Boise travolte, lira a capofitto - l'Unità - Archivio storico

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I Un ita rilutta ha trasferito la sua sede in VIA DEI DUE MACELLI 23/13 VIA DEL TRITONE 61 00187 ROMA Telefono Fax 06/69996-1 06/6783555 AMKO«». N. 23« . . %rm>.-+tA**--tH*r. «(.'trio SK^jl^'tfK^ MAirreOÌ8ÒTTOBKC1»92 L. 1200/Ann.i-1400 LA CRISI ECONOMICA Giornata nerissima per la nostra moneta schiacciata dal marco che supera quota 940 : . • ... v * Da Londra a New York, da Parigi a Francoforte: in un clima da '29 crollano i listini Boise travolte, lira a capofitto Cgil, Cisl, Uil: martedì sciopero generale di 4 ore Ma non sarà l'ultima volta SILVANO ANDRIANI L a t iduta senz i fren della IIM ha i^ia probabit menti piovocato un eccesso di svaluta/ione kss i < tramata dalle motivazioni immediate de yli speculatori ma «mctie da din cause più di ^^^^^^ [ondo Innanzitutto la rapida e tduta di tredibi lita presso i meri iti del onerilo italiano Non dell attu ile Rovinio in parUcohre ma detLstablishntenf t h e tia w;ovt rnat< ni p test per lunghi anni (. adulai, he il e, j verno \mato non ni sce M\ arre^t tre ed alla quale dopo il risultato elettorale di Mantov i s asstxi ino (orse dubbi sul la tenuta complessa del sistem i politico Ne Ila stessa dire zionc np< ra in set ondo luoi<o a rivalutazioni deltambo reale della 'ir i che duravi (L\ oltre 11) anni e che ha contai buito al! 1 pi rdita di i orupetit.vi a del sish ina e e he ora si si a. it a in un ree i svi di sv ili ita/ ont Dm probli mi si st unto poni ndu II pruno renard 11 no j stri r ipportu >n ^li altri paesi europe iconloSme \ o n i n pare si tratti < 11 pronosticare tome Ila tatto il governo t < n I olate ilo e m'ondato ott.misrno guanto presto rientn re ri o | nel Sistema monetario i uropeo Corni, se non tosse ici i ditto nulli Oraci» i I itti h a n n o ancor i una volta dimo | strato che libert i di i movimenti di capit ili i Lambì 'issi so no ti compatibili s[ < tu in pri senza di diverbi tve strutti! rati Ita i paesi d» [1 i ( t e DM t ioè che il percorso stabilito a Maastricht pei i unione moni tari \ si dimostra unpratical i le servir i stab lire quali r>alistno n i i n d o ti ». t m b i o s i i i tieni inspkablt e poss b l» dennaniai f ratti i • pos>>o o i - hi >' L* - * i ì* ni- oneriI w a t o ittar intenti i Itit ' i i \ , i ' ' . . * LUI ii p in ' i Hcidendo Ma aache in questo caso biso i^iit ra sta Ini in quali dovrà essere il rapporto dell area foro j con lo monete deboli C redo non i omerica a nessuno pas sa'edu un irn ilistK o iccordo per tenere i cambi quasi [issi ad una sito i/ione di i amb totalmente fluttuanti come tinelli ittu.il' dell t lir t e della sterlina the potrebbe aptre I i strada i sva lutazioni i orupt htive ^uor'i e ommerc i ih ' t i anche pi r ak uni p.u su >m. l Italia ad un ritorno ili i spira U infl.izio'u svilntazioiit dt i{li anni >Ot iuta I n secondo luotjo I t politica nazionale \ o n ri petian o 't e ri tic he mossi alla manovra del tjo verno \nche le proposte sindacali tendono a mod 'K are i' scolio della ni inovr i senz i ndur mmmm in i port ita Ma nessuno pilo pensare e hi si poss i io ri bus sic st mtibus ripetere pi r inni manovri I questo 'ipi s» nza sbassare leiono-nii reale per ! in* vit.ibi < imp itto detla/ionistuo t he esse avrebbe ro Ora il probi* mai i <>mt superare le illusioni monet insti 1 se Sia possibili sostituir* polit e he dti redditi t politiche ilei hi Linci* 1 corre'tt imi il rigori del'a polite i moni tari i cioè | con altissimi t iss d n tea ssc Si trat'a ((Hindi di tare u i i politici ilei re dditi I. ai < or*lo di libilo fr i ijovt rno < smdac ili e morto ali che pi re In non esisti più ( i[>otest su *. in t ra st ito toud ito ueirrt ilishi o oh i ttivo di r ip d i il sinfl iztont su cu b is in la ripresa di e ou i peti tiv ita ^ìvt sisti tu i (tra il prohk tua e e < > tilt ridurli l i np itlo in 1 izionistic o della sv.iluf izioiit pi r ! coitili r< li opfjo't i ut ti tu essa o'tn in '* rtuini di nini* ni > dolili i ompetitivita r if'orz uidoì i i on postichi di med ) [ p* r o d o Oiiest > dovn bbt t sserc il tema t entr ile di Itoli (ronto i^ovi nio s nd K alo pi-r a'Iroutart i qu ili 11 vorri bhe un i^ovi rno i oi | t wtlont i di ntervemre ul 1 i *l ri un i a d tutti i redditi i ut ili pi i n Inter tompitibil un v|h obiettivi di r » in uni n'o sviluppo • t outiollo d* Il in ti IZK ni Ma il ijou fio \tn ito i,on si-i ibr i e ssc n in u;r ido di min 'W rsi in (|in st t d r< ZIOIH Una vera e propria «debacle» La lira a pozzi sftjn- deì quota 940 sul marco dollaro a 1313-18 Sterli- na alle cordo, Borse mondiali al crollo, 1 12 gover- ni della Comunità europea paralizzati e divisi La tempesta valutaria si congiurilo pericolosamente agli effetti della recessione Sui mercati torna in- somma un'atmosfera ciò. Grande Crisi Martedì 13 sciopero generale Cgil, Cisl e UtL cii quattro ore ANTONIO POLLIO SAL.IMBENI BRUNO UGOLINI • H MOVA l'n altra giornata nera per i t ambi cui la 'ira senza fieni e he t orre in disii sa e r a d u n i no '•HO-42 sul m a r e o o 1 i l ì IS sul dollaro Nella tempesta valutaria lo banche centrali scorono di astenersi e aspettare tempi migliori I l'J cercano tli far tinta di nulla mentre continuano a cKidersi sul futuro monetario mettono la testa sotto ui sabbia riiiMan do una decisione sullo Snie I a no. ita della giornata e il * rollo i ( .itena dello Borse mondiali the raccontino la leazione per i tassi di interi ssi troppi» oli cat in l'urop i non iibassatt ancora in Giappone o Stati Uniti nui raccolgono anche la sfiducia sulla antenata ripresa ami'ncana o i dati nevativi sui prtjfitti dello grandi im|)rese T li» prima volta che questo 'cocktail' l.i sentire i suoi peri colosi i ffetti sui mortati I at mosfera e da Grandi C'r.si Sui mercati si stanno nducendo i marinili per un intervento di Howrni o banchieri lentnili non ( s .inondo sui las« i tli iute ressi in misura limitata i he si possono ottoni re dot risultati in per assestare ' t ambi nò per f ic ihtare la i rese it 1 economi ui soffocata tanto il i^li sqmli _ ALLE PAGINE 3, 4e 5 bri di bilancio (Usa e Italia) quantodalle politiche monet »• risto I tempi doli approvazione tli Ila manovra economica Ha liana e della lei^e finanziaria non saranno brevi F ora il no \enio Amato dovrà faro i conti con lo sciopero onerale in detto da C'nil Osi e l Iil por mar tedi IH Parteciperanno ant he i settori (pubblico impicco elettrici bancari energia telo toniumca/ioni informa/ione radiotelevisiva pubblica) che dovranno rispettare le norme sui «preavvisi» per nìi scioperi ci saranno le assemblee e \er- ratine) inviate delega/ioni alle manifestazioni promosse in tutte le e itta l^i scelta di indire una astensione d.il lavoro di quattro ore per industria ann- colturu trasporti servizi osta- ta assunta dopo due ore di di scussione nella riunione dei conni iti esecutivi dei tre sin dat alt Cnil O s i e L il h a n n o fissato alcuni obiettivi irrmun t labili per il confronto con il noverno concernenti fisco sa iuta pensioni contratti prezzi e tariffe occupazione Occhetto: «Se cade Amato governo di svolta o elezioni anticipate» ALBERTO LEISS A PAGINA 7 s o f e e MARCO AN-nseHrnsHO, AJGDUA2ISHO HO,/ SE U GfiffHAWiA OOMflNlM CC6i x DEt FILO SPlhJAfO Pjre(.he con IM linea d'ombra ài Conrad / Urina d\ ieri sui andate] a ruba Che questo vecchio Riomale regali libri an- ziché ijudijefs vanamente idioti o bintihi scellerati, e un punto d'onore siamo talmente abituati a parlar male di noi stessi che una volta tanto, possiamo anche lodarci Aggiungo un pensierino di passaggio (ma mica tanto) vederli insieme g,ornale e libro il primo carico di tutti i mi serabili orrori dell'attualità, il secondo distante, integro e misterioso dava le vertigini Parevano la bella e la oestia e la bestia era il giornale La tentazione di risarcire le nostre brutture quotidiane con la letteratura (più assoluta Tifine più vra) è fortissima Ma ancora più forte e la solidarietà con la bestia costretta a riassumere, giorno dopo giorno la lunga pena in IUI viviamo Senza potersene partire, co me i marmai di Conrad, per un altrove che da qualche par te dovrà pure esistere MICHELESERRA La comunità ebraica accusa il governo: «Immobile contro i nazi» La Corte contesta le firme raccolte fuori dai limiti di tempo imposti dalla legge Il Comitato promotore reagisce: «Così si vuole colpire un diritto costituzionale» Cassazione: stop ai referendum 1 referendum presentati all'inizio di quest'anno con le firme di un milione e mezzo di cittadini, rischiano di saltare La Cassazione rammenta ai promotori che la logge fa divieto di raccogliere le firme nell'an- no precedente le elezioni politiche 1 comitati aveva- no seguito l'interpretazione fomite» dal ministro del- l'Interno e raccolto firme fino alla fine del '91 Ora hanno dieci giorni per convincere 1 giudici FABIO INWINKL PAOLO SOI D NI A PAGINA 11 •• NOMA L n<\ notificii porve nuUi ieri .ti tot mitili promotori elei referendum d.ill ufficio centrale cicliti (\isviz one sol le\ i ! irre^ul.iritadcll.i rat e oli.i dell»* firme svoltasi uc'Kli ultimi mesi del *•)] S e c o n d o i m a ^ i strali l,i let^i del 7lt the Mela I iniziala referendaria nel l a m i o p r e d e n t e le elezioni politiche fa n V n m e n t o ai Ì0 r > giorni antet edt nti questa se a lenza I promotori sentono in utati nei U ninni assai stretti di diec i giorni a presentare le ar Rollìi illazioni ,i sosti tjno del loio di\f rsu operare 1 tornitati i >ssc r\ ino di t sseisi .lUenuti al le indicazioni fomite ckill allo ra ministri» dell Interno Scotti set ondo il quale il divieto si li nula .ili .nino solare e he HK tu de la tornata elettorale V quindi a partire dal primo giorno di funaio Rischiano tli saltare tr.i uh altri i quesiti elettorali del comitato Setjni (.uninominale al Senato ed elezione diretta del sindaco ) e la proposta ladicale di aholiri il finanziamento pubblito dei parliti Non solo un milione e mezzo di firme di t iltadini bui tate via m i intuibili tontrat t olpi sul piano politi* o A PAGINA 6 Da quarant'ore nessuna notizia di Simone FRANCO ARCUTI A PAGINA 9 ' ** f *j* i. "< i V- - ^ Sesso, amore e politica secondo Madonna MARCELLA CIARNELLI A PAGINA 10 Caduto su un palazzo di immigrati il Boeing israeliano Disastro aereo in Olanda Forse 400 le vittime L'ideologo è morto, viva Fintellettuale Lunedì 12 ottobre con l'Unità li piacere della lettura centopagine 12 brev capolav DEL' 1 LIBRI . DAL NOSTRO INVIATO MAURO MONTALI m WMi KhWl I 1 kr t ni'ii in st in il ih ino il nulo i\ noi \ i idt AD t un bui o ni ro t, osi si t In un n i i i dif t io i dici, i pi m i hi ISSH un al I in it ut \i n si ni d strutto in u riti» i oshitm i un pò h >ru< IC,'IO d» I inti r<' (|ii iri t n d lùilun r un i t si itti > * IKK pi r lidi, istro li I fio, ir 1LJ ,M7 isr u li iim i In I il'io ii ri si i si In int ito il] , pi riti ri i di \ni ^U ulani Si | l'itf 11 Ilio i p il I//OI11 do\l M .i ^aiu i | in '* tu nli nit liti ini lui^r iti di 1 Siirtn imi t <U 11 'ti dont si i \|| ippi No in mt UH I IIK or i .'i '•' p o s i ini. in i i ini un ro i|f d i s p e r s i jj< I'M bbe >. -, << n ritolto più ilto In pn yh ipp ut uni liti si n ist o idi ^ i n< i u\< 'Iti 11' LMII luu ni! \ un i i^iornalist i oland"S( ih i Min si ( ontrr inno tic qu ittnx i nli > Mltii'u I i lo IR d i ontroili t n t i.s.i i p oti h inno sb itili i ro.i sorso in l'i t itn ibi! ito A PAGINA 13 m (,h, ik I i •. l u r i m t i su i|iit stt (.olonni \llu rto Vmr Kos i In itili mi ito i on 'i >r/ i 1 a'ti'ti/ioiii di i k tton su un d ito un onlul ibih I t ijii isi li >tul( st o i n p irs n l i i osiddt t l uti' i tlii ili d ti dib iti lo di qui sti ultimi m si l i l'i tto ni tto di II »|ip iss < muto irtu o l< i sut'h intt'll» ttn il sili u/iosi t stat i un i inipri ssion inti si (|Ui n / a di iut< IM un inli fMsti < dii In ir.i/ioiii t In li inni mi pli i\"\ IS.I'U' liti MSti (K O l ' l p III n sul Ì^I in ti atro di J.i < olmi im. .i/ion<> inti Mi itu.i di \ ina iiitortw.it / / i t i ìhlm sot ti itti i idi ut. un liti ili o / i o ili. sili,. M.iont wio o ,|| , ili slr i/ioni Ni MI * 1 In tro si. 1 i ni t .i boritili i di t ontnbuti o i 1 t osddi tto dib iti Io apt'Mo d ili itili tM nti iti \si M !<i is,i sul! asst n/.i di d b it'ito toti fi tniini > o UH no li ito ut on fui ih li d i ni \soi i r i p.ut '( i Sp( ssi i i otiu e si,ilo ,n nt | un i *t ( issi >\ I'I i in t]ut st» fai i t'iii'i n 1 it \i all.i n sponsabi Iti tli 'i i proli SSH nic inti lit I tu ili s ì i I il iprrssioin di-i tei i MI i pn>\ i il ti dio i i h i o ilt 11 i i |,« t / o n r I tilt w i un si inb r i < , hi p< itri'htii i ssi ti ih una quali IH utili'a esami nari* disi uti n le inoli\u/ioni the set ondo Asor sarebbero i'i origine del reiente tornii* do deyìi intellt ttu ili d ni arena di II i disi ussione e dell opi nioiH pubbht t Non ho ali u ria id' ,i di quali sia il *. .italoyo di Ih ri sponsabilita de^li intel li 'tu.ih t noti sono sic uro t he \e ni sia uno solo toripielo definiti^) e unniutabile a di sposi/ioni il.t quali hi parte fiutilo i hi so t ilu ìlnit no una responsabili! i di nielli ire i quella di prendi re sul si rio li ti si e li idee presentate e s urlami la i onsistrn/a e la ••. thdil i i )ia Asor sostit nei In I i pri ni i t telone dt II i afa •>! i inti I li 'tu ile toiiiL ide con l<i -idrati di di uva modi rata- t hi ha in wsli'o I i SCK tet.i italiana Da i io deriwrebbi I ippiattinien lo sul! isistentc di intellettuali un tempo di sinistra o ni ir\isli niiii ini al diffondersi di in -il ti i^iaim iito K i omodanU nei i onlronti di s^h attuali < quilibn di potere \sor torniste un sai t'oi in ìruotm nto a f isort del I i sua prima ti si t hi sostiene SALVATORE VECA In religioni della liberta essi n do me\itnbiltnente un segnate di I i ulto iMte bronzee lei^^i et onoin.ihi non può avere frantile <.\,\ rubri sulla mano \r.i d« I lineino Amato lo t rt do the qui sto iiL>otnenlo sia setnplii emente falso Non i e aliun rappoilo mi.essano fra una ti si siili i priorità di Ile li berta o de! \alore delle liberta e l,i i reden/a nelle lei^i broli /ee dell et olio mia 11 onoi insti t filosofi si ieu/1 iti delle Iman /e politoti iyi e si K IOIOI^I bau no idee molto di^eri^eiili f i onfliltiiali su quale sia ! i tjuili brio appropriato 'ra i thuetl/a i equit i sotto il vintolo del 11 spillo tlellt liberta In proposi lo \i e una amplissima lettera lur i b ista i onsultarl.i (Juanto poi alla mauenta Amato i! nesso fr i rei minile dt Ila liberta e letizi bronzee mi seinbr ì .il quanto misti noso \i sono tifila disi ussione polihi i esiti- li K ile inli limi nle tesi t on ttapposti i hi t)re\a!etitemi il te seinbr ino loti are i imv/i < non li finalità le stralli d<i pi t i orti n piuttosto t.be la UH t t ( il i Ite e tra I altro O\MO in una società deiiHK ralit a più o ine no brillante t he sia I ì sua qua lita) Quindi se L^II intellettuali sono distratti la ragione de \ essi re un altra 1 qui veniamo alla set onda moli\a/ione Lssa un sembra molto più interessante sopra tulio peri \Ì( permette di t apire quale tipo t!i intellettuali' Asor abbia in mente i quale spei le ili mandarino sia qua ,i t otnpletamente latit inti Vsi r palla <lello spap|)olami ntod' 1 l)liKtoi ulturale di sinistra th * a\rcbbe [>er un quarantenni > taratteri//ato la situa/ione n lellettuali it.iliana e più pret sainenle tli una lras|orina/n ne dei rapporti Ini intellettuali e pohtii a fr.i funzione intelle tuale i det isione politit a I i parok poveri qu* Ilo t h e 0 vi nulo meno t un partii olar • ruolo di II intellettuale entro una p.irhtolare forni.1 di pari lo politico the e il partito poi Ino di sinistra quale rappri sentante ne^h interessi dei la voratori (de nobis fabula nar r itut ) ( 'ra i<,< i redi < , he in questa prospettiva la scoinpar s,t dei^li intellettuali non sia umì questione desili ultimi me si quanto piuttosto I esito di un ìunm) protesso di erosione e tambiamento della funzione t he e stata alle orarmi dei t[ran di iiiovimenh e partiti di mas sa dell intelletti!.ile tome •ideologo Se A.sor pensa alla funzione dell intellettuale io me interprete addetto il m a nei^io dei fini di hinijo peno do della società o tome deto dittatore e glossatore del mes samolo ideologico di salvezza allora siamo d accordo Li spet ie (" in via di estinzione t - atmuumo io - è !« ne the sia tosi luttuvia a t io dovrebbe i orrisponden una differente e "fin ate forma di organizza/io ne dell attore i ollettivo del partito politico (Jui franta niente t e mollo da tare In una fase di collasso dell intico redime e di intensa e risi di t re dibilita dell intero sistema dei partiti porre HI o r d i n e del Hiorno la questione delli risor se e delle competenze di intel leltuali non più ideologi non e t osa <.\ti poi o Euòò un compito tanto più saliente quanto più si prence sul serio la terza motivazione dt Ila afasia det»li intellettuali th tui parla Asor I enorme in (lui nza dei mezzi di comuni t a/ione di massa 1 espans o ne della videotrazia Quanto alle \ix i desili operai dei lavo ratori e delle lavorami i la n la impressione t che esse non esprimano i erto il biso^n n he inlellet'iMii ideokmi di ennesi ma genera/ione nt ostnnv ano una qualche armatura fless bile e articolala» intorno a la t lasse operaia hsse sembrano a me piuttosto voi i di t ittadini e i ittadtne che p o n g o n o *-ul tappeto questioni di i^uistiz a punto e basta Li domanda e una domanda di sole/ioni mi sur* 1 e provvedimenti equi t re dioili t efficaci non ih messati Hi ili salvezza C questi do mundi- di giustizi i sono tra quelle tanto difficili quanto ineludibili per chiunque - in tellettuale o meno - abbia un elementare senso d sohdane t.t e condivida il sentimento democratico dell eguale ri spello un chiunque allro ha diritto

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I Un ita rilutta ha trasferito la sua sede in

VIA DEI DUE MACELLI 23/13 VIA DEL TRITONE 61

00187 ROMA

Telefono Fax 06/69996-1 06/6783555

AMKO«». N. 23« .. %rm>.-+tA**--tH*r. «(.'trio S K ^ j l ^ ' t f K ^ MAirreOÌ8ÒTTOBKC1»92 L. 1200/Ann.i-1400

LA CRISI ECONOMICA Giornata nerissima per la nostra moneta schiacciata dal marco che supera quota 940 : . • • . . . v * Da Londra a New York, da Parigi a Francoforte: in un clima da '29 crollano i listini

Boise travolte, lira a capofitto Cgil, Cisl, Uil: martedì sciopero generale di 4 ore Ma non sarà l'ultima volta SILVANO ANDRIANI

L a t iduta senz i fren del la I IM h a i^ia probabi t ment i p i o v o c a t o un e c c e s s o di sva lu t a / i one kss i < t ramata dal le motivazioni immed ia t e d e yli specula tor i ma «mctie da din c a u s e più di

^ ^ ^ ^ ^ ^ [ondo Innanzi tut to la rap ida e tduta di t r e d i b i lita p resso i mer i iti del o n e r i l o i taliano Non

dell attu ile Rov in io in p a r U c o h r e m a d e t L s t a b l i s h n t e n f t h e tia w;ovt rnat< ni p test per lunghi anni (. adula i , he il e, j ve rno \ m a t o n o n ni sce M\ arre^t tre e d alla q u a l e d o p o il risultato elet torale di Mantov i s a s s tx i ino (orse dubb i sul la t enu ta c o m p l e s s a del sistem i polit ico Ne Ila stessa dire z ionc np< ra in set o n d o luoi<o a rivalutazioni d e l t a m b o reale della 'ir i c h e d u r a v i (L\ oltre 11) ann i e c h e ha contai buito al! 1 pi rdita di i orupetit.vi a del sish ina e e he ora si si a. it a in un ree i s v i di sv ili i ta/ o n t

Dm probli mi si st un to poni ndu II p runo r e n a r d 11 no j stri r i p p o r t u >n ^li altri paes i eu rope i c o n l o S m e \ o n i n

pa re si tratti < 11 pronos t ica re t o m e Ila tatto il gove rno t < n I olate ilo e m ' o n d a t o ot t .misrno g u a n t o presto r ientn re ri o | nel Sistema m o n e t a r i o i u r o p e o Corni, se non tosse ici i

dit to nul l i O r a c i » i I itti h a n n o anco r i una volta d i m o | strato c h e libert i di i moviment i di capi t ili i Lambì 'issi so

n o ti c o m p a t i b i l i s[ < t u in pri senza di diverbi t v e strutti! rati Ita i paesi d» [1 i ( t e D M t ioè c h e il pe rco r so stabilito a Maastricht pei i u n i o n e mon i tari \ si d imos t ra unpra t ica l i le servir i s tab lire qual i r>al is tno n i i n d o ti ». t m b i o s i i i tieni i n s p k a b l t e poss b l» d e n n a n i a i f ratti i • pos>>o o i - hi >' L* - * i ì* ni- oneriI w a t o ittar intenti i Itit '

i i \ , i ' ' . . *

LUI ii p in ' i H c i d e n d o Ma a a c h e in ques to c a s o biso i^iit ra sta Ini in qual i dovrà e s se re il r a p p o r t o dell a r ea fo ro

j c o n lo m o n e t e debol i C redo n o n i o m e r i c a a n e s s u n o p a s s a ' e d u un irn ilistK o i cco rdo pe r t ene re i c a m b i quas i [issi ad una sito i / ione di i a m b totalmente fluttuanti c o m e t ine l l i ittu.il' dell t lir t e della sterlina t h e po t rebbe a p t r e I i s t rada i sva lutazioni i orupt htive ^uor ' i e o m m e r c i ih ' t i a n c h e pi r ak uni p.u s u >m. l Italia ad un ritorno ili i spira U infl.izio'u svilntazioii t dt i{li ann i >Ot iuta

In s e c o n d o luotjo I t politica naz iona le \ o n ri pet ian o 't e ri tic he moss i alla manovra de l tjo verno \ n c h e le p ropos t e s indacal i t e n d o n o a m o d 'K are i' scolio della ni inovr i senz i ndur

mmmm in i port ita Ma n e s s u n o pilo p e n s a r e e hi si poss i io ri bus sic st mt ibus r ipetere pi r inni

manovr i I q u e s t o 'ipi s» nza sbassare l e i o n o - n i i reale per ! in* vit.ibi < imp itto d e t l a / i o n i s t u o t he e s se avrebbe ro Ora il probi* m a i i <>mt s u p e r a r e le illusioni m o n e t insti1 se Sia possibili sostituir* polit e h e d t i redditi t politiche ilei hi Linci*1 corre ' t t i m i il rigori de l ' a pol i te i mon i tari i c ioè

| c o n altissimi t iss d n t ea ssc Si trat 'a ((Hindi di tare u i i pol i t ic i ilei re dditi

I. ai < or*lo di libilo fr i ijovt rno < smdac ili e mor to ali c h e pi re In non esisti più ( i[>otest su *. in t ra st ito toud ito ue i r r t ilishi o oh i ttivo di r ip d i il sinfl iztont su cu b is in la ripresa di e ou i peti tiv ita ^ìvt sisti tu i (tra il p rohk tua e e < > tilt ridurli l i n p itlo in1 izionistic o della sv.iluf izioiit pi r

! coitili r< li opfjo't i ut t i tu essa o ' tn in '* rtuini di nini* ni > dolili i ompetitivita r if'orz uidoì i i on pos t i ch i di med )

[ p* r o d o Oiiest > dovn bbt t sserc il t ema t entr ile di I t o l i (ronto i^ovi n io s nd K a lo pi-r a 'Iroutart i qu ili 11 vorri b h e un i^ovi rno i oi | t wtlont i di ntervemre ul1 i *l ri un i a d tutti i redditi i u t ili pi i n Inter t o m p i t i b i l u n v|h obiettivi di r » in uni n 'o svi luppo • t out io l lo d* Il in ti IZK ni Ma il i jou f i o \ tn ito i,on si-i ibr i e ssc n in u;r ido di min 'W rsi in (|in st t d r< ZIOIH

Una vera e propria «debacle» La lira a pozzi sftjn-deì quota 940 sul marco dollaro a 1313-18 Sterli­na alle cordo, Borse mondiali al crollo, 1 12 gover­ni della Comunità europea paralizzati e divisi La tempesta valutaria si congiurilo pericolosamente agli effetti della recessione Sui mercati torna in­somma un'atmosfera ciò. Grande Crisi Martedì 13 sciopero generale Cgil, Cisl e UtL cii quattro ore

ANTONIO POLLIO SAL.IMBENI BRUNO UGOLINI

• H MOVA l 'n altra giornata nera per i t a m b i c u i la 'ira senza fieni e he t orre in d i s i i sa e r a d u n i no '•HO-42 sul mar e o o 1 i l ì IS sul dol la ro Nella t empes t a valutaria lo b a n c h e central i s c o r o n o di as teners i e a spe t t a re tempi migliori I l'J c e r c a n o tli far tinta di nulla m e n t r e c o n t i n u a n o a cKidersi sul futuro mone ta r io m e t t o n o la testa sotto ui sabbia riiiMan d o una dec i s ione sullo Snie I a n o . ita della giornata e il * rollo i ( . i tena dello Borse mondia l i

t h e r a c c o n t i n o la l e az ione per i tassi di interi ssi troppi» oli cat in l 'u rop i non iibassatt

a n c o r a in G i a p p o n e o Stati Uniti nui r a c c o l g o n o a n c h e la sfiducia sulla a n t e n a t a r ipresa a m i ' n c a n a o i dati nevativi sui prtjfitti dello grandi im|)rese T li» pr ima volta c h e ques to ' cockta i l ' l.i sentire i suoi peri colosi i ffetti sui mor ta t i I at mosfera e da Grandi C'r.si Sui mercat i si s t a n n o n d u c e n d o i marinili per un intervento di Howrni o banchier i l en tn i l i non (s . inondo sui las« i tli iute ressi in misura limitata i he si p o s s o n o ottoni re dot risultati in per asses ta re ' t a m b i nò per f ic ihtare la i rese it 1 e c o n o m i u i soffocata tanto il i^li sqmli

_ ALLE PAGINE 3, 4 e 5

bri di b i lancio (Usa e Italia) q u a n t o d a l l e poli t iche mone t »• risto

I tempi doli a p p r o v a z i o n e tli Ila manovra e c o n o m i c a Ha liana e della l e i ^ e finanziaria n o n s a r a n n o brevi F ora il no \ e n i o Amato dovrà faro i cont i c o n lo s c iope ro o n e r a l e in de t to d a C'nil Osi e l Iil por mar tedi IH Pa r t ec ipe ranno an t he i settori ( p u b b l i c o imp icco elettrici banca r i ene rg ia telo t o n i u m c a / i o n i i n fo rma / ione radiotelevisiva p u b b l i c a ) c h e d o v r a n n o r ispettare le n o r m e sui «preavvisi» per nìi scioperi ci s a r a n n o le a s s e m b l e e e \e r ­ratine) inviate d e l e g a / i o n i alle manifestazioni p r o m o s s e in tutte le e itta l^i scel ta di indire u n a a s t ens ione d.il lavoro di quat t ro o re per industria ann-colturu trasporti servizi o s t a ­ta a s sun ta d o p o d u e o re di di scuss ione nella r iunione dei c o n n i iti esecutivi dei tre sin dat alt Cnil Osi e L il h a n n o fissato a lcuni obiettivi irrmun t labili pe r il conf ron to c o n il noverno conce rnen t i fisco sa iuta pens ioni contratt i prezzi e tariffe o c c u p a z i o n e

Occhetto: «Se cade Amato governo di svolta

o elezioni anticipate»

ALBERTO LEISS A PAGINA 7

sofee MARCO AN-nseHrnsHO, AJGDUA2ISHO

HO,/

SE U GfiffHAWiA OOMflNlM CC6ix

DEt FILO SPlhJAfO

P j r e ( . h e c o n IM linea d'ombra ài C o n r a d / Urina d\ ieri sui andate] a r u b a C h e q u e s t o v e c c h i o Riomale regali libri an ­z i ché ijudijefs v a n a m e n t e idioti o bintihi scel lerat i , e un p u n t o d ' o n o r e s i a m o t a l m e n t e abi tua t i a par la r m a l e di noi stessi c h e u n a volta t an to , p o s s i a m o a n c h e lodarci

Agg iungo un p e n s i e r i n o di p a s s a g g i o ( m a m i c a t a n t o ) vederl i i n s i e m e g ,o rna l e e libro il p r i m o c a r i c o di tutti i mi serabil i orrori de l l ' a t tua l i tà , il s e c o n d o d i s t an te , in tegro e mis t e r ioso d a v a le vertigini P a r e v a n o la be l la e la oest ia e la best ia e r a il g io rna le La t e n t a z i o n e di r isarcire le nos t re b ru t tu re q u o t i d i a n e c o n la le t tera tura (p iù a s so lu ta Tifine più vra) è fortissima Ma a n c o r a più forte e la sol idar ie tà c o n la bes t ia cos t re t t a a r i a s s u m e r e , g io rno d o p o g io rno la l unga p e n a in I U I v iv i amo S e n z a p o t e r s e n e par t i re , c o m e i m a r m a i di C o n r a d , p e r un a l t rove c h e d a q u a l c h e pa r te dovrà p u r e es i s te re

MICHELESERRA

La comunità ebraica accusa il governo:

«Immobile contro i nazi»

La Corte contesta le firme raccolte fuori dai limiti di tempo imposti dalla legge Il Comitato promotore reagisce: «Così si vuole colpire un diritto costituzionale»

Cassazione: stop ai referendum 1 referendum presentati all'inizio di quest'anno con le firme di un milione e mezzo di cittadini, rischiano di saltare La Cassazione rammenta ai promotori che la logge fa divieto di raccogliere le firme nell'an­no precedente le elezioni politiche 1 comitati aveva­no seguito l'interpretazione fomite» dal ministro del­l'Interno e raccolto firme fino alla fine del '91 Ora hanno dieci giorni per convincere 1 giudici

FABIO INWINKL

PAOLO SOI D NI A PAGINA 11

• • NOMA L n<\ notificii porve nuUi ieri .ti t o t mitili p romotor i elei re ferendum d.ill ufficio cen t ra l e cicliti ( \ i sv i z o n e sol le\ i ! irre^ul.iritadcll . i rat e oli.i dell»* firme svoltasi uc'Kli ultimi mesi del *•)] S e c o n d o i ma^ i strali l,i le t^ i del 7lt t h e Mela I i n i z i a l a referendaria nel l a m i o p r e d e n t e le elezioni polit iche fa n V n m e n t o ai Ì0r> giorni antet ed t nti ques ta se a lenza I promotor i s e n t o n o in

u ta t i nei U ninni assai stretti di diec i giorni a p re sen ta re le ar Rollìi illazioni ,i sosti tjno del loio di\f rsu o p e r a r e 1 torni ta t i i >ssc r\ ino di t sseisi .lUenuti al

le indicazioni fomite ckill al lo ra ministri» dell Interno Scotti set o n d o il qua l e il divieto si li nula .ili .n ino solare e he HK tu d e la tornata elet torale V quindi a partire dal p r imo giorno di f u n a i o Rischiano tli saltare tr.i uh altri i quesiti elettorali del c o m i t a t o Setjni ( .uninominale al S e n a t o ed e l ez ione diretta del s i n d a c o ) e la propos ta lad ica le di aholiri il f inanz iamento p u b b l i t o dei parliti Non solo un mil ione e m e z z o di firme di t iltadini bui tate via m i intuibili t o n t r a t t olpi sul p i a n o politi* o

A P A G I N A 6

Da quarant'ore nessuna notizia

di Simone

FRANCO ARCUTI A PAGINA 9

' ** f * j * i. "< i V- - ^

Sesso, amore e politica

secondo Madonna

MARCELLA CIARNELLI A PAGINA 10

Caduto su un palazzo di immigrati il Boeing israeliano

Disastro aereo in Olanda Forse 400 le vittime

L'ideologo è morto, viva Fintellettuale

Lunedì 12 ottobre con l'Unità li piacere della lettura

centopagine 12 brev capolav

DEL' 1 LIBRI .

DAL NOSTRO INVIATO

MAURO MONTALI

m W M i KhWl I1 kr t ni'ii in st in il ih ino il nu lo i \ n o i \ i idt A D t un bui o ni ro t, osi si t In un n i i i dif t io i dici, i pi m i hi ISSH un al I in it ut \i n si ni d strutto in u riti» i oshi tm i un p ò h >ru< IC,'IO d» I

inti r<' (|ii iri t n d lùilun r un i t si itti > * IKK pi r l i d i , istro li I fio, ir1LJ ,M7 isr u li iim i In

I il ' io ii ri si i si In int ito il] , pi riti ri i di \ni ^U u lan i Si | l'itf 11 I l io i p il I//OI11 d o \ l M

.i ^aiu i | in '* tu nli nit liti ini lui^r iti di 1 Siirtn imi t <U 11 'ti dont si i \ | | ippi No in mt UH I IIK or i .'i '•' p o s i ini. in i i ini

un ro i|f dispersi jj< I'M b b e >. -, << n ritolto più ilto In pn yh ipp ut uni liti si n ist o idi ^ i

n< i u\< 'Iti 11' LMII l u u ni! \ un i i^iornalist i oland"S( ih i Min si ( o n t r r inno tic qu ittnx i nli > Mltii'u I i lo I R d i ontroili t n t i.s.i i p oti h inno sb itili i

ro.i sorso in l'i t itn ibi! ito

A PAGINA 13

m (,h, ik I i •. lurim t i su i|iit stt (.olonni \ l lu rto Vmr Kos i I n i t i l i mi ito i on 'i >r/ i 1 a'ti ' t i / ioiii di i k tton su un d ito un onlul ibih I t ijii isi

li >tul( st o i n p irs n l i i osiddt t l uti' i tlii ili d ti dib iti lo di qui sti ultimi m si l i l'i tto ni tto di II »|ip iss < muto irtu o l< i sut'h intt'll» ttn il sili u / iosi t stat i un i inipri ssion inti si (|Ui n / a di iut< IM un inli fMsti < dii In ir.i/ioiii t In li inni • mi p l i i\"\ IS.I'U' liti MSti (K O l ' l p III

n sul Ì I in ti atro di J.i < olmi im. .i/ion<> inti Mi itu.i di \ ina iiitortw.it / / i t i ìhlm sot

ti itti i idi ut. un liti ili o / i o il i . sili,. M.iont wio o ,|| , ili

slr i/ioni Ni MI * 1 In tro si. 1 i ni t .i boritili i di t on tnbut i o i1

t o s d d i tto d ib iti Io apt'Mo d ili itili tM nti iti \si M !<i is,i sul! asst n/. i di d b it'ito t o t i fi tniini > o UH no li ito ut on fui ih li d i ni \ so i i r i p.ut '( i Sp( ssi i i otiu e si,ilo ,n nt | un i *t ( issi >\ I'I i in t]ut st» fai i t'iii'i n 1 it \i all.i n sponsab i I t i tli 'i i proli SSH nic inti lit I tu ili s ì i I il iprrssioin di-i

tei i MI i pn>\ i il ti dio i i h i o ilt 11 i i |,« t / o n r I tilt w i un si i nb r i <, hi p< itri'htii i ssi

ti ih una qual i IH utili'a e sami n a r i * disi uti n le ino l i \u / ion i t h e set o n d o Asor s a r e b b e r o i'i or igine del r e i e n t e tornii*

d o deyìi intellt ttu ili d ni a r e n a di II i disi uss ione e dell opi nioiH p u b b h t t Non ho ali u ria id' ,i di qual i sia il *. . i taloyo di Ih ri sponsabi l i ta de^li intel li 'tu.ih t noti s o n o sic uro t he \ e ni sia u n o solo t o r i p i e l o definiti^) e unniu tab i le a di s p o s i / i o n i il.t qua l i hi par te f iu t i l o i hi so t i l u ìlnit n o una responsabi l i ! i d i nielli ire i quel la di prendi re sul si rio li ti si e li idee p resen ta te e s u r l a m i la i o n s i s t r n / a e la ••. t h d i l i

i )ia Asor sostit n e i In I i pri ni i t t e lone dt II i afa •>! i inti I li 'tu ile toiiiL ide c o n l<i -idrati di d i uva modi rata- t hi ha in w s l i ' o I i SCK tet.i italiana Da i io d e r i w r e b b i I ippiat t inien lo sul! i s i s t en tc di intellettuali un t e m p o di sinistra o ni ir\isli niiii ini al diffondersi di in -il ti i ^ i a i m iito K i o m o d a n U nei i onlronti di s h attuali < quil ibn di po te re \ so r to rn i s te un sai t'oi in ìruotm nto a f isort del I i sua prima ti si t hi sos t iene

SALVATORE VECA

In religioni della liberta ess i n d o me\ i tnb i l tnen te un s e g n a t e di I i ulto i M t e b r o n z e e lei^^i et o n o i n . i h i non p u ò avere f r a n t i l e <.\,\ rubri sulla m a n o \r.i d« I l i n e i n o A m a t o lo t rt d o t h e qui sto iiL>otnenlo sia setnplii e m e n t e falso Non i e a l i u n r a p p o i l o m i . e s s a n o fra una ti si siili i priorità d i Ile li berta o de ! \ a l o r e del le liberta e l,i i r e d e n / a nelle lei^i broli / e e dell et ol io mia 11 onoi insti t filosofi si ieu/1 iti del le Iman / e politoti iyi e si K IOIOI^I b a u

n o idee mol to di^eri^eiili f i onfliltiiali su qua l e sia ! i tjuili brio a p p r o p r i a t o 'ra i t h u e t l / a i equit i sotto il v in to lo del 11 s p i l l o tlellt liberta In propos i lo \i e una ampl i ss ima lettera lur i b ista i onsultarl . i ( Juan to poi alla m a u e n t a Amato i! ne s so fr i rei minile dt Ila liberta e letizi b r o n z e e mi seinbr ì .il q u a n t o misti n o s o \i s o n o tifila disi uss ione polihi i esi t i­li K ile inli limi nle tesi t on t tappost i i hi t ) re\a!et i temi il te se inbr ino lo t i are i i m v / i < non li finalità le stralli d<i pi t i orti n piut tosto t .be la UH t t

( il i Ite e tra I altro O \ M O in una società deiiHK ralit a più o ine no brillante t he sia I ì sua q u a lita) Quindi se L II intellettuali s o n o distratti la ragione d e \ essi re un altra

1 qui v e n i a m o alla set o n d a m o l i \ a / i o n e Lssa un s e m b r a mol to più in teressante sopra tulio peri \Ì( pe rme t t e di t apire q u a l e t ipo t!i intel le t tual i ' Asor abb ia in m e n t e i qua l e spei le ili m a n d a r i n o sia q u a ,i t o t n p l e t a m e n t e latit inti Vsi r pal la <lello s p a p | ) o l a m i n t o d ' 1 l ) l i K t o i ulturale di sinistra t h * a \ r c b b e [>er un q u a r a n t e n n i > t a r a t t e r i / / a t o la s i t ua / ione n lellettuali it.iliana e più pre t s a inen l e tli u n a l r a s | o r ina /n ne dei rapport i Ini intellettuali e pohtii a fr.i funzione intelle tuale i de t is ione politit a I i parok pover i qu* Ilo t h e 0 vi nulo m e n o t un partii o lar • ruolo di II intellettuale en t ro una p . i rh to la re forni.1 di pari lo poli t ico t h e e il part i to poi I n o di sinistra qua l e rappr i s en t an t e ne^h interessi dei la voratori ( d e nobis fabula nar r itut ) ( 'ra i<,< i redi <, he in

ques ta prospett iva la s c o i n p a r s,t dei^li intellettuali non sia umì q u e s t i o n e desili ultimi m e si q u a n t o piut tosto I esi to di un ìunm) p r o t e s s o di e r o s i o n e e t a m b i a m e n t o della funzione t he e stata alle orarmi de i t[ran di i i iovimenh e partiti di m a s sa dell intelletti!.ile t o m e • ideologo Se A.sor p e n s a alla funzione dell intellettuale i o me interprete a d d e t t o il m a n e i ^ i o de i fini di hinijo p e n o d o della società o t o m e d e t o d i t t a t o r e e glossatore del m e s samolo ideologico di salvezza allora s i a m o d a c c o r d o Li spet ie (" in via di es t inz ione t -a tmuumo io - è !« ne t h e sia t o s i luttuvia a t io d o v r e b b e i o r r i s p o n d e n u n a differente e "fin a t e forma di o rgan i zza / i o ne dell a t tore i ollettivo del partito polit ico (Jui f ran ta n iente t e mol lo da tare In una fase di col lasso dell int ico redime e di intensa e risi di t re dibilita dell intero s is tema dei partiti po r re HI o r d i n e del Hiorno la ques t ione delli risor se e del le c o m p e t e n z e di intel leltuali non più ideologi non e t osa <.\ti poi o

E u ò ò un c o m p i t o t an to più saliente q u a n t o più si p r e n c e sul ser io la terza mot ivazione dt Ila afasia det»li intellettuali th t u i parla Asor I e n o r m e in (lui nza dei mezzi di c o m u n i t a / i o n e di m a s s a 1 e s p a n s o ne della v ideo t r az i a Q u a n t o alle \ i x i desili ope ra i dei lavo ratori e del le lavorami i la n la impress ione t c h e e s se non e s p r i m a n o i er to il b iso^n n he inlellet'iMii ideokmi di ennes i ma g e n e r a / i o n e nt o s t n n v a n o una q u a l c h e a rma tu ra fless bile e articolala» intorno a la t lasse ope ra i a hsse s e m b r a n o a m e piuttosto voi i di t ittadini e i i t tadtne c h e p o n g o n o *-ul t a p p e t o ques t ioni di i^uistiz a p u n t o e basta Li d o m a n d a e una d o m a n d a di so le / ion i mi sur*1 e provvediment i equi t re dioili t efficaci n o n ih messat i Hi ili salvezza C ques t i d o mundi- di giustizi i s o n o tra que l le tan to difficili q u a n t o ineludibili per c h i u n q u e - in tellettuale o m e n o - abb ia un e l e m e n t a r e s e n s o d s o h d a n e t.t e condiv ida il s en t imen to d e m o c r a t i c o dell e g u a l e ri spe l lo u n c h i u n q u e allro ha diritto

pagina Interviste&Commenti « S O f S g S ^ ^ , •* a s T r e , * - * ^ ^ ^ ^

FITnità Giornale fondato

d a Antonio Gramsci nel 1924

La zona grigia della Resistenza

GIAN ENRICO RUSCONI

L 'articolo di Giancarlo Bosetti su l'Unità del <l ot­tobre, a proposito di un mio saggio su Bobbio su •Il Mulino» (4/92), merita qualche precisazione, proprio per l'intelligenza con cui evita di costruì-

^ ^ ^ ^ ^ re fasulle contrapposizioni tra il sottoscritto e ™~~"*"* Bobbio stesso. Per cominciare, il titolo «Le due stone della Resistenza» potrebbe suggenre che io voglia rac­contare «un'altra storia» (cattolica addirittura «attendista»1) della Resistenza. Non è questo il punto e sono stupito che sia stato associato a posizioni di Del Noce e Buttigliene, con le quali non ho alcuna frequentazione. Tanto meno ne con­divido la qualità delle riserve o delle cntiche contro l'azioni-smo. Ma evidentemente se si è creato questo equivoco ci de­ve essere un motivo. Verosimilmente nasce dal fatto che per studiare in tutta la sua complessità la guerra civile 1943-45 e il suo seguito, ritengo urgente approfondire meglio la zona grigia della «resistenza passiva» e dell'«attendismo». Non già per rivendicare loro meriti resistenziali che non hanno, ma per sciogliere il nodo che Bobbio formula in modo caustico-la «Resistenza l'hanno fatta prevalentemente i comunisti, le elezioni le hanno vinte i democristiani».

Questa è la tesi che sintetizza tutti i tormenti, gli enigmi, gli equivoci della sinistra storica sulle radici della nostra Repub­blica Parlo espressamente di Repubblica, non di Resisten­za. Infatti il fuoco dell'analisi va posto non tanto sulla rico­struzione della vicenda resistenziale in sé, in tutte le sue sfaccettature, ma nel suo travaso, per cosi dire, nella crea­zione della Repubblica. Il punto è come la Resistenza si fa «Repubblica dei partiti». In questo passaggio appaiono i due fattori che mettono in gioco il nesso tra Resistenza e Repub­blica. Si tratta, da un lato, del ruolo preponderante ed esclu­sivo dei partiti nella creazione della democrazia e quindi della loro fortissima competizione nella determinazione dei contenuti (sociali e istituzionali) della democrazia E dal­l'altro, la comparsa sulla scena politica del grande attore pri­ma «assente» ovvero della semplice comparsa nella lolla ar­mata resistenziale: l'attendista, il resistente passivo o sempli­cemente il codardo. Si tratta di un continente abbastanza vasto, da cui emerge gradualmente l'elettore moderato de-mocnsliano.

Questi due fenomeni gettano una luce retrospettiva sul senso politico della Resistenza italiana. Più esattamente sul­la competizione presente in essa dei molti progetti politici, in parte congruenti in parte incompatibili, spesso confusi e velleitari. La Resistenza non è stata solo una esaltante comu­nità d'armi ma una formidabile lotta partitica con vincitori e vinti. Eppure tramite essa si è prodotta in Italia una grande virtù civica e politica' l'apprendistato della democrazia senza aggettivi. Questo apprendistato ha accomunato uomini e partiti che avevano concezioni diverse e diversamente og­gettivate di democrazia' liberale, sociale, progressiva, bor­ghese, proletaria, cristiana (e persino, polemicamente, fa­scista) . Se la democrazia ha retto, in Italia, sin dai primi anni di guerra civile latente, lo si deve alla lealtà politica di uomi­ni che attraverso tanti aggettivi si riconoscevano in una co­munanza di storie e di destino.

O ggi - all'improvviso nella peice-ziuue deua genie - in realtà attraverso un lungo processo, di cui noi abbiamo registrato tutti i sintomi, la demo­crazia politica italiana sembra precipitare bru-

^ ^ ^ ^ ^ talmente al suo anno-zero. Non sono crollate ^ ^ " ^ ™ soltanto le coordinate ideali-ideologiche della sinistra stonca, ma si sta sgretolando lo stesso continente democristiano. Tutto questo non ci riporta a npensare alle radici della Repubblica? Al nesso Resistenza-Repubblica nel significato detto sopra? Solo in questo senso mi permetto di dubitare della forza pedagogica di una certa immagine della Resistenza presentata come «la moralità armala» che era pronta al rinnovamento civile dell'Italia che é stato poi inter­rotto, traviato, tradito dall'opportunismo dei partiti. Con ciò. lungi da me imputare (sia pure cautamente e indirettamen­te - come dice Bosetti) all'azionismo d'avere contribuito con il suo «esilio interno» ad una sorta di disaffezione per questa Repubblica dei partili No. Mi sembra che oggi la po­sta in gioco sia ben più impegnativa della revisione di questa o quella lettura stonografica. Ciò che conta ormai è il rilan­cio di quello che i tedeschi democratici chiamerebbero «pa­triottismo della Costituzione» Loro danno a questa espres­sione il valore di un sostituto di identità nazionale pregiudi­cala Noi possiamo lasciare cadere questa restnzione per­ché il nesso Resistenza-Costituzione è un bell'esempio di come una democrazia si costruisce e si apprende in una lealtà, che è ad un tempo costituzionale e nazionale Certo i contenuti sono cambiati. Ieri i valori propulsivi erano quelli dell'antifascismo storico, oggi sono quelli dell'elaborazione di nuovi cnten del solidansmo nazionale. Su questa impo­stazione credo di avere l'approvazione di Norberto Bobbio Emi basta. Non mi disturba invece che qualcuno continuerà a fraintendere questa mia posizione come una implicita li­quidazione della Resistenza storica e vedervi una /altera per i partiti governativi (o aspiranti governativi) di oggi

PS. Non posso chiudere senza una battuta sul «bobbi-smo», di cui sono considerato famigerato inventore. Nelle mie intenzioni voleva essere un modo pungente ma ami­chevole di invitare alcuni amici (non necessariamente tori­nesi) a non abusare di alcuni atteggiamenti pessimistici di Bobbio Non ne volevo lare una categoria dello spinto, tanto meno fame motivo di turbamento per Bobbio. Ci faccia so­pra una bella nsata.

ÌÉM^SSSSIS^iJ'^LrL'ZT-X'A'.I^K^'J:: Un giovane scrittore ha passato la domenica

in curva tra i tifosi dell'Inter. Ha visto una bella festa tanti ragazzi normali, e quelli che facevano gli «skin»

Un giorno a S. Siro tra gli ultras M MILANO. Il Bar Stadio, proprio dietro la curva nord del Meazza, è già p ieno due ore prima dell'inizio della partita. Un locale buio, di mattonelle nere c o m e nelle case vecchie, pieno di o rme pesanti e di segatura am­mucchiata agli angoli dal passaggio continuo di scar­pe bagnate. L'aria e odorosa di birra e di pizzette riscalda­te. Dalle pareti cariche di scatoloni chiusi p e n d o n o i cartelli con i prezzi dei vari tipi di panini. Di fuori, altri gruppi di tifosi trovano ripa­ro dalla pioggia sotto il porti­ca to di via dei Piccolomini, vicino alle vecchie mura del galoppatoio.

Gli ultras dell'Inter si dan­no appuntamento qui, di fronte al cancello 42, Mauro, uno dei capi storici dei tifosi, un simpatico ragazzo di po­c o più di trenta anni, ha ap­pena lasciato sua moglie e suo figlio in un settore più tranquillo dello stadio, c o m e fa tutte le domeniche , e adesso è indaffarato ad ag­gregare i gruppi di tifosi che arrivano da fuori Milano, per farli entrare tutti insieme. È un lavoro mica da poco, cont inuamente a far la spola dal bar ai cancelli, in stretto contatto col servizio d'ordi­ne. Quando final­mente lo stadio apre le porte, i tifosi co­minciano a entrare a piccoli gruppi, sotto­ponendosi uno alla volta al controllo dei poliziotti. Il San Siro è ancora mezzo vuoto, a quest 'ora. I primi ul­tra si aggirano per un po ' fra i muri pieni di scritte guerre­sche, sfaccendati, quindi' vanno a prendere il loro po­sto o M i m a n o con calma gli striscioni. Lo stadio de­serto amplifica i rumori. Si sente qualche porta sbattere dai bagni, e alzarsi i primi cori solitari che rimbalzano contro il cemento nudo e as­sumono vibrazioni metalli­che E' tutto molto calmo, quasi sfiacchito dalle caden­ze puntuali con cui va svol­gendosi la domenica.

La festa comincia con l'in­gresso in c a m p o delle due squadre, sotto un cielo bas­so e pesante c h e sembra scendere fin dentro lo stadio e foderare con un fitto vapo­re perfino i cartelloni lumi­nosi, lo mi trovo nel passag­gio fra due settori, e non rie­sco a vedere il c ampo . Stan­no tutti in piedi, davanti e dietro a me, uno appoggiato all'altro, a urlare cori e can­tare a squarciagola. Il capo-tifoso, un tipo tarchiato e la faccia da bonaccione, sta seduto sulla ringhiera rivolto verso gli spalti, col microfo­no in mano. Ordina le can­zoni da urlare e dirige il co­ro. È una festa. Pazza, ma è una festa, che si accende ancora di più q u a n d o com­pare Bergomi. il quale ha deciso di vedersi la partita dalla curva. Arriva scortato da Mauro e da Franco, un al­tro dei capi degli ultra, ma subito i tifosi lo circondano, alcuni scendono di corsa i

SANDRO ONOFRI

«Il movane naziskin mi chiede una sigaretta

e poi mi ringrazia abbassando gli occhi,

timido come un pulcino'

gradini per andare ad ab­bracciarlo e subito risalgono su, per non perdersi il calcio d'inizio.. Sono tutti contenti, si danno spinte e pacche L,U!IC' spalle ni:ielle •!'. '.:.".«'.. ta rimasta fino a quel mo­mento forse troppo control­lata. Anch'io, sebbene non interista, mi faccio coinvol­gere, e batto le mani con lo­ro. C'è poco da fare, questo è il calcio, per quelli a cui piace. E a me piace.

Quando la partita comin­cia, gli animi si placano un po' , ma restano sempre ec­citati. Il capotifoso continua a urlare nel microfono, si ac­c e n d o n o le prime sigarette, e da qualche parte si alza inequivocabile l 'odore di uno spinello acceso. Due ra­gazzi con una zazzera da leone h a n n o cucito sul giub­botto lo s temma con la scrit­ta SKIN-HEADS INTER so­pra a una canna di pistola puntata verso chi legge. Uno di loro mi chiede una siga­retta e mi ringrazia abbas­sando gli occhi, timido co­me un pulcino. E' molto gio­vane, avrà sedici anni si e no. e ho l'impressione che questa sia una delle prime volte che viene allo stadio senza il padre.

Passano i minuti, l'Inter non segna e la tensione ver­so la partita comincia a cambiare. Qualcuno già si dedica a dire battute che non fanno ridere nessuno dei preoccupatissimi tifosi lì intorno. Qualcun altro orga­nizza con gli amici il pro-

• -or.» gramnia per la sera­ta. Vengono propo­sti vari giri, che fini­scono però tutti allo stesso bar dì un cer­to Bomba. Altri,inve­ce, cominciano a la-

' meritarsi. C e un ra-

^>"> - gazzo, un moretto molto simpatico che mi ave­va colpito prima della partita per il suo sorriso solare, e lo sguardo - aperto. • Mi volto adesso che l'arbitro si e ap­pena tif.Uti.ivJ .li LUIHLUL1L un rigore all'Inter, e lo trovo trasformato. Urla insulti con gli occhi di fuori, il viso gon­fiato da una rabbia insospet­tabile, e mentre grida uno dei soliti cori contro l'arbitro c o m e se fosse una bestem­mia tremenda e nuova nuo­va, due tic gli defiorano l'e­spressione in una smorfia ri­dicola, tutta storta. E' diven­tato brutto, deformato dal suo vittimismo, e continua a lamentarsi: «Solo a noi ci trattano cosi», con la voce tremula di una donna vec­chia.

Il gruppo intorno a Bergo­mi e sempre impegnato a in­citare la squadra, qualcuno invece qua e là già bestem­mia a mezza bocca. Eppure non mi sembra un dramma. L'Atalanla e una buona squadra, si difende in ma­niera intelligente, e chiun­que abbia giocato anche so­lo un po ' a calcio e in grado di capire che queste sono partite complicate. Ma non c e niente da fare, ragionare non serve a niente. È questo il guaio. Un ragazzo davanti a me, nel momen to in cui Desideri sbaglia un passag­gio, esplode dandogli del terrone bastardo. Mi sor­prende, non me lo sarei mai aspettalo da lui, porche a giudicare dalla sua statura, dai tratti somatici e dal colo­

re della pelle, ci sa- a»v rebbe da scommet­tere che le sue origi­ni non risalgano molto più a nord di Gallico Marittima, un pacsotto c inque chilometri sopra a Reggio Calabria. «Siete squallidi, squallidi!», urla il suo amico ai giocatori dell'Inter, nello slesso mo­mento in cui il coro guidato dal capotifoso urla ancora p.u ù. piì.c.a elle l'In'i'i r> •'•. te «Siete squallidi!». L'arbitro invece, quasi all 'unanimità, e un «romano di merda». E' un motivo ricorrente, que­sto. Sono solo quattro ore che sono sceso a Linate, e sarà la decima volta che sento parlare di Roma. Il tas­sista che mi ha accompa­gnato allo stadio, un ragaz­zo simpaticissimo oltretutto, appena ha sentito il mio ac­cento ha at taccato una lita­nia che non finiva più contro la gente di Roma c h e non la­vora, non paga le tasse e via dicendo. Dentro lo stadio le bancarelle vendono ma­gliette azzurre con la scritta in nero che dice: Milano ca­pitale. IJSIP Nord. E immagi­no che domenica prossima venderanno magliette ana­loghe, rosse con la scritta nera. Milano sembra presa dall 'ossessione di Roma, in un intrico di tifo e di politica in cui è complicatissimo tro­vare una via d'uscita.

Devo ammettere a questo punto che il mio entusiasmo e calato di parecchio. Non tanto perché, da romano, mi risenta di tali insulti. Sono adulto abbastanza per capi­re i motivi e gli obiettivi di quella rabbia. Ma piuccheal-tro perché comincio a ca­ptare, in qualche modo oscuro, uno strano fenome­no. I segni della festa ci sono

«Desideri sbaglia un passaggio

e l'uomo seduto vicino a me grida:

«Terrone bastardo'

ancora tutti, ma appa iono all'improvviso esagerati. Le risate sono quasi isteriche, sproporzionate alle occasio­ni, le sillabe dei cori si fanno p"ì ' ' ' i re, più "i :' •'< , " ' V legria ha qualcosa di osses­sivo. Si muovono troppo, questi ragazzi, e t roppo a scatti, in maniera innaturale. La festa è finita. E' diventata un rito svuotato, fatto per abitudine m a senza più il mito o il feticcio che ne do­vrebbe essere il motivo. E' c o m e un brindisi fatto per un festeggiato che non si sa chi sia, che è. sparito, e si al­zano i bicchieri cosi, per inerzia, tanto per farlo. An­che il capotifoso è più di una volta che lancia cori senza essere seguito da nessuno, o quasi.

Ormai sono tutti accalcati addosso alla ringhiera, uno sopra l'altro. Vogliono stare sopra il c a m p o , vogliono ve­dere solo quello. Stanco, mi siedo su una delle tantissime sedie lasciate libere, e mi ri­trovo quasi nell'oscurità, cir­conda to dal muro di corpi che davanti a me coprono l'ultimo fiato di luce. Tutto intorno, un mare di sporci­zia, di bottigliette vuote di Coca Cola, di carte del cor­netto Algida. Una copia del­la «Gazzetta dello Sport» è fi­nita in una pozzanghera for­matasi sotto i sedili ed e ri­dotta a una poltiglia rosa, sembra un trancio di carne. E un fetore sottile ma nitido si alza dalle giacche fradicie e accaldate. Un odore inti­

mo, c o m e di mela calda. Quando mi rialzo é da po­

c o cominciato il s econdo tempo. 1 gruppi durante l'in­tervallo si sono divisi e ades­so vanno ricomponendosi, ma in maniera più elastica. L'entusiasmo per la squadra ha un nuovo sussulto che dura una decina di minuti e poi di nuovo si esaurisce, stravaccandosi sui sedili neri d 'acqua sporca, tra il fumo sempre più denso delle siga­rette che rimane sospeso sotto la pressione dell'umi­dità.

Vicino a me si e venuto a mettere un ragazzo di venti anni si e no. Se ne sta dritto in piedi, col volto di marmo, inflessibile, e non parla mai. Ha la testa rapata e il volto segnato da pedicelli grossi e rasposi c o m e noccioline americane. Sulla manica del giubbotto ha uno s temma rosso con la scritta in nero "Blood honour", e una croce celtica spillata appena sotto. Sta zitto, da una parte, da solo c o m e un cane malato. Non partecipa neanche ai cori. L'unica volta che lo ve­d o urlare con gli altri e con lo slogan rivolto ai tifosi dcl-l'Atalanta: «Le bergamasche puttane, puttane, puttane. E i loro figli conigli, conigli, co-

f s a m nigli». Ma non c'è niente in lui dell'aria canzonatoria che c 'è negli altri. Freme, e q u a n d o richiude la bocca un nervo gli scuote la guancia.

Un boato, un vero sass*: boato da stadio ac­coglie la decisione dell'arbi­tro di concedere il rigore al­l'Inter. Decine di ragazzi si precipitano giù dagli spalti verso la ringhiera, per stare

pra a Ruben Sosa. E quando il pallone entra in rete, rico­minciano le risale luminose, gli abbracci, la festa vera. Il boato ha finalmente trovato la miccia giusta, che gli dia motivo.

Solo il ragazzo vicino a me non si e mosso. Guarda il cartellone che annuncia il quinto gol del Milan e se ne va, c o n le sue rabbie solita­rie e silenziose, stringendo i denti con uno scrocchio che riesco a sentire nonostante il frastuono.

È fatta, ormai. Dopo poco qualcuno comincia a sfolla­re, mentre lo stadio ancora sussulta agli ultimi fuochi di una partita che c o m u n q u e ormai non può più cambia­re. Ai tre fischi scappano tut­ti insieme, invadendo in un batter d 'occhio i mille per­corsi delle uscite del Meaz­za, incrociandosi o scen­dendo a spirale giù per le torri. Una scena suggestiva, che sembra tratta dal film Metropoli:,. Dentro lo stadio restano gli ultra, primi a en­trare e ultimi a uscire Con gesti lenti raccolgono gli stri­scioni e li nawolgono. Qual­che gruppo invece aspetta, e consuma un'altra sigaretta a luci spente, a godersi la se­rata con gli amici. Come a casa.

M a r t e d ì ( ìu t tu iMv \U\Y2

Salvate quei referendum

ENZO ROGGI

S ( fondo foni] degne di lede, la ''.irte di ( assazione si è rivolta *JI Co-

" Ì Ì ' " untati per i re­ferendum perchè espri­mano in tempi brevi le lo­ro controdeduzioni rispet­to .i un'ipotesi di non vali­dità della procedura se­guita per la promozione della consulta/ione po­polare Tale ipotesi di irre­golarità farebbe n'eri-mento alia norma che prescrive di non poter ri­chiedere un referendum nell'anno anteriore alla scadenza delle Camere Noi non vogliamo mterfe nre nella delie ala fase t he si è, tosi, aperta nel lap porto tra i Comitati e la Corte Tuttavia ci rifiutiti ino di e redere che gli insi­gni giuristi cfH' elaboraro­no Ì quesiti referendari e depositarono la richiesta alla Cassa/ione abbiano agito al di Inondi un asso luto rigore tecnico Nonio crediamo non solo per­che conosciamo la quali­tà di quelle persone ma perchè è a lutti nolo che, prima di promuovere la race tilt a delle firme, i Co­mitati ottennero in sede parlamentare una inter­pretazione della l e ^ e da parte del ministro dell'In­terno Scotti che conforta­va la praticabilità dell'ini­ziativa nei tempi prospet­tati dai promotori F ci chiediamo perche l'oJter-na obiezione non fu solle­vata al momento in cui fu presentata la richiesta dell'iniziativa referenda­ria

In attesa ili conoscere i contenuti e l'esito d; que­sta imprevista disputa del-1 ultima ora (la Cassazio­ne dovrà decidere sulla regolarità entro il mese). non si può non sollevare un acuto preoo.upaz.ione politica per il caso che i referendum vengano

seouen/e sia sul lerreno politico-istituzionale che nei rispetti dell'opinione pubblica Li «pendenza» dei referendum, e in spe­cie di quelli riguardanti le leggi elettorali':>er il Sena­to e i Comuni, Ila avuto fi­nora l'effetto del tutto pò silivo di indurre le forze parlamentari a mettere davvero all'ordine del giorno le riforme (nascita della Commissione bilate­rale, presentazione delle proposte di legge, avvio del confronto con sca­denze impegnative). Il ve­nir meno di questo indi­retto incentivo a fare, da­rebbe spazio insperato a tutti i conservatori del vec­chio sistema con un ina­sprimento della già grave contraddizione con le at­tese del Paese 1,'opinione pubblica (a cominciale da quel milione e mezzo di cittadini che sottoscris­sero con convinzione n-formatneo i quesiti refe­rendari) sarebbe amor più indotta a ritenere i he nessun cambiamento po­trà essere ottenuto attra­verso un,i normale prassi costituente e che onesto Slato - in cui si può pai leggiare un diritto costitu­zionale tra il governo e la magistratura-non oda ri­fornì.ire ma da combatte­re Un altro regalo a chi soifia sulla dissoc (azione della compagine nazio-

P^iH^HSJt^

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seri/ 1555

lano. 1599

Certificato n. 1929 dtl 13/12/1991

Ok Zavoli, il prezzo è giusto • I I.'Italia rischia di somi­gliare sempre più alla pubblici­tà della Benetton, quella che cerca, proponendo immagini immonde e comunque provo­catone, di vendere dei golfini Ci riesci'' Forse si. dato che continua imperterrita E molti si chiedono, e così che si pia­ce9 Non lo so E comune)uè chiaro che per vendere biso­gna colpire e piacere. Forse tutti e due Ed ecco che il di­scorso diventa subito televisi­vo A chi bisogna piacere in I V Per le tv private è un discor­so più semplice Bisogna pia­cere allo spettatore del nord, quello che - credono di sapere gli esperti di media - si sente gratificato d'essere un contem­poraneo del Berlusca, il Ross Perot italiano che dice del pae­se «il paziente e forte» No il paziente è paziente. Per ora E poi aggiunge «Mi auguro che gli imprenditori possano conti­nuare a dare il meglio di sé »

Continuare o cominciare7

«. .nel loro mestiere che è quel­lo di produrre ricche//,i e pro­muovere sviluppo» E qui deve essere saltata una riga Perché a tutti sembra che nella mag­gioranza dei casi la classe im­prenditoriale ( pubblica e pri­vata) abbia finora pensalo a produrre si ricchezza e svilup­po, ma per sé Punii di vista, per candì Ma insomma In­somma dicevamo bisogna pia­cere al nord che fa riferimento al rasserenante Cavaliere che non vuole «terrorizzare il pub­blico», soprattutto tinello dei suoi canali. Che è composto, dando retta ai luoghi comuni statistici, da rappresentanti del terziario avanzato, aspiuinti yuppies, stilisti, pubblicitari, esercenti soggetti in sospetto di leghismo, gente clic pensa che l'Italia.si fermi a Bologna

Si deve piacere anche allo

ENRICO VAIME

spettatore del centro-sud (fo­tografato dal solilo esperto in­dagatore) in sospetto di qua­lunquismo, di gusti facili Si danno anche a lui un po' di milioni attraverso roulettone giganti, un po' di ragazzone poppute e culone (come vuo­le l.i linea estetica del boss) e Ma che si va Con molta caute­li! discriminatoria, certo E di qualche giorno f,i la telelonata di un gruppo assai agguerrito ad un'agenzia che rappresenta esponenti dello spettacolo Li richiesta era (c'è una leslmio-nianza, certo > "Vorremmo un conduttore 'IV che non scriva su Cuort'v non sia di sinistra»

E via d i e si va, dicevo Dal­l'altra parte c'è lo Stato, il servi­zio pubblico Che non ha relè-remi facilmente individuabili perché ce ne ha troppi l'na barca in avaria che cerei di ar­

rembare la flotta avversaria senza motivazioni, senza mez­zi e senza molte capacità. Po­vera Rai. dissanguata dagli ap­palti inutili perché politici, co­stretta dagli eventi ad umiliare un equipaggio in gran parte fe­dele e capace che deve cedere le proprie compotenze a pirati appaltatori E a chi piace e so­prattutto a chi si rivolge la pro­grammazione Rai7 Incredibile per dei manager che devono piazzare il proprio prodotto agli stessi consumatori ai quali si rivolge la concorrenza della quale si imitami i modi e la so­stanza risultando spesso scon­fitti Tranne che nella sfiaa del sabato (Ramno, 10 milioni e mezzo di spettatori contro i cinque o poco più di fapenssi-ma. un llop clamoroso) dove l'imbarazzante pochezza di Canale 5 ha fatto si che non ci fosse praticamente lotta

In questo bailamme, in que­sta guerra alla conquista di obiettivi sempre più poveri e bassi, ogni tanto emerge qual­che prodotto che sembra veni­re da altri tempi, da altri paesi. •Viaggio nel sud» per esempio, che in reti non pubbliche non avrebbe trovato né uno spon­sor né un difensore, capita al­l'improvviso al venerdì davanti allo spettatore abituale come fosse un programma concepi­to e realizzato in altre situazio­ni, in altri paesi Una trasmis sione scandinava affascinante come un film di Bergman che forse non mentiamo neanche Noi che seguiamo, come fosse ormai naturale, i prezzi giusti, le cene servite, le bellezze ai vari bagni, le scommesse, le papere e i discorsi interessanti dei papaveri Grazie Zavoli di averci nportalo, nella giusta sede, una televisione giusta che molti stavano dimentican­do

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Martedì 6 ottobre 1992

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La crisi economica ^

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il Fatto ISiiJiilS La lira sfonda qualsiasi quotazione realistica nei confronti del marco Dollaro a 1314. La Sterlina sempre nei guai. Si rivive un clima da 1929, per la prima volta si combinano crisi valutaria, crisi borsistica e paralisi di governi e banchieri centrali. Proposta-truffa di Major

pagin a3ru

Quota 940, l'uragano contìnua Cambi impazziti, Borse al crollo. Atmosfera da Grande Crisi L'uragano continua. E le banche centrali e i governi non riescono a fermarlo. La lira a quota 938-942 sul marco, dollaro a quota 1314. Tutte le Borse travolte dall'instabilità dei cambi, dai tassi di interesse eleva­ti e dal calo dei profitti aziendali. Atmosfera da '29. La crisi di lungo periodo dalla divergenza tra Usa e Germania. 112 annaspano e fingono che tutto (dal­lo Sme al trattato di Maastricht) si possa tenere.

ANTONIO POLLIO SALIMBENI

• • ROMA. Questa volta non si (anno i conti delle perdite delle banchi? centrali. Semplice­mente perchè le banche cen­trali hanno deciso di non spre­care più un quattrino per fre­nare il rovescio delle monete sottoposte al tiro al piccione. Ieri la Banca d'Olanda ha soc­corso la disastrata sterlina ir­landese, ma tutti gli altri hanno guardato lo spettacolo. Le banche centrali sono a secco e le cartucce rimaste possono tornar buone in momenti più neri dell'attuale. Ciò non di­mostra la lungimiranza dei pò- • tenti banchieri centrali quanto piuttosto un giudizio pessimi­sta sulla crisi valutaria: sarà di lunga durata, dunque non ha senso saggiare i mercati fé i parlners) su un valore piutto­sto che su un altro.

Questa volta non c'è neppu­re la corsa al capro espiatorio, cioè la coppia Usa-Gcrmania. Con le loro politiche moneta­rie divergenti (la prima con i tassi al ribasso per facilitare una crescita che non arriva mai, la seconda perchè espor­ta dctla/ione ni £ur,,pLi attui verso la tagliola dei tassi di in­teresse alti) Stati Uniti e Ger­mania hanno creato la base naturale per lo sconquasso va­lutario che poi si è nutrito degli squilibri di bilancio e recessivi intemi (Italia, Gran Bretagna e Germania). Le loro politiche non cambieranno presto. Si sa e dunque si cerca di zigzagare per sopravvivere. È dunque fa­cile prendetsela con gli analisti dell'americana Goldman Sa­chs che predicono per la lira un cedimento di lungo perio­do sul marco dalle 890 entro un mese alle 990 tra un anno e mezzo. Di analisti neutrali in giro ce n'è pochi e la Goldman Sachs è una di quelle banche d'affari che più ha tratto profit­to insieme ad altre americane ed europee dagli assalti contro lo Sme. In giro ci sono tante orecchie II pronte a prendere per buone previsioni che tecni­camente non reggono,

Questa volta c'è l'aria appic­cicosa da 1929. Catastrofismo? La cosa certa è che la giornata

di ieri è un condensato di rove­sci che si alimentano l'un l'al­tro nella finanza, nell'econo­mia reale, nella politica. Negli ultimi tre mesi gli elementi del pericoloso cocktail si erano mantenuti separati. Ieri no. Tutte le borse mondiali crolla­te, da Tokyo via via tutte le al­tre sono state schiacciate chi dalla prospettiva di un ritocco all'insù dei tassi di interesse o di un mancato ribasso (Tokyo, Londra, New York), chi dalla crisi dei profitti delle maggiori imprese nazionali (Francofor­te e Parigi). chi dalle incertez­ze sul futuro di grandi gruppi (Italia). Piazzaffari, per la veri­tà, perde meno di tutti.

Atmosfere da panico. Lira e sterlina ai minimi storici. Di mezz'ora in mezz'ora la deba­cle della coppia peggiore del­l'Europa monetaria è stata to­tale (giornata nera anche per la peseta, ma non troppo visto che ha ammorbidito i vincoli valutari). La lira a 938-942 sul marco, poi salita in serata a 929-933. Una svalutazione sùì' m.irco di cirrn il ?0qr'. da r»nan-do è scoppiata la tempesta, so­lo ieri del 4-5%. Chi si fida a fa­re previsioni? Gli scambi sono rarefatti, cioè al gioco parteci­pano in pochi quindi i risultati sono alterati. Vero o falso che sia, non cambia la direzione de! mercato. 1314 lire per un dollaro (in serata a 1.313-1.318): ma come, la svaluta­zione non avrebbe dovuto metterci al riparo dall'inflazio­ne importata da maggiori costi di petrolio e materie prime?

La lira perde su tutte le mo­nete e pure sulla sterlina al mi­nimo assoluto a 2,4047 marchi contro 2,4355 di venerdì. Un vero primato. È importante la differenza tra Italia e Gran Bre­tagna: lira e sterlina sono en­trambe fuori dallo Sme, ma la Gran Bretagna ha alle spalle un risanamento finanziario giù fatto, l'Italia deve metterlo in pratica. (Ciò che si dimentica spesso è che il thatcherismo ha immerso la Gran Bretagna nel ciclo recessivo più lungo dal dopoguerra).

Il gioco delle monete si ri­percuote con una frustata sulle corbeìlles. Il supermarco non esporta soltanto deflazione (cioè bassa crescita) in Euro­pa attraverso i tassi di interesse elevati, schiaccia gli utili delle stesse imprese tedesche orien­tate all'esportazione. Il dollaro basso attacca le merci di tutta Europa. La Francia vittoriosa sul fronte di Maastricht risco­pre il nazionalismo monetario ' che fino a sei mesi fascmbrava •• per sempre lasciato alle spalle, -ma le previsioni aziendali sono piuttosto nere. Nella City londi­nese, il dopo Sme viene vissuto come un dramma nazionale quasi che debba cedere da un momento all'altro a Francofor­te il bastone della prima piaz­za finanziaria europea. Dalla recessione non si esce con i tassi di interesse a livelli italia­ni. Un economista di una ban­ca d'affari commenta: «Siamo alla Dunkerque finanziaria». Ma dalla recessione non si esce neppure con tassi reali vi­cino allo zero ed è il problema di Bush e dell'economia ame­ricana: l'aspettativa di un'ulte­riore riduzione è montata co­me la panna negli ultimi gior­ni, ieri si è sgonfiata. L'America non può esultare più di tanto perchè il dollaro raggiunge il minimo storico sullo yen (a 119,25 sul dollaro), o perchè la barriera con il marco di 1,40 (marchi) è stata di nuovo in­franta. Sono gli indeboliti «fon­damentali" dell'economia, il li­vello dei consumi scremali dal. tentativo di scrollarsi di dosso t '.'.'•''.•• l'.'Sli anni dorati di r> i.

gart-arendew Scroscila asftói. ca, , i

Crisi' valutaria, effetti della recessione (previsoni nere per i profitti in tutta Europa, disoc­cupazione, crjsi fiscale in Ita­lia. Germania e Gran Breta­gna) , squilibri di bilancio (Ita­lia e Germania): il miscuglio non avrebbe potuto essere me­glio confezionato che con la geniale trovata di Major. Rac­cogliendo i timori di molti go­verni, ha pensato bene di non offrire il fianco alla speculazio­ne per i prossimi dieci giorni proibendo ai ministri del Teso­ro dei t2 di partecipare al verti­ce di Birmingham. Altrimenti si sarebbero moltiplicate le voci dì un riallincamento nello Sme, di nuove regole di cam­bio che avrebbero fatto ballare di nuovo banconote e banche centrali. Un escamotage buono per gli struzzi che difficilmente placherà i furori dei ribassisti. Incapaci di dare una risposta sistemica a eventi sistemici, i 12 annaspano.

Disoccupazione in aumento, arriverà a 4 milioni

La sterlina è in difficoltà e trema anche Major

ALFIO BERNABEI

M LONDRA La crisi della sterlina si è ulteriormente ag­gravata nel quadro della turbo­lenza che ieri ha colpito diversi mercati, accentuata dal fatto che ancora una volta la City ha inutilmente atteso un chiari­mento dal governo sulla nuova direzione da dare alla politica economica.

1 titoli sono precipitati con una perdita in giornata di oltre 100 punti sull'indice Ft Se 100, equivalente a 15 miliardi di sterline - il calo più grave degli ultimi cinque anni - e ad un certo punto il valore della mo­neta inglese è sceso a 2,37 ri­spetto al marco contro il 2,95 che la rappresentava nell'am­bito dello Sme prima dello sconvolgimento monetario.

La City ha attribuito gran parte della causa di quanto sta avvenendo ai dubbi del mer­cato relativi all'insicurezza che circonda il futuro della sterlina davanti alla manifesta incapa­cità del governo di chiarire una volta per tutte la strada che in­tende prendere nei riguardi dell'economia interna in re­cessione, e a quelli concernen­ti i rapporti col reslo dell'Euro­pa' Sme e trattato di Maastri­

cht. La situazione è aggravata dal (atto che molti sospettano le dimissioni del cancelliere •della svalutazione» Norman Lamont, ministro dello Finan­ze. Continuano anche i dubbi sui limiti di resistenza dello stesso Maior. Perfino la stampa più conservatrice ha perso li-ducia in lui, incluso l'influente quotidiano Daily Tclegraph. Sono state fatte allusioni ad una situazione paragonabile alla crisi di Suez del 1956. La posizione del premier si è pro­gressivamente indebolita nelle ultime due settimane e le rive­lazioni contenute nel libro del­l'ex cancelliere Nigel l^iwson secondo cui Major - all'epoca in cui questi aveva incarichi nel ministero delle Finanze - si presentava a lui stravolto «con la faccia color cenere» dato che non capiva il funziona­mento dell'economia ha con­tribuito ad alimentare l'impres­sione che il governo si trova nelle mani di incompetenti.

[j\ City sta diventando sem­pre più nervosa. l.a •caduta li­bera» della sterlina fuori dallo Sme potrebbe trasformarsi in un crash se nessuno la ferma. C'è chi s'aspetta l'aumento del

tasso d'interesse che a sua vol­ta provocherebbe un aumento del tasso sui prestiti, uno svi­luppo cosi temuto da sembra­re una calamità nazionale data la peculiarità inglese dell'enor­me indebitamente avvenuto intorno al 1985-'87 di milioni di persone, specie sul paga­mento dei mutui bancari sulla casa. La caduta lino al 30-50% nel mercato dei beni immobili ha portato a situazioni para­dossali in cui l'attuale valore della casa è inferiore al prestilo originalmente richiesto. Su questo sfondo c'è il problema del continuo aumento della di­soccupazione ora intorno ai 3 milioni. Si ritiene che possa ar­rivare ai 4,

Ieri i rappresentanti dell'in­dustria edile hanno reso noto che 400mila persone hanno perso il lavoro negli ultimi tre anni e cinquantamila lo perde­ranno prima di Natale, "Fur­goncini di protesta» con scritte sui cofani verranno parcheg­giati davanti al palazzo dove si svolge il congresso annuale dei tories. Le cinque ferree leg­gi antisindacali promosse dal­la Thatcher e confermate da Major hanno portato alla scomparsa di dimostrazioni di massa.

La giornata di Ieri è stata caratterizzata da una situazione drammatica per le Borse e le monete del maggiori paesi industrializzati '

Gennaio 76 primo crack annunciato

RENZO STEFANELLI

M ROMA. L'attuale crisi della lira ha alcuni punti di somiglianza con quella che portò alla chiusura del mercato dei cambi il 21 gennaio 1976. Anche allora, come oggi, l'antefatto è una lunga recessione indu­striale rimasta senza risposta. Il 1975 è l'unico anno del dopoguerra in cui il reddito nazionale diminuisce; ma è la profondità della crisi industriale su sfondo di stagnazione mondiale che lo determinò, Vi furono

Le quotazioni della lira 2 OTTOBRE SOTTOBRC VAR.

DOLLARO USA 1259,32 1296,16 +2,92 ECU . ' . . 1717,33 1782,85 +3,81 MARCO TEDESCO1 ' 878,49 925,49 +5,35 FRANCO FRANCESE 259,84 • 272,36 +4,81 LIRA STERLINA 2159,48 2202,68 +2,00 FIORINO OLANDESE, 779,96 821,54 +5,33 FRANCO BELGA 42,61 44,85 +5,25 PESETA SPAGNOLA 12,458 12,959 +4,02 CORONA DANESE 226,66 237,80 +4,91 LIRA IRLANDESE ' 2302,29 2424,84 +5,09 DRACMAGRECA 6,8111 7,130 ^4,68 ESCUDO PORTOGHESE 9,862 10,336 +4,80 DOLLARO CANADESE 1005,04 1039,41 . +3,4 YEN GIAPPONESE ' 10,481 10,872 +3,7 FRANCO SVIZZERO 1000,65 1058,77 +5,8 SCELLINO AUSTRIACO 124,87 131,55 +5,34 CORONA NORVEGÉSE 215,88 225,26 +4,34 CORONA SVEDESE 233,08 242,97 +4,24 MARCO FINLANDESE 275,14 287,71 +4,56 DOLLARO AUSTRALIANO 904,19 937,51 +3,68

settori che andarono sotto anche del 30%, altri (come l'alimentare) stabili, in media perdite di produzione dell 0-12%.

Vi erano disavanzi di bilancia commerciale ma, so­pratutto, valutaria: lughe di capitali, esportazioni clan­destine, dato che allora operava il monopolio dei cambi e tutti i ricavi e le vendite di valuta dovevano passare per l'Ufficio Italiano Cambi. I capitali usciva­no dall'Italia, asciugando le riserve, per il semplice fat­to che il governo di Moro - dimessosi l'8 gennaio e rcincaricato il 14 - non aveva fatto né previsto niente per rilanciare gli investimenti e l'occupazione. La so­miglianza principale è dunque qui: una recessione in­dustriale è iniziata in Italia a metà del '90, niente è sta­to fatto per sanarla nei due anni che sono seguiti, que­sto (e non l'inflazione presa a se stante, né il disavan­zo pubblico) ha minato le basi della moneta.

