L 306 Gazzetta ufficiale - EUR-Lex

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I Atti adottati a norma dei trattati CE/Euratom la cui pubblicazione è obbligatoria REGOLAMENTI Regolamento (CE) n. 1109/2009 della Commissione, del 19 novembre 2009, recante fissazione dei valori forfettari all’importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli 1 Regolamento (CE) n. 1110/2009 della Commissione, del 18 novembre 2009, relativo al divieto di pesca del tonno rosso per i pescherecci battenti bandiera greca nell'Oceano Atlantico, ad est di 45° di longitudine ovest, e nel Mediterraneo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 Regolamento (CE) n. 1111/2009 della Commissione, del 19 novembre 2009, recante adozione del piano di ripartizione tra gli Stati membri delle risorse da imputare all’esercizio finanziario 2010 per l’esecuzione delle forniture di derrate alimentari provenienti dalle scorte d’intervento a favore degli indigenti nella Comunità e recante deroga ad alcune disposizioni del regolamento (CEE) n. 3149/92 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 Regolamento (CE) n. 1112/2009 della Commissione, del 19 novembre 2009, che sospende la presen tazione di domande di titoli d’importazione per i prodotti del settore dello zucchero nell’ambito di taluni contingenti tariffari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 Regolamento (CE) n. 1113/2009 della Commissione, del 19 novembre 2009, recante fissazione delle restituzioni all'esportazione nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 Regolamento (CE) n. 1114/2009 della Commissione, del 19 novembre 2009, che, nell’ambito della gara permanente prevista dal regolamento (CE) n. 619/2008, non concede alcuna restituzione per il latte scremato in polvere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 Gli atti i cui titoli sono stampati in caratteri chiari appartengono alla gestione corrente. Essi sono adottati nel quadro della politica agricola e hanno generalmente una durata di validità limitata. I titoli degli altri atti sono stampati in grassetto e preceduti da un asterisco. ISSN 1725-258X L 306 52 o anno 20 novembre 2009 Legislazione (segue) Gazzetta ufficiale dell’Unione europea IT Edizione in lingua italiana Sommario Prezzo: 4 EUR

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I Atti adottati a norma dei trattati CE/Euratom la cui pubblicazione è obbligatoria

REGOLAMENTI

Regolamento (CE) n. 1109/2009 della Commissione, del 19 novembre 2009, recante fissazione dei valori forfettari all’importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli 1

★ Regolamento (CE) n. 1110/2009 della Commissione, del 18 novembre 2009, relativo al divieto di pesca del tonno rosso per i pescherecci battenti bandiera greca nell'Oceano Atlantico, ad est di 45° di longitudine ovest, e nel Mediterraneo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

★ Regolamento (CE) n. 1111/2009 della Commissione, del 19 novembre 2009, recante adozione del piano di ripartizione tra gli Stati membri delle risorse da imputare all’esercizio finanziario 2010 per l’esecuzione delle forniture di derrate alimentari provenienti dalle scorte d’intervento a favore degli indigenti nella Comunità e recante deroga ad alcune disposizioni del regolamento (CEE) n. 3149/92 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

Regolamento (CE) n. 1112/2009 della Commissione, del 19 novembre 2009, che sospende la presen­tazione di domande di titoli d’importazione per i prodotti del settore dello zucchero nell’ambito di taluni contingenti tariffari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14

Regolamento (CE) n. 1113/2009 della Commissione, del 19 novembre 2009, recante fissazione delle restituzioni all'esportazione nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16

Regolamento (CE) n. 1114/2009 della Commissione, del 19 novembre 2009, che, nell’ambito della gara permanente prevista dal regolamento (CE) n. 619/2008, non concede alcuna restituzione per il latte scremato in polvere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20

Gli atti i cui titoli sono stampati in caratteri chiari appartengono alla gestione corrente. Essi sono adottati nel quadro della politica agricola e hanno generalmente una durata di validità limitata.

I titoli degli altri atti sono stampati in grassetto e preceduti da un asterisco.

ISSN 1725-258X L 306

52 o anno

20 novembre 2009 Legislazione

(segue)

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

IT

Edizione in lingua italiana

Sommario

Prezzo: 4 EUR

Regolamento (CE) n. 1115/2009 della Commissione, del 19 novembre 2009, che stabilisce i prezzi rappresentativi nel settore della carne di pollame e delle uova nonché per l'ovoalbumina e che modifica il regolamento (CE) n. 1484/95 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21

Regolamento (CE) n. 1116/2009 della Commissione, del 19 novembre 2009, che fissa i tassi delle restituzioni applicabili al latte e ai prodotti lattiero-caseari esportati sotto forma di merci non comprese nell'allegato I del trattato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23

II Atti adottati a norma dei trattati CE/Euratom la cui pubblicazione non è obbligatoria

DECISIONI

Commissione

2009/845/CE:

★ Decisione della Commissione, del 26 novembre 2008, relativa all’aiuto di Stato concesso dall’Austria all’impresa Postbus nel distretto di Lienz C 16/07 (ex NN 55/06) [notificata con il numero C(2008) 7034] ( 1 ) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26

2009/846/CE:

★ Decisione della Commissione, del 20 ottobre 2009, relativa alla conclusione di un accordo amministrativo tra la Commissione europea e l’Autorità europea di vigilanza GNSS sulla sicu­rezza e lo scambio di informazioni classificate . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39

III Atti adottati a norma del trattato UE

ATTI ADOTTATI A NORMA DEL TITOLO VI DEL TRATTATO UE

★ Decisione del collegio 2009-8 in recepimento del regolamento finanziario applicabile a Eurojust 45

IT

Sommario (segue)

( 1 ) Testo rilevante ai fini del SEE

I

(Atti adottati a norma dei trattati CE/Euratom la cui pubblicazione è obbligatoria)

REGOLAMENTI

REGOLAMENTO (CE) N. 1109/2009 DELLA COMMISSIONE

del 19 novembre 2009

recante fissazione dei valori forfettari all’importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli

LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea,

visto il regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, del 22 ottobre 2007, recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM) ( 1 ),

visto il regolamento (CE) n. 1580/2007 della Commissione, del 21 dicembre 2007, recante modalità di applicazione dei rego­lamenti (CE) n. 2200/96, (CE) n. 2201/96 e (CE) n. 1182/2007 nel settore degli ortofrutticoli ( 2 ), in particolare l’articolo 138, paragrafo 1,

considerando quanto segue:

Il regolamento (CE) n. 1580/2007 prevede, in applicazione dei risultati dei negoziati commerciali multilaterali dell’Uruguay round, i criteri per la fissazione da parte della Commissione dei valori forfettari all’importazione dai paesi terzi, per i pro­dotti e i periodi indicati nell’allegato XV, parte A, del medesimo regolamento,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

I valori forfettari all’importazione di cui all’articolo 138 del regolamento (CE) n. 1580/2007 sono quelli fissati nell’allegato del presente regolamento.

Articolo 2

Il presente regolamento entra in vigore il 20 novembre 2009.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 19 novembre 2009.

Per la Commissione

Jean-Luc DEMARTY Direttore generale dell'Agricoltura e

dello sviluppo rurale

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/1

( 1 ) GU L 299 del 16.11.2007, pag. 1. ( 2 ) GU L 350 del 31.12.2007, pag. 1.

ALLEGATO

Valori forfettari all’importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli

(EUR/100 kg)

Codice NC Codice paesi terzi ( 1 ) Valore forfettario all'importazione

0702 00 00 AL 38,6 MA 31,6 MK 37,7 TR 59,0 ZZ 41,7

0707 00 05 JO 171,8 MA 46,5 TR 77,7 ZZ 98,7

0709 90 70 MA 57,7 TR 109,5 ZZ 83,6

0805 20 10 MA 68,7 ZZ 68,7

0805 20 30, 0805 20 50, 0805 20 70, 0805 20 90

CN 52,3 HR 40,9 MA 74,5 TR 76,4 ZZ 61,0

0805 50 10 AR 54,6 TR 71,6 ZA 61,6 ZZ 62,6

0806 10 10 BR 245,4 LB 294,8 TR 143,2 US 293,9 ZZ 244,3

0808 10 80 AU 171,8 CA 63,9 MK 22,6 NZ 102,0 US 94,7 ZA 103,1 ZZ 93,0

0808 20 50 CN 57,0 TR 84,0 US 72,0 ZZ 71,0

( 1 ) Nomenclatura dei paesi stabilita dal regolamento (CE) n. 1833/2006 della Commissione (GU L 354 del 14.12.2006, pag. 19). Il codice «ZZ» rappresenta le «altre origini».

IT L 306/2 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

REGOLAMENTO (CE) N. 1110/2009 DELLA COMMISSIONE

del 18 novembre 2009

relativo al divieto di pesca del tonno rosso per i pescherecci battenti bandiera greca nell'Oceano Atlantico, ad est di 45° di longitudine ovest, e nel Mediterraneo

LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea,

visto il regolamento (CE) n. 2371/2002 del Consiglio, del 20 dicembre 2002, relativo alla conservazione e allo sfrutta­mento sostenibile delle risorse della pesca nell'ambito della po­litica comune della pesca ( 1 ), in particolare l'articolo 26, paragrafo 4,

visto il regolamento (CEE) n. 2847/93 del Consiglio, del 12 ottobre 1993, che istituisce un regime di controllo applica­bile nell'ambito della politica comune della pesca ( 2 ), in partico­lare l'articolo 21, paragrafo 3,

considerando quanto segue:

(1) Il regolamento (CE) n. 43/2009 del Consiglio, del 16 gennaio 2009, che stabilisce, per il 2009, le possibi­lità di pesca e le condizioni ad esse associate per alcuni stock o gruppi di stock ittici, applicabili nelle acque co­munitarie e, per le navi comunitarie, in altre acque dove sono imposti limiti di cattura ( 3 ), fissa i contingenti per il 2009.

(2) In base alle informazioni pervenute alla Commissione, le catture dello stock di cui all'allegato del presente regola­mento da parte di navi battenti bandiera dello Stato membro ivi indicato o in esso immatricolate hanno determinato l'esaurimento del contingente assegnato per il 2009.

(3) È quindi necessario vietare la pesca di detto stock nonché la conservazione a bordo, il trasbordo e lo sbarco di catture da esso prelevate,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

Esaurimento del contingente

Il contingente di pesca assegnato per il 2009 allo Stato membro di cui all'allegato del presente regolamento per lo stock ivi indicato si ritiene esaurito a decorrere dalla data stabilita nello stesso allegato.

Articolo 2

Divieti

La pesca dello stock di cui all'allegato del presente regolamento da parte di navi battenti bandiera dello Stato membro ivi indi­cato o in esso immatricolate è vietata a decorrere dalla data stabilita nello stesso allegato. Sono vietati la conservazione a bordo, il trasbordo e lo sbarco di catture provenienti dallo stock in questione effettuate dalle navi suddette dopo tale data.

Articolo 3

Entrata in vigore

Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 18 novembre 2009.

Per la Commissione

Fokion FOTIADIS Direttore generale degli Affari marittimi e della pesca

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/3

( 1 ) GU L 358 del 31.12.2002, pag. 59. ( 2 ) GU L 261 del 20.10.1993, pag. 1. ( 3 ) GU L 22 del 26.1.2009, pag. 1.

ALLEGATO

N. 29/T&Q

Stato membro Grecia

Stock BFT/AE045W

Specie Tonno rosso (Thunnus Thynnus)

Zona Oceano Atlantico, ad est di 45° di longitudine O, e Medi­terraneo

Data 17 ottobre 2009

IT L 306/4 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

REGOLAMENTO (CE) N. 1111/2009 DELLA COMMISSIONE

del 19 novembre 2009

recante adozione del piano di ripartizione tra gli Stati membri delle risorse da imputare all’esercizio finanziario 2010 per l’esecuzione delle forniture di derrate alimentari provenienti dalle scorte d’intervento a favore degli indigenti nella Comunità e recante deroga ad alcune disposizioni del

regolamento (CEE) n. 3149/92

LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea,

visto il regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, del 22 ottobre 2007, recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM) ( 1 ), in particolare l’articolo 43, lettere f) e g), in combinato disposto con l’articolo 4,

visto il regolamento (CE) n. 2799/98 del Consiglio, del 15 dicembre 1998, che istituisce il regime agromonetario dell’euro ( 2 ), in particolare l’articolo 3, paragrafo 2,

considerando quanto segue:

(1) In conformità dell’articolo 2 del regolamento (CEE) n. 3149/92 della Commissione, del 29 ottobre 1992, re­cante modalità d’esecuzione delle forniture di derrate ali­mentari provenienti dalle scorte d’intervento a favore de­gli indigenti nella Comunità ( 3 ), occorre che la Commis­sione adotti un piano di distribuzione da finanziare con le risorse disponibili per l’esercizio 2010. Il piano deve definire in particolare, per ogni Stato membro che par­tecipa all’azione, l’importo finanziario massimo messo a disposizione per l’esecuzione della parte rispettiva del piano e il quantitativo di ciascun prodotto che può essere ritirato dalle scorte detenute dagli organismi d’intervento.

(2) Gli Stati membri che partecipano all’esecuzione del piano per l’esercizio 2010 hanno fornito le informazioni richie­ste in conformità dell’articolo 1 del regolamento (CEE) n. 3149/92.

(3) Per la ripartizione delle risorse è necessario tenere conto dell’esperienza acquisita e del grado di utilizzazione delle risorse assegnate agli Stati membri nel corso degli esercizi precedenti.

(4) L’articolo 2, paragrafo 3, punto 1, lettera c), del regola­mento (CEE) n. 3149/92 prevede che siano messi a di­sposizione stanziamenti per poter acquistare sul mercato comunitario i prodotti che risultino temporaneamente indisponibili nelle scorte degli organismi d’intervento. Dato che le scorte di cereali attualmente detenute dagli organismi d’intervento non sono sufficienti per coprire le assegnazioni corrispondenti alle richieste per i cereali e il riso, occorre stabilire gli stanziamenti che permettano di acquistare sul mercato i quantitativi di cereali o di riso necessari per eseguire il piano di distribuzione per l’eser­cizio finanziario 2010.

(5) L’articolo 7, paragrafo 1, del regolamento (CEE) n. 3149/92 prevede il trasferimento tra Stati membri dei prodotti non disponibili nelle scorte d’intervento dello Stato membro in cui tali prodotti sono necessari per l’esecuzione del piano. Occorre pertanto autorizzare i trasferimenti intracomunitari necessari all’esecuzione del piano per il 2010, nel rispetto delle condizioni stabilite dall’articolo 7 del regolamento (CEE) n. 3149/92.

(6) Nei casi in cui è previsto il trasferimento di prodotti dallo Stato membro sul cui territorio sono detenuti all’inter­vento verso un altro Stato membro, l’articolo 7, para­grafo 3, del regolamento (CEE) n. 3149/92 prevede per gli operatori la possibilità di presentare un’offerta senza trasferire a destinazione dello Stato membro richiedente i prodotti provenienti dalle scorte d’intervento. L’articolo 25 del regolamento (CE) n. 1234/2007 prevede che lo smercio dei prodotti acquistati all’intervento si svolga in modo da evitare qualsiasi turbativa del mercato.

(7) A causa dell’attuale situazione del mercato nel settore lattiero-caseario, caratterizzata da un basso livello dei prezzi, non è opportuno permettere il ricorso alla possi­bilità prevista dall’articolo 7, paragrafo 3, del regola­mento (CEE) n. 3149/92, nell’ambito del piano di distri­buzione del 2010 per il burro e il latte scremato in polvere, al fine di evitare possibili turbative del mercato conseguenti allo smercio di tali prodotti in mercati già ben forniti. Per lo stesso motivo occorre limitare il ri­corso alle possibilità offerte agli operatori ai sensi dell’articolo 4, paragrafi 2 e 2 bis, del suddetto regola­mento, in modo che i prodotti lattiero-caseari destinati alla distribuzione a favore degli indigenti nella Comunità siano conformi a determinati requisiti riguardanti la loro composizione e il quantitativo di latte utilizzato nella trasformazione. Per verificare il rispetto di tale norma è opportuno che gli Stati membri alleghino ai rispettivi bilanci di esecuzione del piano un elenco dettagliato dei prodotti distribuiti che rientrano nelle categorie «ad elevato tenore di grassi» o «altri».

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/5

( 1 ) GU L 299 del 16.11.2007, pag. 1. ( 2 ) GU L 349 del 24.12.1998, pag. 1. ( 3 ) GU L 313 del 30.10.1992, pag. 50.

(8) Per garantire che i prodotti lattiero-caseari provenienti dalle scorte d’intervento non entrino nel mercato in un momento dell’anno poco opportuno, occorre abbreviare il periodo previsto dall’articolo 3, paragrafo 2, terzo comma, del regolamento (CEE) n. 3149/92 durante il quale burro e il latte scremato in polvere possono essere ritirati dalle scorte d’intervento.

(9) Tenendo conto della complessità dell’esecuzione del piano di distribuzione del 2010 che richiede un elevato volume di trasferimenti intracomunitari, occorre aumen­tare il margine del 5 % previsto dall’articolo 3, paragrafo 3, del regolamento (CEE) n. 3149/92.

(10) Per l’esecuzione del piano annuale di distribuzione oc­corre precisare che il fatto generatore ai sensi dell’articolo 3 del regolamento (CE) n. 2799/98 è la data di inizio dell’esercizio di gestione delle scorte pub­bliche.

(11) In conformità dell’articolo 2, paragrafo 2, del regola­mento (CEE) n. 3149/92, al momento di redigere il piano annuale di distribuzione la Commissione ha consultato le principali organizzazioni che si occupano degli indigenti nella Comunità.

(12) L’articolo 2, paragrafo 1, del regolamento (CEE) n. 3149/92 prevede che la Commissione adotti un piano annuale di distribuzione entro il 1 o ottobre di ogni anno. Considerata l’attuale situazione del mercato nel settore lattiero-caseario e tenendo conto della necessità di pro­seguire le consultazioni con gli Stati membri sulle relative richieste, la Commissione non ha ancora potuto adottare il piano di distribuzione. Pertanto, per garantire la tempe­stiva esecuzione del piano occorre che il presente rego­lamento entri in vigore immediatamente dopo la sua pubblicazione.

(13) Il comitato di gestione per l’organizzazione comune dei mercati agricoli non ha emesso un parere entro il ter­mine stabilito dal suo presidente,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

Per il 2010 la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti nella Comunità, a norma dell’articolo 27 del regola­mento (CE) n. 1234/2007, è effettuata in conformità del piano annuale di distribuzione riportato nell’allegato I del presente regolamento.

Articolo 2

Gli stanziamenti messi a disposizione degli Stati membri per l’acquisto di cereali sul mercato, secondo quanto richiesto dal piano di cui all’articolo 1, sono stabiliti nell’allegato II.

Articolo 3

1. In deroga all’articolo 3, paragrafo 2, del regolamento (CEE) n. 3149/92, per il piano di distribuzione del 2010 il burro e il latte scremato in polvere devono essere ritirati dalle scorte d’in­tervento dal 1 o maggio al 30 settembre 2010. Il termine di sessanta giorni per il ritiro dei prodotti previsto dall’articolo 3, paragrafo 2, quinto comma, del suddetto rego­lamento, non si applica in questo caso.

Tuttavia il primo comma non si applica alle assegnazioni di quantitativi pari o inferiori a 500 tonnellate.

2. In deroga all’articolo 3, paragrafo 3, del regolamento (CEE) n. 3149/92, si procede a una revisione del piano di distribu­zione del 2010 se le modifiche giustificate riguardano almeno il 10 % dei quantitativi o dei valori previsti per prodotto nel piano comunitario.

Articolo 4

1. In deroga all’articolo 4, paragrafi 2 e 2 bis, del regola­mento (CEE) n. 3149/92, al momento dell’esecuzione del piano di distribuzione del 2010 gli Stati membri collocano i prodotti del settore lattiero-caseario destinati alla distribuzione nella ca­tegoria «a elevato tenore di grasso» o nella categoria «altri».

2. Gli Stati membri garantiscono che il quantitativo totale di sostanze grasse del latte rappresenti almeno il 20 % del peso totale dei prodotti compresi nella prima categoria e che per la trasformazione del quantitativo totale dei prodotti compresi nella seconda categoria sia richiesto un quantitativo di latte pari ad almeno il 90 % del loro peso totale.

3. Per il 2010 il bilancio di esecuzione del piano di distri­buzione, previsto dall’articolo 10 del regolamento (CEE) n. 3149/92, comprende un elenco dettagliato dei prodotti distri­buiti che rientrano nella categoria «a elevato tenore di grasso» o nella categoria «altri».

Articolo 5

4. Il trasferimento intracomunitario dei prodotti elencati nell’allegato III del presente regolamento è autorizzato alle con­dizioni stabilite dall’articolo 7 del regolamento (CEE) n. 3149/92.

IT L 306/6 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

5. In deroga all’articolo 7, paragrafo 3, del regolamento (CEE) n. 3149/92, nei casi in cui nel presente regolamento è previsto un trasferimento di latte scremato in polvere o di burro da uno Stato membro sul cui territorio sono in giacenza all’intervento verso lo Stato membro in cui i suddetti prodotti saranno utilizzati per l’esecuzione del piano di annuale di distribuzione, l’operatore non ha la possibilità di collocare nel primo Stato membro i prodotti ritirati sul mercato comunitario nel primo Stato membro, ma è tenuto a trasferirli nel secondo Stato membro.

Articolo 6

Ai fini dell’esecuzione del piano annuale di distribuzione di cui all’articolo 1 del presente regolamento, la data del fatto generatore ai sensi dell’articolo 3 del regolamento (CE) n. 2799/98 è il 1 o ottobre 2009.

Articolo 7

Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 19 novembre 2009.

Per la Commissione

Jean-Luc DEMARTY Direttore generale dell'Agricoltura e

dello sviluppo rurale

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/7

ALLEGATO I

PIANO ANNUALE DI DISTRIBUZIONE PER L’ESERCIZIO 2010

a) Mezzi finanziari messi a disposizione per l’attuazione del piano del 2010 in ciascuno Stato membro:

(in EUR)

Stato membro Distribuzione

Belgique/België 7 806 433

България 8 565 832

Česká republika 133 893

Eesti 761 012

Éire/Ireland 818 816

Elláda 20 044 478

España 52 623 664

France 78 103 609

Italia 122 456 856

Latvija 5 119 849

Lietuva 8 859 115

Luxembourg 107 483

Magyarország 14 770 126

Malta 698 841

Polska 97 405 034

Portugal 22 516 761

România 29 951 704

Slovenija 2 619 927

Suomi/Finland 4 636 567

Totale 478 000 000

IT L 306/8 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

b) Quantitativo di ciascun prodotto da ritirare dalle scorte d’intervento della Comunità ai fini della distribuzione negli Stati membri limitatamente agli importi di cui alla lettera a):

(in tonnellate)

Stato membro Cereali Burro Latte scremato in polvere Zucchero

Belgique/België 29 067 1 285 — 1 507

България 54 104 — — 1 724

Česká republika 302 20 22 9

Eesti 5 147 — 1 —

Eire/Ireland — 350 — —

Elláda 64 397 — 5 889 —

España 181 248 9 335 1 603 3 483

France 168 998 13 033 12 050 3 247

Italia 283 206 20 000 18 166 4 006

Latvija 22 951 — 969 —

Lietuva 40 317 145 1 212 1 182

Magyarország 95 687 — — 1 938

Malta 4 740 — — —

Polska 387 305 1 901 17 952 10 823

Portugal 47 522 5 079 1 826 1 045

România 135 555 — 4 500 5 577

Slovenija 9 810 — 600 289

Suomi/Finland 25 371 — 500 —

Totale 1 555 726 51 148 65 290 34 832

Stanziamento per il Lussemburgo per l’acquisto di latte in polvere sul mercato comunitario: 101 880 EUR.

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/9

ALLEGATO II

Stanziamenti a favore degli Stati membri per l’acquisto di cereali sul mercato comunitario

(in EUR)

Stato membro Cereali

Belgique/België 1 117 572

България 2 080 196

Česká republika 11 600

Eesti 197 884

Éire/Ireland —

Elláda 2 475 950

España 6 968 699

France 6 497 704

Italia 10 888 824

Latvija 882 424

Lietuva 1 550 130

Luxembourg —

Magyarország 3 679 017

Malta 182 233

Polska 14 891 236

Portugal 1 827 127

România 5 211 876

Slovenija 377 183

Suomi/Finland 975 485

Totale 59 815 140

IT L 306/10 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

ALLEGATO III

a) Trasferimenti intracomunitari di cereali autorizzati nell’ambito del piano per l’esercizio 2010:

Quantità (tonnellate) Detentore Destinatario

1. 102 940 SZIF, Česká republika FEGA, España

2. 87 816 SZIF, Česká republika FranceAgriMer, France

3. 29 067 BLE, Deutschland BIRB, Belgique

4. 81 182 BLE, Deutschland FranceAgriMer, France

5. 31 423 BLE, Deutschland ARR, Polska

6. 1 022 PRIA, Eesti Rural Support Service, Latvia

7. 36 172 Lietuvos žemės ūkio ir maisto produktų rinkos reguliavimo agentūra, Lietuva

ARR, Polska

8. 44 239 Mezőgazdasági és Vidékfejlesztési Hivatal, Magyarország

Държавен фонд «Земеделие» — Ра­ зплащателна агенция, България

9. 64 397 Mezőgazdasági és Vidékfejlesztési Hivatal, Magyarország

OPEKEPE, Elláda

10. 204 593 Mezőgazdasági és Vidékfejlesztési Hivatal, Magyarország

AGEA, Italia

11. 4 740 Mezőgazdasági és Vidékfejlesztési Hivatal, Magyarország

Ministry for Resources and Rural Affairs Paying Agency, Malta

12. 39 351 Mezőgazdasági és Vidékfejlesztési Hivatal, Magyarország

ARR, Polska

13. 11 640 Mezőgazdasági és Vidékfejlesztési Hivatal, Magyarország

IFAP I.P., Portugal

14. 135 555 Mezőgazdasági és Vidékfejlesztési Hivatal, Magyarország

Agenția de Plăți și Intervenție pentru Agricultură, România

15. 9 810 Mezőgazdasági és Vidékfejlesztési Hivatal, Magyarország

Agencija Republike Slovenije za kmetijske trge in razvoj podeželja,

Slovenija

16. 6 852 AMA, Austria Държавен фонд «Земеделие» — Ра­ зплащателна агенция, България

17. 65 045 Pôdohospodárska platobná agentúra, Slo­venská Republika

FEGA, España

18. 78 613 Pôdohospodárska platobná agentúra, Slo­venská Republika

AGEA, Italia

19. 199 816 Agency for Rural Affairs, Suomi/Finland ARR, Polska

20. 13 263 SJV, Sverige FEGA, España

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/11

Quantità (tonnellate) Detentore Destinatario

21. 21 929 SJV, Sverige Rural Support Service, Latvia

22. 35 882 SJV, Sverige IFAP I.P., Portugal

b) Trasferimenti intracomunitari di zucchero autorizzati nell’ambito del piano per l’esercizio 2010:

Quantità (tonnellate) Detentore Destinatario

1. 2 129 SZIF, Česká republika ARR, Polska

2. 397 OFI, Ireland BIRB, Belgique

3. 995 OFI, Ireland FranceAgriMer, France

4. 1 724 AGEA, Italia Държавен фонд «Земеделие» — Ра­ зплащателна агенция, България

5. 3 483 AGEA, Italia FEGA, España

6. 2 252 AGEA, Italia FranceAgriMer, France

7. 1 182 AGEA, Italia Lietuvos žemės ūkio ir maisto pro­duktų rinkos reguliavimo agentūra,

Lietuva

8. 1 938 AGEA, Italia Mezőgazdasági és Vidékfejlesztési Hivatal, Magyarország

9. 8 694 AGEA, Italia ARR, Polska

10. 1 045 AGEA, Italia IFAP I.P., Portugal

11. 5 577 AGEA, Italia Agenția de Plăți și Intervenție pentru Agricultură, România

12. 289 AGEA, Italia Agencija Republike Slovenije za kmetijske trge in razvoj podeželja,

Slovenija

c) Trasferimenti intracomunitari di burro autorizzati nell’ambito del piano per l’esercizio 2010:

Quantità (tonnellate) Detentore Destinatario

1. 9 894 BLE, Deutschland AGEA, Italia

2. 10 106 Dienst Regelingen Roermond, Netherlands AGEA, Italia

IT L 306/12 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

d) Trasferimenti intracomunitari di latte scremato in polvere autorizzati nell’ambito del piano per l’esercizio 2010:

Quantità (tonnellate) Detentore Destinatario

1. 600 SZIF, Česká republika Agencija Republike Slovenije za kmetijske trge in razvoj podeželja,

Slovenija

2. 5 889 BLE, Deutschland OPEKEPE, Elláda

3. 969 PRIA, Eesti Rural Support Service, Latvia

4. 18 166 FranceAgriMer, France AGEA, Italia

5. 4 500 Lietuvos žemės ūkio ir maisto produktų rinkos reguliavimo agentūra, Lietuva

Agenția de Plăți și Intervenție pentru Agricultură, România

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/13

REGOLAMENTO (CE) N. 1112/2009 DELLA COMMISSIONE

del 19 novembre 2009

che sospende la presentazione di domande di titoli d’importazione per i prodotti del settore dello zucchero nell’ambito di taluni contingenti tariffari

LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea,

visto il regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, del 22 ottobre 2007, recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM) ( 1 ),

visto il regolamento (CE) n. 891/2009 della Commissione, del 25 settembre 2009, recante apertura e modalità di gestione di taluni contingenti tariffari comunitari nel settore dello zuc­chero ( 2 ), in particolare l'articolo 5, paragrafo 2,

considerando quanto segue:

(1) I quantitativi oggetto di domande di titoli d’importazione presentate alle autorità competenti dal 1 o al 7 novembre 2009 ai sensi del regolamento (CE) n. 891/2009 sono

pari alla quantità disponibile con il(i) numero(i) d’ordine 09.4321.

