Fallimento N. 108/2015 FRIULCAPITAL SRL - Astetribunali24
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ing. Marco Raciti Castelli Corte 40, V.le Montegrappa, 2/A – 31100 Treviso
Tel/Fax +39-0422-260333 - Cell. +39-320-7179239 - [email protected]
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TRIBUNALE ORDINARIO DI TREVISO FALLIMENTARE
*** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** Fallimento N. 108/2015
FRIULCAPITAL S.R.L. con stabilimento produttivo in via Torricelli, 1
33058 San Giorgio di Nogaro (UD)
*** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** ***
PERIZIA DI STIMA DEI BENI IMMOBILI E MOBILI
*** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** ***
PERITO STIMATORE : ING. MARCO RACITI CASTELLI
*** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** ***
INDICE
1. INCARICO ED INTRODUZIONE ................................................................ 3
2. VALUTAZIONE DEL COMPENDIO IMMOBILIARE ............................. 3
2.1 INTRODUZIONE ...................................................................................................... 3
2.2 CONSISTENZA DEI BENI ....................................................................................... 4
2.3 DESCRIZIONE DEL COMPENDIO ......................................................................... 4
2.3.1 DATI CATASTALI .............................................................................................. 5
2.3.2 PROVENIENZA DEGLI IMMOBILI................................................................... 6
2.3.3 LIMITAZIONI DELLA PROPRIETÀ .................................................................. 6
2.3.4 UBICAZIONE E DESTINAZIONE URBANISTICA ........................................ 14
2.3.5 DESCRIZIONE DEL COMPENDIO IMMOBILIARE ...................................... 15
2.3.5.1 FABBRICATO INDUSTRIALE .................................................................... 16
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2.3.5.2 AREA SCOPERTA PERTINENZIALE E FABBRICATI MINORI .............. 17
2.3.6 SITUAZIONE TECNICO AMMINISTRATIVA E REGOLARITÀ
URBANISTICA ................................................................................................................ 20
2.3.7 STIMA ................................................................................................................ 22
3. VALUTAZIONE DELL’IMPIANTO FOTOVOLTAICO POSTO SULLA
COPERTURA DEL CAPANNONE ...................................................................... 26
4. VALUTAZIONE DELL’IMPIANTO DI PRODUZIONE E DEI
RELATIVI SERBATOI PER LO STOCCAGGIO DEL PRODOTTO ............ 29
4.1 BREVE CENNO SULL’ATTIVITÀ SVOLTA ALL’INTERNO DELLO
STABILIMENTO E SUI CRITERI DI VALUTAZIONE ADOTTATI DALLO
SCRIVENTE ..................................................................................................................... 29
4.2 DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO E DEI SERBATOI AD ESSO ASSOCIATI .. 31
4.3 DESCRIZIONE DEI CRITERI DI STIMA ADOTTATI PER L’IMPIANTO ED IL
PARCO SERBATOI .......................................................................................................... 33
4.4 STIMA DEL VALORE DELL’IMPIANTO E DEL PARCO SERBATOI .............. 35
5. VALUTAZIONE DEI SERBATOI PER LO STOCCAGGIO DEL
PRODOTTO ............................................................................................................ 37
6. VALUTAZIONE DELL’ATTREZZATURA E DEI RICAMBI DI
MAGAZZINO E LABORATORIO ...................................................................... 40
7. VALUTAZIONE DEGLI AUTOVEICOLI ................................................. 43
8. VALUTAZIONE DELLE ATTREZZATURE DA UFFICIO E DEGLI
ARREDI ................................................................................................................... 46
9. BENI LA CUI PROPRIETÀ RISULTA RICONDUCIBILE A TERZI ... 48
10. MAGAZZINO PRODOTTI CHIMICI .................................................... 49
11. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE SUL VALORE DEI BENI
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IMMOBILI E MOBILI .......................................................................................... 53
12. ELENCO ALLEGATI ............................................................................... 54
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1. INCARICO ED INTRODUZIONE
Nel mese di giugno 2015 il dott. Massimo Vendramin, Curatore Fallimentare della
ditta Friulcapital S.r.l., affidava al sottoscritto ing. Marco Raciti Castelli, libero
professionista iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Treviso al n°
A3074, con studio presso Corte 40 - Viale Montegrappa n° 2/A in Treviso,
l’incarico di perito stimatore dei beni immobili e mobili di proprietà ubicati in via
Torricelli n° 1, 33058 San Giorgio di Nogaro (UD).
La presente perizia di stima ha ad oggetto il compendio immobiliare comprensivo di
impianto fotovoltaico sul tetto dello stabilimento, l’impianto di produzione, i
serbatoi di stoccaggio del prodotto, tutti i sottoservizi, i beni mobili strumentali e le
giacenze di prodotto finito e materie prime presenti in stabilimento.
***
2. VALUTAZIONE DEL COMPENDIO IMMOBILIARE
2.1 INTRODUZIONE
Al fine di reperire tutta la documentazione tecnica e le informazioni utili per la
valutazione del compendio immobiliare, nonché di verificare la congruità dello stato
di fatto e degli atti di acquisizione stipulati, sono state sviluppate le seguenti attività:
- visure telematiche ed accesso presso l’Agenzia del Territorio di Udine per
l’acquisizione dei dati catastali e delle planimetrie relative agli immobili
(Allegato n° 1);
- visure telematiche presso il Servizio di Pubblicità Immobiliare dell’Agenzia
del Territorio di Udine, per la verifica delle note di trascrizione ed iscrizione
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attualmente presenti (Allegato n° 3);
- acquisizione della documentazione tecnico-amministrativa comprendente
pratiche edilizie istruite e permessi rilasciati (Allegato n° 6).
Tutto ciò premesso, lo scrivente espone quanto segue.
***
2.2 CONSISTENZA DEI BENI
Il patrimonio oggetto di stima è composto dal compendio sito in via E. Torricelli n°
1, all’interno della Zona Industriale Aussa Corno (Z.I.A.C.) del Comune di San
Giorgio di Nogaro (UD), che viene così descritto (Allegato n° 0):
Tipologia Edilizia: Complesso industriale costituito da:
- opificio a destinazione magazzino – officina – deposito per lo stoccaggio del
prodotto finito e delle materie prime, con annessi uffici e spazi logistici,
catastalmente identificato con il Mapp. 459, Sub. 2 – lettera “A”;
- fabbricato accessorio destinato ad ospitare locali tecnici, catastalmente
identificato con il Mapp. 459, Sub. 5 – lettera “E”;
- fabbricati minori – complessi prefabbricati, destinati anch’essi ad ospitare
locali tecnici, cabine di connessione con le utenze e/o a delimitare aree di
stoccaggio dei prodotti;
- area complessiva di stabilimento, comprendente piazzale di manovra per
automezzi, zone destinate a deposito esterno di prodotto (catastalmente
identificato con il Mapp. 459, Sub. 1) e terreno (Mapp. 305) per eventuale
raccordo con linea ferroviaria esistente, a servizio della zona industriale
stessa.
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2.3 DESCRIZIONE DEL COMPENDIO
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2.3.1 DATI CATASTALI
Il compendio immobiliare è individuato all’U.T.E. di Udine come segue:
Catasto fabbricati – N.C.E.U.: Comune di San Giorgio di Nogaro (UD)
Sezione A – Foglio n° 18 – Mapp. n° 459, Sub. 1: trattasi dell’area
complessiva di stabilimento (di consistenza complessiva pari a 37.942
mq), comprendente piazzale di manovra per automezzi e zone destinate
a deposito esterno di prodotto.
Sezione A – Foglio n° 18 – Mapp. n° 459, Sub. 2: trattasi dell’opificio a
destinazione magazzino – officina – deposito per lo stoccaggio del
prodotto finito e delle materie prime, con annessi uffici e spazi logistici;
Sezione A – Foglio n° 18 – Mapp. n° 459, Sub. 4: trattasi della cabina
elettrica;
Sezione A – Foglio n° 18 – Mapp. n° 459, Sub. 5: trattasi dei fabbricati
minori – complessi prefabbricati, destinati anch’essi ad ospitare locali
tecnici;
La proprietà in esame è altresì identificata sulla mappa del catasto terreni come
facente parte del più vasto fabbricato che insiste catastalmente sul seguente:
Catasto terreni – N.C.T.: Comune di San Giorgio di Nogaro (UD)
Foglio 18 – Mapp. 459 – Ente urbano – consistenza 37.942 mq
ed inoltre:
Catasto terreni – N.C.T.: Comune di San Giorgio di Nogaro (UD)
Foglio 18 – Mapp. 305 – consistenza 765 mq: trattasi del terreno per
eventuale raccordo con linea ferroviaria esistente, a servizio della zona
industriale.
Intestazione catastale: Friulcapital S.r.l. con sede in San Giorgio di Nogaro
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(UD)
Diritto: Proprietario
Quota: 1/1
Confini: La proprietà considerata confina a nord con i Mapp.
367, 406 e 305, ad est con i Mapp. 253, 363, 254 e
366, a sud con il Mapp. 365, ad ovest con strada di
lottizzazione via Torricelli, salvo altri e/o variati.
(Allegato n° 2: copia visura per nominativo).
***
2.3.2 PROVENIENZA DEGLI IMMOBILI
L’immobile oggetto della presente relazione è pervenuto in proprietà all’attuale ditta
con le seguenti scritture notarili:
- Atto di compravendita del notaio Riccardo Petrosso di Udine, in data 07/12/2006
n. 60066 di rep.;
- Atto di compravendita del notaio Paolo Forti di Treviso in data 23/04/2008 n.
16277 di rep.;
- Atto di compravendita del notaio Paolo Forti di Treviso in data 25/03/2010 n.
16900 di rep.;
(Allegato n° 2: Atti notarili di provenienza).
***
2.3.3 LIMITAZIONI DELLA PROPRIETÀ
Dalle ispezioni telematiche effettuate presso lo sportello dell’Agenzia del Territorio
di Udine, ufficio di Pubblicità Immobiliare, risultano le seguenti formalità
pregiudizievoli e/o gravami interessanti l’unità immobiliare oggetto di stima
(Allegato n° 3: Visura elenco formalità presso ufficio Pubblicità Immobiliare -
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Conservatoria RR.II.):
• Nota iscrizione – Iscrizione Contro: PRIVILEGIO SPECIALE
INDUSTRIALE derivante da CONCESSIONE A GARANZIA DI
FINANZIAMENTO con atto del notaio Paolo Forti in data 25/03/2010 al n.
16901 di rep., trascritto in Udine in data 09/04/2010 ai nn. 9305 Reg. Gen. e
1782 Reg. Part.
Totale: € 16.110.080,00
Durata: 10 anni
Alla Sezione D viene ulteriormente precisato che “IL PRIVILEGIO DI CUI AL
D.L.C.P.S. 1 OTTOBRE 1947, N. 1075 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI ED
INTEGRAZIONI, PER LA SOMMA COMPLESSIVA DI EURO 16.110.080,00
SUGLI IMPIANTI, MACCHINARI ED ARREDI CHE A TITOLO
PURAMENTE INDICATIVO SONO DESCRITTI NELL'ELENCO ALLEGATO
AL TITOLO SOTTO LA LETTERA "D"; ELENCO CHE, DEBITAMENTE
AGGIORNATO, ANDRA' PURE ALLEGATO ALL'ATTO DI RICOGNIZIONE
DI DEBITO DI CUI ALLA LETTERA B DEL CAPITOLATO ALLEGATO AL
FINANZIAMENTO.”
A Favore: CASSA DI RISPARMIO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
S.P.A.
Contro: AUSSACHEM CHEMICAL & INNOVATION S.R.L.
Diritto: Proprietà
Quota: 1/1
• Nota iscrizione – Iscrizione Contro: IPOTECA VOLONTARIA derivante da
CONCESSIONE A GARANZIA DI FINANZIAMENTO con atto del notaio
Paolo Forti in data 25/03/2010 al n. 16901 di rep., trascritto in Udine in data
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08/04/2010 ai nn. 9089 Reg. Gen. e 1740 Reg. Part.
Totale: € 16.110.080,00
Durata: 10 anni
Immobili: N.C.T. Comune di San Giorgio di Nogaro (UD) – Foglio 18
Mapp. 44 – Terreno – consistenza 17986 mq
Mapp. 157 – Terreno – consistenza 17791 mq
Mapp. 305 – Terreno – consistenza 765 mq
Mapp. 287 – Terreno – consistenza 985 mq
Mapp. 362 – Terreno – consistenza 1180 mq
A Favore: CASSA DI RISPARMIO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
S.P.A.
