giugno 2015 - Iuav

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giugno 2015

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giugno 2015

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa Università Iuav di Venezia

giugno 2015

Pagina I

01/06/15

Si parla di noi

«L'attesa dei risultati? Io stacco il telefono»Gazzettino Venezia P. 3 1

Mose verificato: a che punto siamoGiornale Dell'arte P. 5 Veronica Rodenigo,Luca Gibello

2

Accademia: piú cinque al pianterrenoGiornale Dell'arte P. 17 3

Là dove c'era un centro commerciale... ...ora c'è un parco naturaleVita P. 19 Lorenzo M. Alvaro 4

02/06/15

Si parla di noi

Paesaggi rubati in sala AjaceMessaggero Udine P. 27 5

03/06/15

Si parla di noi

La Città metropolitana in un convegno dello IauvNuova Venezia P. 41 6

Vini autoctoni: scatterà sabato la fiera regionale numero 83Messaggero Udine P. 37 7

04/06/15

Si parla di noi

Rettore Iuav, si accende la sfida a dueGazzettino Venezia P. 7 Daniela Ghio 8

Autostrada per Monaco di Baviera, il Bellunese chiede una via di sviluppoCorriere Veneto Tv E Bl P. 11 Federica Fant 9

Una superfondazione Verona-Treviso per rilanciare le banche del NordestCorriere Della Sera P. 33 Fabrizio Massaro 11

Lo IUAV lascia TrevisoIl Quindicinale P. 6 12

05/06/15

Si parla di noi

Iuav, nel mirino c'è la FondazioneGazzettino Venezia P. 6 Daniela Ghio 13

Iuav salva i contratti dei primi due ricercatoriCorriere Veneto Ve P. 10 14

Parte «Water City» lungo il canale Bisatto a EsteMattino Di Padova P. 39 Nicola Cesaro 15

Casson gioca la carta del "governo amico"Nuova Venezia P. 3 Alberto Vitucci 16

Nuovo statuto, più visibilità per lo IuavNuova Venezia P. 21 Vera Mantengoli 17

Venezia Città Metropolitana e la nuova architetturaNuova Venezia P. 27 18

Ex ospedale psichiatrico in mostraResto Del Carlino Rovigo P. 9 19

Dalla Piave a via Monterumici Treviso esce dai buchi neriTribuna Di Treviso P. 23 Luigi Calesso 20

Coprire i tesori? Studiosi a consultoMessaggero Veneto P. 43 21

06/06/15

Si parla di noi

Una mostra "in memoria" dell'ex psichiatricoGazzettino Rovigo P. 6 22

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Pagina II

Venezia scoppia grande maleducazioneNuova Venezia P. 16 Rolando Marchi 23

L'architetto Fobert svela i segreti del pianoNuova Venezia P. 17 Giacomo Costa 24

Restucci: «Lascio i conti in ordine ma costretto a lasciare Treviso»Nuova Venezia P. 20 Enrico Tantucci 25

giovedì si vota allo Iuav per eleggere il rettoreNuova Venezia P. 20 26

Città metropolitana, un'occasioneNuova Venezia P. 21 Giacomo Costa 27

Recupero dell'ex ospedale psichiatricoResto Del Carlino Rovigo P. 17 28

«Due anni di fallimenti» La Lega boccia ManildoTribuna Di Treviso P. 3 Alessandro Zago 29

«Iuav via da Treviso a malincuore»Tribuna Di Treviso P. 22 30

L'ex ospedale psichiatrico torna a vivere con una mostra che ne ripercorre la storiaLa Voce Di Rovigo P. 15 31

Variante di Dignano, il no di M5S e ambientalistiMessaggero Pordenone P. 47 32

07/06/15

Si parla di noi

La «scatola» grigia divide VeneziaCorriere Veneto P. 21 Fabio Bozzato 33

Cabina di regia unica per lo sviluppo di startup innovativeNuova Venezia P. 31 Gianni Favarato 35

Pd-Rosi, scintille continue Michielan invita al confrontoTribuna Di Treviso P. 17 36

Variante sud di Dignano «Il progetto così non va»Messaggero Udine P. 35 Maristella Cescutti 37

08/06/15

Si parla di noi

Ex psichiatrico storia da ricordareGazzettino Rovigo P. 9 38

Manicomio secondo gli studentiLa Voce Di Rovigo P. 10 Rosanna Beccari 39

09/06/15

Si parla di noi

Ferlenga: «No ai tagli lineari dobbiamo farci valere in città - E poi basta campanilismi»Corriere Veneto Ve P. 15 Alice D'Este 40

Giornata studio sul cotonificio della Stu Makò da riqualificareMessaggero Pordenone P. 28 41

Gli scatti di Daniele Duca conquistano MilanoResto Del Carlino Ancona P. 26 42

10/06/15

Si parla di noi

luav alle urne per il nuovo rettore, caccia al voto tra i due candidatiGazzettino Venezia P. 11 43

Chiapponi: ateneo trainante aperto alla città e all'EuropaCorriere Veneto Ve P. 13 Alice D'Este 44

Chiudere Venezia? Prima è meglio riflettereNuova Venezia P. 15 Francesco Pedrini,Paolo Michieletto

45

«Basta barriere, guardiamo al mondo»Nuova Venezia P. 20 46

«Serve una forte azione di rilancio»Nuova Venezia P. 20 47

Rettore Iuav è sfida Ferlenga ChiapponiNuova Venezia P. 1-20 48

Manildo rilancia «Cambio marcia non il pilota»Tribuna Di Treviso P. 1-20 Andrea Passerini 50

È sfida all'ultimo voto per VeneziaIl Piccolo P. 6 I Alberto AlfredoTristano

53

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Pagina III

Dignano, il "no" alla variante supportato da nuovi studiMessaggero Pordenone P. 33 Guglielmo Zisa 55

11/06/15

Si parla di noi

Ponte de Alpini - Per il pavimento soluzione in legnoGiornale Di Vicenza P. 30 Lorenzo Parolin 56

Iuav, oggi si vota ma Chiapponi e Ferlenga potrebbero lavorare insiemeCorriere Veneto Ve P. 9 59

Nuovo rettore Iuav, oggi si decideNuova Venezia P. 19 60

«Per abbattere la dittatura del Pil la gratuità scalzi dal podio l'utile»Avvenire P. 23 Luca Mazza 61

E giovane e italiano il miglior architetto europeoRepubblica Sera P. 42 Vera Mantengoli 64

12/06/15

Si parla di noi

Iuav, Alberto Ferlenga è il nuovo rettoreGazzettino Venezia P. 9 Daniela Ghio 70

Campus, ok agli spazi ad uso pubblicoGente Veneta P. 23 71

Scamozzi bibliofiloGiornale Di Vicenza P. 51 72

A tu per tu coi candidatiGente Veneta P.4-5-6

74

Lo Iuav sceglie Ferlenga: «Subito al lavoro sul futuro»Corriere Veneto Ve P. 14 82

Luigi Brugnaro fondatore di Umana, è presidente della Reyer basketGente Veneta P. 5 83

L'amarezza di Chiapponi grande sconfittoNuova Venezia P. 19 84

Ferlenga nuovo rettore dello IuavNuova Venezia P. 1-19 Enrico Tantucci 85

Chiusura campagna, la festa è in piazzaTribuna Di Treviso P. 27 Daniele Quarello 88

13/06/15

Si parla di noi

IL marchio Unesco e il ruolo della FondazioneResto Del Carlino Rovigo P. 12 90

Università, in 10 anni tasse raddoppiateCorriere Del Trentino P. 7 91

Domani in Magnifica un convegno sulla ferroviaCorriere Delle Alpi P. 34 93

14/06/15

Si parla di noi

Buone informazioni sull'Alta, Velocità, e alta, capacitàLa Voce Dei Berici P. 13 Andrea Fasulo 94

15/06/15

Si parla di noi

Mister Umana «Io? Né di destra né di sinistra»Gazzettino P. 1 Alda Vanzan 95

Ai giochi degli Atenei vince la compagine dei SettimiGazzettino Venezia P. 23 97

ALDO ROSSI AL TEATRO LA FENICENuova Venezia P. 27 98

Se l'impresa è opera d'arteCorriere Imprese Veneto P. 30 Fabio Bozzato 99

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Pagina IV

16/06/15

Si parla di noi

MusicalGazzettino P. 22 103

Nuova idea per le Frova: al Pio XGazzettino Treviso P. 4 104

I leghisti in arrivo alla "Piave": «Faremo il conto di tutti i danni»Gazzettino Treviso P. 5 105

Taccuino VenezianoGazzettino Venezia P. 31 106

Architettura. Un libro racconta la vita e le opere di Aldo RossiGazzettino Venezia P. 31 107

Tav, polo industriale, università le prime richieste al neo sindacoCorriere Veneto Ve P. 8 Gloria Bertasi 108

Aldo Rossi, libro e concerto alla FeniceCorriere Veneto Ve P. 22 110

Carmen Frova, la resa del parroco «Salvarle? Dovrei vendere la chiesa»Corriere Veneto Tv E Bl P. 14 111

Dalle università al Porto «Ora pronti a collaborare» Marchi: «Hanno perso i no»Corriere Veneto P. 4 Gloria Bertasi 112

Industriali, startupper - In platea l'economia «che guarda avanti»Corriere Veneto P. 14 113

Luigi Brugnaro, una storia "popolare"Nuova Venezia P. 4 Alberto Vitucci 114

Libro su aldo rossi alle apollineeNuova Venezia P. 39 116

«Sono un architetto sempre alla ricerca»Messaggero Veneto P. 37 117

17/06/15

Si parla di noi

Urbanistica e malaffare, Gazzo al centro di una tesi top secretL'arena P. 37 Riccardo Mirandola 118

Il mondo del vino protagonista venerdi 19 giugno al Polo ZanottoCronaca Del Veneto P. 6 119

18/06/15

Si parla di noi

Resistenza e Calvino temi più gettonatiNuova Venezia P. 17 Nadia De Lazzari 120

Expo: incontro su ricerca e innovazione nel vitivinicoloCronaca Del Veneto P. 2 122

Campus universitari per il 6% dei fuori sedeSole24 Ore Casa Plus P. 22 Paola Pierotti 123

Due nuovi progetti per la ferrovia in provincia di BellunoL'amico Del Popolo P. 5 125

19/06/15

Si parla di noi

La lezione di Incenzo contro gli attentatori telematiciGazzettino Venezia P. 31 126

Le Corbusier reloadedIl Friuli P. 48 127

"Il Daimon di architettura" alla Einaudi il libro di RizziMessaggero Veneto P. 28 128

LE CORBUSIER RELOADEDIl Friuli P. 48 129

20/06/15

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Tutti gli eventi del weekend nella Bassa PadovanaMattino Di Padova P. 36 130

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Pagina V

L'età dell'erosD - La Repubblica DelleDonne

P. 70 Elisabetta Muritti 131

21/06/15

Si parla di noi

Leghisti alla Caserma Piave - Ztl li riceve a suon di insultiGazzettino Treviso P. VIII 135

La notte dell'arte riapre la città tutti in coda per eventi e museiCorriere Veneto Ve P. 17 136

Vestito da clown in Libano per aiutare i bambiniMattino Di Padova P. 41 138

Rizzuto: «Subito l'ospedale»Mattino Di Padova P. 1-14 Matteo Marian 139

«Alla Piave 60 mila euro di lavori»Tribuna Di Treviso P. 23 142

22/06/15

Si parla di noi

Premiato il rettore Amerigo RestucciNuova Venezia P. 25 143

LIBRO E MOSTRA AL COTONIFICIO IUAVNuova Venezia P. 25 144

Dignano, sulla variante è un continuo tiro alla funeMessaggero Pordenone P. 22 Guglielmo Zisa 145

23/06/15

Si parla di noi

«Noi, studenti super tassati»Gazzettino Padova P. 7 Federica Cappellato 146

A scuola di teatro per un posto lavoroGazzettino Venezia P. 24 Daniela Ghio 147

Studenti, tasse sempre più «pesanti» Appello al rettore: tuteli i redditi deboliCorriere Veneto Pd E Ro P. 10 148

E ora l'ateneo deve votare per il rinnovo del senatoCorriere Veneto Pd E Ro P. 10 149

Padova ottava tra le università più costoseMattino Di Padova P. 1-18 Silvia Quaranta 150

"Open Stage" Teatro in campazzo e sotto le stelleNuova Venezia P. 32 Giacomo Costa 152

Tasse, Iuav università più cara d'ItaliaNuova Venezia P. 1-18 Silvia Quaranta 153

24/06/15

Si parla di noi

Evento sui paesaggi terrazzati, lancio dell'incontro mondialeGazzettino Padova P. 25 155

Festa della Moda Iuav: addio al velenoGazzettino Treviso P. 1-8 Mattia Zanardo 156

Treviso non paga. Il corso di Moda torna e fa festaGazzettino Venezia P. 8 Daniela Ghio 158

Una «notte bianca» della modaCorriere Veneto Ve P. 19 Fabio Bozzato 159

Venezia diventa capitale della modaMattino Di Padova P. 30 Manuela Pivato 160

Venezia diventa capitale della modaNuova Venezia P. 31 Manuela Pivato 161

La rotta di Manildo & Co tombini e soldi ai quartieriTribuna Di Treviso P. 17 163

Venezia diventa capitale della modaTribuna Di Treviso P. 30 Manuela Pivato 164

Venezia diventa capitale della modaCorriere Delle Alpi P. 30 Manuela Pivato 166

25/06/15

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Pagina VI

Si parla di noi

Gli atenei migliori d'Italia sono nel NordestGazzettino P. 9 167

Venezia e isole, tensioni Pd per le nomine di MartiniGazzettino Venezia P. 5 Manuela Lamberti 168

Ricerca universitaria al servizio dei viticoltoriL'arena P. 9 F....Rancesca.... .......... .......C..... O* ?R, .. Od.. .. I

169

TREDICI APPUNTAMENTI CON VENICE OPEN STAGEMattino Di Padova P. VII 170

Blocco degli stipendi oggi i docenti nei RettoratiNuova Venezia P. 18 171

Quali nuove funzioni per Porto MargheraNuova Venezia P. 32 172

Tredici appuntamenti con Venice open stageNuova Venezia P. VII 173

TREDICI APPUNTAMENTI CON VENICE OPEN STAGETribuna Di Treviso P. VII 174

TREDICI APPUNTAMENTI CON VENICE OPEN STAGECorriere Delle Alpi P. IV 175

Efficienza energetica, in campo le utilitiesSole24 Ore Casa Plus P. 19 Paola Pierotti 176

TRENTO- LA PIAZZA EUROPEA DI MARCO ROMANOTrentino P. 15 177

26/06/15

Si parla di noi

Zanotto: « La forza del Cus, 2400 atleti»Gazzettino Venezia P. 32 178

Venice Open Stage Tredici serate sotto le stelleCorriere Veneto Ve P. 18 179

Venice Open Stage Tredici serate sotto le stelleCorriere Veneto P. 18 180

Iuav, l'impegno rivolto agli studenti meno abbientiNuova Venezia P. 15 181

Stipendi, solidarietà ai docentiNuova Venezia P. 17 Nadia De Lazzari 182

JOHANNESBURG CITTA DEL FUTURONuova Venezia P. 33 183

Expo: martedì incontro su ricerca e innovazione nell'agroalimentareCronaca Del Veneto P. 2 184

«Matera non è solamente i rioni Sassi»Gazzetta Del Mezzogiorno P. XVII Carmela Cosentino 185

Modelli 'scomposti' del padre dell'urbanisticaIl Friuli P. 37 186

Manifesto di terra e acquaQn P. 39 187

27/06/15

Si parla di noi

Università, Ca' Foscari rilancia «Vogliamo rimanere in città»Corriere Veneto Tv E Bl P. 11 188

Il teatro delle Università sale sul palcoscenicoNuova Venezia P. 41 Giuseppe Barbanti 189

28/06/15

Si parla di noi

A Venezia Yacht e navi, il design prende il largo: un libro del PoligrafoCorriere Veneto Ve P. 23 190

Yacht e navi, il design prende il largo: un libro del PoligrafoCorriere Veneto P. 23 191

"Un'idea di fotografia" esplora i mutamenti dei paesaggi a NordestTribuna Di Treviso P. 39 192

MOSTRE NUTRONO PRESTIGIO DI COMOProvincia Di Como P. 3 Elena Di Raddo 194

29/06/15

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Pagina VII

Si parla di noi

YACHT E DESIGN COMPAGNIA DELLA VELANuova Venezia P. 25 197

30/06/15

Si parla di noi

Iuav, gli studenti ridisegnano la cittàGazzettino Venezia P. 7 Daniela Ghio 198

Città metropolitana, si vota il 9 agostoGazzettino Venezia P. 9 Vettor MariaCorsetti

199

Aldo Rossi e la sua idea di architettura della cittàGazzettino Venezia P. 30 Riccardo Petito 200

Wave, i futuri architetti disegnano VeneziaNuova Venezia P. 17 Giacomo Costa 201

Yacht e design compagnia della velaNuova Venezia P. 33 202

Necrologio Giuseppe MianoRepubblica P. 20 203

«L'attesa dei risultati?Io stacco il telefono»Casson si 'isola Brugnaro in famiglia Scano con la febbre

Felice Casson arriva alla scuo-la Zambelli di Piazzale Romaverso le 10.30. Giacca e cami-cia, passo rilassato. Un abbrac-cio a Jacopo Molina, giuntopoco prima di lui con la figliolet-ta Anna nel marsupio, e si infilain coda per votare al proprioseggio. Il voltostanco e sorriden-te. Alla domandase la sera primasi sia dato ai ba-gordi risponde:«Solo una cena».In molti lo saluta-no, gli stringonola mano, sul pos-sibile ballottag-gio risponde:«Quel che sarà,sarà». Le prossi-me ore d'attesaper il risultato,non le trascorre-rà a Venezia. «Va-do via, in montagna, e stacco iltelefono». Ad uscire dal seggiopoco prima di Casson, la suavicina di casa, Anna Trevisan,75 anni: «Ho votato per lui -spiega la donna sottovoce - melo ricordo quando era magistra-to e lo aspettava una guardiadel corpo sotto casa, che condiscrezione lo seguiva. Non si èmai sentito niente di male su dilui». Davanti alle tre urne, Cas-son è accerchiato dai fotografiche gli chiedono di guardarlo almomento dell'inserimento del-le schede, e lui risponde conuna battuta: «Che non sbagli ametterle dentro!». Ad accompa-gnarlo fuori dalla scuola, sem-pre Molina: «Auspico una buo-na affluenza, stiamo lavorandoper vincere al primo turno».

Nella scuola B. Canal a San

Polo arriva la candidata Camil-la Seibezzi che sostiene di nonessere stata invitata a preceden-ti confronti tra i candidati: «Lacampagna elettorale è stata trale meno corrette, se il respirodemocratico si misura dallecondizioni di confronto offerteai diversi candidati sindaco allo-ra è scattato un segnale d'allar-me». In coda per lo stessoseggio Marino Folin, ex rettoredello Iuav: «Una campagna "sot-totono": pochi mezzi e risorseeconomiche a disposizione, adeccezione dell'esagerazionemessa in campo da Brugnaro».Una curiosità: Casson, come laSeibezzi e Folin hanno votatomostrando tutti il passaporto.Gli androni delle scuole vene-ziane diventano presto un luogodi confronto elettorale. AllaDiaz a Castello i bimbi giocanonel cortile finché i genitorivanno a votare: «Erano anniche non vedevo così tanta gentealle urne - spiega Mirco Pace,nonno di 78 anni - io votoBrugnaro, mi sta simpatico». Apoca distanza Paolo Vescovi:«Punterò su Bellati perché in-tervenga anche nelle graduato-rie del Comune che continuanoad agevolare gli stranieri rispet-to ai cittadini».

Giornata disteso in divano, incompagnia di moglie e figli, perDavide Scano che scarical'adrenalina dell'intensa campa-gna elettorale beccandosi lafebbre proprio nel giorno cru-ciale. Fa giusto in tempo avotare, al mattino, al seggioLeopardi di viale San Marco.Triplo voto per lui e se duesembrano scontati, quello perla Regione e per il sindaco, nonè lo stesso per il terzo. Nella suamunicipalità, infatti, non c'è la

lista del Movimento 5 Stelle enessuna delle alternative lo con-vince: «Ho votato per annullareil voto», spiega Scano. Per luisensazioni positive: «Sono fidu-cioso, perché questa mattinapioveva e forse qualche giova-ne in più ha deciso di restare incittà. Tanti mi scrivono perfarmi un "in bocca al lupo", altriinvece per avere chiarimentiquando scoprono che in alcunemunicipalità non ci siamo».

Non può votare per se stessoinvece Luigi Brugnaro che nonvive a Venezia ed era atteso alsuo seggio di Mogliano Veneto.Per lui, quindi, solo il voto perla Regione. Prima, però, messadelle 11 alla parrocchia di San-ta Lucia del Tarù a Zelarino epoi intera giornata a casa infamiglia. Il presidente dellaReyer racconta di aver passato

Si VOTAFelice Casson

scruta leschede. Sotto il

voto di LuigiBrugnaro(sopra) e

Davide Scano

il pomeriggio con «figli, cani epallone». Le voci di proteste esegnalazioni su presunte irrego-larità arrivano ma non c'è spa-zio per le polemiche: «Per noi ètutto tranquillo», precisano dalsuo staff.

Anche Francesca Zaccariot-to non vota per il Comuneperché risiede a Jesolo. Per leivoto all'alba e poi giornata conla famiglia e gli amici al circologolf del Lido di Venezia. Ancheper l'ex presidente della Provin-cia le telefonate sono continue:«Sono amici che vogliono espri-mermi la loro solidarietà - rac-conta Zaccariotto - Ma qualchechiamata è anche dai candidatidelle liste che mi segnalanoirregolarità e situazioni partico-lari ai seggi». Oggi attenderà irisultati, con i suoi sostenitori,nella sede di via Poerio.

G.Pra. e M.Fus.© riproduzione riservata

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Si parla di noi Pagina 1Università Iuav di Venezia

Au-n anno dallo scandalo tangenti

Mole verificato: a che punto siamoSopralluogo dei nostri inviati: il completamento dell'infrastruttura è giunto all'87%, ulteriore slittamentodell'ultimazione al 2018 e costo totale lievitato dai 3,4 agli attuali 5,493 miliardi di euro

Venezia . Saturnia tempora quelli in cui il Con-

sorzio Venezia Nuova organizzava viaggi

stampa esplorativi (correva l'anno 2013) ai

mirabili cantieri del Mose. In una Venezia

sino al 31 maggio scorso ancora in preda al

vuoto amministrativo (con ben 10 aspiran-

ti alla carica di sindaco), a un anno dallo

scandalo Mazzacurati (che ha portato

alle dimissioni del sindaco Orsoni) il peso

dell'accaduto ha ridimensionato non poco

l'orgoglio celebrativo riservato alla masto-

dontica opera per la salvaguardia della lagu-

na dalle acque alte. Dopo il clamore seguito

allo scoperchiamento di un sistema corrot-

to di cui, con sconcertante ovvietà, molti

sapevano lcfr, n, 345, set. '14, p. 1), vediamo

oggi lo stato dell 'avanzamento lavori.

Mentre da fine aprile il prefetto di Roma

Franco Gabrielii, per garantire un'acce-

lerazione dei futuri appalti per l'opera,

ha nominato il terzo commissario per il

Consorzio (Giuseppe Fiengo , viceavvocato

generale dello Stato, affianca l'ingegnere

Francesco Ossola e Luigi Magi o, già

vicedirettore dell'Agenzia delle Dogane e

dei Monopoli), il completamento dell'infra-

struttura è giunto all'87% con un ulteriore

slittamento di ultimazione al 2018 e un

costo totale lievitato dai previsionali 3,4 mi-

liardi di euro agli attuali 5,493 miliardi (di

cui già finanziati 5,272).

Collocati tutti i 35 cassoni di alloggiamen-

to alle 3 bocche di porto (18 in tutto a Lido

Nord e Lido Sud dove, al centro del canale, è

stata realizzata un'isola artificiale che ospi-

ta la cittadella impianti; 9 a Malamocco; 8 a

Chioggia) e installate nella barriera di Lido

Nord 21 delle 78 paratoie mobili totali, risul-

ta ora prioritario l'appalto per la realizzazio-

ne delle paratoie rimanenti, per le quali

manca la copertura economica.

In un clima di sospensione irreale, il viaggio

nel ventre del Mose appositamente riserva-

toci dal Consorzio Venezia Nuova alla bocca

di porto di Lido Sud assume le sembianze

dell'esplorazione di un territorio «altro«. Ap-

prodiamo presso la darsena dell'isola artifi-

ciale, accolti da un «simil bastione« che fa il

verso al Porte di Sant'Andrea, ancora visibile

sullo sfondo verso la laguna- Il muraglione

in laterizio cela le terminazioni verticali dei

blocchi degli impianti, Attraverso il cassone

Lavori in corso : vista del cassone di Spalla alla Bocca di Porto di Lido Sud

di spalla scendiamo sott'acqua, nell'ampio

tunnel scatolare ricavato dall'accostamento

dei cassoni dì alloggiamento, adagiati sul

fondale. In realtà i tunnel sono due, paral-

leli e indipendenti: in caso di avaria di uno,

entra in funzione l'altro con la distribuzio-

ne, sotto il pavimento grigliata, delle con-

dutture di aria e acqua per il sollevamento

e abbassamento delle paratoie. Per quanto

all interno di una scatola cementizia, lo

spazio non è soffocante, tanto che i. nostri

accompagnatori ci comunicano che è al

vaglio l'ipotesi di rendere uno dei due ca-

vedi percorribili pubblicamente a piedi

o in bicicletta; il che consentirebbe di di-

sporre di un percorso litoraneo continuo da

Cavallino Treporti a Chioggia. Entriamo poi

in una delle stanze stagne che, pendenti dal

soffitto, ospitano i mega elementi di «im-

bullonatura« delle cerniere, con i sistemi

di aggancio delle paratoie: guardandone la

meccanica, sembriamo lillipuziani...

Tornati en plein air, comprendiamo che la

partita si giocherà sulle opere di mitiga-

zione ambientale e sulla capacità d'inseri-

mento paesaggistico delle infrastruttu-

re: sono al lavoro tre équipe dell'Università

Iuav (guidate rispettivamente dagli archi-

tetti. Carlo Magnani per la bocca di Lido,

Alberto Cecchetto per Malamocco e Al-

do Aymonino con Alberto Ferlenga per

Chioggia), i cui progetti lasciano ben spera-

re, almeno a giudicare dalla profusione di

verde che traspare dai disegni. Nessun in-

tervento potrà invece mitigare il problema

dell'accelerazione delle correnti , dovuta

al restringimento della sezione naturale

delle bocche di porto: una conseguenza vi-

sibile anche durante il nostro sopralluogo,

sia constatando la velocità di spostamento

della massa d'acqua, sia verificando l'incli-

nazione (almeno 30° rispetto alla verticale)

delle grandi boe-faro che segnano i percor-

si. Secondo i veneziani, ciò modificherà

l'orografia dei fondali sabbiosi alteran

do gli ecosistemi e impedirà alle piccole

imbarcazioni da diporto di uscire in mare

aperto nei momenti di flusso entrante.

In ogni caso, ormai non si può recedere.q Veronica Rodenigo e Luca Giheilo

Si parla di noi Pagina 2Università Iuav di Venezia

Accademia.. ,più cuiqueal pìanterreno :

. Venezia. Le Galleriedell`Accademia si sono arricchitodi cinque nuove sale espositive,a piano terra, nello spazio che

gravita attorno al cortile palladiana, di. recenterestaurato. Ë il p lmo, importante tassello, per

un riassetto complessivo di tutte lé collezioni.L'allestimento di queste nuove sale è dovuto a

Giovanna Damiani ,, già soprintendente del discioltoPalo Museale, insieme. a Giulio Manieri Elia, direttore delle Gallerie. Il criterioscelto è stato quello tematico : all'ingresso del percorso I ritratti e ' gliautoritratti , compreso quello molto bello di Hayez, dei pittori che insegnaronoin queste aule, già sede dell'Accademia di Belle Arti. Segue il capitolo dellagrande pittura veneziana ad affresco del soffitti , con diversi bozzetti e unagrande opera, Al ritrovamento della Crocee, di Glámbattista Tiepolo. Messoa confronto con quello che considerava il suo maestro: ,Paolo Veronese,autore di una splendida tela (nella foto, -Venezia riceve omaggio da Ercole eCerere»»), con cui l'allestimento riprende il percorso interrotto al pruno piano,che si conclude appunto con opere dei Cinquecento. Nella sala successivaè presentato l'innovativo episodio dei Seicento, finora poco rappresentato.L'ottica è quella dei collezionisti veneziani come i Molin e i Contarini, di cui siricostruisce un'ideale quadreria , con autori dell'epoca, ma anche di qualchemaestro dei Cinquecento e dei fiamminghi. Da segnalare -La meditazione,, diDomenico Fetti. L'ultima sala è lasciata vuota: protagonista è la scenografiadei cortile palladlano , la cui vista si gode dalla finestra ad arco. Su un grandeschermo scorrono i materiali illustrativi delle trasformazioni architettonichee urbanistiche dell'area (progetto di ricerca del 2010, «Visuallzing Venice>»,dell'Università luav di Venezia con la Dulce University (Usa) e l'Universitàdi Padova). L'inizio, invece, è tutto tecnologico: una sala didattica messa

a disposizione dalla 5amsung che, grazie all'intermediazione dl Venetlan

Heritage , ha anche finanziato l'allestimento. Lo scopo è di dotare soprattutto

gli studenti di mezzi adatti a 'potenziare- la visione dei quadro, magari

mostrandone i pentiménti., Verso fine 2016 si presume che tutti gli spazi a

piano terra potranno essere riallestiti: grazie. alla stessa Samsung e all'impegno

dei Comitati Privatl .áffiilati all'Unesco. © Lidia Panieri

Si parla di noi Pagina 3Università Iuav di Venezia

RIUSO

Là dove c 'era un centro commerciale......ora c 'è un parco naturaleRicette su come impegnare gli spazi abbandonati

1 www.cittadinanzattiva.it

Oltre 4milioni di metri quadrati di ca-serme inutilizzate, 6mila chilometri ditratte ferroviarie chiuse, 2 milioni diedifici abbandonati. E poi: aree indu-striali, capannoni, case cantoniere, co-

lonie, comuni, stazioni e uffici. Il quadro dell'abban-dono edilizio in Italia ha confini enormi e tutt'altroche chiari. «Non esiste un censimento complessivodegli edifici e delle aree abbandonate o inutilizzate.Per comprendere il fenomeno è necessario mettereinsieme informazioni eterogenee e spesso incomple-te». A parlare è Adriano Paolella, architetto, espertodi pianificazione e progettazione ambientale e do-cente di tecnologia presso la Facoltà di Architetturadi Reggio Calabria. «Di certo c'è solo che il problemaaffligge in maniera omogenea tutto il territorio na-zionale», chiarisce l'architetto.

Qualche esempio? «Nella Valle del Tronto (in pro-vincia di Ascoli), in prossimità del fiume, fino allafoce, ci sono un milione di metri cubi di capannoniabbandonati. Si tratta esattamente del 50% del tota-le dei capannoni presenti in quell'area. Lungo la viaTiburtina a Roma, prendendo in esame solo il trattodalla stazione fino al Grande Raccordo Anulare, e so-lo gli edifici che affacciano direttamente sulla strada,si contano più di un milione di manufatti inutilizza-ti». Ma il paradosso è che «la presenza di questo enor-me patrimonio di aree e di edifici non limita in alcunmodo la domanda di nuove edificazioni. La crescitaeconomica viene ancora fondata su nuove infrastrut-ture e nuovi insediamenti residenziali e produttivi».Il consumo di suolo in Italia per costruzioni ex novoè di 33 ettari al giorno. Un tema caldissimo, al centroanche della tre giorni della Festa di Cittadinanzatti-

Al tema Cittadinanzattiva ha

dedicato la sua tregiorni di Spoleto

intitolata "SpreKO"...................................................................................................................................................................................................

va ("SpreKO" a Spoleto il 5-6-7 giugno). L'associazio-ne ha anche lanciato "Disponibile!" un progetto per«mettere a disposizione il patrimonio immobiliareinutilizzato». Alla base la formula del riuso. «In Ita-lia sono numerosi i soggetti che hanno affrontato iltema. Tra le associazioni si contano Salviamo il pa-esaggio, WWF, Spazi indecisi, [Im]possible living eTemporiuso; tra le università il Politecnico di Mila-no, lo luav di Venezia con la ricerca Recycle Italy; trai

2 minI metri cubi di edifici

abbandonati

6mila

I soggetti pubblici la Regione Puglia con il programma"Laboratori urbani" », spiega Paolella. Un format cheha dimostrato di funzionare e dare risultati.

Il programma ha infatti rimesso molti siti abban-donati a disposizione della cittadinanza. Si tratta di151 immobili dismessi di proprietà dei comuni pu-gliesi, come scuole in disuso, aree industriali abban-donate, ex monasteri, mattatoi, mercati e caserme.La gestione dei Laboratori Urbani è stata affidata, at-traverso bandi, ad imprese e associazioni. Ogni labo-ratorio ha contenuti e caratteristiche proprie: spaziper l'arte e lo spettacolo; luoghi ad uso sociale e spe-rimentazione delle nuove tecnologie; servizi per illavoro, la formazione e l'imprenditorialità giovani-

: le; spazi espositivi, di socializzazione e di ospitalità.Tutti insieme costituiscono una rete regionale di spa

i zi al servizio dei giovani e delle politiche a loro de-dicate. «Un altro esempio è l'ex fabbrica tessile Snia

I chilomet r i d i ferroviaabbandonati Viscosa a Roma, a cavallo tra Pigneto e Torpignat-

4 InI metri cubi di

caserme inutilizzate

1 .650I Comuni destinati adiventare fantasma

nel 2016

tara, che invece è in ambito urbano», continua Pao-Iella. L'area era destinata alla costruzione di quattrograttacieli a fini residenziali. Facendo gli scavi per lefondamentale macchine toccarono la falda facendoaffiorare un lago naturale, l'unico di Roma. Coni la-vori fermi, grazie a comitati di quartiere e associa-

; zioni, l'area di 14 ettari è diventata il parco cittadino"delle Energie" che comprende lo specchio d'acqua,ribattezzato "Sandro Pertini". A fianco sarebbe dovu-to nascere anche un centro commerciale. Che inveceè stato convertito in uno spazio polifunzionale finn-

: ziato con fondi europei in cui fare attività sportiva, enella "Casa del Parco", costruita dall'Istituto Nazio-nale di Bioarchitettura di Bolzano in cui oggi si troval'archivio storico della ex fabbrica.

-Lorenzo M. Alvaro

- Un sito per tornare a investireSi chiama "Tornare Investire" ed è un nuovoportale, targato Iris Network, pensato inprospettiva del XII Workshop di Riva del Garda(10 - 11 Settembre 2015) che metterà al centroproprio i[ tema degli investimenti nell'impresasociale.Inizialmente i[ portale funzionerà da contenitoredi storie positive e best practice, per poidiventare, una volta organizzato, la strutturaportante dei [avori del workshop. Uno strumentoper capire [a via da percorrere per rigeneraresenso, socialità, economia e istituzioni.www.tornareinvestire.it

maggio 2015 - VITA

Si parla di noi Pagina 4Università Iuav di Venezia

Paesaggi rubati in sala AjaceIl neonato gruppo di giovani architetti denominato FriArc (lit-tp://www.friarc.com/) per sviluppare, stimolare e provocare"le coscienze" ha preparato un bando per un concorso foto-

grafico (info: http://friarc.com/home/con-dis%20sonanze.html) che tratterà il ternadella fotografia di architettura. Con le fotoselezionate sarà allestita una mostra nellaGalleria Tina Modotti (ex pescheria). Prope-deutici al concorso, saranno organizzati in-contri con la proiezione di video su architet-tura e paesaggio. Intanto, domani a Udine,alle 18 in s ala Aj ace, sarà presentata l'inchie-sta Rai "Paesaggi rubati" di Nino Criscenti.Al dibattito finale interverranno il critico ci-nematografico Fulvio Toffoli, l'architettoPierluigi Grandinetti, ordinario di composi-zione architettonica all'università luav di

Venezia, l'architetto paesaggista Mina Fiore e l'architetto Ma-riagrazia Santoro, assessore regionale alle infrastrutture, mo-bilità, pianificazione territoriale, lavori pubblici, edilizia.

UDINE , sala AjaceDomani, alle 18

Si parla di noi Pagina 5Università Iuav di Venezia

PADIGLIONE AQUAE

La Città metropolitanain convegno dello lauvPer il terzo anno consecutivo,Iuav torna a riunire progettisti,studiosi e imprenditori sul te-ma del complesso rapporto fraVenezia e l'architettura moder-na. In questa edizione del con-vegno - a cura di Aldo Norsacon la collaborazione di Gabrie-le Maria Gallo e Andrea Veri e inprogramma venerdì dalle io al-le 18 al padiglione Aquae -l'orizzonte si allarga all'area del-la città metropolitana. «Descri-vere e quantificare i processimetropolitani che si creano nelterritorio non è semplice - si leg-ge in una nota del convegno -Per esempio: cosa succedereb-be se come criterio per valutarela dimensione di un'area metro-politana venisse preso come ri-

ferimento uno spostamento fer-roviario di un'ora e mezza almassimo? Le linee dell'alta velo-cità potrebbero diventare l'ele-mento cardine per misurarel'estensione di una città metro-politana». Interverranno, tra glialtri, i progettisti delle principa-li opere di architettura della Ve-nezia metropolitana: Flavio Al-banese, Alberto Bianchi, JamieFobert, Andreas Kipar, MauroGalantino, Giovanna Mar. Inol-tre, per indicare gli sviluppi del-la città metropolitana, CesareDe Michelis, Enrico Marchi,Giovanni Salmistrari, Ezio Mi-celli, Tommaso Santini. Conclu-derà, in rappresentanza del Go-verno, il sottosegretario all'eco-nomia Pier Paolo Bare tta.

Si parla di noi Pagina 6Università Iuav di Venezia

BUTTRIO

Vini autoctoni:scatterà sabatola fiera regionalenumero 83

® aU TTR io

Edizione ricca di novità, la 83esi-rna, della Fiera regionale dei vi-ni a Buttrio che, organizzata daPro loco Buri e Comune, è inprogramma il 6 e il 7 e il 13 e il 14giugno nello splendido scenariodi villa di Toppo Florio,del suoParco e delle colline circostanti.Molti gli eventi culturali e i mo-menti di spettacolo che anime-ranno i due week-end , nella ca-pitale dei vini autoctoni, titoloche Buttrio si è guadagnata de-dicando la sua fiera ai soli viniprodotti da vitigni autoctoni.Dalle degustazioni agli incontritra spettacolo e meditazione fi-losofica, alle riflessioni tra vino,paesaggio e territorio , alla musi-ca, ai giochi di una volta, ai rac-conti per soddisfare esperti, ap-passionati, famiglie e bimbi.

La parte musicale vedrà tanticoncerti nel parco della villa.Tra gli appuntamenti in fasciapomeridiana, esponenti del col-lettivo di musicisti jazz La scim-mia nuda, progetto artistico, co-me amano definirisi , che emo-zionerà il pubblico attraverso levibranti e calde note del jazz

funk e del pop anche domenicasera . Tra gli altri eventi musicaliin fascia serale , sabato Bollicinedance - Dj set. Sabato 13 il con-certo jazz pop con Massimo Do-nà trio e David Riondino , il pri-mo filosofo e musicista, mentreil secondo è cantante , dramma-turgo, ma soprattutto improvvi-satore eccezionale. Domenica14 salirà sul palco la band deiPlaya desnuda.

A Luca Taddio, docente a con-tratto di estetica alle Universitàdi Udine, Trieste e Ferrara, è affi-dato il compito di condurre lemeditazioni tra filosofia e vino.Sabato Roberto Masiero , docen-te di storia dell'architettura del-lo luav Venezia, parlerà di vini,paesaggi e rischi derivanti damonocultura. Domenica FurioBianco , storico e studioso delFriuli, parlerà di identità e terri-torio. Sabato 13 sarà la volta diMassimo Donà, che ci introdur-rà nel binomio filosofia e vino,partendo da Socrate e Platone.

Peri bambini, animazioni, ca-valli e asini , giochi di una voltaproposti dagli animatori di "Inarte Buri", momenti dedicati alracconto. La Cri di San Giovan-ni al Natisone gestirà uno spa-zio di animazione per sensibiliz-zare famiglie e bambini su salu-te e benessere.

Si parla di noi Pagina 7Università Iuav di Venezia

Rettore Iuav, si accende la sfida a dueL'l 1 giugno la votazione, in ballo i candidati Chiapponi e Ferlenga. Oggi incontro con sindacati e personale

UNIVERSITÀDaniela Ghio

VENEZIA

Manca meno di una settima-na alle elezioni del nuovorettore dello Iuav. L'11 giu-gno nella sede dei Tolentinici sarà un vero election day:in aula magna sono previsteben tre votazioni. Si pensainfatti che ben pochi dei 240elettori saranno presenti perla prima votazione, dalle 9alle 12, dove per essere elettisarà necessario ottenere 122preferenze. Più facilmentesarà decisiva la seconda vota-zione, dalle 13 alle 15, in cuiper essere eletti basterà rag-giungere 86 voti. Qualoranon si raggiungesse il quo-rum ci sarà una terza votazio-ne, dalle 16 alle 18, per cuisaranno necessarie solo 44preferenze. Se ci fosse anco-ra una fumata nera si andreb-be al ballottaggio il 12 giu-gno, dalle 9 alle 13, con unasemplice votazione a maggio-ranza.

Difficile fare una previsio-ne sul candidato che verràeletto. La scelta non è facile:sia Medardo Chiapponi cheAlberto Ferlenga presentanoprogrammi simili nei conte-nuti, di discontinuità totalecon la linea finora condottadal rettore uscente AmerigoRestucci, eliminando buona

parte dei tagli e puntando sulrilancio internazionaledell'ateneo. Nessuno dei duecandidati ha il totale appog-gio dei propri Dipartimenti,ma si assiste a piccole spac-cature in favore dell'avversa-rio. Il favorito sembra almomento essere Ferlenga,professore ordinario di Pro-gettazione architettonica edirettore della Scuola di dot-torato Iuav, che può contaresull'appoggio del personaletecnico-amministrativo.Chiapponi, professore ordi-nario di Disegno industriale

e direttore del corso di lau-rea magistrale in Design delprodotto, intende snellire lastruttura amministrativadell'ateneo e questo vienevisto come una riduzione cer-ta del personale, al contrariodel suo avversario che puntaa rinnovare e far progredireil corpo docente e il persona-le tecnico-amministrativo.

Oggi, i due candidati retto-re avranno modo di chiarirela loro posizione in un incon-tro con sindacati e il persona-le. Ancora nessuna decisioneè stata presa da parte dei 20

studenti che parteciperannoalle elezioni. I ragazzi inten-dono votare un unico candi-dato, ma il nome del prescel-to lo decideranno solo dopol'incontro con Chiapponi eFerlenga, in programma lu-nedì 8 giugno. E anche glielettori del Dipartimento diArchitettura costruzione con-servazione, da cui provieneil rettore uscente Restucci,sono intenzionati a votare inblocco un unico nome, cheverrà scelto dopo un nuovoconfronto con i due candida-ti. Daniela Ghio

Si parla di noi Pagina 8Università Iuav di Venezia

Autostrada per Monaco di Bavierail Bellunese chiede una via cli svIluppoProlungamento della A27, Confindustria e politica d'accordo: via lo stop dei trentim

BELLUNO Un «corridoio strada-le» che colleghi Venezia all'Au-stria e quindi al resto d'Europa,senza dover transitare necessa-riamente per il Brennero. ABelluno servirebbe, tanto. C'è,però, un problema, quello del-la «colonia bellunese», comel'ha definita Campeol, profes-sore di Valutazione ambientalestrategica e di incidenza alloIuav di Venezia. Le categorieeconomiche, il sindaco JacopoMassaro e il senatore di ForzaItalia, Giovanni Piccoli, raccol-gono la proposta. Piccoli sinte-tizza: «Servono infrastrutture».

L'occasione per portare inprimo piano il tema del corri-doio l'ha offerta l'Associazioneitaliana di scienze regionali,che al proprio convegno an-nuale che, a fine settembre, nelCosentano, tratterà un temaimportante: «L'Europa e le sueregioni. Disuguaglianze, capi-tale umano, politiche per lacompetitività». Lì Campeol hascelto di parlare di Belluno. Ilconcetto di base è semplice:«Quando un territorio è forteeconomicamente e demografi-camente e ha "consumato" tut-to lo spazio a disposizione, de-

ve estendere la sua area geogra-fica. Quando ciò si manifesta ipopoli deboli, soprattutto sepoliticamente mal rappresen-tati, soccombono». Area fortecontro area debole, quindi. Inquesto caso i vicini trentini-al-toatesini e il Bellunese, nelloscomodo ruolo di vaso di coc-cio accanto a un vaso di tempe-rato acciaio.

Il fenomeno della competiti-vità mondiale «è molto marca-to nel Bellunese, che si presen-

ta come un caso studio»: sipensi a Luxottica e al mondodell'occhialeria in generale.«La situazione nella provinciadi Belluno vede il Pil del mani-fatturiero al 31% molto al di so-pra della media nazionale che èsul 18%. Il problema è la com-mercializzazione del prodotto.Trento e Bolzano hanno un as-se infrastrutturale con il nor-dest Europa, il Brennero, l'uni-co dei valichi alpini che, pur difronte alla lunga crisi mondia-

La richiestaUn cordone diComunicazionecon la Bavieraalternativo alBrennero:Belluno tuona

Si parla di noi Pagina 9Università Iuav di Venezia

le, ha visto addirittura incre-mentare la movimentazionedelle merci».

Campeol sostiene che il Bel-lunese, senza un collegamentovalido, non potrà mai esserecompetitivo e che, anzi, è inte-resse dei trentini lasciare privadi infrastrutture l'area dolomi-tica veneta per concentrare nelloro territorio l'indotto turisti-co e commerciale. Di autostra-da, nel Bellunese, si parla daanni, ma non seguono i fatti. «Ifinanziatori - chiude il docente- si troverebbero senza proble-mi, attesi gli interessi econo-mici concreti che porterebbe ilprolungamento della A27». Lu-ca Brini, per Confindustria Bel-luno, concorda in pieno: «Peressere competitivi serve unaviabilità più snella». Il sindacodi Belluno, Jacopo Massaro,spinge sul doppio binario:«Serve una linea ferroviaria cheda Venezia punti a Monaco,non sono mai stato contrariopregiudizialmente all'autostra-da, ma esiste una Convenzionedelle Alpi che non prevedenuovi collegamenti a nord».

Federica Fant

L'istanza

Un'autostrada per aggirare ilpassaggioobbligato dalBrennero edare nuovacompetitivitàalla logisticadelle imprese eal commerciodel Bellunese.

Dallaproposta di undocente luav,GiovanniCampeol, alcompattamento di politica eindustriali. «Leregioneautonomehannointeresse amantenere ilBellunesesenzainfrastrutture»

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Si parla di noi Pagina 10Università Iuav di Venezia

Una superfondazione Verona-Trevisoper rilanciare le banche del Nordest

Il progetto (o meglio l'idea), senon definitivamente accanto-nato, sarebbe stato però poimesso nel congelatore, almenoper il momento. Tuttavia il fat-

di Fabrizio Massaro

Lungo la direttrice Verona-Treviso l'idea è circolata davve-ro: fondere le due fondazionibancarie cittadine, la potenteCariverona e la appannata - eaffaticata finanziariamente -Cassamarca. Obiettivo: unagrande fondazione veneta chepossa diventare il perno attor-no al quale far ruotare il rias-setto della finanza del Nord Est,una volta che sarà partito il ri-siko delle popolari che interes-sa direttamente ben tre istitutiveneti: Banco Popolare, Popo-lare di Vicenza e Veneto Banca.

A inizio anno, mentre Cari-verona era ancora al tavolo del-le trattative con gli altri grandisoci di Unicredit per la predi-sposizione di una lista unitariaper il rinnovo del consiglio diamministrazione - trattativepoi fallite con conseguenteuscita di Cariverona dalla com-pagine che ha espresso il nuo-vo board della banca - il nu-mero uno dell'ente scaligero,Paolo Biasi, e il suo corrispetti-vo trevigiano, Dino De Poli,avrebbero sondato la possibili-tà di una fusione tra i due enti.

to stesso che se ne sia parlato facapire che in Veneto le partitefinanziarie sono appena co-minciate. E che promettonograndi novità.

Una delle difficoltà maggiorievidenziate da chi ha avutomodo di discutere del dossier èla disparità patrimoniale e red-dituale dei due enti. Cariveronaè ricca: ha 2,7 miliardi di patri-monio, 238 milioni di disponi-bilità liquide e una partecipa-zione in Unicredit del 3,5%,sebbene destinata a ridursi do-po il protocollo Tesoro-Acriche prevede una soglia massi-ma del 30% del patrimonio diun ente investito in una parte-cipazione bancaria. Cassamar-ca invece, dopo aver chiuso il2013 con 10,9 milioni di perdi-te, solo grazie a una drasticadieta è riuscita a chiudere il2014 con un risicato avanzo di893 mila euro, mantenendo ilsuo 0, 24% di Unicredit.

Se si guarda ai bilanci dun-que non c'è partita. Sarebbel'annessione della Cassamarcada parte dell'ente veronese. Po-

liticamente però i due storicipresidenti sono vicini, essendostati tra i protagonisti della fu-sione del Credito Italiano conle casse venete (e non solo) chediede vita all'allora Unicredito.Per di più la nascita di una nuo-va fondazione, con un nuovostatuto, potrebbe consentire aBiasi di aggirare il divieto di unrinnovo alla presidenza, vistoche a ottobre non potrà rican-didarsi in Cariverona per limitid'età (è del 1938). Questi sareb-bero stati i punti di interessecomune tra i due presidentisulla base dei quali costruirequella fusione che per il mo-mento è rimasta sulla carta.

Bisogna capire anche comesi orienterà la politica: già a fi-ne 2013 De Poli aveva lanciatol'idea di una federazione diFondazioni delle tre Veneziema era stato stoppato dal go-vernatore (appena riconferma-to) Luca Zaia, che è del trevigia-no: avrebbe significato «sven-dere» la Cassamarca. L'opera-zione venne stoppata sulnascere.

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Paolo Biasi, 77anni, dal 1992alla guida dellaFondazioneCariverona

Dino De Poli,classe 1929, èdal 2000presidente diCassamarca

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Treviso. Lo luav lascia Treviso.I corsi universitari di design dellamoda e disegno industriale torna-no a Venezia.La conferma ufficiale arriva dalSenato Accademico dell'universi-tà luav di Venezia che in una notascrive: "Dispiace constatare l'as-senza di un segnale di interesse edi impegno da parte dei soggettipolitici e delle realtà imprendito-riali trevigiane, specialmente inconsiderazione della più che posi-tiva e fruttuosa integrazione che siè consolidata nel corso degli annitra le filiere formative di design edi design della moda luav e il tes-suto produttivo del territorio".Accuse respinte dal sindacoGiovanni Manildo, che si dice"sorpreso e amareggiato".

Si parla di noi Pagina 12Università Iuav di Venezia

Iuav, nel mirino c é la FondazioneIlpersonale attacca la gestione della residenza ai Crociferi, i candidati rettori promettono: «Cambieremo»

UNIVERSITÀDaniela Ghio.........................................VENEZIA

Fondazione Iuav e residenza dei Cro-ciferi sotto accusa. A nemmeno dueanni dalla inaugurazione la residenzauniversitaria destinata ad ospitarestudenti durante l'anno accademico eturisti in estate si è rivelata un flopeconomico, che è stato messo sottoaccusa in particolare dal personaletecnico-amministrativo. I lavoratoricontestano ogni riduzione di organicoa fronte dell'esistenza di una Fondazio-ne che considerano "latitante" nell'atti-vità. Ieri, all'incontro con i candidatirettori Alberto Ferlenga e MedardoChiapponi il personale ha espresso leproprie perplessità, auspicando unarevisione degli incarichi della Fonda-zione. La Residenza, grazie all'opera-zione di recupero e restauro condottadalla Fondazione Iuav nell'antico con-vento ai Gesuiti, ha oggi una capienzadi 255 posti letto. «La FondazioneIuav per eseguire i restauri - affermail personale - ha fatto un mutuo,pensando di rientrare con l'affittodella struttura che è stata data ingestione. In realtà è rientrata solo lametà della somma e la differenzapesa sulle casse dell'ateneo. La resi-denza ha prezzi alti e sembra che nonattiri studenti e probabilmente neppu-re i turisti». Ferlenga e Chiapponiintendono entrambi, se eletti, verifica-re la situazione e la gestione attuale,dando alla Fondazione anche un ruoloben definito. «Oggi la FondazioneIuav - hanno spiegato i candidatirettore - si occupa solo dei Crociferi einvece deve avere un ruolo ben defini-to all'interno dell'università. Inoltrec'è la possibilità di un finanziamentodel Ministero per i Crociferi e laprobabilità quindi di rinegoziare ilmutuo, abbassandolo».

Ferlenga e Chiapponi ritengono an-che indispensabile cambiare lo Statu-to dello Iuav, oggi troppo ingessato,soprattutto verso i docenti a contrat-to. Chiapponi ha poi chiarito la suaposizione riguardo il personale tecni-co-amministrativo: «Non c'è un ecces-so di personale tecnico-amministrati-vo - ha detto - il vero nodo è la carenzadel personale docente. Va riequilibra-to il numero con nuove assunzioniperché la situazione è difficilissima:altri 72 docenti andranno in pensionenei prossimi 6 anni. Serve una strate-gia generale su tutto il personale».

© riproduzione riservata

Si parla di noi Pagina 13Università Iuav di Venezia

Università

luav salvai contrattidei r' .. i duericercatori

VENEZIA Salvi i primi due. Ieri ilSenato accademico di luav ha«salvato» i primi due ricercato-ri cui scadeva il contratto a finemese. In una seduta straordi-naria ha attivato le procedureper la proroga dei due contrat-ti. In scadenza, però, ce ne so-no altri 27 entro fine anno (iprimi di tutti i ricercatori luav).E per loro bisognerà trovare al-meno 400mila curo, che al mo-mento non ci sono. Non sonostati messi a bilancio (una stra-nezza, la procedura è la stessain tutte le università italiane)ma ora le procedure sono ri-partite, anche grazie alle pres-sioni di questi giorni e forse al-le dichiarazioni dei due candi-dati rettore Alberto Ferlenga,ordinario di Progettazione Ar-chitettonica e Medardo Chiap-poni, ordinario di disegno in-dustriale. La scelta prevede pe-rò la necessità di trovare 400mila euro quest'anno e 400milail prossimo anno. Un dato nonfacile, per un ateneo con un bi-lancio in difficoltà fino a qual-che settimana fa. I ricercatoriverranno rinnovati e si trove-ranno i fondi per far «scalare»anche i contratti dei docenti.Come? Pescandoli per il 2015-2016 dal «fondo» di 6oomilaeuro che il ricontrollo del bi-lancio ha permesso di stornaresulle spese dei prossimi annidagli accantonamenti non ne-cessari. E per l'anno prossimosottraendoli, nel caso fosse ne-cessario, ai 50o mila euro pre-visti per il restauro del tettodelle Terese. «Non siamo sicuriche sarà necessario - dice Fer-lenga - ma i fondi vanno trova-ti». E sul fronte ricercatori ieri,

alla riunione di ateneo, hannopromesso un nuovo ruolo, piùrappresentativo di quello at-tuale e che soprattutto si facciasentire anche in Senato. Casoraro (se non unico) in tutta Ita-lia, a luav i ricercatori non han-no infatti una rappresentanzain senato accademico. «Per ot-tenerla bisognerà cambiare loStatuto di Iuav-ha spiegato ie-ri Chiapponi -anche oggi è pos-sibile avere la rappresentanzadei ricercatori ma la regola diceche devono essere ricercatorida almeno 3 anni, cosa com-plessa, dopo la riforma».Ognuno dei ricercatori di luavfa più delle 6o ore standard dididattica, pubblica ricercheche risultano determinanti a li-vello di punteggio per l'asse-gnazione dei fondi di ateneo eprepara progetti europei cheportano nelle casse dell'univer-sità molti fondi. Ma fino a ierierano stati dimenticati. E per ilfuturo? Per il futuro bisogneràmettere le mani sulla Fonda-zione luav, senza arrendersi al-l'incapacità (così l'hanno defi-nita entrambi i candidati retto-re ieri) di reperire fondi, anzi.E' vero che la Fondazione, fino-ra, non ha mai avuto mandatodi fare fundraising dal Senatoma solo di gestire la residenzadei Crociferi, per la quale siparla più di debiti che di gua-dagni in affitti. Un problema digestione che i due candidatihanno intenzione di affronta-re, anche con possibili cambi alvertice della Fondazione, oggipresieduta dallo stesso rettoreAmerigo Restucci.

A.D'E.© RIPRODUZIONE RISERVATA

II piano

IlariaBramezza hapredisposto unpiano perrilanciare ilCasinò,aumentandoclienti e incassi

Una parteimportante èstatapresentata ieri:

la presidente

vuole puntare

sugli eventi e la

Summer 2015

offrirà ai clienti

62 serate nei

tre mesi estivi

L'action pianprevede poiinvestimentisulle sedi,personale per iclienti stranieri,promozioniall'Expo diMilano, piùazioni dimarketing neiconfronti deituristi

Si parla di noi Pagina 14Università Iuav di Venezia

DA DOMENICA PROSSIMA SINO AL 26 LUGLIO

Parte «Water City» lungo il canale Bisatto a EsteRock e teatro, navigazione e archeologia, mostreEste riscopre il suo canale e lofa attraverso musica, arte, ar-chitettura e storia. Parte dome-nica "Water City", lunga mani-festazione che fino al prossimo26 luglio avrà come primoobiettivo quello di rivalorizzareil canale Bisatto, il corso d'ac-qua che attraversa il centro sto-rico atestino. La rassegna ha vi-sto al lavoro ben settanta giova-ni under 35 di numerose asso-ciazioni cittadine (a partire dalcentro di cultura La Medusa)capaci di allestire una quaranti-na di eventi per mezza estate.Domenica mattina, alle 10.30,verranno innanzitutto inaugu-rate le installazioni sull'acquacreate da otto giovani artisti,ancorate sulle rive del canale oaddirittura galleggianti sul Bi-satto, che rimarranno visibiliper tutta la durata della manife-stazione. La presentazione, chepartirà da piazzetta San Rocco,sarà curata da Felice Gamba-

Il gruppo Uncledog

puntamento alle 18 e alle 19 sulponte delle Grazie e alle 18.30 e19.30 su quello di San Pietro. E'consigliata la prenotazione al366- 3505700. Tra gli eventi no-tevoli, venerdì 12 spicca l'inau-gurazione in Pescheria Vecchiadella mostra "Water City, la cit-tà e l'acqua", che illustra l'evo-luzione del paesaggio urbanoattorno e lungo l'acqua del Bi-satto, con materiali archeologi-ci, mappe, fotografie storiche,ordinate in un lavoro comples-so che non ha precedenti. Ric-co è anche il numero di eventimusicali, che si terranno ecce-zionalmente nella curva del Bi-satto di via San Girolamo: il 20giugno toccherà ai The Pani-cles, il 28 agli Uncledog, l'l l lu-

rin, Eleonora Castagna e Giulia glio agli Agees, il 18 ai QuietDrago. Sempre domenica, dal- Confusion. Non mancherà ov-le 18, si partirà invece con i tour ti iamente il contributo dal mon-lungo il Bisatto organizzati dal- do del teatro, a partire dallola Rerniera Euganea, che conti- spettacolo di sabato 13 giugno,

Una regata di gondole lungo il Bisatto di Este ai piedi dei Colli

- -i nueranno fino al 19 luglio: ap-

alle 21, all'Olmo: la CompagniaMentalmente instabile propor-rà "Voci d'acqua", evento itine-rante lungo il canale alla ricer-ca dei luoghi dell'archeologia.In programma ci sono inoltredocumentari, tour archeo-ar-chitettonici, appuntamentienogastronornici, ma anche lamostra fotografica "WtC - Wa-tch in the City" che aprirà il 19giugno alle 18 nell'atrio di Ca'Gentilini, fino al suggestivo

evento del 20 giugno, quandoalle 11 in via Vallesina saràinaugurata l'installazione tec-nologica realizzata dagli stu-denti dello luav di Venezia, unaturbina ad acqua capace di pro-durre energia per illuminare iled del "nuovo ponte" sul Bisat-to. Tutti gli eventi e gli aggiorna-menti di "Water City" sono rac-colti nella pagina Facebook uf-ficiale della manifestazione.

Nicola Cesaro

Si parla di noi Pagina 15Università Iuav di Venezia

Casson gioca la cartadel "governo amico"Martedì il consiglio dei ministri approverà il Decreto che stanzia sette milioni«Altre garanzie su aree demaniali, ambiente, lavoro e turismo compatibile»di Alberto Vitucci1 VENEZIA

Sette milioni in arrivo per il bi-lancio del Comune. La pro-messa, quasi formale, è statastrappata al governo Renzi daFelice Casson. L stato il sotto-segretario all'Economia Pier-paolo Baretta a garantire: mar-tedì il Consiglio dei ministriapproverà il nuovo decreto su-gli enti locali, applicando unaulteriore riduzione delle san-zioni per chi ha sforato il Pattodi stabilità. Per Venezia si trat-ta di un alleggerimento degliaggravi previsti per circa 7 mi-lioni di giuro, «C'è chi fa accor-di con la vecchia politica e chiprova a lavorare per questa cit-tà», si lascia sfuggire il senato-re appena tornato dalla capita-le. La notizia dell'ok del gover-no era stata lanciata nel pome-riggio dallo stesso Baretta.

Per Casson, una dimostra-zione di come la mano tesa diMatteo Renzi, portata a Me-stre tre settimane fa, non sia ri-masta una promessa. «Il gover-no ha dimostrato di mantene-re quello che ci ha promessoper la città», dice Casson. Un

L'incoraggiamento di Matteo Renai a Felice Casson

primo accordo era già statosottoscritto qualche settimanafa con il ministro della DifesaRoberta Pinotti. Sul riuso dellearee demaniali, le isole e i Fortida parte del Comune a titologratuito. Progetti di rilancio

ambientale ma anche di turi-smo «compatibile» e lavoroperi giovani.

Quella del «governo amico»,che a quanto pare resterà in ca-rica fino al 2018, è una dellecarte che l'ex magistrato e se-

natore, vincitore delle prima-rie del centrosinistra e primoclassificato al primo turno elet-torale di domenica scorsa, in-tende giocarsi. Nove punti emezzo e 12 mila voti di vantag-gio su un avversario che hanesso in campo mezzi e finan-ziamenti. Che gioca sul «tutti acasa» e riscuote consensi perla sua simpatia. E che in que-ste ore sta facendo accordi coni parti ti del centrodestra.

La carta che Casson si vuolegiocare, oltre a quella del go-verno amico, è anche quelladella sua lista e di un consensopersonale che potrebbe au-mentare ancora se in questigiorni di campagna lancerà imessaggi giusti e convincerà icittadini a votarlo. «Se non sivota Casson si consegna la cit-tà alla destra xenofoba di Salvi-ni», dice Andreina Zitelli, do-cente luav candidata nella li-sta Casson. Secondo Zitelli, unterreno di incontro sui temi co-me la difesa dell'ambiente e ilreddito di cittadinanza ci puòessere con il Movimento Cin-questelle. «Su molti di quei te-rni, Casson ha lavorato in Se-nato insieme a loro».