(2) Conformemente al regolamento (CE) n. 891/2009, oc­corre sospendere sino alla fine della campagna di com­mercializzazione la presentazione di ulteriori domande di titoli per il numero d’ordine 09.4321,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

È sospesa sino alla fine della campagna di commercializzazione 2009/10 la presentazione di ulteriori domande di titoli corri­spondenti ai numeri d’ordine indicati nell’allegato.

Articolo 2

Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubbli­cazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 19 novembre 2009.

Per la Commissione

Jean-Luc DEMARTY Direttore generale dell'Agricoltura e

dello sviluppo rurale

IT L 306/14 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

( 1 ) GU L 299 del 16.11.2007, pag. 1. ( 2 ) GU L 254 del 26.9.2009, pag. 82.

ALLEGATO

«Zucchero concessioni CXL»

Campagna di commercializzazione 2009/10

Domande presentate dall’1.11.2009 al 7.11.2009

Numero d’ordine Paese Coefficiente di attribuzione (in %) Ulteriori domande

09.4317 Australia —

09.4318 Brasile —

09.4319 Cuba —

09.4320 Altri paesi terzi — Sospese

09.4321 India ( 1 ) Sospese

«—» Non pertinente: alla Commissione non è stata trasmessa alcuna domanda di titolo. ( 1 ) Non pertinente: le domande non superano i quantitativi disponibili e sono interamente accolte.

«Zucchero Balcani»

Campagna di commercializzazione 2009/10

Domande presentate dall’1.11.2009 al 7.11.2009

Numero d’ordine Paese Coefficiente di attribuzione (in %) Ulteriori domande

09.4324 Albania —

09.4325 Bosnia-Erzegovina —

09.4326 Serbia, Montenegro e Kosovo (*) ( 1 )

09.4327 ex Repubblica iugoslava di Macedo­nia

09.4328 Croazia ( 1 )

«—» Non pertinente: alla Commissione non è stata trasmessa alcuna domanda di titolo. (*) Non pertinente: le domande non superano i quantitativi disponibili e sono interamente accolte. ( 1 ) Kosovo ai sensi della risoluzione 1244/1999 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

«Zucchero di importazione eccezionale e industriale»

Campagna di commercializzazione 2009/10

Domande presentate dall’1.11.2009 al 7.11.2009

Numero d’ordine Tipo Coefficiente di attribuzione (in %) Ulteriori domande

09.4380 Eccezionale — Sospese

09.4390 Industriale ( 1 ) Sospese

«—» Non pertinente: alla Commissione non è stata trasmessa alcuna domanda di titolo. ( 1 ) Non pertinente: le domande non superano i quantitativi disponibili e sono interamente accolte.

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/15

REGOLAMENTO (CE) N. 1113/2009 DELLA COMMISSIONE

del 19 novembre 2009

recante fissazione delle restituzioni all'esportazione nel settore del latte e dei prodotti lattiero- caseari

LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea,

visto il regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, del 22 ottobre 2007, recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM) ( 1 ), in particolare l'articolo 164, para­grafo 2, in combinato disposto con l'articolo 4,

considerando quanto segue:

(1) A norma dell'articolo 162, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1234/2007, la differenza fra i prezzi sul mercato mondiale dei prodotti contemplati dall'allegato I, parte XVI, di detto regolamento e i prezzi di tali prodotti sul mercato comunitario può essere coperta da una restitu­zione all'esportazione.

(2) Vista la situazione attualmente esistente sul mercato del latte e dei prodotti lattiero-caseari, occorre procedere alla fissazione di restituzioni all'esportazione nel rispetto delle norme e di alcuni criteri previsti dagli articoli 162, 163, 164, 167, 169 e 170 del regolamento (CE) n. 1234/2007.

(3) L'articolo 164, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1234/2007 prevede che le restituzioni possano essere differenziate secondo le destinazioni, allorché ciò sia reso necessario dalla situazione del mercato mondiale o

dalle particolari esigenze di taluni mercati, o dagli obbli­ghi che scaturiscono dagli accordi conclusi a norma dell'articolo 300 del trattato.

(4) Le restituzioni all’esportazione per la Repubblica domini­cana sono state differenziate per tenere conto del dazio doganale ridotto applicato alle importazioni nell’ambito del contingente tariffario d’importazione di cui al memo­randum d’intesa tra la Comunità europea e la Repubblica dominicana sulla protezione delle importazioni di latte in polvere nella Repubblica dominicana ( 2 ), approvato con decisione 98/486/CE del Consiglio ( 3 ). Essendo cambiata la situazione di mercato nella Repubblica dominicana, ora caratterizzata da un’accresciuta concorrenza per il latte scremato in polvere, il contingente non viene più utilizzato integralmente. Al fine di incoraggiare il pieno utilizzo del contingente, occorre abolire la differenzia­zione delle restituzioni all’esportazione per la Repubblica dominicana.

(5) Il comitato di gestione per l’organizzazione comune dei mercati agricoli non ha emesso un parere entro il ter­mine stabilito dal suo presidente,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

Le restituzioni all'esportazione previste dall'articolo 164 del re­golamento (CE) n. 1234/2007 sono concesse per i prodotti e con gli importi indicati nell'allegato del presente regolamento, alle condizioni di cui all'articolo 3, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1282/2006 della Commissione ( 4 ).

Articolo 2

Il presente regolamento entra in vigore il 20 novembre 2009.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 19 novembre 2009.

Per la Commissione

Jean-Luc DEMARTY Direttore generale dell'Agricoltura e

dello sviluppo rurale

IT L 306/16 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

( 1 ) GU L 299 del 16.11.2007, pag. 1.

( 2 ) GU L 218 del 6.8.1998, pag. 46. ( 3 ) GU L 218 del 6.8.1998, pag. 45. ( 4 ) GU L 234 del 29.8.2006, pag. 4.

ALLEGATO

Restituzioni all’esportazione applicabili nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari a decorrere dal 20 novembre 2009

Codice prodotto Destinazione Unità di misura Ammontare delle restituzioni

0401 30 31 9100 L20 EUR/100 kg 0,00

0401 30 31 9400 L20 EUR/100 kg 0,00

0401 30 31 9700 L20 EUR/100 kg 0,00

0401 30 39 9100 L20 EUR/100 kg 0,00

0401 30 39 9400 L20 EUR/100 kg 0,00

0401 30 39 9700 L20 EUR/100 kg 0,00

0401 30 91 9100 L20 EUR/100 kg 0,00

0401 30 99 9100 L20 EUR/100 kg 0,00

0401 30 99 9500 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 10 11 9000 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 10 19 9000 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 10 99 9000 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 21 11 9200 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 21 11 9300 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 21 11 9500 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 21 11 9900 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 21 17 9000 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 21 19 9300 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 21 19 9500 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 21 19 9900 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 21 91 9100 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 21 91 9200 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 21 91 9350 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 21 99 9100 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 21 99 9200 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 21 99 9300 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 21 99 9400 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 21 99 9500 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 21 99 9600 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 21 99 9700 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 29 15 9200 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 29 15 9300 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 29 15 9500 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 29 19 9300 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 29 19 9500 L20 EUR/100 kg 0,00

Codice prodotto Destinazione Unità di misura Ammontare delle restituzioni

0402 29 19 9900 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 29 99 9100 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 29 99 9500 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 91 10 9370 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 91 30 9300 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 91 99 9000 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 99 10 9350 L20 EUR/100 kg 0,00

0402 99 31 9300 L20 EUR/100 kg 0,00

0403 90 11 9000 L20 EUR/100 kg 0,00

0403 90 13 9200 L20 EUR/100 kg 0,00

0403 90 13 9300 L20 EUR/100 kg 0,00

0403 90 13 9500 L20 EUR/100 kg 0,00

0403 90 13 9900 L20 EUR/100 kg 0,00

0403 90 33 9400 L20 EUR/100 kg 0,00

0403 90 59 9310 L20 EUR/100 kg 0,00

0403 90 59 9340 L20 EUR/100 kg 0,00

0403 90 59 9370 L20 EUR/100 kg 0,00

0404 90 21 9120 L20 EUR/100 kg 0,00

0404 90 21 9160 L20 EUR/100 kg 0,00

0404 90 23 9120 L20 EUR/100 kg 0,00

0404 90 23 9130 L20 EUR/100 kg 0,00

0404 90 23 9140 L20 EUR/100 kg 0,00

0404 90 23 9150 L20 EUR/100 kg 0,00

0404 90 81 9100 L20 EUR/100 kg 0,00

0404 90 83 9110 L20 EUR/100 kg 0,00

0404 90 83 9130 L20 EUR/100 kg 0,00

0404 90 83 9150 L20 EUR/100 kg 0,00

0404 90 83 9170 L20 EUR/100 kg 0,00

0405 10 11 9500 L20 EUR/100 kg 0,00

0405 10 11 9700 L20 EUR/100 kg 0,00

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/17

Codice prodotto Destinazione Unità di misura Ammontare delle restituzioni

0405 10 19 9500 L20 EUR/100 kg 0,00

0405 10 19 9700 L20 EUR/100 kg 0,00

0405 10 30 9100 L20 EUR/100 kg 0,00

0405 10 30 9300 L20 EUR/100 kg 0,00

0405 10 30 9700 L20 EUR/100 kg 0,00

0405 10 50 9500 L20 EUR/100 kg 0,00

0405 10 50 9700 L20 EUR/100 kg 0,00

0405 10 90 9000 L20 EUR/100 kg 0,00

0405 20 90 9500 L20 EUR/100 kg 0,00

0405 20 90 9700 L20 EUR/100 kg 0,00

0405 90 10 9000 L20 EUR/100 kg 0,00

0405 90 90 9000 L20 EUR/100 kg 0,00

0406 10 20 9640 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 10 20 9650 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 10 20 9830 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 10 20 9850 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 20 90 9913 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 20 90 9915 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 20 90 9917 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 20 90 9919 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 30 31 9730 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 30 31 9930 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 30 31 9950 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

Codice prodotto Destinazione Unità di misura Ammontare delle restituzioni

0406 30 39 9500 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 30 39 9700 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 30 39 9930 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 30 39 9950 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 40 50 9000 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 40 90 9000 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 13 9000 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 15 9100 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 17 9100 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 21 9900 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 23 9900 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 25 9900 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 27 9900 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 32 9119 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 35 9190 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 35 9990 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 37 9000 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 61 9000 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

IT L 306/18 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

Codice prodotto Destinazione Unità di misura Ammontare delle restituzioni

0406 90 63 9100 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 63 9900 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 69 9910 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 73 9900 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 75 9900 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 76 9300 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 76 9400 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 76 9500 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 78 9100 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 78 9300 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 79 9900 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 81 9900 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 85 9930 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 85 9970 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

Codice prodotto Destinazione Unità di misura Ammontare delle restituzioni

0406 90 86 9200 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 86 9400 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 86 9900 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 87 9300 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 87 9400 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 87 9951 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 87 9971 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 87 9973 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 87 9974 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 87 9975 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 87 9979 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 88 9300 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

0406 90 88 9500 L04 EUR/100 kg 0,00

L40 EUR/100 kg 0,00

Le destinazioni sono definite come segue: L20: Tutte le destinazioni, tranne:

a) paesi terzi: Andorra, Santa Sede (Stato della Città del Vaticano), Liechtenstein e Stati Uniti d'America;

b) territori degli Stati membri dell'UE che non fanno parte del territorio doganale della Comunità: le isole Færøer, la Groenlandia, l'isola di Helgoland, Ceuta, Melilla, i comuni di Livigno e Campione d'Italia e le zone di Cipro sulle quali il governo della Repubblica di Cipro non esercita un controllo effettivo;

c) i territori europei che non fanno parte del territorio doganale della Comunità e delle cui relazioni esterne è responsabile uno Stato membro: Gibilterra;

d) le destinazioni di cui all'articolo 33, paragrafo 1, all'articolo 41, paragrafo 1, e all'articolo 42, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 612/2009 della Commissione (GU L 186 del 17.7.2009, pag. 1).

L04: Albania, Bosnia-Erzegovina, Serbia, Kosovo (*), Montenegro ed ex Repubblica Iugoslava di Macedonia. L40: Tutte le destinazioni, tranne:

a) paesi terzi: L04, Andorra, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera, Santa Sede (Città del Vaticano), Stati Uniti d'America, Croazia, Turchia, Australia, Canada, Nuova Zelanda e Sudafrica;

b) territori degli Stati membri dell'UE che non fanno parte del territorio doganale della Comunità: le isole Færøer, la Groenlandia, l'isola di Helgoland, Ceuta, Melilla, i comuni di Livigno e Campione d'Italia e le zone di Cipro sulle quali il governo della Repubblica di Cipro non esercita un controllo effettivo;

c) i territori europei che non fanno parte del territorio doganale della Comunità e delle cui relazioni esterne è responsabile uno Stato membro: Gibilterra;

d) le destinazioni di cui all'articolo 33, paragrafo 1, all'articolo 41, paragrafo 1, e all'articolo 42, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 612/2009 della Commissione (GU L 186 del 17.7.2009, pag. 1).

(*) Quale è definito nella risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 10 giugno 1999.

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/19

REGOLAMENTO (CE) N. 1114/2009 DELLA COMMISSIONE

del 19 novembre 2009

che, nell’ambito della gara permanente prevista dal regolamento (CE) n. 619/2008, non concede alcuna restituzione per il latte scremato in polvere

LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea,

visto il regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, del 22 ottobre 2007, recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM) ( 1 ), in particolare l'articolo 164, para­grafo 2, in combinato disposto con l'articolo 4,

considerando quanto segue:

(1) Il regolamento (CE) n. 619/2008 della Commissione, del 27 giugno 2008, relativo all’apertura di una gara perma­nente per la determinazione di restituzioni all’esporta­zione per taluni tipi di prodotti lattiero-caseari ( 2 ), pre­vede un procedimento di gara permanente.

(2) A norma dell’articolo 6 del regolamento (CE) n. 1454/2007 della Commissione, del 10 dicembre 2007, recante norme comuni per l’istituzione di un procedi­

mento di gara per la fissazione delle restituzioni all’espor­tazione per taluni prodotti agricoli ( 3 ), e dopo aver esa­minato le offerte presentate in risposta al bando di gara, è opportuno non concedere alcuna restituzione per il periodo di gara che termina il 17 novembre 2009.

(3) Il comitato di gestione per l’organizzazione comune dei mercati agricoli non ha emesso un parere entro il ter­mine stabilito dal suo presidente,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

Nell’ambito della gara permanente aperta dal regolamento (CE) n. 619/2008, per il periodo di presentazione delle offerte che scade il 17 novembre 2009, non è concessa alcuna restituzione per il prodotto e le destinazioni di cui, rispettivamente, all'articolo 1, lettera c) e all'articolo 2 di detto regolamento.

Articolo 2

Il presente regolamento entra in vigore il 20 novembre 2009.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 19 novembre 2009.

Per la Commissione

Jean-Luc DEMARTY Direttore generale dell'Agricoltura e

dello sviluppo rurale

IT L 306/20 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

( 1 ) GU L 299 del 16.11.2007, pag. 1. ( 2 ) GU L 168 del 28.6.2008, pag. 20. ( 3 ) GU L 325 dell’11.12.2007, pag. 69.

REGOLAMENTO (CE) N. 1115/2009 DELLA COMMISSIONE

del 19 novembre 2009

che stabilisce i prezzi rappresentativi nel settore della carne di pollame e delle uova nonché per l'ovoalbumina e che modifica il regolamento (CE) n. 1484/95

LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea,

visto il regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, del 22 ottobre 2007, recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM) ( 1 ), in particolare l’articolo 143,

visto il regolamento (CE) n. 614/2009 del Consiglio, del 7 luglio 2009, che instaura un regime comune di scambi per l'ovoalbumina e la lattoalbumina ( 2 ), in particolare l'articolo 3, paragrafo 4,

considerando quanto segue:

(1) Il regolamento (CE) n. 1484/95 della Commissione ( 3 ) ha stabilito le modalità d'applicazione del regime relativo all'applicazione dei dazi addizionali all'importazione e ha fissato prezzi rappresentativi nei settori delle uova e del pollame, nonché per l'ovoalbumina.

(2) Il controllo regolare dei dati sui quali è basata la deter­minazione dei prezzi rappresentativi per i prodotti dei

settori delle uova e del pollame nonché per l'ovoalbu­mina evidenzia la necessità di modificare i prezzi rappre­sentativi per le importazioni di alcuni prodotti, tenendo conto delle variazioni dei prezzi secondo l'origine. Oc­corre quindi pubblicare i prezzi rappresentativi.

(3) È necessario applicare tale modifica al più presto, vista la situazione del mercato.

(4) Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato di gestione per l’organizzazione comune dei mercati agricoli,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

L'allegato I del regolamento (CE) n. 1484/95 è sostituito dall'al­legato del presente regolamento.

Articolo 2

Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubbli­cazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 19 novembre 2009.

Per la Commissione

Jean-Luc DEMARTY Direttore generale dell’Agricoltura e

dello sviluppo rurale

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/21

( 1 ) GU L 299 del 16.11.2007, pag. 1. ( 2 ) GU L 181 del 14.7.2009, pag. 8. ( 3 ) GU L 145 del 29.6.1995, pag. 47.

ALLEGATO

del regolamento della Commissione del 19 novembre 2009 che stabilisce i prezzi rappresentativi nel settore della carne di pollame e delle uova nonché per l'ovoalbumina e che modifica il regolamento (CE) n. 1484/95

«ALLEGATO I

Codice NC Designazione delle merci Prezzo rappresentativo (EUR/100 kg)

Cauzione di cui all'articolo 3, paragrafo 3

(EUR/100 kg)

Origine ( 1 )

0207 12 10 Carcasse di polli presentazione 70 %, congelate

81,9 2 AR

0207 12 90 Carcasse di polli presentazione 65 %, congelate

111,7 2 BR

106,7 3 AR

0207 14 10 Pezzi disossati di galli o di galline, congelati 196,7 32 BR

192,6 34 AR

295,8 1 CL

0207 14 50 Petti di pollo, congelati 203,5 3 BR

149,3 19 AR

0207 14 60 Cosce di pollo, congelate 98,6 13 BR

116,1 8 AR

0207 25 10 Carcasse di polli presentazione 70 %, conge­late

162,2 0 BR

0207 27 10 Pezzi disossati di tacchini, congelati 233,4 19 BR

279,0 5 CL

0408 91 80 Uova sgusciate essiccate 340,9 0 AR

1602 32 11 Preparazioni non cotte di galli e di galline 218,1 21 BR

( 1 ) Nomenclatura dei paesi stabilita dal regolamento (CE) n. 1833/2006 della Commissione (GU L 354 del 14.12.2006, pag. 19). Il codice “ZZ” sta per “altre origini”.»

IT L 306/22 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

REGOLAMENTO (CE) N. 1116/2009 DELLA COMMISSIONE

del 19 novembre 2009

che fissa i tassi delle restituzioni applicabili al latte e ai prodotti lattiero-caseari esportati sotto forma di merci non comprese nell'allegato I del trattato

LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea,

visto il regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, del 22 ottobre 2007, recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM) ( 1 ), in particolare l'articolo 164, paragrafo 2,

considerando quanto segue:

(1) L'articolo 162, paragrafo 1, lettera b), del regolamento (CE) n. 1234/2007 stabilisce che la differenza tra i prezzi praticati negli scambi internazionali per i prodotti di cui all'articolo 1, paragrafo 1, lettera p), elencati nell'allegato I, parte XVI, dello stesso regolamento e i prezzi nella Comunità può essere coperta da una restituzione al­l'esportazione qualora questi prodotti siano esportati sotto forma di merci elencate nell'allegato XX, parte IV, dello stesso regolamento.

(2) Il regolamento (CE) n. 1043/2005 della Commissione, del 30 giugno 2005, recante attuazione del regolamento (CE) n. 3448/93 del Consiglio per quanto riguarda il versamento di restituzioni all'esportazione per taluni pro­dotti agricoli esportati sotto forma di merci non com­prese nell'allegato I del trattato e i criteri per stabilirne gli importi ( 2 ) indica i prodotti per i quali deve essere fissato un tasso di restituzione, da applicare qualora questi pro­dotti siano esportati sotto forma di merci comprese nel­l'allegato XX, parte IV, del regolamento (CE) n. 1234/2007.

(3) Conformemente all'articolo 14, secondo comma, lettera a), del regolamento (CE) n. 1043/2005, il tasso di resti­tuzione è fissato per 100 kg di ciascuno dei prodotti di base interessati per un periodo equivalente a quello per cui sono fissate le restituzioni per gli stessi prodotti esportati allo stato naturale.

(4) L'articolo 162, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1234/2007, prevede che la restituzione concessa al­l'esportazione per un prodotto incorporato in una merce non può essere superiore alla restituzione applicabile a quello stesso prodotto esportato senza essere trasformato.

(5) Nel caso di taluni prodotti lattiero-caseari esportati sotto forma di merci non comprese nell'allegato I del trattato, esiste il rischio che, qualora vengano fissati anticipata­mente tassi elevati per le restituzioni, siano messi a ri­schio gli impegni presi in relazione a tali restituzioni. Per evitare questa circostanza appare quindi necessario adot­tare adeguati provvedimenti di salvaguardia senza tuttavia impedire la conclusione di contratti a lungo termine. La fissazione di tassi di restituzione specifici per la fissazione anticipata delle restituzioni costituisce un provvedimento che dovrebbe consentire di raggiungere questi due obiet­tivi.

(6) L'articolo 15, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1043/2005 dispone che, nel fissare il tasso di restitu­zione, si tenga conto, se del caso, degli aiuti e delle altre misure di effetto equivalente applicabili in tutti gli Stati membri conformemente al regolamento relativo all'orga­nizzazione comune dei mercati agricoli, ai prodotti di base elencati nell'allegato I del regolamento (CE) n. 1043/2005 o ai prodotti equiparati.

(7) Conformemente all'articolo 100, paragrafo 1, del regola­mento (CE) n. 1234/2007 viene concesso un aiuto per il latte scremato prodotto nella Comunità e trasformato in caseina, a condizione che detto latte e la caseina con esso fabbricata rispondano a determinati requisiti.

(8) Il comitato di gestione per l’organizzazione comune dei mercati agricoli non ha emesso un parere entro il ter­mine stabilito dal suo presidente,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

I tassi delle restituzioni applicabili ai prodotti di base elencati nell'allegato I del regolamento (CE) n. 1043/2005 e nell'allegato I, parte XVI, del regolamento (CE) n. 1234/2007, esportati sotto forma di merci elencate nell'allegato XX, parte IV, del regola­mento (CE) n. 1234/2007, sono fissati conformemente all'alle­gato del presente regolamento.

Articolo 2

Il presente regolamento entra in vigore il 20 novembre 2009.

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/23

( 1 ) GU L 299 del 16.11.2007, pag. 1. ( 2 ) GU L 172 del 5.7.2005, pag. 24.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 19 novembre 2009.

Per la Commissione

Heinz ZOUREK Direttore generale per le Imprese e l'industria

IT L 306/24 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

ALLEGATO

Tassi delle restituzioni applicabili a partire dal 20 novembre 2009 a taluni prodotti lattiero-caseari esportati sotto forma di merci non comprese nell'allegato I del trattato ( 1 )

(EUR/100 kg)

Codice NC Designazione delle merci

Tasso delle restituzioni

In caso di fis­sazione in

anticipo delle restituzioni

Altri

ex 0402 10 19 Latte in polvere, in granuli o in altre forme solide, senza aggiunta di zuccheri o di altri dolcificanti, avente tenore, in peso, di materie grasse inferiore all'1,5 % (PG 2):

a) nel caso d'esportazione di merci comprese nel codice NC 3501 — —

b) nel caso d'esportazione di altre merci 0,00 0,00

ex 0402 21 19 Latte in polvere, in granuli o in altre forme solide, senza aggiunta di zuccheri o di altri dolcificanti, avente tenore, in peso, di materie grasse uguale al 26 % (PG 3):

0,00 0,00

ex 0405 10 Burro avente tenore in peso di materie grasse uguale all'82 % (PG 6):

a) nel caso d'esportazione di merci comprese nel codice NC 2106 90 98 aventi tenore, in peso, di materie grasse del latte uguale o superiore al 40 %

0,00 0,00

b) nel caso d'esportazione di altre merci 0,00 0,00

( 1 ) I tassi di cui al presente allegato non si applicano alle esportazioni verso i seguenti: a) paesi terzi: Andorra, Santa Sede (Stato della Città del Vaticano), Liechtenstein, stati della Uniti d'America e alle merci esportate verso

la Confederazione svizzera di cui alle tabelle I e II del protocollo 2 dell'accordo tra la Comunità europea e la Confederazione svizzera del 22 luglio 1972;

b) territori degli Stati membri dell'UE che non fanno parte del territorio doganale della Comunità: Ceuta, Melilla, i comuni di Livigno e Campione d’Italia, Helgoland, Groenlandia, isole Færøer e le aree della Repubblica di Cipro sulle quali il governo della stessa Repubblica non esercita un controllo effettivo;

c) territori europei di cui uno Stato membro assume la rappresentanza nei rapporti con l'estero e che non fanno parte del territorio doganale della Comunità: Gibilterra;

d) le destinazioni di cui all'articolo 33, paragrafo 1, all'articolo 41, paragrafo 1, e all'articolo 42, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 612/2009 della Commissione (GU L 186 del 17.7.2009, pag. 1).

