03 ALLY SLOPER The First Comic Superstar

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A CURA DI / EDITED BY ALFREDO CASTELLI IN COLLABORAZIONE CON / WITH ROGER SABIN PREFAZIONE DI / PREFACE BY PAUL GRAVETT POSTFAZIONE DI / AFTERWORD BY LA PRIMA SUPERSTAR DEL FUMETTO THE FIRST COMICS SUPERSTAR “JUDY” OFFICE, LONDON, 1867 E , NAPOLI 2006

Transcript of 03 ALLY SLOPER The First Comic Superstar

A CURA DI / EDITED BY ALFREDO CASTELLI IN COLLABORAZIONE CON / WITH ROGER SABINPREFAZIONE DI / PREFACE BY PAUL GRAVETTPOSTFAZIONE DI / AFTERWORD BY

L A P R I M A S U P E R S TA R D E L F U M E T T OT H E F I R S T C O M I C S S U P E R S T A R

“JUDY” OFFICE, LONDON, 1867 E , NAPOLI 2006

NELL’ALLEGATO: EXTRA! EXTRA! TOM BROWNE IN AMERICA!L’avventura americana di Tom Browne, creatore dei personaggi Weary Willieand Tired Tim (1896) e considerato il padre del moderno fumetto britannico.Famoso anche negli Stati Uniti, realizzò per il prestigioso New York Times“An English Artist’s Impressions of America” (1904), una delle poche serieillustrate di quel quotidiano; nel 1906, precedute da un poderoso battagepubblicitario, le sue vignette sostituirono nel Chicago Tribune quelle del car-toonist J. T. McCutcheon, impegnato in un viaggio. L’inserto raccoglie la suaproduzione americana, mai ristampata fino a oggi, insieme agli episodi diWeary Willie and Tired Tim pubblicati dal Boston Globe tra il 1896 e il 1901.

A L LY S L O P E R , L A P R I M A S U P E R S TA R D E L F U M E T T ONel 1867 il settimanale satirico inglese Judy cominciò a pubblicare le vicen-de a fumetti di Ally Sloper, scritte e illustrate da Charles H. Ross e da suamoglie Emilie De Tessier, che si firmava “Marie DuVal” e che fu la primadonna fumettista. Precursore di Andy Capp, cinico e indolente ma dotato digrande carisma, Ally Sloper fu il primo eroe seriale a ottenere un longevosuccesso; fu al centro di un vasto licensing, interpretò spettacoli teatrali ecinematografici, diede titolo a canzoni e nome a cavalli da corsa. Questofascicolo ospita una scelta di tavole di C. H. Ross & Marie DuVal e dei lorosuccessori W. G. Baxter e W. F. Thomas, la ristampa del raro volume ClumsyBoy Crusoe e ampli servizi dedicati ad Ally e al fumetto inglese delle origini.

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“Quando Marty e Java si resero conto che la loro impresa di “Detective dell’Impossibile” non era redditizia come avevano sperato, si affidarono al vec-chio adagio ‘Aiutati che Dio ti aiuta’. Ora Marty ha in mente di realizzare qualcosa presso Loch Ness, ma non ha ancora voluto parlarmene.” – DI A N A .

QUELLE (BUONE) COSE PRIVE DI SENSOdi Paul Gravett *

Allan Moore, in Watchmen, immaginò una linea di profumi chiamata “Nostalgia”, cheutilizzava come slogan il verso “Oh, how the ghost of you clings” della canzone Those

Foolish Things resa famosa da Ella Fitzgerald. Il suo aroma pervadeva la tenera scenad’amore finale, conferendo alla sequenza uno struggente valore aggiunto. Quando si parla di Those Foolish Things, “quelle (buone) cose prive di senso” chiamatefumetti, l’essenza della nostalgia è costituita da una mescolanza di carta ingiallita, diinchiostri fuori registro, di graffette arrugginite, in grado di trasportarci in tempi che ladeformazione del ricordo vuole invariabilmente più semplici e più felici. Ho visto colle-zionisti che aprivano un albo a fumetti e ne odoravano il bouquet come esperti conosci-tori di vini, quasi si trattasse di un magico elisir capace di riportarli alla giovinezza.

Quella della nostalgia può però anche essere una fragranza intossicante, in grado diappannare il nostro giudizio e far passare in second’ordine le caratteristiche veramenteimportanti di una storia sequenziale: la qualità del testo e dei disegni, la sua influenzasul costume, sull’arte, sulla società. A causa di questa disattenzione noi inglesi - i letto-ri, gli editori, a volte gli autori stessi - tendiamo a sottovalutare la grande eredità cultu-rale lasciata dai nostri fumetti. Dopotutto sono soltanto Foolish Things, buone al piùper scatenare per qualche attimo una ridda di ricordi infantili. Così le tavole originali diun genio come Norman Pett - l’autore dell’indimenticata Jane - sono state distrutte dopola sua morte da uno zelante curatore testamentario, il quale aveva sempre disapprovatole caratteristiche ammiccanti della striscia. Gli originali dei fumetti sono serviti agli usipiù disparati: per riparare un tavolo zoppicante, per coprire i mobili durante l’imbianca-tura di un ufficio, per asciugare una perdita d’acqua; altri sono stati semplicementedistrutti per guadagnare spazio, come le migliaia di tavole della collana Battle, crematein un rogo impietoso. Neppure gli autori più bravi e famosi sono esenti da questa furiaiconoclasta: Norman Wright di Carol Day bruciò i fumetti dell’orrore dei figli Paul ePatrick, i quali, tuttavia, sono diventati a loro volta fumettisti. Già, c’è un altro odore chealeggia intorno ai fumetti: quello acre della carta bruciata.

Contrariamente agli inglesi, gli italiani hanno più volte dimostrato il loro apprezzamen-to per la produzione britannica, forse anche perchè molti autori di quel paese hannocontribuito a far grande il mercato d’oltremanica realizzando migliaia di tavole per le“libraries” delle Fleetway e di altre edizioni. In patria Frank Hampson - l’uomo cheimmaginò le galassie e le astronavi di Dan Dare - venne dimenticato e dovette sbarcareil lunario insegnando disegno. Ci volle il salone dei Comics di Lucca del 1976 per rico-noscergli finalmente il meritato titolo di “Prestigioso Maestro”, e solo allora venneriscoperto anche in Inghilterra. Nel corso degli anni, sono stati gli italiani a ristamparein accurate edizioni capolavori come Jeff Hawke o Romeo Brown.

Oggi è il turno del Napoli COMICON, che ci dà una lezione dedicando, oltre a questofascicolo, un’ampia mostra alla straordinaria produzione del Regno Unito. In attesa diapprendere, non possiamo far altro che apprezzare.

* Paul Gravett, giornalista, scrittore, curatore di collane, lavora nel campo del fumetto da oltre vent’anni. Nella collana Escape ha pubblicato la prima collaborazione tra NeilGaiman e Dave McKean. Tra il 1992 e il 2001 è stato direttore del Cartoon Art Trust diLondra. Come saggista, ha scritto tra l’altro Manga, Sixty Years of Japanese comics e GraphicNovels: Stories to change your life. Questa presentazione è elaborata da Great British Comics,in pubblicazione presso la Aurum Press nel Novembre 2006. Ulteriori informazioni si tro-vano nei siti internet <www.paulgravett.com> e <www.greatbritishcomics.com>.

PROSSIMAMENTE: CHICAGO SONNTAG TRIBUNE. Gli autori tedeschi del Chicago Tribune

Nel 1894 i quotidiani americani cominciarono ad allegare al numero della domenica inserti umo-ristici che in breve si trasformarono in fascicoli totalmente a fumetti. Pochi anni dopo si scatenò

il primo, volento attacco contro quelle pubblicazioni: educatori, religiosi, intellettuali e associazionidi genitori - spalleggiati dai politici impauriti dalla diffusione delle caricature - si scagliarono con-tro le “Comic Sections”, tacciandole di volgarità e di violenza. Fu promulgato l’“Anti Cartoon Bill” einvocata la chiusura di quella che era definita “La deboscia domenicale”. I critici contrapponevanol’umorismo americano a quello più sofisticato delle riviste satiriche tedesche, a cui collaboravano arti-sti del calibro di Lyonel Feininger. Forte di questa approvazione, per sfuggire all’offensiva anti-fumetto,il Chicago Tribune chiuse tutte le serie del suo supplemento, e assunse i migliori autori germanici.Dal 6 Maggio 1906 al 20 Gennaio 1907 la “Comic Section” del quotidiano pubblicò tavole caratterizza-te da “un umorismo gentile (...) che fa sorridere anche chi ne è vittima”, firmate da Lyonel Feininger,Hans Horina, Lothar Meggendorfer, Karl Kunstmaler Pommerhanz, Viktor Schram, Karl Staudinger.Per la prima volta dopo un secolo esatto, tutti i supplementi “tedeschi” del Chicago SundayTribune sono integralmente ristampati, con un’ampia introduzione sulle origini del fumetto inGermania, la sua diffusione in USA e la storica, prima campagna contro la narrativa disegnata.

Rodolphe Töpffer - ObadiahOldbuck (1842)Napoli COMICON, 2003.

Di prossima pubblicazione

Cham - Histoire de MrLajaunisse (1839)Napoli COMICON, 2004.

C. H. Ross e Marie Duval -Ally Sloper (1867)Napoli COMICON, 2006.

www.comicon . i tEdizioni Napoli COMICON.Stampato in occasione diNapoli COMICON 8° Salone Internazionale delFumetto e dell'AnimazioneNapoli, Castel Sant'Elmo3, 4 e 5 Marzo 2006 Redazione: Costantino FagoLa prima Superstar del fumetto© Roger SabinMartin Mystère © Sergio Bonelli Editorelé.© per questa edizione: Alfredo CastelliStampa: Industria Grafica EditorialeGERCAP, Zona IndustrialeIncoronata, 71100 Foggia

A cura di Alfredo Castelli

con Roger Sabin.Presentazione di Paul Gravett.