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Si parla di noi Pagina 16Università Iuav di Venezia

Nuovo statuto, più visib' 'tà per lo luavdue candidati rettori a confronto con il personale tecnico e amministrativo. L'11 giugno l'elezione

Rivedere obiettivi e scopi dellaFondazione Iuav, ripensare al-la riorganizzazione del patri-monio immobiliare, cambiarelo statuto dell'università al piùpresto per agevolare i ricercato-ri e fare un piano che eviti pertroppi anni il blocco del turnover di docenti e personale. So-no questi i punti salienti emersiieri mattina dai discorsi dei duecandidati rettori, Alberto Fer-lenga e Medardo Chiapponi,che hanno incontrato il perso-nale tecnico e amministrativonell'Aula Magna dei Tolentini,a pochi giorni dalle elezioni (11giugno) In mattina si è svolto

anche l'ultimo Senato conAmerigo Restucci come rettoreche ha prorogato due contrattiper ricercatori in scadenza.

Medardo Chiapponi ha sot-tolineato di voler chiarire me-glio la situazione della residen-za studentesca ai Crociferi. Sitratta della ristrutturazione diun antico convento da cui sonostate ricavate 255 stanze. Perfarlo la Fondazione luavha do-vuto fare un mutuo ma, secon-do il docente, la spesa pesa sul-le tasche luav tanto che si atten-de dal Ministero un finanzia-mento per abbassare la cifra.Inoltre, attualmente, la gestio-

ne della residenza studentescaè affidata alla società «CrociferiScarl» che nel sito wwwv.we-cro-ciferi.it non fa nessun riferi-mento alla Fondazione.

«Bisogna rivedere ogni ap-palto» ha detto Chiapponi «an-che quello dato alla Società Ci-neca per i servizi informaticidato che sembra che, solo permodificare un bando, si debbaspendere tantissimo». «Negliultimi anni» ha detto Ferlenga,direttore della Scuola dei Dot-torati «non si sono resi ricono-scibili i nostri percorsi didatticie non abbiamo reso evidente lecaratteristiche del nostro ate-neo. Ora c'è bisogno di una ve-ra riorganizzazione: bisognarompere la distanza che si è cre-ata tra personale, direzione edocenti».

Chiapponi sollecita un cam-bio di marcia. «La prima cosache faremo» annuncia «è cam-biare lo statuto in modo che i ri-cercatori abbiano un loro rap-presentante, poi a mio pararebisognerà intervenire per darepiù possibilità anche ad altridocenti di candidarsi come ret-tori in futuro».

«Siamo stati contenti della lo-ro disponibilità» ha detto Cap-pellesso dell'RSU «ma adessoaspettiamo che si concretizzi-no i buoni propositi. Quandosarà eletto il rettore chiedere-mo un nuovo incontro per ve-dere nella pratica quale sarà ilnuovo piano organizzativo».

Vera Mantengoli

Medardo Chiapponi Alberto Ferlenga

Si parla di noi Pagina 17Università Iuav di Venezia

PADIGLIONE AQUAE

Venezia CittàMetropolitanae l nuovaarchitettura/ MARGHERA

"Venezia (Città Metropolitana)e l'Architettura" è il tema dellagiornata di studio organizzatadall'Iuav oggi dalle 10 alle 18 alPadiglione Aquae dell'Expo. Peril terzo anno consecutivo, luavtorna a riunire - a cura del pro-fessor Aldo Norsa - progettisti,studiosi e imprenditori sul ternadel complesso rapporto fra Ve-nezia e l'architettura moderna.In questa edizione l'orizzonte siallarga all'area della città metro-politana. Per immaginare unpossibile futuro che consolidaMestre e Marghera come luoghidi sperimentazione del nuovo eVenezia come luogo della con-servazione dell'esistente, ma an-che della straordinaria architet-tura degli interni, è necessariorafforzare la centralità del siste-ma Venezia-Mestre-Marghera.Ipotesi e strategie emergerannodagli interventi del convegno acui parteciperanno, tra gli altri, iprogettisti delle principali ope-re di architettura della Veneziametropolitana: Flavio Albanese,Alberto Bianchi, Jamie Fobert,Andreas Kipar, Mauro Galanti-no, Giovanna Mar. E poi CesareDe Michelis, Enrico Marchi,Giovanni Salmistrari, Ezio Mi-celli, Tommaso Santini.

Si parla di noi Pagina 18Università Iuav di Venezia

Ex ospedalepsichiatricohi mostra

Curata da Emanuela Sorbo,Eva Rimondi e Leila Signo-relli dell'Università IUAV diVenezia, domani alle 11,30verrà inaugurata la mostra"(Im)memoriale . Ex Ospeda-le Psichiatrico di Rovigo"presso la chiesa della struttu-ra manicomiale in localitàGranzette di Rovigo.All'evento interverranno:Marco Trombini presidentedella Provincia di Rovigo, Ro-dolfo Fasiol dell'Asl 18 di Ro-vigo ed Emanuela Sorbodell'Università IUAV di Ve-nezia . La mostra rimarràaperta fino alle ore 15,00 epoi trasferita fino al 19 giu-gno presso la Cittadelladell'Asl 18.L'ex Ospedale PsichiatricoProvinciale di Rovigo è stato,per l'anno accademico2014/2015, il tema di studiodel laboratorio di restauro ar-chitettonico dell'UniversitàIUAV di Venezia diretto dal-la prof. Emanuela Sorbo. Ilpercorso d'esame prevedeche gli studenti siano impe-gnati in un percorso di ricer-ca sugli edifici.

Si parla di noi Pagina 19Università Iuav di Venezia

l'INTERVENTO

Dfla Piave a via MontenmiícìTreviso esce dai buchi nerip, 111-1 reviso sta uscendo dai "buchi neri": la volontà della coalizio-

ne di centrosinistra e dell'amministrazione Manildo di recu-perare immobili inutilizzati ed aree dismesse (in alcuni casi

fatiscenti ed in condizioni di pericolosità) si sta concretizzando gra-zie alla collaborazione tra Comune, cittadini, associazioni e quantofinora realizzato ha ottenuto anche un importante riconoscimentoa livello nazionale.Il processo di progettazione partecipata per il re-cupero della ex-caserma Piave, iniziativa coordinata da IUAV sullabase dell'accordo con l'amministrazione comunale ed a cui parteci-pa anche l'università di Venezia Ca' Foscari.Sono vede impegnatida alcuni mesi circa una ventina di soggetti (ed il loro numero conti-nua costantemente a crescere). Associazioni e cooperative, gruppiinformali, liberi professionisti stanno elaborando e sperimentandole possibili forme di utilizzo del complesso di immobili di via Mon-terumici, abbandonato a se stesso da decenni. Domenica 24 mag-gio la ex-caserma è stata oggetto di un intervento di "pulizie genera-li" con cui una parte dei locali e delle aree scoperte sono stati libera-ti dai rifiuti e dagli oggetti abbandonati. La pulizia effettuata per-mette di valutare più agevolmente lo stato degli edifici e le loro pos-sibilità di riutilizzo rendendo così più efficace l'attività del gruppodi riqualificazione e sperimentazione. Se per quanto riguardal'ex-caserma siamo allafase della progettazione e sperimentazione,per gli edifici della ex-Filt e della ex-Actt nella zona della stazionesono iniziati i lavori di recupero da parte delle associazioni che han-no vinto i bandi per l'assegnazione dei locali. Proprio il percorso direcupero e riutilizzo di questi due edifici ha permesso alla Città diTreviso di essere finalista del premio `Best Practice patrimoni pub-blici 2015'organizzato nell'ambito del Forum nazionale patrimoniimmobiliari urbani territoriali pubblici. La commissione di valuta-zione del premio ha preso in esame l'esperienza dell'amministra-zione Manildo avviata l'anno scorso con la messa a bando dei dueimmobili cittadini che sono stati poi assegnati a due cordate di as-sociazioni. Treviso sta concretamente uscendo dai "buchi neri":edifici importanti vengono riconsegnati alla città grazie alle decisio-ni dell'amministrazione comunale ed alla collaborazione delle as-sociazioni che hanno partecipato ai bandi e che negli stabili ex-Filted ex-Actt hanno avviato progetti di recupero ed ai soggetti chehanno avviato la progettazione partecipata alla ex-caserma Piave.

* Impegno Civile

Si parla di noi Pagina 20Università Iuav di Venezia

Coprire i tesori? Studiosi a consultoDa tutt'Europa si ritrovano oggi al confronto promosso dalla Fondazione

® AQUILEIA

Un confronto internazionale suuno dei temi piú dibattuti degliultimi anni: la copertura e la va-lorizzazione delle aree archeolo-giche. Architettura e archeolo-gia a confronto, oggi e domani,nella città romana. La Fondazio-ne Aquileia organizza il conve-gno "Le coperture e le sistema-zioni delle aree archeologiche",nella sala consiliare del Comu-ne. «È un tema di grande attuali-tà, degno di riflessione e interes-se per le implicazioni che la rea-lizzazione delle coperture ar-cheologiche può avere nel con-

testo urbanistico e paesaggisti-co - argomenta il presidente del-la Fondazione, Antonio ZanardiLandi - . Il confronto tra le espe-rienze già avviate in questo cam-po, in Italia ma anche in altri Pa-esi europei, e il dialogo tra arche-ologi e architetti potrà fornire in-dicazioni preziose anche perAquileia, soprattutto in vista deilavori previsti sul fondo Cossar enell'area Violin». Nella giornataodierna, i lavori inizieranno alle9.30. L'architetto Serena Mafflo-letti, dello Iuav di Venezia, parle-rà del ruolo essenziale, come te-stimonianza storica, delle areearcheologiche minori. Alle 10

Roberto Cecchi terrà una rela-zione sui "grafting", innesti ar-chitettonici moderni nei conte-sti antichi. A seguire, dalle 10.30alle 12, saranno presentate alcu-ne esperienze internazionali divalorizzazione. Gli archeologiportoghesi Claudio Torres, Virgi-lio Lopes e Susana Gomes illu-streranno il progetto di copertu-ra dei templi di Mertola, l'anticaMyrtilis lulia, in Portogallo. Gliarchitetti spagnoliAlcocer, Alca-raz e Mendoza, invece, descrive-ranno l'intervento di recupero evalorizzazione del parco archeo-logico "El Molinete", a Cartage-na. Ricco anche il programma

del pomeriggio. Alle 15, MariaPaola Guidobaldi, direttore de-gli scavi di Ercolano, e l'architet-to Paolo Pesaresi presenterannol'esperienza dell'HerculaneumConservation Project, tra manu-tenzione, recupero e sperimen-tazione. Alle 15.30, gli architettiColombari e De Boni spieghe-ranno il progetto architettonicodi conservazione, protezione evalorizzazione di palazzo Re Bar-baro, a Porto Torres (Sassari),mentre, alle 16, Jacopo Bonettodell'Università di Padova"racconterà" i percorsi di valo-rizzazione dell'antica città di No-ra, vicino a Cagliari. Alle 17, inve-ce, Marianna Bressan (Soprin-tendenza Archeologia del Vene-to), Francesca Ghedini (Univer-sità di Padova), l'architetto Adel-mo Lazzari, Marisa Rigoni (giàdirettore archeologo Soprinten-denza Archeologia del Veneto) eLoretta Zega (Soprintendenza

La Sud-halle

Archeologia del Veneto) discute-ranno di scelte metodologiche etecniche per le coperture dei sitiarcheologici. Toccherà, alle17.30, all'architetto GiovanniTortelli, vincitore del "Premio Pi-ranesi Prix de Rome" per lavalo-rizzazione della Südhalle, pro-getto al quale è stato conferito il"Premio Internazionale EuropaNostra per il patrimonio cultura-le", riflettere sul tema architettu-ra e archeologia a confronto. Inchiusura, alle 18, Eugenio Vas-sallo e Pierluigi Grandinetti, del-lo luav di Venezia, illustrerannoil progetto di valorizzazione peril fondo Cossar di Aquileia. Ilconvegno proseguirà sabato,dalle 9.30 alle 10.30, con la tavo-la rotonda "Prospettive di valo-rizzazione della domus delle Be-stie Ferite ad Aquileia". La duegiorni si concluderà con la visitaguidata diAquileia. (eli.miche.)

RIRIPRODUZIONE RISERVATA

Si parla di noi Pagina 21Università Iuav di Venezia

Una mostra"in memoria"dell'expsichiatricoMostra all'ex ospedalepsichiatrico di Rovigoche torna in vita, alme-no sulla carta, grazie aun progetto di restauronato dalla collaborazio-ne fra Provincia, Ulss18 ed Emanuela Sorbo,ricercatrice in restauroarchitettonico delloluav di Venezia. Oggi,alle 11.30, nella chieset-ta dell'ex ospedale, cisarà un convegno pro-prio sulla presentazionedel progetto prima dellavisita guidata. Oltre alconvegno è stata allesti-ta una mostra dedicataall'ex ospedale che havisto alcuni studenti diArchitettura impegnatinel recupero di tavoleed elaborati di inizioNovecento, fornitidall'archivio provincia-le. Il progetto attornoall'ex ospedale ha datoil via alla verifica e allavalutazione edilizia del-la struttura per poterlorestaurare e riadattarein un fabbricato storico.La prima tappa dei risul-tati del progetto è statala mostra allestita amaggio al cotonificioSanta Marta di Venezia.La stessa mostra faràtappa a Rovigo nellahall della cittadella so-cio-sanitaria dell'Ulss18, dove le tavole e glielaborati saranno espo-sti da lunedì a sabato 20giugno.

© riproduzione riservata

Si parla di noi Pagina 22Università Iuav di Venezia

Venezia scoppiagrande ale t ione

I turisti in questi giorni stannoprendendo d'assalto la città disan marco, l'affluenza a Veneziaè veramente alta, mala maledu-cazione continua a regnare: sispera con l'insediamento deinuovo sindaco, Felice Casson, ocon il presidente della Reyer,Luigi Brugnaro, che questi vari-no un'ordinanza di buon compor-tamento etico e civico ai turistimaleducati (non tutti lo sono), iquali con il loro incivile compor-tamento deturpano il patrimo-nio artistico della città lagunare.È inammissibile che i turisti, chesono ospiti, facciano i loro propricomodi e soprattutto i loro biso-gni a cielo aperto, in qualche cal-le o rio nascosto, ma è purveroche nelle precedenti amministra-zioni non si è fatto nulla perveni-re incontro ai "bisogni" dei turi-sti, costretti ad andare in qual-che bar (e non tutti, poi, hanno latoilette...) e consumare (con queiprezzi folli) più volte al giornoper riuscire a fare la pipi.Mi domando, da pendolare pado-van veneziano: con una facoltàdi architettura come lo iuav, unadelle più prestigiose d'Italia, nonsi è mai pensato di progettare, insintonia ambientale, dei vespa-siani come nella antica e civileRoma?

Rolando Marchi

Si parla di noi Pagina 23Università Iuav di Venezia

L'architetto Fobert svela i410 segreti del pianoHa progettato gli interni del grande magazzino di lusso che sorgerà tra le mura dello storico palazzo

Le polemiche, le critiche e le ac-cuse lasciano spazio al progettovero e proprio, passo per passodavanti al pubblico del padiglio-ne Aquae: ieri pomeriggio, nelcorso del convegno luav su cit-tà metropolitana e architettura,ha infatti trovato spazio ancheil tanto discusso intervento sulFontego dei Tedeschi.

Le sale dello storico palazzoaffacciato sul ponte di Rialto so-no state infatti affidate nel 2014alla matita dell'architetto JamieFobert, che trasformerà il Fon-tego del 1200 in un grande ma-gazzino di lusso per il gruppoLuis Vuitton; proprio il giovaneprofessionista britannico haraccontato dal podio della salaconferenze la sua visione per

l'antica sede dei mercanti tede-schi, concentrandosi soprattut-to sull'architettura d'interni,suo vero campo d'interesse (ilrestauro dell'edificio è infattiopera del suo collega Rem Ko-olhaas).

«Il Fondaco è sempre statoun luogo dedicato al commer-cio - si è schermito Fobert, evi-dentemente consapevole dellepolemiche che la nuova desti-nazione del palazzo ha suscita-to tra i veneziani - e nel nostrolavoro abbiamo cercato di stu-diarne la storia e gli elementifondamentali». L'architetto lon-dinese ha spiegato come, dietrola fastosa facciata cinquecente-sca, muri, finestre e soffitti dell'ex sede delle Poste fossero in re-

altà mere riproduzioni in ce-mento risalenti al 1930, coperteda stucchi, marmi e legni incol-lati. «Di autentico restavanogiusto le colonne e le pavimen-tazioni in stile veneziano - hain-sistito Fobert - comunque as-senti in alcuni ambienti comela staza del telegrafo».

Quanto c'era di storico è sta-to conservato, e la stessa So-printendenza ha posto il vetosu alcuni locali simbolo delle"vite passate" dello stabile rialti-no, ma per quanto riguarda lamaggior parte degli spazi via li-bera all'estro del maestro ingle-se, che ha potuto sbizzarrirsi trascale mobili in legno e paretitrasparenti che fungono tantoda divisori quanto da vetrine

espositive.«Abbiamo analizzato le strati-

ficazioni del fondaco, così co-me i migliori esempi di designitaliano dell'epoca d'oro, pren-dendo poi spunto anche dall'ac-qua e dai riflessi dei canali perideare nuovi giochi di superficie richiami alla natura della cit-tà», ha spiegato ancora Fobert,mostrando ai presenti le bozzedel inobilio ideato apposita-menteperil "Fontego" e ancoratop secret.

Il progetto è nella sua faseavanzata, e dovrebbe venireconcluso tra la primavera el'estate 2016, come previsto findall'inizio nei piani di Benettone LVMH.

Giacomo Costa

Una elaborazione del progetto

Si parla di noi Pagina 24Università Iuav di Venezia

Restucci: «Lascio i conti in ordinema costretto a lasciare Treviso»Bilancio del rettore dell'luav a pochi giorni dal voto. «Trovati altri 870 mila euro peri ricercatori»«Chi mi succederà dovrà far dialogare i dipartimenti. Ci sono gli spazi per i corsi di Design e Moda»

di Enrico TantucciVENEZIA

«Lascio un'Università di Archi-tettura con il bilancio messo insicurezza peri prossimi tre annie mi auguro che chi mi succede-rà come rettore, riesca, più dime, a far dialogare i Diparti-menti dello luav, ciascuno chiu-so in se stesso e poco disposto acollaborare con gli altri. Magariaccorpandoli, perché tre sonodecisamente troppi per il no-stro ateneo». Amerigo Restucciresterà in carica sino a ottobre,ma è già tempo di bilanci, vistoche tra pochi giorni verrà elettoil suo successore scelto tra Al-berto Ferlenga di Progettazionee Medardo Chiapponi di Desi-

gn. Sulle sue preferenze, com-prensibilmente non si sbilan-cia, anche se tra le righe si intui-scono. «Ho una profonda stimaper entrambi», spiega, «ma ven-gono da due esperienze diver-se. Ferlenga si inserisce nel filo-ne storico di Architettura, è an-che responsabile Mostre dellaTriennale di Milano ed è diret-tore della Scuola di dottoratodello luav. Chiapponi invece

viene dal settore del Design, le-gato in particolare alla sede diTreviso. Candidati diversi mache concordano, ad esempio,sulla necessità di una maggioreinternazionalizzazione delloluav, che anch'io condivido».

Sui conti dello luav, spesso ti-rati in ballo in questi mesi unpo' convulsi nell'ateneo, Re-stucci dichiara di avere la co-scienza a posto. «Il presunto de-ficit di bilancio di 3 o 4 milionidi euro di cui si è parlato», com-menta il rettore, «in realtà nonc'è, perché con il blocco delturn-over dei dipendenti - chenon saranno sostituiti, visto

che il rapporto docenti-perso-nale amministrativo oggi è diuno a uno - la revisione dei con-tratti, la riorganizazione dellesedi, abbiamo liberato risorsein grado di farci vivere tranquil-li nei prossimi anni. Aggiungoanche che con la revisione delbilancio sono "riemersi" 870mila euro che utilizzeremo siaper confermare i contratti dei ri -cercatori a tempo determinato,sia per garantire maggiori finan-ziamenti alla ricerca».

Ormai certo il rientro in sededei corsi di Design e Moda daTreviso. «Distribuiremo i corsitra le Terese, l'ex Cotonificio ePalazzo Badoer - spiega ancoraRestucci - e del resto era inevita-bile perché la Camera di Com-mercio di Treviso non ha più ladisponibilità economica per ga-rantirci l'affitto delle sedi e i co-sti dei corsi. Il contributo di 800mila euro annui è stato prima ri-dotto a 400 mila euro e poi an-nullato. Capiamo le difficoltàdel territorio e veniamo via amalincuore da Treviso, ma nonpossiamo fare diversamente.Speriamo comunque che l'im-prenditoria trevigiana continuia seguire Design e Moda anche

in un palcoscenico importantecome quello di Venezia, doveorganizzeremo anche la tradi-zionale sfilata di moda che sisvolgeva a Treviso».

Restucci ha un altro rammari-co: «Avrei voluto vedere attivatala Scuola di specializzazione direstauro che manca a Venezia eche ]'Iuav era pronto a fare.Non può mancare in una cittàcome Venezia e lo stesso centrodi restauro dei materiali a Palaz-zo Badoer è un primo nucleo».

La soddisfazione è il pieno re-cupero della sede dei Tolentini,a cominciare dall'ampliamentodella Biblioteca e la prossimariapertura dell'Aula Magna allacittà, per tornare a farne un luo-go di dialogo. L'ultima battuta èsulla Fondazione luav che pre-siede e su cui sono molto criticigli aspiranti rettori. «Concordoche debba servire anche per ilreperimento di fondi, facendopiù di quanto avvenuto finora -spiega - ma non è vero che ilcentro studentesco dell'ex Ca-serma Manin è sottoutilizzato enon funziona. Ë una risorsa im-portante che deve andare a regi-me».

ÜP I PRODIRIONE RISERVATA

11 rettore dello luav, Amerigo Restucci, nell'aula magna dei Tole

Retinai: II ascia i conti ìn ordinema ,ostrntoa lnsria,r i A, m»

Si parla di noi Pagina 25Università Iuav di Venezia

Giovedì si votaallo luav

per eleggere' rettore

/ VENEZIA

Giovedì 11 giugno si voterà pereleggere il rettore di luav per ilsessennio 2015/2021. In lizzaper prendere il posto di Ameri-go Restucci sono il professor Al-berto Ferlenga, ordinario di Pro-gettazione Architettonica e ilprofessor Medardo Chiapponi,ordinario di Design. Sarannoeletti nell'occasione anche inuovo direttori di Dipartimentoe il nuovo Senato Accademico.

Le votazioni si svolgerannopresso l'aula magna della sededei Tolentini dalle 9 alle 12. Qua-lora la votazione non risultassevalida per mancanza del quo-rum necessario (maggioranzaassoluta di tutti i professori ordi-nari, associati e i ricercatori, an-che a tempo determinato) op-pure nessuno dei candidati rag-giungesse la maggioranza asso-luta dei voti richiesti per l'elezio-ne si procederà ad una secondavotazione dalle 13 alle 15 ed,eventualmente, adunaterzavo-tazione dalle 16 alle 18. Nella se-conda e terza votazione il retto-re è eletto a maggioranza assolu-ta dei votanti. Nel caso in cuinessun candidato risulti elettonelle prime tre votazioni, si pro-seguirà il 12 giugno, dalle 9 alle13, con il sistema del ballottag-gio tra i due candidati che nellaterza votazione abbiano riporta-to il maggior numero di voti.

Si parla di noi Pagina 26Università Iuav di Venezia

IL CONVEGNO

Città • ' •

II sottosegretario Baretta: «Valorizziamole nostre offerte»

Si torna a discutere di città me-tropolitana e scenari futuri,questa volta attraverso lo sguar-do analitico di urbanisti ed ar-chitetti: ieri il padiglione Aquaeè stato teatro del terzo conve-gno organizzato dallo Iuav peranalizzare Venezia e le sue pro-spettive architettoniche, inge-gneristiche, economiche e in-frastrutturali.

Organizzato dal professor Al-do Norsa, l'incontro ha visto lapartecipazione dei rappresen-tanti delle istituzioni, come ilsottosegretario all'EconomiaPierpaolo Baretta, e ha cercatodi stimolare il dialogo tra i re-

sponsabili di Save, gli espertidei diversi settori, e i responsa-bili di alcuni dei più importantiprogetti urbanistici avviati ne-gli ultimi anni, dalla multisaladi piazzale Candiani al campusdi via Torino, passando per lostesso padiglione dedicato allacostola veneziana di Expo2015. Oltre alle ormai note ri-chieste di sburocratizzazione esemplificazione normativa arri-vate da ingegneri e costruttori,l'appuntamento di Marghera èstata anche l'occasione per va-lutare quali scenari si apronocon la nascita di Venezia metro-politana: Tommaso Santini, ad

di Vega, ha messo sul piatto glioltre cento progetti in svilup-po, quasi 27 milioni di metriquadrati del territorio coinvoltiper almeno 15 milioni di eurodi investimenti previsti; il pro-fessor Gianfranco Perulli si è in-vece concentrato sugli aspettinormativi del nuovo ente, evi-denziandone le peculiarità ri-spetto alla vecchia Provincia,mentre Anna Buzzacchi, presi-dente dell'ordine degli architet-ti, ha sottolineato le possibilitàofferte dal territorio veneto,che presenterebbe numerosispazi "dimenticati" e a disposi-zione di una nuova edilizia.

L'idea maggiormente condi-visa resta quella di un'occasio-ne colta a metà: sono di nuovo iconfini della tanto discussa Pa-TreVe a venire invocati comereale soluzione dopo la chiusu-ra di Ca' Corner, anche dagliesperti di architettura e urbani-stica e in special modo nell'in-tervento conclusivo affidato aBaretta: «Dobbiamo rispettarei confini imposti dalla legge,ma con la nostra progettualitàdovremmo anche superarli: giàil territorio veneto ci sta strettoe sarebbe forse meglio tornarea parlare delle Tre Venezie.Non dobbiamo quindi lasciarcifrenare quando parliamo di svi-luppo economico, logistica einfrastrutture. Valorizziamo lenostre industrie produttive e lanostra offerta turistica e cultu-rale, anche sfruttando le nuovedirettrici del commercio mon-diale».

Giacomo Costa

Si parla di noi Pagina 27Università Iuav di Venezia

CONVEGNO PRES ENTAZ IONE DELLA MOSTRA

Recupero dell'ex ospedale psichiatricoA cura dello Iuav di Venezia, appuntamento a Granzette

Curata da Emanuela Sorbo, EvaRimondi e Leila Signorellidell'Università IUAV di Venezia,oggi alle 11 ,30 verrà inaugurata lamostra "(Im)memoriale . Ex Ospe-dale Psichiatrico di Rovigo" pres-so la chiesa della struttura manico-miale in località Granzette di Ro-vigo. All'evento interverranno:Marco Trombini presidente dellaProvincia di Rovigo, Rodolfo Fa-siol dell'Asl 18 di Rovigo ed Ema-nuela Sorbo dell'UniversitàIUAV di Venezia. La mostra ri-marrà aperta fino alle ore 15 e poitrasferita fino al 19 giugno pressola Cittadella dell'Asl 18.L'ex Ospedale Psichiatrico Pro-vinciale di Rovigo è stato , per l'an-no accademico 2014/2015, il temadi studio del laboratorio di restau-ro architettonico dell'UniversitàIUAV di Venezia diretto dallaprof. Emanuela Sorbo . Il percorsod'esame prevede che gli studentisiano impegnati in un percorso diricerca sugli edifici suddiviso inuna fase di interpretazione stori-co critica, uno di conoscenza del-la fabbrica e infine nella realizza-zione del progetto conservativoed architettonico . Da questo labo-ratorio è nata una collaborazionee un protocollo d'Intesa traIUAV, Asl 18 e Provincia di Rovi-go, allo scopo di consentire aglistudenti l'accesso agli edifici delsito di località Granzette e alla do-cumentazione storica, per lo stu-dio e l'analisi dei beni . Da quan-do l'ospedale è stato chiuso , infat-ti, trovano sempre grande adesio-ne tutte le iniziative e le proposteche si avvicendano sul territorio,allo scopo di recuperare e valoriz-zare il sito per l'aspetto urbanisti-co, architettonico e ambientale,

ma anche e soprattutto allo scopodi ricordarei volti, le esperienze e le vicendedegli innumerevoli protagonistidi questo luogo, caro alla memo-ria collettiva di tutto il territoriopolesano. Durante l'anno accade-mico, pertanto, si sono realizzatidiversi sopralluoghi per permette-re agli studenti di prendere con-tatto diretto con gli edifici e conle memorie (materiali ed imme-moriali) che si sono stratificate inquesto luogo, per giungere, attra-verso un percorso scientifico, allafase finale del progetto. Conte-stualmente sono stati oggetto distudio e approfondimento i docu-

menti ed i progetti tecnici conser-vati presso l'Archivio storico diPalazzo (:elio, per consentire aglistudenti di conoscere le vicendeistituzionali, i tempi e le modalitàdi costruzione, oltre che ad acqui-sire i maggiori dati tecnici relativiai materiali utilizzati. Al terminedel percorso di studi il 12 maggioscorso è stata realizzata a Venezia,presso l'Auditorium Cotonificiodi Santa Marta, una giornata distudio intitolata "(IM)MEMO-RIALE. Ex Ospedale Psichiatri-co di Rovigo" dedicata alle ricer-che sul sito dell'ex Manicomio diRovigo conl'inaugurazione dellamostra in questione, degli elabora-ti e dei progetti degli studenti.

L'interno dell'ex manicomio di Granzette

Si parla di noi Pagina 28Università Iuav di Venezia

«DueLa Lega boccia M doil Carroccio: «Addio mostra di Goldin e corso di Design della Moda: che figuraE ancora: ex caserma Piave, e occupazione infinita. Città pedonale, quanti errori>;di Alessandro Zago1 TREVISO

«La sconfitta alle regionali delPd e del centrosinistra si ris-pecchia nella politica fallimen-tare dei primi due anni dellagiunta Manildo, che sarà tanto"smart" eppure ha perso lagrande mostra di Goldin comei corsi di Design della Modadello Iuav. L'esito delle urne, aTreviso, è stato anche un mo-do per sfiduciare Manildo».

La Lega e la Lista Gentilini,oggi all'opposizione, presenta-no il conto alla giunta comuna-le di Treviso di centrosinistra,approfittando della polemicascoppiata in seno alla stessacoalizione di maggioranzacontro lo "spacchettamento"delle deleghe in giunta volutodaManildo.

A scendere in campo il capo-gruppo del Carroccio SandroZampese e quello della ListaGentilini, Giuseppe Basso.

Zampese: «Partiamo da fattioggettivi, per dire che Manildodovrebbe dimettersi. Hannoapprovato un Pat, piano di as-setto del territorio, che prendeil posto del vecchio piano rego-latore, che non è altro che ilnostro Pat, hanno quindi per-so due anni per copiare quelloche la precedente giunta leghi-sta aveva già preparato. Sullepolitiche legate all'Erp, l'edili-zia residenziale pubblica, nonhanno rispettato le graduato-rie privilegiando nell'assegna-re alloggi popolari, per sceltadell'assessore Manfio, roni e

Sandro Zampese

Hanno toltoall'assessoreLiana Manfïo

le case popolari: hannocapito che le dava ai rom

immigrati ai trevigiani», incal-za Zanipese, «Noi lo denuncia-vamo da mesi e da mesi veni-vamo smentiti dalla giuntama, guarda caso, oggi Manildocon la ridistribuzione delle de-leghe ha tolto proprio la dele-ga alle case popolari alla Man-fio». E ancora: «Alla ex caser-ma Piave di via Monterumiciormai da mesi è in atto una oc-cupazione abusiva da partedel collettivo Ztl, che vi orga-nizza concerti e proiezioni,aprendo pure un bar senza li-cenze. Eppure la giunta comu-nale non ordina lo sgomberononostante gli inviti di questu-ra e prefettura a farlo, essendo

Giuseppe Basso

Assurdo volercopiare VariatiSpacchettare

i Lavori pubbliciper settori sarà il caos

lo stabile di proprietà comuna-le». Marco Goldin doveva tor-nare per fine anno a Santa Ca-terina con una grande mostra,l'evento è saltato e Goldin harincarato la dose: non si faràvedere nemmeno nel 2016:«La giunta Manildo ha fatto fa-re una figura di m... a Treviso»,sottolinea Zampese. Città pe-donalizzata: «Le zone a trafficolimitato sono state improvvisa-te, solo tanti divieti salvo poifare marcia indietro di frontealle logiche proteste di residen-ti e commercianti». Per il Car-roccio è stallo anche per quan-to riguarda le opere pubbli-che, tangenziale ovest in testa,

ma vanno male anche i rap-porti con le associazioni cultu-rali e sportive. «Ca' Suganasbanda», dice Zampese, «e ilsindaco crede di rimetterla incarreggiata cambiando le dele-ghe agli assessori, facendo co-se assurde come assegnareuna porzione di lavori pubbli-ci a ogni settore. E quel che èpeggio è che, dopo l'esito delleregionali, Manildo ora, invecedi fare il sindaco, pensa alla Le-opoldina dei sindaci solo co-me rampa di lancio per le pros-sime politiche, per andare aRoma». Giuseppe Basso: «Ma-nildo sta sbagliando tutto, an-che nel credere di essere all'al-tezza di un Variati, maneggian-do le deleghe come fa lui. Co-gne ex assessore ai lavori pub-blici ritengo inapplicabile pro-prio lo spacchettamento diquesto settore: non c'è la strut-tura comunale adeguata peiattuarlo». Mario Conte, dellaLista Gentilini: «Togliere il so-ciale alla Manfio significa am-mettere una gestione sbaglia-ta. Ma tutta la maggioranza èsbagliata, con consiglieri co-ree Maristella Caldato del Pèche vengono messi all'angolcdal loro stesso partito anche seprendono molti voti e consen-si». Massimo Candura, segreta-rio cittadino della Lega: «Gi-randole di deleghe, falsi rimpa-sti, consiglieri del Pd che la-sciano il partito come Zanata eZanussi... La giunta comunaleè ormai nel caos, non ha piùun obiettivo».

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Si parla di noi Pagina 29Università Iuav di Venezia

«luav via da Treviso a malincuore»II rettore confermala decisione: dopo il taglio dei fondi non c'erano alternative«Lascio un'Università di Archi-tettura con il bilancio messo insicurezza per i prossimi tre an-ni e mi auguro che mi succede-rà come rettore, riesca, più dime, a far dialogare i Diparti-menti dell'Iuav, ciascuno chiu-so in se stesso e poco dispostoa collaborare con gli altri. Ma-gari accorpandoli, perché tresono decisamente troppi per ilnostro ateneo». Amerigo Re-stucci resterà in carica sino aottobre, ma è già tempo di bi-lanci, visto che tra pochi giorniverrà eletto il suo successorescelto tra Alberto Ferlenga diProgettazione e MedardoChiapponi di Design. Sulle suepreferenze, comprensibilmen-te non si sbilancia, anche se trale righe si intuiscono. «Ho unaprofonda stima per entrambi -spiega - ma vengono da dueesperienze diverse. Ferlenga siinserisce nel filone storico diArchitettura, è anche responsa-bile Mostre della Triennale diMilano ed è direttore dellaScuola di Dottorato dell'Iuav.Chiapponi invece viene dal set-

tore del Design, legato in parti-colare alla sede di Treviso. Can-didati diversi ma che concorda-no, ad esempio, sulla necessitàdi una maggiore internaziona-lizzazione dell'Iuav, che an-ch'io condivido». Sui contidell'Iuav, spesso tirati in balloin questi mesi un po' convulsinell'ateneo, Restucci dichiaradi avere la coscienza a posto.«Il presunto deficit di bilanciodi 3 o 4 milioni di euro di cui siè parlato - commenta il rettore

li rettore uscente deii'luavAmerigo Restucci

AMERIGORESTUCCISperiamo

che l'imprenditoriatrevigiana continuicomunque a seguireDesign della Modaanche nella nuova sede

- in realtà non c'è, perché con ilblocco del turn-over dei dipen-denti - che non saranno sosti-tuiti, visto che il rapporto do-centi/personale amministrati-vo oggi è di uno a uno - la revi-sione dei contratti, la riorgani-zazione delle sedi, abbiamo li-berato risorse in grado di farcivivere tranquilli nei prossimianni. Aggiungo anche che conla revisione del bilancio sono"riemersi" 870 mila euro cheutilizzeremo sia per conmfer-

mare i contratti dei ricercatoria tempo determinato, sia pergarantire maggiori finanzia-menti alla ricerca».

Ormai certo il rientro in sededei corsi di Design e Moda daTreviso. «Distribuiremo i corsitra le Terese, l'ex Cotonificio ePalazzo Badoer - spiega ancoraRestucci - e del resto era inevi-tabile perché la Camera diCommercio di Treviso non hapiù la disponibilità economicaper garantirci l'affitto delle se-di e i costi dei corsi. Il contribu-to di 800 mila euro annui è sta-to prima ridotto a 400 mila eu-ro e poi annullato. Capiamo ledifficoltà del territorio e venia-mo via a malincuore da Trevi-so, ma non possiamo fare di-versamente. Speriano comun-que che l'imprenditoria trevi-giana continui a seguire Desi-gn e Moda anche in un palco-scenico importante come quel-lo di Venezia, dove organizze-remo anche la tradizionale sfi-lata di moda che si svolgeva aTreviso». (e. t)

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Si parla di noi Pagina 30Università Iuav di Venezia

Il_convegno_di_ resent z oneL'ex ospedale psichiatrico torna a vivere

con una mostra che ne ripercorre la storiaROVIGO - L'ex ospedale psichiatrico diRovigo torna in vita, almeno sullacarta, in un progetto di restauro natodalla collaborazione tra la provincia,l'azienda sanitaria Ulss 18 e lo Iuav diVenezia grazie alla volontà di Ema-nuela Sorbo, ricercatore in restauroarchitettonico al dipartimento di ar-chitettura, costruzione e conservazio-ne dello stesso Iuav.Oggi, all'ex ospedale psichiatrico diGranzette, a partire dalle 11.30, avràluogo un convegno di presentazionedel progetto e del successivo allesti-mento della mostra dedicata, "Imme-moriale", dedicata alle ricerche sulsito dell'ex manicomio di Rovigo.Il progetto ha visto alcuni studenti diarchitettura impegnati nel recuperodi tavole ed elaborati degli inizi delgoo, gentilmente fomiti dall'archivioprovinciale, e nello studio, verifica evalutazione edilizia della struttura

dell'ex ospedale psichiatrico al fine direalizzare un progetto di restauro eduna proposta di destinazione, esempidi recupero di un fabbricato storico.La prima tappa dei risultati del pro-getto è stata la mostra allestita amaggio al cotonifico Santa Marta diVenezia, ora invece la mostra si spostaa Rovigo, più precisamente nella halldella cittadella socio-sanitaria del-l'Ulss 18, dove le tavole e gli elaboratisaranno esposti da lunedì al 20 giu-gno.La tappa rodigina della mostra iniziacon il convegno di sabato, che si terràproprio nell'ex ospedale, all'internodella ex chiesetta del manicomio do-ve, prima interverranno gli attori diquesto progetto, dopo di che saràpossibile prendere parte alla visitaguidata della struttura e della mo-stra.

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VI ILIT®

ante di Dignano, aiadi MSS e ainbientahsti1 SPILIMBERGO

Su iniziativa del gruppo consi-liare regionale del Movimento5 Stelle, oggi, alle 11, nella salaModotti del palazzo della Re-gione, a Udine, si terrà un in-contro sul tema "Non solo noalla variante di Dignano - Nuo-vi studi confermano che l'ope-ra non si deve fare". Interver-ranno il consigliere regionaleM5S Ilaria Dal Zovo, l'onorevo-le Serena Pellegrino, il presi-dente di Assieme per il Taglia-mento Franca Pradetto e il por-tavoce del comitato Uniti perl'ambiente Valter Vidusso.

Gli studi saranno presentatida Giovanni Campeol, docen-te di valutazione ambientale

strategica e di incidenza alla fa-coltà di Pianificazione del terri-torio e di valutazione ambien-tale dei progetti e dei piani ur-banistici - Metodologie e tecni-che applicative dell'universitàluav di Venezia (Campeol svol-ge attualmente attività di ricer-ca sui temi della valutazione diimpatto ambientale dei grandiprogetti infrastrutturali e dellavalutazione ambientale strate-gica dei piani urbanistici), e daPiero Zangheri, geologo, do-cente della facoltà di Scienzematematiche, fisiche e natura-li dell'università di Padova delcorso per gli studenti di Scien-ze geologiche di "Legislazionesull'utilizzo delle georisorse esulla tutela dell'ambiente".

Nonostante la Regione sullarealizzazione della variante diDignano abbia da tempo fuga-to ogni dubbio, con tanto dipubblicazione del bando di ga-ra sulla Gazzetta europea e sul-le varie Gazzette ufficiali che,di fatto, rappresentano un ul-teriore passo avanti verso la re-alizzazione dell'opera, il grup-po consiliare pentastellato uni-tamente alle associazioni am-bientaliste, promotrici di unapetizione arati-variante, sotto-scritta da oltre cinquemila fir-matari, pare proprio non ab-biano alcuna intenzione dimollare la presa per arrivare al-la bocciatura della contestataopera. (gz.)

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Il mremie vuole inhodurt4, finii,:"Affln ,N i.-'

Si parla di noi Pagina 32Università Iuav di Venezia

La grigia divide VenezIa«In questo punto della città si può osare ». «No, va ripensata tutta l'area»In Piazzale Roma spunta il terminal-pensi °na del tram . E nasce la discussione

uella che per molti nonè che una bara sospesasotto il cielo di Piazzale

Roma, per la Soprintendenza è«un piccolo gioiello tecnologi-co e architettonico». Per tuttiinvece è ormai solo «la pensili-na». In realtà, quell'oggettobruno che campeggia da qual-che giorno nella piazza d'ac-cesso a Venezia è il Terminaldel tram, firmato da FrancescoMagnani e Traudy Pelzel delloStudio Map, tra i più brillantiprogettisti di base in laguna.

Su pagine Facebook e crona-che di giornali, la polemica si ècosì arroventata che sembra diessere tornati ai giorni del«gabbiotto», il goffo stand in-formativo apparso ai piedi delCampanile di San Marco ed eli-minato dopo che persino l'al-lora ministro Massimo Brayera intervenuto di persona.

Ma il Termina] non è il gab-biotto. Né Piazzale Roma è ilmagico salotto cittadino. Al dilà dei giudizi estetici (che co-munque la Soprintendenza haritenuto di chiudere con un«coerente e in armonia» con ilcontesto), a Venezia sono ri-spuntate le dispute sull'impat-to del contemporaneo in unacittà così densa di storia. E,d'altra parte, sembra essersiriaperta la querelle sul destinodella porta d'accesso, quelpiazzale che nel tempo ha su-bito cambiamenti profondi esu cui nuovi progetti di inter-vento sono sul tappeto.

Piazzale Roma è accumulodi strati moderni e contempo-ranei. Lo stesso Garage SanMarco che risale agli anniTrenta «e che qualcuno volevadi recente ricoprire perchéconsiderava brutto - ricordaMarco De Michelis, docente diStoria dell'architettura alloluav - all'epoca era osannatoed è finito su Casabella». Bastaguardarsi attorno e appareun'infilata di segni e oggetti.Come dice lo scrittore TizianoScarpa, «se lasci alle spalle lacittà storica, puoi fantasticaresu come sarebbe stata Veneziase fosse nata nel Novecento».

Gli ultimi: il ponte di Cala-trava in vetro da una parte e laCittadella di giustizia foderatadi rame dall'altra. I cantieriaperti: l'Hotel Santa Chiara colsuo discusso raddoppio. Sulversante opposto, progetti indivenire: il Garage Venezia di-venterà un albergo, mentre laTorre-cisterna dovrebbe essereceduta da Veritas e demolita,per far spazio a nuovi posti-au-to del San Marco.

« E stato un lungo susseguir-si di interventi e di oggetti rivi-sti e rimossi - riflette AnnaBuzzacchi, la presidente del-l'Ordine degli architetti vene-ziani - Per questo io leggo ilterminal del tram per la suafunzionalità, in questo casoper la mobilità, qualcosa chenon sarà permanente». E del-l'oggetto cosa pensa? «È statofatto un gran chiasso. Se si ar-riva da Papadopoli può sem-brare incombente, ma visto dalgarage si riproporziona». Unlimite? «Anche in questo caso,mi sembra si proceda per epi-sodi».

Episodi, dunque. E qui tornaMarco De Michelis: «PiazzaleRoma è una specie di tragediaquasi secolare - dice subito - Estato sempre considerato nonuno spazio da disegnare, maun errore, cioè un problema dadisinnescare. Gli oggetti chevengono inseriti, in questo ca-so progettati da due fra i mi-gliori giovani architetti, acqui-stano valore se c'è un'idea dispazio urbano. Che infatti nonc'è».

La scatola nera di Magna-ni&Pelzer sembra sospesa pro-

prio sul luogo di un «fallimen-to». Prima fra tutti forse pro-prio dell'urbanistica, «che si èattorcigliata attorno alle nor-mative più che al disegno»,continua De Michelis. Un vul-nus che a Piazzale Roma balzaagli occhi più che alle sue spal-le storiche, dove pure si contauna lunga serie di interventicontemporanei. Lo dimostrapure la vicenda del Fondacodei Tedeschi, ridisegnato daReni Koolhaas ai piedi di Rial-to, chiusa dalla Consulta pro-prio i giorni scorsi, con unasentenza che ha respinto le op-posizioni di Italia Nostra e ri-badito minuziosamente il rap-porto fra contemporaneo econservazione.

«Sono dell'idea che di queiframmenti ce ne vorrebberoancora di più - scuote la testaScarpa - Non riapro il dibattitosulla Fenice. Ma vogliamo par-lare degli imbarcaderi lungo ilCanal Grande? La bruttezzasotto gli occhi di tutti i giorni,un po' alla volta scompare dal-la vista e non la vediamo più».E Piazzale Roma? «Se il proble-ma è la presenza del contem-poraneo, bisognerebbe per co-erenza eliminare da là anche le

macchine».Concorda in pieno con lo

scrittore veneziano Guendali-na Salimei. Lei ha progettatouna città dal nulla, in una lagu-na simile a quella di Venezia,ma in Vietnam. «Dal nulla no:l'ambiente circostante è delica-to e complesso, quasi come latrama storica da voi». Più voltepresente in Biennale Architet-tura, Salimei ricorda «i tantiprogetti bellissimi e non fattifirmati da quelli che oggi con-sideriamo maestri, a comin-ciare da Le Corbusier». Occa-sioni perdute: «in realtà questacittà avrebbe bisogno di moltepiù tracce di contemporaneoperché ricordano a tutti il pas-sare inesorabile del tempo concui si deve fare i conti». Ma c'èun'altra cosa che ci tiene a dire,questa architetto globetrotter,riferendosi anche al terminaldei tram: «Gli architetti italianihanno una capacità di inserirsiin sistemi delicati di memoria,capirne il contesto e studiarneil segno, che nessun altro ha.Qualcosa che neanche la cultu-ra anglosassone è riuscita araggiungere».

Fabio Bozzato0 RIPRODUZIONE RISERVATA

Si parla di noi Pagina 33Università Iuav di Venezia

Che cosa è

La nuova

pensilina dei

tram è un

parallelepipedo

che corre quasi

diagonale a

Piazzale Roma.

Lungo 32 metri

edi18

tonnellate dipeso,rovesciato evuotoall'interno, èfissato a terrada un unicopilone. Edicolore bruno, lostesso chericopre ilpalazzo dellaCittadella diGiustizia.

Sarà questala pensilina delTram che daMestre arriveràin laguna.Proteggerà iviaggiatoridalleintemperie esarannoinstallatepanchine ebiglietteriaautomatica. Maè anche uncontenitoretecnologico,perché qui saràcustodito ilcervelloelettrico deltram.

La pensilinadel terminal èfirmata dalloStudio Map diVenezia,ovveroFrancescoMagnani eTraudy Pelzel,sucommissionedella Pmv,l'azienda ditrasportilagunare. Sonogli stessiarchitetti chehanno curato ilrestauro e ilrecupero diTorre di PortaNuovaall'Arsenale.

EsteticaIl terminal deltram, firmatoda FrancescoMagnani eTraudy Pelzeldello StudioMap, tra i piùbrillantiprogettisti dibase in laguna(Sabadin/Vision)

i piano ScarpaCi vorrebbero piùinterventi di questo tipoLascio stare la Fenice,ma vogliamo parlaredegli imbarcaderi lungoil Canal Grande?

Tacco De MíchelísPiazzale Roma è unaspecie di tragedia quasisecolare. E stato sempreconsiderato non unospazio da disegnare,ma un errore

C iendàlïna Salimei«Questa città avrebbebisogno di più tracce dicontemporaneo , perchéricordano a tuttiil passare inesorabiledel tempo

Si parla di noi Pagina 34Università Iuav di Venezia

Cabina di regia unicaper lo sviluppodi startun innovativeLa prossima settimana si riunisce il tavolo di coordinamentodi Comune, Parco Vega, Camera di Commercio e università

di GianniFavarato

La nuova frontiera dell'occupa-zione sono le start up, ovvero leneo-imprese create per proget-tare e mettere a punto tecnolo-gie e sistemi innovativi, conprogetti capaci di attrarre inve-stimenti pubblici e privati. Perfavorirne la nascita e lo svilup-po, sono state approvate legginazionali ed europee che a Ve-nezia hanno già dato i natali -nell'incubatore nato qualcheanno fa nel Parco tecnologico escientifico Vega di Marghera - auna ventina di nuova e giovaniaziende.

Ma si potrebbe fare molto dipiù, incentivando e sostenen-do, soprattutto trai giovani chesi affacciano nel mondo del la-voro e dell'impresa, idee e pro-getti innovativi che siano in gra-do di accedere ai lauti finanzia-menti Europei e quelli naziona-li del ministero dello SviluppoEconomico. A questo scopo èstata creata una nuova "cabinadi regia", che perla prima volta

W-A

Dall'incubatore già 23 nuove impreseGreen Team Lab, Kid Pass, OndaMedia , Soiwa sri , unisky, sono inomi di alcune delle "start up"nate nell ' incubatore del Parcotecnologico e scientifico Vega diMarghera. In tutto le nuoveimprese nate al Vega negli ultimianni sono 21 ed operanoprincipalmente nei settori dellasostenibilítà ambientale, deiservizi digitali , dalle tecnologie e letecniche di restauro di oper d'artee beni artichettonici e culturali e

del grande settore dell 'e cosidetteIct (information communicationtechnology). Solwa sri - che operanei settori della "Green Economy"come la la depurazione delleacque, la gestione delle matricicontenenti acqua ed essiccamentodegli alimenti , con una innovativatecnologia - è stata tra le prime trestart up finaliste della primaedizione del premio EnterpriseEurope Network Awards 2014 nellacategoria "New success story".

mette insieme istituzione ed en-ti, come il Comune di Venezia,l'Università Ca' Foscari (a cui sidovrebbe presto affiancare loIuav) e il nuovo Campus di viaTorino, la Camera di Commer-cio di Venezia e la società delParco tecnologico e scientificoVega di Marghera che hanno fir-mato un apposito "Protocollo

ella startup impresa sona srl, nata nelPincubatore de¡ Parco Vega

d'intesa" che riprende il temadel sostegno alle nuove impre-se, già avviato con i corsi di for-mazione della Camera di Com-mercio e con l'incubatore deiVega e quello più recente (He-rion) alla Giudecca, con l'obiet-tivo di «estendere il campo diazione congiunta anche al po-tenziamento della dotazione in-

frastrutturale di un quadrantestrategico per lo sviluppo eco-nomico della città, facilitato an-che dal nuovo raccordo viariotra il Vega e Via Torino, finanzia-to dall'Accordo di Programmacon il Ministero dello SviluppoEconomico.

«Si tratta di un primo passodecisivo per arrivare adun'Agenzia metropolitana perlo sviluppo», dice il segretariogenerale della Camera di Com-mercio, Roberto Crosta. «Laprossima settimana abbiamoin programma una riunione deltavolo di coordinamento istitu-to dal Protocollo d'Intesa peravviare le iniziative necessarie aper trasferire innovazione dalmondo accademico alle impre-se e per intercettare con proget-

ti ben definiti investimenti pri-vati e i fondi europei e nazionalimessi a disposizione per le star-tup». Anche per Tommaso San-tini, amministratore delegatodel Parco Vega, il Protocollo ap-pena firmato «è la strada giustoper mettere insieme competen-ze e progetti che siano rimette-re in moto l'innovazione con lacreazione di nuove aziende,un'attività che il Parco Veganon può continuare a fare dasolo e per la quale stiamo pen-sando alla creazione di una ap-posito ramo d'impresa per sti-molare le iniziative in settorichiave per il futuro come il digi-tale e l'Ict, la chimica verde, lostudio e la sostenibilità dei nuo-vi materiali».

Sulla stessa lunghezza d'on-da è il rettore dell'Università diCa' Foscari, Michele Bugliesi,che commenta: «Si tratta di unagrande occasione che ci mettein grado di creare tutti i presup-posti per dare all'incubatore dinuove imprese un adeguato ter-reno di sviluppo, mettendo insinergia istituzioni ed enti. Ab-biamo già un bagaglio di com-petenze e progetti che ora pos-sono fare un salto di qualità,mettendo a sistema le nostrecompetenze con una visionestrategia su tematiche che ca-ratterizzano il territorio vene-ziano e che già stiamo svilup-pando come il restauro delleoper d'arte, il risanamento e lasostenibilità ambientale e le tec-nologie inforinatiche».

CRI PRODUZIONE RISERVATA

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Si parla di noi Pagina 35Università Iuav di Venezia

DIETRO LE QUINTE

Pd-Rosi, scm* tí'lle continueMichielanE' polemica rovente, e non perlatemperatura - tra Pd e TrevisoCivica. I Democratici accusanoRosi & Co. di contestare il «rim-pasto» per portare nella compa-gine Sossio Vitale, braccio de-stro di Rosi.

Ieri Vitale ha risposto a strettogiro di posta, non senza imitazio-ne: «Treviso Civica non ha maifatto, e mai farà, questioni di no-mi: ma certofa questioni dirisultato ed ef-ficacia ammi-nistrativa. Vo-gliamo tenereaccese le spe-ranze di chi ciha votato, eche si stannolentamentespegnendo». G rigoletto (Pd)

Tregua?Macchè, è frec-ciata conti-nua. «Il poterelogora chi nonce l'ha», ripete-va ieri il vice-sindaco Rober-to Grigoletto,novello Andre-otti. Franco Rosi, leader di Trevi-so Civica, ha scelto il sarcasmo«Il Pd dice che è colpa nostra?Come presidente del consigliocomunale, in questi due anni,sono stato inerte su asfaltature,grandi eventi, mostre, Iuav...».

Eh sì, i rapporti, in coalizione(ma anche nel Pd, come dimo-strano le tensioni interne), si so-no guastati parecchio, e l'accele-razione di Manildo sul rimpastonon ha certo placato le acqueagitate. Così non sorprende cheil segretario Democrat, AndreaMichielan, inviti tutti a «confon-tarsi, al di là dei nomi o di giochidi potere cui il Pd non è interes-sato». Difende l'operato di Mani-

Ido («L'azione amministrativadeve rilanciarsi per ridefinireobiettivi e priorità, in un conte-sto di scarse risorse, da centrarein tempi certi e brevi«) plauden-do alle scelte di Pat e musei, (equi si allinea a Treviso Civica), einvocando infine il rilancio dicentro e quartieri.

Il consigliere Nicolò Rocco(Pd), invece, invita tutti a «non

II vice Roberto Franco Rosi

confondere re-gionali e testdi gradimentosulle ammini-strazioni». Par-la a Lega, chechiede la testadi Manildo(«Variati nonha il 27% a Vi-cenza perchè

(Treviso civica) tanto ha presola Moretti ...» )perchè centro-sinistra inten-da («errore dizelo e svistaaver avviatoora il rimpa-sto»). Deploraogni «tensio-ne fra liste e

gruppetti» del centrosinistra(contente le civiche?), ed elencai «tanti meriti» di Manildo in dueanni: 86% di differenziata; festi-val ed eventi nella piazze; Pat epiano di rischio del Canova; ruo-lo del capoluogo; nuovo Ca' Fon-cello senza privare di servizi ilcentro; diritti civili; bandi Ue dacentinaia di migliaia di euro peri giovani; conversione dei buchineri e immobili inutilizzati. Esuggerisce modestamente, il pri-mo rimpasto da fare: «Tornarenei quartieri col sindaco, a parla-re con chi ha abbracciato la no-stra voglia di cambiamento perspiegare due anni di lavoro econfrontarci con i cittadini»

Vitale: « Mai fattoquestioni di nomi

ma di efficacia e risultati»Rocco: non confondiamoregionali e comunali

Si parla di noi Pagina 36Università Iuav di Venezia

iI ponte sul Tagiiamento : la contrarietà al progetto della variante sud di Dignano riguarda anche l'utilizzo dei vecchio manufatto

Variante sud di Dignano«Il progetto così non va»M5s, Sei e comitati ribadiscono il no all'opera viaria: «Non e necessaria»Due docenti universitari ne hanno evidenziato carenze e impatti

di MaristellaCescutti® DIGNANO

Variante sud di Dignano anco-ra alla ribalta. «Progetto tuttoda rivedere, opera non necessa-ria, rischio sicurezza altissimocome pure di impatto ambien-tale, progetto datato, costo ec-cessivo, rimodulato da 15 a 22milioni, spreco di denaro pub-blico»: sono parole dell'onore-vole Serena Pellegrino, rappre-sentante di Sel in Parlamento,il cui intervento si è affiancatoieri a quelli della consigliera re-gionale 5 Stelle Ilaria Dal Zovoe di Franca Pradetto Battel pre-sidente del comitato "Assiemeper il Tagliamento" in una con-ferenza stampa per ribadire lacontrarietà alla realizzazionedella Variante sud.

Dignano è considerato inFvg uno dei punti di maggiorecarico di traffico, per questol'allora assessore Riccardo Ric-cardi ha avanzato la necessitàdi trovare una soluzione, ap-punto nella Variante sud. Ope-ra che ha avuto nel suo iter pro-gettuale e finanziario tutte leapprovazioni necessarie e i cuilavori partiranno nel 2016. Ope-

ra che (come ribadito dall'ono-revole Pellegrino e dalla consi-gliera Dal Zovo e dalla stessaPradetto) sarebbe stata «consi-derata come inutile nella cam-pagna elettorale a sostegno del-la presidente».

A questa reiterata afferma-zione l'assessore regionale alleInfrastrutture Maria GraziaSantoro ha ribadito ieri «che gliimpegni presi da questa ammi-nistrazione erano e rimangonoquelli di un'approfondita verifi-ca delle singole infrastruttureprima della loro realizzazione omeno, anche oggi non sonoemersi elementi nuovi clic pos-sano incidere sui pareri am-bientali, idrogeologici, paesag-gistici che già ci sono e sono tut-ti favorevoli. Il fatto che la con-ferenza stampa si sia tenutaben distante da Dignano evi-denzia come non si vogliaascoltare le esigenze di un terri-torio che con questo interventovedrà risolto non solo un pro-

blema di sicurezza stradale maanche di qualità della vita degliabitanti di Dignano. Ricordo in-fine - precisa Santoro - come ilConsiglio regionale quasiall'unanimità ha ribadito l'im-portanza di realizzare questointervento».

Secondo le osservazioni sulprogetto fatte ieri dai professo-ri Giovanni Campeol (Iuav Ve-

nezia) e Pietro Zangheri (Uni-versità di Padova) lo stesso «èstato sottoposto a proceduraimpropriamente detta"fattibilità ambientale" inquanto non valuta possibili al-ternative, sottovaluta gli aspet-ti naturalistici, valuta in modoinappropriato gli aspetti pae-saggistici e sottovaluta gli im-patti sulle dinamiche idrauli-

che del Tagliamento». Per que-sto - secondo Pradetto - «la va-riante è rischiosa per la sicurez-za pubblica perché in caso dipiena mette in pericolo di vitale persone che risiedono lungcil corso del fiume. Pertantcchiediamo a nome dei 5523 fir-matari della petizione ch€l'opera sia fermata subito».

- I venni vinca c eI-V oro

Si parla di noi Pagina 37Università Iuav di Venezia

Ex psichiatricostoria da ricordare

(S.T.B.) E stata inaugurata sa-bato la mostra " (Im)memoria-le. Ex Ospedale Psichiatrico diRovigo", allestita per un giornonella chiesa della struttura ma-nicomiale in località Granzettedi Rovigo e curata da Emanue-la Sorbo E;T Ridondi c T ci'aSignorelli dell 'Università Iuavdi Venezia . L'ex Ospedale Psi-chiatrico di Rovigo è stato, perquest'anno accademico , il temadi studio del laboratorio direstauro architettonicodell 'Università Iuav di Veneziadiretto dalla professoressaEmanuela Sorbo. Da questo ènata una collaborazione traIuav, Asl 18 e Provincia diRovigo, allo scopo di consenti-

re agli studenti l'accesso agliedifici del sito di località Gran-zette e alla documentazionestorica, per lo studio e l'analisidei beni . Sono pertanto statirealizzati diversi sopralluoghiper permettere agli studenti diprendere contatto diretto congli edifici e con le memorie(materiali ed immemoriali)che si sono stratificate in que-sto luogo , per giungere , attra-verso un percorso scientifico,alla fase finale del progetto.

Contestualmente sono statioggetto di studio e approfondi-mento i documenti e i progettitecnici conservati nell'Archiviostorico di Palazzo Celio, perconsentire agli studenti di cono-scere le vicende istituzionali, itempi e le modalità di costruzio-ne, oltre che ad acquisire imaggiori dati tecnici relativi aimateriali utilizzati. La mostra èvisitabile fino al 19 giugno allaCittadella dell'Asl 18.

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Si parla di noi Pagina 38Università Iuav di Venezia

Elaborati diU8 futuri árchitetùer il_pr9getto_di recuperö_`Im)Memoria1e"--- --- ----

ManicomIoMostra di proposte di restauro conservativo dei nove padiglioni l'ex ospedale psichiatrico

Rosanna Beccari

ROVIGO - Nella chiesadell'ex ospedale psichia-trico provinciale, in lo-calità Granzette di Rovi-go, è stata inaugurata lamostra "(Im)Memoria-le. Ex Ospedale Psichia-trico di Rovigo", a curadi Emanuela Sorbo, EvaRimondi e Leila Signo-relli dell'università Iuavdi Venezia, che hannocoordinato i lavori di ri-cerca e progettualità di138 studenti del Labora-torio di restauro archi-tettonico, diretto dallaSorbo, e di cui la stessaesposizione è frutto esintesi. La docente haspiegato che il percorsodi ricerca, reso possibileda un protocollo d'inte-sa tra l'ateneo venezia-no, la provincia di Rovi-go e l'azienda sanitariaUlss 18, degli studenti èconsistito di tre fasi:interpretazione storicocritica, conoscenza dellafabbrica e realizzazionedi un progetto conserva-tivo ed architettonico.La collaborazione siner-gica fra i tre enti hapermesso agli studentil'accesso sia agli edificidella struttura - oggi ab-bandonata - per appro-fondirne la conoscenzadiretta, sia agli archiviospedalieri e provincia-li, al fine di ricostruirnela storia, ma soprattutto

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La mostra nella chiesa dell'ex Opp di GRanzette

"allo scopo di ricordare ivolti e le vicende deisuoi protagonisti, ovve-ro le memorie (materialied immemoriali), e nel-lo stesso tempo recupe-rare e valorizzare il sitoper l'aspetto urbanisti-co, architettonico e am-bientale".Lo stesso auspicio delpresidente della Provin-cia di Rovigo, MarcoTrombini, e di RodolfoFasiol dell'Ulss 18 Rovi-go. Perchè "l'ex manico-mio di Rovigo - hannodetto all'unisono - devetornare a vivere, comepolmone verde ed edificida utilizzare per la vitasociale e culturale della

comunità". Inauguratonel 1930, anche se il pri-mo progetto risale al1906, e attraverso varievicissitudini, ospedalepsichiatrico fino al1980, dismesso nel 1997,oggi esso interessa un'a-rea di 22omila metriquadri, di cui 6mila diparco secolare e nove pa-diglioni, oltre la chiesa,in totale stato di abban-dono. Di particolare in-teresse pertanto le arti-colate ipotesi progettua-li di intervento conser-vativo e recupero archi-tettonico elaborate dalgruppo di lavoro univer-sitario ed illustrato agliintervenuti con una vi-

sita guidata alla mo-stra: da luogo di acco-glienza culturale e stu-dentesca, con ambientidi riunione ed espositi-vi, a centro di studio,ricerca e produzioneagricola ed artigianale,oltre a biblioteca e spa-zio riabilitativo e socia-le.La mostra, inaugurata il12 maggio a Venezia, do-po la presentazione allacittadinanza nel sito na-turale, sarà successiva-mente trasferita e libe-ramente visitatile finoal 19 giugno nella citta-della dell'azienda sani-taria Ulss 18.