Del resto, alle prossime elezioni il Presidente degli Stati Uniti, oltre a svalutare il dollaro, potrebbe saldare il conto per questa «indifferenza» al problema base di ogni società: occupazione e produzione di reddito.

Speculazione. La crisi della lira nel gennaio 1976 è la prima in cui la «speculazione» interna acquista un carattere di massa, coinvolgendo fette di risparmio popolare. Il 15 agosto 1971 il mercato dei cambi era stato chiuso in seguito alla dichiarazione di inconver­tibilità del dollaro ma la speculazione era sopratutto «estema». Cosi ancora nel giugno 1972 per la crisi che precedette la svalutazione della sterlina; nel 1073 per la spinta alla rivalutazione del marco nei confronti delle altre valutre europee. L'esperienza del passato insegna, quindi, a distinguere la speculazione vera e propria dalla ricerca di «protezione» da una svaluta­zione annunciata che è un diritto tanto delle persone quanto degli amministraton delle aziende. La risposta deve essere diversa ma, sopratutto, deve far leva sulla distinzione degli interessi.

La penalizzazione. Dalla crisi valutana del gen­naio 1976 si usci grazie ad un provvedimento repressi­vo, il decrteto 4 marzo 1976 trasformato in legge n. 159 del 30 aprilo 1976 che aggravava le pene - intro­ducendo l'arresto - per le esportazioni illegali di valu­ta. È grazie alla 1-egge 159 che vennero ricostituite le riserve e che l'Italia potè entrare negli Accordi Europei Hi rnnihin che cnstanziano il Sistema Monetario Eu­ropeo (accordi del 1977). Il successo delia mjtura re­pressiva si deve a due fattori: la legge fu il risultato 3i una ampia e continua pressione, nel paese e nel Par­lamento, in cui il Sindacato ebbe una funzione non solo di protesta ma di elaborazione e sostegno delle forze parlamentari; l'insieme delle misure di politica economica adottate nei mesi successivi «premiarono» in qualche misura i risparmitori di massa e in qualche misura resero loro la fiducia (se non altro mostrano che la speculazione pura poteva essere colpita). Qualcosa del genere si è tentato, nei mesi scorsi, con le iniziative Cgil per colpire il riciclaggio ma la mobili­tazione e l'intensità dell'intervento non ha l'intensità che si ebbe nel 1976

Le differenze. I.a legge di penalizzazione è cadu­ta nel 1986 ma è dal luglio 1989, con la libera circola­zione dei capitali, che il Tesoro e la Banca d'Italia avrebbero dovuto inaugurare una politica di governo della frontiera valutaria e di valorizzazione del rispar­mio interno. Questo significa lare il «monitoraggio» dei movimenti valutari, se non altro perchè non premino il denaro sporco, ma implicano: togliere i benefici fi­scali al risparmio che si investe all'estero; gestire la no-minatività dei titoli offrendo un premio a chi l'accetta; incentivare il risparmio finalizzato su impieghi interni qualificati. Se la crisi industriale è la premessa di que­sta crisi, il privilegio dell'intermediazione a spe«e dei risparmiatori è il sentiero che porta al crollo della lira.

Scattati ieri tutti gli «interruttori di sicurezza» computerizzati per evitare un crollo simile a quello del 1987 Gli effetti del ciclone valutario in Europa e delle incertezze sulla Casa Bianca. Gli esperti temono il peggio

Wall Street nella morsa di una morte lenta Cicloni valutari in Europa e incertezza sulla Casa Bianca, danno uno scossone a Wall Street dove i ti­toli prima crollano a capofitto, poi recuperano, ma solo dopo che sono scattati gli «interruttori di sicu­rezza». Verso un nuovo crash come quello dell'87? Non è detto, stavolta potrebbe trattarsi di morte len­ta, una tortura tirata per settimane, almeno da qui alle presidenziali Usa del 3 novembre.

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

SIEGMUND OINZBERG

H i NEW YOKK. Uno dei nuovi •interruttori di sicurezza», che rallentano le vendite mediante i programmi computerizzati, è scattato alle 10,20, quando l'indice delle azioni più aristo­cratiche, il Dow Jones, era sce­so di 50 punti. Un altro interrut­tore è entrato in azione 8 mi­nuti più tardi, quando l'indice era sceso di ben 100 punti. Alle 11,30 gli indici dei corsi azio­nari a Wall Street erano finiti a quota 3.100, il punto più basso cial dicembre dello scorso an­no. Poi la caduta si è arrestata. 1 computer che ormai control­lano in frazioni di secondo compre-vendite per migliaia di miliardi hanno deciso che per la giornata si era raggiunto ,1 fondo del barile e coinveniva rimettersi a comprare L'indice è risalito e la Borsa di New

York lui chiuso con una perdi­ta, ma non drammatica. A conti fatti minore di quella su­bita il venerdì prima della chiu­sura per il fine della scorsa set­timana, meno 54 punti.

Ci risiamo7 Un crash come ciucilo dell'87'' Tra una selli-mana o (lue. se non ora7 Que­sto è l'inevitabile interrogativo esploso nel momento peggio­re della mattinata di ieri, tut-t'altro che fugalo anche a fine giornata. Ottobre porta male. In lin dei conti l'ultimo grande memorabile terremoto, una scossa di intensità paragonabi­le a quella del Grande Crash dell'ottobre 1929, c'era stato lunedi Ui ottobre 1987, quasi cinque anni la Quel lunedì ne­ro, Wall Street aveva perso d'un colpo ben 508 punti bru­ciando il 22"<> del valore delle

Borse in picchiata

Milano Francoforte Parigi Londra Zurigo Amsterdam New York

-2 ,1% -3,6% -4,3% -4,0% -4,3% -3,5% -0,68%

azioni trattate, dopo un vener­dì cattivo ma non catastrofico. Prima di perdere quei 508 pun­ti ne aveva persi nelle settima­ne precedenti giù <100. Il 13, sempre d'ottobre, era stato l'ultimo famoso lunedi nero, nel 1989, un calo del 7% segui­to però, sino ad ora, da un re­cord dopo l'altro al rialzo.

Alla domanda se può succe­dere ancora, se dopo una serie di scosse al ribasso, ci possa essere un momento in cui il panico diventa incontrollabile, la Borsa precipita come nel

1929 onci 1987, la risposta de­gli addetti ai lavori è che può succedere benissimo. Anche venerdì o lunedi prossimo. O lunedi l'altro. Ma il parere do­minante degli esperti è che sia probabile una morta lenta, non un singolo crash ma una emorragia quotidiana, una co­sa come la tortura cinese dei 10.000 tagliuzzamene, anziché un colpo secco di ghigliollina.

Il pauroso scivolone di ieri a Wall Street viene attribuito alle cattive notizie che venivano da Tokyo e dalle Borse europee, che a causa dei fusi orari apro­no e chiudono prima. Ha cer­tamente pesato l'appesantirsi del marasma nei mercati valu­tari. Ci sono da mettere iti con­to fattori tecnici, quali il fatto che verso fine anno program­mi computerizzati dei grandi investitori istituzionali, fondi pensionistici e società di assi­curazione, sono calibrali in modo che non figurino grosse perdile, si tende a vendere al primo segnale di ribasso per non compromettere il bilan­cio.

Ma accanto a questi fattori contingenti ci sono incertezze più di fondo. Non solo ciucila, di giornata, sulle decisioni che prenderà la Fcder.il n-serve

che si riunisce oggi, sul se ri­durrà ulteriormente i tassi di interesse (come vorrebbe la Casa Bianca) o no. Quella, più in generale, su come andrà a finire la corsa presidenziale. Persino l'entrata in corsa di un candidato che non ha la possi­bilità di vincere come Ross Pe­ro!, innervosisce Wall Street. Nessuno sa bene ancora che cosa cambierebbe con Clinton al posto di Bush alla Casa Bian­ca. I! senso comune - rilevava ieri il «Wall Street Journal- - è che dopo aver incentrato la sua campagna sull' accusa a Bush di non far nulla per sti­molare la crescila. Clinton qualcosa faccia. Ma se stimola l'economia, la conseguenza più prevedibile è che aumenti­no i tassi di interesse. Il che per Wall Street è come prescriver­gli il purgante.

Comunque lo si guardi, il barometro segna ribasso. È dif­fusa l'opinione che i corsi azio­nari siano generalmente so­pravvalutati. Anche se ci sarà prima o poi una ripresa dell'e­conomia Usa, è difficile imma­ginare un miglioramento del­l'economia reale, dei conti delle imprese le cui azioni do­vrebbero essere lo specchio, tale da giustificare i livelli at­tuali delle quotazioni a Wall

Street. C'è chi osserva che in realtà anche in America e non solo nell'economia «in nero» italiana, i profitti delle imprese sono più alti di quel che figura nei libri contaoili. Ma nessuno è mai riuscito a spiegare il mi­stero per cui l'economia reale va male, le imprese guadagna­no sempre meno e licenziano sempre di più, e contempora­neamente crescono i corsi del­le azioni che dovrebbero riflet­tere lo stato di salute reale del­le imprese. Una similarità in­quietante con il Crash dell'87 è che allora i rialzi delle 500 azioni dello Standard & Poor Index erano stati 23 volte supe­riori ai profitti delle rispettive imprese, con una sfasatura tra guadagni di carta e guadagni reali doppia rispetto alla me­dia del ventennio; ora sono 24 volte superiori.

Tra i fattori positivi, il fatto che in genere i grandi crash, compreso quello dell'87, era­no stati preceduti da momenti di grande euforia di ottimismo sfrenato nell'assunto che il bengodi sarebbe durato in etemo. Stavolta la crisi potreb­be essere temperata proprio dalla circostanza che nessuno è ottimista. Tutti si aspettano il peggio.

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La atei economica

il Fa t to vmffiMsmsmm, Martedì

6 ottobre 1992

La lira precipita? Perché stupirsi con questa manovra

" " " ! STEFANO PATRIARCA

É B Come stupidi del pre­cipitare della lira? Lo può (are chi ha creduto alli: rassicu­ranti parole di Amato sulla «virtuosità» di uno .piccola» svalutazione, .chi ha creduto che bastasse annunciare una manovra di 93.000 miliardi. E la sanzione del mercato" è precisa e feroce. No n si stupi­sce chi come noi a\eva detto che la' manovra Oltre che Ini' qua era insufficiente. Era pur­troppo da prevedere il crollo della lira dopo, che in questa settimana il Govsmc ha smentito quello CIH> aveva detto solò il 17,scttimtìie.:'la manovra doveva iiortare il deficit a 140.000 miliardi, in­vece venerdì lo stesso Gover­no ha ammesso che se pas­sasse la manovra, il deficit sa­rà di 150.000 miliardi. La Confindustria ha Intimato al Governo di ridurre i tassi di Interesse di ,+ù S-pumi.-Tale richiesta in un regime di cambi flessibili equivale a chiedere un'ulteriore svaluta­zione, dato che i tassi di inte­ressi sono alti non perche in Banca d'Italia si sic: perso il mercato assorbe lite e titoli solo se il tasso di reitdimctitò è alto, altrimenti cori i merca­ti valutari liberi si acquistano marchi. Ma via, dottor Abete! il mercato finanziàrio ha leg­gi ferree più dì quelle che go­vernano gli appalli pubblici. II modello che ci si prospetta e: Cambio flessibile, maggio­re svalutazione, maggiore in­flazione, e per questa via re­distribuzione del reddito: l'in­debitamento aumenterebbe con i tassi di interesse e l'uni­ca strado sarebbe quella pro­pugnata da Pomicino, finun-" ziarc il deficit con la stampa d: carta moneta, abbando­nando ogni prospettiva euro­pea, contro una Banca d'Ita­lia che è per la prima volta sotto il fuoco di attacchi e po­lemiche. Tale strada, cfle af­fascina alcuni settor. della si­nistra avrebbe, conseguenze gravissime sulle retribuzioni sull'occupazione e farebbe esplodere il debito.

Alla proposta alternativa della Cgil è stato sciocca­mente risposto che essa im­porrebbe una sorta di econo­mia di guerra. Purtroppo I fat­ti ci danno ragione. E la no­stra una strada fatta di equità, di politica dei prezzi, di ridu­zione della spesa, aumento delle entrale e anche di fi­nanza straordinaria.

Di aumento delle entrate perche l'evasione e Illusio­ne hanno portato a contrarre un debito costosissimo ma­gari proprio con coloro che non pagavano le imposte. Chi oggi scopre la rivolta fi­scale come. radice delle le­ghe può certo tentare un'o­perazione elettorale (peral­tro perdente) ma Ignora la parte centrale della realtà e per questo si consegna alla rassegnazione o alla protesta generica oppure allo litania solita di chi dice bisogna ta­

gliale le spese ma non indica ne dove ne come. Occorre anche una manovra di finan­za straordinaria come 6 stato proposto dalle colonne di di­versi giornali (tra i quali Re­pubblica, il cui direttore sem­bra oggi pentirsi) anche da da esponenti, come Visenti-nl. Ma d'altronde non siamo in un i fase di grande emer­genza? Non è sotto il segno dell'emergenza che si propo­ne la riduzione del sistema pensionistico, di quello sani­tario o il blocco delle retribu­zioni pubbliche per tre anni? Ma allora per chi vale l'emer­genza, solo per i più deboli? La drammaticità della situa­zione impone scelte radicali all'altezza della crisi, per non passare dai conti truccati di Pomicino all'iniquità di un in­tervento sufficiente.

L'alternativa deve essere quella di perseguire in modo inequivoco II rientro nello Strie, operando un ferreo controllo dei prezzi per im­pedire il rilancio dell'inflazio­ne, perseguendo un rilevante abbattimento del debito e degli interessi, superiore a quello Indicato dal Governo. Per lare questo occorre però costruire le condizioni, il rientro nello Sme non si la con una petizione di princi­pio, ma con una manovra economica adeguata. La condizione la si può leggere nelle parole di PadoaSchiop-pa del 1989»... impossibile impresa di conciliare la pie­na libertà degli scambi, la completa mobilità dei capita­li. . *av.. di ^..nib.u f....,., o ^u munque governati, l'autono­mia nazionale' nella condu­zione della politica moneta­ria». Ed oggi infatti è saltato il cambio fisso. Per questo oc­corre un prestito rilevante o un Intervento sul patrimonio finanziarlo che può dare un gettito di 12.000 miliardi. E questo per restare in Europa. L'ipotesi di patrimoniale che abbiamo fatto non spaventa nessuno se non agli sciocchi. IM per mille di tutti i patrimo­ni significa 400.000 lire ogni cento milioni! Su titoli di nuo­va emissione avrebbe lo stes­so efletto di una riduzione dell'interesse dal 18.4% al 18%.

Si accampano le ragioni dei piccoli risparmiatori o ad­dirittura dei pensionati, che concorrerebbero con il loro risparmi In misura infima (su un risparmio di 10 milioni 40.000 lire") per difendere gli interessi di coloro che possiedono miliardi di rispar­mio.

Su qeesta proposta abbia­mo assistito in questi giorni ad un vero e proprio attacco spesso al contini dell'isteria. La ragione e nel fatto che sul­l'orlo del baratro i grandi pn-vilegi stridono in tal modo che può essere all'ordine del giorno la loro scomparsa. E cosi in difesa di quello che e

Un veduta del palazzo della Comunità economica europea. A destra Tancredi Bianchi '" ' presidente dell'Abi

stato sempre il grande tabù delle classi dirigenti italiane, toccare la ricchezza si eigo-no con rabbia grandi poten­tati economici, giornali che predicano il rigore, economi­sti desiderosi forse di accredi­ti politici, utilizzando gli argo­menti più impensabili. Ma forse 0 perche il protagoni­smo sociale della lotta pro­mossa dal sindacato unitario, nonostante le aggressioni squadnste come quella di Roma, rende evidente a tutti che e possibile e necessario cambiare, e questo protago­nismo inette paura ai sacer­doti dei vecchi privilegi e ai nuovi cantori del "tradimen­to» del sindacato. Si può cer­tamente scegliere un'altra via. quella di credere che la manovra basti, plaudire alle sue iniquità e attendere il prossimo annuncio che ser­vono altri 20 o -lOmila miliar­di tra due o tre mesi, e poi ap­poggiare o la richiesta di far finanziare il deficit con la stampa di carta moneta e di chiudere ed eliminare com­pletamente lo Stato sociale, tutto ciò lo si può dire, o per­seguire volontariamente o no Per favore però non rac­contate che ci farà restare in Europa1

M MODENA Secondo Ro­mano Prodi «Un marco a 930 lire provoca dei seri problemi a noi, ma avrà dei contraccolpi anche sul sistema industriale tedesco- non riuscirà più ad esportare con un cambio cosi alto. Per questo ritengo che questa corsa non possa conti­nuare a lungo». L'ex presiden­te dell'In a Modena per l'inau­gurazione della nuova sede del Banco S. Geminiano e S. Prospero, non si sottrae alla ri­chiesta di un commento sul nuovo scivolone della lira Una svalutazione del 24% ha già più che recuperalo i dilferenziali di competitività e quindi «si de­ve tornare ad una rapporto più stretto, di maggiore logica, fra valon monetari e realtà econo­mica». Prodi ò anche critico sulla decisione dei sindacati di

I ministri degli Esteri Cee, riuniti in Lussemburgo in preparazione del vertice di Birmingham, mettono da parte le liti per affrontare la crisi. Intanto Major scrive ai capi di Stato e si dice pronto a ratificare Maastricht entro fine anno

Panico in Europa E i 12 fanno quadrato La rivolta dei mercati spaventa sempre più l'Europa. E i 12 fanno quadrato cercando di accreditare cer­tezze nel processo di integrazione. John Major scri­ve una lettera ai capi di Stato e di governo della Cee per dichiarare l'impegno a ratificare Maastricht en­tro la fine dell'anno. Al vertice di Birmingham, per evitare qualsiasi tensione monetaria, i ministri delle Finanze non parteciperanno.

DAL NOSTRO INVIATO

SILVIO TREVISANI

im LUSSEMBURGO. 1 ministri degli Esteri dei Dodici sono nu-niti al Lussemburgo per prepa­rare il vertice dei capi di stato e di governo che si svolgerà a Birmingham settimana prossi­ma, venerdì 16 ottobre; ma a metà mattinata, prima che Douglas Hurd o altri possano lar sapere di cosa stanno di­scutendo, circola, distribuita dai portavoce di ciascuna de­legazione, la fotocopia della lettera scritta dal premier ingle­se John Major agli altri capi di governo e dì stato della Cee. E si capisce subito che l'Europa è più spaventata di quanto si pensi dalla rivolta, ormai in­controllabile dei mercati finan­

ziari e ha deciso di smettere, almeno perora, di litigare.

Scrive John Major: «Voglio comunicarvi il calendario at­traverso il quale il parlamento britannico ratificherà il trattato di Maastricht. Non posso darvi esattamente la data, perche saranno settimane di intenso dibattito, di vinti e di emenda­menti che dovremo respinge­re, ma la ratifica avverrà subito prima o subito dopo Natale». Spero, prosegue il primo mini­stro di Londra, «che questo mio annuncio dia comunque un chiaro segnale delle nostre intenzioni e venga da voi ac­colto con soddisfazione».

SI, Londra ha cambiato li­nea: accortasi finalmente che il grande disordine era stato provocato innanzitlutto dalle incertezze circa il proseguio del processo di integrazione europea, dal no danese e dalle polemiche, da essa stessa ali­mentate ai tempi del referun-dum francese, fa voto di unità. Getta alle spalle i furibondi liti­gi con la Bundesbank sui pre­sunti tradimenti nel Sistema monetario europeo, abbando­na i ricatti, ormai da mesi mi­nacciati verso i partner Cee, e si impegna pubblicamente per la ratifica di Maastricht.

Colpita nel suo punto più debole: la Sterlina, senza ver­gogna si rimangia le bellicose dichiarazioni delle ultime sciti-mane; e per quanto riguarda il prossimo vertice, accoglie le critiche di Mitterrand e altri: •Alcuni tra di voi - scrive il lea­der britannico - avevano espresso preoccupazione per un eventuale partecipazione dei ministri delle Finanze a Bir­mingham, perche questa pre­senza avrebbe potuto creare

aspettative sui mercati circa possibili decisioni immediatec creare ulteriori turbative. Sono mollo contento di poder rispo-neere a queste preoccupazioni non Invitando i ministri finan­ziari ai lavori del Consiglio eu­ropeo». Certo, aggiunge il capo dei conservatori inglesi, non sarebbe comunque credibile, che alla luce dei drammatici avvenimenti di questi giorni, non si discuta di simili proble­mi: «per cui dovremmo consul­tarci nei prossimi giorni onde concordare la traccia del da-battipo e i termini del suo svi­luppo».

Come titolava appunto lu­nedi mattina il Financial lime. John Major ò disposto a rinvia­re il dibattito sulla riforma del­lo Sme.

Cosi a Bimiingham, sottoli­nea il premier della Regina, «potremo lanciare un nuovo e unitario messaggio». Un mes­saggio che dovrà riaffermare certezze nel percorso di inte­grazione europea e rilanciare l'Europa dal suo massimo li­vello politico. Non sappiamo a

quanto quotino la scommessa i bookmaker di Londra, consi­derando il tempo perduto, 'e divisioni esistenti e la selvaggia rivolta dei mercati, certo e che siamo quasi alle penultime spiaggie.

II 16 ottobre si discuterà an­che, e molto, di democrazia comunitaria e di sussidiarielà (quel termine del vocabolano comunitano con cui si descrive e si definisce la divisione dei poteri decisionali tra Bruxelles e Stati nazionali). Qui Major !a una proposta: «Noi dobbiamo rispondere alle preoccupazio­ni dell'opinione pubblica e portare la comunità sempre più vicina alla vita dei nostri cittadini. Percui propongo che a Birmingham il Coniglio eu­ropeo si convochi anche in se­duta pubblica durante la quale ciascuno di noi espnma (par­lando non più di cinque minu­ti, sottolinea il pragmatico lea­der anglosassone) il proprio punto di vista sul futuro della comunità».

Sarà al primo spot della •Pubblicità Progresso euro­pea '

Il presidente dell'Abi risponde ad Abete. Prodi: «Marco a 930? il rialzo non durerà»

Tancredi Bianchi «gela» la Confindustria «I tassi bancari non possono scendere» «I tassi non scenderanno, non possono scendere». 11 presidente dell'Abi Tancredi Bianchi respinge l'ulti­matum della Confindustria e dice: «È Bankitalìa che deve ridurre il tasso di sconto» e aggiunge; «La chiu­sura del nostro mercato dei cambi non giova a limi­tare le turbolenze valutarie». Per Romano Prodi un marco a 930 «crea contraccolpi al sistema industria­le tedesco: la rincorsa non durerà a lungo».

DAL NOSTRO INVIATO

WALTER DONDI

proclamare lo sciopero gene­rale: «È uno degli errori più gra­vi che un paese possa fare in uno dei momenti più impor­tanti della sua vita».

Nella stessa sede parla il professor Tancredi Bianchi, presidente dell'Associazione bancaria italiana. Ai giornalisti che gli chiedono cosa rispon­dono le banche alla pressante richiesta degli imprenditori di abbassare i tassi risponde che non ci sono margini. «Le ban­che devono seguire gli indirizzi dell'autorità monetarie, le qua­li danno dei segnali molto chiari: in questo momento non si possono abbassare i tassi». Ma il presidente della Confin­dustria ha lanciato un ultima­tum: dovete ridurre i tassi entro una settima, dieci giorni al massimo. «Se entro dieci giorni verrà approvata la Finanziaria

e la Banca d'Italia ridurrà il tas­so ufficiale di sconto, noi riu­sciremo ad abbassare i nostri tassi» Eppure gli industriali vi accusano di approffitarvenc, avete aumentato più di quanto non sia cresciuto il tasso di sconto. «Direi proprio di no. I tassi delle banche si muovono in parellelo ai tassi ufficiali: il Tus e cresciuto di 4 punti e di tanto hanno aumentato le banche».

Si sono latte ipotesi di una nduzione di almeno il 3/4 per cento dei tassi di interesse bancari, e una percentuale credibile? «Non mi pare Tanto più che è il debito pubblico che segna i tassi di interesse, e i tassi delle aste dei titoli di sta­to non mi pare che diano l'in­dicazione di un abbassamen­to. So che e doloroso dire que­

sto, che le imprese soffrono parecchio ma non possiamo farci nulla. Capiscono anche loro che non siamo liberi di fa­re quello che vogliamo e che dobbiamo seguire gli indirizzi delle autorità monetarie. Le quali sono orientate a difende­re al massimo il cambio. E oggi un crollo dei saggi di interesse disturberebbe ancor più i mer­cati valutari». Ma con un marco a 930 lire che previsioni si pos­sono lare? «1 mercati sono mol­to turbati e il fatto che il nostro sia chiuso non so se giova a li­mitare il turbamento. Comun­que bisogna attendere l'appro­vazione della Finanziaria che speriamo possa portare un po' di serenità. Fino a quando c'è incertezza, i mercato sottoli­neano questa incertezza con una oscillazione dei prezzi». Eppure, le pesanti manovre del governo e la Finanziaria dovevano riportare fiducia sul­la lira nei mercati, fiducia che però non si vede. «Questo non ò colpa delle banche. La ma­novra è fortemente contrastata ed difficile che i mercati diano fiducia se le parti sociali non dimostrano questa fiducia». Si è parlato di una fuga dai depo­siti di 40 mila miliardi, e credi­bile? «Mi sembra una cifra ec­cessiva, ma i dati li avremo so­lo Ira qualche settimana».

Nello Sme solo dopo l'approvazione della Finanziaria, è la parola d'ordine del governo. Ma le sorti della manovra sono incerte «Non basta, serve un accordo tra governo e parti sociali», dice l'economista Lombardini, e avvisa: il sistema monetario si sfascia

Il pericolo numero uno: una superinflazione I mercati monetari temono the la manovra econo­mica venga svuotata, o intrappolata in Parlamento. II governo e la Banca d'Italia premono: deve essere approvata subito, poi la lira tornerà nello Sme. Ma basterà? L'economista Siro Lombardini lancia l'al­larme: «Il sistema monetario rischia di scardinarsi». C'è il pericolo che la situazione sfugga ad ogni con­trollo. Il rischio immediato, una super inflazione.

RICCARDO LIQUORI

M ROMA. «Com'è duro stare fuori dallo Sme», si lamenta il ministro del tesoro Batucci. E tutti i torti non li ha La •fluttua­zione» della nostra moneta ri­corda l'eleltrocardiogramma di un tachicardico. I« quota­zioni scendono di trenta-qua­ranta lire in un'ora, poi ^salgo­no, poi tornano a precipitare Era impensabile appena un mese fa. quando le sorti della lira erano appese a oscillazio­ni di due o tre punti rispetto al

marco. Poi la svalutazione e, quasi a

ruota, la decisione di portare temporaneamente l'Italia fuori dal sistema monetano euro­peo. Da quel momento la lira e come una foglia al vento, la Banca d'Italia e le altre banche centrali del continente non so­no più tenute ad intervenire por difendere i rapporti di cambio dello Sme, le cosiddet­te «parità centrali»

In queste condizioni non ci

sono più punti di riferimento per la lira II pnv.zo lo fa il mer­cato giorno per giorno, e spes­so bastano scambi relativa­mente modesti oer provocare - per la legge della domanda e dell'offerta - "impazzimenti» del cambio È il momento de­gli speculatori, chi si occupa di transazioni intemazionali cer­ca per il momento di tenersi al riparo dalla bufera

Ma quando passerà.' II go­verno ha annunciato che la lira rientrerà nello Sme solo una volta approvata la manovra fi­nanziaria Solo allora si dice, sarà possibile ci,ire agli opera­tori (soprattutto esteri i un se­gnale di credibilità, di riduzio­ne - sono parole del ministro del bilancio Reviglio - del «ri­schio Italia» E il rientro porterà con se un abbassamento del costai del denaro, almeno si spera.

E di lede infatti ce ne vuole tanta, per contrastare il clima

eli sfiducia su una manovra ali-provata in tempi brevi Qual­che ministio (anzi, tanto per non fare nomi Giovanni Clo­na) ha parlalo di tempi rapi­dissimi, due settimane. Un po' eccessivo, anche ricorrendo massicciamente al volo di fidu­cia. Senza contare la possibili­tà - evocala anche dagli osser­vatori stranieri - che durante il suo tragitto parlamentare la Fi­nanziaria venga «svuotata» del suo rigore

Saranno ux-i allarmistiche, ii magari interessale, ma se tra gli operatori Iman/iari si dif­fonde la convinzione che pri­ma della Finanziaria passeran­no altri tre mesi - e la voce rac­colta in Banca d'Italia - sono linai La nostra moneta si tro­verebbe a perdere nuovo terre­no sulle monete più forti, ma­gari raggiungendo subilo quel cambio con il marco che la banca d'affari lisa Goldman .Sachs ritiene probabile solo tra un anno e mezzo mille lire

Certo, non tutti ci perderan­no, la svalutazione, sostiene il presidente dell'Istituto per il commercio estero Marcello In-ghilesi. «trasformerà sostan­zialmente la struttura della no­stra bilancia commerciale». La Fiat riprenderà ad esportare, agricoltura e tessile si avvan­taggeranno del deprezzamen­to della lira. Ma in altri settori strategici - avverte Inghilesi -sarà dura: chimica ed energia (cioòpetrolio) soprattutto.

Uno dei rischi immediati £ quello di cominciare ad imbar­care inflazione dall'estero. At­tualmente, oltre un quarto del­le nostre importazioni e paga­to in dollari, un terzo in lire, mentre il 17"u viene regolato in marchi. Con la divisa tedesca a 850 lire e il dollaro a 1.300 -prevede il Cer - nel prossimo anno l'inflazione sarà al 5,4%, contro il 4,5'Ai previsto dal go­verno (mentre stipendi e salari cresceranno sensibilmente di

meno). Ma si tratta di previsio­ni che hanno un senso se si ammette che la situazione tor­nerà alla normalità al p ù pre­sto. Cosa che non ò affatto det­ta: «Lo Sme rischia di scardi­narsi», ò l'allarme dell'econo­mista Siro Lombardini, condi­viso anche da un altro addetto ai lavori, Angelo De Mattia (Pds).

II pericolo ò insomma che una crisi già gravissima »fugga ad ogni controllo, si avvili, che­la sfiducia sulla lira si allarghi a macchia d'olio, coinvolga i ti­toli di Stato. Una crisi del debi­to pubblico, dunque. E da qui all'iperinflazione, alla rapida perdita del potere d'acquisto dei salari, il passo e breve

Le terapie d'urto proposte non mancano: alzare ancora i tassi di interesse, chiudere le frontiere ai capitali. Con il cor­redo di rischi ben noto: stroz­zare ancora di più l'economia reale con un denaro troppo caro, deprimere l'attività pro­

duttiva con conseguenze gra­vissime per l'occupazione. Op­pure alzare barriere che pos­sono essere perforate con rela­tiva facilità, aumenlando an­cor di più il panico, spingendo l'Italia luon dall'Europa «Ci vuole una strategia di risana­mento», e la tesi eli Lombardi­ni, per il quale la manovra eco­nomica (magari ritoccala) da sola non ò sufficiente: «È ne­cessario un consenso vero in­torno a questa strategia, e può venire solo se governo, im­prenditori e sindacati trovano un accordo». Diversa la ricetta proposta da De Mattia, anche-se tutto sommato insiste sem­pre sul tasto «polit.co» della questione: «L'unico shock che potrebbe avere qualche efletto - dice - ò un approvazione in tempi rapidi della manovra, con i necessari cambiamenti Ma per far ciò e necessario un altro governo, questo non ha il consenso del paese».

Lo Stato non paga i risarcimenti? Pignorati 4 miliardi di Bot e Cct

DALLA NOSTRA REDAZIONE

GIORGIO SGHERRI

M FIRENZE Pignorati 4 miliardi allo Stato. Iji cifra, che serve come risarcimen­to per un incidente stradale in cui fu coinvolto un ca­mion dell'esercito, e stata prelevata dai proventi che entrano nelle casse dello Stato dalla vendita dei Cct e dei Bot e che vengono con­servati presso la Banca d'Ita­lia. La sentenza e del Pretore Silvio Bozzi che riconosce cosi i diritti di Alessandro Guamien. un ragazzo di 27 anni che nell'87 fu travolto da un automezzo militare ri­portando gravissime lesioni fisiche e psichiche. È stata cosi resa giustizia ai familiari del ragazzo che da anni chiedevano il risarcimento del danno, senza aver finora ottenuto una lira. Lo Stato dovrà pagare il debito attra­verso il pignoramento pres­so la Banca d'Italia di Firen­ze dei Cct

Un precedente quello del pignoramento dei certificati di credito pubblico che po­trebbe dare il via ad una se­rie di cause pendenti contro lo Stato da parte di cittadini che non riescono ad ottene­re il risarcimento dei danni provocati da appartenenti ai vari ministeri (Difesa, Inter­ni, ecc) . Anche perche, per la prima volta, ò stata respin­ta l'opposizione dell'Avvo­catura dello Stato.

Alessandro Guamien ave­va 21 anni il i) settembre 1987. Slava camminando in piazzale S Croce a Padova quando un autocarro milita­re gli fini addosso. II ragazzo riporto gravissime lesioni e rimase tra la vita e la morte per un intcrminale periodo di tempo, lesioni cerebrali e fisiche lo hanno costretto ad avere continuamente ac­canto personale medico e paramedico

I suoi genitori Andrea Guamien e Maria Elisa Fava-retti e i due fratelli. Giam­paolo e Stefano, quest'ulti­mo nominate; tutore di Ales­sandro, dopo la condanna dell'autista del camion mili­tare, il 6 giugno l'J9(), assisti­

ti dall'avvocato Francesco Strano intentarono causa al­lo Stato rivolgendosi al Tri­bunale di Venezia. Con sen­tenza dell'I 1 dicembre 1992 il Tribunale veneziano liqui­dò il risarcimento dei danni in 3 miliardi e 254 milioni per il danno subito dai «con­sanguinei» e le sofferenze patite dal giovane, più le spese processuali, gli inte­ressi e la rivalutazione. L'av­vocato Strano in forza della sentenza del Tribunale chie­se allo Stato il pagamento della somma dovuta Ma dai meandri dei ministeri non ri­cevette neanche una rispo­sta.

II legale della famiglia Guamieri si rivolse a'Iora al collega liorentino Paolo Paoli che il 9 luglio scorso ha notificato un atto con II quale chiedeva a Cassa di Risparmio, Banca Popolare di Milano e alla sede di Fi­renze della Banca d'Italia, di pignorare i titoli da essi ac­quistati per un importo di 4 miliardi (la legge prevede di chiedere il 20* in più del dovuto). Con lo stesso atto gli istituti di credito venivano citati dinanzi al pretore Sil­vio Bozzi per l'udienza che ha avuto luogo il 24 luglio scorso.

In sostanza l'avvocato Paoli dice alle banche. «Non pagate allo Stato il corrispet­tivo dei titoli di credito pub­blico che avete acquistato dal Tesoro». La Banca d'Ita­lia pignora ". miliardi di Cct in attesa della decisione del­la magistratura, Lo Stato, che non s. era mai latto vivo in questi anni, attraverso la sua Avvocatura si e opposto al pagamento sostenendo che non si può pignorare presso terzi i proventi delle vendite dei titoli per il debito pubblico. II 24 luglio scorso il pretore Bozzi, prendendo atto dell'opposizione dello Stato, si riservò di decidere, rinviando la causa a ieri mattina

Ieri, alla l'ine, la senten­za-Alessandro finalmente ha ottenuto il risarcimento

\1 ,u lu l i b n t t o b i i l ') l)J

La crisi economica

7 il Fatto La decisione assunta dai comitati esecutivi dei tre sindacati L'astensione di quattro ore. Assemblee e delegazioni nei servizi pubblici dove non è stato dato il «preavviso» Trentin: «Un confronto col governo su punti irrinunciabili»

« Sciopero generale» Martedì 13 fermi industria, trasporti, agricoltura Molti lo volevano altri meno qualcuno cerca di di mmuime la portata Ma quello che si terra martedì in tutta Italia è difficile non chiamarlo sciopero ge­nerale Anche nei settori pubblici che dovranno ri­spettare le norme sui preavvisi per gli scioperi avranno luogo assemblee t verranno inviate dele­gazioni alle manifestazioni Trentin Non è I ultima carta D Antoni e Lanzza V abiteremo i risultati

BRUNO UGOLINI

• V ROM \ «[ uno s u o p e ro gè IH r ile Investir*! ni irti eli I ì ot tobri per 1 or» indus t r i i ligneo tur i servi/i 1: fatto pe r

sos tenere a lcuni «obiettivi irri nunciabi l MI fisco p u l s i o n i sani tà con i r i t t i ( c o m p r e s i quelli del p u b b l i c o imp iego ) prezzi e I triffc o c c u p i / i o n i Bruno Trentin spii ga cosi l i de i istonc a s sun ta dati i str lor e t m a n i r iunione d e ' Cernutiti esecutivi di C gli (. isl e t il l i d iscuss ione 0 st.it i lung i e dif f iale I a l ìrd i si r i 11 soffi rta d e u s i c ne M ìrtedi s ir i nno d u n q u e chi mi iti i l io si ìopi ro per qu ittro or i in tutt t 11 i li i qu tsi tutti lavor itort Pici i m o -quasi p i rchè" e s i s tono il cun i si tton dovi l i leygc relati va ali est re i / io d i 1 diritto di s c i o p e r o ondi non d i n n i g giare litri I ivor i t on -u t en t i prove i I ob i ligo di un prt iv viso E q il lo si l o p i r o di qu i! Irò or» n o n si ti rr i C 141! t isl 1 Lil h a n n o pe rò p e n s a t o ili < parler ip 1 ione ili 1 lotta in c h e di quest i «ivclusi Lssi d 1 r u m o vit i id issi rubli 1 di d u i ore per illustr in 1 cont i ni h d 11 [ Ut iform 1 p r o p o

s 1 il conf ron to c o n il govi rno t invier i n n o d c l c g izioni in tut tt le città dove si svolger inno 1 lamfest i / ioni b illora u n a volta stabilite queste m o d i l i t l i n o sc iope ro g e n e r i l e 1 tre e u irti p u ò esse re t r as fonna to in u n o sciopi ro gcnc r ile mie r > I ra 1 settori investititi c o r i u n q u il illc i l i spos i / iont e eli 1 leggi sugli sc ioper i e 1 so t o pubb l i co i m p u g o bancar i elettrici t e l ecomunicaz ion i i n lo rmaz ionc r idiotck visiv 1 I ubbl ica ipprov g t o n a m e n t o i n e r g e t i c o 1 p roduz ione gì bone m a n u t e n z i o n e di 1 r e h

t v i i m p i m ' i I lavoratori dei t r j sporti (e n o n solo 1 ferrovieri) s t r i n i l o invece coinvolti nel lo s c i o p e r o di m i r t c d i perei e"1 i I irò sind icati avevano gì 1 da 1 > il »prc ivviso previsto lalla I gge Anche se le m o d il ita e 1 II a s t e n s i o n e dal l i vo ro nei I tsporti vi rr inno p r e c i s i t i 1 ggi per n o n da r luogo a d

stensioni c o n t e i n p o r a n e t id i s e u i p i o t r i t r t s p o r t o ic reo e t t spor to su rot u t 1 1 O chi 101111 An 'on i I u t i e r i sos tn 1 e c h e 1 I miti posti d tlla l igg i

sulla gest ioni degli scioperi nei servizi di pubbhc 1 Militi p o t r e b b e r o 1 ssere supe r i t i •poichi in q u e s t o c a s o n o n e e. un 1 ricini sta di na tu ra rivendi c i t i v i bens ì u n i iniziativi li e ar itti re polit ico istituzion tic p r o m o s s 1 d 1II1 C on tede r IZIO ni

Quale e il scgn ile ch i a ro c h e inviate il Pai s c ' i lucciolio 1 I ri ritiri «Il s egna l e e que l lo

deriva i te d il fa ' o c h e le tre Coniceli razioni h i nno pini lual izzato alcuni obnt t iv i irri nunc i ibtli sui qu ili iw ia r i un conf ron to c o n il potere e secu livo m i a n c h e c o n il Pa r l i m i n t o E 1 sos t egno di ques t a piat taforma c h e e forti m e n t i se lez iona ta m a incil i mol to impegnat iva per le tre Confi i terazioni se n o n tddinl tur t v incolan te e slata d e u s 1 un iz ioni c h e ali irga ul tenor

m e n t e 11 mobili! ìzione dei I 1 voratori È ovvio c h i in base ai primi nsult iti dei confronti c h e i v r i m o m i l a p r o s s i m i sciti m i n i r i c o n v o c h e r e m o 1 Ire t o n i t iti Lsecutivi e d i u d i r i m o si o c i o r r c r i litri inizi ih ve di lotta Noi a b b i a m o seni pre d ili inizio d i c | u e s ' a d u r 1 e difficile verti nza privilegiato la c o n t i n u i t i del iz ionc smd u à li n s p i t t o a la scel ta di atti m a gari d i m o r a s i m t i h c s i r s i u riv i n o in se stessi Non e 111 s o m m i conc lud i I r en tm 11itemi i c iti i-giex. tt i d il t uo

v in ien lo sidacalc «V Unteremo 1 risultati dice a n c h e Sergio D Antoni b l drizza -Aspetti 1 m o le r isposte ile I govi rno Pi sogn 1 poi nco rd in 1 hi qu i st 1 n u o v a t i p p i de l la lo t t i intr 1

I resa d 1 t gii ( isl 1 t il su ni d o p o gli scioperi gene r i l i re mortali la m a n i ' e ( az ion i dei p i nsional i lo s c iope ro e l i mantfest izioni a I t o m i del pubb l i co impiego

Nelli r unioni (due o r e ) d u In c o m i iti 1 s u ulivi sind 1 e ili cr ino u n i r s i molti pi r plessit 1 sop r i t t u t t o dii p irte ( gii si 1 siili 1 pi iti iform 1 pre si ut it 1 il g o v i r n o si 1 siili 1 nuov i t i p p 1 di loti 1 1 un l o m p r o m e s s o c h i t ieni c o n t o di esigenze diflerinti n i ' l e v i n i c a t egon i di e ulture d is i rse nelle ire org inizzazioni situi 1 e ili e de II esigi nz 1 di r ip idi t 1 legata il p r o s e g u i m e n t o del c o n f r o n t o c o n il gove rno Ncs s u n o inoltre potev 1 pi usare di pot i r f ire d 1 so lo b isogna va dec idere ins ieme c o m meli 1 incora I m i t i l i La t i s i h 1 c u t a l o di evilari 1 q 1 mio si i> e tpito 11 possibili! 1 ili u n o s c i o p e r o g e n e r i l e s u i M limili de nv inti d il r ispetto de II 1 leg gè siili eserciz io degli s u o p i r i nei pul b i n i servizi e ises i pe rc iò p r o p o s t o u n i d ita m m e d i a t a vene rdi di q u i st 1 set limali 1 t e ra inoltri il t imori di f ir c o m i idi ri lo s c i o p e r o e 011 la balt igha p irl imi ut ire pot i 1! 1 av inti d 1II1 oppos i z io ni di sinistr i Vi 1 il v i r o con i p r o m e s s o lo si e dovu to [ i n sui «punti minut ic i ibili t isl e Uil ìon li i nno inf itti voltilo f ir proprie propost i di «p i tr imo n u l i e di -pie stilo forzoso iv inz iti dal la t g i l I cos i e

slato indebol i to il e ipitolo de 1 le «cntr ite n i c e s s ir 1 1 rim pi izz i n le ni hlesti tese i li untare 1 s lerit iu dei I ivoraton

Ma Occhetto è con i sindacati e Bertinotti chiede azioni più dure

«Inopportuno e immotivato» Amato e Abete criticano la scelta Una delle manifestazioni contro la manovra economica In fondo pagina un momento degli scontri a Rema

Appena inde tto t già combattuto Lo sciopero gtnt rale non piate alla ConfindiMna Dice Abete Immoti vato e d inopportuno Lo sciopero non piact neanche al governo Amato spiega che il contronto col sindaca to gli sembrava essere stato proficuo e il ministro Co lombo aggiunge Non si rendono conto della situarlo ne 1 ontmua 1 dibattito nel sindacato siili efficacia dell 1 n/iativa e sulla piattaforma

STEFANO BOCCONETTI

M Re ivi \ O H itlro ori 1 non di tutti le e i tcgone Ma nielli cosi I s u o p e r ) qu isi gì in rali -non pi ne ili itto alle l o u l r o p irti itisi m m i C oul n clustri 11 gos i rno p r e n d o n o di pi tto 11 d e u s n tu d i I situi ti 1 to fi 1 c o m u n i ito 1 uigi Ahi ti ti pres ident i ili II tssex 1 izione degli industri ili ( he h 1 de tt i t un t dec i s ion i iium I s it 1

eli i i iopportut i 1 I ri he 11 r

e h i l i gr ivi situ i/ione i c o not ine i d e i 1* u s e h i n spos to

ricini cleri o b i i tutti si s o d i te s p o n s ibiht 11 sei 'la di con i pori unent i eh i non ìgguing 1 n o iltr 1 ti nsiotte l ' i r lui d u n H 1 Io s u o p e ro gì n u l l e e

un 1 vecchi 1 • c o n s u n t 1 litui s u t- d o p 1 questi giudizi un 1 ( r me 11 ini qu isi un moii t ) »V n e* e osi e tic si Ulti tu > 1 I ts »r itori cut ni 111 r sj ir

mi itori Non ( t u me gli industriali

n o n e n t r i 111 c o n c o r n n z 1 col s m e l i c e l o per 1 r i p p r e s u i l in /i\ d u lavoratori i n i i n i b ì A m i l o 1 il s u o gove rno n o n s e m b r a n o gradire la giornata di lolla 11 p n s d e n t i de IC onsi glio non ha voluto n i n n i m i ! 1 r i e s p i m i unen te l i d e c i s o n e di t gii t ì s k Lil M 1 h i s p i e g 1 lo I nostri i menci unent i ili 1 fin inzi in 1 rif e t tono il I ivoro di d i scuss ione che ibbi i m o fitto c o n li c o n f i d e r izioui I avoro eh i cons ider i i m o prò fieno Insoinnt e per A m i l o lo s u o ) . e r o e11 Ululili visto e i e qi i l che 1 i r 1 J 1 l o n i i d i n I l la g i i c o n c i s s o StiMo stile \ m ilo un p ò i s i t t n c il gin di 10 del ministro eie! I i soro C ristolon Si Ir ttt i d i un 1 dec i sione elicili il governo n o n p u ò eh i p rendere itto 1*111 e spile 1 t 1 ( e risi I Urici ) insci 1 I 1 fr 1 se di I min stro ( ol >mbo II

p tri ime nto 1 1 situi te iti h 1 de Ito si d i s o n o rendi re c o n t o e h e 1 Hall 1 deve i t t tavcrsirc un ponte mol lo fr igilc I si quel pon le 1 isc isse si in eir ibbi tutti i rotoli Poi fuori d i r n i t i f o r i h i tggiunlo S u i lo pari ire di sc iopero g e n e r i le \1 t s* 1 soggt tti soci ili n o 1 si ri u i lono c o n t o d e l l ) s i tu i z io in n o n si v 1 tv ti iti I in qui I governo Smgol i r m u i u i li pe ro un 1 i one ! inn 1 de ! 1 uizi ttiv 1 del silici te ito VICHI m e h e d 1 un p irtilo d o p p o s i

zionc il Pri C In su un ed i to ri ili d i l l a Voce s e n s i -Se il smd te ito intende ni ititene re il p r imo punti di I 011 e nzi > > col g o v e r n o 1 | roble 1111 di

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ri u n ugni ìzione li Ih n o s t r i e c o n o m i 1 I 1 suustr 1 t he giudizio s u l tele II inizi i t ivusm ci te tli O c c h i Ite in un 1 c o n fi re nza si u n p 1 di cui pa r i l i ino in illr 1 parie di I giornale li 1 de tto e spile 1' u n e n t e d esse re f ivorevol i ilio s c i o p e r o gè ni r ile Tel h i m o r d i l o e h i il Pds u ndivide li lontre) p rò poste de 1 smd u ito 1)1 più li e o n s i c k r i il p r j g r i m m i di un evi ulii ile governo di svol t i lei invic i e p ropr io sui e onte nuli dell 1 pi I! iform t unii ina che il Pst non iN ci tei o r d o O l i m i n o non e1 il tee o r d o F 1

brizio t le e lutto r i sponsub i le iiidustn 1 clic ù s t i l o I u n n o espone nte di vi 1 del t o r s o 1 pronubi . 1 irsi su irgoine ilio I o l i in un m u o i o siili «Avan ti pe 1 tininetle re che il gove r 1 o si 1 ridirne nsion i n d o ! > SI 1 l 1 soe 1 iti Si lo che C]llesto I ISCHI \ m il > lo 11 n in per

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c h ò ne s i 1 M 1 la Ieri ) ita di qu ttlro o r i e'' d iwe ro il risi Ita to di un c o m p r u n i e sso 11 n b is su t o n le iltrc t o n f i de r i z i o n f Il m u n i r ò d u i d i l l a t gli 1! so ci ìlista 1X1 I u r e o lo ne i ' 1 «Ab In i m o scel to l i sir ida clic ci por! 1 1 cont imi in il Ji i logo c o n il gose rno pi rehc 11 nos t ra opinione 0- clic bisogn 1 c a n i hi i n 11 ni m o s r 1 c c o i o m i e 1 irns ind ) ni un u n i s t i m i r

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u i o i o n t i n u i n ìf i re i s u d i t i listi1 F irole m e i itnci d una polemie 1 i n i silici telo 1 hi non s i m b r i finiti n ri Cosi c o m e n in p in conc lude r s i m irceli 1 i m p i g l i o di t gii t isl 1 t il Di u Alfiiro d r u i d i s e c r e t i n o C gli Non p u l s o ih ilio che lue sto s u o l e r ò gc ne 1 ile S I I

1 Hit in 1 ( s ielle f ire 111 )

Parlano gli uomini del servizio d'ordine del sindacato: «Nessuna confusione, siamo stati gli aggrediti non gli aggresson» Un'iniziativa di Chiara Ingrao e Quarto Trabbacchini (Pds) per un dossier sugli incidenti da presentare al Parlamento

«I bastoni non servono... Però chi ci difende?» Malumore irx alcuni partecipanti al scm/io d ordì ne snidatola percome la stampa ha ricostruito la tjiorn ita ck 1 2 ottobri Non può passare in st concio piaiu - dicono il fatto che siamo stati arredit i Intan o contuuu 1 ^ita/ione IR 11»- scuole pi r la e a nca as li studenti nu ntrt i deputati del Pds Chiara Ingrao e Quarto I rabbacchim chiedono a chi sa materiati pt r un dossiersug t incidenti

PIERO DI SIENA

• i K<>\'\ ( h i t ut< ut <t 11 m ltllf< t l/l int | u ti r I st ors h uni I isi it ti r t<_ tpt rtt i ut nu i I i^ t / n

tu k s« i U r ri ti i < r 14 si KU nt im It IH I -, ir 1 tu Ut II i pc I / t i t r is th 1 itt ,

1 1 1! i\ l irs 1 1 spir 1U I p ir t rt / < IH 1 I 1 \i I l i / 1 su t> t 1 \[ [ in j t rt p irlit l inu< nt < | p rtun 1 iti / n l \ 1 J r» S I 1 ! [ t I I I s ' n i ' 1 limr 1 t C* 1 irti I r il l i t i ( tu t 1 1 r r

1 nv 1 l s! n m n u /t d i n I n J du t it_pi.it iti i t t i I K il > st t p > 1 p n s t n ' ir t| 1 mi r ni 1 il | ir! 11 u un» un l s t r s ILJI int 1 1 nti ( nu t ro r

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' 111 1 11! illor i v ili 1 lirt il I 11 r 1 l i t un t >

Tu sei scontento di come la Htampa - amhe noi dell «U nita» - ha fatto la cronaca della munl/i stazione Per che'*

11 ri h i in n s t di tt 1 suff

I 1111/ 1 IH t DI si mio st iti iy i n d li 1 h< ìhbi uni I u i u lift ndi n I 1 un 1 1/ ut pr

un dit it 1 t 1 o n d )ll 1 1 Irt dik 1 ili \ ili r >im 1 1 IH 1 K H U I I I

II it 1 m 1 d i | 1 1// 1 I si 1M 1 | < ili nnb K 1 I M 1 C iv )iu Si ( 11 ti > t I t n il)l)i u n o ti r it » I i r b isl n in t i< n o n I 1 v si lt SSIK k I si p. I/|< I >r I ni us irl C s o m si rviti

s lo pi r intmu rin S< ! jssinu si il 1 111 iti 1 1 li » t i rt ) < I 1 s un 11 n st 1 in iss 11 r it

Quindi non è vero eh* a \ i k

avuto una reazione eccejwl va'*

cm ud i ibi 1101 il In uno subì to IIK hi iKi rt ss t ni ist 1 iti \ vii Mi rul in t tfopo I 1 1 ini 1 k II 1 p li/i 1 \o mi sono tro\ i

t<» t! 111 ito t ppostodt II i slr t 1 i isol itti d IÌ II illn loiup 11111 I ro 1 wi imi liti nionosi ibilis suno ivi nd > tulli noi di i sirvi /io li rdini ili isco 141 ilio So 10 st ito tpostrol ito t insù t itt

npi tut uni liti ti 1 d it p< rsoni t poi 1 uni irto punto [inso i 1 ili d i un tt r/ t ht 10 ivi vo si nubi ti ) pi r un 11 ri >so un p iss Ulti,

Ma era proprio inevitabili che fossero caricati dalla poli/ia degli Htudenti addi rittura quindicenni?

N n i n d i i h ' u,\\ ul ni 1 oin\olti (ossi ro (k 1 tutto 11411 i r ilii 1 n | 1 r an 1 > irti st t >nd< mi t r uu pi rk tt uni n tt < e US 1| t v )ll usa mi 11 hi s t Ut t iv in 1 ili 1 11 \\\ f si

Anche guardando a quello che è accaduto 11 2 ottobre ti ficmbra proprio utile che il Kcrvlzto d ordine del sinda calo vada alle mani fé .stazio ni armato di bastoni**

I b isloni n o n st rvono nu nti l l s i r \ i / i c d rduu_ 1 c o m p o s t o di t i p i r 11 ti K< 1 ti ih< non ti i nt ssun 1 v )U,\i 1 di m i n in k in mi IH 11 lo s 1 IR 11 n « n o 11 n M 1 di fi ml( i d i ti i b r i d i s< t bist k,n 1 pur t ssi ri 111 011 d / i o n i di difi ntlt rs Si t s n 11 f ssi ut 11 si si nt ri bb i ro su ur IH nini IH | irt 1 ip mi tilt in in 1 si 1/10111

Cotta peniti della proposta di Bertinotti che alle ma nife Hta/lonì si vada tutti a mani nude senza ncmnii no le aste delle bandiere 7

S in bbt bt 11 s r blu I i i o s 1 Ssiust i 111 irt M 11 ti dif n lt 1 1 |U II 11 t 1 iti 1 l UH

pagina U Ji U

Contromanovra I sindacati aggiustano il tiro

RAULWITTENBERQ

• I ROMA Cgll Cllil C Ull dg gustano il tiro delle loro con tro manovra in nome del' e quita in un documento appro vato ieri dai rispettivi comitati tsecutiM Si ribadiscono i?ran parie delle proposte Ria pre stntatc al governo seppure con notevoli precisazioni

Fisco Recupero intefirale del drenaggio fiscale per tutti i redditi fino a 45 milioni per il 92 e il IT e ciò ha provocato

k proteste di chi il «fiscal drag» lo vorrebbe restituito anche ai redditi superiori aumento del le faciliti/ioni a favore della prima casa (esentando dal I imposta comunale sugli im mobili lei i primi 75 milioni) ed estensione della stessa im posta a tutti i terreni I imposta sui se-vi/i comunali deve esse re sostitutiva di ta.sse ed impo ste esistenti a livello locale e deve essere finalizzata ai servi a erogati ed utilizzati taglio e sospensione delle agevolazio ni per ulteriori 6500 miliardi ri spetto ai 1 500 previsti modifi ( a della cosiddetta «minimum tax» introducendo I autocalco lo del reddito sulla base dei coefficienti presuntivi il paga mento dell imposta sul reddito più alto I onere della prova a carico del contribuente desti nare 2000 miliardi per aumen lare I assegno per nucleo fami Ilare conce ntrando I intervento sui nuclei meno abbienti ven dita del patrimonio immobilia re pubblico residenziale con vertendolo in titoli pubblici a lunga st idcnza previsione di un prelievo ordinano sui patn moni finanziari e le rendite fi nanziane di futura emisMont

Previdenza Età pensiona bile a 60 anni per tutti con la possibilità di proseguire volon t in unente fino a 65 tramite il meccanismo di incentivi e di smcentivi introdotto nella stes sa legge delega escludendo dall aumento dell efi le donne tmqu intenni e gli uomini cin qu intat mqucnni requisito contributivo minimo per la pt nsioni di vecchi uà a 15 an ni mantenimento dei mecca i ismi di perequazione auto

matica delle pensioni pei 1 12 e poi un sistema universa

le di perequazione legato sia ali inflazione sia alla dinamica delle retnbuzioni o altro par i metro equivalente Infine su decreto che blocca le pensioni di anzianità per tutto il 9^ qualche sindacalista avrebbe voluto re-pingerlo in loto inve­ce è prevalsa una linea più gra dualistica nel senso di ammet tere alla pensione durante I anno in questione alcune ca tfgone di livora'on come i più anziani o quelli che abbiano versato molti ccntnbuu ovvero chi svolge un lavoro particolar mente gravoso Una delle ipo tesi che circola e quella che ri duce di sci mesi il blocco (fino al 30 giugno) per coloro che abbiano almeno 52 anni di età se donne e 57 se uomini la sciandolo sino a fine anno pc r tutti gli -»'tn operazione che costerebbe 465 miliardi di mi nor nsparmio Inoltre i smdc cati respingono I emendami n to governativo alla delega ehi aumenta a }6 anni la sogln contnbutiva nel 94 per a pen sionc di anzianità

Sanità II documento npro pone le vecchie propost' tra cui no al tetto dei 40 milioni in alternativa del quale si prò pone 1 aumento dell 1 percen to ali aliquota contributiva a carico dei 'avoraton autonomi aumento dello 0 50 per cento dei contributi per i lavoratori dipendenti e autonomi per 11 quota sopra 40 milioni di red dito individuale revisione del prontuario farmaceutico

Sistema contrattuale Due livelli contrattuali per tutti

Pubblico Impiego No al blocco dei contratti si alla de legilicazione del rapporto di lavoro escludendo solo i diri genti generali

Prezzi e tariffe. Blocco di alcuni prezzi e tariffe rilevatiti ai fini inflazionistici

Occupazione e politica industriale Avvio dell attività della -task torce» prevista per I occupazione inizio di un ni goziato sulle privatizzazioni (in particolare per I tfimì

Qualche ritocco E il governo cerca la pace Amato insieme con i ministri economici e i presi­denti dei gruppi parlamentari della maggioranza mette a punto ì ritocchi alla manovra Cerca di venire incontro ai sindacati nel giorno in cui si decide lo sciopero generale '.e modifiche su sanità previden za finanza locale e pubblico impiego Intanto a Montecitorio si rivede il tetto degli aumenti tributari delle Regioni Ritocchi anche nel pubblico impiego

M KOMA II governo fa il pun to siili i mamma economica •Abbi imo presentato gli i mendamenti Molte ili queste nodifiche tingono conto delle

conclusioni con le quali erava ino irrivati insiemi illc confi dirjziom smd ic ili» dice il presidente del Consiglio Giù inno Amato Su s unta privi ile nz i pubblico impiego fi n uv t loc ile il govi rno ha in I itti presentalo ieri gli e min d Ululiti illa legge delega A mi (tir mano illa manovra ci h inno pi ns ito ni I eorso di uni riunione i Montecitorio con il presidente del consiglio Ani ito i niinistn I-ranco Kivi glio Nino Cristofon e Frjnee sco De 1 ore nzo i sottostgreti ri I ìbbn e Siceoni e I pnsi iknti dei gruppi pari imentan ili'la maggioranza Amato nel riputi in sintiticamenk le cor ri/ioni ippori ite non ha in mi ito di fare continu imen te rifirimi nto ille richieste d'i smd ìe iti l uà speen di nspo st i insomm i i Cgll C isl i Llil clic più o mino ni Ilo stesso molili nto l i m i o dei ivo lo sciupi ro gì ne rale

Otiisti i principali punti i sposti d i Ani ilo Sanità Sp invelino i comitati di indi

rizzo li i de tto Amato Pub bllco impiego «t ò un illar g une nto ce II ire i lontnt tuak e I iflerni t/ionc (spinila chi

I 111 unir iti i/ioni es n izion ili i dei e ntr il i Finanza locale «I rivedi imo chi ile uni dei tri bull iventii ili cioè non quelli eli cui e11 comunque privislu I itliv izione ne I CH m i alcuni eli qui 111 come I icldiv izion ile Irpcl elei comuni pe r investi menti e I imposta gis acqua si ino posle rg ite il J1 Previ­denza -Per le donne sono I re visti r inni eli elcv i/ione

I blic, ite ri i e orni pc r i ma

vchi- «Nei nostri emendarne riti ha concluso il presidente di 1

Consiglio - si riflette un lavoro di discussione che abbi imo fatto con le confederi/ioni si ì dicali e che considename proficuo» Anche di fronte alle sciopero proclam into d u sin dacali'' «Noi - ha risposili Amato - si imo soddisfatti di quello che abbiamo fatto» In tanto ali ì Camera c> prose guito il dibattito sulla legge dekt , i Ui eommissuni Bilancio hi affrontato il capitolo sun t i e un ha ipprovito I irtnolo 1 con un e mcndan ento pre vernalo dal De Paolo Cirino Po micino in b isc al qu ili le re gioni pottanno lUinintare i le ro tributi fino al 7 r e non più lino il 50 * Pe r quanto nguar da i contnbuti sanitari le rcsio ni potranno incrementarli sole dei <> (e non del KM ) (ieri ir fronte alle lievitaz oni e' spesi Inoltre i commissione h i te colto gli emendamenti siili i destinazione di quote di nsor si fin inzi ini (i non più eli contribuzione) 11 tvsisti nz i differenziata

Sempre 11 commissione Bi lancio in madri i di pubi hi impiego hi appriv ito I iti 2 di i disegno di liggi M i il go c imo i*- st ito b ututo su un e mindamcnlo fruito di un in lesa con le org ini/z IZIOIU si ì d leali e chi nielli il Pds ip poggi iva chi pre vidiv i I i largami nto del raggio di t/io ne della eontrillazione Ki su ranno quindi esclusi d ili i gr i d ile pnv itizz i/ione del r ipporto di pubbl co impiego i magistrali ordinati e immilli str itivi gli avvocati < i procuri tori dello St ito il persoti i], militare e de II forze di ponzi i nonché' il persoli I de III e ir ni re d p om ìtich e pre li Iti

H I pagina 6 s*f~- r*

Politica Marlt'di 6 ottobre 1992

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I giudici della Suprema corte Ora i Comitati referendari hanno inviato una notifica hanno dieci giorni di tempo in cui si contesta la validità per le loro controdeduzioni della raccolta delle firme «È un diritto costituzionale »

Allarme per i referendum La Cassazione lì boccia?

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Colpo di spugna sui referendum previsti a primave­ra7 La Cassazione fa notare ai promotori di aver rac­colto le firme nell'anno precedente le elezioni poli­tiche, violando la legge I comitati, che dovranno presentare entro dieci giorni le controdeduzioni, si erano attenuti all'interpretazione fornita dal mini­stro dell'Interno Scotti: il divieto si riferisce all'anno solare, quindi solo a partire dal pnmo gennaio

F A B I O I N W I N K L

• • ROMA. 1 re ferendum in ca lendar io per la prossima pr imavera po t rebbero essere inval idat i E un c o l p o d i sce­na, gravido d i conseguenze que l lo che si è registrato ìen, a l lo rché un uff iciale g iudiz ia­r io ha recapi tato una not i f i ­ca, indmz7ata «a Manot to Giovanni Segni», al la sede de l Corel , i l com i ta to de i re­fe rendum elettoral i in Largo de l Nazareno Cosa succede ' La Cassazione contesta la re­golari tà del la raccol ta del le l i rme presentate a sostegno de i quesit i da sot toporre alla consu l taz ione elet torale e ch iede «controdeduzioni» ai p romoto r i p r ima di decidere sulla val id i tà del l iniziat iva Perche9

La not i f ica del l Uff icio cen­trale del la Cassazione per il re ferendum pone la quest io­ne dc l ' a tempest iv i tà de l la presentazione de l le f i rme in relazione alla d isposiz ione de l l art 31 del la legge 352 de l 1970

La no rma recita c h e «non può essere deposi tata r ichie­sta d i re ferendum ne l l ' anno

anter iore al la scadenza d i una de l le due Camere» Eb-!>cnc, le f i rme per i referen­d u m elettoral i vennero c o n ­segnate alla Suprema cor te il 15 gennaio scorso, d o p o che la loro raccol ta si era esaurita a Natale Le e lez ioni pol i t i ­c h e si sono svolte il 5 apr i le la scadenza naturale del le Camere era prevista al g iu­gno successivo

Secondo I ob iez ione - o il d u b b i o - de i magistrat i , la legge stabil isce che la rao -o l -ia del le f i rme n o n p u ò a v v i ­l i r e nei 365 giorni che prece­d o n o que l la scadenza In->omma. d isco rosso a part ire da l g iugno 91 E d u n q u e se­c o n d o questa interpretazio-ì e il m i l i one e mezzo d i cit-ad in i che sono stati protago-i i s t i del la campagna dei re-e rendum h a n n o perso il loro e m p o

Ma al lora su qua l i fonda­ment i si sono mossi ì pur spe­r imentat i p romoto r i per av­viare in que l per iodo la loro iniz iat iva7 Sul l 'mterpretazio-r\c forni ta da l min is t ro dc l -I In terno de l l ' epoca V inccn -

Mario Segni e a lato Pietro Scoppola e Massimo Severo Giannini

zo Scotti Nella risposta ad un ' in terpel lanza presentata da Segni, da l p idiessino A u ­gusto Barbera e da l radica le Poppino Caldensi , Scotti pre­cisava che il d iv ieto si nfer i -sce a l l 'anno solare e c ioè a l -I anno net qua le si ce lebrano le e lez ion i Di conseguenza, per il V im ina le le operaz ion i e rano interdette so lo a part i ­re da l p r i m o genna io d i que ­

st 'anno E cos i h a n n o fatto i referendar i , c o n c l u d e n d o il lo ro lavoro, c o m e si è detto, negl i u l t im i g io rn i de l 91

I supremi g iud ic i n o n han­n o vo lu to dec idere subi to sulla spinosa quest ione At­t endono p r ima le a rgomen­taz ioni de i p r o m o t o n «Appa­re necessario - scr ivono nel­la not i f ica - presentare me­mor ie per contestare questa

ipotesi d i irregolarità» E le c h i e d o n o in t emp i strettissi­m i , ent ro il 16 ot tobre fra d iec i g io rn i Poi, i l 23 o t tobre, dec ideranno in ud ienza, c o n sentenza inappel lab i le N o n sarà, c o m e 6 evidente una decis ione faci le

Sono a r ischio d i inval ida­z ione ì due quesit i elettoral i de l Corel , che p rodur rebbero - se approvat i da i c i t tad in i -

un sistema un inomina le magg ion tano corret to al Se­na to e I estensione de l mag­gior i tar io a tutt i i C o m u n i

Ma anche i tre quesit i de l com i ta to Giann in i , che solle­c i tano l 'abrogazione del mi ­nistero del le Partecipazioni statali e diverse regole per i f i­nanz iament i nel Mezzogior­no e le nom ine bancar ie Per non di re del l ' in iz iat iva, pa­trocinata da i rad ica l i , con t ro la legge per il f inanz iamento pubb l i co de i part i t i E inf ine, l 'abol iz ione del le no rme pe­nal i del la legge Jervolmo-Vassall i a car ico de i tossico­d ipenden t i e il superamento de l le competenze del le Usi in mater ia d i cont ro l l i am­biental i

Il comi ta to de i re ferendum elettoral i si r iunirà ogg i , nel pomer igg io , per predisporre la memor i a sollecitata dal la Cassazione Potrebbe essere Paolo Bari le, cost i tuz ional i ­sta e garante de l patto refe­rendar io ad accol larsi l 'one­re del le cont rodeduz iorn sot­to il p ro f i lo tecnico-g iur id ico Ma, sin d 'o ra , negli ambien t i de l comi ta to si espr ime viva

preoccupaz ione per la porta­ta d i un eventuale bocciatura de i re fe rendum Se governo e Cassazione - si osserva -e s p n m o n o pun t i d i vista cosi d i f formi qual i conseguenze ne t rar ranno i c i t tad in i 7 Cosa si deve fare, i nsomma, per esercitare in termin i d i cer­tezze un istituto d i democra ­zia diretta c o m e il ic feren-d u m 7 È un dir i t to cost i tuzio­nale, m def ini t iva a essere compresso

E propr io da questa consi ­deraz ione che muoverà il ra­g ionamento dp i p romoto r i La no rma c o n t e n u t i nel la legge de l 70, che ha dato at­tuazione ali istituto ic feren-d a n o lascia spazio a diverse in te rpre taz ion i ' Se e cosi - e lo fanno intendere i mag i ­strati - a l lora si accolga I in ­terpretazione c h e favorisce maggiormente 1 esercizio d i un dir i t to cos l i t u ' l ona le Quel la, c ioè che allarga le strettoie d i scadenze di l imi ­tazioni e d i c o m p i caz ion i procedura l i fissale per d i p iù dal la legge ord inar ia non dal la carta fondamenta le del la Repubbl ica

Cava sul nuovo segretario «Non mi sento sconfitto Martinazzoli l'ho voluto io e non vado in pensione» H ROMA .Quale sconf i t ta ' io non vedo nessuna sconfitta Eppoi in pensione da che co­v i ' Da,le responsabil i tà' Da1

nostro mandato parlamenta re» Si irrita. Antonio Gava quando gli si chiede se l'ele­zione c i Martinazzoli alla gui­da della De non significhi an­che il pensionamento della vecchia nomenklatura dei For Lini degli Andreotti dei De Mi­ta e appunto dei dava No i «vecchi» restano -a dare una mano perché nasca il nuovo» F tra questi il leader doroteo assegna a sé slesso un ruolo di pr imo piano «I. unica cosa che mi interessa - racconta in­fatti al Messaggero - era co­struire un forte consenso intor­no a Mart ina/zel i E questo è quel che ho fatto Credo che più d i tutti ne sia consapevole io stesso Mart inazzol i ' Il qua

le se ne deduce, dovrà trarne le debite conseguenze

L eiezione di Martinazzoli non e dunque né una «resa» né una «sconfitta» né, aggiun gè ancora Gava una risposta alla catastrofe elettorale di Mantova È piuttosto una «scel­ta di rinnovamento» E il r inno­vamento assicura Gava deve proseguire superando le cor­renti «Le correnti cosi com e-rano - spiega Gava alle prese con lo sfaldamento progressi­vo del suo «grande centro» -non hanno più senso Bisogna misurarsi su valori ideali senza ricorrere a metodi organizzati­vi Il ' grande centro" dovrà d i ­ventare un'altra cosa»

Infine il «quadro politico» Gava attacca Bossi («Il suo l in­guaggio ricorda il fascismo na­scente») e auspica «un gover­no più solido» con Pn e Pds

La Direzione slitta alla prossima settimana: dirà no alla richiesta di assise anticipate

Nel Psi ora è scontro sul congresso E Acquavìva difende l'asse con la De Ancora un rinvio per la riunione della Direzione so­cialista che deve decidere sulla data del congresso È dato per scontato però che le assise generali non saranno prima di Natale La chiarificazione politica e forse il cambio al vertice del partito potrebbero av­venire in una conferenza programmatica. 11 dibattito mostra intanto posizioni molto diverse tra loro Ac­quavìva pensa che deve restare l'asse Dc-Psi

m ROMA Congrevso, quan d o ' La risposta a quel lo che è diventato un nodo del lo scon­tro interno al Psi, non arriverà prima di una settimana Infatti la direzione che doveva svol­gersi la settimana scorsa e che é stata rinviata a questa con buone probabil i tà slitterà an­cora d i qualche giorno Ragio­ni poli t iche e ragioni tecniche sembrano m u t u a r s i anche se

ufficialmente la riunione che deve decidere sulla data del congresso sulle regole e sul-I autonforma del partito non può svolgersi pr ima di venerdì a causa dei lavori parlamentari che da mercoledì a venerdì im­pegneranno i parlamentari del Garofano

Tuttavia la sensazione é che la richiesta d i un congresso a tempi ravvicinati come chie­

dono Martelli ed altri, non ver­rà accolla dalla maggioranza della direzione Le assise do­vrebbero essere fissate entro I apnle del 93, mentre il pr imo momento di «chiarificazione politica» dovrebbe avvenire al­l ' interno di una conferenza programmatica che dovrebbe questa si svolgersi pr ima della fine dell anno I. idea di Craxi é quella d i avviare la nforma del partito, secondo le linee di cui si è parlato in queste setti­mane per porre poi il proble­ma della leadership II candi­dato sarebbe Amato e lui si ri­taglerebbe il posto di presi dente Tuttavia il percorso ù assai accidentato e non è nem­meno escluso che gli accenni di Craxi sul lancio di giovani e facce nuove ai vertici del Psi e queste voci su un investitura dell attuale capo del gopverno

siano in realta delle mosse per spiazzare le iniziative di Mar telh

l^i disi ussione nel Psi peral­tro fa registrare un gran nume­ro di posizioni diverse tra loro Secondo Claudio Signorile, Craxi «sbaglierebbe se pensas­se che la soluzione delle diffi­colta possa essere solo un sai to generazionale perché il problema è polit ico il vero di scrunine é tra chi pensa ti un Psi nnnovato che possa parte­cipale a un processo polit ico che secondo me dovrebbe es­sere di alternativa di sinistra e chi pensa che il partito sociali sta e altri partiti debbano esse­re superati da aggregazioni più amp ie '

Del tutto diversa e apparen­temente in controtendenza ri spetto alle stesse posizioni d i Craxi 1 impostazione di Gen

Elena Montecchi (Pds) illustra il «piano di oculato rigore» per la Camera. Oggi il voto

Montecitorio dà un taglio alle spese Meno viaggi, stop agli aumenti ai deputai Scatta il piano di «oculato rigore» per le spese della Camera Ma ò comunque garantita - sottolinea il questore anziano, Elcna Montecchi - la funzionalità di un'istituzione esposta a campagne di discredito «che non si limitano a giusti rilievi di funzionalità» Marri (Pds) «Una radicale riforma della spesa e le­gata alla più generale nforma del Parlamento e alla drastica riduzione dei suoi membri»

• i ROMA La Camera sta di scutendo da ieri e voterà sta seru il proprio bil ine io inter no un preventivo di quasi 900 mil iardi (pari allo 0 1 delle spese statali) per lar funziona­re un apparato chiave del lo Stato democrat ico II ritardo nonécasua le sulla bozza do pò I esplosione della cns della finanza oubbl ica é stato ope r iU . una attentissima screma lur.i delle spese lau to degli investimenti triennali (b locco o rinvio d i lavori per oltri venti

mi l iardi) quanto della spesa corrente meno sedici mil iardi tra I altro bloccando le indcn iuta del parlamentari ed ex i che assorbono il 29u della spesa) e gli stipendi del perso naie (che ne assorbe il 1GV) ad un incremento del tre e mezzo percento ben al di sol to dell inflazione prot]rarnma ta e incor più de II imminente impennata

b quello che il questore an / u n o F.lena Montecchi (.Pds) ha definito lersera in aula il lu­

strando il senso e gli obiettivi dei tattii -un [ i n n o di oculato rigore Un piano cioè e he da un lato risponda ali esigenza di una più prudente gestione delle (minor i ) risorse disponi­bili ma che dall altro garanti-se a comunque la funzionalità della Camera e la sua attività cosi rilevante 'respingendo anche sa qucslo terreno con­creto una campagna che pun­ta al discredito delle is'ituzioni nppresentative e specifica­m i nte dei parlamentari» Mon t i cch i ha ricordato le misure immediatamente realizzate e la cui me idenza si avvertirà na turalinente soprattutto dal fi blocco delle missioni ali estero e drastica riduzione delle spe se di rappresentanza abolizio r e de1 concorso della Camera sulle aperture di credito d ieu i i de put.ili potevano usufruire annul lamento delle norme e he consentivano la concessione anticipata del vitalizio atjli ex parlamentari in caso di invali­dila sospensione dell adegua­

mento della diana ( i deputati non percepiranno più le 750mi la lire di aumento già programmato) e progressivo annul lamento del parallelismo tra indennità parlamentare e retribuzione dei magistrati d i cassazione

Ma [".lena Montecchi ha an che aggiunto « C ò u n a r i n c o r sa anche qui dentro non solo delle giuste crit iche alle disfun zioni della Camera ma anche di un atteggiamento l iquidato no dell istituzione-Parlamento Non si traila di proclamare de magogicamcnte la riduzione dell indennità Una volta affer ni,ito nel concreto il principio che la Camera deve condivide re slorzi e sacrifici cui é d u u malo tutto il Paese e e he quin eli vanno anche eliminati una serie di benefici accessori le­sta il problema di assicurare a tutti i parlamentari uno slan darci di attrezzature adeguale al compi lo cui essi sono e Ina mal i '

La valutazione dei criteri

che hanno ispirato la stietla ò apparsa largamente positiva, nella prima fase di dibattito sulle comunicazioni del que­store anziano e dei suoi colle gin Patria (De) e Colucei (Psi) Era essenziale - 0 stato sottol ineato- dare un segnale e insieme non ignurare le ai-tese e anche le critiche di un o pinione pubblica matura e in quieta ( in questo senso si può lavorare ancora, ha sostenuto Carlo Palermo della Rete per esempio abolire i «portabor­se») Ma il più é ancora da fa­re ha sottolineato con forza Germano Marri segretario e te soriere del gruppo Pds Mam ha stabilito una stretta eonnes sione t r i il r idimensionamento del bi lancio interno e il più gè aerale tema d i Ile riforme isti tuzionali «Tra queste - h a no tato non é affatto secondarla ma e anzi una delle priorità la riforma del Parlamento mono cameralismo drastica riduzio ne del numero dei parlamen­tari e I nse r imen to alle regio-

Elena Montecchi

ni di più ampi poteri legislativi sono I capisaldi dell iniziativa del Pds in questo setlore-chia ve Cosi la riduzione delle spe­se si può ed anzi si deve salda ri ali efficienza ali incisività del lavoro e alla valorizzazione del ruolo del Parlamento» Sta sera a conclusione della di scussione una attesa replica del presidente della Camera Giorgio Napoli!, ino era slato lui a luglio a preannunciarc una prima severa revisione del preventivo 92 I ( i l i '

naro Acquavìva capogruppo dei senatori socialisti secondo cui «De e Psi restano le basi di ogni governo possibile in Ita­lia» Per Acquavìva per la dura­ta di tutta questa legislatura «I osso della lormazione gover­nativa dovrà essere assicurato da democristiani e socialisti» Acquavìva difende ( raxi sulla questione morale e allacca Martelli per 1 ormai famoso co­mizio di Mantova con Occhet to e Vizzini «Ha fatto lo stesso errore che Nenni fece nel 48 eoi fronte popolare Impaurito dalla se issione di Saragat volle affrontare le elezioni insieme al Pei cosi si fece mallevadore del comunismo che ebbe un grande successo elettorale mentre per i socialisti fu la ca­tastrofe» Ovvero la e o pa è tut •a d i Martelli se il Psi é andato male a Mantova

Partiti Napolitano: «Più controlli sui bilanci» M ROMA Giovanni Spadoli­ni e G iorno Napolitano hanno ricevuto ieri a Montecitorio i nuovi component i del Gomita to tecnico dei revisori ufficiali dei cont i per il control lo sulla regolarità dei bi lanci dei parti­ti i professori Antonio Ama-d u / / t Umberto Bertini e Carlo Caramiello £. stato dato così avvio alle procedure annuali di control lo dei bilanci dei partiti previste dalla vigente legisla­zione Nella mattina di ieri inoltre i presidenti di Camera e Senato hanno partecipato al !.. ttasmissione Radio ani fi io durante la quak Spadolini ha rilevato c h e ' I Italia e net punto più basso della sua storia re pubblicane» L i crisi dei partiti per il presidente del Senato deriva dalla «esorbitanza d i i partiti dai compi t i stabiliti dalla Costituzione* Per Napolitano bisogna «.ambiare il sistema di f inanziamento dei partiti «per-(. he" i tont ro l l i finora previsti dalla leRge si sono rivelati in sufficienti-

Giuseppe Ceretti e la sua laminila annunciano la scomparsa dello ma dre

ADAVALSECCHI ved. Ceretti

I funerali avranno IUORO mercoledì 7 ollobre alle ore M parkndo da via Monlclio 63 in Brescia Itoseli 6ottobre 1992

tnneo Marco Maddalena Pietro Toni Piero Peppino KoecoeNuc ciò abbracciano lìeppee ^li sono vi Cini in questo momento doloroso ptrla perdila de. Ih sua

MAMMA Roma G ottobre 19Ì*J

Antonio 7ollo partecipa con affetto e commozione al dolore di Giusep jx? Ceretti colpito nei suoi affetti più cari per la morie della madre

ADAVALSECCHI Ronn G ottobre 1992

Walter Veltroni partecipa con com mozione al dolore di Giuseppe Ce retti per la morte della madre

ADAVALSECCHI Roma «ottobre 1QQ2

Morena r-ernando Loretta Marco Paola Paolella Patrizia e Simon" ^ stringono affettuosamente a Giusep pe Gerelli in questo doloroso mo­mento por la morte della madre

ADAVALSECCHI Roma 6 ottobre 1992

Giancarlo Bosetti Romano lìomfac ci Dano Venefioni Michele Urba no Giovanni Laccano Maria Nove! la Oppo Oresle Pivelta Antonella Fiori Dario Ceccarelli Rossella Dal lo Bruno Cavagnola Roberto Carol lo t-ho Spada Giorgio Capucci Ita lo Furgen Angelo Faccinetto Mari na Morpurvo Alessandra Lombardi Ino Isclli Susanna Ripamonti Mar co Brando Rosanna Capnlli Paola Soave Carlo Brambilla Paola Ri/ri Romolo Galimberti Ibio Paolucci Gualliero Mantelli bnnio FJcna so no vicini *-on affetto e solidarietà a Beppe Ceretti e alla sua famiglia nel dolore per la perdita dell amai** "".a dre

ADAVALSECCHI Milano ùottobre]992

Erasmo Pierfliacomi Giovanni C re ma Lort ita Tiziana Barbara Gen carelli Della Vedova Arrondmi Lo pneno De Slradi Pironato Paoletti Cerutti Camagni Cler Rosalia Tu ris Di Donato partecipano al dolore di Beppe Ceretti con affetto per la perdita della sua mamma

ADA Milano boltobrel992

I compagni d( Il l nita di base del Pds «Li Causi I unità»* partecipano con gnndc affetto al dolore del compagno Giuseppe Ceretti per la morte della madre

ADAVALSECCHI Milano b ottobre 1992

Fnnco Uprt partecipa a! dolore di Giuseppe Ceretti e delia sua famiglia

ADAVALSECCHI Milano 6 ottobre 1992

La redazione dell Unità di Firenze si stringe a Beppe Ceretti in questo momento di dolori |>er la morte del la madre

ADAVALSECCHI Firenze G ottobre 1992

E morto il compagno

GIOVANNI CAVAION 89 anni

antifascista dal 194*1 diffusore de I Unita Lo ricordiamo per il suo co raggioso impegno politico civile e morale I compagni de I unita di ba se del Pds di Dolo Dolo (Ve) G ottobre 1992

( l i i x colleglli e compagni dell Uni l<) partecipano al dolore di Giovati na e della su i famiglia per la perdita del padre

VITTORIO MIUEUA Milano 6 ottobre 1992

Le compagne ed i compagni della sezione Rai e consociate del Pds espnmono le otù sentile concio ghanzf alla compagna Giovanna Milella per la scomparsa del padre

VITTORIO Milano Gollobre 1992

Luciana Cinzia Bruno Mavsimo e tutti i suoicancon affetto salutano

LEONARDO VERDI Milano 6otlobre1992

LEONARDO VERDI si e spente, lasciandoci un grande dolore Ci rimarrà di lui il ncordo di un caro vece Ino compagno ed ami co Ci stringiamo I,Ì un affettuoso abbraccio a Luciana ai figli e a non na Rina Rita Bruna Donde Milano 7 ottobre 199;

Veronica Franco Daniela e Tran quillo addolorati per la scomparsa di

LEONARDO si stringono affetti -r,

Jamente a mamma Rina Luciana Massimo Bruno Cinzia e Sandro Milano 6 ottobre 199/

Walter Veltroni e Alfredo Retchltn partecipano commossi al dolore della moglie Francesca del figlio Antonio e dei (amili in tutti per la morte di

RODOLFO BANFI Romi 6 ottobre 1992

Valeria e Quinto Boritizzola Mimma ed hlio Quercioli partecipano al do­lore dei familiari per la morte di

R0D0LD0 BANFI ncordandone la figura di miltlan*c esponente del mondo bancario e della cultura econom ca Milano 6 ottobre 1992

FuRenio Somaim à affettuosamente vicino a Francesca ed Antonio nel ri cordo di

RODOLFO dal quale in anni Ioni ini ma sempre presenti ha ricevuto elementi tra i piO preziosi che un e duca/ione può dare Milano 6 ottobre 1992

La Federa/ione milanese del Pds piange la scomparsa del compagno

RODOLFO BANFI Personalità di grande nlievo della cultura economica italiana e dell in tellettualita milanev si e sempre contraddistinto per il suo contr buto di idee e per il suo ngore morale dalla Resistenza e dalla lotta al fasci­smo fino a ncoprite incanchl di grande responsabilità dappnma ncll ufficio studi della Banca Com mcrcidle Italiana successivamente alla presidenza del Medio Credito Centrale ed infine olla presidenza dell Azienda Trasporti Municipali di Milano F stato protagonista anche nella vita enei dibatt todel Po mila i v H 111 v ,. >n< e i I centro stori

co nella dire/ione provinciale e contribuendo anche alle scelte più importanti del Pei e dell esecuUvo della Federazione Infine un nngra ziamento per il lavoro che senza so ste e con grande ngore stava condu cendo da indipendente nella com missione dpi garanti por .-enficare i bilanci della f-edera'ione milanese del Pds Le nostre pn sentite condo glianze alla moglie Francesca ed i\ figlio Antonio Milano 6 ottobre 1992

Roberto Vitali le campagne ed i compagni dell Unione Regionale l-ombarda del Pds partecipano al lutto della famiglia per 1 immatura scomparsa di

RODOLFO BANFI insigne 'igura di studioso dell eco nomia e della finanzi ne ricordano il costante e nobile impegno nella battaglia antifascista per (afferma zione della deme* r ìzia e del prò gresso Milano G ottobre 1992

Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro

CNEL Commissione per le Autonomie

Locali e le Regioni

IV Forum Assessori e Revisori degli Enti locali

Bilanci di solidarietà istituzionale Mercoledì 7 ottobre 1992

Biblioteca nazionale centrale (Viale Castro Pretorio, 105 - Roma)

Intervengono Giuseppe De Rita Armando Sarti, Girola­mo lelo, Salvatore Buscema, sen Mauro Favilla on Claudio Lenoci, on Manfredo Manfredi , on Angelo Ti raboschi , on Bruno Solaroli, Danilo Belelh, Anci, Cispel, Lega delle autonomie, Upi

Concludono Sen Nicola Mancino Ministro degli Interni On Giovanni Gona Ministro delle Finanze

Segreteria Commiss ione Autonomie Locu l i e Regioni

Tel 0 6 M 6 9 22 7 S - 169 21 04

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Martedì 6 ottobre 1992 ottobre 1992

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Politica Il segretario del Pds ieri al Quirinale: «Quella Regione è ormai alla paralisi» «Non siamo contrari ad andare alle urne anche in Lombardia e in Veneto»

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«Noi lavoriamo ad un governo di svolta Se cade Amato* non accetteremo pasticci sotto il ricatto del voto anticipato » Su Monza e Varese «libertà» per i parlamentari

«Non abbiamo paura delle elezioni» Occhetto da Scalfaro: «In Abruzzo va sciolto il Consiglio» «Le elezioni non ci fanno paura». Occhetto ha sottopo­sto a Scalfaro l'opportunità di sciogliere il consiglio re­gionale dell'Abruzzo, rimasto privo di governo per l'ar­resto della Giunta. Ma il leader della Quercia si è spin­to più in là, avvertendo che se cadesse Amato, non ac­cetterebbe soluzioni di governo pasticciate sotto il ri­catto del voto' anticipato. Anche in Veneto e in Lom­bardia sarebbe meglio ricorrere alle urne.