Contro: AUSSACHEM CHEMICAL & INNOVATION S.R.L.
Diritto: Proprietà
Quota: 1/1
Si precisa che, sulla scorta delle indicazioni ricevute dalla curatela, il valore finale
di stima non considererà tali gravami.
Dall’esame degli atti di compravendita, ed in particolare da quello redatto dal notaio
Paolo Forti di Treviso in data 25/03/2010, al n. 16900 di rep., emergono i seguenti
punti di interesse:
«Pattuizioni specifiche
CONSORZIO AUSSA CORNO
Le parti si danno reciprocamente atto e approvano che il trasferimento sia regolato
dai seguenti patti e condizioni:
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l'area in oggetto è soggetta al vincolo della costruzione, a cura e spese della
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società acquirente di uno stabilimento industriale od artigianale tecnicamente
organizzato che dovrà entrare in funzione entro tre anni dalla data di stipula dei
contratti di acquisto di cui in premessa;
b
qualora, scaduto tale termine, lo stabilimento già avviato a costruzione non fosse
ancora funzionante, il Consorzio, valutate le circostanze del caso, potrà assegnare
un congruo termine, che comunque non potrà eccedere i 5 (cinque) anni dalla data
di stipula dei contratti di acquisto di cui in premessa; entro il quale dovrà essere
predisposto quanto occorre per rendere funzionante lo stabilimento medesimo;
c
scaduto tale eventuale ed ultimo termine senza che lo stabilimento sia funzionante,
il Consorzio si riserva il diritto, ai sensi dell'articolo 1500 del codice civile, di
riscattare l'immobile venduto mediante restituzione del prezzo pattuito per la
presente vendita e dei rimborsi stabiliti dall'articolo 1502 del codice civile;
d
in caso, altresì, di inosservanza del termine di 5 (cinque) anni dalla cessione per la
realizzazione dello stabilimento, il Consorzio, a suo insindacabile giudizio, si
riserva la facoltà di attivare la procedura di cui all'articolo 63 legge 23 dicembre
1998 n. 448 ed articolo 5 legge regionale 18 gennaio 1999 n. 3;
e
nell'ipotesi in cui, realizzato lo stabilimento, l'attività industriale od artigianale non
abbia inizio o sia cessata da più di tre anni, il Consorzio si riserverà di
riacquistare, unitamente alle aree, anche gli stabilimenti su di esse insistenti ed
inutilizzati ai sensi e per gli effetti dell'articolo 63 legge 23 dicembre 1998 n. 448
ed articolo 5 legge regionale 18 gennaio 1999 n. 3;
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la facoltà di cui ai punti d) ed e) potrà essere esercitata: per quanto riguarda le
aree: corrispondendo il prezzo di acquisto attualizzato; per quanto riguarda gli
stabilimenti industriali od artigianali: corrispondendo il prezzo così come
determinato da un perito nominato dal Presidente del Tribunale di Udine; il prezzo
di riacquisto delle aree e stabilimenti è in ogni caso ridotto del valore attualizzato
dei contributi pubblici ricevuti dal cessionario per l'acquisto delle aree e la
realizzazione degli stabilimenti;
g
nell'eventualità di cui al punto c), ossia in caso di esercizio del patto di riscatto,
qualora sull'area in oggetto sia stata iniziata la costruzione dello stabilimento
industriale, il valore delle opere eseguite sarà rimborsato al prezzo di costo,
accertato con perizia tecnica eseguita da un perito nominato dalle parti di comune
accordo o, in caso di disaccordo, dal Presidente del Tribunale di Udine, tra gli
iscritti agli Albi degli Ingegneri o Architetti, a meno che il perito ritenga che si
tratti di opera che, per le sue peculiari caratteristiche tecniche, non possa essere
altrimenti utilizzata, per cui debba essere demolita al fine di rendere l'area idonea
per altro insediamento industriale;
h
in tale ultimo caso, ritenutosi e ritenendosi (tra le parti dei contratti di acquisto di
cui in premessa e tra le parti del presente contratto) concordemente che il
manufatto realizzato non abbia aumentato il valore dell'area, non sarà dovuto dal
Consorzio riscattante alcun rimborso delle spese sostenute per la costruzione,
mentre le spese da sostenere per la demolizione, quantificate dal perito, come sopra
detto nominato, saranno a carico dell'odierna parte acquirente e potranno essere
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dal Consorzio trattenute da quanto da quest'ultima dovuto per l'esercizio del
riscatto;
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il riscatto, ai sensi dell'articolo 1504 del codice civile, così come il diritto di
riacquisto ex lege (art. 63 L. 23 dicembre 1998 n. 448 ed articolo 5 legge regionale
18 gennaio 1999 n. 3), potranno essere legittimamente esercitati nei confronti di
tutti i successivi proprietari dell'immobile in oggetto;
l
qualora, al momento dell'esercizio del riscatto da parte del Consorzio, il
finanziamento che dia titolo all'ipoteca iscritta sull'immobile non sia stato ancora
estinto, il Consorzio potrà assolvere all'obbligo di corrispondere le somme dovute
per l'esercizio del riscatto, depositando detta somma presso l'Ente finanziatore a
saldo o in conto dell'estinzione del finanziamento medesimo, deposito che la
odierna parte acquirente accetta come avvenuto nelle sue proprie mani ai sensi
dell'articolo 1503 del codice civile;
m
considerati la particolare destinazione d'uso dell'area oggetto della presente
compravendita, gli scopi di interesse pubblico che il Consorzio persegue ed il
particolare prezzo pattuito, è posto divieto alla parte acquirente di alienare
l'immobile (terreno e/o con sovraeretto fabbricato), con il presente atto acquistato
per un periodo di 5 (cinque) anni dalla sottoscrizione dei contratti di acquisto di
cui in premessa; gli atti posti in essere in violazione della presente norma
comporteranno la risoluzione retroattiva degli effetti di detti contratti ai sensi e per
gli effetti degli articoli 1357 e 1360, comma primo, del codice civile;
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in ogni caso la parte acquirente, consapevole che gli immobili costituiscono beni
a circolazione controllata, si impegna a comunicare la volontà di alienare a terzi
l'immobile di cui trattasi al fine di poter ottenere dal Consorzio l'autorizzazione
all'alienazione, con le necessarie prescrizioni anche in riferimento alle norme, in
particolare il rispetto dei criteri di ammissibilità degli insediamenti, ovvero la
possibilità di esercitare il diritto di cui al successivo punto o); gli atti di alienazione
posti in essere in violazione della presente norma comporteranno la risoluzione
retroattiva degli effetti del presente contratto ai sensi e per gli effetti degli articoli
1357 e 1360, comma primo, del codice civile;
o
la parte acquirente, tenuto conto dell'interesse pubblico perseguito dal Consorzio,
riconosce a quest'ultimo il diritto di prelazione in caso di alienazione dell'area
acquistata e degli immobili su di essa edificati; l'intendimento di alienare l'area
ora acquistata e/o degli immobili su di essa edificati dovrà essere resa nota al
Consorzio mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento; trascorso
inutilmente il termine di trenta giorni dalla ricezione della comunicazione, il
Consorzio si intenderà rinunciatario e l'area, unitamente ai fabbricati sovraeretti
se esistenti, potrà essere liberamente alienata a terzi e previa autorizzazione di cui
al precedente punto n) e nel rispetto ed in osservanza dei limiti e delle procedure
imposte dal "regolamento assegnazione aree" (allegato "B" come appresso al
presente atto e di esso facente parte integrante, che la parte acquirente dichiara di
ben conoscere); nel caso in cui il Consorzio si avvalga del diritto di prelazione in
questa sede previsto, il prezzo di riacquisto verrà determinato ai sensi del
precedente punto f);
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il Consorzio potrà tuttavia, qualora ne riconosca l'utilità o la necessità, rinunciare
al diritto di prelazione concesso e concedere l'autorizzazione all'alienazione,
prevedendo in tal caso che questa non possa avvenire ad un prezzo superiore a
quello praticato dal Consorzio in quel momento per le aree rientranti nel
Comprensorio dell'Aussa-Corno;
q
la parte acquirente si impegna, comunque, a dare tempestiva comunicazione alla
parte alienante di ogni mutamento eventuale della denominazione sociale e della
proprietà dell'area oggetto della compravendita o dello stabilimento già realizzato;
r
l'odierna parte acquirente si impegna e si obbliga ad inserire nei successivi atti di
alienazione le pattuizioni specifiche di cui al presente articolo 2) nonchè il
regolamento di assegnazione di aree adottato dal Consorzio di cui al successivo
articolo 3) (allegato "B" come appresso);
s
le parti pattuiscono espressamente che, tenuto conto dell'interesse pubblico
perseguito dal Consorzio, gli atti posti in essere in violazione del diritto di
prelazione di cui alle precedenti lettere o), p), q), r), comporteranno la risoluzione
retroattiva degli effetti del presente contratto ai sensi e per gli effetti degli articoli
1357 e 1360, comma primo, del codice civile.»
***
Regolamento assegnazione aree
CONSORZIO AUSSA CORNO
La parte acquirente dichiara espressamente e altresì di ben conoscere e di
approvare il "Regolamento per l’assegnazione delle aree, e degli altri immobili e
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per l’insediamento di attività produttive" adottato dal Consorzio (ed in particolare
gli articoli 10), 11) e 12) che si allega inoltre al presente atto sotto la lettera "B",
omessane la lettura per espressa richiesta dei comparenti.
La parte acquirente espressamente si impegna, in caso di alienazione a qualsiasi
titolo dell’area oggetto del presente atto e degli immobili su di esso eventualmente
realizzati a terzi, salve le necessarie autorizzazioni ed il diritto di prelazione
nonchè la facoltà di riacquisto, di renderli edotti, inserendo nei successivi atti i
contenuti del regolamento di cui sopra con gli effetti di legge conseguenti.»
(Allegato n° 1: Atti di provenienza).
***
2.3.4 UBICAZIONE E DESTINAZIONE URBANISTICA
Il terreno sul quale sorge lo stabilimento è collocato in Comune di San Giorgio di
Nogaro (UD), all’interno della Zona Industriale Aussa Corno (Z.I.A.C.). Essa
occupa un’area di circa 1.000 ettari, dotata di strutture e infrastrutture quali rapido
collegamento (SP 80) all'Autostrada Venezia-Trieste-Tarvisio, raccordo ferroviario
alla linea Venezia-Trieste, al vicino scalo ferroviario di Cervignano del Friuli e
all'Interporto Alpe Adria, ingresso fluviale al porto di Porto Nogaro, rete di
fognatura ed impianto di depurazione, metanodotto, ossigenodotto ed azotodotto,
anello di fibre ottiche.
L'area di stabilimento ricade in zona D1 (Aree a prevalente funzione produttiva
esistenti) all’interno del Piano Regolatore Generale Comunale, Variante N. 44
adottata con D.C.C. n. 32 del 30/11/2015, regolata dall’Art. 24 e dall’Art. 24.1 delle
vigenti N.T.A. (Allegato n° 4).
Si riportano i seguenti dati relativi all’area, desunti dalla documentazione tecnico-
amministrativa resa disponibile:
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Superficie lotto: 37.942,00 mq
Superficie coperta ammissibile: 18.971,00 mq
Superficie coperta: 3.761,25 mq
Superficie a verde di progetto: 11.547,00 mq
(di cui 3.041,95 mq di legge)
Area stoccaggio serbatoi: 1.512,00 mq
Locale supervisione carico scarico serbatoi: 12,00 mq
Area di pertinenza dell'impianto: 812,16 mq
Torri evaporative: 170,00 mq
Spazio riservato a carri bombolai: 140,00 mq
Piazzale sosta automezzi: 1.050,00 mq
Parcheggi di pertinenza: 491,00 mq
Area vincolata a binario ferroviario: 2.532,00 mq
Aree asfaltate di manovra: 15.464,59 mq
L'organizzazione complessiva dell'area è peraltro stata pensata per un eventuale
raddoppio dell'impianto produttivo e del magazzino di stoccaggio.
Lo scrivente fa presente che, in riferimento alle prescrizioni fornite dallo strumento
urbanistico vigente, il fabbricato sorge in zona propria. Si rimanda ai contenuti
riportati nello stesso documento ufficiale (Allegato n° 4), ed a tutti i riferimenti
presenti nel sito web del Comune di San Giorgio di Nogaro (UD), per ogni dettaglio
relativo alla destinazione urbanistica dell’area ed all’esistenza di eventuali vincoli
e/o restrizioni.