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/25

II

(Atti adottati a norma dei trattati CE/Euratom la cui pubblicazione non è obbligatoria)

DECISIONI

COMMISSIONE

DECISIONE DELLA COMMISSIONE

del 26 novembre 2008

relativa all’aiuto di Stato concesso dall’Austria all’impresa Postbus nel distretto di Lienz C 16/07 (ex NN 55/06)

[notificata con il numero C(2008) 7034]

(Il testo in lingua tedesca è il solo facente fede)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

(2009/845/CE)

LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l’articolo 88, paragrafo 2, primo comma,

visto l’accordo sul SEE, in particolare l’articolo 62, paragrafo 1, lettera a),

dopo aver invitato gli interessati a presentare osservazioni con­formemente ai detti articoli ( 1 ),

considerando quanto segue:

1. PROCEDIMENTO

(1) Con lettere del 2 agosto 2002 ( 2 ) e del 23 agosto 2003 ( 3 ), un’impresa privata di bus austriaca ha presen­tato una denuncia alla Commissione concernente il pre­

sunto aiuto di Stato concesso nel 2002 dall’autorità di trasporto pubblico tirolese (Verkehrsverbund Tirol GmbH, di seguito Verkehrsverbund Tirol) alla sua concorrente, l’impresa pubblica Postbus AG (di seguito Postbus). Con lettera del 14 luglio 2005 ( 4 ) la Commissione ha chiesto informazioni alle autorità austriache in merito a tale denuncia. Con lettera del 3 ottobre 2005 ( 5 ) il governo austriaco ha fornito alla Commissione le informazioni richieste.

(2) Con lettera del 30 maggio 2007 ( 6 ) la Commissione ha informato l’Austria della propria decisione di avviare un procedimento ai sensi dell’articolo 88, paragrafo 2, del trattato, avente ad oggetto l’aiuto in questione.

(3) La decisione della Commissione è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. La Commissione ha invitato i terzi interessati a presentare osservazioni ( 7 ).

(4) Con lettera del 18 luglio 2007 ( 8 ), l’Austria ha trasmesso alla Commissione le sue osservazioni.

(5) Con lettera del 24 luglio 2007 ( 9 ) il denunciante ha in­formato la Commissione che non era più interessato a dar seguito alla controversia.

(6) La Commissione non ha ricevuto osservazioni in merito da parte di altri soggetti interessati.

IT L 306/26 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

( 1 ) GU C 162 del 14.7.2007, pag. 19. ( 2 ) Protocollata con riferimento TREN(2002) A/63803. ( 3 ) Protocollata con riferimento TREN(2002) A/68846.

( 4 ) Protocollata con riferimento TREN(2005) A/113701. ( 5 ) Protocollata con riferimento TREN(2006) A/15295. ( 6 ) Protocollata con riferimento C(2007) 2209 definitivo. ( 7 ) Cfr. nota 1. ( 8 ) Protocollata con riferimento TREN(2007) A/38864. ( 9 ) Protocollata con riferimento TREN(2007) A/39395.

2. DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLA MISURA

2.1. Misura oggetto dell’inchiesta

2.1.1. Contesto

(7) Il Verkehrsverbund Tirol è un’impresa pubblica con sta­tuto privato. Enti analoghi, che esistono in tutte le altre regioni, sono comunemente chiamati Verkehrsverbundge­sellschaften. Tali organismi sono responsabili della pro­grammazione e del coordinamento del trasporto con au­tobus nella rispettiva regione. Secondo la Bundesgesetz über die Ordnung des öffentlichen Personennah- und Regionalverkehrs (legge federale sull’organizzazione del trasporto pubblico di passeggeri, di seguito ÖPNRV-G), tali enti ottengono concessioni annuali dal rispettivo Bundesland, per assicurare un adeguato trasporto pub­blico di passeggeri nella regione.

(8) Il 12 luglio 2002 il Verkehrsverbund Tirol e la Postbus hanno concluso un contratto di servizio pubblico per il trasporto pubblico di passeggeri sulle linee di autobus numeri 5002, 5008, 5010, 5012, 5014, 5050 e 5052 nel distretto di Lienz.

(9) In base al diritto amministrativo austriaco, un operatore di bus deve detenere una licenza per essere autorizzato a operare su una linea di bus. L’assegnazione della licenza è indipendente dalla conclusione di un contratto di servizio pubblico.

(10) La Postbus deteneva già le relative licenze per operare sulle sette linee previste contrattualmente prima della conclusione di tale contratto di servizio pubblico. La Postbus aveva richiesto le licenze di propria iniziativa, senza essere sicura di ricevere una compensazione. Per­tanto, le linee in questione sono considerate disciplinate dalla normativa austriaca poiché vengono gestite «eigen­wirtschaftlich» (a scopo di lucro). La distinzione tra ei­genwirtschaftlich (interesse commerciale) e gemeinwir­tschaftlich (nell’interesse pubblico) è importante alla luce delle norme austriache in materia di appalti pubblici, in quanto soltanto i contratti di servizio pubblico per linee che operano come gemeinwirtschaftlich sono sog­gette alle norme in materia di appalti pubblici. Pertanto, il contratto di servizio pubblico oggetto della presente decisione è stato assegnato senza una procedura di ap­palto pubblico.

2.1.2. Descrizione dettagliata del contratto di servizio pubblico in esame

(11) Il contratto ha come oggetto la fornitura a titolo oneroso dei servizi di trasporto con autobus da parte della Po­stbus. Il contratto ha prodotto i suoi effetti dal 1 o gen­naio 2002, in modo retroattivo. Si tratta di un contratto a tempo indeterminato e ciascuna delle parti, a partire dal dicembre 2006, ha diritto di recesso previo preavviso comunicato sei mesi prima.

(12) Per il calcolo della remunerazione, il contratto distingue tra le Bestelleistungen e le Bestandsleistungen.

(13) Quanto alle Bestelleistungen, il contratto comprende es­senzialmente prestazioni di servizi di trasporto con bus per le quali viene versata una compensazione fissa. La parte IV (3) del contratto prevede che 204 807 km siano considerati come Bestelleistungen. La parte XIII del con­tratto prevede che la Postbus riceva ogni anno un im­porto di 527 000 EUR, oltre all’imposta sul volume d’af­fari. Il pagamento avviene in dodici rate ripartite nel corso dell’anno.

(14) Quanto alle Bestandsleistungen, il contratto comprende prestazioni di servizi di trasporto in bus per le quali viene versata una compensazione costituita dalla somma di tre componenti. La parte IV (3) del contratto prevede che 952 761 km siano considerati come Bestelleistungen. La parte X (2) stabilisce la remunerazione per le Bestandslei­stungen in 1 690 000 EUR per il 2002. La parte X (3) prevede che tale remunerazione sia composta come se­gue:

a) la compensazione d’interconnessione (Verbundabgel­tung), il cui importo è fissato ogni anno per ogni linea, in funzione del numero di persone trasportate;

b) le entrate derivanti dalla vendita dei biglietti, al netto dell’imposta sul volume d’affari restituite alla Postbus;

c) le entrate derivanti dalla compensazione concessa dal ministero federale della Sanità, della gioventù e della famiglia in base all’applicazione di tariffe ridotte riser­vate a studenti e apprendisti, ai sensi dell’articolo 29 ÖPNRV-G e dei contratti conclusi ai sensi degli arti­coli 30 f) e 30 j) della Familien Lasten Ausgleichs Gesetz (FLAG) — (legge relativa alla compensazione degli oneri familiari) tra il ministero e la Postbus.

(15) Per il primo anno di contratto, la Verbundabgeltung è fissata in 1 690 000 EUR, meno le entrate derivanti dalla vendita dei biglietti e meno le compensazioni per gli obblighi tariffari. Al momento della conclusione del con­tratto, le parti non conoscevano ancora le entrate deri­vanti dalle compensazioni per gli obblighi tariffari. Per­tanto, nel contratto non è fissato l’importo complessivo della Verbundabgeltung.

(16) In sintesi, il prezzo pagato dal Verkehrsverbund Tirol alla Postbus per il 2002 era di 2 217 000 EUR (comprese le entrate derivanti dalla vendita dei biglietti restituiti). Come controprestazione la Postbus aveva l’obbligo di fornire 1 157 568 km di servizio di bus secondo gli orari e sulle linee previste dal contratto. Il prezzo pagato per km era in media di 1,92 EUR.

2.1.3. Evoluzione storica del sistema austriaco

(17) La distinzione tra Bestellleistungen e Bestandsleistungen si spiega soprattutto sulla base di considerazioni storiche, in particolare con l’evoluzione della Bundesgesetz über die Ordnung des öffentlichen Personennah- und Regio­nalverkehrs (ÖPNRV-G) che stabilisce l’organizzazione e il finanziamento del trasporto pubblico nelle zone rurali austriache.

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/27

(18) L’articolo 10, paragrafo 1, dell’ÖPNRV-G prevede che le imprese di trasporto pubblico austriache con autobus, come la Postbus, hanno il diritto di ottenere dallo Stato federale una compensazione per le perdite di gestione relative al trasporto pubblico fino al 1 o giugno 1999 (Alteinnahmegarantie).

(19) Per il periodo dal 1 o giugno 1999, è previsto che lo Stato federale versi un importo corrispondente alla somma pagata annualmente, in base alla Alteinnahmegarantie, agli enti regionali incaricati dell’organizzazione del tra­sporto pubblico, le già citate Verkehrsverbundgesellschaf­ten. Queste ultime utilizzano tali importi per commissio­nare servizi di trasporto per bus da parte delle imprese di autobus. Prima dell’aggiudicazione di questi servizi, le Verkehrsverbundgesellschaften devono pianificare i ser­vizi di trasporto nella propria regione, in conformità degli articoli 11, 20 e 31 dell’ÖPNRV-G (articolo 10, comma 2, dell’ÖPNRV-G). Dette disposizioni definiscono i parametri economici e i parametri di qualità da rispet­tare nel trasporto pubblico.

(20) A partire dal 2001, lo Stato federale ridurrà annualmente di un quinto gli importi che versa alle Verkehrsverbun­dgesellschaften (articolo 10, paragrafo 3, dell’ÖPNRV-G).

(21) Gli articoli 14 e seguenti dell’ÖPNRV-G definiscono le condizioni per la creazione e l’organizzazione delle Ver­kehrsverbundgesellschaften. In particolare, l’articolo 19, paragrafo 1, dell’ÖPNRV-G stabilisce l’obbligo, per le Ver­kehrsverbundgesellschaften, di sostituire il sistema dell’Al­teinnahmegarantie, entro 5 anni a partire dal 1999, con un sistema di contratti di servizio pubblico.

2.1.4. Giustificazione del prezzo previsto nel contratto di ser­vizio pubblico

(22) Prima di firmare il contratto di servizio pubblico, il Ver­kehrsverbund Tirol ha utilizzato tre diversi metodi per verificare se la compensazione del servizio pubblico pre­vista nel contratto fosse giustificata, vale a dire: i costi per chilometro (Prüfung nach Kilometersätzen), i costi per voce di costo (Prüfung nach Kostensätzen) e i costi in funzione delle diverse categorie di costo (Prüfung nach Einzelkostenpositionen).

2.2. Valutazione iniziale della Commissione

(23) Nella decisione che ha avviato il procedimento, la Com­missione ha sollevato dubbi sulla questione se il contratto di servizio pubblico concluso tra Verkehrsverbund Tirol e Postbus rispettasse il secondo dei cosiddetti criteri Al­tmark ( 10 ). Poiché i quattro criteri Altmark sono cumula­tivi, essa non ha valutato nel dettaglio se il terzo e il quarto criterio fossero soddisfatti, concludendo comun­que che l’esistenza di un aiuto di Stato non poteva essere esclusa.

(24) Rispetto alla possibile compatibilità di tale aiuto di Stato con il mercato comune, nella decisione di avviare il pro­

cedimento non si esclude che l’aiuto possa essere com­patibile con il mercato comune in base all’articolo 73 del trattato CE e all’articolo 14 del regolamento (CEE) n. 1191/69 del Consiglio, del 26 giugno 1969, relativo all’azione degli Stati membri in materia di obblighi ine­renti alla nozione di servizio pubblico nel settore dei trasporti per ferrovia, su strada e per via navigabile ( 11 ). In particolare, la Commissione ha considerato che l’im­porto della compensazione pagata a Postbus non superava quanto era necessario per coprire i costi sostenuti per adempiere agli obblighi contrattuali, tenendo conto delle relative entrate e di un ragionevole profitto per adem­piere agli obblighi.

(25) Tuttavia, la Commissione ha ritenuto che, poiché non era stata bandita una gara d’appalto, e poiché un diretto concorrente di Postbus sosteneva che questa avrebbe rice­vuto una sovracompensazione, occorresse dare a tale concorrente e ad altri terzi interessati la possibilità di presentare osservazioni sui metodi utilizzati dall’Austria per verificare i costi ed evitare sovracompensazioni, prima di stabilire in maniera definitiva se Postbus avesse effettivamente ricevuto una sovracompensazione o no. Per questi motivi la Commissione ha sollevato dubbi sulla questione se la Postbus abbia ricevuto una sovra­compensazione per fornire un servizio pubblico in base a un contratto di servizio pubblico.

3. OSSERVAZIONI DELL’AUSTRIA

(26) Le osservazioni dell’Austria riguardano:

a) la relazione tra i criteri Altmark e il regolamento (CEE) n. 1191/69;

b) l’applicazione del secondo criterio Altmark nel pre­sente caso;

c) l’applicazione del terzo e del quarto criterio Altmark nel presente caso, in particolare i metodi utilizzati per verificare i costi ed evitare una sovracompensazione;

d) la compatibilità del contratto di servizio pubblico con il regolamento (CEE) n. 1191/69.

Rapporto tra i criteri Altmark e il regolamento (CEE) n. 1191/69

(27) L’Austria ritiene che l’articolo 73 del trattato CE e il regolamento (CEE) n. 1191/69, adottato sulla sua base, costituiscano una lex specialis rispetto all’articolo 87, pa­ragrafo 1, del trattato CE. Pertanto, ogni volta che un contratto di servizio pubblico soddisfa i criteri di cui all’articolo 14 del regolamento (CEE) n. 1191/69, non esiste un aiuto di Stato e pertanto non occorre valutare il contratto di pubblico servizio in questione ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE e dei criteri Altmark. L’Austria basa tale interpretazione sul punto 37 della sentenza Altmark, che così statuisce:

IT L 306/28 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

( 10 ) Tali criteri sono stati stabiliti dalla Corte di giustizia e nella sentenza del 24 luglio 2003, Altmark, causa C-280/00, Racc. I-7747, per valutare se la compensazione di un servizio pubblico costituisca o meno un aiuto di Stato. ( 11 ) GU L 156 del 28.6.1969, pag. 1.

«Di conseguenza, occorre subito esaminare se il regola­mento (CEE) n. 1191/69 sia applicabile ai servizi di tra­sporto di cui trattasi nella causa principale. Solo in caso negativo occorrerà verificare l’applicazione delle disposi­zioni generali del trattato riguardanti gli aiuti di Stato alle sovvenzioni di cui trattasi nella causa principale.»

3.1. Applicazione del secondo criterio Altmark nel presente caso

(28) L’Austria sostiene che anche se il regolamento (CEE) n. 1191/69 non riguarda l’esistenza degli aiuti di Stato, ma soltanto la compatibilità con il mercato comune, il con­tratto di servizio pubblico concluso tra il Verkehrsver­bund Tirol e la Postbus soddisfa comunque i quattro criteri Altmark.

(29) Per quanto riguarda il secondo criterio Altmark, l’Austria spiega che tanto la remunerazione per le Bestellleistun­gen, quanto quella per le Bestandsleistungen sono state stabilite in anticipo in modo oggettivo e trasparente. Rispetto alle Bestelleistungen, l’Austria spiega che si tratta di un contratto netto, in quanto Postbus riceve un prezzo fisso per ciascun km percorso dall’autobus pari a 2,57 EUR/km ( 12 ). Pertanto, il prezzo era stato fissato in anti­cipo, utilizzando il criterio obiettivo e trasparente «prezzo per km percorso».

(30) Rispetto alle Bestandsleistungen, l’Austria spiega che il prezzo era stato concordato in anticipo dalle parti come somma fissa, cioè 1,69 milioni di EUR per percor­rere 952 761 km. Peraltro, non era stato fissato con esattezza l’importo distinto dei tre componenti del paga­mento, cioè gli introiti per la vendita dei biglietti, la compensazione per gli obblighi tariffari e la compensa­zione per il sistema di traffico integrato. L’Austria chia­risce che la spiegazione sta nella natura stessa delle tre componenti, due delle quali dipendono dal numero di passeggeri trasportati e la terza dalla differenza tra il prezzo totale concordato e la somma dei primi due ele­menti.

(31) Anche sotto questo profilo, l’Austria conclude che il con­tratto è un contratto netto, in quanto Postbus riceve un prezzo fisso di 1,77 EUR per ogni km percorso dall’au­tobus e che il prezzo, pertanto, era stato fissato antici­patamente, utilizzando il criterio oggettivo e trasparente «prezzo per km percorso».

3.2. Applicazione del terzo e del quarto criterio Al­tmark nel presente caso, in particolare metodi per verificare i costi ed evitare la sovracompensazione

(32) L’Austria sostiene che il Verkehrsverbund Tirol ha escluso la sovracompensazione per Postbus verificando il prezzo pagato a Postbus per km in base alla media del settore, utilizzando tre diversi metodi: i costi per chilometro, i costi per voce di costo e i costi in funzione delle diverse categorie di costo.

(33) Nella loro risposta alla decisione di avviare il procedi­mento, l’Austria ha fornito alla Commissione ulteriori informazioni concernenti due dei metodi usati per veri­ficare i costi relativi ai servizi di trasporto ed evitare sovracompensazioni, cioè la verifica dei costi in funzione dei costi per voce di costo e la verifica dei costi in base alle diverse categorie dei costi. Le autorità austriache ri­tengono che non siano necessarie spiegazioni ulteriori rispetto alla verifica del costo per chilometro ( 13 ).

(34) Le autorità austriache ritengono che queste verifiche dei costi assicurino l’osservanza del terzo e quarto criterio Altmark (rispettivamente insussistenza di sovracompensa­zione e impresa media, gestita in modo efficiente).

3.2.1. Verifica dei costi per voce di costo

(35) Mediante il metodo «verifica dei costi di riferimento», il Verkehrsverbund Tirol ha confrontato i costi di riferi­mento di Postbus con i costi medi del settore in que­stione.

(36) In base ai costi medi del settore, occorre che Postbus risponda ai seguenti obiettivi di costi per il contratto di pubblico servizio nel distretto di Lienz:

Voce di costo Costo

Costi del personale […] (*) EUR

Costi per carburante e manuten­zione

[…] EUR

Costi del veicolo (ammortamento) […] EUR

Costi amministrativi […] EUR

Totale […] EUR

(*) Informazione confidenziale.

(37) L’Austria fornisce le seguenti spiegazioni dettagliate per tali voci di costo.

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/29

( 12 ) 527 000 EUR: 204 807 km = 2,57 EUR/km.

( 13 ) Per le spiegazioni fornite dall’Austria rispetto alla fase della valuta­zione preliminare, cfr. punti 98 e 99 della decisione di avviare il procedimento.

3.2.1.1. C o s t i d e l p e r s o n a l e

(38) L’Austria ha basato il calcolo del costo del personale su 54 290 ore di guida («Lenkerstunden») per linea operata. L’Austria ha chiarito che questo importo è basato sui km necessari per operare in base al programma, compreso il tempo di sosta, ma escludendo i viaggi andata e ritorno fino ai capolinea/garage dei bus, i periodi di riposo ecc. Secondo l’Austria, il Verkehrsverbund Tirol ha fornito un servizio di livello relativamente alto con 21 km all’ora ( 14 ), considerato che la media per l’Austria è di 16-18 km all’ora.

(39) Le autorità austriache hanno affermato che la tariffa ora­ria lorda per un’ora di guida è pari a […] EUR (compresi tutti i costi relativi a diritti, tasse, garage, manutenzione, nonché costi amministrativi e personale supplementare). Tale importo è composto come segue: l’accordo collet­tivo del 2002 per impiegati delle imprese del settore privato prevede una tariffa media netta di 7,55 EUR. A questo importo occorre aggiungere in una prima fase gli oneri per il lavoro la domenica e i giorni festivi il paga­mento degli straordinari, le tasse e la previdenza sociale. Una volta presi in considerazione tali costi supplementari la tariffa oraria media è pari a 16,30 EUR.

(40) Oltre a questa tariffa oraria, c’è un onere supplementare di circa […] % per i costi del personale addetto al garage, allo smistamento e all’amministrazione. Tenendo conto di queste spese generali, un’ora di trasporto con bus genera costi pari a […] EUR.

(41) Moltiplicando il numero annuo di ore di guida per la tariffa media si ottengono costi complessivi per il perso­nale pari a […] EUR ( 15 ).

3.2.1.2. C o s t i p e r c a r b u r a n t e e m a n u t e n ­z i o n e

(42) Per quanto riguarda i costi del carburante e della manu­tenzione, il Verkehrsverbund Tirol sostiene un costo pari a […] EUR per ogni km previsto (1 157 568 km), per un totale di […] EUR. Tale importo include tutti i costi relativi ai veicoli, eccetto i costi per il finanziamento, ammortamento e controlli

(43) L’Austria spiega dettagliatamente le modalità del calcolo. L’ipotesi è che per le linee nel distretto di Lienz occor­rono 4 bus lunghi 15 m e un consumo di carburante di 45 litri per 100 km e 21 bus lunghi 12 m con un consumo di carburante di 36 litri per 100 km. Il con­

sumo complessivo di carburante di tale parco veicoli è valutato in 478 000 litri. In base al prezzo del diesel di […] EUR/litro, i costi totali per il carburante sono per­tanto pari a […] EUR.

(44) I costi di manutenzione sono valutati in […] EUR per bus (costi per il personale e per il materiale), in totale […] EUR per 25 bus. I costi per il carburante e la ma­nutenzione ammontano complessivamente a […] EUR.

(45) Tale cifra è già superiore a […] EUR che era stata presa come punto di riferimento. Pertanto, le autorità austria­che concludono che la voce di costo «carburante e ma­nutenzione» è valutata in modo molto contenuto.

3.2.1.3. C o s t i p e r l ’ a c q u i s t o e p e r i l d e ­p r e z z a m e n t o d e i v e i c o l i

(46) I costi per l’acquisto e il deprezzamento dei veicoli pari a […] EUR si basano sui seguenti presupposti:

a) le linee del bus devono operare con 4 bus di 15 m di lunghezza e 21 bus di 12 m di lunghezza;

b) il contratto di servizio pubblico stabilisce che l’età media del parco veicoli non deve superare 6 anni, e che ogni anno almeno il 10 % del parco veicoli dev’essere rinnovato;

c) il prezzo d’acquisto di un bus di 12 m è di […] EUR; il rendimento annuo del capitale è del 5 % e il periodo di ammortamento è di 8 anni. Pertanto, la rendita per veicolo è pari a […] EUR;

d) tuttavia, poiché il contratto prevede l’uso dei veicoli per un periodo di 12 anni, 1/3 del parco viene usato malgrado il fatto che sia pienamente ammortizzato. Pertanto, i costi per l’acquisto e la svalutazione dei veicoli riguardano soltanto 2/3 del parco veicoli, vale a dire 16 veicoli.

(47) Sulla base di queste ipotesi, i costi annuali per l’acquisto e l’ammortamento di veicoli ammontano a […] EUR ( 16 ).

3.2.1.4. C o s t i a m m i n i s t r a t i v i

(48) Nel calcolo dei costi il Verkehrsverbund Tirol ha fissato i costi amministrativi, pari a […] EUR, al […] % di tutti gli altri costi ( 17 ). Tale importo copre il canone di locazione degli uffici e le apparecchiature da ufficio.

IT L 306/30 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

( 14 ) Il risultato di 21 km può essere ottenuto dividendo il numero totale di chilometri per il numero di ore di guida: 1 157 568 km: 54 290 ore = 21,32 km/ora.

( 15 ) 54 290 ore × […] EUR/ora = […] EUR. ( 16 ) […] EUR. ( 17 ) […] EUR (costi per voce) × […] % = […] EUR

3.2.2. Verifica dei costi in base alle diverse categorie di costo

(49) La verifica dei costi in base alle diverse categorie di costo consiste in un calcolo di plausibilità delle diverse catego­rie di costo. Verkehrsverbund Tirol ha stabilito i seguenti costi come parametri di riferimento:

Categorie di costo Costo

Costi di guida […] EUR

Costi del personale (eccetto i costi del conducente)

[…] EUR

Costi del veicolo (ammortamento) […] EUR

Costi del carburante […] EUR

Costi dei pneumatici […] EUR

Altri costi (riparazione, manuten­zione, ecc.)

[…] EUR

Costi amministrativi […] EUR

Totale […] EUR

(50) Anche questi parametri di riferimento sono spiegati in maggior dettaglio.

3.2.2.1. C o s t i d i g u i d a

(51) Il Verkehrsverbund Tirol ha basato il calcolo dei costi di guida relativamente a 28 autisti, che, secondo l’Austria, è una cifra bassa a fronte di 25 bus, se si tiene conto di vacanze, assenze per malattia ecc. Sebbene il contratto collettivo per i lavoratori subordinati soggetti al diritto privato delle imprese di bus preveda uno stipendio lordo di […] EUR (senza oneri o imposte), il Verkehrsverbund Tirol ha sostenuto soltanto […] EUR. Perciò i costi del personale ammontano a […] EUR.

3.2.2.2. C o s t i d e l p e r s o n a l e

(52) Per quanto riguarda gli altri costi del personale per quanto riguarda l’amministrazione, lo smistamento e i servizi di garage, il Verkehrsverbund Tirol ha sostenuto uno stipendio lordo annuale di […] EUR per impiegato. Vi erano 8 impiegati. Pertanto, gli altri costi del personale ammontano a […] EUR.

3.2.2.3. C o s t i d e i v e i c o l i

(53) I costi dei veicoli sono basati sullo stesso presupposto utilizzato per la verifica dei costi per voce.

3.2.2.4. C o s t i d e l c a r b u r a n t e

(54) Per quanto riguarda i costi del carburante, il Verkehrsver­bund Tirol si è basato su un consumo di carburante di 465 000 litri. Il prezzo medio pagato per il carburante

era di […] EUR al litro. Pertanto i costi globali per il carburante ammontano a […] EUR ( 17 ).

3.2.2.5. C o s t i d e i p n e u m a t i c i

(55) Rispetto ai costi degli pneumatici, il Verkehrsverbund Tirol ha sostenuto un prezzo di acquisto pari a […] EUR per due paia di pneumatici ogni anno per 25 bus, che ammontano a […] EUR di spese.

3.2.2.6. C o s t i v a r i

(56) I costi del materiale per veicoli, manutenzione, assicura­zione, tasse ecc., sono valutati in circa […] EUR all’anno. È compresa l’assicurazione per ogni veicolo, pari a […] EUR all’anno e costi del materiale pari a […] EUR per chilometro percorso. La manutenzione per 25 bus am­monta a […] EUR all’anno. Il canone di locazione per lo spazio del garage con una superficie di 1 500 m 2 è pari a […] EUR all’anno.

3.2.2.7. C o s t i a m m i n i s t r a t i v i

(57) I costi amministrativi sono valutati in circa […] EUR al mese, cioè […] all’anno.

3.2.3. Conclusioni dell’Austria sul terzo e quarto criterio Al­tmark

(58) L’Austria conclude che il Verkehrsverbund Tirol ha valu­tato il prezzo pagato a Postbus sulla base di una stima adeguata, realistica e prudente di quanto un’impresa me­dia di bus avrebbe speso per eseguire un contratto del genere. Essa sottolinea che il prezzo pagato a Postbus, cioè 2 217 000 EUR, ricade nella gamma dei due valori emersi dal controllo dei costi, e cioè rispettivamente 2 224 965 e 2 205 619.