ALBERTO LIISS

M ROMA. Iniziativa politica senza precedenti da parte del Pds: ieri Achille Occhetto ha chiesto un incontro urgente al Capo dello Stato e gli ha pro­spettato l'opportunità di un passo del Quirinale per giun­gere allo scioglimento del con­siglio regionale dell'Abruzzo. La regione, com'è noto, è priva di governo perchè 11 membri della Giunta sono in carcere inquisiti. Il Pds localmente pro­muoverà comunque le dimis­sioni della maggioranza dei consiglieri (la Quercia ne ha 6 su 40, ma anche altre lorze po­litiche si stanno attivando: il se­gretario regionale del Psdi si è dimesso in polemica su questo punto con i consiglieri del suo partito) cosi da determinare lo scioglimento del consiglio e l'indizione di elezioni. «A Scal­

faro - ha detto ieri Occhetto ne', corso di una conferenza stampa - ho segnalato la no­stra preoccupazione per il ri­schio di paralisi e di ulteriore discredito delle istituzioni che presenta la situazione abruz­zese. L'ho informato della no­stra iniziativa locale. Ma gli ho anche chiesto di valutare se la situazione che sì è creata non de;erminì comunque un impe­dimento al funzionamento del consiglio regionale tale da le­gittimare una iniziativa del Ca­po dello Stato, volta a sollecita­re il governo a promuovere lo scioglimento del consiglio re­gionale. Tale valutazione - ha aggiunto - è rimessa alla sag­gezza ed al sapere giuridico del Presidente, non ignorando ch2 la questione è sotto il pro­filo giuridico complessa».

Occhetto ha fatto riferimen-

'o all'articolo 126 della Costitu­zione, che prevede la possibili­tà di sciogliere un consiglio re­gionale nel caso in cui «per di­missioni o per impossibilità di formare una maggioranza, non sia in grado di funziona­re». Questa presa di posizione - ha poi osservato il leader del­la Quercia - dimostra che «in nessun modo intendiamo ri­fuggire da un confronto eletto­rale. Non c'è una nostra con­trarietà al fatto che si tengano elezioni locali».

Al segretario del Pds sono state poi rivolte molte doman­de:

Questo, on. Occhetto, vale anche per Monza e Varese?

Non siamo contrari al voto an­che in lx>mbardia. Se fossero individuate le condizioni del­l'art. 126, saremmo d'accordo per svolgere elezioni anche in Veneto e in Lombardia. La de­cisione per il rinvio del voto in alcuni comuni ò stata di natura tecnica e giuridica, non politi­ca e strategica. Già in prece­denza ci eravamo espressi per l'opportunità di un accorpa­mento delle consultazioni per­chè venissero svolte secondo la nuova legge per l'elezione diretta dei sindaci. Ma non è un caso che il capogruppo alla Camera abbia lasciato libertà di voto, e che molti parlamen­

tari si siano espressi diversa­mente. E voglio anche aggiun­gere che nel caso ci fosse una crisi del governo Amato, e non si potesse dar vita a quel gover­no di svolta che noi chiedia­mo, non accetteremo pasticci sotto il ricatto di elezioni anti­cipate.

Eppure avete dato l'Immagi­ne di fare da stampella agli altri partiti contro la Lega...

Immagine falsa: stiamo chie­dendo oggi una campagna elettorale in Abnizzo. Non ab­biamo un interesse di parte ad evitare il confronto elettorale. Non c'è stata da parte nostra alcuna relazione di accordo con De e Psi per rimandare il voto. Lo ripeto, era una valuta­zione tecnica. Anche successi­vi passaggi parlamentari e al Senato ci sarà libertà di scelta.

Con Scalfaro avete parlato della crisi economica, e del­la eventualità dello sciopero generale?

Naturalmente abbiamo scam­biato opinioni su una valuta­zione complessiva della situa­zione. Quanto allo sciopero sapete che il Pds è favorevole a questa iniziativa dei sindacati.

Ma un governo di svolta è più a portata di mano? Cosi sembrano pensarla La Malfa evlzzlnl

Siamo ancora in una situazio­ne molto fluida dal punto di vi­sta programmatico. Per noi una svolta significa giungere ad un governo che dia risposte positive alla piattaforma dei sindacati. Ma non mi pare che ci siamo ancora. Lo sciopero generale può spingere ad una evoluzione, una chiarificazio­ne

Il Pds sarebbe disposto a en­trare In una maggioranza anche conia Lega?

Vorrei conoscere la loro pro­posta. Noi siamo disposti a di­scutere con tutti, fatte salve due pregiudiziali: quella anti­fascista e quella sulla questio­ne morale. Ma indichiamo due discriminanti programmatiche essenziali: siamo per il federa­lismo, ma nel contesto della solidarietà e dell'identità na­zionale, e senza suggestioni separatiste e xenofobe. Voglio poi capire se la Lega è disposta a passare dalle parole d'ordine della «rivolta» fiscale, all'idea di una riforma fiscale, anche su basi federaliste, ma davvero in­novativa. Del resto la nostra iniziativa odierna è quella di un partito che crede in un vero decentramento regionale, ac­compagnato dalla capacità e potestà di intervento centrale quando sono in gioco questio­ni di fondo, come in Abruzzo.

È d'accordo con la richiesta di Ingrao di non formare

?iunte locali con I partiti di angentopoll?

Sono d'accordo. Del resto ab­biamo predisposto un pream­bolo sulla questione morale che è una pregiudiziale per la nostra partecipazione a gover­ni locali e nazionali.

Kin qui la conferenza stam­pa. Ad Ingrao ha risposto ieri anche il responsabile per gli enti locali della segreteria della Quercia, Franco Bassanini. An­che Bassanini ricorda il docu­mento nazionale del Pds in cui si stabiliscono le discriminanti «morali, politiche e program­matiche» alla base della costi­tuzione delle giunte. «Non c'è nessuna disponibilità - osser­va il dirigente del Pds - a go-vemissimi, maggioranze di emergenza o di salute pubbli­ca, tantomeno ad andare al

soccorso di partiti inquinati dalla corruzione e dagli scan­dali o a fare da puntello ad un sistema di potere giunto al col­lasso». La posizione espressa ieri sul voto in Lombardia e in Veneto, del resto, suona come un esplicito «alt» all'idea di go­verni col Pds in queste regioni sconvolte da Tangentopoli. Bassanini aggiunge però che «ciò non significa assumere posizioni aventiniane. Il collas­so del regime e la crisi econo­mico - sociale chiamano cia­scuno ad assumersi le proprie resposnabilità. Per il Pds è la responsabilità di determinare, dovunque possibile, forti e cre­dibili scelte di cambiamento e di rinnovamento democrati­co». È probabile che oggi il Coordinamento politico della Quercia affronti anche la situa­zione aperta in Puglia, dove si sta trattando per una giunta con la partecipazione del Pds.

I giudici indagano sui fondi ad una azienda guidata in passato dal nipote di «Re Giulio»

Gaspari furibondo: «Non sono un ladro» Una società «andreottiana» nell'inchiesta È un Gaspari furibondo quello che ieri ha sparato querele contro chi ha osato sollevare dubbi sul­l'amministrazione di Gissi, il «suo» Comune. Un Gaspari che continua a difendere la giunta abruz­zese in manette per la vicenda dei fondi Cee. Ma la magistratura indaga anche su una delibera a favore di una società di cui fu presidente il nipote di Andreotti.

PIETRO STRAMBA-BADIALE

• • ROMA. Questa volta «Zio Remo» ha davvero perso le staffe: «Non sono un ladro e non proteggo i ladri», soffia pe­rentorio in faccia ai cronisti du­rante un'improvvisata confe­renza stampa davanti al tribu­nale di Vasto. È un Remo Ga­spari funbondo quello che, do­po aver pronunciato la storica frase, si appresta a entrare in procura intenzionato a denun-

Prì a Intini

«Insultare la Lega non serve» • • KOMA. .Non è affatto det­to che l'orizzonte della demo­crazia italiana coincida con quello dei vecchi partiti». 11 par­tito di Giorgio La Malfa ricon­ferma, in una nota sulla Voce repubblicana, l'apertura di credito verso la Lega. Per il Pri. occorrerebbe, nei confronti di quanto avviene oggi in Italia, una «consapevolezza nuova e diversa». Diversa dal decreto Mancino: «Se il Pds-scrive an­cora il quotidiano repubblica­no - desse retta ai suoi dirigen­ti di Varese a Monza che con­dannano il decreto che ha scippato le elezioni, sarebbe un primo gesto positivo in que­sto senso».

A Ugo Intini, che accusa «tutti coloro che non mostrino digrignati denti alla Lega», la Voce risponde che «!a tenta­zione generale è quella di ren­dere ancora più esasperati i giudizi liquidatori usati verso la Lega da tre anni a questa par­te». Ma, «continuare a dire che la l.ega è marmaglia, che è nulla e al nulla tornerà, e cosi proseguendo, fino a dipingerla come il nuovo fascismo, que­sto è con certezza il modo per rafforzarla ultenormente agli occhi della gente esapserata> e «negare che vi siano fondate esigenze in alcune delle cose che la Lega dice, significa non avere occhi per capire la con­dizione dell'Italia di oggi».

ciare per calunnia Giuseppe Basilico, già consigliere comu­nale dell'allora Pei e ora segre­tario della sezione di Rifonda-zione comunista di Gissi - il paese di cui il padre-padrone della De abruzzese è sindaco da sette anni - e per diffama­zione il quotidiano regionale // Centro e il suo direttore. Carlo Pucciarelli. Rei il primo di aver presentato un esposto alla

Crisi al Tg l

Pasquarelli media tra Cdr e Vespa • n ROMA. Si svolgerà questa mattina il previsto incontro tra il direttore generale della Rai, Gianni Pasquarelli, il direttore del Tgl, Bruno Vespa, il comi-tata di redazione della testata e l'Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai. Pasquarelli è stato incaricato dal consiglio di amministrazione dell'ente di cercare di ricomporre la ver­tenza che si è aperta nei giorni scorsi tra giornalisti e direttore de. Tgl e sfociata in un refe­rendum che ha sfiduciato il di­rettore. Il sindacato sarebbe in­tenzionato a proseguire il con­fronto, anche nei prossimi giorni Pasquarelli, comunque, dovrà nfenre al consiglio di amministrazione che si riunirà domani, l'esito dell'incontro, secondo quanto stabilito dal consiglio stesso la scorsa setti­mana Domani, infine, l'Usi-gri i e i comitati di redazione di Tgl, Tg2, Tg3 si incontreranno c o i la direzione del personale per mettere a punto gli ultimi dettagli del trasferimento delle testate nel nuovo centro di Grottarossa, alle porte di Ro­ma, dove già hanno sede il giornale radio e la testata spor­tiva. Giovedì è confermata l'as­semblea dei comitati di reda­zione della Rai.

stessa procura di Vasto - e al presidente della Repubblica -in cui si parla di «gestione della cosa pubblica alquanto discu­tibile» e di appalti aggiudicati «sempre alle stesse ditte»; gli al­tri di aver ordito una «campa­gna diffamatoria» nei suol con­fronti iniziata con la vicenda degli «elicotteri blu» per la qua­le è atteso il giudizio del tribu­nale dei ministri.

Gaspari trova insopportabile che i carabinieri - su ordine del sostituto procuratore Anto­nio La Rana - siano andati a fruga» «h» le carte del «suo» Comune, anche se ci tiene a minimizzare: «Non c'è stato al­cun sequestro di atti in Comu­ne, la squadra di polizia giudi­ziaria della procura - assicura - ha provveduto soltanto a fo­tocopiare una pagina del re-pertono delle gare esperite a

Funari

«Porterò in tribunale Bobo Craxi» • • ROMA. Gianfranco Funa­ri ha annunciato di aver dato mandato ai suoi legati di querelare per diffamazione a mezzo stampa Bobo Craxi in relazione all'intervista rila­sciata da quest'ultimo al set­timanale «L'Espresso» nel nu­mero ieri in edicola. «Il conte­nuto delle affermazioni di Bobo Craxi è assolutamente inveritiero e tale da ledere gravemente l'onore e la re­putazione», ha detto Funari in una dichiarazione

Nell'intervista, Bobo Craxi, secondo quanto riportato dal settimanale, sosteneva tra l'altro che il presentatore «6 stato legatissimo a Paolo Pil-litteri fino a che non è scop­piato lo scandalo delle tan­genti» , «Frequentava anche gli uffici del Pio Albergo Tri-vulzio - proseguiva l'intervi­sta - visto che vi ha ambienta­to diverse trasmissioni televi­sive. Troppi, e troppo in (ret­ta, hanno dimenticato i favori ricevuti da Mario Chiesa».

Da questa affermazione è scaturita la decisione di dare mandato ai legali Anna Ma­ria Bernardini De Pace e Mas­simo Rossi di proporre que­rela nei confronti del figlio del segretario nazionale del Psi.

Gissi». Una pagina molto lun­ga, a quanto pare, visto che da parte del magistrato - ricono­sce - è stata avanzata «la ri­chiesta di atti relativi agli ap­palti degli ultimi dodici anni».

Non sorprende, del resto, che l'ex ministro sia furibondo, viste le mazzate che da qual­che tempo gli arrivano - sia pure per interposta persona -da tutte le parti, ultima e più pesante quella dell'arresto del presidente della giunta regio­nale. Rocco Salini, suo stretto amico, e di otto componenti su dieci della giunta, alcuni dei quali - compreso l'assessore all'Agricoltura, Giuseppe Let­tere, altro suo fedelissimo - so­no ancora in carcere all'Aqui­la. Abbandonati da (quasi) tutti, gli assessori in manette hanno trovato proprio in Ga­spari uno dei più strenui difen­sori, che nei giorni scorsi si è

impegnato ,i raccogliere firme di parlamentari contro l'inizia­tiva della magistratura e ieri non ha perso l'occasione di ri­badire che Salini «ha sempre dimostrato di essere un asses­sore serio e preparato» e che «fino a questo momento non sono emersi fatti che possano far pensare che gli amministra­tori della Regione abbiano commesso qualche reato».

Può essete: sarà il giudice a stabilirlo. Ma intanto proprio ieri si è aperto un altro fronte, con il sequestro in Regione della delibera di giunta che lo scorso 17 settembre ha affida­to per 158 milioni di lire alla «Servizi associati srl - strategie di immagini» - della quale fino al 9 aprile dello scorso anno è stato presidente Luca Danese, nipote di Giulio Andreotti -l'incarico di elaborare un pro-

L'esponente della Democrazia cristiana Remo Gaspari

getto di ristrutturazione del ser­vizio pubbliche relazioni della Regione.

L'Abruzzo, insomma, è sem­pre più nella bufera. E mentre il segretario regionale del Psdi, Franco Galasso, che aveva proposto lo scioglimento del consiglio regionale, si dimette perchè in contrasto con l'uni­co consigliere socialdemocra­tico e vicepresidente del consi­

glio, Domenico De Massis, a Roma Achille Occhetto chiede a Scalfaro - dal quale è stato ri­cevuto ieri mattina - «se non vede nella situazione creatasi in Abnizzo un impedimento al funzionamento del consiglio regionale tale da legittimare una sua iniziativa presso il go­verno affinchè sia promosso lo scioglimento della giunta e sia­no indette nuove elezioni».

Ancora scontro sulla gestione politica e finanziaria del partito

I Verdi tra querele e polemiche Ultimatum di Palmella a Mattioli Marco Pannclla a Gianni Mattioli: ritratta l'intervi­sta all'Unità o le cose dette rappresenteranno l'e­pitaffio per l'unità laica e verde degli ambientali­sti. Dopo le accuse di Falqui e Amendola ai vertici del movimento le polemiche nel mondo ambien­talista non accennano a risolversi. Chicco Testa, Pds: i Verdi tentino una rifondazionc culturale dell'ambientalismo italiano.

• • ROMA Non accenna a ri­comporsi la polemica Ira i Ver­di, anzi Si aggiunge anche una querela del coordinamento contro il «Corriere della sera» che ha titolato l'altro giorno: «Una bancarotta finanziaria dei Verdi» un articolo che illu­strava le accuse degli eurode­putati Enrico Falqui e Gian­franco Amendola ai vertici del movimento Ui decisione sarà illustrata questa mattina, assie­me ad un carteggio tra la fede­razione e i membri del gruppo europarlarnentare.

Falqui e Amendola avevano accusato il vertice dei Verdi di eccessivo personalismo, de­nunciando contemporanea­mente una bancarotta politica e finanziaria. Non è vero nien­te, aveva risposto il capogrup­po alla Camera Francesco Ru­telli. Contro i due europarla-

mentari si erano scagliati nei giorni scorsi anche Fulco Pra­tesi e Semenzaio, e ieri anche Mattioli con un'intervista al no­stro giornale. Nella quale, pe­rò, ha preso contemporane-mente le distanze anche da Rutelli. Contro Mattioli scende in campo Marco Pannclla, il quale avvisa Mattioli che se non smentisce l'intervista que­sta rappresenterà «un epitaffio per l'unità bica e verde delle forze ambientaliste, ecologi­ste, verdi in Italia» In particola­re Pannella dell'intervista con­testa l'affermazione di Mattioli il quale sostiene che lui con Scalia avreblje liberato il paese dalle radiazioni; che «Rutelli non è riuscito a fare entrare l'ambientalismo nella sua casa d'origine» e cioè quella radica­le e, ancora, che Rutelli è della scuola di Pannella, «per una

friltatina imbastisce un ban­chetto». A Mattioli, conclude Pannella, «dò un appuntamen­to politico: poiché del passalo mi sembra che ha solamente una nozione narcisitico-auto-biografica, vedremo chi. nel futuro prossimo e più lontano, saprà condurre altrove che nella scondita e nella settaria marginalità le grandi battaglie ecologiste e ambientaliste».

Anche dai Verdi arrivano al­tre bordate che contribuiscono a rendere sempre più incande­scente il clima: la senatrice Carla Rocchi ritorna sulla vi­cenda dei soldi, denunciando che non tutti i parlamentari versano legolannente i contri­buti. «Falqui - dice - non ha mai dato una lira» e infine re­spinge le accuse di verticismo «l'oligarchia non esiste e fare queste uscite strepitose sui giornali è servito solo a rimet­tere i Verdi in prima pagina pei beghe interne, quando i nostri problemi di tematica subisco­no drammatici attacchi». An­che un'altra senatrice, Anna­maria Procacci, è critica, ma. osservando che queste pole­miche «non costruiscono», ag­giunge di essere sempre slata contro i rischi di verticismo e che quindi le cntiche di Falqui e Amendola «possono conte­

nere elementi di verità». E con­clude: «Dal dibattilo di questi giorni dovremmo trarre delle lezioni per guardarci dentro ora. anche se le polemiche so­no troppo violente e personali­stiche».

Infine anche Chicco Testa, del Pds ed ex presidente della Lega ambiente, interviene, per osservare che «la cosa singola­re e strabiliante...dello scarico di responsabilità di tutti», di Mattioli, Amendola, Falqui «Ci sono tassi di narcisismo in molte di queste persone - pro­segue Testa - ciascuna delle quali è fortemente aulocentra-ta 11 movimento ambientalista Ila più padri che figli, tutti si sentono depositari del verlx> verde. Quindi nessuno è dispo­nibile a riconoscere ad altri il compito di fare le regole, di decidere. I Verdi devono af­frontare il problema di una possibile crisi pulitina del mo­vimento Dovrebbero avere il coraggio di mettersi un po' da parte come forza politica ed avere il coraggio di favorire un processo in cui vengono ri­chiamate a raccolta tutte le for­ze che hanno a cuore i proble­mi ambientali e tentare non una rilondazione politica, ma una rifondazione culturale del­l'orizzonte dell'ambientalismo italiano» I Ku In

«Creiamo al più presto un'alternativa di sinistra»

• • Caro Veltroni, sono un tesserato, amma­

lato da circa 7 anni di sclero­si multipla progressiva, con una minima pensione di in­validità (lire 600.000), in at­tesa di riconoscimento di as­segno di accompagnamen­to, e ti chiedo: con questa stangata, gente come me, avrà benefici? Credo, anzi sono certo di No. Mi chiedo: Italia dove vai? Dopo avervi-sto l'aggressione a Trentin, sono molto amareggiato, li sindacato era il rappresen­tante del popolo italiano, ora lo stesso popolo non si sente per nulla seguito e rappresentato. Seduto sulla mia poltrona penso con tan­ta paura e tristezza ad una svolta a destra; purtroppo ci sono tutte le premesse, vedi la nascila dei naziskin, dei fascisti di Fini, dei leghisti di Bossi e Miglio, lo, che sem­pre ho sognato un mondo migliore, mi sento sul bara­tro, dentro un vortice di vio­lenza inaudita. Dove sono andati a finire i valori umani di solidarietà insiti nel pen­siero socialista e comunista? Dobbiamo riuscire a creare questa alternativa di sinistra perché è giusto che dopo 45 anni questi signori se ne va­dano. Perdona questo sfo­go, non so neppure se sono riuscito ad esprimere tutto quello che ho dentro. Un ca­ro saluto. P.S. Ancora mi chiedo: caro Curzi e caro Lemer, a quella festa (Msi) era necessario andarci?

Paolo Catti Castel Maggiore (Bologna)

Questa lettera è stata dettata alla motftif Morena, in quanto Paolo Catti può vergare, a stento, la propria firma

«Il ministro Costa si informi meglio»

• • Signor direttore, leggo a pagina 9 del suo

autorevole giornale di oggi, 1 ottobre, un articolo dal ti­tolo: «Servizio di leva: paghe diverse Costa scrive ad An­dò». Sul quotidiano 11 Tem­po, sempre di oggi, a pag. 5 un articolo sullo stesso argo­mento, dal titolo «Costa: As­surda disparità di trattamen­to tra le Armi». Ho appreso cosi che un ministro della Repubblica (Politiche co­munitarie e Affan regionali, ndr) lamenta che «un solda­to di leva riceve 5.000 lire al giorno, mentre un giovane di leva che presta servizio nelle forze dell'ordine ne ri­ceve 50.000: una dispantà da correggere per evitare che la situazione degeneri in danno delle funzioni». Orbe­ne, a parte la evidente col­pevole disinformazione del ministro, il quale non sa che il carabiniere ausiliano per­cepisce la seguente somma. Lire 149.441 di stipendio; li­re 955.233 di indennità inte­grativa speciale; lire 199.080 di indennità di polizia; lire 41.969 di indennità di pre­senza quando svolge servi­zio per tutto il mese, per un totale mensile di lire 1.345.723, cui vanno sottrat­te lire 173.798 di Irpef quin­di al netto lire 1.171.925 he diviso per 30 giorni del mese fa circa 39 000 lire al giorno e non 50.000 come da lui af­fermato. Mentre è vero che il militare di leva percepisce li­re 5 060 al di per un importo mensile di lire 151.800, c'è da sottolineare che il milita­re di leva riceve il vitto gratis, mentre il carabiniere ausilia­rio provvede a pagarselo da solo. Ciò potrebbe far pen­sare che l'ausiliario abbia una posizione di privilegio. In proposito c'è da aggiun­gere che molti carabinieri ausiliari prestano servizio presso stazioncine dove non hanno la benché minima possibilità di usufruire di

mense che consentano di li­mitare la spesa per il vitto giornaliero, sicché sono co­stretti a far capo ai ristoranti­ni e /o alle trattorie del luo­go, con maggiore onere economico. Un ministro della Repubblica, il quale in­terviene in materie non affi­date alla sua competenza istituzionale, si esprime con affermazioni ctie lasciano quanto meno perplessi. Gra­zie per l'ospitalità.

Sebastiano Leotta Tenente colonnello CC

Roma

«Mi sconcerta il mancato taglio alla Difesa»

• • Genl.mosig. direttore. uno degli aspetti più

sconcertanti, a mio avviso, della manovra economica del governo Amato è il non aver collocato fra i dicasteri destinatari dei tagli di spesa anche il ministero della Di­fesa: essendo in atto a livello mondiale una riduzione de­gli armamenti dopo la fine dei «blocchi», ed essendola nostra nazione l'unica po­tenza occidentale ad incre­mentare ancora i propri bi­lanci militari per i prossimi anni, il buon senso avrebbe suggerito di cogliere almeno l'occasione dell'imminente bancarotta dello slato per ri­durre drasticamente gli stan­ziamenti per armi. Ma, timo­re di un futuro attacco arma­to da parte della Repubblica di San Manno o potenza di lobby dell'industria bellica, i nostri governanti hanno de­ciso per differenti priorità di nsparmio nella spesa pub­blica. E, in fin dei conti, non è casuale che anche per i mezzi di inlormazione l'ai-gomento tagli alle spese mi­litari resti un tabù: a discu­terne, qualcuno potrebbe subdolamente insinuare che gli italiani preferiscono non nnunciare all'acquisto di qualche batteria di Patrioti piuttosto che all'assistenza sanitaria.

Grazie per l'attenzione. Alessandro Scaglloll

Carpi

Sovrintendente del Comunale di Bologna precisa

• • Caro direttore nell'articolo sulle reazioni

ai tagli nello spettacolo mi è stata attribuita una frase che ha frainteso il mio pensiero. Non ho detto che resistono solo i teatri che «lipropongo-no sempre il già prodotto». In primo luogo perché il già prodotto nello spettacolo dal vivo non esiste. Al massi­mo si tratta di utilizzare vec­chie scenografie. In secon­do luogo perché la penso esattamente al contrario Sottolineavo, invece, il fatto che con t tagli si penalizza­no i teatri che non hanno sprechi in quanto, in questo caso, non hanno nessun margine di manovra per re­cuperare denaro e devono, necessariamente, tagliare la produzione. Questo signifi­ca ridurre gli enti linci alla mera sopravvivenza e tra­sformarli, proprio nel mo­mento in cui si vorrebbero eliminare gli sprechi, da enti produttori di cultura in enti inutili. Grazie per l'ospitalità.

Sergio Escobar Sovrintendente Teatro Comunale di Holognj

Scrivete lettere turvi, che possibilmente non superi­no le 30 righe, Indicando con chiarezza nome, co­gnome, indirizzo e recapi­to telefonico. Chi deside­ra che In calce non com­paia Il proprio nome Io precisi. Le lettere non fir­mate, siglate o recanti fir­ma Illeggibile o la sola In­dicazione «un gruppo di...» non verranno pub­blicate. La redazione si ri­serva di accorciare gli scritti pervenuti.

T U pagina p

Banche È morto Rodolfo Banfi

ANGELO DE MATTIA

SM ROMA. Ieri, dopo una cru­dele malattia, la morte ha col­pito Rodolfo Banfi, un intellet­tuale di sinistra che aveva dato prova di sapere costantemente coniugare i propri ideali con l'assoluta autonomia dell'im­pegno professionale e civile -la funzione di banchiere - cui si era dedicato per quasi qua­rantanni, forte delle capacita di analisi acquisite nella rigo­rosa consuetudine (amiliare (era figlio di Antonio Banfi) e con l'indiscutibile bagaglio culturale e tecnico formato nella sua lunga permanenza alla Banca Commerciale Italia­na, alla scuola del mitico ban­chiere Raffaele Mattioli. Rodol­fo Banfi era, come sarebbe piaciuto a Einaudi, un ban­chiere -senza aggettivi», l'op­posto di quel modello di ram-pantismo e di yuppismo (e. tutto sommato, di vuotaggi­ne) , di legame lottizzatorio a doppio filo con i partiti o con le consorterie dei potentati economici che per un lungo tempo ha rischiato di fare scuola in Italia tra i manager pubblici, con i risultati che og­gi sono sotto gli occhi di tutti. Rodolfo era un vero ciuil ser-ixmt, lontano mille miglia dal banchiere infeudato.

Dalle originali lezioni su Marx e su Gramsci che egli te­neva nelle sezioni del Pei a Mi­lano negli anni dei dopoguer­ra, dopo II quotidiano impe­gno professionale, all'opera intensa in quella fucina di pro­gettualità e di rigore che era l'ufficio studi della Comit, del quale fu autorevole capo, fino alla presidenza del Mediocre­dito Centrale, che ricopri verso la fine degli anni 70 e per tutti gli anni 80, il filo conduttore del suo impegno era sempre identico: dimostrare con i fatti, nel rigoroso rispetto della scienza e della tecnica econo­mica, di poter promuovere scelte alternative, non gridate, non propagandate, ma al ser­vizio degli interessi generali del paese.

Qualche volta lo avevano definito il -banchiere russo»; ma egli non partecipò mai ad alcuna riunione di struttura di partito (Pei prima, Pds poi) su temi o questioni finanziarie, gelosissimo come era della sua autonomia.

Con Rodolfo, il Mediocredi­to centrale cambiò volto e ac­quisi prestigio; e intuì, poi, la necessita di fai e da ponte alle relazioni con l'Est europeo, che usciva dal buio dell'op­pressione Sempre su suo im­pulso venne promossa la della Merchant Bank Sof ipa.

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Alla famiglia tra, gli altri, fi giun­to un messaggio di cordoglio del segretario Pds Occhetto che ne ricorda la figura di intellet­tuale ed economista, lo straor­dinario rigore morale e intellet­tuale I funerali si terranno do­mani alle 11, a partire dall'abi­tazione di via Cereda a Vimer-caie

Ha rotto la consegna del silenzio 2: per esprimere la «totale solidarietà» al presidente di Cassazione che è stato messo sotto inchiesta

in Italia Nella missiva inviata a due membri «laici» del Consiglio superiore lancia pesanti accuse e parla di macchinazione comunista

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Marti-di (ìottotirv 1992

Cossiga «avvocato» di Carnevale Lettera al Csm in difesa del giudice «ammazzasentenze» Torna in campo Francesco Cossiga. Rotto il silenzio che si era imposto dopo la fine del suo settennato, l'ex capo delio Stato scrive ad alcuni membri del Csm esprimendo «totale solidarietà» a Corrado Car­nevale. Il giudice «ammazzasentenze» messo sotto inchiesta dal Consiglio superiore. «È vittima di una macchinazione dei comunisti». Ed è di nuovo pole­mica. Galloni: «Non ho ricevuto nessuna lettera».

ENRICO FI ERRO

• • ROMA. Con una lettera ad alcuni membri del Consiglio superiore della magistratura toma in campo Francesco Cossiga. L'ex capo dello Stato ha rotto la consegna del silen­zio che si era imposto dopo la fine del suo settennato per esprimere la sua «totale solida­rietà» al giudice Corrado Car­nevale, il presidente della pn-ma sezione penale della Cas­sazione, messo sotto inchiesta dal Csm.

L'«ammazzasentenze» non si tocca, quell'inchiesta e solo il frutto di una macchinazione dei comunisti, questo 11 senso della missiva, che secondo in­discrezioni non sarebbe stata inviata a tutti i consiglieri di Pa­lazzo dei Marescialli, ma solo a due membri «'aici». Cossiga sa­

rebbe rimasto colpito dalla ri­chiesta di trasferimento ad una sezione civile della Cassazio­ne, fatta dal giudice Carnevale pochi giorni fa per evitare le conseguenze negative dell'ini­ziativa del Csm, e da più parti giudicata come una sorta di re­sa dell'alto magistrato

Un ritorno sulla scena politi­ca, quello dell'ex Capo dello stato, in aperta polemica con l'organo di autogoverno della magistratura italiana, al quale nel corso della sua permanen­za al Quirinale non aveva ri­sparmiato attacchi anche fero­ci. "Non ho ricevuto nessuna lettera», ha detto ieri il vicepre­sidente del Csm Giovanni Gal­loni, ine mi risulta che altri col­leghi l'abbiano ricevuta». Ma Cossiga, invece, conferma: ha

M ROMA. Senatore Costlga, gira voce che lei abbia inviato una lettera ad alcuni membri del Cam, in cui si dice solidale con li giudice Carnevale...

Gira voce? 6 vero. Verissimo. Totale solidarietà con Carne­vale. Lui...

Lui è stato messo sotto in­chiesta dal Consiglio supe­riore della magistratura...

Lui è oggetto di una persecu­zione terroristica, ad opera di quel piccolo Beria che rispon­de al nome di Luciano Violan­te.

L'onorevole Violante e altri parlamentari del Pds hanno preparato un dossier che elenca gli «errori materiali» commessi da Carnevale. Il

L'ex presidente: «Gli ho dato anche una medaglia»

OIAMPAOLOTUCCI

Csm ha aperto un'Inchie­sta. Tutto regolare, no?

Violante. Guardi, avendo io cessato di essere presidente della Repubblica, non voglio neanche sporcarmi la bocca con quel nome.

Senatore, via... ... Questo contro Carnevale è

l'attacco più duro all'indipen­denza dei giudici. Opera del Pds. E lo dice uno che ha so­stenuto il Pei. Pura ignoran­za...

Quale Ignoranza? Le sentenze della prima sezio­ne penale della Cassazione sono fatte da 17 giudici.

Carnevale è il presidente di quella sezione. In un libro di Arlacchi, il pentito Calde­rone rivela che, quando I boss erano sotto processo, dicevano: «Tanto poi c'è la Cassazione

Arlacchi? Ma che libri mi cita? lo a Carnevale ho dato anche una medaglia. La medaglia dell'infausto mio settennio. L'ho pagata di tasca mia: 49.500 lire più Iva,

scritto, e lo ha fatto per difen­dere il giudice «ammazzasen­tenze».

Corrado Carnevale, il magi­strato per anni al centro delle polemiche per le sue sentenze assolutorie nei processi di ma­fia, è stato messo sotto Inchie­sta dal Csm il 22 settembre. In un corposo dossier, i consiglie­

ri di Palazzo dei Marescialli evi­denziano come II giudice nel formulare sentenze che hanno smontato processi contro la criminalità organizzata che avevano richiesto un lavoro di anni, abbia commesso una se­rie di pesanti errori materiali. Ben cinque casi e dieci senten-zeglà segnalati in una Interro­

gazione parlamentare del Pds. Un secondo capitolo del dos­sier è invece dedicato alle «esternazioni» di Carnevale contro il giudice napoletano Paolo Mancuso, accusato in una intervista di aver travisato i fatti per condannare un Impu­tato di un processo di camorra. Terzo ed ultimo capitolo, il

ruolo svolto da Carnevale du­rante la gestione del fallimento della Flotta Lauro.

Accuse pesanti che possono portare il Csm ad applicare l'articolo 2 della legge sull'or­dinamento giudiziario, e al tra­sferimento di Carnevale, consi­derato ormai incompatibile con la funzione di giudice di Cassazione. Per impedire le consegunze di una «sentenza» dura, pochi giorni fa, l'alto ma­gistrato ha chiesto di essere trasferito ad una sezione civile, in un ruolo più defilato e lonta­no dalle polemiche. E proprio nei prossimi giorni, la prima commissione del Csrn dovreb­be decidere se «sospendere» l'azione contro Camervale op­pure, come già hanno chiesto alcuni consiglieri, andare avanti. Nel frattempo sette giu­dici della prima sezione pena­le della Cassazione hanno chiesto di essere messi sotto inchiesta dal Csm: «Se Carne­vale è responsabile di errori, lo siamo anche noi che abbiano partecipato alla definizione delle sentenze», questa la mo­tivazione, infine la solidarietà di Cossiga. E la polemica sul giudice «ammazzasentenze» continua.

Almeno 1.700 invitati al matrimonio di Raffaella e Leonardo, rampolli di famiglie in odor di 'ndrangheta L'Arma vuol vederci chiaro e i «cacciatori» controllano tutti i partecipanti alle nozze a Isola Capo Rizzuto

Dalla torta nuziale «spuntano» i carabinieri Un blitzdeicarabinieri ha interrotto la festa nuziale di Raffaella Arena e Leonardo Trapasso, figli di due fa­miglie in odor di 'ndrangheta. Nel più esclusivo villa-gio della costa Tiziana c'erano 1700 invitati giunti a Isola Capo Rizzuto dal resto della Calabria, Sicilia e Campania. Nelle buste lasciate in regalo agli sposi, 215 milioni. L'irruzione al taglio della torta, dopo che i «cacciatori» avevano bloccato le uscite.

DAL NOSTRO INVIATO

ALDO VARANO

M ISOLA CAPO RIZZUTO 1 carabinieri sono arrivati un attimo dopo il tradizionale e pur sempre suggestivo taglio della torta. Per la precisione, appena spentosi l'eco del lunghissimo applauso che aveva salutato Raffaella e Leonardo che affondavano il coltello sotto una raffica di flash tenendosi teneramente per mano. Un po' più in la

papà Nicola continuava a di­vorarseli con gli occhi un po ' lucidi per l'emozione. Lo stuolo dei camerieri stava per «passare» le portate del gran finale. In cucina l'esercito spossato di cuochi e chef ini­ziava a tirare qualche sospiro di sollievo. Il più era fatto. Don Nicola si era raccoman­dato: tutto sarebbe dovuto fi­lare liscio. E modestia a par­

te, l'organizzazione era stata perfetta.

È stato allora che è scatta­to il blitz che ha guastato la festa. Obiettivo dell'opera­zione: controllare tutti gli in­vitati al matrimonio tra Raf­faella e Leonardo. Raffaella è la figlia di Nicola Arena, capo riconosciuto della cosca che, secondo i carabinieri, domi­na su questa parte della Ca­labria. Meno famoso il padre di Leonardo, Giovanni Tra­passo, anche lui, comunque, invischiato in storie malavito­se. Gli invitati, decina più, de­cina meno, sono risultati cir­ca 1700: parenti, amici, co­noscenti, «forestieri» arrivati dal resto della Calabria, dalla Sicilia e dalla Campania, re­gioni dove, a quanto pare, don Nicola Arena ha un sac­cod i amici. •

! «Cacciatori», il supercor-po degli 007 dei carabinieri che viene impegnato per le missioni più difficili, quando alle 16,30 di domenica è scattato il via avevano da ore circondato tutte le uscite del villagio Valtur. Si erano ar­rampicati perfino sugli olivi giganteschi tra cui sono ada­giati gli appartamentini del Villagio, più di quindici ettari di un antico oliveto già del conte Gaetani, trasformato in un angolo del paradiso che si stende tra Capo Colonna e la punta di Le Castelle, il cuore della costa Tiziana. Anche il lato mare era stato bloccato. Coi carabinieri, unità cinofile e, a far da supporto, un eli­cottero. In più, all'ingresso del villaggio, da dove gli ospi­ti sarebbero dovuti necessa­riamente passare con le gros­

se auto, molte blindate, era stata impiantata una vera e propria centrale mobile: un camion con sopra i compu­ter allacciati ai terminali, fo­tocopiatrice e studio fotogra­fico al gran completo.

Altri carabinieri sono en­trati nella sala del banchetto ed hanno iniziato ad identifi­care gli amici di Nicola Are­na. Amici che non guardano a spese quando si tratta di mostrarsi «all'altezza». Nessu­no ha sfigurato o demeritato agli occhi dei parenti degli sposi: i due gorilla incaricati di ritirare le buste con dentro i «pensierini» per i ragazzi, ne avevano accumulate un gran mazzo dentro due borsoni di pelle. Aperte le buste si sono contati 215 miloni di lire. Ov­viamente, accompagnati da discreti bigliettini e tutto con­

tante. I soldi sono stati foto­copiati e restituiti agli sposi.

L'operazione e durata dal­le 16 alle 21. Ci sono stati momenti di grande tensione. Ma i più «autorevoli» tra i pre­senti hanno dato una mano per cercare di sdrammatizza­re la situazione impedendo che degenerasse.

Nessuna indiscrezione è trapelata sugli esiti dell'ope­razione. Non è improbabile che i carabinieri cercassero qualcosa di preciso. Comun­que i matrimoni tra famiglie in odor di 'ndrangheta sono occasione per rinsaldare vin­coli ed alleanze tra clan e non e escluso che i carabi­nieri avessero bisogno di una mappa più aggiornata delle organizzazioni malavitose che operano nel Crotonese.

Imposimato (Pds) denuncia gli incarichi extragiudiziari

«Ci sono casi di corruzione anche tra i magistrati»

NOSTRO SERVIZIO

H ROMA. Italia delle tan­genti, la questione morale tocca anche i giudici? Il dub­bio lo ha sollevato ieri Ferdi­nando Imposimato. per anni magistrato di punta in inchie­ste contro terrorismo e ca­morra, oggi parlamentare del Pds, nel corso di una intervi­sta al -GrK

«Ci sono casi di corruzione che toccano anche alcuni magistrati»

Nel mirino del parlamen­tare del Pds, gli incarichi ex-tragiudiziali, «una forma di corruzione, di neutralizzazio­ne di alcuni giudici, poiché questo tipo di compito viene dato a magistrati che poi de­vono giudicare le persone o gli enti che elargiscono gli in­carichi». Insomma, e la vec­chia stona di chi controlla il controllore1

Imposimato ricorda il ter­remoto del 1980 in Campa­nia, quando una sene di ma­gistrati vennero nominati col-Uudaton delle opere della ri­costruzione Migliaia di mi­liardi spesi in strade inutili, e opere pubbliche (araoinche, servite solo ad arricchire im­prenditori senza scrupoli e la camorra, mentre migliaia di famiglie vivono ancora nelle baracche. Uno scandalo da

50mila miliardi, che ha ri­chiesto una commissione di inchiesta da parte del Parla­mento. «Ma a Napoli e nel­l'intera Campania - rincara la dose Imposimato - po­chissime sono state le inchie­ste aperte dalla magistratura. E nessuno mi convincerà mai che tangentopoli esiste solo a Milano».

Il parlamentare del Pds sa di aver sollevato un vespaio, ma va avanti. «Nella scorsa legislatura - racconta - la commissione giustizia del Senato avviò un'inchiesta perconoscere i nomi dei ma­gistrati e il numerop degli in­carichi extragiudizìali Non riuscimmo ad avere risposte concrete dal Consiglio eli sta­to, dai vari Tar e dalla Corte dei conti- uno scandalo F. al­la fine il tutto si arenò».

Immediate le reazioni. «Al­lo stato non risulta che vi sia­no magistrati che ricevono incarichi da enti, società o persone su cui poi devono indagare Quelle di Imposi­mato sono solo accuse gene­rali ed assolutamente ingiu­ste», e- la replica del vicepresi­dente del Consiglio supcriore della magistratura, h vero, prosegue Galloni, che in Par­lamento sono ancora fermi due provvedimenti, uno dei

quali proprio per limitare gli incarichi extragiudiziali dei magistrati, «ma 0 anche vero che per tutti e due i provvedi­menti il Csm ha espresso pa­rere favorevole»

Gli incarichi esistono, dice invece Giovanni Palombari™ di Magistratura democratica, «e sono troppi, comportano rischi di condizionamento del magistrato, e sottraggono tempo al lavoro, proprio nei giorni scorsi ho chiesto alla commissione del Csm che ha il compito di valutare questo tipo di cose di censire le au­torizzazioni concesse dal Consiglio superiore negli ulti­mi due anni»

Nessun attacco alla magi­stratura, dice Imposimato. • Mentre ci sono magistrati come Di Pietro che a Milano ha potuto indagare sulle tan­genti senza timidezze alcu­ne, ce ne sono altri, in zone esposte del Paese, che han­no le mani legate», dice il parlamentare del Pds, Impo­simato insiste e si chiede «È mai possibile che i magistrati che vigilavano sulla gestione dell'Anas non si siano mai accorti che m quell'ente vige­va un rigido sistema delle tangenti''»

La parola passa ora al Conmsiglio superiore della rnagistreaturu

A Catania il regista fiorentino va a ruota libera

Zeffirelli: «Meglio mafiosi che del partito socialista» Rovente intervista di Franco Zeffirelli che attacca i partiti di Tangentopoli. «Preferisco dare la maz­zetta ad un mafioso, piuttosto che farmi portar via i soldi da uno del Psi... almeno i mafiosi ti proteg­gono la bottega». Duro anche con l'ideologo della Lega, Miglio e con Bossi. Nessuna fiducia nei «nuovi politici»: «Manca una grande visione politi­ca capace di guidare il paese».

WALTER RIZZO

M CATANIA -lo, da cittadi­no, preferisco dare la mazzetta ad un mafioso, piuttosto che farmi portare via i soldi da uno del partito socialista... questi non ti danno niente in cambio, almeno i mafiosi ti pioteggono la bottega...». Una battuta al vetriolo, destinata forse a sca­tenare un'altra lunga serie di polemiche, quella lanciata a Catania da Franco Zeffirelli nel corso di un'intervista che il re­gista toscano ha rilasciato sul set del suo nuovo film.

I cadaveri accatastati sui carri dell'esercito borbonico, i confratelli della compagnia Misericordia che formano pic­coli cortei funebn. Su tutto una polvere acre e rossastra Piazza Duomo, con la sua nera fonta­na dell'elefante, ritoma al 13 giugno del 1854, quando nella alta etnea scoppiò la terribile epidemia di colera che fa da

sfondo e da elemento scate­nante alla vicenda di «Storia di una capinera», il racconto di Giovanni Verga al quale è ispi­rato il film di Franco Zeffirelli. Il regista sta seduto all'ombra del palazzo dei Chierici davan­ti al suo camper. Accarezza un cagnolino bianco che sta sdraiato sul sedile anteriore. Non vuole parlare poi si con­vince. Diventa un fiume in pie­na. Racconta del film, parla della Sicilia, dà ragione agli in­dipendentisti siciliani «se dava­no retta a Finocchiaro Aprile avremmo di fronte un'altra Ita­lia. Adesso viene Bocca e quel­l'imbecille di Miglio a dire la­sciateli perdere, separiamoci... lo vengono a dire dopo 45 an­ni di malgoverno».

Zeffirelli non sa trattenersi e parte all'attacco di Tangento­poli. «A questi signori diamo centinaia di miliardi altro che

le 200mila lire che viene a chiedergli il mafioso. Volendo essere cinici se devo scegliere tra gettare dalla torre il porta­borse di Craxi o il mafiosetto di quartiere,., io butto giù il porta­borse di Craxi, è molto più pe­ricoloso guardate come hanno ndotto il paese». Zeffirelli non va per il sottile neppure quan­do parla del suo ambiente di lavoro e dei suoi colleghi. «Non so se gli artisti devono pagare le tangenti come dice Lauzi, ma è certo che l'anima la ven­dono. Se non sei del Psi non fai strada, se sei della De ne fai meno... Adesso si affacciano pure i repubblicani che non scherzano, Il teatro e stato di­strutto dai politici: sono andati avanti gli attori peggiori, le at­trici più puttane... Tutta robac­cia sostenuta dai partiti da tutti i partiti, anche da sinistra, dal Pds da tutti quanti. Sul teatro non c'è una partilo che abbia le mani pulite». «Spero che questa scossa vada fino in fon­do, che serva a liberarci per una buona generazione dai partiti. Si farà come in Ameri­ca: due partiti, due concezioni dello Slato e non questa rissa ignobile La situazione è vergo­gnosa, e strano che lo scopra­no solo adesso. La metropoli­tana di Milano per esempio è roba di 25 anni la. lo sapeva­mo già che c'erano le tangenti.

Franco Zeffirelli

I signori giudici se ne accorgo­no solo ora? Perché non si in­terveniva prima, quando il paese era ancora in piedi'» Il futuro secondo Zeffirelli? «Non vedo una soluzione Certo non vedo l'Italia in mano a fratello e sorella Bossi... sarebbe im­meritato come destino». Una punizione troppo eccessiva' «Certo, ma anche sganghera­ta... ma li avete visti' Avete vi­sto la signora Bossi' Non si ca­pisce chi sia, e cosa voglia». Ma l'alternativa non e solo la \je-ga? «Certo ci sono i politici nuovi, quelli intelligenti, i fi-ghetti. i nuovi manager della politica, c'è Formigoni, c'è La Malfa, c'è Segni » Insomma, Zeffirelli non salva nessuno' «Ma secondo lei sono persone in grado di guidare un paese? Non hanno le palle.. la verità ò che manca una grande visione politica, non c'ò un uomo .».

Alberto Zamoram, ex vicepresidente dell'ltalstat

Tangenti, pioggia di smentite Le «bustarelle» dell'Anas Zamorani parla ancora e la polemica s'infiamma

MARCOBRANDO

mt MILANO. Continua lo stilli­cidio di smentite alle afferma­zioni fatte da Alberto Zamora­ni, ex vicepresidente dell'ltal­stat (In), a proposito delle tan­genti sugli appalti Anas Ed ec­co che si apprendono alcun1

passi di un altro suo interroga-tono, forieri di nuove polemi­che. Sempre a proposito di la­vori autostradali, il 7 agosto scorso Alberto Zamorani na sostenuto: «Quanto alla Mera­no-Bolzano il Pizzarotti (Pao­lo, imprenditore, ndr) si la­mentava del mancato inter­vento del livello politico cen­trale sugli esponenti locali dei partiti essendo sotto inteso nel discorso che egli avesse corri­sposto o promesso somme di denaro a livello centrale e che ciò nonostante incontrava resi­stenze».

Ancora sul fronte autostra­de, Zamorani ricorda che mol­te imprese erano interessate a «un grosso affare», «la sostitu­zione dei guard-rail in metallo con quelli nuovi in cemento denominati new jersey». «Ad altissimo livello» però si decise di dare «la precedenza alle im­prese del gruppo Gavio (coin­volto da tempo nell'inchiesta. ndr) e del gruppo Todini». Se­condo Zamorani, il «no» alle altre imprese fu detto «da Pa-squarelii, ex amministratore delegato delle autostrade ora direttore generale della Rai, Dalò e da ultimo Bernabei», Al­berto Zamorani parla anche della costruzione della terza corsia sul tratto Milano-Piacen­za dell'autostrada del Sole. «Ri­tengo - dice Zamorani - c h e le imprese che hanno affettuato lavori abbiano versato dena­ro».

Intanto fioccano altre smen­tite rispetto al contenuto dei verbali d'interrogatorio in cui Alberto Zamorani accusa De, Pds, Pri. Psdi e Psi di aver incas­sato tangenti Anas. «Sono completamente estraneo a tut­ta la vicenda Anas», ha detto il vicesegretano socialdemorati-co Alberto Ciampaglia. Comu­nicato de: «La segreteria ammi­nistrativa della De, nello smen­tire nel modo più reciso di aver mai partecipato ad accordi per la percezione di tangenti in re­lazione agli appalti Anas, au­

spica che sia fatta al più presto piena luce in proposito». La Voce Repubblicana «Queste di-chiarazioni, corrispondano o no a quanto detto da Zamora­ni. sono in ogni caso, per quanto riguarda i repubblica­ni, assolutamente infondate». La società «Autostrade Spa» del gruppo Iri respinge i riferi­menti che la nguardano e preannuncia azioni legali Sor­tita anche dell'ex ministro dei Lavon pubblici Gianni Prandi-ni (de) , che, riferendosi all'in­tervista nlasciata al Messaggero da Zamorani, ha dichiai*:o: «Prendo atto della sostanziale smentita di Zamorani. Sono ben lieto di vivere in un mondo diverso da quello descritto da Zamorani e nel qjale sembra che egli si trovi a suo agio». Re­plica pepata a una battuta al­trettanto piccante dello stesso Zamorani, il quale, nell'intervi­sta, aveva sostenuto. «Prar.dini dice che non sapeva delle tan­genti? Posso crederlo, ma allo­ra significa che viveva fuori dal suo tempo».

Non è finito l'effetto «Mani pulite» nella capitale, dopo i sette arresti che fuinno decapi­tato Acotral e Atac. Da ieri mattina gli inquirenti capitolini hanno tre scatoloni di fascicoli provenienti dal capoluogo iomhnrrio e dedicati ad ulterio­ri episodi di truffe, concussio­ne e corruzione. S trdtta. per lo più. del frutto degli interroga­tori cui sono stati sottoposti i sette indagati arrestati a Roma. I più loquaci? Luigi Pallottini e Renzo Eligio Filippi, rispettiva­mente presidente ed ex vice­presidente dell'Atac, oltre una terza person--., per ora ignota. Fatti che non c'entrano col fi­lone dell'inchiesta che sta a cuore al pm Antonio Di Pietro e ai suoi colleRh . Sono reati commessi sempre sul fronte degli appalti Atac e Acotral (forse c'entrano pure le Fs), ma per i quali la competenza ad indagare spetta certamente alla magistratura capitolina. Di quali episodi si tratta' Per ora non è chiaro. Parte del mate­riale è giunto al procuratore presso la pretura Rosario Di Mauro, altro al procuratore presso il tribunale Vittorio Me­le, a seconda della gravita del reato ipotizzato.

Processo sui delitti politici

Interrogato Pietro Ingrao Smentita la «pista interna» per l'omicidio La Torre s S ROMA «L'onorevole Pio La Torre non venne inviato in Sicilia, a guidare il Pei regiona­le, per fare 'pulizia' all'interno del partito, ma piuttosto alla luce dello sfavorevole risultato nelle elezioni Vi era quindi nel Pei siciliano una necessita di rinnovamento». È quanto ha affermato l'onorevole Pietro Ingrao deponendo in qualità di teste al processo per gli omi­cidi politici in corso di svolgi­mento nell'aula bunker del-l'Ucciardonedi Palermo

Ingrao ha, quindi, negato che la decisione degli organi nazionali del partito di indica­re Pio La Torre per la guida del Pei siciliano fosse connessa a situazioni «poco chiare interne al partito», rigettando, nella pratica, l'ipotesi della «pista in­terna» al Pei per spiegare l'omi­cidio l-a Torre Pista interna, peraltro, che non ha mai avuto alcun riscontro né nell'attività investigativi né in quella pro­cessuale e che scaturisce dalle affermazioni di un ex attivista del Pei, Paolo Serra Ingrao ha poi affermato che uno degli elementi costanti nella politica di La Torre sulla Sicilia erd quella della presenza di trame internazionali e degli intrecci fra poteri occulti a fondamento della mafia. Tuttavia l'ex parla­mentare comunista non ha sa­

puto dare alcuna prova o indi­zio su tale ipotesi, ma soltanto «ipotesi ed opinioni», che. pe­raltro, il presidente delld corte d'assise, Gioacchino Agnello, non ha permesso che 'ornisse.

All'udienza hanno presen­ziato, come oramai avviene da quando il processo è ripreso dopo la pausa estiva, i due boss maliosi, Michele Greco, detto «il papa», e Pippo Calò, li «cassiere» della malia. Entram­bi sono accusati IJI essere frd i mandanti dei tre omicidi og­getto del processo, quello del presidente della regione Pier-santi Mattatella, del segretario regionale del Pei, Pio La Torre e de! segretario provinciale della De Michele Keina Lacor-te aveva fissato per l'udienza di ieri l'interrogatorio di Michele Greco, ma l'assenza dall'aula del difensore di fiducia del «pa­pa», avvocato gallina montana, ha costretto al rinvio Sul preto­no Michele Greco salirà giove-di 15 ottobre Li prima sezione della corte d'assise si sposterà adesso per due giorni a Milano dc-'.e interrogherà, nel corso di due udienze fissale per merco­ledì e giovedì prossimi. Genna­ro 'fotta. Stefano Soderini, Ro-dollo Azzoli e il giornalista del-I Espresso Mario La Feria Lu­nedi pross.mo il processo ri­prenderà nell'aula bunker del-l'Ucciardone

Martedì U ottobre 1992

Giallo a Foligno: mobilitati polizia carabinieri e vigili del fuoco Scandagliato il fiume Topino ma del bambino nessuna traccia

in Italia Il padre, benzinaio, teme un rapimento, ma da chi e perché? Ritrovate la bicicletta e le pantofole Una misteriosa automobile scura

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Simone, 4 anni, chi l'ha visto? È scomparso da domenica, stava giocando vicino acasa

Da oltre quaranta ore nor. c'è traccia di Simone Al­legretti, il bambino di Foligno, di appena quattro an­ni, scomparso domenica pomeriggio mentre gioca­va vicino la sua abitazione. Rapimento o disgrazia? Nessuno è in grado di dare plausibili risposte. Per gli inquirenti ogni ipotesi è valida, ma per il padre Si­mone sarebbe stato rapito. Da chi e perché resta un mistero. Intanto proseguono le ricerche.

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE FRANCO ARCUTI

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• • FOLIGNO Caduto nel fiu­me? Rapito da qualche balor­do oppure da nomadi? Smarri­to? Precipitalo in un pozzo? Il latto è che da oltre quaranta ore di Simone non c'è più trac­cia, è come svanito Ed ogni ipotesi può essere quella giu­sta, ma nessuna di esse è suf­fragata da un benché minimo indizio. Insomma un vero e propno mistero avvolge la •.comparsa di Simone Allegret­ti. 4 anni da poco compiuti, av­venuta nel pomeriggio di do­menica mentre stava giocando con la sua piccola «mountain-bike» nei pressi della sua abita­zione a Maceratola, una frazio­ne di poche centinaia di abi­uriti a qualche chilometro da Foligno.

Da oltre quaranta ore deci­ne di polizziotti, vigili del fuo­

co, carabinieri, coadiuvati da centinaia di volontari, stanno setacciando palmo a palmo tutta la zona circostante la pic­cola abitazione della famiglia Allegretti. Per tutta la giornata di ieri due elicotteri si sono al­zati in volo alla ricerca di Si­mone. I carabinieri hanno uti­lizzato anche unità cinofile, ma del piccolo nessuna trac­cia. Per due volte i vigili del fuoco hanno scandagliato il fiume Topino, che corre a qualche decina di metri di di­stanza dal luogo della scom­parsa del piccolo, ed anche in questo caso assolutamente nulla.

«Me l'hanno portato via gli zingari o qualche maleinten-zionato. Non può essere acca­duto null'altro». dice Kranco Allegretti, padre di Simone,

senza però riuscire ad aggiun­gere altro. Non dorme, e come lui tutta la famiglia, da due giorni. Ha ancora addosso la tuta da benzinaio. Per lui non può essere accaduta alcuna disgrazia. Il piccolo viene de­scritto dal genitori come un bambino maturo, attento ai pencoli della campagna e del­ia strada. "Non si sarebbe mai avventurato da solo verso il fiu­

me o altrove», affermano an­che i nonni e gli altri parenti che. assieme ai genitori, vivo­no ore di terribile angoscia. So­no proprio i parenti ad esclu­dere sia l'ipotesi di un rapi­mento a scopo di estorsione, che quella della disgrazia. La famiglia di Simone, infatti, è di modeste condizioni economi­che: gestiscono un distributore di benzina in un vicino comu­

ne, E sono stati proprio loro a dare l'allarme della scomparsa del piccolo.

Secondo la testimonianza dei genitori. Simone, assieme ad un amichetto, Simone Ma-sciotti, si trovava vicino casa a raccogliere le noci L'amico sarebbe rientrato nella sua abi­tazione verso le 16, mentre Si­mone avrebbe continuato a giocare con la sua bicicletta.

Ad averlo visto per ultimo sa­rebbe stato uno zio del bambi­no, poco dopo le 16. Gli stessi geniton, prima di rientrare al lavoro, avrebbero cercato Si­mone per salutarlo, ed a que­sto punto si sarebbero accorti della sua scomparsa. Dopo le prime vane ricerche vicino ca­sa, verso il fiume, nella campa­gna circostante, i genitori dì Si­mone hanno dato l'allarme, te­mendo il peggio. Nei pressi della loro abitazione, infatti, è stata trovata abbandonata la bicicletta del bambino, il sac­chetto delle noci che aveva raccolto e le pantofole della nonna che Simone amava cal­zare. Immediatamente carabi­nieri e vigili del fuoco, la gente del piccolo centro, si sono messi alla ricerca del bambi­no.

Dunque, cosa sia successo è un mistero. Scartata l'ipotesi di un sequestro di persona a sco­po di estorsione, ed abbando­nata que.'la della disgrazia (anche se gli inquirenti non esclusono assolutamente nulla a priori), l'attenzione sembra concentrarsi su un probabile, ed atipico rapimento del pic­colo da parte di sconosciuti. Ma chi lo avrebbe rapito, e per­ché? Interrogativi ai quali, al momento, nessuno sa dare plausibili risposte o aggiunge­

re utili particolari. Molte invece le ipotesi. Che a rapirlo siano stati dei nomadi? Un balordo? Un maniaco?

Più di un vicino della fami­glia Allegretti ha dichiarato ai carabinieri ed al magistrato che segue le indagini. Fausto Cardella, di aver visto nel po­meriggio di domenica un'au­tomobile scura aggirarsi nei pressi dell'abitazione di Simo­ne. Secondo queste testimo­nianze si tratterebbe di una vettura scura e di grossa cilin­drata alla cui guida si sarebbe trovato un individuo barbuto •dal fare sospetto, come se fos­se alla ricerca di qualcuno». C'è chi aggiunge di aver visto allontanarsi dal luogo in que­stione un'automobile con un bambino a bordo. Ogni ricerca in questa direzione non ha pe­rò dato alcun risultato. Gli in­quirenti hanno controllato de­cine di autovetture, ascoltato altre testimonianze, senza ot­tenere particolari utili alle in­dagini. Il magistrato però non sembra voler dare eccessivo credito a queste testimonian­ze, preferendo invece lasciare aperta ogni ipotesi, da quella della disgrazia, al rapimento. Al momento della scomparsa Simone indossava una ma­glietta rossa ed un pantalonci-no beige.

La gente si organizza in spedizioni punitive contro gli immigrati?

Tendone nel centro di Genova Aggrediti quattro marocchini Rissa tra neri di bande rivali, o spedizioni punitive di giustizieri della notte? Da qualche giorno, nel centro storico di Genova, la tensione - sedata nei tre mesi dell'Expo' per la maggiore presenza di forze dell'or­dine - ha ripreso a salire, e si moltiplicano gli episo­di inquietanti: sabato notte quattro giovani maroc­chini sono stati feriti e sono finiti all'ospedale. Da ie­ri mattina la polizia pattuglia le zone più a rischio.

DALLA NOSTRA REDAZIONE ROSSELLA MICHIENZI

tm GENOVA Finita l'Expo', sono tornati i problemi La pol­veriera nascosta nel cuore di Genova - il centro storico me­dioevale più grande e forse più bello d'Europa, ma afflitto da un pesar.'.ssimo degrado ur­bano - dopo i tre mesi di tre-«uà delle Colombiane, rischia nuovamente di esplodere Nessun genovese abitante nei •carrugi» vuol sentir parlare di razzismo, ma la miccia e rap­presentata dalla difficile convi­venza con gli extracomunitan, che si sono insediati più o me­no clandestinamente nelle zo­ne meno vivibili dell'angiporto ' i. he la gente accusa di gestire il piccolo spaccio di droga ali­

mentando la crescita esponen­ziale della microcriminalita. In questi giorni sussurri e grida si sono improvvisamente molti­plicati: si vocifera di ronde not­turne e spedizioni punitive, di squadre di vigilantes armati di bastoni, di improvvisati giusti­zieri che pattugliano i vicoli •per fare pulizia». E a forza di voci c'è quasi scappato il mor­to - un giovane marocchino fi­nito sabato notte all'ospedale - anche se non è ancora chia­ra la dinamica del fatto: se cioè si sia effettivamente trattato di opera di vigilantes eccessiva­mente zelanti, se non addirit­tura una aggressione a sempli­

ce sfondo razzista, oppure il ri­sultato di uno scontro fra neri di bande rivali che si conten­dono il controllo del mercato dell'eroina tra i «carrugi». A quanto pare le rissa non ha avuto testimoni, polizia e cara­binieri sono amvati sul posto -la piazza antistante il duomo di San Lorenzo - a cose fatte, quando i contendenti si erano dileguati nel dedalo di viuzze lasciando sul terreno, pesto e sanguinante, il ventiquattren­ne Mohamed Amali. Il giovane - trasportato ai pronto soccor­so del Galliera e ricoverato nel reparto di neurologia con i se­gni di violente percosse e ba­stonate sulla testa, sulle brac­cia e sulla schiena anni - ha detto di essere studente al se­condo anno di legge all'uni­versità di Rouen, dove ha la re­sidenza, e di essere venuto a trovare il fratello che, privo di permesso di soggiorno in Fran­cia, vive a Genova vendendo accendini. -Stavo tornando a casa degli amici che mi ospita­no, in vico del Filo - ha rac­contato - quando mi sono piombati addosso, saranno

stati una quarantina, e mi han­no colpito con bastoni, calci e pugni: in Francia non mi è mai capitato niente del genere e non credevo che in Italia ci fos­se una situazione cosi tesa, un razzismo cosi pesante». Sem­pre sabato notte altri tre giova­ni connazionali di Mohamed Amali sono finiti al Galliera con lesioni da pestaggio, ma più lievi, ed anche loro hanno denunciato di essere stati vitti­me di aggressori italiani, in­cappucciati e armati di basto­ni. Per domenica notte le voci preannunciavano, natural­mente, la vendetta: gli stranien si sarebbero organizzati per tendere un agguato ai vigilan­tes ma il piano sarebbe stato sventato da una più mirata presenza di carabinieri e poli­zia. Ufficialmente gli inquirenti non si sbilanciano, valutano e cercano di approfondire l'al­larmante ipotesi delle ronde di «giustizieri» razzisti, ma non scartano per il momento la possibilità che si tratti di con­flitti di altra matrice all'interno della variegata comunità di cit­tadini nordafricani

Un pensionato e un giovane di 21 anni travolti dal mare

Il maltempo imperversa Ieri altre due vittime • I ROMA. Ancora brutto tem­po sull'Italia, e ancora notizie di morte. Ieri, altre due vittime.

Il mare, a Catania, s'è porta­to via Domenico Platania, 71 anni, barbiere in pensione, che slava passeggiando su un pontile. L'altra vittima, a Roc-cella Jonica, dov'è annegato Antonio Pietroburgo, 21 anni.

Sale cosi a otto, il numero delle vittime degli ultimi tre giorni di maltempo: nuvole, neve e pioggia sembrano pro­prio non voler abbandonare i'Italia. Le regioni più colpite sono Piemonte. Veneto. Ligu­ria, l-ombardia, Emilia Roma­gna, Lazio, Campania e Puglia dove è stato diretto circa il 70% degli interventi. In particolare, secondo i dati fomiti dalla di­rezione generale della Prote­zione civile, sono state soccor­se circa 120 persone e si è in­tervenute su circa 70 frane e smottamenti e su 400 alberi e strutture pericolanti. I 6.550 vi­gili del fuoco, sono stati raffor­zati con una task-force di 1200 unità che. come ha disposto il Prefetto Elveno Pastorelli, sa­ranno impegnati nei territori più colpiti

Gravi i danni soprattutto al Nord. L'acqua alta, a Venezia,

ha superato il metro e venti e la marea, sospinta dal vento di scirocco, ha sommerso circa il 35* della città coprendo San Marco e le zone del centro per oltre mezzo metro. Sempre in Veneto, nelle zone di monta­gna, numerose strade sono state interrotte per frane e smottamenti, mentre sono in piena quasi tutti i fiumi della regione. L'Adige, in provincia di Verona, ha superato il livello di guardia di 40 centimetri mentre diversi torrenti hanno rotto gli argini sommergendo le campagne circostanti.

Nel comune di Chiesa d'AI-pago (Belluno) si vivono mo­menti di panico per la frana di un milione di metri cubi di fan­go che incombe sul paese or­mai da mesi. In Liguria, intan­to, è stato chiesto lo stato di ca­lamità per mettere in atto il meccanismo di finanziamenti altrimenti non attivabile. Prati­camente chiusa al traffico la Val Bormida che si può rag­giungere solo dall'autostrada Savona-Tonno dove si viaggia su un unica corsia. Stato di al­lerta anche nel Savonese, dove 30 famiglie sono state fatte sgombrare in una frazione di Albissola supenore per il ri­schio di straripamento di un

torrente. Venti famiglie sono isolate per il crollo di una pas­serella sul torrente Lavanestro, vicino Savona.

Pioggia, neve e smottamenti anche in Valle d'Aosta, dove è stata disposta la chiusura prov­visoria della statale 505 di Gressoney per frane e tratti al­lagati. Da sabato a ieri sono caduti più di 12 centimetri di acqua. Chiuso il valico del Gran San Bernardo per neve, mentre il piccolo San Bernardo è percorribile con catene. Mandrie di mucche sono bloc­cate negli alpeggi. In Piemon­te, a Torino, il livello del Po è di due metri e mezzo oltre il nor­male ed è probabile che nelle prossime ore venga emessa un'ordinanza che vieta il tran­sito delle auto sulla strada che costeggia II muro di conteni­mento del fiume. Le piogge torrenziali che da tre giorni ca­dono sull'astigiano e sul Mon­ferrato mettono in pericolo an­che la vendemmia. Il Pds, in Li­guria, ha chiesto lo «stato di ca­lamità».

L'acqua continua a cadere anche al Sud. A Napoli e nel Salento è stato disposto il mantenimento dello «stato di allerta».

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Pescara Denunciati ~:: 113 dipendenti della Usi

Centotredici dipendenti della Usi di Pescara - inservienti, in­fermieri, infermieri professionali, primari e funzionan ammi­nistrativi - sono stati denunciati dalla polizia all'autorità giu­diziaria per «abuso innominato in atti d'ufficio» La denuncia è stata fatta al tennine di quattro mesi di indagini svolte dagli agenti della squadra mobile di Pescara in seguito ad una se­gnalazione del «Tribunale per i diritti del malato», che aveva rilevato l'assenza, nei reparti e negli uffici, di molte persone che, assunte con una qualifica, sarebbero state trasferite ad altro incarico, con mansioni diverse e comunque superiori. La squadra mobile ha sequestrato negli uffici della Usi cen­tocinquanta fascicoli personali.

Il comune di Napoli moroso Chiesa di Pompei sfratta l'asilo

11 Comune di Napoli non ha pagato i 60 milioni dell'ade­guamento Istat per il fitto della scuola materna «Ca­pocci» sulla collina del Vo­mere. E il proprietario dello stabile, il Santuario di Pom-

^ ~ — — ^ ^ ^ ^ ^ pei, ha intimato lo sfratto per morosità. L'assessore municipale alla Pubblica istruzione, Franco Verde, ha interessato il sindaco della città. Nello Po-lese, affinché vengano trovati i fondi per garantire lo svolgi­mento regolare delle lezioni, almeno fino al giugno del '93. Per risolvere la vicenda, gli amministraton si sono rivolti a! cardinale Michele Giordano, perché interceda presso i pro­prietari della scuola, al fine di non far modificare la destina­zione d'uso dell'immobile «intorno al quale - sostiene l'as­sessore Verde - c'è il timore di manovre speculative edilizie». L'asilo in questione, è l'unico presente nel quartiere di San Martino.

Brindisi Anziano ucciso in ospedale

Un uomo di 64 anni, Giaco­mo Colucci, di Ceglie Messa-pica (Brindisi), ricoverato da circa una settimana nel reparto di medicina dell'o­spedale cittadino, è morto dopo essere stato colpito al-

^ ~ la testa con un corpo con­tundente. A dare l'allarme, ieri mattina, è stato l'infermiere di turno che, intomo alle 6.30, si è recato nella stanza dove si trovava il degente. Giacomo Colucci era steso sul letto, le lenzuola intnse di sangue. Nel letto accanto, dormiva G. L., 70 anni. Secondo gli inquirenti, sarebbe lui l'assassino. Si parla di «accesso di follia».

È morta nell'ospedale Bella-ria di Bologna la ragazza di 26 anni che aveva contratto il virus dell'Aids probabil­mente in seguito al trapianto

- . di un rene, avvenuto nel dOPO trapianto maggio 1986 nel reparto di ™ " ^ ^ ^ ™ ~ ^ ^ — ™ ^ ^ ™ ™ nefrologia dell'Ospedale Sa-n'Orsola del capoluogo emiliano. Dallo stesso donatore, un giovane tossicodipendente morto in un incidente stradale, il secondo rene venne trapiantato su un ragazzo di 18 anni, morto nell'ottobre di un anno fa per Aids. La ragazza nei giorni scorsi era stata colpita da una encefalopatia ed era entrata in coma. La giovane era molto provata dalle terapie cui era sottoposta: da un lato terapie immunodepressive per evitare il rigetto, dall'altro antivirali per l'Aids. Sarà l'auto­psia, affidata ai professor De Fazio di Modena, a stabilire con certezza le cause del decesso.

Aids: morta a Bologna ragazza contagiata

trapianto

Ferita in incidente la moglie del ministro Mancino

Molto spavento e qualche contusione: è questo il bi­lancio, non grave, di un inci­dente in cui sono rimaste coinvolte len mattina, alle porte di Orvieto, le mogli del ministro dell'Interno Manci-

• ^ ^ ~ ~ " ~ ™ ™ " ™ " * ^ ^ ^ ^ ^ ~ no, del prefetto di Roma Ca­ruso e del segretario generale al consiglio di Stato. Le tre donne viaggiavano, insieme ad una amica, a bordo di una berlina guidata da un autista e stavano percorrendo l'auto­strada Roma-Firenze. A poche decine di metn dalla stazione di servizio Tevere Est. forse per l'asfalto bagnato, l'autista ha perso il controllo della vettura, che ha sbandato finendo ad­dosso al guard-rail, Le quattro donne e l'autista sono stati soccorsi e trasportati all'ospedale di Orvieto: solo lievi ferite, guariranno in pochi giorni.

Taurianova: padre e figlio uccisi in un agguato

Agguato a Taurianova, Reg­gio Calabria: Rocco Corica, di 53 anni, e suo figlio Anto­nio, di 29. sono stati uccisi, poco dopo le 18.30 di ieri, all'interno di un negozio di detersivi che gestivano in so-

"" •^"^^^^^^™™" , ""*^" — cietà. Gli hanno sparato con pistole e fucili Indagano 1 carabinieri, che per adesso non escludono alcuna pista. Compresa, ovviamente, quella delle estorsioni- alcuni mesi fa, alle due vittime era stato infatti in­cendiato un capannone.

QIUSEPPE VITTORI

Roma? Una Benetton-ville, parola di inglesi Qual è il vero colore di Roma? Il settimanale britan­nico Economiste^ va pesante e definisce la capitale d'Italia una Benetton-ville. Colorata come un ma­glione. E rinnovella l'antica polemica della metà de­gli anni Ottanta tra schiere che inneggiavano ai «nuovi» colori romani rosa e azzurrino e l'altra che rivoleva l'antico giallo ocra. Non del tutto peregrina la polemica sull'uso dei vecchi e dei nuovi materiali.

ENRICO GALLIAN

• • ROMA Roma ridotta ad un maglione di Benetton, sgargiante come un cono ge­lato prima che mettessero fuori legge certi coloranti: è l'ultimo giudizio provocatono dv\\'Kmnonusl sul modo con cui gli italiani tutelano i propri monumenti artistici. Bisogna dire che in parte l'autorevole giornale ha ragioni da vende­re, anche perché I palazzi del centro della capitale, da un paio d'anni a questa parte, non sfoggiano il loro colore «naturale», colore appartenu­to a Caravaggio, ai Bamboc-iianli, al Michelangelo Buo­narroti della Cappella Sistina, alle cave di Travertino di Tivo­li Colore ocra gialla, poi nel Novecento diventato giallo os-s (In diluito noli acqua di cai-< t- stagionata almeno cirn|iie

anni Qual è il vero colore di Roma7 si chiede ancora una volta il settimanale britannico riprendendo una polemica scoppiata almeno dodici anni fa. In quel periodo le «rinfre­scate» delle facciate stavano irnmediabilmente prendendo la via del tono rosa delle bra-ghette che Daniele da Volter­ra, allievo di Michelangelo, per ordine dei notabili del Va­ticano, alla morte del sommo maestro, infilò alle figure degli «ignudi», dei «dannati» ritratti con le posterga <> i florilegi fuori dalla grazia di Dio Se ne voleva sapere di più l'autore­vole settimanale britannico, invece di scomodare Canalet­to o i fiamminghi che pensa­rono di vedere dei palazzi tinti di rosa e di azzurro, poteva scomodarsi e incantarsi di­

nanzi allo studiolo del Canova che era di terra rossa fino al giallo ossido, e i tedeschi di via degli Artisti non abitavano di certo in appartamenti dalla facciata scioccata dallo scioc­co rosa o azzurrino, e i «pen­sionati» francesi di Villa Medi­

ci'' Corot sulla tela non dipin­se Roma con gli stessi toni che si trovano nei quadri di Cara­vaggio' L'universo orroroso romano da sempre ò pervaso di abbagli, luminosità improv­vise, se non addirittura di ac-cenluato masochismo post­

moderno Ma si tranquilizzi, il giornali­

sta britannico. Senz'altro tor­nerà, Roma tornerà ai suoi splendidi colon Quello che oggi non capiscono i tinteg­giatori in animo di rendere pulita la facciata e l'aria colo­

ristica d'attorno, è che il quar­zo non diventerà mai ocra e che l'intonaco scoppiato, cre­pato degli intonaci romani, non va solo scartavetrato e stuccato, ma va consolidato prima (tenendo bene in con­to che la toppa va eliminata e non lasciata II a succhiar ac­qua alla calce) e dopo la spolveratura, tinteggiato con terra ocra o giallo ossido e ac­qua di calce. E poi il ponteg­gio o si installa come fecero i coniugi Mora per la facciata di Sant'Andrea della Valle, dove i restauratori lavoravano tran­quilli, o altrimenti per sbrigarsi su ponteggi malfermi, una passata di rosa shocking e via di corsa, verso il suolo e la sal­vezza.

Sarà senza meno cosi, pas­sala la moda. La Scuola roma­na nlornerà a governare gli animi. I colon di Mario Mafai. Giovanni Stradone, Scipione Bonichi, Alberto Ziven, Gio­vanni Onnccioli, Renzo Vespi-gnani, Ennio Calabria. Seba­stiano Carta, Achille Penili Gastone Noveli, sono sempre II, sotto gli intonaci, aspettano solo chi li farà «ritornare» sui muri. Naturalmente per il be­ne della cultura romana e per una maggiore vivibilità di que­sta città sempre meno Eterna.

Roma, caso diplomatico per cantiere giudicato abusivo

La Santa Sede: «Il Comune deve chiederci scusa»

RACHELE GONNELLI

• • ROMA II Vaticano è adira­to con il Campidoglio come non lo è mai stato. La Santa Sede si ritiene «gravemente of­fesa», «vittima di una grave in­giustizia, danno morale e in­giuria pubblica» a proposito del cantiere per la ncostruzine della casa di Santa Marta di­chiarato abusivo dal Comune di Roma. IJO screzio è ad un passo dall'incidente diploma­tico tra Stato e Chiesa. Infatti, dopo la protesta ufficiale della Segreteria di Stato vaticana la diplomazia italiana si è imme­diatamente messa in moto. Dagli uffici del Governatorato di San Pietro si chiede una pubblica rettifica da parte del Campidoglio, nella convinzio­ne che altrimenti siano da con­siderate «bruscamente interrot­ti i tradizionali rapporti di cor­tesia intemazionale».

Il pomo della discordia è presto detto. I lavori di ammo­dernamento del vecchio ospi­zio di Santa Marta vengono au­torizzati dalla diciottesima cir­coscrizione nel luglio scorso e

iniziano ad agosto. Ma subito provocano una levata di scudi di Italia Nostra, dei Verdi e del Pds. Il progetto prevede infatti una sopraelevazione dell'edifi­cio che, seppur minima, è de­stinata ad oscurare la magnifi­ca vista della cupola michelan­giolesca della Basilica di San Pietro Ixi questione che si po­ne non è da poco La doman­da di (ondo degli ambientalisti è: può il Vaticano decidere de­gli interventi sul proprio temto-rio prescindendo dall'equili­brio urbanistico e paesaggisti­co della città di Roma? Cioè, fra l'altro, di un patrimonio slo-nco-artistico che ha valore uni­versale, per esplicito riferimen­to dell'Onu Sollecitato da que­ste critiche il sindaco a settem­bre revoca l'autorizzazione al cantiere, considerando la cir­coscrizione incompetente a decidere su una questione tan­to spinosa. Infine Carraro arri­va a dare una ingiunzione per smobilitare in breve tempo dal tratto italiano di via della Sta­zione di San Pietro, minaccian­do in caso contrario l'interven­

to delle ruspe. Cosi, alcuni giorni fa la Santa Sede rompe il silenzio con una recriminazio­ne, dicendosi vittima di offese e sostenendo errato il nferi-mento al nuovo concordato dell'84 perché in matena urba­nistica è ancora in vigore il Trattato lateranensedel 29

Cosa risponde a questo punto il sindaco7 Prende tem­po per una risposta ufficiale e intanto tende a minimizzare «Nessuno ha mai detto che il Vaticano sia abusivo - ha det­to ieri il primo cittadino della capitale - e certo è miglior conservatore d'opere d'arte del Comune e dello Stato ita­liano». Ma.. ' «C'è un dibattito culturale su cui non mi voglio esprimere - continua - Nella nostra risposta ci limiteremo a spiegare come sono andate le cose con il massimo della col­laborazione e senza polemi­c h e Quindi sarà il Comune a scusarsi7 «Sarà una risposta improntata alla massima colla­borazione ma non quaresima­le», conclude Carraro Intanto i Verdi si appellano al ministro Ronchey per conoscere in det­taglio il progetto in questione

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6 ottobre 1992

La pop-star americana a Milano parla del suo disco e del libtfài che hanno già fatto scandalo «Mi amareggia l'ingiustizia»

«La conoscenza è potere, la uso così» La fede democratica, la sofferenza e le riflessioni: «L'amore è emozione» «I miei soldi per i malati di Aids»

Madonna tra sesso e politica «Stavolta voto Clinton» Erotismo, sesso sicuro, il suo libro e il suo disco prossi­mi ad affrontare il giudizio del pubblico ma anche la decisione di non avere bambini e di votare per i demo­cratici alle prossime elezioni: ecco Madonna, minuto per minuto, mentre fuori dalle finestre dell'hotel «Cal­ila» Milano annega nella pioggia e i pochi fans super­stiti rischiano la polmonite. Dopo la festa di ieri sera in d iscoteca Madonna parte oggi per Londra.

