetto sollevamento surnatanti: planimetria e sezioni stato di progetto, codice G.3.2.15.

✓ Locale soffianti: planimetria e sezioni stato di fatto, codice G.3.2.16.1.

✓ Locale soffianti: planimetria e sezioni stato di progetto, codice G.3.2.16.2.

✓ Locale servizi: planimetria e sezioni stato di fatto, codice G.3.2.17.1.

✓ Locale servizi: planimetria e sezioni stato di progetto, codice G.3.2.17.2.

✓ Locale servizi: abaco degli infissi, codice G.3.2.17.3.

✓ Nuovo pozzetto fiscale di scarico impianto, codice G.3.2.18.

L’attuazione del progetto sarà effettuata da idonee squadre di lavoro che agiranno con l’ausilio di opportuni mezzi

meccanici quali;

✓ camion per il trasporto di tutti i materiali utili all’attuazione del progetto;

✓ escavatori per i limitati movimenti terra necessari per la sostituzione delle condotte di collegamento tra

unità di trattamento;

✓ autogru per il sollevamento delle apparecchiature e delle opere prefabbricate più pesanti;

✓ cestelli elevatori per consentire agli operai di elevarsi in quota in assolute condizioni di sicurezza.

Con riferimento alle coloriture esterne dei prospetti dei locali si ripristineranno quelle dello stato di fatto.

In ultimo, atteso che:

✓ l’impianto è esistente;

✓ le opere di adeguamento non apporteranno alcuna modifica alla disposizione planimetrica delle unità di

trattamento (cfr. tavole G.3.1.1 e G.3.1.2);

✓ il contesto ambientale in cui è inserito l’impianto consente una perfetta mitigazione di tutta l’area,

si è scelto di non produrre alcun fotoinserimento.

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A ciò si aggiunga che la sistemazione esterna delle aree, previa preliminare pulizia dalla vegetazione infestante

proprio per consentire l’attuazione del progetto, prevede:

✓ la delineazione della viabilità di servizio (ad oggi inesistente) con mistro granulometrico (quindi con mate-

riale naturale idoneo ad assicurare lo scambio idrico tra strati superficiali e strati profondi del terreno);

✓ la delimitazione di alcune aree a verde.

A tal proposito si consulti l’elaborato G.3.1.4.1 dal titolo Planimetria dell’impianto di depurazione in progetto: si-

stemazioni esterne, di cui di seguito uno stralcio:

Figura 2.22 – Stralcio elaborato G.3.1.4.1

2.14 Effetti conseguenti alla realizzazione dell'opera: (6)

Per la redazione del presente punto si è tenuto conto dell’elenco riportato al paragrafo 2.17 relativo alle note per

la compilazione della presente Relazione. Si è data una risposta a ciascun punto dell’elenco in funzione di quanto

previsto a livello progettuale:

1. Cromatismi dell'edificio;

Il ripristino degli intonaci esterni degli edifici oggetto di intervento rispecchierà lo stato di fatto.

2. Rapporto vuoto/pieni;

Non sono previste modifiche.

3. Sagoma;

Non sono previste modifiche.

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4. Volume;

Non sono previste modifiche volumetriche.

5. Caratteristiche architettoniche;

Si prevedono sostituzioni di infissi degli edifici oggetto di ripristino e manutenzione, ma non si

prevedono modifiche di tipo architettonico degli edifici stessi. Le restanti infrastrutture civili non

subiranno alcuna modifica di tipo architettonico.

6. Copertura;

Non si prevedono modifiche.

7. Pubblici accessi;

Non si prevedono modifiche agli accessi pubblici.

8. Impermeabilizzazione del terreno;

Non si prevedono opere di impermeabilizzazione del terreno.

9. Movimenti di terreno/sbancamenti;

Non sono previsti sbancamenti. Gli unici movimenti di terreno saranno attuati per la realizzazione

di pozzetti interrati, di basamenti per apparecchiature elettromeccaniche, della vasca di conteni-

mento sversamenti e per la posa in opera del nuovo sistema di condotte di collegamento tra le

unità di trattamento esistenti.

