D.Mittica, Il Mausoleo 12, in C. Carletti, P. De Santis, G. Disantarosa, E. Iannetti, D. Lentini, D....

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IL CIMITERO TARDOANTICO DI PONTE DELLA LAMA (Canosa di Puglia)

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IL CIMITEROTARDOANTICO

DI PONTE DELLA LAMA(Canosa di Puglia)

Il complesso cimiteriale tardoantico individuato nel suburbio della cit-tà di Canosa nell’area denominata Ponte della Lama, sul costone che fiancheggia la strada statale Canosa-Barletta, è caratterizzato da un sistema sepolcrale ‘integrato’ che comprende sepolture a cielo aper-to e nuclei ipogei di tipo familiare e collettivo (catacombe) scavati sul fronte della collina. Tali caratteristiche insediative rendono unico que-sto sito nell’ambito del patrimonio storico-archeologico della regione.

The  Late Antique  burial complex of  Ponte della Lama lies on  the outskirts of Canosa, on the ridge that runs along the state highway (S.S.)  Canosa-Barletta. It is an ‘integrated’ burial system, with sur-face funeral structures and subterranean units, family and collective (catacombs type), dug into the front of the hill. These features make this site unique in the regional historical and archaeological heritage.

ISBN 978-88-7228-672-2

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Scavi e ricerche

Collana diretta da Carlo Carletti e Giorgio Otranto

Dipartimento di Studi classici e cristiani

Università degli Studi di Bari

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In copertina: Lucerna di produzione locale dalla catacomba di Ponte della Lama.

Sul retro: Foto aerea dell’area archeologica di Ponte della Lama.

iL cimitero tardoantico di Ponte deLLa Lama

(canosa di Puglia)

Prefazione di carlo carletti

testi di Paola de Santis, Giacomo disantarosa, eufemiaiannetti, daniela Lentini, daniele mittica, donatellanuzzo, Luciano Piepoli, Velia Polito, anita rocco

Bari 2012

© 2012 - Edipuglia srl, via dalmazia 22/b - 70127 S. Spirito (Ba)tel. 080. 5333056-5333057 (fax) - http://www.edipuglia.it - email: [email protected]

Redazione: Valentina nataliCopertina: Paolo azzella

iSBn 978-88-7228-672-2doi http://dx.doi.org/10.4475/672

Volume pubblicato con il contributo della

Sommario

Prefazione

di Carlo Carletti 7

Le ricerche antiquarie e archeologiche 11

il cimitero subdiale 19

i nuclei ipogei 37

Ipogeo C 40

Ipogeo A 68

Ipogei F e G 74

i reperti ceramici: usi e funzioni 87

La ceramica da mensa, da dispensa, da cucina e da trasporto 89

Le lucerne 100

il complesso di Ponte della Lama e i cimiteri tardoantichi di canosa 107

Bibliografia essenziale 119

Glossario 121

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La tomba a ’anno

D. Nuzzo ha curato i capitoli Le ricerche antiquarie e archeologiche; Il complesso subdiale; Il complesso di Ponte della Lama e i cimiteri tardoantichi di Canosa; P. De Santis si è occupata del capitolo I nuclei ipogei; di G. Disantarosa e A. Rocco è il capitolo I reperti ceramici: usi e funzione (rispettivamente: contenitori ceramici e lucerne). Le schede sono state redatte da: E. Iannetti (La tomba pavimentale 118); D. Lentini (Il mausoleo 7 e le ricostruzioni dell’epitaffio di Ilariano; Il mausoleo absidato: ipotesi ricostruttive; Il laser scanner in catacomba); D. Mittica (Il mausoleo 12; La documentazione grafica dei reperti ceramici); L. Piepoli (La tomba pavimentale 17; La tomba a cassa 6); V. Polito (Interventi di conservazione e ricomposizione sull’iscrizione dipinta dell’anno 481; Interventi conservativi nell’ipogeo G); A. Rocco (La tipologia sepolcrale; La tomba pavimentale 125). I disegni dei reperti sono di V. Acquafredda.

