Operazione Eagle Eye

13
OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERA DI PAOLO PALUMBO FOTO BRIGATA PARACADUTISTI FOLGORE

Transcript of Operazione Eagle Eye

OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION E

di Paolo Palumbo foto brigata Paracadutisti folgore

OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION E

Appostati lungo un sentiero scosceso delle colline senesi, tre uomini con il volto camuffato osservano attentamente i movimenti del nemico il quale, appostato su una piccola altura fronte a loro, è intento ad organizzare un carico d’armi a favore di una delle tante organizzazioni terroristiche di qualche ignoto paese. I tre soldati “silenziosi”, acquattati nella radura, sono gli occhi della forza principale la quale, di li a poco, effettuerà un aviolancio a bassa quota per attaccare l’obiettivo e rendere innocue le intenzioni del nemico. Gli esploratori portano uniformi diverse, sono i ragazzi del 186° reggimento paracadutisti della Folgore e i celebri Pathfinder della 16th Air Assault Brigade dell’esercito inglese, uniti per vincere.

TNM ••• 31

OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION E

Le unità coinvoLteiL 186° reggimento e La Brigata Paracadutisti FoLgoreL’eredità storica dei leoni di El Alamein alberga nei cuori dei ragazzi del 186° i quali, orgogliosi e consapevoli del loro passato, continuano a portare nel loro animo e nel fiero basco amaranto le tradizioni di un reggimento sempre in prima linea. All’interno della Brigata “Folgore” non esistono veri e propri reparti di esploratori, ma gli stessi si trovano inquadrati, in plotoni, all’interno delle compagnie fucilieri dei paracadutisti. La loro selezione è molto dura, non tutti i parà possono accedere nelle file degli esploratori: una buona percentuale viene scartata mentre gli idonei cominciano un lungo percorso che li condurrà a diventare ricognitori, senza nulla da invidiare ai loro omologhi di altre forze armate inquadrati in unità più peculiari. I test d’ingresso comprendono prove fisiche, ma le qualità principali di uno “scout” che deve aprire la strada alle forze principali, sono soprattutto mentali. Essere paracadutati in piccoli gruppi oltre le linee nemiche per osservare i movimenti avversari e segnare le zone di aviolancio non è una cosa semplice; spesso le qualità richieste a questi ragazzi sono assimilabili a quelle presentate dalle forze speciali. Per questo gli allievi sono sottomessi ad estenuanti prove fisiche, ma anche a lunghe ore in aula e moltissime sul campo per testare le loro capacità in materia di orientamento, pattuglia diurna e notturna e tutte le tecniche riguardanti la navigazione tattica

La loro selezione è molto dura, non

tutti i parà possono accedere nelle file

degli esploratori

OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION E

Una volta superato il primo step i paracadutisti seguono

diverse specializzazioni tra cui l’abilitazione al lancio TCL.

TNM ••• 35

OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION E

ecc. Una volta superato il primo step i paracadutisti seguono diverse specializzazioni tra cui l’abilitazione al lancio TCL, la scuola di roccia ad Aosta e un corso per il combattimento anfibio. La validità e la qualità addestrativa dei nostri soldati è stata messa alla prova svariate

volte e il risultato è sempre stato eccellente: operazioni come “Eagle Eye” hanno, infatti, palesato la notevole riduzione del gap formativo tra noi e le forze esploranti di altri paesi NATO, in particolare con l’esercito britannico. Le elevate qualità operative dimostrate dai ragazzi

del 186° nell’esercitazione “Eagle Eye” hanno ottenuto il plauso dei britannici, ma soprattutto hanno posto l’accento sull’effettiva utilità di reparti appositamente destinati a queste operazioni. Un assetto, dunque, che potrebbe portare a dei cambiamenti i quali, per altro, stanno già coinvolgendo la

terrestre. Non è un caso che abbia menzionato le forze speciali, poiché tra i creatori e valutatori finali dell’addestramento di un esploratore figurano proprio gli uomini del 9° reggimento “Col Moschin”, veri specialisti in materia di infiltrazione, esfiltrazione, acquisizione obiettivi

TNM ••• 34

All’interno della brigata ci sono tre unità

ISTAR (Intelligence, surveillance, targeting

and reconnaissance): la più importante è il plotone

Pathfinder, addestrato a compiere missioni in

profondità grazie a tecniche di aviolancio HAHO e HALO.

OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION E

confluiranno due nuovi reggimenti: il 3° Reggimento Savoia Cavalleria di Grosseto e il Reggimento di Artiglieria Paracadutisti che raccoglierebbe le tradizioni del 185° destinato, quindi, a perdere la sua storica numerazione. Effettivamente qualche dubbio circa il riadattamento del Savoia Cavalleria all’interno una brigata paracadutisti suscita qualche interrogativo: in primo luogo come sia possibile riconfigurare un soldato di cavalleria in paracadutista, secondariamente – e di natura meno operativa – quanto sia “strano” privare della sua tradizione un reggimento così antico e blasonato. Queste problematiche sono tutte al vaglio di una commissione appositamente costituita che sta valutando tutti questi aspetti, da quello più materiale fino all’aspetto più determinate, quello umano. A capo di questa

Brigata paracadutisti “Folgore” al centro di nuove integrazioni e provvedimenti voluti a livello ministeriale. Secondo gli ultimi provvedimenti presi dal ministro Di Paola la Folgore è stata destinata a ruolo di riserva strategica delle Forze Armate e assegnata al Comando delle Forze Operative Terrestri (COMFOTER). Le novità più importanti però riguardano la perdita di unità importanti e l’acquisizione di nuovi reparti storici che creeranno certamente qualche problema di organizzazione – già in corso di dibattito. La Brigata perderà il 9° Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin” ed il 185° Reggimento Ricognizione Acquisizione Obiettivi “Folgore” il cui prossimo assegnamento spetterà al Comando delle Forze per Operazioni Speciali dell’Esercito (COMFOSE); a fronte di questa privazione nella Brigata

TNM ••• 36

La P-Coy(Pegasus ComPany)Per tutti i giovani inglesi che aspirano ad arruolarsi nelle truppe aviotrasportate, il punto di passaggio obbligatorio è la Pegasus Company la quale screma le candidature attraverso il passaggio del Pre-Parachute Selection all’Infantry Training Centre di Catterick nello North Yorkshire. La compagnia Pegasus – nome e simbolo storico dei parà inglesi – ha il compito di mettere alla prova i candidati attraverso prove fisiche durissime e una selezione psico-attitudinale altrettanto selettiva.

TNM ••• 39

OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION E

commissione è stato nominato un leone della Folgore, il Colonnello Albamonte il quale, sfuggito alla morte dopo un vile e vergognoso attentato, è rientrato in servizio più fiero e determinato di prima. Il Generale Lorenzo D’Addario non ha mostrato nessuna perplessità, a lui è stato confidato un comando delicatissimo, il suo addestramento e la sua educazione militare faranno in modo che sia portato a termine con successo. Nel lungo colloquio avuto con lui presso la zona di lancio, traspariva una certa fiducia nei confronti dei suoi subalterni, ma soprattutto rispetto i soldati italiani, e non solo i paracadutisti della Folgore. Di quanto detto dal Generale, una frase mi ha particolarmente colpito, dedicata

proprio al valore dei nostri ragazzi: “ Tu puoi pagare il soldato italiano 1.500 euro al mese per svolgere una qualsiasi mansione, però ricordatevi che la sua vita ve la darà sempre gratis”.

La 16th air assauLt Brigade“Quello che rende unica la 16a brigata non è solo il fatto che si tratta di un reparto unico nel suo genere e sia la forza principale di intervento rapido, ma il semplice fatto che essa sia equipaggiata per fronteggiare qualsiasi tipo di missione, da un’evacuazione a operazioni umanitarie, fino alla guerra se un domani sarà necessario. La combinazione tra truppe elitrasportate d’assalto, paracadutisti ed elicotteri fanno della 16a brigata l’unità più

flessibile e utilizzabile di tutti gli eserciti del mondo. La 16th Air Assault Brigade è la formazione migliore di tutto l’esercito e noi siamo la sua lama tagliente”. Con queste parole il Brigadiere Generale Mark Charlton-Smith, attuale comandante della brigata, ha descritto le capacità del suo reparto, uno dei più importanti di tutto l’esercito di Sua Maestà. La Brigata d’Assalto aereo britannica, formata il 1° settembre 1999, schiera tre reggimenti d’aviazione dell’AAC (Army Air Corps) due dei quali (il 3° e 4° Regiment AAC) sono equipaggiati con modernissimi elicotteri da combattimento Agusta Westland Apache AH 1; si aggiungono poi il 9° reggimento con i suoi Lynx AH. 7/9 e AH. 7 e diverse

OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION E

Quello che rende unica la 16a brigata

non è solo il fatto che si tratta di un

reparto unico nel suo genere e sia la forza

principale di intervento rapido, ma il semplice

fatto che essa sia equipaggiata per

fronteggiare qualsiasi tipo di missione

OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION E

TNM ••• 43

unità d’appoggio della RAF le quali garantiscono ogni tipo di aviotrasporto. Per quanto riguarda le unità di fanteria il nerbo della brigata è rappresentato dal 2° e 3° battaglione paracadutisti, dal plotone Pathfinder (protagonista di Eagle Eye), il 1° battaglione del The Royal Irish Regiment, il 5° battaglione del The Royal Regiment of Scotland (i mitici Argyll & Sutherland Highlanders), lo squadrone D dell’Household Cavalry Regiment (componente di cavalleria meccanizzata), il 7° reggimento paracadutisti di artiglieria, il 23° Engineer Regiment (Air Assault), il 13° Air Assault Regiment del Royal Logistic Corps, seguiti da un battaglione di assalto aereo dei Royal Mechanical and Electrical Engineers, supporto medico e una compagnia della Royal Military Police. Salta subito all’occhio la complessità di una simile forza armata, ma soprattutto la sua capillare organizzazione volta ad assovere qualsiasi compito le venga assegnato. Uno dei fattori che risulta particolarmente vincente all’interno dei reparti di fanteria d’assalto della 16th Air Assault Brigade è la forte

OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION E

TNM ••• 45

permeabilità che questi hanno con le forze speciali. Un nucleo importante di soldati inglesi che militano nella 16th provengono da unità d’élite dell’esercito portando con se le conoscenze maturare in quell’esperienza; questo funge da stimolo anche a quei soldati che vogliono iniziare il percorso inverso, cioè dalla 16a alle forze

insieme ai nostri paracadutisti del 186°, i protagonisti dell’esercitazione Eagle Eye.

gLi occhi deLL’aquiLaLo splendido scenario delle colline nei dintorni di Siena è un terreno particolarmente adatto a questo tipo di esercitazioni, lo è soprattutto per i soldati inglesi i

speciali. La punta d’attacco dell’intera brigata e costituita dal 2° e 3° reggimento paracadutisti di stanza a Colchester: ogni battaglione include tre compagnie di fucilieri da 120 uomini ciascuna. Una compagnia consta di tre plotoni con 88 uomini. I reparti aviotrasportati fanno parte della LATF (Lead Airborne Task Force)

quali, abituati alle pianure del loro paese, trovano particolarmente stimolante, nonché formativo, confrontarsi con la difficile morfologia italiana. Per i due eserciti era utile verificare il lavoro di squadra tra pattuglie miste, proprio in questo tipo di missione che prevedeva un tipico scenario “three block war” contraddistinto

pronta ad intervenire in qualsiasi momento in ogni parte del mondo. All’interno della brigata ci sono tre unità ISTAR (Intelligence, surveillance, targeting and reconnaissance): la più importante è il plotone Pathfinder, addestrato a compiere missioni in profondità grazie a tecniche di aviolancio HAHO e HALO. Sono stati loro,

dalla somma di situazioni diverse e in continuo cambiamento: contro forze avversarie, fattore di “peacekeepeing”, e aiuti umanitari. L’esperienza di pattuglie eterogenee, a detta degli stessi ufficiali italiani, è stata molto importante soprattutto perché in un contesto simile vengono appianate tutte le differenze

TNM ••• 44

Questo tipo di esercitazioni sono utili a saggiare i fattori negativi e positivi di un reparto, la sua efficienza e la capacità di interoperabilità con altri omologhi stranieri.

OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION E

OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION E

IL generaLe Lorenzo D’aDDarIoLorenzo D’Addario nasce nel 1964 a Firenze. Nel settembre 1980 entra alla Scuola Militare Nuziatella di Napoli presso la quale conseguirà la maturità Scientifica. Successivamente entra in Accademia a Modena e poi alla Scuola d’Applicazione d’Arma a Torino dal 1985 al 1987 che lascia come tenente dei paracadutisti. Nel gennaio 1988 giunge al 5° battaglione paracadutisti “El Alamein” a Siena ed assolve gli incarichi di comando di plotone e compagnia, partecipando alle operazioni Airone (Iraq), Vespri Siciliani (Palermo) e Ibis (Somalia). Dal 1995 al 1996 frequenta il corso di Stato Maggiore a Civitavecchia (RM) per poi assumere l’incarico di Ufficiale addetto all’Ufficio Politica Militare e Regolamenti dello Stato Maggiore dell’esercito (SME) in Roma fino al 1997. Nel 1997-1998 frequenta il corso di Stato Maggioe Interforze presso il Joint Service Command and Staff College a Bracknell (UK) e dal 1998 al 200 è Ufficiale di scambio presso l’ufficio addestramento della 3a divisione dell’esercito inglese a Bulford, con la quale, nel 1999, partecipa all’operazione Joint Guardian in Kosovo. Nel 2000 rientra in Italia come Ufficiale Addetto presso l’Ufficio Dottrina Addestramento e Regolamenti presso lo SME di Roma e dal 2001 al 2003 è Military Assistant

del Comandante del NATO Rapid Deployment Corps – Italy a Solbiate Olona (VA). Nel 2003 torna a Siena come comandante del 5° Battaglione Paracadutisti “El Alamein” partecipando, nel 2004, all’operazione Decisive Endeavour in Kosovo. Nel 2004 assume l’incarico di Capo Sezione di Stato Maggiore presso l’Ufficio del Sotto Capo di Stato Maggiore della Difesa e dal 2005 al 2007 è poi Capo Sezione Coordinamento dell’Ufficio del Comandante del COI (Comando Operativo di vertice Interforze). Nel 2007 si trasferisce negli Stati Uniti presso il comando NATO di Norfolk per ricoprire l’incarico di Executive Assistant del Deputy Supreme Allied Commander Trasformation, fino al settembre 2010. Nello stesso anno assume il comando del 186° Reggimento paracadutisti “Folgore” in Siena che dal febbraio al settembre 2011 si rischiera in Afghanistan nei due distretti di Bakwa e Gulistan nella provincia di Farah all’estremo sud del settore italiano. Da Febbraio 2012 presta servizio come Vice Capo Dipartimento per la Trasformazione Terrestre dello Stato Maggiore dell’Esercito sino al marzo 2013. È attualmente generale Comandante la Brigata paracadutisti Folgore.

OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION EAGLE EYE OPERATION E

linguistiche; lo scambio di informazioni sul campo attraverso un linguaggio convenzionale abbatte, infatti, tutte le difficoltà connesse a due lingue diverse. Un’intesa che i nostri ragazzi del 186° e i Pathfinder inglesi hanno immediatamente trovato. Ad appoggiare le unità aviolanciate c’erano anche alcune unità meccanizzate in particolare lo D squadron dell’Household Cavalry e uno squadrone del Savoia Cavalleria (il quale ha fornito la sua fanteria). La prima fase dell’esercitazione ha visto l’aviolancio di esploratori in TCL a cui hanno fatto seguito altri aviolanci di esploratori italiani e scout del 3° Para inglese; il loro compito era quello di presidiare e marcare la zona di lancio pronta a ricevere l’arrivo del grosso delle forze (Main Boby) rappresentato dal 186° reggimento della Folgore. Questo tipo di esercitazioni sono utili a saggiare i fattori negativi e positivi di un reparto, la sua efficienza e la capacità di interoperabilità con altri omologhi stranieri. Il confronto estrapola poi anche una certa fisicità che traspare in certi scenari operativi, un fattore umano dove si notano davvero molte somiglianze con gli inglesi. Una parte determinate dell’intera prova è stata ovviamente svolta dall’Aeronautica Militare la quale, nel giorno del suo 30° Anniversario, ha avuto occasione di sperimentare nuove tecniche di aviolancio con guida a terra; la marcatura di una zona effettuata dai Pathfinder e dai nostri “scout” ha dimostrato le capacità di rapporto tra terra e cielo in un perfetto connubio. Malgrado le condizioni meteo non fossero del tutto favorevoli i velivoli della nostra Aeronautica hanno comunque portato a termine la missione senza intoppi e, in tarda ora, sono riusciti a paracadutare gli uomini in prossimità dell’obiettivo, raggiunto poi a piedi in modalità di pattuglia.

TNM ••• 51TNM ••• 50