10. Realizzazione di infrastrutture accessorie;

Si prevede la realizzazione di nuove scale in acciaio per l’accesso in quota alle vasche.

11. Aumento superficie coperta;

Non si prevede aumento della superficie coperta.

12. Alterazione dello skyline (profilo dell'edificio o profilo dei crinali);

Non sono previste opere che possano modificare lo skyline. L’impianto è esistente da circa 30

anni e, ormai, fa parte integrante del paesaggio. La dislocazione planimetrica delle infrastrutture

non subirà alcuna modifica sostanziale.

13. Alterazione percettiva del paesaggio (intrusione o ostruzione visuale);

Si ribadisce quanto asserito al punto precedente.

14. Interventi su elementi arborei e vegetazione

Non si prevedono interventi su elementi arbori, semmai la pulizia da vegetazione infestante che

ha colonizzato l’area. Ciò si rende necessario per potere attuare il progetto di adeguamento.

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2.15 Eventuali misure di inserimento paesaggistico: (7)

Non si prevedono particolari misure di inserimento paesaggistico, in quanto l’impianto di depurazione esistente è

già schermato dalla presenza di diversi frutteti limitrofi e dalla vegetazione naturale presente all’interno dell’alveo

del Torrente Cave (si consulti in merito l’immagine appresso riportata):

Figura 2.23– Fotografia scattata da DRONE

Si può asserire che l’impianto è già mitigato dal contesto territoriale in cui è inserito.

2.16 Indicazioni dei contenuti precettivi della disciplina paesaggistica vigente in riferimento alla tipologia di inter-

vento: conformità con i contenuti della disciplina

Con riferimento alla verifica di compatibilità con il Piano, è stata consultata la cartografia di Piano disponibile at-

traverso i servizi WMS, Web Map Service, del Geoportale della Regione Sicilia. Quindi, con l’ausilio della citata

cartografia sono stati redatti i seguenti elaborati grafici:

✓ Carta dei vincoli – Vincoli paesaggistici – codice G.1.2.2;

✓ Carta dei vincoli – Componenti del paesaggio – codice G.1.2.3;

✓ Carta dei vincoli – Regimi normativi – codice G.1.2.4.

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Dalla consultazione degli elaborati si rileva quanto segue:

✓ Elaborato G.1.2.2: si rileva che l’impianto (che si ricorda essere esistente alla data della redazione del

progetto di cui al presente Studio) ricade in fascia di rispetto di 150 m dai corsi d’acqua tutelati ai sensi

dell’art. 142, co. 1 lett. c) del D. Lgs. 42/2004 e ss. mm. e ii.;

✓ Elaborato G.1.2.3: l’impianto ricade in un’area definita come pianura alluvionale (sono indicate in carto-

grafia, con il colore blu, le principali vasche di forma circolare e rettangolare dell’impianto);

✓ Elaborato G.1.2.4: l’impianto ricade all’interno del Paesaggio Locale, PL, 26, denominato Area della pia-

nura alluvionale del Vallone Leone e rilievi di Militello. Il contesto paesaggistico è il 26a, con livello di tute-

la 1, normato ai sensi dell’art. 20 delle NTA, Norme Tecniche di Attuazione, del Piano Paesaggistico.

Con riferimento al PL26 e al contesto 26a di seguito quanto indicato dalle citate NTA all’art. 46.

Paesaggio Locale 26 “Area della pianura alluvionale del vallone Leone e rilievi di Militello”.

Inquadramento territoriale

L’area è compresa nei territori comunali di Militello in Val di Catania e Scordia ed è caratterizzata da rilievi collina-

ri incisi dai corsi d’acqua che danno origine a suggestive cave e timpe dall’elevato valore naturalistico e faunisti-

co. Laddove il territorio non è interessato da incisioni idrografiche, la copertura vegetale diventa di origine antropi-

ca e si specializza in colture arboree (agrumeti), seppure rimane sempre una certa alternanza con le aree natura-

li.

Il patrimonio storico-culturale è rappresentato da un certo numero di siti archeologici e di beni isolati.