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LE RICERCHE ANTIQUARIE E ARCHEOLOGICHE

L’edificio, ubicato presso l’estrema porzionemeridionale dell’area cimiteriale, appareisolato da un punto di vista topografico, af-fiancato solo dai due sarcofagi lapidei cheoccuparono verosimilmente tra III e IV se-colo gli spazi lasciati liberi dai restanti corpidi fabbrica della necropoli.In seguito ad un recente lavoro di rilievo ar-chitettonico e di studio degli elevati, è statopossibile ricostruire alcuni aspetti legati a

questa costruzione. Il corpo di fabbrica pre-senta una pianta rettangolare.Allo stato attuale gran parte della porzionecentrale ed occidentale della copertura vol-tata appare completamente crollata, anche seè possibile ipotizzarne l’andamento. Diver-samente dagli altri edifici adibiti ad uso se-polcrale (mausolei 4 e 7), quello preso inesame appare maggiormente conservato nelsuo impianto planivolumetrico. Esso si di-

stingue dagli altri mau-solei per l’ampiezza delsuo varco d’accesso, de-limitato da due pilastriin opera laterizia concornice ricavata in late-rizio, e per la mancanzadi una soglia d’ingressorecante tracce di unaqualche eventuale chiu-sura.L’ambiente risulta co-perto da una volta abotte il cui profilo si rie-sce a ricostruire soprat-tutto lungo il muro in-terno orientale. Sullaparete di fondo dovevaessere collocata verosi-milmente una strutturafuneraria (cassa lapideao realizzata in laterizio),secondo i confronti vi-

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sibili presso gli altri edifici della medesimanecropoli.Le indagini hanno consentito di definire me-glio aspetti legati alla produzione ed im-piego di materiale edilizio in età tardoantica,all’interno di un programma di alto spessoreedilizio in questo comparto territoriale dellacittà canosina.Accanto all’impiego di blocchi lapidei dinotevoli dimensioni nella parte posterioredell’edificio, per scopi statici e per fungereda piano di appoggio per la soprastantecortina muraria, in piena linea con quantoindividuato negli altri mausolei e nel mau-soleo absidato, si è potuto riscontrare uncospicuo impiego di materiale laterizio, ilpiù delle volte di reimpiego (data la varietàmetrologica ed i tipi di impasti). I lateriziprobabilmente non erano lasciati a vista,

come si può ipotizzare dal rinvenimento ditracce di intonaco e malta lungo le super-fici esterne. In ogni caso una delle tecniche più comuniper il periodo tardoantico, ed ivi attestatanel caso del muro orientale, è rappresen-tata dalle murature miste, a blocchetti ditufo e laterizi disposti in filari orizzontali(opus vittatum mixtum), documentate adesempio presso altri edifici pubblici cano-sini (Terme Ferrara), o monumenti reli-giosi (S. Leucio) e funerari (mausoleoabsidato).Anche la copertura presenta un notevole im-piego di materiale laterizio (si conservanoalcune tegole che fuoriescono dal conglo-merato cementizio), tanto che è stato possi-bile rilevare un andamento del tetto a doppiafalda.

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Il ricorso massiccio a materiale locale, comei blocchi calcarei, o l’impiego del tufo nellaforma dei piccoli conci più o meno regolar-mente squadrati, rappresenta un chiaro indi-zio di una specifica e diffusa convivenza disoluzioni tecniche e soprattutto di mae-stranze differenti, regolarmente impiegate inquesta fase storica.La volontà di rendere quanto più omogeneied unitari i prospetti di questi paramenti,non certamente regolari per tipologie di ma-teriali adoperati, può anche giustificare il ri-corso ai rivestimenti intonacati, come quellipresenti lungo i resti della volta a botte. Talirivestimenti, come anche le tracce di colore

rosso steso sia lungo i letti di posa che suparte dei mattoni del muro interno meridio-nale, rappresentano il chiaro segnale di unaprecisa strategia costruttiva, certamente nonlegata a soluzioni architettoniche definibili“minori”, ma bensì a precise scelte di carat-tere monumentale legate a forme di ediliziadi prestigio.La datazione del mausoleo, in base soprat-tutto ai caratteri delle tecniche costruttive edelle cortine murarie, si può attribuire a par-tire dal tardo IV secolo quando l’uso dellanecropoli subdiale è da porre in stretta con-comitanza con lo scavo degli ambienti cata-combali.

30 Il cimitero tardoantico di Ponte della Lama (Canosa di Puglia)

La tomba 4, anch’essa un’edicola in la-terizi e in listato, destinata in origine a con-tenere la sola tomba posta sul fondo, unacassa in muratura con prospetto ad archetti(fig. 8), presenta caratteri strutturali analo-ghi alle vicine 7 e 12, ma alcuni elementisuggeriscono di posticipare il momento dicostruzione della struttura alla secondametà del IV-V secolo.

Tra la fine del III e il IV secolo alcunisarcofagi furono sistemati negli spazi di ri-sulta tra gli edifici preesistenti. Rispetto aquanto visibile al momento delle scopertadegli anni Cinquanta la situazione appareoggi molto compromessa e la maggior partedei sarcofagi allora individuati è andata per-duta. Tuttavia dai monumenti ancora a postoe dalla documentazione dei vecchi scavi si è