Post on 30-Apr-2023
I domenicani in Piemonte (XIII-XV secolo)
• Asti 1225 circa• Torino 1257-1260• Chieri• Vercelli• Alessandria• Savigliano• Mondovì• Novara• Alba• Casale• Ivrea• Rivoli • Trino Vercellese• Cherasco• Revello
FONDAZIONE DI UN CONVENTO DOMENICANO
Progetto di una nuova
fondazione
Invio di un
predicatore
Insediamento di
due o tre frati nel
luogo presso privati
Approvazione
ufficiale della nuova
fondazione
LA PREDICAZIONE MENDICANTE
USO DEL VOLGARE
PREDICHE SECONDO IL CALENDARIO LITURGICO
USO DI EXEMPLA DA LEGGENDE AGIOGRAFICHE
RIFORMA DELL’OSSERVANZA DOMENICANA
• RITORNO ALLA DISCIPLINA E POVERTA’ ORIGINARIE
• PROMOSSA DIRETTAMENTE DALLE AUTORITA’ CENTRALI DELL’ORDINE
• DIVENTA PROGRESSIVAMENTE UNA SCELTA QUASI OBBLIGATA
CONVENTI NON RIFORMATI (Italia nord-occidentale)
Provincia
Lombardiae
Superioris
Provincia
Lombardiae
Inferioris
1532
Vicaria di San
Pietro Martire
Vicaria di San
Domenico
Provincia Sancti Dominici Venetiar
um
1632Congrega
tio Beati Jacobi
Salomonii
• 1393 →Giovanni Dominici fonda a Venezia la Congregatio Reformata Lombardiae
• 1459 →tutti conventi riformati dell’Italia del Nord vengono riuniti nella Congregatio Reformata Lombardiae
• 1532 → tutti i conventi osservanti vengono riuniti nella nuova Provincia Utriusque Lombardiae
Giovanni Dominici, vescovo di Ragusa (1356 circa-1419)
ARCHIVIO DEL CONVENTO
INVENTARIATO FRA IL 1765 E IL 1790
PORTATO ALL’INIZIO DELL’OTTOCENTO
NELL’ARCHIVIO DIOCESANO DI MONDOVI’
VERSATO DALL’INTENDENZA DI CUNEO ALL’ARCHIVIO DI STATO DI TORINO NEL 1878
21 MAZZI ALL’ARCHIVIO DI STATO DI TORINO, DUE MAZZI ALL’ARCHIVIO
DIOCESANO DI MONDOVI’
FONDAZIONE DEL CONVENTO• Novembre 1480 → Bonifacio e i figli Giovanni Guglielmo e Galeotto, marchesi di Ceva e signori di Garessio, donano al Comune un oratorio intitolato a S. Bernardino con due cappelle, nel sito Degli Orti, per insediarvi i frati predicatori
• Gennaio 1487: Innocenzo VIII concede facoltà di fondare un convento domenicano
• Novembre 1488: fondazione del convento di S. Vincenzo Ferreri
Subito dopo la donazione, il parroco di S. Maria del Borgo annette alla pieve l’oratorio con le due cappelle
1488, accordo col parroco → i frati dovranno pagargli ogni anno 2 torce di 3 libbre ciascuno e metà dei proventi delle sepolture; alla sua morte, celebrare una messa quotidiana perpetua
1528: l’accordo risulta ancora in vigore nonostante la morte del parroco
CONTRASTI FRA RAMI DELLA PARENTELA DEI MARCHESI DI CEVA?
LITI SECOLARI CON LA PARROCCHIA DEL BORGO
• Funerali e sepolture → nel 1578 viene rubato dalla parrocchia il cadavere di Giovanna Garello, sepolta nel cimitero del convento
• Acqua di irrigazione → i frati utilizzano l’acqua della fontana del Breboglio, di proprietà della parrocchia e che passa sotto il giardino del convento
• Processioni → la processione parrocchiale dell’8 settembre pretende di passare dal convento: lite iniziata nel 1508 e ancora in corso davanti al vescovo nel 1711
RIFORMA DEL CONVENTO• Giugno 1514 → su richiesta del Comune, il delegato papale visita il convento e conferma la necessità della riforma
• Leone X decreta la riforma del convento
• Settembre 1517→ passaggio del convento alla Congregatio Reformata Lombardiae e ingresso dei frati osservanti
• Chiesa primitiva intitolata a S. Vincenzo, non terminata
• 1648 → iniziano alcuni lavori di ristrutturazione dell’antica chiesa, grazie al lascito dell’inquisitore Paolo Fasiani
• 16 luglio 1729 →consacrazione della nuova chiesa
• 1862 → il Comune di Garessio acquista la chiesa dei domenicani e la affida alla parrocchia di S. Maria del Borgo
• 1870-1878 →costruzione dell’attuale chiesa di S. Maria Assunta
CHIESA SETTECENTESCA…ALCUNE CURIOSITA’
• I capomastri che sovrintendono ai lavori appartengono tutti a una famiglia di Loano
• L’altare maggiore viene costruito nel 1713 da un marmista e scultore genovese, Francesco Mario Schiaffino
• I lavori vengono deliberati nel 1712 e terminano nel 1760
• Per la chiesa vengono utilizzati anche materiali provenienti dai ruderi del castello distrutto intorno al 1635, descritti dai frati come…
«avanzi di quattro muraglie e del palazzo antico de’ suoi signori antecessori, tutte demolite, rovinate e diroccate»(supplica indirizzata al marchese di Ceva nel 1729)