(59) Pertanto, l’Austria ritiene che si possa escludere l’esistenza di una sovracompensazione a favore di Postbus, e che il prezzo pagato a Postbus corrisponda al prezzo che un’impresa media, efficiente e adeguatamente attrezzata con mezzi di trasporto avrebbe chiesto per eseguire i servizi di trasporto in questione.

3.3. Compatibilità del contratto di servizio pubblico con il regolamento (CEE) n. 1191/69

(60) Per le ragioni esposte nella sezione 3.3 precedente, l’Au­stria ritiene che anche il contratto di pubblico servizio sia pienamente conforme all’articolo 14 del regolamento (CEE) n. 1191/69.

4. VALUTAZIONE GIURIDICA

(61) Innanzitutto la Commissione deve essere confutata l’ar­gomentazione dell’Austria, in base alla quale l’articolo 87, paragrafo 1, non sarebbe applicabile a un contratto di servizio pubblico contemplato dal regolamento (CEE) n. 1191/69.

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/31

(62) Infatti, il regolamento (CEE) n. 1191/69 è un regola­mento che permette in particolare di dichiarare compa­tibili con il mercato comune determinati aiuti concessi dagli Stati membri sotto forma di compensazioni per l’imposizione di un obbligo di servizio pubblico e che esenta gli Stati membri dall’obbligo di cui all’articolo 88, paragrafo 3, del trattato CE di notificare gli aiuti prima della loro attuazione alla Commissione.

(63) Tuttavia, le norme relative agli aiuti di Stato di cui al regolamento (CEE) n. 1191/69 si applicano soltanto alle misure che costituiscono un aiuto di Stato ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE. In altre parole, il regolamento (CEE) n. 1191/69 è un regola­mento sulla compatibilità.

(64) Pertanto, occorre in primo luogo analizzare se i paga­menti previsti dal contratto tra la Postbus e il Verke­hrsverbund Tirol costituiscano o no aiuti di Stato ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE. In tal caso occorre analizzare in un secondo tempo se essi siano compatibili con il mercato comune.

4.1. Esistenza di un aiuto

(65) Ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 1, del trattato, «salvo deroghe contemplate dal presente trattato, sono incom­patibili con il mercato comune, nella misura in cui inci­dano sugli scambi tra Stati membri, gli aiuti concessi dagli Stati ovvero mediante risorse statali, sotto qualsiasi forma che, favorendo talune imprese o talune produ­zioni, falsino i minaccino di falsare la concorrenza».

(66) Gli operatori del settore degli autobus, come Postbus, esercitano un’attività economica, cioè il trasporto di per­sone in cambio di una remunerazione; si tratta pertanto di imprese ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 1, del trat­tato CE.

(67) Il pagamento delle sovvenzioni a favore della Postbus viene eseguito dal Verkehrsverbund Tirol, che è finan­ziato dal Land del Tirolo e dal governo federale. Il paga­mento di tali somme pertanto viene effettuato per mezzo di risorse statali.

(68) Inoltre, si pone la questione se la Postbus benefici, attra­verso il contratto di servizio pubblico che è oggetto della presente decisione, di un vantaggio economico selettivo. La Corte ha precisato i criteri da applicare per valutare se si sia in presenza o meno di una compensazione per un servizio pubblico nella sentenza «Altmark Trans» ( 18 ):

«sovvenzioni pubbliche volte a consentire l’esercizio di servizi di linea urbani, extraurbani o regionali non rica­dono nella sfera di tale disposizione qualora debbano essere considerate una compensazione atta a rappresen­tare la contropartita delle prestazioni effettuate dalle im­prese beneficiarie per adempiere obblighi di servizio pub­blico. […]».

Secondo la Corte, si ravvisa tale fattispecie se vengono soddisfatti i quattro criteri seguenti:

«— in primo luogo, l’impresa beneficiaria deve essere effettivamente incaricata dell’esecuzione di obblighi di servizio pubblico e detti obblighi devono essere definiti in modo chiaro,

— in secondo luogo, i parametri sulla base dei quali viene calcolata la compensazione devono essere pre­viamente definiti in modo obiettivo e trasparente,

— in terzo luogo, la compensazione non può eccedere quanto necessario per coprire tutti o parte dei costi originati dall’adempimento degli obblighi di servizio pubblico, tenendo conto degli introiti relativi agli stessi nonché di un margine di utile ragionevole per il suddetto adempimento,

— in quarto luogo, quando la scelta dell’impresa da incaricare dell’assolvimento di obblighi di servizio pubblico non venga effettuata nell’ambito di una procedura di appalto pubblico, il livello della neces­saria compensazione è stato determinato sulla base di un’analisi dei costi in cui un’impresa media, ge­stita in modo efficiente e adeguatamente dotata di mezzi di trasporto al fine di poter soddisfare le esigenze di servizio pubblico richieste, sarebbe in­corsa per adempiere tali obblighi, tenendo conto degli introiti ad essi attinenti nonché di un margine di utile ragionevole per il suddetto adempimento.»

4.1.1. Impresa beneficiaria effettivamente incaricata dell’esecu­zione di obblighi di servizio pubblico chiaramente definiti

(69) L’articolo 2, paragrafo 1, del regolamento (CEE) n. 1191/69 dà la seguente definizione degli obblighi di servizio pubblico: «Per obblighi di servizio pubblico si intendono gli obblighi che l’impresa di trasporto, ove considerasse il proprio interesse commerciale, non assu­merebbe o non assumerebbe nella stessa misura né alle stesse condizioni.»

IT L 306/32 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

( 18 ) Sentenza della Corte nella causa C-280/00, Altmark Trans [2003] Racc. I-7747, come citata.

(70) Il contratto concluso tra la Postbus e il Verkehrsverbund Tirol formalizza esigenze specifiche, imposte al fornitore di servizi, per garantire la realizzazione di una rete di trasporti equilibrata in vista del carattere rurale e della scarsa densità della popolazione nonché delle caratteri­stiche geografiche delle zone servite. Tali elementi sono tali da dissuadere un operatore di siffatti servizi dal pro­porre questi ultimi su base puramente commerciale. L’im­presa Postbus ha l’obbligo di offrire tali servizi e gli orari da rispettare, così come le linee sulle quali questi ultimi devono essere proposti sono chiaramente stabiliti nell’ambito contrattuale, come precisato al punto 2 del contratto.

(71) Pertanto, emerge dal contratto concluso tra la Postbus e il Verkehrsverbund Tirol che la Postbus è effettivamente incaricata di un servizio pubblico di trasporto nel di­stretto di Lienz. Di conseguenza, il primo criterio Al­tmark è soddisfatto.

4.1.2. Parametri in base ai quali è calcolata la compensazione stabiliti preventivamente in modo obiettivo e trasparente

(72) In secondo luogo, occorre stabilire se i parametri in base ai quali viene calcolata la compensazione sono stati pre­ventivamente stabiliti in modo obiettivo e trasparente.

(73) Il contratto distingue tra il pagamento per le Bestelllei­stungen e i pagamenti per le Bestandsleistungen. Come chiarito dall’Austria nella sua risposta alla decisione di aprire il procedimento formale d’esame, il contratto pre­vede per le due categorie di servizio di trasporto di corri­spondere una remunerazione per chilometro di trasporto effettuato. Il prezzo per chilometro è di 2,57 EUR/km per le Bestellleistungen e di 1,77 EUR/km per le Bestan­dsleistungen. Le Bestandsleistungen si distinguono dalle Bestellleistungen solo per il fatto che una delle compo­nenti della compensazione viene corretta, in modo tale che l’importo di 1,77 EUR/km sia sistematicamente ri­spettato.

(74) Deve essere rilevato che la fissazione della compensa­zione in base a un prezzo per chilometro da corrispon­dere e del numero totale dei chilometri da effettuare costituisce una prassi corrente per i contratti di trasporto con autobus, e ciò è vero in particolare se è l’autorità pubblica incaricata dell’organizzazione del trasporto pub­blico che assume il rischio per le entrate provenienti dalla vendita dei biglietti. Dopo aver riesaminato il contenuto dei contratti, in base a ulteriori spiegazioni dell’Austria, la Commissione constata che, contrariamente al risultato della sua analisi preliminare ai punti 64-71 della deci­sione di avviare il procedimento, il contratto concluso tra la Postbus e il Verkehrsverbund Tirol costituisce un con­tratto di questo tipo.

(75) La fissazione della compensazione in base a un prezzo per chilometro da corrispondere e del numero totale dei chilometri da effettuare soddisfa il secondo criterio Al­tmark, poiché il prezzo per chilometro e il numero totale dei chilometri da effettuare sono stabiliti preventivamente e in modo obiettivo e trasparente.

(76) Pertanto il secondo criterio Altmark è soddisfatto.

4.1.3. Insussistenza di sovracompensazione

(77) Emerge dai punti da 96 a 102 della decisione di avviare il procedimento che la Commissione ritiene che il metodo scelto dal Verkehrsverbund Tirol per assicurare una man­canza di sovracompensazione, cioè la verifica del prezzo chiesto dall’impresa di auto utilizzando tre metodi diversi di raffronto con i valori medi osservati nel settore di cui trattasi, può essere accettato come prova dell’insussi­stenza di una sovracompensazione.

(78) Nella presente fattispecie, la Commissione aveva tuttavia considerato che, visto il fatto che non è stato pubblicato un bando di gara, e che un concorrente diretto della Postbus sosteneva che la Postbus aveva ricevuto una so­vracompensazione, era opportuno dare sia a tale concor­rente che a tutti i terzi interessati la possibilità di pro­nunciarsi sui metodi di verifica dei costi da parte dell’Au­stria, prima di poter concludere con certezza che la Po­stbus non riceve una sovracompensazione.

(79) Occorre innanzitutto rilevare che il denunciante ha infor­mato la Commissione di non essere più interessato alla presente controversia. In secondo luogo va constatato che nessun terzo ha contestato l’insussistenza di sovra­compensazione.

(80) La Commissione ritiene inoltre che l’Austria abbia fornito ulteriori spiegazioni che dimostrano che il prezzo pagato dal Verkehrsverbund Tirol alla Postbus costituisce un prezzo plausibile e adeguato per i costi medi osservati nel settore dell’industria in questione e le esperienze dell’amministrazione pubblica. Le sezioni da 3.3.1 a 3.3.3 supra ricapitolano i metodi di calcolo e di confronto e le conclusioni che ne derivano. Più in generale, un metodo come quello dello spazio che raffronta sistematicamente a posteriori in tre maniere diverse la compensazione con i costi del settore permette di assicurare l’insussistenza di sovracompensazione. Nell’ipotesi in cui tale confronto portasse a ravvisare una sovracompensazione, l’Austria dovrebbe attivarsi per ottenerne la restituzione.

(81) La Commissione conclude su tale base che la Postbus non riceve sovracompensazione per l’esecuzione del con­tratto di servizio pubblico che costituisce l’oggetto della presente decisione e che il terzo criterio Altmark è per­tanto soddisfatto.

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/33

4.1.4. Prezzo corrispondente al costo di un’impresa media, gestita in modo efficiente e adeguatamente dotata di

mezzi di trasporto

(82) Occorre ancora verificare se il prezzo pagato dal Verke­hrsverbund Tirol alla Postbus corrisponde al costo di una impresa media gestita in modo efficiente e adeguata­mente dotata di mezzi di trasporto. Per verificare se que­sto criterio è soddisfatto occorre analizzare le tre com­ponenti in modo separato.

4.1.4.1. C o s t o d i u n ’ i m p r e s a m e d i a

(83) A questo proposito, va constatato anzitutto che per i suoi calcoli di verifica l’Austria si è basata su parametri standard osservati in media nel settore dell’industria in questione. Pertanto, si può ritenere che tali parametri riflettano la suddetta media.

(84) Di conseguenza, il costo della Postbus corrisponde al costo di un’impresa media austriaca.

4.1.4.2. C o s t o d i u n ’ i m p r e s a g e s t i t a i n m o d o e f f i c i e n t e

(85) Inoltre, si pone la questione se il costo della Postbus corrisponda altresì al costo di un’impresa gestita in modo efficiente. Nel settore del trasporto con autobus, che per molto tempo è stato dominato da monopoli e dall’assegnazione di appalti senza gare, non tutte le im­prese attive sul mercato sono necessariamente imprese gestite in modo efficiente.

(86) Anzitutto occorre constatare che l’Austria non ha fornito spiegazioni circa il modo con cui questi parametri riflet­tono la media di un’impresa gestita in modo efficiente. Ad esempio, la Commissione ritiene che l’Austria avrebbe potuto basarsi sui costi medi delle imprese che, negli ultimi anni, sono riuscite ad aggiudicarsi un numero si­gnificativo di appalti nel settore.

(87) Inoltre va osservato che vi è una differenza di 0,80 EUR/km tra il prezzo per chilometro per le Bestellleistun­gen e il prezzo per chilometro per le Bestandleistungen. Ciò sembra indicare che la Postbus dispone di un certo margine per migliorare la propria efficienza per quanto riguarda le Bestellleistungen.

(88) Si deve quindi concludere che l’Austria non ha dimo­strato che il prezzo pagato dal Verkehrsverbund Tirol alla Postbus corrisponde al costo di una impresa gestita in modo efficiente e che, di conseguenza, il quarto crite­rio Altmark non è soddisfatto. Pertanto il quarto criterio Altmark non è soddisfatto.

4.1.4.3. C o n c l u s i o n i s u l r i s p e t t o d e i c r i t e r i A l t m a r k

(89) Poiché i quattro criteri sono cumulativi, il fatto che uno dei quattro criteri non è soddisfatto induce la Commis­

sione automaticamente a concludere che i pagamenti in oggetto devono essere considerati nel senso che conce­dono un vantaggio economico selettivo all’impresa Po­stbus.

4.1.5. Distorsione di concorrenza e impatti sugli scambi

(90) L’impresa Postbus è attiva sul mercato del trasporto con autobus in tutta l’Austria, e detiene una quota importante del mercato. La concessione di un vantaggio economico a tale impresa può pertanto creare una distorsione di con­correnza.

(91) Nella presente fattispecie, in particolare, si può ravvisare una distorsione di concorrenza dal fatto che il finanzia­mento pubblico viene concesso all’impresa che detiene la licenza per il trasporto con autobus nel distretto in que­stione. Pertanto, tale finanziamento pubblico potenziale impedisce ad altre imprese di ottenere le licenze per lo sfruttamento per le linee di trasporto pubblico, poiché rafforza la posizione delle imprese beneficiarie e permette loro di offrire condizioni dal punto di vista commerciale più favorevoli al momento del rinnovo delle licenze.

(92) Per quanto riguarda il potenziale della misura in oggetto di incidere sugli scambi tra gli Stati membri, va anzitutto sottolineato che il mercato dei trasporti locale o regionale del trasporto pubblico è un mercato aperto alla concor­renza in Austria e in altri Stati membri, nel senso che non esiste un monopolio nazionale di una o più imprese su tale mercato.

(93) In tale contesto occorre rammentare i punti 77 e se­guenti della sentenza Altmark Trans, nella quale la Corte ha così statuito:

«[…] non è affatto escluso che una sovvenzione pubblica concessa a un’impresa attiva solo nella gestione di servizi di trasporto locale o regionale e non di servizi di tra­sporto al di fuori del suo Stato d’origine possa, tuttavia, incidere sugli scambi tra Stati membri.

Infatti, quando uno Stato membro concede una sovven­zione pubblica a un’impresa, la fornitura di servizi di trasporto da parte della suddetta impresa può risultarne invariata o incrementata, con la conseguenza che le pos­sibilità delle imprese aventi sede in altri Stati membri di fornire i loro servizi di trasporto sul mercato di tale Stato membro ne risultano diminuite (v., in tal senso, sentenze 13 luglio 1988, causa 102/87, Francia/Commissione, Racc. pag. 4067, punto 19; 21 marzo 1991, causa C- 305/89, Italia/Commissione, Racc. pag. I-1603, punto 26, e Spagna/Commissione, cit., punto 40).

[…]

IT L 306/34 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

Pertanto, la seconda condizione per l’applicazione dell’articolo 92, paragrafo 1, del trattato, in base alla quale l’aiuto deve essere tale da incidere sugli scambi tra Stati membri, non dipende dalla natura locale o re­gionale dei servizi di trasporto forniti o dall’importanza del settore di attività interessato.»

(94) Pertanto, non si può escludere che le possibilità delle imprese stabilite in altri Stati membri di fornire i loro servizi di trasporto sul mercato austriaco siano diminuite per la misura in oggetto.

(95) Di conseguenza, il finanziamento pubblico concesso alla Postbus dal Verkehrsverbund Tirol ha un potenziale tale da creare distorsioni di concorrenza e da incidere sugli scambi tra Stati membri.

4.1.6. Conclusioni

(96) Poiché il quarto criterio Altmark non è soddisfatto e tutte le altre condizioni di cui all’articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE sono soddisfatte, va stabilito che i pagamenti in oggetto costituiscano un aiuto di Stato ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE.

(97) Occorre pertanto valutare se tale aiuto possa essere di­chiarato compatibile con il mercato comune.

4.2. Compatibilità dell’aiuto

(98) L’articolo 73 del trattato CE prevede che per il trasporto terrestre «sono compatibili con il presente trattato gli aiuti richiesti dalle necessità del coordinamento dei tra­sporti ovvero corrispondenti al rimborso di talune servitù inerenti alla nozione di pubblico servizio».

4.2.1. La giurisprudenza Altmark sull’applicabilità dell’articolo 73

(99) La Corte ha statuito che «l’articolo 77 (ora articolo 73 del trattato CE) del trattato prevede che gli aiuti richiesti dalle necessità del coordinamento dei trasporti ovvero corri­spondenti al rimborso di talune servitù inerenti alla no­zione di pubblico servizio sono compatibili con il trat­tato. A seguito dell’emanazione del regolamento (CEE) n. 1107/70, relativo agli aiuti accordati nel settore dei tra­sporti per ferrovia, su strada e per via navigabile, gli Stati membri non sono più autorizzati a invocare l’applica­zione dell’articolo 77 del trattato (divenuto articolo 73 CE) — a tenore del quale gli aiuti richiesti dalle necessità del coordinamento dei trasporti ovvero corrispondenti al rimborso di talune servitù inerenti alla nozione di pub­blico servizio sono compatibili con il trattato — al di fuori dei casi previsti dal diritto comunitario derivato. Così, nei casi in cui il regolamento (CEE) n. 1191/69, relativo all’azione degli Stati membri in materia di obbli­ghi inerenti alla nozione di servizio pubblico nel settore dei trasporti per ferrovia, su strada e per via navigabile, non sia applicabile e le sovvenzioni di cui trattasi rica­dano nella sfera dell’articolo 92, paragrafo 1, del trattato (divenuto, in seguito a modifica, articolo 87, paragrafo 1, CE), il regolamento (CEE) n. 1107/70 enuncia, in modo esaustivo, le condizioni in base alle quali le autorità degli

Stati membri possono concedere aiuti ai sensi dell’articolo 77 del trattato» ( 19 ).

(100) Pertanto, si pone la questione se il regolamento (CEE) n. 1191/69 o il regolamento (CEE) n. 1107/70 contengano regole di compatibilità per gli aiuti di Stato applicabili nella presente fattispecie.

4.2.2. Compatibilità in base al regolamento (CEE) n. 1191/69

4.2.2.1. A m b i t o d ’ a p p l i c a z i o n e d e l r e g o ­l a m e n t o ( C E E ) n . 1 1 9 1 / 6 9

(101) L’ambito d’applicazione del regolamento (CEE) n. 1191/69 è definito come segue all’articolo 1, paragrafi 1 e 2:

«1. Il presente regolamento si applica alle imprese di trasporto che forniscono servizi nel settore dei trasporti per ferrovia, su strada e per via navigabile. Gli Stati membri possono escludere dal campo di applicazione del presente regolamento le imprese la cui attività è li­mitata esclusivamente alla fornitura di servizi urbani, ex­traurbani o regionali.

2. Ai sensi del presente regolamento, si intende per:

— “servizi urbani ed extraurbani”, servizi di trasporto che soddisfano le esigenze di un centro o di un ag­glomerato urbano e quelle del trasporto fra detto centro o agglomerato e la rispettiva periferia,

— “servizi regionali”, servizi di trasporto destinati a sod­disfare le esigenze di trasporto di una regione.»

(102) L’Austria si è avvalsa della facoltà di escludere talune imprese dall’ambito d’applicazione del regolamento: in base all’articolo 2 del Privatbahnunterstützungsgesetz 1998 ( 20 ), le imprese attive esclusivamente nell’ambito dei servizi urbani ed extraurbani sono escluse dall’ambito d’applicazione del regolamento (CEE) n. 1191/69.

(103) Tuttavia, nella presente fattispecie, i servizi in questione sono servizi regionali e pertanto il regolamento (CEE) n. 1191/69 si applica a questi ultimi.

4.2.2.2. R e g i m e s c e l t o d a l l ’ A u s t r i a

(104) L’articolo 1, paragrafi da 3 a 5, del regolamento (CEE) n. 1191/69 descrive i due diversi regimi, cioè il regime dell’imposizione degli obblighi di servizio pubblico e il regime contrattuale tra i quali gli Stati membri possono scegliere l’organizzazione e il finanziamento del trasporto pubblico.

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/35

( 19 ) Sentenza della Corte nella causa C-280/00, Altmark Trans GmbH [2003] Racc. I-7747, punti 101, 106, 107. Regolamento (CEE) n. 1107/70 del Consiglio (GU L 130 del 15.6.1970, pag. 1).

( 20 ) Bundesgesetzblatt I 1994/519.

«3. Le competenti autorità degli Stati membri soppri­mono gli obblighi inerenti alla nozione di servizio pub­blico, definiti dal presente regolamento, imposti nel set­tore dei trasporti per ferrovia, su strada e per via navi­gabile.

4. Per garantire servizi di trasporto sufficienti tenendo conto segnatamente dei fattori sociali, ambientali e di assetto del territorio o per offrire particolari condizioni tariffarie a favore di determinate categorie di passeggeri le competenti autorità degli Stati membri possono conclu­dere contratti di servizio pubblico con un’impresa di tra­sporto. Le condizioni e le modalità di tali contratti sono definite nella sezione V.

5. Tuttavia, le competenti autorità degli Stati membri possono mantenere o imporre gli obblighi di servizio pubblico di cui all’articolo 2 per i servizi urbani, extraur­bani e regionali di trasporto di passeggeri. Le condizioni e le modalità, compresi i metodi di compensazione, sono definiti nelle sezioni II, III e IV. Quando un’impresa di trasporto svolge contemporaneamente servizi soggetti ad obblighi di servizio pubblico ed altre attività, i servizi pubblici devono formare oggetto di sezioni distinte che rispondano come minimo ai seguenti requisiti:

a) separazione di conti corrispondenti a ciascuna attività di esercizio e ripartizione delle relative quote di pa­trimonio in base alle norme contabili vigenti;

b) spese bilanciate dalle entrate di esercizio e dai versa­menti dei poteri pubblici, senza possibilità di trasferi­mento da o verso altri settori d’attività dell’impresa.»

(105) L’Austria ha scelto un regime contrattuale (articolo 19 dell’ÖPNRV-G). Di conseguenza, le norme applicabili per le misure in oggetto si trovano nella sezione V del regolamento (CEE) n. 1191/69.

4.2.2.3. A p p l i c a z i o n e d e l l a s e z i o n e V d e l r e g o l a m e n t o ( C E E ) n . 1 1 9 1 / 6 9

(106) La sezione V del regolamento (CEE) n. 1191/69 consiste in un unico articolo, cioè l’articolo 14, che così recita:

«1. Per “contratto di servizio pubblico” s’intende un contratto concluso fra le autorità competenti di uno Stato membro e un’impresa di trasporto allo scopo di fornire alla collettività servizi di trasporto sufficienti.

In particolare il contratto di servizio pubblico può com­prendere:

— servizi di trasporto conformi a determinate norme di continuità, regolarità, capacità e qualità,

— servizi di trasporto complementari,

— servizi di trasporto a determinate tariffe e condizioni, in particolare per talune categorie di passeggeri o per taluni percorsi,

— adeguamenti dei servizi alle reali esigenze.

2. Il contratto di servizio pubblico comprende tra l’al­tro i seguenti punti:

a) le caratteristiche dei servizi offerti, segnatamente le norme di continuità, regolarità, capacità e qualità;

b) il prezzo delle prestazioni che formano oggetto del contratto, che si aggiunge alle entrate tariffarie o com­prende dette entrate, come pure le modalità delle re­lazioni finanziarie tra le due parti;

c) le norme relative alle clausole addizionali e alle mo­difiche del contratto, segnatamente per tener conto dei mutamenti imprevedibili;

d) il periodo di validità del contratto;

e) le sanzioni in caso di mancata osservanza del con­tratto.

3. I mezzi finanziari utilizzati per la fornitura di ser­vizi di trasporto che formano oggetto di un contratto di servizio pubblico possono appartenere all’impresa o es­sere messi a sua disposizione.

4. L’impresa che desidera metter fine o apportare mo­difiche sostanziali ad un servizio di trasporto che essa fornisce alla collettività in modo continuo e regolare e che non è coperto dal contratto o dall’obbligo di servizio pubblico ne informa le autorità competenti dello Stato membro con un preavviso di almeno tre mesi. Questa disposizione non pregiudica le altre procedure nazionali che disciplinano il diritto di metter fine o di apportare modifiche ad un servizio di trasporto.

IT L 306/36 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

5. Dopo aver ricevuto l’informazione di cui al para­grafo 4 le autorità competenti possono imporre il man­tenimento del servizio ancora per un anno al massimo dalla data del preavviso e notificano tale decisione all’im­presa almeno un mese prima della scadenza del preav­viso. Esse possono pure prendere l’iniziativa di negoziare l’istituzione o la modifica di un servizio di trasporto.

6. Gli oneri derivanti alle imprese di trasporto dagli obblighi previsti al paragrafo 5 formano oggetto di com­pensazioni secondo i metodi comuni enunciati alle se­zione II, III e IV.»

(107) Il contratto concluso tra la Postbus e il Verkehrsverbund Tirol è un contratto concluso tra un’autorità competente di uno Stato membro e un’impresa di trasporti con lo scopo di fornire alla collettività servizi di trasporto suffi­cienti.

(108) Tale contratto comporta in particolare: servizi di tra­sporto conformi a determinate norme di continuità, re­golarità, capacità e qualità; servizi di trasporto a determi­nate tariffe e condizioni, in particolare per talune catego­rie di passeggeri; adeguamenti dei servizi alle reali esi­genze.

(109) Pertanto, tale contratto può essere qualificato come con­tratto di servizio pubblico ai sensi dell’articolo 14 del regolamento (CEE) n. 1191/69.

(110) Va rilevato che sia la finalità («fornire alla collettività servizi di trasporto sufficienti») sia il contenuto dei con­tratti di servizio pubblico («norme di continuità, regola­rità, capacità e qualità», a determinate tariffe e condizioni «per talune categorie di passeggeri o per taluni percorsi», «adeguamenti dei servizi alle reali esigenze» ecc.) non sono diversi da quelli che costituiscono l’oggetto degli obblighi di servizio pubblico imposti dallo Stato o dagli enti pubblici. È stato tuttavia già chiarito supra che la compensazione per tali prestazioni è un aiuto a favore del prestatore.