MARCELLA CIARHILLI

• • MILANO Atmosfera ovat­tata, il caldo abbraccio degli oggetti di lusso di cui, in modo molto poco trasgressivo, ama circondarsi, la rassicurante presenza del suo staff che provvede ad un accurato filtro. Da ieri si sono anche aggiunti tre pesciolini rossi, dono di un ammiratore; glieli ha inviati con un biglietto: «non lasciarli morire».

In attesa della sera e della festa alla discoteca «Le Cine­ma», in cui gli analcolici sono corsi a fiumi e pochi eletti han­no potuto abbuffarsi di salmo­ne e verdure a spese dell'orga­nizzazione. Madonna ha tra­scorso la sua seconda giornata milanese praticamente segre­gata nella suile all'hotel «Gal-lia». Unico momento «esterno» l'uscita mattutina per la tradi­zionale corsa mantieni-forma a cui non ha voluto rinunciare, a dispetto della pioggia che continua a inzuppare Milano. Una mezz'ora in tutto in barba ai pochi, irrudicibili, fans che hanno continuato a presidiare l'albergo nella speranza di po­terla vedere, anche solo per un attimo, dato che il loro mito vi­vente, pur dì evitarli, ha scelto anche ieri di uscire dalle cuci­ne.

Per ingannare l'attesa e al­lontanare la noia (ma anche per l'ovvia promozione del nuovo disco Erotica e del libro Sex ormai prossimi all'uscita) la diva si è anche concessa alla curiosità dei giornalisti. Ha ri­cevuto gli ospiti a scaglioni in t n a saletta al terzo piano del­l'albergo, attrezzata dei soliti succhi di frutta e pasticcini nel caso di un improvviso calo gli-cemico. Indosso (a dispetto cel gran numero di bagagli scaricati l'altro giorno dall'ae­reo) lo stesso tailleur pantalo­ne marrone gessato sfoggiato il giorno prima per partecipare allasfilatadi Dolce e Gabbana. Il sorriso «illuminato» dall'or-mai noto incisivo d'oro alla moda delle donne di Calcutta, i capelli lisci e biondissimi, le­gati a coda di cavallo, il volto pallido, truccato pochissimo.

Cos'è U potere per una don­na che da Luisa Veronica Clccone è riuscita a diventa­re Madonna?

La conoscenza è potere. Ed io l'ho sempre usata in questo modo, lo ho avuto un'ottima educazione e posso dire che l'arte e la letteratura mi fanno sentire potente e mi aiutano a tollerare il peso della popolari­tà e della totale mancanza di

WM MILANO. Alla fine è apparsa. Quando ormai il popolo di ma­donnari disperava di vederla. Madonna si è materializzata alle 21.50, con 40 minuti di ritardo (divi e divinità non hanno mai fret­ta) davanti all'ex cinema, ora discoteca, il cui ingresso era difeso da una gabbia metallica semicircolare dotata di acuminati spun­toni antiintrusione alla sommità. E per alcune centinaia di osan­nanti ma non invitati fans della star, l'apparizione è stata brevissi­ma eppure appagante. Lei, Luisa Veronica Ciccone, protetta da un folto manipolo di gorilla in felpa rigorosamente bianca, è sgu­sciata nella discoteca dall'ingresso di servizio. Mentre fuori, nu­merose, le camionette della polizia facevano buona guardia sul­l'integrità della profetessa dell 'erotic music.

Sembrava tutto finito ma dopo qualche minuto, quasi un col­po di scena, la seconda apparizione: la diva si è concessa ai flash dei fotografi che, dall'esterno, l'hanno abbondantemente irrora­ta. Tempo tre minuti e «Le cinema» ha inghiottito, questa volta definitivamente, la Ciccone. Ed ha avuto inizio la mega festa or­ganizzata da Dolce e Gabbana. L'atmosfera non poteva che esse­re «erotica», zeppa di top model in gufipière trasparenti, oppure fasciate da nerolucide guaine sado-maso-military. Dall'alto della gallerìa raggiunta lungo una scomodissima scala a chiocciola, la cantante americana ha quindi dato il via ai baccanali benedicen­do con pesce, calamaretti, salmone e vino bianco il sottostante popolo degli eletti ammesso al Suo cospetto La notte è ancora lunga. Soprattutto per chi sta fuori, sotto la pioggia, ad attendere la terza ed ultima apparizione.

privacy, lo spesso soffro di questo ma è anche vero che soffrire può insegnare a vivere meglio, a superare le cose che mi amareggiano come l'igno­ranza, l'ingiustizia, il modo crudele in cui le persone si trattano. Ma potere è anche avere molti soldi ed è bello averli per poterli destinare alle persone che ne hanno biso­gno. Ora che mi gestisco da so­la, che ho messo su una com­pany, posso finalmente usare tutti i soldi che guadagno per chi e come mi pare: carità ma anche per i malati di Aids.

Ecco, parliamo di Aids. Una sostenitrice del sesso esa­sperato come convive con IIncubo del secolo?

Nel mio libro spiego nei detta­gli come fare sesso sicuro. Il sesso è una parte fondamenta­le di tutti noi che non va nega­ta o tenuta nascosto. Bisogna fantasticare sul sesso sapendo che la mente non può amma­larsi di Aids ma anche fame perché se si è riusciti a stabilire con il partner un rapporto ve­ramente erotico ad esso non vanno posti limiti, basta che ci sia il consenso di tutti e due,

L'amore è un'emozione, il ses­so è un'azione. A volte vengo­no vissuti in contemporanea e quando succede non c'è nien­te di più bello.

Fantasia e realtà ma anche provocazione: è questo il sesso secondo Madonna?

Direi che nella sostanza sono queste le cose che ho cercato di trasmettere con il mio disco e con il libro, Un invito alla fan­tasia erotica, alla masturbazio­ne non deve essere scambiato con l'incitazione ad uscire di casa e ad avere rapporti ses-

La diocesi inviterà tutti i fedeli, durante la messa, a non regalare denaro agli immigrati L'iniziativa è volta a «salvaguardare una corretta immagine di carità cristiana»

Torino, la Cuna vieta l'elemosina Singolare iniziativa della diocesi di Torino: dal 1° novembre tutti i fedeli saranno invitati a non fare l'elemosina. Per gli immigrati, che ogni domenica vendono merce e chiedono soldi davanti alle chiese, si prospettano tempi duri. Un cartello, in italiano e in arabo, avviserà i «questuanti» di rivol­gersi ai centri di accoglienza per «trovare ascolto e solidarietà». «Non è un'iniziativa razzista».

NOSTRO SERVIZIO

• • TORINO Tempi duri per gli immigrati e 1 senzatetto. Dal prossimo mese a Torino sarà vietato dare soldi in elemosi­na. Un'ennesima iniziativa raz­zista9 Una scelta inedita del Comune7 No, affatto. A pren­dere la singolare decisione ò stata la diocesi di Torino che ha deciso di invitare i fedeli a non dare più soldi ai questuan­ti, soprattutto se si trovano da­vanti allechiese.

Dalla prima domenica di novembre gli immigrati, che di solito si recano davanti agli edifici religiosi per vendere og­getti o chiedere qualche soldo, non troveranno certo la solita atmosfera di solidarietà e com­prensione. Un cartello, scritto in italiano ed in arabo, sarà af­fisso sulle porte delle 350 par­rocchie torinesi per spiegare ai «questuanti» l'iniziativa: «Caro fratello che vendi ed elemosini

davanti alla nostra chiesa, è mio dovere informarti che a partire da domenica prossima invitiamo tutti i cristiani a non dare più soldi o comprare mer­ce all' entrata o all'uscita dalle messe. Potrai trovare ascolto e solidarietà rivolgendoti ai cen­tri qui indicati».

I sacerdoti avranno il compi­to di diffondere il nuovo «ver­bo, ai fedeli durante la sacra messa domenicale. «La ragio­ne fondamentale di questa ini­ziativa - si afferma in un testo della Caritas che i preti sono invitati a leggere al termine delle funzioni - sta nel fattoche vogliamo salvaguardare una corretta immagine di carità cri­stiana e promuovere segni di prossimità e di condivisione più adeguali. Per questo orien­teremo l e nostre offerte verso centri ed istituzioni specializ-?j,ti nell'accoglienza e nell'as­sistenza a poveri ed extraco­munitari a cui indirizzeremo le

persone». In pratica i fedeli so­no invitati a dare i soldi alla Chiesa, piuttosto che agli im­migrati, in modo che le offerte possano essere utilizzate in maniera adeguata. Chi può di­re come spende il denaro dei torinesi un immigrato?

L'iniziativa è stata approvata dall'arcivescovo di Torino Gio­vanni Saldarini, dopo aver sen­tito i consigli pastorale e pre­sbiterale. Ai parroci è stato inoltre inviato un elenco di centri disponibili ad assistere gli extracomunitari e un que­stionario sul fenomeno dell' accattonaggio. Secondo la Ca­ritas «l'elemosina cristiana si sta diffondendo con un costu­me di tristezza, spesso senza opportuna sapienza invece che con gioia, come scrive San Paolo nella seconda lettera ai Corinti».

In provincia di Torino, se­condo dati fomiti dalla Regio­ne Piemonte, sono presenti

23.770 extracomunilari in re­gola con ì permessi: «Tra affit­to, vitto e piccole spese - scrive l'economista Mario Deaglio nel documento della diocesi -uno straniero spende in media nove milioni all'anno. Pochi sono quelli che hanno un red­dito fisso. Molti vivono di espe­dienti. Semplificando, si può affermare che la beneficenza di centinaia di migliaia di tori­nesi finisce nelle tasche di qualche affittacamere o di per­sone senza scrupoli. Dovrem­mo quindi cercare di spendere magari di più per gli immigrati, ma soprattutto di spendere meglio» . Deaglio suggerisce inoltre iniziative concrete per migliori forme di assistenza al­la gente di colore, Tra queste aiuti per le operazioni banca­rie e postali, per i viaggi e i rim­patri, per la ricezione di mes­saggi telefonici e di programmi radio dei paesi d'origine e so­stegni all'istruzione.

La pop-star nel suo nuovo video; a lato, al suo arrivo alla discoteca

suali con il primo che incontri. Non ho voluto assolutamente trasmettere questo messaggio con Erotica e Sex. Eppure, pri­ma ancora di ascoltare o di leggere, molti già hanno con­dannato sia il libro che il disco. Negli Stati Uniti sono sicura che le reazioni saranno violen­tissime.

E Ir donne come reagiran­no?

Non ho pensato al femmini­smo quando ho scritto il libro. Mi sono voluta rivolgere su agli uomini che alle donne, lo parlo anche di inibizioni, co­muni a tulti e due i sessi Spero che quanto ho scritto possa servire a liberare la mente a tutti: uomini e donne.

Ma lei è bisessuale? No. non lo sono. E non mi dro­go e non prendo sonniferi an­che se .1 volle mi capita, come in questi giorni, di dormire ma­le.

Torniamo al libro: da cosa le è stato Ispirato?

Idee che covavo dentro, fanta­sie, libri che avevo letto, storie vere che amici mi avevano rac­contato Sono convinta di ave­re scritto una cosa molto bella in cui la sessualità si confonde con la sensualità e tutto diven­

ta erotismo. Ho scelto di espri­mere con Sex ma anche con Erotica il fatto che ormai sto crescendo, sto maturando. Non mi importa nulla di quello che ne pensano gli altn.

Lei ha lavorato con Woody Alien In «Ombre e nebbia». Qual è stato il vostro rappor­to?

E stata un'esperienza interes­sante anche se in quel film avevo una parte marginale. Woody e una persona molto ti­mida e riservala, non dirige gli attori ma li lascia liberi di espri­mere tutto quelo che sentono dentro, lo amo molto il cinema e anche i registi italiani E poi amo l'Italia1 Roma, Venezia, Milano .

Qual è il futuro privato di una donna che sembra mol­to dipendente dal suo lavo­ro?

lo amo il mio lavoro, penso che in vacanza ci vanno quelli cui non piace quello che fan­no Non mi sento week-end di­pendente Comunque penso di non sposarmi e di non avere bambini?

Per chi voterà Madonna alle prossime presidenziali ame­ricane?

Per i democratici. f. f". -;

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Niente più mendicanti sui sagrati delle chiese di Tonno?

Domenica grande concerto a Roma

Venditti lascia per tre anni

ALBASOLARO

Wm ROMA «L'11 ottobre sarò al Circo Massimo, con un gran­de concerto contro il razzismo, ma sarà l'ultimo che terrò per almeno due, tre anni, forse più Voglio fare altre cose, più utili. Come cittadino mi sento sottoccupato: è ora di rimboc­carsi le maniche». Non son tempi di canzonette, per Anto­nello Venditti, che ieri a sorpe-sa, durante la presentazione del concerto romano che terrà domenica al Circo Massimo, ha annunciato il suo tempora­neo ritiro dalle scene musicali. Non è un addio, ma solo un ar­rivederci: Io esigono i tempi, spiega lui, lo esige una realtà sociale sempre più difficile, in-qieta, conflittuale. E lui in que­sto momento preferisce ac­cantonare le vesti di cantauto­re, o magari «metterle al servi­zio della comunità», più che usarle per ingrassare la conta­bilità dei suoi dischi venduti. «Non posso aspettare altro tempo - dice - ho voglia di fa­re, di aiutare tutti quelli che hanno bisogno delle cose più essenziali, di un tavolo, di qualcosa da mangiare, o della libertà. Non ho intenzione di fare il missionario: voglio solo fare qualcosa di forte, impor­tante, per me. E invito tutte quelle associazioni che si oc­cupano di aiutare i più deboli, a cercarmi: sono a loro dispo­sizione».

In questo periodo di crisi le star del cantautcralo nostrano non fanno che confessare con­versioni religiose (Morandi) o depressioni croniche (Zuc­chero). Venditti, che cattolico lo è da sempre, con convinzio­ne, e se e depresso se lo tiene per sé. sceglie invece il richia­mo generale all'impegno so­ciale. «Per me - dice - sono più importanti le tre ore che passo ogni settimana nel carcere mi­norile, qui a Roma, ad incon­trare i ragazzi, piuttosto che un concerto».

Ma intanto il concerto di do­menica sarà importante an­ch'esso, Un grande evento di piazza, gratuito (Venditti non prenderà una lira, le spese sa­ranno coperte dagli sponsor), fortemente voluto dal Comune

di Roma; che da due anni, se­condo la denuncia dell'Opera Nomadi, tiene fermi i (ondi previsti dalla legge Martelli per la costruzione di centri di ac­coglienza, ma è riuscito in tempi record ad organizzare questo spettacolo, la prima di una serie di iniziative contro il razzismo, di solidarietà con le culture «diverse» che convivo­no, tra mille difficoltà, in que­sta «Roma città aperta». «11 ter­mine solidarietà - obietta Ven­ditti - non mi trova d'accordo, non ci credo. E una parola in­flazionata, infangata dall'uso eccessivo che se ne fa. E non significa nulla, se dietro la pa­rola solidarietà non c'è anche un progetto, un'iniziativa con­creta. Non serve ai somali, non è servita ai tedeschi dell'Est, che abbiamo illuso con le no­stre "manifestazioni di solida­rietà". Lo stesso vale per i con­certi. Si possono mobilitare tante persone, stare insieme per due ore, poi, quando le lu­ci si spengono, la realtà è rima­sta quella di prima. Per cam­biare veramente qualcosa ci vuole un progetto».

E qual è il progetto che darà una qualche continuità allo spettacolo di domenica? La ri­sposta la fornisce il sindaco Carraro. anche lui alla presen­tazione in Campidoglio: «Costi­tuiremo un comitato formato da rappresentanti di tutte le re­ligioni monoteiste (cattolici, ebrei, musulmani ecc.), perso­nalità del sindacato, del mon­do universitario, della cultura, che diano vita almeno una vol­ta al mese ad iniziative come questa». «Ho esitato prima di accettare questo impegno -conclude Venditti - ; poi ho compreso che questo concer­to poteva diventare una gran­de occasione per far giungere un messaggio positivo alla gente, in un momento in cui sembra non esserci posto per la musica Ma bisogna parlare anche con le canzoni, perche il canto riesce ad unire profon­damente. E spero che al con­certo di domenica vengano pure gli Autonomi, perché an­che loro capiscano che ci può essere violenza nelle parole ma non nelle azioni».

Attori provittime strage

Il cachet del film «Per non dimenticare» all'associazione bolognese • i BOLOGNA Dovevano es­serci. Dovevano schierarsi, parteggiare, testimoniare. L'hanno fatto in due modi: re­citando e regalando il loro ca­chet all'Associazione familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna. Dodici milioni per continuare a cerca­re la verità. Giuliana De Sio, Gioele Dix, Antonio Cedema, Giovanna Ralli, Massimo Dap-porto, Sergio Fantoni, Mariella Valentini e tutta la nidiata dei comici bolognesi hanno con­segnato! 12 milioni a Torquato Seca, presidente dell'associa­zione, l'altra sera al festival ci­nematografico di Sorrento in cui il film «Per non dimentica­re», realizzato da Massimo Martelli, è stalo presentato in anteprima.

Il film verrà presentato il 19 a Roma al palazzo delle Esposi­zioni e resterà in un cinema

per uno ventina di giorni. Poi ci sarà un'altra presentazione a Bologna e, infine, a gennaio, verrà dato su Raitre (che co-produce). «Gli attori - dice Seca - vorrebbero che il film venisse proiettato nelle scuole. E là che deve essere capito e apprezzato». Per l'orrenda stra­ge del 2 agosto sono scesi in campo prima gli attori di teatro e poi quelli di cinema «È un bellissimo segnale - dice Secci -- che ci aiuta a resistere, che ci spinge a proseguire, che ci dà lorza per curare la piaga. L'at­tore che si mette la mano in ta­sca e tira fuori i soldi dice di quale misura sia la sua solida­rietà, lo spero che questo film, che per noi è importantissime, lo sia altrettanto per i giovani. Non si può e non si deve di­menticare ciò che 0 successo, non si può mettere una pietra sopra. Il film dice anche que­sto»

CHE TEMPO FA

MAREMOSSO

IL TEMPO IN ITALIA: il vortice depressionario che ancora regola II tempo sulla nostra penisola tende ad attenuarsi gradualmente sul posto. Per questa ragione possiamo dire che la fase più acuta del maltempo sta per essere superata e di conseguenza I fenomeni sulle nostre regioni sa­ranno meno attivi rispetto ai giorni scorsi. L'atte­nuazione del cattivo tempo è molto graduale e condizionata ad un periodo di variabilità pertur­bata. Verso il 'Ine settimana si può sperare In un miglioramento abbastanza consistente delle condizioni meteorologiche TEMPO PREVISTO: sul settore nordoccidentale sul Golfo Ligure.lungo la fascia tirrenica e le iso­le tempo spiccatamente variabile: per cui a tratti si potranno avere annuvolamenti molto Intensi e possibilità di qualche precipitazione ma a tratti si potranno avere schiarite anche ampio. Sulle re­gioni nordorientali e lungo la fascia adriatica e ionica compresi I relativi tratti alpino ed appenni­nico tempo tra il variabile e il perturbato con pre­valenza di nuvolosità e maggiore possibilità di piovaschi o temporali; nevicate sul ril ievi al di sopra dei 1500 metri. VENTI: sulle regioni settentrionali deboli o mo­derati da nord-est, su quelle centrali deboli o moderati da ovest su quelle meridionali deboli o moderati da sud-est MARI: ancora tutti mossi o localmente agitati a largo. DOMANI: lerme restando le condizioni di tempo fra il variabile e il perturbato si avrà una tenden­za a maggiore persistenza di schiarite e minore presenza di nuvolosità. Anche le precipitazioni andranno diradandosi e saranno comunque a carattere Intermittente

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Rassegna ttsmpa. A Scollato ho detto che... Con Achille Oc-chetto Sindacati: sciopero generale. L'opinione di Fausto Vigevani. segre Fiom La lira in picchiata. Con Silvano Andriam Protette e proposte. Interviste a Michele Salvati. Nino Andreatta e P'ero Bassetti Verdi: un «ambiente» difficile. Con France­sco Rutelli e Chicco lesta Perché la Lega? Le opinioni di Gianni Ba-got Bozzo. Vittorio Feltri e (ilo diretto Per intervemrelol 06/6796539-6791412 Razzismo: neri e non solo. Con L Ronconi e N Zmgaretti Consumi: la fine del superfluo. Con L Mo: A Graziarli, C CazzanieV Dona La De nel pallone. L'opinione dell'on Gian­ni Rivera Consumando. Manuale di autodifesa del cittadino Saranno radiosi. La vostra musica in vetri­na adi R Diario di bordo. L'Italia vista dagli scrittori Prima puntata in studio Sandro Onotri L'Incubo Germania. Le opinioni di Massi­mo Cacciari, Nicola Tranlaglia e da Berlino °aolo Soldini Filo diretto per intervenire lei 06/6796539-6791412 Musica' «Misererò», Conversando con Zucchero Fornacian Una cartolina per Italia Radio scritta da An­drea Barbato. Anche gli spazzacamini nel loro piccolo s'Incazzano. Rocklsnd. Las Iona del rock Sold out. Attualità dal mondo dello sporta­telo.

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Martedì 6 ottobre 1992

Allarme Germania

nel Mondo~_,rffl pagina nru Il capo della comunità paventa una spinta tra gli israeliti^ • a «voltare le spalle al paese » per l'ondata di violenza L'ex cancelliere Schmidt parla di «bancarotta» dei gruppi dirigenti e gli industriali temono fughe di capitali stranieri

«Noi ebrei tedeschi lasciati soli. Uno «scandalo morale» s'abbatte sul governo inerbe di Kohl

»

L'onda xenofoba non si arresta. Di fronte al falli­mento dei politici tedeschi, «non è da escludere» che alcuni ebrei voltino le spalle alla Germania, che vadano via «soprattutto quelli che sono sopravvissuti all'Olocausto». Lo scenario ipotizzato da Ignaz Bu-bis, da poche settimane alla guida del Consiglio centrale degli ebrei in Germania, è drammatico. Suona come un duro atto d'accusa contro Bonn.

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PAOLO SOLDINI

H BERLINO. Contro la violen­za di destra e l'antisemitismo «i politici hanno fallito». Se conti­nua cost. «non e da escludere» che alcuni ebrei voltino le spalle alla Germania, che se ne vadano, specie tra «quelli che sono sopravvissuti all'Olo­causto». Parla Ignaz Bubis, da poche settimane alla guida del Consiglio centrale degli ebrei in Germania. Un'intervista di poche righe, a un giornale di provincia. Ma gli effetti sono dirompenti. È come una frusta­ta su Bonn, un atto d'accusa senza mezzi termini, che co­stringe il portavoce del gover­no federale a una delle più im­

barazzate repliche della sua camera. Ma e anche una con­siderazione amatissima che affonda nella carne della più delicata tra le tante «questioni tedesche» che la storia terribile del passato ha consegnato alla Germania moderna: il rappor­to tra questo paese e gli ebrei, e in particolare gli ebrei che hanno compiuto la scelta di continuare a viverci, o di tor­narci, dopo l'Olocausto.

Una considerazione tanto grave che Bubis sente il biso­gno di precisare bene il suo pensiero aWUnitò, per evitare fraintendimenti: non ritiene che ci sarà un nuovo esodo,

ma si rende conto che l'antise­mitismo crescente sta creando una situazione in cui è «pensa­bile» che qualcuno pensi di an­darsene. Pure cos! ridimensio­nato, il timore del capo della comunità ebraica ha un segno terribile. L'idea che anche un solo ebreo possa lasciare la Germania del 1992 perché si sente minacciato -qui, proprio qui- è moralmente intollerabi­le. Ma soprattutto è la testimo­nianza di un fallimento. Qual­cuno ne è responsabile. «Per il momento è una minoranza ad esercitare la violenza», ma io, dice Bubis, ho paura «di chi non reagisce quando dovreb­be reagire». Quello che manca è la severità dello Stato: «I poli­tici hanno fallito in questi ulti­mi mesi, i poteri dello Stato hanno fallito», contro la xeno­fobia e il neonazismo, «si sono concentrati sul dibattito sul di­ritto di asilo, che non porta nulla se non un appoggio indi­retto ai violenti, i quali hanno il sentimento che i loro atti "co­stringono" finalmente i politici stessi ad agire». Il presidente del consiglio centrale ebraico

non crede che qualcuno, ai massimi livelli di Bonn, abbia lavorato per creare intenzio­nalmente una situazione cosi seria, come tiene a precisare M'Unita a proposito di un altro passo dell'intervista che aveva sollevato clamore. Ma la situa­zione è tale che «talvolta si ha questa impressione».

L'intervista provoca un terre­moto. La reazione del gover­no, già alle prese con le pole­miche dopo le dure contesta­zioni a Kohl durante le cerimo­nia di Schwerin, è debole e im-barazzatissima. Bubis, dice il portavoce federale Dieter Vo-gel, ha «idee singolan» sulle possibilità d'iniziativa del go­verno su questa materia. Esso fin dall'inizio ha condannato severamente le gesta dell'e­strema destra, ma i passi deci­sivi, secondo Vogel, li debbo­no compiere i Lander. Chissà perché i Lander,

Eppure non ò solo il capo della comunità ebraica ad ave­re «idee singolari». Da Berlino. dove interviene a una giornata di studio della Spd sul bilancio dei primi due anni dell'unità,

l'ex cancelliere Helmut Sch­midt affonda anche lui il coltel­lo nella piaga del «fallimento» di Bonn nei confronti dell'on­data di violenze xenofobe e di antisemitismo, La Germania avrebbe bisogno di una ben di­versa guida politica e morale, quella, per esempio, che con­senti al governo di allora, «in­sieme con i politici di tutti i partiti», di sconfiggere il terrori­smo di sinistra della Rote Ar-mee Fraklìon. Allora la classe politica seppe ispirare nel po­polo il rifiuto del terrorismo, oggi assistiamo allo «scandalo morale» di cittadini che non solo non rifiutano la violenza contro gli stranieri, ma addirit­tura l'incoraggiano. La pretesa, affermata da Kohl, di voler esercitare la guida politico-morale del paese oggi «ha fatto bancarotta» e la situazione C gravissima: se non si riesce ad avere presto la meglio sui neo­nazisti, gli skinheads e anche gli «autonomi» di sinistra, la spirale della violenza avrà con­seguenze tragiche: «l'anima dei tedeschi se la prenderà il diavolo».

Il fallimento nei confronti dell'estremismo di destra non è che un aspetto di un falli­mento più generale, quello di una classe dirigente che ha mostrato un'assoluta incapaci­tà di gestire l'unificazione a co­minciare dal primo momento, quello delle promesse che non si potevano mantenere, fino al rifiuto, ancor oggi, di dire la ve­nta sull'«unita che non funzio­na». Al seminario della Spd partecipa, ed è un preciso se­gnale politico, il presidente della Daimler-Benz Edzard Reuter, il quale pronuncia una

dura requisitoria contro i diri­genti di Bonn «che non dicono la verità». Altri esponenti dcl-l'industna stanno abbando­nando da tempo la nave di Kohl e anche ieri i presidenti delle due maggiori associazio­ni degli imprenditori hanno ri­badito preoccupazioni già espresse più volte l'ondata di violenza e di antisemitismo che non si riesce a stroncare sta dirottando dalla Germania gli investimenti stranieri, ne­cessari come il pane per i Lan­der dell'est e per la riprosa del­la congiuntura anche all'ovest.

Polemiche a Dresda dove erano sfilati, protetti, centinaia di estremisti di destra

Emigrati ancora aggrediti e pestati Polizia sott'accusa: tollera i nazisti

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

• i BERLINO. Ancora una not­te dei fuochi, ancora incidenti, aggressioni, attentati. E ancora il segno d'una Germania uffi­ciale assente, impegnata a parlar d'altro. E in qualche ca­so a giustificare la propria in­capacità di agire con la dovuta fermezza contro i neonazisti. A Stemberg, nel Meclemburgo, un profugo ha rischiato la vita nell'ennesimo assalto a un ri­fugio di Asylanten. L'uomo 6 stato malmenato selvaggia­mente dopo che un gruppo di skinheads era nuscito a pene­trare nell'edificio dopo aver di­strutto a sassate porte e fine­stre. Il comando di polizia di Schwerin, dopo che gli agenti non erano riusciti a impedire l'assalto e solo a cose fatte ave­vano catturato tre teppisti, si è consolata facendo sapere che si è trattato dell'«unico» episo­dio di violenza della nottata in tutto il Land del Meclemburgo-Pomerania anteriore. Una not­tata «tranquilla», insomma, Non pero in Sassonia, dove a Eilenburg una settantina di neonazisti hanno cercato di devastare un altro asilo, con­trastati, per una volta, dai rifu­giati, i quali, anziché fuggire o nntanarsi, sono scesi in strada e hanno accettato lo scontro. Ne è nata una rissa feroce che, finalmente, ha fatto accorrere la polizia. Non è stata «tran­quilla» la notte neppure a lser-

lohn fRcnania-Werstfalìa') do­ve i nazis locali hanno cercato di dar fuoco a un container pieno di gente, né a Bad Brilc-kenau, in Baviera, dove il ten­tativo di appiccare il fuoco a una casa in cui vivono 35 Asy­lanten invece è riuscito. Un colpo all'orgoglio del presi­dente del governo di Monaco Streibl, il quale pochi giorni fa si era vantato del fatto che in Baviera non si sono registrati incidenti gravi perché «qui la polizia funziona».

Intanto montano le polemi­che su quanto ù accaduto sa­bato scorso a Dresda, dove di­verse centinaia di persone (chi dice 500 chi dice 1000) sono sfilate per il centro cittadino fa­cendo il saluto nazista e gri­dando slogan del tipo «la Ger­mania ai tedeschi» e «basta con i porci stranieri» protetti da due ali di agenti. Il borgoma­stro cristiano-democratico del­la città Wagner sostiene di aver la coscienza a posto, visto che lui aveva provato a proibirla la manifestazione indetta da una delle peggiori organizzazioni neonaziste e scarica le respon­sabilità sul tribunale ammini­strativo che ha revocato il di­vieto. Ambienti giudiziri, però, sottolineano che la revoca è stata pressoché inevitabile vi­sto che l'ordinanza del borgo­mastro era stata mal formula­ta. In mezzo a cosi sottili cavilli

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giuridici, però, nessuno riesce a farsi spiegare perché la poli­zia, presente in forze e ben at­trezzata, non sia intervenuta contro i manifestanti nono­stante i reati che questi com­mettevano. Fare il «saluto di Hitler», gridare slogan nazisti, tracciare croci uncinate, esibi­re i colori della bandiera di

guerra del Reich sono reati ben precisi previsti dagli arti­coli 86 e 86a del codice penale tedesco che punisce, con pene fino a tre anni di prigione, la «diffusione di mezzi di propa­ganda» nazisti e l'utilizzo di simbologia del Terzo Reich. Anche l'esternazione di frasi che incitino all'odio di razza e

alla discriminazione sono pu­nite da! codice. E si tratta di reati che per i quali l'azione penale è obbligatoria: in una parola, un pubblico ufficiale che vi assiste non può «far finta di niente» e se lo fa può essere denuncialo. Nessuno, ovvia­mente, intende denunciare gli agenti che presidiavano il cen­

tro di Dresda venerdì. Ma i re­sponsabili dei servizio dovreb­bero almeno spiegare perché 6 stata tollerata una cosi cla­morosa e grave violazione del­la legge. L'argomento che si é deciso di non intervenire «per evitare incidenti» non regge più di tanto. In altre occasioni, anche a Dresda, la polizia é in-

Ignaz Budis, capo della comunità ebraica tedesca. A sinistra, manifestazione contro le violenze dei naziskin, l'altro ieri a Dresda

tervenuta nei confronti di cor­tei con parecchie centinaia di persone. Ma ancora più grave è che, come é stato comunica­to dal comando della polizia di Dresda ieri, nessuno pensi di denunciare neppure i prota­gonisti delle bravate naziste, molti dei quali erano ricono­scibilissimi e alcuni notori esponenti della scena «politi­ca» dell'estrema destra in Sas­sonia. Il costume di lasciar cor­rere le espressioni di propa­ganda nazista, d'altronde, é diffuso un po' dovunque, spe-c . lmente (ma non solo) nei Lander dell'est. Il capo dell'op­posizione socialdemocratica nel parlamento regionale della Turingia Gerd Schuschardt ha reclamato ieri un atteggiamen­to più severo e più rispettoso della legge da parte delle auto­rità di polizia del suo 1-and. Dove capita sempre più spesso di assistere alla diffusione di propaganda e di slogan nazisti sotto gli occhi della polizia.

I . l'So

Le statistiche fornite dal servizio segreto interno

Più delitti, più assalti Impennata di violenze M BERLINO. I casi di violen­za contro gli stranieri diven­tano sempre più gravi. Se­condo un rapporto dell'Uffi­cio federale per il Verfas-sungsschutz, il servizio segre­to interno, diffuso ieri a Colo­nia, nei primi nove mesi di quest 'anno ci sono stati già dieci omicidi provocati da at­ti di violenza di provata o presunta matrice xenofoba e razzista. Nel 1991 gli omicidi erano stati tre. Anche il nu­mero degli attentati incen­diari o dinamitardi, vòlti in buona parte dei >:asi a pro­durre danni alle |>ersone ol­tre che alle cose e configura-

. bili spesso come tentativi di omicidio, è aumentato in modo impressionante: l'an­no scorso erano stati in tutto 383, nei primi nove mesi di quest 'anno hanno già rag­giunto la cilra di 405. Tra i ca­si più eclatanti, l'assedio del Centro per i profughi di Ho-jerswerda, in Sassonia. Era il

settembre 1991, e quell'epi­sodio diede il via alla prima ondata di violenza xenofoba. Una violenza che si riversò nell'assalto al palazzo in cui erano ospitati i profughi del Maglemburgo-Pomerania Anteriore, nel quartiere di Li-chtenhagen a Rostok. Le im­magini di quell'assalto han­no fatto il giro del mondo, se­gnalando il risorgere di un movimento neonazista per troppo tempo sottovalutato.

•Il numero complessivo degli atti di violenza dell'e­strema destra, 1483 l 'anno scorso, tende a restare sullo stesso livello -ha spiegato ieri Hans-Gert Lange, portavoce dell'Ufficio federale- ma le aggressioni diventano sem­pre più brutali e pericolose, c o m e dimostra l 'aumento degli omicidi e degli attentati incendiari e dinamitardi ri­volt: contro le persone».

Dai dati fomiti da Lange ri­sulta che quest 'anno, fino al­

la data del 27 settembre, so­no stati compiuti in tutta la Germania 1296 atti di violen­za con motivazioni di carat­tere estremistico e preva-lemntemente xenofobo. Di questi 813 sono stati compiu­ti nei Lander dell'ovest e 483 nella Germania orientale. La percentuale di attentati in­cendiari contro gli asili per stranieri (che il Verfassungs-scfiutz giudica giustamente i più pericolosi per le conse­guenze che possono avere) 6 del 31%, Gli altri casi riguar­dano danneggiamenti gravi, aggressioni e ferimenti inten­zionali di persone. L'87,7% degli atti di violenza è stato diretto contro cittadini stra­nieri, ma gli altri contro «ne­mici politici» dei gruppi neo­nazisti o contro categorie che i fanatici dell'estrema de­stra considerano «non tede­schi», come i senza tetto, i clochards, le prostitute e gli omosessuali. OP.So.

Premio al console Zamboni: con documenti falsi salvò centinaia di ebrei

«Sta montando rantisemitismo» denuncia il rabbino Toaff Nel 1943 era console generale a Salonicco. Salvò centinaia di ebrei dalla deportazione ad Auschwitz emettendo certificati di cittadinanza italiana falsi. Fu un console controcorrente, Guelfo Zamboni, premiato ieri nel corso di una cerimonia svoltasi a Roma. Il rabbino Toaff: «L'antisemitismo si sta dif­fondendo, e una società senza memoria è una so­cietà senza futuro». Solidarietà agli ebrei tedeschi.

UMBERTO DE OIOVANNANOELI

M ROMA Nei giorni dell'o­dio xenofobo e di un risorgen­te antisemitismo, quella del console Guelfo Zamboni, é una storia davvero controcor­rente. Una storia di solidarietà da ricordare. Ha inizio nel 1941, quando le armate del Terzo Reich occuparono la parte orientalo dcla Grecia e con essa Salonnìcco, con la sua comunità ebraica di quasi 50 mila persone. Guelfo Zam­boni svolgeva in quel tempo le funzioni di console generale italiano in Grecia, e dal suo os­servatorio privilegiato assistet­

te all'applicazione, anche in quella terra, della «soluzione fi­nale» contro gli ebrei. Nel mar­zo del 1943 cominciarono le deportazioni degli ebrei da Sa­lon icco ad Auschwitz, I vago­ni piombati sì riempirono di migliaia di donne, uomminl e bambini. In molti, allora, fece­ro finta di non vedere. Per pau­ra o perchè, in fondo, l'ebreo era percepito come il «diverso» da cui prendere le distanze, una ingombrante presenza di cui sbarazzarsi. La strada scel­ta da Zamboni fu ben diversa. Il console cominciò ad emette­

re certificati di falsa cittadinan­za italiana a chi non era citta­dino italiano ed era minaccia­to di deportazione. In questo modo riuscì a mettere in salvo centinaia di ebrei.

«Dovevo salvare la mia co­scienza e lottare contro i nostri alleali e cioè i tedeschi», ha ri­cordato ieri il novantacinquen-ne ex-console durante una toccante cerimonia svoltasi al­l'Istituto Diplomatico degli Af­fari Esteri, nel corso della qua­le l'ambasciatore israeliano in Italia Avi Pazner ha consegna­to a Guelfo Zamboni la meda­glia dello «Yad Vashem», l'isti­tuto per la ricerca e la comme­morazione dell'Olocausto. La cerimonia non ha avuto niente di retorico. «Purtroppo l'antise­mitismo é un dato del presente da non sottovalutare», ha am­monito il rabbino capo della comunità israelitica romana, Elio Toaff Cimiten profanati, parate di neonazisti con il loro Irucc armamentario di slogan grondanti di odio xenofobo: ri­portare alla memoria, è stato

sottolineato, storie come quel­la di Guelfo Zamboni vuol dire anche combattere l'oblio e la colpevole indifferenza che cir­conda le azioni di una mino­ranza dì violenti In Germania come in Italia. «Capisco la preoccupazione espressa da­gli ebrei tedeschi - affermi* un giovane dirigente del "Martin Buber, ebrei per la pace" - Di fronte alle ripetute manifesta­zioni di antisemitismo che se­gnano la Germania non è (uon luogo esprimere ad alta voce il timore di nuovi pogrom, cer­cando cosi di nsveghare la co­scienza dei democratici» Ri­cordare il passato perchè, ha ribadito il rabbino Toaff, «una società senza memona è una società senza futuro» Al centro della cerimonia, un pò emo­zionato, vi era lui. Guelfo Zam­boni. Un «non eroe», come lo fu Giorgio Perlasca, a cui mi­gliaia di persone devono la vi­ta. «Ho fatto quello che tutti avrebbero fatto al mio ponto», si è schernito l'ex console Pur­troppo non è stato cosi, ma questa è un'altra sloria

i)ue navi da guerra russe nel Golfo

Due navi da guerra russe, un incrociatore e una nave-ci­sterna, navigano da ieri nelle acque del Golfo La notizia è stata confermata a Mosca dal c o m a n d o militare della manna russa, citato dalla Itar-Tass. Un portavoce del c o m a n d o ha precisato che le due unità non hanno a bordo armamenti atomici, ma solo convenzionali Per oggi é previsto l'incontro tra il comandan te della «Vino-gradov», Mikhail Abramov, e ufficiali statunitensi che lo intormeranno sulla situazione nel Golfo e sulle rotte che sono considerate sicure. La decisione di inviare nella re­gione l'incrociatore e la nave-cisterna, che fanno parte della flotta del Pacifico, è stata annunciata a Mosca da Eltsin (nella foto)-il primo settembre scorso. Attual­mente nelle acque del Golfo incrociano navi inviate da­gli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna e dalla Francia.

Salta gasdotto in Alabama Duemila sfollati

Una potente esplosione ha squarciato un gasdotto nei pressi di Selma in Ala­bama provocando lo sgombero di enea duemi­la persone residenti in un

^ _ m m m m m ^ m _ ^ _ _ ^ _ raggio di dieci chilometri dal punto dell 'incidente.

Lo scoppio, che non ha provocato danni a persone, ha innescato una gigantesca fiammata visibile a trenta chi­lometri di distanza. 1 responsabili hanno provveduto a bloccare il flusso di gas provocando la progressiva au­toestinzione delle fiamme.

Il Presidente argentino Menem a Roma incontra Scalfaro

Ha preso avvio ieri alle 17 con un incontro con un in­contro con il Presidente della Repubbli :a Oscar Luigi Scalfaro e un pranzo al Quirinale la visita in !ta-

_ ^ _ „ , _ _ _ _ ha del presidente argenti­no Carlos Menem. Me­

nem, accompagna to dalla figlia Zulemita e accolto da Scalfaro e dalla figlia Marianna, ha auspicato un ulterio­re rafforzamento delle relazioni bilaterali tra Italia e Ar­gentina. Nel prosieguo della visita il presidente argenti­no incontrerà il presidente del consiglio Giuliano Ama­lo, avrà un 'udienza in Vaticano con Giovanni Paolo 11, sono poi previsti incontri tra i due ministri degli esteri Emilio Colombo e Guido Di Telia.

«L'orrore della Somalia dove si muore in silenzio»

Diritto al voto Manifestano le donne del Kuwait

Drammatica testimonian­za dellapresidente irlan­dese Mary Robinson rien­trata ieri a Naiiobi da una visita a Mogadiscio. Bai-doa e Barderà. «Non ho

_ _ _ ^ _ _ _ _ _ vergogna della mia com­mozione - ha detto con

decisione - vorrei che tutti vedessero quello che io no vi­sto, e non soltanto in quella piccola scatola che e la te­levisione», «Mi vergogno e sono scandalizzata del latto che la comunità internazionale non si sia ancora mossa abbastanza per questo numero incredibile di bambini e di persone che muoiono con dignità, in silenzio, senza chiedere nulla» - ha detto la Robinson. «Quelli che pos­sono - ha proseguito con la voce rotta dall 'emozione e con in m a n o un fazzoletto per asciugarsi gli occhi -stan­no tentando di riorganizzarsi. Sono intelligenti, sono di­gnitosi. Tutto questo non può che scatenare rabbia e frustrazione. Per questo, il mio impegno e ora e dovun­que quello di essere la voce della Somalia». L'aggettivo che la Robinson ha ripetuto più di frequente è «inaccet­tabile» per riferirsi alla lentezza degli aiuti da parte del­l'Europa «perché - ha aggiunto -tutti s iamo coinvolti, I' Africa ò un problema di tutti noi».

Una cinquantina di don-r.esono scese in piazza ie­ri in Kuwait, dove si s tanno tenendo le prime elezioni da sei anni a questa parte, per rivendicare il lorodiiit-

„ — _ ^ _ _ ^ ^ ^ ^ _ _ ^ _ ^ _ to al voto, dal quale sono escluse. Le dimostranti

hanno avuti vivaci scambi con agenti della polizia da­vanti a un seggio. «Non dovreste essere qui» - hanno av­vertito i poliziotti che sbarravano l'entrata di un seggio in un quartiere benestante della citta nel quale le donne cercavano di introdursi. Quando le d o n n e hanno ricor­dato di avere a lmeno il diritto di manifestare, gli agenti hanno risposto «abbiamo paura che il troppo sole vi faccia male». Le dimostranti si sono allora spostate di qualche metro, cont inuando a scandire slogan, tra cui-«La voce delle d o n n e è nell'interesse del paese». Le-sclusionc dal voto è particolarmente frustrante per le migliaia di donne c h e h a n n o preso parte alla resistenza contro gli iracheni e che hanno r,oiterto in prima perso­na le conseguenze dell'invasione.

VIRGINIA LORI

Allarme profughi all'Orni

L'Alto commissariato: «Sono diciotto milioni i rifugiati nel mondo» M NFAV YORK 1 profughi nel mondo hanno radunilo la ci­fra di IX milioni. Nel 19i>2, una rapida successione di crisi ha infatti generalo 3 milioni di nuovi rifugiati, mentre, per lo slesso periodo, solo 1,5 milioni di persone hanno potuto esse­re rimpatriate «Li dinamica dei nuovi esodi - ha spiegato ieri a Ginevra l'Alto Commissa­rio dell'Orni per I proldgln (Unhcr) Sadako Oqata - ha assunto nuove proporzioni ed aspetti ben più complessi dei precedenti è sempre più fre­quente la fuga di persone per ragioni ciniche e religiose», ra gioni che caratterizzano la gran puite dei conflitti del do­po-guerra fredda Tra le più gravi. Ogiita ha ovviamente ci­tato la crisi nella ex-Jugoslavia (2,ti milioni di profughi) e quella somala (,un milione") L'Alto Commissario ha parlalo di «insicurezza e anarchia del­le nuove crisi umanitarie1 per qestirle abbiamo spesso dovu­to ricorrere all'appoggio logi­

stico militare» Ma I nnpieqo delle enormi c.ipacil.i delle forze armate a scopi uni,inna­ri, ha nolalo. è un \euno meo raggiante. «Il dramma dei prò fughi is nuovamente isaMto neir agenda politica imeni.\-zionale» ha prosegui lo Otj.ila sottolineando d ie siilo (.un ini­ziative puli'.ichc si piitr.inro af­frontare le vere cinse del pro­blema

-L'assistenza umani! ir.,» for­nita dall'I'nhi r ai In milioni di profughi nel mondo • h.i , oiv eluso - può favorire la/ ione politici, ina non certo sostikm-IJ»

In Bosnia intanto l.i situa/io ne diveiiia di ora ni or.i [mi drammatica. 1 bambini toiniii-ceranno a morire di f.ane en Irò un mese se gli invìi umani­tari a SIIM;C\O non saranno moltiplicati e quandi h,i di­chiarato ieri .sir Donald Ache son, es|X'i1o dell'alto somniis-sanato per l'assistenza ai rifu­giati.

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nel Mondo \1 n i n i ' (> iilli l u e l ' i q j

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L'accusa lanciata dal deputato repubblicano Robert Dornan e ripresa dal «Washington Times» (che silurò Dukakis) Il candidato, all'epoca studente a Oxford, nel '69 trascorse una settimana a Mosca... 1 democratici: «Bizzarre fantasie»

Shevardnadze accusa i russi Abbattuto un elicottero «Generali reazionari aiutano i ribelli dell'Abkhazia»

«Ho un sospetto, Clinton agente Kgb » La destra americana, nell'angolo, cerca il colpo del K.o. Clinton visito Mosca durante la guerra in Vietnam'

Che avesse cercato di reclutarlo il K^b? La pesan­tissima insinua/ione montata a tutta prima pagina contro il candidato democratico viene dal «Wa­shington Times», un giornale specializzato in •scoop, dei servi/i secreti Lo stesso che aveva di­strutto nel! 88 Dukakis con la risela/.one che era stato incura da uno psic tuatra

D A L N O S T P O C O R R I S P O N O E N T F

SIECMUND GINZBERG

• • M-W YOKk ( l int im a n d o a Mostra in p i e n a t^ut rra in V i e t n a m d i c e it t i tolo i tut ta p r i m a p a g i n a I n i s t.i si a t tag l ia p e r f e t t a m e n t e il m o d e l l o eieI t u r i s m o sput i s i ) r izza to d a l C r e m l i n o n p r t n d i eiuelto d i u n o eiei p i v / t d i a e t o m p a q u a m e . [ito ali l'ite r n o I insiliti i / i one in u n i tu t Ulto so t t in t e sa i e h i P II (. I inton ol i te i lon as t r |>r< s t a to serviz io militare o l tn <\KÌ e s s e r e i o n t r o I i L;UI r^a ne I V i e t n a m si i >tatn u n o s t r u m e n t o se n o n un a d e n t i d t I M i B I I v p n t n . i volti! e l l e si c a n d i d a i p res id i liti u n o d i l l i m i n r i / i o n , di I \ u in un I t e i pi n hi pi r l i p r i m a voi ' i si i m i i i t i r an Inori o i s t dt i w|t ut ri il e o i i ' i m liti) d i II i p o r ' isoi • di Cl in ton l)il)i Msi rs

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l a f a c c e n d a de l M a i a l o di Cl in ton in Urss ne l 1%9 e r a c>ia ve mit i fuori Per mes i il d e p u t a t o ultra l o n s e r v a t o n Rober t D o r m a l i e altri suoi eolleishi ri pubbl ic an i a v e v a n o so l l eva to - in in tervent i in an i i t r a s m e s s i in d i re t t a d a l la rete t Spa l i m a ignorat i d a tutti ' interroijatiM s e n z a r isposta» c o s a Cl inton ci fos si a n d a t o i fare «i M o s c a eh i avess i visto Chi vole te che a b b i a fatto I ra un s i a t e l o tu n s t i c o d u m i t e le v a c a n z e na ta l i z i e a d Oxford A n d a v a a sue s p e s e iti tri n o I l av i s i t i to Hels inki L e n i n u r a d o M o s c a i poi Pratja la n s p o sta de l p o r t a v r x e d i Cl in ton

Ma o r a il W a s h i n g t o n 11 me s nv iiiqa la c o s a e u n n a n d o l a eo l i i pa re r i d i u n a serie di e spe r t i di serv-zi s e y n 'i Ali uni (li qu i sti si Inni I i n o id o s s e r v a r e e h e in quc l l e p i x i i il t u r i s m o .ili Lst alle hi qui Ilo s t u d e n t i s e o i r a s p e s s o po l i t i co e c o inuiK|Ui tutti cjli s t ranier i in visita i M I M , I e r a n o s t re t ta m i n t e con t ro l l a t i et il servizi

d i s c u r e z z a sovietici ( e e In ton c o m e idi v i pi ne I t ami li nal i IV \ \ s s \ . i k i hi issn di q u i III i irte si i u ut 11; i n d o fa n o t a r e e he in p i en ì f i n i r à ti i ol t ipo di m i n t i di in u n ul iltu pubbl ic IZIOIII I 151 Un i III di Bush ins inua in V i e t n a m s t u d e n t i m u r i l l u e n z a t h i i sov n i n i ivreb avi va e Ine s lo di n 11 de ri il in che i slr i p p irli d il d o s Clini che c i a n o c o n t r o l i be i o ce ri i lo di n i lui ire i dos - . n i pi i vi rifu aie u n a su r sia si ito un fiinzio i i n o

t>uerra c o m e Cl in ton e r a n o q u c i t c n i p i de III t a n k voi 11 itti e ne ol in s i n p a l i z z a n l i < ol c a n d i d a t o p a r t i e o l a i m e n t e b e n v e n u t i II ijiallo vie ne p o l i o , upl i ne l le scorsi s e t t imane s u i n i di moc la t i co pe i chini l i ire oli Lst Altn i o n i e un . m o n i c a l o da l f it to e he s i n b b i r o g i o v i n e t l iulon e he pili di u n i 1,11410111 di m i b i r a z z o ilio a l to funz iona r io d i I Mi s p i n ' i d i l l i irti da l d o s s n 1 n o n filine 1 1 o m b itti M 111 1J111 III d i U i u t o n re pile i n o in 5 il c o n t r o spiouaLjuii) nulli 1 s t i m a r m i ili e s t u o di t I ntoi t V 11 ti 1 1111 s in b b i st i lo prol i u n . n u l o 1 In 1 si Ur irle s i a n o re b r i ' . u m i c o a r r i v a n o a o s p r e s s o il Dip uliiiii u to di Sia lo 1 mini l i ne ili 1 1 nt idi si iti 1,01111111 di Bush p i r ai s e r v a n 1 In • il profilo di U n i in s n 1 n < 01 to il si ti un 1 11111/1 I v i S n l h s i i i n p i M 1 n si i n il polvi rum

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•\ i / i un h U H I i l i i n tu 1 i i Il I s s 1 IV I il) »t 11 t Hit I

e tti i L,I >ri i i V*. n lo 1 i \ l fS]' I ti I) I il l sili II I

n id/i dm t ic - i i i si si 2"y i i nno t i li i * < i i I' ii i su u i \ ! " i i m i il il ' i iu ni l i»

I III II i i< i H li li U h i t u ' i I

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I o 'Mi i n U H

l e n i e hi t o m i ) i l iono t liti i si t \ trdn id / i sol o un | i 'I li ni i me hi pi r 1 lt s i i 1 i Un > u pubb lu i i IH I r \ I irle di I i < d i r i / ioni nissti i n u m i l i i li rito il nuovo

li itt i' . t il nolnri d i II i (. o n ft di r i/u IH di i pop i li d i I l un isi eh ! Sor 1 i he Most i K u . ì d i s i ri un i t^rc; m i /

/ i u n i/ ion ilist i imi tt i » r l t sov\ 'sioiit I n i ri i i n« s i ' i >td u n i i di lutti i ni

i stn di I i me i o russo t si it i < m o t il i ti i lui kH un ,1 l'i i

i V sk i ( o i lU li 1 1/IOIH tll I t ii i pi i p i l s i i * , lue d t

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r u s s t i I r i m /i< t u d< i i ^o \ i r

n ni11 uì i l li M s^ i

Vincerà Clinton sostiene il professor Koi)ert Putnari docente <\d Harvard e schierato con i donine ratici perche I \menta o ^ i uiok si?[jrattntto cambiare Ma non sarà un nuovo Kennedv Nessuno Ila pui la fiducia di trent anni la nelk [possibilità dell interven­to pubblico La e risi delle istituzioni democratiche si fa sentire pesantemente tinche netjli l sa e quesi \ la sfida fondamentale dei prossimi anni

EDOARDO GARDUMI

^m Ri )V \ l'rofi ss ir* I 'I s*. i. u / t [io ita f i t I ! ir\ irti milit ititi di I p trillo di i < H, r t t u o il p rof i ssor Kob» r l 'u' n ini i st ito hi un ito ii i(i.i sti -,i ini in lt ili i pi ri tu t s p o tu sst n un i OHM I|IID I L ort t i I* sui '| linoni si I Mituro di l i ih ino», r i/i t i K t u li nt i li H i p issato i li ul ' iui tri n I . u n di 11 i su i u t i i stud ir.

i li isti* i/i ni p< tu In t noi I soli i(ui llt uni rie un In un j suo libro t In st i [ii r i si in ' - \ ! iki d* ni K r ti \ work ' l ir | fiiii/ion in I I d< IIUH r i/ i j

I Ì u r ili d i un i luiik i m disi i ou i | ) ir il \ i d i ini d o di ^ > \> ni ir» u 111 IIIM rsi ri u<un il ti un ( irn\ ito ili i l o i i s i u / i IIH i tu un p ò d ippi rtut 'o I i d*. (noi t i/ i (ni bisonti > ili i i rpose in . / I O I i r e ostimi i ti

Professor Pu tnam, t e n e n d o a n c h e c o n t o di c o m e sia an­d a n d o l.i c a m p a g n a ele t to ra le negl i Stati Lnltl c h e co sa non va nella d e m o c r a z i a a m e r i c a n a ' '

( ni 'li > e ti» noi •. i UH l i n i n sii d. I u n I 1 1 tut t i i

m i ! •ni ili e ir i ti ri i,in rr t ' n dd i I [ n bli ini tk 11 i

pol i t i la s o n o i ambia t i Da noi por n u a r a n t anni io stato del m o n d o ha m i t o un importal i / a dtx IMWI IILI iK'ti 'nnin tri il m o d o di pt n san del la f i l i t i Uyu[i in pr imo p i ano s o n o vi putì u n t i t i probk mi interni ejui Hi dt 111 riformi d i 11 i \ o n o n n a tk i si r \ i / i sociali d i l l i scuo la L s i> in ipfovMsamin ti si a p e r t o i hi <> g rand i la sfi ilui ut ilt'i i ilt ululi m Ila politi u i tra l i / ionali nei partiti Si pot rebbe a n i hi dire nello St i fo

I n u Hflducla e sp losa cotti, In un palo d"anni?

No il prex ( sso e s ta 'o limilo Vii IH I n ili i 04^1 peri In ' a t to il i ont i sto uiteriiri/iotiaie e* e imbui to 1 ri tit a n n i la ai ti mpi di I isi n h o u t r t Kt une d\ h 70 IH re< nto eli tjh a m e n i a il il li mar i\ ì di fidarsi sin i i Mini ntt ilell o n e s t a i d i I I > Ifu H u / i d i Ilo s t a to Oqm la stiss,i pi n i ntiiiik i l ie i t tadin i sostii nt di n o n i n d e r e i più Si u n o d.i d e n t i n i in p i e n o ' rend d i s o ndt iti 1 non si tr itta di un p >bli ma ehi toe u i v lo i ri pubb lu mi o solo i

di UH" ralle i r m i tri' i tutti I un is im i/iune ti disuu mio

Dovrebbe risultarne favori to un r i cambio al vert ici , nel le p ros s ime elezioni

Si t p robabi l i Bush e e olisi d i r ilo 1 » redi di qu< s' ult imo tri n te l imo di eri s i i riti ik In suini f o e stato i b( n w <!« te a m hi fju m e i o s i n i \a osant i i 10 d i tul'i pi r l i ul tori i ni 11 i mii-rr i e o n ' r o 1 Irak ( t un in (tisi ulibilt b soquo di e nubi i mi nto \ e imbia ni nte' I t M r<t [> irol i d ordmt l . n h i IM pi r i ÌjJire oi'tji I i s i tu. i / toni politu i un i r u m C linlou non t i dubbie» IH risiili » u olto favorite»

fc lei p r e \ e d e c h e \ \ nce ra?

( .nardi e si sta ille soliti t ( | l ia/ olii ek l politolot,! l di un • eonoiuis t i d o w i bbi ' u 11 la m e o r i Bush I > e o n o n u i i r i s n p o e o m a non e poi in ilim ss i e otm si du t non

mto d t t o n t i uni in I ititi tW [»ri siili n ' i lo pi n pi u so e IH u n i i r i ( I nton i i|ui sto pt i i hi 11 k t ton mi «1 o uni ni i n o e mol lo più trr tbbi i o di

t|ii mtij si n u l i più di qu mto lo Lliustifn hi la Miti i/ioi i n o no in iea

r CUnton r a p p r e s e n t e r e b b e una \ e r t»a l l e rua t ivu?

Si pt u s o p r o p m eli Non bi soqn i t usi n v; M ut il iln iipp in n/< t lintou li i ti M I t to un pi >pno [itotilo e hi SK U I i ni nt' i un no li si, isir i i .pi t 'o ili i Ir idi/it UH li i io

i r iiit i M i |ui sii i si lu ni lt s'ra s i isti i non hi itisi i più lt M li liti» H li/» ! e stel i d i I tn s o n o d i u rsi usp< Mo ti p iss ito s. C linton k,o\i mi t si it i i litui i i e t rt u n nti I in ti t\t ut< pubb lu o I o st ito in u s'ir i di più IH 11 t e olitimi i [.t r e i ri in di n iniiu irla i di niH ti i s u i pm di n in |H r i< y I H t in i ! isli tti ir*

I H l ! 1 I , I I I U l t i l'i 1 si | \ i / S I K i il o l i l e 1 ili I Ini i > t li b i l u n io q u i i t r o p p o p t o l o r i d o 1 a e o l i s i vjn» l i / 1 [)lll l U l p o r l Ulti 1 i si \\x i ei> UlUliqUt t i ' e m i p t li I t l l l l ' t l e \ ili l i n n ni « n i I / K m i d t II i b r t o ! e t i l i 11 o l i i tt umiinil i inu n e inibii i i 1 t i o ! i s | / Il (Il 1 l l i>tl<

s u p u m i i llt in l'Il Stati I Ulti tiu tuia i,r nuli i tnpoil in / t 1)1441 si imo in pi itie t ni Ile in ini eli noni ni di 1 sti 111 1 de sii 1

Lei p e n s a che Clinton pos sa e s s e r e , c ium d k e q u a k u no, un nuovo Kenix d\. '

S 1 \ K 1 Uh Ito 1 1 ji irte di I d i 1 i x i iln i l s | it t o ki u n i d 111 n q u st li O H I lui U 11 e 1 tu n i i , l s< ni in ' u M I l io il [) t lt d i 11 l s u 1 t ut t i / i o t i t t 1 n u u n | o s s i d i l i rt | he 1 11 q i l t I i l ' t o i l ili s n t o tu ni r 1/ on ili i h lu ippun lo t 1 mpiu to d 1 ki uni <h 1 d 11 su JI uomini M 1 li Itili r> n/t tispi h ul ti or 1 s mo IH ti vi li i '•,!.: l I nton I me nt li Iti e n IH I Iti». ie 1 ti' Il i/ioi Oli» t 1 dt e Si |] l pm i t i i i e 01 st Mii i " 1 n wilu't '1 II 1 iti r u nt pubblu < In | 1 tu bbt 10 e n in 11I L 'un più s\ mi IM^I t ll< \ tilt iKil Ni s U l . e li li pm 11 solimi 1 1 li* si | oss 1 in d o u n tre 1 | n w di n ri » l't I jllt si 1 1 IMI n> 1 str ih t,| 1 s 11 1 qui l i i m m a n ' k tt h I un tt 1 is ! 1» ni

IIH 1 e kiusi 1 jj ! 1 r t in solo un 1 si mp io si pi us 1 eli 1 oriti 1 st m I 1 puvi ri 1 non più e on 1 siissid m i nie( tatmiaiielo il u nikjri sso m l l 1 piot i t i / lui le di 1 111 01 i IH e e se Iuso innesta <> I 1 t 'i | (i 1 11/ 1 n>pi "1 > tll e ; 01 1 (I K uni "K 1 non e n>s,i d 1

p K )

Ma q u e s t o ond ivago KOHH PI rot non finirà p i r scom p a g i n a n tut te le < a r t e p e r dannegg ia re la volala finale di C l in ton /

Non 1 n d o In 0411 t ist pi n s ) e tu pi i l t o s i o pi t n l i b i

I m i n M^I tn Bu h S o p ì i n u l t o I H I 11 \ is d o w * n t i i i n b li in I H . o i « . r i K i i t o r t i I u l t o s i m i tt< 1 |M r o i n n i 1 t i d i 1 e I n h o 1 t u 1 tli e is \ 1 m p o r t il / l l III s * s o k [ il 111 pi < .h i 11 ' lu ! e 11 I I ' . 1 1 i s , tii M 1/ 11 1 j Si 1 .li \ | s | i)l 1 1 p l t Si | t I l l t t I l< I t Olil i I 1 (JU is il li

( o r n i a m o al t ema iniziale Se a n c h e vincerà Clinton, non si r i so lve ranno pi r q u e slo tutti 1 p rob lemi del la de i i io i ra /n- a n i m i ami Come

Bill Cl inton candidato democra t ico alle p r o v i m i ; elezioni

presiderà w i ncqh Stat i Unit i

s i s ta a f f r o n t a n d o d a v o i q u e s t a g e n e r a l e c r i s i e h i ha c o l p i t o l e IStitUZK n i '

Si n i i l i v ut i 111 >ìto ne I n st >t \ r o p o i i M ' i i " s lt / H n u n DO 1 ielle i l e l i II I U lo [ 1 II J I 11,11 i n l IH M l li s s I I e n M 1 ntt s! d u i 1 1 1 ' iti 1 i m p o r t iut« , 1 s| . i. n i 1 ni s.Mi st i l 1 1 st 1 in il 1 l ' I » 1 t i < in l i u III I I ' [ 1 t SI IH I I ! ' . r. , | .ns ,| , il , I I I u r i

\ 1 h I H 1 p i m i 1 u n i 1 1 si e >]( IH 1 s i . ssr | u l l i s i si i 1 1 1 is 1 Pi un 1 1 In n 11 iiskju r 11 / 1 il 1 I I M < s 1 . r

1 ^ 1 1 t r e n l i ] ' 1 < u i | 1 1 h i sb IL>1I i\ 1 | 1 l i ; 1 e ssi n un

n i d i l u n i n ' i dt nhtie tti 1 ) ti " i „ l l>t i l UH » t u l l i \n 1 i l

t k 1 1 111 in 1 1 s ti nte 1 111 t 1 > i n i n I M ' I 1 m

/ 1 | t 1. 1 l 1 N< 1 - | t u n 11 p n 1 li rs« 1 t 1 e 11 in 1 1 il M< * ' d i o se ir e il tu l i 1 un r i m i l i u< 1 is i n m ' U H ' UH 1 M l l l p ò , 1 II i l * 1 [ tt

s i i l i ntt JK r 1 f sp ul 1 l i tut l o t t i t n i 1 n Io

Se 1 t u t t o q u i f o r s e e m e n o g r a v e d i q u a n t o s i d i c e

N il it t lu 1 Ut 111 i n l u t t o 1 l i 1 li » su d , Il p r i e 1 »\ ì t t r i b u / i o n i d i 11 1 u s p o n s a b i l i l 1 1 st l o U [ l o b l t tu 1 t i IH SOIKi

1 [ ni M1 *\ • ! ^ I 1 K r K ' i d i \ ( il ' 1 ' > e h i 1 i m 11 si so Il [ ( r 1 ISI el 11 d o l i i l i / / l'I

M I ' 1 U H / / 1 p t 1 1 m ' ( o n k si u m i n o p r i t t u t t o n u / 1 n i l t i t i 1 | i i isi p i r r i H i Ina h l u q u m n i i i 1 l o i l n i ^ j a p ò v < r u i r 111 r u l l i i l ' r t u rs m o tut i u < n l i m 1 i s i n g o l i i . ' ou r m n n b t i m o [ iu v\\ s i i u n i t r i t i p i 1 nt t r u n i ' i s i p r o d u u i o si u n un 11 1 u 11/ 1 1 h i i n d i I to lise 1 d t UHM r 1/11 1 p ò e i 1 i rsi 1 t uov 1 1 1 I H I O vj u d i i 0 p i ù i m p o r t m k Si < t l l u v o l i t o 1 st u s o e I M I 0 l i s p i n t a i l i t

si l u i ine t t 1 se n i n n i n t o de 11 1 e Im 111/ 1 s n i d i n i d o lt u L 1 i il il i i 1 > s» ip i r to e 1 1 l i 1 11/ o n n t 1 dt 1 y o \ i r n o t l i 1 ud ì in 1 l o d o 1 sst n / i a l i 1 i l i 1 1 ns is i i n / 1 d i u n tu i e

ssu i i l i * iv il i t S I K I i l i b ir j r L;K i l n h t k m i n r /1 J si M i tn t u n i n / i t L i P o i r robus t i r * q u i s l o t tt i in d eo i s ] on i 1 t 1 M< p< ss b i 1 11 1 m o l t o l l i o l 1 l l ' i

All'ex presidente sovietico intimato di presentarsi domani al processo contro il Pcus. «Questa corte è ostaggio di Kltsin»

Gorbaciov multato e precettato. «Tutto illegale» I l t i n i . l / I O I K t o r n i t i l i ck ' l l . i l o t t i ' l o s t l t l l / i o n a k ' ti t m du r i ) u im I i \ l< n k r s n u n e M uni ilo pi l i t uo u s l u li s t imn i u / i I i I'II un iln il u <!• I ,i hi' m u l i t < i| I

1 i n r l M i l() \ ( I t 'M 1 t . i s s < l t l \ . l l l l l ' l i t c p rL 'M' I l l . i r ' . l i l o . l l l l l l u i l m i o s u i i u l l i I n n i i t i i l n p n i n n i |) 1 i l u u un i . , ili iiiiiii-.tr . pi.In H ns .IM r 1. I i ili i i i n il i in I imi

1 t o s t i m o l ' l . l i v . il p r o c e s s o s u l I V u s L e \ p n s i d e l i t i ' ' I i 'Ir-si di «nul i / i nn< .Im i. .. imi russi i . .un n n i t i n u u . . , I S ' I . n ' i s , u , i 1,11 , , r , h ' ,

. o v i i ' t n o I p i t i n l i / i o n . „ n s i , „ n il p a d e l l i l i t u t ' » " l < " u > - " N l l s " l ' " 1 "" " ' S I U / 1 \ « l l , , , , l| f

s l l . l " r l ' ' i l i I r \ n u i t »., i i Ir n II i i I il I w i U t Ir i i 111 I I I

al' t* i iodi ie lov V i tv , , , , ' , „ di I priK < sso ( lov h i ine hi di Ilo i lu j i t li d il <> m 11*1411 si ir so 111

' l . " I U ' ^ l l V . > 4 l t i c l l s l s o n o ( i s t a l l i ) ili l l l . l [ K A r L ' | ) ( ) l | t | | „ l t „ , „ „ d ,11 , ti L M S , , , , , , p ,rl, su., ri st , I „ ,p , «,„ 1,1 d ,11,

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n i , u n i i p , I 1 1/ . ,i i ' 1 ,

, i di I I ul ni i . li s, si. i r s u i n i . nuli i h I \ pi s di iti I, I

i h e M u l t a d i 1 0 0 r u t i l i a G o r l ) a c u n p i r t s u o i r i t i n t i ,, , l u , S1 lN l l u ( , t s s n ( | , li., su , I , p ,rt. u / , p , r I , i m , , d, ' l , .p, , iu r p ,rl m i m i u n h U r s s p, i , t, , i , „ , , / „ , 1 [ ) a s i ' t l t a r s t in a u l a t y o r I lt;<li. i o \ 1 lui i I K ti I , ,nd i/i mi exirlj.n n>v ti i if S m l i l min i il i l n in i l i s. p ir il , s, d, In I M I . I I il in l l i . i i h i ni risi i

ì p e r t o la M a a i s i p a r a t i s t l l l t, r n u l u d i , I Miti r d i / i u m , , | u i s t i , , i , m i n i d i i n i i n i i i l i n . r i l i t l n l . i t lu't u n li indisi I i i i I i s s i su li u s u r i d il I» rritnrui iti I pa i si ti illstt ut. i i u! li i hi Hill li li f i li i I i I n i il i i ili I lut to illi if.ili II Iriliuti ili D. i l l , lumi ì, min i „ i l u d i s i p i . i il usi u n i 1 ,1 d i i i s i i li | i il I s

li , ili. r i i u t n - t d is i tu l'u i io\ i r i si nun d o i u u u i i un i u n i i n i i t i li II 11 ti u n n i s Is un t I. I I s . 1, I st 1.41410 di n a 11 us ri puliti 11 umiiK iti ni I i|u ili 1 i l lu 1 u i p n 11111.1 lo a u i l i ili un I I 1 ss t ij 1 n I I u MISI d II 1

• i \ n or 11 1 Ipi di l u 11 l u i ti sul, ut, \ il is / o r k u i li • 1 ini i In l 1 \ p n stili 1 ili 1 .ini 1 mas 1 i l n 11 \ p u s u l u i l , 1 il / i o mi itti ,11 hi u 1 ut, 11,11 s 1 In 1 1 | ri il 1 s, p m t Ir 1 1 1 irti 1 stit \/ nm ili u i s 1 it 1 i iorl i H 1 is p , r 1 suoi p n r, 151; iato pi ri In la nios un p r u n o oliai-mi/ i nliut ilo 1 OM , In nuli 11 lussi I ni ih1 IL,, il, ! su 11 I , s| m h 1 ni in 11 si 1

11 \t1M1 1 I i , .ri. i n n i i l » 1. I. ili Miniti 1 p n s u i l i r s i ( urti 1 n s l i i i unu i i k ' i hi d n s i si 1 In un n n m s o s u tu 11 in il l i ti sin 1 111 111/1 SII \ s, l i t i t I ss, n si il n W i i s r ih l . . 1 is ito p irtir, l u i mini un 1 1 ili 1 snu l io ln 1 v , , Ssi ri Ins i l imi - ili Ila d i ri l 'uni ni n 11 1 p u m i s 1 I 1 r. 1 ni I. I 11 11-. M «I , I 1 . i s , , 1 1 t. I 1

JOLANDA BUFALINI

1 P l i u n / / 1 d . !' 1 inni r i/l 1 di u n o s ta to di dirit 1 sp itri.ir. . 1 ih rt di tu r I I u h ( ori I. I S ni 111 II 1

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nel Mondo La tragedia dì Amsterdam

L'allucinante spettacolo del disastro del Boeing El Al nel quartiere che fu rifiugio dei «figli dei fiori» Guardati a vista dagli agenti i familiari degli scomparsi L'aereo s'è come dissolto La torre di controllo aveva indicato un'altra pista lontana dal centro abitato

Gli edifici residenziali sul quali si è abbattuto il Boeing della El Al. A destra alcuni inquilini in cerca dei dispersi. Sotto la regina Beatrice sul luogo del disastro. Al centro una delle vittime

Poveri emigrati in quei palazzi divelti Forse 400 le vittime. Venivano da Suriname e Indonesia

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Ecco ''inferno di Bijlrnermeer, il popolare e degra­dato quartiere di Amsterdam dove si è abbattuto il 747 israeliano. Con i due palazzi sventrati, con la gente che ti guarda incredula, e il sapore della mor­te che aleggia dappertutto. Ma quante sono le vitti­me? Forse trecento, forse quattrocento, c'erano molti illegali. La torre di controllo: l'equipaggio del­l'aereo ha sbagliato a sorvolare i centri abitati.

DAL NOSTRO INVIATO MAURO MONTALI

• • AMSTERDAM. Il Kraaien­nest, in italiano il nido dei cor­vi, adesso è un buco nero. Cosi .si chiamava, l'edificio di dieci piani che assieme al «Groene­vecn». la rocca verde, semidi-strutto. annerito, costituiva un po' l'orgoglio dell'intero quar­tiere eli Bijlmcrmccr. I due pa­lazzi furono gli ultimi ad essere tirati su agli inizi degli anni ses­santa e furono presi d'assalto prima dalla gioventù bohe-mienne di Amsterdam e via via dai provos, dai figli dei fiori, dagli hippies ed infine dalla gente di colore del Suriname, dagli immigrati indonesiani di (iiakarta che, qui, per qualcu­no e rimasta sempre Batavia. Un destino tutto in discesa. Una degrado - sussurrano i l)enpensanti della città - velo­ci' e annunciato, scandito, dai tempi. Ora Rijlmermeer, venti chilometri dalla metropoli olandese, una decina dallo scalo internazionale di Schi-pol, e, o perlomeno era, la co-sidetta -zone free» di Amster­dam. Perche libera? Ubera di smerciare droga, innanzitutto, e di consumarla ma anche perche qui si e liberi di cercare e trovare in giornata uri appar­tamento vuoto, ad un prezzo irriso/io, dalle tre alle quattro-centomila lire italiane. Il fatto e che «la gente civile» non ci vuo­le abitare, e si tiene proprio al­la lontana dal quartiere male­detto. E qui ha latto la sua ap­

parizione, l'altro pomeriggio, un'altra tragedia.

Quand'arriviamo a Bijlrner­meer, tra folate di vento gelato che sono più che un anticipo dell'inverno continentale, il quartiere è stato appena aper­to alla slampa. 1 taxisti sono stati pregati, dalla polizia, di non portare curiosi sul luogo del disastro. I saccheggi ad opera di sciacalli, pochi minuti dopo la sciagura del Jumbo israeliano, nei supermarket qua attorno e nelle case, rap­presentano ancora una ferita aperta per le autorità. E' il pri­mo pomeriggio. Gli agenti por­tano i giornalisti sul ciglio del­l'inferno, ossia nel grande bu­co nero causato dal cargo im­pazzito della El Al, a piccoli gruppi. Il quartiere sembra ben tenuto. Grandi spazi di verde, il classico canale, edilici che si allungano per decine e decine di metri, quasi una sorta di lun­ghi serpentoni, danno l'idea di una convivenza serena. Un'im­mensa gru è al lavoro mentre decine e decine di uomini del­la sicurezza e di infermieri, dì vigili del fuoco e di volontari dei «Redding», del salvataggio, sono all'opera. Ma per fare co­sa? Davvero ora serve tutto a poco. Non si scava nemmeno della montagnola di detriti: la prima operazione è di puntel­lare i due edifici colpiti in mo­do tale che non vengano giù del tutto. Arriva l'esercito della

salvezza locale e giovani col codino e signore più attempa­te portano enormi thermos di caffè per gli uomini che sono impegnati nella pietosa fac­cenda.

E' il nostro turno. «Non più di dieci minuti» avverte minac­cio il poliziotto biondo e ag­giunge: «State tutti dietro di me, altrimenti vi riporto al di là delle transenne». Fatti pochi metri, ecco il buco nero. Tra il Kraaiennest e il Groenevecn si e aperta una distanza di qua­ranta metri. Il primo è stato tranciato di netto. Il secondo e squassato, minato dall'interno, nero come la pece. Sotto la collina della disperazione:

quanti corpi si trovano 11 car­bonizzati o dissintregrati? Al decimo piano di uno dei due stabili e riscoppiato un incen­dio. «Non possiamo far nulla, lasciamo che il fuoco faccia la sua parte» dice sconsolato un agente. Il quale, subito dopo, ci indica il settimo piano del Kraaiennest. «La vede la sago­ma del cockpìt, della cabina di guida, del velivolo?» Per quanti sforzi facciamo, però, non ne vediamo traccia. Il grande ae­reo si è dissolto nel nulla, scomparso, nemmeno una piccola parte è riconoscibile. Raggiungiamo la gente del quartiere, quella che 6 rimasta qui, nella zona di sicurezza.

•Sicuro che ho visto tutto - af­ferma Andre Speckers. un olandese con un cappello di lana blu e due pargoli biondi che tiene per le manine - ero proprio qui. Il Jumbo è passato ad altezza dei palazzi. Ho ca­pito tutto al volo. Poi un'incli­nazione di 45 gradi e il cargo si 6 schiantato tra i due palazzi. Non potete capire cos'è suc­cesso. Un boato terrificante, la terra ha tremato, fiamme alle come quelle dell'inferno. Ho visto la gente terrorizzata che si buttava dal decimo piano. Sono morti anche loro». Joan-nes Van De Berg, un ragazzo ancora sconvolto, ha osservato la scena dalla strada di fronte.

Ore 18.36: «Precipitiamo» Gli ultimi minuti del volo

• • Dal decollo alle ultime parole del pilota, ecco gli ultimi frangenti della terribile sciagura aerea. Ore 18.23. Il Boeing 747 decolla dall'aeroporto d! Amsterdam-Schipol in direzione nord. Le operazioni sono lente, forse anche per il pesante carico dell'aereo. 18.28. Il pilota, che ha già preso la direzione per Tel Aviv, lancia un primo Sos annunciando che il motore numero tre situato sotto l'ala destra è in fiamme. L'aereo si trova sopra Naarden. 18.29. Il pilota domanda l'autorizzazione all'atterraggio di ur­genza e segnala la preferenza della pista 27. 18.30. La torre di controllo autorizza la manovra. Seguono degli scambi tra il pilota e la torre di controllo sulla pista da scegliere. La torre propone la pista sei. fi pilota mantiene la sua originaria scelta. 18.31. La torre di controllo da il suo assenso all'atterraggio della pista 27. 18.34. Il pilota annuncia alla torre di controolo che anche il mo­tore numero quattro è in fiamme. 18.35. Il pilota dice alla torre di controllo di non poter più con­trollare l'apparecchio. 18.36.Ultimo messaggio ricevuto dalla torre di controllo: «Preci­pitiamo». Il Boeing si schianta sui palazzi della periferia sud-est di Amsterdam.

«Quando mi sono accorto che il Jumbo volava senza più i due motori di destra ho pensa­to: devo far qualcosa, devo far qualcosa. Mi sono precipitato qui dentro il complesso quan­do l'aereo stava esplodendo. Sono ancora inebetito e non sono riuscito a fare nulla». Pe­ter Leemeyer è un giornalista della radio olandese. Conosce bene il posto. «Non credere • ci dice - alle stime ufficiali. Oltre ai sette cadaveri recuperati mancano all'appello 209 per­sone. Ma questa è una cifra fal­sa. Sai quanta gente illegale e senza documenti in regola si nascondeva in quegli apparta­menti? Vedrai, alla fine si con­

teranno tre o quattrocento vitti­me». Dario Spera è un milane­se giramondo che vive, sia pu­re senza saoere una parola d'olandese, da tre anni a Bijl­rnermeer. «A me nessuno mai ha dato fastidio qui, ma sai quanti amici, compreso il mio medico, non ci vogliono met­tere piede? E' cosi: anche nella civile Olanda alligna il razzi­smo. Spero che questa trage­dia faccia capire qualcosa a qualcuno». La pietà, già. Ma c'è spazio per questo senti­mento? La gente guarda i due palazzi ancora incredula. Nep­pure ventiquattrore fa la morte calava dal cielo. E forse ancora non ci si rende conto di quel

che è successo. Neppure la re­gina Beatrice- sarebbe stalo in­credibile pensare alla sovrana in visita alla «zone free» solo l'altro ieri- accompagnata dal principio Guglielmo e riuscita a destare dal torpore gli immi­grati del Suriname e dell'Indo­nesia. Figuriamoci, poi, quale effetto dirimponte può aver avuto la notizia che il Parla­mento ha sospeso i lavori per una settimana.

Ecco il centro della dispera­zione. A poche centinaia di metri dal quartiere c'ò uno «sporteentrum», un complesso polivalente, che, adesso, e sta­to adibito a punto di raccolta dei familiari delle vittime. Che sono guardati a vista dalla poli­zia e da soldati dell'esercito: con loro non si può parlare. Ma alle sei del pomeriggio arri­vano le sette salme, ricompo ste in qualche modo, per esse­re messe in uno stanzone. E al­lora si rinnova dolore e ango­scia. Sciamano via, piangono, balbettano. Junius Holdford è un uomo di colore, arrivato in Olanda sei anni fa da una pic­cola isola dei Caraibi. L'altra sera, alle 18 e 36 maledette, stava aggiustando una lavatri­ce in un altro posto del quartie­re. Ora va in giro con le foto della moglie e delle due bam­bine. «Le avete viste? Le avete viste? Le rivoglio qui con me». Rick Pass è uno degli assistenti sociali del centro d'accoglien­za. Spiega: «Questo posto in poche ore è diventato da cen­tro della speranza a quello del terrore. Non c'è pù niente da fare. Ma chi glielo va a dire a loro? Chi lo dice alle frotte di bambini che, autonomamen­te, sono arrivati qui? Stavano giocando in cortire e e loro ge­nitori erano a morire in casa. Chi ha il coraggio di dirglielo?».

E l'inchiesta? Cosa sta ven­

dendo fuori? Per il momento nulla, a parte l'incredibile - è la prima volta che succede ad un Jumbo - incendio ai motori di destra, che poi si sono perduti in due laghetti della periferia, del gigante del cielo. Girano le voci più strane: qualcuno tor­na a tirare Inori la storia del sa-batoggìo, qualcun altro mette in giro l'ipotesi che il 747 della El Al aveva accusato noie ai due propulsori anche durann-te il volo da New York. È un bel mistero. Intanto, però, la torre di controllo di Schipol. forse un po' inelegantemente visto che non può essere smentita, butta una parte di colpa sull'e­quipaggio del 747 e del suo co­mandante Yitzhak Fuchs. Gli uomini radar, infatti, avrebbe­ro consigliato vivamente al pi­loti del cargo di sceglierò un'altra pista di rientro a Schi­pol. «Noi - racconta Theo Cloon, direttore della Torre -avevamo consigliato calda­mente al comandante di deci­dersi per la pista 06 che è con­trovento ma lui ha voluto fare di testa sua, opzionando la pi sta 27 che la più eslesa e la più facilmente raggiungibile. Que­sta scelta, però, ha il guaio ohe l'aereo in emergenza passa so­pra i centri abitati. Ed io com­prendo come i piloti di velivoli in difficoltà vogliano al più pre­sto atterrare;. Ma io sentivo il comandante Fuchs non parti­colarmente nervoso, ed allora, ho pensato che mi desse ret­ta». Yitzhak Fuchs era alle pre­se in quel momento con un ve­livolo senza due motori, con gli impianti idraulici rotti, con una macchina non più gover­nabile. E, stando alle indica­zioni degli esperti, avrebbe fat­to il massimo possibile per evi­tare la tragedia. Chi ha ragione e chi torto? Nessuno ce lo diri mai. Si può staro tranquilli, su questo.