English Abstractat page 48

Alla memoria di Dennis Gifford, F.OM., F.O.S., F.O.C.*

(*) Friend of Man, Friend of Sloper, Friend of Comics

15.000 disegni)e per il suo im-pegno sociale epolitico, fu ap-prezzato da let-terati come Ru-skin (che lo pa-ragonò a Rem-brandt), Thac-keray, Dickens,Baudelaire, Fow-les; da colleghie imitatori ditutto il mondoe da un pub-blico vastissimodi lettori comu-ni. Fornì im-

magini per ogni genere di prodotto editoriale,dalle riviste, ai manifesti teatrali; illustrò roman-zi famosi tra cui quelli di Dickens; la sua The Bot-tle (1847), costituita da otto incisioni sui pericolidell’alcool, fu più volteadattata per spettacoli dilanterna magica. Comescrittore e direttore dicollane collaborò peranni con le edizioni Tiltand Bogue, per cui curòun Cruikshank Omni-bus (1841-1842) e ilGeorge Cruikshank Ma-gazine (1854), e rea-lizzò The Bachelor’s Own Book (1844). Perquanto riguarda il fumetto, fondò e diresse la ri-vista The Comic Almanack (Chatto and Windus,1835-1853), che conteneva tavole in sequenza, e

I PRECURSORI DEI PRECURSORI

Nel 1682 il pittore Francis Barlow(1626-1704) illustrò due tavoleintitolate The Horrid, Hellish PopishPlot. Accusavano i cattolici di averordito un complotto per uccidere ilRe; non era vero, ma a causa di que-sta calunnia fu introdotto il “TestAct”, che imponeva ai membri delleCamere di dichiarare la loro non ap-partenenza alla religione cattolica. Le tavole erano divise in quadretti ecommentate da balloons; questo adimostrare come il fumetto vanti inGran Bretagna una storia particolar-mente lunga. Nel tardo 18° secolo lasatira, sia soltanto scritta, sia accom-pagnata da disegni, conobbe un mo-mento di grande popolarità. WilliamHogarth, Thomas Rowlandson,James Gillray, Isaac Cruikshankrealizzarono centinaia di immaginisingole e brevi storie in sequenza.

È difficile classificare come fumettoquel tipo di materiale: nella maggio-ranza dei casi la produzione eracostituita da immagini singole stam-pate in riviste e volumi oppure ven-dute a fogli o in cartelle in “Botteghedella Caricatura” come quella diHumphrey a Londra. In qualche caso le pagine illustrate,lette di seguito, formavano un rac-conto, il quale poteva subire un sin-golare processo di “fumettizzazione”.A Harlot’s Progress di WilliamHogarth era all’origine (1731)(segue a pagina 2)

Se esaminate il fascicolo Histoire de Mr Lajau-nisse, pubblicato in questa collana, scoprirete che

il pezzo introduttivo porta un titolo simile a quellodel servizio che state leggendo: Le molte origini delfumetto francese. Questa mancanza difantasia è dovuta al fatto che il fumettonon è - come ancora qualcuno so-stiene - l’invenzione di un singolo,ma il frutto di una lunga evoluzio-ne a cui hanno contribuito autoridi ogni tempo e di ogni paese. Traquesti - per quanto riguarda il fumetto anglosassone- i vignettisti satirici citati nelle colonne a lato e losvizzero Rodolphe Töpffer, i cui racconti sequenzialifurono presi a modello dallo scrittore Albert Smith edal disegnatore H. G. Hine. Li citiamo in apertura nonsolo perchè ingiustamente poco celebrati dalla storio-grafia, ma soprattutto perché a loro spetta il merito diaver ideato i primi racconti a lungo respiro della pro-duzione anglosassone, Mr. Crindle’s Rapid Career(1847) e The Surprising Adventures of Mr. Touch-andgo Jones (1848), pubblicati a puntate dalla rivi-sta Man in the Moon. Il posto d’onore tra gli in-ventori spetta a George Cruikshank (1792 - 1878),figlio di Isaac e fratello di Robert, a loro volta dise-gnatori. Per la vastità della sua produzione (più di

Dai pionieri del 17° secolo, ai vignettisti satirici di fine ‘700, a Cruikshank, agliautori di Punch fino a Tom Browne: la lunga storia del fumetto d’oltremanica.

I molti inventoridel fumetto inglesedi Alfredo Castelli*

In apertura: la prima delle duetavole The Horrid, Hellish PopishPlot (1682) di Francis Barlow. Alcentro: Mr Crindle di A. Smith e G.H. Hine e la copertina di un ComicAlmanack di George Cruikshank. Inbasso: sequenza di Cruikshank daThe Comic Almanack. Nella colonnaa fianco: “The Caricature Shop” diJames Gillray (1808) e la primadelle sei incisioni di The Harlot’sProgress di William Hogarth.

* Alfredo Castelli, sceneggiatore, è l’autore della serie “MartinMystère”. Come studioso delle origini del fumetto, ha realizzatoi fascicoli The Adventures of Obadiah Oldbuck e Histoire deMr. Lajaunisse (Napoli Comicon 2003 e 2004); AspettandoYellow Kid (Museo Italiano del Fumetto,2003); Eccoci ancoraqui! (di prossima pubblicazione).

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contribuì a far conoscere ai lettori inglesi alcunialbum di Töpffer, che forse tradusse di persona. Ilsuo racconto The Toothache (testo di Horace May-hew, 1849), più volte copiato da altri autori, fu ilprimo fumetto britannico a uscire direttamente involume. Il suo grande successo spianò la stradaalla produzione di libri analoghi, come A Good-natured Hint About California (1849) e Pan-tomime (1849) di Alfred Crowquill o come AClumsy Boy Crusoe (1867) di Charles H. Ross, ri-proposto a pagina 37 di questo fascicolo.

All’evoluzione del fumetto inglese contribuì inmodo determinante l’uscita di Punch. Le rivi-ste satiriche a cui collaboravano Rowlandson e Gill-ray erano destinate a un pubblico colto e con unacerta disponibilità economi-ca. In Francia, La Cari-cature (1830) avevaaperto il mercato dei set-timanali umoristici illu-strati a basso costo, desti-nati a un pubblico mol-to più vasto. The Look-ing Glass (1830), mensi-le a colori di Robert Sey-mour (1798-1836), uno degliillustratori di Dickens - costituì

il trait-d’union tra lepubblicazioni tradizio-nali e quelle appena nateal di là della Manica. Do-po l’uscita di alcune te-state di scarso successo,nel 1841 l’incisore Ebe-nezer Landells, con Hen-ry Mayew, Mark Lemon eDouglas Jerrold, fecero

un nuovo tentativo fondando Punch, The LondonCharivari; Punch era il nome di un burattino ispi-rato a Pulcinella, e Charivari quello di un popola-re settimanale francese, divenuto sinonimo di“giornale satirico”. La nuova pubblicazione, uscitail 17 Luglio, costituiva uno specchio della societàdell’epoca; le sue rubriche spaziavano dalla politicainterna ed estera, alla cultura, alle mode, le maniee i vizi inglesi. A Punch si devono due termini, car-toon e cartoonist, oggi utilizzati nelle accezioni divignetta umoristica (poi di narrazione illustrata insenso lato) edel suo autore.Fino al 1843 laparola era latraduzione del-l’italiano “car-tone”, intesocome bozzetto preparatorio di un dipinto. Quell’an-no, in occasione di una mostra di “cartoni” con-temporanei tra cui dovevano essere scelte le opereche avrebbero decorato le sale del Parlamento,Punch pubblicò nel paginone centrale - che, finoad allora era intitolato The Big Cut (ove “cut” signi-fica “incisione su legno”) un’illustrazione di JohnLeech intitolata Cartoon N. 1: Substance and Sha-dow, in cui un gruppo di diseredati osservava una se-

rie di immagini che rappresenta-vano un mondo a loro pro-ibito. Da quel momento il

settimanale cominciò aproporre disegni intitolatiMr. Punch’s Cartoons, e iltermine assunse il suo at-tuale significato. Alle pa-

gine di Punch collabora-rono gli eredi diretti dei ca-

ricaturisti del ‘700: tra questiRichard Doyle (1824 - 1883),

A fianco: The Toothache di Cruik-shank (1849); le pagine eranorilegate “a fisarmonica”. Sotto: lacopertina del n. 1 di Punch (17 Lu-glio 1841), una tavola di Brown, Jo-nes, and Robinson di Richard Doyle euna vignetta di Mr. Peter Piper diJohn Tenniel. In basso: l’immagineche diede nome ai “cartoons”. Nellacolonna a destra: The Harlot’s Pro-gress in versione “popolare” (1732)e per il giornale Bell’s Life (1828).

(segue da pagina 2)una serie di sei dipinti a olio, che l’autore teneva esposta nel suo studioper raccogliere le ordinazioni di chine desideravauna riproduzione. Nel1732 Hogarth, abile promotore dellapropria opera, fece realizzare una co-stosa cartella con sei incisioni su ra-me dei dipinti accompagnate da untesto esplicativo, e cedette all’incisoreGiles King i diritti per produrne unaversione “popolare” costituita da duesole stampe con una sequenza di treillustrazioni ciascuna.

Nel 1828 l’opera fu incisa su legno epubblicata a puntate da Bell’s Life(primo giornale a ospitare una storiain sequenza) e raccolta nel numerodel 22 Giugno. Pur senza essere veri e propri fumetti, lavori come quelli diHogarth (A Harlot’s Progress, ARake’s Progress, Marriage à laMode), e, soprattutto, il più tardo TheTours of Doctor Syntax sono statifonti di ispirazione per autori difumetti successivi, tra cui RodolpheTöpffer. Il Dottor Syntax, sacerdote emaestro di scuola pedante e squattri-nato con velleità artistiche, era unamacchietta teatrale creata dall’attore (segue a pagina 3)

J o h n Leech(1817 - 1864),Sir John Ten-niel (1820 -1914); grandeassente Cruik-shank, il qualeriteneva (nondel tutto a tor-to) che il mar-

chio di Punch fosse stato copiato dai suoi disegni.Dal 1850 la rivista cominciò a pubblicare raccontisequenziali sia autoconclusivi, sia interpretati dapersonaggi ricorrenti come Mr. Briggs di John Leech(1850), Brown, Jones and Robinson (1850) diRichard Doyle e Mr. Peter Piper (1853) di Sir JohnTenniel. Attorno a Punch si sviluppò un’editoria divolumi elegantemente rilegati, costituiti da raccoltedel giornale o da antologie e ristampe di materia-le scelto; venduta in libreria accanto ai libri “scrit-ti”, questa produzione contribuì a rinforzare l’im-magine delle opere disegnate. La fama di Punch sies tese in tut to i lmondo; un mensilecon questo nomeuscì per sei numeri aParigi (1850), un al-tro in Norvegia; TheJapan Punch (1862-1887) costituì il pri-mo giornale satiricogiapponese, e vi fu-anche un Punch inChina e un Punch inCanada. In USA uscirono numerose riviste sullafalsariga del settimanale; Vanity Fair ne riprese laformula in modo quasi identico. Durante la GuerraCivile, Punch dimostrò simpatie per il Sud, così,

nella Confederazione, fupubblicato The SouthernPunch, una delle poche ri-viste umoristiche schieratecon i secessionisti; un Ame-rican Punch uscì a Bostontra il 1879 e il 1881. Vi-gnette e sequenze venneroripubblicate da molte testa-te americane, favorendo lanascita di una scuola di

autori locali. L’inglese Phil May (1864-1903) e l’a-mericano Michael Angelo Woolf si influenzaronoreciprocamente realizzando vignette interpretate dabambini dei quartieri poveri; a loro volta esse furo-no una delle fonti di ispirazione di Richard FeltonOutcault, l’inventore di Yellow Kid. Dopo 151 annidi storia gloriosa, nel 1992 le pubblicazioni diPunch furono interrotte; nel 1996 vi fu un tentativodi rilancio che si concluse mestamente nel 2002.Fin dalla sua fondazione, Punch fu imitata da al-