Obiettivi di qualità paesaggistica

✓ conservazione e recupero dei valori paesistici, ambientali, morfologici e percettivi del paesaggio;

✓ mantenimento e valorizzazione dell’attività agricola;

✓ salvaguardia e recupero degli alvei fluviali;

✓ potenziamento della rete ecologica;

✓ conservazione e valorizzazione degli insediamenti archeologici.

1. Indirizzi

a. Centri storici di Militello in Val di Catania e Scordia

✓ recupero del valore formale dei centri e nuclei storici;

✓ conservazione del tessuto urbano e mantenimento dei margini della città salvaguardandone le rela-

zioni percettive;

✓ recupero e restauro conservativo del patrimonio edilizio di pregio;

✓ conservazione del valore storico-testimoniale;

✓ tutela secondo quanto previsto dalle Norme per la componente “Centri e Nuclei Storici”.

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e procedure di infrazione 2014/2059 e 2017/2181).

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b. Paesaggio agrario

✓ mantenimento e recupero dell’attività e dei caratteri agricoli tradizionali del paesaggio;

✓ si dovrà prevedere il potenziamento dei caratteri naturali e naturalistici con azioni tendenti al ripopola-

mento vegetale e rimboschimento ed al recupero finalizzati alla riduzione del loro impatto percettivo ed

all’incentivazione degli usi collettivi del paesaggio e del patrimonio sociale da esso rappresentato.

26a. Paesaggio delle aste fluviali, aree di interesse archeologico comprese (Comprendente i corsi d’acqua

Leone, Pullicino, Santoro e le aree di interesse archeologico di C.de Porto Principe, Porto Salvo, S. Ippoli-

to, Rasoli)

Livello di Tutela 1

Obiettivi specifici. Tutela e valorizzazione del patrimonio paesaggistico attraverso misure orientate a:

✓ mantenimento dell’attività e dei caratteri naturali del paesaggio;

✓ conservazione dei valori paesaggistici, contenimento dell'uso del suolo, salvaguardia degli elementi

caratterizzanti il territorio;

✓ recupero paesaggistico con particolare attenzione alla qualità architettonica del costruito in funzione

della mitigazione dell'impatto sul paesaggio;

✓ per i nuovi impianti arborei e/o la loro riconversione si dovrà mantenere la distanza minima adeguata

dalle sponde dei corsi d’acqua, al fine di consentirne, sia la corretta percezione visiva, che la loro rina-

turalizzazione;

✓ rimozione dei detrattori ambientali lungo l’alveo delle aste fluviali;

✓ utilizzo dell'ingegneria naturalistica per qualunque intervento sul corso d'acqua e sulle aree di perti-

nenza;

✓ contenimento delle eventuali nuove costruzioni, che dovranno essere a bassa densità, di dimensioni

tali da non incidere e alterare il contesto generale del paesaggio agricolo e i caratteri specifici del sito

e tali da mantenere i caratteri dell'insediamento sparso agricolo e della tipologia edilizia tradizionale;

✓ tutela, riqualificazione e ripristino degli elementi di importanza naturalistica ed ecosistemica, al fine del

mantenimento dei corridoi ecologici fluviali, elementi fondamentali della rete ecologica;

✓ tutela dei valori percettivi del paesaggio e delle emergenze geomorfologiche.

In queste aree non è consentito:

✓ realizzare opere di regimentazione delle acque (sponde, stramazzi, traverse, ecc.) in calcestruzzo ar-

mato o altre tecnologie non riconducibili a tecniche di ingegneria naturalistica;

✓ attuare interventi che modifichino il regime, il corso o la composizione delle acque, fatte salve le esi-

genze di attività agricole esistenti;

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✓ realizzare discariche di rifiuti solidi urbani, di inerti e di materiali di qualsiasi genere;

✓ realizzare cave;

✓ realizzare impianti eolici.

Per le aree di interesse archeologico valgono inoltre le seguenti prescrizioni:

✓ mantenimento dei valori del paesaggio agrario a protezione delle aree di interesse archeologico;

✓ tutela secondo quanto previsto dalle norme per la componente “Archeologia” e, in particolare, qualsia-

si intervento che interessi il sottosuolo deve avvenire sotto la sorveglianza di personale della Soprin-

tendenza.