In diretta Nbc nota cantante fa a pezzi la foto del Papa

n i NEW YORK. In diretta tv sulla rete Nbc la cantante ir­landese Sinead O'Connor ha stracciato una foto del Papa per protesta contro le posizioni del Vaticano sul-I aborto.

Protesta dopo l'imposizione della legge islamica

Missionari espulsi Tensione VatìcanoSudan

ALCESTE SANTINI

• • CI'ITÀ DEL VATICANO. I rapporti diplomatici tra la S. Sede ed il Sudan sono al limite della rottura dopo che il Go­verno di Karthoum, con la pro­mulgazione della legge islami­ca, Shariah, ha cominciato a discriminare i cattolici arrivan­do anche all'espulsione di molti missionari ed alla chiu­sura di alcune loro sedi. Il por­tavoce vaticano, Navarro Valls, ha dichiarato ieri che tra gli ul­timi episodi si registrano: la chiusura della parrocchia dì En Nahud (diocesi di El Obeid) avvenuta nel maggio del 1992; la chiusura del «C'a-tholic Club» di Karthoum; l'e­spulsione di alcuni missionari, dichiarati «persone non grate»; l'allontanamento da Juba di alcuni religiosi e religiose corn-boniani ed il loro trasferimento a Khartoum; difficoltà di visti per i missionari. Per queste ra­gioni e dopo aver constatato che il Governo si è reso re­sponsabile di «violazioni dei diritti umani» che si era impe­gnato a far rispettare - ha affer­mato il portavoce - «la S. Sede

non poteva non elevare la sua ferma protesta» affidando al Pro-Nunzio a Khartoum, mons. Ervin Endcr, di compiere un passo ufficiale presso il Gover­no sudanese e facendo cono­scere, al tempo stesso, i fatti denunciati anche in altre sedi internazionali.

Il portavoce vaticano ha ri­cordato che l'8 maggio 1991 il colonnello Mohained Al Amin Khalifa, membro del «Revolu­tion Command Council» e pre­sidente della Commissione per la Pace e gli Affari Esteri, nel presentare agli ambasciatori ed al Pro-Nunzio Apostolico il nuovo sistema politico suda­nese, aveva dichiarato: «Tutti i cittadini sono uguali: tutte le differenze saranno rispettate; tutte le religioni sono uguali di fronte allo Stato e godranno la loro rispettiva libertà; ciò che è in contrasto con il nuovo siste­ma dovrà essere cambiato». In­vece, «la realtà è ben diversa e la situazione ò purtroppo peg­giorata - ha rilevato il portavo­ce - già all'inizio del 1992 con

la promulgazione della sharia ossia della legge islamica». Il passo formale di protesta è sta­to compiuto appena tre giorni dopo che il Papa, ricevendo il 2 ottobre i vescovi del Sudan, aveva denunciato «i pericoli e i dannosi effetti dell'imposizio­ne della legge islamica (Sha­riah) ai non musulmani con conseguente perdita di molte libertà civili, discriminazione di sacerdoti, espulsione di mis­sionari, cristiani trattati come stranieri nella loro patria ance­strale». Un'azione concordata, quindi, tra il Papa e la Chiesa locale sia per mettere alla pro­va il Governo di Khartoum, ma, soprattutto, per sensibilizzare la comunità internazionale sulla «tragedia del Sudan».

Giovanni Paolo II, ricevendo ieri le delegazioni del Governo del Mozambico e della Rena­no in occasione della firma dell'accordo di pace, ha volu­to, per contrasto, sottolineare come in un'altra area dell'Afri­ca si 0 aperto, finalmente, «un processo di riconciliazione e di pace» a cui la Chiesa ha da­to un contributo determinante.

La Chiesa chiede una commissione d'inchiesta sul massacro in carcere

Trecento i trucidati a San Paolo molti sbranati da cani poliziotto Orrore in Brasile. Potrebbero essere trecento i dete­nuti uccisi nel carcere di San Paolo nel corso dell'ir­ruzione delle forze speciali di polizia. I sopravvissuti e i familiari dei detenuti raccontano particolari rac­capriccianti. La polizia dopo aver sparato avrebbe liberato i cani e molti reclusi sarebbero stati sbrana­ti. L'opinione pubblica democratica chiede una commissione d'inchiesta.

I H SAN PAOLO. Potrebbero essere il doppio, o forse anche di più, i morti della rivolta nella prigione di San Paolo del Bra­sile. Mentre le autorità ammet­tono che l'elenco con i 111 no­mi delle vittime non è quello definitivo, un cappellano del Carandirù parla di almeno 200 morti. E ad una finestra del braccio 9 del penitenziario (vietato ai giornalisti) un dete­nuto ha appeso un cartello an­cora più allarmante: «Duecen-(ottanta i morti nel massacro». L'ipotesi che prende sempre più piede è che ne! bilancio uf­ficiale delle vittime siano stati inclusi solo i detenuti che avrebbero presumibilmente ri­

cevuto la visita di familiari. 1 ragazzi di strada, quelli

senza nessuno, sarebbero stati uccisi e «imboscati».

Due missionari americani sono tornati da un sopralluogo nell'ala devastata parlando di oltre 200 morti.

Nell'obitorio del penitenzia­rio decine e decine di corpi giacciono completamente nu­di dentro casse di pino. Sulla gamba destra di ognuno un grande numero blu. Orribili le ferite di coltello e di arma da fuoco, specie alla testa. Ma c'è dell'altro, La polizia militare, al momento dell'irruzione di ve­nerdì sera, aveva liberato i ca­ni. Le centinaia di familiari che

da venerdì notte sono davanti al portone principale del car­cere, difeso da poliziotti in as­setto di guerra, con scudi e mi­tra, hanno scatenato una vera e propria rivolta. Qualche don­na è riuscita ad entrare nel car­cere ed è tornata con racconti terrilicanti.

«Dopo aver mitragliato - è quanto Terezinha Comes da Silva ha appreso dal marito sopprawissuto alla strage -lanciavano i cani sugli agoniz­zanti perchè li dilaniassero a piacere. Ho visto cadaveri con gli organi genitali strappati».

Altre testimonianze parlano di detenuti scampati per esser­si nascosti per ore sotto una pi­la di cadaveri. Per paura del­l'Aids, gli agenti avrebbero fat­to trasportare ai detenuti tutti i compagni uccisi, grondanti di sangue.

•Hanno fame e sete - ha de­nunciato un'altra moglie par­lando della situazione attuale nel braccio 9 - hanno ordinalo loro di restare nudi, con le ma­ni sulla testa. Sono terrorizza­ti».

La «Rota», il battaglione spe­ciale della polizia di San Paolo

che ha sedato ne! sangue la ri­volta, comincia ad ammettere solamente che «qualche ec­cesso» c'è stato. Il capitano Wandcrley Mascarenhas, che in un libro-denuncia è indicalo come uno dei più violenti poli­ziotti di San Paolo, ha ammes­so di aver usalo il suo mitra da 9 millimetri.

Intanto il «sospeso» presi­dente brasiliano Fernando Colloi de Mollo ha chiesto la cieazione di una commissione parlamentare d'inchiesta sulla strage. Ma a scagliarsi contro le autorità dello stato paulista è stato il decano dei giornalisti brasiliani, Barbosa Lima Sobri-nho. 95 anni, l'uomo che ha scritto di suo pugno la slorica domanda di iinpeuchmi'nt contro Collor. I/ordine degli avvocati del Brasile, il cardina­le di San Paolo, Paulo Evaristo Arns e lo stesso Barbosa Lima hanno proposto la creazione di una commissione d'inchie­sta.

Intanto l'effetto «Collorgale» ha portato ad una vittoria sen­za precedenti delle sinistre nel­le elezioni municipali svoltesi domenica in tutto il Brasile.

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Incontro extrapiofessionale tori la popolale conduttrice televisiva e i suoi progetti nel anema

KAY SANDVIK: la sommellier si lancia dalla montagna Studierà letteratura alla Statale, continuerà ad occuparsi di vini, proseguirà nel suo amato parapendio. Ma soprattutto metterà il suo talento di attrice a disposizione dei mighorì registi del cinema mondiale. M i i il % t r t 11 I S M I ni( t R ti m o n d o \ U H II ) u n mode» n u o v o di i n c u p i r s i di i l i t i o ut Iv r K u S i n d v i k e \ g i o ì n tlist i m i i s u il* ( L)| J l 11 V IMOM ) bt III / / i e s o m i < tic si \t ^ n d i pt i u n i m e i I l ige n / i e ci u n i ti o n i i n o n c o m u n i ti i U s igu >i i d i II i I v i( di i n i [ i i n c o r n i i ino pi o p i H p o i h L g o r n d i p o I i d t c i s i o i i i d i n o n i n u l i m i tri i ( .oiulut 11 Pi t ssinj{" C o v a ci s a r à d o p o la t v

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" Vllor i l i vi isu n< li iti ili d L i ^ u t t % il ti t to t h( su i t i i e l h i h i p u n i di \ ti g n u i VSolf r p >i ut u n H u l m i \ 1 outxe (,i indi hlm di donne " Q u a l e d i Ile d u e p r e f e r i s c i S u s a n S a r a n d o n o G e e n a Davis? " ( u m i i in i iulu blu io hi iu i n t i m i n e S i n o t u t t i i d u i i u >l i m o l (o i n te r e ss u i t m o l l o d i \ t rs d i mt s u ss i

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Sot o (pi is t m u I li 1 bit \t tto V ilio spi ss » i i I i ( i II 1 I olili) lui l D o v e di preciso**

( 01111/ /0I0 VII I > 1 l l ( < I l i o l i m i g g u u p u ti tli III vol t i v idi in I n n t u i o v i i n> i Midolli il ili («impiglio I i n t is t ii o [j 11 i p i n fi i > d p m s m o n i in ()u iti

A l l o r u n o n p u i m a r n a r e n e l l a s t e r m i n a t a l i s ta de l le tue attività a n c h e lo sci?

Si s u o I t i l t u s t i il l o n d i h si i i l pu i i smt I i disi t s i n o n t uicisMiii Più n gt tu i ile u n o I i n ti

I tg n i m i f l l 11 n IS( o u n 1 m o n i u u t 1 t it t i un i t os i i o l i i g u i N > n n i b u t te i e i in n in ine / / o ili i itt i e Iu ne so d i l 1,1 it t u u li P n i l l t \ pi o p o s i t o I 11(1(1 i ti t h ( p n i t ip m s m o Fi butti con gli sci ai p i e d i 5

N o P i l i t I p t li l s m o < un mi ni I ii t u k k u i g si ili I t m o t i t ii,n i i p o i 11 b u i ti g iù p i i t l u 1 t d i s i i s i e l i i os i p iù bt ut t i ( Iu ti flit < f h i iti II i m o n t i gii i l i p u t ì p i ù hi 11 i e l i d i s i i s t p t i i l u { p iu I ti i l i in i i ili i n o n i tpisi t n i nte il i I t un m i n ti i l i sp ti i li i I i st h u n i i I il u o s o se i u i t i o I m i Uo C r e d o di capire che per te c'è una c o m p o n e n t e q u a s i f i l o s o f i l a ne'll a s c e n s i o n e

\ s s o l u i imi tilt Poi pe t ini t hi sou > oi it ut d i ( g in iti I idi i d uni t u in ilio li i un sigi il ( u< mol to sp t mi ili In p u s> i > ti t hi piot i si ititi Protestante e praticante

Si v i i n s ip i i l i ii t ht si n o n i i i 11 i n u i l i s i t o i m i t u r l i l i »n » f e t o q u e s t o e c u r i o s o ve gè (ariana t s o m m e l l i e r C o m e eonci l i le d u e cose*1

1 III tti\ imi nti t tlilhi ili Hov i te t u ti ihbm uni liti vi gì t u i un pi t p o t t t g u s t i l e il m i g l i o il bui ti Milo ( omuti t jut t MIO sono u n i sommi llitt pi lessio-nist i n< u pi (tu ititi U n a l t r o d e i t u o i h o b b i e s inti l l igent i Per fortuna hai p o c o t e m p o l ibero*

EU h qttt 11 t pi t t1 viti t un t p ISMI ii p iu i h i i n i ) mi pi 11 i vi ì t Hitissin > ti m p i Ma ritieni c h e possa d iven tare un ti s e c o n d a i t t i v i t a p r o f e s s i o n a l e *

N ti 111 i lo Pi r d n oti t i n l o < S jll) 1111 I | ) I K ( l l li iti \ t i I n \ i st i o q u i l i h i s i k i o iss i t me u l u n i p i i s m i i m Iti I ni pi tt i) li u v in i

li m e i si i l s i / i u n t o g u l( D u b i t o f l i v t n t e r i p i o l t s s i o n i Mini n o p e r il m o m e n t o n o n h o u i u n / i o m di i t i t i t t i il u n t o p< r c u i l o ne 1 m o n d o i n o g t s i i o n o i n i i o A n c h e se c o n t i n u e r a i a col l e z i o n a r e vini

Si m i l i mi i co l l i / i o n e h i un l e n i i t l i w t r o p t t s o n i k In i i t t i l o l l i / i o n o s o l o v in i pt o f l o i i i n e l 1 (Hi 1 gì n u l e in ti i t a p i ì l i l i m i l i t ini he pt i I II ili i Come mai solo di quell'anno!1

St i n p l u i UH n t i pe 11 h i i il u n o i n n o th n i s e i i i A p i o p o s i l o s o n o un t ipi il oi n o O l t r e c h e p e r i v i n i e u n a s p l e n d i d a annata a n c h e per le p r e s e n t a t r i c i t e l e v i s i v e

(•ti u il i si d e \ o i ssi 11 sin t e i i n o n t 11 fio tli e sst 11 un M I ) p i i s i n i g g i o te levis ivo n o n h > in il s t i l l i l o u l d o s s o m o l t o b t ne (pie st i d i \\\\\

/ i o n e I l o c o m i n c i Ut i o m e g i o ì n i h s t a m u s i i i l i p o i u n i ( o s i u r i 1 l i t r i i mi s o n o li ov u i tpu M i u n o 1 i co i i i n / i n o n mi M d o in ti in ti li s i s ion i n o n i I i t o s i p i il i u p o i t m i e d t II t un t v il L B u f f o ma m o l t o c o e r e n t e Sono pi igni Un i tome lutti i

i ip i t i n n i i 1 d in q u i s u moine un» voglio I iti I i t n c t L situi irm nti ti ti use ir i ionie h i o t U n u l o tu t to ni II t su i vili qu i st i 1 ig l / / l m p p o un i i it l n i oi ni u t tulli j,!i efle ttt it i I in i the li i un u n i t o gì m d i t r i n c i o ch i i g i o i n disti n o n st t iv i no ni ti i o n t tt imi ni t il suo nonu

( i st tu pi i q u ili ht it i i i itti ili hi 11 ili troppi I spi sso e mi Unno 1 i d o p p i i \ u t he « l i d o n o n i sist i n i n i mi no ne 11 ili ibi lo il ili ino

LA BELLEZZA OGGI: NEW DIMENSION I mtt pt isoli 11,1,1 dive si inondi u n qu i l t o sa n t m u n ì tutti f i tuo un i vii i d n unii i ipe j ut v t 1 inno t inli ti li 11 ssi i t mi i vogli L ili vivi ii lJt i Uno il u ni pò t d iwi io pri /tosi ( osi i t imi I I sst u IMIII l i s s e u sciupìi t posi » Nt w Dunt usioii Sii impoo S. K l i s t ino t t i t i l l i ito i l o to t i tutti qu i 11 (he i orni l o io vogliono issi u s t u p i i il m issiino u u h e si i volli il t empo Il )ii lo eonsi nlt I„t s p i n i l i l o t m u l i r l i New D I I I H I I S O I I igisn sui t ipi 111 t on

un i et tipi le < i / toni tssu ut md > io l i UH solo si m piu i gt sii tutto 1 volumi 11 Iumin sii 11 I » un i bu ie / / i di uni sh i n p o o di tj LI tilt i stipi n o n t di un b tlsaino IH co ili vosi m/ i ut ut Li sui tu lotmulc s |Mohihc sono st iti studi Uè pei d u i i m i IISJHISU iti nj^rn ut t i ssi 11 h r m unii i Pioti tt iv i ti i u t lui i t o n tomp l t s-so multi u t u n n m o e blu i sol in p i o t i g l i i tuoi t tpclli d igl i ige mi t sti IMI qu ili soli vi nlo smog 11 rou t in i i Nuliittv i gì i-

/ u lite proti nt id iot i / / t t t nul l i i t ondo i i tpt III t ( is t i tuist i ' o i o vii ilit i e nidi b d i / / i I i 1 oi il ul i Cape III 11 i t ili toni l i ne vii tiiun i l i pt i u stilimi t n e i g i c vi i t l iu u r ipi 111 inde Ixihti d il tt ut unenti

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Economia Javoro BORSA LIRA

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In forte naizo II dollaro a 1296,15

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Il titolo svalutato del 23% Ora vale appena 1.025 lire Bocciato sonoramente l'acquisto della Finsiel

La difesa: «Acquisizione vantaggiosa per tutti I mercati? Reazione isterica Nessun favore alFAt&t»

La Stet crolla in Borsa Agnes: «Speculazione» Diluvia sulla Stet ieri il itolo è precipitato del 23,33% una botta incredibile Gli investitori hanno voltato le spalle ad Agnes dopo 1 acquisto della Fin­siel dati In Ma la Stet ribatte «Una manovra specu­lativa per danneggiarci Dall operazione usciremo rafforzati sia noi sia la Finsiel Non è un mero accor­do finanziano ma un intesa industriale» Smentita la cessione di Italtel o Finsiel ali At&t

GILDO CAM PESATO

• I R O M A Bufera sulla Stet la Borsa si è ribellata ali ì cquis to de l la Finsiel 11 titolo de l l a (i n a n / i a n a telefonica pres iedi! ta d a Biagio Agnes e crol la to in un sol c o l p o del 23 33 u pe r le o r d i n a n e e de l 20 91 > p e r le privilegiate Le p r ime s o n o s e t se a I 035 lire il 50Y in m e n o nspe t t o ali inizio dell a n n o Roba d a catastrofe finanziaria d a a z i e n d a sull o r lo de l dissi s to 11 m e r c a t o ieri s c m b r n i c o m e impazz i to tutti a vende

re In a p p e n a un pa io d o re la Stet h a visto a n d ire in fumo 1 JG1 miliardi di capi ta l izza / i o n e «Si raccoglie ((Lello c h e M s e m i n a - ha a c c u s a l o Attilio Ventura >rcsiJente degli agent i di c a m b i o Milanesi - Si h n n o peraz ioni su socie tà q u o t a t e c h e c o i n v o l g o n o inte ressi legittimi e to ta lmente di iru ntie iti di dee i ru di i ngli n i e i r isparmiator i

MI In iz innis t i pnnr tpf del la Stet s o n o stati inermi a

gua rda re quindici milioni di az ioni pass ire di m a n o e on t ro i t a della m e d i a g io rna l ie r i La dec i s ione è" stata di n o n Inter venire a difesa del titolo c o n Milli c h e si sia t rat tato di un \t t a c c o specu la t ivo di u n a fiam m a t a des t ina ta id essere ri is sorbita nei pross imi giorni M i nel f ra t tempo sotto quel la fi m i m a t a rischia di finire in ce nere la e redibilita di u n a sex le ta c h e s inora a n c h e grazie al m o n o p o l i o tt le fonico h a m a c i n a t o utili e distribuito divi d e n d i mol to più generos i di al tri g rupp i di f ama quo ta t i il li st ino Ieri p<rò g'i occh i di tut ti gli o p e r i t o n s e m b r a v i n o punta t i su que i 700 miliardi di lire c h e la Stet dovrà c o n s c gn ire ali In in c a m b i o di. Ili f insiel I in iezione ci o s s igeno pc r k povc re e issi di Mie tu k l e d e sd i i si i LI sur islunii it in b o o m e r m g n u u d i t l i per I i m r m c t n i borsistic ì ' l o " i Stet di Biagio Agnes

Il c o n t M t t a c c o della fin in zi in ì te lefonic i e*1 inizi ito a met ' i pomer igg io c o n un i o m u n i c i to ch i n o n I isci i spa zio u d u b b i Viene resp in to N a t t i c c o speculativo» c h e fa \o i i scc interessi stranieri e d italiani c h i mal s o p p o r t a n o la vit ilifi de l G r u p p o \ o m i n o n se ne fanno m i e ( In irò e he il r iferimento va a ( olpire il grup p ò Olivetti c h e lo scorso invi r n o jvt\a c e r c a t o di prenders i la Tinsii I pe i sposarl i ili i Ois M 11 in r ispose di nu II po lo m formatico i m m a g i n a t o illora rischi ì a d e s s o di f irsi sot to al tre insegne q u i Ile d i l l i Stet Ad Urea c o m u n q u e i1 r i s i rbo < d o b b l i g o

Dopo lT t raco l lobors i s t i co la SUt h a c e r c a t o di r a s s i u i r i r c gli investi ori r e s p i n g e n d o m chi li molte aec usi moss ig l i sui fiorii ili n (|in sti g ri i I u i |uisizioni n n mlr i i di I m m u t o di gli m i s t i i n m t i il I ri / r e m u n q u e mi or n i i v i lu t ire nel eie t

tagli) la log ic i dell o p c r a z i o ni e lutt litro c h e m e r a m e n t e finanzi ina dall in tegraz ione Stet I insiel p o v o n o nasce re intese mol to interessanti dn c h e c o n alleati esteri c o n I At&t n o n si fi mai pa r l a to di 1 insiel Italici non e affatto un a z i e n d a c h e l anguì e d e inzi p irte in tegrante del la stra

' (g i à di g r u p p o utili e dividen di s o n o II a d imos t ra re c h e gli interessi degli azionisti minori v e n g o n o tutelati I n somm i u n a d i fes i a lutto c a m p o del I o p e r a z i o n e s enza il m i m m o t e n t e n n a m e n t o

In ni iltinal ì invece il presi d e n t e d i II i Finsiel l e d e sellini Idilli i r a p a r s o c a d e r e dal la nu volc quas i a p r e n d e r e le di s t anze dall ope raz ion i "Ne sia ino venuti i l o n o s c e n z i a c o si f itti in qu Ulto ogc,c Ho di 1 I i tr ins izionc I e r inetti ri le e o s o a p o s t o i d o v u t o iute rve n i n nel pomer igg io 1 a m m i n i str itore d e l e g a t o Pier P i o l o

La magistratura contabile al governo: «Ridateci i controlli o si va davanti alla Consulta»

Corte dei conti: nuove Spa incostituzionali E su Pignone e Credit la Consob indaga La Corte dei conti al contrattacco Dichiara <tncosti-tuzionale > la decisione del governo di escluderla dai controlli sulle nuove Spa E si dice pronta a rivolger­si alla Consulta se entro 15 giorni la questione non sarà risolta Sulle privatila/ ioni dunque su rischia il conflitto tra poteri dello ì-tato Intanto la Consob avvia un indagine per capire se e è stato insador tra­ding sui titoli del Credit e della Nuova Pignone

ALESSANDRO OALIANI

• • ROVtA Fi d a t e m p o cl ic la Cor te de i Conti recalcitra Ui d e c i s i o n e di t rasformare in S p a In Eni E n c l e d l n a n o n e e m a l a n d a t a giù E a n c o r i me n o h s o p p r e s s i o n e de i con t ro l Il de l magis t ra to con t ab i l e sugli atti amministrat ivi e d i rcvisio ne degli e x enti pubblici e c o nomic i Ora pe rò la Cort i ha d e c i s o di passa re d illi paro le ai fatti Con u n i s e n t e n z a d i pos t ta ta s a b a t o sco r so e ( o n trofirmata dal p r e s iden t r b u i

Gilardini

Alleanza francese per i sedili • 1 TORINO II g r u p p o fran c e s e B e r t r a n d Paure e il g r u p p ò Gilardini d a r a n n o vit i id u n a s o c i e t à p e r la p r o d u z i o n e d e i sedi l i p e r u i t o d e s t i n ì ti a l g r u p p o H a t I n u n c o m u m e a t o si pre-cisa c h e U< r t r a n d F a u r e p r i m o p r o d u t t o re f r ancese di sedili p e r u l to c o n t r o l l a t a d a l g r u p p o f bf ' o n d e r à c o n d i l a n i m i le s o c i e t à S i c a m e S» pi Nei qu i d r o del l a c c o r d o l i n u o v a s o c i e t à p r e n d e r à ur ia p irte c i p a z i o n c di I 4 9 9 del l i s o c i e t a s p a g n o l a lef c h e fornirà a l c u n i c o m p o n e n t i p e r s i dili D o p o q u e s t a o p e r i z i o n i Be r t r and Taure liete r r i il 29 4 del l i n u o v a s o d i t i «che d i v e n t e r à il p r i m o p r ò d u t t o r e di sedi l i pe r i a t o sul m e r c a t o itali i no

1 a c c o r d o 0 st i to l o n f n m a l o da l l a Fi it

s e p p i C a r b o n i e d il p n s i d e n t d i l l a s ez ion i c h i supervi s iona 11 gè s t i om degli enti Ro he rto Coltelli d i ch ia ra «mcosti t izionali» la scelte del gove rno e si d u e p r o n t i a rivolgersi ali ì Corte Cost i tuzionale se 1 e s cut ivo n o n re introdurra e n t r o 1 "> giorni ti l o n t r o l l o dell i m ì gistratura con tab i l e sulle n u o ve Spa

Il br tccio di ferro fi in ilto d a ti m p o Ui Cort i insiste sul i n e c e s s i t i ili u n i s u i sop i rv i

s ione visto c h e lo Stato con t i nua ad ivi ri una q u o t a di magg io ranza delle S p i 11 |< so ro repl ica invece c h e In bui t-ncl e d Ina s o n o o r m a i sociel ì per izioni c l ic n i n n o gì u loro statuti e i loro collegi s indaca l i e che r i s p o n d o n o so lo ai loro ì z ions t i I n s o m m a i magistra ti p o s s o n o r ( s t a r s e n e a c a s a Ixi p re s idenza del Consigl io fa inoltre s ipe_re c h i li nuove S p a "f i lonesono dal r i ppor to c o n lo Stato che f i d i p r e s u p pos to al con t ro l lo del la Corte-* Il e he equivale ad u n a Imital i por ta sb ittuta in faccia

Di qu i la r e s i de i con t i l a v i c c n d a rischia ora di finire sui t ivoli della Consul ta m c h i p e r d i o l i mag i s t r i tu ra c o n t i lille vuole difendere il s u o c o n tre Ilo su In Eni L in i ed Ina m a a n c h e sulle altre i n o Spa i partire dalle herrowe d i l l o

St ito Un i discreta feti i di pc) terc oltre c h i u n i d i s p u t i di d i r i t to los t i iuz ion ili

• Il g o v e r n o - dice Coltelli -n o n i l p u ò u n i n ì d i n c h i le nuov i società filone s e o n o dal r i p p o r t o g i i es is tente c o n lo Stato p e r d i o la erasformazio ni in S p i n o n ha c o n c l u s o il r i ppor to gì 11 sisti ntc c o n la fi nanz i pubbl ic ì L aggiunge • Noi vogl iamo c h e un nos t ro r a p p r e s e n t a n t e partecipi u e d a i alle a d u n inze dei collegi s indacal i na tur i lmente s enza diritto di voto e solo pe r acqui s in que l l i inforni izioni e q u i gli atti nei essari poi i l la scz io ne pe i ice rcu ire il suo cont ro l lo II n n t ' i s t r i t o i s sumc poi un t o n o ironico "Se il governo i> stato c a p a c e di e manare un d e c r e t o di privat izzazione in 1 5 giorni n o n v e d o pcrchfi d o v rebbe mille rei di più per r i t o nosccrc l i c o m p e t e n z e dell i ( ort( T in c a s o di inaelcm p i e n z i ' l un ipotesi c h i pe r i i niome nto il cons ig l io non h ì ve luto ne incili ( s i m u l a r e m i ( ( h i irò d ie in quel e i s o c i t r o ve re ino di fronte id un confili

to tra poteri de l lo Sta lo c h e d o v rebbe dir imere la Corte Costi tuzion ile»

1 in ter ruzione del cont ro l lo de l la Cor t i si legge nella seri lenza con t ras ta «con la legisla z ionc vigente a sua volta a t tua tiva dell art 100 del la Costilu z ione e de t e rmina »il p rogrcs sivo i m p o v e r i m e n t o dell a r ca di c o n o s c e n z i degli org ino pari i n t en t a re e la r iduz ione delle possibilità di m l e r v i n t o Inoltri h Corte nchi ima u n i direttiva Cce c h e «si p u ò inter preture nel s e n s o c h e al c o n Irollo de Ila Corte s o n o sogge t te quel le i m p r e s e di diritto priva to sulle quali le pubb l i che au toriUI e se rc i t ano influenza d o min inte in forza del la p irteci p iz o n e iz ion i n a

Intanto s empre sul fronte delle privatizzazioni la Con s o b la c o m m i s s i o n i di c o n (rollosull t Borsa ha i w i i t o m d i g m i per accertare s i VISI i no st iti e isi di " i n sad i r t rading

Biagio Agnes presidente deHa Stet

D u o l i "1 i re iz ioni o c l l i B o r sa ò ìmmotivat i isterica l al le m z a farà più lortc la Finsiel oltre clic I i Stet 1 intcgr iz ionc di software e t e l c c o m u m c a z i o ni fi vitale pe r lo svi luppo DÙ voli nega inoltre c h e 1 irisicl sia in par tonz i pe r altri lidi (At&t se ( o n d o i leuni) Li seell i de li i Sii t i un i se e lt i str ì t igi e i di t ipo industri ile Anche R iffacli R indi ammin i s t r a to re d e l e g a t o di Italie I h i d e c i s o di s c e n d e r e in e i m p o pe r

sment i re la i c s s ione del suo g r u p p o e per ri irti rm imi la lorz ì compet i t iva "Lavoriamo per migliorare i c o n e nuli in dustnal i e e o m m e rei ili de 11 ì pa r tnersh ip e on AtAet e n o n per l e d e r e a d a tri le nost r i i o n i p e t e n z e e d mos t r i m i n iti

Prcoci up iti i smcl it iti e he d o n i mei ino un in i tr il m> ve rno C e s ne l) un UHI 1 ioni t gli ch iede un e die ice politi e \ industri ile pe r tu ta 1 infoi m ttic i pubblic ic pnv i t i

Enzo Berlanda presidente della Consob

noe' ' di fuga di notizie a s c o p o specu l ìtivo sui titoli del Cri dit e de II i Nuovo P ignone le d u e socie l i d i e 1 g o v e r n o h a dec i s o d i m e t t i l e ili ast i

•Sono in c o r s o del le mdagi ni confi m i a il p res idente del l i Conso l i Hnzo Ber l anda -n o n i bb t a ino un limile di lem p ò II Cri dil e> un titolo impor 1 m 'e Iratt ito su 5 pi izze itali 1 ne e d incili i I j indra d ì mi gli il i eli ope ra ion Ogni si ra la C o n s o b s i qu ili s o n o l( o p e r i

' ioni ! lite e ehi li II i I liti Pi r e ip in poi p e n i l o li I i f liti u vuoli t i m p o Sul i tso d i l l i m a g o n i s o c t i t i c o n t r o l l i t i dal g r u p p o I in e li ni e d ili Uva Be r L n d i h i de 11 > Abbi u n o s o s p e s o il ' i tolo pi r d u e giorni in a t tes i di ulti n o n notiz e i o s a d i e f ice i n n o mclic in altri e isi Poi li i iggi Ulto che i o m u n q u e il flottanti de II i M i gona n o i k izi mi disponil i sul m i r i ito Sono un i q u o ! i m in ima

Kfint

Venduta ieri la «Moo£ »

• • UVv YORK I Ifint h a e i m p l c t a t o 11 vi ndt t i de l l i \ l o o g a z i e n d a Usa le i d i ' nel s e t t o r i d e i r i c a m b i a u t o ili a m i r i c a n i C o o p e r Indù

s l r ies II p r e z z o s p u n t a t o d a l I h o l d i n g fin u t z n r i ì de I g u p p o Agnell i ì1 s t a t o p e r ò inferi ire ìllt pr i visioni degl i o p e r a t o r i d e l st t ton 11 M o o p e'1 p a s s i l a eli in i n o p i r c i r ca 170 miliardi di lire

l i M o o g er i st it i i cqui s t i t i c l i l l l f i i m i 1 9 " - p e r SO mil ioni di dol i in ( c o m p r i s > u ì ind i bit u n i n to di i in a 1 i mi l ion i )

l a z n n i l i h i negli Us i > 100 d i p i l idi liti e 2r> m

p ulti di p r o d u z i o n e clistr li liti e p roduce rie in ibì p i r i n i t r i ni s o s p e n s i o n i g inn

ti tr i smiss ion i i m p u n t i di t flredcl u n i u to e risi tld i il e rito

Depositata l'omologazione del concordato preventivo. Adesso comincia la grande asta

Federconsorzi, al via la liquidazione Ora il tribunale valuterà il piano Capaldo Via libera alla liqutda/ionc della Federconsor/i Ieri il tribunale di Roma ha depositato la sentenza di omologazione del concordato preventivo Ora le strade sono due cedere tutto in blocco alla Banca di Roma in base al piano Capaldo (ma perman­e r l o ostacoli per le valutazioni dei tespiti discol­panti e sul fronte dell oc cupazione ) oppure seguire la via della tradizionale procedura di liquidazione

• • ROM \ U o i i o m m l i t i l t nt i i ni tssiin i tr ìsp in I K » Qui sii i tri t riti ri ispir itori d i l I i liquicl i/ioru dell . l i d i r ( .onsor/ i L IU d i u ri 1011 il d i p jsitn di II . si riti n / 1 di o m o li n i ione di I c o n t o r t i ito prt ventivo d t p irti di I I nbun ili f i l l imuit i n d iKu in . p r end i il v i Ni 111 t ippc )n vi ti pi r I i l qu I i / ioni d t l l t I edit < i so no - ti i spu L, ito il p n s i l iu t i

d i II t s i / i o n i [ illuni ut in Ivo d r i c o v ini ipc li si o p r o t i d t n ili i vi ndit i pi r mti ro d* I p i t nmon io I U I I ipt rtnr i ili un i tr Ut 11iv i c o n iji iiiton del l'i ino C ip ildo o iltr ivi rso

I i v i tr u l i / ion ili O u t s t ulti m i vi rrt M x t h d it i dirUt i m i ntt ili i I cdt r m n s o r / i si n / i o iu ri p u n i t i v i

lllustr md » I ino i\ i / ioin di II i si nti ti/ i d omoloLj i / io

in di I c o n t o r t i Ut l ici t i il Kiu elice de I m i t o ili i p r t x i d u n di lotK orti Uo h i r ik \ ito t he un i eventuale ( e s s ionc in I locco dell inibente putr i rne ino d i Nu I ed) r i / ione devi un t o r i p iss.m il v ii^lio d ig l i stt ssi ori*: ini Kiudi/i in II «pia n > C ìp ildo 1 u n n o il ino m e n t o che p n v t d e qui si i {vi ntu tilt i v i r r i t . i l doni mi p iss ik vi si t ICCK ni II i nu

n o n i per il p iss 1^10 di i on si glie tr i il c o m m i s s a r i o g o v e r n itivi) M trio h u v ino i il il l o i n t n i s s ino tji idi/uile I\ict 1 t I le inli ! o sii sso I n b u n ile ti 1 d i t t o il gu id i l i conta t t i r i il p u pres to il p res ident i d i l l i H mi i tli Rom i l'i llotjnno C i p ìklo per ricevere maggiori di tt igli sull o p e r i / i o m «Ci so no incor i - ti i di Ho C i n t o -ileuni I iti d 1 chi irire p i r quel

eh i ngu ird i il I ito o c t u p i / io

n li di i d ip i udì nti I < dit i pi r 11 v dui i / ion i di i n spiti forni t 11 IH SI disi osi i <li mol to d il li s tnm ejudi / i ini \ i o n d u r ri l< Ir iti itivi pi r 11 vi ndita in b i o t t o de 1 p itn n o n i o s in b b i t omunqi j i I i s t i s s i 11 di r i / io ni dei t olisi r/i Agr in in fun / i o n i di I |uid ite r< si n / i in ssun ni n ^gunV vo i o nu invici | M vi d i 11 no rm ili proci dui i I I quid i / ioni di un is< i i t i

Nt l t isi n< n t sst | r itit i b k I i str i 1 i di 11 i vi ndit i in t lo< t i tk I | itimi jiut il I nbu n ili p ro t i li ri 1 bt iltr ivi rso un i I qu d i /un i ir id i /u n iN d u t r itti ri I i nk v ito d r t t o inno itivi Sotto il i emiro]lo

diL.li org mi giucli/i in h i d i t lo il e, udii» si n o m i n i ri bbe ro cosi ili uni liquid iton t si i p ir it )di irt i r 0 ì i o l i il I O N I

pilo di vi nd< rt pi / / i Mini li p i t r imonio II r e iv ti > m d r i b b i poi il e i innuss me giudi/ i ili I ii nifi p n ssi u ili s tnb in io ii i ri di ori \ < 11 seun hqui f it >i I i li lt ) i ri i o indn blx sol I i o m p i n so pi r il I ivor< i 111 itu it » In q u e s t o ino I > h i stilli il il I r b u n ili si spi n li n 1 I e un li t u n o di II i IH i n ili prt 11 dur i liquid ilori i \ si u n i t i i d ri il -progr muti ì ! I ]ii I / i on i itlr ivi rsi un i >ntr >lli cont i

n u o i d unni un nli i s in I I i ro tutt gli i ris in li i oiu or d Uo li i i in t it I i i r d Imi ('( rm il ) Bi 1 \ | i I ii ni r B n d lt ili t I ss ( In r ir li) il giudn i ti» 1 i iti t il i i ii mis s ini giudi / i ili I p i o p n o q u i si ultimi L,I i d d o m m t h< iiii/ii r i iti i I il r in un j i me di dismissioni hi di vr 11 sst ri p ron to i ntro du i mi si

Banco Ambroveneto «Crédit» aumenta ...se Bazoli vuole Il «Crédit agricole» non punta al controllo dell Am­broveneto anche se è pronto a esaminare una pro­posta per accrescere la quota in suo possesso La precisazione viene dal portavoce ufficiale della ban­ca verde francese alla vigilia della nunione del con­siglio di amministrazione dell'Istituto milanese Do­po I uscita di Gemina e Popolari venete il futuro del-1 Ambroveneto rimane ancora incerto

MICHELE URBANO

M MILANO II -Credit a g n e o le» n o n h a in t ens ione d d a r e I assa l to ali A m b r o v e n e t o Più e s a t t a m e n t e la sua politica è or ien ta ta ad a s s u m e r e «parte c i p a z i o m significative nel c a p i tale di b a n c h e s t raniere m a n o n a d a s s u m e r n e il con t ro l lo» La p rec i saz ione 6 di que l l e c h e c o n t a n o e d 6 s ta ta fatta a Parigi da l po r t avoce ufficiale del la «banca verde» francese in r isposta alle voci sul possibi le n c o l l o c a m e n t o de i pacche t t i di i / ioni A m b r o v e n e t o nel le m a n i di G e m i n a e de l le b a n c h e popolar i vene te (rispetti v a m e n t e de l 13 e de l 13 6 * ) T a n t o più c h e s e c o n d o il CrC dit agr icole ali ipotesi s a r e b b e contrar i sia il p re s iden te del I A m b r o v e n e t o Giovanni Bo /ol i sia la s tessa Banca d Italia Quindi d o p o a v r so t to l inea to c h e il Credit agr icole 6 «piena m e n t e soddisfatto» de l la sua p a r t e c i p a t o n e ( 1 3 1%) in A m b r o v e n e t o il p o r t a v o c e ha p rosegui to a f fe rmando c h e la sua b a n c a s a r e b b e c o m u n q u e «pionta ad e s a m i n a r e la possi bilita di acc resce r l a se il presi d e n t e Bazoli doves se p r o p o r glielo» «Tutto d i p e n d e d a lui» rn.. si «por rebbero poi a n c h e p robk mi di prezzo» e s ta to il c o m m e n t o finale

Ali origine de l la ques t i one e e la dec i s ione de l le b a n c h e o o p o l a n v e n e t e e di G e m i n a di c ede re le p r o p n e q u o t e Scelta

c h e ha a p e r t o u n a de l i ca ta fa se di con f ron to ali in te rno de l I istituto p re s i edu to da l prof Giovanni Bazoli Le b a n c h e popolar i ( V e r o n a V e n e t a An t o n i a n a e Vicen t ina ) e r a n o u n g r u p p o di azionisti storici de l la sociPtà c o n le m a n i sul 13 6 pe r c e n t o del cap i t a l e del la b a n c a il loro d i s i m p e g n o è le ga io al te s e m p r e più forti diver g e n z e c o n Bazoli Q u a n t o alla G e m i n a I ipotesi p reva len te è c h e voglia farsi t rovare p r e p a ra to q u a n d o p e r il Credito ita h a n o scat terà I o p e r a z i o n e «pnvat i /zazionc»

N a t u r a l m e n t e c o n la loro uscita di sce na i par tec ipan t i al pa t to di s i n d a c a t o (Cred iop San Pao lo di Brescia Credit A g n c o l e ) t e m o n o un muta m e n t o de i rappor t i di forze in terni In teoria 1 ipotesi più s emp l i ce è u n a spar t iz ione del le q u o t e Ed e ra s ta to i1 Cre d i o p il p r imo a dirsi d i sponb i le Ieri fi s ta ta la volta del la b a n c a verde frane e s e Ali a p pel lo m a n e > forse n o n a c a s o it S Pao lo di Brescia c h e dei tre e il più d e b o l e Oggi a Milano si svolgerà u n a r iun ione del Consigl io di a m m i n i s t r a z i o n e II p re s iden te Bazoli d o v r e b b e informare sull avvio de l le p r ò c e d u r e previste da l pa t to di s i n d a c a t o c h e d o v r e b b e a s u a volta riunirsi in s e t t i m a n a Se i giochi s o n o matur i si s ap rà p res to

Ansaldo Trasporti attacca Predieri «A noi la Breda» • • ROMA Ui m a n o v r a di A m a t o p u ò e s se r e «devastante» pe r I industria ferroviaria Italia na L at to d a c c u s a n o n v iene d a l s i n d a c a t o o d a u n par t i to di o p p o s i / i o n e m a dall a m m i n i s t ratore d e l e g a t o de l la m a g giore soc i e ' à pubbl ica del set tore I Ansa ldo Trasport i de l g r u p p o In F i n m e c c a m c a Enzo J a n u a n o ha m e s s o d a par te le tradizionali cau te le dei m a n a ger pubblici pe r partire lancia in resta c o n t r o i tagli («centi u n a di miliardi») agli investi nienti nel set tore Alta velocità a pa r t e tutto il resto rischia di r i m a n e r e b l o c c a t o da l la re te ferroviaria alle nuove m e t r o p o l i t a n e d i R o m a Milano e N a p o li «Spero c h e il P a r l a m e n t o c m i n d i ques t e misu re n o n possi i m o a s s o l u t a m e n t e tolle­rare un b l o c c o c h e s a r e b b e Xdevaslanle pe r tutti» si augu ra I inuar io

A turbare i sonni dell a m m i lustratore di legato dell Ansai d o 7 raspoll i non ò so l tan to la scure di Am ito sull industria lerrovian 1 I altro suo i n c u b o s o n o le mosse di Alberto Pre dieri c o m m i s s a r i o s t raord ina n o dell Ehm Ques t u l t imo n o n h a f itto mis tero di voler c e d e r e il miglior offerente lt a z i e n d e

dell ente ' r a esse a n c h e la Breda Ferroviaria a z i e n d a di p u n ì i nella costruzioni, di c a r rozze Ma ali Ansa ldo (e alla h n m e ' c c a n i e a ) v e d o n o 1 ipo tesi d e l ' a s t a c o m i fumo negli occh i Sull i Breda h i n n o p u n t ito I a t t enz ione d a t e m p o t an to che I ipotesi di u n a al le inza tra i d u e Rruppi era sta 11 pe rs ino ogge t to di un me m o r i n d u m specifico poi ri in isto le Itera mor ta Lo sciogli me nlo di 11 i f in se morava a v e ' sp il ine ito k porte ili ì solu z iom più «n iluralc il p o l o tri c o l o n p u b b l i c o Ansa ldo in futi e speei ilizzato nelle parti e le Une he Brcd i in quelle m e c c n u c h e Gli o r u n t i m t n t i di Predieri s e m b r i n o inveee fruslrirt k illusioni d i e hi pen s i\ i di fare dell ì Breda un ( ìei le b o c c o n e Se as ta si far i e n tre r i nno in g ioco inehe le g r i n d i mul l ina / ion i i stranie te Ael e s e m p i o 1 Ase i Brown Boveu c h e g i l q u ilche i n n o fa a \ c \ ì t en tn to u n o s c a m b i o di p i r texipiz ioni a z i o n a n e c o n 11 Bre d i Die tro le quin te si sia muevc nelo anche 11 Ge\ Al

s t h o m I fr inces i (costrut tori de l Tgv) h a n n o stretti rapport i c o n la Fiat l.a c a l a t a in Italia de l g r u p p o d ol t ra lpe è vista assa i p o s i t v i m e n t e a T o n n o p o t r e b b e cost i tuire la p r e m e s sa pe r un intesa più stretta e a tutto c a m p o c o n la Fiat Ferro viaria di Savigl iano II po lo In c o l o r e p u b b l i c o si t rasforme r e b b e cos i in un po lo privato franco i tal iano Una prospet t i va d e c i s a m e n t e in te ressante per c o r s o Marconi visto c h e gli investimenti pubblici de l la Fi n a n z i a n a s o n o sopra t tu t to nel I a l ta velocità

S e p a s s a n o gli s t ran ien I Ansa ldo rischia di n m a n e r e ali a n g o l o sp iazza la Fin c h e la Breda stava nell Ffim - a rgo m e n t a J a n u a n o - il c o o r d i n a m e n t o tra le d u e a z i e n d e e ra sufficiente a far fronte alla c o n eo r r en za i n t e m a z i o n a l e Ma a d e s s o «il di «corso d e v e e s se r e fi t to n termini di a c c o r p a m e n ' o Dal p u n t o di vista indù striale e più cor re t to Noi sia m o disponibil i I obiet t ivo 0 fa re un a z i e n d a c o m p l e t a c o m e Gec Alsthom A b b Siemens» L Ansa ldo d u n q u e si c a n d i d a alla fornitura del la locomot iva chiavi in m a n o «L u n i c o p r ò do t to c h e si possa v e n d e r e n o n esiste p a e s e il m o n d o c h e e o m p n la sola parte e l e t tnca di u n a ca r rozza o di u n a l o c o m o tivi cos i c o m e n o n e fi ch i c o m p r a la sola pa r t e m e c c a n i ca» E se n o n si farà il p o l o ' Per Ansa ldo Trasport i s a r a n n o tempi rlun t info c h e p o t r e b b e a n c h essa Imirc sul m e r c a t o Anzi dice J a n u a n o l a n c i a n d o u n a p r o v o c a z i o n e «t>e si tratta di far soldi pe rchfi n o n v e n d e r e Breda e Ansa ldo Trasport i i i s i e m c ; Anzi a que l p u n t o si peitrebbe c e d e r e 1 mera Ansai d o e p e r s i n o ! irimee c a r n e i »

S o c i e t à A u t o s t r a d e Men Ire I ammin is t ra to re d e l e g a t o Se rgio D Alò c o m b a t t e p e r I a u m e n t o de Ile tariffe ( p e r fi nanzi ire la variante A p p e n n i nica ) il ministro dei lavori p u b blici Merloni c o n f e r m a 1 i p e r tura del set tore alla c o n c o r r e n /d i n l e rnaz iona ' e Per la Sara ( a u t o s t n d e ab ruzzes i ) fi già irrivat i un offerta da i francesi

< he p o t r e b b e r o a n c h e volersi c i m e n t a r e nel r i n n o v a m e n t o della Sa l e rno Reggio Calabr ia II ministro fi i n t enz iona to a farli p i r t e c i p a r e al le gare OC

TUw.,1,,16"

llllllllllllllllllllllllllllllllilll

FINANZA E IMPRESA

• MEDIOCREDITO CENTRALE. Il V l i d i o c r e d i l o c e n t r a l e h a u s t o l u t i l e

sd l i r t a 2 5 m i l i a r d i n e l p r i n o s e m e s t r e

9 2 c h e p o r t a il p a t r i m o n i o a 2 100 m i

l iarc l i Q u e s t o u n o d e i p r i n c i p a l i n s u l

ta t i c o n s e g u i t i d a l l i s t i t u to p r e s i e d u t o

d a G i a n f r a n c o I m p e r a t o r i i l c u i b i l a n

c i ò a p p r o v a t o d a l e d a h a v i s t o la e r e

sc i ta d i t u t te le p r i n c i p a l i l i n e e o p e r a t i

v e N e i l a m b i t o d e l l a a t t i v i t à f i n a n z i a

m la q u o t a p i ù c o n s i s t e n t i e r a p p r c

s< n t a t a d a i f i n a n z i a m e n t i a l le p m i

c o n c e s s i c o n ( o n d i p r o p n < o n p r o w i

s t a d i m e r c a t o o s u p r e s t i t i R o b a l i d e l l a

Be i e ch< h a n n o ragg iun te a l 3 0 I J I U

g n o 9 2 i 3 9 9 5 mic i U n i n c r e m e n t o

c o n s i s t i n t i 0 s t a t o reg is t ra te d a i c r e d i t i

d i r e t t i a l i e x p o r t a t t c s t a t i a q u o t a 7 2 0

mic i ( p i ù 9 7 0

• I S V E I M E R . Il c o n s i g l i o d i a m m i n i

s t r a / i o n e e I a s s e m b l e a s t r a o r d i n a r i a

d e l l I s v i i m c r t o r n e r a n n o p r i s t o i d o c

c u p a r s i d e l l a t r a s f o r m a z i o n e i n s o c i e t à

p e r a z i o n i d e l l i s t i t u to d i c r e d i t o e

q u a n t o h a r e s o n o t o il d i r e t t o r e g e n e

r a l e d e l l Isve m e r B e n i t o P l o t i n o a

m a r g i n e d i u n i n c o n t r o s u l l a l e g g e «64»

p e r i l S u d P l o t i n o h a s p i e g a t o c h e

q u e s t a s o l u z i o n e 0 i m p o s t a a n c h e d a

«un d i s e g n o d i l e g g e d i i n i z i a t i v a g o

v e r i t a t i v a g ià p r e s e n t a t o a l P a r l a m e n

to c h e t og l i e l a l i be r i c i a g l i i s t i tu t i d i n a

t u r a p u b b l i c a d i s c e g l i e r e se t r as fo r

m a r s i i n s p a

• E R I C S S O N È s t a t o f i r m a t o t ra

E r i c s s o n F a t n e e T e l e f o n i c a r o m a n i a

( 6 0 * T e l e f o n i c a I n t e r n a t i o n a l 4CU Ptt

r u m e n o ) u n c o n t r a t t o p e r l a f o r n i t u r a

d i u n s i s t e m a r a d i o m o b i l e a 4 5 0 m h v

p e r l<i r e te n a z i o n a l e r u m e n a N e d à

n o ' i z i a u n a n o t a d e l g n i p p o E r i c s s o n

f a t m e è f o r n i t o r e g l o b a l e d i t e l e f o n i c a

r o m a n i a c h e d e t i e n e la l i c e n z a p e r

t u t t o i l t e r r i t o r i J n a z i o n a l e

la Borsa ** v. t ufo i«

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M l i t i i

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Punita la Stet che devia dalla linea privatizzazioni • • M I L A N O I I c r o l l o d e l l e

S te t o r d i n a n e e d i r i s p a r m i o

h a i n f l u e n z a t o n e g a t i v a m e n ­

t e i l l i s t i n o d e t e r m i n a n d o i l r i

b a s s o d i t u t t e l e « b l u e c h i p s »

e s p a z z a n d o v i a l e t r a m e i n

t e s s u t e a t t o r n o a d a l c u n e s o ­

c i e t à d e l g r u p p o A g n e l l i c o

m e R n a s c e n t e C o g e f a r d i

s m i s s i o n i d a A m b r o v e n e t o e

c o s i v i a c h e a v e v a n o d a t o

u n a i m p r o n t a p o s i t i v a a l

m e r c a t o

P i a z z a A f f a r i n o n a v r e b b e

g r a d i t o I o p e r a z i o n e d i c e s ­

s i o n e d e l i a F i n s i e l a l l a S t e t

r i t e n e n d o l a t r o p p o o n e r o s a e

c o m u n q u e n o n i n l i n e a c o l

p i a n o d i p r i v a t i z z a z i o n i s u

c u i p r e m e i l p a d r o n a t o A l l e

11 i l M i b p e r d e v a I I 6%

me// o r a d o p o r i d u c e v a l a

p e r d i t a a l i 1 3 a m e t à s e d u t a

a l i 1A> m a c o n u n t e n d e n z i a ­

l e a s s a i p e s a n t e p e r c o n c l u ­

d e r e c o n u n r i b a s s o d e l

2 0 8 * . a q u o t a 7 0 6

L e S t e t e r a n o s t a t e r i n v i a t e

a f i n e l i s t i n o d a l g r u p p o d i i n ­

t e r v e n t o d e l l a b o r s a d o p o

c h e i d u e t i t o l i o r d i n a r i e d i r i ­

s p a r m i o s e g n a v a n o r i b a s s i

d e l l o r d i n e d e l 16 3 e d e l 14

01% A l l a c h i u s u r a l e S t e t h a n ­

n o s e g n a t o u n r i b a s s o r e c o r d

d e l 2 3 3 3 « c o n 15 m i l i o n i d i

t i t o l i s c a m b i a t i V e n d i t o r i l e

P o p o l a r i e i n v e s t i t o r i e s t e r i

11 r i b a s s o d e f i n i t i v o d e l l e

S t e t r i s p a r m i o e s t a t o a s u a

v o l t a d e l 2 0 9 1 % A n c h e s u l

t e l e m a t i c o s i è v e r i f i c a t o u n

t o n f o d e l l e S i p d i c i r c a i l 6 % I

t i t o l i g u i d a a d e c c e z i o n e d i

M e d i o b a n c a e d A m b r o v e n e ­

t o ( c o n r i a l z i r i s p e t t i v i

d e l l 1 19 e d e l 2 2 4 % ) h a n n o

a c c u s a t o a l o r o v o l t a r i b a s s i

m a n o n c e r t o d e l l o r d i n e d e l

l e S te t f r a c u i u n a p e r d i t a su

p e n o r e a l 3 % r e g i s t r a t a d a l l e

M o n t e d i s o n A n c o r a n e g a t i v a

l a c h i u s u r a d e l l e O l i v e t t i c o n

u n r e g r e s s o d e l 2 0 7 %

1 t i t o l i d e l g r u p p o F i a t C o ­

g e f a r e R i n a s c e n t e h a n n o

p e r s o n s p e t t i v a m e n t e i l 4 e i l

3 7 % S u l t e l e m a t i c o o l t r e a l l e

S i p s o n o a n d a t e m a l e a n c h e

l e P i r e l l o n e l e C i r e l e I t a l c e

m e n t i D a s e g n a l a r e I u l t e n o

r e c a d u t a d e l l e F i n b r e d a f

10 5 ^ ) e i l r i n v i o a l r i a l z o d e l

l e M a n d e l l i N e g a t i v i i n g e n e

r e i d o p o l i s t i m G / ? C

CAMBI

DOLLARO

MARCO

FRANCO FRANCESE

FIORINO OLAN0ESE

FRANCO BELGA

STERLINA

YEN

FRANCO SVIZZERO

PESETA

CORONA DANESE

LIRA IRLANDESE

DRACMA

ESCUDO PORTOGHESE

ECU

DOLLARO CANADESE

SCELLINO AUSTRIACO

CORONA NORVEGESE

MARCO FINLANDESE

DOLLARO AUSTRALIANO

1796 15

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9 662

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27514

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in mini

MERCATO RISTRETTO

T i t o l o

B C A A G R M A N

B R I A N T E A

S I R A C U S A

P O P C O M I N D

P O P C R E M A

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BROG IZ AXA

C A L Z V A R E S E

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C I B I E M M E P L

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C R A G R A R B S

C R B E R G A M A S

C R O M A G N O L O

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B O G N A N C O

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BANCARIE B C A A G R M I

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CARTARIE EDITORIA I I B U R G O

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0 10

CEMENTI CERAMICHE C E M A U G U S T A

C E M B A R R N C

C E B A R L E T T A

M E R O N E R N C

C E M M E R O N E

C E S A R D E G N A

C E M S I C I L I A

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0 19

CHIMICHE IDROCARBURI A L C A T E L

A L C A T E R N C

A U S C H E M

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B O E R O

C A F F A R O

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S N I A R I N C

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1 3 7

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1 3 8

COMMERCIO R I N A S C E N T E

R I N A S C E N P R

R I N A S C R N C

S T A N D A

S T A N D A H I P

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COMUNICAZIONI A L I T A L I A C A

A L I T A L I A P R

A L I T A L R N C

A L S I L I A R E

A U T O S T R P R I

A U T O T O M I

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1 18

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1 4 3

2 13

ELETTROTECNICHE A N S A L D O

E D I S O N

E O I S O N R I P

E L S A G O R O

G E W I S S

S A E S G E T T E R

FINANZIARIE A C O M A R C I A

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B A S T O G I S P A

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1 2 0 0

2 5 7

9 0 1

158

58

3 5

109

0 4 7

2 4 0

0 7 1

2 0 5

0 ' 9

2 1 3 3

2 0 9 1

_ 0 0 0

0 0 0

0 3 7

3 9 5

0 0 0

1 5 3

0 0 0

3 6 6

1 6 9

10 2 6

9 9 2

I M M O B I L I A R I E D I L I Z I E

A F D E S

A E D E S R I

A T T I V I M M O B

C A L C E S T H U Z

C C A L T A G I R O N C

C A L T A G R N C

C O G E F A R I M P

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F I N C A S A 4 4

G A 8 E T T I H 0 L

G I F I M S P A

G I F I M R I P O

G R A S S E T T O

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R I S A N A M E N T O

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V I A N I N I I N D

V I A N I N I L A V

1 4 3 0 0

5 1 5 5

1 7 4 8

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1 9 9 1

1 3 6 0

1 7 5 0

1 0 6 0

1 1 9 5

2 6 5 0

1191

1 6 8 0

1238

1 6 8 0

2 1 9 5 0

5 I 6 0 0

1 3 5 0

6 9 5

1 9 7 5

0 6 3

0 0 0

0 17

0 0 0

2 10

0 0 0

2 8 3

2 6 6

1 0 5

0 0 0

0 0 0

0 5 9

0 9 6

1 9 4

0 2 J

1 18

0 7 4

2 11

1 2 5

M E C C A N I C H E

A U T O M O B I L I S T I C H E

ALENIAAER 1'

DANIELI E C

— DANIELI HI

DATACONSi 'S

6500

3500

FRANCO TOSI

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G ILARDRP

2100

1590

IND SECCO„

I SECCO R N

S MAGNETI HP

J ? 8 0 _

_J_330_

530~

MAGNETI MAR 496

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MFRI ONI

3550

MFRLONI R N _ _ ' 5 0 _

1090

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1 20

1 27

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MEOIOB SN A FIBI1U, £

Mr0IOBSMATECCV7V

MF0IOIÌ UNICFMCV/ 8? 05

MEOIOB /Fin95CV8 5" 86 5_

9 95_

91 5^

WONTfD fi 9 AFF o_

OPFFIjriì* 8_ 41^vf__

P RELLISPA CV9_5 0

RINASCEME 86CVH 5 <

SAFFAB/ 9 CV6 5

SEPFI O S C A T 9 J C V » _

SIFA 88 93CV9"

90 45

SIP86 93CQ7

SNIAaPDe5 93CO10'

bOPAF B6 92C0 ,

ZUCCHI86 93„V9 t

O L I V E T T I P R

O L I V E T H P N

P I N I N F R P O

P I N I N F A R I N A

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R E J N A R I P O

R O D R I O U E Z

S A F I L O R I S P

S A T I L O S P A

S A I P E M

S A I P f c M R P

S A S I B

S A S I B P R

S A S I B R I N C

T E C N O S T S P A

T F K N E C O M P

T F K N E C O M R I

V A L E O S P A

W F S T I N G H O U S

W O R T H I N G T O N

1 6 4 0

1 2 4 5

4 7 0 0

4 7 7 0

8 1 2 0

3 1 7 2 0

4 6 4 0

9 1 2 9

6 3 9 2

1 4 7 9

1 0 7 5

3 0 0 0

3 3 7 8

2 6 5 0

1 6 6 0

3 3 5

3 7 7

3 4 2 1

0 6 0 0

1 7 1 0

0 6 1

2 7 3

1 2 6

0 2 1

0 2 5

0 0 0

1 2 8

0 0 0

1 5 1

0 4 0

0 0 0

2 2 8

0 0 0

2 57

0 0 0

2 0 5

0 7 9

3 9 8

0 0 0

2 4 0

MINERARIE METALLURCICHE D A L M I N E

F A L C K

F A L C K R I P O

M A r F h l ^ P A

TESSILI B A S S E T T I

C A N T O N I I T C

C A N T O N I N C

C E N T E N A R I

C U C I R I N I

F L I O L O N A

L i N i r s o o

L I N I F R P

H O T O N D I

M A H Z O T T O N C

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S I M I I N T P R I V

S T E F A N E L

Z U C C H I

Z U C C H I R N C

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2 2 8 0

3 5 9 0

1 9 0 0

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1 8 7 0

1 3 0 5

2 4 6

6 9 0

2 1 9 0

2 8 9

2 7 0

4 3 0

3 0 9 0

5 0 1 5

9 2 1

2 0 5 0

1 3 4 1

2 5 5 0

6 5 0 0

4 5 ' D

0 4 8

3 4 0

0 0 0

7 54

0 22

8 7 8

0 0 0

0 0 0

8 7 2

0 0 0

0 0 0

3 8 5

1 15

0 2 1

4 0 2

0 0 0

2 3 8

1 4 0

0 0 0

5 6 9

1 7 4

DIVERSE D E F E R R A R I

D h F E R R R P

B A Y E R

C I G A

C I G A R I N C

C O N A C O T O R

J O L L Y H O T E L

J O L L Y H R P

P A C C H E T T I

U N I O N E M A N

V O L K S W A G E N

7 2 6 0

2 1 6 0

2 2 8 5 0 0

9 3 2

6 3 0

1 1 0 0 0

6 9 0 0

1 8 2 0 0

3 0 9

1 5 8 0

2 4 9 9 0 0

0 2 7

1 7 7

5 3 0

1 3 0

O S O

1 7 0

4 2 3

0 0 0

0 3 2

1 8 6

0 0 0

MERCATO TELEMATICO A L L E A N Z A A S S

A L L E A N Z A R N C

C O M I T H N C

C O M I T

B C A T O S C A N A

B C O N A P O L I

B C O N A P O t 1 R N C

B F N E T T O N

B R E D A F I N

C A R T S O T B I N D A

C I P R N C

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E U R O P A M E T L M I

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F I A T R I S P

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G R U F F O N I

I M M M E T A N O P O L I

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M A R Z O T T O

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P I R E L L I R N C

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S I P R I S P

S O N D F L S P A

1 0 4 7 4

7 9 9 2

2 3 4 6

2 9 6 3

2 8 3 8

1 9 9 1

1 0 6 2

1 2 2 9 0

1 1 9 , 2

3 5 8 , 4

4 6 9 , 2

9 0 2 , 5

9 0 0 , 4

3 5 0 , 5

9 9 7 , 5

6 7 2 , 8

1 7 3 2

2 1 2 1

1 7 2 7 4

1100

1 6 1 3

6 0 9 6

3 5 3 2

2 8 7 1

53 J 6

8 7 8 0

1004

5 7 0 2

1 4 7 7 6

7 2 6 6

2 4 / 0

9 2 2 , 9

9 6 3 , 3

1 0 5 0

_ 2 J 9

1,20

0 , 3 0

0 ,97

0 , 2 1

1,95

1,94

0 , 1 9

1 0 , 3 8

1,53

5 ,78

0 , 3 0

1,39

3 , 7 1

4 , 0 9

8 , 4 1

1,65

0 , 9 8

0 , 2 5

6 , 7 8

0 , 8 6

3 8 5

0 , 2 0

1,55

1,06

1,64

2 6 2

0 , 8 2

1,34

2 , 2 7

2 , 1 5

5 ,91

4 , 7 2

0 2 9

SOR NB IOM

TITOLI DI STATO

T i to lo

C C T E C U 3 0 A G 9 4 9 05V.

C C T E C U 8 4 / 9 2 1 0 5 %

CCT ECU 65/93 9%

C C T E C U 8 5 / 9 3 9 6 %

CCT ECU 85/93 6 7 5 %

CCT ECU 85/93 0 7 5 %

C C T E C U 8 6 / 9 4 6 9 %

CCT ECU 86/94 8 7 6 %

CCT t C U 87/94 7 7 5 %

CCT ECU 88/93 8 5 %

CCT ECU 88/93 8 6 5 %

CCT E C U 88/93 8 7 5 %

CCT ECU 89/94 9 9 %

C C T E C U 8 9 / 9 4 9 6 5 %

CCT ECU 89/94 10 1 6 %

C C T E C U 8 9 / 9 5 9 9 %

CCT ECU 9 0 / 9 5 1 2 %

CCT ECU 90 /9511 1 5 %

C C T E C U 90/95 11 5 6 %

C C T E C U 9 1 / 9 6 1 1 %

CCT ECU 91 /9610 6 %

CCT ECU 93 DC 6 7 5 %

CCT ECU 93 ST 8 / 5 %

C C T E C U N V 9 4 1 0 7%

CCT ECU 9 0 / 9 5 1 1 9 %

CCT 15MZ94IND

CCT I / L Q 9 3 C V I N D

CCT I 8 G N 9 3 C V I N D

CCT 18NV93CVIND

CCT 1 8 S T 9 3 C V I N D

CCT 1 9 A G 9 3 C V I N D

CCT 1 9 D C 9 3 C V I N D

C C T 2 0 O T 9 3 C V I N D

CCT AG93 INO

CCT AG95 IND

CCT AP93 IND

C C T A P 9 4 I N D

C C T A P 9 5 I N O

C C T D C 9 2 I N D

C C T F B 9 3 I N D

C C T F B 9 4 I N D

C C T F B 9 5 I N D

C C T G E 9 3 E M 8 8 I N D

CC1 G E 9 4 I N D

C C T G E 9 5 I N D

CCT GN93 IND

C C T G N 9 5 I N 0

C C T L 0 9 3 I N D

C C T L G 9 5 I N D

C C T L G 9 5 E M 9 0 I N D

C C T M G 9 3 I N D

CCT M G 9 5 I N D

CCT M G 9 5 E M 9 0 I N D

C C T M Z 9 3 I N D

C C T M Z 9 4 I N D

C C T M Z 9 5 I N D

C C T M Z 9 5 E M 9 0 I N O

CCT NV92 INO

CCT NV93 IND

C C T N V 9 4 I N D

CCT OT93 IND

CCT OT94 IND

C C T O T 9 5 I N D

C C T O T 9 5 E M O T 9 0 I N D

CCT ST93 INO

C C T S T 9 4 I N D

C C T S T 9 5 I N D

C C T S T 9 5 E M S T 9 0 I N D

CCT I 8 F 8 9 7 I N D

CCT A G 9 6 I N 0

C C T A G 9 7 I N D

CCT A G 9 8 I N D

CCT AP96 IND

p rozzo

1008

9 9 8

96 5

9 9 4

98 1

9 9 5

95

98 5

98

96 85

9 6 6

98

103 9

106 5

100 6

103

101 55

1 0 5 '

100 5

9 9 5

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99 1

97 2

101

106

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97 9

98 5

99 1

9 8 4

97 9

99 65

99

9 9 4

93 6

99 65

99

93 3

9 9 9

99 35

98 1

95 4

99 45

98 5

96 46

99115

93 2

99 6

93 4

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9 9 8

93 2

96 55

99 55

96 8

93 65

9 6 4

9 9 6

99 75

97 1

99 85

9 0 5

95

96 1

99 55

98 1

94

9511

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9 2 !

94 6

92 1

92

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0 9 1

0 31

0 25

0 72

0 51

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0 9 4

1 6 6

0 0 0

0 0 0

0 49

0 0 0

0 4 4

0 0 0

0 5 0

1 2 2

1 5 4

4 32

1 14

0 0 0

0 47

0 0 0

0 00

0 1 5

0 25

0 05

0 10

0 2 0

0 05

0 2 0

0 0 0

0 15

0 10

0 16

0 1 0

0 10

0 15

0 00

0 J 0

0 0 0

0 72

o o o

0 1 1

0 05

0 05

1 14

0 05

0 16

0 52

0 10

0 05

0 05

0 21

0 05

0 15

0 31

0 16

0 35

0 42

0 67

0 15

0 2 0

0 5 3

0 83

0 22

0 3 8

0 16

0 59

0 5 4

T i to lo

CCT AP97 INO

C C T A P 9 8 I N D

CCT D C 9 5 I N D

C C T D C 9 5 E M 9 0 I N D

C C T D C 9 6 I N 0

C C T F B 9 6 I N D

C C T F B 9 6 E M 9 I I N D

C C T F B 9 7 I N D

C C T G E 9 6 I N D

CCT G E 9 6 C V I N D

C C T G E 9 6 E M 9 1 I N D

C C T G L 9 7 I N D

C C T G N 9 6 I N D

C C T G N 9 7 I N D

CCT G N 9 6 I N D

C C T L G 9 6 I N D

CCT LG97 IND

0 C T L G 9 8 I N D

C C T M G 9 6 I N D

CCT M O T ' I N O

C C T M G 9 8 I N D

CCT M Z 9 6 I N D

C C T M Z 9 7 I N O

CCT M Z W I N D

C C T N V 9 5 I N O

CCT N V 9 5 E M 9 0 I N D

C C T N V 9 6 I N D

C C T O T 9 8 I N D

C C T O T 9 8 I N D

C C T S T 9 6 I N D

CCT ST97 IND

C C T S T 9 8 I N D

STP 16GN97 12 5 %

BTP 1 7 G C 9 9 1 2 %

B T P 1 7 N V 9 3 1 2 5 %

BTP 1 8 S T 9 8 1 2 %

BTP 19MZ9812 5"/.

BTP 1AG9312 5 %

BTP 1DC9312 5 %

BTP I F 8 9 3 1 2 6 %

BTP 1FB9412 5 %

BTP 1GE94 12 6 " .

BTP 1 G E 9 4 E M 9 0 1 2 6 %

B T P 1 G E 9 6 1 2 5 %

BTP 1 G E 9 7 1 2 %

BTP 1GE3812 6 ' .

BTP 1GN01 12%

BTP 1GN94 1 2 S %

BTP 1 G N 9 6 1 2 %

BTP 1GN9712 5 %

BTP 1LG9312 5 %

BTP 1LG9412 5 %

BTP 1 M G 9 4 E M 9 0 1 2 5 ' .

BTP 1MZ0112 5 %

BTP I M Z 9 4 12 5 %

B T P 1 M Z 9 6 1 2 5 %

BTP 1NV9312 5 %

BTP 1 N V 9 3 E M 8 9 1 2 5 %

BTP 1NV9412 5 %

BTP 1 N V 9 6 1 2 %

BTP 1NV9712 5 %

BTP 1 0 T 9 3 1 2 5 %

BTP 1 S T 0 1 1 2 %

BTP 1ST9312 5 %

BTP 1ST9412 5 %

BTP 1 S T 9 6 1 2 %

B T P 2 0 G N 9 8 1 2 %

CCT AP99 IND

CCT DC98 INO

CCT F B 9 9 I N D

CCT GE99 IND

C C T M Z 9 9 I N D

CCT NV98 IND

p i a z z o

91

93 9

95 n 5

96 15

9 4 8

9 J 2

95

92 B

93 95

94

95 5

92 6

9 2 8

92 25

93 4

93 2

92 «

92 5

92 5

9 1 3

9 J S

92 85

92 35

92 0

95 7

96 1

93 3

93 05

92 9

9 3 1 5

97 2

92 6

92 75

89

97 2

88 6

92 5

9 / 9

9 6 8

99

96

96 75

96 5

93 7

90 25

92

90 75

95 7

91 7

93 8

9 8 2

95 7

95 95

91 75

96 4S

03 4

97 2

97 3

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97 5

98

oo 1

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92 75

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92

93 4

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2 08

0 47

-0 54

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0 59

-0 37

0 1 1

0 43

0 05

1 14

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0 05

-0 54

-0 75

0 10

0 93

1 79

1 0 1

0 91

0 27

0 21

0 70

1 0 7

1 44

0 31

168

0 91

0 36

- 0 3 1

0 30

•0 78

0 3 1

-0 36

1 11

1 04

1 08

2 26

0 16

0 70

0 32

0 20

0 57

0 42

2 19

•0 46

0 37

0 3 1

0 46

-0 73

-0 65

-0 54

0 51

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I padiglione ungherese alla Biennale veneziana. A destra una immagine della Buchmesse

a Francoforte. Sotto George Simenon

Perché è così difficile sentirsi europei? Forse perché, sul piano simbolico, avvertiamo questa realtà come una specie di grande famiglia accogliente. Ma dietro di essa potrebbe nascondersene un'altra negativa, una matrigna che mangia i suoi figli

Negli Stati Uniti uria mostra di tele e disegni di Pasolini

M NEW YORK. Disegni e di­pinti di Pier Paolo Pasolini in mostra all'Art Center del Queen ' s College di New York dal 4 novembre al 4 di­cembre . 47 o p e r e : risalgono a un periodo fra il'41 e il '75.

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Nostra madre Europa GIAMPIERO COMOLLI

• 1 «Sono europeista a livel­lo razionale» mi confida un'a­mica intelligente, «ma emoti­vamente non riesco a sentire l'Europa: sul piano affettivo l'i­dea di una Unione europea, anche se giusta, mi lascia dub­biosa, perchó quello che av­verto invece sono le diversità fra i popoli europei; e prima fra tutte la diversità tedesca; una diversità che - mi vergogno ad ammetterlo - mi suscita un'ir­razionale antipatia, una sorta di atavica paura.,.». Questa pic­cola confessione privata rias­sume molto bene - credo - un atteggiamento verso l'Europa che, dopo i referendum dane­se e francese, sappiamo essere molto diffuso: una disposizio­ne emotiva oscillante fra l'in-diflerenza e la diffidenza, sul fondo della quale però si agita un'oscura angoscia, come se l'ideale di una Europa unita celasse al proprio interno un pericolo - e non necessaria­mente un «pericolo tedesco»,

visto che anche In Germania sta crescendo qualcosa come un angosciato e angosciante rifiuto verso gli «altri», siano es­si l'Europa o gli immigrati.

Perche il progetto di un'U­nione europea non riesce a far presa? Cosa ci impedisce di ri­conoscere in noi un'identità europea, di sentire affettiva­mente l'Europa come qualco­sa che ci appartiene - e questo anche quando razionalmente consideriamo l'integrazione un bene o addirittura una ne­cessità? Si 0 detto più volte che la (ine di un mondo diviso in due blocchi ha decretato la fi­ne delle ideologie e delle cer­tezze: senza un nemico preci­so o un'utopia da perseguire, nel vuoto lasciato dai vecchi valori, ecco che i localismi, i particolarismi riemergerebbe­ro come l'unico ideale sicuro (anche se perverso), una fon­te (sia pur pericolosa) di sal­vezza. Eppure, la fine dei bloc­chi ha evidenziato innanzitutto

la realtà di un mondo sempre più interconnesso, ingarbu­gliato in una rete di problemi talmente interdipendenti, che nessun localismo sarebbe più in grado di risolvere. Davvero mancano gli ideali, nuovi valo­ri in cui credere? Tutti noi sia­mo coscicnli di vivere oggi su un «pianeta a rischio» (perlo­meno sul piano ecologico), e quindi non ci vorrebbe molto a vedere la Terra come il primo, indiscutibile valore nuovo, condivisibile da tutti. Eppure quasi nessuno riesce a identifi­carsi con la Terra, a sentire la Terra, proprio cosi come si fa fatica a percepire l'Europa quale entità da salvare e che ci può salvare, nonostante sap­piamo che buona parte dei no­stri siano problemi europei, che solo un'Europa unita sa­rebbe in grado di affrontare.

Cosi, ciò a cui oggi si assiste e una drammatica divaricazio­ne fra valori necessari e valori sentili. Per uno strano, malefi­co paradosso, quanto più la necessità ci spingerebbe a in­

dividuare la nostra salvezza in valori globali e unitari (la Ter­ra, l'Europa) tanto più il senti­mento ci spinge invece a rifu­giarci in valori frammentari (un'etnia, una lingua, una fe­de religiosa, in nome delle quali combattere nuove guerre disastrose...), visti come valori che dovrebbero salvarci da un pericolo celato proprio nella globalità, da una paura veico­lata proprio dall'ideale unita­rio (paura di un'Europa domi­nata dai tedeschi, o dell'ecolo­gia planetaria come ostacolo allo sviluppo economico) Perche dunque una simile di­sastrosa contraddizione fra va­lori unitari (necessari ma rifiu­tati) e valori frammentari (ac­cettati anche se pericolosi?).

Ebbene, perché il valore unitario la sorgere - a mio av­viso - la paura di essere man­giati dalla propria famiglia. La divisione del mondo in due en­tità, o blocchi (quali che sia­no) non ci separa soltanto da dei «nemici» localizzati altrove, Ci dice anche che il nostro

«blocco» è la salvezza, una sor­ta di tena madre benefica e che deve essere salvata, ubbi­dendo alle regole di un «padre» (sia esso uno Stalo, un partito, un'alleanza), che dice ai pro­pri «figli» quali valori, quali nor­me seguire, al fine di contra­stare il pericolo derivante dal­l'esistenza del blocco opposto: sorta di Impero del Male, di •famiglia malefica», che po­trebbe un giorno distruggere la nostra «famiglia benefica». Da tempo immemorabile gli Stati, le nazioni, le città si reggono su una simbolizzazione fami­liare di questo genere. A una simile rappresentazione del mondo, diciamo cosi, in forma di famiglia, siamo visceral­mente abituati. Ma la simboliz­zazione familiare del mondo si regge a sua volta su un pensie­ro oppositivo: presuppone in­fatti sempre l'esistenza di ' un'altra famiglia (la malefi­ca) , su cui vengono Irasferiti lutti i mali della propria,

Cosi, nel momento in cui la Storia ci invita a percepire la globalità come un valore nuo­

vo, noi ci sentiamo trascinati (anche nostro malgrado) a immaginare, a raffigurarci più o meno inconsapevolmente la globalità sotto forma di Fami­glia Unica e onnipervasiva. Ma tale raffigurazione ci risulta in­sopportabile, perché ci fa pen­sare che il nemico (la famiglia malefica) si sia nascostamen­te trasferito dentro la nostra fa­miglia. Cosi l'Europa unitaria quale grande famiglia che do­vrebbe salvare tutti i suoi figli. fa sorgere la fantasia che si traiti in realtà di una finta fami­glia, il cui scopo sarebbe pro­prio quello di nascondere la presenza della famiglia malefi­ca pronta a divorarci (sotto forma di tedeschi o di immi­grati). Ed ecco allora la miria­de di controalleanze dei «figli», dei «fratelli piccoli» (dei parti­colarismi) in lotta tutti gii uni contro gli altri, in quanto reci­procamente visti come rappre­sentanti della famiglia malefi­ca dentro la propria.

Non sono uno psicanalista e non vorrei aver dato l'idea di fare della psicanalisi da quat­

tro soldi. Quello che mi preme notare in realtà e che la simbo­lizzazione familiare non sem­bra in grado di rappresentare adeguatamente dei valori glo­bali, perché implica necessa­riamente un pensiero di tipo oppositivo. Per quanto anti­chissimo, il codice familiare non e più adegualo a fungere da modello per i nuovi rapporti sociali che la storia ci impone. In effetti, se una qualche idea di Europa é comunque riuscita a prender piede, ciò é avvenu­to proprio nella misura in cui l'Europa non si è presentata simbolicamente come una su-perpatria, una grande famiglia, rna piuttosto come una litigio­sa comunità di amici che, pur continuando a litigare, si fre­quentano sempre l'un l'altro. È possibile cioè che /'/ codice del­l'amicizia, dell'amicalità (più leggero, trasversale e rizomati-co, rispetto al greve codice la-miliare) sia proprio quello in grado di simbolizzare l'Europa (o il mondo) come una totali­tà. Ma quest'ultimo discorso è ancora tutto da costmire.

Esce in Francia una monumentale biografìa dello scrittore. Ne emerge un passato di antisemitismo e collaborazionismo. Ed è subito polemica

Giallo Simenon FABIO QAMBARO

• • Per André Gide, Georges Simenon era «un grande ro­manziere: forse il più grande e il più veramente romanziere» della letteratura francese del suo tempo. Il premio Nobel per la letteratura apprezzava inlatti senza riserve l'infaticabi­le stacanovista del racconto poliziesco, l'autore di 500 ro­manzi che per le sue opere la­vorava secondo un rituale pressocché immutabile: otto capitoli in otto giorni, una pau­sa, poi tre giorni per corregge­re il dattiloscritto.

Negli anni Trenta, quando Gide si iniziò ad interessare al padre di Maigret, questi - che all'epoca aveva già alle spalle oltre duecento titoli - era con­siderato poco più che un mer­cenario del romanzo popola­re, un autore di genere del tut­to indegno di entrare nei pa­lazzo della letteratura. Oggi. invece, Simenon é ricordato come uno dei monumenti del­ia narrativa francese di questo secolo, tanto che nessuno osa più mettere in discussione il suo genio di scrittore e il valore della cattedrale romanzesca (degna dei grandi cicli otto­centeschi) che egli ò riuscito costruire in sessant'anni di in­cessante attività. A conferma di ciò va anche ricordato l'im­pressionante successo plane­tario delle sue opere, che sono state tradotte in cinquantasette lingue, vendendo oltre mozzo miliardo di copie, senza conta­re poi le innumerevoli riduzio­ni cinematografiche e televisi­ve delle inchieste del commis­sario Maigret.

Negli ultimi trentanni della sua vita. Simenon era anche riuscito a costruirsi una certa immagine pacifica e bonaria, fondata sul mito di chi. pur avendo abbandonato la scuo­la all'età di quindici anni, era riuscito a diventare uno scritto­re rispettabile, famoso per le sue passioni amorose (celebre quella con Josephine Baker) e per la sua collezione di pipe, insomma, voleva essere un uo­mo in pace con se stesso e col mondo, anche se il suicidio della (iglia venticinquenne tur­berà non poco i suoi ultimi giorni. Ora però, ad incrinare l'immagine e la leggenda del padre di Maigret, giunge la monumentalo biografia di

Pierre Assouline, Simenon (Juillard, pp. 750, 135 F), da pochi giorni disponibile nelle librerie francesi, che quasi im­placabilmente rivela il volto meno conosciuto e piacevole •Jello scrittore.

Si tratta di un'opera solida e oen fatta, frutto di un meticolo­so lavoro di ricerca durato di­versi anni, nel corso dei quali il biografo ha seguito le tracce dello scrittore nei quattro paesi .lei quali é vissuto: il Belgio dcl-a giovinezza, la Francia del

successo, gli Stati Uniti dell'esi­to e la Svizzera della vec­

chiaia. Da questa lunga e ap­passionante indagine emerge un ritratto di Simenon per nul­la agiografico, che certo rende omaggio ai suoi meriti ma non <;sita a metterne a nudo errori e debolezze. Infatti, pur senza assolutamente negare il valore dello scrittore e la sua stupefa­cente capacita creativa, Assou­line ricostruisce con precisio­ne le tappe della sua carriera di giornalista e scrittore, ricon­ducendo i contorni dell'uomo entro la concretezza di una realtà che non é sempre cosi rosea e nobile come Simenon stesso aveva cercato di far cre­dere nelle sue memorie.

Il padre del commissario Maigret era infatti un uomo va­nitoso ed egoista, amante del lusso e della pubblicità; era uno scrittore falsamente mo­desto, ossessionato dal suc­cesso, e attento a gestire con i alcolo il suo talento di scritto­re per farlo fruttare adeguata­mente. Sul piano politico, era un populista visceralmente di destra, gretto moralista e con­servatore, nemico del Parla­mento e oltretutto corroso dal morbo dell'antisemitismo. As­souline infatti ricorda una serie e i diciotto articoli scritti nel 1921 sulla Gazzetta di Liegi, in cui il giovane Simenon, allora poco più che diciottenne, si scagliava contro il «pericolo t breo», riprendendo tutti i temi classici dell'antisemitismo d'e­poca, compreso quello del bolscevismo figlio della «pio­vra ebraica». Certo si potrebbe f cosare ad un semplice errore ci gioventù dovuto al diffuso anti' -mitismo della piccola Lorg. 'sia belga e alla campa­gna internazionale montata contro gli ebrei a partire dal fa­

moso falso dei Protocolli dei saggi di Sion. Purtroppo però la diffidenza e il disprezzo nei • confronti degli ebrei, anche se con toni meno accesi, conti­nueranno ad emergere qua e la negli scritti e nelle opinioni del romanziere, e talvolta per­sino nelle descrizioni di alcuni suoi personaggi. Inoltre, una volta giunto in Francia, Sime­non frequenterà con disinvol­tura personalità della destra razzista e durante gli anni bui della guerra continuerà a pub­blicare su riviste e giornali in odore di collaborazionismo. Insomma, alla fine della guer­ra, saranno in molti a rimpro­verargli le posizioni filo-germa­niche, l'opportunismo e la vi-

L Ì /

gliaccheria da lui dimostrate in quel frangente. Tanto che Si­menon dovrà fuggire dall'ama­tissima Francia e riparare nel­l'esilio dorato degli Stati Uniti, da cui ripartirà solamente nel 1955.