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Manicomio secondo gli studenti

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Ferlenga: «No ai tagli linearidobbiamo farci valere in cittàE poi basta campanilismi»

di Alice D'Este

VENEZIA Un occhio al bilancio,per evitare di trovarsi nuova-mente nella situazione di qual-che mese fa, ma soprattuttouna direzione chiara per il fu-turo: aumentare l'interdiscipli-narietà dei corsi, assumendoanche un ruolo politico in città.Sono questi i punti cardine del-la candidatura di Alberto Fer-lenga, professore di Progetta-zione Architettonica, che puntaa diventare rettore dello Iuav.Ferlenga dal 2008 è direttoredella Scuola di Dottorato e ne-gli ultimi anni è stato curatoredi numerose mostre, allaTriennale di Milano come alCentre Pompidou di Parigi.

Professore , quali sono iprincipali problemi di Iuav?

«Il nodo più complesso equindi anche il punto di par-tenza per il futuro è il bilancio.Va superata definitivamenteuna fase che è stata difficile,

Progettazione architettonicaFerlenga in passato è stato per 12anni professore all'Università«Federico II» di Napoli.ma non possiamo fermarci so-lo a questo. L'anno prossimo lanostra scuola festeggia il no-vantesimo anno di apertura edè stata una delle prime in Italia.E' diversa da un Politecnico, hauna dimensione molto inferio-re e questo permetterebbe didialogare più facilmente tracompetenze diverse, una dellesfide da vincere dimenticandofinalmente i campanilismi».

Quali sono secondo lei ipunti di forza che Iuav do-vrebbe sfruttare?

«Offriamo una formazioneche non esiste altrove. I primidocenti si sono formati quiperché quelli di luav sono statitra i primi dottorati. Abbiamouna specificità che permette dimescolare le competenze ar-chitettoniche a quelle del design e della moda, passando perla pianificazione urbanistica.Un'interazione che, in questi

anni, è mancata a causa di ten-sioni interne. Qualunque sceltasul futuro di luav dovrà porsil'obiettivo di recuperare una vi-sione d'insieme che sappia valorizzare le differenze che ciconnotano ed esprimere alcontempo uno sguardo co-smopolita. A questo dovrannoessere finalizzate sia le decisio-ni immediate di tipo economi-co-finanziario, che ci costrin-geranno ad un lavoro duro diverifica e risparmio ma senza

tagli lineari, sia le scelte strate-giche alle quali le prime do-vranno essere sottomesse».

E sul piano politico?«Abbiamo fatto poca atten-

zione al nostro rapporto con lacittà. luav ha sempre avuto unruolo fondamentale, anche suquesto fronte. Abbiamo osatopoco in questi ultimi anni, nonsiamo riusciti a farci valere incittà. I contatti con le istituzio-ni sono troppo pochi, dallaBiennale a tutti i musei. E perfi-no con le altre università lan-guono».

Quali sono i suoi piani suimmobili e sedi?

«Non toccherei le Terese vi-sto il probabile rientro di Desi-gn, mi occuperei piuttosto del-l'area vicino agli ex magazzinifrigoriferi ormai bloccata datempo. Va pensata una formadi alienazione dell'area direttao meno, che ci permetta dismettere di perderci soldi».Perché dovrebbero votare

lei come rettore?«C'è una cosa che so fare be-

ne, lavorare su materiali cultu-rali e portarli a redittività. Loluav è uno splendido laborato-rio in questo senso. E' una mi-niera infinita di possibilità,possiamo rinascere e lavoraresul futuro. Basta un po' di entu-siasmo».

Sedi e futuroNon toccherei le Terese,venderei gli ex magazziniServe più redditività eIuav è un laboratorio

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G1®Píornata studioS cotonificiodella S Makòda rl +mcarequa

Una giornata studio sul tema"Rigenerazione territoriale", dacui scaturiranno le linee guidadel bando di concorso interna-zionale voluto dal nuovo Cdadella Stu Makò per promuoverela riqualificazione dell'ex coto-nificio Cantoni, di sua proprie-tà. A organizzarla, venerdì, saràla stessa società partecipata. Ilconcorso invece verrà lanciatoin autunno. «La giornata- spie-ga il presidente della Stu Makò,Paolo Lunardelli - inizierà almattino con una visita guidatacon i relatori nell'area dell'excotonificio: questi, nel pomerig-gio, si confronteranno con l'in-tero Cda al quale esporrannotutti gli aspetti di cui si dovrà te-nere conto nella progettazionedi un recupero importantedell'area del Makò. Alle 18 inve-ce si terrà un seminario pubbli-co, aperto a tutti, al Centro cul-turale Aldo Moro».

I relatori saranno MorenoBaccichet, docente dell'Univer-sità di Ferrata, l'urbanista Giu-lia Biasutti, gli architetti Rober-to Malvezzi e Valentina Covre eil Massimo Rossetti dello luavdi Venezia. Il seminario sarà in-trodotto da Lunardelli e da unbreve inquadramento storicoterritoriale dell' architetto Fran-cescaSpagnol. (rn.bi.)

ÜP.IPRODIRION ERISERVATA

l'ntrianìriMMa

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Gli scattidi Daniele

conquistanoMilano

C TIVITA, l'estro el'inventiva di Daniele Duca, ta-lento tra i più brillanti della foto-grafia marchigiana in bianco enero, protagonisti a Milano gra-zie alla personale «L'architettu-ra nelle forme della pasta DeCecco», inaugurata al FABAr-chitectural Bureau di Brera diMilano. Organizzata da Grani-ti Fiandre in collaborazione conDe Cecco, l'iniziativa si è inseri-ta pienamente nell'ambito dellemanifestazioni legate all'Expo:oltre trecento persone per unamostra che ha celebrato il valoredella pasta nel patrimonio cultu-rale immateriale italiano ed este-ro, esplorandone le forme attra-verso un 'inedita chiave ritratti-stica. Novanta le fotografie sele-zionate, tutte tratte dal libro«Pasta, the photographic elegan-ce ofDe Cecco 's pasta shapes»,edito da Alinari Idea. Uno sce-nario d'eccezione che ha fattoda sfondo ad un confronto in-consueto ed originale sul temadella creatività che ha coinvol-to, insieme allo stesso Duca, au-torevoli esponenti italiani del set-tore food, e non solo, quali Giu-seppe Iannotti, chef di Kresios,Luca Iaccarino, giornalista ecritico enogastronomico, eAnge-lo Maggi, curatore e docentedell'Università IUAV Vene-zia. L'evento, culminato in unoshow cooking «stellato», è statopromosso dal team del portaleFloornature.com.

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luav alle urneper il nuovo rettore,caccia al vototra i due candidatiA poche ore dalle elezioni del nuovo rettoreIuav - in programma per domani e venerdì -si susseguono le riunioni tra i due candidatiMedardo Chiapponi e Alberto Ferlenga e levarie componenti dell'ateneo in una veracaccia ai voti. La scelta non è facile: siaChiapponi che Ferlenga presentano program-mi simili nei contenuti, di totale discontinui-tà con il rettore uscente, Amerigo Restucci,eliminando buona parte dei tagli e puntandosul rilancio internazionale dell'ateneo. Fer-lenga, ordinario di progettazione architettoni-ca e direttore della scuola di dottorato Iuav,sembra essere al momento il più favoritoperché ritenuto il più innovatore, mentreChiapponi, ordi-nario di dise-gno industrialee direttore delcorso di laureamagistrale indesign del pro-dotto, viene con-siderato più tra-dizionalista.Nessuno deidue ha il totale appoggio dei propri diparti-menti, spaccati al loro interno.

L'altro giorno i due candidati hanno incon-trato i vari componenti del dipartimento diarchitettura, costruzione e conservazione(Dac) che ha intenzione di votare un unicocandidato, ma non ha ancora scelto quale.L'incontro è stato caratterizzato da un belclima di dialogo, ma alla fine bocche cucite:non si sa chi sarà il prescelto.

Subito dopo i due candidati hanno visto,separatamente, i rappresentanti degli studen-ti e anche questa volta hanno trovato un'as-semblea attenta e dialogante ma nessunadichiarazione di voto. Studenti soddisfattiper l'impegno ottenuto da entrambi gliaspiranti rettori a farli partecipare piùattivamente alla vita dell'ateneo, già nelperiodo di transizione tra il rettore uscenteRestucci e il neo eletto che prenderà pienotitolo solo ad ottobre. I ragazzi parteciperan-no a tavoli di lavoro per creare alcunipacchetti di priorità da fare appena saràinsediato il nuovo Senato accademico. Altranovità il ridimensionamento dei mandataridel rettore che avranno un ruolo a progetto ea tempo per specifici progetti che verrannopoi valutati. (D.G.)

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Chiapponi: ateneo trainanteaperto alla città e all'Europa

di Alite D'Este

VENEZIA Vuole istituire gruppidi lavoro che nel tempo che se-para l'elezionedall'insedia-mento del nuovo rettore discu-tano i temi caldi di luav: bilan-cio, finanziamenti europei,contratti dei ricercatori. Me-dardo Chiapponi, direttore deldipartimento di progettazionee pianificazione in ambienticomplessi, ex direttore del cor-so di laurea in disegno indu-striale e professore ordinario didisegno industriale dell'Uni-versità luav di Venezia, è l'altrocandidato alla carica di rettorecon Alberto Ferlenga.

Perché si candida?«Perché la conflittualità ha

bloccato per troppo tempoIuav, e la nostra università nonsi merita questo. La concorren-za ha esasperato le tensioni, fa-

cendo perdere possibilità ecreando disaffezione. La con-divisione di strategie dev'esse-re il primo obiettivo. Chiunquevinca dovrà far capire a docentiricercatori e personale che sipuò lavorare in serenità».

Su cosa punta soprattutto?«Dobbiamo riprendere ter-

reno sull'accesso ai finanzia-menti europei. Non sempre èfacile ottenerli, ma è la stradagiusta: vorrei rafforzare gli uffi-ci amministrativi e creare unatask force di persone che si oc-cupi solo di quello, coinvolgen-do dottori di ricerca, assegnisti,un gruppo capace di rivolgersiall'Europa conoscendo le ri-chieste di luav e che si sappiainserire nei centri di ricercadelle imprese come ponte perl'Europa».

E il bilancio?«Credo che per prima cosa si

debba puntare alla trasparen-za. Con un bilancio che rendanote anche le scelte operative.Faccio un esempio. Per un po'sembrava a programma il rifa-cimento del tetto delle Terese,con una spesa di 5oo mila euro.Io credo invece che ci siano

emergenze più importanti, co-me quella del contratto dei ri-cercatori . Un altro tema è l'usomigliore delle nostre meravi-gliose sedi come Ca' Tron, Ca'Badoer, le Terese stesse, chepotrebbero essere affittate du-rante le Biennali, per esposi-zioni».

Quali sono le due caratteri-stiche fondamentali che do-vrà avere lo luav del futuro?

«luav dovrà aprirsi all'ester-no: negli ultimi anni, troppopresi dai problemi universitarici siamo dimenticati di incon-trare la città, le istituzioni, le al-tre università. O l'abbiamo fattotroppo poco. D nostro ruolo co-me istituzione si è affievolito,ed è stato relegato alle buoneidee dei singoli docenti chehanno continuato a mantenererapporti con altri docenti e en-ti».

E la seconda?«Si devono incrementare i

rapporti internazionali, conpiù arrivi di visiting professorma anche organizzando conve-gni che chiamino in città gran-di esperti per discutere del fu-turo e delle problematiche del-le città, Venezia compresa. luavnon deve più essere una pre-senza effimera ma deve assu-mere un ruolo trainante in cit-tà».

DisegnoindustrialeMedardoChiapponi èstato direttoredei corso dilaurea indisegnoindustriale,ruolo da cui si èdimesso perprotesta controil bilancio (fotoVision)

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L'INTERVENTO

Chiudere Venezia?` a è meglio riflettere

La presentazione della proposta "Pass4venice", gli interven-ti di Jan Van der Borg e di Marco Scurati ci stimolano a farealcune considerazioni sul tema dei "flussi turistici", a Ve-

nezia, che stanno diventando un problema. Ciò è dovuto alla in-sularità, allo spazio del centro storico che non può essere estesoper sua natura, e al continuo ridursi di residenti. Venezia è un so-gno estetico e paradossalmente vivibile perché spazio lento, "amisura d'uomo" ma oggi non riesce a soddisfare la potenzialedomanda che viene dal mondo, senza mettere in crisi la propriaidentità. Il mercato del turismo dei nostri giorni, d'altra parte,esige esperienze che al tempo stesso facciano sognare e manten-gano un contatto con la realtà, in particolare con la mobilità. Lacittà rappresenta per l'immaginario collettivo ancora un sogno"reale"; se diventasse "parco tematico" questo binomio, che è lafonte del suo successo, verrebbe distrutto. La sfida è nella gestio-ne di questo equilibrio che potrà essere attuata grazie all'uso ditecnologie innovative e alla programmazione degli accessi.

Dall'inizio degli anni'80la città si è posta il problema della ge-stione dei flussi turistici: per i successi del "Carnevale dei teatridella Biennale" nel 1982 l'allora assessore al Turismo, MaurizioCecconi, in collaborazione con la Sip, con il supporto del "videolento", gestiva i sensi unici nelle calli e ponti stracolmi di personecon elementare efficacia. Ora, dopo 30 anni, disponiamo di tec-nologie funzionali per l'affluenza (telecamere intelligenti, tele-pass, fibre ottiche), di reti di comunicazione in grado di collegareturisti e visitatori occasionali (smartphone) e c'è Internet che re-laziona il futuro ospite prima e durante viaggio.

Arrivati ormai a livelli di sa-turazione degli spazi più rino-mati, si pongono due tipi diproblemi: la gestionedell'emergenza e la gestionedella quotidianità per aumen-tare la qualità della visita. Laquantità, compresa tra i 25 e i30 milioni di presenze com-plessive/anno, è al momentoun costo pubblico ma una ri-sorsa privata. L necessario chetale quantità sia ben gestita,per bilanciare il rapporto. Così

Il problemadella gestionedei flussi

e reale: per ottenerei risultati bisognautilizzare al megliole tecnologie funzionalie le reti di comunicazione

come dal 1980 la municipalità di Venezia si è dotata del Centroprevisioni maree che nel corso degli anni ha accumulato compe-tenze scientifiche e operatività pratica, è tempo che la città turi-stica si doti di un'organizzazione in grado di raccogliere dati, ge-stirli e fare previsioni. In ordine logico bisogna prima conoscere inumeri in gioco, localizzarli sul territorio, per prendere decisionisui traffici dei flussi nella rete urbana, a cominciare dallapoliticadegli accessi partendo dalla modalità principale che li consente,quella ferroviaria. Per la quotidianità saranno utili le informazio-ni di previsione e monitoraggio dei flussi di dettaglio, ma la cen-tralità della gestione avviene con il rapporto remoto con il clien-te, turista o escursionista, prima che si metta in viaggio, offren-dogli informazioni, anticipandogli la politica dei prezzi, stagio-nale e comunque che sarà a vantaggio delle prenotazioni più an-ticipate. Anche le modalità di accesso saranno variabili nei costi,

più accessibili attraverso i centri di accoglienza e imbarco riser-vati, mentre rincarati ben oltre al prezzo medio se passerannoattraverso gli accessi attuali (piazzale Roma e Santa Lucia).

Poiché la modalità ferroviaria è la più frequentata, sia dalle"invasioni" nei periodi critici che dalle visite organizzate e dimassa e al tempo stesso è la più difficile da modulare, il rapportodi collaborazione nella gestione, informazione e investimento,sarà prioritario con le Ferrovie e l'investimento principale sarànell'adeguamento della stazione di Marghera, zona di rotturanaturale di carico, verso i nuovi terminali di accesso ai piedi delPonte. Le automobili e gli autobus sono più semplici da gestirecon Ztl e Telepass. Quindi in remoto diventa essenziale che lacittà comunichi verso i suoi potenziali visitatori, utilizzando i di-versi media disponibili, le possibili e più convenienti finestre divisita per consentire una più armoniosa programmazione, deisingoli o dei gruppi, attraverso la prenotazione responsabile, giàprima del viaggio l'ospite sarà informato delle opportunità piùvicine al proprio profilo e una volta arrivato, attraverso i nuovi epervasivi sistemi di pagamento elettronico, contribuirà alla tra-sparenza nelle entrate da turismo e sarà indirizzato anche versoun più vasto perimetro alla scoperta di zone ora meno battutedalle visite. I mesi di novembre, dicembre e gennaio sarannomeno silenziosi, ma i weekend primaverili e i mesi estivi sarannopiù redditizi. Il numero massimo tollerabile sarà definito primain simulazione, poi monitorato nellaprevisione.

La ripresa della Venice card (intesa come sistema di prenota-zione di più biglietti) non sarà certo da sola la soluzione, perchénon basterebbe, ma sicuramente l'aggregazione dei servizi inun'unica forma virtuale di prenotazione e pagamento elettroni-co è componente essenziale di una serie di misure gestite diret-tamente dal Comune o dalla sua organizzazione delegata dove acorsie dedicate per masse di escursionisti (un filtro organizzato aMarghera) si accompagnano misure progressive sui prezzi e sul-la promozione di circuiti decentrati. Altri due elementi della va-lorizzazione e gestione dei flussi di turisti ed escursionisti sono larete di sensori-acquisitori di informazioni (telecamere intelli-genti wifi, dati cellulare), in tempo reale dei carichi delle singolezone della città e del sistema fisico di entrata-uscita dei visitatori,in corso di progettazione e il modello di diffusione, previsionedelle criticità già elaborato dallo luav. Gli strumenti sono a di-sposizione, pronti per essere applicati e sembra che questa voltala politica metta la gestione dei flussi turistici giustamente al pri-'no posto delle priorità di intervento.

* Esperto di Ricerca e trasporti e Architetto, Venezia

Si parla di noi Pagina 45Università Iuav di Venezia

Professor Alberto Ferlenga,come affronterà i nuovi arriviprovenienti dal rientro in se-de dei corsi di Design e Modadi Treviso?

«È una grande occasione.Ora è importante avviare unprocesso di amalgama che ladistanza territoriale spesso ren-de difficile. Dobbiamo sfrutta-re settori che nel mondo dellacultura lavorano assieme, di-scipline che coincidono con lacreatività italiana, metterle as-sieme è buon senso, avvalen-doci di una macchina di forma-zione che pochissimi possiedo-no fuori dal Paese. In passatoabbiamo marcato egoismi diparte, messo barriere quandonon era necessario».

Come ci si evolve?«Dobbiamo ricreare sistemi

di coinvolgimento e responsa-bilizzazione. Lo luav è semprestata una sorta di comunità,che oggi è più allentata. Nonsiamo lo luav di trent'anni fa.Abbiamo una rendita di posi-zione, ramificazione di docen-ti e possibilità di ricoprire unruolo guardandoci attorno, va-lorizzando il rapporto con lacittà e con il territorio conter-mine che va sfruttato meglio. Ilvero orizzonte della scuola èmondiale: moda e design, nelmomento in cui tornano qui aVenezia, usufruiscono di unavetrina eccezionale. La moda èla committenza più importan-te per l'architettura, ci siamodimenticati dei rapporti conquesti universi: ricollochiamo-ci nel nostro ruolo».

Cosa pensa di fare con l'exsede dei magazzini frigorife-ri?

«Il problema è amministrati -vo, quell'area era legata a unadestinazione urbanistica mistae prevedeva un po' di tutto. Laprima cosa da fare è chiederealla nuova amministrazione diridefinire il futuro di un'areacentrale sotto il profilo patri-moniale e dell'utilizzo».

La filosofia degli immobili?«Lo Iuav ha una grande re-

sponsabilità su immobili comeCa' Tron, Tolentini e Badoer, lamanutenzione e il restauro

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Alberto Ferlenga , ordinario di Progettazione architettonica

Rinnovamento e internazionalizzazioneAlberto Ferlenga è ordinario diProgettazione architettonica edirettore della Scuola dei dottorati.individuale criticità attuali el'assenza di visione strategica,denuncia una governance inadatta,l'indebolimento della ricerca el'assenza di una politica dirinnovamento di docenti epersonale. Per Ferlenga va datomaggiore impulso alla ricerca ebisogna comunicare meglio

non sono semplici, cerchere-mo di far capire le nostre ragio-ni al Ministero. Da una parte ilfatto che ci siano immobili auso pubblico è un onere e unaresponsabilità. Dall'altra partequando si hanno beni similinon è cosa difficile valorizzarli:penso a mostre e manifestazio-ni, momenti espositivi. Ci sonoforme e modalità da organizza-re, purché non vengano priva-tizzati».

Serve uno sguardo più oli-stico?

«Bisogna coltivare la capaci-tà di fare scelte strategiche,non muoversi settorialmentealtrimenti si perde la leader-ship culturale. Il Senato dellascuola deve tornare a pensareper strategie complessive. Dob-

all'esterno le iniziative culturali.Indispensabile anche unrinnovamento del corpo docente el'internazionalizzazione. PerFerlenga vanno subito messi areddito l 'area degli ex Magazzinifrigoriferi e l'edificio dellaGiudecca , mentre ca ' Tron, PalazzoBadoer e la sede dei Tolentinidevono essere sfruttati megliosenza precluderne l'usouniversitario.

biamo dare prospettive di me-stiere».

Il suo valore aggiunto?«Ho lavorato nella Scuola di

dottorato, ho la percezione diciò che produce lo Iuav. Da lì sideve partire».

Errori da evitare?«Bisogna recuperare l'entu-

siasmo e mettere da parte le la-mentazioni continue e il maso-chismo rispetto a quello che siè. Un esempio è il bilancio: ab-biamo fatto una pubblicità ne-gativa salvo poi dire che nonera proprio così: oggi che la si-tuazione di tutte le universitàitaliane non sia floridissima èvero, ma si può fare ordine e ri-pristinare un percorso norma-le in trasparenza». (m. a.)

C©RIPRODLZIO'« RISERVATA

Si parla di noi Pagina 46Università Iuav di Venezia

« azione ® ® ® »

Professor Medardo Chiappo-ni, cosa serve allo Iuav oggi?«Il mio programma titola"Un'Università di cui esserefieri". Ritengo ci siano le condi-zioni per poterlo essere, il tem-po che viviamo richiede nontanto di stare sulla difensiva,ma di partire da quelle radici efare una forte operazione di ri-lancio. Un rilancio che parteda un'identità nuova, formatada un'anima plurima (architet-tura, design, moda, teatro, pia-nificazione territoriale), unaserie di aree di competenzeche fanno dello luav una cosaunica, in una città unica. Inquesta operazione di rilancio èessenziale guardare all'ester-no, non avere un'ottica autore-ferenziale e riacquistare auto-revolezza rispetto alla città diVenezia».

Come essere competitivi?«È necessario organizzare la

didattica e la ricerca guardan-do ai problemi generali che po-ne la società, problemi di spazidi occupazione per i giovani,corsi che aprano la possibilitàdi trovare lavoro e inventarsiun lavoro. Bisogna pensare intermini innovativi».

Come gestirà il patrimonioimmobiliare?

«Su alcune questioni mi ri-servo un'indagine accurata esistematica, mi sono però op-posto alla chiusura delle Tere-se, anche perché veniva fattain assenza di un piano com-plessivo di utilizzo degli immo-bili, oltre che per questioni dimerito visto che era poco sen-sato rinunciare a un edificio incomodato gratuito su cui ab-biamo investito risorse ingen-ti. Va fatto un discorso di valo-rizzazione degli immobili an-che per un loro utilizzo duran -te le biennali e altre manifesta-zioni: abbiamo una serie dispazi che possono essere cedu-ti in affitto temporaneo rica-vandone risorse per l'ateneo, ec'è il terreno dei Magazzini fri-goriferi che è patrimonio dellaFondazione Iuav che va valo-rizzato attribuendo alla stessaFondazione il compito di tro-vare risorse».

Medardo Chiapponi , ordinario di Disegno industriale

Didattica , ricerca e apertura all'esternoMedardo Chiapponi è ordinario diDisegno industriale . Nel suoprogramma didattica e ricercadevono tornare a essere le prioritàdell'luav, con una maggioreapertura all'esterno. PerChiapponi l ' internazionalitàdell'ateneo, con corsi di laureamagistrale a doppio titolo conuniversità estere di prestigio, èindispensabile . Per Chiapponi glistudenti dovranno essere coinvolti

nelle decisioni che li riguardano,puntando anche a un 'azione sulversante del diritto allo studio esulla questione degli alloggi per ifuori -sede. Sulla ricerca , un puntodebole dell'I uav nella valutazioneministeriale , bisogna valorizzarele potenzialità di sistema di unateneo che ha più di 150dottorandi e di 100 assegnisti,creando anche una task -force per iprogetti europei.

Come quadrare i conti?«Bisogna lavorare sulle en-

trate. Si è riusciti per fortuna amettere in sicurezza bilancio,che è lo strumento strategicoprincipe dell'Università equindi deve essere orientatoin funzione della didattica edella ricerca lavorando sulleuscite e tagliando spese impro-duttive. Un lavoro importanteva fatto sulle entrate e qui ilruolo della Fondazione è fon-damentale, se consideriamoche il finanziamento del Mini-stero è calante e diminuisconogli studenti».

Trai primi obiettivi?«Deve cambiare il clima

nell'ateneo: bisogna dare a tut-ti la possibilità di contribuirealla vita della scuola, incentivi,

premi, tutti devono essere piùcoinvolti. Serve maggiore coor-dinamento tra personale do-cente e amministrativo e unitàintenti. In generale trasparen-za e condivisione, due coseche devono guidarci nello svi-luppo del progetto futuroluav».

Cosa farà una volta eletto?«Se sarò eletto su alcuni temicome bilancio e valorizzazio-ne spazi didattica e ricercavor-rei da subito tra l'elezione e ilmandato, attivare gruppi di la-voro coordinati da colleghicompetenti per arrivare a fineestate ad avere un quadrochiaro dello stato dell'arte,strategie e linee operative».

Marta Artico©RIPRODUZIONE RISERVATA

Si parla di noi Pagina 47Università Iuav di Venezia

DOMANI IL VOTO ARTICO A PAGINA 20

Rettore luavè sfida FerlengaChiapponi

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Si parla di noi Pagina 48Università Iuav di Venezia

Nuovo rettore allo luav: dom10 «@

si decideFerlenga o Chiapponi per il dopo Restucci. Si voterà anche per eleggere il Senato accademico e i direttori di Dipartimento

Siamo agli sgoccioli: domanisi vota per eleggere il rettoredello luav per i prossimi seianni, fino al 2021. In lizza perprendere il posto di AmerigoRestucci ci sono il professorAlberto Ferlenga, ordinario diProgettazione architettonica

e il professor Medardo Chiap-poni , ordinario di Design.Tanti i nodi sul tappeto : dal ri-lancio dell ' ateneo al rapportocon il territorio e con Venezia,dalla manutenzione dell'im-portante patrimonio immobi-liare alle strategie per incame-

rare entrate.Le votazioni si svolgeranno

nell'aula magna della sede deiTolentini domani dalle 9 alle12. Saranno eletti anche i nuo-vi direttori di Dipartimento eil nuovo Senato Accademico.Se la votazione non risultasse

valida per mancanza del quo-rum necessario (maggioranzaassoluta di tutti i professori or-dinari, associati e iricercatori,anche a tempo determinato)oppure nessuno dei candidatiraggiungesse la maggioranzaassoluta dei voti richiesti perl'elezione, si procederà a unaseconda votazione dalle 13 al-le 15 ed, eventualmente, aduna terza votazione dalle 16alle 18.

Nella seconda e terza vota-zione il rettore è eletto a mag-gioranza assoluta dei votanti.Nel caso in cui nessun candi-dato risulti eletto nelle primetre votazioni, si proseguiràve-nerdì, dalle 9 alle 13, con il si-stema del ballottaggio tra idue candidati che nella terzavotazione abbiano riportato ilmaggior numero divo ti.

Si parla di noi Pagina 49Università Iuav di Venezia

FO RUM IN TRIBUNA ALLE PAGINE 20 E 21

Manildo rilancia«Cambio marcianon il pilota»

La casa, gli interventi nelle periferie, la cultura eil turismo con le grandi mostre. In un forum alla"tribuna" il sindaco Giovanni Manildo rilanciadopo le critiche e anticipa, da qui a maggio2017, «i gol che ci aspettiamo di segnare».

rifiüña

ui,v prohi;hi, ecuricaii alla Salv1

Case, periferie, culmi«Geco i miei veri gol»

Si parla di noi Pagina 50Università Iuav di Venezia

Case, periferie, cultura«Ecco i miei veri á~_"1»C3V

aManildo in redazione a due anni dall'insediamento respinge le criticheelencagli errori e rilancia: «Cambio la velocità di marcia, non il pilota»

La casa, gli interventi nelle pe-riferie, la cultura e il turismo.la restaurata Santa Caterina, ilnuovo Bailo, la collezione Sal-ce. Il progetto di una Trevisogioiello, più pedonalizzata, dafruire in modo diverso. Sonogli obiettivi che il sindaco Gio-vanni Manildo traccia per lasua amministrazione, da qui amaggio 2016. Per usare la suadefinizione, «i gol che ci aspet-tiamo di segnare». Oggi il pri-

Manildo, due anni da sindaco.Quali risultati sente di ave cen-trato sinora?

«Un bilancio che taglia 9 -10milioni, su 60, e questo senzatraumi. E con una politica fisca-le che tutela per la primavolta lefasce deboli; la chiusura del Pat,con meno cemento e più verde;la differenziata all'87%; il pianodi rilancio di Treviso con asso-ciazioni e categorie; il sistemaTreviso che comunicherà unaSmart City nella sua interezza».

La maggioranza le chiedevail rimpasto , lei ha tirato dritto.Non è che ci fosse qualche as-sessore da cambiare?

«Non tocco le persone, noncambio squadra, sono il capita-no e voglio metterci ancor di piùla faccia. Si può cambiare il pilo-ta, ma scelgo di cambiare lamarcia, semplificare l'appara-to, aumentare l'efficienza. Tut-to in vista di una maggiore fre-quenza e cadenza di risultati».

Non è che questo sistema, al-la fine, dia più potere ai diri-genti? Gli assessori devono in-terfacciarsi, loro restano e fan-no da perno.

«No, toglierà incrostazioni, siragionerà per obiettivi, e diversiassessori saranno in rete. Ci sa-

mo cittadino taglia il nastrodel secondo anno di mandato,a capo della giunta di centrosi-nistra: era il 10 giugno 2013,quando la coalizione TrevisoBene Comune batteva la Legache aveva governato la cittàdal 1994. Una giunta che il pri-mo cittadino conferma in bloc-co, contro ogni richiesta dirirnpasto che gli giunge daglialleati e da parti del Pd in que-ste ultime settimane di fibrilla-

rà maggiore concretezza, mec-canismo di controllo, metodo, eorganizzazione».

Il suo nuovo corso ha conno-tati renziani . Molta visibilità,molto impegno personale.

«Accetto la sfida, anche nelledifficoltà, voglio proseguire l'av-ventura iniziata. Sento affetto esostegno, ho voglia di confron-tarmi e di accelerare su moltequestioni aperte».

Nell'ultimo anno , che è statomeno brillante del primo, lasua giunta sì è incagliata su al-cuni scogli . Uno è l'università:Treviso ha perso lo Iuav modae design...

«A luglio 2014 avevamo crea-to il tavolo, era stato definito unbudget, con risparmi strutturalipermetteva di tenere i corsi dimoda e design. Se poi, all'im-provviso, nasce un corto circui-to perché arriva un parere dellaRagioneria... Se il segretario dellCamera di Commercio mi diceche non possono più investire.Ma è pazzesco, dopo 18 anniche lo facevano».

E adesso?«Vogliamo lavorare per un

consorzio con Ca' Eoscari, luave università di Padova per un

zione interna: «C'è chi cambiail pilota, io voglio cambiaremarcia». Di qui la riorganizza-zione della macchina comuna-le con lo spacchettamento del-le deleghe e il riassetto perobiettivi primari. Tutti temiche ha affrontato ieri, ospite diun forum con la redazione del-la «Tribuna di Treviso» con igiornalisti Tiziano Marson,Giorgio Barbieri, Andrea Pas-serini, Alessandro Zago. Così

profilo politecnico a Treviso. SuLegga va fatta una riflessione,non hanno senso i corsi presen-ti anche a Padova, bisogna cer-care una realtà specifica».

Veniamo al centro storico.Cos'è successo? S'è rotto qual-cosa con il mondo del commer-cio? Il progetto non era adegua-to?

«L'idea è giusta, negli ultimiincontri con Ascom e RivivereTreviso abbiamo concordatosui problemi. Il nostro obiettivoè una città da fruire in modo di-verso, più bello, più alto. L'ab-

biamo riempita nei fine settima-na, ora si deve pensare ad attrar-re gente negli altri giorni. Pensoai 2 immobili all'ex Provincia,uno vedrà i giudici ci pace. Eva-lutiamo altre opportunità. Gran-di mostre e cultura saranno fat-tori decisivi».

Non è che avete partorito untopolino , per un centro in fon-do piccolo? Si discute di pochimetri , di vie e piazze, senzaun'ottica complessiva.

«La filosofia delle Ztl ha unsenso, creare zone di pregio. Co-me Santa Maria dei Battuti, stra-

come gli «scogli» del secondoanno di mandato, dal no diGoldin alla partenza dello luavmoda & design.

Manildo ha sottolineato an-che gli obiettivi centrati in que-sti due anni dalla sua ammini-strazione: la raccolta differen-ziata («1'86,9% è un record»), lapolitica fiscale che «tutela le fa-sce deboli», l'avvio dei tavolisul centro storico e sul proget-to Smart City.

tegicaperché collegherà la zonedei canali e della Pescheria al Si-le e al Quartiere Latino».

E le periferie? Si parla solo dicentro, nei quartieri c'è scon-tento.

«I quartieri sono fondamenta-li, e infatti li stiamo valorizzan-do con servizi, viabilità, verde.Cito il sistema di illuminazionedi Santa Maria del Rovere, la pi-sta ciclabile di via Bernardi el'intervento di stop ai tir in unsenso di marcia sempre a SanGiuseppe, i 700 mila euro per ilavori in via Ghirada contro il ri-schio idraulico. E in generale, la-voriamo sui collegamenti fraquartieri e centro».

C'è chi dice: Manildo si è stu-fato del giocattolo.

«Smentisco. Anzi, negli ultimigiorni ho avuto effetti rigenerati-vi, come il carica batteria dei te-lefonie. Molti attestati di stima,incoraggiamenti, sostegno: mihanno dato carica. Certo la stan-chezza arriva quando ti scontricon la burocrazia o quandospunta il parere che ferma l'in-vestimento di Camera di Com-mercio sullo luav, ripeto, dopo

Si parla di noi Pagina 51Università Iuav di Venezia

18 anni che l'ente finanziava icorsi...».

Non teme che il consenso siacalato, negli ultimi tempi?

«Dico che abbiamo seminatotanto, abbiamo accettato tuttele sfide, con scelte scomode,pensando al futuro e non all'im-

PROGRAMMAE RILANCIO

Città pienanei weekend, ora i poliper attrarre gentenel resto della settimana:strategica l'ex ProvinciaHo voglia ed entusiasmo

mediato, al consenso, ai bisognidall'oggi al domani. E infatti pa-ghiamo oggi la scelta dell'Appia-ni... Chi è venuto prima di noiha fatto solo scelte quotidiane,noi vogliamo anche costruire fu-turo. Ci ho messo la faccia conla giunta, crediamo sia la dire-

zione giusta, confido che i risul-tati si vedano presto e che sianoquelli che qualificheranno la no-stra amministrazione. Abbiamoimpostato nuove modalità di ge-stione, di coinvolgimento, di si-nergie. Ci vuole un po di tempo.E i soldi non ci sono, la strada èandarli a prendere in Europa oad altri livelli con privati e asso-ciazioni, in sinergia».

Avete 49 milioni accantonatiper il patto di stabilità . Non po-trebbe chiedere a Renzi di al-lentare i parametri?

«Ci stiamo muovendo, anchecome Anci. Che possano esseresbloccati almeno i soldi per la-vori nella scuole e per il rischioidrogeologico».

Veniamo a un altro scoglio:Goldin. Non arriverà quest'an-no, nemmeno nel 2016. Intan-to vi ha definiti «inaffidabili».Si sente tradito? Cosa gli ri-sponde?

«Non credo che si rivolgesse anoi, e lo dico perché ci siamoconfrontati a lungo. Ora c'è unaltro progetto, ma la porta non èmai chiusa, Goldin è un valoreaggiunto, confido ci possa esse-re lo spazio per parlarci».

Non è che Escher , mostra giàvista in Italia, sia poco origina-le per il riancio diTreviso?

«No, perché puntiamo ad of-frire anche la storia di Treviso, lesue bellezze: Santa Caterina, ilTomaso da Modena fra museo eseminario, il grande '900 al Bai-lo con Martini e Rossi perma-nenti. E la stupenda collezioneSalce».

Grandi contenitori del cen-tro. Dopo H&M, i trevigiani ve-dranno Zara e Eataly?

«Posso dire che vedrò a breveFarinetti ...».

(Intervista a curadiAndreaPasserini)

Si parla di noi Pagina 52Università Iuav di Venezia

o voto ber VeneziaLuigi Brugnaro, imprenditore prestato alla politica, e Felice Casson, che nel 2005 perse per un pugno di votidl Alberto Alfredo Tristano/ ROMA

Corre un brivido nella storica-mente rossa Venezia: che an-che qui possa esserci, a devasta-re psichicamente la sinistra la-gunare, una specie di Guazzalo-cain saor, un coniglio uscito dalcilindro della società civile, sulfronte destro, che come il ma-cellaio che prese Bologna nel'99 possa fare lo stesso nella Se-renissima. Il volto nuovo ha unnome e soprattutto un colore:Luigi Brugnaro, segno particola-re: fucsia. Siccome si dice né didestra né di sinistra, per risolve-re cromaticamente il problemaè ricorso a una tinta che non hamolto a che vedere con quantofinora prodotto dal Palazzo, marimanda più alla comunitàsportiva, a un insieme senzabandiera. Le inziative elettoralidi Brugnaro hanno la parvenzadi flash mob e biciclettate sullevie di terraferma. Sembravanoappunto manifestazioni sporti-ve, per lui che tutto sommato è(anche) uomo di sport, visto

che nel carnet delle sue molteattività imprenditoriali figura laguida della locale squadra dipallacanestro Reyer, con in piùqualche propaggine cestisticafino a Trieste, visto che detieneil 20% societario della Pallaca-nestro Trieste.

Ma Brugnaro, patròn dellaUmana Spa, la holding di Mar-ghera che spazia dai servizi allamanifattura, dall'edilizia all'agricoltura fino appunto allosport, non nasce certo ora co-me figura pubblica: non si con-tano le sue cariche nelle asso-ciazioni imprenditoriali, daConfindustria Venezia alla pre-sidenza del Comitato Expo Ve-neto. Insomma, un imprendito-re prestato alla politica, secon-do lo schema all'italiana inven-tato vent'anni dal Cavalier Ber-lusconi, e che Brugnaro ripro-pone sganciandosi beatamentedai partiti, con cui non ha fattodebiti: la sua lista personale haavuto in assoluto la miglioreperformance la prima domeni-ca di giugno, e già solo con quelnotevole 20% e passa avrebbeottenuto il ballottaggio. Subitosi è messo a lavoro per allargareperò il fronte, acchiappando laLega nei suoi filamenti sparsiche hanno marciato divisi, sic-ché il 28% della sua coalizione ègià salito (per pura somma alge-brica) al 47%.

Insomma, il centrodestrasembra aver trovato un ottimocavallo con cui provarci nellasempre difficilissima Venezia,un cavallo che aveva in passatosimpatia di centrosinistra, eche oggi vuol ridare smalto allasua città al grido di "no al fan-cazzismo" e no a tutti i no degliambientalisti e dei "comuni-sti": le grandi navi, il Mose, le in-dustrie. Oggi, proprio sull'ondadi questo misto di ultraliberi-smo alla veneta e populismo pa-ternalista («non prenderò sti-pendio, lo destinerò alle fami-glie povere»), fa paura al centro-sinistra: lui stesso non lo avreb-be mai detto appena un annofa, quando peraltro stava perconcludere forse il più grandeaffare della sua vita, l'acquistodell'isola lagunare di Povegliaper la ridicola cifra di 500 milaeuro. Scoppiò un putiferio, si fi-nì in mano al Tar, ma in pienacampagna elettorale ha soste-nuto che ritirerà la causa: la La-guna intera, dopotutto, val be-ne un'isola sola...

Non c'è dubbio, Brugnaro hasorpreso un po' tutti, e più ditutti lo sfidante Felice Casson,senatore al suo terzo mandatoper il Pd, che vede materializ-zarsi il fantasma del sorpassosubito esattamente dieci annifa, quando prese più voti al pri-mo turno, per poi essere battu-to al ballottaggio dal ritornante

Massimo Cacciari, in una fratri-cida guerra intestina. Nientesindacatura, ecco la prima legi-slatura e - per proseguire in ri-ma - va in pausa dalla magistra-tura. Casson è entrato inizial-mente nelle cronache perla suaintensa attività di procura, chelo ha visto in prima linea in nu-merose inchieste di grido: dallainfamissima strage di Pateano,quando tre poveri carabinieri

furono vittime di una bombaneofascista nel piccolo centrogoriziano anno 1972, fino allavicenda Gladio, dall'uranio im-poverito all'incendio del TeatroLa Fenice, e naturalmente allaTangentopoli veneta. Un eccel-lente magistrato, che ha certa-mente lasciato il segno. Da die-ci anni in politica, si è conqui-stato questa candidatura vin-cendo le primarie lo scorso mar-zo, così imponendo a Veneziaun nome della minoranza delPd (tecnicamente è un civatia-no, ma non pare destinato allanuova avventura di Possibile).

Parte dal 38% della coalizio-ne (con la sua lista che va me-glio del Pd) e si è subito messoall'opera per allargare lo spet-tro del consenso: raccogliendol'appoggio di don Nadino Capo-villa, prete della Cita di Marghe-ra da sempre vicino ai poveri econvinto sostenitore delle Sen-tinelle in Piedi, di Camilla Sei-bezzi, candidata arcobaleno alprimo turno con "Noi la Città",e perfino di Marco Travaglio,generalmente anti-pd ma chein suo favore sta cercando diportare i 5 stelle, forti di un 12%in città.

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Si parla di noi Pagina 53Università Iuav di Venezia

Casson proprio in queste oreha incassato il sì di quattro su-perconsulenti che gratis lo aiu-terebbero nella progettualitàcomunale, e i cui nomi ben figu-rerebbero in un governo nazio-nale a fortissimo impatto di in-novazione: Francesco Giavazzi,autore recentemente del libro"Corruzione a norma di legge"proprio sullo scandalo Moseche è costato la poltrona al pre-cedente sindaco Orsoni, apren-do così la strada a un anno dicommissariamento; Renzo Ros-so "Mister Diesel" per l'innova-zione; Philippe Daverio, per lacultura e del turismo; Benedet-ta Arese, super manager diUber in Italia, per la digitalizza-zione. Un gran colpo, che deno-ta molto come intende marcareil suo impegno.

Domenica prossima sarà unasfida all'ultimo voto (nel 2005Casson perse per sole 200 cro-cette) in una città piuttosto sin-golare dentro il proprio conte-sto geo-politico: è l'unica che alconsiglio regionale, così sbalor-ditivamente zaio-leghista, nonha nemmeno un esponente na-to o residente nei suoi confini.C'è di che meditare, sotto ognipunto di vista.

üR IPRODUZ ION ER ISERVATA

ra fiifi iiju ri il basket , l' l i c l r fucs ia c la lista persona l eNato a Mirano i113 settembre 1961, laureato inarchitettura allo luav di Venezia , padre di cinquefigli, Luigi Brugnaro (foto) è presidente di UmanaHolding , che raggruppa 20 aziende operative neiservizi, nella manifattura , nel 'ediliziaenell'agricoltura. Dal 2009 al 2013 è stato presidentedi Confindustria Venezia. Attualmente è membro diGiunta nazionale e componente effettivo delDirettivo nazionale di Confindustria , nonchédelegato per il Veneto all'Expo 2015 : è inoltre,presidente del Comitato Expo Veneto e membro del

Gruppo tecnico nazionale di Expo 2015. Dal 2012 al2014 è presidente di Assolavoro , in seno alla quale faora parte del Consiglio di presidenza e ha la delegaperi rapporti con le Associazioni di categoria. Dal2006 è proprietario e presidente della Reyer , societàsportiva di basket, che sotto la sua guida è tornata inserie Al. Dopo lavittoria di Casson alle primarie delcentrosinistra nel marzo scorso , presenta la propriacandidatura a sindaco di Venezia. Al primo turno,ottiene i128% la sua listasi dimostrala prima incittà.

Dalla mag istratu ra l Senato , ne l Pd ma c la mino ranza civatianaNato a Chioggia il 5 agosto 1953 , Felice Casson (foto)dopo la laurea in legge al l 'Università di Padovaentra in magistratura nel 1980 , occupandosi dinumerose inchieste soprattutto in tema diterrorismo, lotta alla corruzione , sicurezzaambientale : tra le altre , la strage di Pateano, ledeviazioni dei servizi segreti, la vicenda Gladio, lepatologie da uranio impoverito . Nel 2005 si candidaa sindaco , sostenuto dai Democratici di Sinistra,ma viene battuto al ballottaggio da MassimoCacciari , ex primo cittadino e candidato della

Margherita . Nel 2006 , la sua prima esperienzaparlamentare da senatore. Viene rieletto nel 2008e nel 2013 : si occupa soprattutto di lotta allacorruzione e alla criminalità organizzata,razionalizzazione dei sistemi processuali civili epenali, delitti contro l'ambiente e perla sicurezzadella popolazione , tutela delle persone deboli dellevittime di reato . Fa parte della corrente deicivatiani. Nel marzo scorso vince le primarie delcentrosinistra per scegliere il candidato a sindacodi Venezia . Al primo turno, ottiene il 38%.

Si parla di noi Pagina 54Università Iuav di Venezia

AMBIENTE

Dignano,• "no" alga variante

S t da nuovi* studi

I partecipanti all'incontro sul progetto della variante di Dignano

di Guglielmo Zisa1 SPILIMBERGO

«Nessuna demagogia. Questaopera sta dimostrando tutte lesue criticità come abbiamosempre evidenziato. Ventiduemilioni di euro destinati aun'opera che nel nostro pro-gramma elettorale avevamostralciato rispetto al program-ma di chi ha governato il FriuliVenezia Giulia prima di noi: ilcentrodestra. E avevamo fattobene». Aricordarlo è la deputa-ta di Sei, Serena Pellegrino, pro-motrice, insieme ai consiglieridel gruppo del Movimento 5Stelle, di un incontro sul tema"Non solo "no" alla variante diDignano-Nuovi studi confer-mano che l'opera non si devefare". Oltre a Pellegrino, a Udi-ne nel palazzo della Regioneerano presenti il consigliere re-gionale M5S Ilaria Dal Zovo, ilpresidente di Assieme per il Ta-gliamento, Franca Pradetto, e ilportavoce del comitato Unitiper l'ambiente, Valter Vidusso.Un incontro utile alla presenta-zione di una serie di nuovi stu-di commissionati a GiovanniCampeol, docente di valutazio-ne ambientale strategica e di in-cidenza all'università luav diVenezia, e a Piero Zangheri, ge-ologo, docente all'università diPadova del corso per gli studen-ti di Scienze geologiche di legi-slazione sull'utilizzo delle geo-risorse e sulla tutela dell'am-biente.

Studi finalizzati a metterenuovamente in discussionel'opportunità dell'opera. «Laverifica dell'attendibilità tecni-co-scientifica redatta dai nostriesperti in merito alla fattibilitàambientale del progetto dellavariante di Dignano presentato

dalla Regione - riferisce la de-putata di Sel - evidenzia che lavalutazione "non valuta" lepossibili alternative rispetto alprogetto, ovvero la realizzazio-ne di un viadotto in area gole-nale, la non realizzazione (op-zione "0"), la realizzazione dinuove viabili tà in altre aree geo-grafiche, sottovaluta gli aspettinaturalistici, valuta in modo to-talmente inappropriato gliaspetti paesaggistici, sottovalu-ta gli impatti sulle dinamicheidrauliche del fiume Taglia-mento, esprimendo giudizi su-perficiali e contraddittori».

«Vista l'assenza di una valu-tazione tecnicamente e scienti-ficamente appropriata degli im-patti sull'ambiente dell'operaproposta - afferma Pellegrino-, non si capisce come abbiafatto la commissione Via regio-nale a motivare che il progettoè compatibile dal punto di vistaambientale. Questo fatto do-vrebbe portare quantomeno al-la riapertura della procedura diVia con la presentazione di unnuovo studio di impatto am-bientale tecnicamente correttoe scientificamente appropria-to».

L'auspicio di Pellegrino èche «la Regione, utilizzando ilprocedimento di Via, rimetta indiscussione il contenuto pro-gettuale. Un'opera che rischiaun impatto negativo molto rile-vante e che soprattutto non rag-giunge lo scopo di migliorare lamobilità in quell'ambita geo-grafico - conclude Pellegrino -potrebbe generare un potenzia-le danno all'erario di notevolidimensioni». La relazione illu-strata a Udine sarà ora inoltrataall'unità di missione Italia sicu-ra di palazzo Chigi.

CR I PROD LIZI ONE RISERVATA

Si parla di noi Pagina 55Università Iuav di Venezia

GRANDI OPERE. Indubbi i vantaggi rispetto alla pietra e al cemento

Ponte deghAlpPer il pavimentosoluzione in legnoAmministratori e tecnici propendono per un ritornoal progetto palladiano che garantirebbe soliditàuna maggiore elasticità e facilità di manutenzione

Lorenzo Parolin..............................................................................

Il "nuovo" Ponte degli Alpinitorna all'antico. La futura pa-vimentazione del monumen-to più celebre della città, qua-si certamente, sarà di legno.Si tratterà di decidere la qua-lità più adatta, tra tronchi ita-liani o esotici, ma l'abbando-no della pietra è dato ormaiper sicuro. L'attuale copertu-ra in lastre di marmo, cemen-to e ciottoli, che risale all'ini-zio degli anni '90, favorisce ilristagno dell'umidità e, aquanto pare, negli anni dan-neggia pesantemente il le-gno. In più, secondo alcuniesperti interpellati negli ulti-mi mesi, è fondato il rischioche tolga elasticità alla strut-tura. In questo modo il Pon-te, anziché dissipare la spintache arriva dal fiume, si caricacome una molla. Il risultato,a lungo andare, sono i cedi-menti e le "gobbe" visibili aocchio nudo osservando ilmonumento.

Da qui l'ipotesi di tornare almateriale originario, più fun-zionale e vicino all'idea di Pal-ladio.

«La copertura in legno delpiano di calpestio - dichiarail sindaco Riccardo Poletto -è un'ipotesi che sta prenden-do sempre più piede. L'ideache vorremmo seguire preve-de di rispettare le indicazioni

La soluzioneè mi liore anchedal punto di vistaantisismicoD'accordo anchela Soprintendenza

Come si presenta l'attuale superficie calpestabile del Ponte

del progetto originale, abbi-nandole alla tecnologia mo-derna. Un mix tra passato epresente, insomma, per farein modo che i restauri duri-no. Tra un quarto di secolodovranno esserci manuten-zioni ordinarie, se vogliamoanche analisi approfondite,non più un'operazione su am-pia scala come "Aiutiamo ilPonte di Bassano"».Sembra tramontare, quin-

di, l'ipotesi di avviare unaconsultazione popolare perfar scegliere ai bassanesi ilmateriale con il quale pavi-mentare il monumento sim-bolo della città. Caldeggiatonelle scorse settimanedall'assessore ai lavori pubbli-ci, Roberto Campagnolo, il"referendum" avrebbe messoa confronto due ipotesi.

La prima prevedeva di avvi-cinarsi il più possibile al pro-getto di Palladio, ripristinan-do la copertura mista in le-gno e cotto utilizzata per seco-li; l'altra di mantenere il mar-mo e i ciottoli lasciati dal re-stauro degli anni '90, anchese su una struttura più legge-

ra dell'attuale.Entrambe le strade, secon-

do l'assessore ai lavori pubbli-ci, sono percorribili anche se,sul piano estetico, la differen-za tra legno o pietra sarebbenotevole. Di conseguenza,Campagnolo ha suggerito dipassare la palla ai bassanesi.Un referendum, oltretutto,aiuterebbe a tenere altal'attenzione sui restauri, contutti i vantaggi (compresa lapossibilità di accedere a fon-di privati) che la copertura diun evento da parte dei massmedia comporta. Sull'ipotesidi una consultazione popola-re, il sindaco è stato però finda subito più tiepido, esclu-dendo anche per ragioni dicosti un referendum ufficia-le. Nelle ultime ore, però, hapreso sempre più corpo l'ideadi utilizzare il legno. Un'ipo-tesi che pare particolarmen-te gradita anche alla Soprin-tendenza, per ragioni esteti-che e storiche ma anche per-ché una struttura in legno ri-sponde meglio ai criteri anti-sismici dai quali oggi non sipuò prescindere. e

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Si parla di noi Pagina 56Università Iuav di Venezia

E al di sottoun'animain metalloVisibile all'esterno, il legno;sotto, un'anima di metallo cheaiuterà il Ponte a sopportare lesollecitazioni alle quali ècontinuamente sottoposto.L'idea, per ora ancora allostudio, ha preso corpo dopo leultime analisi e sembra in lineacon l'annunciato mixtratradizione e tecnologia.

«Quest'anima di metallo -spiega il primo cittadino -saràin sostanza una sorta di rete.Verrà ancorata alle sponde eservirà ad assorbire e dissiparel'energia in eccesso. In questomodo, dovremmo evitare per ilfuturo deformazioni ecedimenti come quelli degliultimi anni».

Contemporaneamente alprogetto di posa della "rete"metallica sotto la futurapavimentazione, è allo studiodell'equipe incaricata deirestauri anche l'ipotesi diconsolidare con l'acciaio anchealtre parti della struttura.

«Stiamo cercando - chiudePoletto - il modo di sostituirealcune parti più esposteall'usura con procedure piùsemplici delle attuali. In questosenso, alcuni inserti di metallo,non visibili all'esterno,potrebbero aiutare». 0 L.P.

«Sono castagno e la ricele essenze p iù in d icate»«Legni durevoli, se possibiletradizionali come il castagno oil larice, per rispettare la storiadei Ponte, un manufattointrigante, al quale lavoraronodue geni come Palladio eFerracina».

È l'opinione di Franco Laner,già docente allo luav di Veneziae massimo esperto italiano dicostruzioni in legno, rispettoalla pavimentazione delmonumento simbolo dellacittà

«Il criterio principale - spiegalo studioso - in questi casi è ladurevolezza. Qui, potrei dire diusare un legno come il tek, ma èchiaro che un inserimento cosìesotico non è molto in linea conla "biografia" del Ponte. Perrispettarne la storia, quindi, èmeglio orientarsi su specieitaliane, come il rovere o ilcastagno. II primo puòsollevare qualche perplessitàper il fatto che anticamentenon era usato perle costruzionima perla carpenteria navale.Sulla seconda specie, invece,credo che non ci sarebberoproblemi».

Altri candidati, per Laner,possono essere il legno dilarice, di pino odi robinia.

«II primo - prosegue l'esperto- è resistente all'acqua eversatile, il secondo ha bisogno

Franco Laner

di trattamenti profondi a colpi diimpregnante, ma permetterisultati straordinari. Quanto allarobinia, il risultato non sarebbelontano da quello garantito daltek, ma di regola la si usa in piccolequantità In ogni caso,gli incaricatidei restauri hanno la fortuna diavere Venezia a un'ora di treno. Lacittà è costruita su palafitte e i paliin laguna non mancano. Si puòprendere esempio da questeesperienze, incrociandole con leindicazioni che ancora riusciamo aricavare dai progetti del passato».

Sulla stessa lunghezza d'onda isuggerimenti degli operatori delsettore. Per Mario Mazzucato,grossista di legname con sede a

Padova, è fondamentalerispettare il progetto originario emantenere l'identità"italiana" delmonumento.

«Innanzitutto - commenta - sipossono seguire le indicazioni diPalladio, in modo che il Ponte restipiù fedele possibile all'originale.Poi si può sceglierefondamentalmente tra tre tipi dilegno: castagno. rovere o larice.Personalmente preferirei il primo,perché è già utilizzato su quellaspecifica struttura, contienetannino che è un conservantenaturale ed è autoctono. Pertrovarne di buona qualitá insostanza, si può restare entro iconfini della provincia di Vicenza.In più, il castagno risponde beneagli stress atmosferici. Anche ilrovere è un buon materiale, cosìcome il larice. Escluderei, però,quest'ultimo perché credo che nongarantirebbe l'uniformità anchevisiva che molto probabilmente iprogettisti stanno cercando».

Di diverso avviso i colleghiveneziani della Legnami De Biasio.

«Chi non conosce il Ponte diBassano? - dice il titolare MauroDe Biasio - Per cominciare,escluderei i legni esotici come ilTek, che oggi è molto utilizzato maall'epoca di Palladio erasconosciuto. Poi, mi orienterei sullarice, perché è versatile eresistente. I pontili della Laguna,per esempio, sono perla maggiorparte di larice e rispondono beneall'azione combinata dell'acqua dimare e dell'atmosfera. II larice ègià stato utilizzato per alcuneparti del Ponte e si adatterebbebene, magari con qualche piccolotrattamento, anche al piano dicalpestio». • L.P.

Si parla di noi Pagina 57Università Iuav di Venezia

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II Ponte degli Alpini per il quale si profila sempre più un ritorno al piano di calpestio in legno

Si parla di noi Pagina 58Università Iuav di Venezia

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Iuav, oggi si votama Chiapponie Ferlengapotrebberolavorare insieme

VENEZIA Di fronte alladomanda diretta svicolanoentrambi. Ma achiederglielo, in questesettimane di dibattito sonostati in molti tra i docenti eil personale tecnico eamministrativo. Sono due icandidati rettore di Iuav allasuccessione di AmerigoRestucci: MedardoChiapponi ordinario didisegno industriale e diAlberto Ferlenga, ordinariodi ProgettazioneArchitettonica. Durante unariunione pubblica in aulamagna qualcuno ha anchechiesto se non fossepossibile nominare chiperderà la sfida prorettore.Loro, non hanno esclusol'ipotesi. Sono le due animedell'università, quella diArchitettura e quella diDesign e in un mese hannofatto di tutto per appianarele tensioni. «Vedremo lastrategia più consona macollaboreremo di sicuroanche dopo la votazione»ha detto Chiapponi.«Abbiamo molti punti incomune, nel modo digestire il confronto e anchenel programma. Questopatrimonio non andràperso» ha confermatoFerlenga. Intanto oggi sivota. Il seggio è in aulamagna nella sede deiTolentini (dalle 9 alle 12).Qualora la votazione nonrisultasse valida permancanza del quorumnecessario (maggioranzaassoluta di tutti i professoriordinari, associati e i

ricercatori, anche a tempodeterminato) oppurenessuno dei candidatiraggiungesse lamaggioranza assoluta deivoti richiesti per l'elezionesi procederà ad unaseconda votazione dalle 13alle 15 ed, eventualmente,ad una terza dalle 16 alle 18.Nella seconda e terzavotazione il rettore verràeletto a maggioranzaassoluta dei votanti. Lacarica dura sei anni e non èripetibile, tant'è cheAmerigo Restucci nonavrebbe potutoripresentarsi. A votaresaranno 182 docenti, 20studenti e 273 addetti delpersonale tecnico eamministrativo (il loro voto,però, vale un terzo).Chiunque verrà eletto dovràconfrontarsi prima di tuttocon un bilancio indifficoltà. Seppur rientratal'emergenza, colmata dallamanovra correttiva che haprevisto il blocco delturnover del personaletecnico e amministrativofino al 2018 (risparmio di1, ,5 milioni), una frenata alladidattica, con menodocenti «esterni» (unmilione) e un ulterioremilione dovrebbe arrivaredal risparmio sulle sedi (c'èanche l'ipotesi di unacessione delle Terese), nonè tutto risolto. E starà alnuovo rettore vedersela(soprattutto) con i conti.

A.D'E.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Si parla di noi Pagina 59Università Iuav di Venezia

Nuovo rettore luav, oggi si decidePrima votazione dalle 9 alle 12 nell'aula magna della sede dei TolentiniPotrebbe essere eletto già oggiil nuovo rettore dell'Universitàdi Architettura che prenderà ilposto di Arnerigo Restucci, chepure resterà ancora in carica al-la guida dell'Iuav sino a fine ot-tobre, per guidare l'ateneo persei anni, fino al 2021.

In lizza per prendere il postodi Restucci sono il professor Al-berto Ferlenga, ordinario diProgettazione Architettonica eil professor Medardo Chiappo-ni, ordinario di Design. Saran-no eletti nell'occasione anche inuovo direttori di Dipartimen-to e il nuovo Senato Accademi-co. Le votazioni si svolgeranno

oggi presso l'aula magna dellasede dei Tolentini dalle 9 alle12.

Qualora la votazione non ri-sultasse valida per mancanzadel quorum necessario (mag-gioranza assoluta di tutti i pro-fessori ordinari , associati e i ri-cercatori , anche a tempo deter-minato) oppure nessuno deicandidati raggiungesse la mag-gioranza assoluta dei voti ri-chiesti per l'elezione si proce-derà ad una seconda votazionedalle 13 alle 15 ed , eventual-mente, ad una terza votazionedalle 16 alle 18.

Nella seconda e terza vota-

MedardoChiapponi

AlbertoFerlenga

sterna del ballottaggio tra i duecandidati che nella terza vota-zione abbiano riportato il mag-gior numero di voti.

Tanti i nodi sul tappeto: dalrilancio dell'ateneo al rappor-to con il territorio e con Vene-zia, dalla manutenzione dell'importante patrimonio immo-biliare alle strategie per inca-merare entrate, all'internazio-nalizzazione dell'Università diArchitettura, ai finanziamentialla ricerca da rilanciare. Il pro-fessor Restucci ha comunqueassicurato che il bilanciodell'Iuav è in equilibrio per iprossimi tre anni.

zione il rettore è eletto a mag-gioranza assoluta dei votanti.Nel caso in cui nessun candida-to risulti eletto nelle prime trevotazioni, si proseguirà il 12giugno, dalle 9 alle 13, con il si-

Si parla di noi Pagina 60Università Iuav di Venezia

«Per abbattere la dittatura del Pilla gratuità scalzi dal podio l'utile»Suor Smerilli: «Il Bes è uno strumento sul quale fare levaMa la crisi insegna che bisogna cambiare il paradigma»

LUCA MAZZA

abato scorso mi tro-

vavo ad Ali Terme, inprovincia di Messina.