(111) In tal senso, si osserva anzitutto che l’obiettivo del legi­slatore al momento dell’emanazione del regolamento (CEE) n. 1191/69 era di definire a quali condizioni «gli aiuti […] corrispondenti al rimborso di talune servitù inerenti alla nozione di servizio pubblico» menzionati all’articolo 73 del trattato CE sono compatibili con il mercato comune. L’applicazione dell’articolo 73, e quindi anche l’applicazione del regolamento (CEE) n. 1191/69, presuppone la presenza di un aiuto di Stato ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE. Ebbene, pur se il contenuto dei contratti può essere contemplato dalla nozione dell’articolo 73 «servitù inerenti alla no­zione di servizio pubblico», la forma dello strumento, il contratto e l’insussistenza di obbligo imposto unilateral­mente, non dovrebbero in sé e per sé costituire un osta­colo alla possibile dichiarazione di compatibilità degli aiuti contenuti eventualmente nelle tariffe. Infatti, per qualificare una prestazione, che sia imposta dallo Stato o che sia stabilita consensualmente dalle parti in un con­tratto, quale obbligo di servizio pubblico, il fattore deci­

sivo si individua nel contenuto della prestazione stessa e non nella forma con la quale si esprime ( 21 ). La Commis­sione ne trae la conclusione che nulla osta giuridicamente a che un aiuto contenuto nelle tariffe delle prestazioni previste da un contratto di servizio pubblico possa essere dichiarato compatibile con il mercato comune. Si sotto­linea che tale soluzione è stata altresì scelta dai colegi­slatori nel nuovo regolamento (CE) n. 1370/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2007, relativo ai servizi pubblici di trasporto di passeg­geri su strada e per ferrovia ( 22 ). Tuttavia, in base all’articolo 12, tale regolamento entrerà in vigore soltanto il 1 o dicembre 2009. Pertanto, non è applicabile al con­tratto in questione, che è stato concluso prima dell’en­trata in vigore di tale regolamento.

(112) In mancanza di condizioni precise per la compatibilità nel regolamento (CEE) n. 1191/69, la Commissione con­sidera che i principi generali del trattato CE, della giuri­sprudenza e della sua prassi decisionale in altri settori possono risultare applicabili per determinare la compati­bilità di tali aiuti.

(113) Tali principi sono stati sintetizzati dalla Commissione in modo generico nella parte 2.4 della disciplina comunita­ria degli aiuti di Stato concessi sotto forma di compen­sazione degli obblighi di servizio pubblico ( 23 ). Per quanto riguarda la compatibilità degli aiuti contenuti nelle tariffe pagate da un’autorità pubblica a un prestatore di un servizio pubblico, tale disciplina prevede al punto 14 quanto segue:

«L’importo della compensazione non può eccedere quanto necessario per coprire i costi determinati dall’adempimento degli obblighi di servizio pubblico, te­nendo conto degli introiti relativi agli stessi, nonché di un margine di utile ragionevole per l’adempimento di detti obblighi. L’importo della compensazione comprende tutti i vantaggi accordati dallo Stato o mediante risorse statali sotto qualsiasi forma.»

(114) I pagamenti del Verkehrsverbund Tirol alla Postbus de­vono pertanto essere dichiarati compatibili con il mer­cato comune qualora soddisfino tali condizioni.

(115) Tali condizioni corrispondono esattamente al terzo crite­rio Altmark; in tal senso, si è concluso supra che tale criterio è soddisfatto nel caso di specie.

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/37

( 21 ) Cfr. in tal senso la sentenza della Corte del 24 luglio 2003, causa C- 280/00, Altmark Trans, che riguardava un contratto di servizio pub­blico tedesco [2003] Racc. I-7747; il che non ha impedito alla Corte di effettuare un’analisi aiuto-non aiuto basata sul contenuto e non sulla forma dello strumento; cfr. altresì l’articolo 4 della decisione 2005/842/CE della Commissione, del 28 novembre 2005, riguardante l’applicazione dell’articolo 86, paragrafo 2, del trattato CE agli aiuti di Stato sotto forma di compensazione degli obblighi di servizio pubblico, concessi a determinate imprese incaricate della gestione di servizi d’interesse economico generale, GU L 312 del 29.11.2005, pagina 67, che non fa riferimento alla forma dello strumento.

( 22 ) GU L 315 del 3.12.2007, pag. 1. ( 23 ) GU L 297 del 29.11.2005, pag. 4.

(116) Si deve di conseguenza concludere che l’aiuto pubblico concesso dal Verkehrsverbund Tirol alla Postbus nell’am­bito del contratto di servizio pubblico è compatibile con il mercato comune in base all’articolo 14 del regola­mento (CEE) n. 1191/69.

4.3. Insussistenza della dispensa dall’obbligo di noti­fica

(117) L’Austria sostiene che in base all’articolo 17, paragrafo 2, del regolamento (CEE) n. 1191/69 il contratto di servizio pubblico tra il Verkehrsverbund Tirol e la Postbus è di­spensato dall’obbligo di notifica ai sensi dell’articolo 88, paragrafo 3, del trattato CE.

(118) L’articolo 17, paragrafo 2, del regolamento (CEE) n. 1191/69 stabilisce quanto segue: «Le compensazioni ri­sultanti dall’applicazione del presente regolamento sono dispensate dalla procedura di informazione preventiva di cui all’articolo 93, paragrafo 3, del trattato che istituisce la Comunità economica europea».

(119) Pertanto si pone la questione se i pagamenti che il Verke­hrsverbund Tirol effettua in base al contratto di servizio pubblico con la Postbus costituiscano compensazioni ai sensi dell’articolo 17, paragrafo 2, del regolamento (CEE) n. 1191/69.

Nella citata sentenza Danske Busvognmænd, il Tribunale di primo grado ha statuito che i rapporti contrattuali stabiliti in esito ad un procedimento di gara d’appalto tra l’impresa di trasporto e l’autorità competente compor­tano, ai sensi dell’articolo 14, paragrafi 1 e 2, del detto regolamento, un regime di finanziamento specifico che non lascia spazio a compensazioni secondo i metodi fissati alle sezioni II, III e IV di tale regolamento ( 24 ).

(120) Emerge da tale sentenza che la nozione «compensazione di servizio pubblico» ai sensi dell’articolo 17, paragrafo 2, del regolamento (CEE) n. 1191/69 dev’essere interpretata in modo molto restrittivo. Essa contempla soltanto le compensazioni per gli obblighi di servizio pubblico im­posti in modo unilaterale a un’impresa in base all’articolo 2 del regolamento, calcolate secondo il me­todo descritto agli articoli da 10 a 13 del regolamento e che non devono essere notificati alla Commissione in base alla procedura prevista all’articolo 88, paragrafo 3, del trattato CE.

(121) Per contro, i pagamenti previsti da un contratto di ser­vizio pubblico ai sensi dell’articolo 14 del regolamento (CEE) n. 1191/69, non costituiscono compensazioni ai

sensi dell’articolo 17, paragrafo 2, del medesimo regola­mento.

(122) Di conseguenza, i pagamenti previsti da un contratto di servizio pubblico ai sensi dell’articolo 14 del regolamento (CEE) n. 1191/69, come il contratto concluso tra il Ver­kehrsverbund Tirol e la Postbus, non sono dispensati dall’obbligo di notifica di cui all’articolo 88, paragrafo 3, del trattato CE. La loro compatibilità dev’essere quindi valutata dalla Commissione.

5. CONCLUSIONI

(123) Si constata che l’Austria ha illegittimamente dato corso al contratto di servizio pubblico tra il Verkehrsverbund Ti­rol e la Postbus — che costituisce l’oggetto della presente decisione — in violazione dell’articolo 88, paragrafo 3, del trattato. Tuttavia, l’aiuto di Stato previsto da tale contratto può essere dichiarato compatibile in base all’articolo 73 del trattato CE,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

L’aiuto pubblico concesso dall’Austria a favore della Postbus, mediante il contratto concluso il 12 luglio 2002 con il Verke­hrsverbund Tirol, è compatibile con il mercato comune, fatte salve le condizioni e gli obblighi di cui all’articolo 2.

Articolo 2

L’Austria provvede ogni anno al raffronto della compensazione corrisposta al beneficiario con i costi medi osservati nel settore con l’ausilio dei tre metodi di cui alla sezione 3.3 della presente decisione e chiede il rimborso di qualsiasi eventuale sovracom­pensazione che ne risulti.

Articolo 3

La Repubblica federale d’Austria è destinataria della presente decisione.

Fatto a Bruxelles, il 26 novembre 2008.

Per la Commissione

Antonio TAJANI Vicepresidente

IT L 306/38 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

( 24 ) Sentenza del tribunale del 16 marzo 2004 nella causa T-157/01 Danske Busvognmænd, Racc. II-917, punti 77-79.

DECISIONE DELLA COMMISSIONE

del 20 ottobre 2009

relativa alla conclusione di un accordo amministrativo tra la Commissione europea e l’Autorità europea di vigilanza GNSS sulla sicurezza e lo scambio di informazioni classificate

(2009/846/CE)

LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea,

visto il regolamento (CE) n. 683/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 luglio 2008, concernente il prosegui­mento dell’attuazione dei programmi europei di navigazione satellitare (EGNOS e Galileo) ( 1 ), in particolare l’articolo 13,

considerando quanto segue:

(1) Ai sensi dell’articolo 12, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 683/2008, la gestione pubblica dei due pro­grammi si basa sul principio di una ripartizione rigorosa delle competenze tra la Comunità europea, rappresentata dalla Commissione, l’Autorità europea di vigilanza GNSS, istituita dal regolamento (CE) n. 1321/2004 del Consi­glio ( 2 ), e l’Agenzia spaziale europea, essendo la Commis­sione responsabile della gestione dei programmi.

(2) L’articolo 13 del regolamento (CE) n. 683/2008, relativo alla gestione degli aspetti di sicurezza dei programmi europei di radionavigazione via satellite, prevede in par­ticolare che la Commissione gestisca tutti gli aspetti re­lativi alla sicurezza dei due sistemi che verranno ottenuti da questi programmi.

(3) L’articolo 16 dello stesso regolamento prevede in parti­colare che l’Autorità europea di vigilanza GNSS garanti­sca, per quanto riguarda la sicurezza dei programmi e conformemente agli orientamenti formulati dalla Com­missione, l’omologazione in materia di sicurezza e il funzionamento del centro di sicurezza Galileo.

(4) I compiti assegnati tanto alla Commissione quanto all’Autorità europea di vigilanza GNSS dalle disposizioni summenzionate nel quadro dei programmi Galileo ed EGNOS comportano lo scambio di informazioni classifi­cate tra questi due soggetti. Prevedono anche lo scambio

di informazioni classificate, tramite la Commissione, fra l’Autorità europea di vigilanza GNSS, da un lato, e l’Agenzia spaziale europea, il Consiglio e gli Stati mem­bri, dall’altro.

(5) Con la sua decisione 2001/844/CE, CECA, Euratom ( 3 ), la Commissione ha modificato il suo regolamento interno per aggiungere le norme che definiscono i principi di base e le norme minime di sicurezza da osservare, in particolare in relazione alle informazioni classificate dell’Unione europea.

(6) L’articolo 20 del regolamento (CE) n. 1321/2004 prevede che l’autorità europea di vigilanza GNSS applichi i prin­cipi di sicurezza che figurano nella decisione 2001/844/CE, CECA, Euratom. Essi contemplano, fra l’al­tro, disposizioni relative allo scambio, al trattamento e all’archiviazione delle informazioni classificate.

(7) Non esiste attualmente un quadro che permette lo scam­bio di informazioni classificate tra la Commissione e l’Autorità europea di vigilanza GNSS, né, tramite la Com­missione, fra l’Autorità europea di vigilanza GNSS, da un lato, e l’Agenzia spaziale europea, il Consiglio e gli Stati membri, dall’altro.

(8) È di conseguenza necessario concludere un accordo tra la Commissione e l’Autorità europea di vigilanza GNSS sulla sicurezza e lo scambio delle informazioni classifi­cate. Tale accordo è stato negoziato tra la Commissione e l’Autorità europea di vigilanza GNSS e deve dunque es­sere approvato e firmato,

DECIDE:

Articolo 1

L’accordo tra la Commissione europea e l’Autorità europea di vigilanza GNSS sulla sicurezza e lo scambio delle informazioni classificate è approvato.

Il testo dell’accordo è accluso alla presente decisione.

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/39

( 1 ) GU L 196 del 24.7.2008, pag. 1. ( 2 ) GU L 246 del 20.7.2004, pag. 1. ( 3 ) GU L 317 del 3.12.2001, pag. 1.

Articolo 2

Il direttore generale della direzione generale dell’Energia e dei trasporti della Commissione europea è autorizzato a firmare l’accordo in nome della Commissione.

Articolo 3

La presente decisione è pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Fatto a Bruxelles, il 20 ottobre 2009.

Per la Commissione

Antonio TAJANI Vicepresidente

IT L 306/40 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

ALLEGATO

Accordo tra la Commissione europea e l’Autorità europea di vigilanza GNSS sulla sicurezza e lo scambio delle informazioni classificate

LA COMMISSIONE EUROPEA,

qui di seguito denominata la «Commissione», rappresentata dal direttore generale della direzione generale dell’Energia e dei trasporti,

da un lato, e

l’AUTORITÀ EUROPEA DI VIGILANZA GNSS,

qui di seguito denominata «GSA», rappresentata dal suo direttore esecutivo,

dall’altro lato,

qui di seguito denominate «parti» o «parte»,

VISTO il trattato che istituisce la Comunità europea,

VISTO il regolamento (CE) n. 683/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 luglio 2008, concernente il proseguimento dell’attuazione dei programmi europei di navigazione satellitare (EGNOS e Galileo),

VISTO il regolamento (CE) n. 1321/2004 del Consiglio, del 12 luglio 2004, sulle strutture di gestione dei programmi europei di radionavigazione via satellite,

VISTA la decisione 2001/844/CE, CECA, Euratom della Commissione, del 29 novembre 2001, che modifica il regola­mento interno della Commissione,

CONSIDERANDO che nel contesto dei programmi europei di radionavigazione via satellite EGNOS e Galileo esiste la necessità permanente di scambiare informazioni classificate tra le parti,

CONSTATANDO che per consultazioni ed una cooperazione ottimali ed effettive può essere necessario l’accesso a informazioni classificate delle parti, come pure lo scambio di informazioni classificate tra le parti,

CONSAPEVOLI del fatto che tale accesso e tale scambio di informazioni classificate richiedono adeguate misure di sicurezza,

HANNO CONVENUTO QUANTO SEGUE:

Articolo 1

Ai fini del presente accordo si intende per:

a) «informazioni classificate», qualsiasi informazione (cioè cono­scenze che possono essere trasmesse sotto qualunque forma) o materiale, tra cui documenti, che una parte ritiene che debbano essere protetti dalla divulgazione non autorizzata e che sono stati designati come tali secondo una classifica­zione di sicurezza;

b) «parte da cui provengono le informazioni», la parte dalla quale provengono le informazioni classificate che sono tra­smesse o divulgate all’altra parte, la parte destinataria;

c) «parte destinataria», la parte che riceve informazioni classifi­cate dall’altra parte, quella da cui provengono le informa­zioni classificate;

d) «normativa in materia di sicurezza», la decisione 2001/844/CE, CECA, Euratom della Commissione come è applicabile a ciascuna parte, e le procedure e regolamenta­zioni interne di ogni parte.

Articolo 2

Il presente accordo si applica alle informazioni classificate tra­smesse da una parte all’altra o scambiate tra esse conforme­mente alla loro normativa in materia di sicurezza rispettiva per le necessità dei programmi europei di radionavigazione via satellite (Galileo ed EGNOS).

Articolo 3

Ciascuna parte:

a) provvede alla protezione e alla salvaguardia delle informa­zioni classificate oggetto del presente accordo, trasmesse da una parte all’altra o scambiate fra esse;

b) provvede affinché le informazioni classificate trasmesse o scambiate a norma del presente accordo mantengano la classificazione di sicurezza che è stata loro attribuita dalla parte da cui provengono. La parte destinataria garantisce la protezione e la salvaguardia di queste informazioni classifi­cate secondo le disposizioni della propria normativa in ma­teria di sicurezza relative alle informazioni classificate che hanno ricevuto una classificazione di sicurezza equivalente, conformemente alle disposizioni di sicurezza che devono essere stabilite in applicazione dell’articolo 9;

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/41

c) si astiene dall’utilizzare le informazioni classificate oggetto del presente accordo a fini diversi da quelli stabiliti dalla parte da cui provengono;

d) si astiene dal divulgare le informazioni classificate oggetto del presente accordo a terzi, diversi dai soggetti citati all’articolo 4, paragrafi 4 e 5, senza il consenso preliminare della parte da cui provengono;

e) consente l’accesso a tali informazioni classificate esclusiva­mente a quanti abbiano necessità di sapere e, se del caso, siano in possesso di un appropriato nulla osta di sicurezza del livello necessario.

Articolo 4

1. Le informazioni classificate possono essere trasmesse o divulgate, conformemente al principio del controllo del soggetto di origine, dalla parte da cui provengono alla parte destinataria.

2. Per la trasmissione o divulgazione di informazioni classi­ficate a terzi diversi da quelli di cui ai paragrafi 4 e 5 è neces­saria una decisione della parte destinataria previo consenso scritto della parte da cui provengono le informazioni, confor­memente al principio del controllo del soggetto di origine, quale definito nelle sue norme in materia di sicurezza.

3. Nell’ambito dell’applicazione dei paragrafi 1 e 2, una di­vulgazione automatica a terzi diversi da quelli citati ai paragrafi 4 e 5 è possibile soltanto se le parti hanno stabilito e concor­dato procedure per alcune categorie di informazioni riguardanti le loro necessità operative.

4. Le informazioni classificate che provengono dalla GSA possono essere trasmesse automaticamente dalla Commissione all’Agenzia spaziale europea («ESA»), al Consiglio e agli Stati membri.

5. La Commissione cerca di concludere accordi e adottare disposizioni rispettivamente con l’ESA, il Consiglio e gli Stati membri, per permettere la divulgazione automatica alla GSA di informazioni classificate che provengono dall’ESA, dal Consiglio e dagli Stati membri.

Articolo 5

1. Le parti provvedono a disporre di un sistema di sicurezza e a mettere in atto misure di sicurezza rispondenti ai principi fondamentali e alle norme minime di sicurezza che sono previ­sti dalla loro normativa in materia di sicurezza rispettiva e appaiono negli accordi da realizzare a norma dell’articolo 9, in modo che un livello equivalente di protezione sia applicato alle informazioni classificate oggetto del presente accordo.

2. Le parti si prestano reciproca assistenza per quanto ri­guarda la sicurezza delle informazioni classificate contemplate nel presente accordo e le questioni di sicurezza di interesse comune. Le autorità di cui all’articolo 9 effettuano consultazioni e ispezioni reciproche sulla sicurezza per valutare l’efficacia delle disposizioni in materia di sicurezza, che rientrano nelle rispet­tive competenze, da stabilire ai sensi di detto articolo.

3. Prima della trasmissione o dello scambio tra le parti di informazioni classificate contemplate nel presente accordo, le autorità responsabili della sicurezza di cui all’articolo 9 dichia­rano di considerare la parte destinataria in grado di proteggere e salvaguardare le informazioni contemplate nel presente accordo in maniera conforme alle modalità da definire ai sensi di detto articolo.

Articolo 6

Le parti si assicurano che tutti coloro che, nell’espletamento delle proprie funzioni ufficiali, devono accedere o che, per le loro funzioni o compiti, possono accedere a informazioni clas­sificate trasmesse o scambiate nell’ambito del presente accordo, siano in possesso, se necessario, di un appropriato nulla osta di sicurezza prima di essere autorizzate ad accedere a tali infor­mazioni.

Le procedure per il rilascio del nulla osta di sicurezza sono destinate a determinare se una persona può, in considerazione della sua lealtà e affidabilità, avere accesso a informazioni clas­sificate.

Articolo 7

1. Ai fini dell’applicazione del presente accordo:

a) per quanto riguarda la Commissione, tutta la corrispondenza è inviata all’ufficio di registrazione centrale del segretariato generale della Commissione, all’indirizzo seguente:

Commissione europea Segretariato generale 1049 Bruxelles/Brussel BELGIQUE/BELGIË

b) per quanto riguarda la GSA, tutta la corrispondenza è inviata all’indirizzo seguente:

GSA Local Security Officer Rue de la Loi/Wetstraat 56 1049 Bruxelles/Brussel BELGIQUE/BELGIË

IT L 306/42 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

2. In deroga al paragrafo 1, la corrispondenza proveniente da una parte e accessibile soltanto a determinati agenti, organi o servizi competenti specifici di quella parte, può, per ragioni operative, essere indirizzata ed essere accessibile soltanto ad agenti, organi o servizi competenti specifici dell’altra parte, spe­cificamente indicati come destinatari, tenendo conto delle loro competenze e conformemente al principio della necessità di sapere. In tal caso:

a) per quanto riguarda la Commissione, la corrispondenza in questione è trasmessa direttamente dalla GSA all’ufficio di registrazione locale che serve gli agenti, organi o servizi competenti in seno alla Commissione, o tramite l’[ufficio di registrazione centrale del segretariato generale] della Com­missione, nel caso in cui gli agenti, organi o servizi destina­tari non disponessero di un ufficio di registrazione locale;

b) per quanto riguarda la GSA, la corrispondenza in questione è inviata attraverso il Servizio di sicurezza della GSA.

Articolo 8

Il direttore esecutivo della GSA e il direttore della direzione «Sicurezza» della Commissione vigilano sull’applicazione del pre­sente accordo.

Articolo 9

1. Ai fini dell’attuazione del presente accordo, le tre autorità designate ai paragrafi 2 e 3 stabiliscono disposizioni in materia di sicurezza allo scopo di definire le norme per la protezione e la salvaguardia reciproca della sicurezza delle informazioni clas­sificate trasmesse o scambiate ai sensi del presente accordo.

2. Il Servizio di sicurezza della GSA, sotto l’autorità del suo direttore esecutivo, elabora le disposizioni in materia di sicu­rezza per assicurare la protezione e la salvaguardia delle infor­mazioni classificate trasmesse alla GSA o scambiate con essa conformemente al presente accordo.

3. La direzione «Sicurezza» della Commissione, che agisce sotto l’autorità del membro della Commissione responsabile per le questioni inerenti alla sicurezza, elabora le disposizioni in materia di sicurezza per assicurare la protezione e la salva­

guardia delle informazioni classificate trasmesse o scambiate conformemente al presente accordo all’interno della Commis­sione e dei suoi locali.

4. Per la GSA le disposizioni in materia di sicurezza di cui al paragrafo 1 sono soggette all’approvazione del suo consiglio di amministrazione.

Articolo 10

Le autorità di cui all’articolo 9 elaborano le procedure da seguire in caso di compromissione, provata o sospetta, delle informa­zioni classificate contemplate nel presente accordo, compresa la notifica all’altra parte delle circostanze e delle misure adottate.

Articolo 11

Ciascuna parte è tenuta a sostenere i costi che ad essa incom­bono nell’attuazione del presente accordo.

Articolo 12

Eventuali controversie tra la Commissione e la GSA derivanti dall’interpretazione o dall’applicazione del presente accordo sono oggetto di negoziati tra le parti.

Articolo 13

1. Il presente accordo entra in vigore il primo giorno del primo mese successivo alla data in cui le parti si sono recipro­camente notificate la conclusione delle procedure interne neces­sarie a tal fine.

2. Ciascuna parte notifica all’altra parte eventuali modifiche apportate alla propria regolamentazione che potrebbero incidere sulla protezione delle informazioni classificate di cui al presente accordo.

3. Il presente accordo può essere riesaminato al fine di va­lutare eventuali modifiche su richiesta di una delle parti.

4. Qualsiasi modifica del presente accordo è apportata esclu­sivamente per iscritto e di comune accordo con le parti. Entra in vigore in seguito a notifica scritta reciproca come previsto dal paragrafo 1.

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/43

5. Il presente accordo è concluso per una durata indetermi­nata. Può essere denunciato in qualsiasi momento da una parte tramite notifica scritta di denuncia inviata all’altra parte. La denuncia diventa effettiva sei mesi dopo che l’altra parte ne ha ricevuto la notifica. Tuttavia, non influisce sugli obblighi contratti anteriormente in virtù delle disposizioni del presente accordo. In particolare, ogni informazione classificata trasmessa

o scambiata in applicazione del presente accordo continua a essere protetta secondo le disposizioni dell’accordo finché la parte destinataria non la restituisce alla parte da cui proviene, su domanda di quest’ultima.

6. Il presente accordo è redatto in duplice copia in lingua inglese.

In fede di che, i sottoscritti, debitamente abilitati a questo fine, hanno firmato il presente accordo.

Fatto a Bruxelles, l’11 novembre 2009.

Per la Commissione Il direttore generale

Matthias RUETE

Per l’Autorità europea di vigilanza GNSS Il direttore esecutivo

Pedro PEDREIRA

IT L 306/44 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

III

(Atti adottati a norma del trattato UE)

ATTI ADOTTATI A NORMA DEL TITOLO VI DEL TRATTATO UE

DECISIONE DEL COLLEGIO 2009-8

in recepimento del regolamento finanziario applicabile a Eurojust

IL COLLEGIO DI EUROJUST,

vista la decisione del Consiglio del 28 febbraio 2002 che isti­tuisce l’Eurojust per rafforzare la lotta contro le forme gravi di criminalità (2002/187/GAI) ( 1 ), modificata dalla decisione del Consiglio (2003/659/GAI) ( 2 ), e in particolare l’articolo 37 di detta decisione,

visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Com­missione ( 3 ), del 23 dicembre 2002, che reca regolamento fi­nanziario quadro degli organismi di cui all’articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio gene­rale delle Comunità europee, come emendato dal regolamento (CE, Euratom) n. 652/2008 della Commissione ( 4 ),

considerando quanto segue:

(1) A seguito della modifica del regolamento (CE, Euratom) n. 652/2008, è necessario modificare le regole finanziarie di Eurojust, per allineare le sue disposizioni al regola­mento finanziario quadro modificato.

(2) Eurojust è dotato di personalità giuridica e ha piena re­sponsabilità in merito alla stesura e all’attuazione del proprio bilancio.

(3) È necessario fissare norme che disciplinino la stesura e per l’attuazione del bilancio di Eurojust, nonché norme che disciplinino la presentazione e la revisione dei conti annuali.

(4) È altresì necessario definire i poteri e le responsabilità del collegio di Eurojust, dell’ordinatore, del contabile, dell’amministratore degli anticipi e del revisore interno.

(5) Efficaci sistemi di controllo devono essere introdotti onde tutelare gli interessi finanziari della Comunità europea.

(6) Poiché Eurojust è un organismo finanziato tramite una sovvenzione annuale elargita dalla Comunità, il calenda­rio relativamente alla formulazione del bilancio, alla pre­sentazione dei conti annuali e all’estinzione delle respon­sabilità deve essere uniformato alle disposizioni analoghe enunciate dal regolamento finanziario generale.

(7) Per analoghi motivi, Eurojust dovrà osservare gli stessi obblighi imposti alle istituzioni della Comunità relativa­mente alla concessione di appalti pubblici e di conces­sioni. A questo proposito è sufficiente rimandare alle disposizioni pertinenti del regolamento finanziario gene­rale.

(8) Il regolamento finanziario deve riflettere gli specifici re­quisiti di Eurojust quale unità istituita a promozione della collaborazione in ambito giudiziario. Esso deve quindi tenere in piena considerazione la natura delicata delle operazioni svolte da Eurojust, particolarmente per quanto concerne le indagini e i procedimenti giudiziari.

(9) Il regolamento finanziario modificato applicabile al bilan­cio di Eurojust deve essere adottato all’unanimità dal collegio, dopo l’approvazione delle modifiche da parte della Commissione.

(10) La Commissione ha espresso parere favorevole in merito al presente regolamento, comprese la sue differenze ri­spetto al regolamento finanziario quadro,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

TITOLO I

OGGETTO

Articolo 1

Il presente regolamento specifica il principio e le norme essen­ziali in materia della formulazione e dell’attuazione del bilancio di Eurojust.