Insomma, anche senza vo­ler sottolineare troppo gli aspetti negativi messi in luce dalla biografia di Assouline, l'immagine di Simenon ne esce malconcia e ridimensio­nata, In fondo, come hanno scritto alcuni critici francesi, questa biografia svela un uo­mo che non si dimostra all'al­tezza delle sue opere. E questo é un vero peccato, anche se purtroppo quello di Simenon non é certo un caso isolato.

Ma anche Maigret era conservatore...

IVAN DELLA MEA

• i Già popolare in Inghilterra e negli Usa, in Francia e nei paesi di lingua francese il romanzo poliziesco e la de-tectiue story si affermano, diventano e fanno moda subito dopo la fine della prima guerra mondiale: anni Venti, quindi, b uno scrivere barocco, alquan­to «fantastico», tuttora ancorato a sche­mi e stilemi che si rifanno più all'Arse­nio Lupin di [.chiane, al Fantomas del duo Allain-Souvestre, al Rocambole di Ponson du Terrail, al feuilleton di varia avventura - con banditi fantasmi e scienziati folli e giustizieri - e ai maestri di lingua inglese, che non al Rouletabil-le di Gaston Leroux: uno scrittore che già ne // mistero della camera gialla (1908) e ne 11 profumo della signora in nero (1909) aveva preso buona distan­za dallo stereotipo anglosassone di ge­nere e si era caratterizzato per la pun­tualissima analisi introspettiva dei per­sonaggi e l'accuratezza delle descrizio­ni d'ambiente, tanfo che i suoi romanzi sono ancora oggi documento fedele degli usi e dei costumi e degli umori della belle epoque.

Per dieci anni si ha quindi, in Fran­cia, una variegata produzione di «(anta-gialli» e «fantaspionaggi» di basso spes­sore letterario e scarsissima autono­mia; le varianti, ma poche, sono date dalle opere di autori che propongono intrighi di carattere socio-politico.

Nei primissimi anni Trenta, con l'av­vento di autori finalmente affrancati dalla tradizione nazional-popolare e dai grandi maestri anglosassoni, il ro­manzo polizieso e la detective story Irancesi affermano una propria specifi­cità di pari passo con la propria auto­nomia. Pierre Véry, Slanislas-André Steeman, Claude Avelin e Georges Si­menon sono i protagonisti di questa svolta: più «autonomo» di tutti perché alieno a ogni influenza e tetragono a qualsiasi moda imperante é sicura­mente Georges Simenon.

Nato belga (Liegi 1909), ma france­se per cultura e formazione, Simenon •debutta» a 17 anni con Au poni des Ar­che*, romanzo «popolare» (la definizio­ne é sua) già segnato dalle peculiarità che informeranno tutta la sterminata opera simenoniana: la caratterizzazio­ne psicologica dei personaggi; l'atmo­

sfera piatta e grigia della provincia fran­cese; il senso della solitudine e della malinconica spossatezza che diventa­no soggettivissima resistenza umana contro il delitto, che é segno del «male», e che danno un sapore di sconfìtta a tutte le immancabili vittorie del suo Commissario Maigret. Contro questo suo pessimismo, Georges Simenon, per il tramite di Maigret. propone la pana­cea del «buon senso comune», della versione francese del dio-patria-fami­glia, del calvados buon camerata, della tavola genuina, dei vestiti e delle scarpe senza moda ma di stoffa robusta, della pipa lenta e cogitabonda, della buona educazione: valori individuali, certo soggettivi, ma che diventano segni di una voglia di restaurazione conservatri­ce; in questo senso, il Maigret della tra­sposizione televisiva italiana, quello in­terpretato da Gino Cervi, mi é parso più vicino, più conservatóre e reazionario e quindi più simenoniano, del Commis­sario filmico interpretato da .lean Ga-bin. Questa, per dirla col linguaggio d'oggi, é, a mio avviso, la «cifra» di tanto Autore, il suo brevetto; ed e nel con­tempo la fortuna dei suoi 500 romanzi metà dei quali firmati Georges Simon e

gli altri con 23 pseudonimi diversi. Universalmente riconosciuti come

suoi capolavori sono L'affare Saint-Fia­cre (1992), // testamento Donadieu (1937). Una confidenza di Maigret ( 1959). Maigret esita ( 1969) e Maigret e il rnercanle di vini > (1970).

Con giusta ragione Georges Simenon ebbe a dire un giorno, parlando dell'o­pera sua col sorriso della smitizzazio­ne, che il «romanzo popolare non corri­sponde alla personalità del suo autore, al suo bisogno di espressione artistica bensì a una domanda commerciale» e che si tratta di .merce» e, nel suo speci­fico «di volgarizzazione di un genere letterario» proprio perché «fabbricato in serie»; ed é probabile che, cosi dicen­do, cercasse di mettere una qualche di­stanza tra se stesso e il suo Maigret, ba­dando bene però a mantenere la giusta vicinanza con la banca svizzera delle sue incalcolabili royalties.

Perché, a ben vedere, non sta scritto da nessuna parie che un grande scritto­re conservatore, non possa compensa­re il pessimismo provincialistico della propria ragione con l'ottimismo inter­nazionalistico dei propri emolumenti.

Chiude la 44a Buchmesse: recessione economica, scarso pubblico, poche vendite. Specie per l'Italia

Il mercato dei libri? Non abita più a Francoforte

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DALLA NOSTRA INVIATA ANTONELLA FIORI

• H FRANCOTORTE Sarà bello tornarci tra un anno per vedere se i corridoi degli stand italiani saranno ancora cosi vuoti da sembrare piste lasciate libere per lo skate-board o per chiac­chierare con i due o tre autori di casa nostra tranquillamente snobbati dal grande circo della Buchmesse.

Sarà utile tornare a Franco­forte, nel 1993, per capire se la crisi del libro e della lettura é vera ed irreversibile e va di pari passo con la recessione mon­diale dei mercati: oppure se, preso atto che di leggere c'è sempre meno voglia, la curva torna a salire, si ricomincia da zero, magari da uno, magari prendendo esempio dagli spa­gnoli o dai tedeschi. Che certo non se la passano benissimo, e si é visto, ma lo hanno anche detto, hanno spiegalo i motivi della crisi e soprattutto un «motivo»: il libro é sempte me­no oggetto di seduzione, anzi é un'animale in via di estinzione e se non si fa qualcosa per sal­varlo scompare, ma non va nemmeno tenuto in un parco naturale come la Fiera, biso­gna aprire nuovi spazi, farlo circolare.

E allora non serve a niente chiurlerà gli occhi e dire che tutto é fantastico, che gli italia­ni alla Buchmesse sono il mas­simo, che siamo i migliori e che come noi i libri non li sa fa­re nessuno. No, perché non é vero, perché abbiamo visto bellissime e curatissime edi­zioni dalla Spagna al Messico, per arrivare sino ai paesi del-i'ex Unione Sovietica che han­no in vetrina libri d'arte e di paesaggi, calendari e strenne non dissimili dai nostri: perché ormai hanno imparato tutti a mascherare la povertà di idee in giro per il mondo con edi­zioni di lusso.

Cosi, forse, la Buchmesse della crisi (meno editori, lieve calo di pubblico, 4000 presen­ze in meno del '91) potrebbe essere anche la Fiera della svolta: da Fiera della vanità a Fiera della verità, quella che ci ha aperto gli occhi e nello sles­so tempo ha mostrato che il re é nudo. Senza la strombazzan­te schiera dei vari Eco, De Cre­scenzo. De Carlo e l'infinità di autori sbarcati a Francoforte nell'anno in cui il nostro paese fu l'ospite d'onore e poi anco­ra sulla scia di quella spettaco­lare esibizione, l'Italia esce ora ridimensionata, riportala alla sua vera misura di paese non del ter/o mondo, ma tra i più piccoli, tra i meno vivaci e me­no sollecitati da qualche pas­sione morale.

Dall'affluenza degli stranieri nei nostri stand, da mercoledì scorso fino a ieri, giorno di chiusura della Buchmesse. si capiva che ormai, dopo l'u­briacatura degli anni scorsi, per gli altri paesi siamo ritorna­ti T'Italietta" e poco ci manca che i tedeschi non tornino a chiamarci con quell'epiteto gastronomico che ci ha ridico­lizzato in mezzo mondo: "ma-catoni".

E anche se tra gli editori ita­liani c'è chi la crisi esalta e chi minimizza, la maggior parte degli addetti ai lavori sembra aver preso atto della situazione e si é rimboccata le maniche. La Buchmesse serve per con­cretizzare affari che si sono av­viati altrove e per vendere le coedizioni, quei libri, soprat­tutto d'arte, archeologia, o per bambini chf poi vediamo identici in altri paesi, dallo Zimbawe alla Polonia, alla Croazia. «Il mercato (Ielle novi­

tà non é più qui" dice Gianni Ferrari, direttore editoriale del­la Mondadori libri. «La vede quella signora 11? Quella 0 un agente della più grande casa editrice israeliana, lo vengo qui anche per parlare con quella persona che sennò de­vo andare: a vedere a Gerusa­lemme. A questo serve la Bu­chmesse. Per il resto noi abbia­mo preso un paio di cose, ma poi preferiamo vendere le no­stre visto che a Francofone i li­bri costano di più». E allora ec­cole le nostre star all'estero: da Pino Arlacchi. i suoi «Uomini del disonore» venduti in 16 paesi. Bocca e Rosetta [jyy me­no esportabili ma anche pre­sto pubblicati fuori dei nostri confini e poi, Ferrari conferma, il recupero del mercato delle coedizioni, che mai era anda­to cosi bene. Paura di rischia­re: il libro strenna come bene rifugio. «Insomma, si va sem­pre in cerca del best seller, ma il business non é latto di que­sto» sbolla Ferrari.

Sarà possibile fare qualcosa per sanare il nostro mercato editoriale, sempre più ristretto e nevrotico sempre più soffo­cato da migliaia di proposte inutili, con sempre meno letto­ri?

• L'idea di Mondadori è quel­la già propugnata dal cavalier Berlusconi: protrarre? la vendita del libro nel tempo, trasfor­marlo in un long seller, E poi vivacizzare il sistema di vendi­ta. Adesso i librai guadagnano poco sul prezzo di copertina, però restituiscono tutto ciò che non vendono. Non c'è rischio di impresa - dice ancora il di­rettore editoriale di Mondadori -. Dobbiamo fare in modo che il libraio si senta responsabile, come ogni altro commercian­te, della merce che espone. Che sia insomma stimolato, magari rischiando qualche co­sa di più ina guadagnando in proporzione».

Franco Tato, amministrato­re delegato della Mondadori, grande esperto di tagli, spiega: •U> strumento per abbassare i costi è l'informazione. Come per i maglioni Benetton dob­biamo avere sempre e costan­temente sotto controllo il mer­cato, la domanda. Solo cosi potremmo controllare le tiratu­re, ridimensionando il peso delle rese e del magazzino. L'informatizzazione dunque, anche per quel che riguarda il mercato editoriale».

Sarà ancora possibile fare bei libri'

•Continueremo a farli - con­clude Feirari - pur sapendo che ci perdiamo: due bellissi­mi saggi di Salniun Rushdie e Timolhy Galton Asti non sono andati oltie le duemila copie. Ma siamo talmente grandi da potercelo permettere, voglia­mo produrre anche i libri che ci piacciono. Non solo spazza­tura come altri».

Ciao. ciao. Buchmesse. Un ultimo giro agli stand italiani, nel deserto, tr". :,• tacce di alcu­ni nostri autori appese come morticini allo stand Bompiani: Marella Agnelli. Alain Elkann, Ilaria Radazzi. Deserto che c'è anche Ira gli americani dove un sassofonista suona il suo jazz triste. Ma dietro a lui c'è il poster di Malcoin X Nuove biografie dello storico leader dei neri d'America stanno per arrivare in Italia (e Rizzoli ri­stampa l'autobiogia'ia che Ei­naudi aveva presentato nel '•17 ), in attesa del Mini di Spike Lee. Una vita d'altri tempi, confusa Ira le altre in tempi di biogralicdi Madonne e Zar

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I 200 nuovi * I asteroidi

nei prossimi 100 anni verso la Terra

Oltre 200 asteroidi sì staccheranno dal firmamento nei pros­simi 100 anni dirigendosi verso la Terra, e alcuni potrebbero entrare in collisione con il nostro pianeta. !.o hanno annun­ciato due ricercatori giappones. a conclusione di studi ap­profonditi con l'aiuto eli un supercomputer. Makoto Yo-shihara, dell'istituto di ricerca delle poste e telecomunica­zioni, e Tsukou Nakamura, dell'osservatorio astronomico nazionale, hanno studiato 4.500 asteroidi, il sole e i nove pianeti esaminando l'eifetto di gravila', essi hanno calcolato che almeno 233 corpi celesti perderanno la loro orbita ca­dendo verso la terra nei prossin i decenni, le collisioni sono possibili, hanno dello, ma difficili da prevedere, statistica­mente parlando ne avviene una ogni 300.000 anni. I due hanno comunque smentito, sempre in base ai calcoli del lo­ro supercomputer, che la pross ma collisione avvenga il 26 settembre dell'anno 2.000, come prcatinunciato recente­mente da uno scienziato francese, Questa collisione, non ri­sulta al computer, hanno puntu ilizzato. L'asteroide che ca­drà' quel giorno passera' ad unr distanza di 3 milioni di chi­lometri dalla terra, sufficiente perstare tranquilli. 5.000 aste­roidi sono stati scoperti in orbite fisse fra Marte e Giove, ma ce ne sono da 100,000 a un milione nello spazio, molti an­cora da scoprire.

Seienza&Tecnologia Martedì 6 ottobre 1992

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Dieta mediterranea contro i tumori

Per prevenire alcuni tumori, oltre naturalmente a non fu­mare, occorre limitare il consumo di carne, burro e dolci e tornare alle antiche abitudini alimentari con pa-ne, pasta, fiutta, verdura, pe-

" ^ — m m m m m m m ^ ^ ^ m ^ ^ m m m scc e olio di oliva. E' la stra­da indicata dagli esperti al convegno sul tema «dieta medi­terranea e prevenzione dei tumori», organizzato dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori ncll' ambito di "Mezzo­giorno» , il salone dell' alimentazione conclusosi ieri a Bari. Nel corso dei lavori • coordinati dal presidente della sezione barese della Lega Tumori, Frane esco Scrutinili • I' on. Adria­na Ceci, membro della Commissione Ambiente e Sanità del Parlamento Europeo e presidente dell' Intergnippo Europa-Salute, ha sottolineato che "lotti al fumo e drastico cambia­mento delle abitudini alimentari sono i risultati da consegui­re superando gli ostacoli che vengono dalle legislazioni na­zionali e dalle lobbies economiche». Il responsabile del ser­vizio di Nutrizione dell'Istituto d ricerca sul cancro di Geno­va, prof.Attilio Giacosa, ha osseivato che nelle regioni meri­dionali, dove prevale la dieta mediterranea, i tumori "sono molto meno numerosi rispetto a quelle centro-settentriona­li».

Accordo russo-americano per una missione spaziale comune nel '93

Americani e russi «'lizzeran­no insieme due missioni spaziale nel 1993 e nel 1994. L'accordo, siglato ieri a Mo-sca dal capo della Nasa, Dan Goldin, dal sottosegre­tario di stato Frank Wisncr e da funzionari russi, ma deci­

so a Washington nel mese di gn.gno da George Bush e Boris Eltsin, prevede che astronauti ru i si volino a bordo di una na­vetta spaziale statunitense nel 1993 e che gli astronauti ame­ricani partecipino ad una missione a bordo della stazione spaziale russa Mir nel 1994. È la prima volta che equipaggi russi e americani, pur avende collaborato alla missione Soyuz-Apollo nel 1975, non voleranno a bordo delle piopne navette spaziali. I russi Invieranno a bordo della navetta spa­ziale americana due cosmonauti con molte ore di volo sulte spalle: Scrgei Krikalev e Vladimir Titov. Krikalev, 34 anni e'

•stato recentemente costretto a rimanere in orbita per 312 giorni, dal 18 maggio del 1991 al 25 marzo 1992. Il suo ritor­no sulla terra fu infatti ritardato dal collasso dell'Unione So­vietica.

John Kennedy soffriva di una malattia incurabile

Quando John Kennedy ven­ne eletto nel 1960 presiden­te soffriva di un morbo ineu-i abile e potenzialmente fata­le tenuto segreto a'I pubbli­co, conferma un' autorevole nvista americana 11 periodi-

""""•"•"~""""""'™•""""""""""""™ co dell' American Medicai Association (AMA) fornisce una conferma di quanto già si sapeva da tempo, scrivendo nel suo ultimo numero che Kennedy soffriva fin dai 30 anir del Morbo di Acldison, una malattia incurabile, Il morbo, originato da una parziale di­struzione della ghiandola surrenale, causa costante stan­chezza, debolezza, dolori addominali, perdita di peso, spie­ga in un editoriale George l.undberg, direttore della rivista. •Poiché le vittime del morbo non possono aumentare la pro­duzione di ormoni corticosteroidi in situazioni di stress - af­ferma l.undberg- i malati diventano soggetti a rischio duran­te infezioni, operazioni chirurgiche o ferite". -Se gli elettori (ossero stati informati nel 1960 che uno dei candidati alla presidenza soffriva da tredici anni di una malattia incurabile e potenzialmente fatale - scrive Lundberg • con gravi effetti collaterali provocati dai medie nali necessari per tenere il morbo sotto controllo (orse il risultato delle elezioni sarebbe potuto essere diverso-.

MARIO PETRONCINI

.Una nuova tecnica di diagnosi precoce del male potrebbe permettere di prevenire migliaia di casi all'anno H vecchio equivoco del «decadimento » dovuto all'età

Alzheimer, piccoli passi L'annuncio, pubblicato sulla rivista Natureè stato dato da ricercatori della Società di neuroscienze Athena di San Francisco, del Brigham ad women's hospital di Boston e dell'Università di Cleveland. Secondo questi scienziati sarebbe possibile individuare nel sangue un precursore della proteina amiloide, responsabile delle placche senili e degli ammassi neurofibrillari che si de­positano nel cervello provocando l'Alzheimer.

FLAVIO MICHELINI

• • In un futuro abbastanza prossimo dovrebbe essere di­sponibile un test che, median­te un semplice prelievo di san­gue, consentirebbe di diagno­sticare precocemente la malat­tia di Alzheimer. L'annuncio, pubblicato sulla rivista Nature (l'Unità ne ha rilerìto il 25 set­tembre), e stalo dato da ricer­catori della Società di neuro-scienze Athena di San Franci­sco, del Brigham ad women's hospital di Boston e dell'Uni­versità di Cleveland. Secondo questi scienziati sarebbe possi­bile individuare nel sangue un precursore della proteina ami-Ioide, responsabile delle plac­che senili e degli ammassi neurofibrillari che si deposita­no nel cervello provocando ia malattia. La vecchia tesi che attribuiva la demenza senile all'arteriosclerosi cerebrale é stata smentita dalle ricerche degli ultimi vent'anni: nelle maggior parte dei casi non e "l'indurimento delle arterie» a causare la demenza, ma gli ammassi di proteina amiloide descritti per la prima volta nel 1907 dallo psiciiiatra bavarese Alois Alzheimer. Una diagnosi precoce consentirà di rallenta­re il decorso della patologia? I.a risposta, per ora, è quanto

' mai incerta perche non si co­nosce ancora una cura real­mente elficace, tanto meno preventiva.

Il confine tra l'invecchia­mento fisiologico e l'esordio dell'Alzheimer e spesso labile e sino a ieri la diagnosi era par­ticolarmente difficile. In en­trambi i casi sono presenti de­positi di proteina amiloide e la dilfercnza tra invecchiamento fisiologico e patologico e- solo quantitativa anziché qualitati­va. Di solito le persone affette da Alzheimer hanno un nume­ro di placche neuritiche e di ammassi ncurofibrillari note­volmente superiori a quelle di persone sane della stessa età.

Secondo il professor Ales­sandro Agnoli. dell'Università La Sapienza di Roma, «in pre­senza di un invecchiamento cerebrale fisiologico, ma che comunque disturba la qualità di vita dell'anziano o lascia so­spettare che possa avviarsi ver­so una sindrome demenziale, per migliorare le condizioni del paziente e rallentare il pos­sibile progresso della degene­razione patologica del cervel­lo, conosciamo al momento soltanto due meccanismi di in­tervento: agire sulle membra­ne neuronali, ridonandogli

elasticità e fluidità mediante l'arricchimento della loro co­stituzione fosfolipidica con l'apporto terapeutico di citico-lina, la sostanza che ne è già naturalmente la base; oppure ripristinare la funzionalità del sistema neurormonale incen­trato sulla dopamina, e anche in questo caso sappiamo che la cilicolina, sia direttamente che indirettamente, ha una funzione importante sui mec­canismi dopaminergici».

I risultali non sembrano tut­tavia molto incoraggianti. Ri­cercatori britannici avevano osservato nei pazienti affetti da Alzheimer la grave compro­missione dei neuroni che sin­tetizzano il neurotrasmettilore acetilcolina. (I neurotrasmetti-tori sono i messaggeri chimici che assicurano una fitta comu­nicazione intercellulare fra i cento miliardi di-neuroni del cervello umano). Ma i tentativi di aumentare il livello di acetil­colina somministrando farma­ci che favoriscono la produzio­ne sono falliti. Si è poi scoperto che la malattia colpisce diversi tipi di neurotrasmettitori, il che spiega la difficoltà di curare l'Alzheimer. La recente sco­perta di ricercatori americani è comun<iue importante perché amplia all'orizzonti della cono­scenza, e la conoscenza ha rappresentato sempre il pre­supposto di futuri successi te­rapeutici, anche nei casi in cui l'applicazione pratica non era immediatamente percepibile. «Lo studio della proteina beta-amiloide», osserva Dennis J. Sclkoe del Brigham and wo­men's hospital di Boston, uno degli scienziati che hanno la­vorato sul test, «ha contribuito a chiarire le basi genetiche del­la malattia di Alzheimer». La proteina beta-amiloide «si for­ma quando gli enzimi tagliano un precursore proteico molto più grande, codificato da un gene presente sul cromosoma umano 21».

Le persone affette da sindro­me di Down, «che nascono con tre copie del cromosoma 21, anziché con le due norma­li, manifestano quasi sempre le lesioni cerebrali tipiche del­l'Alzheimer in età precoce, verso i quaranta o i cinquan­tanni e, intomo alla stessa età, le capacità cognitive di molti pazienti affetti da sindrome di Down subiscono un ulteriore declino». Sembra peraltro che la degenerazione delle cellule cerebrali possa essere causata da molli difetti genetici presen­

t a MILANO. La cosa peggiore è essere una anziana nera analfabeta. In quel caso infatti, se le statistiche avessero valore predittivo per il singolo indivi­duo, ammalare di Alzheimer sarebbe una certezza. Al con­vegno «Malattia di Alzheimer e sindromi correlale, dall'ab­bandono alla cura», organizza-, to a Milano presso il Centro- ' congressi Cariplo il 2 e 3 otto­bre scorsi dalla Associazione italiana malattia di Alzheimer, i dati epidemiologici presentali dalla dottoressa Marzia Balde-reschi dell'equipe del profes­sor Luigi Amaducci, conferma­no e rafforzano il quadro na­zionale e internazionale dell'e­voluzione della demenza. La malattia di Alzheimer, una pa­tologia che distruggendo la personalità del malato sembra farsi gioco del successo otte­nuto con il continuo innalza­mento dell'aspettativa di vita, e in aumento in tutti i paesi del mondo. E in quasi tutti i paesi, prima fra tutti l'Italia, 9 malati su dieci si trovano a casa, assi­stiti dai familiari. Con l'aggra­vante, forse tutta italiana, di non vedersi talvolta nemmeno riconoscere la condizione di malato. (È merito di una Re­gione italiana, infatti, aver co­niato la definizione, davvero impagabile, di «anziano» non-autosufficiente sano.) Con il crescere dell'incidenza del male, allora, crescono di pari passo i problemi sociali che scaturiscono dall'essere l'Al­zheimer una malattia cronica, completamente invalidante, di lunga durata. In un certo sen­so, ad essere colpito non è so-

9 niellati su 10 coniìriàti in casa

EVA BENELLI

lo il malato, ma anche - quan­do c'ò - la sua famiglia.

Dai primi risultati degli sludi longitudinali, iniziati un po' in tutto il mondo dalla seconda metà degli anni 70 - quando è diventato evidente che la de­menza degli anziani non era necessariamente un corollario dell'invecchiamento, ma, al contrario, il risultato di forme patologiche ben precise, pri­ma tra tutte l'Alzheimer - la composizione dell'universo degli anziani dementi diviene sempre più precisa e caratte­rizzata. Dal punto di vista della prevalenza, si parla ormai di una percentuale compresa tra il 3 e I111%. della popolazione con più di 65 anni e del 47'X degli ullraottantenni. Ad esse­re colpite sono soprattutto le donne: gli studi di incidenza, infatti, danno un rischio annuo di ammalare per il sesso fem­minile 3 volte superiore a quel-

• lo degli uomini. E le donne non soltanto vivono più a lun­go dell'uomo, ma vivono più a lungo da sole: sopra i 65 anni il 37Y. delle donne è vedova e questa percentuale sale al 54% per quelle che hanno più di 75 anni. Per contro, tra gli ottan­

tenni oltre il 50% degli uomini e ancora sposato (sjjesso per la seconda volta e con donne decisamnete più giovani), ma la percentuale di donne della slessa età ancora coniugata è solo del 12%. Analizzando i gruppi etnici, sembra che si possa parlare di una maggiore predisposizione ad ammalare solo per i neri statunitensi, mentre l'elemento «livello di educazione» è considerato al terzo posto in una lista stilata dall'Oms, l'Organizzazione mondiale della sanità, subito dopo l'età e il sesso. «Ma se la bassa scolarizzazione sia un fattore di rischio in sé, oppure come indicatore di detcrmina­te condizioni socio-economi­che e quindi di stili di vita - c o ­me ricorda la dottoressa Bal-dereschi-ò ancora un po' pre­sto per poterlo dire». Anche se da parte sua il professor Ama­ducci è convinto che esista una precisa correlazione tra un'elevata stimolazione della mente come conseguenza di una vita ricca di attività intellet­tuale e un certo livello di prote­zione nei confronti dell'Alzhei­mer,

Ma il dato su cui si sono sof­fermati in misura maggiore tut­

ti i partecipanti al convegno 6 quello che riguarda il numero elevatissimo di malati di Al­zheimer che sono affidati alle cure dei familiari: tra l'80 e il 90*. Questo in Italia, dove la popolazione attuale di demen­ti 6 stimata intomo ai settecen-tomila individui, significa più di seicentomitn persone assi­stite da uno o più membri della propria famiglia, Che possono essere i figli o i nipoti, ma che spesso sono l'altro coniuge, al­trettanto anziano e, a volte, al­trettanto malato. E qui la con­traddizione diventa stridente. Come ha ricordato il professor Fabrizio Fabris, ordinario di geriatria all'università di Tori­no, per il malato d'Alzheimer vivere in famiglia (fino a che le condizioni di salute complessi­ve K. consentono) é la miglio­re delle terapie possibili. Ma inevitabilmente questo si scon­tra con l'enorme difficoltà, in termini di costi economici e umani, di assistere 2-1 ore su 24 una persona cara che si é ri­dotta ad un guscio vuoto di personalità. Una persone che può essere a volte aggressiva e violenta, che spesso e perico­losa per sé e per gli altri.

Anche l'Alzheimer, allora, come tutte le patologie a torte rilevanza sociale, comporta la necessita di modificare com­pletamente i approccio alla malattia. E questo non solo dal punto di vista strettamente te­rapeutico, ma soprattutto da quello della programmazione e dell'organizzazione sanita­ria. Resta da vedere quali sa­ranno le disponibilità in tal senso per i prossimi anni.

Disegno di Mitra Divshali

ti su differenti cromosomi, an­che se il meccanismo critico è sempre lo stesso: un aumento nella deposizione di proteina amiloide.

Era stato il patologo tedesco Rudolf Vierehow, nel 1853, a chiamare "amiloidi» questi de­positi, un termine improprio perché implicava che essi fos­sero costituiti da una sostanza simile all'amido. Allora l'Al­zheimer era meno frequente, anche perché l'età media non superava i 49 anni. Oggi colpi­sce milioni di uomini apparte­nenti a ogni razza e gruppo et­nico provocando la perdita delle qualità più umane: il ra­gionamento, l'astrazione, il lin­guaggio e la memoria. Il costo sociale per la diagnosi, il tratta­mento e il ricovero dei pazienti é stimato nei soli Siali Uniti in più di 80 miliardi di dollari ogni anno. Finora nulla prova che fattori come l'alimentazio­ne, il livello di istruzione, l'oc­cupazione o lo stato emotivo siano in grado di influenzare l'insorgenza e il decorso della . malattia.

Ha ragione David Drach-man. presidente dell'Istituto neurologico dell Università del Massachusetts, quando affer­ma i he <i vorranno almeno trent'anni per uova re una cura dell'Alzheimer», e che é quindi «necessario, a partire da subi­to, migliorare e potenziare i si­stemi di assistenza medica»? In Italia stiamo andando purtrop­po nella direzione opposta. Tuttavia Selkoe é meno pessi­mista. A suo giudizio «la ricer­ca sta effettivamente facendo luce sugli eventi iniziali del processo patologico», aprendo nuove strade alla strategia te­rapeutica.

Sulla base delle recenti ac­quisizioni gli scienziati nlcngo-noche in futuro sarebbe pussi-bile bloccare con dei tannaci il trasporto nel cervello, e nei suoi vasi sanguigni, delle mo­lecole del precursore respon­sabile dei depositi amiloidi: oppure ntardarc la maturazio­ne di questi dc|K>.siti interferen­do con l<i formazione dei primi filamenti amiloidi. l-a ricerca sta dunque progredendo, e quando uno di questi obiettivi sarà raggiunto il test per la dia­gnosi precoce dimostrerà tutte le sue potenzialità positive. •Alla Iure della tragedia che la malattia di Alzheimer costitui­sce per coloro che colpisce e per la società», osserva Selkoe, •la soluzione non arriverà mai troppo presto».

Inaugurato a Genova un centro di ricerche sulle biotecnologie I ricercatori saranno 300 e opereranno su 16mila metri quadrati

Biotech made in Italy • • GENOVA Messa a punto di biof,limaci, trasfoimanclo i batteri in "operai» che produ­cono sostanze già presenti nel­l'organismo umano per com­battere patologie come il cari-

. ero e le malattie ereditane; nel­lo stesso tempo promozione di nuove aziende liififitccli met­tendo a disposizione attrezza­ture, spazi e servizi tecnico-scientifici adeguati. Con questi obicttivi 0 nato a Genova il Centro di biotecnologie avan zate (Cbal, inaugurato ieri presenti i premi Nobel Renato Dulbecco e Rita Irv, Montani­ni.

•Il Centro si prefigge di con­tribuire concretamente ad an­nullare il ritardo italiano nel campo delle biotecnologie-, ha spiegato il professor t.eo-nardo Santi, direttore dell'Isti­tuto tumori di Genova e pro­motore della nuova iniziativa. 'Grazie alle sue caratteristiche e a'Ia filosofia operativa che ne ispira i programmi, il C'entro

pU'*> diventare l,i più importali .e realta di riferimento per li 'M'itcuiolotfie it;i!i,tne fun/.iu nando da lievito scientifico e -•ullurale Allo stesso tempo pero la struttura punterà ino!' :o sulle sue valenze d, centri 1i servizi per la l'omunit.ì ^•lentifiea e queil.i produttiva :he potranno .^volersene co me supporto per le proprie al-'ività»

Il Ctu e un complesso d l limila metri quadrati, dietimi 'a lei quali destinati ,1 laboia-ori per la rieen ,t di base dotat le le più solistiche apparec •h atiire. d'ieiiul.i a'.tre/zat

t x" attivila di fonila/ione e tre­mila di spazi e laboratori fina lizzati ille attività miste ncer .'a-iiidu.stii.i. oltre ad altri spaz -.pecihci pei prudu/ioiii MI pie •o.a scala. A regime il t'entri impiegherà ."od addetti, 30! dei quali impegnali diretta mente nella ricerca ili base

Lno dei pif: liv.etessant

campi di ricerca del nuovo centro é l'immunologia onco­logica, basata sull'identifica­zione di particolari cellule del sistema immunitario, come i linfociti killer, capaci di aggre­dire la neoplasia quando siano opportunamente potenziate. Dopo le prime ricerche di Ro-senberg, che aveva impiegato I mlerleuchina 2. l'immunolo­gia oncologica ha progredito, sebbene i risultati non siano ancora soddisfacenti, Perqual-che ragione sconosciuta, il si­stema immunitario non riesce a liberarsi delle cellule tumora­li con la stessa prontezza con cui si libera di vinis o batteri.

Qualche luce potrà venire dal progetto genoma umano, del quale ha parlato ieri Dul­becco. Quando tutti i 300mila gnu dell'uomo saranno cono­sciuti, sarà (orse possibile indi­viduare gli "interruttori" dei ge­ni attivati, o inattivati, impro­priamente, e contribuire cosi alla risoluzione di molte malat­

tie legate ad alterazioni geneti­che, compreso il cancro.

Restano gli interrogativi etici su quella che viene chiamala •manipolazione genetica», un termine che é andato assu­mendo una connotazione ne­gativa. Troppi fantasmi sono dietro la porta. Tuttavia, se­condo Rita Levi Montalcini, «non capiterà, né oggi né do­mani, di modificare quanto l'uomo ha di più prezioso: le sue potenzialità etiche, la psi­che, le capacità cognitive. È vero che già oggi sarebbe pos­sibile determinare il colore de­gli occhi o altre caratteristiche somatiche. In questi casi basta operare su un singolo gene. In­vece per quanto riguarda le ca­pacità mentali, caratteriali e cognitive a intervenire é una molteplicità di geni. Non li co­nosciamo, e qualora li cono­scessimo, nessun genetista, per quanto geniale, riuscireb­be a intervenire su tutti».

CF.Mi.

Allarme del governo cileno e di Greenpeace per il traffico di materiale radioattivo Il combustibile dei reattori nucleari francesi viene pollato in Giappone e riportato in Europa

Viavai di plutonio tra due oceani MIRELLA ACCONCIAMESSA

M 11 presidente cileno, Patri-cio Ayiwin ha detto ieri di esse­re «in permanente contatto con i governi di Argentina e Brasile per evitare che la nave giapponese «Akalsuki Maru», con a bordo 45 tonnellate di plutonio radioattivo da ricicla­re in Francia si avvicini alle co­ste di questi paesi durante la navigazione verso il porto fran­cese di Cherbourg». La stessa nave ripartirà dalla Francia il 10 ottobre, da Cherbourg. Quanto plutonio lascierà la Francia per il Giappone? Tanto da bastare per 111 bombe ato­miche. Quella sganciata su Na­gasaki, il 9 agosto 1945, ne aveva nove chili. Da settimane il plutonio sta navigando nei mari più inospitali del globo. In primo allarme 6 stato lan­ciato dagli ambientalisti fran­cesi, e con gran forza da Greenpeace. Ma ne ha fatto una sua campagna di cartello l'associazione per la protezio­

ne dell'uomo e dell'ambiente Robin des Bois (Robin Hood).

La partenza del prossimo carico avverrà verso il 10 otto­bre da Cherbourg, nel nord della Francia, sulla Manica. Il carico di plutonio proviene da La Hague, in Normandia, nella penisola del Cotentin. dove esiste un impianto per il ripro-cessamenlo dei materiali nu­cleari (plutonio e uranio) si­mile a quello di Sellafield in In­ghilterra. Qualcuno potrebbe obiettare che il trasferimento e la vendita di plutonio sia un af­fare che riguarda solo vendito­re e acquirente. Ma se il Giap­pone è interessato ad avere grandi quantità di plutonio, e non solo per incrementare le sue industrie, bensì presumi­bilmente anche a fini bellici, il rischio, per tutta l'umanità, 6 insito nella struttura stessa di questo scottante materiale. Il plutonio 240 e soggetto a lis-sioni spontanee in determina­

te condizioni meccaniche e termiche. Pertanto, la tonnella­ta in cui consiste il carico del Plutonic verrà ripartita in 300 piccoli contenitori, allo scopo di ridurre al minimo l'eventua­lità di un avvio imprevisto di reazioni nucleari. Sarebbe davvero un bel guaio se il Plu­tonic diventasse, lasciando Cherbourg o in alto mare, un supergeneratorc non control-Itilo. E ora vediamo a quali av­venture va incontro la nave nel suo viaggio. Cominciamo dalla difficile scella della rotta. Ci sa­rebbe quella di Capo Horn, ma far navigate una tonnellata di plutonio tra la Terra del Fuoco e l'Antartide non e certo l'idea­le, non esistendo in loco, prati­camente, mezzi di soccorso in caso di incidenti. Si potrebbe optare per la rotta del Capo di Buona Speranza, ma l'Africa del Sud non vuole il Plutonic dalle sue parti, e l'attraversa­mento del dedalo del sud est asiatico non si presenta davve­

ro come una partita di piacere. Qui sono accaduti infatti, an­che dì recente, episodi molto inquietanti; tra la Malesia e il Bomeo, un portacontainer. lo Springstar, é stalo improvvisa­mente assalito da una ventina di pirati usciti fuori da un arci­pelago appena segnalalo dalle carte marine e armati di fucili mitragliatori. In due giorni lo Springstar ha perso il suo cari­co, valutato in due milioni di dollari. Un simile assalto da parte di professionisti, cosi li ha definiti il capitano della na­ve, "militarmente addestrati e che si esprimevano in un ec­cellente inglese» ha subito l'Australian Star. Nel 1990, l'Associazione internazionale degli armatori (che rappresen­ta il 60 per cento della flotta mercantile mondiale) ha regi­strato settanta atti di abbordag­gio e piraterìa. A evitare brutte sorprese, rimane dunque la via più tradizionale, quella de Ca­nale di Panama, nemmeno es­sa, del testo, esente da penco­

li, considerando l'instabilità politica e sociale della piccola repubblica centroamericana (non certo sanata, anzi aggra­vata, dal brutale intervento mi­litare statunitense di qualche tempo la) e dei paesi vicini, come il Nicaragua e la Colom­bia. Una volta giunto per que­sta rotta più breve, e relativa­mente più sicura delle altre, nelle vicinanze del Giappone, il Plutonic dovrà comunque la­re i conti con la natura mali­gna: in quell'area del Pacifico, come ben si sa. sono frequenti, e disastrosi, i tifoni e i maremo­ti; i sismi sottomarini, in parti­colare, sono in grado di solle­vare onde gigantesche, anche in prossimità della costa.

Comunque, questi viaggi é tra i primi di una lunga sene in calendario che vede in suo epìlogo nel 2U00. Per quella data il Giappone avrà sulla sua terra ben 45 tonnellate di plu­tonio, una quantità più che sufficiente per far paura al mondo intero.

«Tutte bocciate» >• Riparte la caccia per la nuova Rossella O'Hara

M Tutto da rifare, La nuova Rossella O'Ha­ra, la nuova Searle», protagonista del seguito di Via col vento, è di là da venire. «Non se ne parla neppure» pare abbia pronunciato Ro­bert Halmi, il produttore americano del se-quel tratto dal romanzo di Alexandre Ripley, alla vista delle tre finaliste del concorso mon­diale. In lizza, l'altra notte ad Atlanta, erano

rimaste in tre- la «nostra» Valentina Forte, e le rappresentanti di Turchia e Irlanda. Ma nes­suna è stata giudicata la legittima erede del­l'inquieta Vivien Leigh. Alle ragazze solo una particina nella miniserie. La caccia continua. E il programma sulla premiazione in onda

jjl^esta sera su Canale 5 è rinviato a data da J inarsi

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Conferenza stampa polemica per il popolare Mike che ieri a Milano ha illustrato «Tutti per uno», il nuovo programma del giovedì su Canale 5 «Non sarà un varietà, ce ne sono troppi in giro. Sarà un vero game» Le strategie, le speranze, i rancori di una macchina per fare ascolti

iorno sponsor! I B MILANO Da giovedì di nuovo con Mike. Benché il pre­sentatore ci abbia pensato, quest'anno, a cambiare gior­nata per sfuggire all'attacco frontale di Baudo e del suo ParMa doppia. Ma poi no, ha deciso di rimanere al suo po­sto perché, ha dichiarato, sa­rebbe staio un atto di "pusilla­nimità». E quindi comincia in­vece con atto di coraggio la nuova stagione del più vecchio (in senso professionale) dei conduttori tv. Il quale in una lunga e spettacolare conferen­za stampa ha spiegato per filo e per segno la nuova formula del suo programma intitolato Tutti per uno, in onda da dopo­domani, naturalmente giovedì, alle 20.30 su Canale S.

E non ha neppure evitato le polemiche in corso. Anzitutto quelle sollevate dal nostro giornale. A Enrico Vaime, se­condo il quale gli spettatori di Bongiomo dovrebbero essere tutti vegliardi. Mike risponde che, si, ha un suo zoccolo duro («quelli che sono venuti su con me»), che corrisponde pe­rò solo a un 25-30 % del pub­blico, mentre tutti gli altri sono giovani, perfino giovanissimi.

A Michele Serra che ha de­scritto il presentatore in una delle sue estasi sponsorizzate per uno «scrostacessi», Mike manda a dire che si tratta di un grande prodotto intemaziona­le, adatto a tutte le pulizie di casa, «lo la parola cessi non l'ho mai detta in t v - precisa -ma effettivamente Smack può pulire anche quelli.. ».

Ad Antonio Ricci, che lo considera uno dei «pezzi» pre­feriti del suo repertorio di erro-n, Mike fa sapere che questo lo riempie di orgoglio, «à una manna», come pure tutti i pas­saggi in Blob. Ma gli intima di approvvigionarsi solo alle gaffe mandate in onda e non ai die­tro le quinte e alla vita privata. «Ormai - lamenta - anche quando litighiamo a casa, dobbiamo stare attenti che

non ci siano telecamere na­scoste. Ricci ha le sue quinte colonne e magari anche ades­so ci staranno registrando».

Insomma Bongiomo e sem­pre Bongiomo. Stavolta anzi­ché piazzista si definisce «trombettiere» di sponsor e di «solidarietà». Una macchina per fare ascolti e soldi. Una macchina che però dice la ve­rità. Come quando spiega che per raccogliere fondi da devol­vere in beneficienza bisogna puntare sui casi pietosi, sui bambini e tutto ciò che strap­pa le lacrime. Per l'Aids si fa più fatica. Perché gli adulti fan­no meno pena «e poi la gente pensa che, se hanno quella malattia 11, qualcosa devono pure aver fatto...Eh...purtroppo le gente é cosi».

E per fortuna anche Mike e cost. Almeno abbiamo ancora q .talcosa di certo. Quest'anno ir versione essenziale, senza ospiti, senza inviati e senza b ngo-girls. Lui e i concorrenti, ir un «game» senza concessio-n intitolato Tutti per uno. Non u.iquiz («anche se prima o poi il quiz tornerà»), ma un gioco alla portata di tutti nel quale il p jbblico può essere coinvolto. Esattamente come capita nella R'iola della fortuna, che é «il programma preserale di mag­gior successo degli ultimi anni: un programma che negli ultimi dieci minuti raggiunge i 6 mi­lioni di spettatori».

Tutti per uno e un gioco a due squadre basato sulle in­chieste. «Anche il più sprovve­duto ha le sue opinioni», e dunque nessuno é escluso. «La gente vuol sapere cosa sta suc­cedendo, che cosa pensa il vi­cino, come la vedono al Nord e al Sud. La gente ha imparato a dire la sua». Complicato meccanismo, semplice l'idea. Non esagerati i premi. Siamo in crisi e non bisogna eccede­re.

Lo studio televisivo é grande ma sobrio, tutto bianco e li­neare. L'impressione non è

I H Non sarà più un «piazzista». Quest'anno Mike Bongiomo sarà, per sua stessa ammis­sione, un «trombettiere» di sponsor e «solida­rietà». Se non rasentasse il sublime, la defini­zione potrebbe essere utile. A riaprire - per l'ennesima volta nel corso degli ultimi giorni, per l'ennesima volta nel corso degli ultimi an­ni - la questione tv conunerciale-tv pubblica. Spettatori-pubblicità. Prodotti commerciali-cultura. Anche perché, proprio mentre Mike Bongiomo a Milano stava presentando il suo nuovo programma, Tutti per uno, che andrà in onda su Canale 5 a partire da giovedì pros­simo, Corrado Augias a Roma slava illustran­do ai giornalisti la nuova edizione del vecchio Telefono giallo, che comincerà stasera su Rai-tre. Due "programmi che si propongono ai due poli del modo di intendere la tv. Da un la­to la trasmissione dichiaratamente «acchiap-pa-sponsor», fatta da un presentatore che 0

una macchina che fa soldi e ascolto. Dall'al­tro un programma che si propone di «scuote­re le coscienze» indagando sui delitti che hanno attraversato l'Italia degli ultimi mesi. In mezzo, un altro intervento polemico (dopo quello del direttore di Canale 5, Giorgio Gon) in risposta all'articolo anti-Berlusconi scritto su queste pagine dallo sceneggiatore David Cricco. Lo firma Lamberto Sposini. Capore­dattore del Tg5 ed ex giornalista del Tgl, Spo-sini sente di avere le carte in regola per inter­venire sulla questione riaperta da Cricco: mo­gio (peggio) la Pai o Berlusconi? Peggio la tv commerciale che, diceva Gneco, considera tutto ciò che passa dai suoi teleschermi uni­camente secondo la logica degli inserzionisti pubblicitari? O peggio la Rai, la cui lottizza­zione garantisce paradossalmente un mini­mo di pluralismo? Ecco il punto di vista di chi ò passato dall'uno all'altro fronte...

MARIA NOVELLA OPPO

tanto quella di una cosa fatta al risparmio, ma di un pro­gramma pomeridiano portato in prima serata. E infatti Mike spiega per l'ennesima volta: «Ci sono già tanti varietà, que­sto invece ò un game». Poi si intestardisce a elencare tutte le possibilità di gioco e a descri­vere uno per uno tutti i compo­nenti di quella che chiama «la mia staff». Anzitutto l'ex «signor no» Ludovico Peregrini, «uomo di grande cultura, che mi sta vi­cino da tanti anni, perché, co­me sapete, io non sono affatto una persona colta». E poi tutti gli altri, compreso il ragazzo che sta al tabellone elettroni­co, di cui dice con meraviglia: «é un vero cervellone». La stes­sa definizione che più tardi usa anche per suo figlio, quello che vuole studiare filosofia,

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pensate, ed ha appena 16 an­ni.

Ma poi confessa: «1 miei figli non mi ascoltano mai. Non sanno niente del mio lavoro. Fin da piccoli sono stati presi in giro dai compagni come figli di Mike Bongiomo. Li hanno tormentati dicendogli «alle­gria!». E adesso uno é a Londra a studiare e l'altro ha scelto la filosofia. Certo, non dico che non sia una bella cosa, pe­rò...».

Una bella cosa, si capisce, ma non come fare i soldi con Berlusconi, che é arrivato co­me un vendicatore nella vita di Mike quando era trattato dalla Rai «come un impiegato». Sti­pendio da ndere, con la neces­sità di fare serate alle case del popolo per rimpinguare. E po­che ore di video nel corso del­l'anno per «non stufare il pub­blico». Con «san Berlusconi» in­vece sono arrivati soldi, spon­sor e centinaia di ore televisive. Anche se poi Mike precisa che Berlusconi dà «stipendi da ca­pogiro» perché gli conviene. Insomma la santità viene e va coi soldi, che sono come la be­nedizione divina. E tutto que­sto, s'intende, vale per la tv commerciale, mentre alla Rai dovrebbero toccare la cultura e l'informazione, i concerti e il DSE. E invece l'azienda di Sta­to rincorre gli ascolti, gareggia con la Fininvest e non bada a pareggiare i bilanci.

«Con la Rai ho fatto la storia di questo Paese? SI, sarà vero, però, quando parcheggiavo la Topolino il posteggiatore mi diceva: ma signor Mike, una macchinetta cosi, non é da lei...».

Questo è Mike Bongiomo, la faccia spudorata e innocente della Fininvest, un personag­gio che neppure Umberto Eco ha descritto completamente. Uno che si descrive solo da sé. La cronaca cede le armi. La parola alla tv, che poi 0 la Sto­na in atto dei giorni nostri.

Mike 8onglorno Giovedì sera un suo nuovo programma su Canale 5 Sopra il popolare presentatore In una foto dei primi anni Settanta

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«Io alla Fininvest, replicante ma indipendente» Nella polemica che ha contrapposto lo sceneggiatore David Grieco a Giorgio Gori, direttore di Canale 5 interviene il caporedattore del Tg5 che un anno fa ha lasciato la Rai

LAMBERTO SPOSINl'

• 1 «Di fronte al Grande Nul­la berluscomano persino la lot­tizzazione pare uno strumento di democrazia. Perché almeno alla Rai per uno che commette un abuso ce n'é un altro che protesta». La frase non é mia. La scrive lo sceneggiatore Da­vid Grieco in un articolo pub­blicato su l'Unito lunedi 21 set­tembre dal titolo "Caro PeduI-là, ha ragione. Berlusconi é fuori moda», a proposito - non * difficile capirlo - della guerra Rji-Fininvest.

Lo scrive ma non so se se ne renda ben conto ilo la fortuna di lavorare adesso per la Finin-'est, precisamente al Tgf> dove sono caporedattore centrale e

co ìduttore, dopo aver avuto la fortuna di lavorare per 13 anni in «lai, precisamente in una se­de regionale prima e al Tgl poi. come inviato speciale e conduttore Me ne sono anda­to cjal Tgl un anno fa, ma con­tinuo ad avere in quelle brutte stanze del quarto piano di via Teulada 6fi tanti ricordi e qual­che amico con il quale conti­nuo a sognare quello che per Grieco é già realtà: la fino della dittatura dei partiti in Rai (e no 1 solo in Rai) per permette­re analmente alla tanta gente seria e brava che ci lavora di esprimersi a! meglio e per far Imitare al meglio le incredibili potenzialità che ha.

Non voglio, e non mi inte­ressa, entrare nei motivi per cui Grieco detesta tanto la Fi­ninvest. Saranno buoni motivi e comunque gli ha risposto il direttore di Canale 5. Giorgio Cori. Io parlo a titolo personale e mi interessano più i motivi per cui Grieco assolve così de­cisamente la Rai.

Dice dunque Grieco che del Nulla Berlusconiano é persino migliore la lottizzazione per­ché -ò questo il senso - i n fon­do la lottizzazione e garanzia di pluralismo,

Quante volte l'ho sentita questa affermazione dell'alio-ra presidente Manca a propo­sito della «zebratura» dell'infor­mazione pubblica Quante vol­te l'ho sentita dai signori sinda­calisti giornalisti in lotta - si fa per dire - per la ragione del «servizio pubblico radiotelevi­sivo» (lo chiamano sempre co­si; , per la cogestione del pote­re con i terminali dei partiti. per far nominare raccomanda­ti, incapaci, portaborse in posti chiave delle redazioni, per far ottenere a pioggia aumenti di mento, gratifiche, ricompense per sanare insoddisfazioni e

colmare frustrazioni. Quante volte l'ho sentita

quella affeimazione per giusti­ficare la nomina, nella reda­zione milanese (che produce il Tg regionale). di 8 capiredat­tori e IO capiservizio al posto del vecchio caporedattore an­dato in pensione. Quante volte l'ho sentita quando si doveva­no coprire carriere fulminanti di colleghi diventati in due an­ni capiredattori con un paio di servizi e di stand-tip come mo­strine Quante volte l'ho sentita quando si dovevano mandare in onda vergognose «marchet­te» (ciois i servizi commissio­nati dai partiti, dagli enti, dalle aziende parastatali, senza al­cun interesse pubblico), inutili interviste, cronache di premi Icttcì.in, sfilate di moda, serate mondane con ministri e sotto­segretari del ramo e del posto Quante volte l'ho sentita1 'l'ulto questo - forse Grieco lo di­mentica - c o n i soldi pubblici, elargiti con grande generosità da quei partiti che ci hanno portato dove et hanno portato e dove tutti possono vedere, al­la bancarotta di stato, al salas­so permanente effettivo dalle

lasche dei contribuenti, agli scandali di regime, all'interes­se politico in atti d'ufficio, in­somma alla realizzazione pie­na dello sfascio. l>o sa, signor Grieco. che cosa dicevano - e dicono - in Rai quando uno si azzardava a tirare in ballo tulio i io'' Che era qualunquista, di­sfattista, fascista e provocato­re. Esattamente quello che il regime in disfacimento osa di­re oggi di coloro che vogliono ricominciare a sperare con re­gole diverse, che vogliono la fi­ne della partitocrazia ossessi­va, il ricambio politico, l'uni­nominale, l'elezione diretta dei sindaci, i servizi che funzio­nino, il fisco giusto, i boss in galera, i finanziamenti dove occorrono, gli aiuti quando servono Macché, tutti avvenni-rieri, provocatori e alleati og­gettivi del Nuovo Ordine Fasci­sta.

Lei. signoi Grieco, afferma ancora che sia finendo il tem­ilo in cui i partiti dettavano leg­ge in Rai Chi glielo ha detto? Come lo ha capito9 Pensa che il futuro direttore del Telegior­nale 1 lo nomineranno per meriti professionali7 Pensa che

il consiglio di amministrazione della Rai chiederà di fare il di­rettore del Telegiornale 1 a Montanelli, Biagi, Bocca o Pan-sa? Pensa che I successori di La Volpe e Curzi saranno scelti lontano da via del Corso e Boi-toghe Oscure7 Ila qualche se­gnale che ciò accadrà'

lo, signor Grieco, sono uno - per dirla come lei - che ha accettato di fare il replicante sulle reti di Berlusconi e non faccio più parte quindi del lot­to dei migliori giornalisti, dei migliori autori, dei migliori conduttori che, sempre secon­do lei, sono assoluto appan­naggio Rai Ilo perso dunque la compagnia di, in ordine al­fabetico: Agus con i suoi can­tagli. Lambcrtucci con le sue diete, Marzullo con le sue in­terviste di Mezzanotte e dintor­ni («dintorni più dintorni me­no» - testuale), Merola con ì suoi giochimi, Orefice con i suoi pastoni politici, e chissà quunt'altn. Mi sento già dire' si, e le ragazzine di Boncompa-gni, i quiz di Mike, le nozze di Mengacci, l'overdose di tele­novelas.' Certo, ma chi si sogna di dire che sono i migliori7 Be­

ne e male sono ovunque. Il punto non è questo. Il punto è che io alla Fininvest e al Tg5 non mi sento condizionato, non ho ancora visto fulminanti carriere di incapaci, non ho ancora visto il giornale cedere a pressioni che pure ci sono, nessuno - a cominiciare dal mio direttore - mi ha mai im­posto nulla, mi ha mai chiesto nulla che compromettesse la mia coscienza di giornalista li­bero e indipendente, nessuno mi ha mai chiesto di schierar­mi o di servire una causa, buo­na o cattiva che fosse. Quando e se questo accadrà ne trarrò le conseguenze.

Non mi fa impazzire Funari (il Peter Finch alla amatricia-na, come lo definisce efficace­mente Grieco), ma quando la Fininvest lo ha messo alla por­ta, ho subito pensato che l'a­zienda stesse commettendo un errore. Berlusconi - mi so­no detto - non doveva cacciar­lo, con o senza pressioni della De o del Psi. Stai a vedere -, mi sono detto ancora - che la Rai ne azzeccherà una? Ma ci ha pensato Pasquarelli a rimetter­mi in carreggiata.

Corrado Augias. Riparte stasera «Telefono giallo»

Raitre, toma oggi la trasmissione L'ultima puntata sul caso Falcone

«Telefono giallo» L'ispettore Augias indaga alTOlgiata Da stasera (alle 20,30) ritorna su Raitre Telefono giallo di Corrado Augias. In dieci puntate si occupe­rà di delitti recenti, per raccontare anche uno spac­cato sociale. «L'omicidio dell'Olgiata» sarà la prima inchiesta proposta ai telespettatori. Ma l'ultima pun­tata della serie sarà invece dedicata ad un assassi­nio che ha scosso le coscienze: quello del giudice Faicone e della sua scorta.

SILVIA QARAMBOIS

• • ROMA. Telefono giallo ri­toma sul luogo del delitto. Su Raitre. Corrado Augias, che sembrava irrevocabilmente deciso a togliersi di dosso i panni del Poirot televisivo, do­po un anno e mezzo ha invece ripreso in mano la trasmissio­ne, perché il «giallo» (dice) ò un vizio che crea dipendenza, in letteratura come in televisio­ne.

Nei corridoi della Rai, a dire il vero, si è sussurrato che Au­gias avesse piuttosto «ceduto» al direttore Angelo Guglielmi, in cambio della garanzia di poter ancora condurre (da gennaio) Babele, trasmissione colta di tarda sera. Ma gli inte­ressati smentiscono, decisa­mente. Sia pure senza manca­re di colpirsi di fioretto l'un l'al­tro, come sempre: «L'ho con­vinto, non ricattato», dice Gu­glielmi; «Mi ha convinto - riba­disce Augias - con la sua confusa dialettica. Tra noi c'ò un dissenso nobile, non come quelli sulla zebratura della lot­tizzazione, che sono la ragione prima delle polemiche in que­sto palazzo - continua il gior­nalista -, Noi discutiamo della linea editoriale, come si fa nei giornali, nelle case editrici, co­me é giusto fare anche in tv».

E il direttore di Raitre spiega anche perché era necessario per la sua rete riaprire una tra­smissione di successo (non é l'unico ritomo: la Raffai sarà quest'anno nuovamente alla guida di Chi l'ha visto7): «Noi vogliamo proporre un palinse­sto più completo possibile, che accolga tutti i generi. Noi rispettiamo il pubblico e le sue domande - dice Guglielmi -. E una grande domanda che vie­ne dalla gente ò quella della affabulazione televisiva... Tele­fono giallo 6 fiction e inchiesta insieme, racconta delitti eccel­lenti che sono pezzi di storia del nostro Paese, cosi scoper­tamente marcata dal crimine. L'inchiesta, inoltre, permette di buttare uno sguardo anche-sulle sufficienze e sulle insuffi­cienze dei processi investigati­vi».

La nuova edizione di Telefo­no giallo ha una novità, an­nunciata dal capostnittura Giovanni Tannilo: i casi non sono stati cercati in archivio, i fascicoli non hanno avuto tem­po di ingiallirsi né di impolve­rarsi: si tratta questa volta di dieci casi di cui la gente anco­ra sta discutendo. E a volte si tratta di delitti che hanno mos­so le coscienze. Come l'assas­sinio del giudice Falcone e del­la sua scorta...

«Con questa nuova sene di­mostreremo anche come é più difficile condurre un'indagine di polizia giudiziaria con il nuovo codice. Probabilmente una volta era più semplice per la polizia stringere le maglie in­

tomo a un sospetto... -avverte Augias -. Lo si vede ad esem­pio propno nel primo caso, l'o­micidio della contessa Filo Della Ton-e, all'Olgiata, alle porte di Roma. Ma questa 0 stata anche l'occasione per raccontare una realtà suburba­na molto particolare, come non si ritrova nelle altre grandi metropoli europee e mondiali; un vero spaccato sociale. Ab­biamo sempre scelto delitti in cui il crimine é un grande nle-valore sociale, dove é rappre­sentativo di qualcosa. Non si tratta solo di tragedie intime. Del resto é lo schema che ho utilizzato anche per il mio ulti­mo libro, Una ragazza per la notte, che sarà a giorni in libre­ria, lo. al contrario di Gugliel­mi, ho una passione per la let­teratura media, quella che non ha forse grandi doti letterarie ma filtra meglio, raffigura, la società che la circonda».

L'inchiesta toma in tv, quan­do la tv non fa altro che parlare di inchieste. Di quelle di Mila­no, soprattutto, tangenti e Tan­gentopoli. Telefono giallo non ne resta un po' spiazzato? È il direttore Guglielmi a risponde­re, con inconsueta veemenza «Non è una domanda da fare a noi, che siamo i soli che paiia-no di Milano e da Milano. Tutte le sere». Augias, invece, prefe­risce spiegare come la trasmis­sione si occuperà «di storie an­che troppo recenti»: «Questo comporta che dubbiamo rad­doppiare le cautele, che ab­biamo più difficoltà a portare ospiti in studio. La misura della serie é quella dei delitti privati e dei misteri pubblici, uno specchio molto fedele dell'Ita­lia di oggi».

In cinque edizioni TTetefono giallo ha affrontato 62 casi. «Non abbiamo mai risolto al­cun delitto - continua il gior­nalista - ma 12 inchiesto sono state riaperte, grazie alle tele­fonate degli spettatori che hanno portato nuovi elementi, hanno permesso di scoprire nuovi retroscena Fu proprio la telefonata di un anonimo avie­re del centro di Marsala a far riaprire l'inchiesta su Ustica».

Pronto a riprendere il telefo­no in studio. Augias appare soddisfallo E iscrive, a futura memoria- «È possibile che Te­lefono giallo stia per diventare un programma storico di Rai­tre Non so bene quanto tem­po ci voglia perché un pro­gramma raggiunga questa fa­se, ina presumo che stiamo per arrivarci» Si riferisce allie­ta» della trasmissione, ma non solo «Dai tempi della tragedia greca il sangue e il delitto sono sempre stati uno strumento terribilmente efficace per rap presentare la realtà». E per re-slare sui libri di storia, quella maggiore ma anche quella mi­nore: della tv. per esempio.

ricuso ••"- Spettacoli 5uV;.hf,r«: «W^^. i ' -Ss»)»^^"?"^. , - ' ".'%$A;r''ifT'''>,irrr;i:*3^^^ ^\JT W*-<-- w v -..».

«La voce della luna» in onda stasera su Raluno alle 20.40

La voce di Fellini Benigni e Villaggio parlano alla luna • • ROMA La voce della luna, l 'ultima opera realizzata da Fe­derico Fellini, con Roberto Be­nigni e Paolo Villaggio (insi­gnito quest'anno del Leone d 'oro alla camera ) , conclude stasera, su Ramno alle 20.40. un ciclo di quattordici f i lm, scelti fra quell i prodotti dalla prima rete, dal titolo La Rai e il cinema italiano Orizzonti del film d'amore «La nostra relè -d icono a Raiuno - ha avuto il merito d i aver valorizzato que­ste opere cercando di superare le logiche delI 'Auditel e del consumo televisivo in genere».

Liberamente ispirato al ro­

manzo d i Ermanno Cavazzoni Il poema dei lunatici, il film di stasera racconta l'irreale vaga­bondare di un mite personag­gio in bi l ico fra fantasia e real­tà, che crede d i sentire alcune voci che provengono dal pro­fondo dei pozzi e che lo esor­tano ad inseguire il suo ideale di donna, simile alla Luna,

Fra le opere presentate dal ciclo, che ha avuto inizio il 30 giugno scorso, figurano anche Wtrengard di Rmidio Greco, Codice privato di Francesco Masclli, Il sole anche di notte di Paolo e Vittorio Toviani

«Portaborse», «Blob» e Paolo Rossi: un successo la serata di Raitre

La tangente dà spettacolo La «serata tangenti» proposta da Raitre domenica sera ha incollato il pubblico davanti alla tv: quasi 4 milioni per // portaborse, 2 milioni e mezzo per un'edizione spietata e fulminante di Blob, 1 milione e 600mila per l'esordio di Paolo Rossi e Cochi Pon-zoni in Su la testa, un risultato inatteso per la banda dei comici brutti, sporchi e cattivi (ma onesti) nella città che voleva essere la linda «capitale morale».

SILVIA OARAMBOIS

• • ROMA. Una «serata tan­genti» in televisione E il co lon­nino dell 'Auditel e andato su Raitre domenica sera ha man­dato in onda, uno dietro l'altro, // portaborse d i Daniele Lu-chett i ; un'esplosiva edizione d i Blob coli d i mezz'ora, mono­grafica su Milano e dintorni; e Su la testa, i l nuovo appunta­mento con i comic i milanesi «brutti sporchi e cattivi» e dediti al turpi loquio ( m a onest i ) , che condiv idono la città con assessori e finanzieri l indi e eleganti ( m a in galera).

Quasi quattro mi l ioni di ascolto (15,83 per cento d i share) per Silvio Orlando, por­taborse «pentito» del ministro Nanni Moretti; 2 mi l ioni e mez­zo per la cinica sequenza, a volte fulminante, preparata dalla redazione di Enrico Ghezzi ( lo stesso ascolto del Tg3. dove, per altro, si parlava

ancora d i tangenti) ; un inatte­so seguito d i un mi l ione e 613mila telespettatori ( i l 14.64 per cento) per Paolo Rossi, al suo esordio tv, e Cochi Ponzo-ni, che la gente «ricorda in bianco e nero».

Angelo Guglielmi, direttore della rete, ieri non poteva esse­re che soddisfatto. Tanto da permettersi d i minimizzare: «Per Raitre è stata una serata importante. In realtà ci aspet­tavamo un seguito maggiore per II portaborse, a lmeno 5 mi­l ioni; ma non avevamo messo in conto il concerto di Michael Jackson su Canale 5 Il diret­tore di Canale 5, Giorgio Gori, che invece aveva previsto - in pubbl iche dichiarazioni -- di conquistare l'intero week-end, e che per tre sere consecutive è slato battuto, rispettivamen­te, da Raidue, Raiuno e Raitre ( a c u ì la Fininvest aveva oppo-

Ascolto Tv dal 27/9 al 3/10 ore 20.30/22,30

RAI 49,52 settimana prec. 21JS

47,37 I PUB LIT ALI A 46,09 I settimana prec. 44,65

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1.42

Paolo Rossi e Cochi Ponzoni in «Su con la testa»

sto La grande sfida, Paperissi-ma e il concerto, tre program­mi con cui la rete avrebbe do­vuto imporre la propria leader­sh ip ) , ha diramato Ieri un co­municato in cui afferma di aver conquistalo gli obiettivi previ­sti...

Ma il «caso» della domenica-langenti e slato rappresentato

da Blob e Su la testa. «Sono molto soddisfatto per i risultati di queste trasmissioni - ha af­fermato Guglielmi - . Il pro­gramma di Paolo Rossi 6 una trasmissione dura e difficile, per niente accattivante, anzi piuttosto sgradevole. La sua 0 una comicità non facile da di­gerire in tv e propr io per que­

sto il risultato d'ascolto ottenu­to è tanto più da lodare. Non diment ichiamoci che Paolo Rossi in tv e uno sconosciuto: per la gente quel lo ù ancora il nome di un calciatore!».

E il turpiloquio? Ci sono sta­te proteste? Si dice che abbia ripetuto la parola «cazzo» 25 volte, e in tv queste cose hanno strascichi... «Ma quale turpilo­quio... Ha messo sotto accusa la volgarità del la tv, questo ha fatto!», risponde Guglielmi. Piuttosto al direttore d i Raitre preoccupano certe lentezze del programma... «Sarà meglio che glielo dica che, quando vanno in estemi, la trasmissio­ne si raffredda. E meglio se la telecamera resta addosso a Paolo Rossi: ha una bella fac­cia, propr io una bella faccia».

I comic i milanesi non ci so­no andati leggeri: l ' impatto te­levisivo d i pezzi di teatro (da! comiz io di Bossi alle canzoni sui lavori in corso a Milano e sulla città «all'incontrarlo») ri­sulta facilmente mol to forte. E Rossi ci ha aggiunto l 'ult im'o-ra, come quando si è messo a col loquiare con Bobo Craxl: «Lo so che cosa hai detto d i me, mentre eri seduto l i , in pla­tea: "Quel drogato finirà in ga­lera". Come dice un vecchio adagio, caro Bobo, non augu­rare agli altri quel lo che non vorresti accadesse a te».

Auditel, un club per due RE*. ROMA. Si sono scatenale Raiuno e Canale 5 sono 11 che danno fondo a tutte le loro ar­mi più potenti per accaparrarsi il pr imato. Le armi si chiamano ovviamente: Paperissima, Scommettiamo che?. Striscia la notizia. Basta dare del resto un'occhiata alla graduatoria dei pr imi dieci programmi più visti nella settimana. Tranne un caso ( / fatti nostri d i Rai-

due) sono lutti, ma proprio • tutti, targati Raiuno o Canale 5. Come se la classifica fosse di­ventata un c lub riservato. La rete Fininvest si è piazzata su un maggior numero d i posta­zioni, ma al prezzo di un otta­vo posto per Paperissima, la trasmissione del sabato sera che avrebbe dovuto fronteg­giare Scommettiamo che''. E in­

vece, lo show di Raiuno con la coppia Frizzi-Carlucci, eccolo al pr imo posto del la «top ten», con 10 mi l ioni e mezzo di tele­spettatori. Al secondo posto II f i lm /gemel l i trasmesso da Ca­nale 5 con 8 mi l ioni e mezzo, al terzo Striscia la notizia con oltre 7 mil ioni, al quarto il cal­cio d i Raiuno con 6 mi l ioni 300mila. E poi Pavarotti, / fatti vostri, Affari di famiglia.

Martedì 6 ottobre 1992

KK$>;3r,,ll'!W!!yi!»59!h5»S

UNOMATTIINA (Raiuno, 6.50). Si sprecano i programmi-guida all'università. Anche qui . come nella rubrica a cura del Dipart imento scuola educazione, si parla di criteri per scegliere la facoltà. Oggi tocca a Ingegnena. In studio vi spiegherà perche farla, o perche- non farla assoluta­mente, il presidente del l 'ordine degli ingegneri

I F A T T I VOSTRI (Raidue. 11.55). Un uomo alla ricerca del padre, rapito nel 7 5 e da allora scomparso ne' nulla E il «caso» di un telefonino cellulare mai usato, ma per il qua­le la Sip pretende quaranta mi l ioni d i bolletta. Sono i due temi affrontati dal programma condotto da Alberto Ca­stagna, ideato e diretto da Michele Guardi.

CAMPUS, D O T T O R E I N (Raitre. 13 30). Guida alla facoltà di Lettere e filosofia. Come cicerone. Adriano Pennaccini preside dell 'ateneo torinese. È un'altra lappa del Dse che tenta la panoramica completa dell'università italiana ri­servata soprattutto a chi si è ridotto agli sgoccioli per l'i­scrizione.

SEGRETI PER V O I (Raitre, 13.50). La svalutazione della «borsa della spesa» Antonel la Clerici intervista in studio un'esperta a proposito delle lievitazioni di certi prezzi e sul comportamento da adottare per dare più valore ai propri risparmi.

LA PIÙ BELLA SEI T U (Telemontecarlo, 20.30). Louis Armstrong contro Massimo Ranieri, Frank Sinatra contro Domenico Modugno: e una «sfida internazionale» quella proposta quest'anno da Luciano Rispoli e Laura Lattua-da nel programma volutamente «superleggero» a base di musica che vede confrontarsi vecchi successi della can­zone. Stasera inaugurano il viaggio gli «evergreen»: «'O sole mio», «Love me tender», «La vie en rose».

UN INVIATO M O L T O SPECIALE (Raidue. 2030). Altro giro con il semprepresente Uno Banfi che stavolta potre­te godervi travestito da donna. L'«mviato mol to speciale» deve entrare infatti a tutti i costi al congresso per la gior­nata della donna. Coraggio.

I F IGLI D I ABRAMO (Raidue, 22.05). Ebrei e musulmani, israeliani e palestinesi. Religione e polit ica a confronto in una terra tormentata nel reportage realizzato da Claudi Balit per il Tg2 Dossier. Da Amman a Gerusalemme, qua­rantaquattro anni d i confl i t t i e uno spiraglio min imo di pace che per la pnma volta si e aperto fra israeliani e pa­lestinesi.

M I L A N O , ITALIA (Raitre, 22 45). Ugo Intini, Piero Fassino, Enrico Manca, Armando Cosautta Tutti nell 'aula di Gad Lerncr per una serata dedicata al futuro dei rapporti a si­nistra e allo scontro intemo al Psi.

FUORI ORARIO (Raitre, 0.55). Da Beau Geste d i Wi l l iam Wel lman a La bandera di Julien Duvivicr passando per Stan Laurei e Oliver Hardy.Totó, Femandel: in occasione della rassegna di Riminicinema, la banda di Fuori Orario vi propone dieci minut i dieci a base di tutto quanto fa Le­gione straniera al c inema. Immagini documentaristiche, dal muto al sonoro, e brani di f i lm di varie nazionalità.

(Roberta Chili)

© RAIUNO . \ ^ RAIDUE RAITRE ©' SCEGLI IL TUO FILM 6,80-10 UWO MATTINA

7-8-0- TELEGIORNALE UNO 7.3)8 TOP ECONOMIA 10.05 LA STANGATA NAPOLETANA.

2' puntata Ourante la trasmis-sionoalloU TG I

11.35 UN SOLO MONDO 11.55 CHE TEMPO FA 12.00 SERVIZIO A DOMICILIO, "ra la

f o S ' parto allo 12 301 TCì J 13.30 TELEGIORNALE UNO 13.35 TP UNO 3 MINUTI DI... 14.00 PROVE E PROVINI A SCOM-

METTIAMO CHE..,? 14.30 PRIMISSIMA 14.45 LA GRANDR AVVENTURA. Il

giro dol mondo in 50 film 16.15 BIGI AUTUNNO 17.65 OPPI AL PARLAMENTO 18.00 TELEGIORNALE UNO 16.10 MBTROPOLIS. RITRATTI DI

CITTA 19.15 AMERINDIA " 10.40 IL NASO DI CLEOPATRA 19.50 CHE TEMPO FA 20.00 TELEGIORNALE UNO 20.40 LA VOCE DELLA LUNA. Fi m d

Federico Fel'im con Roberto Be-nigni. Paolo Villaggio

22.45 TELEGIORNALE UNO. Linea notte

23.00 QUARK EUROPA. Le grano sli-do dogli Anni 90

23.30 ALFRED H Ì T C H C O C K PRE­SENTA Telefilm

24.00 0.30

TELEGIORNALE UNO OPPI AL PARLAMENTO MEZZANOTTE E DINTORNI. Di Gigi Marzullo

^ • • ^ TIU MOKTKMHO

7.30-8.00 CBS NEWS 8,30 BATMAN. Telelilm

9.00 TRUCK DRIVER^Teloliim _

10.00 TV DONNA MATTINO

DAY SHOW. Telefilm

12.15 A PRANZO CON WILMA

13.00 TMC NEWS-SPORT NEWS 14.00 APPUATO Al TROPICI. F Im

Regia di John Huston Con Hum-phroy Gogart

6.60 VIDEOCOMIC. OiN leggeri

7-S.30 PICCOLE E GRANDI STORIE. DocurnontdH, cartoni, telefilm

».30 VERDISSIMO. Ouotidiano di piarne e lion con Luca Sardella

6.50 MATINÉE AL CINEMA. Akiko (1961) Film commedia

11.26 LASSIE. Telefilm

7.00 SATNEWS 7.46 PAGINE DI TELEVIDEO

11.30 TAMBURELLO

11.50 T0 2-FLA8H

11.=3 I TATTI VOSTRI. Conduce Al-Qorto Castagna

13.00 T020RETREDICI

13.30 T02EC0N0MIA-METEQ2

13.45 CENTO CHIAVI PER L'EUROPA

13.50 SEGRETI PER VOI. Pomeriggio

14.00 QUANDO SI AMA

14.25 SANTABARBARA

15.15 IL COVO DEI CONTRABBAN-PIERI

16.40 RISTORANTE ITALIA 17.00 DA MILANO TG2 17.05 DAL PARLAMENTO 17.05 UNCASOPEROUE. Tololilm

11.40 VENT'AMNI PRIMA 12.00 DA MILANO TP 3 12.10 DSE. Il circolo dello 12 13.30 DSE. Dottoro in 14.00 TBLEOIORNALIREQIONALI 14.10 T03 POMERIGGIO 14.25 UN MITO DEL NOSTRO SECO­

LO: OLBNNPOULP 16.0» VENT'ANNI PRIMA 15.15 DSE. La scuola si aggiorna 18.46 GIOCHI DELLA GIOVENTÙ 16.00 TOS PALLA VOLANDO 16.30 PALLAVOLO VOLLEY 18.40 ATLETICA LEOPERA 17.00 MOUNTAIN BIKE. Mondiali 17.20 TOS DERBY. 17.30 I MOSTRI. 20 anni dopo 18.00 ANIMAU DELLE REGIONI PO-

LARI. Documentano 18.29 ORCHESTRAI Meteo 3 10.00 TOS

18/10 18.20

TPSSPORTSERA

HUNTER. Telolilm

19.16 BEATIFUL 19.45

20.15

TQ2 TELEGIORNALE TO 2 LO SPORT

UN INVIATO MOLTO SPECIA­LE. Tolelilm con Lino 8anti

22.05 TO 2 DOSSIER. Di Paolo Moucci

23.15 TO 2 NOTTE. Meteo 2

23.38 VIAGGIO DENTRO UN SOONO 0.25 APPUNTAMENTO AL CINEMA 0.35 CINEMA DI NOTTE

19.30 TOR Telegiornali regionali 10.46 BLOB. DI TUTTO PI PIÙ 30.29 CARTOLINA. Di A, Barbato 20.30 CORRADO AUOIAS RISPONDE

A TELEFONO PIALLO. Di Cor-radoAugiaa

22.30 TOS VENTIDUE E TRENTA 22.46 MILANO, ITALIA. Di G Lemer 23.40 PERRY MASON. In Biancaneve

0.30 TQ3-NUOVO GIORNO 0.56 PROIBITO. L'amica (1969) Film

commedia 2.30 PROVE TECNICHE DI TRA­

SMISSIONE

6.30 PRIMA PAGINA. Attualità

8.30 MAURIZIO COSTANZO SHOW.

Varietà. Replica

11.05 I JEFFERSON. Telefilm

11.30 ORE 12. Show condotto da Gerry

Scotti

13.00 TO 8 POMERIGGIO

13.20 NON t LA RAI. Varietà Con Pao-lo Bonolis (0769/64322)

14.30 FORUM. Attualità con Rita Dalla Chiesa

15.00 AGENZIA MATRIMONIALE. Conduco Marta Flavi Seguirà al-le 15 30 Ti amo parliamone

16.00 BIMBUMBAM. Varietà per ra-gazzi, cartoni e giocm

18.00 OK IL PREZZO E GIUSTO! Con-duce Iva Zanlcchi

10.00 LA RUOTA DELLA FORTUNA.

Quiz con Mike Bonglorno

20.00 TOS. News

20.25 STRISCIA LA NOTIZIA

20.40 STO CON OLI IPPOPOTAMI.

Film. Regie di Italo Zingarelli

22.46 IRONINSON. Telelilm

23.25 MAURIZIO COSTANZO SHOW. Varietà. Nel corso dol program-ma,alle24Tg5

1.30 STRISCIA LA NOTIZIA

6.30 RASSEGNA STAMPA. Replica

6.40 CIAO CIAO MATTINA. Cartoni animati e telefilm

9.15 BABY SITTER - LA CASA NEL­LA PRATERIA • HAZARD - LA DONNA BIONICA - 1 VICINI DI CASA. Tele'ilm

13.4S STARSKVSHUTCH. Telefilm

14.00 CIAO CIAO. Varietà por ragazzi

7.SO LA SIONORA E IL FANTASMA. Telelllm

8.00 MURPHYBROWN. Telelllm 8.30 TP4 MATTINA

16.00

16.05

UNOMANIA. Varietà

8.65 TRE NIPOTI E UN MAPOIOR-DOMO. Telelllm

0.20 STREPA PER AMORE. Telelllm 0.48 GENERAL HOSPITAL

10.06 MARCELLINA. Telenovela 11.00 INES, UNA SEGRETARIA D>A-

MARE. Telenovela 11.30 A CASA NOSTRA. Varietà con

Patrizia Rossetti

2.00 TG9 EDICOLA. Replica ogni ora fino allo 6

TOS DAL MONDO. Replica ogni ora fino alle 5.30

TROPPO FORTE. Telefilm

16.36 E PERICOLOSO SPORT. Varie-

là con Giobbe Covetta

16.46 TWIN CLIPS. Varietà

17.20 AGLI ORDINI PAPA. Telelllm

17.80 MITICO. Varietà

18.15 T.J.HOOKER. Teleflm

19.16 LO DICI TU, Attualità

19.30 STUDIO APERTO - STUDIO

SPORT

19.48 BENNV HILL SHORT

19.6» KARAOKE. Varietà 20.30 CALCIO: INTER-FOGGIA. Cop-

pa Italia 22.30 L'APPELLO DEL MARTEDÌ.

Conduce Maissimo De Luca

0.30 STUDIO APERTO - RASSEGNA STAMPA

0.50 STUDIO SPORT

1.05 STARSKYANDHUTCH

2.00 T.J.HOOKER. Telelllm

3.15 LA DONNA BIONICA. Telelllm

4.15 HAZZARD. Telefilm

5.15 LA CASA NELLA PRATERIA

11.40 T04 FLASH 13.00 SENTIERI. Teleromanzo 13.30 T04-POMERIGGIO 13.60 BUON POMERIGGIO. Varietà

con Patrizia Rosselli 14.00 SENTIERI. Teleromanzo (2«) 14.20 MARIA. Teleromanzo 18.16 IO NON CREDO AGLI UOMINI.

Telenovela 15.50 LA STORIA DI AMANDA. Tele-

novela 16.28 CELESTE. Telenovela

D'AMORE. Soap opera 17.30 T04 - FLASH - C'ERAVAMO

TANTO AMATI 18.10 LA CENA E SERVITA. Quiz 18.66 TP4SERA 19.30 GLORIA SOLA CONTRO IL

MONDO. Telenovela 20.30 FRATELLI D'ITALIA. Film Re-

già di Neri Parenti. Con Massimo oidi, Jerry Cala

22.30 ANTEPRIMA. Il circo di rete 4 23.00 IQ.MAMMETAETU. Quiz 23.46 T04 24.00 IL ORANDE FREDDO. Film. Re-

?ia di Lawrence Kasdan. Con om Beronger. Glenn Close

1.66 OROSCOPO DI DOMANI 2.00 PASSIAMO LA NOTTE INSIE­

ME. Show 2.40 MARCUSWELBY. Telelllm 3.30 SENTIERI. Teleromanzo

ODEOII (inumili

TELE *J} RADIO 13.45 USA TODAY. Attualità

14.00 ASPETTANDO IL DOMANI - IL

TEMPO DELLA NOSTRA VITA.

Telerom, inzi

1S.4S PROGRAMMAZIONE LOCALE

13.00 CARTONI ANIMATI. Gorilla ForceeGalaxy

14.00 NOTIZIARI REGIONALI

9.00 CINQUESTELLE IN REGIONE HAOEN. Telefilm

15.30 16.16" 1&00 19.00

INCUBO. Film 13.00 DESTINI. Telclilm

VIVIANA._Telenovela_ MARIONETTE. Film'

13.30 ANNA ED IO. Telefilm 14.00 TELEGIORNALE REGIONALE

Programmi codificali

20.30 MAMMA HO PERSO L'AEREO. Film con Macaulay Culkm, Joo

Pesci

VERONICA. Tolenovela NOTIZIARI REGIONALI

14.30 POMERIGGIO INSIEME 17.00 STARLANDIA. Con M Albanese

17.20 SETTE IN ALLEQRIA. Cartoni

.ir irrititi

ÌMP_ 20.00 20.30

HE MAN. Cartoni animati TANDT. Telefilm LÀ LÉPPENDA Film

DI ISHTAN.

19.69 SNACK. Canoni animali

16J9_AMICI MOSTRI!

17.18 TV DONNA. Con Carla Urban _

19.30 SPOMHEWS. Co-T Mortasano

2O00_TMC NEWS. Notiziario

20.30 LA PIÙ BELLA SEI TU. Italia control1 rostoriol mondo

22.40 STRIKB.LAPESCAIN TV 2i10.JL*cJ**ws-Jlc,llzi.<iri° 23.30 IVAN IL TERRIBILE. Film Rejia

di So'gel c|/en-'tojn Con Nik'la1

Cor*.asuv

19.00 LOVE AMERICAN STYLE. Tele­

lllm

22.15 NOTIZIARI REOIONALI 22.30 QUELLA STRANA CASA. Film

RegiadiPoterRader

19.30 RALPH SUPERMAXIEROE. Te-

letilm

20.30 L'AGGUATO DELLi! 100 FREC­

CE. Film

gH.