Dopo cena sono uscita per fare u-na passeggiata. Si giocava la fina-le di Champions League, Barcel-lona-Juventus, e il Comune avevaallestito un maxi-schermo in piaz-za. Praticamente quest'iniziativahacoinvolto tutti gli abitanti del Paese.Gli appassionati guardavano la par-tita, alcune mamme chiacchierava-no del più e del meno, mentre ungruppo di bambini si divertiva a darecalci a un pallone. A quel punto mi so-no chiesta: "Dove c'è maggiore qua-lità della vita? In questo piccolo borgodel Sud Italia o in una città dove i pic-coli non possono giocare liberi per stra-da, magari vanno a vedere un film in u-na multisala e nel week end si chiudono in un cen-tro commerciale con i genitori?". Bene, il Pil nontiene conto di quanto è avvenuto pochi giorni fain questo angolo di Sicilia perché non ci sono sta-te transazioni economiche. Ma, nel calcolo per de-cifrare la sfera relazionale delle persone, lo stessoPil considera, invece, i biglietti venduti per il cine-ma o per un concerto». Con un esempio pratico -a cui ha assistito con i suoi occhi e che l'ha positi-vamente colpita-, suor Alessandra Smerilli spie-ga chiaramente perché i parametri che abbiamooggi per tradurre in cifre lo stato di salute di un de-terminato Paese siano spesso ingannevoli e fuor-vianti. «Quando il Pil cresce di qualche "zero vir-gola" non sappiamo se effettivamente sta aumen-tando il benessere o il malessere della popolazio-ne, perché magari sta salendo il consumo di psi-cofarmaci e antidepressivi - raccontala docente diEconomia all'UniversitàLumsa di Roma e allaPon-tificia FacoltàAuxilium, nonché segretario del Co-mitato scientifico e organizzatore delle Settimane

Sociali (organismo Cei) -. Il Pil è una misura chefagocita tutto ciò che è produzione e passa per ilmercato, senza operare le opportune distinzioni».Ecco perché - se vogliamo avere a disposizione unquadro economico e sociale che rispecchi le realicondizioni di un Paese, dei suoi cittadini e dellesue imprese -, è necessario cambiare "metro". «IlBes (Benessere equo e sostenibile) ha una marciain più. In quanto permette di individuare punti diforza o di debolezza di singoli territori - sostieneSmerilli -. Certamente si tratta di un indice com-plicato e di difficile lettura. Ma allo stesso tempo,con i suoi 134 indicatori, aiuta a inquadrare me-glio la complessità delle varie aree. Come può es-sere perfezionato? Forse scegliendo dieci macro-campi (da quelli ambientali a quelli relazionali) incui scaglionare poi gli altri indicatori. In questomodo, probabilmente, le misurazioni sarebberopiù comprensibili per tutti e si avrebbero final-mente le lenti adeguate per vedere dove e come in-tervenire».Ovviamente, Smerilli è consapevole che il percor-so per abbattere la "dittatura" del Pil - cioè di quelnumero che più di ogni altro condiziona scelte epaletti fissati dalle principali istituzioni dell'Ue -sarà pieno di ostacoli. Non è semplice modificaremeccanismi economici strutturati da anni a livel-lo globale. Ma un cambiamento è necessario. «C'èun detto, molto utilizzato dagli economisti: "Tut-to ciò che l'economia non vede lo distrugge". Noi,dunque, dobbiamo imparare a osservare attenta-mente quello che c'è per non correre il pericolo diperderlo», dice la docente. Gli errori commessi inpassato devono servire da lezione per il futuro: «Fi-no a qualche anno fa, per esempio, quando si co-struivano case o altre strutture non si teneva con-to dell'impatto che si avrebbe avuto sull'ambien-te. Così abbiamo gravemente danneggiato la Ter-ra, accorgendoci decisamente troppo tardi di quan-to fosse prezioso salvaguardarla». Ora, per il Pil, sipuò fare un ragionamento simile: «Se gli investi-menti e le decisioni si orientano solo in base a que-

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Si parla di noi Pagina 61Università Iuav di Venezia

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Con l'intervista all'economista Enrico Giovannini,pubblicata lo scorso 28 gennaio, Avvenire haavviato un ' inchiesta sul Bes, il sistema dimisurazione dei Benessere equo e sostenibile: unindicatore per valutare i progressi della societàd'oggi più autentico e veritiero dei Pii, che èinvece un "termometro" meramente economico

sta misura, noi rischiamo di cancellare dimensio-ni fondamentali. Quanto valgono oggi i legami al-l'interno dei condomini, i rapporti creati dai ra-gazzi a scuola o in oratorio, le azioni di volontaria-to che coinvolgono milioni di cittadini, il benesse-re lavorativo e organizzativo dentro le imprese? IlPil ignora tutto ciò o lo considera solo parzial-mente». La strada è in salita, ma anche nelVecchioContinente si cominciano a cogliere alcuni segna-li incoraggianti. «Gli ultimi rapporti Eurostat sullaqualità della vita rappresentano un notevole pas-so in avanti rispetto ad altre classifiche più ristret-te - segnala Smerilli -. Nello studio sui legami so-ciali c'è un dato particolarmente allarmante e che,allo stesso tempo, deve aiutarci a riflettere sul mo-do in cui calcoliamo benessere e ricchezza. Ulta-ha è al secondo posto in Europa, subito dietro alLussemburgo, per numero di persone che dichia-rano di non avere nessuno su cui poter contare incaso di bisogno».Il superamento del Pil, però, secondo la religiosa,va inserito in un cambio di paradigma economi-co molto più ampio. Che prevede la sostituzionedel modello dominante negli ultimi anni, incen-trato solo sull'utile da raggiungere ad ogni costo esulla cattiva finanza. Già nel2008, cioè all'alba del-la grande crisi, Smerilli propose - attraverso il sag-gio "Benedetta economia" (scritto a quattro mani

L'economista della Lumsa: «Dadomani a sabato , nel laboratorio diLoppiano , alla Scuola di economia

civile, ci concentreremo inparticolare su come misurare i valori

civili di un ' impresa , che non puòessere giudicata buona o cattiva solo

in base agli utili e al fatturato»

con Luigino Bruni) - di riscoprire e rivalutare quel-la dimensione potente e connaturata all'essere u-mano che si chiama "gratuità" e che ci viene sve-lata attraverso il grande dono dei carismi. Una te-si, quest'ultima, rilanciata dagli stessi autori con unsecondo volume pubblicato un anno fa: "Laltrametà dell'economia". «Oggi riportare la gratuitàdentro l'economia significatomare alle origini e ri-baltare le logiche del profitto, della finanza non e-tica e del consumismo sfrenato, per rimettere co-sì lapersona al centro -afferma Smerilli -. Bisognaprendere esempio da quanto hanno fatto due gran-di "economisti" del passato come san Benedettoe san Francesco. Il primo si trovò a vivere nella co-siddetta età oscura e generò una vera e propria ri-voluzione che è stata anche economica. Le abba-zie e i monasteri, oltre a salvare lavita di tanta gen-te, furono anche luoghi di significative innovazio-ni. L lì che sono nate le prime forme di rendicon-tazione contabile per calcolare entrate e uscite. IMonti di Pietà, invece, sono stati una scoperta"francescana" e rappresentano la prima forma diaiuto intelligente alle indigene». Della grande sfi-da dell'economia "carismatica" si parlerà ancheda domani a sabato a Loppiano (vicino Firenze),nel corso del primo convegno nazionale promos-so dalla Sec (Scuola di economia civile). «Ci con-centreremo in particolare su come misurare i va-lori civili di un'impresa, che non può essere giudi-cata buona o cattiva solo in base agli utili e al fat-turato - conclude Smerilli -. Risultano determi-nanti soprattutto altri elementi: come l'attenzio-ne al territorio in cui si opera, il livello di soddisfa-zione dei dipendenti e il tasso di welfare che l'a-zienda stessa è in grado di generare. Anche questoè un modo per superare il Pil: se le imprese perleloro scelte di investimenti e di produzione guar-dano solo ai profitti e non alle dimensioni del Besnon andremo molto lontano. Ecco perché, nellegiornate della Sec, vorremmo provare a sviluppa-re un Bes aziendale».

© RIPRODULONE RISERVATA

Si parla di noi Pagina 62Università Iuav di Venezia

Suor Alessandra Smerilli

Loppiano «L'Italiade ll'econ om ia civile»«L'Italia dell'Economia civile» è il titolo del pri-mo convegno nazionale promosso dallaScuola di Economia Civile che ha sede alPolo imprenditoriale Lionello Bonfanti (Bur-chio - Figline e Incisa Valdarno -FI). Obiet-tivo del convegno, da oggi a sabato, è la mi-surazione dei valori civili dell'impresa. II 13giugno sarà presente il Ministro del Lavoroe delle Politiche Sociali Giuliano Poletti. Trai relatori ci saranno gli economisti StefanoZamagni (Università di Bologna), LuiginoBruni (Lumsa), Enrico Giovannini e Leonar-do Becchetti (Università di Roma Tor Ver-gata), Pier Luigi Sacco (Uiav Venezia), Ele-na Granata, docente in Tecnica e pianifica-zione urbanistica (Politecnico Milano), He-len Alford, preside della facoltà di Scienzesociali (Pontificia Università San Tommasod'Aquino - Angelicum di Roma), Aldo Bo-nomi (fondatore del Consorzio AAster, Con-sorzio Agenti di Sviluppo del Territorio) e idirigenti Cesare Vitali (Banca Etica), ClaudiaBenedetti (Federcasse) e Luca Raffaele.

Si parla di noi Pagina 63Università Iuav di Venezia

E giovane e italianoil miglior architetto europeo

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VERA MANTENGOLI

a appena ricevuto con il socio Alberto Veiga ilMies van der Rohe Award per la Sala Filarmonicadi Szczecin in Polonia, piazzandosi al primo

posto come l'architetto più giovane insignito del premio.Eppure, pur essendo in mezzo ai mostri sacri dell'archi-tettura, l'italiano Fabrizio Barozzi, 39 anni, non sembraessersi minimamente montato la testa, forse perché allaspalle ha già tanti meriti (Giovane talento dell'architettu-ra italiana 2013), senza contare i premi conferiti all'EBV(Estudio Barozzi-Veiga).Come si sente ad aver ricevuto questo riconoscimento?«È incredibile e dà le vertigini. Guardando la cronologiadel premio ci sono alcuni tra i migliori architetti almondo, soprattutto nomi già affermati, mentre noi siamoi più giovani. Quest'anno hanno valutato soprattutto ilprogetto, ma in ogni caso credo che sia un segno di cam-bio di paradigma che rompe le logiche tradizionali. Peruna settimana siamo stati bombardati dalla stampa».Un grande successo...

TALENTO ITALIANOFabrizio Barozzi,39 anni, ha vintoil prestigioso premioMies van der Roheper la SalaFilarmonica diSzczecin in Polonia(in copertina)

Si parla di noi Pagina 64Università Iuav di Venezia

IL MUSEOII BündnerKunstmuseuma Chur, Svizzera

«Mah, ache quello poi finisce... (ride)».Quando ha iniziato ad appassionarsi di architettura?«Ho avuto le idee chiare da sempre e quindi la scelta diarchitettura è stata naturale, senza nessun ripensamento.In famiglia non c'è nessun architetto e non ho nemmenoun ricordo preciso di qualcosa che mi abbia particolar-mente segnato. Mi sono sempre sentito naturalmentelegato all'architettura».Cosa l 'affascina di questa materia?«Poter immaginare qualcosa di nuovo che non esiste.Quando pensi a un edificio e scopri come potrebbe essereo a un nuovo scenario che potrebbe concretizzarsi dalnulla.Questa parte creativa è sempre sperimentale e poe-tica. Oggi all'architettura vengono richiesti edifici congrandi prestazioni a livello, per esempio, di sostenibilità oconsumo energetico. È giusto che ci siano questi vincoli,perché l'edificio deve rispondere a dei requisiti semprepiù esigenti. Ma a volte, se un architetto non è attento, sirischia di omologare il processo creativo per soddisfare il

Si parla di noi Pagina 65Università Iuav di Venezia

BELLE ARTIII Museo Cantonaledelle Belle Artidi Losanna

cliente, assottigliando il margine di libertà in cui puòintervenire un architetto. La sfida è trovare, in quel mar-gine, la poesia».In che senso poesia?«La chiamo poesia per dirlo in modo semplice, ma inten-do quel qualcosa che è capace di mettere in relazionel'edificio con il contesto e che non è solo funzione, maevoca uno scenario, suscita emozioni e fa in modo che sipossa vivere un edificio e non soltanto che l'edificiorisponda agli obblighi richiesti. Per esempio, abbiamoideato a nord di Madrid l'edificio privato Ribera delDuero, ma è come se fosse un luogo pubblico perché laforma consente di entrare all'interno, in uno spazio inti-mo che dà la possibilità di una vista panoramica moltobella e chi lo visita ha la sensazione di essere in un luogospeciale. Si può stare lì, guardare il paesaggio e chiacchie-rare ed è così che è diventato un punto di incontro e pernoi questa è stata una grande soddisfazione».Com'è stato il periodo universitario?

Si parla di noi Pagina 66Università Iuav di Venezia

TRA SPAGNA E ITALIAFabrizio Barozzicon il sociospagnoloAlberto Veiga

«Ho studiato all'Università IUAV di Venezia, ma non homai avuto maestri. I primi anni sono stati fecondi, ma l'ul-tima parte un po' meno. Non ho più frequentato e facevotutto per conto mio. Soffrivo la condizione dell'universitàitaliana che tende a dividere i saperi, in particolare archi-tettura, troppo accademica. Le grandi figure che avevanodato risalto a Venezia, come Aldo Rossi, Claudio Scarpa oAlberto Samonà, non c'erano più. Il mio è stato unmomento di cambio generazionale. C'erano grandi profes-sori, ma non grandi architetti. Mancava, insomma, il sape-re del disegnare che per me è invece una necessità. Mipiace comunque avere la possibilità di tornare a Venezia,c'è sempre un filo speciale che mi lega alla città e alloluav».Quando ha deciso di andare in Spagna?«Sono andato in Erasmus nel 1998 e per me quel viaggio èstato un cambiamento di mentalità decisivo. Ho visto altrimodi di lavorare e di affrontare l'architettura. Non eranomigliori di quelli che conoscevo, ma erano altri. Per unostudente, abituato a pensare la propria università comepunto di riferimento, è importante fare esperienze di que-

Si parla di noi Pagina 67Università Iuav di Venezia

sto tipo perché ti aprono gli occhi, capisci che c'è unmondo fuori dal tuo orticello. Dopo Siviglia sono stato aParigi e poi di nuovo a Siviglia dove ho iniziato a lavora-re nello studio di Vazquez Consuegra. Qui ho conosciutoil mio attuale socio, Alberto Veiga».Con quale tesi si è laureato?«Diciamo che ho fatto un contro-progetto, dimostrandocome fosse assolutamente senza senso quello di PeterEisenman a Santiago de Campostela, la Città dellaCultura. A quel tempo mi sembrava una follia e devo direche infatti è ancora lì, da non so quanti anni. Quello chevolevo dimostrare era che bisogna riscoprire altre formu-le per valorizzare una città, non imponendo un mega pro-getto dall'alto, ma operando chirurgicamente su piccolascala, andando a risanare zone abbandonate con piccoliinterventi provenienti dal basso».Ha degli architetti di riferimento?«Non nel senso di maestri. Posso dire che ho sempre guar-dato con estremo interesse il lavoro di Alvaro Siza, per laintima e delicata sensibilità che sa trasmettere nei suoiprogetti, e anche a Francesco Venezia, per la continuaricerca sui fondamenti dell'architettura».Altre passioni?«In realtà la nostra professione è abbastanza assorbente,ma cerchiamo di prendere le cose con calma. Se vuoi per-fezionarti e crescere di livello non puoi fare altro. Però c'èun grande vantaggio nel mio lavoro. Viaggio moltissimo equesto per me è fondamentale e mi aiuta a tenermi intel-lettualmente sveglio, a stimolare la mia fantasia e a vede-re città continuamente diverse. Capita che nella stessa set-timana siamo in tre Paesi diversi, magari passando dacittà scandinave a città mediterranee. Tutto questo creauna biografia di edifici e situazioni urbane che compongo-no un tuo bagaglio percettivo che per me è importante.Lei insegna Progettazione Architettonica in diverse uni-versità . Che cosa consiglia a un giovane architetto?

Si parla di noi Pagina 68Università Iuav di Venezia

«Di fare esperienze lavorative e accademiche diverse, chesi sposti e che giri il più possibile. L'esperienza è un baga-glio fondamentale . Poi, gli direi di essere tenace perchénella nostra professione c'è una parte di talento che è inna-ta e la si vede subito, immediatamente. Così la passione,che aiuta ma non può fare tutto da sola. Talento e passio-ne da sole servono a poco. Bisogna essere tenaci perchénella nostra professione bisogna affrontare fatiche su fati-che. Dietro a un premio ci sono anni e anni di sacrifici, dimomenti di sconforto, di delusioni e alla fine ti accompa-gna per parte della tua vita. Il momento più bello è imma-ginare, ma poi ci vuole tenacia per mantenere la stessaenergia».Qual è l 'edificio che ama di più?«Il Pantheon . È uno delle opere architettoniche che mi hasempre colpito perché rappresenta il passaggio da un'ideaa un edificio architettonico atemporale . Anche VillaMalaparte mi è molto cara , forse perché chi l'ha progetta-ta, Adalberto Libera, era della mia città e quindi l'ho sco-perta molto giovane. È stato come scoprire un mondonuovo e quindi altre possibilità».E la sua città?«Sono troppe le città che amo. In ognuna trovo semprequalcosa che mi affascina . Mi piace scoprire che ogni cittàè unica, ma alcune le sento più vicine perché sono piùlegate alla mia biografia. Venezia, Siviglia, Lisbona eRoma compongono una città allargata nella quale mi pia-cerebbe stare».

Si parla di noi Pagina 69Università Iuav di Venezia

luav, Alberto Ferlenga è il nuovo rettoreÈ stato eletto già alla prima votazione con 144 pr jenze su 193 voti e verrà nominato il] 8 giugno

UNIVERSITÀDaniela Ghio

VENEZIA

Fumata bianca all'Istituto univer-sitario di Architettura: AlbertoFerlenga, professore di Progetta-zione architettonica e direttoredella Scuola di dottorato, è ilnuovo rettore dello luav. I. profes-sore è stato eletto rettore già allaprima votazione, con 144 preferen-ze su 193 voti complessivi (docen-ti e studenti 125 voti, personaletecnico-amministrativo e dirigen-te 101 voti equivalenti a 19 voti)superando di molto la maggioran-za assoluta degli aventi diritto alvoto (121 voti). Il suo rivale,Medardo Chiapponi, ordinario diDesign, ha ottenuto 30 preferenze(docenti e studenti 35 voti, perso-nale tecnico-amministrativo e diri-gente 22 voti equivalenti a 4 voti).

NEO RETTORE Alberto Ferlenga

Sette le schede bianche e tre leschede nulle. Ferlenga, verrà no-minato ufficialmente rettore il 18giugno dalla commissione eletto-rale, al termine della conclusionedelle operazioni di voto. Il nuovorettore entrerà realmente in cari-ca solo ad ottobre, fino ad alloraalla guida dello luav rimarrà Ame-rigo Restucci. «Non perderemoperò tempo in attesa del passag-gio delle consegne - spiega Ferlen-ga - Faremo subito dei tavoli dilavoro su didattica, ricerca e co-municazione per affrontare al me-glio il prossimo anno accademico.Ai tavoli siederanno docenti, stu-denti e personale tecnico-ammini-

strativo che entro un mese prende-ranno decisioni che possano diven-tare le prime delibere del nuovoSenato accademico». «Non pensa-vo di essere eletto già al primoturno a causa delle complicatemodalità di voto - afferma ilnuovo rettore, che pure tutti dava-no per favorito - È stata determi-nante la trasversalità: mi hannovotato docenti, studenti e persona-le tecnico-amministrativo, dandoun giudizio univoco che non erascontato. Ora questa scuola deveriprendersi il ruolo che le compe-te, gode di elementi di eccezionali-tà notevoli ed è una sorta dipiccolo modello della creatività

italiana nel mondo per architettu-ra, arti, moda, teatro, in un tessutoimportante come Venezia e ilVeneto». Con lo spostamento delcorso di laurea in Design dellaModa, a Venezia i prossimi 2-3luglio ci sarà la sfilata degli stu-denti di Moda nell'area liberadegli ex magazzini frigoriferi, alcentro del tradizionale workshopin architettura. «Questo sarà unassaggio di ciò che la nostrauniversità dovrà essere - spiegaFerlenga - con filiere complete diinsegnamenti nei vari ambiti, rico-noscibili, sperimentando la tra-sversalità, come ci chiede l'Euro-pa».

In mille ;111.1 festa noti auturüiact

Si parla di noi Pagina 70Università Iuav di Venezia

CA' FQSCARI

Campus;ok agli spazi

ad uso pubblico

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tto aree, compreso ilgiardino aperto al pub-blico che adotterà gli o-

rari dei giardini pubblici delcentro storico, per duemila me-tri quadrati di spazio diu_opubblico nell'ambito del pro-getto della nuova residenza. i-niversitaria del Campus SanGiobbe dell'Università Ca' Fn-scari Venezia_

L'Ateneo e il Comune di Ve-nezia hanno approvato neigiorni scorsi lo schema di con-venzione che definisce il nu-mero delle aree, il_ loro utilizzoe le modalità di gestione. Laconvenzione, di prossima fir-ma, recepisce gli esiti del pro-cesso partecipativo "E tu cosaci vedi" conclusosi nel 2012.

Entro la fine del 2015 è inol-tre prevista l'ammissione defi-nitiva al fnanziamento MŒ.IR(Ministero dell'Istruzione, Urti-versità, Ricerca) del progettodella residenza studentesca aSan Giobbe che vedrà la realiz-zazione di 200 posti letto.

«E' un altro tassello dei pro-getti edilizi di Ca' Foscari - af-ferma il Rettore Michele Bu-gliesi -- Dopo Santa Marta, do-ve stiamo per concludere l'iterdi gara per aggiudicare l'asse-gnazionedella costruzione del-la residenza studentesca da 604posti letto, a Venezia stiamoprocedendo anche a San Giob-.be dove in attesa dell'assegna-zione definitiva del finanzia-mento ministeriale abbiamointanto approvato con il°Co-mune la definizione e gestionedelle aree a uso pubblico cosìcome previsto dal progetto-I' 'arca si trasformerà dunque invero e propno campus uraver-sitario integrato con la città».

Si parla di noi Pagina 71Università Iuav di Venezia

AL CISA. Da o 9H I seminario internazionale sull`architetta vicentino

BIBLIOFILOStudiosi a confronto a Vicenza sulla sua collezionepersonale, dove annotava idee e appunti privati, esui libri da lui redatti e studiati in tutto il mondo

Apre oggi al Palladio Mu-seum un convegno interna-zionale dedicato uno dei piùgrandi architetti vicentini ditutti i tempi, quel geniale Vin-cenzo Scamozzi che ebbe lasfortuna di nascere una gene-razione dopo il grande Palla-dio e finì per restare schiac-ciato dalla fama del concitta-dino. Dopo una lunga tradi-zione di sfortuna critica fu ungiovanissimo Franco Barbie-ri a rilanciare la figura e l'ope-ra di Scamozzi, con una mo-nografia che fece epoca, pub-blicata a Vicenza nel 1952.Quttrocento anni fa, nel

1615, Scamozzi dava allestampe a Venezia il propriotrattato, "L'Idea dell'architet-tura universale", uno dei mo-numenti di carta del Rinasci-mento europeo, che in Olan-da ebbe una fortuna critica

ed editoriale enormementesuperiore ai Quattro Libripalladiani, con una dozzinadi traduzioni a partire dal1640. In omaggio al quartocentenario della ristampa de"L'Idea" scamozziana, il Pal-ladio Museum ha chiamato aVicenza quattordici studiosida Spagna, Olanda, Austria,Olanda, Gran Bretagna, Usa.Accanto a celebri studiosi co-me Fernando Marias (Uni-versità di Madrid), KondradOttenheym (Università diUtrecht), Deborah Howard(St. John's College, Oxford),Margaret Daly Davis (MaxPlank Institut), molte le gio-vani promesse, come JoséRiello (Università di Ma-drid), la vicentina Elisa Ba-stianello (IUAVenezia) e so-prattutto l'attesa studiosaamericana Kate Isard (Co-

lumbia University, NY) chepresenterà in anteprima isuoi ritrovamenti di volumiprovenienti dalla bibliotecapersonale di Scamozzi, fitta-mente annotati e postillati,emersi nelle biblioteche diEuropa, Usa e Sud America.

Il tema del serninarioe, a cu-ra di Guido Beltramini, è"Scamozzi e i libri", vale a di-re lo stretto rapporto che Sca-mozzi intrecciò con i libri: nepubblicò due, inventò un effi-cacissimo sistema di indiciper ritrovare i contenutinell'era pre- Google, nia so-prattutto ne possedette mol-tissimi. Complice un padregeneroso e una curiosità insa-ziabile, Scamozzi mise insie-me una delle più fornite bi-blioteche di un architettonell'Italia Settentrionale, cheusava continuamente, anno-

tando sui margini dei volumiosservazioni. I suoi libri sonouna miniera di informazionianche sulla sua vita privata,in grado di dare risposte a do-mande rimaste da tempo sen-za risposta. Fortuna vuoleche Scamozzi amasse tanto ilibri da scrivere sulle coperti-ne il proprio nome rendendo-li riconoscibili a distanza disecoli.Il seminario sarà aper-to dal decano degli studi sca-mozzianio, Franco Barbieri.Ingresso libero al PalladioMuseuin dalle 14.30 alle18.30 e sabato mattina dalle9 alle 13. www.palladiomu-seum.org •

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ltr ini nel consigliodel Centro d iMontreal

Vincenzo Scamozzi , tela di Paolo Veronese , Denver Art Museum Usa

1665, l'arch .Joost Vermaarschcon il trattato di Scamozzi

Beltramini con Phyllis Lambert, Leone d' oro alla Biennale 2014

Il direttore del Cisa GuidoBeltramini è stato chiamato afare parte dei consiglio diamministrazione del CanadianCentre for Architecture diMontreal. Fondato dallamecenate canadese PhyllisLambert nel 1978, oggi èprobabilmente il più dinamicoistituto di ricercasull'architetturacontemporanea nel mondo.Proprio per questo Lambert èstata premiata con il Leoned'oro alla Biennale 2014 diVenezia. Nelle istituzioniculturali anglosassoni nei cdasiedono esponenti del mondodella ricerca e personalità del

settore economico e finanziariointernazionale: insieme aBeltramini è entrato Timur Galen,responsabile degli investimentiimmobiliari di Goldman Sachs.Beltramini rappresenterà ilmondo degli studi europei accantoa due docenti Usa: Silvia Lavindella University of California LosAngeles e a Jean-Louis Cohen,professore all'Institute of FineArts della New York University.

Commenta Lino Dainese,presidente del Cisa: «Unriconoscimento importanteall'impegno e al rigore scientificodi Beltramini e del Cisa, che ciconsentirà di studiare meglio imodelli nordamericani».

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Faccia a faccia,al Centro S. Mariadelle Grazie,tra i candidatisindaco di Venezia,Felice Cassone Luigi Brugnaroche domenicasi sfiderannoal ballottaggio.Il dibattito erapromosso dallaFondazione delDuomo e da GV

di Serena SpinazziLucchesi,

Giorgio Malavasi,Paolo Fusco,

con Sandro Bergantine Alessandro Polet

A tu per tuParliamo di mobilita. Non si creano più oc-casioni di lavoro, di sviluppo , di fiducia, se lediverse parti che formano questa città non so-no ben collegate tra loro. E' difficoltoso muo-versi in questa città, anche per il progressivodeterioramento del servizio pubblico. Comerispondete alla crescente ridiiiesta-dei Cittadi-nidi una mobilità più efficL'nte, in una logi-ca di città metropolitana?

Luigi Brugnaro - Siamo in questa situazione didisastro perché l'amministrazione precedente halasciato un disastro nel bilancio, economico e so-ciale Le persone sono standie, hanno bisogno diessere governate. Non vogliamo piùfarci governare da persone incapaci.Io nella mia vita ho sempre fatto or-ganizzazione aziendale. Dobbiamocollegare l'ospedale, le città di Vette-:-zia. A Bucano non si riesce a mettereun battello che vada a Treporti e Tes-sera, ci metterebbero 20 minuti ad ar-rivare, perché non si può scavare unpezzo di canale. Perché le idee del fal-so ambientalismo hanno costretto a -non fare più niente... Bisogna rico-struire un collegamento tra le città.

Felice Casson - Per quanto riguarda la mobilità,bisogna saper distinguere la realtà veneziana edella terraferma. Sono realtà molto diverse, chenon sono state ancora comprese. Bisogna saperequanti possono entrare in Canal Grande, quantiarrivano, i tempi, le esigenze delle categorie... imotoscafist , gondolieri, trasportatori, costrutto-ri, àlbergatori... Bisogna metterli lì a ragionare as-sieme. Cosa che ho già iniziato a fare. Secondo,nella parte insulare è insoddisfacente il servigioreso, specie nelle isole. Va rivista la programma-zione del servizio Actvche in laguna ha i conti inattivo. Il problema della terraferma è diverso an-cora: bisogna dare la possibilità ai cit-

dilatitadini di tornare nel centro di Mestree quindi eliminare queste ztl così co-

..me sono state configurate, cambiarel'impostazione dei parcheggi (no al-le tariffe imposte dal Commissario).

Residenza a Venezia: •145mi1a a-bitanti nel 1960, 95mila nel 1980,56núla oggi Si sono perse trentamila persone in 25 anni . Avete unpiano d'azione per frenare l'eso-do?

Felice Casson - II tema della causa e della resi-denzialità a Venezia è uno degli argomenti prin-cipali. Non si può pensare di far rimanere i gio-vani se non hanno la possibilità cli avere una ca-sa. Per quanto mi riguarda ci vuole un assessoretecnico a conoscenza di cosa sia casa, residenzia-lità, senza legami coni partiti, svincolato, che diarisposte tecniche precise. Merito, competenza,professionalità, non legami con ilartiti Secondo,è quasi completato il censimento delle abitaziord pubbliche a Venezia .Bisogna fare in modo chequesto patrimonio pubblico di Comune e Atervenga messo nella disponibilità dei veneziani,con affitti a carattere sociale. Ci sono case subitopronte o in cui Si può entrare con piccole manu-tenzioni altre che hanno bisogno di interventipiù approfonditi. Questo va affrontato con chitecnicamente è in grado di farlo.

Luigi Brugnaro - Io sono d'accordo con il sena-tore Casson: ci vuole un tecnico che sappia cosavuol dire casa, soprattutto a Venezia_ Io facciol'architetto, meglio di così... Hanno fatto un re-golamento edilizio a Venezia applicando quellodi Mestre: lo stesso regolamento messo da genteche non sa che a Venezia certe altezze nonni so-no mai... Viviamo di una sudditanza nei con-fronti di questa burocrazia, con regole applicatecon troppa discrezionalità. Un anziano a Venezianon ha potuto mettere un servoscala a casa sua.Dobbiamo sbloccare le piccole manutenzioni. Poifare una verifica di tutte le case del Comune: ci

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sono 18 mila edifici, tante - le abbiamo trovate aMarghera, ma anche a Venezia-sono sfitte. Bi-sogna con 10 mila dipendenti, 3000 comunali e

7000 delle partecipate, costruire una grande or-ganizzazione di rnanuntezione della città e dellecase.

Una ricetta contro il degrado nei parchi ur-bani, una contro il degrado nel centro di Me-stre e una contro il degrado nelle periferie diterraferma

Luigi Brugnaro - Il degrado si combatte con unapresenza dei cittadini nei luoghi. Oltre a fare u-na centrale organizzata con le telecamere, presi-diata 24 ore su 24, dobbiamo togliere i vigili dalla stanza in cui fanno le multe (13núlioni di mul-

te abbiamo'nel bilancio, tasse occul-te che pagano tutti i cittadina) e limettiamo sulla strada e faccino u-nità di pronto intervento. Facciamoin modo che tutti i dipendenti diActs nettuibini... quando vedono si-tuazioni sospette le segnalino... E poi

- chiameremo le associazioni sporti-ve, di volontariato. Qui dentro ci so-no tante persone perbene che dannoil loro contributo. Dobbiamo riap-propriarci dei parcIù, dove la gentepossa.andare, di giorno e di notte.

Felice Casson - Il degrado è strettamente colle-gato alla questione della sicurezza. Dove c'è de-grado arriva l'insicurezza. E viceversa, dove cisono forme di criminalità sulle quali non si in-terviene, si creano situazioni di degrado. Per que-sto vanno tenuti insieme i due aspetti. Bisogna in-tervenire in maniera rapida: innanzitutto riportare sul territorio 100 vigili urbani che non devo-no stare negli uffici. Questo garantirebbe fi ritor-no a una polizia municipale díprossimità che siadi riferimento per i cittadini. Inoltre bisogna in-tervenire con la pulizia, l'illuminazione, i con-trolli attraverso i video. E, terzo aspetto, favorire

la vita economica della città, con in-centivi a commercianti e artigianiperché non abbandonino certe stra-de di Mestre e Veneziá. Quindi tene-re insieme sicurezza, degrado e vivi-bilità econonica.

Per far quadrare il bilancio comu-nale sono già stati tagliati contribu-ti al sociale, alla cultura, alle asso-ciazion, alle cooperative . Sono sta-te aumentate le tariffe Acty, i buonipasto ... Pensate di modificare l'int-

pianto approvato dal Commissario? Dovetrovare le risorse?

Felice Casson -. Ho già avuto modo di dire chel'operato del commissario non lo condividevoassolutamente. Doveva intervenire in tempi bre-vie risolvere le questioni di bilancio e di finanza,invece si è arrogato un ruolo politico che non glispetta. Quando ha deciso di intervenire coni ta-gli, è intervenuto con tagli alla persona, ai servi-zi sociali, all'assistenza domiciliare, sui dipen-denticomunali..- non spettava a lui. Come ha fat-to intervenendo sul regolamento edilizio, chenon era sua competenza. Credo che sia tecnica-mente possibile rivedere queste decisioni andràfatto. Poteva benissimo fare scelte diverse, inter-

venire sui costi, sulle spese ingiustificate, sullesocietà partecipate...

Luigi Brugnaro Ame tocca l'obbligo dispiega-re che il lavoro del commissario è stato fatto per-ché c'era un buco gigantesco. Ha agito su man-dato del governo, di cui il senatore dovrebbe farparte... Il bilancio che abbiamo trovato è disa-

strato. Hanno venduto palazzi, azioni... hannosvenduto la città Il commissario ha chiuso il bi-lancio: ha fatto bene. 5e avesse fatto un bilancioconl'esercizio prt visorio non avremmo più po-tuto modificare quello che ha fatto. Invece inque-sto modo possiamo modificare i tagli che ha fat-to. E li modificheremo: noi non taglieremo gli a-sili nido, la spesa sociale e l'assistenza ai più de-boli... dobbiamo però pensare che il bilancio diun Comune vacl>iLuso in pareggio. Noi andremoa tagliare gli sperperi e apriremo i libri. Faremodei comitati di vilutazione, si chiama democra-zia partecipativi.

Felice Casson - Il commissario non era obbliga-to a chiudere il bilancio. Il governo ha dato unaproroga fino al 31 luglio. Ha fatto lui la scelta ditagliare i servizi alla persona. Bntgnaro ha ac-cennato ai conflitti di interessi. Brugnaro è pienodi conflitti di interessi: i Pili, ]'Abate Zanetti, la Mi-sericordia.._

Luigi Brugnaro - lo non ho nessun conflitto d'in-'"teressi. Mentono sapendo di mentire. Le cose chesta dicendo sono false. Come sempre attaccanochi sta facendo qualcosa in questa città. Per lorola cosa importanti- è che nessuno faccia niente inquesta città, così i noriamo tutti.

Grandi navi: sì o no a Venezia? Scavando ilcanale Contorta o trovando un percorso al-ternativo o un approdo diverso rispetto allaMaria ima?

Luigi Brugnaro - lo ho detto chiaramente: noinon dobbiamo perdere il traffico cro.ieristico.So-no 5000 posti di lavoro. Le navi devano arrivarealla Marittima passando per Malamocco, il ca-nale dei Petroli e il canale Vittorio Emanuele. Nonserve passare per San Marco, per Li Giudecca,non ha nessun senso, e non faremo scavare nes-sun canale nuovo, no al Contorta.

Felice Casson -Il no al Contorta finalmente è ar-rivato da tutti i candidati sindaco.,. mi fa moltopiacere, perché avrebbe devastato la laguna. So-no assolutamente favorevole al mantenimentodell'attività crocierisiica_ Purtroppo sappiamoche la competenza non è del sindaco di Venezia,ma dell'organo di governo. In questo momentoci sono all'esame della commissione di valuta-zione alcuni progetti: uno sulle bocche diportodel Lido e uno su Marghera. Il progetto LittorioEmanuele non è all'esame perché nessuno lo hamai presentato. Non esiste, è fuori dalla realtà. Bi-sogna decidere in fretta, perché a chi fa impresa

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con le crociere, bisogna dare una riposta rapida,anche per i posti di lavoro.

Tema della famiglia: Famiglia "naturale" ealtri tipi: di famiglie : al di là del loro "ricono-scimento", la politica può decidere sedare prio-rità e valorizzare soprattutto un tipo di fami-glia rispetto ad altri garantendo un particolare

trattamento... Quale "tipo" sarebbe da privile-gìare? E, in tal caso, quale politica concreta vafatta per sostenere il tipo di famiglia? (domandadi Alaurizio Colangeto}Felice Cassoni Non è un discorso di privilegio.Va fatto riferimento alla nostra carta costituzio-nale e ai principi legisiativ út vigore, con il ri-spetto delle persone. Voglio ricordare anche gliinterventi di Papa Francescò, che ha sottolineatoil rispetto delle persone e per chi è diverso. Soche è difficile alle volte comprenderlo, metterlo inpratica, ma la carità, il-rispetto reciproco sonofondamentali.

Luigi Brugnaro - Io sono d'accordocon la difesa delle, persone, delle u-nioni, quelle che sono, certamentenon mi metto a fare io a fare il mora-lista.. . ma la famiglia di base è mam-ma, papà e bambini: questa è la fa-miglia.

Ci sono tanti progetti urbanistici,a Mestre, che non hanno visto laluce: ex ospedale, piazza Barche,sviluppo della biblioteca, PortaSud di Marghera, piazzale Cialdini, il frontedella stazione ferroviaria... Cosa pensate difare? Qual è la vostra idea di città?

Luigi Bragnaro Mestre deve tornare ad essereil luogo dell'architettura, del poter fare. Mestredeve tornare a sognare in un progetto costruito ecollegato. Non possiamo continuare a ragionareper singoli luoghi. Deve diventare una dellegrandi città del mondo. Dobbiamo immaginareche i giovani architetti, ingegneri possano esprmersi. Mestre e Marghera saranno il centro di u-na grande rinascita, un rinascimento della città.Partiremo dai luoghi più di sastrati: chiameremoi proprietari del buco dell'ex ospedale, i respon-sabili dei parchi... dobbiámo recuperare quella vita normale e sociale, si-stemare le pisteciclabili'in via Triestea Marghera, cose fatte da insipienti,fatte male..- dobbiamo partire dallapiccola manutenzione, ma dentroun progetto complessivo. -

Felice Casson - Partiremo dai pro-getti avviati, che si sono bloccati permancanza di fin,=amenti. Sto pen-sando al 'area dell'ex Umberto I, sul-la quale bisogna intervenire. Comealtri progetti in sospeso, potrebbe trovare un so-stegno economico-finanziario da un punto di vi-sta europeo- Abbiamo portato alcune settimanefa il sottosegretario ai rapporti con l'Ue, per dareindicazioni insieme ai responsabili della com-

missione europea, per dire che cosa fate se si in-dica un progetto, quali strade prendere. L'Uno-berto I è il tipico esempio che può essere sbloc-cato con un intervento finanziario. Bisogna ri-muovere gli ostacoli di carattere burocratico,semplificare le normative, reperire i finanzia-menti che sono facilmente reperibili

Luigi Brugnaro - Questa è un'idea legittima, maè errata, antistorica: è la cultura statalista. Noi

dobbiamo credere nella sussidiarietà : Quei tuo--ghi sono lasciatili perde non si sono aiutati i pri

vati a trovare una sola ore . Non ci sono più isoldi pubblici... Tutto quello che i privati posso-no fare, dobbiamo farlielo fare . I soldi dobbia-mo farli arrivare con mandi capitali mondiali.

Felice Casson - Ci soro 40 milioni di euro citeilje ha già stanziato per la città metropolitana diVenezia. Non capisco perché dobbiamo lasciarliperdere.

A pochissimi giorni ornai dal voto, è possi-bile conoscere i componenti della vostra

squadra. Chi ci sarà in giunta?Felice Casson - Una città come Ve-nezia non può essere governata solodal sindaco e dagli assessori. Servo-no persone esperte, scelte sulla basedel merito e non l'appartenenza aipartiti. Faranno parte della squadraanche competenze specifiche, profi-li di altissimo rilievo, si sonno offertecome regalo per Venezia delle per-sone di altissimo livello: per l'im-prenditoria Renzo Rosso, per la ciil-

tura Philippe Daverio che vuole far tornare Ve-nezia una grande capitale europea della cultura;per l'innovazione `e la digitalizzazione Benedet-ta Aresé Lucivi; Frani_esco Giavazzi per l'econo-raia. L'assessore alla E. imezza lo farò io.

Luigi Brugnaro -Non siamo capaci qui di fare gliassessori: serve genteinteliigente da fuori. Perchénoi non siamo intellir;enti, nonne la facciamo.Ma è possibile che è urta vita intera che sentoquesta solfa, che devono arrivare i soloni da fuo-ri? Ci sono persone che si sono spese: FrancescaZaccariotto sarà-della squadra, GianAngelo Bel-lati sarà della squadra. Questa città ha tutti i ta-

lenti e le competenze per gestirsi almeglio.

Assistenza domiciliare : ripristineràle risorse pre Zappalorto?Luigi Brugnaro - A me piacerebbesapere quante sono le spese in questosettore: 37 milioni di euro -fannodavvero tutti alle persone povere ebisognose? Bisogna prima controlla-re a chi vanno. Io non voglio, tagliarenessuna assistenza sociale che sia ve-ra a persone bisognose. Ma dobbia-

mo andare a cercare dove stanno spendendo isoldi questi qui.

Felice Casson - Come per tutti i servizi alle per-sone e alle fasce pili deboli è indispensabile mantenere ì livelli qualitativi. Il modello veneziano èimitato e seguito, dove ci sono Sprechi bisogneràintervenire corn la spenduzg review verificheremoe decideremo se mantenere i dirigenti di quei set-

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tori.

Nuova ondata dì profughi: che fare?Luigi Brugnaro - Noi i profiughi non li vogliamo.Non abbiamo più br_:ogno di profughi perché lasituazione è drarnmjuca- Il profughi per dirittointernazioanle non 1J0550lo lavorare, E invecebisognerebbe falli le,-orare. Facciamo una speri-mentazione_ Oltre á basta arrivi, dobbiamo to-gliere dalle strade q',elli che ci sono e farli lavo-rare. Chiederò unir+::ontro con ministro e Regio-ne per avviare la spF Amentazione a Venezia.

Felice Casson - Venezia ha già dato tanto- Se ve-diamo i dati di Comune e Provincia, siamo. quel-E che hanno dato maggiore solidarietà. Oraquando si tratta di nuove situazioni, bisognapensare che non si può andare oltre il limite, Mabisogna cambiare una norma del governo Berlu-scorii che ha sottratto alle autonomie territorialilocali la possibilità di decidere su questa materia:hanno centralizzato tutto- Portare profughi al Li- .do, a Marghera, Trivignano, senza parlare con ilterritorio è sbagliato; si rischiano conflitti. Biso-gna coniugare solidarietà e sicurezza. .

Felice Casson , da magistrato ha condottol'inchiesta sulle morti a Porto Marghera

Nato a Chioggia il 5 agosto del 1953, Felice Cas-son è stato per lungo tempo magistrato. Si e oc-cupato soprattutto ditemi ambientali, tutela deilavoratori, ma anche di terrorismo e corruzione.Oltre all'inchiesta e al processo per le morti daCvm al Petrolchimico di Porto Marghera, ha se-guito inchieste sull'eversione di estrema destra,su Gladio, su Tangentopoli, sull'incendio del tea-tro la Fenice, sulle patologie da uranio impove-

rito e da elettrosmog.Nel 2005 si candida a Ca'Farsetti sostenuto dai Democratici di sinistra,con Prc, ldv, Verdi, Pdci, vincendo al primo tur-no con il 37,3% e andando al ballottaggio controMassimo Cacciari (23,3%), sostenuto da Mar-gherita e Udeur. Al ballottaggio il risultatosi ri-balta e con uno scarto di 200 voti vince Cacciari.Nel 2006 viene eletto senatore della Repubblica.

Ideologia gender. Brugnaro: «No e poi no» ; Casson: t(Decide b Stato)rIl sindaco e la cultura W, o "gender": sarà in.trodotta nelle scuole? Registro delle unioni ci-vlll, testamento biologico , il Comune limanterrà, lii modificherà , Il eliminerà o attenderà gli sviluppi della legislazione Italiana?

Casson: molto semplicementedico che mi atterròalle compe-tenze e alla legge . lo quello chedice la legge Faccio . Siccome lecompetenze sono della legge`nazionale mi atterrò a queste in-dicazioni e quindi quello che oriverrà dettato dal legislatore farò.

Brugnaro: Ponzio Pilato forse è più chiaro. Sulgender e i libretti ai bambini nostri decidono glialtri? Decidiamo noil E decidiamo no, no, no,no al gender. Non esiste e non è contro nes-suno questa cosa, non c 'entra niente Il rispetto

delle persone gay, ci man -cherebbe altro . Parliamodi-bambini in età presco-

lare: 9 devi chiedere. aigenitori. E.come genitoredico no: no a quello.e no.alle moschee . E' pericolo-sissimo confondere lbambini.

U pubblicopresentemartedì aSanta Mariadelle Grazie,per seguireil dibattitopromossoda GVe dallaFondazione -dei Duomocon i duecandidatiFeliceCassone LuigiBrugnaro

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Luigi Brugnaro . fondatore di Umana.è presidente della Reyer basket

Luigi Brugnaro compirà 54 anni il 13 settembreprossimo. Nato a Mirano, figlio di Maria, mae-stra elementare e di Ferruccio Brugraro, ope-raio e leader sindacale a Porto Marghera (epoeta). Diplomato allo scientifico Majorana diMirano, si laurea in architettura allo luay diVenezia. Fonda nel 1997fagenzia per il lavoroUmana. E' presidente di Umana Holding, cheraggruppa 20 aziende operative nei servizi,

niella manifattura, nell'e-dilizia e nell'agricoltura.Dal 2006 è presidente della Reyer Venezia Me-sere, la società sportiva di basket che con lui ètornata in Al e quest'anno, con la squadra ma-schile, ha raggiunto i play-off. Padre di cinquefigli (due dalla moglie e tre dall'attuale com-pagna), Luigi Brugnaro è stato anche, dal 2009a12013, presidente di Confindustria Venezia.

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Casson i «Ma quali centri sociali?lo sono per legalità • e non violenza»«Basta scandali, più sicurezza e migliore gestione economica»

Partiamo dal suo motto-slo-gan che caratterizza la suacampagna elettorale: "Cimeritiamo una città miglio-re". Ma migliore in cosa so-prattutto?

Migliore rispetto al passato, ri-spetto allo scandalo che c'è sta-to l'anno scorso; rispetto allagestione delle finanze, rispettoa un'attività economica che inrelazione agli anni passati è an-data sempre più diminuendo.C'è un altro aspetto fonda-mentale che è quello della si-curezza, che è visto dai cittadi-ni come uno degli aspetti prio-rìtarï. La sensazione di insicu-rezza e la realtà di insicurezzasono sempre maggiori: è unal-tro degli aspetti che vanno mi-gliorati.

Cosa ha sbagliato nella pri-ma parte della campagna e-lettorale per essere arrivatosolo al 38%?

Credo di non essere riuscito aconvincere tutti quanti i citta-dini a venire a votare. Cera u-na disaffezione nei confrontidellapolitica, condizionata dalrecente passato veneziano eanche nazionale, quindi biso-gnerà fare in modo di convin-cere i veneziani e i mestrini chein questo momento bisogna,decidere non solo per adessoma per il futuro della nostracittà.

Lei non ha fatto né appa-rentamenti né alleanze fon'-mali o informali. Puntapero a recuperare però unpo' dei voti dei 5 stelle?

Io ho detto subito prima e an-che dopo il voto che non avreifatto apparentamenti. Perchénon credo che si debbano cer-care apparentamenti o accordicbn i partiti, proprio per usciredai vecchi schemi della politi-ca. Io faccio accordi con tutti icittadini, le associazioni, i co-mitati. A loro mi rivolgo e gliaccordi li faccio con loro. Gliaccordi con i vecchi partiti pertrattare un assessore piuttostoche un vicesindaco non mi in-

teressano.Visto che Bru-gnaro dirà mol-te volte che lei èil candidato deicentri sociali,quindi se vincelei vincono icentri sociali, cidica subito:quali sono i suoirapporti con icentri sociali?

Quando mi spie-gherete cosa sono icentri sociali.:. Lodice tutta la miastoria, tutti i mieiinterventi, pubbli-ci e privati, che so-no contro qualsiasiforma di violenza,contro qualsiasi forma di vio-lazione delle norme. E chiede-rei un po' più di eleganza, per-ché fino ad adesso io non ho ri--cordato l'estrema destra pre-sente nelle file di'Brugnaro...

Un motivo per votarla.Prendiamo un elettore tipo:un uomo o una donna dibuona volontà, mettiamocattolico, mettiamo -che siasensibile a certe .tematichecome la famiglia, che purguardando la sinistra conattenzione, guarda con so-spetto a quella parte... per-ché dovrebbe votare lei alballottaggio?

Dovrebbe votarmi perché noiabbiamo rispetto profondodella persona, di tutte le perso-

«Un cattolico dovrebbevotarmi perché

ho profondo rispettodella persona

e di tutte le idee»

ne, di tutte le idee. Ritengo va-dano rispettate le impostazio-ni, le scelte effettuate. Sonoconvinto che all'interno diuri amministrazione comunalebisogna comportarsi come am-ministratori, trattando temi dipropria competenza, e quindirispettare e favorire l'interven-to delle famiglie, della religio-ne, l'intervento delle idee di chiè diverso. Quindi massimo ri-spetto nei confronti della per-sona. Ricordo che ho una sto-ria, in origine, cattolica: sonostato sei anni in un collegio deisalesiani, se volete vi canto ilVeni Creator in gregoriano...

Siamo a un anno dalloscoppio giudiziario dellavicenda mose... Quella vi-cenda cosa dice a noi oggi?

Dice a noi quello che ci dicevaquel giorno. Dice lo sgomentotra i cittadini, ma anche la fi-ducia verso il futuro: basta conquello che era successo, bastacon gli scandali che avevanoportato in galera il governato-re Galan, l'assessore Chisso, a-gli arresti domiciliiariil sindacoOrsorji, peraltro per un episo-dio inferiore... Cambiamento,etica e moralità in politica.

Alessandro Polet

Si parla di noi Pagina 79Università Iuav di Venezia

Brugnaro: «Gli accordi politici?U ho fatti, ma resto libero. Decido io»«La mia sarà una squadra trasversale, aperta anche ai. renziani»

Il periodico Tempi le ha de-dicato un ampio servizio in-titolato "Un tranquillo gua-stafeste":si ritrova in questadefinizione? E' quello chevuole essere , per Venezia?

Può darsi: Forse sede primariedelPd non andavano come so-no andate, io stavo a casa mia.Per cui in un certo senso io hoguastato la festa. E problema èche le primarie del Pd sono sta-te vinte da Rifondazione co-munista e i centri sociali. Senon eia così stavo a casa mia.Sono un guastafeste perché so-no contrario al fatto che ven-gano distribuitii libretti di ge-nitore uno e genitore due nellescuole. Sono contrario al fattoche si facciano le moschee dinascosto: A me una cosa cosìnon sta bene. Protestiamo eprotesterò sempre. -

Che cosa ha :imparato dinuovo da questa campagnaelettorale?

Ho conosciuto una città straor-dinaria che non: conoscevo, pie-na di volontariato, di personepexbène.Estata un'esperienzastraordinaria. Ho fatto un per-cerso in mezzo alla gente, unpercorso all'inizio angosciante.Nel senso che io non ho mai a-vuto una tessera politica, maimangiato con la;politica, nonho mai vissuto con la politica...1. conseguenza per me è statoun passo importante a 53 anni.L'ho fatto perché penso chequesta città abbia bisogno divoltare pagina, abbia bisognodi una partecipazione coraledelle persone, abbia bisognodelle persone e dei cittadini

Lei ha scelto tra il primo e ilsecondo turno una stradaun po' particolare nei rap-porti con le altre forze poli-tiche: non apparentamentiufficiali, come la legge elet-torale prevede,ma degli ac-cordi..

La legge dice che, se si vuole, sifannogli apparentamenti. Vuoldire che il partito apparentatoprende il premio di :maggio-

ranza con i consi-glieri. Io questoapparentamentonon l'ho fatto- Hofatto accordi politi-ci, trasversali contutti. Gli accordi listo,facendo con icittadini. Li faròanche con chi votaCasson. Sto difen-dendo il partitodel lavoro. Perchéin questa città il la-voro non c'è più,non c'è niente dascherzare. I nostrigiovani non hannofuturo. Io mi stomettendo in gioco,tutta la mia vita,non è un giochet-to.

Dunque, questi accordi conLega e Zaccariòtto?

Sono accordi, trasversali: perdire quanto libero sono- Sonouna persona libera. E questa li-bertàme la sono conquistatacon il mio lavoro. Purtroppo ilpartito del no, del rancore, del-finvidia, che ha bloccato questacittà è il partito da combattere.Noi oggi non andiamo a vota-re tra me e la persona del sena-tore Casson, andiamo a votareper la libertà, per il diritto del-le persone di vivere.

E' vero quello che dicono igiornali che avete discussoanche su vicensidaco e as-sessori?

Abbiamo discusso che tutti

«Sono un cattolico,i cattolici con me sonorappresentati. Impedirò

che certi concettiideologici passino»

quelli che si sono candidati eanche quelli che sono dall'altraparte parteciperanno al- gover-no della città- Sarà un governogestito da me, io sono il sinda-co, io faccio gli accordi, io ga-rantisco. Sarà un governotra-sversale: vuol dire che ci sonodentro tutte le pèrsone che cre-dono nel lavoro. Gli assessori lisceglierò io. Francesca Zacca-riotto, che ci ha messo la faccia,la fatica quotidiana, entrerà nelgoverno della città. La Lega,con Bellati, entrerá nel governodella città, e anche i renziani en-treranno nel governo dellacittà: tutte le persone che vo-gliono rilanciare il lavoro-

Un uomoluna donna dibuona volontà, un cattolicoche guarda a sinistra e che,invece, non sopporta tuttoquello che sa di destra, diBerlusconi, di Salvini ... per-ché dovrebbe votare Bru-gnaro?Perché io sono una persona

libera. Sono un cattolico e nonvado a vantarmene. Credo neivalori--- Il cattolico da me ètranquillamente rappresentato.Sono proprio io quello che im-pedirà che certi concetti falsa-mente ideologici passino. (A.P.)

Si parla di noi Pagina 80Università Iuav di Venezia

Turismo, Si a un ticket, parola di (entrambi) i candidatiPer regolare il flusso turistico pensate di met_ Luigi Brugnaro - No al numero chiuso, matare un ticket, o il numero chiuso o p urtate su penso anche che più di . questi turisti á~aservizi di qualità da far pagare?

Felice Casson - li numero chiuso è fuori dallastoria. Invece è meglio che paghino non solocoloro che arrivano e alloggianonegli alberghi , ma anche i pendo-

non possono arrivare. Anche questo è causadello-spopolamento. Bisogna agire su piùfronti : sì a tassazione a chi non porta turismodi qualità, ma agevoliamo . quello di qualità e

lari. Ci sano accessi diversificatie mettere un ticket minimo suimilioni dl arrivi , tra porto, cero-porto, ferrovie... sarebbe utile..Quelr;che portano solo lescoasse.devono contribuire almantenimento dette città. ,

che nsrede per più- glomi. Bisognarendere appetibilela città, creareeventi per tratte-nere la gente. E lanuova architetturacon cui si incida inquesta città.

Mobilità a Mestre? Brugnaro . Stop Ztl ; Casson : Si alle bicicletteMobilità a Mestre : cara la città delle auto , o FeliceCasson - Dobbiamo chiederci come.ren-dei pedoni o dì ile biciclette?. derev€tale il centro dì Mestre? Dobbiamo deci-Luigi- Brugnaro -.Abbiamo le paste ciclabili e vo- dello e decidere se favorire auto .o bici. Per gligliamo coffegarie . Ad esempio . vogliamo fare la incontri avuti con le associazioni, anche quellepista ciclabile da PuntaeSabbioni a Chrioggla ai - dei ciclisti , viene fuori che le piste ciclabilitraverso il Mese, il tunnel c'è già. Poi bisogna sono interrotte, incomplete , nonarrivano a-Ve-

. superare la barriere architet- nenia. E vatetoniche a Venezia , non solo anche per il Lillaperi disabili ma anche per le dove i percorsi ci-mamme con i passeggini . cicli sono periAnche così si può attirare il caiosi; quinditramo di qualità . E doli serve una imporblamo togliere le zä perché stazione in cennon servono , abbiamola tan tro ben diversagenziale per la mobilità.

Si parla di noi Pagina 81Università Iuav di Venezia

Juav sceghe Ferlenga: «Subìto l lavoro futuro»Plebiscito per il nuovo rettore: via ai tavoli di lavoro e alla comunicazione, le iscrizioni sono d'estate

VENEZIA Alberto Ferlenga è ilnuovo rettore di luav. Da anniprofessore ordinario di proget-tazione Architettonica a Vene-zia dopo esserlo stato per 12 an-ni all'Università «Federico Il»di Napoli e dal 2008 direttoredella scuola di dottorato, Fer-lenga ieri è stato votato con unplebiscito bulgaro da docenti,studenti e personale tecnico eamministrativo. «Dà molta re-sponsabilità e allo stesso tem-po è un bel segnale - dice Fer-lenga - mi è piaciuto anche cheil consenso sia stato univoconei tre settori: studenti, perso-nale tecnico e docenti. Sonomolto contento. Quest'annopassare al primo turno era nu-

mericamente improbabile e in-vece ce l'ho fatta».

Hanno votato 151 professori ericercatori (il quorum necessa-rio era di 86) più 123 addetti delpersonale tecnico e ammini-strativo: Ferlenga ha ottenuto144 voti in tutto, di cui 125 dadocenti e studenti e loi dal per-sonale tecnico e amministrati-vo (equivalenti però a 19 voti ef-fettivi perché il personale «pe-sa» meno). Il suo rivale, Medar-do Chiapponi, ne ha avuti 39,di cui 35 da docenti e studenti e22 dal personale tecnico e am-ministrativo (equivalenti a 4voti). Ferlenga l'ha saputo in se-de, dove è rimasto tutto il tem-po delle votazioni. Incuriosito,

un po' teso. «Voglio riportareluav a quello che era e che simerita di essere - dice - l'uffi-cializzazione della nomina saràdopo la fine del mandato delprecedente rettore, ma comin-ceremo già in estate. Farò parti-re dei tavoli di lavoro sui temipiù importanti, dalla didatticaalla ricerca passando per la co-municazione. In fondo sonoquesti i cardini per farci cono-scere agli studenti, le iscrizionisono d'estate». Ferlenga intan-to è già partito. Con gli appun-tamenti, i progetti, dalla sfilatadi Moda che si terrà per la pri-ma volta a Venezia passandoper i workshop d'architettura(quasi nello stesso momento).

«Saranno giorni caldi - dice- con conferenze ogni sera, sa-rà una cosa importante per lacittà non solo per noi. E' un ot-timo momento per cominciarea intessere i rapporti con la cit-tà e le istituzioni ma anche permescolare, far dialogare le di-scipline». E lui che è stato cura-tore di diverse mostre tra cui«Le città immaginate, 9 proget-ti per 9 città» (Triennale di Mi-lano 1986), «Aldo Rossi» (Cen-tre Pompidou, 1991, Triennaledi Milano, 1999, Maxxi 2004)«Calvino e le Città Invisibili»(Triennale di Milano 2002) losa in prima persona.

A.D'E.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Eletto Il nuovo rettore Ferlenga

Si parla di noi Pagina 82Università Iuav di Venezia

'Lui g i Bru aro fondatore di Umana.è presidente della Re er basket

Luigi Brugnaro compirà 554 anni il 13 settembreprossimo. Nato aMirano , figlio di Maria, mae-stra elementare e di Ferruccio Brugnaro, ope-raio e leader sindacale a Porto Marghera (epoeta). Diplomato allo scientifico Majorana diMirano, si laurea in architettura allo luav diVenezia. Fonda nel 19971'agenzia per il lavoroUmana. E' presidente di Umana Holding, cheraggruppa 20 aziende operative nei servizi,

nella manifattura; nell'e-dilizia e nell'agricoltura.Dal 2006 è presidente della Reyer Venezia Me-stre, la società sportiva di basket che con lui ètornata in Al e quest'anno, con la squadrama-schile, ha raggiunto i play-off. Padre di cinquefigli (due dalla moglie e tre dall'attuale com-pagna), Luigi Brugnaro è stato anche, dal 2009al 2013, presidente di Confindustria Venezia.

hon i candidati

Si parla di noi Pagina 83Università Iuav di Venezia

L'amarezzadi Chiappanegrande sconfitto

Mentre al rettore neoelettoAlberto Ferlenga arrivano anchele congratutalazioni e le offertedi collaborazione del suo«dirimpettaio» di Ca' FoscariMichele Bugliesi , a meditaresulla sconfitta elettorale èl'altro candidato al rettoratodell'tuav, il professor MedardoChiapponi , ordinario di Design. ipronostici della vigilia davanoFerlenga nettamente favorito,ma probabilmente Chiapponisperava in un risultato migliore -arrivando magari sino al terzoturno di scrutinio - anche per far«pesare» maggiormente nellanuova geografia dell'ateneo ilpolo di Design , che restacomunque uno dei punti di forzadell'ateneo. La sconfitta moltonetta, invece, indeboliscequesto progetto, anche se daFerlenga arriva l'invito allacollaborazione . «Deve cambiareil clima nell'ateneo - dichiaravadei resto Chiapponi pochi giornifa- bisogna dare a tutti lapossibilità di contribuire allavita della scuola , incentivi,premi, tutti devono essere piùcoinvolti. Serve maggiorecoordinamento tra personaledocente e amministrativo eunità intenti . in generaletrasparenzae condivisione, duecose che devono guidarci nellosviluppo dei progetto futuroluav».