Qui sotto: il Dottor Sintax di Rowlandson e alcuni oggetti con lasua immagine. A fianco: Punch nel-la versione di Cruikshank, molto si-mile alla successiva mascotte delsettimanale. Più in basso: il JapanPunch e una versione americana diMr. Peter Piper. A destra: Funny Folks(1887) e Scraps (1890). In chiusu-ra: la prima puntata di WearyWaddles e Tired Timmy (1896), poidivenuti Weary Willie and Tired Tim.

tre pubblicazioni, tra cui Fun, che pubblicò ancheun personaggio ricorrente, A. Cossgrain Botcher,Esquire, of Muddle Villa di Blot. Di Judy, e di AllySloper’s Half-Holiday si parla nei servizi di pag. 5e pag. 43; a seguito del loro successo, vari editoricercarono di imitarne la formula, puntando sem-pre più sulla sequenza e sui personaggi fissi. In bre-ve nacquero Funny Folks (1875), Scraps (1883)Comic Cuts (1890), Illustrated Chips (1890) - leultime due edite da Alfred Harmsworth, destinatoa divenire uno dei maggio-ri editori inglesi - Colou-red Comic (1899), primatestata a colori, e molti al-tri settimanali. Pubblicava-no fumetti con didascalie eballoons, sicuramente piùsimili a quelli di oggi ri-spetto alle opere pubblicatenello stesso periodo negliStati Uniti, e serie con per-sonaggi come Weary Willie and Tired Tim(1896) di Tom Browne, a cui è dedicato l’insertoallegato a questo fascicolo. E qui ci fermiamo: ilmoderno fumetto inglese era infatti nato.

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(segue da pagina 2)John Bannister; il pittore Thomas Row-landson (1756-1827) e il poetaWilliam Combe (1741-1823), letteratoche trascorse gran parte della sua vitain carcere per debiti, ne fecero il pro-tagonista di tre avventure umoristiche(The Tour of Doctor Syntax in Searchof the Picturesque, The Tour ofDoctor Syntax in Search of Conso-lation, The Tour of Doctor Syntax inSearch of a Wife) che descrivevano isuoi viaggi. Ogni storia comprendevauna trentina di immagini intervallate danumerose pagine di testi in rima (“I’llmake a Tour – and then I’ll write it /You well know what my pen can do /And I’ll employ my pencil too / I’llride and write, and sketch and print/ And thus create a real mint ”); essefurono serializzate nell’Ackermann’sPoetical Magazine a partire dal 1809,quindi raccolte in volume a partire dal1812; il loro successo ispirò seguiti eparodie . I volumi contenevano alcunielementi poi ripresi dalla narrativasequenziale; tra questi, la commistionetra umorismo e avventura, la tematicadel viaggio, la serialità (Il Dottor Syntaxfu forse il primo “personaggio ricor-rente”: allora le storie seriali non esi-stevano, neppure in forma di roman-zo). Ben prima dell’avvento dei fumet-ti, il Dottor Syntax fu al centro di unprimitivo merchandising che compren-deva, tra l’altro, targhe per pub, par-rucche, soprabiti, stoviglie e statuette.

ne di dispense po-polari (i cosiddetti“Penny Dreadfuls”),romanzi per ragazzi,testi umoristici, opereteatrali; curò collanedi libri e divenne di-rettore di Judy nel1877. Discreto illu-stratore (sosteneva chel’amico di famigliaGeorge Cruikshankera stato il suo maestro), realizzò anche il fumettoThe Surprising Adventures of a Clumsy Boy Cru-soe, ristampato per la prima volta in questo fascico-lo. Per Judy, Ross creò Alexander “Ally” Sloper, piùtardi noto anche come F.O.M. (Friend of Man,“Amico dell’Umanità”), la cui prima sequenza, So-me of the Mysteries of Loan and Discount, fupubblicata il 14 agosto 1867. Ally possedeva qual-che tratto del “Robert Macaire” dei francesi Dau-mier e Philipon, ma soprattutto si rifaceva a duepersonaggi inglesi: il dickensiano Wilkins Micaw-ber, uno dei comprimari di David Copperfield(1850) – di cui “l’Amico dell’Umanità” aveva ri-preso il carattere e l’aspetto – e ‘Arry Sloper, scorbu-tico protagonista del romanzo a puntate In Searchof a Wife scritto dallo stesso Ross nel 1862 per ilReynolds Magazine. La sostituzione del nome“‘Arry” con “Ally” permetteva un giocodi parole in slang vittoriano: “ally slo-per” designava infatti coluiche si dileguava (“to slo-pe”) in cortile (“ally”) pernon pagare l’affitto. È curiosoil ripetersi del termine Allynei titoli del primo fumetto

inglese del primo fumet-to americano di successo (Hogan’s Alley, poiYellow Kid): evidentemente il mezzo espressivo

era associato alla vita del vicolo, tipica del sot-toproletariato. Ally Sloper era, in effetti, un

eroe sottoproletario; si muoveva - forse nel-l’East End - in una Londra solo un po’ menopovera di quella descritta nei romanzi di Dic-kens, e tirava a campare con espedienti e pic-cole truffe organizzate con l’inseparabile ami-co Isaac Moses (“Iky Mo”). Iki fu il primoebreo a comparire in un fumetto; Ross lo defi-

La prima parte della lunga vicenda di Ally Sloper, il personaggio che i sudditi della Regina Vittoria amavano detestare.

Ally & Iky Ltd.gli anni di “Judy”. di Alfredo Castelli

LA PRODUZIONE ROSS/DUVALPERIODICI 1867-1884 - Judy, or the LondonSerio-Comic Weekly; settimanale, Dalzier Brothers, Londra; 1 Penny

Tra il 1867 e il 1884 Judy pubblicòcirca 130 tavole sequenziali di AllySloper a pagina intera (21x27cm),mezza pagina e altri formati. Le pri-me otto tavole sono di C. H. Ross(Some of the Mysteries of Loanand Discount, 14-8-1867; How IkyMoses Managed A Theatre; HowIky Moses Went On The Turf; Moand Sloper Take A Holiday; Slo-per's Shilling Dinner; Shaving ByMachinery; The Course of TrueLo-ve, 4-12-1867), e, dopo una lungainterruzione, The Awful Ending ofan Early Worm (26-5-1869). Apartire da En Route For Suez (1-12-1869) la serie è firmata daMarie DuVal. La produzione conti-nuò irregolarmente fino al 1884.,

1875-1887 - AS His Comic KalendarDalzier Brothers, Londra. Annualeinvernale (13 Nn.); 1 Penny.1880-1887 - AS Summer Number,Dalzier Brothers, Londra. Annualeestivo (8 Nn.); 1 Penny.(Segue a pag. 6)

In apertura: Charles H. Ross e sua moglie Marie DuVal, i creatoridi Ally Sloper (a fondo pagina conIki Mo) in un’illustrazione diRoss. A destra: il primo numero diJudy (1° Maggio 1867). Al centro:‘Arry Sloper, prototipo di Ally crea-to dallo stesso Ross nel 1862. Inpiccolo, disegno di George Cruik-shank Jr., da Judy. Qui sotto: Sum-mer Number (1887) e Comik Ka-lendar per il 1888 di Ally Sloper.

J udy era il pupazzo femmini-le che accompagnava Punch

negli spettacoli di burattini;sfruttando questo collegamen-to i fratelli Dalziel (pronuncia-to Dal-iel, senza la “z”), da duegenerazioni stimati illustratorie incisori, fondarono nel 1867

Judy, or the London Serio-Comic Journal, un set-timanale satirico analogo a Punch ma con un tar-get più popolare. Tra i collaboratori, insieme ad Ar-chibald Chasemore (1867-1902), a George Cruik-shank Jr: (1842- ?), nipote diRobert Cruik-shank, a JamesBrown e a nu-merosi al tr iautori, la ri-vista annove-rava CharlesHenry R o s s(1835?-1897),versatile scrit-tore con al suo attivo una vasta produzione per di-versi generi letterari. Dipendente civile dell’Ammi-ragliato, con il suo nome o con una lunga serie dipseudonimi (tra cui Boswell Butt,Esq. e The OnlyJones), scrissenel tempo li-bero (!) deci-

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informazioni sudi lei sono scarse:era nata proba-bilmente a Pa-rigi verso il 1847;forse era un’attri-ce di Music Hall;aveva sposato Rossa 18 anni, e gli a-veva dato un fi-glio, Charles Jr.,che continuò lacarriera del padre; non si conosce la data della suascomparsa. E’ certo che fu la prima donna fumetti-sta, e molto brava, per giunta: lo provano certe se-quenze come quella a pag. 24 o quella stilizzata ri-prodotta qui in basso. Marie DuVal non si limitò a il-lustrare Ally Sloper, ma realizzò altro materiale perJudy, come la parodia de La pietra di Luna di Wil-kie Collins. Le tavole di Ally pubblicate da Judy furo-no relativamente poche (circa 130), ma il personag-gio comparve in centinaia di illustrazioni, e, soprat-tutto, in supplementi e volumi che portavano il suo

nome (vedi i colonnini a pagg. 5 e 6). Nel 1883,quando ormai Sloper era conosciutissimo (una suapagina era uscita in USA, in The Day’s Doingsdel 19 Agosto 1871, e una sequenza di Marie DuValsenza Ally era stata pubblicata dal New York Daily

Graphic il 16 Agosto 1844), dopouna serie di dissidi con gli editori,Ross cedette ai Dalziel i diritti delpersonaggio, e si dedicò ad altreattività editoriali. Morì il 12Ottobre 1897; la carrieradi Ally Sloper conti-nuò invece mol-to più a lungo(vedi a pag. 43).

nì affettuosamente “figlio di un popolo errante acui è difficile mettere il sale sulla coda” e lo ritras-se senza calcare su connotazioni razziali. Le vicissi-tudini e i caratteri di Ally e Iky ricordano quelle deipersonaggi amabilmente detestabili interpretati daTotò in coppia con Peppino De Filippo o Nino Ta-ranto, la cui principale pulsione era quella di emer-gere con qualunque mezzo dal ghetto in cui il desti-no li aveva relegati. Le loro vicende, come quelle diSloper, prendevano spesso spunto da fatti di cronaca,dando luogo così a una blanda satira sociale; Ally fucoinvolto tra l’altro nella guerra Franco-Prussianadel 1870 e combatté insieme ai francesi (che non acaso furono sconfitti). I suoi vizi anticiparono quelli

del concittadino AndyCapp creato da RegSmythe 90 anni dopo:bevitore, giocatore, ris-soso, infedele, con unasituazione matrimo-niale poco chiara. Disolito veniva rappre-sentato come un sin-golo, magari a cacciadi qualche ricca vedo-va; a volte gli erano

attribuiti una moglie e due bambini; nel volumeThe Ups and Downs of AllySloper comparvero due fi-gli grandi, Sloper’s Elder eMiss Sloper. Dopo poche tavo-le, Ross si dedicò esclusiva-mente ai testi (scritti facendouso di frasi brevi e a effetto), eaffidò i disegni alla moglie Isa-belle Emilie Louise De Tessier,che si firmava Marie Du Val. Le

(Segue da pag. 5)VOLUMICon l’esclusione dei volumi 1, cheristampa sequenze riprese daJudy, e 2, che ristampa altre 30pagine, i volumi sono costituitida testi originali di C. H, Rossillustrati da Marie DuVal.