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/45

( 1 ) GU L 63 del 6.3.2002, pag. 1. ( 2 ) GU L 245 del 29.9.2003, pag. 44. ( 3 ) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72. ( 4 ) GU L 181 del 10.7.2008, pag. 23.

Articolo 2

Ai fini del presente regolamento si intende per:

1) «decisione Eurojust»: la decisione 2002/187/GAI del Consi­glio, del 28 febbraio 2002, che istituisce l’Eurojust per rafforzare la lotta contro le forme gravi di criminalità, mo­dificata dalla decisione 2003/659/GAI del Consiglio, del 18 giugno 2003;

2) «Eurojust»: l’unità di cooperazione giudiziaria costituita me­diante la decisione Eurojust come organismo dell’Unione europea;

3) «collegio»: l’unità di cui all’articolo 10, paragrafo 1, della decisione Eurojust;

4) «direttore amministrativo»: la persona di cui all’articolo 29 e all’articolo 36, paragrafo 1, della decisione Eurojust;

5) «personale»: il direttore amministrativo nonché il personale di cui all’articolo 30 della decisione Eurojust;

6) «bilancio»: il bilancio di Eurojust, così come definito nell’articolo 34 della decisione Eurojust;

7) «autorità di bilancio»: il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea;

8) «regolamento finanziario generale»: il regolamento (CE, Eu­ratom) n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bi­lancio generale delle Comunità europee;

9) «regolamento finanziario quadro»: il regolamento (CE, Eu­ratom) n. 2343/2002;

10) «norme applicative per il regolamento finanziario generale»: il regolamento (CE, Euratom) n. 2342/2002 della Commis­sione, del 23 dicembre 2002, che reca norme applicative dettagliate per l’attuazione del regolamento (CE. Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità Europee ( 1 );

11) «norme di attuazione finanziaria per Eurojust»: le norme di attuazione per il presente regolamento finanziario;

12) «regole finanziarie di Eurojust»: la decisione Eurojust, il presente regolamento finanziario e le norme di attuazione finanziaria per Eurojust;

13) «statuto»: regolamenti e norme applicabili ai funzionari e alle altre persone alle dipendenze delle Comunità europee.

TITOLO II

PRINCIPI DI BILANCIO

Articolo 3

Alle condizioni di cui al presente regolamento, la formazione e l’esecuzione del bilancio rispettano i principi dell’unità e della verità di bilancio, dell’annualità, del pareggio, dell’unità di conto, dell’universalità, della specializzazione, della sana gestione finan­ziaria, il che presuppone un controllo interno efficace ed effi­ciente, e della trasparenza.

CAPO 1

Principio dell’unità e verità di bilancio

Articolo 4

Il bilancio è l’atto che prevede e autorizza, per ogni esercizio, le entrate e le spese stimate necessarie per l’applicazione della decisione Eurojust.

Articolo 5

Il bilancio comprende:

a) entrate proprie in cui rientrano tutti i canoni, le tasse e, senza pregiudicare quanto enunciato nell’articolo 51, l’inte­resse che Eurojust può ricevere per servizi supplementari ai compiti a esso affidati, nonché altre eventuali entrate;

b) entrate in cui rientrano eventuali contributi finanziari dello Stato membro che accoglie l’organismo;

c) una sovvenzione accordata dalle Comunità europee;

d) entrate con destinazione specifica volte a finanziare spese specifiche secondo l’articolo 19, paragrafo 1;

e) le spese di Eurojust, comprese le spese amministrative.

Articolo 6

1. La riscossione delle entrate e il pagamento delle spese possono essere effettuati solo mediante imputazione a una linea del bilancio.

2. Nessuno stanziamento può essere iscritto nel bilancio se non corrisponde a una spesa stimata necessaria.

3. Nessuna spesa può essere impegnata né autorizzata in eccedenza agli stanziamenti autorizzati dal bilancio.

IT L 306/46 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

( 1 ) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 1.

CAPO 2

Principio dell’annualità

Articolo 7

Gli stanziamenti iscritti nel bilancio sono autorizzati per la durata di un esercizio finanziario, che inizia il 1 o gennaio e termina il 31 dicembre.

Articolo 8

1. Il bilancio comporta stanziamenti non dissociati e, ove le esigenze operative lo giustifichino, stanziamenti dissociati. Que­sti ultimi danno luogo a stanziamenti d’impegno e a stanzia­menti di pagamento.

2. Gli stanziamenti d’impegno coprono il costo totale degli impegni giuridici sottoscritti durante l’esercizio in corso.

3. Gli stanziamenti di pagamento coprono i pagamenti deri­vanti dall’esecuzione degli impegni giuridici sottoscritti durante l’esercizio in corso e/o durante gli esercizi precedenti.

4. Gli stanziamenti amministrativi sono stanziamenti non dissociati. Le spese di funzionamento risultanti da contratti con­clusi per periodi superiori alla durata dell’esercizio, sia in con­formità degli usi locali sia perché relativi alla fornitura di ma­teriale d’attrezzatura, sono imputate al bilancio dell’esercizio nel corso del quale sono effettuate.

Articolo 9

1. Le entrate di Eurojust di cui all’articolo 5 sono imputate a un esercizio sulla base degli importi riscossi nel corso dell’eser­cizio stesso.

2. Le entrate di Eurojust danno luogo a un importo equiva­lente di stanziamenti di pagamento.

3. Gli stanziamenti assegnati al bilancio a titolo di un eser­cizio possono essere utilizzati solo per coprire le spese impe­gnate e pagate nel corso di tale esercizio, e per coprire gli importi dovuti a titolo di impegni relativi a esercizi precedenti.

4. Gli impegni di stanziamenti sono contabilizzati sulla base degli impegni giuridici effettuati fino al 31 dicembre.

5. I pagamenti sono contabilizzati a titolo di un esercizio sulla base dei pagamenti effettuati dal contabile al più tardi il 31 dicembre dell’esercizio stesso.

Articolo 10

1. Gli stanziamenti non utilizzati entro la fine dell’esercizio per il quale sono stati iscritti vengono annullati.

Tuttavia, possono essere oggetto di una decisione di riporto limitato unicamente all’esercizio successivo, adottata dal collegio entro il 15 febbraio conformemente alle disposizioni dei para­grafi da 2 a 7.

2. Gli stanziamenti relativi alle spese per il personale non possono essere oggetto di riporto.

3. Per gli stanziamenti di impegno e gli stanziamenti non dissociati non ancora impegnati alla fine dell’esercizio, il riporto può riguardare gli importi corrispondenti agli stanziamenti di impegno per cui è stata portata a termine entro il 31 dicembre la maggior parte delle fasi preparatorie all’atto di impegno, da definire nelle norme di attuazione finanziaria per Eurojust; tali importi possono essere impegnati fino al 31 marzo dell’anno successivo.

4. Per gli stanziamenti di pagamento, il riporto può riguar­dare gli importi necessari per coprire impegni anteriori o impe­gni riguardanti stanziamenti d’impegno riportati, quando gli stanziamenti previsti alle rispettive linee del bilancio dell’eserci­zio successivo non permettono di coprire il fabbisogno. Euro­just impiega in via prioritaria gli stanziamenti autorizzati per l’esercizio in corso e ricorre agli stanziamenti riportati soltanto quando i primi siano esauriti.

5. Gli stanziamenti non dissociati, corrispondenti a obblighi regolarmente assunti alla fine dell’esercizio, sono riportati di diritto solo all’esercizio successivo.

6. Gli stanziamenti riportati non impegnati al 31 marzo dell’esercizio N + 1 sono automaticamente annullati.

La contabilità permette di distinguere gli stanziamenti così ri­portati.

7. Gli stanziamenti disponibili al 31 dicembre a titolo delle entrate con destinazione specifica di cui all’articolo 19 sono oggetto di un riporto di diritto. Entro il 1 o giugno dell’anno N + 1 Eurojust informa la Commissione relativamente all’im­plementazione delle entrate con destinazione specifica riportate.

Gli stanziamenti disponibili corrispondenti alle entrate con de­stinazione specifica riportate devono essere utilizzati in via prio­ritaria.

Articolo 11

I disimpegni conseguenti alla mancata esecuzione totale o par­ziale delle azioni alle quali gli stanziamenti sono stati destinati, che intervengono nel corso degli esercizi successivi all’esercizio per il quale gli stanziamenti sono stati impegnati, danno luogo all’annullamento degli stanziamenti corrispondenti.

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/47

Articolo 12

Gli stanziamenti che figurano in bilancio possono essere impe­gnati con effetto dal 1 o gennaio, non appena il bilancio diventa definitivo.

Articolo 13

1. Le spese di gestione corrente possono, a decorrere dal 15 novembre di ogni anno, essere oggetto di impegni anticipati a carico degli stanziamenti previsti per l’esercizio successivo. Tali impegni non possono tuttavia superare un quarto degli stanzia­menti decisi dal collegio che figurano sulla corrispondente linea di bilancio per l’esercizio in corso. Tali impegni non possono riguardare spese nuove il cui principio non sia stato ancora ammesso nell’ultimo bilancio regolarmente adottato.

2. Le spese che, come gli affitti, devono essere effettuate in anticipo, possono dar luogo a decorrere dal 1 o dicembre a un pagamento a valere sugli stanziamenti previsti per l’esercizio successivo. In questo caso, non si applica il limite di cui al paragrafo 1.

Articolo 14

1. Se il bilancio non è adottato all’inizio dell’esercizio, alle operazioni d’impegno e di pagamento relative a spese la cui imputazione su una linea di bilancio specifica sarebbe stata possibile a titolo dell’esecuzione dell’ultimo bilancio regolar­mente adottato si applicano le norme seguenti.

2. Le operazioni d’impegno possono essere effettuate per capo entro il limite di un quarto degli stanziamenti complessi­vamente autorizzati per il capo in oggetto nell’esercizio prece­dente, aumentato di un dodicesimo per ciascun mese trascorso.

Le operazioni di pagamento possono essere effettuate mensil­mente per capo entro il limite di un dodicesimo degli stanzia­menti autorizzati per il capo in oggetto nell’esercizio prece­dente.

Il limite degli stanziamenti previsti nello stato previsionale delle entrate e delle spese non può essere superato.

3. Su richiesta del direttore amministrativo, se la continuità dell’azione di Eurojust e le esigenze di gestione lo rendono necessario, il collegio può autorizzare, sia per le operazioni d’impegno che per le operazioni di pagamento, simultanea­mente due o più dodicesimi provvisori oltre a quelli automati­camente disponibili a norma delle disposizioni dei paragrafi 1 e 2.

I dodicesimi supplementari sono autorizzati per intero e non sono frazionati.

CAPO 3

Principio del pareggio

Articolo 15

1. Nel bilancio entrate e stanziamenti di pagamento devono risultare in pareggio.

2. Gli stanziamenti di impegno non possono superare l’im­porto della sovvenzione comunitaria, più le entrate proprie e le altre eventuali entrate di cui all’articolo 5.

3. Eurojust non può sottoscrivere prestiti.

4. I fondi comunitari versati a Eurojust costituiscono, rispetto al bilancio di quest’ultimo, una sovvenzione per il pareggio del bilancio che ha il carattere di prefinanziamento ai sensi dell’articolo 81, paragrafo 1, lettera b), punto i), del regolamento finanziario generale.

5. Eurojust applica una gestione rigorosa della tesoreria, te­nendo nel debito conto le entrate con destinazione specifica, al fine di assicurare che i suoi saldi di cassa siano limitati alle necessità debitamente giustificate. Nelle sue richieste di paga­mento, Eurojust presenta previsioni dettagliate e aggiornate sulle sue effettive esigenze di tesoreria nel corso dell’esercizio, com­prese le informazioni sulle entrate con destinazione specifica.

Articolo 16

1. Se il saldo derivante dal conto profitti e perdite ai sensi dell’articolo 81 è positivo, esso viene rimborsato alla Commis­sione a concorrenza della sovvenzione comunitaria versata nel corso dell’esercizio. La parte del saldo che supera l’importo della sovvenzione comunitaria versata nel corso dell’esercizio è iscritta nel bilancio dell’esercizio successivo fra le entrate. Euro­just trasmette, entro il 31 marzo dell’anno N, una stima del risultato di gestione dall’anno N - 1, da restituire al bilancio comunitario successivamente nel corso dell’anno N, al fine di completare le informazioni già disponibili riguardanti l’ecce­denza dell’anno N - 2. La Commissione terrà nel debito conto tali informazioni al momento di valutare le necessità finanziarie di Eurojust per l’anno N + 1.

La differenza fra la sovvenzione comunitaria iscritta nel bilancio generale delle Comunità europee e quella effettivamente versata è oggetto di un annullamento.

2. Se il saldo derivante dal conto profitti e perdite ai sensi dell’articolo 81 è negativo, esso viene iscritto nel bilancio dell’esercizio successivo.

3. Le entrate o gli stanziamenti di pagamento sono iscritti in bilancio nel corso della procedura di bilancio mediante ricorso alla procedura della lettera rettificativa e, in corso di esecuzione del bilancio, mediante bilancio rettificativo.

IT L 306/48 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

CAPO 4

Principio dell’unità di conto

Articolo 17

Il bilancio è formato, è eseguito ed è oggetto di rendiconto in euro.

Per le esigenze di tesoreria, tuttavia, il contabile e, nel caso delle casse di anticipi, l’amministratore degli anticipi sono autorizzati a effettuare operazioni nelle monete nazionali alle condizioni precisate nelle norme di attuazione finanziaria per Eurojust.

CAPO 5

Principio dell’universalità

Articolo 18

L’insieme delle entrate copre l’insieme degli stanziamenti di pa­gamento, salvo quanto disposto dall’articolo 19. Le entrate e le spese sono iscritte senza contrazione fra di esse, fatto salvo quanto disposto dall’articolo 21.

Articolo 19

1. Hanno destinazione specifica le entrate che finanziano spese determinate, nella fattispecie:

a) le entrate con una destinazione specifica, quali redditi da fondazioni, sovvenzioni, donazioni e legati;

b) le partecipazioni alle attività di Eurojust da parte degli Stati membri, dei paesi terzi o di organismi diversi ad azioni dell’organismo comunitario, a condizione che ciò sia previsto dall’accordo concluso fra Eurojust e gli Stati membri, i paesi terzi o gli organismi in questione;

c) le entrate provenienti da terzi per forniture, prestazione di servizi o lavori effettuati su loro richiesta, fatta eccezione per i canoni e le tasse di cui all’articolo 5, lettera a);

d) i proventi di forniture, prestazioni di servizi e lavori effettuati a favore di altre istituzioni comunitarie o di altri organismi comunitari;

e) le entrate provenienti dalla restituzione di somme indebita­mente pagate;

f) i proventi della vendita di autoveicoli, macchinari, impianti, materiali e apparecchiature scientifiche e tecniche che ven­gono sostituiti o rottamati quando il valore contabile è com­pletamente ammortizzato;

g) l’importo delle indennità di assicurazione riscosse;

h) le entrate provenienti da indennità locative;

i) le entrate provenienti dalla vendita di pubblicazioni e film, anche su supporto elettronico.

1 bis. Il pertinente atto di base può anche prescrivere di destinare a spese specifiche le entrate da esso previste.

2. Qualsiasi entrata ai sensi del paragrafo 1, lettere da a) a d), deve coprire la totalità delle spese dirette o indirette sostenute nel quadro dell’azione o della destinazione in oggetto.

3. Il bilancio prevede per le entrate con destinazione speci­fica di cui ai paragrafi 1 e 1 bis una struttura d’accoglienza e, per quanto possibile, il loro importo.

Articolo 20

1. Il direttore amministrativo può accettare qualsiasi atto di liberalità a favore di Eurojust, in particolare fondazioni, sovven­zioni, donazioni e legati.

2. L’accettazione di liberalità che potrebbero comportare oneri di qualsiasi specie è soggetta all’autorizzazione del colle­gio, il quale si pronuncia entro due mesi a decorrere dalla data in cui la domanda gli è stata presentata. Se il collegio non delibera entro tale termine, la liberalità si considera accettata.

Articolo 21

1. Possono essere detratti dall’importo delle domande di pa­gamento, delle fatture o degli estratti conto, che, in questo caso, sono oggetto di un ordine di pagamento al netto:

a) le sanzioni inflitte alle parti dei contratti di appalto o ai beneficiari di una sovvenzione;

b) gli sconti, i ristorni e i ribassi dedotti da fatture individuali e richieste di pagamento;

c) gli interessi prodotti dai pagamenti di prefinanziamento.

2. I prezzi di merci, altri prodotti o prestazioni forniti a Eurojust sono iscritti in bilancio per il loro importo integrale esentasse quando comprendono oneri fiscali che sono oggetto di rimborso:

a) da parte dello Stato membro ospite, in virtù dell’accordo in merito alla sede o sulla base di altre convenzioni pertinenti;

b) oppure da parte di uno Stato membro o dei paesi terzi sulla base di altre convenzioni pertinenti.

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/49

Gli oneri fiscali nazionali eventualmente sostenuti da Eurojust a titolo temporaneo in applicazione del primo trattino, sono iscritti su un conto provvisorio fino al loro rimborso da parte dello Stato interessato.

3. Un eventuale saldo negativo viene iscritto in quanto spesa nel bilancio.

4. Le differenze di cambio registrate nel corso dell’esecuzione di bilancio possono essere compensate. Il risultato finale, posi­tivo o negativo, è ripreso nel saldo dell’esercizio.

CAPO 6

Principio della specializzazione

Articolo 22

Gli stanziamenti nella loro totalità sono specificati per titolo e per capo; i capi sono suddivisi in articoli e in voci.

Articolo 23

1. Il direttore amministrativo può procedere a storni da ca­pitolo a capitolo e da articolo ad articolo senza limiti e da titolo a titolo fino a un massimo del 10 % degli stanziamenti dell’eser­cizio iscritti alla linea dalla quale viene effettuato lo storno.

2. Al di là del limite di cui al paragrafo 1, il direttore am­ministrativo può proporre al collegio storni di stanziamento da titolo a titolo. Il collegio dispone di tre settimane per opporsi a detti storni, trascorse le quali gli storni sono considerati adottati.

3. Le proposte di storni e gli storni effettuati conformemente ai paragrafi 1 e 2 sono accompagnati da giustificazioni adeguate e dettagliate da cui emerge l’esecuzione degli stanziamenti non­ché le previsioni del fabbisogno fino a fine esercizio, tanto per le linee da rafforzare quanto per quelle da cui sono prelevati gli stanziamenti.

4. Il direttore amministrativo informa al più presto il collegio degli storni effettuati. Egli informa l’autorità di bilancio di tutti gli storni eseguiti a norma del paragrafo 2.

Articolo 24

1. Possono essere dotate di stanziamenti mediante storno solo le linee di bilancio per le quali il bilancio autorizza uno stanziamento o reca la menzione «per memoria» (p.m.).

2. Gli stanziamenti corrispondenti a entrate con destinazione specifica possono essere oggetto di storno solo a condizione che esse mantengano la loro destinazione.

CAPO 7

Principio della sana gestione finanziaria

Articolo 25

1. Gli stanziamenti del bilancio sono utilizzati secondo il principio di una sana gestione finanziaria, vale a dire secondo i principi di economia, efficienza ed efficacia.

2. Secondo il principio dell’economia, i mezzi impiegati da Eurojust per la realizzazione delle proprie attività sono resi disponibili in tempo utile, nella quantità e qualità appropriate e al prezzo migliore.

Secondo il principio dell’efficienza, deve essere ricercato il mi­glior rapporto tra i mezzi impiegati e i risultati conseguiti.

Secondo il principio dell’efficacia, gli obiettivi specifici fissati devono essere raggiunti e devono essere conseguiti i risultati attesi.

3. Per tutti i settori di attività coperti dal bilancio sono sta­biliti obiettivi specifici, misurabili, realizzabili, pertinenti e datati. La realizzazione di tali obiettivi viene controllata mediante in­dicatori di prestazione definiti per ciascuna attività e le infor­mazioni relative sono trasmesse al collegio dal direttore ammi­nistrativo. Tali informazioni vengono trasmesse ogni anno entro i più brevi termini e figurano al più tardi nei documenti che accompagnano il progetto preliminare di bilancio.

4. Per migliorare il processo di adozione delle decisioni, Eu­rojust procede a una valutazione regolare ex ante ed ex post dei programmi o delle azioni. Questa valutazione si applica a tutti i programmi e le attività che sono all’origine di spese consistenti; i relativi risultati vengono comunicati al collegio.

5. Gli obiettivi e i parametri di misurazione di cui ai para­grafi 3 e 4 non sono applicabili alle attività concernenti casi.

Articolo 25 bis

1. Il bilancio viene eseguito secondo il principio di un con­trollo interno efficace ed efficiente.

2. Ai fini dell’esecuzione del bilancio, il controllo interno viene definito come un processo applicabile a tutti i livelli di gestione e destinato a fornire ragionevoli garanzie quanto al conseguimento dei seguenti obiettivi:

a) efficacia, efficienza ed economia delle operazioni;

b) affidabilità delle relazioni che vengono redatte;

c) salvaguardia del patrimonio e dell’informazione;

d) prevenzione e rilevazione delle frodi e irregolarità;

IT L 306/50 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

e) adeguata gestione dei rischi inerenti alla legittimità e regola­rità delle operazioni sottostanti, tenendo conto del carattere pluriennale dei programmi e della natura dei corrispondenti pagamenti.

CAPO 8

Principio della trasparenza

Articolo 26

1. Il bilancio è formato, eseguito ed è oggetto di rendiconto nel rispetto del principio della trasparenza.

2. Una sintesi del bilancio e dei bilanci rettificativi, definiti­vamente adottati, sono pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea entro un termine di tre mesi a decorrere dalla loro adozione.

Questa sintesi presenta le cinque principali linee di bilancio delle entrate, le cinque principali linee di bilancio delle spese del bilancio amministrativo e di funzionamento, la tabella dell’or­ganico e una stima del numero di agenti contrattuali, espressa in equivalenti tempo pieno, per i quali sono iscritti a bilancio stanziamenti, nonché degli esperti nazionali distaccati. Essa pre­senta anche le cifre dell’esercizio precedente.

3. Il bilancio, compresa la tabella dell’organico e i bilanci rettificativi, definitivamente adottati, nonché una stima del nu­mero di agenti contrattuali, espressa in equivalenti tempo pieno per i quali sono iscritti a bilancio stanziamenti, nonché degli esperti nazionali distaccati, sono trasmessi per informazione all’autorità di bilancio, alla Corte dei conti e alla Commissione e sono pubblicati sul sito web di Eurojust entro quattro setti­mane dalla loro adozione.

4. Eurojust comunica, sul proprio sito web, informazioni sui beneficiari di fondi provenienti dal proprio bilancio, compresi gli esperti nazionali assunti conformemente all’articolo 74 ter. Le informazioni pubblicate dovranno essere facilmente accessi­bili, chiare ed esaurienti. Tali informazioni sono fornite nel rispetto delle esigenze di riservatezza e sicurezza, in particolare della protezione dei dati personali stabilita dalla decisione Eu­rojust, nonché delle regole procedurali in materia di trattamento e protezione dei dati personali.

Quando le informazioni sono pubblicate soltanto in forma ano­nima, Eurojust su richiesta comunica al Parlamento europeo, secondo adeguate modalità, le informazioni sui beneficiari.

TITOLO III

FORMAZIONE E STRUTTURA DEL BILANCIO

CAPO 1

Formazione del bilancio

Articolo 27

1. Il bilancio è formato conformemente alle disposizioni della decisione Eurojust.

2. Ogni anno il direttore amministrativo redige e trasmette al collegio per sua approvazione una bozza di progetto di stato di previsione delle spese e delle entrate di Eurojust per l’esercizio successivo.

3. Da parte sua il collegio trasmette alla Commissione un progetto di stato di previsione delle spese e delle entrate di Eurojust, e gli orientamenti generali che le giustificano, sulla base del progetto di bozza redatta dal direttore amministrativo entro il 10 febbraio di ogni anno. Il collegio provvede a tra­smettere la bozza finale dello stato di previsione alla Commis­sione, al più tardi entro il 31 marzo.

4. Lo stato di previsione delle spese e delle entrate di Euro­just comprende:

a) una tabella dell’organico che fissa il numero di posti perma­nenti e temporanei, la cui presa a carico sarà autorizzata entro i limiti degli stanziamenti di bilancio, per grado e per categoria;

b) in caso di variazione del numero di posti, la giustificazione motivata della richiesta di nuovi posti;

c) una previsione trimestrale di tesoreria dei pagamenti e delle riscossioni;

d) le informazioni sulla realizzazione di tutti gli obiettivi pre­cedentemente fissati per le varie attività, nonché i nuovi obiettivi misurati mediante indicatori.

I risultati delle valutazioni sono esaminati e utilizzati per dimo­strare i vantaggi che comporterebbe un aumento o una dimi­nuzione del bilancio proposto di Eurojust rispetto al suo bilan­cio per l’anno N.

5. Eurojust trasmette alla Commissione e all’autorità di bilan­cio entro il 31 marzo di ogni anno:

a) il suo progetto di programma di lavoro;

b) il suo piano pluriennale aggiornato in materia di politica del personale, elaborato conformemente agli orientamenti della Commissione.

c) le informazioni sul numero di funzionari, agenti temporanei e contrattuali definiti nello statuto per gli anni N-1 e N, nonché una stima per l’anno N + 1;

d) informazioni sui contributi in natura concessi a Eurojust dallo Stato membro ospitante;

e) una stima del saldo del risultato dell’esecuzione del bilancio a norma dell’articolo 81, per l’anno N - 1.

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/51

Nel quadro della procedura relativa all’adozione del bilancio generale, la Commissione trasmette detto stato di previsione di Eurojust all’autorità di bilancio e propone l’importo della sovvenzione destinata a Eurojust e l’organico che ritiene neces­sario per Eurojust. La Commissione elabora un progetto di tabella dell’organico di Eurojust nonché una stima del numero di agenti contrattuali espressa in equivalenti tempo pieno, per i quali sono iscritti a bilancio stanziamenti.

6. L’autorità di bilancio adotta la tabella dell’organico di Eu­rojust, nonché ogni eventuale modifica ad esso, nel rispetto delle disposizioni dell’articolo 32, paragrafo 1. La tabella dell’or­ganico sarà pubblicata in un allegato alla sezione III — Com­missione — del bilancio generale.

7. Il bilancio e la tabella dell’organico vengono adottati dal collegio. Diventano definitivi dopo l’approvazione definitiva del bilancio generale che fissa l’importo della sovvenzione comuni­taria, nonché la tabella dell’organico e vengono eventualmente adeguati di conseguenza.

Articolo 28

Qualsiasi modifica del bilancio, nonché della tabella dell’orga­nico, è oggetto di un bilancio rettificativo adottato conforme­mente alla procedura utilizzata per il bilancio iniziale, secondo le disposizioni della decisione Eurojust e dell’articolo 27.

CAPO 2

Struttura e presentazione del bilancio

Articolo 29

Il bilancio comporta uno stato delle entrate e uno stato delle spese.

Articolo 30

Nella misura in cui ciò sia giustificato dalle attività di Eurojust, lo stato delle spese deve essere presentato secondo una nomen­clatura che prevede una classificazione per destinazione. Tale nomenclatura è definita da Eurojust e distingue chiaramente stanziamenti amministrativi e operativi.