***
2.3.5 DESCRIZIONE DEL COMPENDIO IMMOBILIARE
Il compendio in esame è costituito da un fabbricato industriale ad uso
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magazzino/deposito – officina, con annessa ampia zona uffici (sviluppantesi su due
piani fuori terra, in parte sovradimensionata rispetto alle dimensioni complessive
dello stabilimento) e spazi logistici oltre a fabbricati minori e complessi
prefabbricati, destinati anch’essi ad ospitare locali tecnici, cabine di connessione con
le utenze e/o a delimitare aree di stoccaggio dei prodotti.
***
2.3.5.1 FABBRICATO INDUSTRIALE
Il fabbricato industriale poggia su plinti di fondazione, è realizzato in elementi
prefabbricati, travi e pilastri in cls, pannelli di tamponamento in cls alleggeriti in
polistirolo, copertura a shed e lucernai. Ha dimensioni in pianta di circa 51,00 x
51,00 m, altezza massima pari a circa 11,50 m, altezza sotto trave Y pari a 10,00 m
circa.
La struttura portante verticale è costituita da pilastri con maglia di circa 10,00 x
14,00/18,00 m, quella orizzontale è costituita da travi prefabbricate a L o a TR.
Il solaio intermedio della zona uffici è realizzato con tegoli TT. La copertura è
realizzata con tegoli prefabbricati ad Y e manto di copertura ondulato in
fibrocemento. L'annessa tettoia ha dimensioni 51,00 x 9,20 m circa, per un totale di
469,20 mq, altezza 10,00 m circa. La superficie complessiva coperta è di 3.100 mq
circa.
La porzione sud-ovest del capannone, per una superficie in pianta di circa 51,00 x
9,60 m, è destinata ad uffici (con finiture di notevole pregio e climatizzati tramite
terminali split a parete da tre impianti di climatizzazione estiva/invernale posti
esternamente al fabbricato, in corrispondenza del lato sud-ovest) e si sviluppa su due
piani fuori terra, così distribuiti:
• piano terra: uffici, reception, archivio, sala copie, servizi, laboratorio,
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spogliatoi, h = 3,2 m circa;
• piano primo: uffici, disimpegno, ripostigli, servizi, h = 3,2 m circa,
per una superficie complessiva (relativa ad entrambi i piani) lorda pari a circa 1.070
mq.
Riassumendo, il compendio si può così schematizzare:
- Superficie lorda zona uffici: circa 1.070 mq
- Superficie lorda magazzino: circa 2.100 mq
- Superficie lorda tettoia: circa 470 mq
***
2.3.5.2 AREA SCOPERTA PERTINENZIALE E
FABBRICATI MINORI
Oltre al sopra descritto fabbricato principale, sul lotto in esame è ubicato un
fabbricato accessorio destinato ad ospitare locali tecnici ed ulteriori fabbricati minori
– complessi prefabbricati, destinati anch’essi ad ospitare locali tecnici, cabine di
connessione con le utenze e/o a delimitare aree di stoccaggio dei prodotti. In
particolare:
• il corpo di fabbrica contenente i locali tecnici (catastalmente identificato con
il Mapp. 459, Sub. 5 – lettera “E”) con dimensioni planimetriche pari a a
17,00 x 36,00 mt circa, altezza 6,50 mt circa, risulta realizzato con elementi
portanti verticali in C.A.P. prefabbricati su fondazioni eseguite con plinti su
pali in cls, tamponamenti laterali in cls lisciato e travi in copertura sempre in
C.A.P. Di complessivi 612,00 mq circa, è catastalmente suddiviso nei locali:
sala controllo, ripostiglio, locale tecnico, spogliatoio e servizi, cabina
elettrica, centrale frigorifera, centrale di produzione aria compressa, centrale
termica di impianto di produzione; il livello complessivo delle finiture è
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generalmente buono;
• il grande piazzale di manovra per automezzi è dotato di 3 accessi carrai
ubicati sul fronte prospiciente via Torricelli, un’area di sosta automezzi
protetta da recinzione ma non delimitata da accesso carraio, 2 pese di tipo
stradale per automezzi, area complessiva di stabilimento, comprendente 2
piccoli locali prefabbricati in lamiera a protezione di sistemi a servizio
dell’impianto di produzione (per le cui descrizione e valorizzazione si
rimanda al successivo capitolo 4), vasca di contenimento (avente superficie
pari a circa 1.620 mq e costituita da una vasca di sicurezza in calcestruzzo,
impermeabilizzata, con muro di recinzione alto circa 1,5 m, atta a contenere
eventuali fuoriuscite di liquido) dei serbatoi di stoccaggio (per le cui
descrizione e valorizzazione si rimanda al successivo capitolo 4) delle
materie prime e del prodotto finito, vasca antincendio interrata, vasche di
raccolta delle acque provenienti dal piazzale stesso nonché dall’impianto di
produzione, zone destinate a deposito esterno di prodotto (catastalmente
identificato con il Mapp. 459, Sub. 1), anche all’interno di apposite pareti di
protezione in cemento armato, 2 cabine per l’allacciamento alle utenze di
energia elettrica e gas, 1 piccola cabina in muratura per lo stoccaggio delle
bombole di gas, oltre a terreno (Mapp. 305) per eventuale raccordo con linea
ferroviaria esistente, a servizio della zona industriale stessa. L’area è
protetta da recinzione lungo tutto il fronte ovest che affaccia sulla strada di
lottizzazione E. Torricelli con zoccolo in cls e pannelli modulari metallici
zincati, così come sui fronti nord ed est con paletti e rete a maglia metallica.
Dall’esame della documentazione tecnico amministrativa inerente il
complesso industriale in oggetto, depositata presso l’ufficio tecnico del
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comune di S. Giorgio di Nogaro (UD) e della cartografia urbanistica
vigente, il lotto in esame, di consistenza complessiva pari a 37.942 mq,
presenta un residuo edificatorio pari a 15.210 mq;
• il terreno destinato a possibile raccordo ferroviario con linea già esistente, a
servizio della zona industriale, è costituito da un corridoio identificato
catastalmente al Mapp. 305, di superificie pari a 765 mq.
Riassumendo, il compendio si può così schematizzare (dati desunti dal Permesso di
Costruire n° PC2012/3 del 04/07/2012):
- Superficie coperta lorda fabbricato locali tecnici: 612 mq
- Superficie del lotto con residuo edificatorio: 30.420 mq
- Superficie del lotto priva di residuo edificatorio: 3.761 mq
- Superficie del lotto destinato a raccordo ferroviario: 765 mq
Si precisa che, per quanto concerne i valori di superficie sopra riportati, indicati
nella documentazione tecnico-amministrativa, sono state riscontrate alcune
deviazioni e/o discrepanze. Non si è ritenuto necessario, tuttavia, sostenere il costo
di una misurazione di dettaglio, osservando come tali variazioni possano essere
considerate in parte fisiologiche, ma soprattutto praticamente ininfluenti al fine di
determinare il valore complessivo del compendio.
Si segnala in ogni caso la opportunità/necessità di far verificare la conformità delle
strutture e degli impianti, apparati ed accessori soggetti a collaudi e/o verifiche di
conformità e/o verifiche periodiche in ottemperanza alla Legislazione vigente e/o ad
eventuali Direttive di prodotto (es. Direttiva Macchine, ecc.), ovvero attinenti alle
competenze e verifiche di esercizio (es. SPISAL / INAIL / USL / VVF / ecc.), in
quanto la documentazione di corretta installazione e/o collaudo e/o uso e/o
manutenzione e/o rispondenza alle normative potrebbe non risultare completa e/o
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adeguata. Si precisa che detta conformità non è stata oggetto di verifica specifica, in
quanto esulante dall’incarico assegnato, e, pertanto, non può essere
determinata/certificata nella presente sede.
Si ribadisce ad ogni modo che la valutazione del bene è stata unicamente condotta
sulla base dell’ispezione visiva, non essendovi la possibilità di eseguire prove
funzionali in grado di attestare la piena funzionalità di strutture, impianti ed apparati
né di verifiche sulla sicurezza (non oggetto del presente incarico) che pertanto
devono essere condotte, secondo norma, dal futuro utilizzatore. Ne deriva che
l’eventuale acquisizione del bene, come avviene normalmente in sede d’Asta
Giudiziaria, non potrà che seguire i dettami del “visto e piaciuto”, non essendo
appunto possibile stabilire garanzie sullo stato di funzionamento e sicurezza.
***
2.3.6 SITUAZIONE TECNICO AMMINISTRATIVA E REGOLARITÀ
URBANISTICA
Dal certificato di commerciabilità rilasciato dal Comune di San Giorgio di Nogaro
(UD) con Prot. n. 03108/3419 del 16/03/2015, risulta quanto segue:
“Per l’immobile distinto al Catasto Fabbricati al fg. 18 Sez. A mappale n. 459 sito in
Comune di San Giorgio di Nogaro, Via Torricelli sono stati rilasciati i seguenti atti
autorizzativi:
• in data 26/09/2007 è stata rilasciata la concessione edilizia n° C2007/36
prot. com. n. 15011 a favore della ditta SANPAOLO LEASINT S.p.A.
(proprietaria dell'immobile) e AUSSACHEM S.r.l. (locataria), per i lavori di
"costruzione di un fabbricato ad uso magazzino - deposito con annessi uffici
e spazi logistici a servizio del fabbricato industriale per la produzione di
glicerina vegetale, di futura realizzazione", volturato a nome AUSSACHEM
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S.p.A. di Santandrà di Povegliano (TV) giusta voltura prot. com. n. 5939 del
04.05.2011, variato con DENUNCIA INIZIO ATTIVITÀ n. D2010/71 prot.
n. 12971 del 08/11/2010 a nome di AUSSACHEM S.p.A. inerente alla
variante alla C.E. C2007/36 del 26/09/2007 per modifiche planimetriche
distributive di lieve entità al fabbricato uso magazzino deposito di glicerina
vegetale e uffici e servizi e RICHIESTA DI AGIBILITÀ assunta al prot.
com. n. 8792 del 22/07/2011 ed attestata trascorsi 60 gg da tale data ai sensi
dell art. 86 del L.R. 52/91;
• in data 25/06/2009 è stato rilasciato permesso di costruire n. PC2009/20
prot. com 7865 del 25/06/2009 a favore della ditta SANPAOLO LEASINT
S.p.A. (proprietaria dell'immobile) e AUSSACHEM S.r.l. (locataria), per i
lavori di costruzione di un impianto di distillazione e purificazione della
glicerina con annessi locali tecnici e spazi logistici, volturato a nome
AUSSACHEM S.p.A. di Santandrà di Povegliano (TV) giusta voltura prot.
com. n. 5940 del 04/05/2011, variato con permesso di costruire n. PC
2011/21 prot. n. 14302 del 16/11/2011 rilasciato a favore di AUSSACHEM
S.p.A. inerente la variante N.1 al PC 2009/20 del 25/06/2009 consistente in
modifiche volumetriche e prospettiche inerenti la nuova costruzione
stabilimento industriale impianto di distillazione e purificazione della
glicerina con annessi locali tecnici e spazi logistici e richiesta di agibilità
assunta a prot. com. al n. 1040 in data 24/01/2012 ed attestata trascorsi 60
gg da tale data, ossia dal 24/03/2012;
• Permesso di costruire n. PC2012/3 prot. com. 7772 del 14/06/2012 rilasciato
a favore di AUSSACHEM S.p.A., inerente i lavori di ampliamento impianto
di produzione nello stabilimento di San Giorgio di Nogaro (UD), richiesta di
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agibilità assunta a prot. com. con n. 2176 in data 14/02/2013 ed attestata
trascorsi 60 gg da tale data, ossia dal 15/04/2013;
• Comunicazione attività edilizia libera prot. com. 12459 del 19/10/2011 per
installazione impianto fotovoltaico su copertura fabbricato industriale;
• per l’immobile sopradescritto NON sono in corso provvedimenti
sanzionatori richiamati dall'art.41 della Legge 28/02/1985, n.47 e ss. mm. ii.
• lo stato di fatto risulta conforme agli atti abilitativi urbanistici. La situazione
catastale risulta conforme allo stato dei luoghi, fatta eccezione per una
parete divisoria realizzata all'interno del ripostiglio al piano primo.
• il fabbricato esistente risulta correttamente identificato catastalmente e
provvisto di regolari autorizzazioni con particolare riferimento ai termini di
legge 47/85.
***
2.3.7 STIMA
Criterio di stima
Lo scrivente, in sede di stima, si è attenuto a metodi e principi valutativi di generale
accettazione; in particolare, nello stimare il valore dei fabbricati è stato applicato il
Metodo del Mercato considerando l'età, la qualità, l’ubicazione, l’eventuale
possibilità edificatoria, il livello di utilizzazione e di manutenzione dei beni, così
come evidenziati dal loro stato attuale.