Dalla lettura delle prescrizioni di Piano, si rilevano alcuni sostanziali obiettivi che, qui di seguito, vengono ripropo-

sti:

✓ mantenimento dell’attività e dei caratteri naturali del paesaggio;

✓ conservazione dei valori paesaggistici, contenimento dell'uso del suolo, salvaguardia degli elementi

caratterizzanti il territorio;

✓ rimozione dei detrattori ambientali lungo l’alveo delle aste fluviali;

✓ contenimento delle eventuali nuove costruzioni, che dovranno essere a bassa densità, di dimensioni

tali da non incidere e alterare il contesto generale del paesaggio agricolo e i caratteri specifici del sito

e tali da mantenere i caratteri dell'insediamento sparso agricolo e della tipologia edilizia tradizionale.

Se è vero che alcune prescrizioni sono in contrasto con la presenza dell’impianto, è anche vero che lo stesso ri-

sultava esistente alla data di adozione del Piano. Sarebbe stato più opportuno che il Piano ne tenesse conto. Tut-

tavia, il Piano non vieta la presenza di impianti di depurazione, né tantomeno la realizzazione di opere di ade-

guamento degli stessi. Inoltre, le opere di adeguamento dell’impianto saranno realizzate esclusivamente

all’interno della sua propria area di pertinenza, su infrastrutture esistenti.

Alla luce di quanto detto, si può certamente affermare la compatibilità delle opere con il Piano.

Firma del Richiedente

_______________________

Firma del Progettista dell'intervento

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Commissario Straordinario Unico

per la realizzazione degli interventi di collettamento, fognatura e depurazione delle acque reflue urbane

(Sentenze di condanna della Corte di Giustizia dell’Unione Europea C-565/10, C-251/17, C-85/13

e procedure di infrazione 2014/2059 e 2017/2181).

D.P.C.M. del 11/05/2020 Adeguamento dell’impianto di depurazione di Scordia” e “Realizzazione collettore fognario da Militello a impianto di depurazione di Scordia” - cod. ID33396 e

ID33541 – Delibera CIPE n. 60/2012. CUP: F77B14000260006

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2.17 Note per la compilazione

(1) La compilazione della scheda è a carico del soggetto che richiede l'autorizzazione paesaggistica.

(2) L'indicazione della tipologia dell'opera deve essere accompagnata dal riferimento preciso alle fattispecie di cui

all'Allegato B.

(3) Lo stralcio deve riportare una rappresentazione significativa della struttura territoriale e dei caratteri paesaggi-

stici

(4) La descrizione deve riportare la lettura dei caratteri che effettivamente connotano l’immobile o l'area di inter-

vento e il contesto paesaggistico, (anche con riferimento ai quadri conoscitivi degli strumenti della pianificazione e

a quanto indicato dalle specifiche schede di vincolo). Il livello di dettaglio dell'analisi deve essere adeguato rispet-

to ai valori del contesto e alla tipologia di intervento

(5) La documentazione, in relazione alla tipologia e consistenza dell'intervento, può contenere fotoinserimenti del

progetto comprendenti un adeguato intorno dell'area di intervento desunto dal rapporto di intervisibilità esistente,

al fine di valutarne il corretto inserimento

(6) Tale valutazione si ricava dal confronto fra le caratteristiche dello stato attuale, gli elementi di progetto e gli

obiettivi della tutela. Si elencano, a titolo esemplificativo, alcune delle possibili modificazioni dell'immobile o dell'a-

rea tutelata:

• cromatismi dell'edificio;

• rapporto vuoto/pieni;

• sagoma;

• volume;

• caratteristiche architettoniche;

• copertura;

• pubblici accessi;

• impermeabilizzazione del terreno;

• movimenti di terreno/sbancamenti;

• realizzazione di infrastrutture accessorie;

• aumento superficie coperta;

• alterazione dello skyline (profilo dell'edificio o profilo dei crinali);

• alterazione percettiva del paesaggio (intrusione o ostruzione visuale);

• interventi su elementi arborei e vegetazione

(7) Qualificazione o identificazione degli elementi progettuali finalizzati ad ottenere il migliore inserimento pae-

saggistico dell'intervento nel contesto in cui questo è realizzato.