Articolo 31

Il bilancio comporta:

1) nello stato delle entrate:

a) le previsioni di entrate di Eurojust per l’esercizio interes­sato;

b) le entrate previste dell’esercizio precedente e le entrate dell’esercizio N – 2;

c) gli opportuni commenti per ogni linea di entrata;

2) nello stato delle spese:

a) gli stanziamenti d’impegno e di pagamento per l’esercizio in oggetto;

b) gli stanziamenti d’impegno e di pagamento per l’esercizio precedente, nonché le spese impegnate e quelle pagate nel corso dell’esercizio N – 2;

c) uno stato riepilogativo delle scadenze dei pagamenti da effettuare nel corso degli esercizi successivi in base agli impegni di bilancio assunti nel corso di esercizi prece­denti;

d) gli opportuni commenti per ciascuna suddivisione.

Articolo 32

1. La tabella dell’organico di cui all’articolo 27 comporta, per quanto concerne il numero di posti autorizzati a titolo dell’eser­cizio, il numero di posti autorizzati nel corso dell’esercizio pre­cedente, nonché il numero di posti realmente messi a disposi­zione.

Essa costituisce, per Eurojust, un limite imperativo; nessuna nomina può essere fatta al di là di tale limite.

Il collegio può tuttavia procedere a modifiche della tabella dell’organico, fino a concorrenza del 10 % dei posti autorizzati, tranne per quanto riguarda i gradi AD 16, AD 15, AD 14 e AD 13, e rispettando una doppia condizione:

a) non incidere sul volume degli stanziamenti per il personale corrispondenti a un esercizio completo;

b) restare entro il limite del numero totale di posti autorizzati dalla tabella dell’organico.

2. In deroga al paragrafo 1, secondo comma, possono essere compensati i casi di attività a orario ridotto autorizzati dall’au­torità che ha il potere di nomina, conformemente allo statuto. Quando un agente chiede la revoca dell’autorizzazione prima della scadenza del periodo accordato, Eurojust adotta tempesti­vamente le misure atte a rispettare il limite di cui al paragrafo 1, lettera b).

IT L 306/52 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

TITOLO IV

ESECUZIONE DEL BILANCIO

CAPO 1

Disposizioni generali

Articolo 33

Le funzioni di ordinatore sono esercitate dal direttore ammini­strativo, che esegue il bilancio in entrate e in spese conforme­mente alle norme di attuazione finanziaria per Eurojust, sotto la propria responsabilità ed entro i limiti degli stanziamenti asse­gnati. A prescindere dalle responsabilità dell’ordinatore in me­rito alla prevenzione e rilevazione delle frodi e irregolarità, Eu­rojust partecipa alle attività di prevenzione delle frodi dell’Uffi­cio europeo per la lotta antifrode. Tali attività non influiranno sul lavoro operativo di Eurojust, come previsto nella decisione Eurojust, e in particolare non implicheranno l’accesso o la tra­smissione all’Ufficio europeo per la lotta antifrode di documenti correlati a casi.

Articolo 34

1. Il direttore amministrativo può delegare i suoi poteri d’ese­cuzione del bilancio al personale di Eurojust soggetto allo «sta­tuto», alle condizioni specificate dalle regole finanziarie di Eu­rojust. I titolari di delega possono operare soltanto entro i limiti dei poteri loro espressamente conferiti.

2. Il delegatario può sottodelegare i poteri ricevuti alle con­dizioni precisate nelle norme di attuazione finanziaria per Eu­rojust. Ogni atto di sottodelega richiede l’accordo esplicito del direttore amministrativo.

Articolo 35

1. Qualsiasi agente finanziario quale definito al capo 2 del presente titolo e ogni altra persona partecipante all’esecuzione del bilancio, alla gestione, alla revisione contabile o al controllo, non possono adottare alcun atto d’esecuzione del bilancio in cui i propri interessi e quelli di Eurojust potrebbero essere in con­flitto. Qualora ciò si verificasse, l’agente interessato è tenuto ad astenersi e a informarne l’autorità competente.

2. Esiste un conflitto d’interessi quando l’esercizio imparziale e oggettivo delle funzioni della persona di cui al paragrafo 1 è compromesso da motivi familiari, affettivi, da affinità politica o nazionale, da interesse economico o da qualsiasi altra comu­nanza d’interesse con il beneficiario.

3. L’autorità competente di cui al paragrafo 1 è il superiore gerarchico dell’agente in oggetto. Se quest’ultimo è il direttore amministrativo, l’autorità competente è il collegio.

Articolo 36

1. Il bilancio è eseguito dal direttore amministrativo nei ser­vizi posti sotto la sua autorità.

2. Nella misura in cui ciò si rivela indispensabile, possono essere affidati mediante contratto, a soggetti o organismi esterni di diritto privato, compiti di perizia tecnica e compiti ammini­strativi, preparatori o accessori che non implicano né attribu­zioni proprie dell’autorità pubblica né l’esercizio di un potere discrezionale di valutazione.

CAPO 2

Agenti finanziari

S e z i o n e 1 — P r i n c i p i o d e l l a s e p a r a z i o n e d e l l e f u n z i o n i

Articolo 37

Le funzioni di ordinatore e di contabile sono separate e incom­patibili fra loro.

S e z i o n e 2 — L ’ o r d i n a t o r e

Articolo 38

1. L’ordinatore è incaricato di eseguire le entrate e le spese secondo i principi di una sana gestione finanziaria e di garan­tirne la legittimità e la regolarità.

2. Per eseguire le spese, l’ordinatore procede agli impegni di bilancio e agli impegni giuridici, alla liquidazione delle spese e all’emissione degli ordini di pagamento, nonché agli atti preli­minari necessari all’esecuzione degli stanziamenti.

3. L’esecuzione delle entrate comporta lo stabilimento delle previsioni di crediti, l’accertamento dei diritti da recuperare e l’emissione degli ordini di riscossione. Comporta anche, se ne­cessario, la rinuncia ai crediti accertati.

4. L’ordinatore pone in atto norme minime stabilite dalle norme di attuazione finanziaria per Eurojust. Dette norme mi­nime vengono formulate a loro volta sulla base di quelle fissate dalla Commissione per i propri servizi e tenendo conto dei rischi inerenti alle caratteristiche della gestione e alla natura delle azioni finanziate, la struttura organizzativa nonché i si­stemi e le procedure di gestione e di controllo interno adeguati all’esecuzione dei suoi compiti, comprese eventualmente verifi­che ex post.

In particolare l’ordinatore introduce, nell’ambito dei suoi servizi, una funzione di perizia tecnica e di consulenza destinata ad assisterlo nel controllo dei rischi connessi alle sue attività.

5. Prima che un’operazione venga autorizzata, i suoi aspetti operativi e finanziari vengono verificati da agenti diversi da quello che ha avviato l’operazione. L’avvio e la verifica ex ante e ex post di un’operazione sono funzioni separate.

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/53

6. L’ordinatore conserva i documenti giustificativi relativi alle operazioni eseguite per un periodo di cinque anni a decorrere dalla data della decisione di discarico sull’esecuzione del bilan­cio. Ove possibile, i dati a carattere personale contenuti nei documenti giustificativi vengono cancellati quando non sono necessari per il discarico del bilancio, per il controllo e per l’audit. In ogni caso, per quanto riguarda la conservazione dei dati relativi al traffico, si applicano le regole dettagliate in ma­teria di protezione dei dati personali, enunciate nella Decisione Eurojust, nonché le regole procedurali sul trattamento e la tutela di dati personali presso Eurojust.

Articolo 39

1. Con avvio di un’operazione di cui all’articolo 38, para­grafo 5, si deve intendere l’insieme delle operazioni preparatorie all’adozione degli atti di esecuzione di bilancio da parte degli ordinatori competenti di cui agli articoli 33 e 34.

2. Per verifica ex ante di un’operazione di cui all’articolo 38, paragrafo 5, si deve intendere l’insieme dei controlli ex ante eseguiti dall’ordinatore competente al fine di verificarne gli aspetti operativi e finanziari.

3. Ogni operazione è oggetto almeno di una verifica ex ante, volta in particolare ad accertare quanto segue:

a) la regolarità della spesa e la sua conformità alle disposizioni applicabili;

b) l’applicazione del principio di sana gestione finanziaria di cui all’articolo 25.

Ai fini della verifica a priori, l’ordinatore responsabile può con­siderare come un’unica operazione una serie di singole opera­zioni analoghe relative a una spesa di gestione corrente per retribuzioni, pensioni, rimborsi di spese di missione e di spese mediche.

Nel caso contemplato al secondo comma, e in funzione della sua valutazione dei rischi, l’ordinatore responsabile procede a un’adeguata verifica a posteriori, conformemente al paragrafo 4.

4. Le verifiche ex post sui documenti e, se necessario, in loco, mirano a verificare la corretta esecuzione delle operazioni finanziate dal bilancio e in particolare il rispetto dei criteri di cui al paragrafo 3. Tali verifiche possono essere organizzate a cam­pione sulla base di un’analisi dei rischi.

5. I funzionari o altri agenti incaricati delle verifiche di cui ai paragrafi 2 e 4 sono diversi da quelli che eseguono i compiti di cui al paragrafo 1 e non sono subordinati a questi ultimi.

6. Ogni agente incaricato del controllo della gestione delle operazioni finanziarie deve disporre delle necessarie competenze professionali. Rispetta un codice specifico di deontologia pro­fessionale adottato da Eurojust e basato sulle norme adottate dalla Commissione per i propri servizi.

Articolo 40

1. L’ordinatore rende conto al collegio dell’esercizio delle sue funzioni sotto forma di una relazione annuale di attività, ac­compagnata da informazioni finanziarie e di gestione, che con­fermi che le informazioni figuranti in tale relazione forniscono un’immagine fedele, salvo se diversamente specificato nelle ri­serve collegate a determinati settori di entrate e spese.

La relazione annuale di attività illustra i risultati delle sue ope­razioni rispetto agli obiettivi assegnatigli/le per attività non cor­relate a casi, i rischi associati a tali operazioni, l’utilizzo delle risorse a sua disposizione e l’efficienza ed efficacia del sistema di controllo interno. Il revisore interno ai sensi dell’articolo 71 prende nota della relazione annuale di attività, nonché degli altri elementi di informazione forniti.

2. Ogni anno, al più tardi il 15 giugno, il collegio trasmette all’autorità di bilancio e alla Corte dei conti un’analisi e una valutazione della relazione annuale di attività relativa all’eserci­zio precedente. Tale analisi e valutazione sono incluse nella relazione annuale di Eurojust, secondo le disposizioni della de­cisione Eurojust.

Articolo 41

Quando un agente impegnato nella gestione e nel controllo finanziari delle operazioni ritiene irregolare o contraria ai prin­cipi di una sana gestione finanziaria o alle norme professionali che egli/ella è tenuto a rispettare una decisione la cui applica­zione o accettazione gli sia imposta dal suo superiore, ne in­forma per iscritto il direttore amministrativo e, in caso d’inerzia di quest’ultimo entro un termine ragionevole, l’istanza di cui all’articolo 47, paragrafo 4, nonché il collegio. In caso di attività illecita, frode o corruzione che potrebbero nuocere agli interessi della Comunità, informa le autorità e istanze designate dalla legislazione in vigore.

Articolo 42

Nel caso in cui si proceda a una delega o sottodelega di poteri di esecuzione del bilancio, conformemente all’articolo 34, si applica agli ordinatori delegati o sottodelegati, mutatis mutan­dis, l’articolo 38, paragrafi 1, 2 e 3.

IT L 306/54 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

S e z i o n e 3 — I l c o n t a b i l e

Articolo 43

1. Il collegio nomina un contabile soggetto allo statuto, che è funzionalmente indipendente nell’esercizio delle sue funzioni. In Eurojust, quest’ultimo è incaricato di quanto segue:

a) provvedere alla corretta esecuzione dei pagamenti, all’incasso delle entrate e al recupero dei crediti accertati;

b) preparare e presentare i conti conformemente al titolo VII;

c) provvedere alla tenuta della contabilità conformemente al titolo VII;

d) attuare, conformemente al titolo VII, le norme e i metodi contabili, nonché il piano contabile in conformità delle di­sposizioni adottate dal contabile della Commissione;

e) definire e convalidare i sistemi contabili e, se necessario, convalidare i sistemi stabiliti dall’ordinatore e destinati a fornire o giustificare informazioni contabili; il contabile è abilitato a verificare il rispetto dei criteri di convalida;

f) provvedere alla gestione della tesoreria.

2. Il contabile ottiene dall’ordinatore, che ne garantisce l’af­fidabilità, tutte le informazioni necessarie all’elaborazione di conti che riproducano un’immagine fedele del patrimonio di Eurojust e dell’esecuzione del bilancio.

2 bis. Prima della loro adozione da parte del direttore am­ministrativo, il contabile approva i conti, attestando in tal modo con ragionevole certezza che i conti forniscono un’immagine fedele della situazione finanziaria di Eurojust.

A tale scopo, il contabile si accerta che i conti siano stati preparati nel rispetto delle norme, dei metodi e dei sistemi contabili stabiliti e che siano state iscritte nei conti tutte le entrate e le spese.

L’ordinatore trasmette al contabile tutte le informazioni neces­sarie per l’esercizio delle sue funzioni.

Gli ordinatori restano pienamente responsabili dell’utilizzo cor­retto dei fondi da loro gestiti, nonché della legalità e regolarità delle spese sotto il loro controllo.

2 ter. Il contabile ha il diritto di verificare le informazioni ricevute e di procedere a ogni altra verifica che ritenga neces­saria per firmare i conti.

Il contabile esprime riserve, se necessario, illustrando nei dettagli la natura e la portata di tali riserve.

2 quater. Il contabile di Eurojust approva i conti annuali dello stesso e li invia al contabile della Commissione.

3. Fatto salvo il paragrafo 4 del presente articolo, nonché l’articolo 44, solamente il contabile è autorizzato a maneggiare liquidi ed equivalenti di moneta liquida. Egli/Ella è responsabile della custodia dei medesimi.

4. Nell’esercizio dei suoi compiti e se ciò si rivela indispen­sabile per l’esercizio dei suoi compiti, il contabile può delegare alcune delle proprie funzioni a staff soggetto allo statuto, posto sotto la sua responsabilità gerarchica. Il contabile deve notificare con anticipo l’ordinatore della sua intenzione a procedere in tal senso.

5. L’atto di delega definisce i compiti, i diritti e gli obblighi conferiti ai delegatari.

S e z i o n e 4 — L ’ a m m i n i s t r a t o r e d e g l i a n t i c i p i

Articolo 44

Se ciò si rivela indispensabile in vista del pagamento di spese di importo modesto, nonché della riscossione di altre entrate di cui all’articolo 5, possono essere create casse di anticipi che ven­gono alimentate dal contabile e che sono sotto la responsabilità di amministratori degli anticipi designati da quest’ultimo.

L’importo massimo di ogni entrata o spesa che può essere versata dall’amministratore degli anticipi nei confronti di terzi non può superare un importo che deve essere precisato dalle norme di attuazione finanziaria per Eurojust per ogni voce di spesa o di entrata.

I pagamenti della cassa di anticipi possono essere effettuati con bonifico, compreso il sistema di incasso automatico di cui all’articolo 66, paragrafo 1 bis, con assegno o con altro mezzo di pagamento, secondo le istruzioni date dal contabile.

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/55

CAPO 3

Responsabilità degli agenti finanziari

S e z i o n e 1 — D i s p o s i z i o n i g e n e r a l i

Articolo 45

1. Fatte salve eventuali misure disciplinari, l’autorità che li ha nominati può ritirare, in qualsiasi momento, temporaneamente o definitivamente, la delega o la sottodelega conferita agli ordi­natori delegati o sottodelegati.

L’ordinatore può in qualsiasi momento ritirare il proprio ac­cordo in merito a una sottodelega specifica.

2. Fatte salve eventuali misure disciplinari, il contabile può, in qualsiasi momento, essere sospeso dalle sue funzioni, tem­poraneamente o definitivamente, dal collegio.

Il collegio provvede a nominare un contabile provvisorio.

3. Fatte salve eventuali misure disciplinari, il contabile può sospendere, in qualsiasi momento, temporaneamente o definiti­vamente, gli amministratori di anticipi dalle loro funzioni.

Articolo 46

1. Le disposizioni del presente capo fanno salva l’eventuale responsabilità penale degli agenti di cui all’articolo 45, secondo il diritto nazionale applicabile e le disposizioni vigenti sulla tutela degli interessi finanziari delle Comunità e sulla lotta con­tro la corruzione nella quale sono coinvolti funzionari delle Comunità o degli Stati membri.

2. Ogni ordinatore, contabile o amministratore di anticipi è responsabile sotto il profilo disciplinare e patrimoniale, confor­memente allo statuto, salvo il disposto degli articoli 47, 48 e 49. In caso di attività illecita, frode o corruzione che potrebbero nuocere agli interessi della Comunità, si adiscono le autorità e istanze designate dalla legislazione in vigore.

S e z i o n e 2 — N o r m e a p p l i c a b i l i a l l ’ o r d i n a ­t o r e e a g l i o r d i n a t o r i d e l e g a t i o

s o t t o d e l e g a t i

Articolo 47

1. L’ordinatore è responsabile sotto il profilo patrimoniale, conformemente allo statuto.

1 bis. L’obbligo di versare compensazioni si applica in parti­colare se:

a) l’ordinatore, intenzionalmente o per negligenza grave da parte sua, accerta i diritti da riscuotere o emette gli ordini di riscossione, impegna una spesa o firma un ordine di pagamento, senza osservare il presente regolamento e le norme di attuazione finanziaria per Eurojust;

b) l’ordinatore, intenzionalmente o per negligenza grave da parte sua, trascura di compilare un atto che dia origine a un credito o quando trascura o ritarda l’emissione di ordini di riscossione oppure ritarda l’emissione di ordini di paga­mento che possono comportare una responsabilità civile per Eurojust nei confronti di terzi.

2. Quando un ordinatore delegato o sottodelegato ritiene che una decisione di propria competenza sia inficiata d’irregolarità o contravvenga ai principi di una sana gestione finanziaria, ne informa per iscritto l’autorità delegante. Se l’autorità delegante dà istruzione, per iscritto e indicando la motivazione, all’ordi­natore delegato o sottodelegato di eseguire tale decisione, quest’ultimo, che deve eseguirla, è esente da responsabilità.

3. In caso di delega, l’ordinatore resta responsabile dell’effi­cienza e dell’efficacia dei sistemi di gestione e di controllo in­terno istituiti e della scelta dell’ordinatore delegato.

4. L’istanza specializzata in materia di irregolarità finanziarie istituita dalla Commissione conformemente all’articolo 66, para­grafo 4, del regolamento finanziario generale può esercitare nei confronti di Eurojust le stesse competenze di cui dispone nei confronti dei servizi della Commissione, a meno che il collegio decida di istituire un’istanza indipendente a livello funzionale o di partecipare a un’istanza comune istituita da diversi organismi comunitari.

Per i casi presentati da Eurojust, l’istanza specializzata in materia di irregolarità finanziarie istituita dalla Commissione deve com­prendere un membro del personale di un organismo comuni­tario.

Sulla base del parere di questa istanza, il direttore amministra­tivo decide l’avvio di una procedura disciplinare o pecuniaria. Se l’istanza ha individuato problemi sistemici, presenta all’ordina­tore e al revisore interno della Commissione una relazione ac­compagnata da raccomandazioni. Se tale parere chiama in causa il direttore amministrativo, l’istanza lo trasmette al collegio e al revisore interno della Commissione. Il direttore amministrativo fa riferimento, in forma anonima, ai pareri dell’istanza nella sua relazione annuale d’attività e indica le misure di controllo adot­tate.

IT L 306/56 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

5. Ogni agente può essere tenuto a risarcire, in toto o in parte, il danno subito da Eurojust a causa di errori personale gravi da lui commessi nell’esercizio o in occasione dell’esercizio delle sue funzioni coerentemente con lo statuto.

La decisione motivata viene presa dall’autorità che ha il potere di nomina, previo adempimento delle formalità prescritte in materia disciplinare dallo statuto.

S e z i o n e 3 — D i s p o s i z i o n i r e l a t i v e a i c o n t a b i l i e a g l i a m m i n i s t r a t o r i d i a n t i c i p i

Articolo 48

Il contabile risponde sotto il profilo disciplinare o patrimoniale, conformemente allo statuto, in particolare nelle fattispecie se­guenti:

a) la perdita o il deterioramento di fondi, valori e documenti che ha in custodia o la responsabilità di tale perdita o dete­rioramento per negligenza;

b) la modifica di conti bancari o di conti correnti postali senza preventiva notifica all’ordinatore;

c) recuperi o pagamenti non conformi ai corrispondenti ordini di riscossione o di pagamento;

d) mancato incasso di entrate dovute.

Articolo 49

L’amministratore di anticipi risponde sotto il profilo disciplinare o patrimoniale, conformemente allo statuto, in particolare nelle fattispecie seguenti:

a) la perdita o il deterioramento di fondi, valori e documenti che ha in custodia o la responsabilità di tale perdita o dete­rioramento per negligenza;

b) l’impossibilità di giustificare con documenti regolari i paga­menti che effettua;

c) il pagamento a favore di un destinatario diverso dagli aventi diritto;

d) mancato incasso di entrate dovute.

CAPO 4

Operazioni di entrate

S e z i o n e 1 — D i s p o s i z i o n i g e n e r a l i

Articolo 50

Eurojust presenta alla Commissione, alle condizioni e alle sca­denze con essa convenute, delle richieste di pagamento della totalità o di una parte della sovvenzione comunitaria, a norma dell’articolo 15, paragrafo 5.

Articolo 51

I fondi versati a Eurojust dalla Commissione a titolo della sov­venzione producono interessi a vantaggio del bilancio generale.

S e z i o n e 2 — P r e v i s i o n e d i c r e d i t i

Articolo 52

Ogni misura o situazione costitutiva di un credito di Eurojust o di una sua modifica è preventivamente oggetto di una previ­sione di credito da parte dell’ordinatore competente.

S e z i o n e 3 — A c c e r t a m e n t o d e i c r e d i t i

Articolo 53

1. L’accertamento di un credito è l’atto dell’ordinatore o dell’ordinatore delegato avente il seguente oggetto:

a) verifica dell’esistenza dei debiti a carico del debitore;

b) determinazione o verifica dell’esistenza e dell’importo del debito;

c) verifica dell’esigibilità del debito.

2. Ogni credito appurato come certo, liquido ed esigibile deve essere oggetto di accertamento mediante un ordine di riscossione trasmesso al contabile, accompagnato da una nota di addebito inviata al debitore. Questi due atti sono stabiliti e inviati dall’ordinatore competente.

3. I contratti e le convenzioni di sovvenzione conclusi da Eurojust prevedono che qualsiasi credito non rimborsato alla data di scadenza fissata nella nota di addebito produce interessi, conformemente alle norme applicative per il regolamento finan­ziario generale. Le condizioni alle quali gli interessi di mora sono dovuti a Eurojust, compreso il tasso degli interessi, sa­ranno esplicitamente indicate nei contratti e nelle convenzioni di sovvenzione.

4. In casi debitamente giustificati, alcune entrate correnti possono essere oggetto di accertamenti provvisori.

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/57

Un accertamento provvisorio copre più recuperi singoli che non devono essere pertanto oggetto di un accertamento individuale.

Prima della chiusura dell’esercizio, l’ordinatore è tenuto a effet­tuare le modifiche degli accertamenti provvisori affinché questi corrispondano ai crediti realmente accertati.

S e z i o n e 4 — E m i s s i o n e d e g l i o r d i n i d i r i s c o s s i o n e

Articolo 54

L’emissione dell’ordine di riscossione è l’atto con il quale l’ordi­natore competente impartisce al contabile l’istruzione di recu­perare un credito accertato.

S e z i o n e 5 — R e c u p e r o

Articolo 55

1. Gli importi indebitamente pagati sono recuperati.

2. Il contabile prende a carico gli ordini di riscossione dei crediti debitamente stabiliti dall’ordinatore competente. È tenuto ad assicurare l’afflusso delle entrate di Eurojust e a vigilare sulla tutela dei suoi diritti.

3. Quando l’ordinatore competente intende rinunciare, anche parzialmente, a recuperare un credito accertato, si assicura che la rinuncia sia regolare e conforme ai principi di una sana gestione finanziaria e di proporzionalità.

Tale rinuncia deve esprimersi in una decisione dell’ordinatore, che deve essere motivata. L’ordinatore può delegare questa de­cisione unicamente per crediti d’importo inferiore a 5 000 EUR.

La decisione di rinuncia specifica le azioni esplicate ai fini del recupero e gli elementi di diritto e di fatto sui quali è fondata.

4. L’ordinatore competente annulla un credito accertato quando si constata che un credito non era stato correttamente accertato a causa di un errore di diritto o di fatto. L’annulla­mento si manifesta mediante una decisione dell’ordinatore com­petente ed è oggetto di una motivazione adeguata.

5. L’ordinatore competente adegua in aumento o in diminu­zione l’importo di un credito accertato quando l’importo del credito debba essere modificato a seguito della scoperta di un errore materiale, sempre che questa correzione non comporti la rinuncia al diritto accertato a favore di Eurojust. L’adeguamento viene effettuato mediante una decisione dell’ordinatore compe­tente ed è oggetto di una motivazione adeguata.

Articolo 56

1. Il recupero è effettivo quando il contabile effettua la regi­strazione nei conti e ne informa l’ordinatore competente.

2. Ogni versamento in contanti alla cassa del contabile dà luogo al rilascio di una ricevuta.

Articolo 57

1. Se alla scadenza prevista nella nota di addebito il recupero effettivo non ha avuto luogo, il contabile ne informa l’ordina­tore competente e avvia immediatamente la procedura di recu­pero, con qualsiasi via legale, compresa, se necessario, la com­pensazione, e se questa non è possibile, con l’esecuzione forzata.

2. Il contabile procede al recupero mediante compensazione e a debita concorrenza dei crediti di Eurojust se il debitore è titolare di un credito certo, liquido e esigibile nei confronti di Eurojust, a condizione che la compensazione sia giuridicamente possibile.

Articolo 58

Il contabile, in collegamento con l’ordinatore competente, può accordare una dilazione per il pagamento solamente dietro do­manda scritta e motivata del debitore, alle due condizioni che seguono:

a) il debitore si impegna a pagare gli interessi al tasso previsto dall’articolo 86 delle norme applicative per il regolamento finanziario generale per tutto il periodo della dilazione ac­cordata a partire dalla data di scadenza indicata nella nota di addebito;

b) costituisce, per tutelare i diritti di Eurojust, una garanzia finanziaria che copra il debito sia in capitale che in interessi.

Articolo 58 bis

Il contabile compila l’elenco degli importi da recuperare, rag­gruppando i crediti di Eurojust in funzione della data di emis­sione dell’ordine di recupero. Egli indica anche le decisioni di rinuncia totale o parziale al recupero di crediti accertati. L’elenco va allegato alla relazione sulla gestione finanziaria e di bilancio di Eurojust.

Eurojust compila l’elenco dei suoi crediti indicando il nome dei debitori e l’importo dei debiti, nel caso che al debitore sia stato ingiunto di pagare per decisione di un tribunale, con sentenza passata in giudicato, e che nessun pagamento di rilievo sia stato effettuato nell’anno successivo alla decisione del tribunale. L’elenco viene pubblicato, tenendo conto della normativa in materia di protezione dei dati.

IT L 306/58 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

Articolo 58 ter

Ai crediti di Eurojust nei confronti di terzi e ai crediti di terzi nei confronti di Eurojust si applica un termine di prescrizione di cinque anni, stabilito nei contratti e nelle convenzioni di sov­venzione conclusi da Eurojust.

S e z i o n e 6 — D i s p o s i z i o n i s p e c i f i c h e a p p l i c a b i l i a l l e t a s s e e a i c a n o n i

Articolo 59

Se Eurojust percepisce tasse e canoni di cui all’articolo 5, lettera a), essi sono oggetto di una stima globale provvisoria all’inizio di ogni esercizio.