1. Ally Sloper. A Moral Lesson. Titolointerno: Some Playful Episodes inthe Career of Ally Sloper. Volumecon circa 80 tavole di Judy op-portunamente reimpaginate; alcunilo considerano il primo comic book.Londra, Judy Office, 1873. 5 Pence.

2. Ally Sloper's Book of Beauty.Londra, Judy Office, 1877. 5 Pence.

3. Ally Sloper's Guide to the ParisExhibition. Londra, Judy Office,Maggio 1878. 5 Pence.

4. The Eastern Question Tackledand Disposed of by Ally Sloper. Lon-dra, Judy Office, 1878. 5 Pence.

5. The Contra-Dictionary of Lon-don. AS’s Sentimental Journey.Londra, Judy Office, 1880. 5 Pence.

6. The Ups and Downs of AS. Lon-dra, Judy Office, 1882. 5 Pence.

7. Ally Sloper's Comic Crackers.Londra, Judy Office, 1883. 6 Pence.

Qui sotto: Volumi di Ally Sloper. Afianco: la prima tavola di Sloper(1867), da confrontare con quellareimpaginata di pag. 10. A destra:puntata di Ally pubblicata in USA(1871). Al centro: parodia della“Pietra di Luna” (1875 ) e Sloper inversione super semplificata (1878);in basso: sequenza pubblicata dalNew Yortk Daily Graphic (1844). Inchiusura: Wilkins Micawber, ispira-tore di Ally, in un disegno di Phiz.

6

8

Le ristampe che compaiono in que-sto fascicolo sono tratte da:

Judy, The London Serious-Comic Journal (Pag, 9)Dalziel Brothers, LondraSettimanale, 1867-1907Tra il 1897 e il 1880 Judy pubblicòla produzione sequenziale di AllySloper di C. H Ross e Marie DuVal.Alcuni esempi si trovano al sito <www.geocities.com/zachdupuis/>

Ally Sloper - A Moral Lesson.(Pagg. 10-31)di Charles H Ross e Marie DuValDalziel Brothers, Londra, 1873208 pagineRaccolta delle tavole di Judy,introdotta da un’autobiografia di AllySloper e seguita da un centinaio diracconti rimontati in formatotascabile. Riprodotto nel sito<http://andybleck.com/eca/e.ally.sloper.01.html>

Ally Sloper (Pagg. 32-33)di William Giles BaxterGilbert Dalziel, Londra, 188856 pagineRaccolta di 50 vignette tratte da AllySloper’s Half-Holiday. Riprodottonel sito <www.coconino-world.com/sites_auteurs/baxter/index.html>

Ally Sloper’s Half-Holiday(Pagg. 34-36)Gilbert Dalziel, Londra.Settimanale, 1884-1916

The Surprising Adventures of aClumsy Boy Crusoe (Pagg. 37-42)di Charles Henry RossGriffith and Farran, Londra, 186724 pagine stampate su un solo lato.

In apertura: tavola di Ally Sloperdel 1 Dicembre 1869 da raffrontarecon la versione di pag. 19, in cuiè stata rimontata in tre pagine. Al centro: le vignette di Ally Slopercomparivano nella prima paginadi Ally Sloper’s Half-Holiday.Sopra: Copertina di The SurprisingAdventures of a Clumsy Boy Crusoe.L’esemplare è colorato a mano.Qui a fianco: le interviste di AllySloper si trovavano nel paginonecentrale della rivista. A destra: in una battuta ricorrente,Ally Sloper annuncia l’imminentevittoria contro i Boeri. Secondo leprevisioni dello Stato Maggiore, laguerra doveva infatti concludersiin pochi mesi (3 Febbraio 1900).

L e tavole rac-colte in que-

sto fascicolo sonoriprese dalle variefonti descritte afianco. Come a-pertura (pag. 9)abbiamo scelto In-cidents in the ear-ly youth of AllySloper and His Si-ster Jane (Judy, 1Dicembre 1875), in

quanto racconta un episodio dell’infanzia di Ally - giàuna piccola carogna - , e ci fa conoscere sua sorella (eforse gemella) Jane, di cui peraltro si è persa ogni altratraccia. Le tavole da pag. 10 a 31 sono state seleziona-te tra le circa 180 che compongono il volume AllySloper - A Moral Lesson (1873), accreditato in co-pertina alla sola Marie DuVal ma realizzato in collabo-razione con Charles Henry Ross, autore delle pagg. 10,11, 12; Ally Sloper e il suo amico Iky Mo si muovono inun ambiente proletario, dove campano con piccoletruffe o sperimentando improbabili invenzioni. Mentreil carattere dei personaggi è subito ben precisato, il loroaspetto varia di tavola in tavola: alle pagine 22-24 (cheincludono anche una sequenza muta graficamenteinteressante) compare una versione longilinea e stiliz-zata di Ally, decisamente diversa dall’immagine che sa-

rebbe divenuta famosa qualche anno dopo.Come molti personaggi suoi coevi, ancheAlly Sloper affrontò a suo modo il “GrandTour” (pagg. 17-22), viaggio intorno almondo quasi d’obbligo per i rappresentantidella borghesia inglese; tornò in Africa nel1872 (pag. 25), dopo che David Livingstoneera stato ritrovato dal giornalista Henry M.Stanley del New York Herald (10 Novembre1871). La storia (molto divertente nella sua

totale mancanza di “Political Correctness”) fu unadelle prime ispirate ad avvenimenti di cronaca. Forseprevedendo l’uscita di questo fascicolo, Ross & DuValimmaginarono le celebrazioni per il centenario del

loro personaggio (a pag. 29); A Moral Lesson è con-clusa dall’episodio The Death of Sloper, con la rivela-zione dell’esistenza di una fino ad allora sonosciutafamiglia (ma “una voce” suggerisce che la sua morteera un trucco). Con l’uscita di Ally Sloper’s Half-Holiday, le storie sequenziali furono abbandonate infavore di grandi vignette, a volte commentate ancheda balloons. Nella produzione di W. G. Baxter (pagg.32-33), le apparizioni di Iky Mo si diradano; Ally - lacui situazione matrimoniale non era mai stata chia-ramente definita - è ora sposato e ha due figli, Ale-xander Jr. e Tootsie, attrice di Music Hall. Tootsie è la“voce narrante” che commenta le vignette, di cuifirma le didascalie, e figura come autrice delle rubri-che Miss Sloper’s Fashion Fancies e Tootsie’s

Friends. L’ambienta-zione dei disegni diBaxter è apparente-mente più borghese diquella di Ross & DuVal, pur se Ally mantie-ne le sue caratteristi-che proletarie ed eversi-ve, che l’autore eviden-zia facendolo muoverein ambiti frequentatidall’alta borghesia co-

me l’università di Eton (pag. 33, vignetta 1), o facen-dogli incontrare personaggi come il Principe di Gal-les, futuro Re Edoardo 7° (pag. 32, vignetta 3). Nel 1888 la serie fu ripresa da W. Fletcher Thomas;Sloper continuò le sue attività in vari campi (pag.34), ma sempre più spesso le sue vicende furono ispi-rate a fatti reali. Tra il 1899 e il 1902 fu combattuta laseconda guerra Anglo-Boera, che Ally commentò pertutta la sua durata (pag. 35); nella rubrica Di-stinguished People Interviewed by Ally Sloper (pag,36), intervistava personaggi famosi, che venivanopoi insigniti del suo “Ordine al Merito”. Il fascicolo è chiuso dalla ristampa del raro volumeThe Surprising Adventures of a Clumsy Boy Crusoe(1867), che Ross aveva realizzato tenendo d’occhio laproduzione di George Cruikshank (pagg. 37-42).

NOTE SUI CONTENUTI

9

Judy - The Early Youth of ALLY SLOPER

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ALLY SLOPER A Moral Lesson

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A Moral Lesson ALLY SLOPER

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ALLY SLOPER A Moral Lesson

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A Moral Lesson ALLY SLOPER

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ALLY SLOPER A Moral Lesson

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A Moral Lesson ALLY SLOPER

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ALLY SLOPER A Moral Lesson

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A Moral Lesson ALLY SLOPER

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ALLY SLOPER A Moral Lesson

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A Moral Lesson ALLY SLOPER

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ALLY SLOPER A Moral Lesson

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A Moral Lesson ALLY SLOPER

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ALLY SLOPER A Moral Lesson

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A Moral Lesson ALLY SLOPER

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ALLY SLOPER A Moral Lesson

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A Moral Lesson ALLY SLOPER

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ALLY SLOPER A Moral Lesson

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A Moral Lesson ALLY SLOPER

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ALLY SLOPER A Moral Lesson

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A Moral Lesson ALLY SLOPER

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ALLY SLOPER A Moral Lesson

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A Moral Lesson ALLY SLOPER

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ALLY SLOPER’S HALF-HOLIDAY - W. G. Baxter

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ALLY SLOPER’S HALF-HOLIDAY - W. G. Baxter

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ALLY SLOPER’S HALF-HOLIDAY - W. F. Thomas

Ally Sloper’s Half-Holiday, 7 Gennaio 1888 Ally Sloper’s Half-Holiday, 1 Novembre 1890

Ally Sloper’s Half-Holiday, 25 Aprile 1891 Ally Sloper’s Half-Holiday, 31 Ottobre 1894

Ally Sloper’s Half-Holiday, 2 Marzo 1895 Ally Sloper’s Half-Holiday, 11 Maggio 1895

35

ALLY SLOPER’S HALF-HOLIDAY - W. F. Thomas

Ally Sloper’s Half-Holiday, 31 Marzo 1900 Ally Sloper’s Half-Holiday, 7 Aprile 1900

Ally Sloper’s Half-Holiday, 30 Giugno 1900 Ally Sloper’s Half-Holiday, 21 Luglio 1900

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ALLY SLOPER’S HALF-HOLIDAY - Interviews

EMILE ZOLA, SCRITTORE FRANCESE, ASHH, 25 Aprile 1891 RUDYARD KIPLING, SCRITTORE INGLESE, ASHH, 13 Ottobre 1894

FELIX FAURE, PRESIDENTE DI FRANCIA , ASHH, 2 Marzo 1895 NICOLA 2°, ZAR DI RUSSIA, ASHH, 29 Dicembre 1894

KWANG SU, IMPERATORE DI CINA , ASHH, 8 Settembre 1894 ARTHUR SULLIVAN, MUSICISTA INGLESE ASHH, 2 Marzo 1895

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THE SURPRISING ADVENTURES OF A CLUMSY BOY CRUSOE

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THE SURPRISING ADVENTURES OF A CLUMSY BOY CRUSOE

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THE SURPRISING ADVENTURES OF A CLUMSY BOY CRUSOE

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THE SURPRISING ADVENTURES OF A CLUMSY BOY CRUSOE

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THE SURPRISING ADVENTURES OF A CLUMSY BOY CRUSOE

FINIS

THE SURPRISING ADVENTURES OF A CLUMSY BOY CRUSOE

Abbiamo lasciato Ally Sloper nel1883, quando il suo creatore, C.