Si parla di noi Pagina 84Università Iuav di Venezia

UNIVERSITÀ TANTUCCI A PAGINA 19

Ferlenganuovo rettoredello luav

Alberto Ferlenga è il nuovo rettore dello Iuav

1 7u.n• riFunte da Fevenga: un Plcóixito

Si parla di noi Pagina 85Università Iuav di Venezia

L'Iuav riparte da Ferlenga: plebiscitoVittoria schiacciante al primo scrutinio. Al docente di Progettazione architettonica 144 voti contro i 39 dell'avversario

di Enrico Tantucci

L'Iuav ricomincia da AlbertoFerlenga. Vittoria schiacciantegià al primo scrutinio per l'or-dinario di Progettazione Archi-tettonica che diventa così ilnuovo rettore dell'Universitàdi Architettura di Venezia alposto di Ainerigo Restucci - glisubentrerà da fine ottobre e fi-no al 2021 - ottenendo 144 voticontro i soli 39 raccolti dal suoavversario, il professor Medar-do Chiapponi, ordinario di De-sign. Ampiamente superata lamaggioranza assoluta - era di121 voti - e molto alta anchel'affluenza alle urne, con 151tra professori e ricercatori sui170 aventi diritto. Ma il soste-gno a Ferlenga è arrivato an-che dalle altre componentidell'ateneo come studenti epersonale tecnico e ammini-strativo.

Professor Ferlenga, un'ele-zione rapida e nettissima. sel'aspettava?

«Non in queste proporzionie già al primo scrutinio, ancheperché serviva la maggioranzaassoluta degli aventi diritto enon dei votan ti. Ma è un bel se-gnale che questo voto sia arri-vato da tutte le componentidell'Iuav, significa che c'è unforte desiderio di cambiamen-to e anche di ricompattarsi.Un'energia nuova. L'Iuav è an-coraun ateneo a suo nodo uni-co nel panorama italiano, perassommare in sé competenzeche vanno appunto dall'archi-tettura, al design, alla moda.Anche in campo internaziona-le è un ateneo molto conside-rato nel suo campo, ma ha su-bìto negli ultimi anni un ap-pannamento di immagine, do-vuto forse anche all'incapacitàdi comunicare all'esterno lemolte cose e di pregio, che sifanno in questo ateneo. È daqui che dobbiamo ripartire,dal suo marchio».

Il suo precedessore , il pro-fessor Restucci, ha parlato an-che della scarso dialogo, inquesti anni, trai Dipartimen-ti dell'Iuav. Ciascuno chiuso

a difendere le proprie prero-gative, anziché metterle a di-sposizione anche degli altri. Ecosì?

«Il problema c'è, ma il fattostesso che la maggioranza chemi ha votato sia così ampia mifa capire che c'è appunto la vo-glia di ritrovare un sentire co-mune. D'altra parte l'luav è unateneo agile e con competen-ze specifiche, sarebbe assurdoche replicasse le rigidità e glisteccati tipi delle università digrandi dimensioni. Si danneg-gerebbe da solo».

Qualche giorno fa il profes-sor Restucci ha spiegato checon i tagli e le misure di ri-sparmio assunte - a comincia-re dal blocco del turn-overdel personale amministrati-vo - i conti dell'ateneo sono insicurezza anche per i prossi-mi anni. Lei concorda?

«Sempre per l'incapacità dicomunicare all'esterno, sem-brava che fossimo sull'orlo deldissesto economico, ora cheinvece tutto sia in sicurezza.Personalmente starei nel mez-zo: la situazione dei contidell'luav non è drammatica,ma non bisogna abbassare laguardia. Basterebbe un calo diiscrizioni a metterci in difficol-tà».

Il professor Chiapponi, suoavversario, era soprattuttoespressione di Design. Dialo-gherete?

«Ovviamente sì, e non percortesia, ma perché Design èuna delle eccellenze dell'luav,a maggior ragione con il rien-tro dei corsi da Treviso, al ter-

mine di una vicenda poco edi-ficante. Del resto il mio pro-gramma e quello del professorChiapponi non sono dissimi-li».

L'Iuav ha mediamente unaproporzione di un docenteogni due rappresentanti delpersonale tecnico ammini-strativo . Non è una percen-tuale sbilanciata?

«Sulla carta sì, ma dobbia-mo considerare anche la pla-tea dei contrattisti e dei ricer-catori che contribuiscono aequilibrare quel rapporto.Inoltre nei prossimi anni è pre-visto un consistente esodo perlimiti di età sia del personaletecnico, sia dei docenti. E ilproblema vero sarà quello delricambio, con sempre menofondi a disposizione per at-tuarlo».

Dobbiamoimparareacomunicare

meglio le molte cosepositive che facciamoIn merito alla situazionedei conti bisogna nonabbassare la guardia

Non miaspettavoun successo

così netto con il sostegnodi tutte le componentidell'ateneo. É un belsegnale, c'è un fortedesiderio di ricompattarsi

Si parla di noi Pagina 86Università Iuav di Venezia

II professor Alberto Ferlenga, nuovo rettore dell'luav, ieri poco dopo la sua elezione

Si parla di noi Pagina 87Università Iuav di Venezia

Chiusura c pagna, la festa è in piazzaBallottaggio. II Pd occupa il "salotto" fino alle 20, la Lega arriva dopo. Ultimi fuochi d'artificio sulla nuova cartellonistica

di Daniele Quarello1 CASTELFRANCO

Oggi è l'ultimo giorno di cam-pagna elettorale per le elezionicomunali. Stefano Marcon (Le-ga, FI e due civiche) e ClaudioBeltramello (Pd e tre civiche)sono a caccia degli ultimi votiutili per vincere il ballottaggioe diventare primo cittadino.

Stasera a mezzanotte scatta ilsilenzio elettorale, valido pertutta la giornata di sabato. Sivota solo domenica, dalle 7 al-le 23. Entrambi i candidati inqueste ore hanno diffuso unpieglevole trai residenti con illoro appello al voto. E nonmancano le ultime polemiche.Il Movimento 5 Stelle (che la-scia ai simpatizzanti suoi liber-

«1 CASTELFRANCO

"Altri 5 anni così? No grazie! 10buoni motivi per scegliereClaudio Beltramello sindaco".Questo il titolo del pieghevolein distribuzione in queste oreda parte del gruppo che sostie-ne il medico nella corsa per di-ventare sindaco. In 10 punti,Beltramello richiama quantofatto dalla Lega e cosa invece fa-rebbe la sua amministrazionedi centrosinistra. Prima tra tut-ta la questione ospedale. «Pernon disturbare i loro vertici dipartito in Regione, Dussin eMarcon hanno lasciato che ilnostro ospedale perdesse re-parti e primari a favore di Mon-tebelluna, tra i quali quelli im-portantissimi per la salute deinostri bambini. Un esempio:chiuderà Pediatria. Il sindacodi Castelfranco deve mettersialla guida dei Comuni della Ca-stellana per difendere il nostroospedale. L un'eredità che ab-biamo ricevuto da politici veri einnamorati della loro comuni-tà come Domenico e Gino Sar-tor che ne hanno fatto un vantoper la città riconosciuto ovun-que. I bambini di Castelfrancodevono avere scritto il nomedella loro città nella cartad'identità». Si parla poi di edili-zia scolastica (evidenziando lecarenze delle scuole castella-ne), di piste ciclabili e sicurez-za, di urbanistica, dove viene ci-tato il caso della cartiera. «Il la-

tà di voto) ha incontrato i duecandidati separatamente perfare delle proposte program-matiche, chiedendo di ripren-dere l'incontro e mettere il vi-deo in rete. Beltramello ha ac-cettato e il suo video è stato dif-fuso su YouTube. «Non abbia-mo nulla da nascondere», hacommentato. Marcon invece,pur accettando l'incontro, ha

chiesto di non essere ripreso.«Le risposte meritavano un ap-profondimento normativo,per questo ho chiesto di nonessere ripreso», si giustifical'attuale vicesindaco. Altra no-ta polemica è arrivata su Face-book dove l'ex assessore allacultura Giancarlo Saran hapubblicato le foto della cartel-lonistica turistica da lui stesso

vara per noi è una priorità vera.Favoriremo l'insediamento dinuove aziende dicendo bastaalla burocrazia, con sconti fi-scali per chi riutilizza capanno-ni vuoti, favoriremo le impreseinnovative e promuoveremol'incontro tra aziende e scuoleper dare lavoro ai nostri giova-ni». Si parla dei servizi persi incittà (camera di commercio, tri-

predisposta poco prima di di-mettersi (alcuni mesi fa). Car-tellonistica pronta, ma affissasolamente ieri a tre giorni dalvoto per il ballottaggio. «Vergo-gna», ha commentato lo stessoSaran. «Nessun nesso con lacampagna elettorale, è stata af-fissa appena è terminatol'iter>, replica lo stesso Mar-con. Il vicesindaco stasera ac-coglierà il governatore LucaZaia, in visita alle frazioni citta-dine per sostenerlo. Beltramel-lo invece sarà in piazza Gior-gione al gazebo dalle 18 alle20. Poi il suo gruppo andrà allafesta di quartiere Valsuganaper chiudere la serata. La Legainvece sarà in piazza Giorgio-ne dalle 20 in poi perla festa difine campagna.

bunale, agenzia delle entrate,stazione di rilevamentoArpav).Si parla di case popolari, diunione dei Comuni e di ascoltoai cittadini. Si parla di mura eviabilità. «Ci impegniamo a de-cidere insieme alla gente per-ché Claudio sarà il sindaco di

ELI

tutti», conclude il volantino-ap-pello, «ascolteremo ogni singo-la persona, imprenditore, com-merciante e artigiano, associa-zione e comitato, e sapremoprendere decisioni che saran-no nell'interesse di tutti e nondi pochi privilegiati». (d.q.)

Sei big a chilometro zero per governareCASTELFRANCO . Sei big di casa perClaudio Beltramello, loaiuteranno in caso di elezione nelgoverno della città. Si tratta diAugusto Cusinato , docente diEconomia all 'Università luavdiVenezia ; Enzo Venza, già primarioall'ospedale di Castelfranco;Ennio Bianco , vicepresidenteFondazione La Fornacedell'innovazione di Asolo ; GiacintoCecchetto, storico , già direttoredella biblioteca comunale ; SimoneDerai, regista pluripremiato di

Claudio Beltramello , 46 anni , medico

Anagoor ; e Donata Sartor , figlia diGino e consigliera comunale. «I bigli abbiamo in casa. Non abbiamobisogno di testimonia i nazionali,che a Castelfranco non vedremopiù un minuto dopo la fine dellacampagna elettorale», spiegaBeltramello. 16 non sarannonominati assessori e non avrannocontratti di consulenza, mametteranno a disposizionegratuitamente le propriecompetenze ed il proprio tempoperla città. (d.q.)

Chioxuarenq.aena, .,f 7..cin pia-

Si parla di noi Pagina 88Università Iuav di Venezia

« vostro voto ' lavorare»1 CASTELFRANCO

Con una lettera inviata a tutti icastellani Stefano Marcon lan -cia l'ultimo appello al voto.Con linguaggio semplice e di-retto, il vicesindaco chiede unvoto di continuità rispetto algoverno dell'amministrazio-ne uscente. «In questi primi 5anni abbiamo dimostrato diavere le idee e la capacità diformulare proposte idonee al-la soluzione dei problemi»,scrive Marcon nella lettera, «ilconsenso elettorale ottenutoin questi giorni ne è la prova esu queste basi continueremoa lavorare. Ma è necessario an-cora una volta che rinnoviatela vostra fiducia in me e nellapassione che ho sempre mes-so in campo perla nostra città.Il vostro voto sarà determinan-te per affermare ancora unavolta Castelfranco come prota-gonista nel Veneto, per darleancora più lustro, per coglierei frutti di quanto seminato inquesti anni. Ogni singolo votopuò fare la differenza perchécome più volte è stato detto,l'astensionismo è il vero nemi-co di una buona amministra-zione della cosa pubblica. Avoi tutti va il mio personaleringraziamento per la vostrascelta di voto dello scorso 31maggio, che ha contribuito aconfermare Luca Zaia gover-natore del Veneto. È stato inol-tre determinante nell'elegge-re Nazzareno Gerolimetto nelconsiglio regionale del Venetoe farlo così diventare un pun-to di riferimento importanteper tutto il territorio della Ca-stellana». Stefano Marcon hafirmato personalmente cia-scuna lettera indirizzata ai ca-stellani. Su Facebook in que-ste ore è scattato il tam tamdei candidati delle varie liste

Ste ,,Frs marcora. ' «rs:aí ai:it,it:

Salvini tre volte in città con Dozzo e GentyCASTELFRANCO . Per tre volte ilsegretario federale della Lega,Matteo Salvini , è arrivato aCastelfranco per sostenereStefano Marcon . La prima voltadomenica 15 marzo , per il lanciodella candidatura a sindaco. Laseconda domenica 24 maggio,ancora in piazza Giorgione. Alcomizio hanno assistito diversecentinaia di cittadini . Infinedomenica scorsa, per un tournelle frazioni . Nelle prime dueoccasioni è stato accompagnato

da Luca Zaia, che tornerà staserain città. Nel corso della campagnaelettorale sono passati aCastelfranco anche GiampaoloDozzo , commissario della LegaNord Liga Veneta, il sindaco diPadova massimo Bitonci, l'exsindaco di Treviso GiancarloGentilini . I big della Lega si sonomossi per dare il loro pienosostegno al candidato delCarroccio , dopo i 5 anni di governodi Luciano Dussin , uno deifondatori della Liga Veneta . (d.q.)

per pubblicizzare l'evento dichiusura della campagna elet-torale. Prevista stasera la visitadel governatore Luca Zaia asostegno dello stesso Marcon.Alle 18.30 sarà a Campigo albar "Bruno c'è", alle 19 a Sal-vatronda al bar Centrale Doc.

Alle 19.30 Zaia sarà alla pizze-ria "Ai Arrisi" a San Floriano.Infine alle 20 in piazza Gior-gione, primo quadrante, perla festa di fine campagna elet-torale, con l'ormai consuetaporchetta offerta a tutti i parte-cipanti. (d.q.)

Si parla di noi Pagina 89Università Iuav di Venezia

rrUnescoe ideLLa Fondazione«Sono particolarmentelieto di questoriconoscimento ambito eprestigioso, che attestal'eccezionale valorenaturalistico del Delta delPo, contribuendo apreservare ancora di più unpatrimonio ambientaleunico nel suo genere inItalia, e favorendo alcontempo lo svilupposostenibile dell'area, conricadute significative sulfronte delle presenzeturistiche e dellapromozione di un territoriola cui immagine ciauguriamo possa essererilanciata con benefici perla provincia di Rovigo e pertutto il Veneto».Antonio Finotti, presidentedella Fondazione Cassa diRisparmio di Padova eRovigo, commenta cosìl'ammissione, ufficializzatanei giorni scorsi a Parigi,del Delta del Po tra le"Riserve di Biosfera"riconosciute dall'Unesco.«Un risultato - continua ilpresidente Finotti - a cuiha contribuito in manieradeterminante il nostroente, che è stato il primo aconcepire l'idea dellacandidatura del Delta adottenere questa importantequalifica internazionale e asostenere successivamenteil progetto».Fin da subito laFondazione Cariparo el'Ente Parco Delta del Pohanno collaboratostrettamente con l'UfficioUnesco a Venezia.Fondazione ha anchemesso a disposizione i datie le informazioni raccoltedall'Osservatorio diRicerca sul Delta del Po.L'Osservatorio , istituitocon il sostegno dellaFondazione e lacollaborazione dello Iuav,aveva infatti consentito diacquisire conoscenze edesperienze utili adindividuare possibilistrategie per favorire unatrasformazione sostenibiledi quest'area.

Si parla di noi Pagina 90Università Iuav di Venezia

Università, m 10 anm* tasseTrento terza in Italia per incremento. Cipolletta: «L'aumento garantisce le borse di studio»

TRENTO In dieci anni a Trento sono più che raddoppia-te, ma le tasse universitarie hanno subito degli incre-menti in tutti gli atenei statali italiani con una mediadel5o . Uniche eccezioni: Urbino e Firenze dove sonoaddirittura scese.

A diffondere i dati sono stati gli studenti dell'Unio-ne degli universitari (Udu) che nel proprio sito inter-net hanno pubblicato le tabelle con l'elaborazione de-gli introiti della tassazione universitaria resi noti po-chi giorni fa dal Ministero dell'Istruzione. Gli studentidell'Udu non hanno fatto altro che incrociare i dati delMiur con quelli degli iscritti. L'Università degli studi diTrento risulta il terzo ateneo d'Italia per incrementopercentuale, con un aumento pari al 132,39%. Negli ul-timi dieci anni il contributo degli studenti sarebbequindi più che raddoppiato. Rincari maggiori li hannofatti registrare solo l'Università del Salento (+189,94%)e l'Università dell'Insubria (+135,07%). Secondo i datidell'Udu, nel corso dell'anno accademico 2004/2005,ogni studente dell'ateneo trentino pagava 660,74 eurodi tasse mentre l'anno scorso ne spendeva 1.535,53•Nonostante l'incremento, l'università statale più carad'Italia sarebbe lo luav di Venezia dove gli iscritti paga-no 2.001,33 euro ciascuno. In base alle tabelle elabora-te dagli studenti, l'ateneo più economico è invecequello di Catanzaro (505,73 euro l'anno di tasse), se-guito da quello di Teramo (634,99 euro). Mettendo in-vece a confronto gli incrementi registrati fra l'anno ac-cademico 2012/2013 e quello successivo, ad aver au-mentato maggiormente la contribuzione studentescaè l'Università La Sapienza di Roma (+34%) che precedequella del Salento (+27%) e l'Università luav di Venezia(+23%). In questa particolare classifica, l'ateneo trenti-no si piazza all'ottavo posto, dietro a Udine (+16%) e da-vanti a Ferrara (+13%).

«Quelli di Trento sono calcoli fatti sulla base di datigrezzi» replica prontamente il presidente dell'ateneotrentino Innocenzo Cipolletta. «Gli incrementi chehanno riguardato la tassazione studentesca della no-stra università sono stati concordati con gli studenti»prosegue Cipolletta che arriva presto al cuore dellaquestione: «Non si tratta di incassi netti ma di unasorta di partita di giro perché quei soldi vengono poiridistribuiti attraverso le borse di studio che premiano

Si parla di noi Pagina 91Università Iuav di Venezia

II raffronto

LECCE - Universitàdel Salento - Statale

VARESE - Universitàdell'insubria - Statale

TRENTO - Universitàdegli studi - Statale

VERONA - Universitàdegli studi - Statale

BARI - Politecnico -Statale

CAGLIARI - Universitàdegli studi - Statale

MESSINA - Universitàdegli studi - Statale

VENEZIA - UniversitàIUAV - Statale

PALERMO - Universitàdegli studi - Statale

ROMA - Universitàdegli studi "LaSapienza" - Statale

CAMPOBASSO -Università degli studidel Molise - Statale

MACERATA -Università degli studi -Statale

TASSAZRDNE MEDIA Variazionein un anno

201-.,7—""s 2012/2013

117.2C''

7 413.00

743

(j47,94

gli studenti più meritevoli e quelli che ne hanno biso-gno». In molti sostengono che l'elevata contribuzionerichiesta agli studenti dagli atenei d'Italia, di cui l'Eu-rostat ha certificato il primato per minor numero di3o-34enni in possesso di un diploma di formazionesuperiore, sia all'origine dell'abbandono degli studi.«Gli enti distaccati del nostro Paese stanno subendo

TASSAZIONE Variazione TASSAZIONE VariazioneMEDIA in 5 anni MEDIA in 10 anni

2009/2010 2004/2005

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un definanziamento e sono costretti, su indicazionedello Stato stesso, a recuperare le risorse attraverso lacontribuzione - conclude Cipolletta - t per la stessaragione che sono aumentate anche acqua, luce e tra-sporti».

A. R. T.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Si parla di noi Pagina 92Università Iuav di Venezia

P I EVE CADORE

inMagnificaconvegno

suffa ferrovia

La stazione di Calaizo

P PIEVE DI CADORE

Il collegamento ferroviario Ve-nezia -Dolomiti è il tema delseminario che la sezione di Ve-nezia del Collegio ingegneriferroviari italiani terrà domaninella sala consigliare della Ma-gnifica. Lo scopo è di esamina-re le prospettive della tratta al-la luce del nuovo interesse cheè emerso in questi anni in rela-zione dell'utilizzazione del tre-no sia per ridare fiato all'indu-stria e all'economia e sia allosviluppo del territorio anchein funzione turistica. L'attesain Cadore è grande; anche se,come hanno affermato gli al-bergatori cadorini e ampezza-ni, «l'importante è che si ragio-ni su elementi e fatti concretirealizzabili nel brevissimo pe-riodo e non solo in prospettivadei Mondiali di sci di Cortina2021; perché in quell'anno, senon ci sarà prima una velociz-zazione dei trasporti tra Vene-zia e il Cadore, molto probabil-mente l'industria turistica altobellunese non esisterà più».

Il seminario si terrà domanidalle14,45. L'evento si inqua-dra nella ricorrenza del 101'anno della linea ferroviariache porta in Cadore. Il pro-gramma prevede l'aperturadei lavori da parte del presi-dente della Magnifica, Renzo

Bortolot. Seguirànno le relazio-ni degli studiosi Marco Paset-to, Giovanni Giacomello e Pa-trizio Pasqualetto (della UniPdDICEA su "Il tracciato della li-nea Calalzo -Auronzo - Corti-na" e sulla "Variante di Pontenelle Alpi"); quelle dei tecniciCarlo Pellegrino, Giovanni Gia-comello; infine quelle dei tesi-sti Michele Stellin e DanieleTamiazzo. Alle 15,40 è previstol'importante intervento dei ge-ologi Rinaldo Genevois e LucaGandolfo, della UniPd Sc.Geo-logiche, coadiuvati dalla tesi-sta Elena Marcon: tutti parle-ranno dell'aspetto geologicodella tratta Auronzo - Cortina.Il programma proseguirà conalcune considerazioni territo-riali sulla nuova relazione Ve-nezia-Dolomiti, fatte da Stefa-no Munarin dello IUAV di Ve-nezia e con un intervento diPierantonio Barizza sempredello IUAV di Venezia, sull'in-serimento della tratta Calalzo- Auronzo - Cortina nel pano-rama del Cadore. L'ultimo in-tervento del seminario saràquello di Viviana Martini,esperta in paesaggio storico ur-bano. Poi sarà aperto il dibatti -to nel corso del quale tutti po-tranno esprimere le proprieposizioni e parlare coi relatori.

Vittore Doro

Si parla di noi Pagina 93Università Iuav di Venezia

Venerdì 12 giugno, alle 20.30, incontro organizzato da "Italia Nostra"

Buone informazionisull'Alta Velocità e alta capacità ,Si parlerà del consu-

mo del territorio, dei

rischi di carattere

idrogeologico e dell'ef-

fettiva funzionalità

della scelta di spostare

la stazione in Fiera

Alta Velocità e alta capacità, unprogetto che sul nodo di Vicenzasta creando un acceso dibattitoda mesi, soprattutto dopo l'ap-provazione a gennaio, da partedel Consiglio comunale, dello stu-dio di fallibilità del traccialo. Unostudio che prevede interventi par-ticolarmente invasivi sul territoriovicentino, dal tunnel viario abbi-nato ad un canale scolmatore sot-to la collina di Monte Berico, aldiscusso abbandono dell'attualestazione centrale che verrebbesostituita da una stazione in zonaFiera, per l'alta velocità, e da unain zona tribunale per le corseregionali e locali.

Di tutto questo si discuterà ilcorrente venerdì 12 giugno alle20.30 al Palazzo delle OpereSociali, in Piazza Duomo a Vicen-za, nel corso eli un incontro daltitolo Alta capacità nel nodoferroviario di Vicenza: infor-mare e conoscere prima didecidere, promosso dalla sezionevicentina di Italia Nostra.«Da parte nostra non c'è una

volontà polemica di bocciaturadel progetto, ma vogliamo farpassare informazioni perché i cit-tadini siano consapevoli dellescelte che si stanno facendo»,sottolinea la presidente, di ItaliaNostra Vicenza, prof.ssa Giovan-na Dalla Pozza.

«Vogliamo una città con un pia-

no che armonizzi la realtà o unaserie di progetti che si unisconosenza alcun coordinamentorispondendo solo a interessi eliparte? Con questo incontrovogliamo fornire, buono, informa-zioni per buone decisioni, perquesto sollecitiamo soprattuttoquella fascia di vicentini ancoraindifferente al problema».

Don Matteo Pasinato, respon-sabile dell'ufficio pastorale Socia-le e del lavoro, pone la questionedell'etica nelle scelte politicheche coinvolgono in modo cosìmassiccio cittadini e territorio:«La questione etica è sempre piùmessa alla fine dei processi, nonall'inizio, sembra così che si facciaricorso ad essa solo per indignar-ci. Ma è necessario porsi grandidomande. Ed è necessario inter-rogarci sulla responsabilità dellapolitica sul I,erritorio. In H'ranciaesiste una legge che prescriveagli amministratori di sentirepareri contrapposti su un deter-minato progetto prima di decide-re. Bisogna, anche da noi, valo-rizzare i principi della democraziadeliberativa e sentire il pareredella cittadinanza - aggiunge -,ecco perché informare diventafondamentale».

L'incontro porrà l'attenzione sutemi di enorme rilevanza: dal con-sumo di territorio, ai rischi dicarattere idrogeologico, alla effet-tiva funzionalità della scelta dieliminare, la stazione, centrale.

Don Matteo Pasinato:

«È doveroso porsi

grandi domande,

ed è importante senti-

re il parere della citta-

dinanza»

Con la volontà di ragionare su unsistema veneto di sviluppo che,come, dice la presidente di ItaliaNostra, "è obsoleto, basato sumodelli economici che hannomostrato tutti i loro limiti".

Ma informare vuol dire soprat-tutto coinvolgere la cittadinanza,perché ci sia consapevolezza ecapacità eli valutare scelte che siripercuoteranno sugli anni a veni-re, ragionando su un'idea di cittàper il futuro.

Al modello della pianificazionefunziona in tutta Europa, sono notii casi di Barcellona e Amburgo»,spiega Fernando Lucato, urbanistache collabora con lo TI,AV di Vene-zia, tra i relatori dell'incontro. «Quida noi, invece, si procede per adat-lainenti successivi, l'Arnrninislrazione cioè recepisce progetti ai qua-li poi si adegua. C'è una mancanzadi cultura politica nell'indicareun'agenda delle questioni, un elen-co ragionato eli temi che devonoessere affrontati e prefigurano sce-nari diversi, con un confronto chedev'essere aperto. La città vacostruita con un'idea a monte, chia-ra».

Andrea Fasulo

'ora

La mappa della possibile metropolitana provinciale

Si parla di noi Pagina 94Università Iuav di Venezia

IL RITRATTO A—---

Mister Umana«Io? Né di destra

né di sinistra»DI ALDA VANZAN

accontano che Bru-Rgnaro Luigi da Spi-nea (perché lui si firmacosì, prima il cognome epoi il nome, come a scuo-la), un giorno di fine esta-te dell'anno passato calòa Roma. Voleva incontra-re Matteo Renzi, riuscì aconfron-tarsi conl'entoura-ge delpremier.Senza pe-rò nullaconclude-re: il fi-glio di unpoeta ope-raio chedopo unalaureacon ilmassimo

SINDACOLuigi

Brugnaro

dei voti in Architetturaallo Iuav avrebbe creatoun impero con l'agenziainterinale Umana (124 fi-liali, 750 dipendenti,12.000 occupati)...

Segue a pagina 3

óiv n.uu sind.icn, Pd 1xn1c Acneii.i ' ' Mister C.'inu:ac

Si parla di noi Pagina 95Università Iuav di Venezia

Mister Umana e Reyer«Né a destra né a sinistra»

(Segue dalla prima pagina)

...e coltivato la grande passio-ne del basket rilevando e por-tando ai massimi livelli laReyer, beh, il Brugnaro Luigida Spinea si era messo in testadi fare il sindaco di Venezia. Eavrebbe voluto farlo con labenedizione del suo ex sindacopreferito. Renzi, appunto.All'epoca il centrosinistra vene-ziano stava ancora annaspando,travolto dalla Retata Storicadel 4 giugno 2014 che, tramazzette e appalti del sistemaMose, aveva portato ai domici-liari pure il sindaco GiorgioOrsoni. Si sarebbero fatte leprimarie per scegliere il nuovocandidato sindaco, ma di sotto-porsi alle elezioni della baseBrugnaro non ne voleva sapere.Ma se le primarie le vinceFelice Casson - aveva detto aisuoi - allora mi candido.

Ed è così che è iniziata lastoria fucsia di Venezia e Me-stre. Brugnaro - 54 anni ilprossimo 13 settembre, 5 figlidi cui tre dalla sua attualecompagna, l'inseparabile Stefa-nia, ex presidente di Confindu-stria Venezia - ha lasciato tuttele cariche e si è candidatosindaco con l'appoggio di ForzaItalia (anzi, di Silvio Berlusconiin persona), Ncd-Udc e ottenen-do per il ballottaggio il sostegnopolitico sia della Lega che deiFratelli d'Italia. Di più: per lui

si sono mossi, distintamente,sia Luca Zaia che Flavio Tosi.

«Ma io non sono né di destrané di sinistra», ha ribadito pertutta la campagna elettorale.Una campagna - gli va ricono-sciuto - scoppiettante. Prima hatinto di fucsia l'intera città,tappezzando con il suo faccioneogni spazio disponibile, dai ce-stini delle immondizie ai tabel-loni pubblicitari. Poi, in ognidove, dalla Gazzera a Marghe-ra, dal Lido a Murano, haaperto un "Punto comune", fa-cendo ritornare a vita nuovabotteghe che avevano abbassa-to le saracinesche e invitandola popolazione a incontri e spri-tz settimanali. Ha inondato lecassette della posta di venezia-ni e mestrini mandando a tuttiuna lettera per il primo turnoelettorale e preparando poi unabrochure fotografica intitolata"Vi racconto qualcosa di me".Ha pure ingaggiato TommasoGregianin, finalista di The Voi-ce, per la canzone rap "S-Volta",riuscendo a parlare a quellafetta di elettorato - i giovani -che i politici solitamente man-co li degna di uno sguardo. Eall'insegna dello slogan "Gheapodemo far", Brugnaro ha parla-to alla pancia degli elettoripromettendo il cambiamento.Il 28% conquistato al primoturno, appena 10 punti sottoCasson, ha galvanizzato staff esostenitori. E quando dagli av-versari di centrosinistra è ini-ziata la sequela di accuse suisuoi conflitti di interessi e sugliimpegni disattesi, ha aperto leporte della Scuola Grande dellaMisericordia - avuta in conces-sione dal Comune - per mostra-re l'avanzamento dei lavori diristrutturazione.

La prima battuta d'arresto èarrivata giovedì, tre giorni pri-ma del ballottaggio, con il Reg-gio Emilia che in semifinale hastoppato la corsa della Reyerverso lo scudetto. «C'è sempreuna rivincita, la nostra saràlunedì». Aveva ragione.

Alda Vanzan@ riproduzione riservata

LA CAMPAGNA ELETTORALELo slogan: "Ghea podemo far"

Aveva anche una canzone rap

SINDACO Luigi Brugnaro e, sopra,la festa dopo il verdetto delle urne

CHI ÈLuigi Brugnaro nasce a Mirano nel1961. Ha 5 figli. Laureato col massimodei voti all'luav in Architettura.Presidente di Umana. Nel 2006 harilevato la società di basket Reyer. Èstato presidente di ConfindustriaVenezia e del Comitato Expo Veneto

IL VINCITORE

Figlio di un poeta operaioLaurea in Architetturacon il massimo dei voti

Si parla di noi Pagina 96Università Iuav di Venezia

CALCETTO

Ai giochi degli Atenei vincela compagine dei Settimi

La formazione dei Settimi si è aggiudicata ilTorneo di calcetto maschile dei «Giochi degliAtenei veneziani», organizzati dal Cus Veneziain collaborazione con l'Assemblea degli studen-ti di Cà Foscari e il Senato degli studenti Iuav. ISettimi in finale hanno battuto lo SportingPlasma, terzo posto per i Singoli davanti a IFrancesco e i Polognesi. Il titolo di migliorgiocatore è andato a Massimiliano Tonietto equello di capocannoniere a Gabriele Gatto.(m.del.)

Si parla di noi Pagina 97Università Iuav di Venezia

ALDO ROSSIAL TEATRO LA FENICEIERI Domani alle 18, alleSale Apollinee dellaFenice, l'Università luavpresenta il volume edito dail Poligrafo «Aldo Rossi, lastoria di un libro», a curadel nuovo rettore AlbertoFerlenga e delle studioseFernanda De Maio ePatrizia Montini Zirnolo.Interverranno il direttoreRai Giovanni De Luca, idocenti Guido Zucconi eAldo Aymonino, ilpresidente della MarsilioCesare De Michelis e ilsovrintendente del TeatroCristiano Chiarot.L'incontro sarà intervallatoda intermezzi musicali.

Si parla di noi Pagina 98Università Iuav di Venezia

Il caso esemplare

Le aziendemanifatturiereche espongonoal PadiglioneVenezia dellaBiennale

mila iscritti alla

web

communityDesall perimpresee creativi

della Bonotto: nella produzione tessile sisperimentano temi come il tempo, l'audacia, il caso

Se l'impresa"NI

Dalle nove aziende delmanifatturiero che espongono allaBiennae ai progetti di collaborazionedelle «Alchimie culturali»

di Fabio ozzato

ai avrebberoimmaginatoili finire espo-ste alla Bien-nale d'arte. Ve-derle in fila,nove impresevenete ai Giar

dini di Venezia, non ha precedenti. Si possono discutere natura egestione dell'operazione, allestimento e impatto visivo, siamopur sempre nella più prestigiosaarena d'arte internazionale. Maquello che va in scena al Padiglio-ne Venezia è sicuramente sorprendente. Così, dal Cadore aTorre di Mosto, da Noventa Vi-centina a Resana, sono sbarcati inBiennale Dainese, L.A.Eyeworks+Mt; Magis e Tubes,Virginio Npm, Staff internationale poi Formabilio, De Castelli e laFabbrica lenta di Luigi Bonotto.

Certo, come sottolinea Paolo

Baratta, il presidente della Biennaie, quel padiglione fin dalla suaapertura era destinato alle arti de-corative e «per il futuro scom-metterà sempre di più sul-l'art&craftad alta tecnologia». Edè vero pure che sulla manifatturaculturale si è dibattuto a lungonegli ultimi anni, a cominciaredal fortunato «Futuro artigiano»descritto da Stefano Micelli, attirale direttore della FondazioneNordest. Ma qui c'è un vero eproprio scarto che smargina iconfini della creatività applicataalle produzioni ed entra in unasfera considerata d'arte.

Operazione rischiosa, dunque.«Rischiosa per me se la rideAldo Cibic, designer vicentino difama internazionale che ha cura-to il padiglione - Chi entra po-trebbe pensare di stare in unqualunque stand di imprese. Maè averlo esposto in quel contestoche gli cambia di segno». Cosa cista dunque in questo spazio limi-nate tra arte e impresa? Per de-

scriverlo, Cibic ha tracciato unamappa lessicale. Ricorda la «bot-tega», esperienza tipicamente ita-liana, dove arte, artigiano, im-prenditorialità convivevano natu-ralmente. E parla, tra l'altro, di«estetica della difficoltà» che ali-menta da sempre artisti-impresa-ri veneti. «Mi colpisce la quantitàdi amore per il lavoro tra questimanifatturieri che nemmeno so-no mai stati calvinisti - continuasorridendo - E la quantità di bellezza che viene investita. Mi inte-ressava far emergere proprioquesto risvolto pedagogico: cosasignifica il farevs.

Il fatto è che il mondo dell'artee quello dell'impresa sembranoguardarsi con altri occhi, con uninteresse nuovo che va al di là deltradizionale mecenatismo o collezionismo (quando capita). C'èpoco da fidarsi nell'avere dentrol'impresa un artista. E può essereuna delusione per un artistaascoltare un imprenditore. Quelloche successe con Adriano Olivetti

resta raro e remoto. Eppure, sefosse proprio qualcosa di strategi-co per la manifattura 3.o?

Prendete l'intesa sottoscrittatra Confindustria e Regione Vene-to. Un primo protocollo del 2010ha permesso di mappare il rap-porto tra imprese e mondo cultu-rale e di individuare alcune coor-dinate. Rinnovato nel 2014, suL-l'onda anche dei nuovi meccani-smi di agevolazione fiscale (comePart bonus), ha messo a fuoco trale varie iniziative anche un pro-getto-pilota ideato assieme allaFondazione Bevilacqua La Masa.«Alchimie culturali» si chiama eha portato 19 aziende venete adaprire le porte ad artisti emergen-ti. Dal Caffè Dersut a Rubelli, daSportsystem di Montebelluna aivini Zonin, dalla Tipoteca Italianaa Rossimoda, solo per citarne alcuni.

«Per queste imprese la sfida èdi incrementare la propria pro-gettualità spiega Antonello De'Medici, di Federturismo - Non si

s<.r,:;•'

Si parla di noi Pagina 99Università Iuav di Venezia

tratta qui di studiare nuovi brando soluzioni creative, ma tentareuna nuova apertura nel sensodell'impresa e di quello che fa».Aprirsi insomma a «nuove visio-ni»; come le chiama De' Medici.E questo vale anche nei processiproduttivi? «Cerro, immaginateun artista che si occupa di arteperformativa o relazionale chescruta e interviene in un'impresadi hospitality. o un artista chelavora coi suoni, dalle installazio-ni ai paesaggi sonori, dentro unacava o un'azienda meccanica. Po-trebbero dare una nuova consa-pevolezza e visualizzare soluzioniinimmaginabili».

Al lavoro tra i nostri artisti e leimprese coinvolte è stata una sorta di educazione reciproca rac-conta Angela Vettese, che presie-de la Fondazione, oltre che il corso di Arti Visive allo Iuav - Leaspettative sono molto diverse e ilpassaggio di queste intrusioninon semplice. Ma credo che lamanifattura veneta abbia nelle

sue eccellenze un potenziale davvero unico». Forse la punta piùavanzata di questa curiosità, spie-ga, è il caso Bonotto, la cui «fre-quentazione e conoscenza di unfenomeno d'arte come Fluxus gliha permesso di sperimentare te-mi come il caso, il tempo, l'auda-cia, dentro le proprie produzionitessili».

Se quelli di «Alchimie culturali» sono stati un po' gli esplorato-ri, il progetto potrebbe ora mette-re le ali. Per questo diventa «Looimprese per roo artisti», una piat-taforma web (e reale) che partiràfra qualche settimana, puntandoad investire davvero e in profondità la manifattura, aprendo pro-prio uno spazio d'azione tra arte eimpresa che non ha precedenti.

Entrare nei processi di produzione è forse la sfida più interes-sante per un artista. Tanto piùporosa è l'impresa, quanto piùpotrebbe scoprire la prateria cheha di fronte. Affascinante e sco-nosciuta. Alcuni tentativi ci sono.

Entriamo alla H-Farm diRoncade . Qui, tra le start-up delpiù importante incubatore italia-no, incontriamo Davide Scompa-rin alla guida della Desall. Anchese i protagonisti non sono "artisti (o non si definiscono tali) ma

designer, è il dispositivo che si èrivelato estremamente interessan-te. I tre soci trevigiani trentennidella Desall hanno creato unaweb-community in cui partecipano imprese e creativi. Quandoun'azienda si trova in difficoltà su

qualsiasi versante produttivo, lan-cia una cali e tutti possono parte-cipare da qualunque parte delmondo offrendo delle idee pro-gettuali. «Un'azienda meccanicadi Bassano faceva da una vita ton-dini di ferro per i frigoriferi deisupermercati -racconta Scompa-rin - Voleva ampliare il propriomercato con nuove idee. Ha lan-ciato la cali e ne ha ricevute 15o:ora ha allargato il mercato, targete forme di produzione». La community di Desall conta 5o milaiscritti. Ad ogni richiesta, arrivanodal centinaio ai 2 mila progetti.

Anche in questo caso è la ten-sione ad esporsi all'inedito checolpisce. Qai torna «d'estetica della difficoltà» di cui parla Cibicche accomuna vecchia e nuovamanifattura, ma che oggi sembrapiù evidente, quasi «un salto an-tropologico di apertura che levecchie generazioni forse nonavevano o di cui non erano cosìconsapevoli».

,i, P9GROtiUâ ONE RiSF -L;TA

La sediaall'essenzialeLa Chair One diMagis inesposizione alPadiglioneVenezia dellaBiennale.Unasedia«scheletrica»,doveivuotiprendono ilsoprawentosuipieni. Ilfondatore diMagis, EugenioPerazza,èoriginario diCeggia (Venezia)

Si parla di noi Pagina 100Università Iuav di Venezia

Alla scoperta dell'arte del fare fino al 22 novembre al Padiglione Veneziauardando avanti. Levoluzione dell'arte deifare 9 storie del Veneto: Digitale - non

7 solo digitale», è il titolo della rassegnache la Biennale di Venezia, presieduta da

Paolo Baratta, ha voluto dedicare al mondo dellamanifattura ad alta tecnologia del Veneto, riservandoleil Padiglione Venezia ai Giardini. La mostra, curata dal

disegner Aldo Cibic, sarà aperta fino al 22 novembre2015. Le 9 storie di cui si tratta sono quelle dialtrettante aziende che, nel loro settore, hannoraggiunto risultati degni di entrare in un'esposizione. Sitratta di Dainese, storico marchio dell'abbigliamento edella sicurezza per chi va in moto (e non solo); L.A.Eyeworks, designer internazionale di occhiali nel cuore

delle montagne bellunesi; Magis, qualità e designnell'arredamento; Tubes, corpi scaldanti come pezzi diarredo (in foto); Virginio Npm, maestri delle materieplastiche; Staff International, abilità sartoriali e tecniched'avanguardia nella moda; Formabilio, accessorid'arredo selezionati da una community di designer evenduti on line; De Castelli, lavorazioni e finituresofisticate nell'uso del ferro; infine Bonotto, la«fabbrica lenta», dove i vecchi telai convivono con latecnologia più avanzata.

Caterina e le «coreografie» degli operai

PordenoneseCaterina EricaShanta,videomaker, halavorato conStonefly

T dal 2oog che Fondazio-

E ne Bevilacqua La Masa eStonefly di Montebellu-

na collaborano. Ne sono uscitipercorsi espositivi, indaginicreative e un premio, «Cam-mina con l'arte». Caterina Eri-ca Shanta l'ha vinto nel 2014.Pordenonese, 29 anni, video-maker di grande talento, faspesso uso di materiali d'ar-chivio e foto di famiglia. Que-sta sua sensibilità l'ha usata inazienda, «colpita dai gesti dei

lavoratori, quasi una coreogra-fia di dita: ho scartato l'ogget-to-scarpa e sono rimasta alungo con gli operai. Ne sonouscite immagini così ingrandite da sembrare pellicole».Che poi è la Second Skin dellaStonefly. «Vedere senza tocca-re, toccare senza vedere», è iltitolo presentato a Milano.«L'impressione? Si impara in-sieme. L'azienda sta cercandoun modo per relazionarsi conun mondo strano».

Si parla di noi Pagina 101Università Iuav di Venezia

di Cristiano Crosefta

Forma etecnologia:i nostri termosifoniin mostra al museo

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Si parla di noi Pagina 102Università Iuav di Venezia

MUSICALVincenzo Incenzo, autore del musical Romeo eGiulietta - Ama e cambia il mondo, in scena aPiazzola sul Brenta fino al 18 giugno incontrerà glistudenti dello luav, oggi alle 17.30-

Si parla di noi Pagina 103Università Iuav di Venezia

__`J- Non più a San Lazzaro ma nei locali lasciati liberi dallo luav

Nuova idea per le Frova: a1 Pio XTREVISO - (P. Cal.) Troppi debi-ti da una parte e troppi soldi peravviare i lavori di ristrutturazio-ne dall'altra. E la FondazioneOmc (di cui fa parte anche il PioX) senza risorse adeguate perpotervi provvedere. In questocontesto l'unica soluzione possi-bile è chiudere tutto a partire dalgiugno 2016. Don Adelino Borto-luzzi, parroco di Santa Maria delRovere, spiega molto chiaramen-te perché le scuole elementariCarmen Frova sono destinate ascomparire: «La parrocchia nonpuò farsi carico dei debiti dellascuola. È andata avanti per annirimettendoci. Cosa dovrei fare?Vendere la chiesa per ripianare idebiti?». Ovviamente no. DonAdelino ha perfettamente chiaroil quadro della situazione: perrimettere a posto i piani cheospitano le classi delle elementa-ri servirebbero almeno 80milaeuro. Discorso diverso per lascuola materna situata al pianoterra e ancora agibile. Che nonverrà chiusa. Il Pio X però darà

continuità all'offerta scolasticaspostando le elementari da un'al-tra parte.

In un primo momento la nuovacollocazione doveva essere l'isti-tuto Maria Bambina di San Laz-zaro. Ma in queste ore si stafacendo strada anche l'ipotesi diutilizzare i locali delle collegiovescovile lasciati liberi dalloIuav. Tutto questo però nonbasta a placare gli animi deigenitori: «La scuola rischia diaccumulare debiti per centinaiadi migliaia di euro. Ogni anno hai bilanci in rosso e anche laparrocchia al momento ha undebito di circa 250 mila euro.Già si fatica a pagare le bollet-te».

In mezzo a tanto malumore c'èanche chi sospetta operazioniurbanistiche poco chiare. Manon è così. In Comune c'è unprogetto finanziato da uno spon-sor che prevede una nuova vitaper l'oratorio di Santa Maria delRovere che guadagnerebbe ungiardino fronte strada. E in pro-spettiva futura anche un piccoloparco al posto dell'attuale campoda calcio e un parcheggio per lascuola. Ma nessun intervento sulcorpo principale. Quello che an-cora per un anno ospiterà leelementari.

PROGETTI Chiudono le Frova e arrivano idee per riqualificare la zona

A S. MARIA DEL ROVEREUn'area verdeper l'oratorio

tutti 10 cAodrea

Si parla di noi Pagina 104Università Iuav di Venezia

-fI leghisti in arrivoalla "Piave":«Faremo il contodi tutti i danni»

L'OCCUPAZIONEII collettivo Ztl

al lavoro all'internodella caserma Piave

TREVISO -(pcal) Appuntamento fissato pervrnerdì Ricrardo Bnrhisnr,, consigliere comu-nale della Lega in procinto di trasferirsi inconsiglio regionale , e Mario Conte (ListaGentilini) hanno ottenuto il permesso dalpresidente del Consiglio Franco Rosi di fareun'ispezione ufficiale dentro la Caserma Piaveper rendersi conto di cosa sta avvenendo alsuo interno dopo l'occupazione del collettivoZtl e gli accordi con lo Iuav per la progettazio-ne partecipata . Ispezione, ha precisato Rosi,aperta a tutti i consiglieri comunali chevogliano parteciparvi. «Quella di Rosi è unarisposta formale che sottintende una beffa -osservano Barbisan e Conte - dato che irappresentanti dei trevigiani, democratica-mente eletti , possono accedere ad un luogoche è nella disponibilità del Comune solotramite richiesta formale scritta, mentre ungruppuscolo fuorilegge che pratica l'illegalitàpuò utilizzare la caserma a piacimento. Sonole regole che valgono nella Treviso del "non-go-verno" di Manildo: vale la legge del più forte earrogante». Conte e Barbisan chiederannoconto degli allacciamenti di luce, gas e acquae relative bollette: «Con l'occasione torniamoa chiedere alla Giunta di intervenire perristabilire le regole e cacciare gli occupanti».

Si parla di noi Pagina 105Università Iuav di Venezia

TaccuinoAPPUNTAMENTI

IUAV - Il famoso compositore

Vincenzo Incenzo, autore deitesti del musical Romeo eGiulietta - Ama e cambia ilmondo, attualmente in scena aPiazzola sul Brenta fino al 18giugno, e dell'appassionatoromanzo "Romeo&Giulietta nelduemilaniente", incontrerà glistudenti del corso di Laureamagistrale in Scienze etecniche del teatro dello Iuav,oggi alle 17.30 nella sede Iuav

dell'Ex Convento delle Terese -aula D - Dorsoduro 2206.

UNIVERSITÀ - Unconfrontoper risparmiare. Oggi alle 10nell'Aula Barattodell'Università Ca'Foscariworkshop organizzato daCodau - convegno dei direttoridelle amministrazioniuniversitarie - Università Ca'Foscari Venezia e AirPlusInternational sul tema dellagestione efficace ed efficientedelle trasferte di viaggio degliatenei.

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Si parla di noi Pagina 106Università Iuav di Venezia

Architettura. Un libro raccontala vita e le opere di Aldo RossiVENEZIA - Oggi alle 18 anche il nuovorettore dell'Università Iuav interverrà, comecuratore del volume, in occasione dellapresentazione di "Aldo Rossi, la storia di unlibro" (Il Poligrafo/Iuav, Padova 2014), alleSale Apollinee della Fenice. Insieme a luiparleranno anche Fernanda De Maio, Patri-zia Montini Zimolo, Cesare De Michelis,Guido Zucconi, Aldo Aymonino e CristianoChiarot.

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Si parla di noi Pagina 107Università Iuav di Venezia

polo industriale, universitàTav,le prime richieste al neo sindacoLe priorità delle categorie. Zoppas: va riscattata la nostra immagine

di Gloria Bertasi

VENEZIA Attendono che passil'euforia della vittoria, ma giàscalpitano per incontrare ilnuovo sindaco della città. Pertutta la campagna elettoraleLuigi Brugnaro si è descrittocome l'uomo del lavoro e orache è stato eletto le associazio-ni di categoria di Venezia han-no pronta la lista di priorità damettere in campo. «Esprimia-mo i nostri migliori auguri dibuon lavoro - dice il presidentedi Confindustria Matteo Zop-pas, successore proprio delnuovo primo cittadino - Sonomolti i problemi in sospeso daaffrontare, il primo rimetterein sesto il bilancio comunale».Va poi riscattata l'immagine diVenezia nel mondo dopo loscandalo del Mose. «Venezianon è solo una provincia italia-na - aggiunge Zoppas - è un pa-trimonio del mondo e haun'immagine da coltiva e pre-servare». Prima del voto Con-findustria aveva stilato un elen-co di priorità: la tassazione lo-cale da ridurre o non aumenta-re, Marghera che deverimanere industriale, il Portoche non deve perdere le crocie-re, le infrastrutture di scala me-tropolitana.

Di mobilità parlerà, al suoprimo incontro con Brugnaro,il presidente di Save EnricoMarchi. «Il progetto della sta-zione ferroviaria in aeroporto èfondamentale - spiega - comelo sviluppo dell'aeroterminalsu cui di recente è stata firmataun'intesa con il commissario».Marchi non nasconde di esseremolto contento del risultatodelle elezioni. «Finalmente,dopo anni di partito del no,possiamo fare - dice - è la finedi una stagione, non tanto per isindaci precedenti ma perquello che stava loro dietro».Di Marghera e della sua rigene-razione vorrebbe discutere con

il sindaco il neoeletto rettore diluav Alberto Ferlenga. «Da treanni organizziamo laboratorisulla questione con la cremadell'architettura mondiale -spiega - ci piacerebbe riattivarele relazioni con l'amministra-zione proprio a partire dallapossibile collaborazione suMarghera». Le sedi di luav so-no in aree importanti, comeSanta Marta, per il futuro dellarigenerazione di Venezia. «Vor-remmo discutere con il sinda-co di come possano essere pa-trimonio della città», concludeil rettore. Il nuovo primo citta-dino, prima delle elezioni, hadetto di voler puntare sull'ec-cellenza accademica per tra-sformare Venezia in una Bo-ston italiana. «Un'ottima noti-zia, siamo a disposizione -commenta Michele Bugliesi,rettore dell'Università Ca' Fo-scari - Venezia potrebbe diven-tare un laboratorio innovativoper scienza, cultura e innova-zione che potrebbero farsi mo-tori d'economia». Confartigia-nato, al più presto, presenteràuna «road map» con il punto di

vista degli artigiani sulle priori-tà che il sindaco è chiamato adaffrontare. «Legalità, abusivi-smo, gestione dei flussi turisti-ci - elenca il segretario GianniDe Checchi - come anche ma-nutenzioni urbane e rigenera-zione commerciale di Vene-zia». Tra le urgenze degli arti-giani ci sono poi traffico ac-queo e assegnazionedell'Interscambio merci.

I commercianti di Ascom eConfesercenti partono daicomplimenti. «Si chiude un ci-clo politico e storica - diceMaurizio Franceschi, direttoredi Confesercenti - sono da sem-pre convinto che l'alternanzasia il sale della democrazia e aVenezia è giunta l'ora di una ri-generazione della classe politi-ca». Roberto Magliocco,Ascom, chiede che si istituisca-no al più presto tavoli di con-fronto per discutere di arredourbano, traffico acqueo e pia-nini. «Metteremo alla prova ilsindaco - promette Magliocco -

spero si possa ragionare assie-me e fermare le decisioni uni-laterali prese dal commissa-rio». E i i costruttori edili di An-ce, con il presidente Ugo Caval-lin: «Abbiamo proposte esuggerimenti, l'obiettivo è ri-lanciare edilizia e mercato im-mobiliare a Venezia».

Si parla di noi Pagina 108Università Iuav di Venezia

Marchi (Sane)E' la fine di una stagione,ora possiamo fare, nonc'è più il partito del noche stava dietro i sindaci

Ferlenga (Iuav)Ci piacerebbe partire daima possibilecollaborazione sullarigenerazione di Venezia

FranceschiSi chiude un ciclopolitico , è giunta l'oradella rigenerazione dellaclasse politica

Si parla di noi Pagina 109Università Iuav di Venezia

A VeneziaAldo Rossi,libro e concertoalla Fenice

Ci sarà anche il nuovo rettoredell'Università luav di Venezia,Alberto Ferlenga (netta foto) allapresentazione di «Aldo Rossi, lastoria di un libro» (IIPoligrafolluav, Padova 2014)oggi (ore18 ) nelle sale Apollineedel Teatro La Fenice di Venezia.Con Ferlenga gli altri curatori delvolume , Fernanda De Maio e

Patrizia Montini Zimolo , oltre aCesare De Michelis (Marsilioeditori), Guido Zucconi (luav epresidente Ateneo Veneto), AldoAymonino (luav) e CristianoChiarot (sovrintendente TeatroLa Fenice). Intermezzi musicali diLisa La Pietra (soprano ) e AlessiaGloder (clarinetto), musiche diMozart , Schubert, Wolf e Cosmi.

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Elem,o0 0

I. in rosso

Cannen Frova,

la resa del parroco«Salvarle 19. Dovreívendere chiesa»

La scuola èandataavanti peranni permiracolo eora è pienadi debiti chericadonosullaparrocchia

Bisogna chela gente sirenda contodella realtà:comunquel'annoprossimo gliiscritti dellazona sonosolo quattro

I bilancisonoin rosso,anche laparrocchiaha finoraaccumulatoun debitodi 250 milaeuro

TREVISO (a. bel.) «La parrocchianon può farsi carico dei debitidella scuola. E' andata avantiper anni per miracolo, rimet-tendoci. Cosa dovrei fare? Ven-dere la chiesa per pianare i de-biti?» Don Adelino Bortoluzzi,parroco di Santa Maria del Ro-vere, non vede scappatoie allachiusura delle elementari pari-tarie Carmen Frova, gestite dalCollegio Pio X. La FondazioneOmc, di cui fa parte il collegio,ha preannunciato che a giugno2016 non rinnoverà la conven-zione con la parrocchia, allaquale tornerà di fatto la gestio-ne della scuola, che necessitadi importanti lavori di ristrut-turazione, per un importo dicirca 8o mila euro. La parroc-chia è pronta a mantenere lascuola dell'infanzia, che si tro-va al primo piano, ma non laprimaria, la cui agibilità, senzalavori di ristrutturazione allevie di fuga dei piani alti, verràprorogata soltanto un altro an-no. Il collegio Pio X si è dettodisposto a proseguire dal 2016- 2017 l'attività didattica dellaprimaria, spostando però glialunni in un'altra sede: o allaMaria Bambina, o direttamenteal Pio X, magari nei locali la-sciati liberi dai corsi dello Iuav.I genitori degli alunni, che agennaio si erano visti aumen-tare le rette, sono sul piede di

guerra. E chiedono chiarezza.«Bisogna che la gente si rendaconto della realtà: la scuola ri-schia di accumulare debiti percentinaia di migliaia di euro -spiega don Bortoluzzi -. Ognianno ha i bilanci in rosso, edanche la parrocchia al momen-to ha un debito di circa 250 mi-la euro. Già si fatica a pagare lebollette e le spese di gestionenormale. Una volta si sopravvi-veva anche grazie alle eredità;persino le Carmen Frova sonofrutto di un lascito. Ma oggi cheè diminuita la frequenza inchiesa e la fiducia nelle parroc-chie, è difficile anche mante-nere, purtroppo, certi servizi.Senza dimenticare che ormainon si può pure parlare di unascuola della parrocchia: l'annoprossimo saranno solo 4 gliiscritti che sono figli di genitoriche abitano in questa zona». LaFondazione Omc sta cercandodelle soluzioni e in settimanaverranno informati degli svi-luppi anche i rappresentantidei genitori. Anche il Comunesi sta interessando, in attesaanche di possibili donazioni daparte di privati per i lavori di ri-strutturazione. Magari finan-ziati dallo stesso sponsor che siè detto pronto a pagare i costidi un progetto che prevede laristrutturazione dell'oratorio.

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Verso la chiusura Le scuole a Santa Maria dei Rovere

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di Gloria Bertasi

VENEZIA «Abbiamo un nuovocapitano della nave ed è ora chescendiamo dal ponte per con-trollare i motori e ripararne lefalle». Paolo Costa, presidentedel Porto, usa una metaforamarinaresca nel salutare il sin-daco Luigi Brugnaro. Venezia èil transatlantico e i motori dasistemare sono tre: turismo,Marghera e terziario.

Al turismo va rallentato - di-ce - Marghera e terziario riav-viati per dare un'alternativa allamonocoltura turistica che staschiacciando la città». Costa ri-tiene che Brugnaro possa esse-re un capitano all'altezza dellasfida e al primo incontro cheavrà con lui gli riferirà della ne-cessità del porto off-shore. «C'èanche l'aeroporto da valorizza-re», aggiunge. Dello scalo diTessera parlerà Enrico Marchi,

Dalle università al Porto«Ora pronti a collaborare»Marchi: «Hanno perso i no»

Abbiamoun nuovo

capitanodella nave,ripareremole falle

pugliesiUn'ottimanotizia, cisono unaserie diprogetti da.fare insieme

presidente di Save. «La primacosa che su cui lavorare - spie-ga - è la stazione ferroviaria inaeroporto, quindi dell'aeroter-minal». Marchi non nascondedi essere molto soddisfatto perla vittoria del patron di Umana,«dopo anni del partito del no,ora possiamo iniziare a fare, èla fine di una stagione», com-menta.

Durante la campagna eletto-rale, il neosindaco si è presen-tato come l'uomo del lavoro maanche come chi farà di tuttoper sviluppare eccellenza uni-versitaria sulla falsariga delmodello di Boston.

«E un'ottima notizia - dice ilrettore di Ca' Foscari MicheleBugliesi -. ci sono una serie diprogetti da valutare insiemeper fare di Venezia un laborato-rio di scienza e cultura che si

tramutino in motore di econo-mia».

Lo luav si candida a contri-buire alla rinascita di Marghe-ra. «Da tre anni organizziamolaboratori con la crema dell'ar-chitettura mondiale proprio suquest'area - dice il neorettoreAlberto Ferlenga -, quest'impe-gno vorremmo metterlo a di-sposizione del Comune». Tuttoil mondo del lavoro venezianoattende di poter incontrare ilnuovo sindaco, a cui le associa-zioni di categoria rivolgono imigliori auguri per un manda-to proficuo.

«Complimenti al sindacoper come ha saputo raggiunge-re l'obiettivo - dice il presidentedi Confindustria Venezia Mat-teo Zoppas -, sono molti i pro-blemi in sospeso: rimettere insesto il bilancio e riscattarel'immagine di Venezia». Con-findustria chiede anche di ri-durre la tassazione locale, divelocizzare l'iter sulle bonifi-che e trovare una soluzione perle grandi navi. Gli artigiani ve-neziani hanno in mente una«road map» da proporre a Bru-gnaro. «La presenteremo il pri-ma possibile e conterrà le te-

matiche per noi più urgenti»,spiega il segretario Gianni DeChecchi . Al primo posto c'è lalotta all'abusivismo , al secondola gestione dei flussi turistici eal terzo la crocieristica . «Manu-tenzioni urbane e riqualifica-zione commerciale della cittàsono altrettanto urgenti», ag-giunge De Checchi.

Ascom chiede invece l'aper-tura di tavoli di confronto suitemi più scottanti della città tracui la gestione del traffico ac-queo. Confesercenti plaude al-l'alternanza politica, «è il saledella democrazia», dice Mauri-zio Franceschi direttore. L'as-sociazione veneziana dei co-struttori chiederà a breve unincontro per discutere dellacrisi del mattone e del Regola-mento edilizio.

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De {Becchi( Artigiani)Presenteremo al piùpresto unaroad map alsindaco

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viaggio fa Padiglione Venezia

Industriali,

platea l'economia«che guarda avantí»

VENEZIA Il viaggio di Corriere Im-prese non poteva che iniziare alPadiglione Venezia della Bien-nale d'arte, lì dove, sotto il titolo«Guardando Avanti» nove storiedi manifattura innovativa nor-destina vengono raccontate atutto il mondo come esempio dicontaminazione tra saper fare egenio creativo. Tra la tuta spa-ziale disegnata da Dainese perlaNasa e i tessuti della FabbricaLenta di Giovanni Bonotto, pas-sando per il design di Magis eFormabilio, una visita guidatada Aldo Cibic, il curatore del pa-diglione e un'incursione nellabiblioteca, cuore pulsante dellaBiennale, hanno fatto da prolo-go alla presentazione di Corrie-re Imprese Nordest a Ca' Giusti-nian. La rappresentazione pla-stica di quel mix di cultura eproduzione che chiamiamo Ma-de in Italy. «Celebriamo l'incon-tro tra l'iniziativa di un grandegiornale e quella di una grande

istituzione culturale - ha dettoPaolo Baratta, presidente dellaBiennale -. Mi auguro che Cor-riere Imprese bandisca dal pro-prio vocabolario quelle parolefuneree da perdenti che si sonodiffuse in questi anni, che parliun linguaggio chiaro e direttoche faccia, come la Biennale, an-che un lavoro di ricerca». Acco-stamento non banale, perchédopo arte e architettura, l'istitu-zione si prepara ad indagare an-che il mondo dalle applicazioni.«Con questo lavoro affidato a Ci-bic abbiamo dato il via a un lavo-ro di ricerca sulle applicazioniche vuol indagare il rapporto trasviluppo della tecnologia, so-prattutto digitale, e creatività.Abbiamo iniziato dal Nordestma nei prossimi anni la portere-mo avanti con una prospettivainternazionale». «Questo rac-conto - ha spiegato lo stesso cu-ratore, accompagnando la visitaal Padiglione Venezia - è compo-

sto di nove storie. Lo sforzo èproprio quello di raccontareprocessi perché troppo spesso siracconta il successo ma nonquello che ci sta dietro. Le storieche raccontiamo, Tubes, Staff

paroleBaratta «AI bandoquelle parole funereeda perdenti che si sonodiffuse in questi anni»

International e le altre sono sto-rie sostenibili economicamente,nate da un'incredibile culturadelle mani, coniugata con il digi-tale. Un turbo-artigianato indu-striale, una nicchia di mezzo incui questo territorio ha una rap-presentanza incredibile». Tra ipresenti alla giornata di CorriereImprese molti esponenti delmondo imprenditoriale, dei sin-dacati della ricerca universitaria,dell'editoria: da Franca Porto, se-gretaria della Cisl Veneto a Ro-berto Zuccato, presidente diConfindustria Veneto; da Massi-mo Malauguti, direttore di Uni-veneto a Cesare e Luca De Miche-lis (Marsilio); da Francesca Ge-novese, ad di Fracarro Radioin-dustrie a Francesco Peghinpresidente di Fondazione Nor-dest. E poi anche alcuni cosid-detti startupper, i giovani im-prenditori innovativi. Qualificache a suo modo spetta anche aGiordano Riello, giovanissimopresidente dei Giovani Indu-striali del Veneto, 26 anni, che -come da regola familiare - si stacimentando con un'impresa na-ta da zero, En Srl, che si occupadi illuminazione a Led. «Di Cor-riere Imprese - dice - apprezzo laproiezione verso il futuro: la no-stra storia ha radici profondissi-me culturali, ma bisogna saperinnovare, non adagiarsi a fare lestesse cose. Un messaggio im-portante, per le nuove genera-zioni e i nuovi imprenditori».