1.20 CNN. Collegamenti .n diretta

22.15 M.A.S.H. Telelllm

23.35 LA VALLE DELLE BAMBOLE.

Film

19.30 LA STRANA COPPIA. Telelllm 20.00 QUATTRO DONNE IN CARRIE-

RA. Telelllm 20.30 VULCANO FIGLIO DI GIOVE.

Film 22^30 TELEGIORNALI REOIONALI 23.00 SULLE STRADE DELLA CALI­

FORNIA. Telelllm 2.00 COLPO GROSSO STORY 24.00 LA STRANA COPPIA. Telelllm

18.00 ANNA EDIO. Telelllm 18.30 DESTINI. Telelllm

22.30 HAVANA. Film di Sidney Pol-lack Con Robert Rodford

0.55 CROCEVIA DELLA MORTE. Film con Gabriel Byrne

19.30_ 20.30 21.30

TELEGIORNALE REGIONALE I GIORNI DI BRIAN. Tolofilm SPORT E SPORT TELE

22.30 TELEGIORNALE REGIONALE

1.00 I DUE ORFANELLI. Film di Ma-no Mattoli Con Totò Carlo Cam­panini (Replica ogni due ore)

VIDEOMUSIC

11.30 MORNINGMIX 14.30 MISTER MIX 18.00 METROPOLIS 18.30 ON THE AIR

A 10.00 INXS. Special, ì0.30jfELEàlORNALÈ 23.30 TELEGIORNALE

1Ì00 NOTTE ROCK

20.30 LA MIA VITA PER TE. Telenov 21.18 BIANCA VI DAL Telenovela 22.00 L'IDOLO. Telenovela 2 2 . 3 0 TGANEWS. Notte

RAOIONOTIZIE. GR1: 6; 7; 8; 10: 12; 13; 14; 15; 19; 23.20. GR2: 6.30; 7.30; 0.30; 9.30; 11.30; 12.30; 13.30; 19.30; 16.30; 17.30:18.30; 19.30; 22.56. GR3: 6.45; 7.20; 9.45; 11.45; 13.45; 14.4S; 18.45; 20.45; 23.53. RAOIOUNO. Onda vordo: 6 03, 6.56, 7 56, 9.56, 11.57. 12.06, 14.57, 18.56. 22.57.9 Radio anch'io 92, 11 GR 1 Spazio aperto. 11.19 Tu. lui I f igl i, gli altr i : 12 GR 1 flash-Meteo: 12.06 Senti la montagna, 16 II paginone; 18.30 Venti d'Europa, 20.30 Ribalta, 23 09 La telefonata. RADIODUE. Onda verde 6.27, 7 26, 826. 9.27. 11 27. 13,26. 1527. 16.27, 17.27, 18 27, 19 26, 22 53, 9.49 Taglio di terza. 10.30 Radiodue 3131.12.90 II signor Bonalettura; 19 «Rubo», di G A Borgeso. 15.48 Pomeriggio in­sieme; 22.41 Questa o quella. 23.28 Chiusura. RADIOTRE. Onda verde. 7 18, 9 43. 11 43. 7.30 Prima pagina; 9 Concerto dol mattino, 10 Leggere il Decamero-no, 12 Opera Festival, 13,45 Concerti Doc; 16 I quaderni di Palomar, 17 Scatola sonora, 21 Radtotre sulte RADIOVERDERAI. Musica, notizie e Informazioni sul traltlco in MF dalle 1?50al le24.

14 .0O AGGUATO Al TROPICI Regia ài John Huston, con Humphrey Bogart, Mary Attor, Monta Blu». Usa (1942). 97 minuti. Lo stesso trio del «Mistero del talco», Bogart-Astor-Greonstreet, diretti dallo stosso regista e con la stos­sa bravura, qui m azione mil i tare. É la vigi l ia del la guerra tra Usa e Giappone, un agente americano si oppone ad un connazionale- e alla sua compl ice che vogliono vendere al nemico ' jegroti strategici TELEMONTECARLO

1 6 . 1 6 ILCOVODEICONTRABBANDIERI Regia i\ Frltx Lang, con Stewart Granger, George Sanders, Joan Greenwood. Usa (1955). 84 minuti. Film hol lywoodiano di Lang, ambientato nel l ' Inghi l­terra del 1757. Un ragazzino, r imasto orfano, deve consegnare una lettela affidatagli dal la madre ad un contrabbandiere Nana lettera ci sono Indicazioni per una pietra preziosa che permetterà al ragazzo di sa l ­varsi, pur abbandonando l 'anziano amico RAIDUE

2 0 . 3 0 FRATELLI D'ITALIA Regia di Neri Parenti, con Jerry Calè, Christ ian De Si­ca, Mssslmo Boldl. Italia (1989). 95 minuti. Tre episodi tenuti insieme da un conduttore di auto a noleggio. Nel pr imo un commosso riesco ad introdur­si in una comit iva di r lccastri In vacanza, quasi una parodia di «Il conte Max», nel secondoun impiegato corteggia la mogl ie del suo principale, nel terzo un t i ­foso milanista arie prese con degli ultra romanist i . Sa­cracela, idiozie e risate sguaiate. RETEOUATTRO

2 0 . 4 0 STO CON GLI IPPOPOTAMI Regia di Italo Zlngarelll, con Terence Hi l l , Bud Spen­cer, Joo Bugner. Malia (1979) 110 minut i . Hill o Spencer in versione salar i . Nell 'Africa nera, Tom lavora a bordo di una vettura portando in giro tu­risti a caccia di emozioni , ignaro dei fucili caricati sul­la )eep. Il cugino Sl lm si rifa vivo al l ' improvviso e in­sieme i due si coallzzano contro Ommond, un omac­cione che organizza sanguinosi safar i , d'ora In poi contrastato dal l 'entusiasmo ecologista dei due av­venturosi CANALE 9

2 3 . 3 0 IVAN IL TERRIBILE Regia di Sergej EJzenste|n, con Nlkolal Cerkasov, Ludmlla Cellshovakala, Serallna Blrman. Urss (1944). 95 minuti. L'ascesa al potore di Ivan, da piccolo orfano che non arr iva al Irono a furente zar che vince la congiura del Boiardi, affronta la guerra contro i tartari e r iunisce gii immensi terr i tori del l ' imncro Un dramma s j l l a sol i tu­dine del potere ispiralo da Shakespeare e Dostoevs­ki j , affidato al la maschera del protaqonl3ta, fotografa­to e girato in modo magistrale TELÉMONTECARLO

2 3 . 3 8 LA VALLE DELLE BAMBOLE Regia di Mark Robson, con Barbara Perklna, Shnron Tate, Party Duke. Usa (1967). 121 minuti. Tre ragazze sperano di sfondare nello show-busi­ness Neely arr iva a Broadway. Jennifer sposa un cantante di gr ido. Anne fa pubblicità in tv ad una cre­ma Ma nessuna del le tre e felice, anzi Psicolarmaci. successi, fal l imenti e lacr ime In un melo n tre voci, con gran dispiego di commonto musicalo ITALIA 7

2 3 . 3 0 IL GRANDE FREDDO Regia di Lawrence Kasdan, con Kevin Kllne, Tom Bo-renger, Glenn Cloae. Usa (1983). 100 minuti. Un film che ha già battezzato un modo di sontlre e di guardare al proprio passato Un gruppo di .<mici tra i 30 e i 40 anni si r iunisco al lunoralo r*' j n o di loro, Alex Cominciano a parlare, r icordare, guardarsi den­tro e r iconoscersi di nuovo, ormai adult i . Amor i de l l 'u -nlvorsita che rivivono, voglia di maternità, delusioni professionali o una ventata di giovinezza dall 'ex fi­danzata d i Alex Da vodero e r ivedere RETEQUATTRO

0 . 3 5 BENVENUTA Regia di André Delvaux, con Fanny Ardant, Vittorio Gaurnan, Francolse Fablan. Francia (1983). 102 mi­nuti. Un giovnno sconoggiatoro che vivo e lavora in Alsa­zia va in Belgio, alla ricerca del l 'autr ice di un roman­zo cho l'ha molto colpito o affascinato La donna non eserciterà minore attrazione sud i lui RAIDUE

Martedì 6 ottobre 1992 "Spettacoli

S-2yS^?!:JSi,'"JJ;'i |M«IM;I 21 ru

Nei cinema italiani «Alien 3» capitolo finale della saga con la Weaver, e «La città della gioia» di Roland Joffé

Storie di imperialismi vecchi e nuovi, dalle bidonville di Calcutta alle guerre per la conquista dello spazio

L'alieno e i colonialisti Parliamo di due film attualmente nei cinema italia­ni: L<3 città della gioia di Roland Joffé {già regista dei famosi Urla del silenzio e Mission), sulla Calcutta di Madre Teresa; Alien 3 di David Fincher, capitolo ter­zo e (si giura) ultimo della saga iniziata da Ridley Scott e proseguita da James Cameron. Non sono due capolavori, tutt'altro, ma letti assieme rivelano curiose analogie. Vediamo quali.

ALBERTO CRESPI

• I Ci sono nelle città italia­ne due film non particolar­mente belli: La citta della gioia di Roland JoHé e Alien 3. Qui accanto ve ne raccontiamo brevemente le trame. Non so­no due film da vedere ad ogni costo, credeteci. Ma visti assie­me, si trasformano in una cu­riosa "finestra» sul mondo, o su una microscopica fetta di mondo.

La citta della gioia e un film retorico, sentimentalista, ver­boso. Ma si inserisce in una tradizione culturale molto pre­cisa e, in certi casi, molto nobi­le: quella della letteratura colo­niale che ha avuto grandi auto­ri come Kipling e Conrad. Il bestseller di Dominique La-Pierre - ispirato dal lavoro «sul campo» accanto a Madre Tere­sa di Calcutta - non è certo di slmile livello, ma il cinema di Joffé è il corrispettivo filmico pio puntuale di quella tradizio­ne. Joffé mette sempre in sce­na i drammi del cosiddetto Terzo Mondo all'interno delia coscienza dell'uomo bianco: Sam Waterston In Urla del si­lenzio. Robert De Miro in Mis-Sion, Patrick Swayze In La città della gioia sono bianchi che entrano a contatto con trage­die >allene» e ne vengono mu­tati. Tutti e tre tentano di vivere la vita deH'«altro». di immedesi­marsi in essa. È uno dei tratti ti­pici della letteratura coloniale: il paternalismo. Anche quan­

do ricerca il contatto, l'uomo oianco nmane portatore di ci­viltà, più organizzato, tecnolo­gicamente più forte.

In qualche misura i film di Jolfé sembrano perfette espressioni di quello che lo storico Eric Hobsbawm, nel suo volume L'Età degli imperi (Laterza, 1991) definisce '«imperialismo sociale». Quel-a pratica che, alla (ine

dell'800, spingeva le potenze .mperialìste a conquistare im­peri anche e soprattutto per se­dare i conflitti sociali al proprio interno. Nei film di Joffé le contraddizioni - anche psico­logiche -dei bianchi si riappa­cificano con se stesse facendo del bene ai "barbari». È un ag­giornamento connaturato alla modernità del cinema, alla sua capacità di volgarizzare le grandi tematiche (e di bana­lizzarle, come no?).

Oggi, quando si parla di ci­nema e di colonialismo, si pensa subito a Hollywood e al suo dominio sui mercati mon­diali. La saga di Alien potrebbe essere un perfetto esemplo di quella «colonizzazione del .subconscio» di cui parlava Wlm Wenders in Nel corso del tempo. Ma è anche qualcosa di più. Alien 36 un film deludente per i fans dei due precedenti capitoli, e per altro del tutto sconsigliablle a chi non avesse visto i numeri 1 e 2 (non ci ca­pirebbe un bel nulla, tanto per

essere chiari) Anche in esso, è però presente un «filo rosso» che percorre tutta la trilogia: la colonizzazione dello spazio, tema etemo della fantascien­za, e più precisamente la pre­senza Incombente della Com­pagnia, che nel primo film spe­diva gli astronauti del Nostro­mo (nome conradlano, che coincidenza!) alla ricerca del­l'alieno, e che ancora nel terzo tenta di impadronirsi del mo­stro per studiarlo e usarlo co­me arma. Stavolta, però, c'è una notizia in più: la Compa­gnia viaggia su astronavi co­perte di ideogrammi, i suoi uo­mini hanno gli occhi a man­dorla. In breve: la Compagnia è giapponese. Quel Giappone che, pezzo dopo pezzo, si sta comprando l'America. Quel Giappone di cui l'Amenca ha paura.

In ultima analisi: Jofté non ha torto quando dichiara, nelle interviste, di non nutrire «sensi di colpa» - in quanto inglese -

nei confronti dell'India, perché •gli europei non sono né gli unici né i primi imperialisti, ma solo gli ultimi in ordine di tem­po». E i creatori della saga di Alien sembrano indirettamen­te dargli ragione, pronostican­do che i p>x>ssimì colonialisti verranno da Oriente. In fondo la metafora del colonialismo proposta da Alien 3 è più fine di quella contenuta in La città della gioia. l'«altro» destinato a conquistarci è sia dentro di noi (l'alleno che mette incinta la capitana Ripley) sia fuori di noi (la Compagnia che a Ri­pley dà lavoro). E parlando al­la fin fine di cinema, la dritta è: lasciar perdere Alien 3 in sé, ma conservare a futura memo­ria la trilogia In videocassetta, per la sua forza complessiva e per la grande tenuta spettaco­lare dei primi due film. La ve­drete probabilmente su casset­te fabbricate in Giappone, usando videoregistratori fab­bricati in Giappone. Appunto.

A destra Sigourney

Weaver In «Alien 3»

A sinistra Om Puri

In «La città della gioia»

Alien 3 Regìa: David Fincher. Sceneggiatura: David Gi-ler, Walter Hill, Larry Ferguson. Fotografia' Alex Thomson. Effetti speciali: Richard Edlund. Inter­preti: Sigoumey Weaver, Charles Dance, Char­les Dutton, Lance Henriksen. Usa, 1992. Milano: Manzoni, Splendor Roma: Academy, Barberini

• i Nel primo film di Scott, l'alieno era uno so­lo: sfuggente, misterioso, invisibile. Nel secondo film di Cameron gli alieni erano mille: aggressi­vi, inquadrati, un esercito. Nel terzo film ritornia­mo alla formula originaria: un solo mostro che ha seguito la valorosa capitana Ripley sulla na­vicella nella quale si era Ibernata, alla fine del secondo capitolo. Quando Ripley sbarca su Fio­rirla 161, pianeta-colonia penale abitata soltan­to da pochi reclusi e moltissimi pidocchi, l'alie­no è con lei. Anzi, è dentro di lei. Perché duran­te il viaggio il mostro l'ha ingravidata e ora la scommessa é tragica: uccidere l'alieno e poi morire per non partorirne un altro...

La sceneggiatura è stata riscritta più volte, e si vede. La regìa è stata affidata al videoclipparo David Fincher (uno dei registi preferiti di Ma­donna) , e anche questo si vede. SI perde la pro­gressione drammatica dei precedenti film, c'è solo una regia convulsa e piena di effetti gratuiti, come nell'assurdo gioco a nascondino che i re­clusi di Fiorina improvvisano per «incastrare» l'alleno. Sigoumey Weaver, anche co-produttri­ce, ha preteso per contratto che Ripley sarebbe morta, onde evitare capitoli 4,5 e cosi via. Il film non le interessa, se non per una violenta vena masochista che percorre la sua interpretazione. Rapata, lercia e incinta di un alleno: se alla fine si suicida, va capita. CAI.C

La città della gioia Regia: Roland Joffé. Sceneggiatura: Mark Me-doff, dal romanzo omonimo di Dominique La-Pierre. Fotografia: Peter Biziou. Musiche: Ennio Morricone. Interpreti: Patrick Swayze, Om Puri, Pauline Collins, Shabana Azmi. Usa, 1992. Roma: Rivoli Milano: Arlecchino

M All'inizio siamo a Houston, Texas. Una bambina muore durante un'operazione. Il me­dico che non è riuscito a salvarla, il giovane Max Lowe, molla tutto ed entra ufficialmente in crisi esistenziale. Lo ritroveremo a Calcutta, dove le sue avventure si incroceranno con quelle di Ha-sari Pai, contadino emigrato in città. Hasan ho il problema di nutrire la propria famigli,i, e ci rie­sce tirando un risciò; Max ha il problema di taci­tare la propria coscienza, e ci riuscirà dandosi al volontariato: si unirà all'ambulatorio gestito da una signora inglese nel cuore della «citta della gioia» (il ghetto più fetido di Calcutta), per assi­stere i poveri e combattere i mafiosi che li ta­glieggiano.

Il film è per motivi diversi, impressionante Nella prima parte, per come Jofté ci trascina nelle vie di Calcutta, offrendoci squarci di sotto­sviluppo agghiaccianti e persino magniloquenti nella loro vitalità. Nella seconda, percome il re­gista britannico accumula quintali di luoghi co­muni, nel descrivere II rapporto fra gli indù pign e rassegnati e i bianchi che danno loro la «linea» e la voglia di lottare. Alla fine, dai 135 minuti del film si vorrebbe ntagliare un mediornetraggio dedicato solo all'indiano Hasan e alle strade di Calcutta che percorre, scalzo come uno schia­vo. Quello sarebbe stato un grande film. La pre­senza del dottor Max (un ingombrante Patrick Swayze) lo ha distrutto. QAIC.

m vs- v • * ' ^ - S I S M I

If cartellone dell'Argentina

Carlo Goldoni superstar Il Teatro di Roma ricomincia dal Settecento

STEFANIA CHINZARI ""

• I ROMA Silenzio assoluto sulle travagliate vicende dell'e­state il rientro nel Consiglio d'amministrazione di Diego Cullo, presidente del tejlro li­no all'anno scorso, quando la voragine linanziana porlo sul­l'orlo del commissariamento, i problemi di budget non anco­ra completamente risolti, i co­stosi e lunghi lavori di ristruttu­razione onnai improrogabili. Profuse informazioni, invece, sulle motivazioni e su, conte­nuti della programmazione ar­tistica Alla conferenza stampa del Teatro Argentina, il diretto­re Pietro Carriglio ha illustrato con gran dovizia l'ormai immi­nente stagione teatrale, che si apre l'I] novembre (per i la­vori di cui sopra) con l'arrivo in un teatro chiuso di Ulisse e la balena bianca di Vittorio Gaisman, dopo le molte pere­grinazioni lungo porti e fiumi.

Sarà Goldoni il vero prota­gonista della stagione, lenteg­giato "ci bicentenario con set­te titoli, scelti tra gli spettacoli scritti dal grande commedio­grafo veneziano e quelli atti­nenti alla sua epoca, un Sette­cento meno stereotipato e geometrico di quello che ci hanno tramandato le enciclo­pedie e a cui l'Argentina con­tribuirà con una vasta mostra multimediale Di Carlo Goldo­ni, dunque, «un autore - ha precisato Carriglio - sulla cui reale grandezza c'è poca co­scienza, al di là di tutti gli ste­reotipi», sono in programma L'avventuriero onorato f dal 23 gennaio) a cura di Luigi Squarzina, ambientato in una simbolica Palermo. Arlecchino tenitore di due padroni (dal 9 m.irzol, spettacolo ormai leg­gendario di Giorgio Strehler che al bicentenario ha dedica­to quest'anno anche // cam­piello (qui ospitato dal 29 apn-le) e Le baruffe chiozzotle; La bottega del caffè (dal 25 mar­zo) diretto da Mario Missiroli, probabile regista della pro­spettata compagnia stabile del teatro. Di Carlo Gozzi è invece Turando! (dal 10 febbraio), coprodolta dal Teatro di Roma e dall'Opera di Pechino, nata

sull'onda dell'incontro tra : due teatri avvenuto nella pre­cedente stagione, e di Vittorio Alfieri Oreste (dal 2 giugno), rivisitazione settecentesca del­la tragedia greca, affidata alla regia di Gabnele Lavia, con le scene di Arnaldo Pomodoro •Ma l'anno goldoniano - ha precisalo Camallo - si chiude­rà all'inizio della prossima sts-gione, nell'autunno del '93 con l'arrivo delle Baruffe chioz-;orrestrehlenane».

Attorno a Goldoni una sta­gione che prende spunto dai tagli finanziari «contro gli spre­chi e per l'unione delle forze tra teatri pubblici e privati», per proporre collaborazioni e nuo­ve affinità: con lo Stabile di Pa­lermo, di cui l'Argentina ospita /Florio (dal 18 maggio) diret­to da Roberto Guicciardini; con quello di Catania, da cui arriva La lunga vita di Marian­na Ucrìa (5 gennaio) dal libro di Dacia Maralnl; con quello di Torino, con Ronconi regista di Misura per misura di Shake­speare (il 1 dicembre) e nella prossima stagione di A/fabula-zione di Pasolini; con l'orga­nizzazione delle celebrazioni per il centenario della nascita di Ugo Betti, promotore di De­litto all'isola delle capre con Gastone Moschln.

Ma Cartiglio e il presidente Ferdinando Pinto, alla ricerca •di un teatro contenitore di col­loqui, continuo luogo di incon­tri e di attività», propongono anche l'ospitalità di Remondl e Caporossi, diverse Iniziative per la Pasqua e i «Lunedi del­l'Argentina», con le già avviate letture della Divina Commedia curate da Giovanni Raboni, degli «Incontri con la città» gui­data da Corrado Augias, dei concerti. «Senza nulla togliere al Teatro dell'Opera, vogliamo riportare qui tutta la festosità della musica. E cominceremo da Goldoni, librettista ancora poco conosciuto» Tutto, In­somma, compresi gli assaggi per le prossime due stagioni, come da direttiva ministeriale, all'insegna dello slogan conla­to per il nlancio del prestigioso e disastrato Argentina: «Il Tea­tro di Roma parla italiano».

Atletico ma banale il programma della David Parsons Dance Company

Girotondi e duetti per Bach 'f s^/-*.'* ^ à S * ' ^ ^

Un momento dello spettacolo della David Parsoti Dance Company andato In scena a Bologna

La ricca stagione bolognese dei Balletti d'Autunno organizzata da Musica Insieme è stata inaugurata dalla Parsons Dance Company. Il gruppo america­no resterà in Italia per circa due mesi: è oggi a Man­tova e toccherà le città principali, tra cui Roma e Mi­lano, con un programma di pezzi vari. A Bologna un folto pubblico ha apprezzato la danza nella luce di Caughte il giocoso Bachiana.

MARINELLA QUATTERINI

tm BOLOGNA. Silenzio di tomba, applausi freddini. Per i i.200 spettaton convenuti al Palazzo dei Congressi di Bolo­gna il debutto nazionale della David Parsons Dance Compa­ny è iniziato solo a metà sera­ta Quando il narcisista coreo­grafo della compagnia. Par­sons appunto, si è tuffato tutto solo entro un fascio di luce stroboscopica, come un Icaro che tenta di dare - e per alcuni attimi ci riesce - l'impressione di volare. Ma prima dcll'olferta di Caught («Preso»), il facile trucchetto che da noi debutto nell'87 a Spoleto, il pubblico bolognese non aveva dato l'impressione di amare le dan­ze di Parsons

Figlio di un'America che persevera nel disimpegno, il Nostro è l'ultimo dei prodotti gonfiati provenienti dagli Sta­tes A casa sua c'è chi lo para­gona a Chaplin e Buster «ca­

lori e chi pomposamente lo se­gnala come -miglior danzatore vivente». È un fardello di giudi­zi non facile da sostenere. An­che perché se il volto da bam­bolotto biscuit del presunto migliore poggia su un torso so-I do e mobilissimo, le gambe t'emano con troppa frequen­za Vedere per credere.

Né i suoi sette ballerini sem­brano più rigorosi di lui, zam­pillano allegramente nello spazio, con senso del ritmo, vi­talità, indubbia energia, ma si preoccupano troppo poco di aspirare alla perfezione. Del r'sto, il messaggio del loro co­reografo esclude a prion ogni genere di idealismo. Lo sguar-c o di Parsons si posa sulla vita cuotidiana, ma con una preoccupante predilezione per innocenti bravate da caser­ma saltare uno sull'altro, piz­zicarsi e scappar via, e simili

Per la verità, rispetto alle ulti­

me apparizioni italiane della Parsons Dance, il nuovo pro­gramma ostenta maggiori pre­tese. Nell'ultimissima creazio­ne, intitolata Bachiana. il co­reografo aggredisce la musica del grande tedesco con piglio sicuro Tutti i ballerini si pren­dono per mano. Escogitano dei festosi girotondi. Si issano a testa in giù per fare gli Ercoli­ni sempre in piedi. Racchiudo­no un piccolo duetto d'amore in un'incessante giostra di pas­si sempre uguali. La disarman­te semplicità dell'insieme, più vicina ad un saggio di scuola che non ad una vera coreogra­fia, tende a raccontarci che Ba­ch si ascolta felicemente an­che negli asili infantili. lx> scompio del prodotto musica­le, però, non passa inosserva­to.

Parsons demolisce l'archi­tettura dei suoni di Bach distri­buendo sempre i suoi ballerini, e se stesso, lungo una scia oiiz-zontale, parallela all'occhio del pubblico. Attenzione non si tratta di una scelta stilistica, paragonabile ad esempio alle ventate di movimento, sempre molto cesellate, cH suo mae­stro Paul Taylor È piuttosto una facile scappatoia antico-rcograhea. Tanto è vero che un altro pezzo seminuovo, A Hairy Night on lìald Mountain (il celebre Una Notte sul Monte Calvo di Musorgski]). viene or­

ganizzato come se i danzatori si trovassero in un corridoi.

Sparita, ma non del tutto, l'i­dea che ispirò la musica di Mu-sorsgki) (un sabbah di streghe alla presenza di Satana), assi­stiamo a un poliziesco. I perso­naggi sono connotati solo da­gli abiti che indossano: una bambina, una camenera, un maggiordomo e una Morte in­cappucciata che si trasforma in prete, in detective e in regi­sta. Tutti si muovono come in un musical frenetico. Ma ogni sforzo per capire cosa real­mente accada resta frustrato. Oscura è anche la ragione d'e­sistere di un'altra danza intito­lata StuckWork,

Sulle pnme si pensa ad un disegno astratto guidato dalla tenue traccia indicata nel titolo (Stuck sta per bloccato ), ma c'è Parsons che si sposta lungo il palcoscenico, avvolto in un pastrano azzurrognola; sem­bra il profeta di una serie di im­magini e di tableaux viuants in­collati casualmente Si diceva della propensione narcisista del personaggio, ebbene emerge un po' ovunque, ma viene mitigata negli unici due pezzi in cui Parsons smaschera senza problemi le sue vere ca­pacità Il ginnico duetto Bro­thers (a suo tempo interpreta­to anche da Nureyev) e il sem­preverde Caught. Due pezzi da novanta, in confronto al resto.

N U O V I R E N A U IMO

L A V O R O N O S T R E S S . M a i c o m ò In q u e s t o m o m e n t o

e I m p o r t a n t e l a v o r a r e s e n z a s t r e s s . E' q u e l l o c h e fia

r a n t l s c e R e n a u l t E x p r e s s , c o n c o n f o r t e d e q u i p a g g i a

m e n t i a u t o m o b i l i s t i c i o d u n o s i c u r e z z a d i a s s e t t o o f r e

n a t a u n i c i , g r a z i o a l r e t r o t r e n o a q u a t t r o b a r r e d i t o r s i o

n e . N i e n t e s t r e s s n e p p u r e a l m o m e n t o d e l c a r i c o c o n

u n v a n o d a 2 , 6 m \ l a s o l i d i t à d i u n c a m i o n e m i l l e a t

t o n z i o n l p r o g e t t a t e p e r c h i l a v o r a ( t r a l ' a l t r o , Il p o r t e l l o -

n e f u l l s p a c e o p p u r e l ' e s c l u s i v o " g i r a f f o n e " pe r c a r i c h i

i n g o m b r a n t i ) , N e s s u n o s t r e s s n e p p u r e s e il C r i r i co e

t a n t o a n c h e 7 5 0 K g p e r le v e r s i o n i 1 6 e 1 9 E c o d i e

s e i c o l p r i m a t o d e l m i n i m o c o s t o p o r c h i l o t r a s p o r t a t o

D E N A R O N O S T R E S S . P e r s c e g l i e r e R e n a u l t

e x p r e s s , f i n o a l 3 1 o t t o b r e , noi» c ' n l o s t r e s s d e i t a s ­

s i d i i n t e r e s s e n e q u e l l o di u n p r e z z o " n s o r p r e s a " .

I a F i n R o n a u l t . f i n a n z i a r i a d e l G r u p p o , p r o p o n e f i n o a

I O m i l i o n i i n 1 8 r a t e a d i n t e r e s s i / e r o S e la s c e l t a

e p e r u n a d e l l e v e r s i o n i r je l T r n l i c - d » 9 a 1 4 q u i n t a l i

d i p o r t a t a u t i l e - i l f i n i i n / u i m c n t o s e n z a i n t e r e s s i p u ò

a r r i v a r e a 1 5 m i l i o n i P r o p o s t e a n c h e f o r m u l e l e a s i n g

e f u l l l e o s m g e c o n t r a i t i d i a s s i s i e n / n p e r e l i m i n a r e

o g n i c o M o d i m a n u t e n z i o n e f i n o a t r e a n n i p e r u n c h i ­

l o m e t r a g g i o c o M f o i d . i t o lr> o i a , e u r n e s u t u t t e l e

R e n a u l t , i l p i e z / o è g a r a n t i t o pe r _ì m e s i d a II ' o r d i n e .

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l'UniLà - Martedì 6 ottobre 1992 Redazioni1: vm dei Duo Macelli. 23 /13 - 00187 Kom.i tei. 69.996.282 - fax 69.996.290 1 cronisti ricevono dalle ore H a l l e ore 13 e dalle 15 al­le ore 1 "•*'•

Operazione Mani pulite Da Milano è arrivato un dossier Si parla di altri fatti di corruzione

diversi da quelli finora noti, nelle aziende gestite dal Campidoglio Ancora interrogatori per lo scandalo del Catasto e per la vicenda Safim

Atac e Acotral, ancora tangenti Il giudice Di Pietro ha «regalato» alla Procura di Ro­ma tutti i segreti delle municipalizzate capitoline: Atac, Acotral, forse anche le Ferrovie dello Stato. Due enormi dossier su decine e decine di episodi di corruzione e truffe emersi durante gli interrogatori dei politici arrestati a Roma nel blitz del 21 settem­bre scorso. I documenti sono ora all'esame dei pro­curatori Vittorio Mele e Rosario Di Mauro.

ANDREA QAIARDONI

H i Due dossier zeppi di do­cumenti sono arrivati ieri mat­tina a piazzale Clodio. Mitten­te, la Procura della Repubblica di Milano. Vale a dire il giudice Antonio Dì Pietro, Il primo dos­sier (ma la definizione e ridut­tiva visto che ciascuno è for­mato da tre enormi scatoloni di cartone) e finito sul tavolo del procuratore capo Vittorio Mele. L'altro e stato consegna­to al procuratore circondariale Rosario Di Mauro. In quelle de­cine di fascicoli ci sono stralci dell'inchiesta milanese raccol­ti dai magistrati dopo il blitz del 22 settembre scorso, quan­do a Roma furono arrestati gli ultimi tre presidenti dell'Atac. i socialisti Bosca e Pallottini e il democristiano Filippi, il presi­dente pro-tempore dell'Aco-tral De Simoni e il presidente del Coreco, Damiani, entrambi de, entrambi sbardelliani. Ed emergono, dai quei fascicoli, chissà quanti episodi di corru­zione e di truffa nei quali sa­rebbero coinvolte le municipa­lizzate romane, per ammissio­ne degli stessi vertici di Atac e Acotral. Forse anche le Ferro­vie dello Stato. Episodi che non riguardano l'inchiesta mi­lanese e che perciò dovranno essere esaminati dai magistrati romani. L'invio dei dossier non

ha comunque alcun legame con il conflitto di competenza sollevato da gran parte degli avvocati che difendono i «ro­mani» finiti in carcere durante il blitz di due settimane fa. Questione sulla quale Mele do­vrebbe pronunciarsi nelle prossime ore.

Prosegue, nel frattempo, l'inchiesta sulle tangenti per il palazzo del Catasto. Per quan­to riguarda il coinvolgimento del senatore democristiano Carlo Mcrolli, si attendono le decisioni dell'assemblea di Pa­lazzo Madama, che dovrà vo­tare se concedere o meno l'au­torizzazione a procedere e al­l'arresto, Mcrolli e accusato di aver intascato tangenti per 15 miliardi. Ma anche la posizio­ne degli altri arrestati, nelle ul­time ore, si e definita con mag­gior nettezza. Zefferino Pctrec-ca, direttore generale dell'uffi­cio relazioni internazionali del ministero delle Finanze e membro della commissione, istituita dall'ex ministro Rino Formica e presieduta dallo stesso Mcrolli, incaricata di scegliere gli immobili da ac­quistare, avrebbe preso 150 milioni di lire Armando Borsa, ex intendente di Finanza nr avrebbe ricevuti cento. Infine Pierfranco Achene, ex dirigen­te supcriore del Catasto, ora in

pensione. Soldi non ne ha pre­si, ma gli avevano promesso 500 milioni. E ai magistrati po­co importa se la trattativa si è poi interrotta, essendo il reato di corruzione comunque «in­tatto». Luigi Palmidoro infine, direttore generale della Previ­denza sociale presso il Ministe­ro del Lavoro, è accusato di aver intascato alcune centi­naia di milioni per aver favorito l'acquisto da parte del ministe­ro di un palazzo del marchese Cerini, poi girato all'Inpdai. Sa­bato scorso sono stati notificati altri sette avvisi di garanzia, due dei quali ad Alberto Gallo e Alberto D'Orazio, rispettiva­mente presidente e consigliere della fondazione a cui Cerini ìasciò l'intero patrimonio.

Oggi giornata di interrogato­ri per quanto riguarda l'inchie­sta sulle illecite attività della Safim leasing, la finanziaria dell'Efim. Questa mattina il magistrato andrà in carcere per ascoltare la versione di Eu­genio Meloni, amministratore della Finprogram e fratello del­l'assessore comunale de Piero Meloni. È accusato di associa­zione per delinquere finalizza­ta alla truffa. Meloni, che dopo la notifica dell'ordine di custo­dia cautelare aveva avuto un malore, deve giustificare la concessione di un finanzia­mento che la Safim Leasing gli versò su un conto corrente del quale era cointcslatario con Marco Squatriti, anche lui in­dagato. Da segnalare, infine, la richiesta del vicepresidente re­gionale, Angiolo Marroni, del Pds, di azzerare l'attuale orga­nico del Coreco, falcidiato e dunque delegittimato da arre­sti e pensionamenti Marroni chiede dunque dì procedere alla nomina dei nuovi compo­nenti.

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Spazzacamini in piazza «Fateci lavorare»

• H Frac nero e tuba in testa, scope e «scovoli» in spalla, una cinquantina di spazzacamini h a n n o attraversato le stra­de della capitale per arrivare al Ministero dell 'Ambiente. Vo­gliono essere conosciuti, vogliono qualcuno che propagan­di il loro lavoro. Per questo h a n n o sfilato in silenzio dietro l'unico striscione con su scritto: «Lo spazzacamino fa rispar­miare e rende l'aria respirabile». Raggiunta piazza Venezia, una delegazione di manifestanti si e recata al Ministero per presentare un appello.

Giornata di rapine record: quattro colpi in 24 ore

I banditi restano a piedi traditi dall'auto in panne • • Una rapina miliardaria e andata in fumo perche l'auto dei banditi si e sfasciata, altre quattro rapine invece (stavolta milionarie) sono state portate a segno. E successo tutto in un giorno, [eri mattina, in via Ca­nonico Tancredi, a Torrenova, all'interno di un'auto abban­donata malamente sulla stra­da, la squadra mobile ha recu­perato diverse armi, fucili e pi­stole, con il colpo perfetta­mente in canna, in pratica pronte da usare. Accanto alit­armi, passamontagna, ricetra­smittenti, diverse dosi di cocai­na L'ipotesi e che la banda vo­

lesse colpire il deposito valori delle Poste Ma per qualche motivo (probabilmente per un guasto all'auto, una «Croma» targata Novara risultata poi ni-bata), la rapina non ha più mito luogo. È andata diversa­mente invece in tre uffici po­sali e in una banca. L'episodio >iù grave e accaduto alle M al-e poste di via Castel Colonna, All'Appio. Cinque giovani (due con il volto coperto da lassamontagna, uno armato

di ma/zaferrata. due con la pi­atola) dopo essersi latti conse­gnare 80 milioni di lire, hanno

colpito con il calcio della pi­stola il direttore. Fulvio D'Epi­fanio che ha riportato ferite guaribili in setto giorni. Le altre rapine si sono verificate sem­pre nel primo pomeriggio ai danni di altri due uffici postali, uno al Tuscolano, in via Lucio Papino e l'altro all'Appio, in via Noccra Umbra, dove il bot­tino 0 stato di 70 milioni Infi­ne, ancora alle l'I. tre persone armate hanno fatto irruzione nell'agenzia di via Fosso del­l'Osa della Cassa Rurale Arti­giana facendosi consegnare 5C milioni.

Forcella, Pli e Pri «Abbandoniamo Carraro se saltano le spa»

La piazza del Campidoglio: altre tangenti nelle municipalizzate

M «lo me ne andrei,,.». Lo dicono, ormai, i repubblicani, i liberali e l'indipendente En­zo Forcella. Tutta colpa della De, che, nel giro di pochi gior­ni, ha cambiato opinione su come gestire la crisi «da tan­gente» delle aziende comuna­li. Ieri, in consiglio comunale, il dibattito si è trascinato sen­za grandi entusiasmi. Si sape­va, d'altra parte, che non si sa­rebbe arrivati alla votazione: lutti, infatti, aspettano la riu­nione di giunta prevista per domani.

Per il momento, la De insi­ste sul cambiamento di rotta. Prima aveva detto, d'accordo con il resto della maggioran­za, che le municipalizzate do­vevano essere trasformate in società per azioni (la propo­sta e di Carraro). Ora ripete: «Questa non è una soluzione praticabile». Lo ha ribadito ieri il capogruppo Gabriele Mori e cosi il malumore nella mag­gioranza è lievitalo. Un po' in aula, un po' nei corridoi, cia­scuno ha detto la sua. Ecco il repubblicano Saverio Collura: «L'accordo ù stato raggiunto nella giunta di mercoledì scorso, io sono ancora fermo I), Se poi Carraro dirà di avere cambiato idea, ci si può di­mettere. Ci si comporta in

questo modo, no?, quando si conduce una battaglia e la maggioranza non vuole sa­perne. Cosi la pensano anche Forcella e, mi pan.1, Battistuz-zi...»,

SI, la pensano cosi. Paolo Battistuzzi, liberale, ha detto: «La strada verso la moralizza­zione passa attraverso le so­cietà per azioni». E ha lasciato capire chiaramente che il suo partito, se la De confermasse le proprie posizioni, potrebbe uscire dalia giunta: «Mica è obbligatorio restare...».

E Forcella? L'assessore alla Trasparenza ieri ha ripetuto: «Bisogna rimanere fedeli alle decisioni della giunta. Le spa ora sono un orientamento. Certo, se questo non sarà ri­spettato, io me ne andrò».

Crisi? Socialisti e democri­stiani minimizzano. Gabriele Mori parla di «turbolenze, non da ultima spiaggia». E il capo­gruppo socialista Quadrana dice: «Non drammattizziamo, di queste cose deve discutere il consiglio». E ieri si sono fatti avanti anche i sindacati. Pier­luigi Albini, segretario genera­le aggiunto della Cgil romana: «Carraro stia attento, non si prendono decisioni sulle mu­nicipalizzate senza un con­fronto con il sindacalo».

Ritrovate due sale murate e dimenticate piene di calchi e rilievi

Salta fuori un tesoro nascosto Piccolo giallo a palazzo Braschi Misterioso deposito di calchi in gesso scoperto ie­ri a palazzo Braschi. Nella soffitta della sede del Museo di Roma una porta murata nascondeva due stanze di cui si ignorava l'esistenza e nelle quali, abbandonati alla polvere e al guano dei piccioni, stazionavano tra l'altro copie di sculture dell'artista ottocentesco Pietro Tenerani. Chi e quando ha occultato i locali? E perché?

FELICIA MASOCCO

mm Giallo a palazzo Braschi. Nascoste da una porta murata, due stanze conservavano cal­chi in gesso, mosaici, statue e altorilievi- un piccolo tesoro, di valore più scientifico che vena­le, che il Musco di Roma igno­rava di possedere e che, grazie alla segnalazione di un dipen­dente, è venuto alla luce ieri mattina con tutto il suo carico di mistero

I locali occultati occupano lo spazio soprastante un ap­partamento di servizio - all'ul­timo piano del palazzo - fino allo scorso anno residenza della ex direttrice del museo,

Gemma Cortese, che andando in pensione lo ha restituito al comune. Attualmente vi sono depositati dipinti (anche di Balla, Scipione, Mafai) in atte­sa di esposizione. Sopra le quattordici stanze, la soflitta-piccionaia. Un centinaio di metri quadrati, settanta dei quali scoperti solo ieri dai ca­rabinieri del Comando tutela patrimonio artistico che, su or­dine del magistrato Giuseppe Cascini, passando dal tetto hanno praticato un passaggio in una parete attigua e si sono trovati di fronte a una trentina di calchi in gesso, perlopiù bu­

sti, probabilmente provenienti dalla collezione dello scultore Pietro Tenerani (1789- 1869), Prove, studi di artista che pre­cedevano la lavorazione in marmo- riconoscibili i calchi usati da Tenerani per il «Ritrat­to del pellegrino Rossi» e per un busto del Canova e quelli delle tartarughe che adornano la fontana di piazza Mattei. Co­pie insomma, il cui valore ò in via di definizione - ma di cui è sicuro l'interesse scientifico - , abbandonati alla polvere e al guano dei piccioni. Insieme, un mosaico degli anni '30, for­se di Severini, resti di un prese­pe del '700 e ancora manichini e piccole statue. Da quando sono 11? Chi e perché li ha mu­rati? Come mai, fino a ieri, nes­suno si era accorto che due stanze del palazzo mancavano all'appello? Le domande per ora non hanno risposta. Si sa solo che i sei pannelli utilizzati per ostruire la porta non sono stati fabbricati più di quindici anni fa. ma chi ha sottratto al museo e alla comunità le crea­

zioni, potrebbe averlo fatto an­che di recente, come sembreb-be indicare il gesso utilizzalo per la muratura, clic a dispetto del velo di polvere e delle trac­ce che i volatili hanno lasciato praticamente ovunque, si pre­senta ancora immacolato. Ac­cantonata l'affascinante ipote­si che le due stanze avessero in passato ospitato lo studio di un artista, gli inquirenti sarebbero orientati a considerare l'occul­tamento opera di un solerte funzionario che in questo mo­do le avrebbe sottratte alle continue ruberie di cui il Mu­sco di Roma, insieme ad altri della città, e di frequente og­getto. Ma se le cose stanno co­si perché mai lasciare all'oscu­ro l'attuale direttnee del mu­seo, Giovanna Bonosegale e i dirigenti che l'hanno precedu­ta7 I periti dei carabinieri sono al lavoro per determinare il pe­riodo e circoscrivere cosi i so­spetti «muratori». Solo quando li avranno individuati si cono­scevi il movente: al momento comprenderlo è quasi impos­sibile.

Coinvolte in uno scontro anche le mogli del prefetto e di Mancino

Pioggia, vento, alberi abbattuti semafori in tilt e traffico caos • • Ancora pioggia battente e violente raffiche di vento Non accenna a diminuire il maltempo a Roma e nelle ulti­me ore gli incidenti stradali e i danneggiamenti si sono molti­plicati E proprio a causa del­l'asfalto bagnato, ieri mattina le mogli del ministro Mancino, del prefetto Caruso e del segre­tario generale del Consiglio di Stato sono rimaste ferite in un incidente stradale nei pressi di Orvieto. I e tre donne viaggia­vano, insieme con un'amica, a bordo di una «Berlina» guidata da un'autista che ha perso il controllo ed e finito sul guani rad. La signora Caruso ha ri­

portato la frattura di tre costo­le, la moglie del segretario ge­nerale del Consiglio di Stato un ematoma all'occhio. Gli altri sono slati tutti dimessi .subilo.

Ovunque la polizia munici­pale ha segnalato alberi e car­telloni pubblicitari caduti, vo­ragini, allagamenti, soprattutto sulle zone del litorale. Il traffi­co, già sostenuto dalle prime ore del mattino di ieri e andato letteralmente in tilt dal primo pomeriggio in poi in concomi­tanza con la chiusura degli uf­fici A complicare la situazio­ne, i semafori di numerosi in-cioci che. a causa di black out,

sono andati in tilt. Fuori uso la segnaletica luminosa in viale Tiziano e in piazza Apollodoro che ha provocato rallentamen­ti sia agli automobilisti che al-l'Atac: la linea del tram veloce «225» «> rimasto bloccata a lun­go ieri mattina, in attesa clic il traffico si decongestionasse

In un tamponamento fra due auto, dalle 12.30 alle 15 0 stato chiuso il sottovia che col­lega Corso d'Italia con piazza Fiume Alle 19, nel bollettino della polizia municipale veni­vano segnalati 70 incidenti au­tomobilistici Numerosissimi gli smottamenti e gli alberi[ca­

duti segnalati dagli abitanti In via Piastra, in via Bosclli, via Ar-deatina, in via Passaglia. in via­le Germanico, in via Pirrone, ad Ostia. Un cscavatore è ri­masto in bilico a causa di uno smottamento in via Lizzano Numerose voragini si sono aperte in via Moncone, piazza Vescovio, via Coviello, via So­relle Petrazzini In turto, i vigili del fuoco hanno nce\tito oltre lOOchiamatc. Secondo le informazioni della sala operativa della protezione civile del ministero dell'Inter no, il maltempo dovrebbe ces­sare a partire ha giovedì

Protesta airinfernetto Gli abitanti fermano le ruspe

È stata una mattinata vivace quella di ieri, all'lnlemctto. Per quattro ore, oltre un cen­tinaio di abitanti del quartie­re residenziale che si affac­cia sulla Cristoforo Colombo hanno fronteggiato i camion

^ ^ ™ " ^ — • ^ ^ — " ™ " ™ ^ ^ ^ ^ e gli operai del Comune arri­vati a demolire cinque costruzioni abusive (nella foto la pro­testa) Di fronte alle reazioni della cittadinanza, l'ufficio tec­nico di Ostia ha desistito, rimandando, l'invio delle ruspe e dalla questura e arrivata la sospensiva di tutti gli interventi di demolizione previsti in settimana, per «motivi di ordine pub­blico». Dopo due anni 4i «pausa tecnica» nella lotta all'abusi­vismo edilizio, nell'agosto scorso il presidente della Xlll Mar­co Palmella aveva predisposto il rafforzamento della pre-pensione, ottenendo dal Comune l'invio di 13 nuove unità antiabusivismo dei vigili urbani. Recentemente, poi, l'ufficio di presidenza della XIII ha ordinato una raffica di demolizio­ni-lampo: è scattato prima l'allarme, poi la protesta.

Una villa storica romana per celebrare i matrimoni

Dalla prossima primavera i matrimoni civili potranno essere celebrati anche in una villa storica romana: la Casina Cardinal Bessarione in Via Porta San Sebastiano. Ix> ha detto l'assessore alla

" ^ " " " " " " " ^ ^ " " " ^ Trasparenza Enzo Forcella che ieri, insieme all'assessore alla Cultura Lucio Barbera e al consigliere dei Verdi Francesco Rutelli hanno fat'o un ;o-prallugo presso la Casina Cardinal Bessarione-, «E' talmente bella ed adeguata allo scopo - ha detto l'assessore Forcella -che abbiamo scartato, e deciso di non visitare, il Casale del Graziano a Villa Borghese, anche perché i tempi del restau­ro sono ancora molto lunghi».

Ancora in fiamme il ricovero degli immigrati all'Ostiense

Un nuovo incendio e scop­piato la scorsa notte nell'ex oleificio in via Ostiense, atti­guo ai mercati generali, uti­lizzato come rifugio da una settantina di extracomunita-ri. Non ci sono stati feriti. \/c

^ ™ " " * ^ — ~ fiamme, domate dai vigili del fuoco, hanno raggiunto solo il primo dei quattro piani dello stabile, un edificio fatiscente abbandonato dal dopo­guerra. L'incendio, scoppiato verso le due. sarebbe divam­pato per cause accidentali. Non è la prima volta che l'ex fab­brica va a fuoco. L'episodio più grave avvenne la notte del 27 giugno, quando le fiamme investirono tutto 1' edificio e otto extracomunitan riportarono lievi ustioni.

Alloggi comunali di Borgo Pio Interrogazione Pds contro il degrado

Gli stabili di proprietà del Comune a Borgo Pio sono in completo abbandono I la­vori di nstnitturazione degli edifici siti al numen civici 7, 10, 20 e 26 - abitazioni per le quali gli assegnatari atten-

^ " " " — ^ ^ ™ " " — ' ^ ^ ™ ™ " dono da anni la consegna -e ormai ferma da anni e lecase, senza servizi igienici e allac­ci alla rete fognaria sono ora occupati da inquilini abusivi l.a denuncia e stata fatta dal Pds che ha presentato ien un ordine del giorno al sindaco Franco Carraro. «Il sindaco - di­cono i consiglieri del Pds - deve accertare le responsabilità sul degrado, aggiornare il Consiglio sui costi delle opere di ristrutturazione iniziate nell'80 e mai terminate. Provvedere immediatamente alle condizioni igieniche degli stabili e predisporre un programma per l'assegnazione degli allog-, gì».

Il Comune dovrà requisire i palazzi di Romanazzi

Il Comune dovrà requisire i palazzi dell'imprenditore Romanazzi. Lo dice il consi­glio che, ieri sera, ha appro­vato all'unanimità un ordine del giorno, proposto dal Pds. I capigruppo dei partiti, po-

•™^—"""^™—™*™"l"^^™"" co pnma, avevano incontra­to una delegazione di dipendenti, che Romanazzi ha licen­zialo in tronco qualche giorno fa. Il consiglio cosi sembra di­sposto a intervenire in modo «esemplare» sulla vicenda (l'ordine del giorno dovrà però essere discusso, per diventa­re operativo) La requisizione è per legge possibile, dato che gli immobili sulla Tiburtina sono abusivi (si tratta di uffici, mentre nell'arca possono sorgere solo industrie).

Con un'ordinanza firmata nella serata di ieri dal prefet­to di Roma Carmelo Caruso sono stati precettati i cancel­lieri del palazzo di Giustizia che avevano programmato quattro giornate di agitazio-

" ™ ~ ^ ~ ~ " ~ ^ ~ " l — " ~ ~ " " neper il C, il 7.1'8 e il 9 otto­bre prossimo Ui richiesta di precettazione del personale di cancelleria e stata accolta dal prefetto su richiesta Jel primo Presidente della Corte di Cassazione, saranno dunque ga­rantiti i servizi minimi essenziali.

ANNA TARQUINI

Sciopero della giustizia Caruso precetta i cancellieri

Sono passati S31 giorni da quando il consiglio comunale ha deciso di attivare una linea verde antltangente e di aprire sportelli per l'accesso dei cittadini agli atti del Comune. La linea anti-tangente è stata attivata dopo 310 giorni. Manca tutto il resto

Lettere/Interventi ^¥VT^i^'fW^ fi» •

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Una violenza che non avevamo mai vista

Cara Unità, siamo due ragazzi di periferia: Andrea (io) e il mio amico Die­go accanto a me. Essendo di sinistra il 2 ottobre abbiamo parte­cipato alla manifestazione indetta da Cgil, Cisl e Uil. Ci siamo uniti al corteo p.zza Esedra-S. Giovanni. Appena arrivati abbia­mo assistito alla carica dei celerini in via Cavour, fortunatamen­te ci trovavamo ai margini della strada e siamo riusciti a scappa­re dalla polizia, ce la siamo cavata fortunatamente con occhi rossi e lacrimanti. Successivamente abbiamo continuato con il corteo e ci siamo uniti ad un gruppo di giovani ragazzi tutti sotto i 20 anni. Nei pressi di via Merulana ci siamo accorti che erava­mo scortati da cinque camionette della polizia e da una qua­rantina di celerini con scudi e manganello. All'improvviso ab­biamo visto un ragazzo che spostava una transenna ed imme­diatamente ci siamo sentiti trasportati verso la parte sinistra di via Merulana dove siamo tutti caduti, uno sopra l'altro, sul mar­ciapiede. Mi sono sentito schiacciare da un cassonetto della nettezza urbana, a circa tre metri da me la prima fila di ragazzi veniva picchiata da una schiera ci celerini armati di manganel­lo. Subito ho cercato di metterm a carponi e di raggiungere il muro della strada Appena arrivalo ho visto una ragazza insan­guinata, piangeva. Poi mi sono trovato davanti un celerino «Non ho fatto niente, per favore non mi picchi!» gli ho detto. «Mettiti seduto e non ti succederà niente» Mi ha risposto, lo mi sono chinato ed il celerino di fronte a rne ha dato una manganellata sulla schiena. Mentre urlavo il poliziotto diceva: «Stai zitto stron­zo!». Dopo essermi calmato mi accorgo di aver perso il mio ami­co Diego e mi trovavo in mezzo a tanti ragazzi che però si trova­vano in condizioni peggiori delle mie. La stessa ragazza che avevo osservato prima si trovava dietro di me, con il viso pieno di sangue e le mani zozze, chieceva aiuto al poliziotto e que­st'ultimo diceva: «Resta seduta e zitta altrimenti saranno altre botte», Tutti eravamo seduti per terra, impauriti e contusi, dice­vamo: «Siamo tutti studenti, abbiamo 16, 17 e 18 anni, perché ci trattate cosi?». Sembrava di essere in guerra, catturati dal nemi­co che poteva usare la forza contro di noi. Dopo un po' di tem­po ci fecero alzare.

Ci dirigemmo verso la stazione Termini per prendere i mez­zi e tornare a casa, e come noi fe:ero tanti altri ragazzi, lo sarò pronto a partecipare a tutte le altre manifestazioni perché que­sto comportamento fascista dalle forze dell'ordine mi ha fatto capire che quest'ultime volevano intimidirci e farci cambiare idea sulla nostra partecipazione alle prossime azioni di prote­sta. Ma si sbagliano di grosso! Saero che questa lettera verrà pubblicata in modo che tutti capiscano come ci hanno trattato, ma l'Italia è democrazia e perciò ron ci fermeremo. Andrea e Diego del l i ceo scientifico «Francesco D'Assisi» e dell'Istituto tecnico per l'Informatica.

«'Rendo, mai coinvolto in vicende di mafia»

Cara Unità, il 27 settembre è stato pubblicato un articolo di Silvio Serangeli a proposito del costruendo nuovo porto di Civitavecchia e della presenza tra gli imprenditori che si sono candidati all'opera del cavaliere del lavoro Mario Rendo. Per avvalorare i sospetti su Rendo, il giornale ha citato l'inter/ento fatto nel corso di un di­battito dal giornalista Riccardo O-ioles che «ha tracciato un ri­tratto preciso dei quattro cavalieri di Catania, dei Rendo e del loro stretto legame con P2 e mafia». Per quanto riguarda il cava­liere Rendo, precisiamo per l'ennesima volta anche in questa sede che non è stato mai coinvolto In vicende di mafia e che nulla ha mai avuto a che spartire con la P2. E che mai, del resto, nessun inquirente lo ha anche lontanamente sospettato di ciò. Per ulteriore precisazione e proprio per il massimo di chiarezza ricordiamo che le uniche due clamorose vicende che lo hanno visto coinvolto sono state le seguenti: 1) presunta evasione fi­scale per la quale l'ex giudice Car o Palermo emise mandato di cattura. Sia in primo che in secondo grado fu assolto con for­mula piena; 2) richiesta di misura di prevenzione avanzata dal­l'ex questore di Catania Rossi. La richiesta non venne accolta dalla procura con la motivazione che Rendo nei confronti delle pressioni di tipo mafioso aveva sempre mantenuto un atteggia­mento lineare e corretto. Oltre ciò nulla, se non le ripetute cita­zioni sempre degli stessi autori e I' .ittribuzione a rendo di episo­di e circostanze che, come pun'ualmente dimostrato anche dalle autorità competenti, non rig .lardavano certamente la sua attività. E di tutto ciò. speriamo nel più breve tempo possibile, potrà dare conferma, come ha annunciato l'Unità, la commis­sione parlamentare antimafia cui si sono rivolte alcune forze politiche ed a cui lo stesso cavaliere Rendo ha rivolto un pres­sante invito a chiarire, una volta per tutte, con coerenza ed one­stà la verità dei fatti. Il direttore del le relazioni e s t e m e di Itallmprese, Carlo Ottaviano

Assistenza domiciliare una delibera «dal basso»

Cara Umtà.Di solito, in Italia, prima si fanno le leggi e poi ci si dà gli strumenti per attuarle; cosi funzionano anche le ammi­nistrazioni locali Le Regioni e i Comuni prima costruiscono a tavolino delibere e regolamenti che fissano linee amministrati­ve e poi ricercano il modo per farle applicare.

Questo sistema (che ha accompagnato tutte le leggi di rifor­ma) separa la decisione dalla realizzazione. Chi stabilisce «co­sa fare» non dice «come fare» e non consulta «chi fa» e chi rice­verà gli effetti della decisione. Ne derivano incomprensioni e ri­tardi.

Esiste una procedura diversa, esattamente il rovescio di quella in uso, che viene chiamata 'programmazione dal basso». Si tratta di una modalità per cui le regole e le norme sono elabo­rate con l'attiva collaborazione di chi dovrà applicarle e di chi ne riceve gli effetti. Solo successivamente queste regole vengo­no codificate in atti formali, leggi e delibere La strada della pro­grammazione dal basso è quindi una linea di ricerca e pratica politica per allargare gli spazi di democrazia e per costruire nuove regole per una corretta amministrazione.

Con questi presupposti operatori pubblici e privati dei servi­zi socio-sanitari, semplici cittadini, ricercatori, amministratori hanno costituito l'associazione «A Roma Insieme».

Tra le prime iniziative politiche prese dall'associazione c'è la presentazione di una delibera di iniziativa popolare per l'as­sistenza domiciliare.

Per l'attivazione di un servizio eli assistenza domiciliare inte­grata (cioè sanitaria e sociale ins eme) esiste una legge della regione Lazio del 1988 ed una delibera comunale del 1990, nessuna di queste è però stata sufficiente a far partire il servizio completo; a dimostrazione che i servizi e gli interventi non si realizzano solo perdecreto.

Come ha lavorato l'associazione'' Procedendo dal basso ha promosso un gruppo di lavoro che per la prima volta ha messo insieme operatori del Comune, delle Usi, delle Circoscrizioni, delle cooperative, dei sindacati; ci sono volute molti discussioni ma alla fine sulle regole amministrative ci si e messi d'accordo e sono state tradotte in una delibera.

Questa delibera prevede1 un protocollo di intesa tra Comu­ne e Usi. una convenzione tipo tra Comune e cooperative; un registro comunale delle cooperative fornitrici di servizi ed il bando pubblico per l'iscrizione

L'associazione ha aperto la raccolta delle firme alla festa cit­tadina dell'Unità ed ora deve raggiungere il traguardo delle 5000 firme entro novembre II nuovo statuto comunale permet­te infatti ai cittadini di proporre delibere su cui il Consiglio dovrà decidere in 6 mesi

Paola Piva Antonio Samà

dell'associazione >A Roma Insieme»

« f e i ; Si può voltar pagina nella politica del Campidoglio? Rispondono Mammì, pri, Marianetti, psi, Leoni, pds

C'è posto per la Sinistra? m La sinistra a Roma e Tangentopoli. Un tema, il tema dopo che arresti eccellenti sono stati fatti anche nella capitale. La ca­pacità di governare la città con metodi e logiche nuovi, Abbiamo girato la questione a Carlo Leoni, segretario del Pds romano, Agostino Marianetti, ex subcommissario provinciale Psi e Oscar Mammt. decano dei consiglieri comunali e deputato Pri. Per ognuno tre domande che riportiamo. 1) La questione morale con gli arresti dei vertici delle municipalizzate è sbarcata a Roma, È convinzione di molti che se la capitale non appare come Mila­no e soltanto perché nessuno ha indagato. Il sindaco Carraro di­ce: «Il sistema è decotto, ma bisogna resistere fino alla riforma elettorale». Non capite che se non si cambia subito, se non c'è un segnale immediato, monterà sempre più, anche tra l'opinione pubblica progressista, l'idea che dobbiate tutti andare via, e che ormai l'unica istituzione nella quale avere fiducia sia Di Pietro? 2 ) Non è possibile a Roma, subito, utilizzare i numeri che ci sono in consiglio comunale per isolare quel potere che più di altri nel­la capitale è il simbolo del degrado e della corruzione del potere, e cioè la de sbardelliana? 3 ) Non pensate che serva un'alleanza democratica in grado di oltrepassare quelle divisioni o ideologi­che o frutto di calcoli di bottega che non hanno ragione di esiste­re oggi e di costruire invece uno schieramento genericamente progressista?

Mammì, pri «Aspettiamo la riforma elettorale»

MI I. Non c'è ragione di ri­tenere, purtroppo, che a Ro­ma la corruzione non sia dif­fusa c o m e altrove e ben ven­gano iniziative dei giudici per fare luce.

Sono, peraltro, convinto che la vera soluzione dei gra­vi e tanti problemi romani sta in una nuova legge elettorale e nel ritorno alle urne, eleg­gendo direttamente il sinda­co a schieramenti contrap­posti. Purtroppo, a mio giudi­zio, l 'accordo che si è stabili­to tra De, Psi e Pds, sulla nuo­va legge per l'elezione dei sindaci e dei presidenti delle Province, non sta dando luo­go a un buon provvedimen­to.

2. L'attuale giunta capitoli­na e i consiglieri che la so­stengono hanno, comunque, fin dall'inizio convenuto che con l'approvazione della nuova legge si darà luogo al-l'autoscioglimento del Consi­glio, Nei mesi che ci divido­no, quindi, da una nuova consultazione elettorale non mi sembra saggio andare al­la ricerca di nuove aggrega­zioni e maggioranze, che af­fronterebbero le elezioni senza avere il tempo di espri­mere una politica e una atti­vità amministrativa seria. Ab­biamo proposto di superare l'attuale fase di transizione con una giunta del sindaco, il più possibile svincolata dai partiti. Chi ritiene che la pro­posta è stata realizzata sol­tanto in parte, ha anche il do­vere di chiedersi se non sa­rebbe stato diverso qualora non ci fossero state pregiudi­ziali autoesclusioni che han­no fatto mancare l'apporto di forze consiliari importanti e autorevoli.

L'ipotesi dell'autosciogli-mento, a nuova legge eletto­rale approvata, non significa naturalmente che l'attuale amministrazione non possa entrare in crisi per ragioni di inattività amministrativa, d'i­nadempienze programmati­che o altro. 3. Andare a nuo­ve aggregazioni senza una

base politica e programmati­ca comune, senza un appro­fondimento serio delle possi­bili convergenze, soltanto per contrapporsi ad altri, an­che giustamente, ma restan­do in disaccordo su troppe questioni, è sbagliato. Man­tova credo lo dimostri. La strada per rinnovare la politi­ca e i partiti è lunga, tutta in salita e ha bisogno di spinte esterne per essere imbocca­ta. Ripeterò fino alla noia che per percorrerla sono neces­sarie nuove regole del gioco e nuove leggi elettorali.

Marianetti, psi «Non vedo grandi unioni all'orizzonte»

M i 1. E possibile che prati­che di corruzione, malversa­zioni e illegittimità siano a Ro­ma non meno che a Milano, o Palermo, o dovunque altro.

Si è trattato di una pratica diflusa nella quale si sono mi­schiate finanziamento dei partiti della politica, finanzia­mento di gruppi e di campa­gne elettorali e anche interessi o arricchimenti privati.

La questione riguarda il mondo politico, quello im­prenditoriale, quello delle amministrazioni e burocrazie pubbliche.

Carraro ha ragione se indi­ca nella riforma, quella eletto­rale in primo luogo, ma solo quelle, il modo di rompere questo meccanismo ed inau­gurare un rinnovamento, una vera e propria rivoluzione eti­ca e di costume.

Naturalmente, nel frattem­po, la magistratura deve svol­gere il suo compito, e non de­ve essere intralciata.

Ma io non credo che l'opi­nione pubblica democratica pensi che l'unica persona a cui affidarsi è un magistrato.

Ci sono in Italia forze politi­che, organizzazioni sociali che devono essere rinnovate e trasformate; c'è un patrimo­nio di quadri di militanti, di amministratori, di dirigenti, dei quali non si può fare un sol fascio per il rogo. Su quella cenere potrebbero costruirsi solo delle avventure.

Oscar Mamml Carlo Leoni Agostino Marianetti

2.Ecco vede, dalle sue do­mande l'idea che la questione implica forti riforme è del tutto estranea, lei dice: «il dott. Di Pietro oil Pds al Comune».

Le risulta che la presenza del Pds nelle amministrazioni a Milano come a Palermo ab­bia estirpato il male? Le pare che una improvvisa manovra di palazzo che metta insieme tante forze finora in contrasto fra di loro; e tutto ciò senza passare per elezioni e giudizi popolari, le sembra che tutto questo riconcili con la politi­ca, crei entusiasmi e possa avere effetti traumaturgici7

L'altro giorno alla camera DC, PSI, PDS e PSDI si son presi in­sulti perché hanno rinviato elezioni in alcune città italia­ne. D'Alema ha giustamente motivato il rinvio con l'idea che è più giusto che la gente voti con il nuovo sistema che si sta predisponendo. Allora anche per Roma lavoriamo a costruire una svolta votando subito col nuovo sistema ap­pena sarà approvato.

3 II sindaco Carraro ha già detto che quando il nuovo si­stema elettorale, sarà appro­vato egli non porterebbe la Giunta alla scadenza del mandato ma, sceglierebbe, e son d'accordo con lui, di apri­re una pagina davvero nuova con l'elezione diretta del sin­daco e con l'intero nuovo meccanismo,

Mi pare utile che si cominci a pensare a quella data e mi pare giusto che la sinistra cer­chi di prepararsi a quell'ap­puntamento cominciando a ristabilire rapporti, nuove col­laborazioni nella società e nelle assemblee elettive, ela­borando programmi e prepa­rando le nuove intese Questo è quello che penso.

Da mesi ne ho sentite di tut­te l'alternativa di sinistra, l'al­ternativa democratica, l'alter­nativa socialista, la maggio­ranza di svolta, la maggioran­za programmatica, la maggio­ranza degli onesti e siamo ar­rivati allo stato attuale delle cose.

Certo che occorre costruirla un'alternativa, ma io penso che la sinistra che vuole go­vernare domani, non possa farlo sottraendosi agli obbli­ghi di far fronte alla crisi drammatica del Paese oggi, se tutto finisce in macerie c'è po­co da sperare in una facile via di uscita a sinistra.

D'altra parte, se le forze tra­dizionali della sinistra non tro­vano di fronte alla crisi gii

Sciopero del 2 ottobre Dossier del Pds sulle violenze • D I fatti di violenza che han­no colpito la manifestazione di venerdì 2 ottobre contro la ma­n o ™ del governo, turbano an­cora la coscienza della città Ci SI interroga sulle responsabili­tà, sui rischi per il futuro, sull'a­gibilità democratica delle piaz­ze romane Una generazione di giovanissimi, alla sua prima esperienza di partecipazione ad un movimento di massa a fianco dei lavoratori, rischia di essere ricacciata indietro nel-l'indifferenza, nell'impotenza, nella paura Per questo come deputati eletti in questa Circo­scrizione, sentiamo che è no­stro dovere non considerare chiusa questa vicenda, tramu­tandola invece in un'occasio­ne di impegno atlivo per la de­mocrazia e la nonviolenza La nostra, le altre 'nteirogazioni

parlamentari in rnenlo non so­no un atto formale, né accette­remo che lo siano il dibattito su di esse e le risposte del mi­nistero dell'Interno. Ove ve ne fossero gli estremi, agiremo anche con altri strumenti, qua­li denunce ed esposti alla ma­gistratura.

Pertanto facciamo appello - ai cittadini, ai lavoratori, agli studenti, che abbiano subilo o assistito ad atti di violenza, da parte di gruppi di provocatori o delle forze dell'ordine, di far­ci pervenire la propria testimo­nianza diretta, per poter com­pletare un dossier ampio e do­cumentato di quanto è d m -nulo, - ai sindacati confederali, agli studenti in questi giorni riuniti in assemblea a tutti i soggetti politici e sociali che stanno di­scutendo e svolgendo analoga

opera di documentazione, per coordinare insieme il lavoro e farlo pervenire al Parlamento quanto prima, - ai deputati e le deputale, di tutu i partiti democratici, elet-te/i nella Circoscri/ione di Ro­ma e del Inizio, per unirsi a noi, al di là delle appartenenze di partito, in questo lavoro di tutela dell'agibilità democrati­ca della città, - a tutte le forze politiche, sin­dacali e sociali della città, per ricostruire insieme regole e pratiche di nonviolenza, ripu­tando ogni logica di militari/-/azione contrapposta Chiara Ingrao. Quarto Tra-bacchinl, deputati Pds. Nu­meri telefonici per contat­tarci 67609620, 67609585. Indirizzo Camera del Depu­tati - Piazza Montecitorio

spunti pur minimi di collabo­razione come si può ritenere pronta la cosidetla grande al­leanza'

E poi perché grande, per­chè coinvolge Segni, Orlando, Bossi? È difficile che questo cocktail si amalgami e non è dello che il sapore sia accetta­bile.

Leoni, pds «Novità sono possibili basta volerle»

• • I. Avverto anch'io, e con forte preoccupazione, una lentezza esasperante tra gli uomini che governano questa città, nel rendersi conto che non vi è più né spazio, né tempo per mano­vre diversive e tattiche dilato­rio: o si dimostra - oggi, non domani - che si vuole rom­pere con le pratiche dell'affa­rismo e della corruzione, op­pure si rischia di arrivare dav­vero troppo tardi.

A luglio, da questo punto di vista, si era presentala, con al crisi della giunta comuna­le, un'occasione importante per voltare pagina, e c o m e chiedevano il voto del 5 apri­le e le prime clamorose rive­lazioni sulla Tangentopoli romana. Ma, evidentemente, i patti di puro potere sono ancora più forti dell 'opinione della gente.

Si è andati cosi a produrre una giunta Carraro-bis che abbiamo giudicato un'ope razione trasformista e di per­vicace continuità con il pas­sato: il trucco della rotazione delle deleghe ha consentito agli uomini più discussi e meno capaci della giunta precedente di restare al loro posto.

Si è aggiunto qualche «po­sto a tavola», ina i protagoni­sti del vecchio potere sbar-delliano sono tutti nella plan­cia di comando.

Ribadisco ciò che dicem­mo a luglio: non abbiamo al­cuna fiducia nelle capacilà di questa giunta di affrontare l'emergenza morale e i gran­di problemi del governo cit­tadino. 2. Certo che è possibile. Il Pds ha avanzalo una proposta

chiara e realizzabile anche subito, nell'attuale Consiglio comunale: un nuovo sinda­co, espresso dalla sinistra, che scelga gli assessori fuori dalla logica spartitoria, rom­pendo con il gruppo di pote­re di Sbardclla, promuoven­do un personale politico nuovo e non compromesso con il sistema di potere attua­le, cercando il consenso del Consiglio comunale attorno ad un programma di mora­lizzazione, di rilancio delle politiche sociali, di ndiscus-sione del progetto per Roma Capitale.

Questo, abbiamo propo­sto a luglio, alle forze di sini­stra, laiche e ambientaliste, per dare davvero alla città un governo di svolta e di rottura con il passato.

Questo torniamo a propor­re ora, mentre si comincia a squarciare il velo del silenzio e si scopre ciò che andava­mo denunciando da tempo-anche a Roma è stalo ed è al­l'opera un regime di corru­zione e di malgoverno che va dai vertici dei partiti di gover­no (ino ai rami più bassi del-l'amministazione. 3. L'obiettivo per il quale la­vora il Pds romano è proprio questo.

Nei prossimi mesi il Parla­mento approverà una nuova legge elettorale per i Comu­ni.

È probabile, ne ha parlato lo stesso Carraro, che subito dopo l'approvazione della legge si vada allo scioglimen­to del Consiglio e a nuove elezioni.

Tutto questo dovrebbe av­venire nel 1993.

Bene, è necessario lavora­re da subito nella città, nei luoghi di lavoro e di studio, nei quartieri, Ira le forze so­ciali e politiche, perche arrivi a quell 'appuntamento uno schieramento ampio di forze democratiche, di sinistra, ambietalistc, in grado di sfi­dare e battere sul campo la De sbardelliana e le forze conservatrici e di candidarsi al governo della città

Ma non sarà sufficiente una etichetta «genericamen­te progressista»- serve un pro­gramma forte, personalità af­fidabili, un codice morale ri­goroso che vincoli tutti ad un nuovo modo di governare

(le interviste sono siati'curale da Carlo Fiorini )

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TACCUINO l Quali f o r m e assoc ia t ive di una n u o v a sinistra? Il tema verrà discusso oggi alla tavola rotonda che si svol­gerà alle 17 presso il Circolo dell'Arancio, via dell'Aran­cio 55. Organizzato dal «Gruppo 30 maggio», il dibattito verrà introdotto da Leo Solari. Interverranno Massimo Severo Giannini, Marco Pannella, Giorgio Ruffolo, Fran­cesco Rutelli e Walter Veltroni. By w o r d of pen: laboratorio di analisi del testo lettera­rio inglese. Organizzato da Marco Cassini e curato dal poeta irlandese Paul Canili, il laboratorio si terrà il ve­nerdì dalle 17.30 alle 20. a partire dal 16 ottobre. Le iscrizioni si apriranno il primo ottobre: tei 33 26.57.53 -58.83.838 - 075/8-1.09.353. Corsi profess ional i p e r s o l e d o n n e . Li organizza il circolo dell 'Arcidonna «La m a n o felice» con l'autorizza­zione e i finanziamenti della regione e sono i seguenti: (rompe l'oeil, restauro quadri, restauro mobili, arreda­mento, mosaico, falegnameria, pittura, pittura su stoffa, oreficeria, vitraux, s lampa d'arte, cuoio, scultura, piano­forte e lingua italiana per straniero. Requisiti richiesti-età compresa tra KS e 25 anni: licenza media e iscrizio­ne nelle liste di disoccupazione del col locamento Altre informazioni ch iamando «La m a n o felice» al 68.92.02 34; il centro si trova in via della Lungara 19. Lingua i n g l e s e . L'istituto linguistico cibernetico - via Quintino Sella, 20 - Tel 48.1 7 093 - organizza corsi gra­tuiti di lingua inglese I e II livello). Per informazioni ri­volgersi alla scgrcleria dal lunedi al venerdì dalle 10 al­le 12 e dalle 17alle 19. Lingua russa . Corsi propedeutici gratuiti di lingua rus­sa sono organizzali dall'Istituto di cultura e lingua njssa - piazza della Repubblica 47 Per informazioni rivolger­si ai numeri 488.14.11- 488.45 70

NEL PARTITO l La riunione della Direzione Regionale prevista per l'8 ottobre è stata rinviata a data da destinarsi In sede ore 10.00 riunione Tesorieri e organizzatori delle Federazio­ni del Lazio (Giraldi). Federaz ione Civitavecchia. In Federa/ ione ore 17 30 Cfg. Federaz ione Fres inone . In Federazione ore 17 Dire­zione federale. All'O.d.g- 1) Bilancio, 2) Lo stato del Partito e la riorganizzazione; 3) Manifestazione del 9ot-tobrecon D'Alema (De Angelis). F e d e r a z i o n e Rieti. In federazione ore 18 Unione co­munale (Festuccia) F e d e r a z i o n e Tivoli, l'orniello ore 17 assemblea su si­tuazione politica locale ( G a s b a m ) F e d e r a z i o n e Viterbo. Assemblee iscritti- Civitell.i D'A-gliano ore 20.30 (A. Giovagnoli), Ischia di Castro ore 21 (Nardini) ; Lalera ore 21 (Vmacoli) ; Proccno ore 20 30 (Parroncini), S. Lorenzo Nuovo ore 20.30 (Sini), Valle-r anoore 18 (Pacelli ) In Federazione Unione comunale (CapaldiJ, t o r c h i a n o ore 18 30 (Guadagni ) , Moutalto ore 21 .

FEDERAZIONE ROMANA Fstn Unita Cinecittà. Elenco dei numeri dei premi del-la sottoscrizione a premi- 1) 08191;2) 12914, 3) 10975. Avviso. Oggi e domani alle ore 17 30 in Federazione (Via G. Donati, 174) riunione del Comitato federale e della Commissione federale di garanzia, O.d g 1 ) L'ini­ziativa del Pds por una svolta noluica a Roma e nel pae­se, 2) Vane. Relatore- Carlo Leoni, segretario della Fe­derazione romana del Pds

• PICCOLA CRONACA H M i H i H l Prec i saz ione . Nell'articolo dell 'Unità'- comparso in cronaca romana in data 3 ottobre 1992 a firma ui Adria­na Terzo è stato erroneamente scritto che gli studenti di alcune scuole romane si sono dati appuntamento a Campo de ' Fiori su indicazione di Radio Città Aperta, che era presenta a Campo de ' F'iori solo in qualità di or­gano di informazione e lia con un comunicato rilancia­to la notizia. Ribadiamo che l'incontro è nato sponta­neamente dagli studenti stessi che a seguito dei gravi fatti di venerdì 2 ottobre hanno intenzione di coordinar­si per una mobilitazione unitaria di protesta contro le manovre Amato e i sindacali confederali. l.a Redazione di Radio Città Aperta

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La sanità in rosso Niente soldi per le cliniche posti letto a pagamento Oggi decidono i farmacisti

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Roma pat^iruZiO i l 'Li!