PRESENZA TERRITORIALE DEL CONVENTO (seconda metà XVIII secolo)
• Cassine:- Basino o Bassino (dal 1488)- Biavasca, fini di Cherasco (dal 1548)- Bricho, fini di Cherasco (dal 1688)- Bussia, fini di Monforte (dal 1686)- Pralongo, fini di Ceva- Garoncho, fini di Monchiero (dal 1684)- Torricella, dal 1630 circa- Veglia, dal 1560 circa- La cassina di Meane, fini di Cherasco, acquistata nel 1686, era stata venduta nel 1707
•Altre proprietà
-2 case a Torino, quartiere Borgo Po, lasciate dal novizio
Agostino Cler nel 1672
-Boschi, prati, castagneti nei seguenti luoghi nei dintorni di
Garessio: Tocchetto, Costa, Villari, Conigli, Arbarea,
Roncomarzo, Isorella, Persietta o Bonivento, Pozzolo, Grietta,
Prosaldo, Pian delle Prate, Chiosse, Pian delle Torri, Canthè,
Fogliarino, Baldi, Tagliea, Orocho, S. Mauro, Pian della
Broviola, Ardena, Pian della Torricella, Miserera, Borghetto,
Villarchioso, Premona o Colla, S. Maurizio o Rive, Prà
IL CONVENTO NEL 1650• 16 frati• Chiesa a 2 navate, 14 cappelle, campanile non finito
• 1 chiostro a 4 ali, una di 60 passi e tre di 25 passi
• 7 stanze di servizio o officine• 1 cucina• 1 pozzo e 1 fontana con lavatoio• 1 legnaia• 1 infermeria o ospizio• 2 cantine
• 1 refettorio• 1 cortile o aia in cui si batte il grano• 1 orto• 1 giardino con 3 meli, 2 peri, 3 alberi di prugne, 2 ciliegi, 1 roseto
• 2 stalle per i muli con un fienile• 1 dormitorio a 3 ali con 18 celle• 1 archivio• 1 libreria in costruzione• 1 granaio• 1 stanza comune
IL CONVENTO NEL 1760 E NEL 1802
• 1760 → ospita 13 frati, 2 novizi, 7 conversi, 2 servitori laici
• 1802→ ospita 14 frati, 1 novizio, 4 conversi, 2 servitori laici→ Reddito annuo proveniente da beni stabili di 8.000 franchi francesi→ Redditi diversi per 838 franchi francesi annui→ Debiti per lire 3.224
LA VITA DI CATERINA MATTEI
SCRITTA DA GABRIELE DA
SAVIGLIANO FRA IL 1510 E IL 1522
Manoscritto autografo donato al convento di
Garessio alla fine del XVIII secolo
Frontespizio del messale domenicano(inizio XVI secolo, probabilmente stampato a Venezia), con la nota della morte di Pietro Martire Morelli:«1590, die 7 octobris die dominico in mane, dum missa cantabatur, obiit p. fr. Petrus Martir de Garexio, requiescat in pace»
PIETRO MARTIRE MORELLI• Nasce a Garessio intorno al 1500• 1522→Entra come novizio nel convento di San Vincenzo
• 1534 →Viene trasferito nel convento di San Vincenzo Ferreri a Racconigi, fondato nel 1506
• 1545 → diventa direttore spirituale di Caterina Mattei e suo curatore testamentario
• Dal 1547 → risiede nei conventi domenicani osservanti di Genova, Mantova e Vigevano
• 1590 → muore a Garessio
Le sue opere
Compendium Rerum
admirabilium di
Caterina Mattei
Scritto in
latino fra il 1548 e il 1563
Prima edizione Bologna 1680, in traduzion
e italiana
• Dialogus cui concinne Mentis Collyrio nomen est, Genova 1555, tradotto con il titolo Collirio della mente, stampato a Genova nello stesso anno
• Trenta contemplazioni delle pene dell’inferno, della passione del Signore et della gloria celeste, Vercelli 1563 (attualmente introvabile)
• Dialogo della virtù della humiltà, Trino Vercellese 1569
• Modo risoluto e breve di recitare e contemplare il Santo Rosario, Trino Vercellese 1573
• Compendio della Frequenza del Santissimo Sacramento, Venezia 1578
MARIA MARGHERITA DALFINO
• Nasce a Garessio nel 1528 con il nome di Anna
• Intorno al 1545 fonda a Garessio una comunità di dodici ragazze, che si riuniscono ogni giovedì per meditare le Scritture e comunicarsi presso il convento di S. Vincenzo
• Nel 1553 entra nel monastero domenicano di S. Maria Maddalena ad Alba, lasciando una cospicua donazione i frati domenicani per assistere le sue compagne
• Muore ad Alba nel 1588
Alcune note su Maria Margherita nel manoscritto di Garessio…
→ I suoi parenti e Pietro Martire Morelli cercano di dissuaderla dall’entrare nel monastero di Alba→ La comunità di Garessio le propone di promuovere la fondazione di un monastero domenicano sul luogo→Agisce come madre spirituale delle sue dodici compagne, proposte come imitazione del gruppo dei dodici Apostoli di Gesù→ L’autrice del manoscritto la propone come imitatrice di Margherita di Savoia-Acaja e protettrice della città di Alba