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Luigi Brugnaro, una storia "popolare"In un volumetto il racconto in immagini da bambino, adolescente in vespa con gli amici e imprenditore di successo

di Alberto Vitucci1 VENEZIA

«Sono Luigi Brugnaro, il vo-stro candidato sindaco. Moltidi voi mi conoscono personal-mente, molti altri invece di mehanno solo sentito parlare. Viracconto allora per immaginiqualcosa di me, della mia vitapersonale e professionale.Grazie per il tempo che mi de-dicate». Firmato, BrugnaroLuigi. Un librettino quadrato,distribuito in tutte le famigliealla vigilia del voto. Con la bi o-grafia dell'imprenditore, le fo-to da bambino, i genitori, isuccessi. Una formula speri-mentata con successo da Sil-vio Berlusconi dieci anni fa.Adesso rivisitata in chiave"popolare", compresa l'inver-sione cognome-nome. Nientevolume in carta patinata, po-che foto e didascalie semplici.Un'idea efficace. Che eviden-temente ha aiutato a far cono-scere il candidato. Diventatoin meno di tre mesi di attivitàpolitica il sindaco di Venezia.

Ecco Luigi Brugnaro, classe1961, nato a Mirano da Ferruc-cio Brugnaro, poeta operaiodel Petrolchimico e leader sin-dacale della Cisl, e Maria, mae-stra elementare. Le foto d'epo-ca lo ritraggono in sella alla Ve-spa, poi con la Cinquecentodella mamma.

«Nel 1985», racconta nelle

Tra le immagini

più significative quelle

con il papa e gli scatticon i famigliari

didascalie del suo libretto, «milaureo in architettura all'Iuavdi Venezia con il massimo deivoti. Per mantenermi gli studilavoravo la sera come camerie-re».

Pian piano Brugnaro diven-ta un imprenditore di succes-so. Fonda Umana, agenzia peril lavoro interinale, che è oggiuna holding che raggruppaventi aziende attive nei servizidell'agricoltura e del terziarioavanzato con 14 mila dipen-denti. Brugnaro ha cinque fi-gli. Tre avuti con la prima mo-glie: Valentina, 24 anni; An-drea, 19 anni; Piera Maria, sei

In alto con Pex patriarca Angelo Scola e papa Ratzinger; qui sopra, con la moglie Stefania e il : - ! n Ettore

anni. Due con la seconda mo-glie Stefania: Jacopo di due an-ni ed Ettore di cinque mesi.

«Il grande amore della miavita», la definisce Luigi. Stefa-nia ricambia, e lo segue ovun-que. L'altra notte era in muni-cipio con lui a festeggiare l'ele-

zione a sindaco. «Un impegnogrande», commenta, «ma Lui-gi si sa organizzare, ce la farà».

E stato presidente di Confin-dustria e membro del diretti-vo nazionale degli Industrialicon Luigi Squinzi, da dove si èdimesso tre mesi fa dopo aver

Si parla di noi Pagina 114Università Iuav di Venezia

annunciato la candidatura.Ha lanciato un grande pro-

getto sportivo perla città, conil coinvolgimento di 4500 mi-niatleti. E, soprattutto, rilan-ciato la Reyer basket, acquista-ta nel 2007 e portata quest'an-no alle semifinali dei play off

Nella foto inalto i genitoripapà Ferruccio,poeta operaio,e mammaMaria , maestraelementareAl centro,una bellaimmaginedei piccoloLuigisotto,

Luigi

Brugnaro

con gli amici

in Vespa

scudetto. Una realtà, scriveBrugnaro «non solo sportivama anche sociale e culturale,che investe molto sull'educa-zione e la crescita dei giova-ni».

Il Brugnaro imprenditoreha anche restaurato a sue spe-

se (circa 10 milioni di euro) laScuola Grande della Miseri-cordia. Edificio sansovinianoche ha avuto in concessionedal Comune e che adesso saràriaperto al pubblico per eventiculturali e sportivi.

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Si parla di noi Pagina 115Università Iuav di Venezia

LIBRO SU ALDO ROSSIALLE APOLLINEE

Sarà presentato oggialle 18 alle Sale Apollinee illibro "Aldo Rossi, la storiadi un libro" (IlPoligrafo/luav, Padova2014). Saranno presentiFernanda De Maio, PatriziaMontini Zimolo, AlbertoFerlenga Cesare DeMichelis, Guido ZucconiAldo Aymonino e CristianoChiarot. Modera l'incontroGiovanni De Luca,direttore Rai Veneto.

Si parla di noi Pagina 116Università Iuav di Venezia

«Sono u n arch itettosemp re a lla ricerca»Veronica Balutto (foto), autricedi "Green Life" rubrica diapprofondimento su I le nuovetendenze dell'edilizia e del designin Friuli Vg è architetto egiornalista. Dopo la maturitàclassica, si èlaureataall'IstitutoUniversitariodiArch itetturadi Venezia(IUAV).Haapprofondito il suointeresseperi I design in Italia e all'estero.Da alcuni anni collabora con lostudio Balutto Associati, firma"di famiglia" dedicata al design,impegnata a sviluppare nuoveforme , strategie stilistiche perlaproduzione industriale ed ilmarketing per aziende leaderdelsettore del mobile , residenziale econtract.Veronica ha lavorato per progettidi design di nuove linee diprogetto d i interni: dallamaniglia al progetto completodegli arredi . Ha seguito numerosiprogetti di comunicazione, diimmagine coordinata edallestimenti di spazi fieristici edespositivi. La sua filosofia ed icontinuaricercaeaggiornamento , nell'attingerecostantemente da stimoli,discipline e fonti diverse.Architetto , si è specializzata neitemi green, in particolare ilsettore certificazioni Leed.Haseguito l'ideazione,l'organizzazione , il fund risingelacuratela di numerose mostre diarte e design in Italia e all'estero:tra le esperienze piúimpegnative , Udine , Venezia(Museo Ebraico) e SanPietroburgo (FederazioneRussa), presso il TeatroKammenostrovsky.Vicina alle tematiche legate anatura , ecologia e sostenibilità, èinteressata in modo trasversale atutte le forme di arte . Scrive diarchitettura , design e lifestyleper riviste nazionali einternazionali.

Si parla di noi Pagina 117Università Iuav di Venezia

IL CASO. Carlo Borin si è laureato in architettura a Venezia studiando tutto quello che non va nell'edilizia del paese

Urbanistica e malaffare, Gazzoa1 centro di una tesi top secret

Sconcertato ïl sindaco: «Non ci èstato permesso di leggere il testo»L'Osservatorio sulle mafie:«L'autore rischiava ritorsioni».............................................................................Riccardo Mirandola

L'urbanistica e il malaffareche dal 2000 al 2014 sono sta-ti sotto la lente di ingrandi-mento della magistratura ve-ronese sono diventati mate-ria di studio alla facoltà di Ar-chitettura allo luav di Vene-zia e addirittura tema di unatesi di laurea. «Urbanistica ecorruzione. Il caso di GazzoVeronese». E questo il titolodella ricerca fatta dal neolau-reato Carlo Borin di San Do-rià di Piave, che ha optato peruna tesi dai contenuti scot-tanti a tal punto che il testo èstato secretalo per voleredell'Università, che non in-tende esporre il neodottoread eventuali ritorsioni. Borinha esaminato le pratiche ur-banistiche e le varianti al pia-no regolatore (ora Pati) delcomune di Gazzo riscontran-do nella maggior parte dei ca-si intrecci tra politica, im-prenditori e privati cittadiniche negli anni hanno costrui-to abitazioni, insediamentiproduttivi, stalle, annessi ru-stici e case rurali in barba allenorme urbanistiche vigenti.

ni. «La mia tesi non è pubbli-ca per ovvi motivi», aggiungeBorin, «visti i personaggi chesono stati coinvolti nelle inda-gini della Procura, è meglioche quello che ho riscontratonon vada in mani sbagliate. Ilsaggio che sto terminandocontiene dettagli ancora piùscottanti su quanto è succes-so in quel comune fino a pocotempo fa e certi intrecci traaffari e politica mi hanno la-sciato basito».

Mentre l'autore dello studiosu corruzione e urbanisticadichiara di essere stupito diquanto succedeva a Gazza,gli amministratori attuali so-no in fibrillazione: cercano dicapire cosa sia stato effettiva-mente scritto in quella tesi.

Il sindaco Andrea Vecchiniè a dir poco irritato per la vi-cenda che getta ombresull'immagine del comuneche amministra da tre anni.«Visto che non ci è stato per-messo di leggere la tesi», com-menta, «non posso dire nul-la. Spero comunque come sin-daco e soprattutto perl'immagine di Gazzo che leprossime tesi di architetturatrattino delle tante bellezzedel nostro territorio e non delpassato».Vecchini lamenta una colla-

borazione del consigliere diminoranza Giampaolo Bo-ninsegna nella stesura dellatesi e immagina quindi chel'unico cittadino di Gazza chesia in possesso dello scottan-

te documento possa esserel'esponente dell'opposizione.A tutela di Borin intervienel'Osservatorio regionale perla legalità. «A Gazzo», spiegaGianni Bellomi, rappresen-tante dell'Osservatorio,«d'inchiesta della magistratu-ra ha svelato un intreccio trapolitica e affari edilizi e occor-re che la popolazione sappiacosa è successo, nonostante ilforte clivia di omertà e collu-sione che si respira in quelpaese. Episodi come quellodi Gazzo sono comunque pre-senti in altri territori del Ve-neto, proprio dove la politicae gli affari si intrecciano in le-gami che non sono sempre le-gali. Il caso di Gazzo è unesempio lampante di quantoesteso può essere il proble-ma». Lo stesso Boninsegna,che non nasconde di avereuna copia della tesi, auspicache la questione possa diven-tare tema di un convegno neiprossimi mesi a Verona. •

«Nel mio studio su Gazzo»,spiega Borin, «mi sono basa-to esclusivamente sugli attigiudiziari che hanno riguar-dato l'operazione Gaio del2008 e il processo per abusiedilizi dal 2004 al 2009. Inentrambi i casi il perno degliepisodi di corruzione era l'exsindaco Stefano Negrini, as-sieme a dipendenti comunalie liberi professionisti. Ho poiconfrontato gli atti dei proces-si con l'assetto urbanistico diGazzo e il risultato è statoquello di un paese dove peranni l'edilizia era gestita inmodo privatistico, senza ri-spetto delle leggi».

La tesi di Borin è stata tal-mente apprezzata dai docen-ti, che hanno chiesto al neo-laureato di approfondire conun saggio, di prossima pubbli-cazione, il tema degli intreccitra politica, urbanistica e affa-risti privati. Il tutto si svolge-ràsotto la tutela dell'Osserva-torio regionale sulle mafieche ha voluto fin dall'inizioche il lavoro di Borin fosse co-perto da segreto e non consul-tabile, proprio per impedireche l'autore della tesi diventioggetto di minacce o ritorsio-

La copertina della tesi dedicata a corruzione e urbanistica DIENNEFOTO

Si parla di noi Pagina 118Università Iuav di Venezia

U N IVERO N A P ER EXPO

IL MONDO DEL PINO PROTAGONISTAVENERDÌ 19 gUq10AlPpAlAl101T0L'incontro "Ricerca e innovazione delle università del Veneto nel compartovitivinicolo" vedrà la partecipazione del professor Hofmann di MonacoII mondo dei vino, unadelle grandi eccellenzedei nostro territorio,sarà protagonista di unincontro venerdì 19 giu-gno alle 15.30 nell'aulaT2 del Polo Zanotto."Ricerca e innovazionedelle Università dei Ve-neto nel comparto vitivi-nicolo", questo il titolodell'evento organizzato

dotti all'interno delle quat-tro università della Regio-ne: Università di Verona,Università di Padova, Uni-versità di Venezia Ca'Foscari e IUAV. Interverràinoltre il Thomas Hof-mann , dell'UniversitàTecnica di Monaco diBaviera, con la lectiomagistralis "Nature's

Nicola Sartor e Thomas Hofmann Chemical Signatures ofda Regione Veneto e Veneto In-novazione, in collaborazione conUnioncamere del Veneto - Euro-sportello Veneto, e rivolto diretta-mente alle aziende del settore.Ad aprire l'incontro i saluti istitu-zionali, portati dal Rettore

dell'Università di Verona Nicola Smell and Taste - From MoleculeSartor e dal Direttore della to Wine Perception". II prof. Hof-Sezione Ricerca e Innovazionedella Regione del Veneto,Antonio Bonaldo . Saranno poipresentati alcuni studi e ricerchededicati al settore vitivinicolo con-

mann sarà presente in qualità diospite di Agricola FratelliTedeschi, che al termine del-l'evento offrirà gentilmente i suoivini durante un aperitivo.

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Si parla di noi Pagina 119Università Iuav di Venezia

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Resistenza e Calvino teim pm gettonadDal Marco Polo all'artistico le reazioni dei maturandi all'uscita. Gli studenti in ansia perla seconda prova di oggi

di Nadia De Lazzari

«Attuale, senza retorica, interes-sante, impegnativa». I maturan-di hanno definito così la primaprova dell'esame di Stato. Atten-devano la traccia sull'Expo; so-no arrivati Calvino, la Resisten-za, Malala, la giovane pakistanapremio Nobel per la Pace; i sag-gi brevi sulla letteratura, l'immi-grazione, le sfide del XXI secolo,lo sviluppo tecnologico.

Tra i primi a uscire, al liceo ar-tistico, Mattia Lazzarato di Me-stre. Quattro ore di tensione poiun sorriso: «Paura? Tanta ed èsolo l'inizio. Ho scelto quellotecnico-scientifico sulla tecno-logia in evoluzione. La tematicami appartiene, giovani e tecno-logia vanno a braccetto. Mi iscri-verò allo luav».

Pochi minuti dopo lo raggiun-ge Riccardo Volpe di Dolo: «Hooptato per il saggio breve artisti-co -letterario. I miei studi futuri:design, Venezia o Torino, luav oPolitecnico?». Niente incertezzeper Piero Bigatello di Dolo: «Cal-vino. Mi iscriverò adArchitettu-ra, ora vorrei concedermi unavacanza nei paesi nordici. Cono-sco l'inglese e l'olandese, la lin-gua di mia madre». Elena Busa-to di Favaro è andata speditasulla traccia storica: «Ho sceltola Resistenza, la storia è la miapassione ed è dovere dei giovaniricordare il passato. Studi fituri?Vorrei rimanere a contatto conil mondo dell'arte». Manuela Ri-vecchio di Mira ha scelto il sag-gio breve, la tecnologia: «È im-pressionante vedere bambini

che non sanno né leggere néscrivere usare lo smartphone egenitori che passano il tempocon i tablet e non con i figli. Civuole moderazione, a casa ionon ho nemmeno la connessio-ne intemet. Mi iscriverò a Teolo-gia a Padova». Alice Vanin diMogliano Veneto ha puntatosulla traccia della tecnologia:«Ci condiziona la vita» osservacritica «ci limita la libertà». An-derson Caetano di Mirano: «So-no nato in Italia e la mia fami-glia è angolana. Il mio pensieroè andato a Malala che ha lottatoper il diritto allo studio dei bam-bini. È quello che ho vissuto io,mi sono sentito coinvolto. Biso-gna avere coscienza di esseredei privilegiati e pensare a chi èmeno fortunato. Continuerò glistudi a Torino e lavorerò». Laprima ad uscire nel vicino liceoclassico Marco Polo è NabilaElashker di Marghera, cinqueore di svolgimento: «Calvino.Questa notte ero disperata. Misono svegliata alle 6,30. Domanisarà peggio. Mi iscriverò a lin-gue orientali».

Subito dopo escono le vene-ziane Sara Renno, Beatrice Cor-betti e Orsola Martini. Un ab-braccio liberatorio, un pensieroal futuro e alle vacanze. Novitàal liceo classico Foscarini. Il vi-cepreside Federico Andreolo ri-corda: «Abbiamo sei classi dimaturandi. Si diplomeranno iprimi studenti di tre classi a in-dirizzo europeo». Nel pomerig-gio, una breve pausa prima del-la seconda prova d'esame.

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Si parla di noi Pagina 120Università Iuav di Venezia

I maturandi in attesa di entrare, ieri mattina, al BenedettiAliceVanin

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Si parla di noi Pagina 121Università Iuav di Venezia

EXPO : INCONTRO SU RICERCA EINNOVAZIONE NEL VITMNICOLONell'ambito delle iniziative pro-grammate dalla Regione in occa-sione di Expo 2015 per promuo-vere la qualità delle produzioni delterritorio, il mondo del vino sarà alcentro di un incontro venerdì alle15.30 presso il Polo Zanotto a Ve-rona. "Ricerca e innovazionedelle Università del Veneto nelcomparto vitivinicolo" è il titolo del-l'evento organizzato in collabora-zione con Veneto Innovazione erivolto soprattutto alle aziende delsettore. L'incontro, inserito nelcartellone UniVeronaXexpo, hal'obiettivo di approfondire come leUniversità venete, attraverso ri-cerca e innovazione, apportino

importanti risultati e benefici alleaziende del comparto vitivinicolo,settore che negli ultimi anni è di-ventato sempre più trainante nelpanorama agroalimentare regio-nale, anche grazie all'incrementodelle esportazioni verso l'estero.Aprirà i lavori Antonio Bonaldo,Direttore della Sezione Ricerca eInnovazione della Regione, se-guito dagli interventi di MarioPezzotti dell'Università di Vero-na, Viviana Ferrano dell'IUAV,Cinzia da Ros dell'Università Ca'Foscari di Venezia e Vasco Bo-atto dell 'Università di Padova.Nel corso dell'evento il prof. Tho-mas Hofmann , dell'Università

Thomas HofmannTecnica di Monaco di Baviera,terrà la lectio magistralis "Nature'sChemical Signatures of Smelland Taste - From Molecule toWine Perception".

ArETmAFxrRUrerRiMOerssO ; ; ;,sµPERLA RIFORMA DEL CATASTO

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SVILUPPI 00Campus universitariOD ~perii 6 //o dei fuori sede

Opportunità dì crescitadalle partnershippubblico-privatie dall'impegno di CdpPagina a cura di........................................................................................................

menti statali (Legge 388/2000) per realizzareresidenze universitarie, atteso per fine anno(ma non confermato dal Miur), favorisca il co-finanziamento anche a soggetti privati, facili-tando quindi le condizioni di sostenibilità eco-nomica nel tempo.

Tra le Sgr più attive in tema di campus uni-versitari c'è Fabrica che una decina d'anni facon l'Inpdap ha promosso il Fondo Aristotele ecomplessivamente ha realizzato 3.500 postiletto e 7omila mq di edilizia universitaria: 5progetti per circa 200milioni di investimenti.«Fabricahapromosso anche il Fondo Erasmo -

In Italia si contano oltre 8oomila studenti spiega Luca Petrichella, responsabile del teamfuori sede e i posti letto negli alloggi pubblici o di gestione della Sgr- dove è previsto unco-in-regolati sono meno di 47mila (meno del 6%). I vestimento con il Fia (Fondo Investimenti percampus universitari possono essere dunque l'Abitare promosso daCdpiSgr) e stavalutandoun'opportunità per gli operatori immobiliari e diverse opportunità nell'ambito di un pianoun motore per la rigenerazione urbana. triennale di portata nazionale per circa

Come si giustifica quindi il ritardo nellarea- 16omilioni».lizzazione di housingper studenti in Italia? In- Nel 2014, forte diun'esperienzadecennale, ènanzitutto si deve al fatto che i margini im- nata In-Domussfruttandoilknowhowelavo-prenditorialisonocertimaminimirispettoad lontà di Fondazione Housing Sociale di fornirealtri settori. Non secondaria è poi la scarsità digestori specializzati, capaci di fare tesoro dieconomie di scala. A gravare sul decollo diqueste iniziative ci sono inoltre sempre gli af-fitti in nero e l'incertezza di tipo urbanisticoche danneggia gli investitori che chiedonotempi rapidi e hanno scadenze perla disponi-bilità di liquidità.

Le criticità sono note e condivise, magli ope- alloggi a studenti e lavoratori fornendo serviziratori confermano che questo mercato è una completi ad un prezzo calmierato. «Oggi la so-dellepoche opportunitàconcrete inun periodo cietàgestisce Campus Certosa -spiega Davidedi forte crisi per il comparto. «Stiamo imple- Dalbon, ad della società -e da settembre 2015mentando il nostro impegno in questo settore, prenderà in gestione una nuova residenza inci sono interessanti occasioni di progettuali- fase di ultimazione in zona Lambrate. Com-tà», dice Carlo Cerami, vicepresidente di Inve- plessivamente parliamo di circa58o posti lettostire Immobiliare Sgr. Ingenerale il successo di e nel 2017 arriveremo a mille con la gestione diqueste operazioni dipende dalla grande effi- un'altra residenza in fase di progettazione. Incienzafindallaredazionedelbusinessplan,in- Domus opera come gestore professionale ditegrando la qualità del prodotto edilizio, del residenze temporanee per conto di investitoriprogetto, dell'efficientamento energetico, dei che intendono affidare la gestione a operatoriservizi e dell'informatizzazione dell'intero specializzati». Tra i più attivi sul campo ci sonoprocesso. La partnership pubblico-privata è anche Fondazione Pier Giorgio Falciola e lafondamentale e da più fronti si auspica che il Fondazione Ceur che da oltre vent'anni gesti-quarto bando per l'assegnazione di finanzia- scono su scala nazionale studentatie comples-

si immobiliari, reperiscono e gestiscono posti

letto in appartamenti: sitrattadi unadelle real-

tà più dinamiche che ha visto nascere alcuni

brand come Camplus, una rete di 8 residenze

universitarie, Campus Livingcon un sistemadi

foresterie e Abitaplus, una rete di appartamenti

con servizi condivisi.

Anche Cdp è in campo sul tema dell'housingper studenti. Cdpi Sgr, operando nell'ambitodel Fia (Fondo Investimenti per l'Abitare). Fi-nora sono in fase di realizzazione 22 interventidi residenzialità studentesca su 220 deliberatinell'ambito del social housing, è stato stimatoun investimento di 270 milioni per circa 5.750posti letto; cinque strutture sono state comple-tate per 801 posti letto e 159 alloggi (Torino viaIvrea, Milano Campus Certosa, Milano Pom-peo Leoni, Milano Bovisa via Cosenz e GenovaviaDoria)ealtre tre sono in costruzione per altrimille posti letto (Milano Monneret de Villard,Torino Campus San Paolo e Bologna via De'Carracci) con una previsione di consegna entrosettembre 2015. «Cdpi investe nel settore delleresidenze universitarie collaborando con fon-di che territorialmente investono in housingsociale, ma anche partecipando attivamenteallo sviluppo di una linea interregionale porta-ta avanti da Fabrica sgr attraverso il Fondo Era-smo»: Paola Del Monte, direttore responsabiledell'area social housing per Cdpi sgr porta co-me esempio virtuoso il lavoro fatto aTorinoconFondo Piemonte Case dove è stata realizzatauna residenza temporanea gestita da Sharing,un albergo sociale, che integraalloggi e unhotellowcost ricavati inunvecchio palazzo delle Po-ste. Unhotelcon58 camere e 122 alloggi, aprez-zi calmierati, integrati con un ristorante, unabiblioteca e la connessione wifi gratuita, com-presi servizi per il quartiere, car e bike sharing.

Per il costo di costruzione i progettisti siorientano intorno ai 1.200 euro/mq. In lineagenerale le Sgr mettono a budget un investi-mento di circa4omilaeuro/posto letto, tenen-do presente che mediamente a persona, inte-grando servizi e aree comuni, si considera unasuperficie di circa 25mq.

cpcr il Gí Jci wiirì acdr

Paola Pierotti

E atteso entro l'annoma non confermato dal Miuril quarto bando per i fondidella legge 388/2000

Si parla di noi Pagina 123Università Iuav di Venezia

VENEZIAPROTAGONISTA

Dopo . r, viaanche ' ®FoAggiudicazione attesa aVenezia per il nuovocampus dell'Università Ca'Foscari. A due annidall'inaugurazione dellaResidenza Ai Crociferi,dove la Fondazione luavcon un investimento di22miloni di euro haricavato 255 posti in unimmobile che per mille anniera stato usato comeedificio religioso e poi comecaserma, anche Ca' Foscarisogna la sua residenza. IlFondo Erasmo (Cassa diprevidenza, Fondo Fia -Cdpi Sgr) si è presentatocome unico soggetto allagara indetta dall'Universitàper realizzare unaresidenza nell'area di SantaMarta, dove l'università hamesso a disposizioneun'area con diritto disuperficie per realizzarealloggi a canoni calmierati(circa 600 posti). La garaarriva dopo un tentativofallito di project financing,probabilmente anche allaluce del basso rendimentodi questo tipo diinvestimenti. Nel dealdacirca 40 milioni glioperatori cercheranno difar convivere i fondi del Fiacon i contributi dei Miur(per un 10% del totale)

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Due nuovi progettiper la ferroviain provincia di Belluno

«Oggi il tempo necessario per andare in treno da Calal-zo a Venezia è troppo lungo», ha affermato il professorCarlo Pellegrino dell'università di Padova. «Se saràrealizzato il progetto di "Variante di Ponte nelle Alpi"proposto dal mio staff universitario i tempi del viaggiopotrebbero ridursi di oltre 20 minuti». Il progetto, pre-sentato domenica a Pieve di Cadore, è stato elaboratodal professor Pellegrino insieme ai tecnici GiovanniGiacomello, Michele Stellin e Daniele Tamiazzo chefanno parte del suo dipartimento. «Il progetto dellavariante», ha aggiunto il docente, «parte dalla con-statazione che oggi la linea ferroviaria in arrivo allastazione di Polpet fa un giro vizioso, solo per entrarvie uscirvi. Con la rettifica del tracciato, che prevede disaltare la stazione di Polpet, di salire in linea rettaverso il Cadore e spostare la fermata all'altezza dellastazione di servizio dell'Autostrada A 27, in località diPian di Vedoia (dove sarebbe necessario costruire unponte lungo circa 900 metri), il tempo di percorrenzasi ridurrebbe di oltre 20 minuti».Questo progetto è uno dei due elaborati che sono statiillustrati durante il seminario organizzato dall'inge-gner Gabriele Pupolin e da Tommaso Pettazzi, tenutosidomenica in Magnifica Comunità, alla presenza di nu-merosi tecnici ferroviari, ambientali e amministratoriprovinciali. Erano presenti anche il sindaco di BellunoJacopo Massaro e il vicepresidente dell'Amministra-zione provinciale, Roberto Padrin.Il secondo progetto, di maggior difficoltà realizzativa, èstato presentato dai professori Marco Pasetto, Giovan-ni Giacomello e Patrizio Pasqualetto, sempre dell'Uni-versità di Padova e propone un «Nuovo tracciato dellalinea Calalzo - Auronzo di Cadore - Cortina».I lavori del seminario sono stati aperti dal presidentedella Magnifica, Renzo Bortolot, che è stato moltochiaro: «Per l'alta provincia di Belluno la ferrovia è unastruttura necessaria, senza la quale non è possibilepensare a una ripresa economica e turistica. Devo peròaffermare che non siamo contenti di com'è adesso e di

come funziona». Una posizione critica, ma condivisadallo stesso ingegnere Populin che ha subito postosul tappeto quali sarebbero stati i temi prioritari delseminario: «è necessario che la linea ferroviaria dellaquale parliamo abbia due funzioni: rispondere alleesigenze del pendolarismo veloce e a quelle dell'econo-mia legata al turismo. Per questo saranno presentatedue soluzioni per realizzare il collegamento veloce traVenezia, Auronzo e Cortina».Così è stato, perché le due soluzioni proposte rispettanoambedue questa esigenza, con una differenza: quelladella «Variante di Ponte nelle Alpi<> potrebbere essererealizzata in tempi mediamente brevi; il progetto delprolungamento della ferrovia dalla stazione di Calalzoad Auronzo e a Cortina, richiederebbe invece dei tempipiuttosto lunghi perché il costo della sua realizzazioneè stato ipotizzato in 508 milioni di euro. Il tracciato,infatti, sarebbe completamente nuovo: da Calalzo lalinea proseguirebbe per Domegge, Lozzo, Cimagogna,Auronzo (Santa Caterina, Centro paese, Taiarezze,Reane) e Somadida. Da questa stazione partirebbe untunnel lungo 5 chilometri che sottopassando la monta-gna, in senso nord-sud, collegherebbe la zona di SanMarco di Auronzo con Chiapuzza, in Comune di SanVito. Da questa località il treno proseguirebbe versoCortina, tagliando fuori la località di Zuel.Nel corso del seminario sono stati presentati anche glistudi geologici sul tracciato e le norme da seguire perl'inserimento nel paesaggio, rispettando le normativedettate dall'Unesco. Il programma ha poi presentatoalcune considerazioni territoriali sulla nuova relazio-ne Venezia-Dolomiti, fatte da Stefano Munarin delloIuav di Venezia, che avendo abitato a lungo a Pozzale,conosce come pochi il territorio. Durante il dibattitotra i presenti in sala c'è stato poi l'intervento del diret-tore di Confindustria Belluno che ha ricordato comegli Industriali chiedano dal 2011 un tavolo di lavorosul problema dei trasporti nella provincia, ma sinorasenza risultato.

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DIBATTITO ALLO IUAV

La lezione di Incenzo controVENEZIA - Vivo dibattito allo luavtra gli studenti del corso di Laureamagistrale in Scienze e tecniche delteatro e il compositore Vincenzo In-

cenzo, autore, tral'altro, dei testi delmusical -Romeo eGiulietta - Ama ecambia il mondo» edell'appassionator o m a n z o"#Romeo&Giulietta nel duemilanien-te" sulla realtà delnostro mondo. L'in-

contro, aperto alla città, è stato orga-nizzato dal Dipartimento di progetta-zione e Pianificazione in AmbientiComplessi - Corso di Laurea Magi-strale in Scienze e Tecniche delTeatro dello luav e dall'Associazione

attentatori telematiciOdilOdette danza e cultura di Vene-zia. La discussione è partita propriodall'ultimo libro di Incenzo, un roman-zo che solleva interrogativi inquietan-ti sul nostro presente, in una strenuadifesa di un amore assoluto contro gliattentatori telematici del nuovo mil-lennio: il controllo delle menti, laprivatizzazione di senso e la connes-sione senza tregua che producono uninondo parallelo e alieno.

«La società di oggi è liquida - hadetto Incenzo - tutto dura poco,persino gli amori perché siamoportati ad altro tipo di idee, ci sonodiverse necessità, non c'è più tempoe di conseguenza non c'è più attesadi costruire le cose. La tendenza èquella di vivere rapporti sempre piùveloci e non ci si impegna più tuttala vita. Abbiamo poi smesso di

pensare, scegliamo persino di ride-re o commuoverci attraverso stereo-tipi, le emoticons, che limitano ilnostro campo espressivo. Ci faccia-mo condizionare dagli strumentielettronici e invece è importantemantenere la propria identità in unsistema che vuole assolutamentetogliercela—.

«Assistiamo a una mancanza di unpunto di vista delle cose - ha affer-mato Carla Zamboni, coordinatricedei laboratori di teatro luav -: negliultimi trenta anni sono scomparsi ipartiti, la Chiesa, tutte le struttureche davano un punto di vista. Si staabbassando il livello culturale eprogressivamente si abbassano ifondi per l'arte e la didattica. Sirischia di tornare al medioevo».(D. Ghi. )

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LE CORBUSIER RELOADED

a Gorizia

La mostra, curata da AlbertoSdegno, raccoglie un consi-derevole numero di progettidi Le Corbusier, analizzati conl'ausilio di tecniche grafichedifferenziate. Saranno espostii disegni dell'Atelier Oubrerierelativi al completamento dellaChiesa di Firminy e immaginifotografiche della realizzazio-ne; le ricostruzioni digitali suialcuni progetti di Le Corbusier;le scomposizioni di opere cu-rate da Mauro Lena nel corsodella sua attività di didattica ericerca presso l'Università IUAVdi Venezia; i modelli provenientidall'Archivio Progetti luav.

Si parla di noi Pagina 127Università Iuav di Venezia

"ILDAIMONDiARCHITETTU RA"ALLA EINAUDI IL LIBRO DI RIZZIINIE Oggi a Udine, alle 18.30, nellaLibreria Einaudi, in via VittorioVeneto 49, Renato Rizzi -architetto, teorico e docente al loluavdi Venezia,- presenta IlDaimon di architettura", opera intre volumi che attinge da diversicampi teorici per scandagliare lefondamenta del l'architettura. Nediscute con l'autore LucaTaddio,direttore editoriale di Mimesis.

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LE CORBUSIER RELOADED

a Gorizia

La mostra, curata da AlbertoSdegno, raccoglie un consi-derevole numero di progettidi Le Corbusier, analizzati conl'ausilio di tecniche grafichedifferenziate. Saranno espostii disegni dell'Atelier Oubrerierelativi al completamento dellaChiesa di Firminy e immaginifotografiche della realizzazio-ne; le ricostruzioni digitali suialcuni progetti di Le Corbusier;le scomposizioni di opere cu-rate da Mauro Lena nel corsodella sua attività di didattica ericerca presso l'Università IUAVdi Venezia; i modelli provenientidall'Archivio Progetti luav.

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Tutti gli eventi del weekend nella Bassa Padovana1 ESTE

Entra nel vivo a Este il"Castello Incantato ", eventodedicato a bambini e famiglieche oggi e domani animerà ilcastello e i suoi giardini. Dalle10 a sera saranno proposti ani-mazioni, laboratori , giochi inlegno di una volta , arrampica-te sugli alberi , passeggiate coni pony, artisti circensi , buratti-nai, fuochi d'artificio e rievoca-zioni medievali . Per program-ma e costi è possibile visitarecastelloincantatoeste.it.

Prosegue inoltre "Water Ci-ty", la rassegna dedicata al Bi-satto: alle 11, in via Vallesinaviene invece inaugurata l'in-stallazione tecnologica realiz-zata dagli studenti dell'luav diVenezia, una turbina ad acquacreata per illuminare a led il Bi-satto. Alle 21, invece, nella cur-va del Bisatto di via San Girola-mo si anima il concerto sull'ac-qua dei The Panicles. Domatti -na, alle 9.30, cari ritrovo al Par-co Mario Rigonfi Stern si tienela passeggiata "Andar per argi-ni", tour guidato lungo il cana-

le. A Rivadolmo c'è la festa pa-tronale di San Luigi: dalle 21serata danzante con Dj Gian-ni. Nella frazione Pra' d'Este,invece, per "R'Estate in Pra"musica con Dj Alex, mentre aDeserto, alla "Festa dea poen-ta e musso", tocca a Musicalle-gria. Continua la "Festa delmelone" in piazza a Monta-gnana : oltre allo stand gastro-nomico, alle 21 c'è anche la se-rata live coni Mixage.

Al "Motofestival" di Carceri,invece, suona stasera la Diapa-son Band, cover di Vasco Ros-

si. A Masi, in piazza RoccheMarchesane, oggi parte la"Festa del pesce fritto". Perl'occasione è organizzata an-che una sfilata di moda. A Sa-letto , alle 21.15 in palestra, laCompagnia El Zinquantin por-ta in scena "El pan l'è bon darendare" di Lavinia SerenellaBaron, mentre a Castelbaldo,per la "Festa di inizio estate",si balla con Mirko&Elisa. Infi-ne domattina, alle 8.30, da Me-gliadino San Fidenzio , parte ilprimo raduno dei veicoli stori-ci del Circolo Fidentino. (n.c.)

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L'orologio dellafemminilità idealetorna indietroagli anni 90.Nostalgia? No,semmai selezioneaccurata dei valoripiù sexy e fortidel passato. Cheora emozionanoi Millennialsdi Elùsabetta Muritti

In questa pagina.Dall'alto a sinistra, in sensoorario : Chrlsty Turlington,Linda Evangelista e Karen

Mulder. Nella paginaaccanto , un'altra supertop:

Kate Moss, nel '91.

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sservando abiti e piglio delle modelle cheTom Ford ha fatto sfilare a Londra per lamoda di quest'estate (spaccizi, veli, bistro,tanto nero, ciuffi ribelli, in una collezionebattezzata Sensual Rock) entriamo nel cortocircuito passato-presente. L'orologiodella bellezza rimpianta, quantomeno ri-tornata appetibile e smerciahile, oggi pare

indietro di circa 25 anni. E ripropone alcuni tipi di donna. EccoKate Moss, innocente e spudorata musa di Calvin Klein. Poile gambe lunghissime di Cindy Crawford, Linda Evangelista,Naomi Campbell, CliristyTurlington, Claudia Schiffer, svelatedagli abiti di GianniVersace, spaccati fino alla vita . Soprattuttoil jersey di seta che scivola sul nudo e i tacchi acuminati di unTom Ford, sì, lui!, allora direttore artistico di Gucci e "boss" diun nuovo stile sporcaccione incarnato dalla superstylist CarineRoitfeld e dal fotografo Mario Testino.La moda allora aveva saputa perfezionare l'immagina-rio erotico di un decennio particolare e a suo modo moltofemminista, i 90 appunto. La cui colonna sonora, sotto l'aspet-to del glamour, fu una: Chris Isaak che cantava Wickc-d Ganzeavvinghiato alla supertop Helena Christensen su una spiaggiahawaiiana. Lascivia ed eleganza. E indipendenza dagli stereo-tipi: restando nella musica, Kurt Cobain girava con in mano ilbiberon della figlia Frances Bean, accanto alla moglie CourtneyLove in abito da sera scollato.Un revival, forse più insistente di altri? Non solo. Simona SegreReinach, antropologa della moda e docente all'tjniversirà diBologna (campus di Rimiini), confessa di essere uscita vent'an-ni fa da quelle sfilate di Ford sentendosi più bella e forte, e diaver analizzato il mantra violentemente non-ideologico dellostilista texano («Il sesso vende»). E spiega: «Se gli anni 60-70erano connotati dalla liberazione sessuale e dalla politica, e gli

Le donne?Emancipate,Ma con in più

un'ironiaribald'a, che

in molte oggimitizzano

80 dalla carriera, i 90 apparivano e ap-paiono nuovi di zecca, l'emblema dell'e-rotismo vestito, la capitalizzazione dellarivoluzione della moda». E a ribadircelosono oggi i Millennials, ai quali non stasfuggendo che, per quanto all'oscuro diTinder,YouPorn e di ogni sfumatura digrigio, i ventenni di allora non solo la sa-pevano lunga, ima avevano a disposizioneun armamentario del sexy utilissimo, in-quieto, malandrino quel tanto che basta,

a tutt'oggi imbattuto nel creare durevoli canoni di bellezza.Conferma Segre Reinach: <:C'era un romanticismo che convi-veva con l'erotismo estremo. Senza contraddizioni- Questo ai20enni di oggi pare totalmente nuovo, e lo percepiscono senzariferimenti culturali: semplicemente ne adorano la potenza niti-da e forte. Diciamo che sono sintonizzati: i 90 hanno dato l'avvioa un modo di creare immagini che sic svil uppato appieno oggi,sono l'inizio di un'epoca meno ingenua che rilette in comunica-zione mercato, arte, moda, idee. La regola dei vasi comunicanti».Già, ecco la differenza rispetto agli altri > epeclaage, agli altri "mo-dernariari": a malapena sfiorata da una crisi che non era ancoraeconomica ma che seminai era sazietà ribelle, la cosiddetta Mtv-Generation oggi è considerata l'ultimo Eldorado della giovinez-za e del sesso (e del marketing) occidentale. Una Summer ofLove più consumistica e comprensibile di quella del '67.Esempi? I Millennials americani vanno pazzi per lliradsighat, la se-rie tv con le avventure di una quarantenne di oggi catapultata nel1995 e ritornata ventenne, all'epoca del primo grande amore.

Per i telespettatori italiani c'è stato, più prosaicamente, il canale111 di Sky Arlantic +1: che in marzo, per il debutto della serie199Ÿ' sugli anni diTangentopoli, si è calata in una progranima-zione datata 23 anni fa, con Meditenunen di Salvatores, AlbertoTomba, le bagnine di Bawvatch. Senza contare altri "ritorni":il sex-symbol del brii-pop Damon Albarn ha riunito i Blur perl'album Pie Magic Wnip; l'ormai beatificato mito Kurt Cobainè omaggiato dal docufilm Cohain-_Mantagr. of Heck (regia Brettrylorgen). E poi irichiarni alla cosmetica del periodo, pettinaturespettinate, capelli corti allaWinona Ryder, smalto Rouge lvoir 18di Chancl, rossetto marrone alla Vanessa Paradis, sentore di mu-schio bianco del Body Shop. _Ton è tutto. C'è Drew Barrymore,Little Girl Lost ormai quarantenne, che investe d'imprenditrice(casa di produzione Flower Film, cosmetici Flower Beaury) pro-pone e ripropone storie e look che più 90 non si può. Poi AlexaChun, fedele alla incida di quand'era teen, orrori compresi (lasalopette di jeans). E Amber I leard, l'attrice Usa bisex oggi mo-glie di johnny Depp, che fa sua l'eleganza anni 90, un po' allajil Sander. E I'lhoebe Philo, 42 anni, la stilista inglese più raffi-nata del momento, che del minimal 90 («riletto con sottigliezzacontemporanea», avverte Segre Reinach) fa il segno di ricono-scimento di tutte le sue collezioni, da Chloé a Céline. Quanto aKylie jenner, tra le più giovani della tribù Kardashian (è sorella-stra di Kim), si fa notare come "modelhna" affezionata al makeup di quel decennio, i cui segreti illustra in video suYouTuhe.Maria Luisa Frisa, critico, fashion curator e docente all'U-niversità haav di Venezia, ricorda le foto di moda anni 90 diGlen Luchford, con ragazze spettinate, srruccare, torbide e ma-liarde, tra il crepuscolo e la caligine: «Il nuovo corso di Guccidello stilista Alessandro Michele decolla dalla campagna pre-fall2015 scattata proprio da Luchford. Fotografo interessante ap-punto per la mollezza Nineties, il brutto divano beige, il tappetoconsunto, le gambe nude, un qualcosa di sporchino». Ma per-ché? 6 Si stanno facendo strada i ragazzi nati a partire dalla finedei 70, che i 90 non li hanno vissuti, e che hanno l a necessità dichiudere cori un innrnaginario erotico abusato. Sono stanchi diPhotoshop, di una bellezza che annulla le differenze, desidera-no un sesso meno di prestazione e più d emozione. Mi viene inniente la vicenda milanese dei due amanti che ferivano gli ex conl'acido muriatico, lui si costruiva una similpersonalità con pale-stra e dieta... Tutto questo ha stancato: l'immaginario anni 90valurizza la fisicità anche quando non è al massimo, in linea coliunminimalismo che è inrealtà l'idea di un corpo senza problemidi genere, le ragazze con poco seno, i ragazzi magri alla Cobain».Frisa ride::«Evciva l'eros sempreverde della moquette zozza daalbergo inglese! E la nuova-vecchia dimensione romantica! Cioèil sesso con la sua sana dose di perversione, oscuro come dev'es-sere: di biancheria parinata non sappiamo più che farcene, sonopiù sexy le mutande di cotone! ». Frisa ci ricorda che una delle te-nute da amazzone bisex immaginate daTom Fard, camicia smil-za e sbottonata di satin e pantaloni affilatissimi a vita bassa, ful'oscuro oggetto del desiderio più iconico dei 90 (e il più redditi-zio: i capi, fotografati, alzarono le vendite del marchio del 90%).Quindi iventcnni adorano quel decennio solo perché pieno zep-po di donne eccitanti e perché si sentono romantici? «Atrenzio-ned>, sorride Simona Segre Reinach. sA titolo personale, di allorasalvo quel tipo di emancipazione femminile ribalda e ironica. Equanto ne avremmo bisogno, oggi. Ma più che di rivalutazione èmeglio parlare di rivisitazione remix. Di una selezione accuratadei valori più forti del passato, messi insieme con lo spirito delcuratore di mostre». E con l'occhio al consumatore giovane incerca di emozioni.

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Dall'alto e dasinistra a destra.Cindy Crawfordnel '92. ClaudiaSchiffer nel '99e immagini dellesfilate di Guccia partire da

_metàanni 90,in pieno apogeodi Torri- Fard.

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GLI ANNI DEI CLINTON90 negli Lise vanno alla grande. Ro scrittore Kurt

Andersen, sul New York Trines, li definisce la decadeamericana più florida {e con la tecnologia più rlendly)della storia recente Perciò pensa che Jah Sudi abbiafatto un autogol . quando ha ridotto la candidatura 2016della signora Clinton a revival nostalgico fatto appostaper i Millennials . Cui Hiilary non dispiace. GIÙ, rna secostoro (arrivati e 75,3 milioni , Il cui 77% minacciasorprendentemente di voler votare ) fossero meglioinformati sugli scandali che hanno macchiatola saga anni 91) dei coniugi gMnton? II giornalista BenSchreckinger raccoglie la sfida con A MPllenial'sGuide to the Nineties Ma c'è chi giura che certe vecchiedebolezze di Hillary, marito sensualone compreso.

Si parla di noi Pagina 134Università Iuav di Venezia

ti alla Caserma Piave

L'ISPEZIONE

TREVISO - (mf) «La progetta-zione partecipata non è cheuna maschera per nascondereun'occupazione abusiva». San-dro Zampese, capogruppo del-la Lega a palazzo dei Trecen-to, non ha dubbi dopo l'ispezio-ne di venerdì nell'ex casermaPiave, ribattezzata centro so-ciale Django. «Al netto di alcu-ne associazioni che partecipa-no in buona fede, così comeanche i docenti dello Iuav -specifica - si tratta di unostratagemma usato dalla giun-ta Manildo per prolungare l'oc-cupazione del Ztl sotto menti-te spoglie. In questo modo si ètolto le castagne dal fuoco. Macosì non va». L'ispezione non èstata una passeggiata. In parti-colare tra lo stesso Zampese eGaia Righetto, portavoce del

li riceve a suon di insulticollettivo, sono volati insulti diogni tipo. «Razzisti - hannourlato alcuni militanti all'indi-rizzo dei leghisti - cialtroni». Iltutto in un clima già teso dopol'esposizione nell'ex casermaPiave di striscioni contro ilCarroccio e Salvini. «Ci sonoalcune associazioni che lavora-no in buona fede, senza dub-bio. Ma mancano le idee chia-re, le risorse e non c'è unaregia - conclude Zampese - siparla della partecipazione delComune, ma nessuno degliassessori sapeva nulla. Pernon parlare della necessità diavere licenze e così via. Laprogettazione partecipata puòessere sicuramente una bellaopportunità, ma non può parti-re dal presupposto sbagliatodi una occupazione. Alla finenon è cambiato niente e Ztlcontinua a fare quello chefaceva prima».

ZAMPESE DURO«Occupazione

truccata»

TENSIONEDurantel'ispezionedella Legaall'ex casermaPiavedove sonostati espostistriscionicontroil Carroccioe il segretarioSalvini

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Si parla di noi Pagina 135Università Iuav di Venezia

La none dell'arte riapre la cittàtutti in coda per eventi e museiMigliaia di persone all'iniziativa di Ca' Foscari. Attacco hacker al sito

VENEZIA Duemila ingressi a Ca'Foscari solo all'inaugurazione,altri duemila alla Peggy Gug-genheim solo nella prima oradi evento e altrettanti alla Fon-dazione Prada, a Palazzo Gras-si, all'istituto Cini, a Punta dellaDogana. L'arte ha riaperto lanotte di Venezia, in un boom dieventi «on the road», ieri.Complici l'estate e la serata lu-minosa «Art night» ha fatto ilpieno.

Un attimo dopo l'overturenel cortile di Ca' Foscari, giàduemila gadget erano stati «di-vorati» da un pubblico di tuttele età e provenienze. «Apre unalunga serata che ormai da mol-ti anni diverte e conquista ilgradimento di tutti - ha detto ilrettore Michele Bugliesi - lacultura è un elemento che puòdare a questa città una letturadiversa». Di trovare un legameunico e un'organizzazione co-mune tra le istituzioni culturalicittadine si parla da tempo. EArt night è forse uno dei pro-dotti migliori che negli ultimianni si sia mosso nella direzio-ne giusta. A testimoniarlo sonoi partecipanti, in crescita annodopo anno. Lo stop, per museie mostre, come ogni anno è amezzanotte. Ma è un limite so-lo indicativo visto che tutti i vi-sitatori escono dai musei e siriversano nelle calli e la cittàcontinua a vivere. Uno degli ap-puntamenti più gettonati è sta-to quello delle 22.30, ocn l'at-trice Teresa Mannino e la suaOdissea immersa in una corni-ce scenografica ideata da Gli

Impresari, uno dei collettivipiù brillanti della scena artisti-ca lagunare, con il cortile di Ca'Foscari trasformato in una na-ve. Ma il pubblico nella serata,prima della chiusura ha visita-to soprattutto i musei e le mo-stre cittadine. Settantanovequelle aperte, tra gallerie, col-lezioni e musei, con il debuttodel museo del vetro di Murano,

e le collezioni permanenti davisitare come non le avete maiviste. Tredici gli appuntamentimusicali che spaziavano dallachitarra di Gabriel Balzaranoall'Istituto italo tedesco (alle i8)alle musiche di Cèsar Franck eGabriel Dupont alla Fondazio-ne Bru Zane (alle 21) mentreSan Servolo, trasformata nel

i paradiso dei gamer, dalle i8 in

poi performance, spettacoli,game condivisi, secret party,ovviamente sempre a tema. Peril programma completo ci sa-rebbe stato il sito. Ci sarebbestato, visto che, a partire dallea8 ha smesso di funzionare.«Un attacco hacker» spiegava-no dall'università mentre sulsito si scatenavano le richiestedei tanti giovani pronti a parti-re per Venezia ma ancora senzaun programma.

Che l'università si candidi aessere motore della rivitalizza-zione anche notturna della cit-tà lo dimostra anche il fatto chela prossima settimana di repli-ca. Il 2 e 3 luglio infatti a Vene-zia arriverà la sfilata «Fashionat luav», a dieci anni dalla fon-dazione del corso di laurea indesign della moda e a neanchedue settimane dal suo trasferi-mento definitivo in centro sto-rico. La sfilata di Moda finale siterrà per la prima volta a Vene-zia, alle 20.30 nell'area degli exmagazzini frigoriferi. Proprionegli stessi giorni ci sarannoworkshop d'architettura. «Sa-ranno giorni caldi - dice Alber-to Ferlenga, rettore neo eletto -con conferenze ogni sera, saràuna cosa importante per la cit-tà non solo per noi. E' un otti-mo momento per cominciare aintessere i rapporti con la cittàe le istituzioni ma anche permescolare, far dialogare le di-scipline, come oggi succedegià, è solo necessario trovarenuove occasioni per farlo».

A.D'E.L'inaugurazione All'inaugurazione della serata c'erano 2 mila persone © RIPRODUZIONE RISERVATA

Si parla di noi Pagina 136Università Iuav di Venezia

Concertie teatroli cortile di Ca'Foscari è unodei luoghiprincipali dellaArt Night,entrata a fareparte delle Nottidell'arteeuropee. Ierisera l'eventoclou è stato lariletturadell'Odissea diTeresa Manninocon centinaia dipersone

La vicenda

Art night èarrivata ieri allasua quintaedizione.L'evento èorganizzato daCa' Foscari incollaborazionecon il Comunema coinvolgetutte leprincipaliistituzioniculturalicittadine, oltrealle università

Ieri sera

erano aperte

87 sedi museali

e culturali, con

79 eventi e 13

appuntamenti

musicali.

La prossima

settimana

tocca a luav

animare il

week end con

due giorni

dedicati alla

moda per i 10

anni dei corso

Si parla di noi Pagina 137Università Iuav di Venezia

CAMPOSAMP IERO

Vestito da clo/ CAMPOSAMPIERO

Da via Mogno agli ospedali e or-fanotrofi del Libano meridiona-le per far sorridere e divertire ibambini. Ha scelto di impiegarecosì una settimana delle sue fe-rie, Giuliano Miatello, 33 anni,laureato in design e disegno in-dustriale allo luav, graficonell'ufficio marketing del mar-chio di abbigliamento Mcs, conla passione per il volontariato.In questi giorni Miatello è appe-na rientrato dal Libano dove hapartecipato ad un progetto diclown therapy organizzatodall'Onu, tramite il proprio or-ganismo di Unifil, per portareun sorriso a bambini e persone

in Libano per aiutare í bche vivono da anni in condizio-ni di disagio e precarietà. Il pro-getto si è svolto tra gli ospedali,le scuole e gli istituti delle muni-cipalità di Tiro, Marjayoun,Bent Jbeyl e Hasbaya e ha coin-volto circa 3.000 bambini. Giu-liano Miatello ha condotto peruna settimana i programmi diintrattenimento e socializzazio-ne insieme ad altri tre clown ita-liani e a una clown libanese(Mattia Bidoli, Alexander De Ba-stiani, Irene Buini, Rachelle Sa-maha), tutti affiancati da unascorta di sei militari italiani e dadue interpreti. «È stata un'espe-rienza unica e impagabile chetestimonia quanto un naso ros-so può rompere barriere impen-

Miatello volontario in Libano

sabili e aiutare a portare un po'di spensieratezza e fiducia neldomani anche a chi ha vissutomomenti difficili» racconta Mia-tello. «Il successo di questa ope-razione lo abbiamo notato dalle

espressioni dei bambini e dellepersone alle quali abbiamo de-dicato il nostro tempo; indimen-ticabile poi la collaborazione ela fiducia che si sono create tranoi clown e i militari, uniti da ununico obiettivo». Il giovane gra-fico di Camposampiero, che hauna formazione nell'Azione Cat-tolica e collabora con l'associa-zione Vip, Viviamo in Positivo diPadova, Anpha e MovimentoCristiano Lavoratori, ha portatocosì il suo contributo di pace inLibano, in una terra che, ancoraoggi, l'Onu presidia per garanti-re la cessazione delle ostilitàcon Israele, supportare le forzearmate locali e assistere la popo-lazione civile. (fra.z.)

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Si parla di noi Pagina 138Università Iuav di Venezia

Rizzuto: «Subito l'o dite»Persone nuove e intesa con la città le priorità dei rettore neoeletto

«Bisogna fare bene e presto ilnuovo ospedale»: è la prioritàdel nuovo rettore dell'Universi-tà Rosario Rizzuto. Le altre li-nee guida: apertura a idee e per-sone nuove, e rapporto stretto efecondo con il territorio.

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Si parla di noi Pagina 139Università Iuav di Venezia

«Subita il nuovo ospedaleIl Bo motore della npresa»

iRizzuto: «Padova deve ambire al ruolo di ateneo di riferimento nazionale»di Matteo Marian

Il mantra per tutta la campagnaelettorale è stato: «non importadove, ma come». Il giorno dopola nomina a rettore per sessen-nio 2015-2021, sul nuovo ospe-dale Rosario Rizzuto si spingeoltre. «Fare bene e fare presto ènell'interesse del territorio enon solo dell'università». Nes-sun incontro in agenda (entreràufficialmente in carica il prossi-mo ottobre) ma il biomedico,sollevato dal peso di una com-petizione elettorale «lunga e fati-cosa», sa bene che su questapartita si giocherà una parte im-portante del suo mandato.

Rizzuto , che tempi prevedeper la definizione di una deci-sione sul nuovo ospedale?

«L'Università rispetterà lescelte delle altre istituzioni suitempi. Ribadirò però al governa-tore che la scuola di medicinaha 5 dipartimenti tra i primi 20in Italia. Serve una sede adegua-ta a una realtà che dà grande va-lore al territorio. Bisogna farebene e presto».

Si è parlato della possibilitàche l'Ateneo partecipi alla spe-sa: è percorribile?

«Non credo che il compitodell'Università sia quello di fi-nanziare l'edificazione ma, piut-tosto, di mettere a disposizionele sue competenze».

Obiettivi di mandato: da do-ve partire?

«Ieri (venerdì, ndr) è statauna giornata molto emozionan -te dove ho ritrovato l'entusia-smo che ci ha accompagnati du-rante tutta la campagna eletto-rale. Partiamo da qui: il Bo ha ungrandissimo patrimonio cheaspetta di essere messo a frutto.Pensiamo alla ricerca: Padovaha ottenuto un risultato clamo-

roso nella valutazione, prima insette aree su 13. Ricerca, buonadidattica, apertura al territorio:Padova deve ambire al ruolo diuniversità di riferimento nazio-nale».

Che rilevanza avranno i rap-

porti con il territorio?«Nell'apertura dell'Ateneo al

territorio ci sta molto del nostrofuturo. Un rapporto dove tuttipossono crescere. Pensiamo

all'esempio di Cambridge:un'ateneo con una grande tradi-zione, un po' come noi, che pe-rò non era motore di sviluppo.Poi è arrivata la crisi, universitàe territorio hanno fatto sinergiacreando le condizioni perun'uscita più rapida di altre real-tà dalla recessione economica.Da allora, per descrivere questopercorso virtuoso, si parla dellospirito di Cambridge. Noi ci vo-

gliamo mettere in gioco e con ilterritorio è possibile creare unmeccanismo virtuoso di cresci-ta reciproca».

Haparlato spesso di giovani:che ruolo avranno?

«Innovazione e cambiamen-to costituiscono l'essenzadell'università e per questo ser-vono idee nuove e persone nuo-ve. Dobbiamo riuscire a dareuna prospettiva ai molti giovani

di valore che gravitano nel mon-do dell'università».

A proposito di ricambio, ilsuo sarà un mandato di conti-nuitào discontinuità rispetto aquello dell'attuale rettore?

«E un tema che ha animato lacampagna elettorale e devo direche l'ho trovato un elemento didebolezza: è un argomento elet-toralistico, un po' sciocco. Qual-siasi rettore, se non è dissenna-

to, agirà in continuità sulle coseben fatte e in discontinuità suquelle che sono da migliorare.Pensare all'università con unavisione partitica vuol dire inde-bolire l'università».

Univeneto : che futuro vede?«A prescindere dalla forma,

l'integrazione dell'offerta degliatenei in un momento in cui ca-lano le risorse e cresce la richie-sta è un aspetto molto impor-tante».

Durante questa campagnaelettorale si è mai detto "chime l'ha fatto fare"?

«Sì, è stata una corsa lunga efaticosa con degli spunti polemi-ci che non ho mai voluto racco-gliere. Detto questo la possibili-tà di conoscere ancora megliol'università e i colleghi che ci la-vorano e l'entusiasmo che hosempre sentito mi hanno sem-pre spinto ad andare avanti».

Si parla di noi Pagina 140Università Iuav di Venezia

cc imento degli spazi, orari delle aule studio, Isee ed elezione dei Cda

LucaAndriollo, Vox Vobis:«Entrambi i candidati eranovalidi e aperti . Con Rizzutoabbiamo riparlato dopol'elezione : primi obiettivi ilcensimento degli spazi e lavalorizzazione di Medicina».

AnnaAzzalin, Unione degliUniversitari : «Ho conosciutoRizzuto in senato accademico,dove è sempre intervenuto inmodo aperto. Positivo che siagiovane , mi aspetto che ora tengafede alle promesse».

Riccardo Russo , SindacatoStudenti: «Bisogna lavoraresull'Isee , sul superamento delcommissariamento deil'Esu esullagovernance. Da semprechiediamo l'elettività del Cda,nell'otticadi maggiore apertura».

Riccardo Michielan, presidentedel Consiglio degli studenti:«Saremmo stati contenti in ognicaso. Ora puntiamo a proporrenoi i nuovi orari delle aule studio,opportunità avanzata da Rizzutoin campagna elettorale».

LA SAN ITA IL MANDATO LA CITTA DISC TIUITA

Serve una sede C'è un grande Vogliamo Un temaadeguata patrimonio metterci in elettoralistico

a una realtà che che va valorizzato gioco: possiamo creare elemento di debolezzadà grande valore Servono idee nuove un meccanismo virtuoso della sfida appena chiusaal nostro territorio e persone nuove di crescita reciproca Porre le questioniBisogna fare bene Bisogna dare una Cambridge lo dimostra con una visione partiticae anche presto prospettiva ai giovani e noi non siamo da meno indebolisce l'istituzione

Si parla di noi Pagina 141Università Iuav di Venezia

«Mia Piave 60 nfda euro di lavori»II collettivo l quantifica la bonifica attuata in questi mesi nella ex caserma

Sessantamila euro. È il contoche i giovani di Ztl hanno pre-sentato venerdì ai leghisti, nellavisita istituzionale di palazzo deiTrecento all'ex caserma Piave,occupata il 25 ottobre dal collet-tivo e oggi al centro di una riqua-lificazione urbanistica collettivacoordinata dallo luav. «Altro chechiederci i danni», ha sottolinea-to Ztl, «se quantificassimo puli-zie, ristrutturazione e lavori que-ste sono le cifre...».

Uno dei momenti caldi dellavisita dei consiglieri comunali,con qualche scintilla subito se-data. Ma c'è chi all'uscita non cista: è Riccardo Barbisan, neo-consigliere regionale della Lega.«Ho visto bambini trai rifiuti, si-tuazioni di pericolo, amianto»,denunciava ieri, «Siamo in unquadro di totale illegittimità, emi spiace perché c'è gente che sida dà fare, attività e proteste me-ritorie in qualsiasi altro contestodi sicurezza, igiene, regolarità.Chi può essere contro a ragazziche ballano, guardano film crea-no, suonano, cantano e balla-no?». C'erano mezza giunta (gliassessori Cabino, Manflo e Mi-chielan) e il presidente del consi-glio Rosi; un folto gruppo di con-siglieri (19: 14 di maggioranza e5 di minoranza) e i docenti luavAndrea Mariotto ed Ezio Miceli,che coordinano la progettazio-ne partecipata; i ragazzi di Ztl egli esponenti delle altre associa-zioni e gruppi informali coinvol-ti nella riqualificazione colletti-va della struttura. Giovani, arti-sti, artigiani, architetti, musici-sti, operatori nel campo della sa-lute e del sociale, abitanti delquartiere, studenti. Discretissi-mi i vigili, la Digos, i carabinieri.

I consiglieri comunali hannovisto gli spazi dell'ex caserma in

Venerdì la vistadei consiglieri

Il leghista Barbisan«Spostiamo i laboratoriin un altro capannone»

7 aree - Accoglienza, Incontro,Convivialità, In-formazione, Per-formance, Manualità, Motricità:i 7 temi del progetto - e visionatoi progetti di riuso temporaneo.