Ancora bufera sul! assistenza farmaceutica regiona­le i itanto si apre un altra falla nella sanità del La­zio Le Usi non hanno più londi e iniziano a tagliare t servizi È il caso della Usi Rm4 che ha azzerato il pagamento delle rette degli anziani ricoverati nella clinica Mater Misericordia»1 specializzata in riabili­tazione Da oggi i malati in maggioranza pensiona­ti devono pagare di tasca loro

RACHELE CONNELLI • i Non ò ancora stala tap pala la -fall i» del deficit fami 1 ceutico che risctin di manda ri a rotoli I assistenza conven «lionata per i mtdicmali e già si apre un altra drammatica questione nel martoriato mon do della sani'a nel La/io Le Usi non hanno più fond e stanno iniziando autonoma mente e scn/a un piano regio naie a tagliare ilcuni servizi II caso più eclatante finora e quello segnalato nel temtono della Usi Rm4 dove gli anziani di unaclinica pernabilitazione da oggi dovranno pagare da soli le rette di ricovero

È il caso della casa di cura «Mater Mtsericordiae» 3C di pendenti laic i e 15 suore 50 posti letto compreso il piccolo reparto di lungodegenti ali ulti ino piano che va ad esaurì mento I unica struttura per na bilita7ione degli anziani con fratture di femore paralisi o le tus cerebrali nel quartiere di San Giovanni In questi giorni la direzione della clinica ha appeso ali ingresso in eviden /Ù una lettera firmata dall ira ministralore dlla Usi Rm<l Dino Cosi in base alla quale dal 5 ot tobre non sono piti autorizzati i ricoveri e da ogg e interrotto il pagamento delle rette dei de genti Mo'ivizione «mancanza di copertura finanziaria «La situazione è dranim itica - di ce Alberto Barboni esprime n dola pre occupazione di molti altri parenti eli ncove-ati la maggior parte dei malati della Mater Misencordiae ù costituì ta da anziani con pensioni so ciati che non si possono per mettere di pagare 160 mila lire

di diana giornaliera per conti nuare le cure» Suor Giuseppi na direttrice della clinica con tiene a stento la sua ira «Scon venzionamento7 Magari - dice - ilmcno avrebbero dovuto darci tre mesi di preavviso E poi sarebbe una scella anche se discutibile Invece hanno solo azzerato i pagamenti dal-1 oggi al domani E ora non so come fare a pagare gli stipen di Non posso chiedere prestiti dalla Usi non ci arriva un soldo da maggio e abbiamo un sac co di vecchi arretrati» Ieri a ciuesto proposito i consighen del Pds Cerri ("ola e Amati hanno presentato una interro gazionc alla giunta per sapere come mai non si conoscono ancora i bilanci consuntivi e prevenivi delle Usi Intanto si è consumato un altro atto della disfida tra Regione e farmacisti privati II presidente della Fé dcr'arma del Lazio Franco Ca prino si e incontrato di nuovo con I assessore alla sanità Si gnore l assessore riferisce di aver ottenuto I impegno d«"lla Banca di Roma a concedere il mutuo dei 300 miliardi per pa gare i farmacisti non appena la legge di spesa sarà approvata d il commissario di governo Signore hiede pertanto ai far macisti di «superare le polemi che inutili»e «limitare i disagi a cittadini più de boli» Ma la di chiarazione di Caprino non è rassicurante Vivendo al pre fetto sostiene che senza npia no dei debiti «sarà quasi im possibile garantire il nfom mento dei Tarmaci» (sindacati dal canto loro continuano ad au>picare la precettazione dei farmacisti

L'iniziativa del Campidoglio Impegno del sindaco Carrara contro rintolleranza a rinnovare ogni mese Domenica alle 18 il concerto l'appuntamento con la città L'ingresso è gratuito sui temi dell'integrazione

Musica contro il razzismo Venditti al Circo Massimo Antonello Venditti torna al Circo Massimo con un concerto gratis contro il razzismo L'appuntamento, organizzato dal Comune di Roma, è per domenica prossima alle 18 «Poi - ha annunciato 1 artista, che ieri ha illustrato con il sindaco l'iniziativa -- mi ritire­rò qualche anno per fare solo il cittadino» Non sarà un evento isolato Carrara ha promesso ogni mese una manifestazione sui temi della tolleranza

ADRIANA TERZO

M Antonello Venditti e intc r\ gratis a Rom i domenica prossima E sarà un concerto con un obiettivo preciso sensi bilizzart la gente i ragazzi i cittadini comuni a dire basta ali intolleranza e al razzismo Cosi alla fine il popolare e ìn t iutore ha raccolto la sollecita zione del sindacato a sua voi t i pressato dalle associazioni che da tempo si excupano di questi problemi e dal Pds

Sarà un grande momento di musica > non solo Per la pri ma volta insieme ieri in Cam pidoglio Venduti e il sindaco Franco Carrara hanno presen t ito I iniziativa davanu a deci ne di operatori fotografi cu r osi Per il sindaco si è trattato di una scelta non più rinviabile «dopo i gravi fatti che si stanno susseguendo nel nord Furo pa» Ed ha aggiunto nvolgen dosi anche al direttore de1

Centro Islamico culturale Ab dellatif FI Kettani che gli sede va accanto «Anche tutto quel lo che sta succedendo in Italia iv un segnale per mettere al

bando I intolleranza qualun que tipo di intolleranza» Il prò getto nasce da qui Si chiama Roma città aperta e si terrà

nella grande (storica) arena del Circo Massimo Sponsor uf ficiali Bnl Banca di Roma e Monte dei Paschi di Siena Non prenderà una lira Venditti non sborserà un soldo I ammmi strazione capitolina

Giacca blu icans e scarpe da ginnastica I autore di can zoni indimentiabili come «Gra zie Roma» «Ricordali di me» «Roma Capoccia» si e mostrato entusiasta e molto fiducioso «Per me e una grande occasio ne non ce la facevo più ad aspettare Da tre anni mi sento impegnato civilmente e credo elle andare tr= volte alla setti mana a visitare gli ospiti del carcere minonle sia più proli cuo che fare un concerto Pe rò anche questo potrà essere un veicolo ecco io spero che domenica verranno tutti e an­che se riusciremo a sensibile zarcsoloil 10% della gente sa r i un grande risultato» Poi il

Antonello Venditti insieme al sindaco Franco Carraro

grande annuncio Per il popò lare cantautore sarà I ultima apparizione in pubblico cui seguirà una pausa di nflessio ne di almeno due anni (orse di più «Voglio partecipare alla vi ta civile fare qualcosa di utile per gli altri sono a disposizio ne di tutte le associazioni che vorrai no chiamarmi»

Per il concerto gratuito al cir co Massimo organizzato dal Comune contro il razzismo ci sarà un grande spiegamento di forze Fonte tra I altro «recti perate» allo stadio Olimpico dove domenica 11 ottobre (giorno del concerto) non si disputeranno partite Vigili polizia stradale carabinieri

tutto sarà tenuto strettamente sotto controllo Una condizio ne cssenzi ile perche la So pnntendenza ai beni archeolo gici (preoccupata dei possibili «attacchi ai monumenti circo stanti)dcsse 1 autorizzazione ali iniziativa «Un posto straor dinano - ha detto il sindaco -per un evento straordinario 11 Flaminio' No non avrebbe avuto lo stesso signific ilo»

F propno per «sottolineare la portata inehe culturale di tutta I iniziativa Carraro ha annun ciato che I «esperimento» non rimarrà isolato «Almeno una volta al mese - ha dello il sin daco - daremo vita ad iniziati ve analoghe Non saranno tutti

concerti ma manifestazioni che terranno allo il dibattito su questi stessi temi

Al circo Massimo tutto sarà pronto per dare il via alla musi ca alle 18 «Ma cominceremo anche molto prima ha ncor dato Venditti - se ci sarà come spero molta affluenza di pub blico» Proprio per questo 1 ar Usta h i ricordato soprattutto ai giovani e giovanissimi di arri vare per tempo Tutti gli altri dettagli organizzativi comun que saranno fomiti nei prassi mi giorni «Spero ha detto infi ne I artista - c h e domenica sa rà una di quelle giornate in cui la gente non vorrà tornare a casa»

Dopo gli scontri ancora polemiche nel sindacato A tre giorni dagli scontri di venerdì ieri proseguiva no le polemiche Paolo Franco segretena Cgil La zio contesta Fulvio Vento, segretario generale del Lazio, mentre il segretario romano Claudio Minelli si scusa con gli studenti e propone un incontro Gu-gliemo Loy per la Uil fa la stessa proposta Esposto ai giudici degli antiproibizionisti e dossier sulle vio lenze di Chiara Ingrao e Trabacchim pds

^ B Sugli scontri di venerdì scorso proseguono le polemi che Ieri hanno parlato Paolo Franco della segretena Cgil Lazio il segrctano della Cgil romana Claudio Minelli il gruppo antipraibizionista re gionale e per la Uil di Roma e del Lazio Guglielmo Loy che ha scritto una lettera aperta agli studenti della città Chiara Ingrao Quarto Trabacchini e altri deputati del Pds hanno annunciato un dossier sulle violenze alla manifestazione e fanno appello ai cittadini che abbiano subito o Visio atti di violenza perchè contribuisca no con la loro testimonianza a far luce su.le responsabilità di quella giornata

Inaccettabile per Franco il fatto che Fulvio Vento segreta no Cgil Lazio abbia rilento di un «militante di Essere smda calo» visto tirare sassi a San Giovanni «Alludere ad Essere sindacato significa associare I idea che la causa delle vio lenze sta nel dissenso interno e nella battaglia politica che è aperta ali interno dell organiz zazione» In più aggiunge Franco venerdì «corteo e piaz za aldi fuori della zona protet­ta sono rimasti in balia delle provocazioni degli autonomi e delle reazioni della polizia che ha caricato in modo mdiscn minato» E propone invece di una «idealistica blindatura del servizio d ordine in manifesta zioni di lOOmila persone» una

difesa comune dell agibilità delle piazze perchè tutti pos sano espnmere democratica mente il dissenso «Perchè non ci siano più servizi d ordine» senve Minelli scusandosi «con gli studenti che "^n sono an dati in piazza con i bulloni in tasca» e proponendo di incon trarli per parlarne E aggiunge «1 giovani dovrebbero tener conto che se ci si fosse difesi alla maniera di Gandhi gruppi di autonomia organizzata avrebbero raggiunto la 'està del corteo ed in piazza a/reb bcro in tutti i modi assalato iJ palco ed impedito il comizio»

Agli studenti scrive anche' Loy scusandosi p proponendo un assembla aperta «Non C pensabile - precisa Loy - stare1

in due campi di battaglia diver si e contrapposti Forse le tran senne di venerdì hanno creato un muro ma non era nostra in tenzione Rimuovnamo le tran senne allora e confrontiamoci senza prevaricazioni e scnzi cnminalizzazioni reciproche Ixi violenza è un vicolocieco»

Un indagine de'la magistra tura su «tutto quanto ò rea! mente avvenuto nel cono dei la manifestazione sindacale di venerdì» è stata sollecitata Odi capogruppo antipnobizionista alla Regione Paolo Guerra con un esposto alia procu-t. «La legge - chiede Gucra -permette che vengano iialme nati cittadini incolpevoli'»

SUCCEDE A... il sentimento della natura nei quadri dei pittori scandinavi al Palaexpò

Paesaggi culturali dal Nord ENRICO CALLI AN

• • // Paesaggio culturale si e installato nel Palazzo delle esposizioni (via Nazionale 194 con orano 10 21 marte di chiuso tino al 15 ottobre) Ali interno del Festival Nordi co che si e inaugurato nei giorni scorsi la sezione arti vi sive espone gli aspetti artisti ci più salienti dell esperienza nordica nell arte 1890-1992 P"r descrivere I arte nordica é stato scelto il paesaggio co me coacervo di più generi o se vogliamo di stili 1 am biente I aere circostante quegli umori rupestri temgni che si insediano sulla tela per memoria per asserire che è «soggetto» che e era e appar tiene tuttora alla natura che testimonia dell esistenza del «fare dipin'o Le tele espo ste tutte periltro professio nalrnentc sene sono esempi dunque di questo genere Le opere che più colpiscono I immaginano dell osservato re sono tre di autori diversis si mi fra loro // fiore su/to spiaggia 1892 di August Strindberg Paesaggio 1919

e a di Edvard Munch Pittura I 1965-66 di Ulnk Samuel

son Colpiscono per più ra gioni non ultime quelle inti me più riposte che governa no la splendida follia del di pingere come estremo atto risolutivo dopo aver fissato nella memoria la natura che ci circonda Strindberg dipin ge \a fotografava scriveva progetto pittorico fotografi co e letterario convivono in lui magnificamente Non so no mai disgiunti e non si dif ferenziano non foss altro perche non percorreva la pit tura e 1i foto solo per «pas sione L insano splendido progetto letterario di Stnnd berg sta tutto in quel piccolo olio su lamiera di cm 24 7x43 5 li colore diviene denso per stratificazioni di parole il «verde» del fiore è quasi inciso per grafismi insi stenti la tragedia è nell aria e lo schiaffo al perbenismo nordie o è vilipeso dal titolo e dalle misure 1 o stesso schiaffo si trova in Pittura 4 Samuelson lo testimonia nel «Bosco di Augusto di Olle Kaks

I aggiunta di due remi che stringono la tela in una sinte si sublime La tela è di cm 178x112 5 ed anche qui i leo lore stratificato addensa nubi accentrando 1 attenzione dell osservatore nel bel mez zo della tela con una rosa sperduta ma «bizantina e simmetrica perché nasce dal centro delle diagonali del ret tandolo Munch follemente immagina nel 1919 ma co me al suo «sohto> con deso lati colon raschiati che defor mano il «realistico bello» dei bigotti Tre tele tre storie che vogliono se non addinttura urlano il proprio voler «esse re» quadri In realta sono frammenti di un paesaggio da deturpare con i propri co lori segni Per arte s intende Per poesia naluralmente Ma furono accettati quando sor sero dal nulla7 Che opinione ne ebbero e ne hanno tutt o ra da chi li guarda7 Poca co sa s intende Verrà conside rata poca cosa in faccia ali u niverso Invece non ò cosi tre esempi di pittura progettata L originalità è prop'io in que

sta pittura pensata Un uni cum per pochi intimi per chi sa osservare Gran bel dipin gere per una gran bella pit tura Isolati dal resto del Pa lazzo entrando a sinistra pò chi pezzi di valore che esau discono il sogno del visitato re quello della beata qua drena che alberga nella mente del proprio museo Soffermarcisi e un dovere Attentamente dopo aver gì rovagato per i marmi e co lonne del Palazzo ritornarci su 6 ancora più tremenda mente piacevole Strindberg dipingeva disperatamente Munch dipingeva disperata mente Esuli nomadi dell ar te Forse non sempre com presi Anzi quasi mai com presi Eppure in quei pochi centimetri quadrati e e pittu ra e è* progetto interdtscipli nare Un universo in poche strisce di colore Cosi solo per testimoniare che 1 univer so è dipinto Alla faccia di chi non ci crede Piccole soddi stazioni Ma salutari Perché forse chi vuole ci può trovare anche il bagliore d arte e il sole

Quaranta concerti r

con tutto Ravel e un po' di cinema

ERASMO VALENTE

Cartellone non-stop al Dei Cocci LAURA DETTI

• • Si mteielcfinisce «piccolo» teatro r- ne va fie ro Non si tr it ta di una seren i ravscgnazionc illa realtà ma di un convin'o

orgoglio F il He itro dei ' exci che n occasione d* Il i pre scntaziont del nuovej cartelle ne nbaellsce la propri i pccu li irità Portavoce dei muri del teatro es la compigm i Shake spe ire Iheatre «Si imo un te i tro di soli cento posti - dice VI issirno Mil ,/zo che insn me i M ranci i \i irtinu ( ne 11 i foto)

e it.li litri de 1 gmppo gestisce lo spazio eli l ist icelo t per que ste> si uno fue>n dall t list i de loc ili finanziati d il mini stero M i noi non ci irre nella ITO pentii' credi imo nella re ilt i del pie e oli te itn pe r I in ci ire lineivi I ivon e nuovi pe r

sonaggi» Dopo quest i die hia ri ione di resistenza uno sguardo alla nuova stagione Quc>t inno 0 in programm ì un ittività non stop che terrà ipcrte) il teatro per tutto il gior no l*i Shakespe ire The itrc srl propone infitti due cartelloni uno di mattinate per gli stu denti delle scuole superiori e I litro tr idizionale di spetta coli serali b. nell intervallo tri i elue diversi appuntamenti del II giorn itti la sala del le Uro elei Cocci sar1! occupala elalla se noi i eli drainrinturgia te nut i da Cristi ino Censi e Is ibe Ila 'XI Hi meo Insomma un ini pegno a lutto e ìnipo Attuai me lite sul palcoscenico la comp igni i «li Baraccone» pre se nt i fresiti una mintileà\ Da

mei Prevost 11 tema è quello dei m ìlessen di una coppia in crisi affrontato ittnvcrso il race olilo di un uomo e una donni che si incontrano in un ige nzia matrimoni ile ili ì ncerc i dell anima genie Ila Ui vicenda sfocia nel matrimonio tra I due e he festeggiano il loro quinto iniiivcrsino con v o Icnzec s l'c ismi I 1 regi i de lo spctt icolo che rim UT il Dei Cexci fino il 2*5 ottobre « di Massimo Milazzo e gli ulte r preti sono 1 uigi lani 11 un inetti Bar ili i e Cirene il Olio r iti

I i Shakespe ire I he itre presenti ri invece due spetti coli /o t Woody ( 17 novembre

I < dicembre ) e /// lìamta e/e gli onesti ( 2 marzo V) aprile ) Stilli sci i del successo eh Ilo

scorso anno lo t Woody con Antonello Avallonc è un colla gc di brani tratti da alcuni film di Woody Alien e di testi medi ti da cabaret che 1 autore e at tore di New York interpretava negli anni 60 II secondo è in vece la versione teatrale rea lizz iti sempre da Avallone de 11 i sceneggiatura che Agc e Scarpelli scrissero per il cele bre film interpretato da l o to Poppino De I ilippo e Giacomo f una Fntrambi gli spettacoli saranno messi in scena anche

i mattina per le scuole in que ste date il primo dal 19 ottobre il M novembre e il secondo

d il < marzo il 29 aprile Ecco gli litiì titoli del cartellone «se rile Un giorno a Paniti di Georges Coiirtelinc (27 otto bre l'i novembre) Mude in huro/x di e con Mary Cipolla

• • Conferenza stampa ieri dell Istituzione Universitaria dei Concerti per annunciare il programma della imminente nuova stagione Si ù svolta nel Rettorato della Sapienza e e e ra il Magnifico Rettore Giorgio Tccce Ha assicurato che dal la prossima stagione 1993 94 I Aula Magna dell Università tome ra ad essere dopo venti cinque anni 1 unica sede della gloriosa Istituzione E non ba sti I ingegner Pierpaolo Da voli amministratore delegato della Finsicl h i reso noto il concreto interesse- della Socie fi perle iniziative dell Istituzio ne Univcrsitana che intende sponsorizzare Non è 'mila Da quest anno figura nel Consi glio artistico con Antonio Bai lista e Franco Pipemo Ennio Morricone felicissimo ha del lo di poter d ire il suo contri buio ad una Istituzione i cui concerti frequentati in gioven tu hanno anche rafforz ito la sua vocazione alla musica

La stagione si inaugura il 17 alle 17 al Foro Italico Audito no della Rai con un program ma di music he per il cinema Si ascolteranno canzoni di film di Disney musiche di Vilhaud e lbert nonché in «prima» as soluta una Suik di Momconc ricavala prevalentemente da film di Sergio 1 eone Ancora il

cinema concluderà la stagione il 24 aprile anche con proie zione di film

Franco Piperno ha illustrato il cartellone caratterizzato da tre linee principali il cinema Rossini e la Francia II bicento nano rossiniano sarà celebralo il -il ottobre in Santa Croce in Gerusalemme con la Petite Messe^olennelle che sarà t s e guita anche a Milano e in No tre Dame a Parigi Ci sarà in seguilo un bel concerto con musiche di Rossini interpretile da Renata Scotto e Aldo Cicco lini La Francia già presente nella serata musical-cincmato grafica punta ancora su Mi Ihaud (i Quartetti XIV e XV che saranno suonati anche simul laneamente) Messiaen (le Vi iions del Amen per due piano forti e pagine per organo suo nate da Giorgio Camini) e Ra vel Bruno Canino eseguirà in due puntate (9 e 12 gennaio 1993) tutta I opera pi mistica di Ravc'

Si tratta di un cartellone di ri cerca sottratto allo «star sy stem» nel quale ogni concerto ha una sua impronta culturale Tra i pianisti figurano Dimitris Sgouros Zollan Kocsis David I ively (musche di Beno Ca gè Berg Carter e Stravinsky) e Laura De Fusco che ri oma al

Ennio Morncone

la grande con quattro «Sonate» di Prokofiev (lerza quarta so sta e settima) Luciano Beno dirigere musiche sue e di Aldo Clementi e buono spazio avranno anche il violino e il violoncello In tre giornate (13 14 e 15 febbraio) Chnstwn Tetzlaff accompagnato da D i vid Levine suona tutto il Be< thoven per violino e pianolor te Rocco Filippini nproponà le Suiles di Bach per violonce I lo

Sono qu irantuno concerti (li vedremo via via nel doti glio) che prevedno abboni menti da duecentottanta e tri-centosettantamila lire ' buone facilitazioni pe- giovani e gio vaniscimi che la segretera dell Istiti zione sarà lieta di piecisare (361 001)' U con orano 10 13 16 191

U impiegati di CI indio Cara toìi e Legali da liguri il curioso spettacolo e one lusivo tr ilio da alcune coniche ridiofoniehc dei fratelli Marx trismcssc nel 1932 e 19JÌ Quest ultima commedia e Don Rafaelc o Iromboiu di Pcppino De I ilip

pò si iggiu igono ili ì sezione dedic ita nr igizzi L per finire e in programma per I 111 ledi eli I teatro 11 e ifle letterario Mir mei i M irtino interprete la le antologie eh alcuni poeti conteuipor mei colloqui melo col pubblico

Piccole agonie sul palco • • Tempo di te ìtro In que sta set'imana dopo il pionieri ino di alcuni cor iggio.i apro

no quasi ulte le s ile rom ine da quelle piti piccole a quelle m iggiori Oggi insieme il Qui rino il Parioli e il N izionale giornata di ìportura anche per il le atro Pollice meo diretto d i Mano Prosperi d i diverse sta gioni impegnato lungo I im pervia strida della proposta di nuovi nitori e nuove dramma turali

1 appunt une ilio eli questa sera e11 con Agonia di un di cui ino tratto d ili omonimo ro manzo di Mimici Peni! che

molti ricorderanno come luto re sul grande schermo del Bu i io della donna ragno che fruì lo I Oscar a William Hurt splendido protagonista di una stona concentrazionana e vi stonarla insieme Anche in questo Agonia di un decennio e e un interlocutore ideale co stretto ad ascoltare sotto lorma di monologhi a volte deliranti una sene di testimonianze del nostro tempo che si susseguo no di scena in scena con cri seente aggressività

Partendo dal comune dono minatore della sessualità Plug tracci i un r (•" ittospietato luci

do e be n definito de Ila socie 11 ami ncana sempre più distai) le d il problemi delle minorili ze capace di spingere con e rudelta verso I e ni irgmazione e li solitudine In scene sette attori - Arturo Cirillo Manna Palma I uca Dresda Gibncllu Fazzino Roberto Agostini Mimmo Li Rana Sandra frali zo impegniti i d ir corpo e vi la a queste creature pe rse e stralunate simboli di un epoca di transizione portulon di uni quotidianità che e sempre me no esclusiva dell America l a regia e le musiche dello spett i co o sono di Pie rp iota Pe pe

s3featri «ottobre 1992 pagina Z D i U Martedì 6 ottobre 1992

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FARNESE L 10 000 Quattro Hall unici di Fulvio Wetzl con Campo de Fiori Tel 6864395 Roberto Citran Mariella Valentmi-OR

(17-18 50-20 30-22 30)

FIAMMA UNO L 10 000 • Nel continente nero di Marco RISI Via8issolati 47 Tel 4827100 con Diego Abatantuono-BR

(1515-17 50-2010-22 30) (Ingresso solo a inizio spettacolo)

FIAMMA DUE L 10 000 O Americani di James Foley con Al ViaBissolati.47 Tel •827100 Pacino, Jack Lemmon-DR

(16 30-18 30-20 30-22 30) (Ingresso solo a inizio spettacolo)

GARDEN L 10 000 Viale Trastevere, 244/a Tel 5812948

Futi di letta di P Spheens, con M Myers D Carvey-BR ( 17-22 30)

GIOIELLO L 10000 Tokio decederne di RyuMurakami.con Via Nomentana, 43 Tel 8554149 Mino Mikaido Sayoko Meakwma - DR-

E (16-22 30)

GOLDEN Via Taranto 36

L 10 000 Tel 70496602

Le avventure di Peter Pan di Walt Di-sney-DA (16-18 10-20 05-22)

GREGORY L 10 000 Batic IntUnct di Paul Verhoeven con Via Gregorio VII. 180 Tel 6384652 Miclael Douglas, Sharon Sione -G

(15-17 30-20-22 30)

HOLIDAY Largo B Marcello 1

L 10 000 Tel 8548326

Riposo

INDUNO ViaG Induno

L 10000 Tel 5812495

Le avventure di Peter Pan di Walt Di-sney-DA (16-18 10-20 05-22)

KING L 10 000 • Nel continente nero di Marco RISI Via Fogliano 37 Tel 8319541 con Diego Abatantuono - BR

(15 30-22 301

MADISON UNO L 10 000 I sonnambuli di M Garris con Brian ViaChiabrera 121 Tel 5417926 Krause,AliceKrige-H

(1630-18 30-20 30-22 30)

MADISON DUE L 10 000 Whlte aandt - Tracce nella labbia di ViaChiabrera 121 Tel 5417926 Roger DonaMson con Willem Daloe

MickeyRourke-G (16 30-18 30-20 30-22 30)

MADISON TRE L 8 000 Quattro tigli unici di Fulvio Wetzl con ViaChiabrera 121 Tel 5417926 Roberto Citran Mariella Valentmi-OR

(16 30-18 30-20 30-2 30)

MADISON QUATTRO ViaChiabrera 121

L 8 000 : : Il ladro di bambini di Gianni Amo-Tel 5417926 lio, con Valentina Scalici Enrico Lo

Vereo-PR (16 30-18 30-20 30-22 30)

MAESTOSO UNO L 10 000 Batic Inatinel di Paul Verhoeven con Via Appio Nuova 176 Tel 786086 Michael Douglas Sharon Sione-G

(15-17 30-20-22 30)

MAESTOSO DUE L 10 000 ti tagllaerbe di Brett Léonard, con Jetl Via Appia Nuova. 176 Tel 786086 Fahey Pierce Brosnan-FA

(15-17 30-20-22 301

MAESTOSO TRE ViaApp.a Nuova 176

L 10000 Tel 786086

Moglie a torpreta di Frank Oz con Ste-veMartm-BR (15-17 30-20-22 301

MAESTOSO QUATTRO O Americani di James Foley con Al ViaAppia Nuova 176 Tel 786086 Pacino Jack Lemmon-DR

(15-17 30-20-22 30)

MAJESTIC L 10 000 ToklodtcadencediRyuMurakami con V'aSS Apostoli 20 Tel 6794908 MinoMikaido Sayoko Meakwma DR-E

(17-22 30)

METROPOLITAN L 10 000 Batic Intllnct di Paul Verhoeven con Via del Corso 8 Tel 3200933 Michael Douglas Sharon Stono-G

(15-17 35-20-22 30)

MIGNON L 10 000 O Morte di un matematico napoletano Via Viterbo 11 Tel 8559493 di Mario Martone con Carlo Cocchi •

DR (16 30-18 30-20 50-22 50)

MISSOURI ViaBombelli 24

L 10000 Tel 6814027

Prossima riapertura

NEWYORK L 10 000 • Cuori ribelli di Ron Howard di Tom Via delle Cave 44 Tel 7810271 Cruise Nicole Kidman-DR

(15-17,30-20-22 30)

NUOVOSACHER (LarQoAscianghi 1

L 10 000 Tel 5818116)

PARIS L 10 000 Via Magna Grecia 112 Tel 70496568

Inthetoupdi Alexandre Rockwell - BR (16 30-18 30-20 30-22 30)

Bltman II ritorno di Tim Burton, con Mi-chael Keaton • F (15-17 30-20-22 30)

PASQUINO Vicolo del Piede 19

L 5000 Tel 5803622

Father ol the bride (versione originale) (16 30-18 30-20 30-22 30)

L l OTTIMO - O BUONO - • INTERESSANTE DEFINIZIONI . A. Avventuroso BR: Bril lante, D.A.: Dis animati DO: Documentano DR: Drammatico E: Erotico, F. Fantastico FA' Fantascienza G. Giallo, H: Horror, M: Musicale SA: Satirico SE Sentiment S M : Stonco-Mi lo log , ST: Storico W: Western

QUIRINALE Via Nazionale 190

L 8 000 Bella e accestitane di Don Boyd con Tel 4882653 PatsyKeniil (16-18 20-20 25-22 30)

QUIRINETTA ViaM Mmghetti 5

L 10 000 Indocina di RégisWargnier con Domi-Tel 6790012 niquoBlanc, Henri Marteau-DR(15 15-

17 35-20-22 30)

REALE L 10 000 Batic Instine! di Paul Verhoeven con PiazzaSonnino Tel 5810234 Michael Douglas SharonStone-G

(15-17 30-20-22 301

RIALTO L 10 000 Batic Initlnct di Paul Verhoeven con Via IV Novembre 156 Tel 6790763 Michael Douglas Sharon Stone-G

(16-1810-20 20-22 30) v o con sottol'-tóli

RITZ L 10000 • Cuori ribelli di Ron Howard con Viale Somalia 109 Tel 86205683 TomCruise Nicole rCidman-DR

(15-17 30-20-22 30)

RIVOLI L 10 000 La citta della gioia di Roland Jotlè con Via Lombardia 23 Tel 4680883 PatnxSwaize-DR

(15 15-17 40-20-22 30)

ROUGE ET NOIR L 10 000 II lagllaerbe di Brett Léonard con Jetl Via Salaria 31 Tel 8554305 Fahey Piorcc8rosnan-FA

(16-18 10-20 20-22 30)

ROYAL L 10 000 • Nel continente nero di Marco Risi Via E Filiberto 175 Tel 70474549 con Diego Abatantuono-BR

(15 30-17 50-20 05-22 30)

SALA UMBERTO-LUCE L 10 000 Via Della Mercede 50 Tel 6794753

Legge 627 di Bertrand Tavermer con Didier Bezace Jean-Paul Comari-DR

(17-19 50-22 30)

UNIVERSAL L 10 000 Batic Intllnct di Paul Verhoeven con Via Bari 18 Tel 8831216 Michael Douglas. Sharon Stone-G

(15-17 30-20-22 30)

VIP-SOA L 10 000 Via Galla oSidama 20 Tel 86208806

I aonnambul! di M Garris con Brian Krause Alice Knge-h (16 30-22 25)

CINEMA D'ESSAI I ARCOBALENO Via Redi 1-a

L6000 Tel 4402719

Riposo

CARAVAGGIO ViaPaisiello 24/B

L6 000 Tel 8554210

Riposo

OELLE PROVINCE Viale delle Province 41

L 6000 Tel 420021

Riposo

RAFFAELLO Via Temi 94

L 5 000 Tel 7012719

Riposo

T1BUR L 5 000-4 000 Via degli Etruschi 40 Tel 4957762

Riposo

TIZIANO Via Reni 2

CINECLUB I

L 5 000 Charlle anche I cani vanno in paradlao Tel 392777 (1630-1830) Il silenzio degli Innocenti

(20 30-22 30)

AZZURRO SCIPIONI Viadegli Scipioni 04

Sala -Lumiere» Frammenti di vite clandestine e prima del silenzio (20) Rassegna «Pasolini» (21) Sala Chaplin Ombre e nebbia (20 30) Toto le htrot (22 30)

AZZURRO MELIES ViaFaàDiBrunoS Tel 3721840

Riposo

8RANCALE0NE Ingresso a sottoscrizione

ViaLevannall Tel 899115

Riposo

ORAUCO L 6 000 Via Perugia 34 Tel 70300199-7822311

Cinema e musica II llauto magico di Borgman|21)

«.LABIRINTO L 7 000 Via Pompeo Magno 27 Tel 3216283

, SALA A f r Lanterne rosse di Zneng Yimou (16-16 10-20 20-22 30) SALA B Tutte le mattine del mondo di

Alain Corneau (16 30-18 30-20 30-22 30)

POLITECNICO ViaG BTiepolo 13/a

L 7 000 Tel 3.27559

Belli e dannati di Gus Vansanl (20 30-22 30!

PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI L '2000

Via Milano 9 Tel 4828757

Salacinoma rassegna-Festival Nordi­co» Oggi riposo

FUORI ROMA I

ALBANO FLORIDA Via Cavour 13

L 6 000 Tel 9321339

Batman II ritorno 116-22 15)

BRACCIANO VIRGILIO L 10 000 ViaS Negrelti 44 Tel 9987996

Baslclnsllnct (15 30- ' / 50-20 10-22 30)

COLLEFERRO ARISTON L 10 000 ViaConsolareLalma Tol 9700588

SalaCorbucci Allen3 (15 45-18-20-22) Sala De Sica Moglie a sorpresa

(15 45--8-20-22) Sa'a Sergio Leone Cuori ribelli

(17-1930-22) Sala Rossellim Fratelli e tortile

(15 45-16-20-22) SaiaTognazzi Basic Instine!

(15 45-18-20-22) Sala Visconti Centro storico

(15 45-18-20-22)

FRASCATI POLITEAMA Largo Panizza 5

L 10 000 Tel 9420479

SALA UNO Basic Inttlncl (15 30-22 30) SALA DUE Nel continente nero

115 30-17 50-20-22 30) SALA TRE Vietato al minori

C6-18 10-20 20-22 30)

SUPERCINEMA P za del Gesù 9

L 10 000 Tel 9420193

(16-1810-20 20-22 30)

QENZANO CYNTHIANUM Viale Mazzini 5

L 6 000 Tol 9364484

Balman II ritorno (15 30 22)

GROTTAFERRATA VENERI L 9 000 Viale l'Maggio 66 Tel 941'30i

Bailclntllnct (15 30-22 30)

MONTEROTONDO NUOVO MANCINI L 6 000 ViaG Matteotti 53 Tol 9001688

Fino alla line del mondo ( 17-21 30)

OSTIA KRYSTALL Via Palloni ni

L 10 000 Tel 5603186

Cuori ribelli (1515-22 30)

SISTO Via dei Romagnoli

L 10000 Tel 5610750

Baslclnsllnct 115 30-17 45-20-22 30)

SUPERGA L 10 000 V lo della Marma 44 Tel 56725^8

Nel continente nero (15 45-22 30)

TIVOLI OIUSEPPETTI L 7 000 PzzaNicodemi 5 Tel 0774/20067

I sonnambuli

TREVIGNANO ROMANO CINEMA PALMA 1 6 000 Riposo Via Garibaldi 100 Tol 9999CM

VALMONTONE CINEMA VALLE 1 6 000 ViaG Matteotti 2 Tel 9590523

Film per adulti

LUCI ROSSE I Aqui la , v ia L Aqui la 74 - Tel 7 5 9 4 9 5 1 . M o d e r n e t t a , P zza de l la Re­pubbl ica 44 - Tel 4880285. M o d e r n o , P zza de l la Repubbl ica 45 -Tel 4880285 M o u l l n R o u g e , V ia M Corb ino ?3 Tol 5562350 O d e o n , P z z a de l la Repubbl ica 48 - Te l 4884760 Pussycat , v ia C a i r o h 96 - Tel 446496 Splendi t i , v ia Pier de l l e V igno 4 - Tol 6 2 0 2 0 5 . U l i s s e , v i aT ibur t ina 3 8 0 - T e l 433744 Vo l turno , via Voltur­no 3 7 - T o l 4827557

• PROSA I ACCADEMIA DI ARTE DRAMMATI­

CA PIETRO SCHAROFF (Via Gio­vanni Lanza 120 - Tel 4873199-7472835) Sono aperte le iscrizioni ai corsi di regia e recitazione per I anno accademico 1992-93 Borse di stu­dio ai migliori allievi dei vari cor­si Segreteria da lunedi a venerdì dalle 16 alio 20

AGORÀ B0 (Via del a Penitenza 33-Tel 6896211) Giovedì alle 21 Buon complean­no Teo testo e regia ci Roberta Ni­colai con la Compagnia II Trian golo Scaleno

A R C E S (Via Napoleone III 4/E 4466869) Sono aperte le iscrizioni ai corsi di recitazione Per informazioni Tel 44 66 869 aal lunediai vener di ore 15 30-19 30

ARGENTINA - TEATRO DI ROMA (Largo Argantina 52 - Tel 6544601) Campagna abbonamenti 1992/93 Orano botteghino ore 10/14 -15/19 Inlormazioni telofono 6544603-6875445

ARGOT (Via Natale del Grande 21 -Tel 5898111) Tutte le sere alle 21 lunedi ripo­so la Coop Argot - A T A Teatro presentano Via sulla strada di Willy Russol Con Mannco Gam-marota Mirella Mazzeranghi Maurizio Panici Giannina Salvet-ti Rogla di Mannco Gammarota Maurizio Panici Fino al 25 ottobre

ATENEO (Viale delle Scienze 3 -Tel 4455332) Alle 21 Mia splendida terra con la Compagnia Glauco Mauri con KadigiaBove

BELLI (Piazza S Apollonia 11 /A-Tel 5894875) Alle 21 Mano Scaccia in Nerone d i C Terron Scene e costumi Ma­no Padovan Regia Mario Scac­cia Prosegue la campagna abbo namenti stagione 1992 93 infor­mazioni e vendita ore 10 13/17-20 Domenica ore 10-13 Tel 5894875

CENTRALE (Via Celsa 6 - Tel 6797270-6785879) Venerdì alle 21 15 Rosalia Mag­gio in tro recito uniche Al piano forte il matestro Maurizio Frana­si Continua la campagna abbo namenti o 9 spettacoli Giancarlo Sbragia in «Pirandello» N Gaz-zolmo in • Pasolini» Massimo de Rossi in «CrebiUon Fils» con Sa­brina Capucci «Pirandello a Ro­ma» «Due pianiste in cai>a Star-ke» -Arrabal mette in scena Ar­rabal» Isa Danieli in «Limbo» di Enzo Moscato Valeria Valeri. Paolo Ferrari in -Lettere d amo­re» Il botteghino ò aporto (utti i giorni ore 10-13 tei 67 9 / 2 /0 67 85 879

CLESIS - ARTE TEATRO (Via Aver-no 1 - Piazza Acilia Tol 86206792) Sono aperte le iscrizioni ai corsi di recitazione voce dizione mi mo tecnica movimento metodo V D A (vocalità dmamica artisti­ca) anche seminari brevi Infor­mazioni presso la swegrolonadal lunedi al sabato

DE' SERVI (via del Mortaro. 5 - Tel 6795130) Vonerdl alle 20 41 PRIMA II diario di Anna FranK regia di Franco Am broglim

DEI COCCI .Via Galvani 69 Tel 5783502) Alle 21 Presto, una moglie di Da mei Prevost Con Carmen Onora­ti Luigi Tarn, Fiammetta Barella Regia di Massimo Milazzo musi­che di Jean Hugues Roland

DEI SATIRI (Piazza di Grottapiniu 19-Tel 6540244) Prossima apertura Pino Micol in Nella solitudine del campi di colo* n e d i B M Koltes con Sandro Pal­mieri, rogla Chent scene Arnaldo Pomodoro

DEI SATIRI LO STANZIONE (P id^a diGrottapinta 19 Tel 6540244) Alle 21 30 La Premiata Ditta pre­senta THortrl di Insegno Noschc se Gemma Con C Noschese V Plancastelli R PolizziCa-bonelli Reg.a Claudio Insegno

DELLA COMETA (Via Teatro Mar cello 4 -Te l 6784J80) Alle 21 la Società per attori in Te­rapia di gruppo di Christopher Durang Traduzione di Giovanni Lombardo Radice e Mariella Min* n. z / i con Alessandra Panelli Patrick Rossi Gastaldi Stefano Viali Mauro Manno B Porta V Porlidia Musiche di C nzia Gan-garella Sceno e costumi di Ales­sandro Chili Regia di Patrick Rossi Gastaldi Prosegue la cam­pagna abbonamenti per la stagio no 1992/93 orano 10-13/16*19

DELLE ARTI (Via Sicilia 59 - Tol 4743564-4818598) Alle 21 PRIMA Pasqua di August Strindberg con la Compagnia Teatromana Regia di Alessandro Bordini Prosegue la campagna abbonamenti Stagiono 1992/93 Inlormazione e vendita tutu i gior ni dalle 10 30 Telofono 4818598

DELLE MUSE (Via l-orli 43 Tel 8831300 8440749) Campagna abbonamenti por SPI spettacoli

DUE (Vicolo Duo Macelli 37 Tel 6788259) Giovedì alle 21 PRIMA Senzapa­tria e senza affetto • bone di Emii nuela Giordano e Maddalena Do Panfilis Con Emanuela Giordano Maddalena De Panfili*» Sergio Di Giulio Gianluca Tu3co Regia di Emanuela Giordano

DUSE (Via Vittoria 6) Sono aporte le iscrizioni ali Acca demia del -Clan dei 100» Girotta da Nino scardina C e s i di dizio­ne ortofonia recitazione pbico

tecnica Por informazioni tei 70 13 5?2 dal lunedi al venerdì dalle 17 alle20

ELISEO (Via Nazionale 183 - Tei 4882114) Alle 20 45 PRIMA II misantropo di Molière con Valentina Sperli To­ni Bortorelli Paolo Lombardi Re­gia di Patrick Gulnand Prosegue la campagna abbonamenti sta­giono 1992 93 Orario botteghino 10-13 30/14 30-19 Sabato ore 10-13 Domenica riposo Tol 4882114 -4743431 4880831

EUCLIDE (Piazza Euclide 34/a-Tel 8082511) LaComp StabileTeatioGruppoe il Teatro buclide presentano La Stagiono teatrale 92/93 Abb A4 spettacoli «Quando talor frattan­to' -Si però» «A braccia aperte» «Non ò cambiato niente o quasi-(titolo provvisorio) e concerti conferenze mostre

FLAIANOtViaS Stefano del Cacco 15-Tel 6796496) E aperta la campagna abbona­menti Speciali agevolazioni per Crai e associazioni Informazioni ore 9-13/16-19

GHIGNE {Via delle Fornaci 3 7 - T e l 6372294) Stagione 1992/93 per mlormazio-nl e prenotazioni tei 6372294 Gi­rano Di Bergerac La vedova alle­gra La lebbre del fieno Don Gio­vanni o Faust. Divertissement a Versailles Discorsi di Lisia Non si sa come O di unoodi nessuno Glialibidel cuore

LA CAMERA ROSSA (Largo Tabac­chi 104-Tel 655593640-58079/1) Sono aperte le iscrizioni al corsi gratuiti di formazione professio­nale por registi tecnici e organiz­zatori autorizzati dalla regione Lazio Prenotazioni spettacoli stu-

Solan

NAZIONALE (Via del Viminale 51 -Tel 485498) Alle 21 PRIMA La cicogna si di­verte di A Roussin Con Valeria Valeri Paolo Ferrari Aurora Trampus e con Giuseppe Penile Regia di Ennio CoHorti Continua la campagna abbonamenti Ora­no 1 0 - 1 9 sabato 10-14 Domeni­ca chiuso

OROLOGIO (Via do' Filippini, <7/a -Tel 68308735) SALA CAFFÉ' Allo 21 30 La Coo­perativa L Albero presenta II caffè del signor Proust con Gigi Ango­lino Regia di Lorenzo Salveti SALA GRANDE Alle 21 Piccoli moitr l con la Compagnia Teatro It Regia di Ennio Coltorti SALA ORFEO (Tel 68308330) Ri­poso

PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI (ViaNazionale, 194-Tel 4685465) f-estlval nordico Lunedi alle 20 45 II castello di Olstebro con Giulia Valéry Regia di Eugenio Barba Inumaz ion i al n°4828757

PARIOLI (Via Giosuè Borsl, 20 - Tol 8083523) Alle 21 30 Turno A PRIMA Mino Belle! in Blonda fragola con Ser­gio Di Stefano e Giancarlo Pugllsl Prosegue la campagna abbona­menti 1992/93

QUIRINO (Via Mmghetti, 1 - Tel 6794585) Alle 20 45 PRIMA Le signorina Giulia di August Strindberg con Gabnolo Levia e Monica Guerrt-tore Regia di Gabriele Lavia

ROSSINI (PiazzaS Chiara 14 -Te l 6542770) Domani allo 17 15 Da na'scoperta all'entra i Retti Durante Regia di Alfiero Alfieri con Alflero Alfieri,

Vtx. i femmini l i e tamburi d Africa per un grande affresco del la M i a s p l e n d i d a t e r r a c h e Kadiqia Bove

presenta al! Ateneo solo stasera

donti

LA CHANSON (Largo Brancaccio 8?/A Tel 4873164) Alle 21 JO I B I O Essa e Ornala-mente con V Marsiglia S Mattei F Cuomo P Pieruccetti F Marti A Puglielli Con la partecipazione di Carlo Molfese al pianoforte Uc­cio Sanacore

LE SALETTE (Vicolo del Campanile 14-Tel 68338C/) Alle21 15 Contrasti e Osteria del­la posta di L Giustiniani e C Gol­doni Con L di Majo M Adonsio M Taraoni Regia di A Duse

MANZONI (Via Monte Zebio 14 -Tol3223634) Alle 21 La Coop Argot Società per attori presentaVolevamo es­sere gli U2 di Umùorto Manno Ccn Marco Ga'li Paola Magnani-ni Alberto Molinan Carolina sa-lome F Scriba ti M Tummolo Regia di Umberto Manno Caper­la la campagna abbonamenti sta­giono 92-92 ore 10-20 Tel 32 23 634 - 32 23 555

META TEATRO (Via Mameli 5 - Tel 5895807) Allo ?1 la Compagnia Teatrale Solan-Vanzi prosenta Casi con Lea Barletti Anna Giampiccoli Marco Solari Andrea Testa Mau­rizio Zacchigna Regia di Marco

Leila Ducei Renato Merlino

SISTINA (Via Sistina 129 Tel 4826841) Alle 21 Mano Smeriglio presenta Antonella Steni nella commedia con musical Chiamami Nanay con il piccolo Vlclorr Cocoy Vincence e la partecipazione di ivano Stac­cio!! Rogia di Renato Giordano

SPERONI (Via L Speroni 13 -Tel 4112287) E in corso la Campagna abbona­menti a 4 spettacoli per la stagio­ne 1992/93 Per inlormaz.oni tei 4112287

STABILE DEL GIALLO (Via Cassia, 871-Tel 3711078-3711107) Prosegua la campagna abbona­menti Trappola per ;^pi Delitto perfetto 10 piccoli indiani II ma­stino di Baskervillc II mestiero del omicidio Informazioni tutti i giorni dalle 9 allo 20 Tel 30311078-30311107

TORDINONA (Via degli Acquaspar-ta 16-Tel 6545890) Alle 21 15 La comp Bruno Cirino presenta E cosi ti prego principe di Karel Stelgerwald Con P Ca­reno V De Bisogno P Panettieri. G Galdi Regia di Renato Giorda-

VALLE (Via del Teatro Vallo 23/a -

P D S - S E Z I O N E C A S S I A VIA SALiSANO, 15 (Traversa Lucio Cassio)

ASSEMBLEA con

ANTONIO ROSATI della Segreteria della Federazione romana Pds

SU

«CAMBIARE GOVERNO PER CAMBIARE POLITICA»

Mercoledì 7 ottobre - Ore 20.30 La Sezione è impegnata a completare

le iscrizioni '92 al Pds

TAVOLA ROTONDA PROMOSSA DAL FORUM

REGIONALE DELLA SOCIETÀ CIVILE

SOCIETÀ CIVILE E RINNOVAMENTO DELLA

POLITICA, PER UN SINDACO DEI CITTADINI 0 PER UN SINDACO DEI

PARTITI?

Mercoledì 7 Ottobre alle ore 16 30

Sala delle Conferenze Palazzo Valentmi

Via IV Novembre 119/A

Intervengono: Associazioni ambientaliste, comitati di quar­tiere, centri socio-culturali, organizzazioni del volontariato laico e religioso, Coordinamen­to Corei-Comitato 9 giugno di Roma, Forum territoriali, Associazioni Immigrati, Movimento federativo democratico.

Sono Invitati In rappresentanza delle forze politiche e del

gruppi Istituzionali: Gianfranco Amendola, Augusto Battaglia, Paolo Cento, Giampiero Castnciano, Bartolo Ciccardmi, Sandro Del Fattore, Paris Dell'Un­to, Vezio De Lucia, Loredana De Petris, Mauro Dutto, Antonello Falomi, Alfredo Galasso, Laura Giumella, Paolo Guerra, Chiara Ingrao, Carlo Leoni, Giuseppe Lobe-faro, Oscar Mamml, Luigi Nlerl, Agostino Ottavi, Carlo Palermo, Marco Pannella, Vitto­rio Parola, Maria Grazia Passuello, Gianfran­co Redavid, Franco Russo, Francesco Rutel­li, Cesare Sammauro, Walter Tocci, Stefano Zuppello

Tel 6543794) Giovedì alle 21 PRIMA L'avaro di Mollerò, con Giulio Bosetti Mari­na Bonltgli Regia di G'antranco De Boa lo

VASCELLO (Via Giacinto Canni 72/70-Tel 5809389) Alle 21 La cooperativa-La fabbri­ca dell'attore» presenta Manuela Kustermann in Veetlre gli Ignudi di Luigi Pirandello Con Paolo Pot­rei Marco Prospennl Paolo Mu­s ic Simona Guarino Regia di Marco Parodi

VITTORIA (Piazza S Maria Libera­trice 8-Tel 5740598-5740170) Alle 21 La piccola bottega degli orrori un musical di Howard Ash-man e Alan Menken Regia di Sa­verio Marconi

• PER RAGAZZI B B H Ì IPPODROMO OELLE CAPANNEL-

LE-PARCO GIOCHI (Via Appla Nuova 1245 - Tel 2005892-2005268) Tutte le domeniche alle 14 30 spettacolo di burattini Lo spirilo del torrente a cura del Teatro del­le Bollicine Seguiranno giochi, musica clownerie Ingresso L 5000

TEATRO MONGIOVINO (Via G Ge-nocchl, 15 • Tel 8601733-5139405) Al le lO Sua Maestà La Favola La storia dell'Oca e della Volpe con le marionette degli Acconcilo

TEATRO VERDE (Circonvallazione Glanlcolense.lO-Tel 5892034) É aperta la campagna abbona­menti per la stagiono teatrale 1992/93 Tutti i giorni dalle ore 8 30 alle 17 Spettacoli, laboratori e corsi por le scuole Tel 5882034-5696085

VILLA LAZZARONI (Via Appia Nuo­va, 522-Tel 787791) Tutti I giorni alle 18 (lunedi e mar­tedì riposo) Il mago di Oz con II Teatro Stabile del Ragazzi di Ro­ma Regia di Allio Borghese

aMJjI.&AACLASSjCA

ACCADEMIA FILARMONICA RO­MANA (Teatro Olimpico Piazza G daFa jnano17-Te l 3234890) Giovedì alle 21 al teatro Olimpico concerto della pianista portoghe­se Maria Joao Plrea In program­ma musiche di Schumann e Bee­thoven

ACCADEMIA NAZIONALE DI SAN­TA CECILIA (Via Vittoria 6) Per la stagione di musica da ca­mera 1992-93 (32 concerti) che ai inaugura il 23 ottobre p v [Acca­demia di Santa Cecilia apre nuovi abbonamenti riservati a giovani di età interiore a 26 anni con una riduzione del 50% Il prezzo p e n i Il Settore dell Auditorio e di 300 000 Gli urtici in Via della Conciliazione 4 sono aperti da og­gi (martedì) a venerdì 9 ottobre dalle ore 9 alle 12 e dalle 16 alle 18 30 (tei 6541044)

ARCUM (Via A s t u r a i - T e l 5257428-7216558) Sono aperte le iscrizioni ai corsi per soci e al coro polifonico

ASSOCIAZIONE AMICI DI CASTEL S.ANGELO (Lungotevere Castel­lo 50-Tel 3331094-8546192) Cabrilo nlle 17 10 pr*»q«io la Sa'n Cappelle* concetto di SHvta Toren (pianoforte) In programma musi­che di Albeniz, De Falla Gineste-ra

ASSOCIAZIONE CHITARRISTICA ARS NOVA (Tel 3746249) Sono aperte le iscrizioni ai corsi di chitarra pianoforte violino, (lauto e materie teoriche Por in­formazioni Ars Nova tei 37 46 249

ASSOCIAZIONE MUSICALE EU­TERPE (Via di Vigna Murala 1 -Tel 5912627-5923034) Concerti al Seraphicum È aperta la campagna abbonamenti per la stagione concertistica 1992/93 Tel 5912627 - 5923034 o r a f o 10/12-16/19

AUDITORIUM RAI FORO ITALICO (PiazzadeBosis-Tel 5818607) Abbonamenti stagione singomca pubblica presso ORBIS (Piazza Esquiiino 37tei 4827403)

CIRCOLO CULTURALE L. PEROSI (ViaAureha720-Tel 66418571) Domani alle 21 Concerto del Co­ro da Camera di Lubecca diretto­re Andreas Krohn nella Chiosa di San Pietro In Montono (Gianlco lo)

COLOSSEO (Via Capo d Africa 5/A Tel 7004932) 11° r estivai Internazionalo di Ro­

ma-Rassegna musica Alle 21 Concerto dell Accademia Bizanti­na solista Carlo Chiarappa

COOPERATIVA LA MUSICA (Viale Mazzini 6 Tel 3225952) Giovedì alle 21 presso la RAI (Via Asiago 10), concerto di Barbara Lazottl soprano In programma musiche di Oppo, DalI Ongaro Giani, Luporini Ronchetti

OHIONE (Via delle Fornaci 37 - Tel 6372294) Giovedì alle 21 Strumentali amo Italiano tra 800 e 900 Musiche di Martucci, Rendano Plzzettl Bu-soni, Sgambati Lya Barbena al pianoforte-Quintetto Schumann

ISTITUZIONE UNIVERSITARIA CONCERT) (Aula magna Universi là la Sapienza-piazzaleA Moro) Si ricevono le nuove associazioni per la stagione concertistica 1992/93 Le iscrizioni si ricevono esclusivamente presso la lue -lungotevere Flaminio 50 Tel 3610051/2 dal lunedi al venerdì ore 10-13/16-19 sabato ore 10-13

ORATORIO DEL GONFALONE (Vi­colo della Scimmia 1/b - Tel 6875952) Stagione concertistica 1992/93 Le tessere possono essere rinno­vate fino al 10 ottobre Dopo tale data i posti non confermati ver­ranno considerati liberi Segrete­ria da lunedi al venerdì dalle 9 al­le 13

SCUOLA DI MUSICA DELLA FILAR­MONICA (Via Flaminia 116 - Tei 3202878) La scuola di musica per bambini dirotta da °ablo Colino riprende la sua attivtà Le Iscrizioni si pos­sono effettuare presso la segrete­ria della scuola dalle 16 alle 19

SCUOLA POPOLARE DI MUSICA DI VILLA GORDIANI (Via Pislno 24 -Tel 2597122) Sono aperte le iscrizioni ai corsi e laboratori musicali Segreteria tutti i giorni renai1, sabato esclu­so da l l e l7a l i e20

TEATRO DELL'OPERA (Piazza Be­niamino Gigli - Tol 4817003-481601) Domani alle 20 30 per il ciclo - I grandi della lirica in concerto- re­citai di Joaé Carreraa e Leo Nuc-ci Biglietterie Teatro dell Opora - piazza Beniamino Gigli 8 Tel 48 17 003 tutti i giorni dalle 10 allo 19 con orario continuato domeni­ca 10-14 Conclusa la campagna abbonamenti ò iniziata al botte­ghino del teatro la rendita dei bi­glietti per concerti balletti e ope­re liriche fuori abbonamento

• JAZZ-ROCK-FOLK «

ALEXANDERPLATZ CLUB |V,« Ostia 9 - T e l 3729398) Alle 22 Concerto dol Blue Malri-stream Trio

ALPHEUS (Via Del Commercio 36 -Tel 5747826) Sala Mississippi alle 22 Conca­io del Francete» Sonino Qulntet Sala Momotombo Alle 22 Sono più bravo di... spettacolo prosen la Antonio Covarla Sala Giardino riposo

BIG MAMA (Vicolo S Francesco a Ripa 18-Tel 5812551) Alle 22 Concerto blues rock cor i BadSturf Ingrosso libero

CAFFÉ LATINO (Via di Monte Te­stacelo, 96 -Te l 5744020) Alle 22 Concerto del quartetto di Amedeo Tommai l

CLASSICO DI ROMA (Via Liberta 7 TPI b7449b5| Domani alle 21 30 Concerto di Marco Franclnl

DITIRAMBO (Via Federico Borro meo 75) Riposo

FOLKSTUDIO (Via Frangipane 4? Tel 4B710631 Alle 21 30 Serata dedicata alla canzone d aulore con Lo Cascio lannucci Giaccaia

FONCLEA (Via Crescenzio 82/a -Tel 6896302! Alle 22 Herble Golni e i Soul Ti­mer»

MAMBO (Via dei Fienaroll 20/a Tol 5897196) Alle 2? Salso o musico Colombia nacon iChlrlmla

MUSIC INN (L go dei Fiorentini 3 Tel 6544934) Riposo

PALLADIUM (Piazzo Bortolomeo Romano 8) Riposo

SAINT LOUIS MUSIC CITY (Via dei Cordello 13/a-Tel 4745076) Alle 22 Playln'Moods

TEX2RP CL9&KMJL Via Celsa, 6 - tei. 6797270/6785879

Programma stagione teatrale 1992/93

Dal 20 ottobre al 1 ° novembre Giancarlo Sbragia in N O T I Z I E D E L M O N D O

di Luigi Pirandello - Regia Giancarlo Sbragia

dal 3 all'8 novembre Nando Gazzolo in CONCERTO PER

PIER PAOLO PASOLINI Regia: Claudio Boccaccini

dal 10 al 29 novembre Massimo De Rossi e Sabrina Capucci in

LA NOTTE IL MOMENTO di Crebillons fils

Traduzione di Enzo Siciliano Costumi di Roberto Capucci Regia di Massimo De Rossi

(prima nazionale) dal 1° al 31 gennaio

Compagnia Stabile del Teatro Centrale in PIRANDELLO A ROMA

dal 2 al 21 febbraio DUE PIANISTE IN CASA STARKE

di Nicholas Packard

dal 2 al 14 marzo VIVA LA MUERTEI...

Soiree Arrabal Arrabal mette in scena Arrabal

dal 30 marzo al 4 aprile Isa Danieli in LIMBO

di Enzo Moscato - Regia Armando Pugliese

dal 14 al 25 aprile Valeria Valeri e Paolo Ferrari in

LETTERA D'AMORE di A.R. Gurney • Regia Ennio Coltorti

Sivebaek addio • • Sivebaek, il danese del Pescara ha lo ore contate. Dovrebbe essere "ta-

n i^^gliato" nei prossimi giorni. Al suo pò-P p c r * t ì V * 3 • \?1 1/"V|p ' f? '* '0 ' o r s e " brasiliano della Fiorentina

'Dunga. Ma c'è lo scoglio proibitivo del

Carlos Dunga ." ? J , suo alto costo.Guai, invece per la

Samp. Katanec è stato operato ieri e dovrà restare fermo per oltre un mese.

Maradona: | «Credo in Dio "fiori nel Papa»

Esplode in Italia la voglia di gol

È già dibattito sulla recente messe di segnature Herrera: «La strada giusta» Rivera: «Queste reti sono figlie delle nuove regole» Gentile: «Ora tutti giocano a viso aperto». Platt:«Ci sono le migliori punte del mondo» Ma Ranieri cambia avviso: Napoli mai più col tridente

Una zona a rìschio L'ultima domenica di pallone, con il record assoluto di gol (48), si porta dietro alcuni interrogativi e il so­spetto fondato di un football che sta cambiando o è già cambiato radicalmente in questi mesi. Il cam­pionato è stato famoso per decenni per gli «zero a zero», ora invece si segna a ripetizione: grazie alle nuove regole, agli attaccanti più bravi, alle modeste difese. I pareri di alcuni famosi «addetti ai lavori».

FRANCESCO ZUCCHINI

M ROMA. Il calcio cambia, in meglio o in peggio si vedrà. C'erano una volta le difese ita­liane blindate: da Rocco a He-lenio Herrera, il «catenaccio» e nato qui, in Italia, e dall'Italia lo esportammo in tutto il mon­do, vincendo molto con un prodotto tipicamente nostrano che all'estero faceva storcere il naso. "Italiani catenaccio, puah!» ci dicevano dalla Ger­mania all'Inghilterra. dall'O­landa alla Spagna, dappertut­to. Però quel modulo funzio­

nava: mentre piovevano le cri­tiche, negli anni 601 nostri club vincevano pure in Europa alla faccia di tutto e tutti. Certi zero a zero in trasferta, taluni suc­cessi come quello rossonero in Coppa Coppe (Mllan-Leeds a Salonicco, 1-0 dopo tre minuti, poi in undici a difendere il ri­sultato) sono 11 a testimoniare un romanzo che raccontava epici assalti alle nostre retro­guardie, talmente abili nel gio­co di testa, nella marcatura «a uomo», nei tackles, da far

scoppiare di bile gli avversari. 1 quali dopo averci snobbato e presi in giro, finirono spessi per imitarci: il «lìbero» è una nostra invenzione che ha fatto la fortuna di migliaia di imita­tori. Il calcio italiano cambia: 48 gol nell'ultima domenica, un record assoluto. E all'indo­mani del ritiro di Franco Baresi dalla ribalta azzurra, ci sco­priamo sprovvisti di un «libero» come si deve: ne abbiamo tan­ti, ma o sono vecchi o sono mediocri. Il colmo. Come e il colmo, in fondo, che proprio uno dei re del -catenaccio-, Helenio Herrera, oggi sia fra i più entusiasti per questo festi­val del gol: «Questo calcio va nella direzione giusta. Gli spet­tatori vedono tanti gol e si di­vertono più di prima. Il feno­meno accrescerà l'interesse at­torno al football e porterà più gente allo stadio». Secondo Enzo Bearzot, che con un as­setto di squadra bilanciatissi-mo portò la Nazionale al titolo mondiale nell'82, «questa raffi­

ca di gol finirà, perché i tecnici si lamentano molto delle dite­se e dunque stanno già pen­sando a dei correttivi. A nessu­no piace subire goleade». Si stava meglio quando si stava peggio? SI, per l'ex allenatore e attuale commentatore Bruno Pesaola. «Per chi ha lavorato

Ccr tanti anni nel calcio fa rab-ia vedere tanti gol assurdi in

una volta sola. Più delle pro­dezze degli attaccanti, onesta­mente io vedo gli errori delle nostre retroguardie. Avevamo una scuola di difensori che ci invidiavano tutti, adesso ab­biamo giocatori talvolta ridico­li. Prendiamo Napoli-Juvc: i bianconeri hanno tirato tre vol­te e segnato tre volte; i napole­tani hanno concluso due volte per altrettante reti. Se questo è spettacolo...». L'allenatore del Napoli, Ranieri, sembra quasi lo abbia sentito: sta pensando a rinunciare al tridente Zola-Careca-Fonseca. «siamo trop­po sbilanciati in avanti, non si può continuare cosi». Si toma prudenti. Lo zero a zero risul­

tato perfetto, come sosteneva Frossi? «In ogni caso non e se­gnando 7-8 gol alla volta, spes­so autentici infortuni, che si fa­rà divertire la gente, o almeno non per tanto tempo. SI, me­glio certi zero a zero come ho in mente io. Stiamo snaturan­do un modo di concepire il calcio, i difensori faticano a re­cepire i moduli a zona e l'im­provvisazione dà questi risulta­ti», è il parere di Claudio Genti­le, difensore «di ferro» della Ju-ve di una volta. Trapattoni in­vece propende per un altra te­si: «Le squadre più deboli non ci stanno più a perdere facen­do anche brutta figura: e si gio­cano la partita a viso aperto. Radice la settimana scorsa mi disse che la Fiorentina era infe­riore al Milan ma non per que­sto sarebbe stata a guardare. Poi, stiamo assistendo ad un li­vellamento di valori che tende verso l'alto». Stupito Piati: «Mai vista roba cosi anche in Inghil­terra. Sul fenomeno però inci­de la presenza del migliori at­

taccanti del mondo nel vostro campionato». Per l'onorevole Gianni Rivera, invece, le golea­de sono figlie delle nuove re­gole Fifa. «Specie quella sul re-tropassaggio al portiere: I di­fensori sono costretti a giocare di più». Per Bagnoli e Capello è una questione di mentalità: «Tutti vogliono attaccare, e lo dimostrano anche le scelte fat­te in estate, che hanno pena­lizzato le retroguardie». Per il dirigente della Juve, Morini, è la conseguenza di un cambia­mento di schemi fatto con troppa furia. •Per fare la zona devi avere gli uomini adatti, qui invece ci provano tutti a prescindere». Si pensa già a tornare «blindati»: ecco il con­siglio di Herrera. «Bisogna ap­plicare la zona mista, non la zona totale. E gli allenatori de­vono concentrare le marcature sull'avversario più pericoloso. Quando era al Milan, Sacchi schierava Costacurta su Mara­dona». Se lo dice il «Mago», prendiamone atto.

Per l'olandese, rientrato domenica contro la Fiorentina, sembra finito un incubo fatto di attese e sospetti Non parla di rivincita, ma ritiene di aver fatto bene a sfogarsi. E ora pensa soltanto ai traguardi del futuro

«Io, Gullit, ricomincio da trenta» Coppa Italia Il Foggia gioca oggi Domani il clou

• i ROMA Dopo i mercoledì di Coppe europee, domani tor­na un'altra volta il calcio infra­settimanale. Va in scena la Coppa Italia con le partite di andata del terzo turno. Gli in­contri inizieranno, come al so­lito, alle 20.30. Una sola ecce­zione nel calendario delle par­tite. Foggia-Inter si giocherà stasera (ore 20.30) e verrà tra­smessa da Italia 1 con inizio al­le 20.20. Questo comunque è l'elenco degli incontri di do­mani sera: Milan-Cagliari (Bct-tin di Padova); Roma-Fiorenti­na (Trentalange di Torino); Napoli-Verona (Rosica di Ro­ma), Ban-Tonno (Quartuccio di Torre Annunziata) ; Cesena-Lazio (Chiesa di Milano); Par­ma-Venezia (Boggi di Saler­no); Juventus-Genoa (Nicchi di Arezzo).

Come sempre accade in queste occasioni, lo staff della nazionale italiana, gli osscrva-ton del tecnico Sacchi, assiste­ranno ad alcuni incontri per vi­sionare i giocatori azzurri e gli «azzurabili». Il commissano tecnico della nazionale italia­na, Arrigo Sacchi, assisterà al­l'incontro di Parma fra i ragazzi di Scala e il Venezia. 1 suoi col­laboratori, Gedeone Canni-gnani sarà a Milano, Francesco Rocca a Roma mentre Carlo Ancelotti volerà a Torino per l'incontro fra la Juventus e il Genoa

Ruud Gullit, grande protagonista della domenica, parla dei suoi giorni bui. «Era giusto che dicessi cer­te cose... Io non dovevo dimostrare più niente a nes­suno. Comunque, se insistevo era perché sapevo di star bene non per un capriccio. Non ne potevo più al sabato di far shopping. Ora guardo al futuro, vo­glio vincere ancora qualcosa». Domani, intanto, in Coppa Italia toma Papin.

DARIO CECCARELLI

Ruud Gullit, un clamoroso rientro in campionato

M MILANO Era stufo di far shopping. «SI, non ne potevo più al sabato di passeggiare su e giù pervia Montenapoleone. Mi faceva un effetto strano. La gente mi domandava con stu­pore come mai non fossi ad al­ienarmi con la squadra. Ero imbarazzato, mi sentivo fuori posto».

Ruud Gullit, ora che può, la butta sul ridere. Ma le sue bat­tute, come tutte quelle delle persone intelligenti, dicono la verità. Una verità amara, fatta di sospetti e di pomeriggi tristi, di inquietudini e di paure. Cer­to- Gullit e straricco, e famoso, ha una bella moglie e tre splendidi figli. E se i soldi non danno la felicità, come dice quello, immaginiamoci che non li ha. Ciò non toglie, però, che Ruud sia venuto fuori da una brutta nottata. Una di quelle nottate che strapazzano alcune illusioni della giovinez­za. Non è bello, a 30 anni, sen­tirsi di troppo, tollerati, o al più messi in vetrina come una fra­gile porcellana mentre intomo cresce la sfiducia, «No. mi spia-ce, giochi la prossima volta» e intanto zampillano le voccttc maligne- cosa vuole, quello, dopo cinque operazioni? Rin­grazi il ciclo che. ogni tanto, può ancora giocare. Non gli va? Prego, s'accomodi.

Allora, Gullit, Il lunedi è più beilo dopo aver giocato di domenica?

Sono più contento, sollevalo,

senza dubbio. Vincere in quel modo fa sempre piacere, lo guardo al futuro, e spero tanto di poter conquistare ancora qualcosa.

Diciamo la verità: una bella rivincita.

Non vorrei che si fraintendes­se. Tutto quello che ho detto, non l'ho detto tanto per dirlo. Io sapevo di star bene, e non vedevo l'ora di giocare proprio per dimostrarlo. Ora che l'ho latto, sono contento.

Ha giocato con una rabbia Incredibile...

Non è vero. Se uno gioca con rabbia perde lucidità, sensibili­tà. No, in campo bisogna sem­pre ragionare, slare tranquilli.

Ma perchè fa cosi fatica ad accettare un turno di ripo­so?

Perche mi sento fuori posto. Come fare shopping al sabato invece che stare con i miei compagni, lo amo il calcio, e mi diverto giocando. Le cose che ho detto era giusto tirarle fuori, lo non devo dimostrare niente a nessuno. Qualche tur­no di riposo va bene, ma nei momenti importanti...

È sollevato, più leggero. Co­me se si fosse tolto dallo sto­maco una lastra di marmo. Ride, si lascia andare. Senza trecce e senza baffi, sembra perfino più giovane. L'unica stravaganza viene dal colore del pantaloni: bianconeri. Cos'è un'allusione alla Ju­

ve? No, la Juve non c'entra: sem­mai l'Udinese...

Senta, ma alla fine quello che emerge è sempre U vec­chio Milan. Anche a Firenze protagonisti siete stati voi della vecchia guardia. Un caso?

Non e proprio cosi. Nel Milan ora c'è anche Lentini, un gio­vane che si è inserito bene.

Già, ma Papin fa fatica, tutti gli stranieri nuovi sono In difficoltà. Come mai?

Per Papin ci vuole pazienza. Non è stato bene, e non ha po­tuto allenarsi come gli altri. Ora sta recuperando, ma ci vuole tempo. Lo stesso discor­so vale per gli altri. Ci vuole pa­zienza per imparare bene il gioco del Milan. È un gioco particolare e non sempre si as­simila subito. Già gli stranien, venendo da realtà diverse, hanno il problema di un nor­male inserimento nel nostro campionato. Nel Milan la que­stione è ancora più complessa. Ma sono tutti molto bravi, verrà anche il loro turno.

E ora? Cosa s'aspetta dal calcio?

Spero di poter ancora vincere qualcosa. Non mi sembra un desiderio cosi strano. A 30 an­ni e giusto pensare d altri tra­guardi, Il calcio è la mia vita, e voglio guardare avanti. L'im­portante è non farsi prendere dalle angoscio, vivere con se­renità quello che succede.

E con Capello? Nessun problema, con lui mi sono sempre trovato a mio agio. Ora spero di poter gioca­re più spesso anche in cam­pionato, mentre non vorrei più ritornare su quello che è stato detto nei giorni scorsi. L'ho già detto anche alla vigilia del a partita con la Fiorentina: ora vorrei che si parlasse di me per quello che do in campo.

• • «Ho parlato con Dio ma lascio la religione cattolica», questo dice Diego Maradona in una risposta al Guerin Sportivo. «Molte volle ho vo­luto parlare con Dio - continua Ma­radona - ma ho smesso di credere nel Papa, nei preti, nella chiesa cat­tolica».

Signori capocannoniere fa le capriole; nella foto a sinistra 10 giocatori del Parma piazzati stilla linea diporta-immagini della domenica folle. Qui sotto una tabella che riepiloga i gol fatti dopo 5 giornate di campionato nelle ultime 10 stagioni

Dopo 5 giornate Gol

1983-84* 1984-85 " 1985-86 * 1986-87 ' 1987-88 * 1988-89 ' 1989-90 1990-91 1991-92 1992-93

101 78 83 65 89 106 107 87 87 156

• • C'ò un però nel clima di euforia intorno al calcio che va in rete a suon di record. Ed e quello delle vacche magre degli incassi che procede lun­go una china progressiva: an­che nella domenica dei 48 gol è continuata la discesa. 150 mila spettatori in meno tra pa­ganti e abbonati rispetto alla quinta giornata del campiona­to '91-92, 40 mila in meno ri­spetto alla domenica prece­dente. Tendenza ineluttabile, saturazione da calcio in curva e In tribuna per non dire della tivù? Perora le società registra­no e osservano il fenomeno, studiano correttivi, sperano, soprattutto, nel dilagare dei punteggi per richiamare gente sugli spalti. Un'attenzione in­teressata e ancora con saldo attivo grazie ai rincari stagio­nali che tengono alto il conto

Un' ombra dietro il boom Calo costante del pubblico del botteghino e che. sin qui, hanno fatto si che gli incassi dq)le prime giornate della se-

- rie A siano, «onostome-ta-tte»--sione di presenze, superiori di quasi 500 milioni a quelli delle stesse giornate di un anno fa. Sono le alchimie degli «arro­tondamenti», del salasso stri­sciante del tifoso: aumentare i prezzi sino al «break point», al punto nel quale far pagare di più rovescerebbe la tendenza

' Campionati a W squadre. Quest'anno giocata una partita in meno: Sampdoria-Miian

e anche il telale degli incassi comincerebbe a segnare il passo prima di decrescere in­sieme agli spettatori. Quei 500 milioni in più di incasso glo­bale e i 150 mila spettatori in meno rappresentano perciò un seguale significativo: il cal­cio perde il 1056 di tifo (il tota­le a oggi è 1,4 milioni contro 1,6 della scorsa stagione) mentre, conti alla mano, quel­li che restano hanno pu«ato quest'anno 3,8 miliardi contro i 3,3 di un anno fa. Il rincaro medio 6 pèrcìò""superiore «Ile perdite di spettatori, ed è già questa una scelta preoccu­pante per le società, segno che la discesa è già in atto, che la perdita di appeal peda­lano è un dato certo e col qua­le (are i conti. A meno che i gol non facciano un altro mi­racolo.

Cronache dopo il giorno nero di Roma e Napoli Boskov fa autocritica, il presidente attacca gli arbitri

Corrado Ferlaino,

presidente del Napoli da 24 anni

Ferlaino: «Io accuso Casarìn» •TsU NAPOLI Ventisei minuti di diretta radiofoni­ca con gli ascoltatori senza mai citare Marado­na. Ma anche senza rinunciare alla naturale ve­na polemica, incentrata stavolta sul rapporto difficile con gli arbitri e segnatamente con il de-signatore Casarin. Il presidente del Napoli, Cor­rado Feriamo, è stato il protagonista della pun­tala di «Direttissima», il settimanale sportivo del Grl. «Nella politica calcistica italiana- ha detto Ferlaino- si sono venficali dei cambiamenti nei nostri confronti. Molte volte non dipende dall' arbitro, perché tutti possiamo sbagliare. Se però i casi non sono più uno o due ma aumentano, allora bisogna pensare a qualche altra cosa, a noi non ò mai piaciuto il designatorc degli arbi­tri. Lo abbiamo detto in più occasioni. Chi desi­gna, orienta, rappresenta gli arbitn, davanti alla ripetitività di alcune situazioni e sempre con la stessa squadra deve riconoscere che la respon­sabilità e sempre e solo sua. L'anno scorso Ca­sarin è stato richiamato da Matarrc.se per il com­portamento che alcuni arbitri avevano avuto con il Napoli ed anche quesf anno non mi sem­bra che I' andazzo sia diverso»

Intanto puntuale e scattato il deferimento per Massimo Mauro e per il dirigente Dino Celenta-no per le dichiarazioni sull'operato dell'arbitro Ceccarini rilasciate dopo la partita Amaro lune­di anche per Ranieri, il tecnico della squadra partenopea. «È il momento più difille - della mia avventura napoletana, ma ho fiducia in un pronto riscatto della squadra».

Claudio Caniggia, 25 anni, attaccante, alla prima stagione nella Roma

Caniggia: «Non sono un congiurato» •al ROMA Boskov che difende Caniggia. Ca­niggia che difende se stesso, la società piuttosto seccata perchè si è parlalo di una sua «intromis­sione» sulle scelte del tecnico giallorosso È lo strano lunedi della Roma, tornata da Cagliari sconfitta e nervosa, Il caso Caniggia e il suo ge­sto di sabato tengono ancora banco. Il giocato­re ha cercato di ridimensionare la vicenda ribal­tando l'ammutinamento: non ò stato un «ricat­to», ma solo una richiesta «tecnica». «Non ho puntato i piedi, ma parlando sabato con Bos­kov, gli ho detto: se a Caglian non devo giocare preferisco restare ad allenarmi a Tngona. Ho bi­sogno di lavorare molto, di lare allenamenti specifici. Boskov mi ha detto di venire a Cagliari, ma senza assicurarmi nulla. Ho saputo che sa­rei stato utilizzato solo domenica alle 12» Ma Caniggia e teso, probabilmente ha ripreso a parlare con i giornalisti dopo alcuni giorni di si­lenzio solo per insistenza dHla società . «Sono state [atte delle esagerazioni - ha proseguito Ca­niggia • non e certo colpa mia se ieri abbiamo perso. Si vince e si perde in 15. sempre Non c'O alcuna contrapposizione tra me e Aldair. lui e un difensore, io un attaccante, anche se non so­no una prima punta. Il problema e la regola del quarto straniero, uno di noi deve andare sem­pre in tribuna» Boskov, icn stranamente fretto­loso, ha dato ragione a Caniggia: «Caniggia ha giocato male come gli altn. Non capisco questo accanimento contro di lui, quando si perde la colpa e di tutti» US lì

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L'ondata Julio Cesar, gamba rotta, uscendo in barella dì razzismo è bersagliato da ortaggi, sputi e bottiglie negli stadi Medford offeso per 90 minutila Brescia

La Digos allarmata per il clima in curva

Una tranquilla domenica d'odio Skinhead e ultra alleanza esplosiva Il razzismo: l'altra faccia della domenica dei gol. A Napoli lo juventino Julio Cesar, mentre usciva dal campo in barella con una tibia rotta, è stato colpito da bottigliette e oggetti vari. A Brescia, il costaricano Medford è stato insultato per 90 minuti. Il Napoli ha inviato un telegramma di scuse alla Juventus, il pre­sidente Ferlaino ha condannato l'episodio alla ra­dio. Stadio e razzismo: uri fenomeno in crescita.

STEFANO BOLDRINI

M ROMA. Agghiacciante: e-sce dai campo in barella, con la tibia spezzata, e da una cur­va cercano di colpirlo con bot­tiglie di plastica e oggetti vari. Accade a Napoli, domenica, lui e Julio Cesar, brasiliano. È un bersaglio da raggiungere perche il colore della sua pelle è nero. A line partita il tecnico juventino Trapattoni parlerà di un infortunio che priverà la squadra per diversi mesi del li­bero: «Una brutta tegola, non ci voleva proprio. Certo, non torneremo sul mercato per cercare un sostituto». Di quel lancio «all'uomo», neppure una parola. Brescia, sempre domenica. La squadra lombar­da ospita il Foggia. Zeman schiera dall'inizio il costarica­no Medford. Novanta minuti di insulti, per lui: anche Medford ha la pelle color ebano.

È il bollettino dell'ennesima

domenica della vergogna. Preoccupante, perche siamo alla soglia dell'indifferenza. In­differenza, o almeno superfi­cialità da parte di molti degli addetti ai lavori, indifferenza da parte di chi, alla domenica, segue la partita gomito a gomi­to con gli apologeti del razzi­smo. Il »buu» con il quale ven­gono scandite le giocate dei calciatori di colore, ad esem­pio, e entrato nel rituale degli slogan da stadio. «E invece il fenomeno meriterebbe ben al­tra considerazione - dice Giampiero Cioflredì. responsa­bile dell'associazione «Nero e non solo» • perché affrontando il problema degli skinheads abbiamo visto relazioni dirette Ira gruppi organizzati e quegli ultra che negli stadi esibiscono le svastiche, fanno il saluto ro mano e insultano gli atleti di pelle nera. Non solo; a Berga­mo, Vicenza, Roma e Milano i

gruppi di skinhead organizzati occupano un loro settore allo stadio».

L'associazione «Nero e non solo», nata dall'attività della si­nistra giovanile, 0 autonoma dal 1991. Nel calcio ha fatto sentire per la prima volta la sua voce quest'estate, quando a Roma, in occasione dell'arrivo dell'olandese Aron Winter, le mura della città furono imbrat­tate da insulti alla sua pelle ne­ra e alle presunte origini ebrai­che. L'associazione «Nero e no solo» espresse la sua solidarie­tà a Winter esibendo uno stri­scione ad una partita di allena­mento della Lazio e distribuen­do fuori dai cancelli del centro sportivo bincazzurro «Mac-strclli» un volantino. «L'altro elemento preoccupante - con­tinua Cioffredi - e che gli ski­nhead stanno prendendo il so­pravvento sugli altri club della curva. A Roma, ad esempio, c'era solo «Falange gialloros-sa». Erano pochi e tenuti a di­stanza. Ora ci sono skinhead anche in altri gruppi della cur­va».

Il «debole» delle teste rapate per gli stadi e dimostrato an­che dalla tecnica di distribu­zione della rivista milanese «Azione skinhead»: la grande diffusione avviene nei pressi del «Meazza». In un supple­mento pubblicato nel novem­bre 1991 c'era un annuncio

chiarissimo: «...Questo stam­pato verrà distribuito soprattut­to in quei luoghi (come gli sta­di) dove...si possono trovare molti skins...». In questo libello, e in diversi opuscoli pubblicati da altri gruppi di teste rapate, si esaltano Hitler, la razza aria­na e si dà contro agli immigra­ti. L'escalation degli ultimi due-anni preoccupa la Digos, ma la risposta delie forze di polizia non e sempre puntuale. Nella curva giallorossa da tempo vengono esposti, e nessuno si prende la briga di fargli toglie­re come prescrivono invece le norme antiviolenza elaborate dal ministero dell'Interno con la f-'edercalcio, striscioni con svastiche e croci uncinate.

Ma il razzismo non «colpi­sce» solo chi ha la pelle nera. Vittima e anche chi non ha un cognome italiano. È il caso ap­parso in un servizio pubblicato il 17 settembre scorso sulla «Gazzetta dello Sport». Riguar­da Daniele Antolovic. trentu­nenne centrocampista del Cer-veten (C2). bersaglialo dagli insulti dei tifosi e, qualche vol­ta, anche dei giocatori avversa­ri. «Tornatene a casa, profugo», gli urlano, solo perche il suo cognome ha origini jugoslave. Ma Antolovic è italianissimo, 0 nato a Monfalcone, la sua Ju­goslavia e una nonna croata. Lui, parole sue, non si sorpren­de più.

Sport Mdrtedi b ottobre 1992

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Sacchi pronto per Italia-Svizzera Giovedì farà i nomi degli azzurri

Lo juventino Julio Cesar subito dopo lo scontro con Thern

Le scuse del Napoli non placano Tira dello staff juventino H i TOK1NO. Come in una se­quenza di horror grottesco. Il corteo del San Paolo che tra­sporta in barella Julio Cesar con la tibia spezzata, ad un tratto si lerma per ripararsi dal lancio di oggetti dagli spalti. Il Napoli si scusa, la Juve si stupi­sce, l'Italia calcistica si interro­ga. Se un giocatore esce in ba­rella, e presumibile che non stia troppo bene, soprattutto quando il fatto avviene dopo solo 20 minuto. Eppure, una parte dei tifosi (si fa per dire) ignora l'applauso generale che accompagna l'uscita di Julio Cesar e si mette a tirare botti­gliette, agrumi, bulloni, sac­chetti di sale. Nell'ambiente bianconero il sentimento do­minante e lo stupore, più an­cora dell'indignazione. Spiega il medico sociale juventino, dottor Bergamo: «Ad un certo punto non sapevo più se usare le mani per ripararmi o per soccorrere Julio. È stato un

episodio vergognoso, che mi riempie d'amarezza, anche perche sono meridionale e fi­nora, quando sono andato a Napoli, ho sempre avuto la certezza di vivere un pomerig­gio tranquillo. Ma anche il ser­vizio sanitario si e dimostrato carente: la barella non c'era, sono andati a prenderla chissà dove e poi i barellieri sono stali costretti a lasciarla per un atti­mo, sotto il fuoco di proiettili di tutti i tipi. Meno male che e in­tervenuta prontamente la poli­zia e che lo staff sanitario del Napoli si e comportato in ma­niera eccezionale. E poi l'arbi­tro. Mi ha cacciato fuori dopo due minuti, perché secondo lui perdevamo tempo. Ma non ha senso, il tempo si può recu­perare. Però, se i direttori di ga­ra pretendono di mettersi al posto dei medici, allora noi che ci stiamo a fare? Esiste una deontologia professionale che va al di là della squadra che

rappresentiamo e i regolamen­ti vanno interpretati con intelli­genza». Sono le parole di un addetto ai lavori tra i più pacati e asettici. E proprio per questo fanno effetto, anche se i toni sono decisamente soft. La so­cietà ha già archiviato l'episo­dio, accettando di fallo le scu­se napoletane. Ma c'ò anche chi ha indossato i panni dello spettatore, seppure in parte in­teressata, come Andy Moeller, che e nuovo delle cose italiane e quindi le osserva con curiosi­tà e con un coinvolgimento non ancora totale: «In Germa­nia ci sono purtroppo molti episodi di teppismo, ma non sarebbe successo mai una co­sa del genere», dice con sguar­do severo. E Platt, un po' più «italiano», ce l'ha ancora più rabbuialo e chiede di non par­lare affatto di un episodio solo da cancellare. E intanto. Julio Cesar è stato messo al corrente della dura realtà: dovrà stare fuori almeno tre mesi ( confer­mata la diagnosi di frattura composta della tibia destra), ma ha capito benissimo che al suo rientro, sebbene ci sarà ancora metà campionato da giocare, Trapaltoni avrà ormai collaudato una squadra senza di lui e quindi lo sfortunato po­meriggio di Napoli può signifi­care la fine dell'avventura in bianconero. L//'.M

Il et azzurro Arrigo Sacchi (nella foto) renderà noto giovedì l'elenco dei calciatori convocati per la partita di qualificazio­ne mondiale Italia-Svizzera in programma mercoledì 14 ot­tobre a Cagliari. Gli azzurri si raduneranno a Coverciano sin da venerdì prossimo. Il programma degli azzurri prevede due allenamenti al giorno e una partita al Comunale di Fi­renze con la squadra Primavera viola domenica.

E per il match di Cagliari Hodgson richiama Tuerkylmaz

Il tecnico inglese della Sviz­zera Roy Kodgson ha richia­mato l'attaccante del Bolo­gna Kubilay Tuerkylmaz per l'incontro del 14 ottobre. Questi gli altri 18 convocati

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ ^ Lchmann, Pascolo, Egli, Gei-"""—^™ ger, Herr, Hottiger. Quentin,

Studer, Bickel, Bregy. Chapuisat, Knup, Ohrel, Piffaretti, Sfor­za, Alain e Beat Sutter, Tuerkylmaz. Sylvestrc,

È durata sei giorni l'espe­rienza di Aldo Cerantola alla guida tecnica dell'Arezzo (serie CI ). L'allenatore si e dimesso dopo la sconfitta di domenica a San Benedetto

. del Tronto. Ingaggiato mar-"•««•^•^—"•""•^•^•^™"»— tedi scorso dopo l'esonero di Domenico Neri, ha dichiarato: «Scusate, ma qui non ci so­no condizioni per lavorare traquilli».

Dopo sei giorni Cerantola lascia l'Arezzo: «Non se ne può più»

Telefono Azzurro premiere i migliori assist del basket '93

«Assist Azzurro» è la denomi­nazione del premio istituito da Telefono Azzurro: saran­no premiati i primi due clas­sificati negli assist di serie Al e A2. Il Telefono dell'«infan-zia», in 5 anni, ha ricevuto ol-

""""~™""""^^™ tre 200 mila denunce (40'* di violenze fisiche), 16 mila i casi indagati. In testa il Nord (51%) poi Centro (23) e Sud (26).

L'organizzatore inglese Mic-key Duff ha offerto 8 milioni di dollari (10 miliardi di lire) al campione del mondo dei massimi Evander Holyfield aftinché metta in palio il tito-lo contro Frank Bruno a

^ ~ ~ Wembley. Bruno tornerà sul ring il 17 ottobre contro il sudafricano Coetzer, mentre Holy­field combatterà per il titolo con Riddick Bowe.

Frank Bruno torna sul ring e sfida Holyfield a Wembley

Ieri a Napoli salutato per l'ultima volta Fritz Dennerlein

La Canottieri Napoli al com­pleto, la campionessa di nuoto Novella Calligarìs, ol­tre al fratello Costantino e ai familiari, hanno partecipato ieri ai funerali dell'ex cam-pione di nuoto e pallanuoto

^ " " " ^ " ^ ™ ^ ™ Fritz Dennerlein. Le esequie si sono svolte in forma privata nel Cimitero Britannico di Na­poli, dove si trova la tomba di famiglia.

FEDERICO ROSSI

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I u t o m © o 1 1 t a

Con un'elezione a suffragio universale si risolverà l'eterno dubbio: finalmente sapremo se è italiana o straniera la canzone più bella.

Luciano Rispoli e Laura Lat-Continua lo scontro per con­

quistare il titolo di canzone

più bella: questa volta scen­

deranno in campo i più famo­

si motivi di tutto il mondo.

Saranno di parte

gli elettori ita­

liani o si faranno

..... / «,,.,„„ fi

.f.l.rlj..^ I...

LA PIÙ:

T'Italia * Ji-mttm

il resto del mondo

semplicemente trascinare dai

ricordi e dalle emozioni per

scegliere di che Paese è la can­

zone piti romantica, la più

trasgressiva, la più classica, la

più spiritosa ? Starà voi a deci­

dere chi canterà la più bella

tra i tanti artisti presenti:

Frank Sinatra, Lucio Dalla,

Liza Mìnnelli, Domenico

Modugno, Massimo Ranieri,

Louis Armstrong, George

Michael, Rita Pavone: per ci­

tare solo alcuni dei giganti

mondiali della canzone che

sotto lo sguardo attento di

tuada si scontreranno per tre­

dici serate. Ogni martedì ci

sarà una canzone regina, fino

alla puntata finale in cui,

finalmente, tutto il mondo

saprà se piacciono di più

le italiane o le straniere.

Q U E S T A S E R A A L L E

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