H. Ross, ne cedette i diritti di sfrutta-mento editoriale ai fratelli Dalzielper un compenso forfettario. A occu-parsi della loro gestione fu Gilbert

Dalziel, figlio di uno dei fondato-ri di Judy e promettente impren-ditore, il quale si associò con l’e-

ditore W. J. Sinkins per pubbli-care un nuovo periodico che

ne proseguisse le pubblicazio-ni. La Half-Holiday (“mezzafestività”, che permetteva ailavoratori di rientrare a casa il

sabato pomeriggio) era stata direcente istituita, e Dalziel decise di dedicare il suonuovo giornale a quelle ore extra di tempo libero. Ilnumero 1 di Ally Sloper’s Half-Holiday – primatestata in assoluto ad assumere il nome del protago-nista di un fumetto – uscì il 3 Maggio 1884; il sotto-titolo lo descriveva come a Selection, Side Splitting,Sentimental and Serious, for the Benefit of OldBoys, Young Boys, Odd Boys

Generally, and Even

Girls. Nelle sue otto pagine proponeva testi e disegniumoristici; il paginone centrale era gremito di vignet-te e di sequenze; immagini femminili garbatamentesexy lo rendevano più appetibile a livello popolare delraffinato Punch. Per qualche numero la rivistaripubblicò disegni di Ally Sloper ripresi da Judy, fin-chè, nel N. 13, questi comparve in copertina in una

grande immagine di William Giles Baxter. Nato nel1856, Baxter era stato direttore di un settimanalesatirico a Manchester. nel 1883 si era trasferito aLondra dove aveva collaborato a Judy. Il suo Ally

era agli antipodi di quello di Ross e DuVal. Il vec-chio Sloper era disegnato efficamente ma in modo

piuttosto rozzo, e si muo-veva su sfondi poco piùche schizzati, ment r equello di Baxter si avvale-va di un raffinato tratteg-gio a penna e agiva in am-bienti elaborati, zeppi di

personaggi di contorno. Anche il suo look, che nellaversione di Judy mutava di continuo, fu precisa-

to una volta per tutte: non più magro e al-lampanato, ma tondeggiante e con un volto

più espressivo; insomma, uno Sloper “nuovo emigliorato”, destinato a piacere non non solo alla

“working class”, ma anche alla classe media e persi-no agli esponenti di “Upper Bohemia”, la buonasocietà londinese, e ad artisti come William Morris e

La scalata sociale di Alexander Sloper:dai tuguri del West-End all’Alta Società.

Il sabato festivodi Ally Sloper. di Alfredo Castelli

ALLY SLOPER’S HALF HOLIDAY

PERIODICI3 Maggio 1884 - 9 Settembre 1916Ally Sloper’s Half-Holiday (dal 6Giugno 1914 con il titolo Ally Slo-per - New Series). Settimanale[1679 Nn (1570 Nn. prima serie e109 Nn. “New Series”)]. Tabloid (8poi 12 pagg.) fino al 1907; formato

rivista (16 pagg.) dal 1907; Sinkins -Dalziel / Sloperies, Londra; 1 PennyDal N. 13 Ally Sloper compare inuna grande vignetta in prima pagi-na disegnata da W. G. Baxter (1884-1888), W. F. Thomas (1888-1914),J. Brown (1914-1916).(Segue a pag 44)

In apertura e in basso: il nuovolook di Ally Sloper messo a puntonel 1888 da W. G. Baxter. In gran-de: la tipica impostazione di unacopertina di Half-Holiday (disegnodi W. F. Thomas). Nella foto: l’edi-tore Gilbert Dalziel. Qui sotto: il N.1 di Ally Sloper Half-Holiday (3 Mag-gio 1884) e il numero del 9 Agosto1884, in cui comparve la quartavignetta di Baxter. In chiusura: ilprimo Christmas Holiday (1884).

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Qui sotto: l’ultimo numero (acolori) di Ally Sloper’s ChristmasHoliday (1922) e un’edizione afumetti del 1948, pessimamenterealizzata. A destra: disegni di unautore sconosciuto e di ArchibaldChasemore (1890). Al centro: unapuntata dell’Enciclopaedia Slope-rica (1901) e una delle amiche diTootsie (1900) In fondo, tavoladella serie The Weekly Girligigs(1895), di un autore anonimo.

e Miss Sloper’s Fashion Fancies. Quello dello stato difamiglia non era l’unico cambiamento nella vita diAlly: nella sua seconda incarnazione l’imbroglion-cello di bassa lega di Judy divenne il monumentaleF.O.M., “Amico dell’Umanità”o anche “The Eminent”, pursenza perdere il titolo di M.F.K.O.M.I.E. (Most FrequentlyKicked-Out Man in Europe,“L’uomo sbattuto fuori a calcipiù spesso d’Europa”; un citta-dino dagli umili natali che cheintendeva inserirtsi nella buonasocietà partecipando alle Wed-nesday Evening Fêtes ebevendo champagne anzicheGinger-Ale. Iky Mo, il suo antico compare, scompar-ve progressivamernte dalla scena, anche se di tantoin tanto la vecchia amicizia si rinsaldava. Il 9Novembre 1890 Iky e Ally furono arrestati per averorganizzato un circolo di scommesse clandestine; il26 Novembre 1910 fondarono il “Cinema Ally-ctric”,in cui Ally era “buttadentro”; dopo la GrandeGuerra, tuttavia, anche questi sporadici incontrisi interruppero. Insieme a Iky Mo, scomparve l’am-biente dell’East End: Sloper si trasferì in una zonameno degradata; ma i suoi lettori ben sapevano che,dietro la sua facciata ripulita, manteneva lo spiritopicaresco e anarchico di sempre. Lo dimostrava neisuoi incontri con la nobiltà, che trattava on una con-fidenza tutta paesana (sul battello per Margate - il

centro turistico più fre-quentato dai londinesidel tempo - prese a om-brellate un Pari del Re-gno, e, alla riaperturadelle scuole trascinò inclasse il Primo MinistroGladstone afferrandoloper la pelata). La vita diWilliam Giles Baxter fupurtoppo molto breve:morì il 2 Giugno 1888 asoli 32 anni. Venne subi-to sostituito da WilliamFlether Thomas (c.1860-1922). Dopo qualche vi-gnetta pubblicata in Ju-

Edward Burne-Jones. Abbandonate le storie in se-quenza, le vicende di Ally si sviluppavano in singolevignette commentate da una lunga didascalia firma-ta quasi sempre da “Tootsie”, ovvero la “Miss Sloper”già comparsa in qual-che illustrazione diMarie DuVal. La situa-zione famigliare diAlly era stata infattifinalmente definita:aveva una moglie(non più una megera,come nelle sue pocheapparizioni preceden-ti, ma una donna nor-male) e due figli (ilmaschio si chiamavaAlexander Junior), an-che se del suo passatoturbolento rimanevatraccia nella rubricaGirls That Sloper Kis-sed. Tootsie era grandeamica delle (proleta-rie) Girls of Friv(oli-ty) Theatre, e, con-temporaneamente, ac-cettava il corteggia-mento di Lord Bob Wandsworth, che sposò nel 1903.Era titolare di numerose rubriche dedicate soprattut-to al Music Hall e alla moda, come Tootsie’s Friends

5 Novembre 1922 - 14 Aprile 1923Ally Sloper’s Half-Holiday. Settim.(23 Nn). Sloperies, Londra; 1 PennyVignette iniziali di W. F. Thomas

Dicembre 1884 a Dicembre 1913e Dicembre 1922Ally Sloper’s Christmas Holiday - An-nuale (31 Nn.)Tabloid; Sinkins - Dal-ziel / Sloperies, Londra. 2 e 3 Pence.Supplemento natalizio. Vignette diW. G. Baxter (solo N. 1), W. F. Tho-mas. Il numero del 1922 è a colori. 23 Gennaio 1899 - 21 Marzo 1899Ally Sloper’s Ha’porth (Ha’porth èla contrazione di Half Penny Worth,“costo mezzo Penny”). Settimanale(10 Nn.). Sloperies, Londra. 1/2Penny. Pubblicato per fare comcor-renza alle pubblicazioni a bassocosto di Alfred Harmsworth. Lavignetta iniziale è di E. Wilkinson.

VOLUMI1. True Story of AS & Paint Pat. ArtLitho Co.,Londra,188?. 20 pagg. a col.2. Ally Sloper. 56 pagine. Dalziel,Londra, 1888. Raccolta di 50 vignet-te di W. G. Baxter (Vedi a pag. 32).

EDIZIONI RECENTI1948 - Ally Sloper(1 numero); McKenzie, Glasgow(Segue a pag, 45)

44

(Segue da pag 43)

45

dy, Thomas era divenuto collaboratore di Half-Ho-liday e successivamente suo direttore artistico; dise-gnava in modo simile a Baxter, e comunque allo stes-so livello qualitativo, e continuò a occuparsi di Sloperfino alla morte, che coincise con la chiusura delsettimanale. Oltre che nella vignetta iniziale, Allyviveva in tutte le altre pagine del giornale, sia inrubriche non a fumetti come l’Enciclopaedia Slope-rica, sia in brevi sequenze, sia in serie illustrate daautori anonimi, come l’ottima Our WeeklyWhirligig o la dissacrante Distinguished PeopleInterviewed by Ally Sloper: tra i pochi altri illustra-tori identificati, Archibald Chasemere. Hal Ludlow ePercy Reynolds. Una menzione particolare spetta aJames R. Brown, autore di un altro personaggio se-riale lanciato da Judy nel 1876, “Mac Nab of ThatIlk”. Come Sloper, Mac Nab si era trasferito nell’Half-

Holiday, doveuscì trail 1885 eil 1888.