Un grande cantiere creativo.Il "Tornio subito", laboratorioartigiano per i cittadini; Arte akm 0; le attività ludiche, lo stu-dio fotografico, lo spazio per per-formance artistiche (la Fucinadel Corajo ha offerto un recitalpoetico) la biblioteca, labio-osteria, architettura opensource, il giardino condiviso e lospazio accoglienza (giovanid'estate e senzatetto d'inverno).Poi la mostra fotografica di Gian-carlo Rado, dedicata alla Piave,

fra degrado di ieri e vivibilitàodierni.

«La visita», sostiene RaffaellaMulato, componente del grup-po di progettazione, «ha permes-so di rendersi conto dello statodell'arte, degli spazi e della loropotenzialità di un pezzo di città,e del gran lavoro di pulizia com-piuto da Ztl prima e dagli altrisoggetti coinvolti poi». Mariottoha sottolineato le opportunitàofferte dal progetto. Ed era signi-ficativa la presenza di abitantidel quartiere, a conferma chel'ex Piave sta assumendo un ruo-lo diverso, frutto di energie ecompetenze diverse. Ma Barbi-san ieri è ripartito in contropie-de: «Consiglio di spostare tuttoin un capannone di StradaOvest: sono a norma e si può af-fittare a 500 euro al mese. E chie-do anche, rispetto a concerti emanifestazioni, se della biglietta-zione siano stati avvisati agenziaEntrate e Siae....».

ORIPRODl1ZI0NERISERVATA

A destrala visitadei consigliericomunalivenerdìalla ex PiaveA sinistrail collettivoZtl Wake Up

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Si parla di noi Pagina 142Università Iuav di Venezia

RICONOSCIMENTI

iurmato fl rettore Amerigo RestucciOggi il professore riceve in Basilicata il "Lucano Insigne 2015"

Materano di origine, anche setrapiantato da più vent'anni inlaguna, il professor AmerigoRestucci, attuale rettore delloIuav- il suo posto, da fine otto-bre, sarà ricoperto dal profes-sor Alberto Ferlenga - riceveràoggi alle 18, nel Castello di La-gopesole in Basilicata, il pre-mio "Lucano Insigne 2015", de-stinato dalla Regione alle per-sonalità del territorio che si so-no particolarmente distintenella loro attività.

Restucci collaborerà tra l'al-tro al progetto per Matera Ca-pitale Europea della Cultura2019. Dal 1987 al 1995 ha inse-gnato presso la Scuola di Spe-cializzazione in Archeologia eStoria dell'Arte dell'Università

Amerigo Restucci

degli Studi di Siena. Dal 1989 al1994 è stato eletto nel Consi-glio Superiore del Ministerodei Beni Culturali esaminandoi restauri della cupola di SantaMaria del Fiore a Firenze, delPonte Sisto a Roma, delle Torri

medioevali di Pavia e della Reg-gia di Caserta. Dal 1992 è nelConsiglio Direttivo dell'Ico-mos-Unesco per la tutela delpatrimonio mondiale nel setto-re dei monumenti e dell'am-biente. È stato Presidente dell'Accademia delle belle arti diVenezia. Nel 2002 è stato elettonel Consiglio di amministrazio-ne della Biennale di Venezia enel 2004 ha ricevuto l'incaricoda parte del Ministero del Turi-smo e dell'Apt della Basilicataperla progettazione degli itine-rari di Federico II di Svevia inBasilicata e Puglia.

È professore ordinario di Sto-ria dell'Architettura presso laFacoltà di Architettura luav, dicui è rettore dal2009.

Si parla di noi Pagina 143Università Iuav di Venezia

LIBRO E MOSTRAAL COTONIFICIO IUAVINIE Oggi alle 17, nellospazio espositivo Gino Valledel Cotonificio luav, è inprogramma

l'inaugurazione di unamostra e la presentazionedi un libro sulla figura diArturo Mezzedimi, a cura diFilippo De DominiciseJacopo Galli, con DanielaRuggeri e responsabilescientifico Benno Albrecht.Mezzedimi è l'architettoitaliano più rappresentativoin Etiopia, dove rimasebloccato durante la guerra,in seguito contribuì allarealizzazione di importantiopere.www.iuav.it

Si parla di noi Pagina 144Università Iuav di Venezia

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ignano, sulla variante

e contmuo ' 'tiro alla ftmSpili ero, in settimana il progetto sarà al centro di altri due incontri pubbliciDomani la ione ribadirà i vantaggi dell'opera, venerdì il "no" dei comitatidl Guglielmo Zisa1 SPILIMBERGO

Variante di Dignano: perla Re-gione, è un'opera necessaria eimprorogabile e altrettantoper il piccolo Comune al confi-ne con Spilimbergo. Di diversoavviso le associazioni ambien-taliste, che per bloccarla sul na-scere si sono attivate nella sot-toscrizione di una petizioneche ha raccolto oltre 5.300 fir-me, consegnate al presidentedel consiglio regionale FrancoIacop senza per altro ottenerel'effetto sperato.

Sotto i riflettori, ancora unavolta, finisce il progetto discus-so - e per molti discutibile - del-la variante che la Regione in-tende realizzare a sud dell'abi-tato di Dignano. Tra domani evenerdì, il progetto sarà al cen-tro di due incontri pubblici ditenore diametralmente oppo-sto, ospitati nella sede del mu-nicipio del comune rivierasco.E gli spilimberghesi non sta-ranno certo a guardare, datoche anche nella città del mosai-co l'opera conta favorevoli econtrari.

Si comincia alle 20 di doma-ni con l'appuntamento orga-nizzato dal Comune di Digna-no: una conferenza cui parteci-peranno i tecnici di Fvg stradee i funzionari della Regione,che illustreranno alla popola-zione il progetto definitivomesso in gara e le successive fa-si che porteranno alla realizza-zione dell'opera, fortementesostenuta dall'amministrazio-ne comunale, e in particolaredalla precedente giunta guida-

Variante di Dignano questa settimana al centro di due incontri , uno pro e uno contro

ta dall'attuale vicesindacoGiambattista Turridano, fra iprimi a individuare nella va-riante un'opportunità concre-ta per sgravare dal traffico ilcentro di Dignano. Non a caso,prima del cambio alla guidadel Comune, proprio Turrida-no si era attivato in prima per-sona in una sorte di contro-pe-tizione "pro Variante" che ave-va raccolto un migliaio di fir-me.

Di contenuto ben diversol'incontro in programma ve-

nerdì, stavolta alle 20.30, orga-nizzato dai comitati Assiemeper il Tagliamento, Uniti perl'ambiente e da Legambiente,contrari all'opera, che posso-no fare leva anche sul sostegnodel gruppo consiliare regiona-le del Movimento 5 Stelle e deldeputato di Sinistra ecologia elibertà (Sel), Serena Pellegrino,particolarmente critica neiconfronti dell'infrastruttura.

In particolare, gli oppositorisi rifanno a una serie di nuovistudi commissionati a Giovan-

ni Campeol, docente di valuta-zione ambientale strategica edi incidenza all'università luavdi Venezia, e a Piero Zangheri,geologo, docente all'universitàdi Padova. Studi finalizzati amettere nuovamente in discus-sione l'opportunità dell'opera,evidenziandone l'inadeguatez-za rispetto agli aspetti naturali-stici e agli impatti sulle dinami-che idrauliche del fiume Taglia-mento, che questa potrebbeavere.

CRIPRODUZION[ RISERVATA

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Si parla di noi Pagina 145Università Iuav di Venezia

UNI I_ ITA Dal 2005 ad oggi aumenti del 50%. Accuse Udu: «Accademia sempre più d'élite»

«Noi, studentisuper tassati»,4 Padova si sborsano 1.535,36euroannocontro i 1.] 12,35 della media nazionale

Fedgri g CäPpellgtö .......

Ambire alla corona d'alloro?Un salasso. Il ministerodell'Istruzione ha pubblicatoi dati relativi agli introitiaggiornati della tassazioneuniversitaria per l'anno acca-demico 2013/2014. «ComeUnione degli Universitari liabbiamo elaborati, incro-ciandoli con il numero diiscritti e costruendo un'in-chiesta sulla tassazione me-dia dei singoli atenei italiani.Quella che emerge ancorauna volta è una situazioneallarmante per quanto ri-guarda le tasse studente-sche: in un solo anno c'èstato un aumento del 5%della tassazione media sullivello nazionale, il più fortedegli ultimi 5 anni». Dal2005 a oggi, poi, le Universi-tà italiane hanno deliberatoun aumento delle tasse dioltre il 50%. In 10 anni siamo

passati da una tassazionemedia di 736,91 euro a unadi 1112,35.

«La nostra indagine dimo-stra ancora una volta nonsolo come il nostro Paese siastabilmente al terzo posto inEuropa per l'entità dei contri-buti studenteschi, come cer-tificato dall'Ocse, ma anchecome questi contributi inve-ce di diminuire siano incostante aumento. A Pado-va, in particolare - dichiaraFranco Corti, membro delConsiglio di Amministrazio-ne dell'Ateneo, in quota Stu-denti Per Udu Padova - lacontribuzione studentesca èaumentata del 19,46% in die-ci anni. La tassazione mediaper studente registratanell'anno accademico2013/2014 è pari a 1.535,36euro e pone l'Ateneo all'inter-no della top ten delle Univer-sità italiane più costose; siosservano tasse più alte sola-mente negli atenei di Vare-se, Trento, Siena, Modena e

Reggio Emilia, allo Iuav diVenezia, al Politecnico e allaStatale di Milano. Rispetto auna contribuzione media na-zionale per studente,nell'a.a. 2013/2014, di1.112,35 euro, all'Universitàdi Padova si pagano circa430 euro in più all'anno».

«Ci troviamo di fronte a unsistema universitario che sifa sempre più d'élite - aggiun-ge Alessandro Asmundo, co-ordinatore di Studenti PerUdu Padova -. Di fronte alla

ISCRITTIE MAZZIATILe retteuniversitarie aPadova sipiazzano tra ledieci più cared'Italia: cibattono soloVarese, Trento,Siena, Modena,Reggio Emilia,Iuav, Milano

crisi del sistema del dirittoallo studio universitario edei servizi, prima fonte deitagli del Governo da ormaitroppi anni, la crescita co-stante della tassazione stu-dentesca rappresenta l'enne-simo e forse più evidenteostacolo ad un'Università li-bera e accessibile a tutti.Nell'esprimergli i miglioriauguri per il nuovo mandato,chiediamo al neoeletto retto-re una presa di posizione sultema».

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Si parla di noi Pagina 146Università Iuav di Venezia

A scuola di teatroper un posto di lavoro

VENEZIA - Con la terza edizio-ne di "Venice Open Stage" tornaa Venezia il teatro all'aperto.Tredici le serate proposte - dal27 giugno al 9 luglio (inizio ore21.30 con ingresso gratuito suprenotazione al 3456105044) -nell'ambito del Festival interna-zionale del teatro delle universi-tà e delle accademie di recitazio-ne, promosso dal corso di lau-rea in Scienze e tecniche delteatro e dal Senato degli studen-ti dell'Università Iuav di Vene-zia. E organizzato dall'Associa-zione Cantieri Teatrali Venezia-ni in collaborazione con il Comu-ne. Nei 210 posti a sedere delteatro montato in campazzo SanSebastiano si vedranno alternar-si, sul palco, spettacoli prove-nienti dai corsi di teatro delloIuav e da alcune tra le piùimportanti scuole di recitazioneinternazionali: Roma, Milano,Venezia, Portogallo, Svizzera,

VENICE OPEN STAGE

Dal 27 giugnola 3. edizionein campazzo

San Sebastiano

Grecia, Iran, Malesia. «Partitonel 2013 come progetto delsettore Teatro dello Iuav - spie-ga Marino Folin, presidente ono-rario Associazione Cantieri Tea-trali Veneziani - "Open Stage" siè subito caratterizzato comeimportante centro di scambioculturale tra studenti che hannodeciso di fare del teatro il loromestiere e si sta progressiva-mente affermando a livello mon-diale, oltre ad essere, oggi, l'uni-co evento teatrale all'aperto du-rante l'estate veneziana. Gli stu-

denti che escono dal corso dilaurea magistrale in Scienze etecniche del teatro trovano im-mediatamente un posto di lavo-ro, poiché è l'unico corso dilaurea esistente in Italia che famettere in pratica gli insegna-menti, e per questo ha finanzia-menti statali. Il paradosso è chenon si sa se continuerà a esiste-re perché lo Iuav non lo sostie-ne. Mi auguro che questa situa-zione possa cambiare con ilnuovo rettore Ferlenga». Si ini-zia il 27 giugno con il Laborato-rio finale di Teatro Iuav in"Ram Random Access Me-mory", frammenti da Kafka, laBibbia, Shakespeare, Wilde,Ovidio, Omero, Moliere, ed altriclassici. I128 e 29 giugno l'Esco-la superior de Teatro e cinemadi Lisbona si esibirà nella crea-

CAMPAZZO II teatro d'estate va in scena a San SebastianoIL

zione collettiva "27 Doses"; quin-di il 30 giugno l'Accademiateatrale di Venezia in "Giulietta+ Romeo"; il 1. luglio l'Accade-mia nazionale drammaticaD'Amico di Roma in "Tuoni" el'Iuav nella creazione collettiva"Die". E ancora il 2 e 3 lugliol'Università di Tessalonica (Gre-cia) in "Water"; il 4 e 5 lugliol'Università di Teheran (Iran)in "Slow sound of snow"; il 6giugno la Scuola teatro Dimitri(Svizzera) in "Immota Manet -Resta immobile"; il 7 lugliol'Iuav in "Die Zauber Flöte -Opera tascabile" e la Civicascuola Paolo Grassi di Milano in"Naufraghi"; infine l'8 e 9 lugliol'Università di Malaysia in "Hi-dup Ini Senget".

Daniela Ghio© riproduzione riservata

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Si parla di noi Pagina 147Università Iuav di Venezia

Studenti, tasse sempre pi«pesanti»Appeflo al rettore: tute h i redditi deboliAumento del 20% in 10 - ' zuto: cerchiamo soluzioni condivise

PADOVA Era di 1.237 euro nel2005i è di 1.535 oggi: la tassa-zione media per studente, alBo, è lievitata del 20% in diecianni. La denuncia arriva dalsindacato Studenti per-Udu,che ha incrociato i dati fornitidal ministero dell'Istruzionecon il numero di iscritti: l'in-cremento colloca Padova al set-timo posto nella top ten degliatenei italiani più costosi die-tro a Varese, Trento, Siena, Mo-dena, Iuav e Milano (Politecni-co e Statale).

La situazione - per FrancoCorti, rappresentante nel Cdadel Bo - è precipitata quando«il governo Monti ha liberaliz-zato la contribuzione, scio-gliendola dal vincolo di non ec-cedere il 20% del Fondo di fi-nanziamento ordinario». InItalia, dal 2005 a oggi, la tassa-

II nuovo rettore Rosario Rizzuto

zione media è passata da 737 a1.112 euro procapite l'anno: glistudenti padovani ne sborsano430 in più. E chiedono una pre-sa di posizione al neorettoreRosario Rizzuto: «Ci troviamodi fronte a un sistema universi-tario sempre più d'élite - affer-ma Alessandro Asmnudo, co-ordinatore dell'Udu -. Bisognaalleggerire il carico sui redditi

meno bassi e garantire la pro-gressività sui redditi superioriai 5omila euro Isee».

«Nei prossimi giorni incon-trerò gli studenti per ascoltarele loro richieste e raggiungereuna soluzione condivisa - assi-cura Rizzuto -. Ho sempre pen-sato che l 'Università debba tu-telare e ampliare il diritto allostudio , con particolare atten-zione per le fasce disagiate».Ieri , intanto, il Cda di Ateneo haridotto la tassa d'iscrizione peri dottorandi senza borsa da 220a 7o euro e ha approvato unaconvenzione con Trenitalia perinstallare tre totem self-serviceal Bo, alla sede ex-Fiat di Psico-logia e a Ingegneria , dove glistudenti potranno consultaregli orari e stampare i bigliettidei treni . (a.m.)

©RIPRODUZION E RISERVATA

Si parla di noi Pagina 148Università Iuav di Venezia

lïlugNo

E ora l'ateneodeve votareper iI rinnovodel senato

PADOVA Dopo il rettore, isenatori. Nuova chiamata alleurne per docenti e tecnici delBo: mercoledì 22 e giovedì 23luglio l'Ateneo rinnoverà ilSenato accademico e ilConsiglio del personaletecnico amministrativo. Leelezioni del Senato riguardanonove docenti e tre tecnici; laConsulta dei direttori didipartimento eleggerà gli altrinove membri a settembre. Insettimana, intanto, moltidipartimenti eleggeranno irispettivi direttori: clima teso aMedicina molecolare, doveGiorgio Palù figura nelle vestidi direttore uscente, decano,candidato unico e presidentedella commissione elettorale.

A.M.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Si parla di noi Pagina 149Università Iuav di Venezia

BO NELLA TOP TE N QUARANTA A PAGINA 18

A laPadova onava• •

tra le umverstàpiùCostoseCon 1535 euro di tassa d'iscrizione media il Bo èl'ottava università più costosa d'Italia. A guidarela poco invidiabile classifica Architettura di Ve-nezia con 2001 giuro. La statistica è stata realiz-zata dall'Udu, che ha incrociato i dati ufficiali.

il mattino

Irumrinlpnlriolirilorn:mo (áro-Oniveni[A,ìlPoèneIlaloptrn

Si parla di noi Pagina 150Università Iuav di Venezia

Caro-Università, il Bo è nella top tenTasse, Padova ottavo ateneo più costoso in Italia con 1.535 euro annui. Biglietti dei treni, si potranno fare in facoltà

di Silvia Quaranta 1. 112,35 euro, a Padova si paga-no circa 430 giuro in più all'an-

A fronte di un lieve calo nell'ul- no». «Nell'esprimergli i miglio-timo anno, l'università di Pado- ri auguri per il nuovo mandato»va rimane ancorata alla "top aggiunge Alessandro Asmun-10" degliatenei più costosi do, coordinatore dell'Udu Pa-d'Italia. E quanto emerge dova «chiediamo al neoelettodall'indagine dell'Udu (Unio rettore, Rosario Rizzato, unane degli Universitari - Studenti presa di posizione sul tema. I3iper) di Padova, che ora chiede p ,' f teniamo necessaria una rifor-al neorettore, Rosario Rizzuto, ma che punti ad omogeneizzaun pronto intervento sulla que re il sistema di tassazione deistione. Lo studio, condotto in- r _, ', , - ' , ' -k .. 8ti diversi atenei italiani, alleggecrociando i dati del Miur, porta rendo il carico sui redditi piùalla luce anche elementi posi ti ä bassi e garantendo un effettivavi: ne120141e tasse pagate dagli - i r progressività dello stesso an-studenti padovani sono scese o- Is s ' r N che sui redditi superiori aiin media dell' l%, passando co- 50.000 punti Isee». Ieri, nel cor-sì da 1551,38 a 1535,36 euro an- ñ - - " so del Cda del Bo, l'associazio-nui per studente. Dal 2004, in- ; ne studentesca ha intanto por-vece, la crescita è stata quasi tato a casa un altro piccolo tra-del 20%. Meno di quanto po- > /ffi, guardo: si tratta di un accordoCrebbe sembrare: l'università con Trenitalia Spa, che prevededi Lecce, nello stesso arco di l'installazione di tre macchinettempo, ha quasi triplicato le ci- / % te elettroniche (al Bo, in areafre, passando da 322,30 a L' aula Magna del BO, simbolo dell'Università padovana psicologia all'ExFiat e nella se-934,49 euro (+189,94%). Lavici- de di Ingegneria di via Lore-na Verona, sempre in inedia che tuttavia si mantiene su li- spiega Franco Corti, membro dan) per l'erogazione di bigliet-pro capite, è passata da 678,63 velli più bassi rispetto a quelli del Cda del Bo per Udu Padova ti e informazioni sugli orari deia 1521 euro (+124,13%) e lo del Bo (1471 euro pro capite). «è tra le più alte a livello nazio- treni. Un modo per risparmia-Iuav di Venezia da 1010,39 a La vera maglia nera riguarda, nale e pone l'ateneo all'interno re tempo e rimanere aggiornati2001,33 euro (+98%). Sale di invece, le cifre in assoluto. «La della "top 10" delle più costose. su eventuali ritardi. Un altropiù anche Bologna (+33,6%) contribuzione studentesca» Rispetto alla media italiana, di successo è stato incassato, nel

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iw media Z023114

c;3Venezia - luav 2001,33n Milano - Politecnico 1814,50qVarese - Università

dell'lnsubria 1777,31DSiena - università

degli studi 1642,47[Milano - Statale 1634,87qModena e Reggio

Emilia - Universitàdegli studi 1565,36

qTrento - Università

degli studi 1535,53qPadova - Università

degli studi 1535,36

riVenezia - Cal Foscari 1533,47

corso dello stesso Cda, dall'as-sociazione dei dottorandi (Adi)e riguarda proprio la tassazio-ne: dal 2015/16, i dottorandisenza borsa pagheranno 70 eu-ro anziché gli attuali 222.

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Si parla di noi Pagina 151Università Iuav di Venezia

"Open Stage"Teatro in campazzoe sotto le stelle

di Giacomo Costa

Quasi due settimane di spetta-coli teatrali, con compagnie inarrivo da tutto il mondo peresibirsi in uno dei palcosceni-ci più suggestivi del pianeta: icampi e le calli di Venezia. An-che quest'anno, perla sua ter-za edizione, ritorna "VeniceOpen Stage", la rassegna pro-mossa dal corso di laurea luavin Scienze e tecniche del tea-tro e organizzata in collabora-zione con l'associazione Can-tieri Teatrali Veneziani e con ilSenato degli studenti dell'ate-neo di architettura. Il festivalinternazionale dedicato alleaccademie di recitazione e,più in generale, al teatro uni-versitario, è stato presentatoieri mattina, sotto i soffitti af-frescati di Ca' Tron, per anda-re in scena dal 27 giugno al 9luglio, in campazzo San Seba-stiano, dove verrà allestito perl'occasione l'unico palcosceni-co all'aperto della laguna. Intutto saranno quindi tredici leserate che comporranno lakermesse, tutte ad ingressogratuito, e, come già accenna-to, sarà consistente anche lapartecipazione di prestigiosescuole internazionali comequelle di Roma, Milano, Porto-

Ritorna '"VeniceOpen Stage"dal 27 giugnoin campazzo

San Sebastiano

A San Sebastiano,dal 27 giugno al 9

luglio, la manifestazionedello luav con compagnieda tutto il mondo

gallo, Grecia, Malesia, Svizze-ra e Iran.

Anche il teatro provvisori o èstato ampliato per l'occasio-ne, passando dai vecchi 170posti a sedere ad oltre 200 pol-troncine, conseguenza direttadel grande apprezzamento re-gistrato negli anni passati, inparticolare dallo stesso quar-tiere di Santa Marta, che sem-bra accogliere ogni anno congioia l'arrivo degli attori uni-

versitari. Nelle passate due sta-gioni, d'altronde, il festivalluav ha visto almeno trecentogiovani misurarsi con il palco-scenico sotto le stelle, davantiad oltre 4.500 spettatori: nu-meri che danno una precisamisura del fenomeno e che di-mostrano quanto, nonostantele incertezze meteorologiche,il centro storico lagunare siaaffamato di eventi estivi all'aperto (specialmente dopo es-

sere rimasto orfano dell'indi-menticato cinema all'apertodi San Polo). «Qualcuno dice-va che per fare teatro non oc-corre una laurea - ha esorditoil professor Luigi Dall'Aglio,docente del laboratorio finaledi Teatro - la verità è che nonne basterebbe una sola: servo-no capacità tecniche, organiz-zative, sociali, psicologiche.luav è l'unica università in 1 ta-lia che insegna come fare dav-

vero, concretamente, il teatro,e lo fa dimostrando una gran-dissima connessione con lacittà». Eppure, nonostante ilruolo da apripista che l'ateneoha avuto nel settore delle artivisive e performative, molti in-segnamenti dell'università so-no stati a rischio e sono so-pravvissuti solo grazie ai finan -ziamenti ministeriali: «E unparadosso veder crescere le at-tività teatrali e gli eventi colle-gati mentre si cerca di tagliareproprio i corsi che le riguarda-no - ha tuonato il professorMarino Folin - queste poi so-no occasioni importanti, dovela didattica esce dalle aule perlavorare nella città e assiemealla città, comprendendoneappieno le problematiche e of-frendo il proprio supporto, so-no appuntamenti che vannovalorizzati, non mortificati».

@RIPROD ZIONE RISERVATA

Si parla di noi Pagina 152Università Iuav di Venezia

LA CLASSIFICA QUARANTA A PAGINA 18

Tasse, luavuniversitàpiù cara d'Italia

I assç \ c nezia da primatola.iauni55i ila più curad7 tali

Si parla di noi Pagina 153Università Iuav di Venezia

Tasse, Venezilo laa da primatomay università più cara d'ItaliaStudio dell'Unione degli universitari: nel 2014 ogni studente in media ha versato 2.000 euro, il doppiorispetto a dieci anni fa. Anche Ca' Foscari figura nella scomoda classifica: al nono posto con 1533 euro

di Silvia Quaranta1 VENEZIA

È lo luav di Venezia l'universi-tà pubblica più cara d'Italia:ad assegnare la maglia nera èun'indagine dell'Unione de-gli Universitari (Udu), con-dotta incrociando il numerodi iscritti con i dati recente-mente pubblicati dal Ministe-ro dell'Istruzione (relativi alleentrate che le università rice-vono dai contributi studente-schi). Con i suoi 2001 euro ditassazione annuale mediapro capite, l'istituto venezia-no di architettura conquista ilprimo posto nella black listdelle più esose. Sfiora così ilraddoppio dello standard na-zionale, che si attesta intornoai 1100 euro.

Al secondo e terzo posto,sul podio più infelice, seguo-no il Politecnico di Milano(1814,50 euro) e l'universitàdell'Insubria di Varese(1777,31). Allargando losguardo alla top 10 delle piùcare, scopriamo che rientraanche l'altro ateneo cittadi-no, Ca' Foscari. Con 1533 eu-ro l'anno si piazza al nono po-

sto della classifica, incastona-to tra le altre università vene-te di Padova (1535) e Verona(1521). Non è tutto. Lo studiodell'Unione degli universitarimira a dimostrare non solo inquali città si paga di più, maanche e soprattutto che l'in-nalzamento delle tassazioniuniversitarie, negli ultimi die-ci anni, è stato esponenziale.

Ed ecco che tra quelle piùin ascesa ritroviamo, all'otta-vo posto della graduatoria na-zionale, proprio lo Iuav: dal2004 ad oggi, la rata annualemedia è passata dai 1010 euro(media annuale pro capite)

L'entrata dello luav e, a destra, Ca' Foscari

del 2005 ai 2000 circa del2014, segnando un incremen-to del 98 per cento. «I nostricorsi, tutti, sono i più cari inassoluto» commenta MatteoBaroglio, rappresentantedell'Udu allo Iuav «e alla tas-sazione si aggiungono nume-rose ed impegnative spese ex-

tra: per materiali, plastici, in-stallazioni. Ne avevamo di-scusso con il rettore uscente,Amerigo Restucci, chiedendodi bloccare la tassazione finoal prossimo anno. Un altro ta-sto su cui abbiamo spintomolto», aggiunge lo studente,«è quello delle fasce di reddi-

Citti TassaZlone media2013/14 (in euro)

1) Venezia - may 2001,33

2) Milano - Politecnico 1814,50

3) Varese - Università dell'Insubria 1777,31

4) Siena - Università degli studi 1642,47

5) Milano - Statale 1634,87

6) Modena e Reggio Emilia-U9niversità degli studi 1565,36

7) Trento - Università degli studi 1535,53

Padova - Università degli studi 1535,36

9) Venezia - Caí Foscari 1533,47

10) Verona Università degli studi 1521,00

to: attualmente sono sette,noi abbiamo proposto di por-tarle a più di dieci, per rende-re più graduale il passaggiodall'una all'altra».

Meno nera, sul fronte degliaumenti, la situazione di Ca'Foscari: negli ultimi dieci an-ni si è passati da 1061 euro a1533, con un incremento per-centuale del 44,51 per cento.«L'anno peggiore», spiega Ila-ria Gervasoni, coordinatricedell'Udu Venezia e membrodel Cda di Ca' Foscari, «è sta-to il 2010, quanto le rette sonoaumentate del 30 per cento.Poi c'è stata una sostanzialestabilizzazione». Particolaritàdi Ca' Foscari, sul fronte tas-sazione, è anche una forte di-screpanza tra il contributochiesto agli studenti europeie quello riservato ai così detti"extra-Ue": «Per i primi», ag-giunge ancora Ilaria Gervaso-ni, «il tetto è di circa 1800 eu-ro, sia in triennale che in ma-gistrale. Per gli altri si arriva a4600 euro in triennale e ben5200 in magistrale. Per noi, sitratta di una forte discrimina-zione».

2I PROD NZIO N E RISERVATA

Si parla di noi Pagina 154Università Iuav di Venezia

PIAZZOLA SUL BRENTA

Evento sui pa sa i terrazzati,lancio dell'incon mondale(M.C.) Villa Contarini a Piazzola sul Brenta domani alle15.30 ospita l'evento di lancio del terzo incontromondiale sui paesaggi terrazzati, che la Regione delVeneto organizza su mandato dell'Alleanza Mondialeper il paesaggio terrazzato. Dopo Cina e Perù, saràl'Italia ad ospitare l'evento tra il 6 e il 15 ottobre 2016,con 300 persone da tutto il pianeta. Da Venezia sipartirà per i workshop tematici e la visita a undicidiverse aree tra le quali il Canale di Brenta. All'universi-tà di Padova i lavori conclusivi. Coinvolti anche Unesco,Iuav, Slow Food, Italia Nostra, Wwf e Club AlpinoItaliano.

Si parla di noi Pagina 155Università Iuav di Venezia

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La direttricedel corso:«Sfrattatida Treviso»L'addio è compiuto.I corsi dì laurea in designdella moda dello luavabbandonano Treviso pertomare a Venezia dove

ré la tradizionalesfilata dì fine anno.Un addio con un tocco diveleno nel confronti dellaCamera dì Commercio.

A pagina Vili

Festa della Moda luav: addio al veleno

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Si parla di noi Pagina 156Università Iuav di Venezia

I corsi di laurea in moda e design tornano a Venezia

luav, addio al veleno«Treviso ci ha cacciati»

Mattia ZanardoTREVISO

so, aveva continuato a farsicarico dei circa 4-500milaeuro annui per affitti e spesevive ed era intenzionata acontinuare a farlo. Stoppata,però, dalla Ragioneria delloStato, secondo cui i finanzia-menti alle università nonrientrano tra gli scopi deglienti camerali. La pronuncia,un mese fa, aveva scuscitatolevate di scudi indignate epromesse di interventi diret-ti da parte del sistema econo-mico- imprenditoriale loca-le, da sempre convinto delvalore dei corsi per il territo-rio. Rassicurazioni non anda-

te a buon fine, tuttavia, comelasciano intendere le paroledelle professoressa Frisa.

Con i contratti di locazionedelle attuali sedi all'ex semi-nario e in Borgo Cavour inscadenza ad ottobre (una pos-sibile alternativa era stataindividuata all'Appiani), il se-nato accademico dell'Istitutodi architettura non ha ritenu-to possibile accollarsi i costi,a maggior ragione a fronte divari spazi già disponibili aVenezia. Dal prossimo autun-no lezioni ed esami ricomin-ceranno all'ex Magazzino Li-gabue, a Santa Marta.

L'addio è ormai compiuto.Ma i due ex partner sembra-no lasciarsi neppure in rap-porti troppo buoni. Dopo ol-tre vent'anni i corsi di laureain design di prodotto e desi-gn della moda dello Iuavabbandonano Treviso perrientrare alla "casa madre"veneziana. Maria Luisa Fri-sa, direttrice del percorso dialta formazione legato a tessi-le e abbigliamento, non ri-nuncia però a lanciare unafrecciata sulle responsabilitàdell'emigrazione: «Purtrop-po i finanziamenti della Ca-mera di Commercio di Trevi-so sono cessati lo scorsoanno e ora l'ente camerale hapure disdetto i locali cheospitavano i nostri corsi dilaurea. Entro luglio dovremoandarcene e trovare altri lo-cali in affitto per restare aTreviso. Una cosa assurda,dato che lo Iuav ha tantissi-me sedi a Venezia. Per que-sto motivo abbiamo deciso dispostare i due corsi di laureacon quasi 700 studenti ecento docenti nella città lagu-nare». La stoccata è statascagliata in occasione dellapresentazione di "Fashion atIuav", tradizionale kermessedi fine anno accademico(comprensiva di sfilata dellemigliori creazioni degli allie-vi), che il 2 e 3 luglio segneràdi fatto lo sbarco di Designdella moda sulle rive di SanMarco. I tagli al bilancioavevano già costretto la Ca-mera di commercio trevigia-na a sospendere le sovvenzio-ni alla didattica. Piazza Bor-sa, per l'anno ormai conclu-

CLASSICA Sfilata Iuav di fine anno

Si parla di noi Pagina 157Università Iuav di Venezia

IUAV

Treviso non pagaIl corso di Modatorna e fa festaIl corso di laurea in Design dellaModa e Arti multimediali dell'Univer-sità Iuav lascia Treviso e sbarca aVenezia con una serie di eventi perfesteggiare i dieci anni di attività e lachiusura dell'anno accademico. Ap-puntamento dunque con "Fashion atIuav" il 2 luglio alle 12 nella sede deiTolentini, per "L'Italia è di moda. 24ore di parole, immagini, progetti eidee sul sistema della moda. Oggi peril futuro", a cura di Maria Luisa Frisa,direttore del corso di laurea in Desi-gn della Moda e Arti multimediali, edi Federico Sarica, direttore di Stu-dio. La 24 ore vedrà alternarsifashion designer, giornalisti, scritto-ri, industriali, blogger, amministrato-ri delegati, presidenti, studiosi, cura-tori che saranno invitati a esprimersiin formati diversi: dalla dichiarazioneprogrammatica, all'intervista, al con-fronto all'americana, al talk, fino alsilenzio delle sole immagini.

Il tutto condito di musica, colazioni,performance e persino instantworkshop di scrittura notturna. Adinaugurare la 24 ore sono stati invita-ti il ministro Stefania Giannini (cheparteciperà via Skipe), il sindacoBrugnaro, il rettore Restucci, il presi-dente di Confindustria Venezia Mat-teo Zoppas. Il 3 luglio, il gran finalenell'area degli ex Magazzini Frigorife-ri, a Santa Marta con il "Graduationshow", sfilata che presenta le miglioricollezioni di abiti e accessori realizza-te dai laureandi della triennale edella magistrale, coordinati dai desi-gner Arthur Arbesser, Veronika All-mayer-Beck, Michel Bergamo, Cristi-na Zamagni, Fabio Quaranta, PauloAndersson. «Purtroppo i finanziamen-ti della Camera di Commercio diTreviso sono cessati lo scorso anno -spiega Frisa - e ora l'ente camerale hapure disdetto i locali che ospitavano inostri corsi di laurea. Entro lugliodovremo andarcene, trovare altri lo-cali in affitto per restare a Treviso.Una cosa assurda, dato che lo Iuav hatantissime sedi a Venezia. Per questomotivo abbiamo deciso di spostare idue corsi di laurea con quasi 700studenti e 100 docenti nella cittàlagunare. La loro sede sarà l'ex Ma-gazzino Ligabue a Santa Marta».

Daniela Ghioriproduzione riservata

Si parla di noi Pagina 158Università Iuav di Venezia

Una . « notte bianca» della modaVenezia, il 2 e 3 luglio una «non stop» ' incontri e sfilate voluta da Maria Luisa Frisa

na vera notte bianca in no-me della moda: è la promes-

sa di Maria Luisa Frisa, direttricedel corso di laurea in design del-la moda allo luav di Venezia. Suecederà il 2 e il 3 luglio. Una nonstop di 24 ore tra talk, musica,workshop e sfilata finale.

Sarà un modo per festeggiarel'arrivo in laguna del corso di laurea dopo la decisione della Ca-mera di Commercio di Treviso ditagliare fondi e sedi nel capoluo-go della Marca, dove in questianni il fashion targato luav era dicasa. Da quest'anno lezioni e laboratori si trasferiranno ai Magazzini di San Basilio e dai 6ostudenti selezionati per il trien-nio, si passerà a 80. La magistralene accoglierà invece come sempre 40.

Una sorta di nuova ciclo, perquello che è considerato un fioreall'occhiello dello luav.

«L'Italia è di moda» si intitolala kermesse che aprirà il 2 luglioa mezzogiorno, con gli interventidel ministro Stefania Giannini(via skype), il neosindaco Luigino Brugnaro e Matteo Zoppas,presidente di Confindustria Ve-

nezia. Da lì si snoderanno il talke panel, tra Aula Magna, Bibliote-ca dei Tolentini e Giardino, con inomi più importanti del designe dell'editoria del settore, dell'industria e della sartoria. Blogger,studiosi, imprenditori, scrittori:da Fausto Puglisi a Rodolfo Paglialunga, Stefano Micelli e Simone Sbarbati, Cristiano Seganfreddo e Sabrina Ciofi, solo percitarne alcuni. «Una piattaformaper riflettere sul sistema italianodella moda, una sorta di stati ge-nerali», spiega Frisa.

Il clou sarà la passerella, il 3 luglio alle ore 21, nell'area degli exMagazzini Frigoriferi. E il Gra-duation Show: un gruppo sele-zionato di studenti dell'ultimoanno della triennale e della spe-cialistica porterà in scena le pro-prie creazioni, coordinate da unteam di designer (Arthur Arbes-ser, Veronika AllmayerBeck, Michel Bergamo, Cristiana Zama-gni, Fabio Quaranta e Paulo Me-lim Andersson).

Tutto sarà come un fashionshow professionale. Sfileranno25 ragazze e ragazzi, scelti daglistessi studenti grazie a uno Stre-et casting realizzato in questesettimane. Il magazzino 7, perl'occasione, si trasformerà in unbackstage, dove si muoverà unpiccolo formicaio di 300 perso-ne, tra cui almeno 5o tra parrucchieri e truccatori. Ci si aspettaalmeno mille spettatori. La sfilata sarà visibile anche in strea-ming, sul sito di Vogue e diNotjustalabel. «Sarà la festa deitalenti che si formano allo luav -continua Maria Luisa Frisa - inun corso considerato dagli os-servatori del settore tra i più pre-stigiosi a livello internazionale».

Fabio oziato@ RIPRODUZIONE RISERVATA

Si parla di noi Pagina 159Università Iuav di Venezia

Venezia diventa capitile della modaArt Night da indossare: i12 e 3 luglio ai Tolentini ventiquattro ore di performance con sfilata conclusiva

di Manuela Pivato

entiquattro ore di mo-da come non l'avetemai vista, perché a Ve-

nezia non c'è mai stata. Ungiorno e una notte intera di in-contri, musica, performance,sfilate, mostre ed ettolitri dicaffè per salutare molte cose,tra cui i dieci anni del Corso dilaurea in Design della modadello Iuav e il suo sbarco in la-guna da Treviso dove, dopodue lustri, non c'era più un eu-ro per farlo andare avanti.

Il naturale ricongiungimen-to tra il Corso e la Facoltà, inuna città che offre "passerelle"naturali pazzesche senza che(quasi) nessuno prima d'oraabbia mai pensato di abbinar-le alla moda, si sublimerà il 2 e3 luglio nella sede dei Tolenti-ni in Fashion at luav 2015, unamaratona di abiti, un'Art Ni-ght da indossare, una nottebianca tattile nella quale si in-croceranno studenti, docenti,stilisti, blogger, designer, indu-striali e scrittori. «Una follia»riassume con un sorriso punta-

As"

Studentesse -stiliste all 'opera per confezionare gli abiti

to nel futuro il direttore delCorso di laurea in Design dellaModa, Maria Luisa Frisa, an-nunciando il «numero zero» diun evento che potrebbe cam-biare molti passi, non solo so-pra le pedane.

«Venezia è un brand straor-dinario che, prima di tutto, at-tira studenti da tutta Italia eanche dall'estero - dice ancoraMaria Luisa Frisa - è una cittànella quale tutti vengono vo-lentieri e, proprio per questo,

stiamo lavorando per trasfor-marla in un centro di riflessio-ne sulla moda, sulle nuove pro-fessioni e nuove progettualitàricordando che, ormai parec-chio tempo fa, a Palazzo Gras-si si facevano le sfilate».

Ora - e precisamente la seradel 3 luglio - si sfilerà negli exMagazzini Frigoriferi a San Ba-silio, un po' archeologia indu-striale eunpo' laguna, davantia un backstage di 300 personetra parrucchieri, truccatori, ve-

stieriste, sarte, modelliste etamponatrici di cipria, conuna paltea di mille invitati e 25tra modelle e modelli sceltigrazie allo street casting fattodirettamente dagli studen-ti-stilisti dell'ultimo anno.

Tra il pubblico anche le gior-naliste di Vogue (che manderàla sfilata in streaming), il po-tentissimo direttore di H&Msempre in cerca di nuovi talen-ti, industriali del tessile e tutticoloro che avranno fatto le orepiccolissime il giorno prima al-la 24 ore di Fashion at luav or-ganizzata insieme al direttoredella rivista "Studio", FedericoSarica.

Dalle 12 del 2 luglio alle 12del giorno successivo, infatti, ilchiostro, i portici e le aule deiTolentini ospiteranno studio-si, curatori, amministratori de-legati, creativi, musicisti, per-fomer a getto continuo.

Declinata in sfilate, panel, A-deo, mostre, conversazioni, etalk (si inizia alle 12 con il mini-stro Giannini via Skype e Mat-teo Zoppas dal vivo e si chiudealle 11.45 del giorno successi-

Alcuni capi confezionati

vo con Andrea Tomat)Fashion at luav si sta armandocontro la stanchezza.

Agli eroici che dall'una alleotto del mattino seguente par-teciperanno alle proiezioni, leperfomance e gli istantworkshop di scrittura nottur-na, sarà offerta una prima cola-zione di Arabeschi di lattementre Goppion garantirà ilcaffè per tenere sveglio il popo-lo della moda.

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Luisa t risa, direttore del corso di laurea in Design delta Moda devo lu av con alcuni suoi studenti

Si parla di noi Pagina 160Università Iuav di Venezia

Venezia diventa capitale della modaArt Night da indossare: il 2 e 3 luglio ai Tolentini ventiquattro ore di performance con sfilata conclusiva

di Manuela Pivato

entiquattro ore di mo-da come non l'avetemai vista, perché a Ve-

nezia non c'è mai stata. Ungiorno e una notte intera di in-contri, musica, performance,sfilate, mostre ed ettolitri dicaffè per salutare molte cose,tra cui i dieci anni del Corso dilaurea in Design della modadello Iuav e il suo sbarco in la-guna da Treviso dove, dopodue lustri, non c'era più un eu-ro per farlo andare avanti.

Il naturale ricongiungimen-to tra il Corso e la Facoltà, inuna città che offre "passerelle"naturali pazzesche senza che(quasi) nessuno prima d'oraabbia mai pensato di abbinar-le alla moda, si sublimerà il 2 e3 luglio nella sede dei Tolenti-ni in Fashion at luav 2015, unamaratona di abiti, un'Art Ni-ght da indossare, una nottebianca tattile nella quale si in-croceranno studenti, docenti,stilisti, blogger, designer, indu-striali e scrittori. «Una follia»riassume con un sorriso punta-

to nel futuro il direttore delCorso di laurea in Design dellaModa, Maria Luisa Frisa, an-nunciando il «numero zero» diun evento che potrebbe cani-biare molti passi, non solo so-pra le pedane.

«Venezia è un brand straor-dinario che, prima di tutto, at-tira studenti da tutta Italia eanche dall'estero - dice ancoraMaria Luisa Frisa - è una cittànella quale tutti vengono vo-lentieri e, proprio per questo,

stiamo lavorando per trasfor-marla in un centro di riflessio-ne sulla moda, sulle nuove pro-fessioni e nuove progettualitàricordando che, ormai parec-chio tempo fa, a Palazzo Gras-si si facevano le sfilate».

Ora - e precisamente la seradel 3 luglio - si sfilerà negli exMagazzini Frigoriferi a San Ba-silio, un po' archeologia indu-striale eunpo' laguna, davantia un backstage di 300 personetra parrucchieri, truccatori, ve-

stieriste, sarte, modelliste etamponatrici di cipria, conuna paltea di mille invitati e 25tra modelle e modelli sceltigrazie allo street casting fattodirettamente dagli studen-ti-stilisti dell'ultimo anno.

Tra il pubblico anche le gior-naliste di Vogue (che manderàla sfilata in streaming), il po-tentissimo direttore di H&Msempre in cerca di nuovi talen-ti, industriali del tessile e tutticoloro che avranno fatto le orepiccolissime il giorno prima al-la 24 ore di Fashion at luav or-ganizzata insieme al direttoredella rivista "Studio", FedericoSarica.

Dalle 12 del 2 luglio alle 12del giorno successivo, infatti, ilchiostro, i portici e le aule deiTolentini ospiteranno studio-si, curatori, amministratori de-legati, creativi, musicisti, per-fomer a getto continuo.

Declinata in sfilate, panel, A-deo, mostre, conversazioni, etalk (si inizia alle 12 con il mini-stro Giannini via Skype e Mat-teo Zoppas dal vivo e si chiudealle 11.45 del giorno successi-

Alcuni capi confezionati

vo con Andrea Tomat)Fashion at luav si sta armandocontro la stanchezza.

Agli eroici che dall'una alleotto del mattino seguente par-teciperanno alle proiezioni, leperfomance e gli istantworkshop di scrittura nottur-na, sarà offerta una prima cola-zione di Arabeschi di lattementre Goppion garantirà ilcaffè per tenere sveglio il popo-lo della moda.

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Studentesse-stiliste all 'opera per confezionare gli abiti

Si parla di noi Pagina 161Università Iuav di Venezia

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Si parla di noi Pagina 162Università Iuav di Venezia

La rotta di Manildo & Cotombini e soldi ai quartieriLa maggioranza si è riunita a cena: obiettivo «un'amministrazione più incisiva»Rosi: discontinuità di idee e progetti, ma senza dimenticare gli interventi basilariTombini e quartieri. Sintesi unpo' brutale, per un interventoche ha scandito la serata di «au-tocoscienza» della maggioran-za, lunedì all'agriturismo Botte-niga da San Pelajo. C'erano Ma-nildo e la giunta, riconfermatama rimescolata nelle deleghe; iconsiglieri (assenti solo Tonel-la, Zanussi, Chaibi); le segrete-rie di Pd, Sel e civiche (AndreaMichielan, Calesso, Bertoncini,Gheno, Bonaventura, Bernar-di, Brollo, Zanivan, Zotti, Pe-dretti, Zappia). Tutti a prepara-re il «rilancio amministrativo»dopo due anni di governo dellacittà

Ma le parole di Franco Rosi,presidente del consiglio e lea-der di TrevisoCivica, sono par-se davvero una sorta di bussolaper il futuro del mandato a Ca'Sugana. «Contestavaino alla Le-ga di pensare solo al tombino eal porfido, e di non avere visio-ne, abbiamo vinto perché lagente chiedeva un cambiamen-to, Ma adesso rischiamo di pen-sare che la discontinuità sia so-lo il volare alto, la smart city, igrandi progetti», ha detto, «er-rore gravissimo: il tombino varipulito anche adesso, se no do-mani la città si allaga. La di-scontinuità, che va marcata, èportare il nostro "in più" di pro-gettazione, idee, innovazione,visione. Ma guai se pensassimoche quel che hanno fatto Genti-lini e la Lega sia stato tutto sba-gliato». Poi un suggerimentoforte alla giunta: «Le risorsevanno destinate innanzitutto aquei quartieri che la Lega haignorato per 20 anni con pro-messe mai mantenute, e ai

Foto di gruppo perla maggioranza prima della convention dell'altra sera a San Pelajo

Tocchetto criticasu rimpasto

assetti e dirigentiNegro: primi due annial di sotto della atteseil sindaco: ora si decollacon il documentodelle priorità fino al 2018

gran di problemi lasciati irrisol-ti». La serata, proseguita fino amezzanotte dopo la cena (20 €a testa) ha visto autoanalisi eprogetti, desiderata e appoggial sindaco (il "governista" Pello-ni, più manildiano di Manildo)ma anche i malesseri per ilmancato rimpasto di assessori,e i timori per una congiunturanon esaltante per l'amministra-zione (caso luav, no di Goldin e

affaire-mostre, il mix di dele-ghe). «Due due anni di scuolaguida», ha chiosato Manildo,«ora dobbiamo guidare».

Antonella Tocchetto (Pd) gliha apertamente contestato lo«spacchettamento» di anibien-te e lavori pubblici («referatiforti, lì si può fare la differen-za») ed è tornata alla carica per«un maggior decisionismo suoidirigenti, a cominciare da uncomandante a tempo pienoper la municipale». «Nientecontro Manfredonia», ha subi-to precisato, «ma li ci vuole unodedicato». Giovanni Negro (Im-pegno civile) ha espresso il suodisagio per due anni di manda-to «con un'incisività inferiorealle attese, e lunghi stallinell'azione amministrativa».. Enon parlava solo di urbanistica,del parto del Pat cui ha contri-buito da presidente di commis-

sione...Manildo ha raccolto tutti i

contributi - sta peraltro «con-fessando» tutti i consiglieri - eha ribadito il maggior coinvol-gimento di consiglieri e mag-gioranza, e la stesura a brevedel documento con le prioritàda qui al 2018.

Divertente il siparietto Rosi-Caldato per scegliere il modera-tore. Quest'ultima ha chiestofosse Rosi, lui ha ribattuto dinon essere lì in veste istituzio-nale, offrendo l'incarico alla pa-sionaria Pd. «A meno che tunon voglia fare e opposizio-ne)», ha aggiunto. E lei, sibilli-na: («io la faccio apertamente,non di nascosto». A chi parla-va? Oggi consiglio comunale aiTrecento (ore 17). Alla ribaltalacaserma Piave e la modifica sta-tutaria di TrevisoMercati.

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Si parla di noi Pagina 163Università Iuav di Venezia

Venezia diventa capitile della modaArt Night da indossare: il 2 e 3 luglio ai Tolentini ventiquattro ore di performance con sfilata conclusiva

di Manuela Pivato

entiquattro ore di mo-da come non l'avetemai vista, perché a Ve-

nezia non c'è mai stata. Ungiorno e una notte intera di in-contri, musica, performance,sfilate, mostre ed ettolitri dicaffè per salutare molte cose,tra cui i dieci anni del Corso dilaurea in Design della modadello luav e il suo sbarco in la-guna da Treviso dove, dopodue lustri, non c'era più un eu-ro per farlo andare avanti.

Il naturale ricongiungimen-to tra il Corso e la Facoltà, inuna città che offre "passerelle"naturali pazzesche senza che(quasi) nessuno prima d'oraabbia mai pensato di abbinar-le alla moda, si sublimerà il 2 e3 luglio nella sede dei Tolenti-ni in Fashion at luav 2015, unamaratona di abiti, un'Art Ni-ght da indossare, una nottebianca tattile nella quale si in-croceranno studenti, docenti,stilisti, blogger, designer, indu-striali e scrittori. «Una follia»riassume con un sorriso punta-

to nel futuro il direttore delCorso di laurea in Design dellaModa, Maria Luisa Frisa, an-nunciando il «numero zero» diun evento che potrebbe cam-biare molti passi, non solo so-pra le pedane.

«Venezia è un brand straor-dinario che, prima di tutto, at-tira studenti da tutta Italia eanche dall'estero - dice ancoraMaria Luisa Frisa - è una cittànella quale tutti vengono vo-lentieri e, proprio per questo,

stiamo lavorando per trasfor-marla in un centro di riflessio-ne sulla moda, sulle nuove pro-fessioni e nuove progettualitàricordando che, ormai parec-chio tempo fa, a Palazzo Gras-si si facevano le sfilate».

Ora - e precisamente la seradel 3 luglio - si sfilerà negli exMagazzini Frigoriferi a San Ba-silio, un po' archeologia indu-striale e un po' laguna, davantia un backstage di 300 personetra parrucchieri, truccatori, ve-

stieriste, sarte, modelliste etamponatrici di cipria, conuna paltea di mille invitati e 25tra modelle e modelli sceltigrazie allo street casting fattodirettamente dagli studen-ti-stilisti dell'ultimo anno.

Tra il pubblico anche le gior-naliste di Vogue (che manderàla sfilata in streaming), il po-tentissimo direttore di H&Msempre in cerca di nuovi talen-ti, industriali del tessile e tutticoloro che avranno fatto le orepiccolissime il giorno prima al-la 24 ore di Fashion at luav or-ganizzata insieme al direttoredella rivista "Studio", FedericoSarica.

Dalle 12 del 2 luglio alle 12del giorno successivo, infatti, ilchiostro, i portici e le aule deiTolentini ospiteranno studio-si, curatori, amministratori de-legati, creativi, musicisti, per-fomer a getto continuo.

Declinata in sfilate, panel, vi-deo, mostre, conversazioni, etalk (si inizia alle 12 con il mini-stro Giannini via Skype e Mat-teo Zoppas dal vivo e si chiudealle 11.45 del giorno successi-

Alcuni capi confezionati

vo con Andrea Tomat)Fashion at luav si sta armandocontro la stanchezza.

Agli eroici che dall'una alleotto del mattino seguente par-teciperanno alle proiezioni, leperfomance e gli istantworkshop di scrittura nottur-na, sarà offerta una prima cola-zione di Arabeschi di lattementre Goppion garantirà ilcaffè per tenere sveglio il popo-lo della moda.

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Studentesse-stiliste all 'opera per confezionare gli abiti

Si parla di noi Pagina 164Università Iuav di Venezia

Una sfilata coni modelli realizzati dagli studenti . Accanto, al centro, Maria Luisa Frisa, direttore del Corso di laureai n Design della Moda dello luav con alcuni suoi studenti

Si parla di noi Pagina 165Università Iuav di Venezia

Venezia diventa capitile della modaArt Night da indossare: il 2 e 3 luglio ai Tolentini ventiquattro ore di performance con sfilata conclusiva

di Manuela Pivato

entiquattro ore di mo-da come non l'avetemai vista, perché a Ve-

nezia non c'è mai stata. Ungiorno e una notte intera di in-contri, musica, performance,sfilate, mostre ed ettolitri dicaffè per salutare molte cose,tra cui i dieci anni del Corso dilaurea in Design della modadello Iuav e il suo sbarco in la-guna da Treviso dove, dopodue lustri, non c'era più un eu-ro per farlo andare avanti.

Il naturale ricongiungimen-to tra il Corso e la Facoltà, inuna città che offre "passerelle"naturali pazzesche senza che(quasi) nessuno prima d'oraabbia mai pensato di abbinar-le alla moda, si sublimerà il 2 e3 luglio nella sede dei Tolenti-ni in Fashion at luav 2015, unamaratona di abiti, un'Art Ni-ght da indossare, una nottebianca tattile nella quale si in-croceranno studenti, docenti,stilisti, blogger, designer, indu-striali e scrittori. «Una follia»riassume con un sorriso punta-

to nel futuro il direttore delCorso di laurea in Design dellaModa, Maria Luisa Frisa, an-nunciando il «numero zero» diun evento che potrebbe cam-biare molti passi, non solo so-pra le pedane.

«Venezia è un brand straor-dinario che, prima di tutto, at-tira studenti da tutta Italia eanche dall'estero - dice ancoraMaria Luisa Frisa - è una cittànella quale tutti vengono vo-lentieri e, proprio per questo,

stiamo lavorando per trasfor-marla in un centro di riflessio-ne sulla moda, sulle nuove pro-fessioni e nuove progettualitàricordando che, ormai parec-chio tempo fa, a Palazzo Gras-si si facevano le sfilate».

Ora - e precisamente la seradel 3 luglio - si sfilerà negli exMagazzini Frigoriferi a San Ba-silio, un po' archeologia indu-striale eunpo' laguna, davantia un backstage di 300 personetra parrucchieri, truccatori, ve-

stieriste, sarte, modelliste etamponatrici di cipria, conuna paltea di mille invitati e 25tra modelle e modelli sceltigrazie allo street casting fattodirettamente dagli studen-ti-stilisti dell'ultimo anno.

Tra il pubblico anche le gior-naliste di Vogue (che manderàla sfilata in streaming), il po-tentissimo direttore di H&Msempre in cerca di nuovi talen-ti, industriali del tessile e tutticoloro che avranno fatto le orepiccolissime il giorno prima al-la 24 ore di Fashion at luav or-ganizzata insieme al direttoredella rivista "Studio", FedericoSarica.

Dalle 12 del 2 luglio alle 12del giorno successivo, infatti, ilchiostro, i portici e le aule deiTolentini ospiteranno studio-si, curatori, amministratori de-legati, creativi, musicisti, per-fomer a getto continuo.

Declinata in sfilate, panel, A-deo, mostre, conversazioni, etalk (si inizia alle 12 con il mini-stro Giannini via Skype e Mat-teo Zoppas dal vivo e si chiudealle 11.45 del giorno successi-

Alcuni capi confezionati

vo con Andrea Tomat)Fashion at luav si sta armandocontro la stanchezza.

Agli eroici che dall'una alleotto del mattino seguente par-teciperanno alle proiezioni, leperfomance e gli istantworkshop di scrittura nottur-na, sarà offerta una prima cola-zione di Arabeschi di lattementre Goppion garantirà ilcaffè per tenere sveglio il popo-lo della moda.

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Unasfilatacon i modelli realizzatidagli studenti . Accanto, al centro. MariaLuisa rrisa,direttor€d?Icorso di laf reain Desigit;! i Modadello luaveonalcuni saioi stveienti

Si parla di noi Pagina 166Università Iuav di Venezia

La classifica del Censis mette in lucela qualità delle università di Verona e Trento

GH atenei migliori d'Italiasono nel 1 'ordest

Confermata la grande vocazione

internazionale della Ca ' Foscari di VeneziaI meglio della formazione universitaria italiana si trova nel Nordest, con Trento e Ve-rona a far da capofila, ma senza dimenticare Venezia e Padova. È questo il quadro che

n emerge dal rapporto del Censis, relativo all'anno accademico 2014/2015, sulle uni-versità italiane. Tenendo in considerazione fattori come le borse di studio erogate, strut-ture (numero di posti nelle aule, nelle biblioteche e nei laboratori), presenza sul web, ser-vizi (numero di pasti erogati, di posti e contributi per gli alloggi riservati ai fuori sede)internazionalizzazione. Non solo, questi fattori sono stati inseriti all'interno di cinque ti-pologie di università, differenziate per il numero degli iscritti. È ovvio che un ateneo daoltre 40mila studenti presenta delle caratteristiche diverse da uno da 1 Omila. È per que-sto che tutti i parametri vanno contestualizzati. Ecco quindi che l'Università di Trento èal secondo posto in Italia tra gli atenei considerati "medi" (tra 10 e 20mila iscritti), men-tre Verona è al sesto tra i "grandi" (tra i 20 e i 40mila studenti). Un risultato notevole perentrambe.Nel gruppo dei medi anche Ca' Foscari di Venezia, che eccelle per internazionalizzazio-ne. Una menzione a parte va fatta per lo storico ateneo di Padova che, nel gruppo del-le "mega" università (con oltre 40mila iscritti) si piazza al secondo posto, dietro soltan-to a Bologna.Detto dell'Alma Mater Studiorum, a livello nazionale tra le "grandi" al primo posto tro-viamo Perugia, mentre è Siena che si piazza davanti a Trento tra le medie. È Camerino,invece, a svettare tra le "piccole". Gli atenei delle grandi città, secondo il Censis, fannoflop. Tutte inserite tra le "mega" università d'Italia, non si avvicinano ai primi posti. RomaLa Sapienza, ad esempio, è al settimo posto, Milano al nono e la Federico Il di Napoliall'11 ° e ultimo. Una classifica a parte, invece, è stata prevista per i Politecnici, dove Mi-lano è davanti a Torino e allo luav di Venezia.

Si parla di noi Pagina 167Università Iuav di Venezia

®r i Renziani-moliniani esclusi malgrado le preferenze

Venezia e isole, tensioni Pdper le nomine di MartiniManuela Lambert!

VENEZIA

Nasce l'esecutivo e sono già dolori. Lamunicipalità di Venezia, Murano e Bura-no inizia ad avere forma, ma si fanno giàsentire i primi malumori all'interno delPd. L'assegnazione delle prime delegheda parte del presidente Giovanni AndreaMartini non va giù all'area dei renziani-moliniani che, nonostante siano la metàdei consiglieri eletti, al momento siritrovano con ruoli marginali.

Ruolo che invece viene dato ad AnnaMessinis, che ha collaborato con leSovrintendenze ai beni storico artistici eai beni architettonici, svolge attività diricerca sulla società e l'arte a Venezia.La Messinis era in lista con Venezia2020, che ha totalizzato il 6 per cento, e alei, con 81 preferenze alle elezioni, èstata la delega alla Cultura e la vicepresi-denza. Il bilancio viene invece assegnatoa Renzo Busetto (Pd, fedelissimo diMartini), che lavora nell'amministrazio-ne dello Iuav ed è attivo nel volontariato.Allo storico consigliere della municipali-tà Roberto Vianello (Pd) va invece lacompetenza dell'Ambiente (sotto delegadei Lavori pubblici) mentre la rappresen-

DELEGHE DA ASSEGNARE

In sospeso Scuola,Sociale e Lavori pubblici

PRESIDENTEGiovanni Martini,

nuovo presidentedella Municipalità

di Venezia Muranoe Burano

tanza di zona va a Riccardo Stellon (Pd,area Maggioni-Martini) per Murano eSant'Erasmo e a Matteo Regazzo (Pd,area Cuperlo) per Burano, Torcello eMazzorbo.

«Le persone - sottolinea Martini - sonostate scelte sulla base dei criteri dicompetenza e rinnovamento. L'attribu-zione di una delega deve certo tenereconto del consenso ottenuto, ma non puòprescindere da una conoscenza specificadella materia e dell'ambito che le specifi-che commissioni affrontano». Sarà, maai renziani-moliniani non va giù che lenomine non siano state fatte in manieracollegiale e che non vengano "premiate"le persone che hanno catalizzato centina-ia di preferenze, tutte espressioni delterritorio. Una parte del Pd "accusa"quindi il presidente di non aver superatole logiche di corrente e di non avertenuto conto delle indicazioni dell'eletto-rato. Insomma, i mal di pancia potrebbe-ro presto trasformarsi in soluzioni drasti-che: l'uscita dal Pd di alcuni consiglieri,che si riverserebbero nel gruppo misto.Nel frattempo, mancano da assegnare ledeleghe della Scuola, del Sociale e deiLavori pubblici e non è stata ancorascelta la figura del capogruppo del Pd.Di sicuro si sa che il presidente terrà persè le deleghe alle biblioteche, fronte sucui si era già impegnato da consigliere.L'esecutivo dovrebbe riunirsi martedì eallora si saprà se la maggioranza saràancora compatta o se inizierà a perdere iprimi pezzi.