La valutazione è stata basata sulla consistenza della c.d. “superficie commerciale”
(determinazione delle superfici lorde, al lordo delle murature di contorno, con
coefficienti riduttivi/maggiorativi in funzione di specifiche funzioni e/o
caratteristiche e/o dotazioni e/o finiture e/o necessità delle varie porzioni
immobiliari).
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È stata quindi effettuata un’indagine sul mercato immobiliare della zona, con
riferimento ad immobili aventi caratteristiche analoghe a quello da peritare, ed al
loro relativo storico prezzo di vendita, esaminando pure i dati a disposizione della
Banca Dati delle Quotazioni Immobiliari dell’Agenzia del Territorio (Allegato n°
7).
A fronte dei valori di riferimento sopra indicati in condizioni di ordinarietà, sono
stati poi considerati opportuni coefficienti, riduttivi, atti a considerare l’effettivo
stato dei beni oggetto della presente stima, in particolar modo relativamente alla loro
anzianità, tipologia e tecnologia costruttiva, grado di conservazione e finitura,
plausibile grado di congruenza alle vigenti normative tecniche e di Legge, dotazione
e conformità impiantistica, elevazione dei piani fuori terra, ecc.
Nel caso in oggetto,
- esaminati i beni immobili nelle loro peculiarità, caratteristiche oggettive e
soggettive;
- considerato l’anno di costruzione e le condizioni di conservazione;
- tenuto conto dell’ubicazione, della viabilità e degli accessi, delle eventuali
servitù e/o dei vincoli urbanistici (se presenti), della morfologia, delle
dimensioni, delle caratteristiche, delle dotazioni e della qualità del
fabbricato e delle sue finiture, del contesto urbano e della qualità degli
impianti eventualmente installati;
- considerata la destinazione d’uso ed urbanistica attuale;
- considerata l’eventuale capacità edificatoria residua (se applicabile);
- considerata la disponibilità o meno delle certificazioni e documentazioni
relative alle installazioni impiantistiche e della certificazione energetica,
così come illustrato nella presente perizia;
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- considerati i prezzi storici di vendita del mercato immobiliare della zona e le
informazioni assunte per fabbricati con caratteristiche analoghe a quanto in
oggetto;
- considerate le eventuali anomalie riscontrate durante il sopralluogo ed i
rilievi tecnici;
- assunte tutte le necessarie e disponibili informazioni del caso;
- tenuto conto della particolare situazione del mercato immobiliare, che,
nell'ultimo periodo, presenta rilevanti segnali di stagnazione destinati
presumibilmente nel prossimo futuro a perdurare (stante l'instaurazione
della nota crisi economica ed in presenza di una cospicua disponibilità sul
mercato di fabbricati di ogni genere),
si determinano le seguenti stime.
***
Stima del Normale Valore Venale di Mercato
Per quanto concerne la determinazione delle superfici utili ai fini della stima del
compendio immobiliare, si riportano i seguenti valori, già indicati nei prcedenti
capitoli, comprensivi delle rispettive valorizzazioni derivanti dalla Banca dati delle
quotazioni immobiliari per immobili e terreni (Allegato n° 7), unitamente a
considerazioni dello scrivente derivanti dalla particolare condizione dei beni oggetto
di stima:
- Superficie lorda zona uffici: 1.070 mq x 500,00 €/mq
- Superficie lorda magazzino: 2.100 mq x 180,00 €/mq
- Superficie lorda tettoia: 470 mq x 100,00 €/mq
- Superficie coperta lorda fabbricato locali tecnici: 612 mq x 250,00 €/mq
- Superficie del lotto con residuo edificatorio: 30.420 mq x 35,00 €/mq
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- Superficie del lotto priva di residuo edificatorio: 3.761 mq x 4,00 €/mq
- Superficie del lotto destinato a raccordo ferroviario: 765 mq x 6,00 €/mq (*)
(*) valore incrementato rispetto ad una semplice quotazione come terreno incolto, in
considerazione della valenza strategica del tratto di potenziale raccordo ferroviario.
per un valore complessivo pari a 2.197.334,00 €
***
Indicazione del Valore di Vendita Forzata
La particolare situazione del mercato immobiliare che, negli ultimi anni, presenta
rilevanti segnali di stagnazione destinati presumibilmente a perdurare nel prossimo
futuro (stante l'instaurazione della nota crisi economica ed in presenza di una
cospicua disponibilità sul mercato di fabbricati di ogni genere), nonché le modalità
di conferimento attraverso procedura competitiva giudiziaria, impongono, a parere
dello scrivente, la proposta di una riduzione dei valori sopra espressi da porre a base
d’asta.
Una nota Circolare del Tribunale di Verona segnala l’opportunità di applicare un
abbattimento standard pari al 15-20%. Le Linee Guida della Consulta Ordini e
Collegi del 10/06/2013 indicano un abbattimento compreso fra il 15% ed il 30%. Ad
ogni modo, sulla base di tutto quanto sopra illustrato, lo scrivente ritiene di poter
proporre il seguente valore da porre a base d’asta per l’intero lotto, derivate
dall’adozione di un coefficiente riduttivo del 15%:
- valore ridotto (arrotondato) € 1.870.000,00
Detto valore risulta già al netto degli eventuali oneri di
adeguamento/regolarizzazione esposti in perizia, che pertanto rimangono a carico
dell’aggiudicatario.
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3. VALUTAZIONE DELL’IMPIANTO FOTOVOLTAICO POSTO
SULLA COPERTURA DEL CAPANNONE
Sulla copertura del capannone risulta installato un impianto fotovoltaico da 199,68
kWp (non funzionalmente necessario all’operatività dell’impianto di produzione).
La proprietà dell’impianto risulta di Fraer Leasing S.p.A. ed esso era stato concesso
in locazione finanziaria alla ditta fallita (si vedano l’Allegato n° 8.CONTRATTO,
l’Allegato n° 19, riportante copia della Convenzione GSE per lo scambio sul posto
Nr. SSP00285578 e l’Allegato n° 20, riportante copia dell’atto notarile di pegno su
crediti comprensivo di convenzione contributo GSE). Nel corso del 2015, la
Procedura è subentrata nel contratto (con la conseguenza che eventuali canoni non
corrisposti durante il periodo del concordato e quelli post fallimento, fino alla
vendita del complesso, verranno pagati in prededuzione al netto degli introiti nel
frattempo maturati a mezzo dell’incentivo erogato dal GSE).
Dall’analisi dei tabulati presenti nel sito del GSE risulta che l’impianto ha generato
un incentivo (al netto della ritenuta d’acconto del 4% ed al lordo degli oneri di
gestione, comunque stimabili in 100,00 – 200,00 €/anno) pari a 55.583,94 € nel
corso del 2012 e pari a 53.217,42 € nel corso del 2013.
Anche se più recentemente la produzione è risultata penalizzata da una presenza
discontinua del personale all’interno del sito produttivo (durante i diversi
sopralluoghi per l’inventariazione dei beni, l’impianto è risultato a volte fermo,
plausibilmente a causa di banali spegnimenti dovuti, ad esempio, ad eventi
atmosferici, ed è stato manualmente riattivato), sulla base dei dati sopra esposti, è
plausibile ipotizzare per il futuro (ovvero in una situazione ottimale di impianto
continuativamente presidiato) una producibilità annua tale da generare un incentivo
pari a circa 53.000,00 €, che potrebbero ridursi a circa 50.000,00 € negli anni a
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venire, a causa del decadimento delle prestazioni dei moduli con il passare del
tempo.
Ipotizzando un costo annuo pari a 1.000,00 € per la manutenzione dell’impianto,
oltre ad un costo annuo pari a 1.500,00 € per l’assicurazione dello stesso (all risk), è
ragionevole ipotizzare un ricavo variabile da 50.000,00 € a 47.500,00 € per gli anni
a venire, fino al 2031 (ciò naturalmente a patto di soddisfare tempestivamente tutte
le richieste provenienti dal GSE, dettate dall’evoluzione normativa, che potrebbero
verificarsi nel tempo).
In considerazione del fatto che una percentuale pari a circa il 40/50% del costo
dell'impianto risulta già pagata, considerato inoltre il valore residuo dell'impianto
stesso ed i flussi futuri che è plausibile ipotizzare sulla base dei trend di produzione
degli anni passati, si ritiene che il mantenimento dell'impianto sulla copertura
dell'immobile e della relativa convenzione con il GSE possano plausibilmente
determinare un plusvalore, in fase di realizzo, superiore rispetto ai rimanenti oneri di
locazione finanziaria e gestione dell'impianto stesso, anche in prospettiva di
pagamento integrale dei canoni di locazione (stimabili in circa 60.000,00 € annui,
comprensivi di interessi) fino alla scadenza del 2021. Infatti, ipotizzando una
vendita all’asta alla fine del 2016 ed ipotizzando altresì un tasso di attualizzazione
pari all’1,83%, risulta un onere complessivo attualizzato di locazione finanziaria (da
gennaio 2017 a novembre 2021) pari a circa 330.000,00 € (Allegato n° 8.ONERI).
A fronte di tale onere, ipotizzando prudenzialmene un ricavo annuo pari a 47.500,00
€, risulta un potenziale ricavo complessivo attualizzato (da gennaio 2017 a
novembre 2031) pari a circa 650.000,00 € (Allegato n° 8.RICAVI).
Si segnala in ogni caso la opportunità/necessità di far verificare la conformità degli
apparati, macchinari, attrezzature ed accessori soggetti a collaudi e/o verifiche di
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conformità e/o verifiche periodiche in ottemperanza alla Legislazione vigente e/o ad
eventuali Direttive di prodotto (es. Direttiva Macchine, ecc.), ovvero attinenti alle
competenze e verifiche di esercizio (es. SPISAL / INAIL / USL / VVF / ecc.), in
quanto la documentazione di corretta installazione e/o collaudo e/o uso e/o
manutenzione e/o rispondenza alle normative potrebbe non risultare completa e/o
adeguata. Si precisa che detta conformità non è stata oggetto di verifica specifica, in
quanto esulante dall’incarico assegnato, e, pertanto, non può essere
determinata/certificata nella presente sede.
Si ribadisce ad ogni modo che la valutazione del bene è stata unicamente condotta
sulla base dell’ispezione visiva, non essendovi la possibilità di eseguire prove
funzionali in grado di attestarne la piena funzionalità (ancorché lo scrivente abbia
avuto modo di accertare l’apparente regolare funzionamento dell’impianto), né di
verifiche sulla sicurezza (non oggetto del presente incarico) che pertanto devono
essere condotte, secondo norma, dal futuro utilizzatore. Ne deriva che l’eventuale
acquisizione del bene, come avviene normalmente in sede d’Asta Giudiziaria, non
potrà che seguire i dettami del “visto e piaciuto”, non essendo appunto possibile
stabilire garanzie sullo stato di funzionamento e sicurezza.
Sulla base di tutto quanto sopra riportato, in considerazione del fatto che l’impianto
potrà comunque continuare a generare corrente elettrica anche successivamente alla
scadenza dell’incentivo (seppur in condizioni di efficienza via via ridotta, stante il
trascorrere del tempo), dalla considerazione di potenziali ulteriori oneri derivanti
dalla necessità di adeguamento tecnico-normativo (attualmente di difficile
previsione, stante il lungo lasso di tempo di potenziale operatività dell’impianto) e
dell’aleatorietà comunque insita nel processo di attualizzazione su un lasso di tempo
particolarmente lungo, oltre che della modalità di conferimento attraverso procedura
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competitiva giudiziaria (che potrebbe plausibilmente portare al subentro nel
contratto di leasing da parte del futuro eventuale acquirente, previo consenso della
società di leasing stessa), a parere dello scrivente, in caso di subentro da parte
del nuovo acquirente nel contratto di leasing, risulta congruo stimare un
plusvalore al netto dell’IVA pari a circa 200.000,00 €, dato dalla possibilità di
beneficiare degli incentivi erogati dal GSE (fino al 2031) e, comunque, della
successiva generazione di energia elettrica.