Se le tasse e i canoni sono determinati interamente dalla legi­slazione o dalle decisioni del collegio, l’ordinatore può astenersi dall’emettere ordini di recupero e compilare direttamente note di addebito, dopo avere accertato il credito. In questo caso vengono registrate tutte le informazioni relative al credito di Eurojust. L’ordinatore compila un elenco di tutte le note di addebito e indica il loro numero e l’importo globale nella re­golazione di Eurojust sulla gestione finanziaria e di bilancio.

Se Eurojust utilizza un sistema di fatturazione distinto, il con­tabile iscrive regolarmente nei conti, con cadenza almeno men­sile, l’importo cumulato delle tasse e dei canoni percepiti.

In linea generale, la prestazione di servizi in virtù di compiti conferiti è effettuata da Eurojust solo dopo il pagamento inte­grale dell’importo del canone o della tassa corrispondenti. Se, a titolo eccezionale, la prestazione di servizi viene fornita senza preventivo pagamento della tassa o del canone corrispondenti, si applicano le sezioni 3, 4 e 5 del presente capitolo.

CAPO 5

Operazioni di spesa

Articolo 60

1. Tutte le spese sono oggetto di un impegno, di una liqui­dazione, dell’emissione di un ordine di pagamento e di un pagamento.

2. Ogni impegno di spesa deve essere preceduto da una decisione di finanziamento, fatte salve le attività non correlate a casi.

3. Il programma di lavoro di Eurojust vale quale decisione di finanziamento per le attività di cui si occupa, a condizione che esse siano chiaramente individuate e che siano esattamente de­finiti dei criteri di inquadramento. Il programma di lavoro com­prende obiettivi dettagliati e indicatori di risultato.

4. Gli stanziamenti amministrativi possono essere eseguiti senza che siano preceduti da una decisione di finanziamento.

S e z i o n e 1 — I m p e g n o d e l l e s p e s e

Articolo 61

1. L’impegno di bilancio consiste nell’operazione di imputa­zione degli stanziamenti necessari per procedere all’esecuzione di successivi pagamenti in esecuzione di un impegno giuridico.

2. L’impegno giuridico è l’atto con il quale l’ordinatore com­petente crea o accerta un’obbligazione dalla quale risulta un onere per il bilancio.

3. L’impegno di bilancio è specifico quando il beneficiario e l’importo della spesa sono determinati.

4. L’impegno di bilancio è globale, quando almeno uno degli elementi necessari a definire l’impegno come specifico rimane indeterminato.

5. L’impegno di bilancio è accantonato quando è destinato a coprire spese correnti di natura amministrativa di cui né l’im­porto né i beneficiari finali sono determinati in modo definitivo.

L’impegno di bilancio accantonato è attuato o con la conclu­sione di uno o più impegni giuridici specifici che costituiscono il diritto a pagamenti ulteriori, oppure, in taluni casi eccezionali riguardanti le spese di gestione del personale, direttamente con i pagamenti.

Articolo 62

1. Per qualsiasi misura da cui derivi una spesa a carico del bilancio, l’ordinatore competente deve procedere previamente a un impegno di bilancio prima di concludere un impegno giu­ridico nei confronti di terzi.

2. Gli impegni di bilancio globali coprono il costo totale dei relativi impegni giuridici specifici contratti fino al 31 dicembre dell’anno N + 1.

Gli impegni giuridici specifici relativi a impegni di bilancio specifici o provvisori vengono conclusi al più tardi il 31 dicem­bre dell’anno N.

Alla scadenza dei periodi di cui al primo e al secondo comma, il saldo non coperto da un impegno giuridico di questi impegni di bilancio è disimpegnato dall’ordinatore competente.

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/59

3. Gli impegni giuridici contratti per azioni la cui realizza­zione interessa più di un esercizio e i corrispondenti impegni di bilancio comportano, tranne quando si tratta di spese di perso­nale, un termine finale d’esecuzione fissato secondo il principio di una sana gestione finanziaria.

Le frazioni di questi impegni non eseguite nei sei mesi successivi a tale data limite per l’esecuzione sono oggetto di disimpegno, a norma dell’articolo 11.

L’importo di un impegno di bilancio, corrispondente a un im­pegno giuridico, per il quale non è stato effettuato alcun paga­mento ai sensi dell’articolo 67 entro i tre anni successivi alla firma dell’impegno giuridico è oggetto di disimpegno.

Articolo 63

Quando procede all’adozione di un impegno di bilancio, l’ordi­natore competente verifica quanto segue:

a) l’esattezza dell’imputazione di bilancio;

b) la disponibilità degli stanziamenti;

c) la conformità della spesa alle norme finanziarie per Eurojust;

d) il rispetto del principio della sana gestione finanziaria.

S e z i o n e 2 — C o n v a l i d a d e l l e s p e s e

Articolo 64

La convalida di una spesa è l’atto dell’ordinatore competente avente il seguente oggetto:

a) accerta l’esistenza dei diritti del creditore;

b) verifica le condizioni di esigibilità del credito;

c) determina o verifica la realtà e l’importo del credito.

Articolo 65

1. Qualsiasi convalida di una spesa si basa su documenti giustificativi che attestino i diritti del creditore sulla base dell’ac­certamento di servizi effettivamente resi, di forniture effettiva­mente consegnate o di lavori effettivamente eseguiti o ancora sulla base di altri titoli che giustifichino il pagamento.

2. La decisione di convalida avviene con la firma di un «visto per pagamento» da parte dell’ordinatore competente.

3. In un sistema non automatizzato, il «visto per pagamento» è costituito da un timbro con la firma dell’ordinatore compe­tente. In un sistema automatizzato, il «visto per pagamento» è costituito da una convalida coperta da parola d’accesso perso­nale dell’ordinatore competente.

S e z i o n e 3 — A u t o r i z z a z i o n e d e l l e s p e s e

Articolo 66

1. L’autorizzazione delle spese è l’atto con il quale l’ordina­tore competente dà al contabile, mediante l’emissione di un ordine di pagamento, l’istruzione di pagare una spesa di cui ha effettuato la liquidazione.

1 bis. Nei casi in cui vengono effettuati pagamenti periodici riguardo a servizi prestati, compresi i servizi di locazione, o beni forniti, e fatta salva l’analisi dei rischi, l’ordinatore può ordinare l’applicazione del cosiddetto sistema di incasso automatico.

2. L’ordine di pagamento è datato e firmato dall’ordinatore competente, quindi trasmesso al contabile. I documenti giustifi­cativi sono conservati dall’ordinatore competente in conformità dell’articolo 38, paragrafo 6.

3. Se necessario, l’ordine di pagamento trasmesso al conta­bile è accompagnato da un attestato che certifica l’iscrizione dei beni negli inventari di cui all’articolo 90, paragrafo 1.

S e z i o n e 4 — P a g a m e n t o d e l l e s p e s e

Articolo 67

1. Il pagamento deve basarsi sulla prova dell’effettiva realiz­zazione dell’azione corrispondente, secondo le disposizioni dell’atto di base ai sensi dell’articolo 49 del regolamento finan­ziario generale e del contratto o della convenzione di sovven­zione, e consiste in uno dei seguenti atti:

a) il pagamento della totalità degli importi dovuti;

b) il pagamento degli importi dovuti, secondo le modalità se­guenti:

i) un prefinanziamento, eventualmente frazionato in più versamenti;

ii) uno o più pagamenti intermedi;

iii) un pagamento a saldo degli importi dovuti.

IT L 306/60 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

I prefinanziamenti sono imputati in toto o in parte sui paga­menti intermedi.

Il totale del prefinanziamento e dei pagamenti intermedi è im­putato sul pagamento dei saldi.

2. Nella contabilità i diversi tipi di pagamenti di cui al para­grafo 1 sono distinti al momento dell’esecuzione.

Articolo 68

Il pagamento delle spese è effettuato dal contabile nei limiti dei fondi disponibili.

S e z i o n e 5 — T e r m i n i p e r l e o p e r a z i o n i d i s p e s a

Articolo 69

Le operazioni di convalida, autorizzazione, nonché di paga­mento delle spese devono essere eseguite entro i termini e ai sensi delle norme applicative per il regolamento finanziario generale.

CAPO 6

Sistemi informatici

Articolo 70

Qualora le entrate e le spese siano gestite mediante sistemi informatici, le firme possono essere apposte mediante procedura informatizzata o elettronica.

CAPO 7

Il revisore interno

Articolo 71

Eurojust dispone di una funzione di revisione interna. Il revisore interno viene nominato ed esercita le proprie funzioni ai sensi dell’articolo 38, paragrafi 2 e 3, della decisione Eurojust.

Articolo 72

1. Il revisore interno consiglia Eurojust riguardo al controllo dei rischi, esprimendo pareri indipendenti sulla qualità dei si­stemi di gestione e di controllo e formulando raccomandazioni mirate a migliorare le condizioni di esecuzione delle operazioni e a promuovere una sana gestione finanziaria.

È incaricato di:

a) verificare l’adeguatezza e l’efficacia dei sistemi interni di ge­stione, nonché delle prestazioni dei servizi nella realizzazione

dei programmi e delle azioni in relazione ai rischi a essi associati;

b) valutare l’efficienza e l’efficacia dei sistemi di controllo e di revisione contabile interni relativi a tutte le operazioni di esecuzione del bilancio.

2. Il revisore interno esercita le proprie funzioni sull’insieme delle attività e dei servizi di Eurojust. Può accedere integral­mente e senza limiti a qualsiasi informazione necessaria per l’esercizio delle sue funzioni.

3. Il revisore interno presenta una relazione con le sue con­statazioni e raccomandazioni al collegio e al direttore ammini­strativo, i quali provvedono a dar seguito alle raccomandazioni risultanti dalle revisioni contabili.

4. Il revisore interno presenta a Eurojust una relazione an­nuale che indica in particolare il numero e il tipo dei controlli interni effettuati, le raccomandazioni formulate e il seguito dato a queste raccomandazioni. La relazione annuale illustra inoltre i problemi sistemici individuati dall’istanza specializzata, istituita in applicazione dell’articolo 66, paragrafo 4, del regolamento finanziario generale.

5. Eurojust trasmette ogni anno all’autorità di discarico e alla Commissione una relazione elaborata dal proprio direttore am­ministrativo che sintetizza il numero e il tipo dei controlli interni effettuati dal revisore interno, le raccomandazioni for­mulate e il seguito dato a tali raccomandazioni.

6. Questo articolo non si applica alle attività e ai documenti correlati a casi.

Articolo 73

La responsabilità del revisore interno nell’esercizio delle sue funzioni è determinata conformemente alle norme di attuazione finanziaria per Eurojust, ai sensi dell’articolo 87 del regolamento finanziario generale.

TITOLO V

AGGIUDICAZIONE DEGLI APPALTI PUBBLICI

Articolo 74

1. Per quanto riguarda le procedure d’aggiudicazione degli appalti pubblici, si applicano le disposizioni pertinenti del rego­lamento finanziario generale, nonché delle sue regole di esecu­zione, nel rispetto dei paragrafi da 4 a 7 del presente articolo.

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/61

2. Eurojust può chiedere di essere associato, in qualità di amministrazione aggiudicatrice, nell’aggiudicazione di appalti della Commissione o di appalti interistituzionali, nonché nell’ag­giudicazione di appalti di altri organismi comunitari.

3. Eurojust partecipa alla base dati centrale comune istituita e gestita dalla Commissione conformemente all’articolo 95 del regolamento finanziario generale.

4. Eurojust può aggiudicare un appalto, senza ricorrere a una procedura di appalto pubblico, con la Commissione, con gli uffici interistituzionali e con il Centro di traduzione degli orga­nismi dell’Unione europea istituito dal regolamento (CE) n. 2965/94 ( 1 ) del Consiglio, per forniture, prestazione di servizi o lavori da questi effettuati.

5. Fatte salve le suddette disposizioni, Eurojust ha diritto ad aderire alle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici adottate dallo Stato ospite o da altra organizzazione internazio­nale, e inoltre a trarre beneficio da dette procedure, purché esse applichino norme in grado di offrire garanzie equiparabili alle norme vigenti in ambito internazionale, particolarmente per quanto concerne trasparenza, assenza di discriminazione e pre­venzione di conflitti di interessi.

Il direttore amministrativo è la sola persona autorizzata a rico­noscere l’equivalenza delle garanzie rispetto alle norme adottate in ambito internazionale.

6. Ai fini dell’applicazione dell’articolo 101 del regolamento finanziario generale, il bando di gara stabilisce che fino al mo­mento della firma del contratto Eurojust può rinunciare all’ap­palto o annullare la procedura di aggiudicazione dell’appalto, senza che i candidati o gli offerenti possano pretendere un qualsivoglia indennizzo.

7. Ai fini dell’applicazione dell’articolo 103 del regolamento finanziario generale, i bandi di gara lanciati da Eurojust preve­dono che esso possa sospendere la procedura e prendere le misure del caso, tra cui l’annullamento della procedura alle condizioni stabilite in detto articolo.

Ai fini dell’applicazione dell’articolo 103 del regolamento finan­ziario generale, i contratti conclusi da Eurojust con gli operatori economici stabiliscono che esso possa adottare le misure speci­ficate in detto articolo alle condizioni ivi previste.

TITOLO V bis

PROGETTI CON INCIDENZE SIGNIFICATIVE SUL BILANCIO

Articolo 74 bis

Il Collegio comunica quanto prima all’autorità di bilancio la sua intenzione di realizzare qualsiasi progetto che possa avere inci­denze finanziarie significative sul finanziamento del suo bilancio

amministrativo, in particolare i progetti di natura immobiliare, quali l’affitto o l’acquisto di edifici. Esso ne informa la Commis­sione.

Qualora uno dei due rami dell’autorità di bilancio intenda for­mulare un parere, notifica a Eurojust, entro due settimane dal ricevimento dell’informazione relativa al progetto, che intende formulare detto parere. In assenza di risposta, l’organismo co­munitario può procedere con l’operazione prevista.

Questo parere è trasmesso a Eurojust entro quattro settimane dalle notifica di cui al secondo paragrafo.

TITOLO V ter

ESPERTI

Articolo 74 ter

L’articolo 256 bis delle norme applicative del regolamento fi­nanziario generale si applica, mutatis mutandis, per la selezione di esperti. Tali esperti sono remunerati in base a un importo fisso, perché coadiuvino Eurojust, in particolare valutando pro­poste e domande di sovvenzione od offerte per gare d’appalto, e perché prestino assistenza tecnica nel seguito da dare ai progetti e nella loro valutazione finale. Eurojust può avvalersi anche degli elenchi di esperti compilati dalla Commissione o da altri organismi comunitari.

TITOLO VI

SOVVENZIONI CONCESSE DA EUROJUST

Articolo 75

1. Quando Eurojust concede delle sovvenzioni a enti pubblici nei riguardi dell’esecuzione delle sue funzioni, conformemente all’articolo 3 della decisione Eurojust, nei riguardi dell’esecuzione di compiti della rete giudiziaria europea, coerentemente con l’articolo 26, paragrafo 2, lettera b), della decisione Eurojust, o con delega della Commissione conformemente all’articolo 54, paragrafo 2, lettera b) del regolamento finanziario generale, si applicano le disposizioni pertinenti del regolamento finanziario generale nonché delle sue norme applicative, nel rispetto dei paragrafi 2 e 3 del presente articolo.

2. Le sovvenzioni sono coperte da sovvenzioni scritte tra l’organismo comunitario e il beneficiario.

3. Ai fini dell’applicazione dell’articolo 119, paragrafo 2, del regolamento finanziario generale, le convenzioni di sovvenzione concluse da Eurojust stabiliscono che esso possa sospendere, ridurre o annullare la sovvenzione nei casi previsti all’articolo 183 delle norme applicative del regolamento finan­ziario generale una volta che il beneficiario avrà potuto formu­lare le proprie osservazioni.

IT L 306/62 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

( 1 ) GU L 314 del 7.12.1994, pag. 1

TITOLO VII

RENDICONTO E CONTABILITÀ

CAPO 1

Rendiconto

Articolo 76

I conti annuali di Eurojust comprendono:

a) gli stati finanziari di Eurojust;

b) gli stati sull’esecuzione del bilancio.

I conti di Eurojust sono accompagnati da una relazione sulla gestione finanziaria e di bilancio dell’esercizio. La relazione for­nisce informazioni, fra l’altro, sul tasso di esecuzione degli stan­ziamenti insieme a una sintesi sugli storni di stanziamenti fra le varie voci del bilancio.

Articolo 77

I conti devono essere regolari, veritieri e completi e devono fornire un’immagine fedele di quanto segue:

a) per gli stati finanziari, degli elementi di attivo, di passivo, degli oneri e proventi, dei diritti e obblighi non ripresi nell’attivo e nel passivo e dei flussi di cassa;

b) per le relazioni sull’esecuzione del bilancio, degli elementi dell’esecuzione del bilancio in entrate e in spese.

Articolo 78

Gli stati finanziari sono stabiliti sulla base dei principi contabili generalmente ammessi, quali precisati nelle norme applicative per il regolamento finanziario generale, vale a dire:

a) la continuità delle attività;

b) la prudenza;

c) la costanza dei metodi contabili;

d) la comparabilità delle informazioni;

e) l’importanza relativa;

f) la non compensazione;

g) la preminenza della realtà sull’apparenza;

h) la contabilità per competenza.

Articolo 79

1. Secondo il principio della contabilità per competenza, gli stati finanziari riprendono oneri e proventi dell’esercizio, indi­pendentemente dalla data di pagamento o d’incasso.

2. Il valore degli elementi di attivo e di passivo è determinato in funzione delle norme di valutazione fissate dai metodi con­tabili di cui all’articolo 132 del regolamento finanziario gene­rale.

Articolo 80

1. Gli stati finanziari sono presentati in euro e comprendono quanto segue:

a) il bilancio finanziario e il conto del risultato economico, che rappresentano la situazione patrimoniale e finanziaria e il risultato economico al 31 dicembre dell’esercizio trascorso; sono presentati secondo la struttura stabilita dalla direttiva del Consiglio sui conti annuali di alcuni tipi di società, te­nendo conto tuttavia della natura particolare delle attività di Eurojust;

b) la tabella dei flussi di cassa che fa apparire gli incassi e gli esborsi dell’esercizio e la situazione finale di tesoreria;

c) la situazione di variazione del patrimonio netto che presenta in modo dettagliato gli aumenti e le diminuzioni, intervenuti nel corso dell’esercizio, di ogni elemento dei conti del capi­tale.

2. L’allegato agli stati finanziari completa e commenta le informazioni presentate negli stati di cui al paragrafo 1 e for­nisce tutte le informazioni complementari previste dalla pratica contabile ammessa a livello internazionale, quando tali informa­zioni sono pertinenti in relazione alle attività di Eurojust.

Articolo 81

Le relazioni sull’esecuzione del bilancio sono presentate in euro. Esse comprendono:

a) il conto del risultato dell’esecuzione del bilancio che ricapi­tola la totalità delle operazioni di bilancio dell’esercizio in entrate e in spese, presentato secondo la stessa struttura del bilancio;

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/63

b) l’allegato al conto del risultato dell’esecuzione del bilancio, che ne completa e commenta le informazioni.

Articolo 82

Il contabile comunica, entro il 1 o marzo che segue l’esercizio chiuso, i propri conti provvisori accompagnati dalla relazione sulla gestione finanziaria e di bilancio dell’esercizio, di cui all’articolo 76 della presente decisione, al contabile della Com­missione e alla Corte dei conti affinché il contabile della Com­missione possa procedere al consolidamento contabile, previsto all’articolo 128 del regolamento finanziario generale.

Il contabile trasmette, entro il 31 marzo che segue l’esercizio chiuso, la relazione sulla gestione finanziaria e di bilancio anche al Parlamento europeo e al Consiglio.

Articolo 83

1. In base alle disposizioni dell’articolo 129, paragrafo 1, del regolamento finanziario generale, la Corte dei conti formula, entro il 15 giugno che segue l’esercizio chiuso, le proprie os­servazioni in merito ai conti provvisori di Eurojust.

2. Al ricevimento delle osservazioni formulate dalla Corte dei conti sui conti provvisori di Eurojust, il direttore amministrativo stabilisce i conti definitivi di Eurojust, conformemente all’articolo 43, sotto la sua responsabilità e li trasmette al col­legio, che formula un parere su tali conti.

3. Il direttore amministrativo trasmette i conti definitivi, ac­compagnati dal parere del collegio, entro e non oltre il 1 o luglio che segue l’esercizio chiuso, al contabile della Commissione, alla Corte dei conti, nonché al Parlamento europeo e al Consiglio. I suddetti documenti devono essere trasmessi entro due settimane se la ricevuta delle osservazioni della Corte dei conti avviene dopo il 15 giugno.

4. I conti definitivi di Eurojust, consolidati con i conti della Commissione, sono pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea entro il 15 novembre che segue l’esercizio chiuso.

5. Il direttore amministrativo invia alla Corte dei conti una risposta alle osservazioni da essa formulate nel quadro della sua relazione annuale entro il 30 settembre che segue l’esercizio chiuso. Eurojust comunica le sue risposte contemporaneamente alla Commissione.

CAPO 2

Contabilità

S e z i o n e 1 — D i s p o s i z i o n i c o m u n i

Articolo 84

1. La contabilità di Eurojust è il sistema di organizzazione dell’informazione di bilancio e finanziaria che permette di os­servare, classificare e registrare dati in cifre.

2. La contabilità si compone di una contabilità generale e di una contabilità di bilancio. Le due contabilità sono tenute per anno civile in euro.

3. I dati della contabilità generale e di bilancio sono stabiliti alla chiusura dell’esercizio finanziario in vista della formazione dei conti di cui al capo 1.

4. I paragrafi 2 e 3 non ostano alla tenuta di una contabilità analitica da parte dell’ordinatore.

Articolo 85

Le norme e i metodi contabili, nonché il piano contabile armo­nizzato che deve essere applicato da Eurojust, sono adottati dal contabile della Commissione, conformemente all’articolo 133 del regolamento finanziario generale.

S e z i o n e 2 — C o n t a b i l i t à g e n e r a l e

Articolo 86

La contabilità generale riproduce in forma cronologica, secondo il metodo della partita doppia, gli eventi e le operazioni che intervengono nella situazione economica, finanziaria e patrimo­niale di Eurojust.

Articolo 87

1. I movimenti di ciascun conto e i relativi saldi sono iscritti nei libri contabili.

2. Ogni scrittura contabile, comprese le correzioni contabili, è basata su documenti giustificativi ai quali fa riferimento.

3. Il sistema contabile deve permettere di riprodurre tutte le scritture contabili.

IT L 306/64 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

Articolo 88

Dopo la chiusura dell’esercizio finanziario e fino alla data del rendiconto definitivo, il contabile di Eurojust procede alle cor­rezioni che, senza comportare esborsi o incassi a carico dell’esercizio, sono necessarie per una presentazione regolare, fedele e veritiera dei conti.

S e z i o n e 3 — C o n t a b i l i t à d i b i l a n c i o

Articolo 89

1. La contabilità di bilancio permette di seguire in modo dettagliato l’esecuzione del bilancio.

2. A norma del paragrafo 1, la contabilità di bilancio registra tutti gli atti d’esecuzione del bilancio in entrate e in spese previsti al titolo IV del presente regolamento.

CAPO 3

Inventari delle immobilizzazioni

Articolo 90

1. Eurojust tiene, conformemente al modello stabilito dal contabile della Commissione, inventari in numero e in valore di tutte le immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie che costituiscono il patrimonio di Eurojust.

Eurojust verifica la concordanza tra le scritture d’inventario e la situazione di fatto.

2. Le vendite di beni mobili sono oggetto di una pubblicità adeguata.

TITOLO VIII

CONTROLLO ESTERNO E DISCARICO

CAPO 1

Controllo esterno

Articolo 91

La Corte dei conti garantisce il controllo dei conti di Eurojust, ai sensi dell’articolo 248 del trattato CE.

Articolo 92

1. Eurojust comunica alla Corte dei conti il bilancio definiti­vamente adottato. Esso informa quest’ultima, al più presto, di tutte le sue decisioni e di tutte le iniziative prese in esecuzione degli articoli 10, 14, 19 e 23.

2. Eurojust trasmette alla Corte dei conti la normativa finan­ziaria che esso adotta.

3. La designazione degli ordinatori, dei contabili e degli am­ministratori di anticipi, nonché le deleghe a norma dell’articolo 34, dell’articolo 43, paragrafi 1 e 4, e dell’articolo 44, sono notificate alla Corte dei conti.

Articolo 93

Il controllo effettuato dalla Corte dei conti è disciplinato dagli articoli da 139 a 144 del regolamento finanziario generale. Detto controllo avviene in modo da salvaguardare i dati di natura delicata relativi a casi.

CAPO 2

Discarico

Articolo 94

1. Il Parlamento europeo, su raccomandazione del Consiglio, dà discarico al direttore amministrativo, entro il 30 aprile dell’anno N + 2, sull’esecuzione del bilancio dell’esercizio N. Il direttore informa il consiglio d’amministrazione delle osserva­zioni del Parlamento europeo contenute nella risoluzione che accompagna la decisione di discarico.

2. Se la data prevista al paragrafo 1 non può essere rispet­tata, il Parlamento europeo o il Consiglio informano il direttore amministrativo dei motivi per cui la decisione ha dovuto essere differita.

3. Qualora il Parlamento europeo rinvii la decisione di di­scarico, il direttore amministrativo, di concerto con il collegio, si adopera per prendere, al più presto, misure che consentano e facilitino la rimozione degli ostacoli che si frappongono alla decisione.

Articolo 95

1. La decisione di discarico riguarda i conti della totalità delle entrate e delle spese di Eurojust, nonché il relativo saldo, e l’attivo e il passivo di Eurojust descritti nel bilancio finanziario.

2. In vista del discarico, il Parlamento europeo esamina, suc­cessivamente al Consiglio, i conti, gli stati e il bilancio finanziari di Eurojust. Esamina anche la relazione annuale della Corte dei conti, accompagnata dalle risposte del direttore amministrativo di Eurojust, nonché le sue relazioni speciali pertinenti, riguardo all’esercizio finanziario interessato, e la sua dichiarazione atte­stante l’affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni.

IT 20.11.2009 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 306/65

3. Il direttore amministrativo presenta al Parlamento euro­peo, su richiesta di quest’ultimo, come previsto all’articolo 146, paragrafo 3, del regolamento finanziario gene­rale, tutte le informazioni necessarie per il corretto svolgimento della procedura di discarico per l’esercizio in oggetto.

Articolo 96

1. Il direttore amministrativo adotta ogni misura utile per dar seguito alle osservazioni che accompagnano la decisione di di­scarico del Parlamento europeo e ai commenti che accompa­gnano la raccomandazione di discarico adottata dal Consiglio, tenendo in debita considerazione gli incarichi affidati a Eurojust.

2. Su richiesta del Parlamento europeo o del Consiglio, il direttore amministrativo riferisce in merito alle misure adottate a seguito di tali osservazioni e commenti. Ne trasmette copia alla Commissione e alla Corte dei conti.

TITOLO IX

DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI

Articolo 97

Per le questioni di bilancio di loro rispettiva competenza, il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sono abili­

tati a farsi comunicare qualsiasi informazione e giustificazione pertinente.

Articolo 98

Il collegio, su proposta del direttore amministrativo, adotta, per quanto necessario e con il previo consenso della Commissione, le modalità di esecuzione del regolamento finanziario di Euro­just.

Articolo 99

La presente decisione entra in vigore il giorno successivo all’adozione da parte del collegio e sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Essa abroga la decisione del regola­mento finanziario di Eurojust adottata il 20 aprile 2006.

Fatto all’Aia, il 27 marzo 2009.

Il presidente di Eurojust José Luís LOPES DA MOTA

IT L 306/66 Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 20.11.2009

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