© riproduzione riservata

Peneïia c iwle u.nsioni Pdpcr le nomine di JÆanini

Si parla di noi Pagina 168Università Iuav di Venezia

IL CONVEGNO. Al Polo Zanotto studiosi degli atenei veneti hanno spiegato la nuova sinergia

Ricerca universitariaa1 servizio dei itico1tonPresentati i risultati di progettiche vanno dalla stabilizzazionedei vini s antati al riutilizzo«energetico» dei resti di cantina

Francesca Lorandi

Una ricerca per rendere più«stabili» i vini spumantati,un'altra per migliorarne la pe-netrazione nei mercati esteri,e poi uno studio per trasfor-mare in energia le acque re-flue da cantina. La ricercauniversitaria si mette al servi-zio dell'impresa, per migliora-re il business del settoreagroalimentare. Con questoobiettivo è stato organizzatonei giorni scorsi, da RegioneVeneto e Veneto Innovazio-ne, in collaborazione conUnioncamere del Veneto -Eurosportello Veneto, il con-vegno «Ricerca e innovazio-ne delle università del Vene-to nel comparto vitivinico-lo». Sul palco del Polo Zanot-to si sono alternati i rappre-sentanti del mondo della ri-cerca dei quattro atenei dellaregione: Mario Pezzotti perVerona, Viviana Ferrario perlo Iuav di Venezia, Cinzia daRos dell'università Ca' Fosca-ri di Venezia e Vasco Boattodell'ateneo padovano. In pla-tea, aziende del comparto vi-tivinicolo interessate a ricer-

che innovative in grado di ap-portare benefici al loro busi-ness. Un esempio di quel lega-me tra università e mondodelle imprese sul quale sem-pre insiste il rettore dell'ate-neo veronese Nicola Sartor.«Gli stessi finanziamenti co-munitari», ha sottolineato ie-ri, «prediligono chi fa ricercae chine utilizza i risultati. Di-venta quindi fondamentalerafforzare questo rapporto,anche in una dimensione in-ternazionale». Perché ricer-che fatte a Verona possonotrovare applicazione all'este-ro, ma anche viceversa comeha dimostrato Thomas Hof-mann dell'università di Mo-naco che ieri ha illustrato ilsuo studio grazie al quale hadefinito le molecole presentinel vino e che sono alla basedelle sensazioni gustative e ol-fattive. Materia prima di que-sto studio è stato l'Amaronedi una cantina della Valpoli-cella, la Tedeschi. «Unbell'esempio di relazione trauniversità e impresa», lo hadefinito Sartor, introducen-do alcuni esempi di ricercaapplicata al settore vinicolo.

«Le nostre attività riguarda-

Trai progetti anche quello per il recupero dei resti delle cantine

no l'aspetto enologico, adesempio con lo studio dellastabilità dei vini spumantati,quello economico, e la soste-nibilità, con soluzioni per ladifesa intelligente della vi-te», ha spiegato Boatto nelsuo intervento. «Sono ricer-che nate dalla domanda delleimprese», ha sottolineatopoi. Ed è stata un'azienda acofinanziare e fornire la ma-teria prima per uno studiodell'università Ca' Foscari,«che ha l'obiettivo di indivi-duare un sistema per produr-re energia dai residui da can-tina», ha spiegato Cinzia daRos. Anche il Consorzio delSoave ha intuito le potenziali-tà di questo legame tra uni-versità e impresa, tanto daaver commissionato alloIuav di Venezia la redazione

della candidatura per entra-re a far parte del Registro deipaesaggi rurali storici, comeha spiegato Viviana Ferrariodell'ateneo veneziano. Tuttiesempi di innovazioni quellipresentati ieri, coordinati dal-la Regione Veneto che, nel ge-stire le risorse comunitarie,«mette in relazione la doman-da delle imprese con la capa-cità delle università di daredelle risposte», ha sottolinea-to Antonio Bonaldo, diretto-re della sezione ricerca e inno-vazione della Regione. Ma,nel ricordare i casi di ricercheche hanno incontrato le eccel-lenze del territorio veronese,Pezzotti ha sottolineato:«Nell'ateneo è indispensabi-le fare soprattutto ricerca dibase, senza la quale non puòesserci innovazione». •

Si parla di noi Pagina 169Università Iuav di Venezia

/VENEZIATREDICI APPUNTAMENTI CON VENICE OPEN STAGE

Tredici serate gratuite di teatro internazionalesotto le stelle: è il Venice Open Stage. Lamanifestazione teatrale prende il via sabato seranel Campo di San Sebastiano con uno spettacoloorganizzato dal laboratorio di Teatro dello luav diVenezia: Ram Random Access Memory, alle 21.30,propone frammenti dagli scritti di Kafka,Shakespeare, Wilde, Ovidio, Euripide, omero edalla Bibbia. Ingresso gratuito su invito: perprenotazioni infoia veniceopenstage.org,345.6105044. Domenica alla stessa ora, 27 Doses lacreazione collettiva dell'Escola Superior de TeatroeCinemade Lisboa.

Si parla di noi Pagina 170Università Iuav di Venezia

IV IT'

Blocco. .stiPendí

• • . . .

oggi i nel RefforatiOggi alle 12, ottomila docentiuniversitari di 65 Universitàitaliane si riuniranno contem-poraneamente presso i variRettorati e incontreranno i ret-tori per ottenere il loro appog-gio alla richiesta di un imme-diato sblocco dei loro scatti distipendi . Lo faranno anchequelli di Ca ' Foscari e delloluav. Gli scatti sono stati dinuovo bloccati a partire dal 1 °gennaio 2015 , per il quinto an-no consecutivo , mentre a tan-te altre categorie del pubblicoimpiego (tra gli ultimi i loroColleghi del CNR) il blocco èstato via via revocato. Ormai i

docenti universitari sono l'uni-ca categoria per la quale taleblocco permane anche per il2015. A parte il danno econo-mico, la docenza universitariaconsidera il perdurare delblocco solo nei suoi riguardidiscriminatorio e lesivo dellasua dignità, quasi che essa fac-cia parte della spesa improdut-tiva che è bene tagliare. Per evi-tare equivoci, si ribadisce chela docenza non pretende nes-suna restituzione per il2011-2014, ma chiede che apartire dal 1 ° gennaio 2015 sipossa ritornare a percepire lostipendio senza blocco.

fereansi in — i hrH rH',M- I, A1,111-1,11 i ziii liii:

Si parla di noi Pagina 171Università Iuav di Venezia

IL LIBRO

Quali nuove fu ioniper Porto Marghera

Uno dei modelli del progetto

È diventato un libro(Cafoscarina edizioni)il progetto di ricerca"Centro Informazionisui due poli della cittàmetropolitana di Vene-zia, a Porto Marghera",elaborato nel 2010212dal professor PasqualeLovero con la collabo-razione dei docentiFrancesco Mutignanie Piercarlo Romagno-ni, è già protagonistadi una mostra nell'ex-Cotonificio dell'Università luav di Ve-nezia. Il tema fa partedella tematica della ri-strutturazione dellearee industriali di-smesse. L'area-proget-to è stata individuatain una porzione dell'isolato ex-AGIP, affac-ciata sul canale Bren-tella. Il volume, curatosempre dal professorLovero e intitolato«Dalle industrie ai ser-vizi - Un progetto di ri-cerca universitario aPorto Marghera, Vene-zia» e affronta appun -to la tematica della ri-strutturazione dellearee industriali di-

smesse di Porto Mar-ghera. Le unità d'inter-vento considerate ri-spondevano per unverso al programma diampliamento del Ve-ga per altro versoall'idea di sfruttarel'ubicazione dell'isola-to per proporre unCentro Informazionesui due poli della cittàmetropolitana di Ve-nezia - centro insula-re; Mestre e Marghera.. Il progetto sviluppa-to alla scala edilizia,ha riguardato`soltanto' l'unità inse-diativa del Centro In-formazione. Questa ècostituita da tre entitàedilizie, differenti ep-pure unitarie, qualeporzione-campionedella 'interfaccia' lagu-na/terraferma. L'enti-tà sul canale ospita lasezione dedicata alcentro insulare, quellasulla terraferma la se-zione dedicata a Me-stre e Marghera (colparcheggio sotterra-neo), mentre l'entitàdi raccordo ospita gliuffici e i servizi.

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/VENEZIATREDICI APPUNTAMENTI CON VENICE OPEN STAGE

Tredici serate gratuite di teatro internazionalesotto le stelle: è il Venice Open Stage. Lamanifestazione teatrale prende il via sabato seranel Campo di San Sebastiano con uno spettacoloorganizzato dal laboratorio di Teatro dello luav diVenezia: Ram Random Access Memory, alle 21.30,propone frammenti dagli scritti di Kafka,Shakespeare, Wilde, Ovidio, Euripide, omero edalla Bibbia. Ingresso gratuito su invito: perprenotazioni infoia veniceopenstage.org,345.6105044. Domenica alla stessa ora, 27 Doses lacreazione collettiva dell'Escola Superior de TeatroeCinemade Lisboa.

Si parla di noi Pagina 173Università Iuav di Venezia

SABATO /VENEZIATREDICI APPUNTAMENTI CON VENICE OPEN STAGE

Tredici serate gratuite di teatro internazionalesotto le stelle: è il Venice Open Stage. Lamanifestazione teatrale prende il via sabato seranel Campo di San Sebastiano con uno spettacoloorganizzato dal laboratorio di Teatro dello luav diVenezia: Ram Random Access Memory, alle 21.30,propone frammenti dagli scritti di Kafka,Shakespeare, Wilde, Ovidio, Euripide, omero edalla Bibbia. Ingresso gratuito su invito: perprenotazioni infoia veniceopenstage.org,345.6105044. Domenica alla stessa ora, 27 Doses lacreazione collettiva dell'Escola Superior de TeatroeCinemade Lisboa.

Si parla di noi Pagina 174Università Iuav di Venezia

SA ATO/VENEZIATREDICI APPUNTAMENTI CON VENICE OPEN STAGEINIE Tredici serate gratuite di teatro internazionalesotto le stelle: è il Venice Open Stage. Lamanifestazione teatrale prende il via sabato seranel Campo di San Sebastiano con uno spettacoloorganizzato dal laboratorio di Teatro dello luav diVenezia: Ram Random Access Memory, alle 21.30,propone frammenti dagli scritti di Kafka,Shakespeare, Wilde, Ovidio, Euripide, Omero edalla Bibbia. Ingresso gratuito su invito: perprenotazioni info©aveniceopenstage.org,345.6105044. Domenica alla stessa ora, 27 Doses lacreazione collettiva del l' Escola Superior de TeatroeCinemade Lisboa.

Si parla di noi Pagina 175Università Iuav di Venezia

Sempre più società che forniscono i serviz i

sono pronte a stanziare i capitali inizialiintravedendo buone opportunità di business

Pagina a cura di..........................................................................................................Paola PierOttl

le utilities e l'industria delle costruzioni per ilmassimo beneficio del titolare del contatore. Il

uno dei fondatori dell'evento di Riva - ma sideve fare ancora molto per lavorare sul consu-mo, come invece si fa all'estero».

È ormai evidente che sull'impiantistica si stagiocando una partita rilevante del mercato dellecostruzioni. «Te enologia ed edilizia sono la ste s-sacosa- dichiaraLorenzo Bellicini, direttoredelCresme -. Il mercato dell'energia è centrale perla riqualificazione dell'esistente ma non puòprescindere dal progetto. E c'è spazio per tutti -continuaBellicini-bastapensare allerecentiin-novazioni legate alle stampanti 3D che stannocambiando l'industriae messo sulmercatonuo-vimateriali, maanche al nuovo servizio diAma-zon, "Home Services", grazie al quale il colossoamericano consente (per ora solo negli Usa) dicomprareoggettieprenotare serviziperlacasaela persona attraverso una piattaformaweb: dal-latubatura di un lavandino alla lezione di piano-forte per i figli. Enel - continua Bellicini - vendecaldaie e condizionatori attraverso la rete e an-cora, Houzz ha creato una piattaforma web con6milasoluzioni architettoniche perogniproble-ma legato alla casa». Per non parlare del Bim(Buildinginformation modeling) quel modelloche consente di virtualizzare in 3D gli edifici ecoordinare tutte le discipline, dalla progetta-zione alla costruzione, fino alla fase di manu-tenzione delle strutture e che starivoluzionan-do il mercato riducendo gli errori e condizio-nando tutto il processo.

principio che sta alla base di questa strategia

Dall'economia del prodotto aquelladel ser-vizio: facendo leva sull'energia e sul plus deiservizi destinati all'utente finale si riuscirà afar decollare la riqualificazione urbana. Comeaccade oggi quando siacquistauno smartpho-ne attraverso il gestore della linea telefonica:tariffa fissa perla rete e prodotto in dotazione,lo stesso si arriverà a fare per le costruzioni. Esono proprio le utilities a cercare opportunitàdi business nel mondo dell'edilizia facendosicarico degli interventi e includendo i costi nel-le tariffe flat. Si tratta di una sfida imprendito-riale possibile solo passando per l'industria-lizzazione del progetto e della costruzione.

Con questo messaggio, supportato dai nu-meri del mercato, da studi di fattibilità, e con ilracconto di best practice internazionali iniziaoggi Rebuild, la due giorni dedicata all'inno-vazione della riqualificazione e gestione im-mobiliare (Riva del Garda, 25 e 26 giugno). Faripuntati sulle opportunità generate dalle nuo-ve tecnologie digitali applicate all'edilizia e aipiani urbani, ma anche su modelli e processinecessari per raggiungere le prestazioni ener-getiche attese e migliorarle in fase digestione.«In un contesto di crescita contenuta o nulla -dichiara Ezio Micelli, docente dello Iuav,esperto divalutazione immobiliare e membrodel comitato scientifico di Rebuild - il driverper lo sviluppo del settore è l'energia. Il valoreche oggi impieghiamo per l'energia in un'edi-lizia superata potrebbe invece finanziare in-terventi di retrofitting che migliorano il no stropatrimonio aumentandone le performance.Risolviamo simultaneamente due problemi:ritroviamo le risorse per sostenere il settore ediamo un impulso decisivo ad un'economiadavvero sostenibile e smart».

Tra le proposte più concrete c'è quella di chipunta a generare il mercato dell'efficienta-mento energetico attraverso una sinergia tra

consiste nel fatto che il risparmio genererà ilfinanziamento e pagherà le spese degli inter-venti. Alcune aziende sono già in campo: EnelSi, il Gruppo Iren che opera in Piemonte, Ligu-ria ed Emilia, Linea Group Holding (Lgh) nelSuddella Lombardia, ma anche le francesi Edfe Gaz de France. Enel Si propone il fotovoltaicoel'efficientamento energetico spalmatiinbol-letta e arriva anche ad offrire soluzioni per lamobilità lenta puntando sulla diffusione dellebiciclette elettriche. Lgh, la secondautilitydel-la Lombardia, cambia gratuitamente le calda-ie e fa pagare ai clienti in bolletta. Le utilities siallineano alla direttiva europea che obbliga acontenere i consumi e per distinguersi sulmercato propongono ai clientiun'ampiagam-ma di servizi.

Mission Carbon Zero, iniziativa animatadall'architetto Gian Carlo Magnoli, uno dei re-latori di Rebuild, sta organizzando una suasquadra in Italiae hagiàfirmato protocolli conalcune multinazionali, dalla Knauf alla Sto conKone, Abb, Sika, Uponor, Wienerberger per ilaterizie Giuliani per infissi e facciate. Obietti-vo: collaborare con gli uffici tecnici delle sin-gole aziende perprodurre elementi digitali 3Din Bim, integrabili tra loro, per riuscire a indu-strializzare gli elementi costruttivi con costi etempi certi. Ad oggi il fatturato medio com-plessivo dei partner industriali di questo pro-getto è di circa ioo miliardi di euro. Il mercatoc'è. Le Utilities mettono il capitale e le aziendeingegnerizzano soluzioni integrate per darerisposte univoche, industrializzate e certifica-te.«Oggiinltalialadomandaimmobiliare sifapiù complessa e oltre al prodotto edilizio sichiedono anche valori soft. C'è una maggiorconsapevolezza sul risparmio energetico - di-chiara Thomas Miorin, direttore di Habitech e

0 RI PRODUZ IONE RISERVATA

Si parla di noi Pagina 176Università Iuav di Venezia

TRENTO- LA PIAZZA EUROPEADI MARCO ROMANOINIE Marco Romano, giàdirettore dei dipartimento diUrbanistica dello luav diVenezia, sarà a Impact Hub apresentare il suo libro "La piazzaeuropea". Ore 17.30 pressoImpact Hub via Sanseverino

Si parla di noi Pagina 177Università Iuav di Venezia

L'INTERVISTA II nuovo presidente dei Centro sportivo veneziano

Zanotto: « La forzadel Cus, 2400 atleti »Consolidare il rapporto conle università per condivideretematiche comuni e proporremomenti formativi rivolti al-la città e al territorio . Questol'obiettivo dichiarato di Mas-simo Zanotto, neo eletto presi-dente del Cus Venezia per ilprossimo quadriennio. Vene-ziano classe ' 60 Zanotto rice-ve il testimone da MassimoDa Re , dopo aver vissuto ilCentro Universitario Sporti-vo da atleta, consigliere edirigente responsabile dellasezione pallavolo.

«Il Cus come tutte le realtàsportive deve fare i conti conle risorse, in termine econo-mici e di strutture, che riescead avere a disposizione, manel complesso gode di buonasalute. Tra tesserati delle se-zioni pallavolo, pallamano, ju-do e studenti che frequentanocorsi o attività di base coinvol-giamo quasi 2400 giovani».

Gli impianti universitari diFondamenti dei Cereri accol-gono anche scuole del centrostorico , tradizionalmente acorto di spazi per le ore di

educazione fisica.«Come Cus dividiamo il pa-

lasport Arsenale con la VirtusVenezia, una gestione impe-gnativa e con costi importantisoprattutto dopo che nel 2014è venuto meno il contributodel Comune. Alcune squadredi pallamano devono poi «emi-grare» a Mestre per la diffi-coltà a trovare «ore» per gliallenamenti. Qualche disagioc'è ma noi continuiamo apuntare sul consolidamento

del settore giovanile».Guardando avanti sull'agen-

da di Massimo Zanotto cisono già alcune priorità.

«Vorremmo che il Cus di-ventasse un interlocutore peril prossimi assessori allosport e alle politiche giovani-li, perché la pratica sportivadà un impulso vitale alla cit-tà. Lo scorso anno avevamoorganizzato corsi di orienta-mento per gli studenti inuscita dal liceo, a conferma diquel rapporto con le universi-tà che vogliamo sempre piùstretto. Tra le attività, invece,porteremo a Venezia il proget-to «Camminare Insieme» delCusi».

Fino al 2018 del direttivocussino fanno parte: vicepre-sidenti Ivano Sambo e Mar-gherita De Cal, tesoriereFranco Vianello Moro, consi-glieri Dario Bianchini, LucaPilot, Matteo Pozzana, Anto-nio Scarpa, Fabrizio Stelluto,Maria Antonietta Baldo (Ca'Foscari) e Antonino Marguc-cio (Iuav). (m.del.)

© riproduzione riservata

Amomo: <d,: forzadLl Cu" 3=400 adeú.

Si parla di noi Pagina 178Università Iuav di Venezia

La rassegnaVenice Open StageTredici seratesotto le stelle

Sul palco sono pronti a salire studenti dei corsi diteatro di mezzo mondo: vengono dall'università diThessalonik (Grecia ) da quella di Theran (Iran), eaddirittura dalla Malesia . Torna da sabato perlaterza edizione il Venice Open Stage, il Festivalinternazionale del teatro delle università e delleaccademie di recitazione promosso dal corso dilaurea in Scienze e Tecniche del Teatro luav eorganizzato dal I' Associazione Cantieri TeatraliVeneziani in collaborazione con il Senato degli

studenti luav. Campazzo San Sebastiano diventeràun teatro sotto le stelle costruito dagli stessistudenti. In tutto sono 13 serate da sabato fino al 9luglio alle 21.30 . Si parte sabato con i ragazzi delloluav che portano in scena «R.A.M. Random AccessMemory» con frammenti tratti da Kafka,Shakesperare, la Bibbia, Ovidio, Moliere, Checov ealtri. Il programma completo del festival è suwww.iuav.it. Ingresso gratuito su invito,prenotazioni al 345 6105044 o (Elisa Lorenzini)

Si parla di noi Pagina 179Università Iuav di Venezia

La rassegnaVenice Open StageTredici seratesotto le stelle

Sul palco sono pronti a salire studenti dei corsi diteatro di mezzo mondo: vengono dall'università diThessalonik (Grecia ) da quella di Theran (Iran), eaddirittura dalla Malesia . Torna da sabato perlaterza edizione il Venice Open Stage, il Festivalinternazionale del teatro delle università e delleaccademie di recitazione promosso dal corso dilaurea in Scienze e Tecniche del Teatro luav eorganizzato dal I' Associazione Cantieri TeatraliVeneziani in collaborazione con il Senato degli

studenti luav. Campazzo San Sebastiano diventeràun teatro sotto le stelle costruito dagli stessistudenti. In tutto sono 13 serate da sabato fino al 9luglio alle 21.30 . Si parte sabato con i ragazzi delloluav che portano in scena «R.A.M. Random AccessMemory» con frammenti tratti da Kafka,Shakesperare, la Bibbia, Ovidio, Moliere, Checov ealtri. Il programma completo del festival è suwww.iuav.it. Ingresso gratuito su invito,prenotazioni al 345 6105044 o (Elisa Lorenzini)

Si parla di noi Pagina 180Università Iuav di Venezia

LA PRECISAZIONE----------------------------------------------------- ------- ---------------------- ------- ------- -------------- ------ ----------------------- -

Iuav, l'impegno rivolto agli studenti meno abbientiarticolo "Tasse, Venezia da prima-to: Iuav università più cara in Ita-lia", apparso sulla "Nuova Vene-

zia" il 23 giugno, riporta una tabella se-condo la quale Iuav compare in testa allaclassifica degli atenei pizi cari in Italia, conun dato che ci risulta inesatto. Il totale del-le tasse pagate a Iuav nell'anno accademi -co 2013/2014 è di 8.124.680 euro per unapopolazione di circa 4900 studenti, coriuna media di 1658 giuro a testa, non i2001,33 euro indicati nella tabella.

In questo calcolo, trattandosi di un da-to medio, sono compresi anche i circa 600

studenti esonerati dal pagamento delletasse. La media si abbassa ulteriormente a1501 euro scorporando dal totale gli im-porti del bollo e della tassa regionale, nondovuti all'ateneo (650.000 euro circa).

Ma anche escludendo dalla media glistudenti esonerati, l'importo pro capitenon sarebbe comunque quello riportato,perché risulterebbe essere 1889 euro(1708 togliendo gli importi di bollo e tassaregionale).

Ci sono molti modi, evidentemente,per calcolare i valori medi e non intendia-mo mettere in discussione i criteri

dell'Udu, anche se non ci sono chiari.Desideriamo comunque sottolineare il

fatto che Iuav è un'università impegnatada sempre nelle politiche del diritto allostudio e orientata a salvaguardare gli stu-denti meno abbienti anche nelle fasi dicriticità del bilancio. I nostri benefici per ildiritto allo studio, sia per merito che perreddito (esoneri e riduzioni delle tasse,borse di studio e prestiti d'onore, collabo-razioni studentesche...), sono numerosis-simi e ne usufruisce più della metà dei no-stri iscritti.

Università luav di Venezia

Si parla di noi Pagina 181Università Iuav di Venezia

LA PROTESTA

d"Undi, solidStipe età ai docentii rettori hanno ricevuto ieri le delegazioni. «Sbloccare gli scatti»

Era il giorno della mobilitazio-ne nazionale, ieri, in concomi-tanza con le Università italia-ne, contro il blocco degli scattidi stipendio, ormai congelatida cinque anni. La protesta deidocenti si è estesa anche neidue atenei lagunari, Ca' Fosca-ri e Iuav. A mezzogiorno duedelegazioni di docenti hannoincontrato i rettori Michele Bu-gliesi e Amerigo Restucci perottenere il loro appoggio finoad «arrivare a prospettare al go-verno e al Ministro le dimissio-ni in massa di tutti i Rettori ap-partenenti alla Crui (Conferen-za dei rettori)».

Le delegazioni hanno conse-gnato una lettera con l'elencodella rivendicazione: «Per ilquadriennio 2011-2014 nonchiediamo nessuna restituzio-ne anche per spirito di solida-rietà nei riguardi di tutto il pub-blico impiego che è stato sacri-ficato insieme a noi, chiedia-mo il riconoscimento ai finigiuridici con conseguenti effet-ti economici a partire dallosblocco degli scatti dell'1 gen-naio 2015». I docenti hannosottolineato: «Una classe do-cente demotivata e mortificatanon è certamente utile per ilprogresso dell'Università. Oc-corre infondere un minimo difiducia, apprezzamento e spe-ranza per il lavoro svolto a fron-te della burocratizzazione diogni attività e dell'azzeramen-to dei fondi per la ricerca. Altri-mentila qualità dell'Universitàsubirà un declino inevitabile».Sostegno incondizionato daentrambi i rettori che si faran-no portavoce nelle sedi compe-tenti. Michele Bugliesi ha sotto-lineato: «Il presidente dellaCrui metterà l'istanza all'ordi-

'

A Cza' Fe scar s` a _e=i3Ys s3«h's;ai. t , 1

<iAllo Iuav ad accoglierei docenti c 'era il rettore uscente Amerigo Restucci

ne del giorno della prossimariunione. E importante che il si-stema universitario si muovain modo coerente e coeso. Il si-stema deve essere valutato perquello che è con i suoi pregi,non rappresentato sempre co-me una casta di persone pocoattente alle esigenze del Paese.Le istanze vanno ascoltate e so-stenute in un contesto non flo-rido».

Amerigo Restucci ha eviden-ziato: «Prendo per mano que-

sta iniziativa impegnandomi apresentarla alla Crui per rende-re più partecipe il governo diuna situazione che dura da tan -to e che non può rendere diver-si i docenti universitari da altritrattamenti». A Ca' Foscari sisono presentati i docenti Do-menico Gazzillo, Santi Gior-gianni, Daria Perocco, StefanoPolizzi, Alberto Scrivanti. Men-tre allo Iuav Piercarlo Roma-gnoni e Guido Zucconi.

Nadia De Lazzari

In tenda dietroSao Roccn

Si parla di noi Pagina 182Università Iuav di Venezia

JOHANNESBURGCITTA DEL FUTUROFAI§ ultimo giorno oggi peril convegno internazionaledell'università diArchitettura luav a PalazzoBadoer. Si parlerà dellacittà africana come simbolodi trasformazioni urbane edi città del futuro.

Si parla di noi Pagina 183Università Iuav di Venezia

H 1 lipi-1k .1 Il k, 1 L il il 1 Lifs

Sarà a Mestre l'appuntamento per la promozione della qualità dei frutti del territoriosviluppato nell'ambito delle iniziative promosse dalla Regione Veneto per Expo 2015Nell'ambito delle iniziative pro-grammate dalla Regione delVeneto in occasione di Expo 2015per promuovere la qualità delleproduzioni del territorio, il compar-to agroalimentare sarà al centro diun incontro martedì prossimopresso l'Auditorium del Campusuniversitario di Via Torino, aMestre. ° Ricerca e innovazionedelle Università del Veneto per lasostenibilità e la valorizzazionedel settore agroalimentare" è iltitolo dell'evento organizzato incollaborazione con VenetoInnovazione e con Unioncameredel Veneto - EurosportelloVeneto e rivolto soprattutto alleaziende del settore. Ad aprire lagiornata, a partire dalle 9.00

-------------------------------------------------------- ------_21Achille Gíacomettí

Infoday di Programma Life, il pro-gramma per l'Ambiente e l'Azioneper il Clima dell'Unione Europeaper il 2014-2020. Seguirà dalle14.15 l'incontro dedicato allasostenibilità e alla valorizzazionedel settore agroalimentare, che

sarà aperto dal Prorettore allaRicerca dell'Università Ca' Fos-cari Venezia Achille Giacomettie da Antonio Bonaldo Direttoredella Sezione Ricerca e Inno-vazione della Regione. Cibo e cul-tura, sicurezza alimentare, produ-

zioni e stabilimenti sostenibilisaranno alcuni dei temi trattatatinelle successive relazioni didocenti e ricercatori provenientidall'Università Ca' Foscari Vene-zia, Università di Verona, Univer-sità di Padova, e Università IUAVdi Venezia. Sviluppando i temiproposti dall'edizione milanesedell'EXPO, la Regione ha pro-mosso una serie di eventi indiriz-zati alle imprese che operano neisettori dell'agroalimentare. Nelcorso di questi incentri espertidelle università venete e dei centridi ricerca presentano progetti etecnologie al fine di creare siner-gie con le aziende e assisterlenello sviluppo di prodotti e tecni-che produttive.

EXPO: MARTEDÌ INCONTRO SU RICERCAE INNOVAZIONE NEI[L'AGROALIMEMME

PSICHIATPJAIl CCVEDNATOAEDICENOA SCtIRIC PSTICCIA'.E E DISUMANE

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Si parla di noi Pagina 184Università Iuav di Venezia

«Matera non èsolamentei rioni Sassi»l'architetto Amerigo Restucci«Non vanno alterati í segni storici»

di CARMELA COSENTINO

a creazione di una rete per ampliare le po-tenzialità della città capitale europea dellacultura per il 2019, più spazio ai giovani,intelligenze da preservare e valorizzare e per

Matera 2019 una nuova strategia che ridefinisca gliassetti strategici del territorio. Sono solo alcuni ar-gomenti trattati con il professore Amerigo Restucci,architetto e rettore dell'Università Iuav di Venezia dal2009, eletto nel 1989 nel Consiglio Superiore del Mi-nistero dei Beni Culturali e membro del Comitato disettore per i Beni architettonici e ambientali. Com-ponente del consiglio direttivo dell'Icomos-Unesco, hafatto parte anche del consiglio di amministrazionedella Biennale di Venezia ed è stato rappresentantedelle Regioni italiane nella Commissione di tutela e

«Dovrebbe rispettareil rapporto tra città e

paesaggio circostante»

fruizione dei "Siti Unesco". Dal1999 è presidente dell'Accade-mia di Belle Arti di Venezia ed èstato autore del progetto paesag-gistico e culturale della Via Ca-rolingia per conto della Commis-sione culturale del Parlamentoeuropeo.

Lucano doc, nato a Matera nel1942, il professore ha ricevuto il

Premio Lucano insegne 2015, un riconoscimento che laRegione conferisce ogni anno a otto personalità lucanee straniere, residenti in Italia o all'estero, che si sonodistinte per meriti raggiunti in campo sociale, scien-tifico, artistico e letterario e a personalità impegnatenella diffusione e nella conoscenza dell'identità lu-cana. «Un premio - ha detto Restucci - che è una bellatestimonianza dell'interesse della Regione per i suoicittadini, e che rafforza il senso di identità e di ap-partenenza a questa terra». Un territorio che il pro-fessore ha dovuto lasciare per motivi di lavoro, ma concui mantiene saldi i suoi rapporti. «Non trascuro la miaRegione - racconta - e torno spesso. In estate mi fermoa Tricarico, dove c'è la casa dei miei genitori. Quanto aMatera, è una città che ho seguito e studiato, e ho scritto

II rettore Amerigo Restucci

un saggio che ricostruisce la sua storia. Ho seguitoinoltre il suo percorso di candidatura e come consiglioho sottolineato l'importanza di guardarsi attorno, dinon chiudersi, ma di aprirsi ai paesi vicini e alla vicinaPuglia, perché da loro può venire un contributo alpercorso di crescita della città e della regione».

Dalla candidatura alla proclamazione di capitaleeuropea della cultura per il 2019. «Una vittoria chefrancamente non mi aspettavo - risponde - ma mi hafatto piacere e mi ha fatto sentire l'orgoglio di far partedi questa terra e di poter dare un mio contributo». Uncontributo autorevole da un accademico autore di nu-merosi studi e ricerche, tra cui "Matera. I Sassi. Ma-nuale del recupero" (edizioni Einaudi), e membro allafine degli anni'80 della Commissione per la redazionedel Piano paesaggistico regionale, a cui abbiamo chie-sto un parere su ciò che andrebbe migliorato o mo-dificato dal punto vista architettonico e urbanisticonella città dei Sassi. «Matera - spiega - dovrebbe do-tarsi di un Piano regolatore che rispetti il rapporto tracittà e paesaggio circostante. Matera non è solo i Sassi,ma è l'intero contesto urbano, per cui bisogna lavoraresenza alterare i segni lasciati dalla storia».

L'ultima riflessione è incentrata sui giovani lucani,sempre più orientati ad abbandonare queste terre incerca di opportunità lavorative. «Le esperienze fuoriregione e all'estero sono un arricchimento per tutti -sottolinea - ma la Regione deve fare in modo di trat-tenere le sue intelligenze creando condizioni di cre-scita e di occupazione, lavorando anche in rete con lealtre Regioni».

Si parla di noi Pagina 185Università Iuav di Venezia

n LA MOSTRA: `LE CORBUSIER RELOADED', A GORIZIA

Modelli `scomposti' del padre dell'urbanistica1 corso di laurea in Architettura dell'Uni-versità degli Studi di Trieste e l'Ateneo

di Udine organizzano una serie di ini-ziative per celebrare il 50° anniversariodella morte di Le Corbusier (1887-1965),nato Charles-Edouard Jeanneret-Gris, trale figure più influenti della storia dell'ar-chitettura, maestro del movimento mo-derno e tra i padri dell'urbanistica con-temporanea. Fino al19luglio a Gorizia, aPalazzo della Torre, negli spazi espositividella Fondazione Cassa di Risparmio, èospitata la mostraLe Corbusier reloaded.

Disegni, modelli, video'. Curata da Alber-to Sdegno, raccoglie un considerevolenumero di progetti di Le Corbusier, ana-lizzati con l'ausilio di tecniche grafichedifferenziate. In particolare, quelli relativial completamento della Chiesa di Fir-miny, ricostruzioni digitali su vari proget-ti (Padiglione Philips, Museo a CrescitaIllimitata, Unité d'Habitation di Marsiglia,Torre d'Ombre, ecc.) e scomposizioni diopere storiche di Le Corbusier curate daMauro Lena, oltre ai modelli di operetratte dall'Archivio Progetti luav.

La mnnlagmaincantata ®

Si parla di noi Pagina 186Università Iuav di Venezia

Manifesto di terra e acquaA disegnare il manifesto della XXXIII edizione di Cersaie sono stati ElenaDel Prete e Guglielmo Gennari, studenti dello IUAV di Venezia - Universitàdegli Studi di San Marino - corso di laurea in disegno industriale che hannovinto la quinta edizione di Beautiful Ideas, il concorso promosso daConfindustria Ceramica e da Edi.Cer. II manifesto rappresenta il Cersaieattraverso le materie prime che compongono la ceramica: terragliae acqua.

Si parla di noi Pagina 187Università Iuav di Venezia

Dopo l'ad av

Università, Ca' Foscari rilancia«Vogliamo rimanere in città»

TREVISO (m. vai.) «L'Università aTreviso? Entro l'estatesperiamo di risolvere laquestione logistica». Conqueste parole, il Rettoredell'Università Ca' Foscari diVenezia, Michele Bugliesi, harilanciato il futuro del poloaccademico nella Marca.«Siamo pronti e disponibili,dobbiamo risolvere laquestione logistica» continuaBugliesi. «AI momento però lasoluzione rimane pendente,perché siamo in attesa ditrovare un accordo fra tutte leparti coinvolte». Al vaglio diCa' Foscari ci sono diverseipotesi e soluzioni, il tutto

senza dimenticare lo luav:«L'accordo vorremmosottoscriverlo prima dell'iniziodel nuovo accademico peravere un quadro di medio olungo termine entro il qualeprogettare» dice Bugliesi.«Dobbiamo capire quale sia ladisponibilità in termini distrutture logistiche: stiamovalutando alcuni luoghi, anchein centro città. Perdereun'università come Iuav peruna città non è una cosa che sipuò far correre senza cercaredi ricomporre il quadro».Intanto ieri conferiti i primi 31attestati dell'Università delVolontariato.

Si parla di noi Pagina 188Università Iuav di Venezia

VE NICE O PEN STAG E

teatro delle Universitàsale s palcoscenico

Una rappresentazione della scorsa edizione

Al via stasera (ore21,30) in CampazzoSan Sebastiano(Dor-soduro) la terza edi-zione del VeniceOpen Stage, il festivalinternazionale del tea-tro delle Università edelle Accademie di re-citazione, promossodal corso di laurea inScienze e Tecnichedel Teatro dello luav,organizzato dall'Asso-ciazione Cantieri Tea-trali Veneziani. La pri-ma delle tredici sera-te, in programma adingresso gratuito, ve-de sul palco due realtàveneziane, il Labora-torio Finale di Teatrodell'Università luav egli attori neo diploma-ti dell'Accademia Tea-trale Veneta che han-no appena ultimatol'anno di perfeziona-mento. In scena, sottola direzione di GigiDall'Aglio, "R.A.M.Random Access Me-mory" che si avvalecome materiale dram-maturgico di fram-menti di autori(Kafka, Shakespeare,

la Bibbia, Wilde, Ovi-dio, Euripide, Omero,Molière, Virgilio, Che-cov, O'Brien, Nietz-sche)di provenienzamolto eterogenea. E aquesti frammenti, so-pravvissuti alla forzadistruttrice di un pote-re assoluto che vietaogni forma di memo-ria, che un gruppo disacerdotesse cercanodi ridare vita. In sce-na, quindi, la pratica,proibita e nascosta, diun rito di ricostruzio-ne ed esposizione diracconti che, ricucitiin maniera disorgani-ca, ricordano una lon-tana nebbia di un pas-sato travisato e rimos-so. Domani si prose-gue con "27 Doses",prima presenza inter-nazionale: lo spettaco-lo, infatti, è un allesti-mento degli allievidella Escola Superiorde Teatro e Cinema diLisbona. L'ingresso èlibero sino ad esauri-mento di posti. Info:www.veniceopensta-ge.org, 345.6105044.

Giuseppe Barbanti

Si parla di noi Pagina 189Università Iuav di Venezia

Yacht e navi, il design prende il largo: un libro dei PoligrafoII design ha preso il largo e un numerosempre maggiore di barche è caratterizzatada un design accuratissimo . Lo dimostraanche il libro «Ship & yacht design . Forme earchitetture » ( Il Poligrafo / luav 2015, euro28.00), a cura di Carlo Magnani e CaterinaFrisone ( Università luav), che sarà

presentato mercoledì a Venezia, nella sededella Compagnia della vela a San Marco (ore18). Si tratta del primo trait d'union tra ilmaster dello luav in Architettura Navale e ilmondo dell ' impresa . Interverranno, oltre aicuratori: Emilio Vianello (vicepresidente dellaCompagnia della Vela ), Carlo Nuvolari-

Duodo (Università luav di Venezia) eMassimiliana Martini (Compagnia dellaVela). La pubblicazione si collocanell'accordo tra Il Poligrafo e lo luav diVenezia per la coedizione della «Collana diAteneo» dell 'ente universitario. Il Master inArchitettura della Nave e dello Yachtdell'Università luav di Venezia dal 2008intende rilanciare il dialogo tra formazione emondo dell ' industria

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Si parla di noi Pagina 190Università Iuav di Venezia

eziaYacht e navi, il design prende il largo: un libro del Poligrafo

II design ha preso il largo e un numerosempre maggiore di barche è caratterizzatada un design accuratissimo . Lo dimostraanche il libro «Ship & yacht design . Forme earchitetture» ( Il Poligrafo/ luav 2015, euro28.00), a cura di Carlo Magnani e CaterinaFrisone ( Università luav), che sarà

presentato mercoledì a Venezia , nella sededella Compagnia della vela a San Marco (ore18). Si tratta dei primo trait d'union tra ilmaster dello luav in Architettura Navale e ilmondo dell ' impresa . Interverranno , oltre aicuratori : Emilio Vianello (vicepresidente dellaCompagnia della Vela ), Carlo Nuvolari-Duodo (Università luav di Venezia) eMassimiliana Martini (Compagnia dellaVela). La pubblicazione si collocanell'accordo tra II Poligrafo e lo luav diVenezia per la coedizione della «Collana diAteneo» dell 'ente universitario . II Master inArchitettura della Nave e dello Yachtdell'Università luav di Venezia dal 2008intende rilanciare il dialogo tra formazione emondo dell ' industria

Si parla di noi Pagina 191Università Iuav di Venezia

"Un'idea di fotografiaesplora i mutamenti

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dei paesaggi a NordestLe ricognizioni di Gabriele Basilico e gli autori emergentida scoprire in tre mostre a Pieve di Soligo fino al 16 agosto

La fotografia come mezzo fun-zionale ad una ricognizione so-ciale, antropologica e politica,perché in grado di analizzarele fenditure e gli spiragli dellarealtà. E di questa realtà la piùfragile ambientalmente: il pae-saggio. Il "Festival F4/un'ideadi Fotografia", giunto allaquinta edizione, prende il via il4 luglio alle 17.30 a villa Bran-dolini di Pieve di Soligo dopol'anticipo fissato venerdì 3 alle18.30 a Treviso, nel Foyer diSant Artemio, dove verrà inau-gurata la mostra personale deivincitori della XVI edizione delPremio Aldo Nascimben,Gianluca Perrone e Luca Mas-saro. Seguirà l'intitolazione diuna sala al cineasta e fotografotrevigiano, spazio che ospiteràuna mostra permanente diopere di Nascimben che colla-borò con Guido Piovene allarealizzazione dei programmisperimentali a colori per laRAI, e fu direttore della foto-grafia in molti documentari diFolco Quilici. Tema centrale diquesta edizione del Festival,promosso dalla FondazioneFrancesco Fabbri in collabora-zione con il Comune di Pievedi Soligo, sono i paesaggi delNord-Est. Sono il soggetto diuna serie di ricerche realizzatenegli ultimi anni e di commis-sioni site-specif inedite, in gra-do di rendere la complessità diquesti luoghi anche alla lucedei cambiamenti sociali in at-to: la crisi economica, la muta-zione dell'identità e l'iconogra-fia dei paesaggi ibridi. Il per-corso inizia con la mostra soli-ghese omaggio al maestro Ga-briele Basilico "Ricognizionisulla Terraferma", dedicata ad

uno dei più grandi fotografi in-ternazionali del dopoguerra,acuto interprete della cittàcontemporanea e delle suecontraddizioni, scomparso aMilano nel 2013. Dallo sguar-do dell'autore su Venezia e sul-la terraferma, in occasione divarie Biennali, deriva un cor-pus di oltre sessanta opereesposte in una mostra curatada Riccardo Caldura e CarloSala. Ad innescare un confron-to ideale con il maestro e ag-giornare alcuni nodi del pro-blema sarà poi l'esposizioneProgetto Nord-Est, paesaggiodi contraddizione e conflitti,curata da Sala, che propone illavoro di alcuni fra i migliorifotografi emergenti italiani,che non si limitano a captarecon la loro ricerca gli aspetti"epidermici" del territorio, ma

realizzano lavori in grado diporsi conce strumento cono-scitivo che racconti mutazio-ni, conflitti e riflessioni in atto.Completa il percorso Sono sta-to lì, esposizione dei cinquatadumuny prodotti per la cali na-zionale di progetti fotograficidi esplorazione del paesaggiocontemporaneo italiano pro-mossa dalla Società Italianadegli Urbanisti, dall'Universi-

tà luav di Venezia, dalla Fonda-zione Fabbri e dall'Associazio-ne Linea di Confine. Le mostredi F4 rimarranno aperte fino al16 agosto con apertura: vener-dì 16-19.30, sabato e domeni-ca 10.30-12.30 e 16-19.30 Pro-gramma completo e informa-zioni: [email protected] - www.fondazionefrancescofabbri.ittel: 04381890928. (a. v.)

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Dall'alto "Padania Ciassics " di Minelli e Gabriele Basilico scomparso nel 2013

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MOSTREURONO

DIELENA DI RADDO

PRESTIGIOCOMO

Autrice di numerose pubblica-zioni che fanno incontrare ilgrande pubblico con l'arte con-temporanea, curatrice di mostree giornalista culturale, docenteallo Iuav di Venezia, Angela Vet-tese è stata anche curatore dellaboratorio del corso della Fon-dazione Antonio Ratti.Conosce quindi molto bene larealtà comasca, le sue potenzia-lità e le sue criticità.Di ritorno da Art Basel, dove,come sempre, il gotha del mondodell'arte contemporanea si dàappuntamento per sbirciare leultime tendenze del mercatodell'arte, Vettese ci offre il suocontributo critico sulla contro-versa realtà delle esposizioni co-

mas che, alla vigilia dell'aperturadella grande mostra, il17luglio,"Com'è viva la città. Art & thecity 1913-2014", mostra che ri-marrà allestita a Villa Olmo finoal 29 novembre.

Dopo la stagione sfolgorante , almenodal punto di vista dei numeri, dellemostre organizzate e curate dal prece-dente assessore alla cultura SergioGaddi, l'attuale assessore Luigi Cavad i-ni è sotto la lente d'ingrandimento del-l'opinione pubblica e degli ammini-stratori. Le sue mostre non hannofinoa ora raggiunto , sempre dal punto divista del gradimento quantitativo, glistessi numeri di quelle della preceden-te stagione. Quanto questo parametroa suo parere deve essere determinante

Anche se nonfannograndi numeri definiscono

l'identità del luogocon ricadutepositive

nella progettazione di una mostra?Le mostre che implicano unarilettura della storia sono rara-mente capaci di attirare pubbli-co, tranne che in casi in cui ci siaun forte aspetto spettacolare.È una scelta politica, una deci-sione che spetta a chi governa:qualità o quantità? Cultura oconsenso?

Le tre mostre pensate da Luigi Cavad i-ni, che si conclude con quella curata daGiacinto Di Pietrantonio, in un progettospecificovoltoa indagare il tema dellacittà come luogo del vissuto, ancheutopico ("Ritratti di città", 2013), comecittà futuribile ("La città nuova. OltreSant 'Elia", 2014) e la città intesa comeorganismocomplessoevitale ("Com'èviva lacittà . Art&thecity1913 -2014",appunto). In attesa di vedere comesarà l 'accoglienza della prossima mo-stra che cosa pensa di questa scelta,certamente non da mostre "a pacchet-to"?L'Italia ha visto uno sviluppodelle mostre a pacchetto impen-sabile altrove, soprattutto per-ché i musei e le fondazioni spes-so non hanno una struttura in-terna efficiente e credibile. Si

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esternalizza tutto, a scapito dellacoerenza e spesso anche di unreale risparmio.

Quale dovrebbe essere il ruolo dellemostre d'arte nella politica culturaledi una città di provincia come Como?Como ha un passato importante,benché non molto conosciuto, dicittà di confine aggiornata e raf-finata: basta pensare al lascitodell'architettura del primo No-vecento. È importante che colti-vi la sua immagine riproponen-do le sue vocazioni. Tra questel'architettura, l'arte contempo-ranea, l'avanguardia nel campodel tessuto. Quasi tutte le cittàitaliane sono a loro modo "diprovincia", cioè città d'arte conalcuni settori di eccellenza. Ciònon le esime, anzi le invita adapprofondire e a spiegare la pro-pria identità.

Nella sua am pia esperienza internazio-nale potrebbe paragonare la situazio-ne della città d i Corno - c ittà a vocazio-ne turistica , che attrae soprattutto perle sue beli ezze paesaggistiche -a quel-la dialtre piccole città dove si è riuscitia convogliare il turismo anche versola cultura? E a tal e scopo possono servi-re le mostre?Le mostre sono un complemen-to che si inserisce in un quadropiùvasto: occorre valorizzare ciòche si ha attraverso un impegnocoordinato, investendo adesem-pio nella segnaletica digitale: vasviluppata per molte categoriedi utenti e senzalasciarne ipro-venti - come sta già accadendo- a organizzazioni multinaziona-li. Ma occorre tempo, coscienzae buona volontà. E più facile perqualsiasi amministrazione fareun semplice conto dei bigliettie pensare che il turismo possaportare proventi solo attraversoquesti canali, senza mai dedicar-gli un pensiero strategico e dilungo respiro. Meglio mostre diqualità un po' meno visitate, marispettose dell'identità comasca,che mostre-mostro visibili dap-pertutto.

Tra i meriti che dobbiamo riconoscerealla stagione delle mostre precedentia quella attuale, viè senza dubbio quel-la d i aver recuperato Villa Olmo comeluogo da ammirare e visitare , seppurecon una funzione espositiva . Ritienetale luogo una buona soluzione permostrediarte contemporanea, oppurepensa che la villa dovrebbe essere mu-seo di se stessa?Villa Olmo va benissimo, il ma-trimonio tra contenitori antichi

e cultura contemporanea è unbel marchio europeo. Lo fannoa Versailles, perché non da noi?

Nel suo volume sulla "Nascita dellemostre" Francis Haskell tuona controquelle grandi mostre concepite esclusi-vamente per col pire l'immaginazionedel pubbl ico raccogliendo in uno spaziocapolavori senza un criterio critico euno scopo scientifico che li sostenga.D'altra parte costruire oggi mostrescientifiche, che formino il gusto delpubblico, con capolavori cheallo stessotempopossanoattrarre grandi numeriè praticamente impossibile per proble-mi di conservazione e di costi. Qualedovrebbe essere allora secondo lei lavia più percorribile per avvicinare ilpubblicoallemostre? oppure, sempli-cemente , crede che un certo tipo dimostre - quelle appunto scientificheauspicate da Haskell - non siano pertutti?Non esiste una simile alternati-va. Occorre creare credibilità esapere come ricambiare i presta-tori, coltivare i rapporti con idirettori dei musei internazio-nali, fare scorta di relazioni vir-tuose. I prestiti si ottengono co-

sì, come pure gli sponsor e lecoproduzioni internazionali.Solo chi ha interesse aboicottarela qualità può sostenere il con-trario: come fa la fondazioneBeyeler di Basilea, per esempio,a ottenere capolavori di PaulGauguin? Prestigio, questa è laparola chiave. Una pianta che vacoltivata con attenzione e chenon cresce in fretta.

In molti suoi libri si è dedicata a spiega-re l'arte contemporanea, cercando diavvicinare il lettore meno espertoallenuovetendenze . Eppure èancora mol-to rassicurante per il grande pubblicoscegliere di vedere una mostra con neltitolo la parola impressionismo o ilnome di qualche artista conosciutaCome si può avvicinare il linguaggiodel contemporaneo ad un pubblicospesso non del tutto preparato?L'arte contemporanea non è dicomprensione immediata. Èquasibanale dirlo. Non è obbli-gatorio impegnarvisi. Si tratta discelte. Ma, riallacciandomi allarisposta precedente, sono utilia costruire il prestigio di un luo-go.

IN LUGLIOAPREARTANDTHEQTY

L'intervista ad Angela Vettese , storicadell'arte e curatrice di mostre a livello

internazionale , prende spunto dalla

prossima mostraannuale ("Com'èviva

la città.Art&the city 1913-2010), pro-mossa dal Comune di Como , che si terrà

a Villa Olmo dal 17luglioal 29 novem-

bre.Dopo "La città nuova . Oltre sant 'El ia" e"Ritratti di Città"che partivano dall'ar-chitettura , il terzo capitolo vuole essereuna riflessione su ciò che avviene den-tro la città , esplorare i luoghi privati,quelli del tempo libero e della culturafina quelli dell'impegno sociale e delsimbolica il manifesto, che riproducel'opera di Marcello Jori "Le Grand Jourà l'lle de la Grande Jatte " (2012). La mo-stra si svilupperà in un percorso espos i-t ivoper tem i , con opere che vanno dagl iinizi del '900 ad oggi: i trasporti , il tempolibero, i parchi , lo sport, la strada, ledistruzioni , le manifestazioni , il merca-to, gli emblemi e gli interni.«Chiudiamoquestatriogiacon unamo-stra che racconta come sia viva la città.

Angela Vettese 55 ANNI, DOCENTE

Comoda Sant 'EliaaTerragni è centralenel pensare la città contemporanea dalpunto di vista urbanistica Quest'annoci occuperemo di una fase successiva,indagheremo sul la vita della c ittà e dellepersane dhe la abitano L'immagine scel-ta è un 'opera d i Marcel l o Jori» ha spi e-gato il cuatore,Giacinto Dl Pietrantonio,incaricato dall'assessore Luigi Cavadini.

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YACHT E DESIGNCOMPAGNIA DELLA VELAMIE Mercoledì alle 18 allaCompagnia della Vela aVenezia si terrà la primapresentazione venezianadel libro "Ship & Yachtdesign" edizioni ilPoligrafo/I uav 2015), voltoa unire il mondouniversitario con quellodell'impresa, e contributidel Master in ArchitetturaNavale.

Si parla di noi Pagina 197Università Iuav di Venezia

UNIVERSITA Ben 1.800 gli studenti coinvolti in un workshop di progettazione architettonica

luav, gli studentiridisegnano la ci

49ttà

E stata inaugurata ieri dalrettore Amerigo Restucci e daicoordinatori Alberto Ferlenga(il nuovo rettore, che assumeràl'incarico il primo ottobre) eSerena Maffioletti, nella sedeIuav dell'ex cotonificio, a SantaMarta, la XIV edizione di Wa-ve, il workshop di progettazio-ne architettonica Iuav. E que-sto un vero e proprio campusinternazionale che coinvolgecirca 1800 studenti, dal primoal terzo anno di studi, in ungrande atelier collettivo di pro-gettazione guidata da 30 tra imigliori architetti e studi diarchitettura di quattro conti-nenti e che si concluderà il 17luglio con una mostra dei pro-getti elaborati in tre settimanedi lavori intensivi: fra questi,una giuria internazionale ecomposta da Gonçalo Byrne(Portogallo), Fabrizio Barozzi(Italia), da poco insignito delpremio Mies Van Der Rohe,Marianne Burkhalter (Svizze-ra) premierà le opere migliori.

Archiviati gli studi su PortoMarghera i 30 gruppi di studioseguiranno il filo conduttoredell'heritage, ovvero il rappor-to tra passato e presente inluoghi in cui la storia abbialasciato segni architettonici im-portanti. Numerosi workshopsaranno dedicati a Venezia:per il Lido, interpretato come«albergo diffuso», il gruppoguidato da Bettina Götz e Ri-chard Manahl (Artec Architek-ten) progetterà unità abitativedestinate a turisti, a residentima anche a profughi; ilworkshop di Francesco Cellinilavorerà sul disegno dell'in-gresso ai giardini della Bienna-le; Roberta Albiero accompa-gnerà gli studenti alla creazio-ne di un nuovo accesso all'Arse-

nale Nord, mentre l'eredità diPoveglia, isola adottata dai Ve-neziani ma ancora in attesa diuna destinazione a usi colletti-vi, sarà il tema esplorato dalgruppo guidato da Guido Mor-purgo e Annalisa De Curtis. Lasfida di un nuovo stadio dacalcio a Venezia sarà affronta-ta dal cileno Sebastian Irarraza-val, mentre Renato Rizzi con-durrà gli studenti a una ripro-gettazione di Piazzale Roma, la«porta occidentale» della città.E saranno oggetto di esplorazio-ni progettuali anche il temadelle grandi navi, il ponte dellaLibertà, la rete delle isole, ilforte di Sant'Andrea, il Lazza-retto nuovo. A completamentodel workshop vi sarà «Thecloister Talks»: dieci appunta-menti con gli architetti protago-nisti dei workshop nel chiostrodei Tolentini. Ma molti sonoanche gli appuntamenti collate-rali, come «Fashion at Iuav», la24 ore «L'Italia è di moda» il 2luglio e il graduation show il 3luglio o il festival internaziona-le del teatro Venice Open Stagecon 13 serate gratuite nel cam-pazzo di San Sebastiano. Infor-mazioni e programmi sul blogwave2015iuav.com.

Daniela Ghio© riproduzione riservata

ARCHITETTURA La sede di Santa Marta, che ospita l'iniziativa internazionale

lui. gli studentir1,ùsc tarnoh duci

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Città metropolitana, sl vota A 9 agostoLo ha annunciato Luigi Brugnaro all'Ateneo Veneto: «Dovremo puntare su economia e cultura»

Vettor Maria CorsettiMESTRE

Elezioni per il Consiglio metro-politano: si vota il 9 agosto.Questa la data scelta dal sinda-co Luigi Brugnaro (con firmaieri pomeriggio del relativo de-creto) per l'identificazione daparte dei Consigli comunali dei18 componenti l'istituzione cheinsieme a lui coordinerà la Cittàmetropolitana. «Elezione checomporterà l'accordo preventi-vo tra più Comuni medio-picco-li - ha precisato Brugnaro - Inun consesso dove Venezia avràall'incirca un terzo dei compo-nenti, in base alla ripartizionedei seggi per numero di abitan-ti». Il neosindaco metropolitanoha aggiunto che, una voltaespresso il Consiglio, quest'ulti-mo «avrà 120 giorni di tempoper licenziare lo Statuto». E chel'assetto definito dalla legge isti-tutiva, a suo giudizio, «dovreb-be avere valore solo per laprima fase». Ma più avanti,«consentire l'elezione direttadel sindaco e un referendumconfermativo l'adesione di tuttii Comuni».

Durante il convegno sulla Cit-tà metropolitana svoltosi ieriall'Ateneo Veneto, e conclusoproprio da Brugnaro dopo gli

interventi del presidente GuidoVittorio Zucconi, Cristiano Chia-rot (Teatro La Fenice), MariaRosa Pavanello (Anci), Gian-franco Perulli e Aldo Norsa(Iuav), Bruno Pigozzo (Consi-glio regionale) e Gianpaolo Sca-rante (già ambasciatore d'Italiaa Ankara), il sindaco ha postol'accento sul binomio tra econo-mia e cultura, essenziale per ilcorretto sviluppo di un nuovoente locale di secondo livello«che non potrà guardare soloalla gestione di servizi, speciein un'epoca di risorse scarsedove non possiamo più permet-terci di vivere come nei tempidi vacche grasse. Perché, se èvero che in questa macrorealtàtanti servizi sono ancora insuffi-cienti, altrettanto fondamentalesarà attrarre investitori, pensa-re in grande e tornare a trattarecome sapevano fare i venezianidei secoli d'oro. Oltre a farelobby, a Roma e a Bruxelles».Tra gli interventi degli altrirelatori, invece, la preoccupa-zione del consigliere regionalePigozzo. Che ha ricordato comenella definizione di funzioni ecompiti della Città metropolita-na, «la Regione Veneto si èconcessa un anno di rinvio». Maal tempo stesso, ha precisatoche «l'assegnazione della relati-va delega al vicepresidente For-colin fa sperare in una piùrapida uscita dal limbo».

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UN INCONTRO AL TEATRO LA FENICE

Aldo Rossi e la sua idea di architettura della cittàVENEZIA - «L'idea di AldoRossi che accompagnava il suoprogetto di ricostruzione delTeatro La Fenice, purtropporealizzato postumo, era far di-ventare quest'ultimo il centrodella città, culturale e civico».Così ha esordito il sovrinten-dente Cristiano Chiarot duran-te l'incontro tributo - nelle SaleApollinee - dedicato al grandearchitetto milanese scomparsonel 1997. L'occasione, la pub-blicazione del volume "AldoRossi, la storia di un libro", consottotitolo "L'architettura dellacittà, dal 1966 ad oggi", editoda Il Poligrafo (collana Mate-riali Iuav). «Un libro su unlibro» - si potrebbe definire -che ripercorre origine e fortu-na de "L'architettura della cit-tà" dello stesso Rossi. Unapietra miliare nella storiadell'architettura e dell'urbani-

stica, edito da Marsilio nel1966. Non casuale, quindi, lapresenza al tavolo di CesareDe Michelis: «Fu un titolodecisivo per la nostra casaeditrice, nonché per l'architet-tura italiana». Guido Zucconiha tracciato il profilo allorainattuale di Aldo Rossi, fuori

da ogni moda e fortementepoliticizzato (nota la convintamilitanza nel Pci). Da parte diAldo Aymonino un auspicio:«Che si aprano nuove frontieredi approfondimento della figu-ra di Aldo Rossi, vista la com-plessità». Finale con i tre cura-tori. Fernanda De Maio ha

ribadito come «Aldo Rossi, lastoria di un libro» non sia unamera raccolta di interventiseguiti ad un convegno, quantouno stimolo alla riflessione».Patrizia Montini Zimolo - chedi Aldo Rossi fu assistente - haricordato una celebre opera«veneziana»: il Teatro del Mon-do, suggestiva costruzione altaoltre venti metri ormeggiata(nel 1980 in occasione dellaBiennale) davanti a Punta del-la Dogana, come «risposta con-creta al dibattito sulla possibili-tà di costruire nuovi monumen-ti all'interno di una città stori-ca e immutabile». Alberto Fer-lenga - nuovo rettore Iuav - haconcluso ribadendo un presup-posto fondamentale di AldoRossi: «Il clima estetico di unacittà influisce sul benessere dichi ci vive».

Riccardo Petito

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Wave, i fu architetti disegnano VeneziaInaugurata ieri allo luav la XIV rassegna di workshop: trai progetti una porta d'acqua perla Biennale

Circa 1800 studenti di Archi-tettura, 30 laboratori di proget-tazione con altrettanti profes-sionisti provenienti da tutto ilmondo e, soprattutto, tanteidee che, guardando al passa-to, intendono rilanciare Vene-zia e il suo territori o verso il fu-turo: è stata inaugurata ierimattina, nel cortile dell'ex Co-tonificio di Dorsoduro, la XIVedizione di Wave, la rassegnadi workshop e conferenze esti-ve organizzate da luav che, do-po aver riflettuto sulla ridefini-zione di Porto Marghera,quest'anno si impegna sul te-ma dell'heritage, un argomen-to che, come ha spiegato ilprossimo rettore Alberto Fer-lenga, «ha portato natural-

mente moltissimi ospiti a sce-gliere proprio la laguna comesoggetto per i loro lavori: qui,d'altronde, il passato è ecce-zionale e non c'è modo miglio-re per capire un luogo che la-sciarlo giudicare dall'ester-no».

La sensibilità dei professio-nisti internazionali nel coglie-re e interpretare le problemati-che della laguna ha stupito an-che Serena Maffioletti, coordi-natrice di Wave e docente diComposizione architettonicae urbana: «Hanno identificatole tematiche più significative,interpretando il tema dell'he-ritage come tradizione di uncontinuo rinnovamento peraccogliere le sfide della con-

temporaneità, prendendo co-me esempio le spettacolaricreazioni di Carlo Scarpa o LeCorbusier». Ecco allora che,trai tanti progetti che sarannoprotagonisti dei laboratoriche per tre settimane impe-gneranno architetti e studen-ti, spicca il centro culturaleche si vuole tra gli alberi di Po-veglia (e sulle ceneri delle po-lemiche che hanno seguitol'asta dell'isola), i nuovi ingres-si per la Biennale (una portad'acqua immaginata da anni)e per l'Arsenale (un "buco"nella cinta muraria della Cele-stia), ma anche la riprogetta-zione di piazzale Roma, un si-to archeologico per il Lazzaret-to Nuovo, un albergo

"diffuso" tra le strade del Lido,un nuovo stadio di calcio sem-pre tra l'erba di Sant'Elena epersino un fantascientificoquartiere residenziale lungo ilponte della Libertà, oltre alleipotesi di "microedilizia" nelleintercapedini del centro stori-co.

Le opere migliori sarannopremiate da una giuria di altis-sima levatura, che vedrà alfianco dei rappresentanti del-le istituzioni anche gli architet-ti Gonçalo Byrne, Fabrizio Ba-rozzi e Marianne Burkhalter; il17luglio, dopo la cerimonia dichiusura, tutte le creazioni sa-ranno in mostra per una setti-mana negli spazi dell'ateneo.

Giacomo Costa

L'ex cotonificio

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YACHT E DESIGNCOMPAGNIA DELLA VELAMIE Domani alle 18 allaCompagnia della Vela aVenezia si presenta il libro"Ship & Yacht design"edizioni il Poligrafo e luav.

Si parla di noi Pagina 202Università Iuav di Venezia

Il Rettore dell'Università luav di Venezia,Prof. Amerigo Restucci, è vicino ai paren-ti per l'improvvisa scomparsa dei

Prof.Giuseppe Miano

Docente all'Ateneo luav di Venezia,all'Università della Calabria e alla Sapien-za di Roma, a quanti l'hanno conosciutoperla sua professionalità, cultura e g ran-de umanità mancherà molto.Venezia , 30 giugno 2015

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