***
4. VALUTAZIONE DELL’IMPIANTO DI PRODUZIONE E DEI
RELATIVI SERBATOI PER LO STOCCAGGIO DEL
PRODOTTO
4.1 BREVE CENNO SULL’ATTIVITÀ SVOLTA ALL’INTERNO
DELLO STABILIMENTO E SUI CRITERI DI VALUTAZIONE
ADOTTATI DALLO SCRIVENTE
Preliminarmente alla descrizione ed alla valorizzazione dell’impianto e degli annessi
serbatoi adibiti allo stoccaggio del prodotto, lo scrivente ritiene utile procedere ad un
breve riassunto dell’attività svolta in stabilimento, al fine di fornire al lettore una
chiara visione dell’effettiva potenzialità del sito industriale in esame. L’attività
aziendale risultava infatti orientata alla produzione di:
• glicerina raffinata per uso tecnico e farmaceutico (c.d. “grado pharma”),
tramite un processo di distillazione della glicerina grezza, per una capacità
produttiva stimata in circa 30.000 ton/anno. Come sotttoprodotto di tale
lavorazione si otteneva peraltro (nella misura di circa 1/10 della produzione
principale) glicerina di grado inferiore (c.d. "2° grado" o per biogas),
caratterizzata anch'essa da un proprio mercato, seppur di minor entità;
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• glicole monopropilenico (MPG), tramite un processo di disidratazione ed
idrogenazione della glicerina, per una capacità produttiva stimata in circa
10.000 ton/anno.
Dalle informazioni assunte dallo scrivente, anche attraverso diversi colloqui con
personale ex dipendente dello stabilimento, risulta tuttavia che la produzione non sia
mai realmente andata a regime, principalmente a causa di una serie di difficoltà
tecniche concernenti l’avviamento dell’impianto, che non sarebbe pertanto riuscito a
garantire il grado di purezza necessario al prodotto e/o comunque la capacità
produttiva originariamente prevista. A questo proposito, dalla disamina degli
elaborati tecnico-progettuali rinvenuti in stabilimento, si osserva come nel tempo
siano state apportate diverse modifiche impiantistiche finalizzate alla risoluzione dei
problemi sopra descritti, tuttavia, sempre secondo le informazioni assunte da
colloqui con personale ex dipendente dello stabilimento, senza che ciò portasse ad
un effettivo miglioramento della produzione.
Per i motivi sopra esposti, nella valutazione dell’impianto, lo scrivente non potrà
prescindere dal fatto che un eventuale acquirente dovrà necessariamente procedere
ad una profonda revisione e modifica del progetto originario, con conseguenti costi
di adeguamento e miglioramento. Gli stessi componenti dell’impianto dovranno
inoltre essere soggetti ad opportuna revisione, al fine di appurarne l’effettiva
funzionalità (tale indicazione vale, a maggior ragione, per tutta la strumentazione di
misura, la cui funzionalità e taratura dovrà necessariamente essere riverificata), con
particolare attenzione a tutte quelle parti (guarnizioni in gomma, serraggio dei
bulloni delle flange, ecc.) che, con il tempo, potrebbero essere soggette a
cambiamento/rovina/degrado. Andrà inoltre verificata l’eventuale presenza di
prodotto/catalizzatori/ecc. all’interno dei componenti stessi (attualmente impossibile
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da stabilire con certezza, se non in alcuni casi particolari, essendo l’impianto non
funzionante e la strumentazione di misura necessariamente non completamente
affidabile in quanto disattivata), che con il tempo potrebbe essere soggetto a degrado
e/o risultare potenzialmente nocivo per la salute degli operatori, con conseguente
necessità di effettuare una bonifica. Tale genere di considerazioni vale a maggior
ragione per il prodotto stoccato all’interno dei serbatoi che, essendo presente in
quantità notevole, potrebbe comportare un costo di bonifica piuttosto elevato, come
verrà discusso all’interno del capitolo 10.
Pertanto, anche a seguito di un’indagine di mercato e di discussioni tecniche
effettuate con aziende e professionisti del settore, lo scrivente ritiene congruo
procedere ad una valorizzazione che si avvicini a quella di possibile realizzo,
considerando il potenziale valore residuo di ciascun macro-componente costituente
l’impianto, al netto dell’eventuale plausibile costo di smontaggio/rimozione e/o
bonifica. Ne risulta, di conseguenza, un valore complessivo (dell’impianto e dei
serbatoi ad esso associati) prudenzialmente modesto, per di più stimato come somma
dei valori dei singoli macro-componenti e, pertanto, non comprendente il potenziale
maggior valore degli stessi in quanto parte costituente un sistema.
Si segnala infine che eventuali autorizzazioni (scarico acque, emissioni in atmosfera,
antincendio, ecc.) sono plausibilmente da ritenere non più in essere: dovrà pertanto
essere cura ed onere dell’eventuale futuro acquirente riattivare tutte quelle procedure
ed ottenere/ripristinare le autorizzazioni necessaire alla corretta gestione del sito
produttivo.
***
4.2 DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO E DEI SERBATOI AD ESSO
ASSOCIATI
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L’impianto in esame risulta collocato su una struttura ad impalcati realizzata in
carpenteria metallica e collegata verticalmente da scale di sicurezza in ferro, per uno
sviluppo lineare di circa 100 m ed uno verticale di circa 20 m. Esso è diviso in:
• impianto per la produzione di glicerina tecnica e/o “grado pharma”, a partire
da glicerina grezza (a sua volta sottoprodotto della lavorazione del biodiesel),
tramite le fasi di i) desolventizzazione del grezzo, ii) distillazione e iii)
brillantatura del prodotto distillato;
• impianto di disidratazione ed idrogenazione della glicerina, per l’ottenimento
di glicole monopropilenico, tramite le fasi di i) disidratazione della glicerina,
ii) idrogenazione dell’acetolo prodotto nella prima fase e iii) distillazione
dell’MPG.
A servizio dell’impianto, si identificano locali tecnici e piazzali di sosta e carico dei
veicoli adibiti al trasporto del prodotto (già descritti nei capitoli aventi ad oggetto la
valorizzazione del complesso immobiliare), oltre ad un vasto complesso di serbatoi
per lo stoccagio del prodotto, denominato “parco serbatoi”. A corollario
dell’impianto produttivo sono state inoltre realizzate delle sezioni dedicate alla
fornitura di “utilities”, quali olio diatermico, vapore, acqua ed aria compressa.
Al fine di più efficacemente descrivere l’impianto di produzione ed i suoi principali
sub-componenti, lo scrivente ha proceduto ad una schematizzazione dello stesso nei
seguenti sotto-sistemi, le cui dicitura e numerazione riprendono quelle di progetto,
ciascuno dettagliatamente individuato nei suoi componenti tramite gli elenchi ed i
rilievi fotografici allegati al presente elaborato, e precisamente:
• Impianto Area 01 (IMP-01), Allegato n° 9.01;
• Impianto Area 02 (IMP-02), Allegato n° 9.02;
• Impianto Area 03 (IMP-03), Allegato n° 9.03;
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• Impianto Area 06 (IMP-06), Allegato n° 9.06;
• Impianto Area 07 (IMP-07), Allegato n° 9.07;
• Impianto Area 08 (IMP-08), Allegato n° 9.08;
• Impianto Area 21 (IMP-21), Allegato n° 9.21;
• Impianto Area 52 (IMP-52), Allegato n° 9.52;
• Impianto Area 53 (IMP-53), Allegato n° 9.53;
• Impianto Area 54 (IMP-54), Allegato n° 9.54;
• Impianto Area 55 (IMP-55), Allegato n° 9.55;
• Impianto Area 56 (IMP-56), Allegato n° 9.56;
• Impianto Carpenteria in ferro (IMP-CARP), Allegato n° 9.CARP;
• Impianto Sala Controllo e Sala Tecnica (IMP-CONTR), Allegato n°
9.CONTR;
• Impianto Gruppo Elettrogeno (IMP-GEN), Allegato n° 9.GEN;
• Impianto Piping di collegamento serbatoi (IMP-PIP), Allegato n° 9.PIP;
• Impianto Reattori (IMP-REATT), Allegato n° 9.REATT;
• Impianto Parco Serbatoi (IMP-SERB), Allegato n° 9.SERB;
• Impianto Sala Server (IMP-SERV), Allegato n° 9.SERV;
• Impianto Antincendio (IMP-VVF), Allegato n° 9.VVF.
***
4.3 DESCRIZIONE DEI CRITERI DI STIMA ADOTTATI PER
L’IMPIANTO ED IL PARCO SERBATOI
In sede di stima, lo scrivente si è attenuto a metodi e principi valutativi di generale
accettazione, in particolare ricorrendo ai criteri di valutazione di seguito elencati:
− Metodo Comparativo o del Mercato, basato sul confronto fra i beni considerati
ed altri simili oggetto di recente compravendita. Nell’applicazione del Metodo
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del Mercato è stato considerato il prezzo d’acquisto del bene, sia nuovo che
usato, debitamente rettificato per tener conto dell’eventuale differenza in valore
dovuta alla diversa condizione di utilità fra il bene stimato ed il bene disponibile
sul mercato.
− Metodo del Costo, che esprime il costo che si verrebbe a sostenere per
rimpiazzare un bene con uno nuovo avente le medesime caratteristiche ed utilità
di quello considerato. Tale valore viene diminuito per tener conto di vari fattori,
fra i quali l’utilizzabilità produttiva e l’appetibilità commerciale, il
deterioramento fisico, l’obsolescenza funzionale, l’eventuale necessità di
adeguamento alla vigente normativa tecnico-infortunistica (per quanto visibile in
immediata evidenza), l’eventuale presenza o mancanza di certificazioni e/o
omologazioni di prodotto richieste (es. marcatura CE).
Lo scrivente, nello stimare il valore dei beni mobili con il Metodo del Costo, ha
ritenuto opportuno considerare:
a) il costo di ricostruzione del bene con uno nuovo di pari caratteristiche,
capacità ed utilità;
b) il costo di rimpiazzo della funzione, calcolato considerando le attuali
tecnologie costruttive;
c) il probabile anno di produzione/costruzione del bene;
d) il grado di conservazione e deperimento fisico;
e) il grado di obsolescenza funzionale;
f) la probabile età e la vita residua prospettabile.
Come già accennato in precedenza, si segnala in ogni caso la opportunità/necessità
di far verificare la conformità degli apparati, macchinari, attrezzature ed accessori
soggetti a collaudi e/o verifiche di conformità e/o verifiche periodiche in
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ottemperanza alla Legislazione vigente e/o ad eventuali Direttive di prodotto (es.
Direttiva Macchine, ecc.), ovvero attinenti alle competenze e verifiche di esercizio
(es. SPISAL / INAIL / USL / VVF / ecc.), in quanto la documentazione di corretta
installazione e/o collaudo e/o uso e/o manutenzione e/o rispondenza alle normative
potrebbe non risultare completa e/o adeguata. Si precisa che detta conformità non è
stata oggetto di verifica specifica, in quanto esulante dall’incarico assegnato, e,
pertanto, non può essere determinata/certificata nella presente sede.
Si ribadisce ad ogni modo che la valutazione dei beni, qualunque sia il metodo
estimativo ed il criterio adottato, è stata unicamente condotta sulla base
dell’ispezione visiva in condizioni “statiche”, non essendovi la possibilità di
eseguire prove funzionali di macchine ed impianti in grado di attestarne la piena
funzionalità (ancorché lo scrivente abbia avuto modo di accertare un certo numero di
macchinari in apparente regolare funzionamento), né di verifiche sulla sicurezza
(non oggetto del presente incarico) che pertanto devono essere condotte, secondo
norma, dal futuro utilizzatore. Ne deriva che l’eventuale acquisizione degli stessi,
come avviene normalmente in sede d’Asta Giudiziaria, non potrà che seguire i
dettami del “visto e piaciuto”, non essendo appunto possibile stabilire garanzie sullo
stato di funzionamento e sicurezza.