Collezio-n a n d oun altro

primato,Ally Sloper

partecipò alprimo “team-up” fumettistico: nei numeri del 26Febbraio e del 26 Novembre 1888 comparve infattiinsieme al personaggio di Brown, che illustrò la pri-ma pagina di Half-Holiday tra il 1914 e il 1916. La

storia editoriale del settimanale e dei suoi supple-menti è dettagliata nei colonnini a fianco di questoarticolo. Anche se in copertina compariva la dicituraFounded and Conducted by Gilbert Dalziel, larivista era inizialmente in comproprietà con W. J.

Sinkins; nel 1877 Dalzier laacquisì e la editò con ilmarchio 'The Sloperies”.Sinkins pubblicò allorauna sorta di imitazionediretta dal creatore di Ally,il C. H. Ross's Variety Pa-per, che durò solo 34 nu-meri (27 Luglio 1887-14Marzo 1888) e di cuisopravvive il logo Variety,ripreso - forse per puro caso- dal famoso settimanalesullo spettacolo edito negliStati Uniti. Grazie ancheall’abile politica promozio-nale di Dalziel (vedi apag. 46), l’Half-Holiday,

che vantava “a largest circulation than all the o-ther Comic Papers put together, and the largestcirculation of any Illustrated Paper in the World”,giunse a vendere 350.000 copie a settimana. Le suevignette furono pubblicate in molti quotidianistatunitensi, con l’esclusione di quelle interpretate daSloper, in quanto le loro battute erano troppo legatealla società inglese per poter essere comprese

oltreoeano. La carriera di Ally siinterruppe nel 1923, anche se suc-cessivamente è stato effettuato qual-che maldestro tentativo di riportarloin vita. Nei tardi anni ’70 lo studio-so Dennis Gifford si è adoperato perfarlo conocere al grande pubblico, egrazie a lui l’“Amico dell’Umanità”si è guadagnato la fama di “Primopersonaggio ricorrente del fumet-to”. Non è del tutto vero, in quantoera stato preceduto da altri eroi dicarta (caratterizzati però da unavita molto breve), mentre è correttala definizione di Roger Sabin, chegli attribuisce l’indiscusso titolo di“First Comics Superstar”.

cm. 20,5 x 29; 2 colori; 3 Pence.8 pagine a fumetti di A. D. Reid, dicui 4 con Ally e una con Tootsie.Maggo 1949Ally Sloper’s Half-Holiday(1 numero); cm. 25,5 x 31,5;McKenzie, Glasgow. 2 Pence8 pagine di ristampe di materiale diASHH, con una nuova copertinamalamente disegnata da “A. R. G”.

Ottobre 1976 - Maggio 1977Ally Sloper - Mensile (4 Nn); cm.20 x 28; 36 pp. Dennis GiffordCreative Comics, Londra. 20 Pence.A cura di Dennis Gifford. Tentativoinglese di rivista nello stile dell’ita-liana Linus; pubblica racconti diBellamy, Bishop, Hampson, Ri-chardson. Ally Sloper compare inapertura in tavole di Walter Bell.

A fianco: Ally intervista T. J. Lipton,industriale del tè, una vignetta diMac Nab e la copertina del VarietyPaper di C. H. Ross. Al centro: illu-strazione di J R. Brown (c. 1915) e un articolo del Chicago Tribune de-dicato all’Half-Holiday (22 Gennaio1893): in basso: un disegno di HalLudlow (1893). Qui sotto: Tootsiein versione 1948, il pessimo Half-Holiday del 1949 e un disegno diWalter Bell dall’edizione 1976.

(Segue da pag 44)

che a volte vendeva direttamente; tra questi una pipa,un calice, una tazza che commemorava la GuerraBoera, varie medaglie, un orologio, un anello e -cosa impensabile ai tempi nostri - le Sloper’s Pills,medicinale contro un’infinità di mali. Alcuni di que-sti oggetti costituivano i premi di periodici concorsi:per la miglior battuta, per il miglior disegno, per lamigliore attrice di varietà, e persino per la patata più

somigliante ad Ally Sloper. Insieme almerchandising “ufficiale” promosso daHalf-Holiday uscì un’enorme quanti-tà di prodotti non autorizzati(1); così, incontemporanea con gli americani

Brownies di Palmer Cox (1881) euna quindicina di anni prima diYellow Kid, l’“Amico dell’Umani-

tà” fu il primo eroe dei fumetti alcentro di un’articolata operazione di

licensing. All’apice della sua fama rag-giunse una popolarità analoga a quella attuale deipersonaggi Disney; fu citato in opere digrandi autori (vedi a pag,.48), diede nome a un famo-so cavallo da corsa e, du-rante la Grande Guerra for-nì i l soprannome al-l’A.S.C.(Army Service Corps),

un corpo considerato“imboscato” che fu ri-battezzato Ally Sloper'sCavalry. In tempi recenti è stato isti-tuito l’Ally Sloper Award per i vetera-ni del fumetto inglese; la statuetta era ispirataal fermaporte riprodotto a pagina 47.Alla fine del 19° secolo la classe lavoratrice checostituiva il target di Ally Sloper’s Half-

Holiday aveva un po’ più tempo libero e un po’più denaro a disposizione, e questo contribuì

al successo del Music Hall, il teatro di varie-tà. In questo ambito Sloper si incarnò inun’ulteriore veste. L’infaticabile CharlesH. Ross si rivelò fondamentale nel pas-

A ncor prima dell’uscita di Ally Sloper’sHalf-Holiday il personaggio di C. H.

Ross era molto popolare, e costituiva poten-zialmente un ottimo testimonial pubblici-tario: nel volume Ally Sloper’s Guide toParis Exhibition promozionò la Brand& Co.’s Own Sauce, il cui nome compari-va in un cartellosullo sfondo di

un’illustrazione. Fu il ta-lento impreditoriale diGilbert Dalziel, direttoredel settimanale, a trasfor-marlo in una delle più preziose “properties” deltempo. È probabile che l’idea alla base della strategiadi Dalziel fosse stata ispirata da Ross: la prima rac-colta delle tavole di Sloper, A Moral Lesson era infat-ti introdotta da un’autobiografia del personaggio,presentato come una persona reale. Dalziel spinse afondo su questo tasto, e, ben prima di SherlockHolmes, i lettori si divertirono a fingere di credere veroun eroe di fantasia. L’“esistenza” di Sloper si manife-stava tra l’altro in articoli e libri a sua firma o afirma della della figlia Tootsie, che in Half-Holidaygestiva la Tootsie Sloper’s Matrimonial Agency, coninserzioni (vere) di cuori solitari. Ally promosse

personalmente la Slo-per’s Art Union, che rag-gruppava i disegnatoridella rivista e lo Sloper’sClub, con migliaia disoci; istituì il premioF.O.S. (Friend Of Slo-per) conferito per meri-ti speciali (lo ricevetteanche il primo mi-nistro Gladstone

per il suo “Reform Act” a favore delle classi lavo-ratrici). Oltre a far vendere il settimanale, que-sta forte personalizzazione trasformò il nomedi Sloper in un solido marchio commerciale:l’Half-Holiday pubblicizzò una serie di prodotti

ALLY SLOPER NEI MEDIAUn elenco senza pretese di com-pletezza delle incarnazioni di AllySloper al di là della carta stampata.CANZONIAS's Christmas Holidays(1886)Ally Sloper's Grand Parade Marchdi Albert Pfenning; Bowerman & Co.Ally Sloper's Party, di James W.Sewell: F. Brooks & Co, LondraAlly Sloper's Polka, di Edwin CBrown e J. W. Hime Ally Sloper's Waltz, di Charles God-frey; Enoch & Sons, LondraAlly Sloper's Triumphal March, di Montagu Webb

TEATROC. H. Ross era manager di tre teatrilondinesi; organizzò varie com-pagnia per la quale inizialmenteinterpretò Ally Sloper, e riuscì afare inserire il personaggio comeospite di numerosi show teatrali. Ally Sloper Comedy Drama (188?) Robinson Crusoe (Pantomima, GB1886, Grand Theatre, Islington).Parodia del romanzo, in cui compa-re anche Ally Sloper (Fred Carlos).The Forty Thieves (Pantomima, GB188?). Regia: Victor Stevens. (id)Ally Sloper: Victor Stevens.

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Dalla carta stampata ai più disparati oggetti, al teatro, al cinema: la carriera di un talento veramente multiforme.

La prima superstardel fumettodi Roger Sabin*

In apertura: “Old Jake”, popolare uo-mo-sandwich dell’Half-Holiday. Nellapagina: alcuni degli oggetti descrittinel testo, tra cui un accendino, lamedaglia e l’orologio di Ally con lapubblicità del club, e la polena diun’auto (c. 1919). La “Free Life Insu-rance” fu uno delle più macabre pro-mozioni mai ideate: prometteva 150sterline agli eredi di chi fosse mortoin un incidente ferroviario conaddosso una copia del settimanale.

(*) Roger Sabin, PhD, è uno storico della cultura. E’autore di Comics, Comix and Graphic Novels (Phai-don), Adult Comics: An Introduction (Routledge)e un saggio su Ally Sloper (di prossima pubbli-cazione). È lecturer al Central Saint MartinsCollege of Art and Design di Londra. Firmauna rubrica dedicata ai fumetti pubblicata dalquotidiano The Observer.