***
4.4 STIMA DEL VALORE DELL’IMPIANTO E DEL PARCO
SERBATOI
Lo scrivente, esaminati i beni mobili nelle loro peculiari caratteristiche oggettive e
soggettive, quantomeno per quanto visivamente rilevabile prevalentemente in
condizioni di “staticità”, tenuto conto dell’utilizzabilità produttiva e dell’appetibilità
commerciale, dello stato di conservazione e del grado di obsolescenza degli stessi,
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considerata la funzione specifica dei beni, tenuto conto infine di ogni altro elemento
che potrebbe influenzare la stima, qui compreso il rispetto o meno della vigente
normativa tecnico-infortunistica (nei termini sopra illustrati) e la possibilità di dover
procedere a bonifica degli stessi, ritiene di poter stimare il più probabile Valore
al netto dell’IVA dell’impianto di produzione e dell’annesso parco serbatoi,
elencati dettagliatamente negli Allegati da n° 9.01 a 9.VVFF come riportato qui di
seguito (per maggiori dettagli vedere gli Allegati richiamati):
IMPIANTO E PARCO SERBATOI
Descrizione Valorizzazione
Impianto Area 01 (IMP-01) - Allegato n° 9.01 € 29.700,00
Impianto Area 02 (IMP-02) - Allegato n° 9.02 € 115.170,00
Impianto Area 03 (IMP-03) - Allegato n° 9.03 € 12.600,00
Impianto Area 06 (IMP-06) - Allegato n° 9.06 € 136.400,00
Impianto Area 07 (IMP-07) - Allegato n° 9.07 € 131.460,00
Impianto Area 08 (IMP-08) - Allegato n° 9.08 € 16.800,00
Impianto Area 21 (IMP-21) - Allegato n° 9.21 € 8.925,00
Impianto Area 52 (IMP-52) - Allegato n° 9.52 € 41.670,00
Impianto Area 53 (IMP-53) - Allegato n° 9.53 € 45.360,00
Impianto Area 54 (IMP-54) - Allegato n° 9.54 € 14.240,00
Impianto Area 55 (IMP-55) - Allegato n° 9.55 € 12.750,00
Impianto Area 56 (IMP-56) - Allegato n° 9.56 € 10.815,00
Impianto Carpenteria in ferro (IMP-CARP) -
Allegato n° 9.CARP € 11.000,00
Impianto Sala Controllo e Sala Tecnica (IMP-CONTR) -
Allegato n° 9.CONTR € 8.700,00
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Impianto Gruppo Elettrogeno (IMP-GEN) -
Allegato n° 9.GEN € 9.000,00
Impianto Piping di collegamento serbatoi (IMP-PIP) -
Allegato n° 9.PIP € 11.000,00
Impianto Reattori (IMP-REATT) - Allegato n° 9.REATT € 12.000,00
Impianto Parco Serbatoi (IMP-SERB) - Allegato n° 9.SERB € 388.395,00
Impianto Sala Server (IMP-SERV) - Allegato n° 9.SERV € 3.000,00
Impianto Antincendio (IMP-VVF) - Allegato n° 9.VVF € 12.000,00
TOTALE - Allegato n° 10 € 1.030.985,00
***
5. VALUTAZIONE DEI SERBATOI PER LO STOCCAGGIO DEL
PRODOTTO
In corrispondenza della porzione esterna coperta (lato est) del capannone sono
posizionati N. 6 serbatoi parzialmente pieni di prodotto (che sarà descritto
all’interno del capitolo 10). Dal momento che tali beni non risultano parte
integrante dell’impianto e del relativo parco serbatoi, essendo agilmente rimovibili
e riposizionabili, anche singolarmente, in altra sede, lo scrivente ha optato per una
valutazione separata.
Anche nel presente caso, lo scrivente si è attenuto a metodi e principi valutativi di
generale accettazione, in particolare ricorrendo ai criteri di valutazione di seguito
elencati:
− Metodo Comparativo o del Mercato, basato sul confronto fra i beni considerati
ed altri simili oggetto di recente compravendita. Nell’applicazione del Metodo
del Mercato è stato considerato il prezzo d’acquisto del bene, sia nuovo che
usato, debitamente rettificato per tener conto dell’eventuale differenza in valore
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dovuta alla diversa condizione di utilità fra il bene stimato ed il bene disponibile
sul mercato.
− Metodo del Costo, che esprime il costo che si verrebbe a sostenere per
rimpiazzare un bene con uno nuovo avente le medesime caratteristiche ed utilità
di quello considerato. Tale valore viene diminuito per tener conto di vari fattori,
fra i quali l’utilizzabilità produttiva e l’appetibilità commerciale, il
deterioramento fisico, l’obsolescenza funzionale, l’eventuale necessità di
adeguamento alla vigente normativa tecnico-infortunistica (per quanto visibile in
immediata evidenza), l’eventuale presenza o mancanza di certificazioni e/o
omologazioni di prodotto richieste (es. marcatura CE).
Lo scrivente, nello stimare il valore dei beni mobili con il Metodo del Costo, ha
ritenuto opportuno considerare:
a) il costo di ricostruzione del bene con uno nuovo di pari caratteristiche,
capacità ed utilità;
b) il costo di rimpiazzo della funzione, calcolato considerando le attuali
tecnologie costruttive;
c) il probabile anno di produzione/costruzione del bene;
d) il grado di conservazione e deperimento fisico;
e) il grado di obsolescenza funzionale;
f) la probabile età e la vita residua prospettabile.
Come già accennato in precedenza, si segnala in ogni caso la opportunità/necessità
di far verificare la conformità degli apparati, macchinari, attrezzature ed accessori
soggetti a collaudi e/o verifiche di conformità e/o verifiche periodiche in
ottemperanza alla Legislazione vigente e/o ad eventuali Direttive di prodotto (es.
Direttiva Macchine, ecc.), ovvero attinenti alle competenze e verifiche di esercizio
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installazione e/o collaudo e/o uso e/o manutenzione e/o rispondenza alle normative
potrebbe non risultare completa e/o adeguata. Si precisa che detta conformità non è
stata oggetto di verifica specifica, in quanto esulante dall’incarico assegnato, e,
pertanto, non può essere determinata/certificata nella presente sede.
Si ribadisce ad ogni modo che la valutazione dei beni, qualunque sia il metodo
estimativo ed il criterio adottato, è stata unicamente condotta sulla base
dell’ispezione visiva in condizioni “statiche”, non essendovi la possibilità di
eseguire prove funzionali di macchine e impianti in grado di attestarne la piena
funzionalità (ancorché lo scrivente abbia avuto modo di accertare un certo numero di
macchinari in apparente regolare funzionamento), né di verifiche sulla sicurezza
(non oggetto del presente incarico) che pertanto devono essere condotte, secondo
norma, dal futuro utilizzatore. Ne deriva che l’eventuale acquisizione degli stessi,
come avviene normalmente in sede d’Asta Giudiziaria, non potrà che seguire i
dettami del “visto e piaciuto”, non essendo appunto possibile stabilire garanzie sullo
stato di funzionamento e sicurezza.
Pertanto, esaminati i beni mobili nelle loro peculiari caratteristiche oggettive e
soggettive, quantomeno per quanto visivamente rilevabile prevalentemente in
condizioni di “staticità”, tenuto conto dell’utilizzabilità produttiva e dell’appetibilità
commerciale, dello stato di conservazione e del grado di obsolescenza degli stessi,
considerata la funzione specifica dei beni, tenuto conto infine di ogni altro elemento
che potrebbe influenzare la stima, qui compreso il rispetto o meno della vigente
normativa tecnico-infortunistica (nei termini sopra illustrati) e la possibilità di dover
proceder a lavaggio e/o bonifica degli stessi, lo scrivente ritiene di poter stimare il
più probabile Valore di Realizzo al netto dell’IVA dei serbatoi posizionati in
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corrispondenza della porzione esterna coperta (lato est) del capannone, elencati
dettagliatamente nell’Allegato n° 11.SERB come riportato qui di seguito (per
maggiori dettagli vedere l’Allegato richiamato):
SERBATOI
Descrizione Valorizzazione
Serbatoi - Allegato n° 11.SERB € 36.000,00
***
6. VALUTAZIONE DELL’ATTREZZATURA E DEI RICAMBI DI
MAGAZZINO E LABORATORIO
Il presente capitolo è incentrato sull’attrezzatura di stabilimento, suddivisa per
comodità nelle seguenti tipologie funzionali:
• Attrezzatura e ricambi generici (AT), Allegato n° 12;
• Attrezzatura di laboratorio (LAB), Allegato n° 12.LAB;
• Attrezzatura e ricambi LUWA (AT-LUWA), Allegato n° 12.LUWA;
• Attrezzatura e ricambi di motori e pompe (MACCH), Allegato n°
12.MACCH.
Anche nel presente caso, lo scrivente si è attenuto a metodi e principi valutativi di
generale accettazione, in particolare ricorrendo ai criteri di valutazione di seguito
elencati:
− Metodo Comparativo o del Mercato, basato sul confronto fra i beni considerati
ed altri simili oggetto di recente compravendita. Nell’applicazione del Metodo
del Mercato è stato considerato il prezzo d’acquisto del bene, sia nuovo che
usato, debitamente rettificato per tener conto dell’eventuale differenza in valore
dovuta alla diversa condizione di utilità fra il bene stimato ed il bene disponibile
sul mercato.
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− Metodo del Costo, che esprime il costo che si verrebbe a sostenere per
rimpiazzare un bene con uno nuovo avente le medesime caratteristiche ed utilità
di quello considerato. Tale valore viene diminuito per tener conto di vari fattori,
fra i quali l’utilizzabilità produttiva e l’appetibilità commerciale, il
deterioramento fisico, l’obsolescenza funzionale, l’eventuale necessità di
adeguamento alla vigente normativa tecnico-infortunistica (per quanto visibile in
immediata evidenza), l’eventuale presenza o mancanza di certificazioni e/o
omologazioni di prodotto richieste (es. marcatura CE).
Lo scrivente, nello stimare il valore dei beni mobili con il Metodo del Costo, ha
ritenuto opportuno considerare:
a) il costo di ricostruzione del bene con uno nuovo di pari caratteristiche,
capacità ed utilità;
b) il costo di rimpiazzo della funzione, calcolato considerando le attuali
tecnologie costruttive;
c) il probabile anno di produzione/costruzione del bene;
d) il grado di conservazione e deperimento fisico;
e) il grado di obsolescenza funzionale;
f) la probabile età e la vita residua prospettabile.
Come già accennato in precedenza, si segnala in ogni caso la opportunità/necessità
di far verificare la conformità degli apparati, macchinari, attrezzature ed accessori
soggetti a collaudi e/o verifiche di conformità e/o verifiche periodiche in
ottemperanza alla Legislazione vigente e/o ad eventuali Direttive di prodotto (es.
Direttiva Macchine, ecc.), ovvero attinenti alle competenze e verifiche di esercizio
(es. SPISAL / INAIL / USL / VVF / ecc.), in quanto la documentazione di corretta
installazione e/o collaudo e/o uso e/o manutenzione e/o rispondenza alle normative
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potrebbe non risultare completa e/o adeguata. Si precisa che detta conformità non è
stata oggetto di verifica specifica, in quanto esulante dall’incarico assegnato, e,
pertanto, non può essere determinata/certificata nella presente sede.
Si ribadisce ad ogni modo che la valutazione dei beni, qualunque sia il metodo
estimativo ed il criterio adottato, è stata unicamente condotta sulla base
dell’ispezione visiva in condizioni “statiche”, non essendovi la possibilità di
eseguire prove funzionali di macchine ed impianti in grado di attestarne la piena
funzionalità (ancorché lo scrivente abbia avuto modo di accertare un certo numero di
macchinari in apparente regolare funzionamento), né di verifiche sulla sicurezza
(non oggetto del presente incarico) che pertanto devono essere condotte, secondo
norma, dal futuro utilizzatore. Ne deriva che l’eventuale acquisizione degli stessi,
come avviene normalmente in sede d’Asta Giudiziaria, non potrà che seguire i
dettami del “visto e piaciuto”, non essendo appunto possibile stabilire garanzie sullo
stato di funzionamento e sicurezza.
Pertanto, esaminati i beni mobili nelle loro peculiari caratteristiche oggettive e
soggettive, quantomeno per quanto visivamente rilevabile prevalentemente in
condizioni di “staticità”, tenuto conto dell’utilizzabilità produttiva e dell’appetibilità
commerciale, dello stato di conservazione e del grado di obsolescenza degli stessi,
considerata la funzione specifica dei beni, tenuto conto infine di ogni altro elemento
che potrebbe influenzare la stima, qui compreso il rispetto o meno della vigente
normativa tecnico-infortunistica (nei termini sopra illustrati) e la possibilità di dover
procedere a bonifica degli stessi, lo scrivente ritiene di poter stimare il più
probabile Valore di Realizzo al netto dell’IVA dell’attrezzatura e dei ricambi,
elencati dettagliatamente negli Allegati nn° 12, 12.LAB, 12.LUWA e 12.MACCH
come riportato qui di seguito (per maggiori dettagli vedere gli Allegati richiamati):
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ATTREZZATURA E RICAMBI
Descrizione Valorizzazione
Attrezzatura e ricambi generici (AT) - Allegato n° 12 € 79.764,40
Attrezzatura di laboratorio (LAB) - Allegato n° 12.LAB € 56.750,50
Attrezzatura e ricambi LUWA (AT-LUWA) -
Allegato n° 12.LUWA € 7.140,00
Attrezzatura e ricambi di motori e pompe (MACCH) -
Allegato n° 12.MACCH € 21.660,00
TOTALE - Allegato n° 13 € 165.314,90
***
7. VALUTAZIONE DEGLI AUTOVEICOLI
Il presente capitolo è incentrato sugli autoveicoli, comprendenti un furgoncino, una
motrice, un rimorchio cisterna ed un rimorchio cassonato-centinato (questi ultimi
tre, inizialmente ceduti in usufrutto a terzi e successivamente venduti dalla
Procedura), come dettagliatamente indicato nell’Allegato n° 14.