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saggio dalla carta alla scena: oltre ascrivere e a disegnare, Ross era infattiimpresario e occasionale attore. Findagli agli esordi di Ally si era resoconto delle potenzialità teatrali delpersonaggio, e aveva organizzatovarie compagnie che mettevano inscena una serie di spettacoli itineranti(tra cui un Ally Sloper Comedy Dra-ma) nei quali questi compariva. Ross stesso lo in-terpretò nelle prime produzioni, ma presto gli su-bentrarono altri attori, tra cui Victor Stevens, spe-cializzato in pantomime, e Fred Carlos. Malgrado la

sua indiscussa capacità -era manager di tre im-portanti teatri londine-

si, il Surrey, lo Strand eil Princess - neppure aRoss fu possibile man-

tenere il controllo sullasua creazione: in un periodo in cui la legisla-

zione sui diritti d’autore era quantomeno vaga moltialtri gruppi di tutta l’Inghilterra misero in scenaspettacoli non autorizzati con Sloper in veste di pro-tagonista. Contro i “pirati” Ross combatté dure bat-taglie, di cui si possono trovare tracce nelle pagine

del più importante periodico teatra-le dell’epoca, The Era, ma Ally, senon di diritto, era divenuto di fattouna maschera di dominio pubbli-co. Alcuni impresari enfatizzaronoil lato garbatamente sexy del setti-manale, inserendo nei loro show

espliciti contenuti sessuali così, verso la metà deglianni 1890, la British Women’s Temperance Associa-tion organizzò una vibrata protesta contro quelleproduzioni. Alcuni spettacoli erano tuttavia di buona

qualità, come quelli del buratti-naio Leo Vincent, che si guada-gnò il premio “Friend of Slo-per” conferito dall’Half-Ho-liday. Ally partecipò anche al

singolare show itineranteMrs Jarley’s Waxworks. Iltitolo era ripreso da The

Old Curiosity Shop di Char-les Dickens (1840); lo spet-

tacolo costituiva una sor-ta di parodia del famoso

Museo delle Cere di Madame Tussaud. Gli attorirestavano immobili come se fossero manichini dicera o automi a orologeria: ogni tanto fingevano dicadere e occorreva sostenerli con picchetti, o “si fer-mavano”, e occorreva “caricarli”. Tra i vari perso-naggi rappresentati (la donna a due teste, CaptainKidd, Cappuccetto Rosso e molti altri) c’era ancheAlly Sloper, il quale - spiegava un foglietto pubblici-tario “agita l’ombrello e si muove come se stessedeclamando”. Battuto sul tempo soltanto da un fil-mato del 1897 intitolato Yellow Kid (ma che in real-tà presentava un balletto senza legami con il “ragaz-zo giallo” di Outcault), nel 1898 Ally fu il primo per-sonaggio di fumetti a com-parire in un nuovo mezzorivoluzionario: il cinema.Alla fine del 19° secolo,dunque, Dalziel e Ross a-vevano percorso tutti i me-dia del tempo, anticipandol’inglese Lord Northcliffe (Alfred Harmsworth, fon-datore dell’Amalgamated Press, editrice del DailyMail) e l’americano William Randolph Hearst, i

quali costruirono imperi mul-timediali incentra-ti sul fumetto ap-plicando le stessestrategie messe in

atto più di centoanni prima dall’in-

dimenticato “Amicodell’Umanità”.

MUSIC-HALL E ALTROOltre a quelli elencati, Ally fuprotagonista di spettacoli di stra-da, di spettacoli di burattini (co-me quelli, famosi, di Leo Vincent)e show di ventriloqui.

Ally Sloper Half-Holiday (1888),Monologo di George R. Sims(1847-1922) giornalista, poeta ecommediografo.Mrs. Jarley’s Waxwords. Ally erauna delle finte statue dello show.Adventures of Ally Sloper in asnowball. Spettacolo di lanternamagica di Robert Craven; 12 vetriniprodotti da Bamforth & Co. (1888).Ally Sloper, Sketch, presentato alBedford Music Hall di Londra. Allyera una scimmia ammaestrata.Ally Sloper’s Half-Holiday, One-Man-Show con Chris Harris (2002).

La più recente incarnazione di Ally,presentata al Thornbury Art Festival.

CINEMASloper’s Visit to Brighton (GB 1898).Regia: Williamson.Ally Sloper (GB 1898). Regia: GeorgeAlbert Smith. George Albert Smith(1864-1959) è uno dei pionieri delcinema inglese, e il primo regista afar uso del “primo piano”.Ally Sloper Goes Bathing (GB1921). Regia: G. H. Malins; sceneg-giatura: R. Byron Webber; con MaxGionti (Ally Sloper), Ena Beaumont(Trina Sloper); produzione: KinemaExpansion. Ally Sloper Goes Yachting (id.)Ally Sloper Runs a Revue (id.)Ally Sloper's Haunted House (id.)Ally Sloper's Loan Office (id.)Ally Sloper's Teetotal Island (id.)

A fianco: pubblicità e prodotti “uf-ficiali” ispirati ad Ally; il gioco sul-la destra è americano. Nella pagina:una pipa in legno (c. 1885), ungioco (c. 1890), un busto con lostemma dei Brixham (c. 1890),uno “Scrap”, la “Borsa del Giubi-leo” (1887), due immagini per ste-roscopio e un fermaporte. Quisotto: Sloper in un’immagine perstereoscopio e nell’interpretazionedi Chris Harris (2002).

(1) Un elenco puramente indicativo di prodotti ispirati ad Ally Sloper:Accendisigari; Anelli; Bambole, pupazzi. Uno di essi può emetterefumo dalle labbra; Bastone da passeggio. Il naso di Ally costituisce ilmanico; Boccali e tazze (“Jugs” e “Mugs”). Uno di essi include lareplica di una bottiglia di birra; Borsa del Giubileo; Busti e statuettein ceramica o altri materiali, anche con simboli araldici (“crested”); Bu-rattini; Cartoline; Crackers (tradizionali “botti” natalizi),Fermacarte; Fermaporte; Fisarmonica; Gin; Giochi,tra cui aquiloni, cubi alfabetici, un “gioco degli anel-li”e un bersaglio prodotto in USA da Milton Bradley;Immagini stereoscopiche; Lastre per lanterna ma-gica; Medaglie. La più rara è quella attribuita aiF.O.S.; altre costituivano premi minori o erano i-mitazioni; Ombrelli, Orologio da tasca conincisa l’immagine di Ally e la dicitura “A.Sloper F.O.M.”; Pillole medicinali; Pipe ingesso, osso, legno; Polene per automobili; Porta-cenere; Portafiammiferi; Salsa “Ally Sloper’s Fa-vorite Relish”; Scraps: figurine a colori fu-stellate e stampate in bassorilievo; Sigari;Spartiti musicali, Stoviglie; Umidificatori econtenitori per tabacco; Vasi di vari tipi,compresi gli scaldini (“Vesta vases”). Alcunidi questi oggetti (la pipa in gesso, il porta-fiammiferi) vengono ancora prodotti.

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Page 2 - The Many Inventors of English ComicsA short history of English comics, from Francis Bar-low’s The Horrid, Hellish Popish Plot of 1682, to theworks of the great caricaturists and satirists of the18th Century, such as Hogarth, Gillray and Row-landson, to the extraordinary oeuvre of GeorgeCruikshank, to Punch magazine (1841) until TomBrowne’s Weary Willie and Tired Tim (1896), thefirst modern English comic series.

Page 5 - Ally and Iky Ltd: the “Judy” yearsPage 43 - The Saturday Afternoons of Ally Sloper(Abstract by Roger Sabin) The comics character AllySloper was a 19th century sensation. Born in Britain in1867, he was identifiable by a huge nose swollen byalcohol, shabby clothes and stovepipe hat, and an oldumbrella used for warding off foes. His personality wasthat of a petty criminal – a con-man and idler, whosevery name was a pun on sloping down the alley-waywhen the rent collector called. In short, Sloper was theopposite of the ‘muscular Christian’ ideal being pro-moted at the time in other media (Boy’s Own, etc.) –namely, middle class boys and men full of health andnoble philosophies. Instead, he was a working classanti-hero – a different model of masculinity, and allthe more funny for it. It is important to note that Sloperwas a sensation not just in Britain but throughout theBritish Empire. His fame was never so pronounced inEurope and the US, but nevertheless his influence stret-ched to there too. In the US, for example, strips werereprinted in American publications, there were Slopergames produced for American consumption, and thegreat comedian W. C.Fields is widelybelieved to have based his act onthe character. In the comics, AllySloper had many incarnations.Created by Charles H. Ross, he wasdeveloped by a number of artists,including in the early yearsRoss’s wife, Marie Duval. Heappeared first in Judy, asister publication to

Punch, in 1867; in the earlycartoon stories, he is a conni-ving buffoon, swindling peo-ple out of their money by pre-tending to be a blind beggar,by selling watered-down sum-mer drinks, by marketingmad and useless inventions,and so on. Such was hispopularity by 1884 that hewas given his own publica-tion, Ally Sloper’s Half-Ho-

liday, in which the character - drawn by W. G. Baxter -took on more complex qualities. He was given a family,and was often seen in ‘mock gentrified’ guise, dressedup in the apparel of the ruling class in order to makesly comment on the class values of the day. The sidebars feature a capsule history of all AllySloper’s magazine and book appearances in theJudy years (1867-1884), in the Ally Sloper’s Half-Holiday years (1884-1923) and in later avatars.

Page 46 - The First Comics Su-perstar. Ally’s parallel life as amerchandising character and asthe leading man of theatre, MusicHall and movie performances. The sidebars feature a listing ofAlly Sloper’s appearances insongs, in theatrical shows, in theMusic Hall, and in the movies.

Page 7-42 - A Moral Lesson and Other Stories Reprint of selected pages from A Moral Lesson - thefirst Ally Sloper book (1873), and of chosen drawingsby William Giles Baxter, William Fletcher Thomas andother artists from Ally Sloper’s Half-Holiday. With thecomplete reprint of C. H. Ross’ forgotten comic book:The Surprising Adventures of a Clumsy Boy Crusoe.

Extra! Extra! Tom Browne in America. A 8-pagesupplement with Tom Browne’s production for theNew York Times and The Chicago Tribune.

CITAZIONI CITABILI“In front it was diffe-

rent, for his AllySloper-like head

and neck had not afeather to them”.Rudyard Kipling -

The Second JungleBook, 1895.

“With great ceremony and a sho-wer of company jokes that I didnot follow, an enormous AllySloper top-hat was produced”Rudyard Kipling - The Army of aDream, 1904.“They learn about anarchists fromtradesmen's newspapers; theylearn about anarchists from AllySloper's Half-Holiday.”Gilbert K. Chesterton - The ManWho Was Thursday, 1908.

“He was making three shillings aweek, or more, and spending it onChips, Comic Cuts, Ally Sloper’sHalf-Holiday, cigarettes, and allthe concomitants of a life of plea-sure and enlightenment”.Herbert George Wells - The War inthe Air, 1908.

“I did not think that anybody tookhis John Bull more seriously thanwe used to do the "Ally Sloper'sHalf-Holiday". Aleister Crowley - The Confessionsof Aleister Crowley, 1929-30.

Qui sotto: omaggi ad Ally dell’ita-liano Carlo Peroni e dell’america-no Jack Kirby (che lo ritrae comeun super-eroe) realizzati al Salonedei Comics di Lucca del 1976, daAlly Sloper N. 4 (1977). In fondo:Ally in un disegno di Kevin O’Neill,da The League of the ExtraordinaryGentlemen di Alan Moore; a destra:automa in legno di Frank Nelson;al centro: dipinto di Bohuslav Bar-low. In basso: l’attore W. C. Fields.