Anche nel presente caso, lo scrivente si è attenuto a metodi e principi valutativi di
generale accettazione, in particolare ricorrendo ai criteri di valutazione di seguito
elencati:
− Metodo Comparativo o del Mercato, basato sul confronto fra i beni considerati
ed altri simili oggetto di recente compravendita. Nell’applicazione del Metodo
del Mercato è stato considerato il prezzo d’acquisto del bene, sia nuovo che
usato, debitamente rettificato per tener conto dell’eventuale differenza in valore
dovuta alla diversa condizione di utilità fra il bene stimato ed il bene disponibile
sul mercato.
− Metodo del Costo, che esprime il costo che si verrebbe a sostenere per
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rimpiazzare un bene con uno nuovo avente le medesime caratteristiche ed utilità
di quello considerato. Tale valore viene diminuito per tener conto di vari fattori,
fra i quali l’utilizzabilità produttiva e l’appetibilità commerciale, il
deterioramento fisico, l’obsolescenza funzionale, l’eventuale necessità di
adeguamento alla vigente normativa tecnico-infortunistica (per quanto visibile in
immediata evidenza), l’eventuale presenza o mancanza di certificazioni e/o
omologazioni di prodotto richieste (es. marcatura CE).
Lo scrivente, nello stimare il valore dei beni mobili con il Metodo del Costo, ha
ritenuto opportuno considerare:
a) il costo di ricostruzione del bene con uno nuovo di pari caratteristiche,
capacità ed utilità;
b) il costo di rimpiazzo della funzione, calcolato considerando le attuali
tecnologie costruttive;
c) il probabile anno di produzione/costruzione del bene;
d) il grado di conservazione e deperimento fisico;
e) il grado di obsolescenza funzionale;
f) la probabile età e la vita residua prospettabile.
Come già accennato in precedenza, si segnala in ogni caso la opportunità/necessità
di far verificare la conformità degli apparati, macchinari, attrezzature ed accessori
soggetti a collaudi e/o verifiche di conformità e/o verifiche periodiche in
ottemperanza alla Legislazione vigente e/o ad eventuali Direttive di prodotto (es.
Direttiva Macchine, ecc.), ovvero attinenti alle competenze e verifiche di esercizio
(es. SPISAL / INAIL / USL / VVF / ecc.), in quanto la documentazione di corretta
installazione e/o collaudo e/o uso e/o manutenzione e/o rispondenza alle normative
potrebbe non risultare completa e/o adeguata. Si precisa che detta conformità non è
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stata oggetto di verifica specifica, in quanto esulante dall’incarico assegnato, e,
pertanto, non può essere determinata/certificata nella presente sede.
Si ribadisce ad ogni modo che la valutazione dei beni, qualunque sia il metodo
estimativo ed il criterio adottato, è stata unicamente condotta sulla base
dell’ispezione visiva in condizioni “statiche”, non essendovi la possibilità di
eseguire prove funzionali di macchine ed impianti in grado di attestarne la piena
funzionalità (ancorché lo scrivente abbia avuto modo di accertare un certo numero di
macchinari in apparente regolare funzionamento), né di verifiche sulla sicurezza
(non oggetto del presente incarico) che pertanto devono essere condotte, secondo
norma, dal futuro utilizzatore. Ne deriva che l’eventuale acquisizione degli stessi,
come avviene normalmente in sede d’Asta Giudiziaria, non potrà che seguire i
dettami del “visto e piaciuto”, non essendo appunto possibile stabilire garanzie sullo
stato di funzionamento e sicurezza.
Pertanto, esaminati i beni mobili nelle loro peculiari caratteristiche oggettive e
soggettive, quantomeno per quanto visivamente rilevabile prevalentemente in
condizioni di “staticità”, tenuto conto dell’utilizzabilità produttiva e dell’appetibilità
commerciale, dello stato di conservazione e del grado di obsolescenza degli stessi,
considerata la funzione specifica dei beni, tenuto conto infine di ogni altro elemento
che potrebbe influenzare la stima, qui compreso il rispetto o meno della vigente
normativa tecnico-infortunistica (nei termini sopra illustrati) e la possibilità di dover
proceder a bonifica degli stessi, lo scrivente ritiene di poter stimare il più
probabile Valore di Realizzo al netto dell’IVA degli autoveicoli, elencati
dettagliatamente nell’Allegato n° 14 come riportato qui di seguito (per maggiori
dettagli vedere l’Allegato richiamato):
AUTOVEICOLI
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Descrizione Valorizzazione
Autoveicoli (AU) - Allegato n° 14 € 35.500,00 (*)
(*) si ribadisce che la motrice, il rimorchio cisterna ed il rimorchio cassonato-
centinato sono già stati venduti dalla Procedura: residua quindi da alienare il
solo furgone PEUGEOT, valorizzato per € 2.500,00 al netto dell’IVA.
***
8. VALUTAZIONE DELLE ATTREZZATURE DA UFFICIO E
DEGLI ARREDI
L’Allegato n° 15 riporta l’elenco dettagliato delle attrezzature da ufficio (computer,
telefoni, ecc.) e degli arredi interni. Anche nel presente caso, lo scrivente si è
attenuto a metodi e principi valutativi di generale accettazione, in particolare
ricorrendo ai criteri di valutazione di seguito elencati:
− Metodo Comparativo o del Mercato, basato sul confronto fra i beni considerati
ed altri simili oggetto di recente compravendita. Nell’applicazione del Metodo
del Mercato è stato considerato il prezzo d’acquisto del bene, sia nuovo che
usato, debitamente rettificato per tener conto dell’eventuale differenza in valore
dovuta alla diversa condizione di utilità fra il bene stimato ed il bene disponibile
sul mercato.
− Metodo del Costo, che esprime il costo che si verrebbe a sostenere per
rimpiazzare un bene con uno nuovo avente le medesime caratteristiche ed utilità
di quello considerato. Tale valore viene diminuito per tener conto di vari fattori,
fra i quali l’utilizzabilità produttiva e l’appetibilità commerciale, il
deterioramento fisico, l’obsolescenza funzionale, l’eventuale necessità di
adeguamento alla vigente normativa tecnico-infortunistica (per quanto visibile in
immediata evidenza), l’eventuale presenza o mancanza di certificazioni e/o
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omologazioni di prodotto richieste (es. marcatura CE).
Lo scrivente, nello stimare il valore dei beni mobili con il Metodo del Costo, ha
ritenuto opportuno considerare:
a) il costo di ricostruzione del bene con uno nuovo di pari caratteristiche,
capacità ed utilità;
b) il costo di rimpiazzo della funzione, calcolato considerando le attuali
tecnologie costruttive;
c) il probabile anno di produzione/costruzione del bene;
d) il grado di conservazione e deperimento fisico;
e) il grado di obsolescenza funzionale;
f) la probabile età e la vita residua prospettabile.
Come già accennato in precedenza, si segnala in ogni caso la opportunità/necessità
di far verificare la conformità degli apparati, macchinari, attrezzature ed accessori
soggetti a collaudi e/o verifiche di conformità e/o verifiche periodiche in
ottemperanza alla Legislazione vigente e/o ad eventuali Direttive di prodotto (es.
Direttiva Macchine, ecc.), ovvero attinenti alle competenze e verifiche di esercizio
(es. SPISAL / INAIL / USL / VVF / ecc.), in quanto la documentazione di corretta
installazione e/o collaudo e/o uso e/o manutenzione e/o rispondenza alle normative
potrebbe non risultare completa e/o adeguata. Si precisa che detta conformità non è
stata oggetto di verifica specifica, in quanto esulante dall’incarico assegnato, e,
pertanto, non può essere determinata/certificata nella presente sede.
Si ribadisce ad ogni modo che la valutazione dei beni, qualunque sia il metodo
estimativo ed il criterio adottato, è stata unicamente condotta sulla base
dell’ispezione visiva in condizioni “statiche”, non essendovi la possibilità di
eseguire prove funzionali di macchine e impianti in grado di attestarne la piena
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funzionalità (ancorché lo scrivente abbia avuto modo di accertare un certo numero di
macchinari in apparente regolare funzionamento), né di verifiche sulla sicurezza
(non oggetto del presente incarico) che pertanto devono essere condotte, secondo
norma, dal futuro utilizzatore. Ne deriva che l’eventuale acquisizione degli stessi,
come avviene normalmente in sede d’Asta Giudiziaria, non potrà che seguire i
dettami del “visto e piaciuto”, non essendo appunto possibile stabilire garanzie sullo
stato di funzionamento e sicurezza.
Pertanto, esaminati i beni mobili nelle loro peculiari caratteristiche oggettive e
soggettive, quantomeno per quanto visivamente rilevabile prevalentemente in
condizioni di “staticità”, tenuto conto dell’utilizzabilità produttiva e dell’appetibilità
commerciale, dello stato di conservazione e del grado di obsolescenza degli stessi,
considerata la funzione specifica dei beni, tenuto conto infine di ogni altro elemento
che potrebbe influenzare la stima, qui compreso il rispetto o meno della vigente
normativa tecnico-infortunistica (nei termini sopra illustrati) e la possibilità di dover
proceder a bonifica degli stessi, lo scrivente ritiene di poter stimare il più
probabile Valore di Realizzo al netto dell’IVA delle attrezzature da ufficio e
degli arredi interni, elencati dettagliatamente nell’Allegato n° 15 come riportato
qui di seguito (per maggiori dettagli vedere l’Allegato richiamato, in cui eventuali
prodotti da smaltire sono considerati in valore negativo ed in carattere grassetto
rosso):
ATTREZZATURE DA UFFICIO ED ARREDI
Descrizione Valorizzazione
Ufficio ed arredi in generale (U) - Allegato n° 15 € 9.085,00
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9. BENI LA CUI PROPRIETÀ RISULTA RICONDUCIBILE A
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TERZI
L’Allegato n° 16 riporta l’elenco dettagliato dei beni la cui proprietà risulta
plausibilmente riconducibile a terzi. Parte di tali beni è già stata riconsegnata ai
proprietari e nessuna valutazione economica è stata effettuata su di essi dallo
scrivente.
***
10. MAGAZZINO PRODOTTI CHIMICI
Il magazzino dei prodotti chimici è stato per comodità suddiviso in tre parti, ovvero:
• Magazzino Prodotti Chimici in IBC (IBC), numerati dallo scrivente da 1 a
302, Allegato n° 17.IBC;
• Magazzino Prodotti Chimici in contenitori generici e serbatoi non fissi,
compresi alcuni IBC non numerati, ubicati in prevalenza all’interno del
capannone (MAG), Allegato n° 17.MAG;
• Magazzino Prodotti Chimici in Parco Serbatoi (SERB), Allegato n°
17.SERB.
Considerata la situazione in essere, lo scrivente ha formulato una stima al valore di
realizzo che potrebbe derivare dall’alienazione dalle giacenze al di fuori
dell’organizzazione produttiva esistente, senza pertanto poter operare un completo
reimpiego delle stesse. Inoltre, alla valorizzazione sopra descritta, deve essere
aggiunto il costo (potenzialmente elevato) derivante dalla necessità di
campionamento ed eventuale smaltimento secondo quanto previsto dalla vigente
normativa di alcuni prodotti non chiaramente identificati presenti a magazzino, sia
in termini di composizione che di consistenza, e per i quali si è reso necessario
formulare una generica ipotesi di smaltimento secondo un principio di prudenza. Si
puntualizza infatti che, durante le operazioni di inventariazione, è stato svolto un
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precampionamento avvalendosi delle strutture del laboratorio e di personale ex-
dipendente dello stabilimento allo scopo richiamato; tale operazione, tuttavia, si è
limitata al solo contenuto degli IBC numerati (Allegato n° 17.IBC), il cui
smaltimento avverrà nelle prossime settimane a cura e spese della Procedura
(appurato che non risulta interesse all’acquisto da parte di aziende del settore ed in
considerazione del potenziale rischio di spandimento del contenuto in caso di
rottura degli IBC stessi), e non ad altri prodotti presenti a magazzino (inventariati in
Allegato n° 17.MAG ed in Allegato n° 17.SERB), per i quali non sussistevano i
necessari requisiti di sicurezza per l’operatore, dal momento che non v’era piena
contezza della tipologia di prodotto contenuta all’interno di alcuni recipienti chiusi
e/o serbatoi. Pertanto, in assenza di una struttura aziendale operativa e funzionante,
tale da supportare operazioni particolarmente complesse e/o potenzialmente
rischiose, la Procedura ha ritenuto non sicuro procedere a quelle attività che
richiedevano di operare in quota e/o tramite l’ausilio di respiratori automatici e/o di
altri dispositivi di protezione.