Da Rudyard Kipling al famigerato satanista Aleister Crowley, autori famosi hannocitato Ally Sloper nelle loro opere. Qualche breve saggio, per chiudere in bellezza.

EnglishAbstract,Citazioni e Bibliografiadi Roger Sabin con Alfredo Castelli

BIBLIOGRAFIA ORIENTATIVAAldridge, Allan e Perry, George: The Penguin Book of Comics,Penguin Books, Harmondsworth, 1967Bailey, Peter: Ally Sloper’s Half-Holiday: Comic Art in the 1880s,in History Wokshop Journal, Oxford Journals, Oxford, 1983Bryant, Mark e Heneage, Simon: Dictionary of BritishCartoonists and Caricaturists, Scolar Press, Aldershot, 1994Castelli, Alfredo: Aspettando Yellow Kid, Museo Italiano delFumetto, Lucca, 2003Gifford Dennis: Books and Plays to Film 1896-1915, MacFarland, Londra-New York, 1991(id) The Complete Catalog of British Comics, W & B, Exeter, 1985(id) The International Book of Comics, Deans, Londra, 1984

(id) Victorian Comics, George Allen & Unwin LTD, Londra,1976Gravett, Paul: The Cartoonist’s Progress: The Inventors of Comicsin Great Britain in Forging A New Medium, a cura di PascalLefévre e Charles Dierick, VUB University Press, Bruxelles, 1998Kunzle, David: The History of the Comic Strip, Volume 2,University of California Press, Berkeley, Los Angeles, Oxford, 1973Sabin, Roger: Comics, Comix and Graphic Novels, Phaidon,Londra, 1996Siti Internet (vedi anche a pag. 8)Sabin, Roger: Ally Sloper, the First Comics Super Star? www.imageandnarrative.be/graphicnovel/rogersabin.htmHolland, Steve: Charles H. Rosshttp://groups.yahoo.com/group/BloodsandDimeNovels/message/908

“Quando Marty e Java si resero conto che la loro impresa di “Detective dell’Impossibile” non era redditizia come avevano sperato, si affidarono al vec-chio adagio ‘Aiutati che Dio ti aiuta’. Ora Marty ha in mente di realizzare qualcosa presso Loch Ness, ma non ha ancora voluto parlarmene.” – DI A N A .

QUELLE (BUONE) COSE PRIVE DI SENSOdi Paul Gravett *

Allan Moore, in Watchmen, immaginò una linea di profumi chiamata “Nostalgia”, cheutilizzava come slogan il verso “Oh, how the ghost of you clings” della canzone Those

Foolish Things resa famosa da Ella Fitzgerald. Il suo aroma pervadeva la tenera scenad’amore finale, conferendo alla sequenza uno struggente valore aggiunto. Quando si parla di Those Foolish Things, “quelle (buone) cose prive di senso” chiamatefumetti, l’essenza della nostalgia è costituita da una mescolanza di carta ingiallita, diinchiostri fuori registro, di graffette arrugginite, in grado di trasportarci in tempi che ladeformazione del ricordo vuole invariabilmente più semplici e più felici. Ho visto colle-zionisti che aprivano un albo a fumetti e ne odoravano il bouquet come esperti conosci-tori di vini, quasi si trattasse di un magico elisir capace di riportarli alla giovinezza.

Quella della nostalgia può però anche essere una fragranza intossicante, in grado diappannare il nostro giudizio e far passare in second’ordine le caratteristiche veramenteimportanti di una storia sequenziale: la qualità del testo e dei disegni, la sua influenzasul costume, sull’arte, sulla società. A causa di questa disattenzione noi inglesi - i letto-ri, gli editori, a volte gli autori stessi - tendiamo a sottovalutare la grande eredità cultu-rale lasciata dai nostri fumetti. Dopotutto sono soltanto Foolish Things, buone al piùper scatenare per qualche attimo una ridda di ricordi infantili. Così le tavole originali diun genio come Norman Pett - l’autore dell’indimenticata Jane - sono state distrutte dopola sua morte da uno zelante curatore testamentario, il quale aveva sempre disapprovatole caratteristiche ammiccanti della striscia. Gli originali dei fumetti sono serviti agli usipiù disparati: per riparare un tavolo zoppicante, per coprire i mobili durante l’imbianca-tura di un ufficio, per asciugare una perdita d’acqua; altri sono stati semplicementedistrutti per guadagnare spazio, come le migliaia di tavole della collana Battle, crematein un rogo impietoso. Neppure gli autori più bravi e famosi sono esenti da questa furiaiconoclasta: Norman Wright di Carol Day bruciò i fumetti dell’orrore dei figli Paul ePatrick, i quali, tuttavia, sono diventati a loro volta fumettisti. Già, c’è un altro odore chealeggia intorno ai fumetti: quello acre della carta bruciata.

Contrariamente agli inglesi, gli italiani hanno più volte dimostrato il loro apprezzamen-to per la produzione britannica, forse anche perchè molti autori di quel paese hannocontribuito a far grande il mercato d’oltremanica realizzando migliaia di tavole per le“libraries” delle Fleetway e di altre edizioni. In patria Frank Hampson - l’uomo cheimmaginò le galassie e le astronavi di Dan Dare - venne dimenticato e dovette sbarcareil lunario insegnando disegno. Ci volle il salone dei Comics di Lucca del 1976 per rico-noscergli finalmente il meritato titolo di “Prestigioso Maestro”, e solo allora venneriscoperto anche in Inghilterra. Nel corso degli anni, sono stati gli italiani a ristamparein accurate edizioni capolavori come Jeff Hawke o Romeo Brown.

Oggi è il turno del Napoli COMICON, che ci dà una lezione dedicando, oltre a questofascicolo, un’ampia mostra alla straordinaria produzione del Regno Unito. In attesa diapprendere, non possiamo far altro che apprezzare.

* Paul Gravett, giornalista, scrittore, curatore di collane, lavora nel campo del fumetto da oltre vent’anni. Nella collana Escape ha pubblicato la prima collaborazione tra NeilGaiman e Dave McKean. Tra il 1992 e il 2001 è stato direttore del Cartoon Art Trust diLondra. Come saggista, ha scritto tra l’altro Manga, Sixty Years of Japanese comics e GraphicNovels: Stories to change your life. Questa presentazione è elaborata da Great British Comics,in pubblicazione presso la Aurum Press nel Novembre 2006. Ulteriori informazioni si tro-vano nei siti internet <www.paulgravett.com> e <www.greatbritishcomics.com>.

PROSSIMAMENTE: CHICAGO SONNTAG TRIBUNE. Gli autori tedeschi del Chicago Tribune

Nel 1894 i quotidiani americani cominciarono ad allegare al numero della domenica inserti umo-ristici che in breve si trasformarono in fascicoli totalmente a fumetti. Pochi anni dopo si scatenò

il primo, volento attacco contro quelle pubblicazioni: educatori, religiosi, intellettuali e associazionidi genitori - spalleggiati dai politici impauriti dalla diffusione delle caricature - si scagliarono con-tro le “Comic Sections”, tacciandole di volgarità e di violenza. Fu promulgato l’“Anti Cartoon Bill” einvocata la chiusura di quella che era definita “La deboscia domenicale”. I critici contrapponevanol’umorismo americano a quello più sofisticato delle riviste satiriche tedesche, a cui collaboravano arti-sti del calibro di Lyonel Feininger. Forte di questa approvazione, per sfuggire all’offensiva anti-fumetto,il Chicago Tribune chiuse tutte le serie del suo supplemento, e assunse i migliori autori germanici.Dal 6 Maggio 1906 al 20 Gennaio 1907 la “Comic Section” del quotidiano pubblicò tavole caratterizza-te da “un umorismo gentile (...) che fa sorridere anche chi ne è vittima”, firmate da Lyonel Feininger,Hans Horina, Lothar Meggendorfer, Karl Kunstmaler Pommerhanz, Viktor Schram, Karl Staudinger.Per la prima volta dopo un secolo esatto, tutti i supplementi “tedeschi” del Chicago SundayTribune sono integralmente ristampati, con un’ampia introduzione sulle origini del fumetto inGermania, la sua diffusione in USA e la storica, prima campagna contro la narrativa disegnata.

Rodolphe Töpffer - ObadiahOldbuck (1842)Napoli COMICON, 2003.

Di prossima pubblicazione

Cham - Histoire de MrLajaunisse (1839)Napoli COMICON, 2004.

C. H. Ross e Marie Duval -Ally Sloper (1867)Napoli COMICON, 2006.

A CURA DI / EDITED BY ALFREDO CASTELLI IN COLLABORAZIONE CON / WITH ROGER SABINPREFAZIONE DI / PREFACE BY PAUL GRAVETTPOSTFAZIONE DI / AFTERWORD BY

L A P R I M A S U P E R S TA R D E L F U M E T T OT H E F I R S T C O M I C S S U P E R S T A R

“JUDY” OFFICE, LONDON, 1867 E , NAPOLI 2006

NELL’ALLEGATO: EXTRA! EXTRA! TOM BROWNE IN AMERICA!L’avventura americana di Tom Browne, creatore dei personaggi Weary Willieand Tired Tim (1896) e considerato il padre del moderno fumetto britannico.Famoso anche negli Stati Uniti, realizzò per il prestigioso New York Times“An English Artist’s Impressions of America” (1904), una delle poche serieillustrate di quel quotidiano; nel 1906, precedute da un poderoso battagepubblicitario, le sue vignette sostituirono nel Chicago Tribune quelle del car-toonist J. T. McCutcheon, impegnato in un viaggio. L’inserto raccoglie la suaproduzione americana, mai ristampata fino a oggi, insieme agli episodi diWeary Willie and Tired Tim pubblicati dal Boston Globe tra il 1896 e il 1901.

A L LY S L O P E R , L A P R I M A S U P E R S TA R D E L F U M E T T ONel 1867 il settimanale satirico inglese Judy cominciò a pubblicare le vicen-de a fumetti di Ally Sloper, scritte e illustrate da Charles H. Ross e da suamoglie Emilie De Tessier, che si firmava “Marie DuVal” e che fu la primadonna fumettista. Precursore di Andy Capp, cinico e indolente ma dotato digrande carisma, Ally Sloper fu il primo eroe seriale a ottenere un longevosuccesso; fu al centro di un vasto licensing, interpretò spettacoli teatrali ecinematografici, diede titolo a canzoni e nome a cavalli da corsa. Questofascicolo ospita una scelta di tavole di C. H. Ross & Marie DuVal e dei lorosuccessori W. G. Baxter e W. F. Thomas, la ristampa del raro volume ClumsyBoy Crusoe e ampli servizi dedicati ad Ally e al fumetto inglese delle origini.

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