Infine, un principio di prudenza impone di considerare la possibilità che sia
intervenuto un degrado irreversibile e/o una contaminazione con residui di
produzione dei prodotti contenuti all’interno del parco serbatoi (inventariati in
Allegato n° 17.SERB). Sempre con riferimento al parco serbatoi, si precisa inoltre
che le misure dei livelli sono state fatte basandosi per quanto possibile sulla
strumentazione disponibile, che potrebbe tuttavia risultare imprecisa in quanto
disattivata da tempo (essa è stata temporaneamente riattivata per l’esecuzione delle
misure); in altri casi, è risultato possibile basarsi su indicatori di livello di tipo
idraulico (ovvero non elettronico, bensì basati su principi di idrostatica),
plausibilmente ancora affidabili. Tuttavia, dovrà essere cura dell’eventuale futuro
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acquirente eseguire misurazioni precise delle quantità presenti all’interno dei
serbatoi (oltre che dell’effettiva tipologia di prodotto in essi contenuto),
eventualmente predisponendo tutte le cautele necessarie all’apertura in sicurezza
degli stessi (squadre attrezzate per operare in quota, munite di appositi apparati
respiratori, ecc.).
Sempre con riferimento al parco serbatoi, si precisa infine che potrebbe verificarsi
la necessità di procedere allo smaltimento di prodotto e/o residui di produzione che
dovessero fuoriuscire dai serbatoi stessi (e venire raccolti all’interno del bacino di
contenimento, le cui valvole di scarico sono state lasciate opportunamente chiuse) a
causa di una tenuta imperfetta delle flange di chiusura e/o dell’inevitabile degrado
delle guarnizioni in virtù del trascorrere del tempo e dell’alternarsi dei cicli
stagionali di caldo-freddo. In tal caso, si dovrà altresì procedere al successivo
lavaggio tramite idropulitrice del bacino di contenimento e smaltimento delle stesse
acque di pulitura. Il costo per tale operazione, peraltro già effettuata una volta da
parte degli Organi della Procedura, è stato stimato all’interno dell’Allegato n°
17.SERB (si osserva tuttavia che, pur avendo operato una valutezione prudenziale
per eccesso, tale costo potrebbe in ipotesi risultare anche superiore, dipendendo
ovviamente dalla quantità di prodotto eventualmente fuoriuscito).
Sulla base di tutto quanto sopra esposto, si precisa che dovrà in ogni caso essere
cura dell’eventuale futuro acquirente predisporre quanto prima tutte quelle
operazioni di campionamento che dovessero risultare necessarie al fine di
classificare (ed eventualmente smaltire secondo quanto previsto dalla vigente
normativa) i prodotti a magazzino, soprattutto per quanto riguarda quanto
conservato all’interno di contenitori ove non risulta chiaramente individuabile la
tipologia di sostanza stoccata, anche in considerazione del fatto che quanto riportato
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sulle targhe/etichette applicate all’esterno potrebbe non corrispondere (parzialmente
o totalmente) con il contenuto effettivo. Si ribadisce a tal proposito l’opportunità di
procedere al più presto con tali operazioni, effettuando inoltre tutte quelle
incombenze e/o verifiche che dovessero essere necessarie in ottemperanza alla
Legislazione vigente e/o ad eventuali Direttive di prodotto, ovvero attinenti alle
competenze e verifiche di esercizio, in quanto la stessa documentazione di
rispondenza alle normative potrebbe non risultare completa e/o adeguata. Si precisa
che detta conformità non è stata oggetto di verifica specifica, in quanto esulante
dall’incarico assegnato, e, pertanto, non può essere determinata/certificata nella
presente sede.
Per tutti i motivi sopra riportati, lo scrivente ha operato una valutazione prudenziale
delle giacenze di magazzino, arrivando a stimare un potenziale costo di smaltimento
piuttosto elevato, ma giustificabile in considerazione i) del grado di incertezza che
ancora permane su qualità ed anche classificazione di parte dei prodotti a
magazzino e ii) della notevole quantità di prodotto presente, soprattutto all’interno
del parco serbatoi.
Sulla base di tutto quanto sopra discusso, lo scrivente ritiene di poter stimare il più
probabile Valore di Realizzo e/o Smaltimento al netto dell’IVA dei prodotti a
magazzino, elencati dettagliatamente negli Allegati n° 17.IBC, 17.MAG e
17.SERB come riportato qui di seguito (per maggiori dettagli vedere gli Allegati
richiamati, in cui eventuali prodotti da smaltire sono considerati in valore negativo
ed in carattere grassetto rosso):
MAGAZZINO
Descrizione Valorizzazione
Magazzino Prodotti Chimici in IBC (IBC) -
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Allegato n° 17.IBC (smaltimento a
carico della
Procedura)
Magazzino Prodotti Chimici in contenitori generici e
serbatoi non fissi ubicati in prevalenza all’interno del
capannone (MAG) - Allegato n° 17.MAG € –3.500,00
Magazzino Prodotti Chimici in Parco Serbatoi (SERB) -
Allegato n° 17.SERB € –176.025,00
TOTALE € –179.525,00
***
11. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE SUL VALORE DEI BENI
IMMOBILI E MOBILI
Sulla base di tutto quanto riportato nei precedenti capitoli, lo scrivente ritiene di
poter stimare il più probabile Valore di Realizzo e/o Smaltimento al netto
dell’IVA dei beni immobili e mobili, come riportato qui di seguito (per maggiori
dettagli vedere i capitoli richiamati, oltre che l’Allegato n° 18):
RIEPILOGO BENI IMMOBILI E MOBILI
Descrizione Valorizzazione
Compendio immobiliare (capitolo 2.3.7) € 1.870.000,00
Subentro impianto fotovoltaico (capitolo 3) € 200.000,00
Impianto di produzione e parco serbatoi (capitolo 4.4) € 1.030.985,00
Serbatoi per lo stoccaggio del prodotto (capitolo 5) € 36.000,00
Attrezzatura e ricambi di magazzino e laboratorio
(capitolo 6) € 165.314,90
Autoveicoli (capitolo 7) € 35.500,00 (*)
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Attrezzature da ufficio ed arredi (capitolo 8) € 9.085,00
Magazzino prodotti chimici (capitolo 10) € –179.525,00
TOTALE € 3.167.359,90
(*) si ribadisce che la motrice, il rimorchio cisterna ed il rimorchio cassonato-
centinato sono già stati venduti dalla Procedura: residua quindi da alienare il
solo furgone PEUGEOT, valorizzato per € 2.500,00 al netto dell’IVA.
*** *** ***
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Detratto portanto il valore degli automezzi già alienati dalla Procedura, il più probabile Valore di Realizzo al netto dell’IVA, comprensivo di plausibile Smaltimento, dei restanti beni immobili e mobili risulta pari a € 3.134.359,90.
** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** *** **
*** *** ***
***
12. ELENCO ALLEGATI
0) Elenco immobili e terreni;
1) Copia visure, mappe e planimetrie catastali:
1A) Elaborato grafico dei Subb. Mapp. 459;
1B) Elenco dei Subb. Mapp. 459;
1C) Mappa Foglio 18 Mapp. 459;
1D) Planimetria Mapp. 459 Sub. 2;
1E) Planimetria Mapp. 459 Sub. 4;
1F) Planimetria Mapp. 459 Sub. 5;
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1G) Visura Friulcapital S.r.l.;
1H) Visura terreno Mapp. 459;
2) Copia atti notarili di provenienza:
2A) Copia atto di compravendita rep. n. 16277;
2B) Copia atto di compravendita rep. n. 16900;
2C) Copia atto di compravendita rep. n. 60066;
3) Copia elenco delle formalità presso l’ufficio di Pubblicità Immobiliare:
3A) Elenco note AUSSACHEM;
3B) Nota Nr. 2 elenco AUSSACHEM;
3C) Nota Nr. 3 elenco AUSSACHEM;
3D) Nota Nr. 4 elenco AUSSACHEM;
4) Copia estratto normativa urbanistica:
4A) Regolamento edilizio;
4B) Piano regolatore generale comunale – variante N. 44; schema delle
strategie di piano e sintesi degli interventi strutturali;
4C) Piano regolatore generale comunale – variante N. 44; zonizzazione
variante al PRGC N. 44 SUD;
4D) Piano regolatore generale comunale – variante N. 44; norme tecniche di
attuazione;
5) Documentazione fotografica degli immobili:
5A) Esterni;
5B) Interni (capannone);
5C) Interni (uffici piano primo);
5D) Interni (ufficio piano terra);
6) Documentazione tecnico urbanistica:
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6A) Concessione edilizia 2007-36;
6B) Concessione edilizia 2007-36 – tavole allegate;
6C) Denuncia inizio attività 2010-71;
6D) Denuncia inizio attività 2010-71 – tavole allegate;
6E) Permesso di costruire 2009-20;
6F) Permesso di costruire 2009-20 – tavole allegate;
6G) Attività edilizia libera 2011-81;
6H) Permesso di costruire 2011-21;
6I) Permesso di costruire 2011-21 – tavole allegate;
6L) Permesso di costruire 2012-3;
6M) Permesso di costruire 2012-3 – tavole allegate;
6N) Agibilità relativa a permesso di costruire 2012-3;
6O) Dettaglio raccordo ferroviario;
7) Copia estratto quotazioni GEOPOI e VAM;
8.CONTRATTO) Contratto di locazione finanziaria relativo all’impianto
fotovoltaico posto sulla copertura del capannone;
8.ONERI) Determinazione dell'onere complessivo attualizzato di locazione
finanziaria (da gennaio 2017 a novembre 2021);
8.RICAVI) Determinazione del potenziale ricavo complessivo attualizzato (da
gennaio 2017 a novembre 2031);
9.01) Impianto Area 01 (IMP-01);
9.02) Impianto Area 02 (IMP-02);
9.03) Impianto Area 03 (IMP-03);
9.06) Impianto Area 06 (IMP-06);
9.07) Impianto Area 07 (IMP-07);
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ing. Marco Raciti Castelli Corte 40, V.le Montegrappa, 2/A – 31100 Treviso
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9.08) Impianto Area 08 (IMP-08);
9.21) Impianto Area 21 (IMP-21);
9.52) Impianto Area 52 (IMP-52);
9.53) Impianto Area 53 (IMP-53);
9.54) Impianto Area 54 (IMP-54);
9.55) Impianto Area 55 (IMP-55);
9.56) Impianto Area 56 (IMP-56);
9.CARP) Impianto Carpenteria in ferro (IMP-CARP);
9.CONTR) Impianto Sala Controllo e Sala Tecnica (IMP-CONTR);
9.GEN) Impianto Gruppo Elettrogeno (IMP-GEN);
9.PIP) Impianto Piping di collegamento serbatoi (IMP-PIP);
9.REATT) Impianto Reattori (IMP-REATT);
9.SERB) Impianto Parco Serbatoi (IMP-SERB);
9.SERV) Impianto Sala Server (IMP-SERV);
9.VVF) Impianto Antincendio (IMP-VVF);
10) Tabella riassuntiva impianto e parco serbatoi;
11.SERB) Serbatoi;
12) Attrezzatura e ricambi generici (AT);
12.LAB) Attrezzatura di laboratorio (LAB);
12.LUWA) Attrezzatura e ricambi LUWA (AT-LUWA);
12.MACCH) Attrezzatura e ricambi di motori e pompe (MACCH);
13) Tabella riepilogativa attrezzatura;
14) Autoveicoli (AU);
15) Ufficio ed arredamento in generale (U);
16) Beni probabile proprietà di terzi (T);
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17.IBC) Magazzino prodotti chimici in IBC numerati;
17.MAG) Magazzino prodotti chimici in contenitori generici e serbatoi non fissi,
compresi alcuni IBC non numerati;
17.SERB) Magazzino prodotti chimici in parco serbatoi;
18) Tabella riepilogativa beni imobili e mobili;
19) Convenzione GSE scambio sul posto (Nr. SSP00285578);
20) Atto notarile di pegno su crediti comprensivo di convenzione contributo GSE.
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Treviso, lì 26/10/2016 Il Perito incaricato
ing. Marco Raciti Castelli